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- Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - Enciclopedia degli Autori Italiani - Enciclopedia degli Autori Italiani - - E n c i c l o p e d i a d e g l i A u t o r i I t a l i a n i - E n c i c l o p e d i a d e g l i A u t o r i I t a l i a n i - E n c i c l o p e d i a d e g l i A u t o r i I t a l i a n i - - INDICE - A.L.I. Penna d’Autore © All rights reserved BATTAGLIA SALVATORE (Catania nel 1904-Napoli 1971) - Pro- fessore all’università di Napoli di filologia romanza dal 1938, e dal 1961 di letteratura italiana, curò l’edizione critica di vari testi medievali («Roman de la Rose», «Teseida» e «Filocolo» del Boccaccio) e scrisse acuti saggi critici, in particolare sulla narrativa francese e italiana del medioevo, su poeti provenzali, sulla letteratura castigliana. Ha ideato e diretto fino alla morte il «Grande dizionario della lingua italiana», che viene completato sotto la direzione di Giorgio Barberi Squarotti. Di no- tevole importanza sono alcuni volumi apparsi negli ultimi anni della sua vita: «Occasioni critiche» (1964), «La coscienza letteraria del medioe- vo» (1965) e, soprattutto, «Mitografia del personaggio» (1968). BATTISTI CARLO (Trento 1882-Firenze 1977) - Professore all’uni- versità di Firenze, rivolse la sua attività particolarmente alla fonetica generale, alle lingue dell’Italia antica, alla dialettologia italiana e alla toponomastica. Opere: «Testi dialettali italiani in trascrizione fonetica» (2 voll., 1914-1921), «Dizionario toponomastico atesino» (10 voll., 1936 e sgg.), «Fonetica generale» (1938), «Avviamento allo studio del latino volgare» (1949), «Sostrati e parastrati nell’Italia preistorica» (1959). In collaborazione con Giovanni Alessio curò la redazione del «Dizionario etimologico italiano» (5 voll., 1950-1957). Interpretò come protagonista il film di De Sica «Umberto D» (1951). BAZLEN ROBERTO (Trieste 1900-Milano 1965) - Più conosciuto negli ambienti letterari come «Bobi», è stato uno dei grandi ispiratori segreti della letteratura italiana contemporanea. Amico di E. Montale e G. Debenedetti, di U. Saba e I. Svevo (fu lui a imporre a Montale la nel BATTISTI CESARE (Trento, 1875 -1916) - Patriota e mili- tante socialista. Frequenta l’Università di Torino, quella austriaca di Graz e infine quella di Firenze. Tra il 1894 e il 1896 raccoglie intorno a sé le intelligenze più vive tra i suoi compagni, e partecipa alla fondazione della «Società degli Studenti Trentini» e del settimanale «L’Avvenire del Lavoratore». In quegli anni conosce a Firenze la studen- tessa bresciana Ernesta Bittanti che sposerà nel 1899. Nel 1898 Battisti si laurea in lettere e scienze sociali al Regio Istituto di Scienze Superiori di Firenze, presentando una tesi di laurea sul Trentino. Rifiutando la cattedra universi- taria propostagli, ritorna a Trento dove fonda la rivista «Tridentum» che dirige- rà fino alla guerra, dove sempre più chia- ro diventa il suo programma di polariz- zare il meglio dell’intelligenza trentina, al fine di opporre un fronte di cultura ita- liana alla massiccia preminenza della or- ganizzazione culturale austriaca. Fonda anche un’altra rivista settimanale «Vita Trentina», che assieme all’altra subisce ta- gli da parte della censura austriaca. Nel 1900 fonda il quotidiano «Il Popolo». Nel 1902 viene eletto consigliere comunale di Trento e affronta con maggior vigore i temi locali. Lotta anche per la creazione di un’università italiana, che dopo il 1866, perduti i contatti con Padova, non esiste più e non contribuisce alla formazione cultura- le della gioventù trentina, costretta a far capo all’universi- tà di Graz, partecipando anche in prima persona alle agi- tazione studentesche ad Innsbruck. Nel 1911 viene nomi- nato dagli elettori del collegio di Trento deputato regiona- le della Dieta di Innsbruck e deputato al parlamento di Vienna. Ormai è guerra dichiarata nei confronti dell’Au- stria, così nel 1913 decide di collaborare con lo Stato Mag- giore dell’esercito italiano, e per esso compila una detta- gliata guida del Trentino. Nell’agosto del 1914 scoppia la Prima Guerra Mondiale, e il 12 dello stesso mese abban- dona, con la moglie e i tre figli, la casa e ogni suo bene; varca il confine e si trasferisce a Milano. Dall’ottobre del ’14 al maggio del ’15 tiene discorsi in 78 città italiane, ri- portando quasi ovunque consensi entusiastici, trionfali a Sassari e Cagliari, alternati a opposizioni e dissensi come a Roma e Reggio Emilia e sopratutto a Viareggio dove non riesce nemmeno a tenere la conferenza in programma. Ma ormai la situazione volge all’intervento contro l’Austria; il Battisti si arruola come soldato semplice presentandosi volonta- rio tra gli alpini, e dopo aver preso parte ai combattimenti di Punta Albiolo viene proposto per una medaglia al valore; vie- ne poi promosso con la nomina a tenente e trasferito al Comando della 1° Armata. Il 15 maggio 1916 si scatena la Strafexpe- dition e Battisti dopo numerose richieste riesce a farsi assegnare il comando della 2° compagnia di marcia del battaglione alpino «Vicenza» e tornare così in prima linea. Lì, durante la battaglia, nel tentati- vo di soccorrere un compagno ferito sul Monte Corno (che dopo prenderà il nome di Corno Battisti), si lasciò cattura- re pur consapevole che per lui l’unica fine sarebbe stata la condanna a morte. Condanna che puntualmente venne ese- guita il 12 luglio 1916 nella fossa del Castello del Buoncon- siglio di Trento tramite impiccagione. La salma sepolta da prima nella nuda terra senza cassa, verrà riesumata il 3 novembre 1918 e trasferita al cimitero militare, e il 24 mag- gio 1935 traslata nel Mausoleo della Verruca di Trento. BATTISTA GIUSEPPE (Grot- taglie [LE] 1610-Napoli 1675) - Allievo del collegio dei Ge- suiti, prese gli ordini sacerdo- tali. Ereditò con atteggiamen- to di epigono tutti gli artifici del marinismo di più stretta os- servanza e si vantò di aver su- perato tutti nell’escogitare le più ardite iperboli e metafore che difese nelle «Lettere» (Com- bi & La Noù, Venezia 1678). Dapprima canonico della col- legiata di Grottaglie, si trasferì poi a Napoli in casa di Francesco Caracciolo, principe di Avellino, dove risie- dette per dieci anni. Frequentò l’Accademia dei Gelati, ma si distinse soprattutto presso l’Accademia degli Oziosi di Napoli, che in questa città aveva sede. La sua poesia è schietta espressione dell’animo dell’autore, malinconico e portato a un moralistico pessimismo. Tecnico tutt’altro che indefettibile, fa tuttavia trasparire un pensiero autono- mo, tormentato e nervoso, capace di un gioco analogico spes- so suggestivo. Esponente di spicco del tardo marinismo me- ridionale con le cinque parti delle «Poesie meliche» (1646- 1675) colse uno dei grandi successi editoriali della seconda metà del secolo. Coltivò anche la poesia latina.

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- INDICE -A.L.I. Penna d’Autore © All rights reserved

BATTAGLIA SALVATORE (Catania nel 1904-Napoli 1971) - Pro-fessore all’università di Napoli di filologia romanza dal 1938, e dal 1961di letteratura italiana, curò l’edizione critica di vari testi medievali(«Roman de la Rose», «Teseida» e «Filocolo» del Boccaccio) e scrisseacuti saggi critici, in particolare sulla narrativa francese e italiana delmedioevo, su poeti provenzali, sulla letteratura castigliana. Ha ideato ediretto fino alla morte il «Grande dizionario della lingua italiana», cheviene completato sotto la direzione di Giorgio Barberi Squarotti. Di no-tevole importanza sono alcuni volumi apparsi negli ultimi anni della suavita: «Occasioni critiche» (1964), «La coscienza letteraria del medioe-vo» (1965) e, soprattutto, «Mitografia del personaggio» (1968).

BATTISTI CARLO (Trento 1882-Firenze 1977) - Professore all’uni-versità di Firenze, rivolse la sua attività particolarmente alla foneticagenerale, alle lingue dell’Italia antica, alla dialettologia italiana e allatoponomastica. Opere: «Testi dialettali italiani in trascrizione fonetica»(2 voll., 1914-1921), «Dizionario toponomastico atesino» (10 voll., 1936e sgg.), «Fonetica generale» (1938), «Avviamento allo studio del latinovolgare» (1949), «Sostrati e parastrati nell’Italia preistorica» (1959). Incollaborazione con Giovanni Alessio curò la redazione del «Dizionarioetimologico italiano» (5 voll., 1950-1957). Interpretò come protagonistail film di De Sica «Umberto D» (1951).

BAZLEN ROBERTO (Trieste 1900-Milano 1965) - Più conosciutonegli ambienti letterari come «Bobi», è stato uno dei grandi ispiratorisegreti della letteratura italiana contemporanea. Amico di E. Montale eG. Debenedetti, di U. Saba e I. Svevo (fu lui a imporre a Montale la

nel

BATTISTI CESARE (Trento, 1875 -1916) - Patriota e mili-tante socialista. Frequenta l’Università di Torino, quellaaustriaca di Graz e infine quella di Firenze. Tra il 1894 e il1896 raccoglie intorno a sé le intelligenze più vive tra isuoi compagni, e partecipa alla fondazione della «Societàdegli Studenti Trentini» e del settimanale «L’Avvenire delLavoratore». In quegli anni conosce a Firenze la studen-tessa bresciana Ernesta Bittanti che sposerà nel 1899. Nel1898 Battisti si laurea in lettere e scienze sociali al RegioIstituto di Scienze Superiori di Firenze, presentando unatesi di laurea sul Trentino. Rifiutando la cattedra universi-taria propostagli, ritorna a Trento dovefonda la rivista «Tridentum» che dirige-rà fino alla guerra, dove sempre più chia-ro diventa il suo programma di polariz-zare il meglio dell’intelligenza trentina,al fine di opporre un fronte di cultura ita-liana alla massiccia preminenza della or-ganizzazione culturale austriaca. Fondaanche un’altra rivista settimanale «VitaTrentina», che assieme all’altra subisce ta-gli da parte della censura austriaca. Nel1900 fonda il quotidiano «Il Popolo». Nel1902 viene eletto consigliere comunale diTrento e affronta con maggior vigore itemi locali. Lotta anche per la creazione di un’universitàitaliana, che dopo il 1866, perduti i contatti con Padova,non esiste più e non contribuisce alla formazione cultura-le della gioventù trentina, costretta a far capo all’universi-tà di Graz, partecipando anche in prima persona alle agi-tazione studentesche ad Innsbruck. Nel 1911 viene nomi-nato dagli elettori del collegio di Trento deputato regiona-le della Dieta di Innsbruck e deputato al parlamento diVienna. Ormai è guerra dichiarata nei confronti dell’Au-

stria, così nel 1913 decide di collaborare con lo Stato Mag-giore dell’esercito italiano, e per esso compila una detta-gliata guida del Trentino. Nell’agosto del 1914 scoppia laPrima Guerra Mondiale, e il 12 dello stesso mese abban-dona, con la moglie e i tre figli, la casa e ogni suo bene;varca il confine e si trasferisce a Milano. Dall’ottobre del’14 al maggio del ’15 tiene discorsi in 78 città italiane, ri-portando quasi ovunque consensi entusiastici, trionfali aSassari e Cagliari, alternati a opposizioni e dissensi comea Roma e Reggio Emilia e sopratutto a Viareggio dove nonriesce nemmeno a tenere la conferenza in programma. Ma

ormai la situazione volge all’interventocontro l’Austria; il Battisti si arruola comesoldato semplice presentandosi volonta-rio tra gli alpini, e dopo aver preso parteai combattimenti di Punta Albiolo vieneproposto per una medaglia al valore; vie-ne poi promosso con la nomina a tenentee trasferito al Comando della 1° Armata.Il 15 maggio 1916 si scatena la Strafexpe-dition e Battisti dopo numerose richiesteriesce a farsi assegnare il comando della2° compagnia di marcia del battaglionealpino «Vicenza» e tornare così in primalinea. Lì, durante la battaglia, nel tentati-

vo di soccorrere un compagno ferito sul Monte Corno (chedopo prenderà il nome di Corno Battisti), si lasciò cattura-re pur consapevole che per lui l’unica fine sarebbe stata lacondanna a morte. Condanna che puntualmente venne ese-guita il 12 luglio 1916 nella fossa del Castello del Buoncon-siglio di Trento tramite impiccagione. La salma sepolta daprima nella nuda terra senza cassa, verrà riesumata il 3novembre 1918 e trasferita al cimitero militare, e il 24 mag-gio 1935 traslata nel Mausoleo della Verruca di Trento.

BATTISTA GIUSEPPE (Grot-taglie [LE] 1610-Napoli 1675)- Allievo del collegio dei Ge-suiti, prese gli ordini sacerdo-tali. Ereditò con atteggiamen-to di epigono tutti gli artificidel marinismo di più stretta os-servanza e si vantò di aver su-perato tutti nell’escogitare lepiù ardite iperboli e metaforeche difese nelle «Lettere» (Com-bi & La Noù, Venezia 1678).Dapprima canonico della col-legiata di Grottaglie, si trasferì poi a Napoli in casa diFrancesco Caracciolo, principe di Avellino, dove risie-dette per dieci anni. Frequentò l’Accademia dei Gelati,ma si distinse soprattutto presso l’Accademia degli Oziosidi Napoli, che in questa città aveva sede. La sua poesia èschietta espressione dell’animo dell’autore, malinconicoe portato a un moralistico pessimismo. Tecnico tutt’altroche indefettibile, fa tuttavia trasparire un pensiero autono-mo, tormentato e nervoso, capace di un gioco analogico spes-so suggestivo. Esponente di spicco del tardo marinismo me-ridionale con le cinque parti delle «Poesie meliche» (1646-1675) colse uno dei grandi successi editoriali della secondametà del secolo. Coltivò anche la poesia latina.