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In un libro i casi di riqualifica- zione avviati da Fondimpresa Ventura a pag. 16 Impresa/3 - Incasso anticipato dell’Aspi per chi ha perso il lavoro e vuole inventar- si una nuova occupazione. Le istruzioni per usufruire della novità della riforma Fornero Cirioli a pag. 17 Immobili & condomi- nio - Rigore sui divieti contenuti nel regolamento condominiale. Le clausole sull’utilizzo dei sottotetti sono inderoga- bili da leggi regionali Bordolli-Di Rago a pag. 19 Spendere meglio - Il conto corrente è meglio low cost. Cogliendo l’offerta giusta il risparmio arriva a 180 euro l’anno. Co- me orientarsi tra le proposte delle banche Di Palma a pag. 23 Affari in piazza - Banche a rischio big bang. Pesa la crisi sugli istituti di pic- cole e medie dimensioni Lui a pag. 24 Documenti - La sentenza della Ctr del Lazio sul con- traddittorio obbligatorio www.italiaoggi.it/docio7 DI MARINO LONGONI [email protected] I controlli antiriciclaggio negli studi profes- sionali sono in lento ma costante aumen- to. Se negli ultimi tre anni e mezzo, infat- ti, la Guardia di finanza ha effettuato 283 ispezioni, nel 2013 supereranno certamente il centinaio. È questo uno degli spunti che emerge dalle importanti risposte che Guar- dia di finanza, Ministero dell’economia e Uif-Banca d’Italia hanno dato alle decine di quesiti proposti da ItaliaOggi Sette e pub- blicati in esclusiva in questo numero del settimanale. A innescare le verifiche sono, di solito, i pre- cedenti fiscali o penali del professionista, o segnalazioni specifiche, oppure operazioni particolari messe in cantiere dalla Guar- dia di finanza. Ma la cosa che dovrebbe far preoccupare è che i 103 interventi eseguiti nel 2012 hanno consentito di accertare 71 violazioni penali, la maggior parte relativa agli obblighi di registrazione dei dati o di identificazione della clientela. Sono state ri- levate anche 64 violazioni amministrative. È il caso di dire che, tra i professionisti, i casi di corretto adempimento delle disposi- zioni antiriciclaggio sono piuttosto rari. E se ne capisce anche facilmente il motivo. I controlli e gli adempimenti richiesti, spesso di natura meramente formale e ripetitiva, sono in stridente contrasto con la natura del rapporto fiduciario che lega il professionista con il suo cliente. In pratica il legislatore ha scaricato sulle spalle dei professionisti una serie di adempimenti burocratici spesso del tutto inutili, ma soprattutto la responsabili- tà di tradire la fiducia del suo cliente. Oltre a queste ambiguità di fondo ci sono anche strettoie normative che certamente non aiu- tano: secondo l’interpretazione della Gdf, in- fatti, i professionisti dovrebbero segnalare all’Uif tutti i reati fiscali di cui dovessero in qualsiasi modo venire a conoscenza. Basta una temporanea mancanza di liquidità che costringe un’azienda a dover scegliere se continuare a pagare i dipendenti o versare regolarmente l’Iva o i contributi previden- ziali. Una situazione che in questo momento riguarda migliaia di imprese. Se gli importi non versati, pur regolarmente denunciati, sono superiori a 50 mila euro, siamo in pre- senza di un reato tributario, che andrebbe segnalato. Al professionista, in pratica, si chiede di dare il colpo di grazia a un’azien- da che potrebbe attraversare una crisi solo temporanea. Tanto più che non mancano sentenze che in questi casi hanno esclu- so la rilevanza penale del comportamento dell’imprenditore (da ultimo: Milano, Vene- zia, Pinerolo, Este, si veda ItaliaOggi del 25 ottobre). Almeno su questo punto un po’ di coraggio sarebbe più che opportuno. © Riproduzione riservata Affa a r c c Do della I N E VIDENZA * * * NELL’INSERTO/1 I l contraddittorio preventivo tra fisco e cittadino è obbligatorio in tutti i casi in cui la stima del reddito è basata su indicatori, standard e valutazioni presuntive (indici di rotazione del magaz- zino, percentuali di ricarico), per adeguare le ipotesi accertative alla concreta realtà economica del contribuente. Pena, l’ille- gittimità dell’avviso di accertamento. Con queste conclusioni, rese nella sentenza n. 598/39/13 dello scorso 14 ottobre, la Ctr del Lazio (sezione di Latina) ha accolto l’ap- pello presentato da un’azienda esercente il commercio di orologi, gioielli e argenti. La verifica fiscale che dava origine al conten- zioso prendeva le mosse da un questiona- rio inviato dall’Agenzia delle entrate, con richiesta di documentazione contabile. Il controllo dei documenti aveva evidenziato delle anomalie, con particolare riguardo all’incoerenza dell’indice di rotazione del magazzino rispetto agli standard di set- tore. Pertanto, l’ufficio fiscale emetteva un avviso di accertamento in cui ridetermi- nava i costi in base all’applicazione di un indice di rotazione del magazzino coerente con gli studi di settore e i ricavi applican- do a detti costi delle percentuali di ricarico standard per il tipo di attività esercitata. Benito Fuoco e Nicola Fuoco a pag. 13 11 Novembre 2013 ASPETTI GENERALI DELLE NOTIFICAZIONI IN AMBITO TRIBUTARIO .................................. 2 LA NOTIFICAZIONE A SOGGETTO DIVERSO DAL DESTINATARIO DELL’ATTO .................... 3 LA NOTIFICA DA PARTE DEL MESSO COMUNALE O DAL MESSO DI CONCILIAZIONE..... 3 LA NOTIFICAZIONE AGLI EREDI DEL CONTRIBUENTE................................................................. 4 LA SOTTOSCRIZIONE DELL’ATTO NOTIFICATO ................................................................................ 4 LA NOTIFICAZIONE A MEZZO POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA ........................................ 5 L’IRREPERIBILITÀ ASSOLUTA E RELATIVA......................................................................................... 5 LE NOTIFICAZIONI NEL PROCESSO TRIBUTARIO ........................................................................... 7 ORDINANZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE N. 13278 DEL 28/05/2013 ....................................... 8 LE NOTIFICAZIONI ALL’ESTERO .............................................................................................................. 9 INESISTENZA E NULLITÀ DEGLI ATTI ................................................................................................... 9 UN ESEMPIO: LA NOTIFICAZIONE DELLA CARTELLA DI PAGAMENTO................................10 La notificazione degli atti tributari di ALESSANDRO FELICIONI e FABIOLA BIANCUCCI SOMMARIO Integrato per commercialisti Seguici anche su www.gbsoftware.it Integrato per commercialisti Seguici anche su www.gbsoftware.it Ogni volta che il Fisco basa la valutazione del reddito del contribuente sulle presunzioni Obbligati al contraddittorio &*$($!$!%##$' GUARDIA DI FINANZA MINISTERO DELL’ECONOMIA UIF - BANCA D’ITALIA Rispondono a tutte le domande dei professionisti e delle imprese ")!%+)$,' 098105098108105111103114 http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it http://www.milanofinanza.it - questa copia è concessa in licenza esclusiva all'utente 'bibliogr' - http://www.italiaoggi.it

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Page 1: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E … · 2 Lunedì 11 Novembre 2013 ITALIAOGGI SETTE PREVIEW Manlio Costantini guida la divisione Enterprise di Vodafone Italia Manlio Costantini

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SetteIL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E IMPRESE

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Dal design alla moda,così la creatività

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* con guida «La nuova mediazione obbligatoria» a € 5,00 in più; con «L’Atlante delle banche leader 2013» a € 1,40 in più; con guida «La comunicazione dei beni ai soci» a € 6,00 in più; con «L’Atlante delle Assicurazioni leader 2013» a € 1.40 in più

I social networkentrano piano

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• LAVORO: OLTRE 150 OFFERTE QUALIFICATE •

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D

Fisco - Agevolazioni Ici sulle variazioni catastali richieste dai titolari di fabbricati rurali con effetto retroattivo di cinque anni. Lo prevede il dl 102/2013

Trovato a pag. 12

Impresa/1 - Parte la lot-teria dei revisori. Le società controllate dagli enti locali devono ricorrere al mecca-nismo dell’estrazione

Bozza a pag. 14

Impresa/2 - La formazione come via d’uscita dalla crisi. Il rinnovo delle competenze è la chiave per trovare lavoro. In un libro i casi di riqualifica-zione avviati da Fondimpresa

Ventura a pag. 16

Impresa/3 - Incasso anticipato dell’Aspi per chi ha perso il lavoro e vuole inventar-si una nuova occupazione. Le istruzioni

per usufruire della novità della riforma Fornero

Cirioli a pag. 17

Immobili & condomi-nio - Rigore sui divieti contenuti nel regolamento condominiale. Le clausole

sull’utilizzo dei sottotetti sono inderoga-bili da leggi regionali

Bordolli-Di Rago a pag. 19

Spendere meglio - Il conto corrente è meglio low cost. Cogliendo l’offerta giusta il risparmio arriva a 180 euro l’anno. Co-me orientarsi tra le proposte delle banche

Di Palma a pag. 23

Affari in piazza - Banche a rischio big bang. Pesa la crisi sugli istituti di pic-cole e medie dimensioni

Lui a pag. 24

Documenti - La sentenza della Ctr del Lazio sul con-

traddittorio obbligatorio

www.italiaoggi.it/docio7

DI MARINO LONGONI

[email protected]

I controlli antiriciclaggio negli studi profes-sionali sono in lento ma costante aumen-

to. Se negli ultimi tre anni e mezzo, infat-ti, la Guardia di fi nanza ha effettuato 283 ispezioni, nel 2013 supereranno certamente il centinaio. È questo uno degli spunti che emerge dalle importanti risposte che Guar-dia di fi nanza, Ministero dell’economia e Uif-Banca d’Italia hanno dato alle decine di quesiti proposti da ItaliaOggi Sette e pub-blicati in esclusiva in questo numero del settimanale. A innescare le verifi che sono, di solito, i pre-cedenti fi scali o penali del professionista, o segnalazioni specifi che, oppure operazioni particolari messe in cantiere dalla Guar-dia di fi nanza. Ma la cosa che dovrebbe far preoccupare è che i 103 interventi eseguiti nel 2012 hanno consentito di accertare 71 violazioni penali, la maggior parte relativa agli obblighi di registrazione dei dati o di identifi cazione della clientela. Sono state ri-levate anche 64 violazioni amministrative. È il caso di dire che, tra i professionisti, i casi di corretto adempimento delle disposi-zioni antiriciclaggio sono piuttosto rari. E se ne capisce anche facilmente il motivo. I controlli e gli adempimenti richiesti, spesso di natura meramente formale e ripetitiva, sono in stridente contrasto con la natura del rapporto fi duciario che lega il professionista con il suo cliente. In pratica il legislatore ha scaricato sulle spalle dei professionisti una serie di adempimenti burocratici spesso del tutto inutili, ma soprattutto la responsabili-tà di tradire la fi ducia del suo cliente. Oltre a queste ambiguità di fondo ci sono anche strettoie normative che certamente non aiu-tano: secondo l’interpretazione della Gdf, in-fatti, i professionisti dovrebbero segnalare all’Uif tutti i reati fi scali di cui dovessero in qualsiasi modo venire a conoscenza. Basta una temporanea mancanza di liquidità che costringe un’azienda a dover scegliere se continuare a pagare i dipendenti o versare regolarmente l’Iva o i contributi previden-ziali. Una situazione che in questo momento riguarda migliaia di imprese. Se gli importi non versati, pur regolarmente denunciati, sono superiori a 50 mila euro, siamo in pre-senza di un reato tributario, che andrebbe segnalato. Al professionista, in pratica, si chiede di dare il colpo di grazia a un’azien-da che potrebbe attraversare una crisi solo temporanea. Tanto più che non mancano sentenze che in questi casi hanno esclu-so la rilevanza penale del comportamento dell’imprenditore (da ultimo: Milano, Vene-zia, Pinerolo, Este, si veda ItaliaOggi del 25 ottobre). Almeno su questo punto un po’ di coraggio sarebbe più che opportuno.

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* * *

NELL’INSERTO/1Il contraddittorio preventivo tra fi sco e cittadino è obbligatorio in tutti i casi in cui la stima del reddito è basata su indicatori, standard e valutazioni

presuntive (indici di rotazione del magaz-zino, percentuali di ricarico), per adeguare le ipotesi accertative alla concreta realtà economica del contribuente. Pena, l’ille-gittimità dell’avviso di accertamento. Con queste conclusioni, rese nella sentenza n. 598/39/13 dello scorso 14 ottobre, la Ctr del Lazio (sezione di Latina) ha accolto l’ap-pello presentato da un’azienda esercente il commercio di orologi, gioielli e argenti. La verifi ca fi scale che dava origine al conten-zioso prendeva le mosse da un questiona-rio inviato dall’Agenzia delle entrate, con richiesta di documentazione contabile. Il controllo dei documenti aveva evidenziato delle anomalie, con particolare riguardo all’incoerenza dell’indice di rotazione del magazzino rispetto agli standard di set-tore. Pertanto, l’uffi cio fi scale emetteva un avviso di accertamento in cui ridetermi-nava i costi in base all’applicazione di un indice di rotazione del magazzino coerente con gli studi di settore e i ricavi applican-do a detti costi delle percentuali di ricarico standard per il tipo di attività esercitata.

Benito Fuoco e Nicola Fuoco a pag. 13 11 Novembre 2013

ASPETTI GENERALI DELLE NOTIFICAZIONI IN AMBITO TRIBUTARIO .................................. 2

LA NOTIFICAZIONE A SOGGETTO DIVERSO DAL DESTINATARIO DELL’ATTO .................... 3

LA NOTIFICA DA PARTE DEL MESSO COMUNALE O DAL MESSO DI CONCILIAZIONE ..... 3

LA NOTIFICAZIONE AGLI EREDI DEL CONTRIBUENTE ................................................................. 4

LA SOTTOSCRIZIONE DELL’ATTO NOTIFICATO ................................................................................ 4

LA NOTIFICAZIONE A MEZZO POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA ........................................ 5

L’IRREPERIBILITÀ ASSOLUTA E RELATIVA ......................................................................................... 5

LE NOTIFICAZIONI NEL PROCESSO TRIBUTARIO ........................................................................... 7

ORDINANZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE N. 13278 DEL 28/05/2013 ....................................... 8

LE NOTIFICAZIONI ALL’ESTERO .............................................................................................................. 9

INESISTENZA E NULLITÀ DEGLI ATTI ................................................................................................... 9

UN ESEMPIO: LA NOTIFICAZIONE DELLA CARTELLA DI PAGAMENTO ................................ 10

La notificazione degli atti tributari

di ALESSANDRO FELICIONI e FABIOLA BIANCUCCI

SOMMARIO

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Ogni volta che il Fisco basa la valutazione del reddito del contribuente sulle presunzioni

Obbligati al contraddittorio

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MINISTERO DELL’ECONOMIA

UIF - BANCA D’ITALIA

Rispondono a tutte le domande dei professionisti e delle imprese

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2 Lunedì 11 Novembre 2013 ITALIAOGGI SETTE PREVIEW

Manlio Costantini guida la divisione Enterprise di Vodafone Italia

Manlio Costantini è il nuovo diretto-re della divisione Enterprise di Voda-fone Italia. Costantini avrà la respon-sabilità strategica e operativa della

commercializza-zione dei prodot-ti e dei servizi di telecomunicazio-ne dedicati alle grandi aziende e alle piccole e medie im-prese italia-ne. Entrato in Vodafone nel 1999, Costan-tini è direttore commercial operat ions

dal 2012 e ha ricoperto i ruoli di direttore customer care di Area Centro, responsabile delle customer operations consumer e direttore cu-stomer operations. In precedenza, ha ricoperto incarichi di responsabilità all’interno di Telecom Italia.

Giuseppe Panetta responsabile audit di Banca popolare di Milano

Giuseppe Panetta è il nuovo re-sponsabile audit di Banca popolare di Milano. Entrato in Bpm nel 1988, dopo un’esperienza completa nella rete commerciale maturata nell’ar-co di tre anni ha ricoperto il ruolo di analista e capo progetto all’inter-no della direzione organizzazione. direttore del servizio strutture e processi organizzativi dal 2007, Panetta viene quindi nominato Vice Direttore della Direzione Internal Auditing nel 2009.

Augusto Abbarchicresce in Sap

Sap annuncia la nomina di Augusto Abbarchi a senior vice president - head of global maintenance Go-To-Market di Sap AG. Abbarchi prosegue così il suo percorso professionale all’interno di Sap, in cui è approdato nel 1998 come global account manager del gruppo Fiat. Nel luglio del 2005 Abbarchi ha assunto la carica di amministratore delegato di Sap Italia, mentre nel 2010

ha assunto il ruolo di vice president Emea Gfo task force. Nel 2011 ha as-sunto la carica di chief operating offi-cer Emea delle global field operations di Sap AG e, a partire dal 2012, quella di senior vice president - global head of maintenance and premium engage-ment di Sap AG. Abbarchi è laureato in ingegneria meccanica all’università di Firenze e ha conseguito il master in ingegneria per la gestione d’impresa al Mip.

PROFESSIONI IN MOVIMENTOIOLAVORO

* * *Dal design alla moda ■ la sfida della creatività

Il comparto produce il 5,4% del pil e in Europa ed è secondo solo alla Germania. Le figure più richieste e quelle del futuro

alle pagg. 40 e 41

Gestione manageriale ■ per l’arte e la cultura

Iulm e Fondazione Roma av-viano un master per formare manager e professionisti. A di-sposizione 30 borse di studio

a pag. 42

Incapaci di gestire ■ talenti e leadership

I direttori delle risorse umane italiani più preparati nell’af-frontare crisi aziendali e pro-cessi di ristrutturazione

a pag. 43

La selezione punta ■ sull’adattabilità

La selezione dei responsabili Hr più orientata verso profes-sionisti in grado di rispondere ai cambiamenti del mercato

a pag. 43

Oltre duecento ■ opportunità di lavoro

Ryanair assume diverse cen-tinaia di persone. Quindici fi-gure per il gruppo Randazzo. Pradac cerca 25 risorse

a pag. 44

AFFARILEGALI* * *

I social network ■ entrano piano in studio

È sempre crescente il numero di avvocati che li utilizza, però forti resistenze vengono dalla deontologia

Furlò alle pagg. II e III

Cda, lo studio ■ ormai fa da tutor

Cresce il numero di avvocati donna nei board delle maggiori imprese italiane. Anche grazie all’esperienza legale fatta

D’Alessio a pag. IV

Contratti professionali ■ nero su bianco

La forma scritta è prevista ad substantiam se la pubbli-ca amministrazione è parte dell’accordo

Domanico a pag. V

Sanzioni al legale ■ disattento

Scatta la responsabilità pro-fessionale per gli errori nella parcella

Caravaglios a pag. VI

PROFESSIONI IN MOVIMENTOPROFESSIONI IN MOVIMENTO

White & Case e Legance nell’emissione obbligazionaria di Rhino Bondco spa

White & Case e Legance hanno assi-stito Apax partners llp e il Gruppo Rhiag nell’emissione High Yield di obbligazio-ni 7,25% senior secured e floating rate senior secured per un ammontare com-plessivo di 415 milioni di euro. Il team di White & Case è stato guidato dai partner Michael Immordino (Milano e Lon-dra), Iacopo Canino (Milano), David Becker (Londra), e ha compreso gli as-sociate Michael Lee, Silvia Pasqua-lini, Mariya Azbel, Kristina Agassi

e Luca Bertazzo. Il team di Legance è stato guidato dai partner Filippo Troisi, Piero Ven-turini e Luca Au-tuori, e ha compre-so il senior counsel Marzio Ciani, il counsel Gianmar-co Luciani e gli associate Stefano

Bandini e Vittoria Sciarroni.

Simmons & Simmons, Ashurst, Salonia e Osborne Clarke nella vendita di Valtur

Si è concluso presso la sede romana di Simmons & Simmons il closing della cessione dei complessi aziendali Valtur a completamento della procedura di ven-dita a evidenza pubblica vinta da Oro-vacanze, operatore turistico che fa capo a Orogroup e che ha recentemente visto l’ingresso nel capitale di Nem Sgr, socie-tà di gestione del risparmio del Gruppo Banca Popolare di Vicenza. Simmons

& Simmons ha assistito i commissari straordinari di Valtur Stefano Coen, Andrea Gemma e Daniele Discepo-lo con un team composto dal managing associate Giorgio Mariani e dal trainee Elia Di Dio, con il supporto di Rosario Salonia (Salonia e associati) per gli aspetti giuslavo-ristici, inclusa la trattativa sin-dacale, e dalla direzione legale inhouse coordi-nata da Giovan-ni Latorre. Oro-vacanze e i soci di riferimento sono stati assistiti da Ashurst con un team coordinato dal partner Francesco De Gennaro, coadiuvato da Luca Peretti (associate) e da Violetta Cozzone (trainee), nonché da Federica Di Mario (counsel) per gli aspetti giuslavoristici. Ashurst ha anche seguito il finanziamento dell’operazione che ha coinvolto Unicredit, Banca Popo-lare di Vicenza e Veneto Banca assisti-te da Federica Greggio, partner di Osborne Clarke.

Latham & Watkins nomina 20 partner e 24 counsel

Latham & Watkins ha nominato 20 nuovi partner e 24 counsel, la cui carica sarà effettiva a partire dal 1° genna-io 2014. Tra i nuovi counsel figurano Marcello Bragliani, Gaia Guizzetti e Marco Leonardi dell’ufficio di Mila-no. Bragliani è membro del dipartimento

finance. Si occupa di diritto bancario e finanziario e in particolare di acquisition finance, project finance, restructuring, corporate finance, debt capital markets e corporate governance. Guizzetti è mem-bro del dipartimento corporate. Si occu-pa di diritto societario e in particolare fusioni e acquisizioni, private equity e restructuring. Leonardi è invece membro del dipartimento finance. Si occupa di di-ritto bancario e finanziario e in particola-re di acquisition finance, corporate finan-ce, infrastructure e real estate finance, distressed lending e restructuring. A loro si aggiunge, tra i nuovi partner, Luca Crocco dell’ufficio di Bruxelles. Membro del dipartimento contenzioso, si occu-pa di diritto della concorrenza europeo ed italiano. Ha comprovata esperienza nell’assistenza a società internazionali dinanzi alla Commissione europea e all’Agcm in procedimenti di abuso di posizione dominante e di cartello.

Osborne Clarke si rafforza nel settore life sciences

Diego Rigatti è il nuovo partner respon-sabile del settore Life Sciences di Osborne Clarke. Basato presso l’ufficio di Milano, vanta esperienza nella consulenza legata al diritto societario, Ip e It -sia in ambito giudiziale, sia stragiudiziale- e rafforzerà lo studio nell’assistenza alla clientela ap-partenente ai settori life sciences, luxury, design. Rigatti proviene da Orrick di cui è stato responsabile dei settori Ip, It & Priva-cy e parte dell’European corporate group e dell’Intellectual property group.

Gabriele Ventura

Giorgio Mariani

Iacopo Canino

Manlio Costantini

DAGLI STUDI LEGALI

Dicono si tratti di un’ulteriore modalità per combattere l’evasione fi scale, ma per gli onorari superiori ai mille euro è già valido l’obbligo di pagamento tracciabile tramite bonifi -co o assegno. Dicono, anche, che sarà più facile per i professionisti incassare le parcelle, ma non dicono che queste parcelle molto probabilmente saran-no necessariamente innalzate per fare fronte a un’ulteriore spesa per gli stu-di, soprattutto quelli piccoli e medi.

L’obbligo per i professionisti di do-tarsi del Pos (Point of sale), introdotto dal dl 179/12 convertito nella legge 221/12, parte dal prossimo 1° genna-io. Ed è l’ennesimo regalo agli istituti bancari, considerando che gli studi professionali dovranno provvedere all’installazione del Pos e successiva-mente al pagamento del canone fi sso mensile e, ovviamente, delle imman-cabili commissioni presenti su ogni transazione, che possono variare da circuito a circuito. Chi pagherà queste somme? I cittadini, in caso di aumento delle parcelle da parte degli studi, o

gli stessi professionisti che non vor-ranno aumentare le tariffe per fare fronte all’ennesimo aggravio. E a chi andranno queste somme? Non allo Stato, ma alle banche. Cui prodest?

In tutto questo, mancano ancora i decreti attuativi che dovranno defi -nire gli importi minimi, le modalità e i termini di attuazione della dispo-sizione. Ma la scadenza permane, a meno dell’immancabile proroga dell’ultima ora in seguito alle pro-teste dei professionisti. Oramai non abbiamo più neanche la forza di stu-pirci: chi legifera non è evidentemen-te in grado di cogliere le esigenze dei lavoratori italiani. Si promulgano leggi senza avere una minima idea delle conseguenze e solo dopo rumo-rose e legittime proteste – se si è for-tunati – si cerca di porre rimedio alla frittata con qualche provvedimento tampone.

Raffaele Marcellopresidente Unione naziona-le commercialisti ed esperti

contabili

MOUSTIQUE

Il Pos negli studi regalo alle banche

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4 Lunedì 11 Novembre 2013 A N T I R I C I C L A G G I OLe risposte del Mef a ItaliaOggi Sette su obblighi, titolare effettivo, adeguata verii ca

Affitti, registrazione vincolataall’ammontare del canone

Pagine a cura DI LUCIANO DE ANGELIS

Qualora le rate di affi tto siano pari o superiori ai 15 mila euro il con-tratto sarà rilevante

ai fi ni della registrazione. Nes-sun obbligo di trascrizione in archivio per i dati del titolare effettivo, comunicazioni di ir-regolarità sui contanti in capo a ciascun membro del collegio sindacale. Sono alcune del-le questioni risolte dal Mef, a quesiti posti da ItaliaOggi Sette.

Contratti di affitto. La consulenza prestata sulla re-dazione di contratti di affi tto rileva ai fi ni della registrazio-ne antiriciclaggio sulla base dell’ammontare del canone periodico stabilito nel contrat-to e non sulla base del valore complessivo dello stesso. Ne deriva che la maggior parte dei contratti di affi tto con rate mensili non saranno oggetto di registrazione ed adeguata verifica. Mentre potrebbero essere oggetto di registrazio-ne i rari casi di affi tto con rate semestrale o annuale, nel caso in cui tali contratti prevedano rate pari o superiori ai 15 mila euro.

La consulenza e assistenza riguardo alla predisposizione e/o stipulazione di un contrat-to di locazione configura la

fattispecie di cui all’art. 12, co. 1, lett. c), n.2 del dlgs 231/07: «gestione di denaro, strumenti fi nanziari o altri beni». Il pro-fessionista è pertanto destina-tario di tutti gli obblighi pre-visti dal dlgs antiriciclaggio. Va precisato però che il valore dell’operazione da registrare è quello del canone periodico concordato che fa scattare l’ob-bligo solo nell’ipotesi in cui esso sia superiore a 15 mila euro.

Titolare effettivo e ade-guata verifi ca. Molto impor-tanti i chiarimenti in tema di titolare effettivo. In primo luogo viene precisato che i dati dello stesso ad oggi non vadano trascritti in archivio unico ma unicamente ri-portati nella car-tella del cliente. Il chiarimento già fornito dai tecnici ministe-riali in occasio-ne della vide-oconferenza di ItaliaOggi del 20/4/10 si è reso op-portuno in quanto nel-la circolare della Gdf del 19/3/12 (all. 6) si prevedeva l’obbligo di in-serire i dati del

titolare effettivo in archivio. Il Mef precisa, che in attesa della emanazione da parte del mini-stero della giustizia (sentiti gli ordini professionali) delle di-sposizioni appli- cative di cui

all’art. 38 del dlgs 231/07, i dati del titolare effettivo ineriscono alla procedura di adeguata ve-rifi ca e non a quella di registra-zione. Viene poi evidenziato come tali dati, non possono mai essere acquisiti direttamente dal professionista ma devono, ai sensi dell’art. 21 del dlgs 231/07 sempre essere forniti, allo stesso, dal cliente, il quale, quindi, si assumerà a riguardo le specifi che responsabilità di eventuali dati fuorvianti.

Di rilevo, inoltre, anche il chiarimento in merito alla si-tuazione in cui in una società vi siano più soci con parteci-

pazione di oltre il 25%, ma uno di essi detenga azio-ni o quote che gli diano di fatto la maggioranza della società. In questi casi, secondo il Mef (in assonanza con l’ade-guata verifi ca posta in essere dalle ban-che e in dissonanza con quanto previ-sto sia da Assirevi nel documento di ricerca n. 147 che dal Cndcec nelle proprie linee guida) si prevede l’obbligo di identifi care qua-le titolare effettivo anche il socio di minoranza che de-tenga oltre il 25% del capitale sociale.

Nei casi dubbi, secondo il Mef anche i professionisti possono far riferimento alle istruzioni sulla adeguata verifi ca della clientela, adottate da Banca d’Italia lo scorso 3 aprile 2013, operative dal prossimo 1° gen-naio 2014. Infi ne, nel caso in cui il titolare effettivo indivi-duato dal cliente risulti una persona politicamente esposta si ritiene che l’adeguata verifi -ca rafforzata riguardi non solo il titolare effettivo, ma anche il cliente.

Adeguata verifi ca non ri-chiesta negli incarichi da enti pubblici. Qualora l’inca-rico professionale provenga da un ente pubblico (provincia, comune ecc.) il professionista non è tenuto né a obblighi di identifi cazione né di verifi ca. Nel caso di specie, infatti, ri-tiene il Mef che si rientri nei casi di rapporto con un «Uffi -cio della pubblica amministra-zione» di cui all’art. 25, comma 3 del decreto antiriciclaggio, rapporti che esonerano il pro-fessionista dai citati adempi-menti antiriciclaggio nel con-fronti del cliente che in questo caso è l’amministrazione.

Altro tema, sempre molto di-battuto nelle assise professio-nali, riguarda l’obbligo o meno di fotocopiare il documento identifi cativo del cliente. Sul tema viene definitivamente chiarito che, ai sensi dell’art.

ItaliaOggi Sette pubblica le ri-sposte del ministero dell’econo-mia e delle fi nanze in materia di antiriciclaggio

1) In merito ai contratti di affi t-to, l’obbligo di registrazione del-la prestazione si realizza solo nel caso di redazione del contratto da parte del professionista o an-che nel caso di mera consulenza su specifi che clausole dello stes-so?

Risposta: Qualora la prestazione professionale consista in un’attività di assistenza al cliente nella predi-sposizione e successiva stipulazione di un contratto di locazione immo-biliare, tale tipologia di assistenza, fornita al cliente proprietario dell’im-mobile, confi gura un’attività profes-sionale diretta ad assistere il cliente nella corretta amministrazione e gestione dell’immobile di proprietà. Si ritiene, quindi, confi gurabile la fat-tispecie di cui all’articolo 12, comma 1, lettera c), n.2 «gestione di denaro, strumenti fi nanziari o altri beni». Il professionista, in tale ipotesi, è per-tanto destinatario di tutti gli obblighi previsti dal dlgs 231/2007.

2) Nei casi di contratti di affi tto, l’importo di 15 mila euro a parti-re dal quale si rende obbligatoria la registrazione del contratto si riferisce: all’intera durata del

contratto (4, 6 o 9 anni) in rela-zione alla tipologia contrattuale; all’importo annuale del contrat-to; alla singola rata?

R. Il valore dell’operazione da re-gistrare è quello relativo al canone mensile, ovvero periodico (se concor-data una diversa base di periodicità) risultante dal contratto di locazione sottoscritto dalle parti.

3) Per le omesse, tardive o incomplete registrazioni in ar-chivio, il giudice penale applica multe da 2.600 a 13 mila euro (art. 55, comma 4 dlgs 231/07). Nel caso di specie il reo, in ipotesi di irre-golarità multiple può avvalersi (come si ritiene) dell’art. 81, com-mi 1 e 2 del codice penale? (pena fi no al triplo della massima).

R. Non è possibile rispondere al quesito dal momento che spetta uni-camente al giudice penale, in sede di determinazione e quantifi cazione del-la pena, ravvisare o meno l’esistenza del vincolo di continuazione.

(VEDI RISPOSTA N.5 GDF)

4) Ad oggi, quali sono i docu-menti di riconoscimento validi ai fi ni dell’identifi cazione e suc-cessiva adeguata verifi ca? C’è un obbligo espresso di fotocopiare e conservare il documento sulla base del quale si esegue l’identi-fi cazione?

R. L’articolo 19, comma 1, lettera a) del dlgs 231/2007 prescrive che l’iden-tifi cazione sia effettuata «mediante un documento d’identità non scadu-to» rinviando all’articolo 3 dell’alle-gato tecnico per l’individuazione dei documenti validi ai fi ni dell’identifi -cazione (di cui agli artt. 1 e 35 dpr n. 445/00).

L’art. 36, comma 1, lett. a) prescrive che, per quanto riguarda gli obblighi di adeguata verifi ca della clientela, siano conservati «la copia o i rife-rimenti dei documenti richiesti». Qualora non sia possibile acquisire la copia del documento utilizzato per l’identifi cazione, la disposizione consente di acquisirne gli estremi ed ottemperare in tal modo all’obbligo di conservazione. La disposizione è rife-ribile anche a tutti gli altri documenti comunque acquisiti per l’adempimen-to dell’obbligo di adeguata verifi ca del cliente e del titolare effettivo.

5) In assenza delle disposizioni applicative, è operativa la rego-la sancita dall’art. 38, comma 4 del dlgs 231/07 ai sensi del quale i dati registrati nel registro del-la clientela sono resi disponibili entro tre giorni dalla richiesta. Ciò vale solo nel caso di tenuta di un archivio cartaceo o anche per la tenuta dell’archivio infor-matico?

R. La possibilità del professionista

di rendere disponibili i dati e le in-formazioni registrati, entro tre gior-ni dalla richiesta è riconosciuta dal comma 4 dell’articolo 38 solo qualora sia stato adottato, ai fi ni della regi-strazione, il registro cartaceo della clientela. L’adozione dell’archivio informatico garantisce, infatti, l’im-mediatezza delle informazioni.

6) Nel caso di cambiamento ar-chivio (ad esempio da cartaceo ad informatico o da un informa-tico all’altro) è ammissibile non trascrivere sul nuovo archivio le prestazioni che all’epoca del tra-sferimento archivio hanno avuto già completa esecuzione (es. ge-stione di una liquidazione, di un trasferimento di azienda ecc.). Ma nel caso di prestazioni con-tinuative in itinere al momento del trasferimento (es. gestione di una contabilità, consulenza periodica in tema di bilancio) i dati dei clienti devono neces-sariamente essere trascritti nel nuovo archivio se la prestazione continua secondo le regole stabi-lite in passato e il professionista conserva il vecchio archivio? È suffi ciente riportare nel nuovo archivio solo situazioni modifi ca-tive della preesistente? (es. pas-saggio da una contabilità sempli-fi cata a ordinaria, modifi ca degli amministratori di una società a

LE RISPOSTE DEL MEF

Fabrizio Saccomanni

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5Lunedì 11 Novembre 2013Lunedì 11A N T I R I C I C L A G G I O

Archivio unico, tre giorni per il cartaceo

cui si effettua consulenza in tema di bilancio ecc).

R. Nell’ipotesi prospettata nel que-sito di cambio della modalità di regi-strazione, fatto salvo l’obbligo di con-servazione comunque per dieci anni dell’archivio già adottato [a decorrere dall’ultima registrazione effettuata], si conferma che, per le operazioni che hanno già avuto compiuta esecuzione, non sussiste l’obbligo di trascrizione sul nuovo archivio. Diversamente, con riferimento alle prestazioni in itinere alla data di variazione dell’archivio, è necessario trascrivere nel «nuovo» ar-chivio tutti i dati necessari all’adempi-mento dell’obbligo di adeguata verifi ca (compresi quelli identifi cativi del clien-te) nonché quelli attinenti all’operazio-ne e alla prestazione professionale. In questo modo sarà possibile annotare eventuali aggiornamenti e/o modifi ca-zioni senza soluzione di continuità.

7) Nei casi in cui il cliente abbia dichiarato che il titolare effettivo sia una «persona politicamente esposta» (Pep), il professionista deve applicare, nei confronti del cliente, obblighi rafforzati di ade-guata verifi ca?

R. L’articolo 28, comma 5 del dlgs 231/2007 impone «per le operazioni, i rapporti continuativi o per le presta-zioni professionali con persone politi-camente esposte (Peps) residenti in un altro Stato comunitario o in uno Stato

extra-comunitario» l’adozione di misu-re rafforzate di adeguata verifi ca della clientela, specifi cate nell’elenco di cui al medesimo comma. Ciò premesso, il destinatario dell’obbligo di adeguata verifi ca, non solo è chiamato ad appli-care misure rafforzate nei confronti del titolare effettivo in quanto individuato come Pep, ma anche nei confronti del cliente, poiché trattasi comunque di operazioni ad alto rischio, per le quali la normativa impone misure rafforzate in base al principio fondamentale di cui all’articolo 20 del dlgs 231/2007 di commisurare gli obblighi in base al ri-schio associato anche all’operazione.

8) Nel caso di collegio sindacale incaricato della revisione legale, gli adempimenti relativi all’ade-guata verifi ca della clientela, alla registrazione dei dati spettano a ciascun componente l’organo di controllo (come ci sembra corret-tamente ritengono i dottori com-mercialisti nelle loro linee guida) oppure all’organo collegiale, quin-di a mezzo del suo presidente?

In merito alle irregolarità sui contanti, la comunicazione di irregolarità è posta a carico del presidente in nome del collegio o spetta ai singoli membri?

R. La risposta necessita di una lettura combinata delle disposizioni di cui all’articolo 12, comma 3-bis e dell’articolo 13 del decreto legislativo

231 del 2007 e ss. Mm.Giova infatti ricordare che l’intro-

duzione del disposto di cui al comma 3-bis, intervenuta con il decreto legi-slativo 151 del 2009, trova fondamento nell’esigenza di chiarire che i singoli componenti degli organi di controllo non svolgono una prestazione profes-sionale per conto della società, essendo invece inquadrabili nell’ambito di un rapporto organico con la medesima.

Con specifi co riferimento agli organi di controllo di enti destinatari degli ob-blighi antiriciclaggio, dunque, per ef-fetto del rimando operato dall’art. 12, comma 3bis all’art. 52 dlgs n. 231/07, resta comunque in capo a ciascun com-ponente del collegio sindacale, l’obbligo di vigilare sulla osservanza delle nor-me di cui al medesimo decreto, nonché di effettuare le comunicazioni, ai sensi del secondo comma dell’art.52.

L’attribuzione, in capo a ciascuno dei componenti l’organo di controllo e non, si badi, al collegio, dell’obbligo di tali comunicazioni, trova conferma nella disposizione di cui al comma 5 dell’articolo 55 del dlgs n. 231 che, a fronte della violazione dell’obbligo di comunicazione di cui al secondo comma dell’articolo 52, commina una sanzione di tipo penale a carattere ne-cessariamente personale.

L’argomento trova conferma e ne risulta addirittura rafforzato per i sindaci di entità giuridiche non de-stinatarie della normativa antirici-

claggio, relativamente ai quali non opera la deroga di cui al comma 3 bis dell’art. 12 (che circoscrive gli adempi-menti del collegio, rectius: di ciascun componente il collegio, alla vigilanza e alla comunicazione di cui all’art. 52), tenuti singolarmente a ottemperare agli obblighi di legge.

Per le ragioni suesposte, trattan-dosi di obblighi (anche penalmente sanzionati) del singolo sindaco e non dell’organo collegiale, l’eventuale ver-balizzazione del dissenso da parte di uno dei componenti l’organo non ha alcuna valenza automaticamente esi-mente della sua eventuale responsa-bilità, da valutare e graduare, in ogni caso, tenuto conto delle circostanze del caso di specie.

Anche in merito alle irregolarità sui contanti, gli obblighi antiriciclaggio (comunicazione ex art. 51 dlgs 231/07) gravano su ciascuna persona fisica componente il collegio e, come tali, non delegabili né ottemperabili collegial-mente a mezzo del presidente.

9) È confermata la risposta for-nita il 20 maggio 2010 in relazio-ne alla quale in assenza delle di-sposizioni applicative dell’art. 38 comma 7 è suffi ciente che il tito-lare effettivo venga individuato e identifi cato con conservazione dei dati nel fascicolo del cliente senza

continua a pag. 6

36, comma 1 del dlgs 231/07 devono essere conservati «la copia o i riferimenti dei docu-menti richiesti», intendendo che la disposizione consente di acquisire gli estremi qualo-ra non sia possibile acquisire la copia del documento ai fi ni delle registrazioni in archivio unico, ed ai fi ni della adeguata verifi ca, inserendo in archivio o nel fascicolo del cliente gli estremi dei documenti. Sul punto ricordiamo che l’inter-pretazione ministeriale è in linea con il provvedimento Banca d’Italia del 3 aprile 2013.

Archivio unico: i tre gior-ni per la consegna limitati al cartaceo. Confermate in-vece dal Mef le interpretazio-ni professionali e di prassi in tema di archivio unico. La più importante (peraltro in linea con le istruzioni operative del-la Gdf), risulta quella secondo cui solo i titolari degli archivi cartacei possono legittima-mente profi ttare dei tre giorni di tempo dalla richiesta degli organi ispettivi. Tale possibi-lità non vale per gli archivi in-formatici stante la garanzia di informazioni immediate pro-prie di quest’ultimo mezzo.

Sempre in tema di archivio unico, viene altresì conferma-ta la risposta fornita nel 2010 (si veda ItaliaOggi del 21 Maggio) cioè la necessità di trasferimento dei dati nel caso di cambio archivio, a fronte di prestazioni in itinere alla data del trasferimento.

In altri termini, nel caso di tenuta di contabilità, incari-chi di revisione legale, ecc. in itinere alla data del cambio archivio, tutti i dati relativi

al cliente dovranno essere trasferiti nel nuovo archivio, mentre detto trasferimento non è richiesto nel caso in cui alla data del trasferimento archivi la prestazione abbia già avuto una completa ese-cuzione (es. liquidazione del-la società, trasferimento quote societarie ecc.).

Infi ne, si chiarisce defi niti-vamente che gli ex praticanti operativi negli studi con parti-ta Iva individuale, ma che ope-rano su clientela dell’ex tutor non sono tenuti ad assolvere individualmente gli obblighi antiriciclaggio, essendo il Tu-tor stesso a gestire il rapporto col cliente.

Stipendi in contanti solo a seguito di accordo scrit-to. Di norma, non è ammissi-bile pagare in più tranches, per contanti, salari e stipendi a meno che tale modalità di pagamento non risulti da un contratto scritto fra le parti (in senso un po’ più permis-sivo la circolare n. 1/2012 del centro studi consulenti del lavoro che fa salvi i rapporti in essere al 2011 soprattutto in ambito edile, agricoltura e lavoro domestico, settori in cui gli acconti settimanali in contanti risultano abituali richiedendo la forma scritta solo per i nuovi rapporti di lavoro).

A riguardo, sarebbe tut-tavia opportuno secondo il mef, che tali «modus operan-di» rilevino anche da quanto stabilito dalla contrattazione collettiva in modo che le pro-cedure rappresentino moda-lità tipiche di adempimento.

Passando alla tempistica minima fra le diverse rate,

il Mef evidenzia come nei frazionamenti al di sotto dei sette giorni, l’unitarietà del-la operazione si presume.

Nelle situazioni in cui, invece i singoli pagamenti eccedessero l’anzidetta so-glia temporale, la situazione andrà vagliata caso per caso. In altri termini, gli accordi scritti fra le parti (antece-denti al pagamento dilazio-nato e quindi che rechino

una data certa) limitano il rischio di vedere addebitato alle parte l’indebito frazio-namento. Tale logica varrà anche nella distribuzione dei dividendi societari (pare, quindi, superato l’ostacolo alla distribuzione fraziona-ta dei dividendi evidenziato dal mef nel 2008 nelle rispo-ste fornite al Cndcec) e nei fi nanziamenti fra soci e so-cietà. Ovviamente in tutte le

situazioni relative ai rapporti fra soci e società non dovran-no ravvedersi intenti elusivi alle disposizioni di cui all’art. 49 del dlgs 231/07.

Resta fermo che le risposte fornite da Mef, Gdf e Uif non possono ritenersi sostituti-ve di note, circolari e pareri emessi dalle autorità fi nan-ziarie e potranno essere se-guiti da prese di posizione a carattere uffi ciale.

il Mef evidenzia come nei una data certa) limitano il situazioni relative ai rapporti

I principali chiarimenti del Mef

Contratti di afi tto Sono da assoggettare a registrazione solo se la singola rata del canone è pari o superiore a 15 mila euro

Titolare effettivo I dati relativi al titolare effettivo vanno inseriti nella cartella del cliente ma il professionista non è tenuto a registrali in archivio

Incarichi da p.a. Il professionista non è tenuto né alla identii cazione né alla verii ca

Fotocopia del documento

Il professionista può limitarsi a trascrivere in archivio e nella cartella del cliente gli estremi del documento solo qualora non sia possibile acquisire la copia dello stesso.

Frazionamento dell’operazione

All’interno dei 7 giorni l’operazione frazionata si ritie-ne unica ma non sussistono automatismi assoluti in tal senso, così come per frazionamenti al disopra di tale termine temporale

Collegi sindacali Sia gli obblighi di adeguata verii ca che quelli di co-municazioni di irregolarità sui contanti sono in capo a ciascun membro del collegio sindacale.

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6 Lunedì 11 Novembre 2013 A N T I R I C I C L A G G I O

No alla rateizzazione dello stipendio in tranches

obbligo di registrazione in archivio unico?

R. Si conferma il chiari-mento fornito dal Mef. L’au-torità competente all’ema-nazione delle disposizioni applicative dell’articolo 38 del dlgs 231/2007 è il ministero della giustizia che vi provve-de «sentiti gli ordini profes-sionali». In attesa dell’ema-nazione del provvedimento, trovano ancora applicazione le disposizioni contenute nel decreto ministeriale 141 del 2006 e le istruzioni operative Uic, laddove compatibili.

10) Nella individuazio-ne del titolare effettivo si chiede il seguente chiari-mento. Una società ha un socio al 51% uno al 30% ed uno al 19%, è corretto, come si sostiene nel docu-mento di ricerca Assirevi n. 147 e nelle linee guida del Cndcec, sostenere che il socio di maggioranza as-soluta sia l’unico titolare effettivo ?

R. Nella fattispecie pro-spettata, l’individuazione di unico titolare effettivo nella persona del socio di maggio-ranza, pur in presenza di al-tro socio che detiene una per-centuale superiore al 25% più uno di partecipazione al capi-tale, non realizza un corretto adempimento dell’obbligo di adeguata verifi ca del titolare effettivo.

Ai fi ni dell’individuazione del titolare effettivo, quale benefi ciario economico fi nale dell’operazione o della pre-stazione professionale, l’arti-colo 2 dell’allegato tecnico al dlgs 231/2007 introduce, nel caso in cui il cliente sia una persona giuridica, la nozione di «controllo» e riferisce tale concetto al possesso, diretto o indiretto, di una percen-tuale pari al 25 per cento più uno del capitale socia-le. Nell’esempio indicato, la qualifi ca di titolare effettivo quindi è attribuibile ai due soci che possiedono quote su-periori al 25%. C’è inoltre da considerare che nell’ipotesi in cui il controllo non sia attri-buibile a un soggetto perso-na fi sica, il corretto adempi-mento dell’obbligo impone di risalire nella catena parteci-pativa nella società/socio per individuare la persone fi sica che, sulla medesima, esercita il controllo così come inteso dal citato articolo 2 dell’al-legato tecnico. In tal senso, un ausilio operativo può va-lidamente provenire dalle istruzioni di adeguata veri-fi ca della clientela, adottate da Banca d’Italia lo scorso 3 aprile 2013.

11) Ai sensi dell’art. 21 del dlgs 231/07: «Ai fini dell’identificazione del titolare effettivo, i clienti (amministratori nel caso di società ndr) forniscono per iscritto, sotto la pro-pria responsabilità, tutte le informazioni necessa-rie ed aggiornate di cui

siano a conoscenza». Ma nel caso in cui il titolare effettivo di una società sia facilmente individuabile (es. società in cui un socio ha l’80% delle quote, così come da relativa trascri-zione dati recente al Regi-stro imprese) lo stesso può essere direttamente indi-viduato dal professionista (che potrebbe chiedere allo stesso di fornirgli un documento identificati-vo) o è sempre necessaria una dichiarazione scrit-ta e sottoscritta da parte del legale rappresentante della società che fornisca

al professionista il docu-mento del identificativo del titolare effettivo e ne sottoscriva la veridicità?

R. Il titolare effettivo non può essere individuato auto-nomamente dal professioni-sta. Infatti, ai sensi dell’art. 21 del dlgs 231/2007, l’obbligo di identifi cazione del titolare effettivo è in capo al cliente.

12) In molti studi profes-sionali, sia legali che com-merciali, gli ex praticanti rimangono qualche mese/anno ancora a lavorare in studio aprendo partita Iva professionale. I clienti sono del tutor il quale dele-ga all’ex praticante alcune funzioni prevalentemente ricognitive (ad esempio, ricerca bibliografica su alcuni profili della que-stione, predisposizione di un parere sulla fattispecie astratta prospettata) e la mera esecuzione di incari-chi (esempio tenuta di al-cune contabilità), mentre il neo professionista ver-rà remunerato dallo stu-dio. In questa situazione si ritiene suffi ciente che l’archivio antiriciclaggio ed i relativi adempimen-ti vengano effettuati dal Tutor considerando che è lui a gestire il rapporto col cliente. È corretta tale interpretazione?

R. L’interpretazione è cor-retta.

Limitazioni all’uso del contante

13) Appare lecito che durante l’anno in una

società di persone i soci prelevino acconti di utili in rate mensili inferiori a 1.000 euro dalle casse della società? In altri ter-mini, è plausibile ai sensi dell’art. 49 del dlgs 231/07, prelevare in contanti 12 rate da 800 euro cadauna da parte di ciascuno dei due soci per complessivi euro 19.200?

14) È ammissibile per una società di capitali pa-gare ai soci dividendi in contanti in più rate?

Ad es. srl con quattro soci; utili dopo il paga-

mento delle imposte 10.800 euro.

È corretto erogare a ciascun socio a partire da maggio 2.700 euro in tre rate mensili di 900 euro cadauna in contanti?

15) In una società di per-sone, è ammissibile per 2 soci erogare fi nanziamen-ti in contanti a distanza di 10/15 giorni l’uno dall’al-tro? Ad esempio, è ammis-sibile che ciascuno dei due soci eroghi nelle casse so-ciali, nell’arco di intervalli regolari in 2 mesi, n. 6 fi -nanziamenti per 800 euro cadauno per complessivi 9.600 euro ?

R. La risposta ai quesiti 13-14 e 15, a prescindere dalle singole fattispecie concrete è unitaria e può essere rin-venuta nell’adozione di una precisa metodologia di fondo. Il divieto di operazioni frazio-nate, basa la sua ragion d’es-sere nell’intento di monitora-re e circoscrivere fenomeni di aggiramento della normativa che limita la circolazione del contante cosicché, è da esclu-dere l’intento elusivo in quel-le ipotesi in cui l’effettuazione di una pluralità di pagamenti sia connaturata ad una deter-minata prassi commerciale, rientri nella dinamica pro-pria di un determinato tipo contrattuale (es. contratto di somministrazione) ovvero se risulti da un accordo scritto tra le parti, stipulato prima dell’effettuazione dei paga-menti oggetto di accordo.

Non va trascurato, ad ogni modo, che l’amministrazione, pur in presenza di uno specifi -

co accordo tra le parti, riserva a sé la valutazione discrezio-nale, in ordine alla concreta sussistenza di un fraziona-mento artifi cioso, commesso con lo scopo specifi co, desumi-bile dalla complessiva analisi del caso di specie, di eludere la normativa.

16) Il concetto dei «7 giorni», ai fi ni della indi-viduazione delle operazio-ni frazionate (art. 1, lett. m del dlgs 231/07) è diri-mente anche ai fi ni delle operazioni in contanti? In altri termini, nell’ambito delle rateizzazioni dei pa-gamenti (es. pagamento di una fattura in 5 rate) è necessario, ai fi ni di non configurare un indebito frazionamento, che fra una rata e l’altra decorra-no almeno i 7 giorni di cui all’art. 1, lett. m citato?

R. Si richiama quanto espresso nella precedente risposta aggiungendo che, come l’accordo espresso tra le parti non è automaticamen-te idoneo ad escludere l’arti-ficiosità del frazionamento, del pari, l’effettuazione delle transazioni finanziarie en-tro un arco di tempo pari o inferiore ai sette giorni non vale a ritenere certamente artificioso il frazionamento medesimo. Non esiste alcun automatismo: ciò che rileva è l’emersione, evincibile dal complesso della documen-tazione e delle informazioni rilevanti nel singolo caso di specie, di un intento elusivo della normativa di limitazio-ne all’utilizzo del contante.

L’art. 1, comma 2, lettera m) del dlgs n. 231/2007, ha un contenuto innovativo rispet-to alla normativa di cui alla legge 197/1991, poiché, con riferimento alla cronologia della pluralità di operazioni, è stato fi ssato un arco tempo-rale certo (sette giorni) entro il quale l’operazione può rite-nersi unica, eliminando, così, le incertezze interpretative che si manifestavano in pas-sato. Infatti, il legislatore, pur riproducendo il riferimento all’unitarietà sotto il profi lo economico presente già nella precedente formulazione, fi s-sa il termine rilevante ai fi ni della presunzione del frazio-namento.

Da un punto di vista fun-zionale, la norma contenuta nel dlgs n. 231/2007 pone, a carico dei soggetti destina-tari della disciplina in argo-mento, l’onere di individuare eventuali elementi idonei a ricondurre una pluralità di operazioni ad unità. Va, dunque, verificato l’oggetto della prestazione al fine di accertare se i pagamenti plu-rimi costituiscono frazioni di un’unità (anche se cadenzati in un arco temporale supe-riore a sette giorni) ovvero se la pluralità di pagamenti corrisponde a una pluralità di prestazioni. Pertanto, in caso di trasferimenti effettuati in un arco temporale superio-re a sette giorni, l’autorità chiamata a verifi care la le-

gittimità dell’operazione deve valutare, caso per caso, se il frazionamento sia idoneo o meno ad escludere l’unitarie-tà dell’operazione medesima ovvero se comporti l’elusione del divieto imposto dalla di-sposizione

17) È ammissibile da parte del datore di lavoro pagare uno stipendio di 1.500 euro in tre rate in contanti a distanza di 10 giorni l’una dall’altra?

R. Per intuibili esigenze di prevenzione di fattispecie di illecito, anche fi scale, la ra-teizzazione dello stipendio in tranches, ciascuna inferiore alla soglia di legge, non è am-missibile, salvo che dall’accor-do scritto delle parti, a fortiori se conforme a quanto stabilito dalla contrattazione colletti-va, nazionale e integrativa di categoria, risulti che l’elargi-zione dello stipendio in ratei rappresenti una modalità tipica di adempimento della prestazione gravante sul da-tore di lavoro.

Si veda anche quanto sot-tolineato sub 16).

18) Il collegio sindacale non incaricato della revi-sione legale dei conti è as-soggettabile all’obbligo di comunicazione ex. Art. 51 del dlgs 231/2007? Non es-sendo lo stesso delegato ai controlli della contabilità parrebbe logico ritenerlo escluso da tali obblighi e dalle relative sanzioni (in tal senso circolare Irdcec del 15 marzo 2010). È cor-retta detta interpretazio-ne?

R. Per espressa previsione di legge, l’esenzione di cui all’art. 12, comma 3-bis è cir-coscritta alle disposizioni di cui al Titolo II, capi I, II e III. Deve desumersene che, i com-ponenti del collegio sindaca-le, siano essi revisori o pro-fessionisti ex art. 12, dlgs n. 231/07, sono comunque tenuti all’osservanza dell’obbligo di comunicazione di cui all’art. 51, dlgs n. 231/07, norma col-locata, di contro, nel Titolo III del predetto decreto.

Per le comunicazioni di cui all’art. 51, a prescindere dalla circostanza che il collegio sia investito della funzione di re-visione legale, vale la risposta già fornita al quesito n. 8.

19) In caso di incarico di consulenza conferito dal-la provincia, dalla regio-ne o altro ente pubblico, il consulente è tenuto a effettuare l’adeguata ve-rifi ca semplifi cata, è com-pletamente esonerato ex art. 25 co. 3 oppure deve fare l’adeguata verifica ordinaria?

R. La domanda non è chia-ra. Ad ogni modo, l’adeguata verifi ca si riferisce al cliente e, nel caso di specie, cliente del consulente è l’amministrazio-ne che conferisce l’incarico per la quale, ai sensi dell’art. 25 comma 3 dlgs n. 231/07, non è richiesta l’identifi cazione e la verifi ca dell’identità.

segue da pag. 5

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7Lunedì 11 Novembre 2013Lunedì 11A N T I R I C I C L A G G I O

DI CHRISTINA FERIOZZI

I precedenti fi scali, penali o le irregolarità specifi-che del professionista, segnalate da altri reparti

del corpo o dagli stessi ordi-ni professionali potrebbero indurre la Gdf a porre in essere attività di controllo antiriciclaggio nell’ambito di uno studio professionale. Fra le irregolarità più frequenti, riscontrata la violazione de-gli obblighi di registrazione e identifi cazione.

È quanto emerge dalle risposte della Guardia di fi -nanza ai quesiti posti da Ita-liaOggi Sette in cui vengono chiesti, tra l’altro, i criteri in relazione ai quali le Fiamme Gialle scelgono gli studi da sottoporre a controllo.

La verifica degli studi e la collaborazione attiva Confermato l’interesse dei reparti operativi sulla cor-retta osservanza dei presidi antiriciclaggio nei confronti dei professionisti anche per il prossimo anno. Tale atten-zione, tuttavia, non deve es-sere vista in veste «punitiva», infatti essa è in parte giusti-ficata anche dalla conside-razione che molti fenomeni» illeciti potrebbero essere più compiutamente «esplorati» con la «collaborazione attiva» ai fi ni antiriciclaggio di tali categorie professionali. Po-trebbero essere i consulenti il tassello utile per la scoperta di infi ltrazioni della crimina-lità organizzata nel tessuto

economico, di riciclaggio in-ternazionale dei proventi dell’evasione fi scale, di «fondi neri» e operazioni con Paesi offshore.

In ogni caso, comunque, è solitamente la «storia» alle spalle del soggetto segnalato a determinarne la verifi ca in relazione ai possibili indici di

pericolosità che si possono ad-densare sulla sua attività.

Gli esiti dei controlli. Tali controlli dal 2010 ad oggi, si evidenzia nelle rispo-ste della Gdf, hanno portato a n. 283 ispezioni/controlli antiriciclaggio nei confronti dei professionisti. In merito agli esiti delle verifi che, spic-

cano le violazioni penali (ad es. nel 2012, n. 71 violazio-ni penali su 103 interventi eseguiti) in particolare per trasgressione agli obblighi di registrazione dei dati, di iden-tifi cazione dei clienti, mentre largamente minoritarie (solo 1 caso ciascuno) le violazioni per ipotesi di riciclaggio, per

trasferimento fraudolento di valori e per falsità ideologica commessa da privato in atto pubblico.

Fra le violazioni ammini-strative più frequenti, invece, quelle per ipotesi di omesse segnalazioni sospette, per mancata istituzione registro della clientela, e, di una certa consistenza anche le manca-te comunicazioni al Mef delle violazioni in materia di con-tante.

La continuazione del re-ato. Aspetto posto all’atten-zione della Gdf, concerne la possibilità di avvalersi, per il reo, dell’istituto della «conti-nuazione del reato» nel caso di irregolarità multiple della stessa specie (ad es. omesse, tardive o incomplete registra-zioni in archivio) comportan-do l’applicazione della unica pena fi no al triplo della mas-sima. In merito, concorde-mente con quanto sostenuto anche dal Mef, si sostiene che sarà solo il giudice penale ad essere qualifi cato al riconosci-mento del vincolo della conti-nuazione ai sensi dell’art. 81 del c.p.. Solo, quindi, la valu-tazione del magistrato circa la condotta posta in essere dal reo può identificare la sussistenza di un «medesimo disegno criminoso». Mentre tale univocità va certamente esclusa nel momento in cui si riscontri che le ripetute con-dotte siano di volta in volta frutto di autonoma decisione determinata da circostanze occasionali.

Le violazioni più frequenti: mancate registrazioni dati e identii cazioni dei clienti

Controlli Gdf,studi in allerta

ItaliaOggi Sette pubblica le ri-sposte della Guardia di finanza in materia di antiriciclaggio

Accessi/controlli

1) Quanti accessi a studi profes-sionali finalizzati a controlli antiriciclaggio su professioni-sti sono in programma per l’an-no 2014 da parte delle Guardia di finanza? Risposta: Anche per il 2014 la Guardia di finanza continuerà a mantenere alta l’attenzione sulla corretta osservanza dei presidi antiriciclaggio da parte dei desti-natari della normativa antirici-claggio con l’obiettivo di diversi-ficare la platea degli operatori da sottoporre a interventi ispettivi, garantendo, al contempo, un’ade-guata presenza ispettiva nei con-fronti di tutti i soggetti vigilati in via esclusiva e concorrente, ai sensi dell’art. 53, commi 1, 2 e 3, del dlgs n. 231/2007.In questa prospettiva, particolare interesse investigativo possono assumere i professionisti in con-siderazione del fatto che molti fe-nomeni» illeciti potrebbero essere più compiutamente «esplorati» con la «collaborazione attiva» ai fini antiriciclaggio di tali catego-rie (infiltrazioni della criminalità organizzata nel tessuto economico realizzate attraverso operazioni immobiliari e societarie, episodi di riciclaggio internazionale aventi ad oggetti i proventi dell’evasione fiscale, «fondi neri» creati attra-

verso l’utilizzo di fatture false od operazioni con Paesi offshore,…).2) C’è un criterio specifico in relazione al quale gli studi ven-gono selezionati in merito alla scelta dei controlli antiriciclag-gio o i controlli sono casuali?R. L’esigenza di controllo può scatu-rire da diverse fonti di attivazione che mettono in luce indici di ano-malia e di pericolosità del soggetto vigilato, tra cui:- gli elementi conoscitivi in posses-so del Reparto, sulla base dei pre-cedenti fiscali, penali e di polizia o di pregresse attività di polizia economica e finanziaria; - le richieste, le attivazioni e le segnalazioni provenienti da altri Reparti del Corpo, enti/organismi istituzionali;- lavori a «progetto» dei nostri Re-parti speciali che prendono spunto dalle migliori esperienze di servizio maturate dai Reparti territoriali;- irregolarità specifiche che potreb-bero anche essere segnalate dai competenti ordini professionali.

3) Quanti studi sono stati ispe-zionati nell’ambito dell’attivi-tà di verifica 2010/2011/2012? È possibile avere il dato selezio-nato per annualità e per tipolo-gia di studio (dottori commer-cialisti, avvocati, ecc)?R. Tra il 2010 e il 2013 (dato ag-giornato ad agosto), la Guardia di finanza ha effettuato complessi-vamente n. 283 ispezioni/controlli antiriciclaggio ex art. 53 del decreto legislativo n. 231/2007 nei confronti

dei professionisti.

4) In media quanti studi fra i selezionati sono risultati in re-gola con l’antiriciclaggio? Quali le irregolarità più frequente-mente contestate?R. Sul fronte delle irregolarità ac-certate, si evidenzia che nel 2012, i 103 interventi eseguiti hanno con-sentito di accertare:- n. 71 violazioni penali, di cui n. 40. per violazione agli obblighi di regi-strazione dei dati, n. 28 per viola-zione agli obblighi di identificazio-ne dei clienti, nonché n. 1 violazione per ipotesi di riciclaggio, n. 1 per trasferimento fraudolento di valori e n.1 per falsità ideologica commes-sa da privato in atto pubblico;- n. 64 violazioni amministrative, tra le quali si segnalano, in parti-colare, n. 14 per ipotesi di omesse segnalazioni sospette, n. 24 per omessa istituzione registro della clientela, n. 10 per omessa comu-nicazione al ministero dell’econo-mia e delle finanze di infrazioni ex art. 49 del decreto legislativo n. 231/2007.Anche per il 2013 si conferma un trend di risultati analogo a quanto evidenziato per l’anno precedente.

5) Per le omesse, tardive o in-complete registrazioni in ar-chivio, il giudice penale applica multe da 2.600 a 13 mila euro (art. 55, comma 4 dlgs 231/07). Nel caso di specie il reo, in ipo-tesi di irregolarità multiple può avvalersi (come si ritiene)

dell’art. 81, commi 1 e 2 del co-dice penale? (pena fino al triplo della massima)?R. Il riconoscimento del vincolo del-la continuazione, nelle fattispecie di carattere penalistico, è rimesso all’insindacabile discrezionalità del giudice, che gradua la gravità della qualificazione del fatto nel rispet-to dei criteri stabiliti dall’art. 133 c.p.. A mero titolo esemplificativo, si rammenta che, ai sensi dell’art. 81 del c.p., commi 1 e 2 del c.p., è punito con la pena che dovrebbe in-fliggersi per la violazione più grave aumentata sino al triplo «chi con più azioni od omissioni, esecutive di un medesimo disegno crimino-so, commette anche in tempi diversi più violazioni della stessa o di di-verse disposizioni di legge». Nella definizione della pena da applicare il giudice dovrà, pertanto, prestare particolare attenzione alla valuta-zione della condotta posta in essere dal reo, verificando, in particolare, nel caso in esame la sussistenza di un «medesimo disegno criminoso». Sul punto, la giurisprudenza ha avuto modo di evidenziare che tale disegno, lungi dal tradursi in un ge-nerico proposito delinquenziale, è da ricercare in un programma pre-costituito che comprenda le azioni o omissioni concepite e volute «ab initio» nelle loro essenziali linee. Ne deriva che tale univocità è da escludere allorquando le varie con-dotte siano di volta in volta frutto di autonoma decisione determinata da circostanze occasionali.

LE RISPOSTE GDF

Numero segnalazioni pervenute

(2008-2012)

Fonte: Uif

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8 Lunedì 11 Novembre 2013 A N T I R I C I C L A G G I OI chiarimenti dell’Uif a ItaliaOggi Sette sulle segnalazioni di operazioni sospette

Collegi sindacali, sos ai singoliPagine a cura

DI LUCIANO DE ANGELIS

Nell’ambito dei colle-gi sindacali ciascun membro ha indivi-dualmente l’obbligo

di provvedere alle segnala-zioni di operazioni sospet-te. Le segnalazione devono essere immediate quindi non possono esistere ter-mini prescrizionali. Anche i commercialisti che pongo-no in essere le procedure di trasferimento quote devono provvedere a eventuali se-gnalazioni. Sono alcuni dei principali chiarimenti for-niti dall’Uif, a una serie di quesiti formulati da Italia-Oggi Sette.

Per l’Uif, obblighi di segnalazione individuali nei collegi con revisio-ne legale. In merito agli obblighi antiriciclaggio ex art. 41 del dlgs 231/07 l’Uif, distingue fra i collegi sinda-cali di società destinatarie degli obblighi antiriciclag-gio (Banche, Sim, sgr ecc.) e organi di controllo eletti in società non destinatarie della normativa.

L’organo di controllo nomi-nato in società destinatarie degli obblighi (che di norma non assolve alla funzione di controllo legale dei con-ti, funzione delegata a un revisore esterno) è tenuto (e qualora non lo faccia, i singoli membri sono assog-gettati a sanzioni penali) a comunicare non alla Uif ma al legale rappresentante della società o al delegato alle segnalazioni sospette le situazioni rilevanti ai sensi dell’art. 41.

Nelle società non desti-natarie della normativa, in-vece (società tipicamente di carattere industriale o com-merciale), andranno distin-ti i collegi privi di controllo legale dei conti dai collegi chiamati anche ad assolve-re tale compito. Nel primo caso, non sussistono obbli-ghi di segnalazione, ma l’Uif, nell’ambito della propria at-tività istituzionale terrebbe conto ugualmente di tali se-gnalazioni. A riguardo, chi scrive è dell’opinione che una sos inviata all’Unità di informazione fi nanziaria da parte di sindaci non revisori potrebbe costituire, a livello penale, un valido esimente per escludere ai componenti dell’organo stesso qualsiasi ipotesi di concorso nel reato (ex artt. 110 e 40 c.p.) con gli amministratori di società.

Nel caso di collegio sinda-cale che svolga anche fun-zioni di revisione legale dei conti, invece, l’Uif eviden-zia per la prima volta che gli obblighi di segnalazione non riguardano l’organo di controllo bensì ciascuno dei singoli revisori componenti

l’organo stesso.

Gli indicatori di rife-rimento. In merito agli indicatori a cui i collegi sin-dacali e i revisori debbono far riferimento per valutare l’opportunità di effettuare le segnalazioni (indicatori si ricorda non tassativi né

esaustivi al fi ne di ritenere doverosa o escludere tout court la necessità di produr-re la stessa) l’Uif distingue i collegi o revisori negli enti di interesse pubblico (artt 16/19 del dlgs 39/2010) dagli organi di controllo nominati in altre società ordinarie.

Nelle società di interesse

pubblico i revisori dovranno fare riferimento agli indica-tori emanati dalla Banca d’Italia con provvedimento 30 gennaio 2013 (provvedi-mento recante gli indicatori di anomalia per le società di revisione e revisori lega-li con incarichi di revisione su enti di interesse pubblico,

in G.U. - serie generale n.47 del 25/2/2013) mentre per i revisori di società comuni il decreto di riferimento sarà quello emanato dal ministe-ro della giustizia il 16 aprile 2010 (Determinazione degli indicatori di anomalia al fi ne di agevolare l’individuazio-ne di operazioni sospette di

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9Lunedì 11 Novembre 2013Lunedì 11A N T I R I C I C L A G G I O

Violazione contante, comunicazione del sindaco

ItaliaOggi Sette pubblica le rispo-ste dell’Uif in materia di antirici-claggio

Segnalazioni da operazioni sospette

1) Nel caso di collegio sindacale con funzione di revisione legale dei conti, l’obbligo di effettuare la segnalazione di operazione so-spetta grava sul collegio, che lo ot-tempera a mezzo del suo presiden-te o su ciascuno dei componenti il collegio?Risposta: Il collegio sindacale inteso come organo non è destinatario dell’ob-bligo di segnalazione delle operazioni sospette previsto dall’articolo 41 del dlgs. n. 231/2007. Ai sensi dell’art. 52, comma 2, lett. b) del medesimo decreto, il collegio sindacale di società destina-tarie degli adempimenti antiriciclag-gio deve però comunicare al titolare dell’attività, al legale rappresentan-te o al delegato alle segnalazioni di operazioni sospette «le infrazioni di cui all’art. 41» di cui ha notizia. L’ina-dempienza di tale obbligo è punita con la reclusione fino a un anno e con la multa da 100 a 1.000 euro. Qualora il collegio sindacale eserciti la revisione legale dei conti i singoli componenti del collegio sono invece obbligati alla segnalazione delle ope-razioni sospette alla Uif, dal momento che essi hanno la qualifica di revisori legali iscritti nell’apposito registro (cfr. art. 2409-bis c.c.) e sono quindi desti-natari degli obblighi antiriciclaggio ai sensi dell’art. 13 del dlgs n. 231/2007.

2) Nella segnalazione di operazio-ne sospetta da parte del collegio sindacale, la registrazione del sog-getto segnalante deve avvenire a cura del presidente del collegio sindacale? Nel caso essendo pre-visto solo lo spazio per nome e co-gnome di una persona fisica come si fa ad indicare che la segnalazio-ne è una scelta dell’organo e non del singolo professionista nell’am-

bito della procedura telematica?R. Considerato quanto sopra indicato, l’eventuale segnalazione di operazione sospetta sarà inviata alla Uif dal sin-golo revisore legale dei conti.

3) L’art. 12, comma 3-bis dlgs. 231/07 esclude espressamente gli organi di controllo della società dagli obblighi di segnalazione di operazione sospetta allorquando lo stesso organo non fosse dele-gato anche al controllo conta-bile della società. In questi casi, tuttavia eventuali segnalazioni di operazioni sospette effettuate dal collegio sindacale (magari per esimersi da responsabilità di con-corso nel reato degli amministra-tori) verrebbero rigettate dalla Uif o costituirebbero pur sempre segnalazioni oggetto di analisi? R. Eventuali comunicazioni inviate alla Uif dal collegio sindacale (anche se non incaricato di esercitare la revi-sione legale dei conti) sarebbero tenute in considerazione dall’Unità nell’ambi-to della propria attività istituzionale. Come detto, il collegio sindacale non è tenuto in quanto tale agli obblighi di segnalazione delle operazioni sospet-te, ma a quelli di cui all’articolo 52 del dlgs n. 231/2007.

4) Gli indicatori di anomalia a cui devono far riferimento i sindaci/revisori o i revisori unici di socie-tà non quotate sono: a) gli indici dei professionisti; b) quelli previ-sti per le società di revisione. R. Sulla base delle modifiche apporta-te dal dlgs 27 gennaio 2010, n. 39 alla disciplina della revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati, l’articolo 13 del dlgs n. 231/2007 distin-gue: a) i revisori legali e le società di revisione con incarichi di revisione su enti di interesse pubblico; b) i revisori legali e le società di revisione senza incarichi sui medesimi enti.Nei confronti dei primi si applicano gli indicatori recentemente emanati dalla

Banca d’Italia con provvedimento del 30 gennaio 2013; ai secondi si riferisco-no gli indicatori previsti dal decreto del ministero della giustizia del 16 aprile 2010.

5) Gli indicatori di anomalia cui deve fare riferimento chi svolge attività di mediazione sono quel-li previsti per i professionisti dal ministro della giustizia o quelli in-dividuati dal ministro dell’interno per altre tipologie di operatori? R. In seguito alle modifiche apporta-te all’art. 10 del dlgs n. 231 del 2007, rientrano tra i destinatari dell’obbligo di segnalazione di operazioni sospette anche i soggetti che svolgono attività di mediazione ai sensi dell’articolo 60 della legge 18 giugno 2009, n. 69.Considerato che il quadro normativo in materia di mediazione è stato defi-nito solo di recente, per tale categoria non sono stati ancora emanati apposi-ti indicatori di anomalia. Al momento, pertanto, i mediatori possono trarre utili spunti per adempiere corretta-mente gli obblighi di segnalazione di operazioni sospette sia dal decreto del 17 febbraio 2011 (aggiornato in data 27 aprile 2012), emanato dal ministe-ro dell’Interno con riguardo a talune categorie di operatori non finanziari, sia da quello emanato in data 16 apri-le 2010, dal ministero della giustizia, per i professionisti e i revisori legali dei conti.

6) Le segnalazioni relative alle anomalie nelle cessioni di quote di srl vanno segnalate sia dai no-tai che dagli altri professionisti abilitati a trasmetterli al registro delle imprese? R. Con l’entrata in vigore dell’art. 36, comma 1-bis del decreto legge n. 112/2008, convertito dalla legge n. 133/2008, oltre ai notai, anche altri intermediari abilitati ai sensi dell’ar-ticolo 31, comma 2-quater della legge n. 340/2000 (soggetti iscritti negli albi dei dottori commercialisti, ragionieri e

periti commerciali) possono procede-re al deposito presso il registro delle imprese del documento informatico rappresentativo del negozio di trasfe-rimento di quote di società a respon-sabilità limitata.In tale ambito, tutti i destinatari degli obblighi antiriciclaggio, che in relazio-ne all’attività esercitata maturino un sospetto connesso con atti di trasferi-mento di quote di srl, sono obbligati alla segnalazione alla Uif.

7) Esiste un termine di prescrizio-ne dell’obbligo di segnalazione di operazioni sospette?R. La normativa in materia di segna-lazioni di operazioni sospette è volta ad assicurare che i segnalanti portino con la massima tempestività all’atten-zione della Uif eventuali operazioni sospette.L’art. 41, comma 4, del decreto legisla-tivo n. 231 del 2007 dispone, in par-ticolare, che le segnalazioni devono essere effettuate senza ritardo, ove possibile prima di eseguire l’opera-zione, appena il soggetto tenuto alla segnalazione viene a conoscenza de-gli elementi di sospetto. Il successi-vo comma 5 stabilisce che i soggetti tenuti all’obbligo di segnalazione si astengono dal compiere l’operazione finché non hanno effettuato la segna-lazione, tranne che detta astensione non sia possibile tenuto conto della normale operatività, o possa ostaco-lare le indagini.Prevedere un termine di prescrizione dell’obbligo di segnalazione di opera-zione sospetta sarebbe pertanto fuor-viante, attesa la natura stessa di tale obbligo. Sotto il profilo sanzionatorio, si rile-va che, in base alla legge n. 689 del 1981, il diritto alla riscossione della sanzione pecuniaria per omessa se-gnalazione di operazioni sospette si prescrive in cinque anni dal giorno della violazione. Il decorso della pre-scrizione è suscettibile di interruzione regolata dal codice civile.

LE RISPOSTE DELL’UIF

riciclaggio da parte di talune categorie di professionisti e dei revisori contabili, pub-blicato nella G.U. - serie ge-nerale n. 101 del 3/5/2010).

Nessun termine di pre-scrizione. L’art. 41 del dlgs 231/07 prevede di dovere effettuare «senza ritardo e ove possibile prima che sia compiuta l’operazione» la se-gnalazione della operazione sospetta. Data tale tempi-stica non emerge alcun ter-mine prescrizionale, il qua-le invece è, invece, previsto sotto il profi lo sanzionatorio in tema di omessa segnala-zione. A riguardo l’Uif ricor-da, infatti, che il diritto alla riscossione della sanzione pecuniaria per omessa se-gnalazione di operazioni so-spette si prescrive a 5 anni dal giorno della violazione (cioè da quando il soggetto era nelle condizioni di pren-dere contezza del sospetto e non ha provveduto alla se-gnalazione). La prescrizio-ne può essere interrotta ai sensi degli artt. 2943 e segg. c.c.

Altri chiarimenti. In me-rito alla attività dei media-tori, non sono ancora stati

emanati specifi ci indicatori di ano-malia ai fi ni del-la segnalazione. L’Uif in proposito evidenzia, a li-vello transitorio, di far riferimen-to agli indicato-ri emanati il 17 febbraio 2011 (e successivamente aggiornati) per talune categorie di operatori non finanziari, e a quelli emanati per i professionisti il 16 aprile 2010.

Inf ine, viene evidenziato che nel caso di cessione quote da parte dei dottori commercia-listi (legge 133/ 2008) saran-no questi ultimi ad assolvere agli obblighi antiriciclaggio, e quindi anche a quelli di eventuali segnalazioni di situazioni sospette.

Per il Mef, nel collegio sindacale, verifiche e comunicazioni ai singo-li. Nell’ambito dei collegi sindacali gli adempimen-ti antiriciclaggio spettano

individualmente ai singoli componenti. Ciò vale non solo ai fi ni dell’adeguata ve-rifi ca ma anche in tema di comunicazioni relative alle irregolarità sui contanti.

In pratica, nelle società non destinatarie della nor-mativa (tipicamente impre-se industriali o commerciali) ciascun membro del collegio sindacale con funzioni di re-visione legale dei conti do-vrà provvedere in proprio alla adeguata verifi ca. Ma

gli obblighi di comunicazio-ne individuale si estendono anche alle irregolarità sui contanti. A riguardo, viene ritenuto che agli obblighi di comunicazione (ex art. 51) debba provvedere ciascun componente l’organo di con-trollo individualmente.

Tale obbligatorietà se-condo il Mef, spetta anche ai sindaci di collegi non de-legati alla funzione di con-trollo legale dei conti. Ciò in quanto (correttamente)

in chiave giuridica, rilevano i tecnici ministeriali, la spe-cifi ca esenzione da-gli obblighi antirici-claggio di cui all’art. 12, comma 3-bis, dlgs 231/07 riguar-da esclusivamente gli adempimenti di cui al titolo I, capi I, II, e III (cioè gli ob-blighi di registrazio-ne, adeguata verifi ca e segnalazione delle operazione sospetta) e non quelli del Tito-lo III in cui sono pre-viste le misure sulle limitazioni all’uso del contante e dei

titoli al portatore.Tale risposta, tuttavia,

difforme dalla prassi pro-fessionale (circolare Irdcec del 15 marzo 2010) potrebbe creare problemi applicativi poiché in presenza di un or-gano di revisione esterna, il collegio sindacale è, di fatto, esautorato dai controlli con-tabili e quindi dalla concreta possibilità di verifi care irre-golarità sulle transazioni in contanti.

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10 Lunedì 11 Novembre 2013 F I S C OGli effetti dell’esclusione del calcolo dal modello i scale messo a punto da Bruxelles

Dichiarazione Iva formato Ue, non c’è posto per il pro-rataPagine a cura

DI FRANCO RICCA

Nella dichiarazione Iva standard progettata dalla Commissione europea non c’è po-

sto neppure per il pro-rata di detrazione, che pure non può considerarsi un’informa-zione di scarsa rilevanza, se è vero che fi gura anche tra i dati obbligatori dell’istanza di rimborso dell’imposta pa-gata in altri stati membri. Il vento della semplifi cazione e dell’armonizzazione che soffi a da Bruxelles potrebbe dunque privare le autorità fi scali di un elemento utile ai fi ni dei con-trolli, senza peraltro portare vantaggi apprezzabili per le imprese c.d. «miste», che il pro-rata dovranno comunque calcolarlo per determinare l’importo dell’Iva ammessa in detrazione.

Quando scatta il mecca-nismo del pro-rata. L’istitu-to del c.d. «pro-rata» è previsto dall’art. 173 della direttiva 112 del 2006 e, nella norma-tiva nazionale, dal comma 5 dell’art. 19 del dpr 633/72. Si tratta di un meccanismo che mira a semplifi care l’applica-zione dell’imposta da parte dei contribuenti «misti», che effet-tuano cioè sia operazioni con diritto alla detrazione sia ope-razioni esenti che non conferi-scono tale diritto. Esso consiste nel determinare l’imposta am-messa in detrazione sugli ac-quisti, anziché sulla base del-la destinazione del bene o del servizio, in misura forfetaria, in base al rapporto fra le opera-

zioni con diritto alla detrazio-ne e il totale delle operazioni effettuate. Il meccanismo del pro-rata presuppone l’ordina-rio svolgimento di operazioni imponibili ed esenti, sicché non è applicabile nel caso di sogget-ti che svolgono normalmente attività imponibili ed occasio-nalmente effettuano operazio-ni esenti, né nel caso opposto: in tali ipotesi, trova quindi in-gresso la regola generale della detrazione per imputazione specifi ca, per cui:

- nel primo caso, il soggetto ha diritto alla detrazione, salvo che per i beni e servizi impie-gati per le operazioni esenti

- nel secondo caso, il soggetto non ha diritto alla detrazione, salvo che per i beni e servizi impiegati per le operazioni imponibili.

La percentuale di detrazio-ne scaturisce dalla frazione

che ha:- al numeratore l’ammontare

delle operazioni con diritto alla detrazione

- al denominatore lo stesso ammontare aumentato dell’im-porto delle operazioni esenti.

In dettaglio, poi, le regole per la determinazione del pro-rata sono dettate dall’art. 19-bis, il quale stabilisce in primo luogo che la percentuale di detrazio-ne si deve arrotondare all’unità superiore o inferiore a seconda che la parte decimale superi o meno i cinque decimi. Inoltre, per il calcolo della percentuale stessa, non si tiene conto delle operazioni elencate al comma 2, non signifi cative nella logica del meccanismo.

Secondo il citato art. 173, par. 1 della direttiva, il criterio del pro-rata si applica ai beni e servizi utilizzati dal sogget-to passivo per effettuare sia

operazioni con diritto alla de-trazione sia operazioni esenti, ad esempio le spese generali (acquisti «promiscui»).

Il successivo par. 2 prevede però che gli stati membri pos-sono:

- autorizzare o obbligare il soggetto passivo a determina-re un pro-rata per ogni settore dell’attività, con la tenuta di contabilità distinte

- autorizzare o obbligare il soggetto passivo ad operare la detrazione in base all’utiliz-zazione della totalità o di una parte dei beni e servizi

- autorizzare od obbligare il soggetto passivo a operare la detrazione secondo la norma del par. 1, primo comma, rela-tivamente a tutti i beni e sevizi utilizzati per tutte le operazio-ni ivi contemplate

- prevedere che non si tenga conto dell’Iva che non può es-

sere detratta quando essa sia insignifi cante.

Come accennato, il meccani-smo del pro-rata è stato con-cepito con l’intento di sempli-fi care la determinazione della parte d’imposta detraibile in relazione ai beni e servizi uti-lizzati promiscuamente (par. 1, primo comma), ricorrendo all’adozione di un criterio pro-porzionale in considerazione delle difficoltà del procedi-mento analitico; nondimeno, gli stati membri possono de-cidere di estenderlo a tutti i beni e servizi (c.d. pro-rata generale). Questa seconda soluzione, indubbiamente più semplice (ma meno precisa), è quella adottata dall’Italia.

In proposito, va segnalato che nella sentenza 22/2/2001, C-408/98, la corte di giustizia sembra affermare che, in ogni caso, il principio della detra-zione analitica prevale sul criterio forfetario del pro-ra-ta, indipendentemente dalla disciplina normativa adottata dallo stato membro. La sta-tuizione solleva perplessità in ordine alla portata della norma della direttiva, tanto più alla luce delle spiegazioni fornite dalla corte nella più recente sentenza 8 novembre 2012, C-511/10, secondo cui la tesi della «subordinazio-ne» del pro-rata generale al principio della destinazione si basa essenzialmente su ele-menti di ordine testuale delle disposizioni della sesta diret-tiva, che peraltro non trovano più riscontro nella direttiva rifusa del 2006.

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Nella sentenza 12 settembre 2013, C-388/11, la corte ha statuito che la casa madre e le sue stabili organiz-zazioni all’estero devono determi-nare in modo distinto la percentua-le dell’Iva ammessa in detrazione, in relazione all’attività economica esercitata da ciascuna articolazio-ne nel proprio territorio. Ai detti fi ni, inoltre, i soggetti non possono tenere conto delle operazioni re-alizzate dalle succursali stabilite fuori dell’Ue. La Corte ha in sostanza sancito il principio per cui il diritto alla de-trazione dell’Iva, per le società che hanno sedi secondarie svolgenti at-tività economiche in diversi paesi, va determinato autonomamente, in ciascun paese membro dell’Ue, tenendo conto della natura delle operazioni ivi realizzate, senza commistioni territoriali. Chiamata a risolvere alcune que-stioni sollevate dai giudici fran-cesi in relazione alla controversia riguardante un istituto di credito avente sede principale in Francia e succursali sia in altri paesi Ue che

in paesi terzi, la Corte ha infatti respinto la tesi contraria, che fa-ceva leva sul principio dell’unicità del soggetto giuridico. La prima questione mirava a sa-pere come debba determinarsi il pro-rata di detrazione della sede principale e quello delle sedi se-condarie stabilite in altri paesi, e più precisamente se la sede princi-pale possa prendere in considera-zione il fatturato realizzato dalle sedi secondarie stabilite in altri stati membri. Al riguardo, la corte ha osservato anzitutto che la lette-ra delle disposizioni di riferimento non consente di affermare che, ai detti fi ni, la società possa prendere in considerazione il fatturato rea-lizzato dalle sue succursali. Sotto il profi lo sistematico, poi, la socie-tà che ha fi ssato la propria sede in uno stato membro e che dispone di una stabile organizzazione in un altro stato membro, ai fi ni del-la determinazione del diritto alla detrazione, deve essere considera-ta come stabilita in quest’ultimo stato per le attività che in esso

vengono svolte e non potrà preten-dere il rimborso dell’Iva ai sensi dell’ottava direttiva, che compete, in luogo della detrazione, ai sog-getti non stabiliti. Spetta dunque alla stabile organizzazione eserci-tare, nello stato membro in cui è situata, il diritto alla detrazione dell’Iva relativa agli acquisti ivi realizzati.Pertanto, il principio, sancito dalla corte in una precedente sentenza riguardante l’Italia, secondo cui la stabile organizzazione situata in uno stato membro e la sede principale situata in un altro sta-to membro costituiscono un unico soggetto Iva, implica che un uni-co soggetto passivo è sottoposto, oltre al regime applicabile nello stato in cui ha sede, a tanti regi-mi di detrazione nazionali quanti sono gli stati membri in cui dispo-ne di stabili organizzazioni. Ne di-scende che, poiché le modalità di calcolo del pro-rata sono un ele-mento fondamentale del sistema delle detrazioni, non si può, sen-za pregiudicare il sistema, tene-

re conto, nel calcolo del pro-rata della sede principale, delle opera-zioni realizzate da tutte le stabi-li organizzazioni negli altri stati membri. Sulla seconda questione, volta a sapere se la società possa prendere in considerazione, ai fi ni del pro-rata, il fatturato realizza-to dalle sue succursali stabilite in paesi terzi, la corte ha rilevato che non esiste nella normativa alcun elemento che consenta di concludere in senso affermativo. Né una simile conclusione può so-stenersi in base all’argomento per cui la società con sede principale in uno stato membro e succursale in un paese terzo deve ricevere lo stesso trattamento tributario di una società che fornisce le stesse prestazioni di servizi senza una succursale, oppure che dispone, a tale scopo, di una controllata in detto stato terzo: tali differenti opzioni, osserva la corte, rifl etto-no infatti situazioni chiaramente distinte e non possono pertanto ricevere lo stesso trattamento tributario.

Soggetti operanti in più paesi, no a commistioni territoriali

Le operazioni escluse dal calcolo del pro-rata

Cessioni di beni ammortizzabili•

Passaggi interni fra attività sepa-•

rate, di cui all’art. 36 u.c. del dpr

633/72

Operazioni di cui all’art. 2, terzo •

comma, lettere a), b), d) ed f), os-

sia: cessioni di denaro, cessioni

di aziende, cessioni di campioni

gratuiti, passaggi di beni in dipen-

denza di operazioni straordinarie

Operazioni esenti di cui all’art. •

10, n. 27-quinquies, dpr 633/72 (cessioni di beni acquistati senza diritto alla detrazione)

Operazioni esenti di cui ai nn. da • 1 a 9 dell’art. 10 (operazioni credi-tizie, i nanziarie, immobiliari ecc.), se non formano oggetto dell’at-tività propria del contribuente o sono accessorie alle operazioni imponibili; resta ferma l’indetrai-bilità dell’imposta relativa a tali operazioni

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11Lunedì 11 Novembre 2013 11Lunedì 11 Novembre 2013F I S C O

Una delle situazioni più frequenti e pro-blematiche riguarda la rilevanza o meno

delle operazioni fi nanziarie ai fini del pro-rata. Impor-tanti chiarimenti al riguardo si rinvengono nella sentenza della corte di giustizia Ue del 29 aprile 2004, C-77/01, che affronta la questione se concorrano al pro-rata le ope-razioni fi nanziarie poste in essere da una società aven-te come oggetto principale un’attività industriale (attivi-tà di prospezione mineraria), dalle quali derivano, per mo-tivi contingenti, proventi di gran lunga superiori a quelli dell’attività industriale.

La corte ha preliminar-mente chiarito che la non in-clusione di alcune operazioni accessorie nel denominatore della frazione utilizzata per il calcolo del pro-rata di detra-zione, ai sensi dell’art. 19, n. 2, seconda frase, della sesta direttiva, serve a neutraliz-zare gli effetti negativi, per il soggetto passivo, sul predet-to calcolo, onde evitare che queste operazioni lo alterino e garantire, in tal modo, il conseguimento dell’obiettivo di neutralità dell’Iva. Infatti, se tutti i risultati delle opera-zioni fi nanziarie del sogget-to passivo aventi un nesso con un’attività imponibile dovessero essere inclusi nel denominatore, anche qualora l’ottenimento di tali risultati non implichi l’impiego di beni o di servizi soggetti all’Iva o, almeno, ne implichi solo un impiego limitatissimo, il cal-colo della detrazione sarebbe falsato. A questo proposito, aggiunge la corte, l’entità dei redditi provenienti dalle operazioni fi nanziarie può co-stituire un indizio nel senso che tali operazioni non deb-bano essere considerate ac-cessorie.

Tuttavia, la circostanza che redditi superiori a quelli prodotti dall’attività indicata come principale dall’impresa interessata provengano da tali operazioni non può, di per sé, escludere la qualifi ca-zione di queste ultime quali «operazioni accessorie» ai sensi della disposizione cita-ta. Infatti, in una fattispecie quale quella oggetto della causa principale, nella qua-le l’attività di prospezione mineraria presenta solo una redditività a medio termine e può anche rivelarsi non red-ditizia e il fatturato relativo alle operazioni che danno di-ritto alla detrazione rischia conseguentemente di essere molto ridotto, l’inclusione di tali operazioni esclusivamen-te in ragione della rilevanza dei redditi che esse produco-no avrebbe proprio come con-seguenza di falsare il calcolo della detrazione.

All’atto del calcolo del pro-rata di detrazione, quindi, le operazioni fi nanziarie devo-no essere considerate come operazioni accessorie laddo-ve implichino un uso estre-mamente limitato di beni o di servizi per i quali l’Iva è dovuta.

L’orientamento della prassi nazionale. Sull’ar-gomento, l’amministrazio-ne fi nanziaria si è espressa più volte. Nella circolare n. 25/1979, in relazione alla condizione posta dall’art. 19-bis1, comma 2 (allora art. 19, comma 4) al fi ne dell’esclu-sione dal calcolo del pro-rata delle operazioni esenti di cui ai nn. da 1) a 9) dell’art. 10 (e cioè che tali operazioni non formino oggetto dell’attività propria dell’impresa) è stato precisato «nello spirito della norma, che la sussistenza di detta condizione si verifi ca allorquando le operazioni esenti effettuate dal sogget-to non siano da considerare come svolte nell’esercizio dell’attività normalmente esercitata; rimangono pertan-to non rilevanti le operazioni suddette se eseguite nell’am-bito di attività occasionali o accessorie ovvero nell’ambito di attività strumentali per il perseguimento dell’oggetto dell’impresa». La circola-re individua dunque nella «strumentalità» una terza circostanza di esclusione dal pro-rata dei proventi esenti indicati nel comma 2 dell’art.

19-bis. Su queste basi, nella risoluzione 26 aprile 1980, n. 381044, è stato poi chia-rito che le operazioni di fi-nanziamento poste in essere abitualmente da un’impresa esercente l’attività di mani-fattura tessile nei confronti dei rivenditori costituenti la propria rete commerciale, de-vono ritenersi estranee all’at-tività propria dell’impresa e, dunque, irrilevanti ai fi ni del pro-rata.

Anche la circolare n. 71/1987, dato conto dei dubbi «insorti in ordine al criterio della strumentalità - individuato nella predetta circolare 25 quale uno dei criteri di qualifi cazione delle operazioni fi nanziarie come non rientranti nell’attività propria dell’impresa - al ri-guardo prospettandosi una interpretazione restrittiva secondo cui le operazio-ni finanziarie di carattere strumentale poste in essere da imprese manifatturiere non costituirebbero attività proprie solo se meramente occasionali», ha confermato l’orientamento. La circola-re spiega che «la nozione di attività proprie, specie per

le società, va assunta sotto un profi lo prevalentemente qualitativo, intesa cioè come quella diretta a realizzare l’oggetto sociale e quindi a qualifi care sotto l’aspetto og-gettivo l’impresa esercitata, e sotto tale aspetto proietta-ta sul mercato, quindi nota ai terzi». Aggiunge, quindi, che «…specie per le opera-zioni normalmente intese di natura finanziaria… deve ritenersi che tali operazioni, se poste in essere da società industriali o commerciali in conformità degli statuti (che ne prevedano l’effettuazione non come oggetto proprio del-le società ma solo in quanto fi nalizzate al raggiungimento degli scopi sociali) non pos-sono essere considerate come attività propria delle stesse, ma debbono piuttosto essere qualificate come strumen-tali al migliore svolgimento dell’ordinaria attività eserci-tata in quanto a supporto di detta attività e tendenti alla più proficua realizzazione economica della medesima; e sotto tale profi lo non può dar-si rilievo alla loro frequenza o alla loro entità».

Sembra discostarsi da que-

sto indirizzo la risoluzione n. 305 del 21 luglio 2008, secon-do cui le operazioni di fi nan-ziamento delle società del gruppo, svolte in via abitua-le da un’impresa industriale, non possono considerarsi ac-cessorie all’attività principa-le, ma confi gurano l’esercizio di una distinta attività i cui proventi esenti concorrono alla determinazione del pro-rata.

Il quesito era stato posto da una società industriale che, intendendo procedere alla concessione di fi nanzia-menti alle altre società del gruppo, utilizzando proprie eccedenze di liquidità ovve-ro fondi richiesti al sistema bancario, aveva chiesto di sapere se i corrispettivi di tali fi nanziamenti rientras-sero nel calcolo del pro-rata di detrazione. In considera-zione che le operazioni di fi nanziamento sarebbero ef-fettuate con un limitatissimo impiego di lavoro, di beni e servizi, in quanto verrebbero giuridicamente perfezionate con scambio di corrisponden-za, la società riteneva che la risposta dovesse essere ne-gativa, anche alla luce della citata sentenza della corte di giustizia.

Nella risposta, l’ammini-strazione, dopo avere sottoli-neato che, secondo la senten-za, la concessione di prestiti a titolo oneroso da parte della holding alle società parteci-pate costituisce attività eco-nomica rientrante nella sfera dell’Iva, seppure in regime di esenzione, osserva che, secon-do la sentenza della corte di cassazione n. 11058 del 21 dicembre 2007, si computa-no nel pro-rata non solo gli atti che tipicamente espri-mono il raggiungimento del fine societario, ma anche quelli ulteriori che confi gu-rano strumento normale e non meramente occasiona-le per il conseguimento del fi ne produttivo, mentre sono escluse tutte le attività che, pur se previste nell’atto costi-tutivo, siano eseguite solo in modo occasionale o accessorio per un migliore svolgimento dell’attività propria d’impre-sa. Posto inoltre che, ai sensi dell’art. 55 del dpr 917/86, non può essere considerata occasionale l’attività econo-mica esercitata per professio-ne abituale, la risoluzione, in merito al requisito dell’acces-sorietà ed all’insegnamento della corte di giustizia, non ritiene che l’attività finan-ziaria descritta dalla società possa considerarsi effettua-ta con un limitassimo impie-go di lavoro, beni e servizi, sembrando essa richiedere invece una specifi ca organiz-zazione. Pertanto, conclude, i corrispettivi dell’attività fi -nanziaria esente concorrono al calcolo del pro-rata, ferma restando la possibilità di op-tare per la separazione delle attività ai sensi dell’art. 36, distinguendo l’attività indu-striale da quella fi nanziaria, con imputazione specifi ca a ciascuna di esse dell’Iva re-lativa agli acquisti.

Operazionia effetto ridotto

IvaALIQUOTE IVA

Aumento al 22% dell’aliquota Iva. Arrivano i chiarimenti operativi dell’agenzia. (Circolare dell’Agenzia delle entrate n. 32/E del 5 no-vembre 2013)

Altre imposte e tasse

SPESOMETRO/1

La pubblica amministrazione è esclusa dallo spesometro per il 2012 e il 2013. (Provvedi-mento dell’Agenzia delle entrate del 5 novem-bre 2013)

SPESOMETRO/2

Comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva relative al 2012 e comunicazione da parte degli operatori finanziari delle operazioni rilevanti ai fini Iva di importo pari o superiore a 3.600 Il cui pagamento sia stato effettuato mediante carte di credito, di debito o prepa-gate. Proroga al 31/1/2014. (Provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 7/11/2013)

RiscossioneCODICI TRIBUTO

Versamento delle somme dovute a seguito del-le comunicazioni inviate ai sensi dell’articolo 36 bis del dpr 600/1973. (Risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 73/E del 25 novembre 2013)

Altre impostee tasse

IMPOSTA SUL VALORE DEI CONTRATTI ASSICURATIVI

Chiarimenti in materia di versamento e compensazione dell’imposta sul valore dei contratti assicurativi. (Risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 74/E del 6 no-vembre 2013)

IVIE

Immobili situati nel regno unito. Chiarimen-ti in merito alla base imponibile dell’imposta sul valore degli immobili all’estero. (Risolu-zione dell’Agenzia delle entrate n. 75/E del 6/11/2013)

IMPOSTA DI BOLLO

Risparmio gestito. L’imposta di bollo dovuta sugli estratti conto e sui rendiconti è dedu-cibile dal risultato maturato. (Risoluzione dell’Agenzia delle entrate n. 76/E del 6/11/ 2013)

Altre notizie di rilevante interesse

TRACCIABILITÀ DEL DENARO CONTANTE

Non sono previste modifiche all’attuale rego-lamentazione dell’utilizzo del contante. (Comunicato stam-pa del ministero dell’economia e delle finanze del 31 ottobre 2013)

FISCO FLASH A cura dello Studio F. Ghiglione e A. Ghio

La versione integra-le è disponibile su www.italiaoggi.it/docio7

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12 Lunedì 11 Novembre 2013 F I S C OLe agevolazioni Ici valgono sui 5 anni precedenti

Bonus retroattivo Per le variazioni catastali rurali

Pagina a cura DI SERGIO TROVATO

Le variazioni catastali e le annotazioni di rura-lità richieste dai tito-lari di fabbricati rurali

hanno effetto retroattivo per i cinque anni antecedenti a quello in cui sono state pre-sentate le relative domande. Lo prevede l’articolo 2, com-ma 5-ter del dl 102/2013, in sede di conversione nella leg-ge 124/2013. L’effi cacia retro-attiva di questa disposizione di interpretazione autentica può arrivare fino all’anno d’imposta 2006, considerato che i contribuenti avrebbe-ro potuto inoltrare le prime istanze di variazione entro il 30 settembre 2011.

In base all’articolo 2, comma 5-ter, del dl 102 le domande di variazione catastale, disci-plinate dall’articolo 7, comma 2-bis, del dl 70/2011, e l’inse-rimento negli atti catastali della ruralità degli immobili producono effetti per i cinque anni antecedenti a quello in cui sono state presentate. Quindi non c’è più alcun dub-bio, come è accaduto in passa-to, sulla valenza retroattiva delle istanze. L’effi cacia retro-attiva di questa disposizione di interpretazione autentica può arrivare fino all’anno d’imposta 2006, considerato che i contribuenti avrebbero potuto inoltrare le prime do-mande di variazione entro il 30 settembre 2011. E secondo l’Anci Emilia-Romagna, come evidenziato in una nota del 29 ottobre scorso, la disposizione di interpretazione autentica «non solo produce effetti sul-le domande di rimborso già

presentate dai contribuenti e sul contenzioso pendente, ma offre anche la possibili-tà di presentare istanze di rimborso da parte di quei contribuenti che possedendo un fabbricato non accatasta-to in categoria rurale si sono adeguati alle pronunce della Corte di cassazione, pagando regolarmente l’Ici».

Va ricordato che l’Agenzia del territorio, con la circolare 2/2012, ha chiarito che non conta più la classificazione catastale per avere diritto al trattamento agevolato Ici per i fabbricati rurali. Possono in-fatti mantenere le loro cate-gorie originarie. È suffi ciente l’annotazione catastale, tran-ne per i fabbricati strumen-tali che siano per loro natura censibili nella categoria D/10. La circolare ha fornito delle indicazioni sulla corretta interpretazione delle dispo-sizioni contenute nel decreto ministeriale emanato il 26 lu-glio 2012, che ha stabilito, in dettaglio, quali adempimenti devono porre in essere i tito-lari dei fabbricati interessati a ottenere l’annotazione ne-gli atti catastali della rura-lità, al fine di fruire anche per l’Imu delle agevolazioni tributarie, così come disposto dall’articolo 13 del dl Salva Italia (201/2011). Domande e autocertifi cazioni necessa-rie per il riconoscimento del requisito di ruralità, redatte in conformità ai modelli alle-gati al decreto ministeriale, avrebbero dovuto essere pre-sentate all’uffi cio provinciale competente per territorio en-tro il 1° ottobre 2012, al fi ne di ottenere l’esenzione anche per gli anni pregressi.

L’eventuale diniego di rura-lità è impugnabile innanzi alle commissioni tributarie. Infat-ti, nel caso di esito negativo del controllo sulle domande e autocertifi cazioni prodotte dagli interessati, l’Agenzia è tenuta a notifi care un prov-vedimento motivato con il quale disconosce il requisito della ruralità. Dagli atti ca-tastali devono risultare anche le annotazioni negative sugli immobili, che impediscono ai contribuenti di poter fruire dei vantaggi fiscali. Anche secondo il dipartimento delle fi nanze del Ministero dell’eco-nomia (circolare 3/2012) la classifi cazione catastale non è più decisiva.

Tuttavia, con l’introduzio-ne dell’Imu sono cambiate le regole sulle agevolazioni. Gli immobili adibiti ad abi-tazione di tipo rurale sono soggetti al pagamento della nuova imposta municipale con applicazione dell’aliquo-ta ordinaria, a meno che non siano destinati a prima casa. Mentre per quelli strumenta-li, vale a dire quelli utilizzati per la manipolazione, trasfor-mazione e vendita dei prodot-ti agricoli è stata concessa la sospensione del pagamento dell’acconto di giugno (dl 54/2013) e, successivamente, è stata disposta l’abolizione della prima rata dall’articolo 1 del dl sull’imposizione im-mobiliare e la fi nanza locale (102/2013). A tutt’oggi viene confermata l’esenzione solo per i fabbricati strumentali ubicati in comuni montani o parzialmente montani indi-cati in un elenco predisposto dall’Istat.

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Nonostante siano intervenute delle mo-difi che normative sulla disciplina dei fabbricati rurali, non cambia la posi-zione della Cassazione sui requisiti che devono possedere questi immobili per fruire delle agevolazioni Ici. Quindi, i fabbricati rurali sono esenti da Ici solo se inquadrati catastalmente nelle cate-gorie A/6, se destinati a abitazione, o D/10, se utilizzati per l’esercizio dell’at-tività agricola. La tesi dei giudici di legittimità (ordi-nanza 17765/2013), però, contrasta con le previsioni di legge, con il decreto mi-nisteriale attuativo e con l’interpreta-zione sia del Ministero dell’economia e delle fi nanze sia della dell’Agenzia del territorio, secondo cui non conta più l’in-quadramento catastale ma l’annotazione di ruralità sugli immobili. Dunque, no-nostante gli ultimi interventi legislativi non abbiano riconosciuto alcuna valenza alle categorie catastali degli immobili, dal 2009 la Cassazione (sentenza, Sezio-ni unite, n. 18565) non ha mai cambiato idea e continua a ribadire che i benefi ci fi scali per i fabbricati rurali sono condi-zionati dall’inquadramento catastale. La giurisprudenza di merito, invece, dà

rilevanza all’annotazione catastale e ri-conosce i benefi ci fi scali anche qualora l’Agenzia del territorio non emetta al-cun provvedimento e si formi, dunque, il silenzio-assenso. La Commissione tribu-taria provinciale di Mantova (sentenza 121/2013), infatti, ha stabilito che se l’Agenzia del territorio non emani en-tro un anno il provvedimento di diniego dell’annotazione di ruralità dell’immobi-le o della categoria catastale richiesta, il contribuente ha diritto all’agevolazione e al rimborso dell’Ici pagata negli anni pregressi. Secondo i giudici tributari, nel caso in cui nei 12 mesi successivi all’istanza presentata dal contribuente non intervenga un provvedimento di di-niego della variazione della categoria, il bene censito deve ritenersi rurale. Natu-ralmente, fatto salvo il generale potere di accertamento dell’Agenzia del terri-torio. Pertanto, le domande presentate dai contribuenti per il riconoscimento dei requisiti di ruralità, con relative ri-chieste di variazioni catastali, si inten-dono accolte se passano più di 12 mesi dall’invio dell’autocertifi cazione e non viene emanato alcun provvedimento am-ministrativo di diniego.

Cassazione: conta la categoria

SCADENZARIO DI DICEMBRE 2013A CURA DELLA FONDAZIONE COMMERCIALISTITALIANI

Lo scadenzario in versione integraleè disponibile sul sito internetwww.italiaoggi.it/scadenziario

SCADENZA TIPOLOGIA

2 LunedìCEDOLARE SECCA

Versamento Imposta sostitutiva

2 LunedìCOMUNICAZIONE

Comunicazione mensile intermediari i nanziari

2 LunedìIMPOSTA SULLE ASSICURAZIONI

Versamento Imposta sulle assicurazioni

2 Lunedì

IMPOSTA SOSTITUTIVAVersamento secondo acconto imposta sosti-

tutiva IRPEF-IRAP-IVA

2 LunedìIRES-IRAP

Versamenti Modello Unico PF e SP

2 Lunedì

MODELLO UNICO SCVersamenti imposte dichiarazioni dei redditi sog-getti con esercizio coincidente con l’anno solare

2 LunedìMODELLO UNICO SC

Presentazione Modello Unico SC

16 LunedìADDIZIONALE COMUNALE IRPEF (ENTI PUBBLICI)Versamento Addizionale Comunale IRPEF - Saldo

16 LunedìADDIZIONALE REGIONALE IRPEF (ENTI PUBBLICI)

Versamento Addizionale Regionale IRPEF

16 Lunedì

CASSA PREVIDENZIALE Versamento Cassa previdenziale e assisten-

ziale dei Dottori commercialisti

16 LunedìCASSA DI PREVIDENZA

Denuncia e versamento Contributi INPGI

16 Lunedì

IMPOSTA SOSTITUTIVA Versamento imposta sostitutiva interessi,

premi e altri frutti di obbligazioni

16 LunedìIMU

Versamento IMU

16 LunedìINPS GESTIONE DIPENDENTI

Versamento contributi assistenziali e previdenziali

16 LunedìINPS GESTIONE SEPARATA

Versamento contributi gestione separata

16 LunedìIRAP (ENTI PUBBLICI)

Versamento IRAP – Acconto mensile

16 LunedìIVA (ENTI PUBBLICI)

Liquidazione e versamento dell’IVA mensile

16 Lunedì

MODELLO UNICO SC Versamenti imposte Dichiarazioni dei redditi Soggetti con esercizio non coincidente con

l’anno solare

16 LunedìMODELLO UNICO PF Versamento - eredi

20 VenerdìIMPOSTA SULLE ASSICURAZIONI

Versamento Imposta sulle assicurazioni

27 VenerdìENPALS

Denuncia contributiva mensile unii cata

30 Lunedì

PREUPrelievo erariale unico apparecchi da intrat-

tenimento

31 MartedìCAPITAL GAIN

Opzione patrimonio amministrato

31 Martedì

CASSE DI PREVIDENZAVersamento Contributi assistenziali e previ-

denziali - INAR Cassa

31 MartedìCOMUNICAZIONE

Comunicazione mensile intermediari i nanziari

31 MartedìCONTABILITÀ

Schede carburanti Rilevazioni chilometri

31 MartedìIMPOSTA DI BOLLO Versamento rateale

31 MartedìINPS

Presentazione telematica Modello UniEmens

31 Martedì

MODELLO UNICO SCVersamenti imposte dichiarazioni dei redditi soggetti con esercizio non coincidente con

l’anno solare

31 MartedìMODELLO UNICO SC

Presentazione Modello Unico SC

31 MartedìPAGHE

Libro unico del lavoro

31 Martedì

STUDI DI SETTOREStudi di settore - Segnalazione cause di non

congruità

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13Lunedì 11 Novembre 2013CONTENZIOSO TRIBUTARIOLa Ctr del Lazio sull’accertamento per standard

Stima da motivareIl contraddittorio è obbligatorio

Pagina a cura DI BENITO FUOCOE NICOLA FUOCO

Il contraddittorio preven-tivo tra fi sco e cittadino è obbligatorio in tutti i casi in cui la stima del reddito è

basata su indicatori, standard e valutazioni presuntive (indici di rotazione del magazzino, per-centuali di ricarico), per ade-guare le ipotesi accertative alla concreta realtà economica del contribuente; pena, l’illegitti-mità dell’avviso di accertamen-to. Con queste conclusioni, rese nella sentenza n. 598/39/13 dello scorso 14 ottobre, la Ctr del Lazio (sezione di Latina) ha accolto l’appello presenta-to da un’azienda esercente il commercio di orologi, gioielli e argenti. La verifi ca fi scale che dava origine al contenzioso prendeva le mosse da un que-stionario inviato dall’Agenzia delle entrate, con richiesta di documentazione contabile. Il controllo dei documenti aveva evidenziato delle anomalie, con particolare riguardo all’incoe-

renza dell’indice di rotazione del magazzino rispetto agli standard di settore. Pertanto, l’ufficio fiscale emetteva un avviso di accertamento in cui rideterminava i costi in base all’applicazione di un indice di rotazione del magazzino co-erente con gli studi di settore e i ricavi applicando a detti costi delle percentuali di rica-rico standard per il tipo di at-tività esercitata. Tra le diver-se contestazioni mosse dalla ricorrente, veniva sottolineato principalmente il fatto che l’ac-certamento, basato su metodi standardizzati e su indicatori statistico matematici, non fos-se stato preceduto dal contrad-dittorio preventivo, momento indispensabile per correggere e trasporre i dati parametrici al cospetto della specifi ca realtà accertata e delle giustifi cazio-ni allo scostamento fornite dal contribuente. Apparirebbe illo-gico, a parere della ricorrente, stabilire che il contraddittorio sia indispensabile (a pena di invalidità dell’accertamento) per le verifiche da studi di

settore, e non lo sia, invece, quando vengono utilizzati strumenti standardizzati della medesima natura (percentuali di ricarico e indici di rotazio-ne del magazzino) addirittura meno raffi nati e precisi degli studi. La Ctr del Lazio, con la sentenza in commento, ha accolto in pieno la tesi difen-siva. «L’agenzia delle entrate», si legge in motivazione, «ha l’onere di motivare e fornire elementi di prova per avvalo-rare l’attribuzione di maggiori ricavi derivanti dall’applicazio-ne degli indicatori». Di contro, l’Ufficio ha proceduto alla rettifi ca del reddito d’impresa «limitandosi a rappresentare valutazioni presuntive, o quan-to meno interpretative, non legate alla valutazione reale dei dati contabili». Alla luce di tali ragionamenti, conclude il collegio giudicante, «l’appello può essere accolto perché l’Uf-fi cio è pervenuto alla notifi ca di un atto di accertamento di un reddito presunto solo su base parametrica, senza contrad-dittorio».

I benefi ci fi scali connessi all’acquisto della prima casa sono compatibili anche con l’acquisto della nuda proprietà e, in tale caso, non decadono se l’acquiren-te non trasferisce la propria residenza nel comune d’ubicazione dell’immobile entro i 18 mesi dall’atto; è onere del me-desimo, tuttavia, dichiarare nel rogito la propria intenzione di voler adibire l’immobile ad abitazione principale e trasferire la propria residenza non ap-pena l’immobile entrerà nella propria piena disponibilità. Questi i chiarimenti della Ctr di Roma, resi nella sentenza n. 263/38/13. Il caso a Roma, dove un contribuente acquistava la nuda pro-prietà di un immobile fruendo delle aliquote fi scali agevolate. Non essendo avvenuto, nei 18 mesi, il trasferimento di residenza «nel comune di ubicazio-ne dell’immobile» acquistato, l’Agenzia delle entrate revocava le agevolazioni e recuperava le relative imposte. A pa-rere dell’uffi cio fi scale, infatti, anche in caso di acquisto di nuda proprietà, non viene meno la condicio sine qua non, prevista dalla normativa fi scale, di tra-sferire la residenza nel comune d’ubi-cazione d’immobile; adempimento reso possibile dal fatto che la residenza non va necessariamente trasferita all’inter-no dell’immobile acquistato bensì nel comune d’ubicazione del medesimo. Di parere opposto la Ctr, che indica la linea da seguire in questi casi: «È suffi -ciente che il compratore del fabbricato dichiari di volerlo adibire a propria abi-tazione per poter godere dei benefi ci, fermo restando che nel momento in cui l’appartamento entra nella dispo-nibilità del compratore, questi lo deve adibire realmente a propria abitazione (sull’esigenza di una effettiva destina-zione ad abitazione dell’appartamento acquistato, per la conservazione dei benefi ci fruiti)».

Prima casa, nudaproprietà agevolata

La registrazione del decreto ingiuntivo con cui l’istituto assicurativo o di credito recupera, in rivalsa, le somme corrisposte al creditore, per una fi deiussione prestata e non rimborsata (sua sponte) dal contra-ente della polizza, va assoggettata a impo-sta fi ssa anziché proporzionale. Sono le conclusioni a cui giunge la Ctr di Milano nella sentenza n. 84/06/13, in conferma del dispositivo raggiunto dai colleghi della pro-vinciale, contro cui l’Agenzia delle entrate aveva proposto appello. L’originario giu-dizio veniva promosso da una compagnia assicurativa che, dopo aver visto escutere da parte del creditore una fideiussione prestata per conto di un proprio cliente, ricorreva ad un procedimento giudiziale per recuperare, in rivalsa, le somme paga-te. Conclusosi detto procedimento con un decreto ingiuntivo, che sanciva la condanna del debitore originale alla restituzione di quanto versato dal fi deiussore per proprio conto, sulla registrazione del medesimo decreto nasceva la diatriba con l’Agenzia delle entrate. La compagnia sosteneva l’ap-plicazione dell’imposta di registro in misura fi ssa, stante il fatto che la restituzione delle somme trovava origine nel contratto di fi -deiussione, contratto rientrante nel campo di applicazione dell’Iva, imposta alternativa al registro. Contrariamente, gli agenti del fi sco affermavano l’applicazione in misura proporzionale dell’imposta d’atto, poiché ciò che doveva tassarsi non era la polizza, bensì il decreto ingiuntivo e l’azione risar-citoria da esso disposta. Primo e secondo grado sono stati concordi con il contribuen-te. La Ctr argomenta la propria decisione con un parallelismo: «La Corte di cassazione si è espressa in una situazione sostanzial-mente analoga che riguarda la sentenza di condanna al pagamento di somme dovute ad un istituto di credito per un fi nanziamento, e ha stabilito che debba essere sottoposta a tassazione fi ssa tanto per il capitale quanto per gli interessi convenzionali».

Decreto ingiuntivo a tassa fi ssa

Software e prodotti in-formatici. Nel commer-cio di software e prodotti informatici effettuati nel territorio dello stato, i com-pensi corrisposti alle so-cietà estere che forniscono i prodotti sono soggetti alla ritenuta fi scale del 30% prevista dall’articolo 25 del dpr 600/73; salvo che le convenzioni internazionali contro le doppie imposizio-ni prevedano un’aliquota diversa e la sussistenza dei presupposti eventual-mente previsti. Queste le conclusioni raggiunte dalla Ctp di Bergamo nella sen-tenza n. 143/05/13, con cui il collegio lombardo ha condannato una società che distribuisce in Italia software e prodotti informa-tici provenienti da soggetti esteri, riconoscendo tutta-via l’annullamento delle sanzioni, stante l’obiettiva complessità interpretativa che connota la disciplina fi scale della fattispecie. La società italiana sosteneva che la commercializzazione di tali prodotti dovesse in-quadrarsi quale una mera attività di intermediazione, non soggetta pertanto alla ritenuta fiscale prevista per le royalties corrisposte a soggetti non residenti per l’utilizzazione di opere dell’ingegno. La tesi non ha convinto i giudici di Berga-mo, convinti che l’attività svolta dalla ricorrente fosse una vera e propria com-mercializzazione diretta e, quindi, che i compensi cor-risposti al fornitore estero dovessero essere inquadrati (e tassati) ai sensi del citato articolo 25.

Piccola proprietà con-tadina. La mancata pre-sentazione entro tre anni del certificato definitivo di idoneità alla piccola proprietà contadina non pregiudica le agevolazioni fi scali fruite in sede di ac-quisto, se l’acquirente è già, al momento del rogito, un coltivatore diretto in posses-so dei requisiti previsti dalla normativa fi scale e iscritto nella apposita gestione pre-videnziale. Ciò anche per i casi antecedenti all’avvento dell’articolo 2, comma 4-bis, del dl 194/2009 che sembra aver cancellato defi nitiva-mente tale adempimento. Lo ha affermato la Ctr di Brescia nella sentenza n. 116/66/13 depositata lo scorso 1° agosto. Per la con-ferma dei benefi ci connessi all’acquisto della ppc (pri-ma delle modifi che introdot-te dal citato Dl effi caci dal 2009) era indispensabile la presentazione di un cer-tifi cato defi nitivo rilasciato dall’ispettorato provinciale agrario (poi assessorato regionale all’agricoltura) che attestasse, nei tre anni dall’acquisto, l’avveramen-to dei requisiti soggettivi e oggettivi previsti dalla nor-mativa. Tale adempimento,

secondo la Ctr, non è mai stato perentorio, soprattutto se i requisiti che il certifi cato andava ad attestare erano effettivamente sussistenti già al momento dell’ac-quisto.

Società di comodo e studi di settore. Non può essere ritenuta «di comodo» una società che svolge attività d’impresa, con l’impiego di mezzi e la produzione di ricavi, e risulta congrua agli studi di settore; ciò anche se il volume d’affari è inferiore al ricavo minimo presunto dai coeffi cienti delle società non operative. Questo è quanto si legge nella senten-za n. 218/02/13 della Ctp di Pistoia depositata il 24 settembre scorso. Il giudice tributario sottolinea che la normativa sulle società di comodo è «una disciplina nata per contrastare forme societarie elusive e per pena-lizzare società «senza impre-sa» e cioè quelle società che sono costituite al solo fi ne di amministrare il patrimonio personale dei soci, e che, in effetti, non esercitano una attività commerciale»; non può essere, dunque, il caso di una società che esercita at-tività d’impresa ed è anche congrua agli standard di settore, seppure il ricavo mi-nimo è inferiore alla soglia presunta dai coeffi cienti di operatività.

Fondo patrimoniale e debiti fi scali. La protezione offerta dal fondo patrimo-niale in presenza di debiti di natura tributaria agisce so-lo a determinate condizioni; in particolare, è onere del contribuente dimostrare e provare, in concreto, «con riferimento a ciascuno cari-co tributario, l’estraneità ai bisogni della famiglia del fatto generatore di esso», non essendo suffi ciente sof-fermarsi, in generale, sulla natura del debito erariale. Con queste argomentazio-ni, la Ctp di Lecco (sentenza n. 89/03/13 del 25 luglio) ha riconosciuto la validità di un’iscrizione ipotecaria effettuata su beni conferiti in un fondo patrimonia-le, relativamente a delle pendenze con l’Agenzia delle entrate (affidate a Equitalia). Secondo la Commissione, è necessario fornire una precisa dimo-strazione che lo specifi co carico tributario da cui si origina l’ipoteca fosse una partita estranea ai bisogni della famiglia, piuttosto che limitarsi ad operare delle osservazioni generali sulla natura dell’obbliga-zione fi scale e sull’origine legale, e non contrattuale, della medesima.

BREVI

Le sentenzesul sito www.italia-oggi.it/docio7

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14 Lunedì 11 Novembre 2013 I M P R E S AGli effetti dell’estensione del meccanismo del sorteggio. Escluse le partecipate dalle regioni

Parte la lotteria dei revisoriNomina a estrazione per le controllate degli enti locali

Pagina a cura DI ERMANDO BOZZA

Le società controllate dagli enti locali devo-no ricorrere al mecca-nismo dell’estrazione

per la nomina dei revisori. È questa la novità contenuta nel cosiddetto «decreto Salva Roma» che estende il mecca-nismo già sperimentato per la nomina dei revisori degli enti locali alle società da questi controllate. La norma di riferimento è il comma 18 dell’art. 1 del dl 31 ottobre 2013, n. 126.

La ratio della norma, evi-dentemente, è quella di ga-rantire maggiore imparziali-tà ed indipendenza anche nel controllo dei conti e della ge-stione delle società controlla-te dagli enti locali, sottraen-do la nomina dei controllori agli organi politici. È notorio che le società controllate da enti locali sono da tempo oggetto di profonde riforme e di estensione di norme di coordinamento della fi nanza pubblica tipiche degli enti partecipanti. L’assoggetta-mento ai vincoli sulle assun-zioni, alle norme del patto di stabilità, l’asseverazione dei saldi contabili delle partite intrattenute con gli enti par-tecipanti sono chiare eviden-ze di come si voglia dare un «giro di vite» nella gestione di società che spesso hanno costituito un veicolo per aggi-rare norme vincolanti per gli enti partecipanti generando

in capo a questi enormi debi-ti fuori bilancio. È in questa direzione che va la norma che introduce l’estrazione dei revisori.

L’ambito soggettivo. Le disposizioni in esame si applicano alle società non quotate controllate diretta-mente o indirettamente da enti locali ai sensi dell’art. 2359, comma 1, del c.c. e alle aziende speciali. Il comma 18 dell’art. 1 del dl 126 disegna, dunque, un perimetro molto preciso all’ambito applica-tivo della norma: le società oggetto della modifi ca nor-

mativa sono quelle in cui gli enti locali (comuni, province, unioni di comuni, comunità montane e isolane, città me-tropolitane) detengono la maggioranza dei voti eser-citabili nell’assemblea ordi-naria e le aziende speciali. Dal tenore letterale della norma sono, quindi, escluse le società partecipate dalle regioni o dallo Stato e quelle nelle quali l’ente locale non disponga della maggioranza dei voti prevista per l’assem-blea ordinaria. Di converso c’è da registrare che rien-trano nel perimetro appli-cativo non solo le cosiddette

società «in house providing», detenute al 100% dagli enti locali, ma anche quelle «mi-ste» che vedono la partecipa-zione di partner privati dove però l’ente locale detenga la maggioranza del capitale. Ri-entrano altresì nella ambito applicativo le aziende specia-li regolamentate dall’art. 114 del Tuel.

Si tratta di enti strumen-tali dell’ente locale dotati di personalità giuridica, di autonomia imprenditoriale e di proprio statuto, appro-vato dal consiglio comunale o provinciale. Stranamente esulano dalla previsione in

esame le società parteci-pate dagli enti locali in via minoritaria ma, che ai sensi dell’art. 2449 c.c., sono tito-lari di un diritto statutario di nomina di componenti del collegio sindacale.

Decorrenza della nuova norma. Gli enti locali devo-no procedere all’applicazione delle nuove norme a partire dal primo rinnovo dell’orga-no di controllo interno suc-cessivo all’entrata in vigore del decreto legge 126. In via ordinaria, quindi, per le so-cietà di capitale, le prime ap-plicazioni del nuovo mecca-nismo di nomina dovrebbero avverarsi con l’approvazione del bilancio 2013, laddove a tale data scada il mandato dell’organo di controllo. Di-verso è il caso delle aziende speciali dove non sempre la scadenza dell’organo di revi-sione è collegato alla scaden-za del bilancio (in analogia a quanto accade per gli enti locali).

Dal tenore letterale della norma sembra potersi evin-cere che eventuali dimissioni e nomine di singoli compo-nenti dell’organo di controllo non fanno scattare le nuove modalità di selezione. In ogni caso occorrerà attendere il decreto attuativo da parte del Ministero dell’interno che fisserà le modalità con cui dovranno avvenire le iscri-zioni negli appositi elenchi e i sorteggi conseguenti.

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Se come visto è chiara la ratio che ha ispirato la norma, non altret-tanto può dirsi circa i professio-nisti a cui si rivolge. Tanto per iniziare la norma fi ssa il momento di effi cacia della disposizione al primo rinnovo dell’organo interno di controllo che cade dopo l’entra-ta in vigore del decreto legge la-sciando così intendere che oggetto della nomina per estrazione siano i componenti dell’organo di con-trollo interno: collegio sindacale nelle società di capitale e collegio dei revisori nelle aziende speciali. Scorrendo le successive previsioni del decreto legge scopriamo, però, che destinatari della norma sono i revisori dei conti di indicazione pubblica i quali, tra l’altro, devo-no possedere i requisiti previsti dall’art. 2397, comma 2 del c.c. che disciplina i requisiti dei com-ponenti del collegio sindacale. Si ricorda, al riguardo, che i soggetti appartenenti alle categorie di cui all’art. 2397 c.c. (composizione del collegio sindacale) sono: al-meno un componente effettivo e uno supplente scelti tra i revisori legali e i restanti membri fra gli iscritti negli albi professionali dei commercialisti, avvocati e consu-

lenti del lavoro o fra i professori universitari di ruolo in materie giuridiche ed economiche. La que-stione non è di poco conto se si considera che esiste una differen-za sostanziale tra organo di con-trollo e soggetto incaricato della revisione legale dei conti. L’organo di controllo (collegio sindacale o sindaco unico) deve ottemperare ai doveri di cui all’art. 2403 c.c., ossia: vigilanza sull’osservanza della legge, dello statuto, sul ri-spetto dei principi di corretta amministrazione ed in particola-re sull’adeguatezza dell’assetto organizzativo e sul suo concreto funzionamento. I sindaci, proprio perché organi societario di con-trollo, hanno il dovere di parte-cipare alle riunioni dei consigli di amministrazione e dell’assemblea (funzione particolarmente impor-tante nell’ambito delle società a partecipazione pubblica al fine del controllo contestuale sulla gestione) e sono dotati, altresì, di poteri di impulso e in alcuni casi sostitutivi nei confronti degli am-ministratori. Il revisore legale dei conti o la società di revisione non sono, invece, organi societari ma prestatori di servizi chiamati ad

esprimere un giudizio sul bilan-cio previa applicazione degli sta-tuiti principi di revisione. La loro attività deve essere informata a quanto previsto dal dlgs 39/2010 (Testo unico sulla revisione). Può accadere nel nostro ordinamento che al sindaco unico di una srl o al collegio sindacale venga affi data anche la revisione legale dei conti, nel qual caso tutti i componenti o il sindaco unico devono essere iscritti nel registro dei revisori.Quello che non è dato comprende-re con chiarezza dalla lettura della norma è se l’estrazione si renderà applicabile nei confronti dei soli soggetti incaricati della revisione o se la stessa si estenda anche al caso del sindaco unico o dei com-ponenti del collegio sindacale non incaricati della revisione legale.L’auspicio è che in sede di con-versione del decreto si chiarisca con esattezza quale sia il campo di applicazione: collegio sindaca-le incaricato anche della revisione legale, collegio sindacale e reviso-re/società di revisione e per le sole srl, sindaco unico con incarico del-la revisione legale, sindaco unico e revisore/società di revisione, solo revisore/società di revisione .

Altro passaggio da chiarire è come si coordina la nomina per estrazio-ne del revisore con quanto previ-sto dall’art. 13, comma 1, del dlgs 39/2010 che pone in capo all’orga-no di controllo la formulazione di una proposta motivata all’assem-blea dei soci per il conferimento dell’incarico di revisione.

I criteri dell’estrazione. I criteri per l’inserimento degli interessati nell’elenco da cui estrarre i futuri revisori delle società controllate dagli enti locali e delle aziende speciali, saranno fi ssati con de-creto del Ministero dell’interno da adottare entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione. Il decreto attuativo dovrà tener conto di una necessaria proporzio-nalità tra qualifi cazione profes-sionale comprovata e complessi-tà degli incarichi, nonché di tutti gli altri principi stabiliti dall’art. 16, comma 25 del dl 138/2011 con-vertito nella legge 148/2011 per i revisori degli enti locali: anzianità di iscrizione, richiesta preventiva di iscrizione nell’elenco, possesso di specifi che qualifi cazioni profes-sionali.

I criteri saranno stabiliti dal Ministero dell’interno

Per chi scatta l’obbligo

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15Lunedì 11 Novembre 2013Lunedì 11 Novembre 2013I M P R E S ADal 30 aprile 2014 verifica sistematica e continua. Ancora limitati i vantaggi

Debiti p.a., stretto monitoraggioD’obbligo le comunicazioni al Mef su pagamenti e ritardi

DI MATTEO BARBERO

Dal 30 aprile 2014 scatterà un monito-raggio sistematico e continuo dei debi-

ti delle p.a. verso imprese e professionisti. Ogni ammini-strazione dovrà comunicare, mediante la piattaforma te-lematica predisposta dal Mef, l’importo dei pagamenti rela-tivi ai debiti certi, liquidi ed esigibili non ancora effettuati per i quali siano stati supera-ti i termini massimi previsti dalla normativa europea e nazionale. Tale comunicazio-ne dovrà essere effettuata, per ciascun debito, entro 60 giorni dalla scadenza dei sud-detti termini. I dati trasmes-si, inoltre, dovranno essere continuamente aggiornati, comunicando, entro i 15 gior-ni dal momento in cui verrà disposto, tutti i dati relativi al pagamento.

È quanto prevede l’art. 1, comma 16, del dl 126/2013, che ha modifi cato l’art. 7 del cd decreto «sblocca debiti» (dl 35/2013).

Tale disposizione è stata introdotta grazie al pressing delle associazioni imprendi-toriali, in primis dell’Ance, che nella sua veste «rappor-teur» del Parlamento europeo sul fenomeno dei pagamenti lumaca, ha presentato nelle scorse settimane un detta-gliato dossier contenente analisi e proposte.

Fra queste, spicca la richie-sta di introdurre un meccani-smo di certifi cazione automa-tica delle somme dovute dalle p.a. per somministrazioni, forniture, appalti e prestazio-ni professionali, per consenti-re ai creditori di ottenere con maggiore facilità liquidità e credito dalle banche.

L’attuale impianto nor-mativo, infatti, soffre di una vistosa contraddizione: da un lato, impone (sulla scorta delle direttive Ue) termini re-strittivi di pagamento (mas-simo 60 giorni), nella prassi ampiamente violati; dall’al-tro, rende estremamente ar-dua la strada della cessione o dell’anticipazione del credito, subordinandola all’otteni-

mento di un certifi cato assai diffi cile da ottenere.

Il problema è stato affron-tato in modo diretto solo per i debiti già consolidati al 31/12/2012: oltre a stanziare risorse per più di 40 miliar-di di euro (che al momento, secondo l’ultima ricognizione del Mef, hanno fruttato paga-menti per 14 miliardi), il dl 35 ha previsto l’obbligo per stato ed enti territoriali di certifi ca-re quanto ancora dovuto.

Nulla di analogo era previ-sto, invece, rispetto agli altri debiti, sorti o maturati in data successiva. Rispetto a questi, l’art. 7 del dl 35 si limitava prevedere un monitoraggio annuale, da realizzare al 30 aprile di ogni anno fotogra-fando la situazione alla fi ne dell’anno precedente, con un mero valore ricognitivo (ovve-ro senza effi cacia «certifi cati-va» per i creditori).

In questo solco, si è inseri-ta la nuova disciplina del dl 126, prevedendo, come detto, un monitoraggio continuo e capillare: le p.a. dovranno, infatti, comunicare l’importo

delle fatture inevase, il loro numero identifi cativo, la data di emissione ed il codice fi sca-le ovvero la partita Iva del creditore. Ciò per tutti i de-biti certi, liquidi ed esigibili, distinguendo spese correnti e investimenti e con separata evidenza di quelli maturati al 31/12/2012.

Si tratta certamente di no-vità importanti, che vanno nella direzione giusta, ma che non sono suffi cienti. I vantag-gi per imprese e professioni-sti, infatti, al momento sono assai limitati.

In primo luogo, il mecca-nismo non è automatico, in quanto presuppone comun-que l’iniziativa del creditore nei confronti della p.a. debi-trice.

Inoltre, la comunicazione di quest’ultima continua a non essere equivalente alla certi-fi cazione del credito vantato nei suoi confronti, per cui il creditore sarà comunque obbligato a presentare una seconda istanza per ottenere il visto che gli consente di re-carsi in banca.

Infi ne, qualche dubbio ri-guarda il grado di compliance delle amministrazioni rispet-to all’obbligo. Al momento, ancora non si conoscono i risultati della precedente ondata di certifi cazioni auto-matiche, che dovevano essere rilasciate entro il 15 settem-bre scorso.

Fra gli addetti ai lavori, è circolato un importo assai modesto, pari a circa 5 miliar-di di euro, ovvero meno del 10% della stima più prudente sull’esposizione complessiva del settore pubblico (si veda ItaliaOggi dell’8/10/2013).

Per spingere gli uffici ad adempiere, il dl 126 punta ancora una volta sulle san-zioni, prevedendo per gli ina-dempimenti, oltre a possibili profi li di responsabilità diri-genziale e disciplinare, anche una sanzione pecuniaria, pari a 25 euro per ogni giorno di ritardo. Forse, però, occorre-rebbe agire con la stessa de-cisione anche nella direzione della semplificazione delle procedure di pagamento.

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16 Lunedì 11 Novembre 2013 I M P R E S AIn un libro i casi di riqualii cazione avviati da Fondimpresa. Il 55% ha un nuovo impiego

La formazione vince la crisi Rinnovare le competenze è la chiave per trovare lavoro

DI GABRIELE VENTURA

La formazione come via d’uscita dalla crisi. Da-gli operai, agli impie-gati, ai quadri, infatti,

rinnovare le competenze può diventare la chiave per ricol-locarsi sul mercato del lavoro. E un’opportunità anche per le imprese in difficoltà, che possono riconvertire ruoli e mansioni in funzione dei pro-getti di rilancio. Oltre la metà dei lavoratori in diffi coltà che investono sulla formazione ha trovato infatti un nuovo lavoro: il 50% con contratto a tempo indeterminato, il 40% a tempo determinato e, nel 10% dei casi, avviando un’attività in proprio. Sono i numeri di Fondimpresa, Fondo interprofessionale per la formazione continua che a oggi può contare su 159 mila azien-de associate e 4,4 milioni di lavoratori e ha fi nanziato, con 1,5 miliardi di euro, attività di formazione per 2,9 milioni di lavoratori. In particolare, in questi ultimi anni Fondim-presa ha stanziato 136 milioni di euro specifi catamente per attività di formazione in rea-zione alla crisi. Così, con circa 85 milioni sono stati riqualifi -cati oltre 80 mila cassintegrati, che sono rientrati in azienda con competenze rinnovate. I casi più signifi cativi sono stati raccolti in un libro Dal Fon-do in poi - Storie di rinascita in tempo di crisi, di Massimo Mascini (Edizioni Il diario del lavoro), dove sono raccontate le «storie di rinascita» prendendo in considerazione «un piccolo campione rappresentativo de-gli oltre 1.100 progetti forma-tivi di questo tipo fi nanziati da Fondimpresa». Vediamo i casi più rilevanti.

Siracusa. Si tratta del pri-mo progetto sulla mobilità di Fondimpresa, partito nel settembre 2010. Centosettan-tacinque lavoratori, prove-nienti da aziende dell’indotto del petrolchimico, vengono riconvertiti con azioni forma-tive di 400 ore. Le loro nuove competenze, molto specifi che, vengono costruite su misura sui fabbisogni dichiarati dalla Csi, azienda del territorio che punta a espandere l’attività nel fotovoltaico e ha bisogno di nuova forza lavoro quali-ficata. 140 lavoratori, circa il 90%, vengono formati e ri-collocati nella nuova azienda. Alcuni vengono promossi e ora hanno posizioni di mag-giore responsabilità. Durante il corso, qualcuno ha preferito sfruttare le nuove competen-ze per mettersi in proprio e aprire una propria attività di installazione di pannelli foto-voltaici. Il progetto è stato ge-stito dal Consorzio Conformis, e ha costituito un modello di nuove relazioni industriali nel territorio. L’anno dopo un altro percorso formativo, con lo stes-

so gestore, per 70 persone ha riportato al lavoro il 100% dei partecipanti.

Bergamo. Il primo proget-to per l’orientamento e la ri-qualifi cazione di lavoratori in

mobilità di Fondimpresa parte a fi ne 2010, il secondo a fi ne 2011. Finora le percentuali

di ricollocamento superano il 33%, nel caso dei corsi di me-dia durata, e il 50% nel caso dei corsi lunghi. I due progetti sono seguiti da Sfc, Associazio-ne sistemi formativi aziendali di Confi ndustria Bergamo, e si avvalgono di un consoli-dato sistema di relazioni in-dustriali nel territorio. Oltre alle nuove competenze, i lavo-ratori vengono accompagnati nel processo di ricollocamen-to, in particolare con l’azione dell’Unione industriali, che comunica a tutte le aziende associate i nomi e i curricula di chi ha seguito i corsi.

Oma Sud. Il caso «Oma Sud» testimonia la sfida di una media impresa campa-na, che fa ricerca e produce componenti di aereo per Fin-meccanica. Con l’inizio della crisi decidono di diventare, da subfornitori, produttori. Ma i clienti, causa crisi, rallentano i pagamenti e la produzione di un nuovo velivolo stenta a partire. Scatta la cassa in-tegrazione, ma la sosta viene utilizzata per qualifi care tutti i 140 dipendenti, a rotazione. Con due progetti (2010 e 2012), che utilizzano i contributi ag-giuntivi al Conto formazione aziendale, vengono soddisfatte le costanti esigenze di aggior-namento ad alto livello che il settore comporta.

Lecce. A Lecce, una del-le province più disoccupate d’Italia, 116 lavoratori della British Tobacco imparano a produrre carrelli portavivan-de per aerei. Il progetto dà loro competenze del tutto nuove e, previo esame fi nale, li porta alla riassunzione in Iacobucci, che con i suoi prodotti innova-tivi fornisce clienti del calibro di Lufthansa. Molti lavorato-ri non avevano mai visto una macchina a controllo numeri-co. Il tasso di ricollocazione va oltre il 90%.

La Spezia. Dalle lavatrici a bobine magnetiche di alta precisione per la produzione di energia pulita. È il percorso di riconversione professiona-le di 35 lavoratori in mobilità della San Giorgio, azienda storica del territorio, dove la-voravano intere famiglie. Ad acquistare gli spazi dismessi è la Asg Superconductors, Grup-po Malacalza, che partecipa a un progetto internazionale, al quale collaborano anche Sta-ti Uniti, Russia, Cina e Corea del Sud: la costruzione di un megaimpianto per la fusio-ne nucleare. Sono necessarie competenze tecniche elevate. L’accordo fi rmato da azienda, enti locali e parti sociali indi-vidua tra gli ex San Giorgio quelli più adatti a seguire un percorso formativo così com-plesso. In questo quadro l’av-viso di Fondimpresa e il lungo periodo di formazione si rivela determinante.

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Alcuni casi

Siracusa Di 175 lavoratori in mobilità provenienti da aziende dell’indotto del petrolchimico, 140, circa il 90%, vengono riqualii cati e ricol-locati in una nuova azienda. Un altro progetto, per 70 persone, riporta al lavoro il 100% dei formati

Bergamo Due progetti per l’orientamento e la riqualii cazione di lavoratori in mobilità, con percentuali di ricollocamento di oltre il 33% nel caso di corsi di media durata e di oltre il 50% nel caso di corsi lunghi

Oma Sud Media impresa campana, del settore dell’aeronautica, da sub-fornitore decide di diventare produttore. La formazione durante la cig viene utilizzata per imparare a realizzare un nuovo aereo. Due progetti, uno nel 2010, uno nel 2012

Lecce Percorso di riconversione di 116 lavoratori della British tobacco, che imparano a produrre carrelli portavivande per aerei. Rias-sunti dalla Iacobucci, a Lecce. Ricollocazione oltre il 90%

La Spezia Riconversione di 30 lavoratori addetti alla produzione di elettro-domestici. Dopo un lungo periodo di formazione la riassunzione presso la Asg Superconductors per produrre bobine magnetiche per fonti energetiche alternative

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17Lunedì 11 Novembre 2013Lunedì 11 Novembre 2013I M P R E S ALe istruzioni per usufruire della novità della riforma Fornero. Tetto di 20 milioni l’anno

Aspi, l’incasso si può anticiparePer chi si reinventa facoltà di richiedere la liquidazione

Pagina a cura DI DANIELE CIRIOLI

Chi ha perso il lavoro e vuole inventarsi una nuova occupazione av-viando, per esempio,

un’attività di lavoro autonoma, un’impresa oppure associarsi in una società cooperativa può richiedere all’Inps la liquida-zione una tantum (cioè in uni-ca soluzione) dell’Aspi o della mini-Aspi cui abbia diritto. La novità, prevista dalla riforma Fornero (legge n. 92/2012) è operativa in via sperimentale e nel limite di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013, 2014 e 2015.

Lavoratori beneficiari. Potenziali destinatari della facoltà dell’incasso anticipato sono i lavoratori beneficiari dell’indennità mensile Aspi o mini-Aspi che intendono:

• intraprendere un’at-tività di lavoro autonomo;

• avviare un’attività di auto impresa o di microimpre-sa;

• associarsi in coopera-tiva in conformità alla norma-tiva vigente;

• sviluppare a tempo pieno un’attività autonoma già iniziata durante il rappor-to di lavoro dipendente la cui cessazione ha dato luogo alla prestazione Aspi o mini-Aspi;

• intraprendere attivi-tà di collaborazione a progetto ovvero di co.co.co svolta con committente diverso dal dato-re di lavoro con cui è cessato il rapporto di lavoro che ha de-terminato il diritto all’inden-nità di disoccupazione Aspi o mini-Aspi, ovvero diverso da

eventuali società controllate o collegate (ai sensi dell’art. 2359 del codice civile).

Per attività di lavoro autono-mo si intende l’esercizio di arti o professioni con assoggetta-mento all’obbligo di iscrizione previdenziale a un regime di-verso da quelli per i lavoratori dipendenti.

Per le attività di auto impre-sa e microimpresa valgono le norme del dlgs n. 185/2000 e del relativo dm (attività pro-duttive) 18 aprile 2005, ai sensi delle quali per «Pmi» si intende quel complesso di imprese che occupano meno di 250 perso-ne, il cui fatturato annuo non superi i 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro. All’interno di tale complesso («pmi») c’è l’ulteriore distin-zione tra: «piccola impresa» = impresa che occupa meno di 50 persone e con fatturato annuo

o un totale di bilancio non su-periore ai 10 milioni di euro; e «microimpresa» = impresa che occupa meno di 10 persone e con fatturato annuo o un totale di bilancio non superiore ai 2 milioni di euro. Anche in questi casi («Pmi») è necessario che il benefi ciario sia soggetto ad un regime assicurativo obbligato-rio diverso da quelli previsti per i lavoratori dipendenti.

Con riferimento all’associa-zione in cooperativa, il benefi -cio dell’anticipazione dell’Aspi o mini-Aspi è alternativo all’incentivo all’assunzione introdotto dal recente «de-creto lavoro» di cui alla lett. b) del comma 5 dell’art. 7 del decreto legge n. 76/2013 con-vertito dalla legge n. 99/2013 (erogazione Aspi o mini-Aspi al datore di lavoro che assuma a tempo indeterminato un lavo-ratore benefi ciario di una delle predette indennità). L’Inps ha

inoltre precisato che, qualora il lavoratore, associandosi a una coop già esistente o parteci-pando alla costituzione di una nuova cooperativa, instauri un rapporto di lavoro subordinato, l’importo della prestazione an-ticipata compete alla coopera-tiva o deve essere conferito dal lavoratore al capitale sociale della cooperativa (circolare n. 145/2013).

Aspi spettante e non an-cora percepita dal lavora-tore richiedente. Attenzione; l’Inps ha precisato che per il pe-riodo di anticipazione dell’Aspi o della mini-Aspi non spettano le prestazioni accessorie.

La domanda. I lavoratori che intendono avvalersi della liquidazione in unica soluzio-ne della prestazione di Aspi o mini-Aspi devono inoltrare all’Inps specifica istanza, in via telematica, entro la fi ne del periodo di fruizione dell’inden-

nità (Aspi o mini-Aspi) e, co-munque, entro 60 giorni dalla data d’inizio dell’attività di au-toimpiego (autonoma o parasu-bordinata o dell’associazione in cooperativa) cui la liquidazione una tantum è fi nalizzata.

A proposito dell’attività di lavoro autonomo, peraltro, va ricordato l’obbligo a carico dei percettori di Aspi o mini-Aspi i quali, ai sensi dell’art. 2, com-ma 17 della legge n. 92/2012, in caso di svolgimento di un’at-tività lavorativa in forma au-tonoma dalla quale derivi un reddito inferiore al limite utile ai fi ni della conservazione del-lo stato di disoccupazione, sono tenuti a informarne l’Inps, a pena di decadenza dall’inden-nità di disoccupazione, entro un mese dall’inizio dell’at-tività, dichiarando altresì il reddito annuo che prevede di trarre da tale attività. L’Inps, in merito, ha precisato che la possibilità di richiedere l’an-ticipazione entro 60 giorni dall’inizio dell’attività di lavo-ro autonomo non «supera» (non esime) dal rispetto del termine previsto a pena di decadenza dal predetto art. 2, comma 17, della legge n. 92/2012.

Qualora l’attività autonoma, l’attività di auto impresa o di microimpresa o parasubordi-nata o l’associazione in coope-rativa sia iniziata durante il rapporto di lavoro dipendente la cui cessazione ha dato luo-go all’Aspi o alla mini-Aspi, la domanda di anticipazione una tantum va trasmessa all’Inps entro 60 giorni dalla data di presentazione della domanda di indennità di disoccupazione (Aspi o mini-Aspi).

La domanda va inoltrata esclusi-vamente in via telematica. Nei casi in cui, per l’esercizio dell’attività che dà titolo a richiedere l’antici-pazione, sia richiesta una specifi ca autorizzazione ovvero l’iscrizione ad albi professionali o di categoria, il richiedente dovrà dichiarare il rilascio dell’autorizzazione ovve-ro l’iscrizione agli albi medesimi unitamente alla indicazione degli estremi per la successiva verifi ca. Per quanto concerne l’attività di la-voro associato in cooperativa, an-drà attestata l’avvenuta iscrizione della cooperativa nel registro delle imprese presso la camera di com-mercio competente per territorio, nonché nell’Albo nazionale delle società cooperative gestito dalle camere di commercio unitamente alla indicazione degli estremi per la successiva verifi ca. L’Inps, a titolo esemplifi cato, ha suggerito queste modalità attraverso cui è possibile certifi care l’avvio di attività lavora-tiva in forma autonoma:- per le attività commercia-li, è possibile fare riferimento agli estremi della Segnalazione certifi -cata inizio attività (Scia) o, laddove

prevista per legge, alla richiesta di autorizzazione formulata al comu-ne competente per territorio o agli estremi dell’autorizzazione già rila-sciata;- per gli agenti e rappresen-tanti di commercio e per i mediato-ri, è possibile fare riferimento oltre che agli estremi della Segnalazio-ne certifi cata inizio attività (Scia all’iscrizione nel registro delle im-prese, se l’attività è svolta in forma di impresa, oppure all’iscrizione nel Repertorio economico amministra-tivo (Rea);- per l’attività artigiana, è possibile fare riferimento oltre che agli estremi della Segnalazione cer-tifi cata inizio attività (Scia) all’iscri-zione nell’Albo imprese artigiane, tenuto dalle commissioni provinciali per l’artigianato, che operano pres-so le camere di commercio;- per le attività professio-nali, è possibile fare riferimento all’iscrizione all’albo, comprovata da dichiarazione sostitutiva di cer-tifi cazione;- per l’attività di lavoro as-sociato in cooperativa, è possibile produrre gli estremi dell’iscrizione

della cooperativa nel registro delle imprese presso la camera di com-mercio competente per territorio, nonché dell’iscrizione nell’Albo na-zionale delle società cooperative gestito dalle camere di commercio, lo stralcio dall’elenco dei soci corre-dato da una dichiarazione del presi-dente della cooperativa attestante l’avvenuta iscrizione dell’interessa-to e l’attività allo stesso assegna-ta.Per le attività per le quali non esista l’albo o non sia obbligatoria l’iscri-zione, come pure nei casi di attività commerciali per le quali sia stata chiesta ma non ancora rilasciata la relativa autorizzazione, la doman-da di anticipazione deve essere corredata dalla documentazione o da ogni altro elemento che attesti l’assunzione di iniziative fi nalizza-te allo svolgimento dell’attività che dà titolo a richiedere l’anticipazione (numero di partita Iva, contratto di affi tto, utenze, ecc. iscrizione alla gestione separata Inps). Laddove per l’esercizio dell’attività denun-ciata sia prescritta autorizzazio-ne amministrativa del comune o dell’autorità di P.S. (Pubblica sicu-

rezza), è possibile fare riferimento alla richiesta dell’autorizzazione o, se già conseguita, agli estremi dell’autorizzazione medesima. Erogazione della prestazione. L’erogazione dell’anticipazione dell’indennità di disoccupazione Aspi o mini-Aspi potrà avvenire:- mediante accredito su con-to corrente bancario o postale o su libretto postale;- mediante bonifi co domici-liato presso Poste italiane allo spor-tello di un uffi cio postale rientrante nel Cap di residenza o domicilio del richiedente.Si ricorda che, secondo le vigenti disposizioni di legge, le pubbliche amministrazioni non possono effet-tuare pagamenti in contanti per pre-stazioni il cui importo netto superi i 1.000 euro.Restituzione in caso di rioccupa-zione. Infi ne va segnalato che, nel caso in cui il lavoratore instauri un rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo spettante di indennità Aspi o mini-Aspi, sebbene corrisposta in forma anticipata, l’indennità anticipata dovrà essere restituita.

Domanda da inoltrare in via telematica

Le defi nizioni di pmi

Pmi Imprese che occupano meno di 250 persone, il cui fatturato annuo non supera i 50 milioni di euro oppure il cui totale di bilancio annuo non supera i 43 milioni di euro. Comprendono le «piccole imprese» e le «microimprese»

Piccola impresa Imprese che occupano meno di 50 persone e con fatturato annuo o un totale di bilancio non superiore ai 10 milioni di euro

Microimpresa Imprese che occupano meno di 10 persone e con fatturato annuo o un totale di bilancio non superiore ai 2 milioni di euro

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18 Lunedì 11 Novembre 2013 A M B I E N T ELe istruzioni sulle prossime tappe alla luce degli ultimi chiarimenti ministeriali

Rifiuti urbani, Sistri rinviatoObbligo al via il 30/6. Dai centri di raccolta in avanti

Pagina a cura DI VINCENZO DRAGANI

Sistri obbligatorio dal 3 marzo 2014 per tutti gli enti e le imprese produttori iniziali

di rifiuti speciali pericolo-si, indifferentemente dalle quantità generate. Rinvio, invece, alla primavera del 2014 per la partenza (a ti-tolo sperimentale) dell’ob-bligo a carico dei gestori di rifi uti urbani pericolosi (di-versi dagli operatori della regione Campania). Arriva-no dopo appena 24 ore dal-la pubblicazione della legge 125/2013 di conversione del dl 101/2013 i chiarimenti del Minambiente sulle novità in-trodotte dal nuovo provvedi-mento (pubblicato sulla Guri del 30 ottobre 2013 n. 255 ed in vigore dal giorno succes-sivo) in merito al sistema di tracciamento telematico dei rifiuti già partito lo scorso 1° ottobre e ora in procinto di entrare nella «fase due». Con la circolare 31 ottobre 2013 n. 1 (pubblicata sul sito web del dicastero nella tar-da serata dello stesso gior-no) il Minambiente prende atto delle principali novità in materia (come la mora-toria delle sanzioni Sistri fi no all’agosto del 2014 e la parallela estensione dell’ob-bligo di tenere le ordinarie scritture ambientali, Mud compreso) soffermandosi su alcuni punti critici relativi al riformulato panorama dei soggetti tenuti ad aderire al Sistema informatico.

Enti e imprese pro-duttori iniziali di rifi uti «speciali» pericolosi. La legge 125/2013 conferma la partenza dal 3 marzo 2014 degli obblighi Sistri per tale categoria di soggetti. La nuo-va circolare Minambiente chiarisce ora come tale data valga anche per i produtto-ri in parola che si spingono fi no a effettuare lo stoccag-gio (quindi, tecnicamente, una vera e propria attività di gestione) dei propri rifi uti all’interno del luogo di pro-duzione. E ciò in luogo della diversa (e precedente) data del 1° ottobre 2013 che vale per i «puri» gestori di rifi uti speciali pericolosi. Tale fu-tura data, illustra il Minam-biente, vale sia per coloro che effettuano il deposito preliminare di cui al punto D15, allegato B, sia per quelli che ricorrono alla messa in riserva di cui al punto R13, allegato C alla Parte IV del dlgs 152/2006.

Enti e imprese che tra-sportano rifiuti da loro stessi prodotti. La nuova circolare chiarisce (eviden-temente riferendosi a una

norma già presente nel dm 52/2011, cd. Tu Sistri) come l’obbligo di adesione al Sistri valga per tutti gli enti e le imprese che trasportano i ri-fi uti (speciali pericolosi) da loro stessi prodotti. La nota del Dicastero ricorda che tale obbligo riguarda infatti sia le imprese iscritte all’Albo na-zionale dei gestori ambien-tali secondo il regime light dell’articolo 212 comma 8 (ossia le imprese che effet-tuano raccolta e trasporto dei propri rifi uti pericolosi in quantità non eccedenti 30 Kg o litri al giorno e quale parte integrante e accessoria dell’organizzazione azienda-le che li produce) sia quelli iscritti alla categoria 5 dello stesso Albo (che raccoglie, invece, tutti quelli che effet-tuano raccolta e trasporto di rifi uti pericolosi).

Enti o imprese che rac-colgono o trasportano rifi uti pericolosi a titolo professionale sul terri-torio nazionale. La legge

125/2013 ha allargato il no-vero dei soggetti in parola: da un lato prevedendo l’ob-bligo (sebbene a titolo speri-mentale e subordinatamente alla futura adozione di uno specifico dm) anche per i gestori (nei quali rientrano i raccoglitori e trasportato-ri) di rifiuti urbani perico-losi; dall’altro includendo tra i trasportatori tenuti ad adottare il Sistema anche i vettori stranieri. In relazione agli urbani pericolosi la Cir-colare chiarisce come l’obbli-go non prenderà comunque via prima del 30 giugno 2014 (laddove per gli speciali è già partito il 1° ottobre 2013) e riguarderà comunque solo coloro che gestiscono detti ri-fi uti dal momento in cui sono conferiti nei centri di raccol-ta in avanti. In relazione ai vettori stranieri la stessa Nota, interpretando le nuove norme unitamente a quelle recate dal dlgs 152/2006, sot-tolinea invece come l’obbligo Sistri valga sia per i vettori stranieri che a titolo profes-

sionale effettuano trasporti esclusivamente all’interno del territorio nazionale sia per quelli che effettuano trasporto transfrontaliero partendo dall’Italia verso Stati Esteri. Per i vettori stranieri che invece effettua-no trasporti transfrontalieri dall’estero con destinazione Italia (o con solo attraversa-mento di questa) è suffi ciente il rispetto delle regole sulla tracciabilità del trasporto previste dal regolamento co-munitario n. 1013/2006.

Enti e imprese di trat-tamento, recupero, smal-timento, commercio, in-termediazione di rifiuti pericolosi. L’obbligo Si-stri è già dall’originario dl 101/2013 posto in capo sia ai gestori di rifi uti urbani che di speciali (sempre pericolosi). La nuova circolare chiarisce però che (salve le eccezioni per la Campania) in virtù dell’introduzione da parte della legge 125/2013 della (già ricordata e futura) fase

sperimentale per la categoria gestori di rifi uti urbani peri-colosi, slitta anche per questi soggetti (che in tale categoria rientrano) l’obbligo di adesio-ne al Sistri. Ciò mentre per la gestione degli speciali, lo ricordiamo, l’obbligo vige dal 1° ottobre 2013.

Nuovi produttori di ri-fiuti pericolosi. La legge 125/2013 ha ulteriormente ritoccato la nozione di nuovi produttori di rifi uti pericolo-si già rivista dall’originario dl 101/2013, identifi candoli nei «nuovi produttori che trattano o producono rifi uti pericolosi». Il Minambiente chiarisce prontamente che si tratta sia dei soggetti che sottopongono rifi uti pericolo-si ad attività di trattamen-to e ottengono nuovi rifi uti (eventualmente anche non pericolosi) diversi da quelli trattati (per natura o com-posizione), sia coloro che trattando rifi uti non perico-losi ottengono nuovi rifi uti pericolosi. Ciò sottolineando l’obbligo per tali soggetti di iscriversi al Sistri sia nella categoria gestori (alla quale originariamente apparten-gono) sia in quella dei pro-duttori.

Comuni e imprese di trasporto rifiuti urbani della regione Campania. Sia in base all’originario dl 101/2013 che alla relativa legge di conversione per tali soggetti l’obbligo scatta dal 3 marzo 2014. La circolare ri-corda il carattere tassativo di tale previsione dal punto di vista geografi co, sottolinean-do però che saranno invece sottoposti a futuro obbligo Sistri (seppur sperimentale) anche i raccoglitori e traspor-tatori di rifi uti urbani (ma solo se) pericolosi operanti in altre Regioni.

Operatori dell’intermo-dale. La legge 125/2013 ha posto tra i soggetti obbligati, nell’ambito del trasporto in-termodale, anche coloro cui sono affi dati i rifi uti specia-li pericolosi in attesa della presa in carico degli stessi da parte dei successivi tra-sportatori.

In Minambiente chiarisce che trattasi dei cd. termina-listi e degli altri operatori della fase intermedia del trasporto, reinclusi tra gli ob-bligati al Sistri dopo la loro espunzione dal dlgs 152/2006 ad opera dell’originaria ver-sione del dl 101/2013. Come ricorda il Dicastero con la nuova circolare 31 ottobre 2013 n. 1, sarà però un fu-turo decreto dello stesso Mi-nambiente a disciplinare le modalità di applicazione del Sistri a tale categoria.

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I chiarimenti ministeriali

I soggetti obbligati (alla luce della legge 125/2013)

L’interpretazione della Circolare 31 ottobre 2013 n. 1

Enti e imprese produttori iniziali di rii uti «speciali» pericolosi

Per i produttori che effettuano anche stoccaggio dei propri rii uti all’interno del luogo di produzione il Sistri sarà obbligatorio dal 3 marzo 2014

Enti e imprese che trasportano rii uti da loro stessi prodotti

L’obbligo del Sistri vale per tutti gli enti e le im-prese che trasportano i rii uti (speciali pericolosi) da loro stessi prodotti

Enti o imprese che raccolgono o trasportano rii uti pericolosi a titolo professionale sul territorio nazionale

In relazione agli «urbani» l’obbligo non pren-• derà via (a titolo sperimentale) prima del 30 giugno 2014 e riguarderà solo la gestione dei rii uti dai centri di raccolta in avanti. Per i vettori stranieri che effettuano solo • trasporti transfrontalieri dall’estero con destinazione Italia (o con esclusivo attraver-samento di questa) è sufi ciente il rispetto del regolamento Ue n. 1013/2006

Enti e imprese di trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rii uti pericolosi

Salve le eccezioni per la Campania, in virtù della futura fase sperimentale per la categoria «gesto-ri» di rii uti urbani pericolosi, l’obbligo Sistri slitta anche per questi soggetti

Nuovi produttori di rii uti pericolosi

Sono sia i soggetti che sottopongono rii uti pe-ricolosi ad attività di trattamento ed ottengono nuovi rii uti (anche non pericolosi), sia coloro che trattando rii uti non pericolosi ottengono nuovi rii uti pericolosi

Comuni e imprese di trasporto rii uti urbani della Regione Campania

Saranno sottoposti al futuro obbligo Sistri «spe-rimentale» anche i raccoglitori e trasportatori di rii uti urbani (ma solo se) «pericolosi» operanti in altre Regioni

Operatori dell’intermodale Sono i «terminalisti» e gli altri operatori della fase intermedia del trasporto, che saranno di-sciplinati sotto il proi lo Sistri da futuro decreto Minambiente

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19Lunedì 11 Novembre 2013LIMMOBILI & CONDOMINIOGli effetti di una sentenza della Corte di cassazione sull’utilizzo delle parti comuni

Sottotetto, rigore sui divietiClausole regolamentari inderogabili da leggi regionali

Pagina a cura DI GIUSEPPE BORDOLLI

E GIANFRANCO DI RAGO

I divieti contenuti nel regolamento condomi-niale sull’utilizzo delle parti comuni rimangono

impermeabili anche a even-tuali disposizioni di favore contenute nelle leggi regio-nali. E così, in materia di destinazione dei sottotetti, le clausole regolamentari non possono essere deroga-te dai condomini nemmeno facendosi scudo delle leggi emanate a livello regionale per favorire il recupero del-le soffi tte. Lo ha chiarito la seconda sezione civile della Corte di cassazione con la sentenza n. 24125 deposita-ta in cancelleria lo scorso 24 ottobre 2013.

Nella specie alcuni con-domini avevano chiesto che il tribunale inibisse la pro-secuzione di opere iniziate nell’appartamento sito al piano solaio del medesimo edifi cio, opere che avrebbe-ro concretato violazione del regolamento condominiale, che vietava la trasformazio-ne d’uso del sottotetto, con conseguenti ripercussioni sulla struttura e sul decoro architettonico dell’immobi-

le. Visto l’esito negativo del giudizio di primo grado, i medesimi condomini aveva-no quindi provveduto ad ap-pellare la sentenza di rigetto emessa dal tribunale, senza però ottenere il risultato sperato. Di qui il successivo ricorso in Cassazione.

In sede di legittimità i su-premi giudici, nel cassare la sentenza impugnata, hanno però correttamente eviden-ziato la portata del divieto contenuto nel regolamento del condominio in questio-ne – regolamento di natura contrattuale – nel quale di disponeva espressamente che i condomini non potes-sero mutare la destinazione del sottotetto a uso deposito. A questo proposito la Cas-sazione ha ribadito come le norme contenute nei rego-lamenti condominiali posti in essere per contratto pos-sano imporre limitazioni al godimento e alla destina-zione di uso degli immobili in proprietà esclusiva dei singoli condomini, disposi-zioni che si risolvono nella compressione delle facoltà e dei poteri inerenti al di-ritto di proprietà dei singoli partecipanti e, in quanto costituiscono oneri reali o servitù reciproche, afferisco-

no immediatamente al bene immobile, purché espressa-mente e chiaramente mani-festate dal documento con-trattuale.

Ma nel caso in questione i giudici di legittimità hanno anche bacchettato i giudici di appello per avere attri-buito effi cacia di ius super-veniens alla legge regionale

per il recupero dei sottotet-ti che, secondo la sentenza impugnata, avrebbe avuto la meglio sui principi previsti in tema di interpretazione del regolamento condomi-niale e sugli specifi ci divieti previsti da quest’ultimo. An-che in questo caso la Cassa-zione ha ribadito la propria giurisprudenza formatasi

in materia, secondo la qua-le anche la regolarizzazione di una costruzione mediante il c.d. condono delle viola-zioni di norme urbanistiche perpetrate nel realizzarla esplica effetti soltanto sul piano pubblicistico, preclu-dendo alla pubblica ammi-nistrazione l’applicazione delle previste sanzioni, ma non incide in alcun modo sui diritti dei terzi diretta-mente pregiudicati dall’at-tività costruttiva oggetto di sanatoria. In particolare i giudici hanno chiarito che una eventuale legge regio-nale fi nalizzata al recupero ai fi ni abitativi dei sottotetti con l’obiettivo di contenere il consumo di nuovo territorio e favorire la messa in opera di interventi tecnologici per il contenimento dei consu-mi energetici, pur evidente-mente autorizzando e anzi auspicando gli interventi di recupero dei sottotetti, non può mai produrre l’effetto di sanare le conseguenze della violazione del regolamento contrattuale condominiale commessa dai condomini, con connessa caducazione del diritto spettante agli al-tri condomini di pretenderne la puntuale osservanza.

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Accade spesso che un condomino, titolare del sottotetto, decida di trasformarlo in abitazione. Se nel regolamento o successiva delibe-ra non è previsto alcun limite alla facoltà di utilizzazione e destina-zione di questa particolare parte comune, i singoli condomini non possono opporsi alla trasforma-zione in locale abitabile, a meno che non vi sia il rischio di pregiu-dizi alla sicurezza o alla stabilità dell’edifi cio.

La trasformazione (lecita) del sottotetto: i diritti del singolo condominoSe i pericoli sopra detti non esi-stono, il singolo condomino può procedere alla trasformazione. Da notare che, qualora un sottotetto venga trasformato in vani abita-bili, ciò non comporta l’insorgere di alcun diritto in capo agli altri condomini, a nulla rilevando che le opere siano o non siano legit-time nei confronti della pubblica amministrazione, in relazione agli strumenti urbanistici vigenti. In ogni caso è possibile richiedere l’allaccio ai servizi condominiali: l’allaccio di nuove utenze a una rete di servizi (fognaria, elettrica, idrica o di altro tipo) è, infatti, per sua natura capace di accoglie-re nuove utenze. Tuttavia è possi-bile negare l’autorizzazione all’al-laccio se il condominio dimostra che, per motivi tecnici, l’allaccio di una sola nuova utenza incide sulla funzionalità dell’impianto.

In caso contrario, però, l’assem-blea non può ostacolare l’uso di quei servizi comuni indispensabili alla trasformazione con il preciso intento di impedire mutamenti di destinazione. Del resto il condo-mino ha molte più possibilità di intervenire sulle parti comuni di quanto normalmente si pensi. Così, ad esempio, può installare un’autoclave per portare l’ac-qua fi no all’ultimo piano, creare un’apertura sul pianerottolo co-mune, modifi care l’andamento del tetto ecc.

Sottotetto e regolamento di con-dominioNon è raro trovare nel regolamen-to una norma che prevede il di-vieto di utilizzo delle unità immo-biliari di proprietà esclusiva dei singoli condomini per fi ni diversi da quelli previsti al momento del-la costruzione e dell’acquisto del caseggiato. L’obiettivo di tali divieti è quello di evitare un godimento e un uso di servizi e parti comuni eccedenti le facoltà del condomino che operi la trasformazione di locali. In tal caso il divieto della norma regola-mentare è applicabile anche a un bene (sottotetto) che, pur se di pertinenza dell’appartamento di un condominio, risulti costruito, realizzato e acquistato non come vano abitabile ma come deposi-to e, in quanto tale, destinato a un utilizzo (diverso da quello di abitazione) non modificabile in

virtù del divieto previsto dal re-golamento condominiale.Ma non è possibile trasformare il sottotetto in vano abitabile nep-pure se il regolamento contenga una clausola contrattuale che im-pedisce di compiere qualsiasi ope-ra interna. Quanto sopra vale però solo nel caso in cui dette clauso-le siano valide. A tale proposito bisogna ricordare che tali norme del regolamento se predisposte dall’originario proprietario dello stabile devono essere accettate dai condomini nei rispettivi atti di acquisto o con atti separati. Se deliberate, invece dall’assemblea, esse debbono essere approvate all’unanimità, dovendo in mancan-za considerarsi nulle, perché ec-cedenti i limiti dei poteri dell’as-semblea.In ogni caso, se il regolamento è trascritto o richiamato nei singoli atti di acquisto, anche gli acqui-renti sono tenuti a osservare scru-polosamente queste limitazioni alle proprietà esclusive. Queste considerazioni valgono anche per quelle disposizioni del regolamen-to che permettono la trasforma-zione del sottotetto soltanto nel caso in cui le opere necessarie siano autorizzate dall’assemblea dei condomini. Anche tali clausole hanno natura contrattuale e, quindi, sono vali-de solo se sono state predisposte dall’originario proprietario del caseggiato e accettate nei singo-li atti d’acquisto, oppure se sono

state deliberate all’unanimità in un’assemblea.

La violazione del regolamentoNella ristrutturazione di un sotto-tetto si pongono una serie di pro-blemi in misura molto superiore a quello che accade in una normale ipotesi di ristrutturazione, pro-blemi che consigliano di operare con una certa accortezza. È quin-di consigliabile, prima di mettersi all’opera, richiedere un consiglio all’amministratore, il quale co-nosce eventuali divieti contenuti nel regolamento di condominio. Se però un condomino, ignorando la presenza di particolari divieti regolamentari, trasforma illecita-mente il sottotetto in abitazione è inevitabile la reazione del condo-minio. In particolare, a fronte del mutamento di destinazione abu-sivo del sottotetto che il proprie-tario esclusivo del locale realizzi mediante opere esclusivamente interne, in violazione di un vin-colo imposto dal regolamento del condominio, deve escludersi che gli altri condomini possano con-seguire l’eliminazione di dette opere interne, potendo soltanto ottenere l’inibizione del diverso uso. Si potrebbe ad esempio soste-nere che il titolare del sottostante appartamento risulti danneggia-to a causa dei maggiori rumori derivanti dalla destinazione ad abitazione del sottotetto, prima utilizzato solo saltuariamente come soffi tta.

Sì alla trasformazione in abitazione se non ci sono rischi per la sicurezza

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20 Lunedì 11 Novembre 2013 DIRITTO & FAMIGLIAPer la Cassazione può essere delibata la sentenza ecclesiastica in base al referto clinico

Matrimonio, emotività decisiva Può essere annullato in caso di fragilità del coniuge

DI DEBORA ALBERICI

Può essere delibata la sentenza di nul-lità del matrimonio ecclesiastico emessa

sul referto clinico che attesta la personalità disturbata del coniuge che, in una condizio-ne psicoemotiva di fragilità, gli impe-disce di assumere e realizzare i beni essenziali del ma-trimonio.

Lo ha sancito la Corte di cassazio-ne con la sentenza 24967 del 6 no-vembre 2013.

Il caso. La pri-ma sezione civile ha ribaltato il giu-dizio della Corte d’appello dell’Aquila ritenendo erro-nea l’idea che non sussistono i presupposti per il riconosci-mento dell’effi cacia della de-cisione ecclesiastica: avrebbe dovuto, come il Tribunale del-la Rota romana, richiamare le conclusioni del perito secondo

cui i tratti della personalità della moglie confi gura-vano «una condi-zione psicoemotiva di fragilità», che compromettevano signifi cativamente

le sue facoltà intellettive-vo-litive e, dunque, le impediva-no di «assumere e realizzare i beni essenziali del matrimo-nio».

Insomma, per la Suprema corte le conclusioni peritali, che nel caso in esame hanno evidenziato il disturbo della

personalità della donna che compromettevano signifi-cativamente le sue facoltà intellettive, vanno sempre valutate e prese in considera-zione per la delibazione della sentenza di nullità del matri-monio ecclesiastico. In altre parole per «piazza Cavour» la Corte territoriale non ha con-siderato che le motivazioni della decisione ecclesiastica erano basate su una valuta-zione critica delle risultanze clinico-scientifi che. Pertanto, alla Corte dell’Aquila l’appel-lo bis.

Se dopo la sentenza di divorzio arriva la delibazione della pronuncia ecclesiastica che annulla il matrimonio concor-datario, l’ex coniuge onerato non può per ciò solo ottenere la revisione del trattamento economico: il titolo giuridico su cui si fonda l’obbligo di mantenimento, infatti, non è affatto rappresentato dalla validità delle nozze celebra-te in chiesa ma dalla pregressa esistenza di un rapporto coniugale. Lo ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza n. 21331 del 18 settembre 2013. Arriva troppo tardi per l’ex marito la delibazione da parte della Corte d’appello della pronuncia emessa dal tribunale apostoli-co che dichiara l’annullamento ex tunc del matrimonio concordatario. E sta nella stessa natura della revisione del provvedimento economico la ragione per la quale il placet della giustizia italiana sullo scioglimento delle nozze davanti al prete non consente di per sé all’onerato di ottenere alcuna modifi ca o la revoca delle statuizioni patrimoniali contenute nella sentenza che dichiarò cessati gli effetti civili del matrimonio: la revisione, infatti, trova la sua naturale giustifi cazione soltanto in un mutamento delle condizioni economiche degli ex coniugi tale da ren-dere non più attuali i motivi che hanno spinto il giudice a decidere in favore dell’assegno divorzile. Il riconoscimento nel nostro ordinamento della sentenza ecclesiastica che annulla il matrimonio non può porre nel nulla gli elementi che giustifi cano il trattamento economico. Dello stesso avviso la Procura generale del Palazzaccio.

Assegno, no alla revisionecon pronuncia esecutiva

cui i tratti della personalità della donna che

Il principio

La sentenza ecclesiastica di nullità del matrimonio

concordatario dev’essere delibata se i tratti della

personalità di uno dei coniugi coni guravano «una

condizione psicoemotiva di fragilità», che compro-

mettono signii cativamente le sue facoltà intellet-

tive-volitive e, dunque, impediscono di «assumere

e realizzare i beni essenziali del matrimonio».

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21Lunedì 11 Novembre 2013Lunedì 11 NovembC O N TA B I L I TÀLe plusvalenze rilevano ai i ni i scali nel periodo in cui viene stipulato l’atto pubblico

Cessioni d’azienda, l’impostasi gioca sulla competenza

Pagina a cura DI NORBERTO VILLA

E FRANCO CORNAGGIA

Competenza da veri-ficare sulle cessioni d’azienda. In base all’art. 109 le plu-

svalenze relative alle cessio-ni d’azienda rilevano ai fi ni fi scali nel periodo d’imposta in cui è stipulato l’atto pub-blico. In questo momento sor-ge il debito d’imposta relativo al risultato positivo derivante dall’operazione e ciò anche se la realizzazione materiale della plusvalenza non dovesse mai intervenire.

Questa è la linea interpre-tativa sostenuta dalla giuri-sprudenza (vedi sentenza n. 25327/2010 della Corte di cas-sazione del 15 dicembre 2010). Nel caso sottoposto all’atten-zione dei giudici della Supre-ma corte il contribuente aveva ceduto la propria azienda con un atto notarile stipulato il 30 dicembre del 1996. L’effettiva consegna dell’azienda, tutta-via, era avvenuta solamente nel febbraio dell’anno succes-sivo, trattandosi di vendita con riserva di proprietà con pagamento in cambiali, tutte scadenti successivamente a quella data.

In tale situazione la scansio-ne temporale degli accadimen-ti era così riassumibile:• 30 dicembre 1996: stipula

dell’atto notarile di cessione di azienda;

• febbraio 1997: consegna dell’azienda;

• febbraio 1997: pagamento del corrispettivo (o meglio primo pagamento parziale del corrispettivo);

• periodo d’imposta 1997: il cedente dichiarava la plu-svalenza nell’anno in cui l’azienda era consegnata.Da notare pertanto che la

questione riguardava un tem-po in cui le norme in vigore era-no in parte differenti da quelle attuali ma come vedremo l’in-terpretazione offerta trova an-cora oggi la sua valenza. Infatti l’amministrazione fi nanziaria nel caso in esame considerava errato il comportamento del contribuente ritenendo che la plusvalenza dovesse concorre-

re alla formazione del reddito nell’anno di stipula dell’atto notarile ai sensi dell’art. 76 del dpr 597/1973 nella parte si riferiva al «periodo d’impo-sta in cui le operazioni si sono concluse».

La formulazione della nor-ma di certo poteva dar adito a qualche dubbio, tanto che quando i giudici di merito quando avevano analizzato il caso erano giunti a conclusioni differenti.

Ma secondo la Suprema corte il riferimento alla «con-clusione delle operazioni» è da intendere come il momento in cui la stessa si realizza con la stipulazione del contratto.

Da ciò ne consegue che «per-sino in caso di rateizzazione del prezzo, la parte di reddito percepita successivamente al periodo d’imposta non può es-sere esclusa dal calcolo della plusvalenza, tanto che non è possibile nemmeno detrarre una somma a titolo di interessi per la dilazione».

Occorre considerare il mo-mento di stipulazione del contratto tanto che anche «l’eventuale annullamento del contratto di vendita e la restituzione del prezzo non potevano avere alcun rifl esso in ordine alla ripresa fi scale, potendo semmai costituire solo titolo per chiedere lo sgravio

ovvero il rimborso di quanto versato eventualmente in pili in un secondo momento nei confronti dell’Erario».

Pur essendo ormai variate le norme, le conclusioni (ed anzi hanno a maggior ragione) la loro motivazione normativa. Ad oggi infatti ricordiamo che l’art. 109, comma 2, lett. a) del Tuir stabilisce che «i corrispet-tivi delle cessioni si conside-rano conseguiti, e le spese di acquisizione dei beni si consi-derano sostenute, alla data del-la consegna o spedizione per i beni mobili e della stipulazione dell’atto per gli immobili e per le aziende, ovvero, se diversa e successiva, alla data in cui si verifi ca l’effetto traslativo o costitutivo della proprietà o di altro diritto reale. Non si tiene conto delle clausole di riserva della proprietà. La locazione con clausola di trasferimento della proprietà vincolante per ambedue le parti è assimilata alla vendita con riserva di pro-prietà».

Pertanto non potendosi di certo mettere in dubbio la ri-levanza del criterio di compe-tenza nell’ambito del reddito d’impresa, quando si ha a che fare con i corrispettivi delle cessioni di aziende occorre necessariamente considera-re che gli stessi si conside-rano conseguiti alla data di stipulazione del relativo atto di compravendita, ovvero, se diversa e successiva, alla data in cui si verifi ca l’effetto traslativo o costitutivo della proprietà.

Plusvalenza o minusvalenza unica come conseguenza della cessione d’azienda. Impossibile dare rilevanza alle singole componenti dell’azienda compravenduta. Nelle rilevazioni contabili conseguenti alla cessione dell’azienda, il venditore deve ri-levare un unico componente reddituale con azzeramento dei beni trasferiti a fronte del prezzo pattuito. È pertanto irrilevante l’as-segnazione analitica dei valori effettuata in sede di accordo preliminare: dall’annulla-mento contabile delle poste relative ai beni ceduti emergerà una differenza da porsi a raffronto con il prezzo complessivo concor-dato, da cui:• se il prezzo complessivo sarà superiore al valore contabile dei beni ceduti, il vendito-re rileverà un’unica plusvalenza;• se il prezzo complessivo sarà inferiore, il venditore rileverà un’unica minusvalenza.Per quanto riguarda la classifi cazione all’in-terno del conto economico, la plusvalenza o minusvalenza emergente andrà iscritta nel-la sezione E, fra gli oneri e proventi straor-dinari. Trattasi infatti di proventi od oneri estranei alla gestione ordinaria e caratteri-stica dell’impresa e la classifi cazione in tali poste consente di sottolinearne l’aspetto non ricorrente. Al contrario, plusvalenze e minusvalenze che presentano carattere fi siologico sono da iscriversi rispettivamen-

te nella voce A.5 (altri ricavi e proventi) ovvero nella voce B.14 (oneri diversi di gestione). La classifi cazione tra gli oneri e proventi straordinari consente di dare massima evidenza alla natura eccezionale della plusvalenza o minusvalenza, fornendo al tempo stesso una lettura più chiara del conto economico e dell’effettiva situazione aziendale. Sul punto il principio contabile Oic 12 afferma a commento della voce E del conto economico: «In via esemplifi cativa si ricordano i seguenti proventi o plusvalenze, oneri o minusvalenze, da indicare rispet-tivamente nelle voci 20 e 21: plusvalenze o minusvalenze derivanti da operazioni o eventi che hanno un effetto rilevante sulla struttura dell’azienda». Ad aggiunta di ciò nelle note si indica che a «titolo puramente indicativo e non esaustivo, si considerano ristrutturazioni aziendali le operazioni di riassetto aziendale normalmente origi-nate da condizioni di necessità connesse al superamento di situazioni di diffi coltà economica che devono comportare un profondo cambiamento nella struttura produttiva, commerciale ed amministra-tiva a seguito dell’attuazione di un piano di ristrutturazione come conseguenza del quale l’attivo aziendale residuato da tale piano viene inserito in un nuovo ciclo eco-nomico e contabile».

La componente resta unica

Non può avere rilevanza unitaria l’azienda iscritta dall’ac-quirente. Rispetto a quanto affermato con riguardo al ce-dente la situazione è necessariamente differente per l’ac-quirente, per il quale una diversa ripartizione del costo sostenuto per l’acquisto dell’azienda ha rifl essi concreti sulla redazione dei bilanci degli esercizi successivi. Infat-ti, attribuendo, ad esempio, maggiori valori ai beni dotati di aliquota di ammortamento fi scale più elevata, l’acqui-rente può usufruire di maggiori quote di ammortamento e quindi di riduzioni di imposte nei primi esercizi successivi all’acquisto. O ancora, può assegnare maggiori valori a cespiti che possono essere oggetto di ulteriore cessioni in tempi brevi, in modo tale da minimizzare l’eventuale plusvalenza emergente. Naturalmente è opportuno non ricorrere a valutazioni palesemente eccessive od irreali, in quanto il valore corrente del bene dovrebbe comunque sempre fungere da guida ed eventuale calmiere. Si può ritenere che l’Amministrazione fi nanziaria possa avere titolo per rettifi care i valori iscritti e di conseguenza con-testare gli eventuali maggiori ammortamenti effettuati, in quanto i criteri cardine del codice civile in materia di redazione del bilancio di esercizio non possono esse-re ignorati iscrivendo valori manifestamente infondati. Sotto il profi lo pratico, pur se non si può dire che assu-ma effetto vincolante, la valorizzazione dei singoli beni trasferiti appare sotto questo profi lo decisamente con-sigliabile. Infatti, così operando, le valutazioni sono comunque frutto di una trattativa tra le parti e quindi non potranno essere defi nite arbitrarie.

Se iscritta dall’acquirentenon ha rilevanza unitaria

• febbraio 1997: pagamento re alla formazione del reddito Da ciò ne consegue che «per-

Lo schema

IL VALORE DEI BENI COMPRESI NELL’AZIENDA(E I BILANCI DELLE PARTI)

Il venditore dovrà far emergere una plusvalenza o minusvalenza pari alla differenza tra prezzo di cessione e valore contabile/i scale precedente

L’acquirente dovrà iscrivere i singoli beni assegnando a ognuno un valore

singolo

Il valore dell’azienda è unico e come tale può essere esposto nell’atto di cessione che è meglio che (o deve) evidenziare i singoli beni

che la compongono

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22 Lunedì 11 Novembre 2013 C O N TA B I L I TÀ

La ripartizione del va-lore unico dell’azienda con l’attribuzione delle quote di prezzo ai sin-

goli componenti può essere sindacata dagli organi di con-trollo. Una delle problematiche che nella prassi risulta fre-quente è quella che concerne la modalità di imputazione del corrispettivo pagato per l’ac-quisto dell’azienda tra i diver-si elementi che compongono la stessa. È certo che un contratto di cessione d’azienda che pre-vede un corrispettivo unitario è valido giuridicamente, non essendo questo un elemento contrattuale che può essere invocato al fi ne di statuire l’in-validità della pattuizione. In queste situazioni il cessionario deve poi compiere un ulteriore sforzo al fi ne di dare contezza contabilmente e fiscalmente ai valori dei singoli elementi compresi nell’azienda. L’indivi-duazione di un prezzo unitario all’azienda risponde in modo coerente alla stessa nozione di azienda contenuta nel codice civile e anche alle fi nalità con cui l’operazione è posta in es-sere.

Il prezzo pattuito tra le parti infatti ha spesso poco a che fare con i valori dei singoli elementi dell’azienda, ma rappresenta un valore del «bene unitario» azienda su cui le parti hanno trovato l’accordo. L’azienda infatti pur essendo un bene complesso è in ogni caso uni-tario e ciò proprio perchè l’art. 2555 del codice civile defi nisce la stessa come il complesso dei beni organizzati dall’imprendi-tore per l’esercizio dell’impre-sa. Il riferimento all’organiz-zazione dei beni è quello che permette poi agevolmente di considerare il bene come uni-tario. D’altra parte tale idea è ripresa anche dalle norme tri-butarie. Ad esempio con riferi-mento all’imposta di registro

l’art. 51 del dpr 131/1986 nella parte in cui detta le regole per la determinazione del valore dei beni e dei diritti in caso di cessione di azienda al comma 4, prevede che gli uffi ci possano controllare il «valore complessi-vo» dell’azienda, considerando altresì l’avviamento, che incide pienamente nella determina-

zione della base imponibile, e ha quindi alla base un’idea di valutazione dell’azienda nel suo complesso. Inoltre a me-desime conclusioni si giunge verificando i comportamen-ti della pratica operative. In sede di contrattazione quando si giunge al momento critico della valutazione, non è det-

to che i singoli beni che sono compresi nell’azienda siano autonomamente considerate al fi ne di giungere la prezzo com-plessivo come sommatoria di quelli singoli. Se la determina-zione del prezzo è ad esempio demandata ad un terzo, non sarà diffi cile verifi care come lo stesso può individuare lo

stesso applicando i criteri va-lutativi di prassi che in alcuni casi perdono il riferimento ai singoli beni. Fissata così la pos-sibilità e liceità della fi ssazio-ne di un prezzo unitario resta senza dubbio da vedere quale debba essere il comportamento dell’acquirente. La questione è rilevante in quanto se per il cedente la cessione di azienda genera un unica e complessiva plusvalenza (o minusvalenza) data dalla differenza tra il cor-rispettivo pattuito e il valore netto dei beni componenti l’azienda, differente è invece la situazione in capo al cessio-nario in quanto lo stesso è chia-ramente tenuto a iscrivere in contabilità (e in bilancio) sepa-ratamente le attività e le passi-vità che costituiscono l’azienda acquistata. Il codice civile non prevede alcun obbligo di pe-rizia per l’individuazione e la valorizzazione dei singoli beni ceduti, né che gli stessi siano dettagliatamente individuati nell’atto di cessione. Quindi nel caso in cui l’atto preveda una analitica esposizione dei beni e la determinazione del valore di cessione per ciascuno di essi (oltre all’eventuale indicazio-ne del valore di avviamento) il gioco sarà facile: saranno que-sti i valori che il cessionario dovrà ricostruire nella propria contabilità. Se invece ciò non avviene l’unico limite che pare individuarsi contabilmente è quello generale secondo cui non è mai possibile attribu-ire ad ogni bene un valore superiore a quello effettivo di mercato. In sostanza in questa seconda ipotesi pare esservi per l’acquirente la possibilità di ripartire il cor-rispettivo pagato, tra i vari beni dell’azienda ottenendo poi per differenza tra quello complessivamente così otte-nuto e il prezzo pagato il va-lore di avviamento.

La ripartizione è sindacabile

Non è completamente discrezionale la suddivisione del corrispet-tivo pagato per l’acquisto di un’azienda. Questa la tesi sostenuta dalla Cassazione nella sentenza del 16 aprile 2008, n. 9950. La sentenza ha posto un limite alla discrezionalità da parte dell’ac-quirente di suddividere il costo pagato per l’azienda nel suo com-plesso fra i diversi elementi che la compongono. Il caso esaminato riguardava l’acquisto di un ramo d’azienda a fronte del quale l’acquirente aveva allocato una parte dello stes-so alla voce avviamento privilegiando tale soluzione invece che quella che avrebbe portato ad allocarlo su altri beni compresi nel ramo. Secondo il contribuente vi è una assoluta libertà che spetta all’acquirente circa la ripartizione del costo pagato che «atter-rebbe alla piena discrezionalità del cessionario, assolutamente libero di ripartire il prezzo pagato per l’acquisto dell’azienda tra le relative componenti». La Suprema corte ha espresso un avviso differente sostenendo che la ripartizione non possa essere «insindacabilmente rimessa all’im-prenditore cessionario» essendo invece «soggetta al rispetto del criterio della correttezza e veridicità del bilancio, che comporta che tutti gli elementi attivi e passivi costituenti l’azienda vengano iscritti in bilancio al loro valore reale, e vieta l’inserimento di poste inesistenti o sopravvalutate». L’intervento della Corte non porta a escludere la discrezionalità dell’acquirente ma a limitarla. Da qui gli eventuali controlli dell’amministrazione fi nanziaria non si ritiene possano basarsi sul fatto che vi sia stata una ripartizione del corrispettivo discrezionale, ma per avere effetti occorre che partendo da ciò giungano a dimostrare che la discrezionalità si è spinta oltre il lecito e che ne deve conseguire che anche il com-portamento fi scale risulti non corretto. D’altra parte la cessione d’azienda pur avendo un oggetto «particolare» non può discostarsi con riguardo al trattamento contabile e fi scale dalle regole dettate nel caso di compravendita «generica».

Suddivisione non discrezionaleNella prassi un momento decisivo nell’ipotesi di cessione d’azienda è quello che concerne la fi ssazione del valore della stessa. Solita-mente le parti giungono alla defi nizione di un prezzo di vendita, pari al valore corrente dei beni trasferiti, in genere aumentato di una somma a titolo di avviamento. È di conseguenza redatto un contratto preliminare, predisponendo altresì un prospetto in cui vengono elencati e valorizzati i beni trasferiti. Così, ad esempio, defi nito pari a 1.000 il prezzo di cessione dell’azienda, tale valore viene ripartito: 300 per immobili; 200 per macchinari e attrezza-ture; 100 per il magazzino; 400 a titolo di avviamento.Il grado di dettaglio nell’assegnazione dei valori può variare, in relazione agli accordi tra le parti. Così, per i macchinari e attrez-zature trasferite per 200, ci si potrà limitare a un’elencazione dei cespiti ceduti senza procedere a una valutazione analitica dei medesimi, oppure attribuire a ogni cespite un valore ben defi ni-to. In altri termini, le parti potrebbero limitarsi alla defi nizione del prezzo complessivo di cessione, procedendo a una elencazio-ne dettagliata dei beni trasferiti, senza tuttavia effettuare una valorizzazione analitica degli stessi. Vi è poi da considerare che solitamente il prospetto viene predisposto in epoca antecedente alla stipula dell’atto defi nitivo di cessione, per cui i valori ivi elen-cati possono essere oggetto di variazione in relazione a eventi nel frattempo accaduti. Si pensi, ad esempio, a cespiti danneggiati o a una variazione nei beni componenti in magazzino, che potrebbero determinare una diversa allocazione dei valori di cessione o una variazione del prezzo di vendita dell’azienda. Da ciò discende che anche la redazione di un prospetto con valutazione analitica non vincola le parti all’assunzione dei valori ivi elencati, avendo tale situazione esclusivamente la funzione di defi nire i beni trasferiti e di cristallizzare i rapporti tra le parti, senza assumere alcuna ulteriore rilevanza ai fi ni del recepimento in bilancio dei valori così determinati.

Decisiva la fi ssazione del valore

La ripartizione

Descrizione Valori cedente

Valori cessionario

Attività

Immobili 1.000 0

Avviamento 0 300

Magazzino 0 1.500

Crediti 800 800

------------------- --------------------

Totale attività 1.800 2.600

Passività

Debiti 600 600

------------------- --------------------

Totale passività 600 600

Netto ceduto 1.200 2.000

Prezzo 2.000

Il comportamento corretto

L’azienda compravenduta com-prende un bene immobile iscritto per il valore di 1.000, crediti per 800 e debiti 600. Il valore con-tabile netto della stessa è pari 1.200. Il prezzo di cessione i ssa-to in modo unitario nel contratto è pari a 2.000. Il cessionario deve giungere a un ripartizione (guidata dalla ragionevolezza) dello stesso e lo fa partendo dalle motivazioni economiche che lo hanno portato all’acquisto (e non considerando i costi storici iscritti dal cedente). Per tale motivo iscrive l’immobile tra le rimanenze (essendo lo stesso destinato alla vendita) ad un valore di 1.500 (congruo rispetto al mercato) e mantenen-do invariati i valori dei debiti e dei crediti iscrive un avviamento di 300 giustii cato dalla redditività futura dell’azienda.

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23Lunedì 11 Novembre 2013Lunedì 1S P E N D E R E M E G L I OCome orientarsi tra le proposte delle banche: occhio alle spese di apertura e chiusura

Conto corrente, meglio low costCon l’offerta giusta il risparmio arriva a 180 euro l’anno

Pagina a cura DI SIBILLA DI PALMA

Sul mercato ci sono or-mai numerose propo-ste di conti correnti, peccato che non tutte

abbiano però lo stesso costo. Risparmiare comunque è possibile (circa 180 euro all’anno secondo l’Antitrust) scegliendo l’offerta più adat-ta in base al proprio profi lo e alle proprie necessità e considerando una serie di fattori. Qualche esempio? Eventuali costi di apertura e di chiusura, canone o bollo gratuito, operazioni consen-tite e così via. Ecco una serie di consigli per districarsi nel panorama delle offerte e i migliori conti low cost.

Conti correnti sempre più cari. Secondo un’inda-gine condotta da Federcon-sumatori e Adusbef i costi dei conti correnti continua-no ad aumentare. In base a un monitoraggio effettuato l’8 ottobre 2013 su 56 ban-che l’Isc medio (ossia, l’Indi-catore sintetico di costo che rappresenta il costo indicati-vo annuo del conto corrente) era di 346,64 euro, a fronte dei 342 del 1° luglio 2013 (e dei 114 euro di media nei paesi Ue a 27).

Inoltre, da un’indagine condotta dall’Agcm (Auto-rità garante della concor-renza e del mercato), che ha coinvolto 52 istituti di cre-dito e oltre 14.500 sportelli, emerge come negli istituti di maggiori dimensioni i conti correnti risultano media-mente più costosi; l’analisi evidenzia, inoltre, che i conti correnti online sono in me-dia più convenienti di quel-li tradizionali, arrivando a costare il 30% in meno (fi no al 40% per i giovani). Essen-doci una tale variabilità tra i costi dei conti, l’Antitrust sottolinea, dunque, come passando a soluzioni più convenienti si potrebbero risparmiare circa 180 euro all’anno.

A cosa fare attenzione. Prima di scegliere a quale conto corrente affi darsi oc-corre quindi considerare una serie di fattori. Tra questi, l’eventuale pagamento di un canone mensile e del bollo. Attualmente, infatti, per legge è previsto il pagamen-to di un bollo pari a 34,20 euro annui se la giacenza media supera i 5 mila euro (mentre al di sotto di questa cifra c’è l’esenzione).

Alcune banche, però, si fanno carico dell’imposta an-nuale, quindi è bene orien-tarsi verso questi istituti di credito. Sul fronte canone, invece, occhio a non con-fondere un conto corrente a

canone azzerabile con uno a canone zero. La differenza, infatti, è che nel primo caso non è previsto un canone annuo solo a determinate condizioni. Ad esempio, la maggior parte dei conti cor-renti a canone azzerabile ri-chiede, per poter benefi ciare dello sconto, l’accredito dello stipendio o della pensione, o ancora il mantenimento di una certa giacenza mensile o un certo numero di ope-razioni mensili/annue da effettuare.

Altri costi da considerare riguardano i bonifi ci: molti istituti di credito richiedono infatti una commissione (in media di circa 6 euro, ma può arrivare anche a 8 euro) per il trasferimento di denaro su un altro conto corrente. Da tenere d’occhio poi il fatto che alcune banche non pre-vedono commissioni anche se si preleva presso gli sportelli di altri istituti, mentre altre applicano delle commissioni in media di 1,64 euro (ma la spesa può superare anche i 2 euro). Infi ne, occhio alla presenza del canone per la carta di credito (quello me-dio annuo è di 24,33, ma in alcune banche può superare anche i 30 euro).

I conti correnti più eco-nomici. In base a un’analisi effettuata dall’Osservatorio Finanziario, organismo in-dipendente che monitora le proposte delle banche sul territorio italiano, i quattro conti correnti più economici del 2013 sono dei conti on line. In particolare, Conto Websella di Banca Sella che si è aggiudicato il primo po-sto, seguito a pari merito da YouBanking di Banco Popo-lare e Conto IW di IWBank. Mentre al terzo si è classi-ficato il Conto CheBanca! di CheBanca! L’indagine ha coinvolto un campione di 24 conti correnti i cui co-sti sono stati analizzati in base a un’operatività com-prendente dodici accrediti di stipendio o pensione, sei prelievi presso Atm di altri gruppi bancari in Italia e in Europa, dieci bonifi ci online, un’operazione allo sportello, un invio di estratto conto cartaceo, oltre al canone, alla carta di credito e al bancomat.

Il Conto Websella presen-ta in base all’indagine un costo medio di gestione di 0,71 euro. Il canone annuo è gratuito e include carta bancomat, carta di credito, operazioni illimitate, prelie-vi illimitati e bonifi ci online. Non è invece incluso il costo per l’invio dell’estratto conto via posta, pari a 0,71 euro. Il conto va inoltre aperto onli-ne, in caso contrario la spesa per l’apertura in fi liale am-

monta a 35 euro.YouBanking di Banco Po-

polare e Conto IW di IW-Bank hanno invece un costo medio pari a due euro. Il pri-mo prevede non prevede il pagamento del canone e in-clude operazioni illimitate, prelievi bancomat gratuiti in tutto il mondo, carta di credito e di debito e libretto degli assegni gratuiti. Fino al 30 giugno 2015, inoltre, i bolli sul conto corrente e sul deposito titoli sono a carico della banca.

Costano invece un euro sia

i bonifi ci disposti allo spor-tello, sia l’invio dell’estratto conto cartaceo.

Anche il conto corrente di IWBank è a canone gra-tuito. Sono incluse, senza costi aggiuntivi, operazioni illimitate, carta di debito e di credito, prelievi da tutte le banche in Italia e domi-ciliazione delle utenze. Co-sta due euro, invece, l’invio dell’estratto conto cartaceo. Infi ne, il Conto CheBanca! ha un costo, secondo i dati di Osservatorio Finanzia-rio, di 3,80 euro. Il conto, se

si sceglie l’opzione che non prevede l’assistenza in fi lia-le, è a canone zero e include gratuitamente anche carte di pagamento, operazioni illimitate online e via servi-zio clienti, prelievi da tutte le banche in Italia, bonifi ci online e imposte di bollo an-che sulle giacenze superiori a 5mila euro.

Le singole operazioni di-sposte allo sportello costano invece 3 euro (mentre l’invio dell’estratto conto cartaceo 0,80 euro).

© Riproduzione riservata

monta a 35 euro i bonifici disposti allo spor si sceglie l’opzione che non

I conti low cost 2013

Banca Prodotto Caratteristiche

Banca Sella Conto Websella Costo medio di gestione di 0,71 • euroIl canone annuo è gratuito e include • carta bancomat, carta di credito, operazioni illimitate, prelievi illimitati e bonii ci onlineNon è invece incluso il costo per • l’invio dell’estratto conto via posta, pari a 0,71 euroIl conto va inoltre aperto online, in ca-• so contrario la spesa per l’apertura in i liale ammonta a 35 euro

Banco Popolare Conto YouBanking Costo medio pari a 2 euro• Canone gratuito che include ope-• razioni illimitate, prelievi bancomat in tutto il mondo, carta di credito e di debito e libretto degli assegni gratuitiFino al 30 giugno 2015, i bolli sul • conto corrente e sul deposito titoli sono a carico della bancaCostano invece un euro sia i bonii ci • disposti allo sportello, sia l’invio dell’estratto conto cartaceo

IWBank Conto IW Costo medio pari a 2 euro• Canone gratuito• Sono incluse, senza costi aggiuntivi, • operazioni illimitate, carta di debito e di credito, prelievi da tutte le ban-che in Italia e domiciliazione delle utenzeCosta 2 euro, invece, l’invio dell’estrat-• to conto cartaceo

CheBanca! Conto CheBanca! Costo medio di 3,80 euro• Se si sceglie l’opzione che non pre-• vede l’assistenza in i liale, ha canone zero e include gratuitamente anche carte di pagamento, operazioni illimi-tate online e via servizio clienti, prelie-vi da tutte le banche in Italia, bonii ci online e imposte di bollo anche sulle giacenze superiori a 5 mila euroLe singole operazioni disposte allo • sportello costano invece 3 euro (mentre l’invio dell’estratto conto cartaceo 0,80 euro)

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24 Lunedì 11 Novembre 2013 A F FA R I I N P I A Z Z AAnalisi degli scenari del mondo i nanziario: le autorità spingono la riorganizzazione

Le banche a rischio big bangPesa la crisi sugli istituti di piccole e medie dimensioni

Pagina a cura DI DUILIO LUI

Un nuovo big bang come quello che nel-lo scorso decennio ha portato alla nascita di

due campioni nazionali come Unicredit e Intesa Sanpaolo. È lo scenario che si va profi -lando nel mondo della fi nanza italiana con riferimento questa volta agli istituti di piccole e medie dimensioni, soprattutto quelli di impronta popolare. La spinta arriva dalla crisi, che ha messo a rischio i conti, e dal processo di convergenza euro-pea, anche se le resistenze non mancano.

Pesano le sofferenze, 12 istituti commissariati. La si-tuazione del credito in Italia è critica. La crisi prolungata sta portando a un’impennata delle sofferenze bancarie (voce di bi-lancio con cui vengono indicati i crediti di diffi cile riscossione), che ormai si attestano intorno ai 140 miliardi di euro, circa il 9% della ricchezza prodotta ogni anno nella Penisola. In sostanza, sempre più imprese e famiglie faticano a onorare i debiti contratti con gli istituti di credito, che a questo punto non sanno se riusciranno a re-cuperare il denaro dato in pre-stito. Ancor più preoccupano le prospettive: se infatti oggi il dato è pressoché triplo rispetto a quanto registrato nel 2008, la situazione potrebbe aggravarsi tra fi ne anno e l’inizio del 2014 in presenza di un’economia che stenta a riprendersi e di una disoccupazione in crescita.

Dunque, le ristrutturazioni condotte negli ultimi due anni, con chiusure di fi liali (98 solo nei primi mesi del 2013, pari al 3,4% del totale), licenziamen-ti e interventi a vario livello per garantire l’efficienza, il business continua a soffrire. In questo quadro si innestano le tensioni tra l’Abi e i sinda-cati: questi ultimi hanno scio-perato lo scorso 31 ottobre in risposta alla decisione assunta dall’Associazione delle banche italiane, che ha comunicato la disdetta unilaterale del con-tratto di categoria, in scaden-za a giugno 2014. Gli istituti fanno notare che il costo del lavoro nel settore bancario si è fatto ormai insostenibile (è superiore alla media europea, nonostante il cattivo stato di salute delle banche italiane) e occorre mettere a punto un nuovo ccnl che garantisca con-sistenti risparmi. I sindacati annunciano barricate e così c’è il rischio che si arrivi alla metà del prossimo senza un accorso. A quel punto si produrrebbe il caos, in quanto ciascun istituto o gruppo potrebbe redigere un proprio contratto aziendale.

Intanto, il numero di ban-che commissariate dalla Banca d’Italia è salito a do-dici. L’ultima è stata Banca

Marche, che va ad affi ancarsi all’Istituto Credito Sportivo, Banca Tercas, Bcc Monastier e del Sile, Bcc San Francesco, Banca Popolare di Spoleto, Bcc del Veneziano, Banca dei due mari di Calabria, Credito Cooperativo, Bcc Euganea di Ospedaletto Euganeo, Banca Credito Cooperativo di Bene Vagienna, Cassa di Risparmio di Ferrara, infi ne Bcc di Albe-robello e Sammichele. Si tratta per lo più di istituti di piccole dimensioni, che a lungo si sono

fatte vanto degli stretti legami con il territorio, ma che hanno avvertito più di altre il peso della crisi.

La pressione delle au-torità. Proprio Bankitalia sta facendo pressione perché il sistema creditizio italiano si adegui al nuovo contesto economico. In particolare, nel mirino sono fi nite le banche cooperative e le popolari, per le quali Via Nazionale auspi-ca «un approfondito riesame dei modelli di attività segui-

ti sinora», con l’obiettivo di «conseguire un rafforzamento strutturale della profi ttabilità, della dotazione patrimoniale e, quindi, della capacità di ser-vire l’economia reale». Consi-derando anche che il processo di convergenza europeo in ambito bancario è destinato a registrare un’accelerazione nei prossimi mesi, l’autorità bancaria chiede dunque un rinnovamento che inevita-bilmente dovrà passare per una nuova stagione di fusio-

ni e acquisizioni, dopo quella che nello scorso decennio ha portato alla nascita di grandi gruppi come Intesa Sanpaolo e Unicredit.

Anche se non mancano le resistenze, proprio nei rispet-tivi territori di riferimento degli istituti di piccole dimen-sioni, per lo più controllati da Fondazioni bancarie, che han-no costruito il loro peso proprio sul controllo di fatto di queste banche.

© Riproduzione riservata

Le turbolenze politiche degli ultimi tempi hanno rallentato il recente trend positivo dei mercati azionari, un impatto che però nel medio ter-mine tenderà ad affi evolirsi. Ne sono convinti Asoka Woehrmann e Randy Brown, co-chief investment offi cers di DeAWM (Deutsche Asset & Wealth Ma-nagement) secondo i quali, dopo i gua-dagni accumulati dai mercati azionari nel terzo trimestre, l’ultima frazione dell’anno è iniziata in salita. Il moti-vo? Le dispute politiche delle scorse settimane negli Usa e nell’Eurozona. «L’acceso dibattito politico negli Stati Uniti ci riporta al 1995, quando i Re-

pubblicani, guidati da Newt Gingrich, bloccarono il bilancio federale nel tentativo di costringere il presidente Clinton a tagliare la spesa per la sanità e l’istruzione», sottolineano. Ricordan-do che i Repubblicani hanno cercato di impedire in ogni modo un aumen-to del bilancio federale, provocando una parziale serrata del governo (il cosiddetto «shutdown») e la sospen-sione forzata dal lavoro di 800 mila dipendenti pubblici. Le turbolenze economiche non hanno investito solo l’America, ma anche i mercati azionari europei, Italia in testa, dove il ten-tativo dell’ex primo ministro Silvio

Berlusconi di rovesciare l’attuale go-verno ha scatenato una crisi politica che ha messo in subbuglio i mercati. Secondo i due analisti, però, gli inve-stitori non hanno di che preoccupar-si: «In ultima analisi i trend duraturi sono determinati dal contesto econo-mico, non dalle liti al Congresso o in Parlamento», spiegano Woehrmann e Brown. «L’accelerazione della cre-scita, un’infl azione assai moderata e i bassi tassi di interesse dovrebbero quindi sostenere ulteriori guadagni sui mercati azionari, immobiliari e delle materie prime nel medio perio-do», concludono.

Mercati, trend positivo nonostante la politica

La debolezza del dollaro statuniten-se, attualmente sottovalutato rispetto alle altre valute dei paesi sviluppati, è destinata a rientrare nei prossimi mesi. A sostenerlo è Mike Riddell, ge-store obbligazionario m&g, secondo cui ci sono diversi motivi per essere ottimisti sulla moneta americana. Che è rimasta forte durante il primo e il secondo trimestre di quest’anno, per poi colare a picco nel terzo trimestre nei confronti di altre valute del mon-

do sviluppato. La causa? «La recente debolezza del biglietto verde deriva probabilmente dalla decisione assun-ta dalla Fed a settembre di rinviare i tagli al Qe, dall’assurda situazione sul budget e dall’enorme ondata di vendite su una montagna di posizioni lunghe in Usd», spiega Riddell. Secondo il quale però ha senso essere più ottimisti sul dollaro Usa per diversi motivi: le va-lutazioni convenienti della divisa sta-tunitense dopo dieci anni di declino, il

miglioramento del saldo delle partite correnti, l’avanzata rapida verso l’in-dipendenza energetica e «un raffor-zamento della ripresa economica in cui il vigore del mercato immobiliare, insieme al tasso di disoccupazione in calo costante, rende altamente pro-babile un avvio anticipato del ciclo di contrazione della politica monetaria negli Stati Uniti, rispetto alla maggior parte dei paesi avanzati», conclude il gestore.

Debolezza del dollaro verso il rientro

L’andamento del Ftse Italia Banche

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Anno 23 - Numero 267 - € 2,50 Lunedì 11 Novembre 2013

SetteSette

IN EDICOLA CONDisponibile anche sul sito www.classabbonamenti.com

Con il testo delle norme e delle circolari interpretative

LA COMUNICAZIONE DEI BENI AI SOCIQuando va fatta e quando è meglio evitarla

Con il testo delle norme e delle circolari interpretative

DI ROBERTO MILIACCA

La settimana scorsa abbiamo parlato del fatto curioso che, a quasi un anno

di distanza, dal ministero della giustizia non stia uscendo nessuno dei decreti di at-tuazione della riforma forense. Lo abbiamo chiamato porto delle nebbie, e forse a ragio-ne, visto che in questa settimana viale Are-nula non solo non ne ha emanato alcuno ma non ha neppure dato un cenno sulle ragioni di questi ritardi. Un ritardo che non è im-putabile all’Avvocatura, dice il presidente del Cnf Guido Alpa sulle colonne di questo giornale (ItaliaOggi Sette del 21 ottobre). «L’avvocatura sta facendo la sua parte pre-disponendo tutti i regolamenti attuativi che la legge forense assegna alla competenza del Cnf». La scorsa settimana Affari Lega-li ha posto la questione dell’assicurazione obbligatoria degli avvocati, che non può entrare a regime senza il dm del ministero. Il Cnf si sta comunque già muovendo, prima ancora che il ministero detti le condizioni essenziali delle future polizze. Il 10 aprile scorso, il Cnf, dopo aver esperito una gara europea a procedura aperta, ha fi rmato un contratto con la società assicurativa Aon spa per l’affi damento del servizio di con-sulenza e brokeraggio. «Vogliamo essere pronti il minuto dopo che il ministero ha varato il dm, individuando la soluzione che consenta il migliore assolvimento dell’ob-bligo di legge e le condizioni più favorevoli e convenienti per gli Avvocati», dicono dal Cnf. Conoscendo questo impegno dell’avvo-catura, il ministero dovrebbe essere ancora più sensibilizzato a fare presto con quel dm. Non ci sono motivi per altri ritardi.

AffariLegali

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Inserto specialedi ItaliaOggi7

IL PRIMO GIORNALE DEI PROFESSIONISTI DELLA GIUSTIZIA

A quasi un anno di distanza dalla riforma, dal ministero non esce nessun dm

Viale Arenula, batti un colpo

COMUNICAZIONE

I social network entrano negli studi

Furlò alle pagg. II e III

TRIBUNALE DI ROMA

Duecento stagisti in appoggio ai giudici

Paolucci a pag. VII

SAGGI DI NAPOLITANO

Deflazionare il civile puntando sui sistemi Adr Paolucci a pag. VIII

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II Lunedì 11 Novembre 2013 S T U D I & C A R R I E R EAumenta il numero degli avvocati che li utilizzano però con un occhio alla deontologia

I social network entrano negli studi, ma con prudenza

Pagine a curaDI MARIA CHIARA FURLÒ

Da bravi segugi, agli avvocati d ’affari non è sfuggito il grandissimo po-

tenziale dei social net-work. Clienti, nuovi colla-boratori, giornalisti. Tutti raggiungibili, ovunque e in qualsiasi momento, ba-sta scegliere la piattafor-ma più adatta.

Grandi possibilità, ma anche grossi rischi. Per ge-stire in maniera professio-nale l’immagine di una law fi rm sui social è necessario un team dedicato e soprat-tutto una policy interna, che garantisca all’intera organizzazione e ai singo-li membri/professionisti di trarre solo maggiore profi tto dalla presenza in rete, evitando pericolose e sconvenienti gaffes. Un vero e proprio lavoro, che all’in-terno delle law firm attive sul web è svolto da un team di professionisti esperti, che coadiuvano gli avvocati nella gestione dei loro profi li.

«La tecnologia sta cam-biando il modo in cui si muo-ve il mondo contemporaneo e sta cambiato il modo con cui le persone si informano, prendono decisioni e condi-vidono opinioni. Nonostan-te la necessità di rispettare le tradizioni storiche della professione forense, anche noi dobbiamo adattarci ai cambiamenti sia per essere aggiornati come avvocati sia per comunicare al me-glio con i nostri clienti in Italia e in tutto il mondo. Noi abbiamo ha già mosso i primi passi per istruire e promuovere l’uso del social media ai nostri professioni-sti e continueremo con que-sto impegno».

A dirlo non è un guru dei media, ma un avvocato Ni-colò Juvara, responsabile per l’Italia di Norton Rose Fulbright, studio legale in-ternazionale che incoraggia fra i suoi professionisti un uso corretto e proficuo dei social network, seguendo delle guidelines che si evol-vono contemporaneamente all’avanzamento dei social media.

I professionisti italiani sono molto meno social de-gli anglosassoni, ma fra i pochi pionieri uno di quelli più «digitali» è sicuramente

lo studio legale Portolano Cavallo che possiede pro-fili ufficiali LinkedIn, Fa-cebook, Twitter e YouTube, considerati veri e propri ca-nali dedicati per una comu-

nicazione peer-to-peer con i clienti. I profili social dello studio co-fondato da Fran-cesco Portolano sono per-sonalizzati in base alla au-dience dello studio e al tipo di uso che gli utenti fanno di tali piattaforme:«LinkedIn e Twitter permettono di condividere contenuti con il target business, mentre grazie alla fan page Face-book, lo studio coltiva una relazione diretta con gli studenti di giurispruden-za. I profili sono ottimizzati anche a livello grafico per fornire informazioni chia-re sullo studio e sul setto-re di attività in cui opera; le creatività rimandano al sito istituzionale portolano.it. Il tono e il tipo di post (contenuti, link, fotografie, video) cambiano in base alla tipologia di utenti cui lo

studio si rivolge. Ad esem-pio, nella pagina Facebook si alternano articoli scritti dagli associati sulle aree di competenza dello stu-dio con post di contenuto più leggero», raccontano ad Affari Legali i responsabi-li comunicazione di Porto-lano Cavallo aggiungendo che per fornire consulenza ad aziende operanti nel settore Media &Tecnology,

ambito sempre in fermento ed in constante evoluzione, Portolano Cavallo condivi-de i risultati della propria analisi e approfondimenti anche mediante il blog «Di-

ritti al Futuro» ospitato da Wired. I social Net-work sono considerati dallo studio un tassello di una strategia digita-le di più ampio respiro e tutte le attività on line, pianificate su base an-nuale, sono sintetizzate in un «Digital Marketing Plan».

Dal 2013 Portolano persegue una «Interacti-ve Marketing Strategy», che prevede l’utilizzo di molteplici servizi In-ternet: sito web istitu-zionale, social media, strumenti di geo-localiz-zazione (Google Places e

Foursquare), QR Code, Di-rect E-Mailing e Newslet-ter. Il tutto gestito da una struttura organizzativa simile a quella aziendale, con un reparto marketing formato da due persone impiegate a tempo pieno nel perseguire obiettivi di brand Awarness&Visibility, per generare traffico al sito istituzionale e fan page e per incrementare le azioni sociali dei profili ufficiali.

Anche lo studio lega-le Nunziante Magrone è convinto che nei social network ci sia un altissi-mo potenziale mediatico, pertanto, a partire dal 2013 si è dotato di un ac-count Twitter, tramite il quale vengono inoltrati e diffusi tutti gli aggiorna-menti pubblicati sul sito, sia a livello di contributi

scientifici sia a livello di eventi e notizie ri-guardanti lo studio e i suoi avvocati: «Abbia-mo da qualche tempo sperimentato il ricorso a Twitter anche per veicola-re in tempo reale informa-zioni e notizie scambiate con relatori ed invitati in occasione dei breakfast organizzati dallo Studio in materia di opportunità di investimenti nei paesi emergenti», spiegano dal-lo studio guidato da Gian-matteo Nunziante. «An-

che su Linkedin è presente un profilo dello Studio che viene costantemente ag-giornato. Ovviamente non mancano i profili dei singoli professionisti, i quali sono presenti non solo sul più noto social network profes-sionale, ma anche su quelli meno generalisti e più tec-nici. Per quello che riguarda le risorse dedicate, lo Studio possiede un team di profes-

sionisti che segue la pubbli-cazione sui social network di contenuti riconducibili all’attività dello studio». Non hanno ancora un vero e proprio codice di autore-golamentazione in materia, tuttavia, tutti i professioni-sti vengono sollecitati a far-ne un uso attento e coerente con l’immagine dello studio e con i rispettivi profili pro-fessionali.

Pertanto, da un lato viene incoraggiata la pub-blicazione di contributi scientifico-professionali anche sui social network, quali ad esempio Linkedin e Twitter, dall’altro lato lo studio raccomanda di pre-stare la massima atten-zione a che siano diffuse notizie ed informazioni coerenti ed appropriate, anche in considerazione del fatto che le ricerche su motori di ricerca tendono ad estrapolare come primi match proprio i profili pre-senti sui social network.

Neanche Nctm possiede ancora una policy interna sull’uso dei social ma il partner Vittorio Noseda non esclude che possano dotarsene in un prossimo futuro: «Al momento non abbiamo ancora predispo-sto un codice di autorego-

lamentazione sull’utilizzo dei social media da parte dei nostri professionisti, che peraltro sono comunque soggetti alle norme deonto-logiche. Ma è un tema sen-sibile è non escludiamo di tornare sull’argomento.

Ad oggi Nctm è presente con una propria pagina su Twitter e Linkedin,lo studio è molto attento a tutti i new media e alla nuove possibi-lità di comunicazione offer-te dai nuovi social network. Il settore comunicazione ge-stisce le pagine di Twitter e Linkedin aggiornandole quotidianamente con i no-stri contenuti professionali. Riteniamo siano strumenti utilissimi, da una parte per monitorare il mercato e le tendenze, dall’altra per dare adeguata visibilità ai

tanti contenuti qualitativi predisposti dai nostri pro-fessionisti nonché dai nostri accademici».

Diversa la situazione di Simmons&Simmons che, a livello internazionale, dispo-ne di una policy per i social media, all’interno delle linee di condotta generali riguar-danti tutti i media. La policy è stata concepita per aiutare

gli avvocati a utilizzare al meglio i nuovi strumenti digi-tali, proteggendoli da alcune insidie.

Ad esempio, le linee di condotta aiutano a stabilire la differenza tra utilizzare i social media per uso perso-nale o per uso professionale, in un momento in cui la rete utilizzata professionalmente propone sempre nuove sfi de per le law fi rm e le aziende.

«Crediamo che i social media abbiano molto valore nell’aiutare lo studio ad ele-vare il proprio profi lo», spie-ga Daniela Conte senior communications&prmanager di Simmons&Simmons a Lon-dra. «Analogamente a tutte le altre forme di comunicazione, la modalità di utilizzo dipende dai destinatari e dal messag-gio che cerchiamo di comuni-care. Per esempio, LinkedIn viene usato generalmente dai nostri avvocati per accrescere il proprio networking profes-sionale e rimanere aggiornati con i propri contatti. Il nostro team di recruitement utiliz-za moltissimo Facebook per comunicare con gli studenti, e il nostro uffi cio stampa uti-lizza Twitter per contattare e coinvolgere i giornalisti. Al-cuni membri del nostro staff utilizzano anche Yammer, un social network aziendale, come strumento per comuni-care internamente.

Crediamo che i social me-dia, se usati correttamente, rappresentino uno degli strumenti a nostra dispo-sizione per comunicare con i nostri clienti, giornalisti e altre persone chiave nel mercato. Diverse persone sono coinvolte nel gestire la nostra strategia social. Il team Marketing&Business

Supplemento a cura di ROBERTO MILIACCA

[email protected]

Nicolò Juvara

Francesco Portolano

Gianmatteo Nunziante

Vittorio Noseda

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IIILunedì 11 Novembre 2013Lunedì S T U D I & C A R R I E R E

Development gestisce l’in-tero processo insieme al team IT e Knowledge Ma-nagement. Alcuni avvocati gestiscono personalmente particolari feed di Twitter».Lo studio internazionale ha anche un’esclusiva collezio-ne di opere d’arte contem-poranea di cui condivide gli aggiornamenti tramite un feed di Twitter.

Anche Orrick Herring-ton & Sutcliffe è presente su tutti i principali social network. La gestione dei profi li di Facebook e LinkedIn è affi data ad un headquarter, così come avviene per il pro-fi lo International di Twitter. In Italia è stato creato un

profi lo Twitter @OrrickItaly che veicola novità normati-ve, newsletter redatte dagli avvocati dello studio, inviti a convegni e seminari, notizie

relative allo studio e alle operazioni concluse.

Il profi lo OrrickItaly ha anche un forte legame con Orrick International e ri-twitta le notizie dalla fi rm. Lo studio si avvale anche di TotalAccess, sito attraverso il quale vengono pubbliciz-zati i convegni che si svol-gono presso le sedi di New York, San Francisco, Silicon Valley e Los Angeles dedi-cati a imprenditori, start-up e investitori. Orrick ha anche un Blog che aggrega contenuti forniti dai nostri professionisti in tutto il mon-do suddividendoli per area tematica: Antitrust e Com-petition Law, Finanza, Trade

Secrets, Derivati, Securities Litigation e Regulatory En-forcement, Employment Law e Litigation.

«Tutti i social network sono

ampiamente integrati e volti al soddisfacimento della ne-cessità di clienti e prospect di reperire informazioni utili in tempo reale. Considerando la velocità con cui la rete ha dimostrato di evolversi negli ultimi anni, con la proposta di nuove forme di interazione con l’utente, lo studio ritiene importante essere attento ai nuovi strumenti che la rete mette a disposizione, a coglie-re ogni nuova opportunità e a valorizzarne, nel rispetto dei nostri core values, il potenzia-le relazionale» hanno sottoli-neato dal settore comunica-zione dello studio. guidato dal managing partner Patrizio Messina.

DI DUILIO LUI

Il boom delle app per smart-phone e tablet contagia anche gli studi legali. Il settore, che in Italia nel 2012 è arrivato

a valere 623 milioni di euro e nell’anno in corso sta registrando un balzo a due cifre percentuali, si sta rivelando utile per migliorare l’interazione con la clientela in ottica di fi delizzazione e favorire l’aggiornamento dei professioni-sti.

Con Iusletter sentenze «in tasca»

Una delle ultime novità arri-va dallo studio La Scala, che ha lanciato un’app gratuita per iPhone (e a breve per android) del mondo legale. Non si tratta di una semplice riproduzione del sito isti-tuzionale o di IusLetter (http://iusletter.com/), da cui trae origine, ma di uno strumento che consente agli avvocati di portare «in tasca», a disposizione sullo smartphone, gli elementi essenziali per la pro-fessione. I contenuti spaziano da contributi inediti sulle senten-ze a news dal mondo del diritto, passando per la rassegna stampa legale e per una «questions» con la possibilità di fare domande e ricevere in tempo (quasi) reale le risposte. Il rutto curato diretta-mente dagli avvocati dello Studio. Il seniore partner Giuseppe La Scala parla di numeri superiori alle attese, «con numerosi down-load anche nel periodo di chiusura estiva dei tribunali». Compatibi-le con tutti i dispositivi iOS, l’applicazione Iu-sletter è predisposta per la condivisione dei contenuti con i prin-cipali social network (Facebook, Twitter, Google Plus)

Dalle e-mail alle pubblicazioni

Chiomenti è stato uno dei primi studi ad adottare versioni del proprio sito adat-tate per la visualizzazione con smartphone e palmari, compreso l’adozione di un’app per iPad, che

fornisce informazioni, in inglese e in italiano, sulle sedi e attività dello studio, nonché sui profes-sionisti che operano, fornendo accesso alle schede biografiche (educazione, esperienza profes-sionale, lingue, aree di attività) e ai relativi contatti attraverso una funzione di ricerca per sede, area di attività e ruolo. Una mappa interattiva localizza le sedi Chiomenti nel mon-do e i relativi contatti. L’app Chiomenti offre la possibi-lità di inviare email, di sal-vare direttamente i contatti nella rubrica dell’iPad e di visualizzare newsletter e pubblicazioni (entrambe elencate per aree di atti-vità). Inoltre, attraverso la funzione news feed è pos-sibile consultare un elenco aggiornato di news.

La tecnologia è nelle corde dello studio Toffoletto De Luca Tamajo e Soci, tan-to che già nel 1995 Franco Toffoletto si è mosso su questo fronte partecipando alla creazione di Easylex, il sof-tware gestionale attualmente uti-lizzato dallo studio, diventato uno dei più venduti gestionali per studi legali in Italia e vincitore del pre-mio Smau Macworld 1999. Tutta la struttura giuslavoristica è im-perniata su un sistema di softwa-re che coinvolge trasversalmente

tutte le funzioni: dal centralino all’agenda, dai timesheet al con-trollo di gestione, fi no al document

management e al knowledge ma-nagement, in maniera integrata. Il software gestionale Easylex è supportato dal Knowledge Mana-gement (Mnemosyne), sistema per la condivisione della conoscenza, al quale si aggiungono Wikilex e una App, lanciata l’anno scorso, che fornisce ai clienti un’informa-

zione aggiornata attraverso news, video di approfondimento e pub-blicazioni in materia di diritto del lavoro. Lo studio organizza anche webinar interattivi per i clienti, focalizzati su tematiche di diritto del lavoro, accessibili da qualsiasi computer, tablet e smartphone.

Latham & Watkins ha pro-mosso numerose app nell’ultimo anno. L’ul-tima risale all’estate: si tratta di AB&C Laws, un’applicazione inte-rattiva contenente in-formazioni relative alle leggi anti corruzione delle tredici principali economie mondiali, che può essere scaricata gratuitamente su iTu-nes App Store e può es-sere utilizzata su iPad. L’applicazione racco-glie informazioni sulle principali giurisdizio-ni e permette di avere una panoramica sulle discipline nazionali, attraverso l’utilizzo di riferimenti pop-up e de-

fi nizioni. In primavera è stata in-vece lanciata l’applicazione Book of Jargon - Global Mergers & Ac-

quisition, un glossario interattivo contenente più di mille termini internazionali relativi allo slang m&a e private equity. L’app può essere scaricata gratuitamente su iTunes App Store e sul sito dello studio.

Consigli per la difesa legale

A promuoverla non è uno studio di avvo-cati, ma una società come Das attiva nel settore. Si tratta di «Difesa Legale? iDAS!», l’applicazio-ne per iPhone, iPod e iPad lanciata da D.A.S. Italia, com-pagnia del gruppo Generali specializ-zata nella tutela le-gale. I servizi offer-ti, che consentono ai clienti assicurati di rimanere sempre in contatto diretto con la compagnia, vanno dalle casistiche risol-

te ai consigli degli esperti, dalla sezione per porre quesiti ai video di presentazione dei prodotti, fi no al classico «dove siamo», che con-sente di trovare l’intermediario Das più vicino al cliente e con-tattarlo telefonicamente oppure via e-mail, con un solo clic.

Nctm punta sul magazine

Nctm da tempo punta sui so-cial media, privilegiando le piat-taforme business come Linkedin e Twitter. L’ultima novità è inve-ce il magazine digitale aperto su Flipboard, piattaforma di notizie di AppStore che sta guadagnando sempre maggiori consensi in tutto il mondo. Il titolo, «Nctm e l’arte», porta lo stesso nome del progetto avviato dallo studio che si occupa di sostenibilità attraverso l’arte contemporanea. Il giornale ripor-ta novità sugli artisti che hanno parte della collezione presente nello studio, come Adrian Paci, Kiki Smith e Anri Sala. Paralle-lamente ci sono notizie sugli ar-tisti italiani premiati dal Bando annuale di Nctm che sostiene la carriera dei giovani talenti.

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PER ESSERE SEMPRE AL FIANCO DEI PROFESSIONISTI E DEI CLIENTI

Le app alla conquista degli studi legali

Facebook, Twitter e LinkedIn le piattaforem più utilizzate in rete

Daniela Conte Patrizio Messina

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IV Lunedì 11 Novembre 2013 A T T UA L I TÀÈ quanto emerge dall’osservatorio realizzato dall’European Professional Women’s Network

Lo studio fa da tutor per i cdaCresce il numero delle donne-avvocato nei board

DI SIMONA D’ALESSIO

I grandi studi legali interna-zionali si confermano fucina privilegiata per il «recluta-mento» delle migliori quote

rosa in circolazione (come sta-bilito dalla legge 120/2011) da far transitare nei consigli d’am-ministrazione delle aziende quotate in borsa. E questo perché, al di là dei nomi di alto profi lo degli avvo-cati donna che vi lavorano, forti di stimate carriere e con sempre mag-giori opportunità di crescita all’estero, è proprio all’interno delle sedi legali che, progressiva-mente, si «fa pra-tica», quasi senza accorgersene, per poter essere (anche) all’altezza di compiere questo stimolante passo.

È quanto è emerso nel corso di un incontro promosso dall’ European Professional Wo-men’s Network (Epwn) Rome, organismo «gemello» romano dell’associazione delle profes-sioniste milanesi, guidata da

Monica Pesce, organismo noto soprattutto per aver stilato gli elenchi delle «Ready for board women». Si tratta di un proget-to, nato nel 2009, con l’obietti-vo di dare visibilità alle fi gure femminili che possiedono tutte le carte in regola per sedere a pieno titolo nelle «stanze dei bottoni». Una lista in aggior-

namento costante di personalità pro-venienti da settori molti diversi fra loro, che attinge so-vente dall’avvocatu-ra, nonché, secondo quello che dichiara la presidente, nella capitale in veste di moderatrice dell’in-contro, «strumento utile e pratico, da un lato per favorire il rispetto delle di-

sposizioni legislative in materia di quote e, dall’altro, per contri-buire alla diversità di genere», e volano per il cambiamento economico e sociale.

Nello speciale database, vi sono tre differenti tipologie di curricula per rispondere al meglio alle esigenze di tutte le aziende (siano essere quotate e

non), ossia il bacino «super se-nior» (che include donne che ab-biano superato almeno i 50 anni, che presentano un’esperienza a 360 gradi, ideale per i «board» delle società quotate Ftse Mib), poi quello «high potential», di cui fanno parte professioniste più giovani d’età, però dotate già di un considerevole retaggio di attività interna-zionalei e, infine, c’è l’elenco «specia-lists», che raccoglie i dati sia su giova-ni, sia su adulte che possono vantare un’esperienza mol-to specifi ca relativa ad un settore, o a una «practice» (ad esempio, le docen-ti universitarie), pronte a rispondere a bisogni specifi ci di un cda.

Da diverso tempo, prima an-cora che la normativa sulle quo-te rosa venisse varata dal Par-lamento ed entrasse in vigore, Epwn portava avanti il concetto che il solo fatto di scegliere una donna non implica l’introduzio-ne di diversità all’interno dei «luoghi di comando»: laddove,

infatti, il percorso di carriera, la rete di appartenenza ed il conte-sto di riferimento sono identici, non sarà una differenza di tipo fi sico a generare reale diversità di pensiero e azione.

Ecco, dunque, perché l’esem-pio personale e le abilità pro-fessionali conquistate sul campo diventano determinanti

per essere accede-re alle selezioni e centrare l’obiettivo di ottenere la no-mina. Lo sa bene Silvia D’Alberti, socio responsabile del gruppo anti-trust italiano dello studio legale Allen & Overy, specializ-zata in un ambito delicato come quel-lo del diritto della concorrenza italia-

no e comunitario e nella tutela del consumatore. Presente al convegno, racconta ad Affari Legali quanto «impegno sia ne-cessario dedicare alla propria specializzazione forense per potersi conquistare degli spazi di mercato rilevanti, nel nostro paese e all’estero, in un quadro estremamente competitivo. Pos-

so dire di lavorare molto, con un orario che mi vede in studio, nel-la sede romana, dal mattino alla sera, però mi piace sottolineare che svolgo una professione che dà moltissime soddisfazioni, non avverto il sacrifi cio, né il peso per il tempo che le dedi-co», aggiunge. L’avvocato se-gue regolarmente le maggiori società italiane ed interna-zionali in istruttorie avviate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato per cartelli, abusi di posizione do-minante e pratiche commer-ciali scorrette e, in precedenza, è stata a sua volta funzionario dell’Authority, dove ha potuto acquisire notevoli conoscenze in questioni di natura pro-cedurale e sostanziale ed è stata responsabile del settore energia. È la stessa D’Alberti a rafforzare l’idea che l’attivi-tà svolta nello studio agisca da «tutor», in vista di successivi, auspicabili incarichi nei «bo-ard» societari che contano: il segreto, conclude sorridendo, «è semplicemente continuare ad alimentare la propria pre-parazione». Messaggio prezio-so per qualunque avvocato. Indipendentemente dal sesso.

DI MARIA CHIARA FURLÒ

Cambio della guardia, promo-zioni internazionali, nuovi partner. Da qualche mese si respira aria di cambiamento

nella governance dello studio lega-le anglo americano Dla Piper e le notizie continuano ad arrivare sem-pre più frequentemente. Partiamo dall’inizio. Quest’estate, nel mese di agosto, Federico Sutti, storico managing partner e fondatore dello studio in Italia (nel 2003, insieme ai soci Wolf Michael Kühne e Olaf Schmidt), è stato nominato managing direc-tor dell’area Emea (Europe Middle East and Africa), carica diventata poi ope-rativa dai primi giorni di settembre. Un ruolo che l’avvocato si è costruito nel tempo, rendendo la parte italiana dello studio sem-pre più un centro nevralgico del medi-terraneo. È anche e soprattutto grazie al supporto dell’avvocato Sutti, che Dla Piper è oggi uno degli studi legali più grandi d’Italia, con oltre 150 professio-nisti divisi tra le sedi di Milano e Roma. Nel 2008 aveva assunto l’incarico di re-sponsabile dello sviluppo di Dla Piper nell’area dell’Europa dell’Est (che com-prende Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Polonia, Ungheria, Slovacchia e Romania) e si è occupato dell’apertu-ra e del coordinamento dell’ufficio in Turchia. La sua gestione, tra il 2003 e il 2013 ha registrato una crescita del giro d’affari della base italiana del 23% rendendo lo studio anglo americano la

prima insegna internazionale per volu-me d’affari presente in Italia.Federico Sutti ha spiegato ad Affari Le-gali quali sono le prossime strategie internazionali di Dla Piper: «Da una parte lo studio intende consolidare la propria presenza nei mercati più ma-turi quali ad esempio Gran Bretagna, Francia e Germania, in cui la compe-tizione è sicuramente più sentita. Allo stesso tempo, ci stiamo organizzando

per far fronte al possibile incremento di domanda di servizi legali in quello che do-vrebbe essere il mercato legale del futuro, ovve-ro il continente africano. Infatti, dopo la crescita importante di lavoro legale in mercati quali

la Cina, il Brasile e la Turchia, si può immaginare lo stesso trend di sviluppo in alcuni paesi del continente africano ed in particolare nell’Africa dell’est (la zona di libero scambio formata da Kenya, Tanzania, Uganda, Ruanda e Burundi) nonché in Angola e Nigeria, paesi che uniscono alla ricchezza di materie prime un potenziale mercato importante di consumatori (la sola Ni-geria ha una popolazione di 160 milioni di abitanti)».L’Italia però resta fondamentale. E intanto, a fine settembre sono stati nominati i due nuovi managing part-ner dello studio, la guida della firm è stata infatti sdoppiata. Il testimone è

passato all’altro fondatore della practi-ce italiana di Dla Piper Wolf Michael Kühne e a Bruno Giuffrè, respon-sabile del dipartimento di contenzio-so. Ampiezza della gamma dei servizi offerti e comprensione del business dei clienti restano i punti fermi della stra-tegia dello studio, che in questi anni di crisi ha cavalcato le opportunità che si sono presentate nei settori di attivi-tà anticiclici, come il restructuring, il

contenzioso o l’employment. In Italia, lo studio inten-de continuare sulla strada intrapresa, conferman-do i risultati degli anni passati. «Ora che abbiamo costruito una vera full prac-tice, che com-

bina l’ampiezza e varietà dei servizi offerti con un elevato grado di specia-lizzazione», spiega Giuffrè, «possiamo pensare a rafforzare alcune aree spe-cifiche con investimenti in risorse che garantiscano un contributo in termini di innovazione e eccellenza qualitativa. Nel contempo, vogliamo migliorare ul-teriormente l’organizzazione dello stu-dio e le condizioni ambientali perché i nostri professionisti possano sempre esprimersi al meglio».L’ultima notizia dallo studio è arrivata a metà ottobre, quando sono stati nominati i nuovi capi dei dipartimenti corporate, m&a e tax. Si tratta, rispettivamente, di Goffredo

Guerra, Stefano Modenesi e An-tonio Tomassini tutti già partner di grande esperienza e da anni presenti nello studio. Circa l’azione del governo ed sul recen-te provvedimento per attrarre investi-menti verso l’Italia, Destinazione Ita-lia, gli avvocati si mostrano fiduciosi. «Stiamo andando nella giusta direzio-ne», commenta Kühne. «Tra le misure del piano ve ne sono alcune che possono

avere un effetto positivo sugli investimenti in Italia, come una maggiore certez-za delle regole (introduzio-ne di procedure e modelli standard per le autorizza-zioni; valorizzazione degli accordi con le parti sociali in relazione a nuovi inve-stimenti; redazione di un testo unico sulla normativa del lavoro), dei tempi e del fisco. L’implementazione del piano mira a cambia-re radicalmente il quadro

normativo e le condizioni per l’acqui-sizione di società e aziende in Italia e faciliterà senza dubbio l’ingresso di investitori esteri nel nostro paese». Più cauta l’opinione di Sutti, secondo il qua-le occorre creare un quadro di sempre maggiore «certezza», in primo luogo sul-la stabilità del quadro normativo. «Per un investitore istituzionale straniero investire in un paese come l’Italia, che cambia le regole in corsa cosi spesso è considerato non opportuno. In secondo luogo è assolutamente indispensabile una riforma della giustizia civile che rappresenta ancora un ostacolo, sia per quanto riguarda i tempi, sia la «certez-za del diritto».

LA LAW FIRM SI DOTA DI DUE MANAGING PARTNER E DI UNA NUOVA PRIMA LINEA. SUTTI VA A GUIDARE L’AREA EMEA

Giro di poltrone in Dla Piper per continuare a crescere

Monica Pesce Silvia D’Alberti

Federico SuttiWolf Michael

Kühne Bruno Giuffrè

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VLunedì 11 Novembre 2013Lunedì 11 NoveA F FA R I L E G A L IUna sentenza della Corte di cassazione interviene sul conferimento di incarichi

Contratti professionali scrittiSe la p.a. è parte, forma richiesta ad substantiam

DI MARIA DOMANICO

È richiesta la forma scritta ad substan-tiam per il contratto d’opera professiona-

le, al fine di garantire il re-golare svolgimento dell’atti-vità amministrativa.

Ad affermarlo è stata la Corte di cassazione con sentenza dello scorso 4 no-vembre, esprimendosi su un caso di contratti stipulati con la pubblica amministra-zione, circa il conferimento di incarico per il rifacimen-to parziale dell’illuminazio-ne pubblica.

Già i giudici di legittimi-tà, sulla vicenda, ebbero modo di affermare che la ricostruzione della volontà negoziale del Comune, «si scontra con la necessità della forma scritta e della chiara e contestuale forma-zione della volontà contrat-tuale delle parti».

I giudici della Supre-ma corte, richiamando un consolidato orientamento giurisprudenziale (Cass. n.

1167/2013 e n. 1752/2007), secondo cui per il contratto d’opera professionale, quan-do ne sia parte committen-te una pubblica ammini-strazione, e anche quando questa agisce iure privato-rum, è richiesta «la forma scritta ad substantiam, che è strumento di garanzia del regolare svolgimento dell’attività amministrativa nell’interesse del cittadino, costituendo remora ad ar-bitri, sia della collettività, agevolando l’espletamento della funzione di controllo, e, per tale via, espressione dei principi di imparzialità e buon andamento della p.a. posti dall’art. 97 Cost.».

Hanno, poi, osservato gli Ermellini che «il contratto deve, quindi, tradursi, a pena di nullità, nella redazione di un apposito documento, recante la sottoscrizione del professionista e del titola-re dell’organo attributario del potere di rappresentare l’ente interessato nei con-fronti dei terzi, dal quale possa desumersi la concreta

instaurazione del rapporto con le indispensabili deter-minazioni in ordine alla prestazione da rendere e al compenso da corrispondere. Di conseguenza, in man-canza di detto documento contrattuale, ai fini d’una valida conclusione del con-tratto rimane del tutto ir-rilevante l’esistenza di una deliberazione con la quale l’organo collegiale dell’ente abbia conferito un incarico a un professionista, o ne abbia autorizzato il con-ferimento, in quanto essa non costituisce una pro-posta contrattuale, ma un atto con efficacia interna all’ente avente natura au-torizzatoria e quale unico destinatario il diverso orga-no legittimato ad esprimere la volontà all’esterno».

@Riproduzione riservata

Circolare con le calze da neve in tessuto al posto dei tradizionali dispositivi antislittamento al momento non può essere sanzionato dalla polizia stradale. Almeno fi no a diversa determinazione del Ministero dei traspor-

ti. Lo ha evidenziato il Ministero dell’interno con la circolare n. 300/A/8321/13/105/1/2 del 5 no-vembre 2013. La questione della regolarità o meno dell’impiego in Italia di questi nuovi dispositivi in caso di maltempo dovrà essere de-fi nita dal Consiglio di stato e dal Ministero dei trasporti. In buona sostanza al momento tutto resta sospeso perché mentre da una par-te il Ministero dei trasporti ritiene di non poter ancora concedere il via libera dall’altra parte il Tar Lazio, sez. III, con la sentenza n.

6482 del 28 giugno 2013, ha annullato una determinazione ministeriale limitativa e per questo l’organo tecnico cen-trale ha proposto appello. In attesa della defi nizione della vicenda la polizia stradale dovrà astenersi dall’elevare verbali. Quindi via libera, temporaneamente, alla catene di tessuto sulle strade italiane.

Stefano Manzelli@Riproduzione riservata

Calze da neve, fermi tutti Niente multa (per ora)

Autore – Francesca Cuomo UlloaTitolo – La nuova mediazione. Profili applicativiCasa editrice – Zanichelli, Bologna-Torino, 2013, pagg. 374Prezzo – Euro 70Argomento – Uscita dalla porta del-

la Corte costituziona-le e rientrata dalla fi-nestra del decreto del Fare, dal 21 settembre 2013 la mediazione civile e commercia-le è nuovamente al centro del sistema processuale italiano. La sua obbligatorietà riguarda controver-

sie in materia di condominio, diritti reali, divisione, successioni, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto d’azienda, risarcimento del danno da responsabilità medico-sanitaria e da diffamazione a mezzo stampa, contratti assicurativi, bancari, fi-nanziari. Uno spazio d’azione ampio, anche se rimane il dubbio su quanto il provvedimento potrà snellire tempi e modi della nostra giustizia. France-sca Cuomo Ulloa (avvocato e dottore di ricerca all’Università di Pavia) torna ad affrontare un tema che è nelle sue corde e lo fa svolgendolo con grande spigliatezza. Ne esce un libro dottrina-riamente solido, ma anche utilissimo a sbrogliare i problemi quotidiani della classe forense che si trova per l’enne-sima volta di fronte a una norma in al-cuni passaggi davvero criptica: in tema di effetti sostanziali della domanda, ad esempio, spetta all’interprete com-pletare la tela del legislatore. Ciò che all’autrice riesce bene, ed è proprio un buon bilancio editoriale.

Autori – Antonio Valitutti e France-sco De Stefano

Titolo – Il decreto ingiuntivo e l’op-posizioneCasa editrice – Cedam, Padova, 2013, pagg. 518Prezzo - Euro 45Argomento – Primo volume della col-lana «Il codice e le leggi sul processo civile» edita da Cedam, il testo scritto a quattro mani da Antonio Valitutti e Francesco De Stefano, entrambi consiglieri della Corte suprema di cassazione, incarna alla perfezione lo spirito della collana stessa, ossia quello di fornire un inquadramento teorico-pratico dei vari istituti del diritto processuale civile ricorrendo alla riconosciuta competenza ed espe-

rienza dei rispetti-vi autori. Il decreto ingiuntivo e l’oppo-sizione inaugura la collana «valoriz-zando la vitalità e la duttilità del pro-cedimento monito-rio, sottolineando-ne le potenzialità deflative derivanti

dalla sua attitudine alla definizione di un rilevante numero di controver-sie ed evidenziando come si tratti di uno strumento processuale» moder-no ed idoneo ad assicurare il giusto processo in tempi ragionevoli. A tal fine la trattazione è supportata da un frequente ricorso alla giurisprudenza più recente e dall’approfondimento di tematiche che la rendono particolar-mente attuale come quella del decreto ingiuntivo europeo, del nuovo codice del processo amministrativo e del pro-cedimento per la determinazione dei compensi spettanti agli avvocati.

Autori – Maurizio Finicelli ed Enrico BernardiniTitolo – Il controllo di gestione ed il

reporting direzionaleCasa editrice – Sistemi Editoriali, Napoli, 2013, pagg. 112Prezzo – Euro 18Argomento – Nato per costituire una guida pratica per il controllo di ge-

stione ad uso di con-sulenti, responsabili amministrazione e controllo e mana-gement aziendale, il testo scritto da Maurizio Finicelli ed Enrico Bernardi-ni affronta la temati-ca in maniera snella

ma puntuale e completa fornendo ai destinatari dell’opera un utile va-demecum sul controllo di gestione. L’opera illustra praticamente come impostare e realizzare un sistema di controllo dell’andamento aziendale in realtà imprenditoriali di qualsiasi natura e dimensione in modo da fron-teggiare situazioni quali contrazio-ni dei mercati, riduzioni di margini, criticità finanziarie . Attraverso le pagine del testo si apprende come fare per identificare gli elementi fondamentali del controllo di gestio-ne e conseguentemente realizzare un efficace di sistema di controllo e di reporting operativo e direzionale. Utili esempi pratici e facsimili dei principali report proposti supporta-no ulteriormente la trattazione che si impreziosisce grazie ad una sezione specifica dedicata alla metodologia di impostazione, progettazione e re-alizzazione di un report di sintesi per l’alta direzione. Completa il testo un capitolo dedicato al controllo per la riduzione ed il contenimento dei costi fissi di struttura e delle spese gene-rali illustrando un approccio meto-dologico concretamente applicabile in ogni tipo di azienda.

Autore – Gianfranco Di RagoTitolo – L’impugnazione delle deli-bere condominialiCasa editrice – Giuffrè editore, Milano, 2013, pagg. 245Prezzo – Euro 29Argomento – Il volume in questio-ne, attraverso l’illustrazione di 15 casi pratici, ognuno dei quali coin-volge l’esame di numerose questioni giuridiche controverse, affronta il tema dell’impugnazione delle de-liberazioni condominiali, alla luce della più recente giurisprudenza e delle numerose novità contenute nella Legge n. 220/2012 di riforma della disciplina del condominio negli edifici.Nella trattazione dei singoli casi, premesso un breve inquadramen-to delle problematiche sottese, si

è provveduto a fornire un quadro, necessariamente sintetico, delle so-luzioni fornite dal-la dottrina e dalla g iur isprudenza alle principali que-stioni che agitano l’odierno dibattito in materia condo-

miniale, tenendo opportunamente conto delle nuove disposizioni nor-mative con le quali gli operatori del settore sono chiamati a confrontar-si.L’esame di ogni caso si conclude con un sintetico schema degli atti giudi-ziari necessari rispettivamente per l’impugnazione della deliberazione assembleare, o comunque per la tu-tela di un diritto condominiale in sede giudiziaria, e per l’allegazione delle difese e delle eccezioni della controparte.

a cura di Francesco Romano

LETTURE DI DIRITTO

La sentenzasul sito www.italia-oggi.it/docio7

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VI Lunedì 11 Novembre 2013 A F FA R I L E G A L ILa Corte di cassazione sulle defaillance nello svolgimento dell’attività difensiva

Sanzioni al legale disattentoResponsabilità professionale per errori nella parcellaDI ADELAIDE CARAVAGLIOS

Incorre in responsabili-tà professionale il legale che, nello svolgere la pro-pria attività difensiva, non

solo cade in errore nell’indivi-duare l’impresa designata dal fondo di garanzia per le vitti-me della strada nei confronti della quale proporre domanda giudiziale, ma non provve-de neanche a detrarre dalle somme richieste in parcella un acconto che il cliente gli aveva già versato in preceden-za: lo ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza n. 23427/2013. Secondo i giudici della VI Sezione civile nessuno dei tre motivi che il giurispe-rito aveva addotti a sostengo della propria difesa potevano, infatti, considerarsi rilevanti «al fi ne di giustifi care l’annul-lamento della sentenza impu-gnata»: in particolare, i primi due in quanto inammissibili per «difetto di specifi cità e di chiarezza», non richiamandosi ad alcuno dei casi per i quali l’art. 360 c.p.c. consente di fare ricorso per Cassazione (i.e.

motivi attinenti alla giurisdi-zione; violazione delle norme di competenza; nullità della sentenza o del procedimento ed omessa, insuffi ciente o con-traddittoria motivazione circa un fatto controverso e decisivo per il giudizio); il terzo, invece, perché l’addebito contestato risultava «incomprensibile».

Nell’istanza proposta av-verso la sentenza di condan-na – pronunciata, in sede di appello, nei suoi confronti per «responsabilità professionale e per non aver conteggiato un acconto ricevuto dal cliente» – l’avvocato lamentava, in det-taglio, l’errata valutazione del giuramento decisorio (da lui deferito); l’omessa trasmissio-ne degli atti alla Procura della repubblica, stante l’ipotesi di falso giuramento, nonché l’er-rata applicazione dell’art. 287 c.p.c. A parere dei giudici di le-gittimità invece entrambi, sia il ricorso che i singoli motivi in esso contenuti, erano da con-siderarsi inammissibili «sotto più di un aspetto»: il primo, in quanto privo dell’esposizione dei fatti in causa. Il ricorren-

te – spiegano – si era, infatti, limitato a richiamare la sola domanda di restituzione della somma richiesta e la sintesi delle eccezioni formali da lui proposte, «senza in alcun modo illustrare i fatti posti a fondamento della domanda avversata, quanto meno nei limiti dell’indispensabile per comprendere le censure di cui al ricorso»; invece, i singo-li motivi – continuano – non risultavano semplicemente inammissibili per «difetto di specifi cità e di chiarezza», ma erano «comunque irrilevanti al fi ne di giustifi care l’annul-lamento della sentenza im-pugnata». Il ricorso è stato, quindi, respinto, in quanto si trattava di «motivazione con-grua e suffi ciente a giustifi ca-re la decisione» contro la quale le argomentazioni difensive non sono valse a nulla.

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Esiste un modo per velocizzare i tempi del processo civile senza attendere dal legislatore l’ennesima am-biziosa riforma? La risposta data dal Notariato in un recente convegno organizzato con la collaborazione dell’Università della Bicocca a Milano è certamente affermativa.Per accelerare i tempi è necessario un diverso approc-cio all’attività di assunzione delle prove.Iniziamo dalla prova principe, quella testimonia-le, raccolta principalmente in udienza ma che può, meglio potrebbe, essere ottenuta in forma scritta su apposito modello autenticato senza dover far inter-venire il teste, magari residente altrove, all’udienza. Questa facoltà è nella pratica raramente esercitata perché presuppone l’accordo tra le parti del processo ed è pertanto ostaggio di veti incrociati, figli degeneri dei tatticismi delle difese. Sarebbe sufficiente lascia-re alla discrezione del giudice la decisione in merito alla sostituzione della presenza fisica del testimone con una sua dichiarazione scritta e autenticata, per ottenere un cambio di prassi e un’assunzione della prova più rapida e meno costosa (per la giustizia, per il testimone e, non ultimo, per il suo datore di lavoro). Per far ciò non occorre una riforma radicale, ma più semplicemente l’eliminazione dell’inciso «su accordo delle parti» dall’articolo 257-bis c.p.c.Se poi è vero che il luogo principe per la formazione delle prove è il giudizio, è altrettanto vero che vi sono fatti che, per loro natura, non possono che essere con-statati in un dato momento, necessariamente anteriore all’inizio del processo. E il notaio, i cui atti fanno piena prova dei fatti che lo stesso attesta avvenuti in sua presenza, è una risorsa cui più spesso si dovrebbe far ricorso per precostituirsi prove utili sia a rafforzare una posizione processuale sia a scoraggiare azioni temerarie di parte avversaria. Per far ciò occorre superare una giurisprudenza ostile, ma assai risalente nel tempo, che sarebbe utile mettere in soffitta utilizzando spunti di natura comparatisti-ca (in Spagna e Germania l’attività del notaio nella formazione di prove è molto sfruttata con evidenti be-nefici per il sistema), insieme a recenti aperture del nostro stesso legislatore che ha liberalizzato l’attività notarile in tema d’inventari consentendoli anche se non delegati dal giudice ma richiesti dalle parti.Per fare un esempio, numerose sono le vertenze so-cietarie, spesso strumentali, riguardanti il preteso mancato rispetto dei termini di legge per il deposito

dei documenti di bilancio prima dell’assemblea. Gli amministratori che volessero far constatare la tempestività del loro operato (o, al contrario, i soci che volessero accer-tare un inadempimento dell’organo amministra-tivo) ben potrebbero chiedere a un notaio di recarsi presso la sede so-ciale al fine di far consta-tare in un atto pubblico se i documenti di bilan-cio, in una determinata data e ora, siano o meno depositati presso la sede

sociale.Con un documento probatorio di tale forza (si pensi invece quanto è difficile ricostruire lo stesso fatto nel processo ad anni di distanza) sarebbe assai sempli-ce stabilire da che parte sia la ragione e da quale il torto.Tanto semplice che l’intervento del notaio più che sem-plificare il lavoro del giudice civile, potrebbe conside-revolmente ridurlo, scoraggiando liti che facilmente potrebbero essere qualificate come temerarie portando con sé pesanti condanne alle spese.

Arrigo Rovedapresidente del Consiglio notarile di Milano

CONVEGNO IN BICOCCA A MILANO

Notaio scoraggia-liti

DI FRANCESCA DE NARDI

L’art. 202, comma 6, del dlgs 152/2006, il quale stabilisce che vi sia un pas-saggio diretto e immediato al nuovo gestore del servizio integrato dei

rifiuti del personale impiegato presso il ge-store uscente, si applica anche nel caso in cui quest’ultimo sia un’impresa privata.

Questo è quanto ha precisato il Tar Lom-bardia - Brescia, sez. II con la sentenza del 23 settembre 2013 n. 780.

Nel caso in esame il comune di Calcina-to, dopo aver praticato negli ultimi anni l’esternalizzazione della gestione del ser-vizio di igiene urbana, aveva deciso di af-fidare il servizio mediante affidamento in house.

Il gestore prescelto era stata la socie-tà Garda Uno spa, di cui il Comune era divenuto socio mediante l’acquisto dello 0,1% del capitale per un importo pari a € 10.000.

La controversia verte, oltre che sulla mancanza del requisito del controllo analo-go, essendovi una minima partecipazione al capitale sociale, sulla presunta violazione dell’art. 202, comma 6 del dlgs 3 aprile 2006 n. 152, che prevede il passaggio diretto al nuovo gestore dei dipendenti presso il ge-store uscente, otto mesi prima dell’affida-mento del servizio.

Il Tar non rileva alcuna illegittimità.I giudici amministrativi, dopo aver con-

fermato come sussista il requisito del con-trollo analogo anche nel caso di parteci-pazione minoritaria, se dallo statuto della società risulti che il socio ultraminoritario eserciti il proprio controllo non solo in for-

ma congiunta con gli altri enti pubblici, ma anche in modo effettivo, analizzano l’art. 202, comma 6, del dlgs152/2006: questa disciplina, che prevede il passaggio diret-to del personale, si applica espressamente anche nel caso in cui il gestore uscente sia un’impresa privata.

Ta le prev i -sione, osserva il Collegio, pur avendo di mira un obiettivo di sicura uti l ità sociale come la tutela dell ’oc-cupazione, s i espone a dubbi di costituziona-lità, in quanto fa gravare sul nuovo gestore un costo aggiun-tivo che può poi tradursi in in-crementi tarif-fari per gli utenti o in minore qualità del servizio, oppure può costituire ex ante un disincentivo alla partecipazione a eventua-li gare. La disposizione, tuttavia, va appli-cata in base alla disciplina sopravvenuta, e in particolare alla stregua dell’art. 3-bis comma 2 del dl n. 138/2011, convertito dal-la legge 14 settembre 2011, n. 148, secondo cui, nelle procedure a evidenza pubblica, «l’adozione di strumenti di tutela dell’occu-pazione costituisce elemento di valutazione dell’offerta e non condizione per il subentro nel servizio».

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Trasferimenti tra gestori del servizio integrato dei rifiuti

Passaggio di personale anche tra privati

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VIILunedì 11 Novembre 2013Lunedì 11 NoveA F FA R I L E G A L ITRIBUNALE DI ROMA/ Tempo i no al 5 dicembre per chiedere di effettuare la pratica

La carica dei duecento stagistiUna truppa di laureati per dare una mano ai giudici

DI MARZIA PAOLUCCI

Hanno tempo fi no al 5 dicembre prossimo i laureati interessati a entrare a far prati-

ca nel tribunale più grande d’Europa che apre così le porte delle sue aule a ben 200 stagisti che dall’anno prossimo, per 18 mesi, po-tranno far pratica sotto la guida del magistrato forma-tore. Una strada preparato-ria all’esercizio delle libere professioni o ai concorsi pubblici dalla magistratu-ra in giù aperta a ragaz-zi fino al 29° anno di età, laureati in girisprudenza con non meno di 105/110 di punteggio di laurea o una media di almeno 27/30 in di-ritto costituzionale, privato, processuale civile, commer-ciale, penale, processuale penale, diritto del lavoro e diritto amministrativo. Gli stagisti possono essere am-messi ai corsi di formazione decentrata a loro dedicati e organizzati con cadenza se-mestrale secondo i program-

mi indicati dalla Scuola Su-periore della Magistratura. Inoltre, lo stagista coinvolto su più percorsi di forma-zione, non dovrà abban-donarli perchè è prevista la possibilità di svolgere lo stage contestualmente alla pratica legale o notarile, il dottorato di ricerca e i corsi delel scuole di specializza-zione per diventare avvoca-to. In un’ottica sempre più improntata al sapere giuri-dico interdisciplinare come avviene anche in altri paesi europei, lo stage sostituisce un anno di pratica presso lo studio legale o notarile o le stesse scuole di specializ-zazione. Fa inoltre titolo di preferenza nei concorsi in-detti dall’Amministrazione della giustizia, anche quella amministrativa, l’ Avvoca-tura dello Stato e tutti gl ialtri concorsi statali insie-me alla nomina a giudice onorario e vice procuratore onorario. Bando e modulisti-ca di accesso sul sito www.tribunale.Roma.it.

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Prende corpo il progetto Procuratore europeo. Va avanti la cooperazione raf-forzata dei Paesi membri sull’istituzio-ne di una fi gura che contrasti al meglio i crimini contro le frodi comunitarie e gli interessi fi nanziari europei. In settimana è stata organizzata una conferenza stam-pa del Commissario Ue alla giustizia, Vi-viane Reding, che ha dichiarato: “E’ una fi gura necessaria. I sistemi giuridici dei 28 non vanno alla stessa velocità, per cui i criminali possono nascondersi dove i siste-mi sono meno effi caci”. Il Procuratore Ue sarà affi ancato da quattro vice “che coordi-neranno i lavori e e dai procuratori delegati che lavoreranno sul campo”. La Reding ha illustrato un sistema «decentrato e integra-to, che attinga ai sistemi nazionali». «Non creeremo un mostro ma coordineremo le capacità nazionali», ha insistito, prefi gu-rando uno schema di lavoro con i «procura-tori delegati attivi in più paesi, rispettando il diritto nazionale e rispondendo ai giudici locali». L’Europarlamento, approvando il rapporto fi nale della Commissione speciale sul Crimine organizzato, la corruzione ed il riciclaggio, ha sostenuto la creazione di questa fi gura, che però non incontra ancora i favori di tutti gli Stati membri. Regno Uni-

to, Irlanda e Danimarca hanno esercitato la clausola del “opt out”, ma anche altri potrebbero defi larsi. «Daremo vita a una cooperazione rafforzata con almeno 9 Stati - ha concluso Reding - ma credo che 12-15 paesi saranno a favore», partecipando a dei lavori che dovrebbero chiudersi alla fi ne della presidenza italiana della Ue, ossia a dicembre 2014. A oggi i Paesei aderenti al progetto sono 11, tra cui l’Italia. Secondo gli esperti europei il Procuratore Ue da-rebbe manforte alla lotta antifrodi, che valgono oggi circa mezzo miliardo di euro. Attualmente la lotta i tentativi di frode del bilancio comunitario è affi data ai governi. La quota di procedimenti conclusi con una condanna varia da paese a paese, e la media europea è del 42,3%. Nel periodo 2006-2011 in Italia i casi presi in conto dalle autorità nazionali sono stati 112, di cui 37 oggetto di una decisione giudiziaria (uno su tre) e 14 oggetto di condanna. E la Commissione eu-ropea auspica di fare progressi importanti per adottare defi nitivamente il Procuratore Ue durante la presidenza italiana di turno del prossimo anno. Per ulteriori informa-zioni è possibile consultare il sito Inter-net http://ec.europa.eu/news/justice.

Paolo Bozzacchi

Prende corpo il progetto Procuratore Ue

Con ordinanza collegiale del 3 ottobre 2013, il Tribunale di Milano, sezione 1ª civile, pres. R. Bichi, conferman-

do il provvedimento cautelare im-pugnato, ha rigettato il reclamo proposto dall’Ing. Paolo del Bue, fondatore della Banca Arner di Milano, nei confronti delle società eBay Europe Sarl ed eBay Interna-tional AG, difese dallo studio Ho-gan Lovells con il quale si chiedeva a eBay di eliminare dal sito www.ebay.it le inserzioni relative al li-bro «Soldi di famiglia» contenenti frasi ritenute diffamatorie.

In particola-re, i ricor-renti non chiedeva-no solo la rimozione del le in-s e r z i o n i s i n g o l a r -mente indivi-duate ma anche di quelle future o comunque non individuate di contenuto identi-co o analogo. Il Collegio presie-duto dal presidente della Prima sezione del Tribunale di Milano, giudicando corretta la pronuncia impugnata ha ribadito che, in base alla normativa di settore, eBay è un «hosting provider» e, come tale, non è responsabile degli eventua-li contenuti illeciti che ospita sul proprio sito.

eBay, inoltre, non ha l’obbligo di controllare preventivamente

i contenuti pubblicati dai propri utenti, di ricercarne l’eventuale illiceità ovvero di rimuoverli dal sito in assenza un provvedimento dell’autorità giudiziaria.

Inoltre, anche in caso di uno specifico provvedimento, l’hosting provider non ha alcun obbligo di attivarsi per evitare il caricamento futuro o per rimuovere automati-camente contenuti identici/analo-ghi a quello oggetto

del prov-vedimento

o della richie-sta.

Il Tribunale di Milano, chia-rendo la portata applicativa della normativa sugli Internet service providers, ha escluso la responsa-bilità del noto portale di vendite online eBay per la pubblicazione da parte degli utenti di inserzioni di vendita ritenute illecite poiché di contenuto diffamatorio.

Nello specifico, infatti, il Tri-bunale ha operato una netta di-stinzione tra gli autori dell’inser-

zione («destinatari del servizio di hosting») ed eBay come prestatore del servizio di «hosting», afferman-do che la disciplina vigente con-tenuta nel dlgs 70/2003, che ha recepito la Direttiva 2000/31/Ce sull’e-commerce non consente di ri-ferire all’Internet service provider (eBay nel caso di specie) la respon-sabilità risarcitoria da fatto ille-cito gravante sul destinatario del

servizio (utente/inserzionista) per i danni a

t e rz i p rodo t t i con la pubblicazione

di contenuti illeciti sulla piattaforma telematica. Il

Tribunale non ha seguito la distinzione tra hosting

«attivo» e «passivo» recen-temente utilizzata da parte della giurisprudenza, rite-nendo pienamente applicabili a eBay, in qualità di Internet service provider, le esenzioni di responsabilità previste dal-

la normativa.L’eventuale responsabilità dell’ho-

sting provider – prosegue il Tribuna-le di Milano – sorge soltanto quando questi non si è attivato a seguito di un provvedimento dell’autorità com-petente che individui specifi camente – e non in maniera generica – i con-tenuti da rimuovere (responsabilità omissiva) ovvero quando si dimo-stri in giudizio che il provider ave-va la «conoscenza effettiva» della illiceità dello specifico contenuto e non si è attivato dandone comu-

nicazione all’autorità competente ovvero disattivandone l’accesso; ipotesi che, tuttavia, nel caso di specie, il Tribunale ha escluso.

Per il collegio difensivo di eBay, costituito dagli avvocati Marco Berliri (partner), Massimiliano Masnada (of counsel) e Paola La Gumina (senior associate), «l’or-dinanza del Tribunale di Milano, anche per l’autorevolezza della fonte, contribuisce a fare chiarezza in una materia, quella dei servizi di internet, che in questi anni è diven-tata sempre più importante per gli equilibri tra diritti costituzional-mente garantiti e che, purtroppo, è stata oggetto di interpretazioni non sempre univoche e conformi al dato normativo. Il Tribunale di Milano ha chiarito che eBay è un «hosting provider», che memorizza sul proprio sito i contenuti, ossia le inserzioni di vendita, pubblica-ti dagli stessi utenti sotto la loro responsabilità. Ai sensi del dlgs 70/2003 che recepisce la Direttiva 2000/31/Ce sul commercio elettro-nico, eBay non ha l’obbligo, né di controllare preventivamente i con-tenuti pubblicati dai propri utenti, né di ricercarne l’eventuale illiceità ovvero di rimuoverli dal sito in as-senza un provvedimento dell’au-torità giudiziaria. Tale pronuncia favorisce la libertà di informazione e fornisce un chiarimento circa la corretta ripartizione dei ruoli e del-le responsabilità su internet».

Federico Unnia©Riproduzione riservata

ORDINANZA DEL TRIBUNALE DI MILANO

Il portale online non risponde degli illeciti altruieBay non è responsabile per i contenuti delle inserzioni di vendita pubblicate

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VIII Lunedì 11 Novembre 2013 A F FA R I L E G A L ILa relazione dei saggi di Napolitano per la riforma della giustizia

Deflazionare il civileLe scommesse: Adr, banche dati, personale

DI MARZIA PAOLUCCI

Nel civile, l’intento è deflativo con il po-tenziamento dei si-stemi Adr insieme a

quello del personale ammini-strativo e paragiudiziario per sgravare gli uffi ci dalla cd. giustizia minore puntando sul rinvenimento dell’uffi cio del processo, la scuola delle best practice e più banche dati e informatizzazione giu-diziaria. Nel penale va inve-ce contenuta la durata delle indagini preliminari, ser-vono vincoli temporali alla durata dell’azione penale e il riconoscimento dell’irrile-vanza del fatto ai fi ni della non confi gurabilità del reato. Sono alcune delle idee della relazione fi nale del gruppo di lavoro sulle riforme istituzio-nali uscita ad aprile scorso e oggi alla base dell’annun-ciata istituzione di un tavo-lo tra Riforme istituzionali e Giustizia per arrivare a una conferenza capace di mettere insieme il tema della riforma dello Stato con quello della ri-

forma della Giustizia. L’idea di ripartire con questo Tavolo proprio dal documento stila-to dai componenti del Gruppo di la-voro sulle riforme istituzionali isti-tuito il 30 marzo scorso dal presi-dente Napolitano è stata diffusa di recente dal mini-stro delle Riforme istuzionali Gaeta-no Quagliariello che di quel gruppo ha fatto parte.

GIUSTIZIA CIVILEAlmeno cinque gli obiettivi

da perseguire nella giustizia civile che sono stati inseriti alla voce Giustizia del docu-mento conclusivo fi rmato da Mario Mauro, Valerio Onida, Gaetano Quagliariello e Lu-ciano Violante. In particola-re, si tratta dei sistemi al-ternativi di risoluzione delle controversie, più personale amministrativo e paragiu-diziario negli uffi ci, l’istitu-zione dell’uffi cio giudiziario,

le banche dati e l’informatiz-zazione generale, l’adozione in tutti gli uffi ci delle buone

pratiche in atto nei più effi -cienti e la revisione del re-clutamento e della formazio-ne dei giudici di pace e degli altri magistrati onorari.

ORDINAMENTO DELLE MAGISTRATURE

A fronte di una situazione in cui la responsabilità di-sciplinare è amministrata dal Csm per la magistratu-ra ordinaria e dagli uffi ci di presidenza per la magistra-tura contabile e ammini-strativa, il Gruppo di lavoro

rileva «l’inopportunità del solo giudizio disciplinare dei pari». Propone quindi

che il giudizio sia affi -dato in primo grado agli organi di governo inter-no e in secondo grado a una Corte istituita con legge costituzionale. Il Gruppo chiede anche l’effettività di regole e codici deontologici che vietino al magistra-to un uso improprio e personalistico dei mez-zi di comunicazione, il divieto di candidatura

nei luoghi di esercizio delle proprie funzioni così come il ritorno al loro esercizio nei luoghi dove si è candidato. Da ridimensionare anche il numero complessivo dei ma-gistrati fuori ruolo e la du-rata massima del fuori ruolo stesso. Da rivedere anche la struttura del Csm a cui la relazione addebita impor-tanti ritardi nella copertura dei posti vacanti negli uffi ci. All’interno dell’Organo, gli addetti agli uffici di sup-porto, oggi tutti magistrati,

dovrebbero essere, cita la re-lazione, «funzionari di alto livello e accertata competen-za scelti per concorso».

GIUSTIZIA PENALEPiù attenzione agli stru-

menti investigativi più inva-sivi come «le intercettazioni, mezzi di ricerca della prova e non strumenti di ricerca del reato», introduzione di vin-coli temporali all’esercizio dell’azione penale a indagini concluse e revisione del regi-me di contumacia. Altre pro-poste riguardano l’adozione di misure dirette a disincen-tivare rimedi esclusivamen-te e palesemente dilatori, il riconoscimento dell’irrile-vanza del fatto ai fi ni della non confi gurabilità del reato, la possibilità di considerare eventuali condotte riparato-rie come cause estintive del reato in casi lievi, la sospen-sione del processo a carico degli irreperibili e l’inap-pellabilità delle sentenze di assoluzione per imputazioni molto lievi.

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39Lunedì 11 Novembre 2013

Supplemento a cura di FRANCA FLORIS

[email protected]

SUBarack Obama. Il senato de-gli Usa ha approvato, con il voto anche di 10 repubblicani, la legge che vieta ogni tipo di disparità di trattamento per i dipendenti omosessuali

GIÙDal design alla moda, il settore della creatività produceil 5,4% del pil. Le i gure più richieste e quelle del futuro

Il lavorosi crea

Più competenze nei lavori del futuroC’è la competenza alla base delle professioni del futuro. Ma se i datori di lavoro hanno aspettative in crescita in particolare verso le competenze digitali, i lavoratori mettono ai primi posti per la loro crescita professionale le abilità «non tecniche», come l’esperienza e le capacità relazionali. È quanto emerge dal Randstad Workmoni-tor, l’indagine sul mondo del lavoro realizzata nel terzo trimestre 2013 da Randstad.

Da Notartel una borsa da 20 mila euroLa Notartel ha istituito una borsa di studio per l’anno 2014 del valore di 20 mila euro lordi per la realizzazione di progetti di ricerca applicata nell’ambito del diritto dell’informatica e dell’informatica giuridica e dei servizi informatici per l’e-government, con particolare riferimento al trattamento documentale avanzato in sicurez-za, di interesse per le attività notarili. Le domande di parteci-pazione dovranno essere spedite a mezzo plico postale raccomandato con avviso di ricevimento ovvero per posta elettronica certificata, entro il 28 febbraio 2014.

La Toscana finanzia il microcreditoI lavoratori e le lavoratrici toscani in difficoltà economiche potranno contare su piccoli prestiti per fronteggiare la crisi. La regione, infatti, grazie a un investimento di 5 milioni, per tre anni, assicura la copertura totale degli interessi e delle garanzie sui finanziamenti erogati. Il finanziamento massimo concendibile è di 3 mila euro, erogati in una unica soluzione. Per informazioni www.regione.toscana.it/toscanasolidale.

Under30, un premio alle innovazioni IctVentiduemila euro a disposizione dei giovani under30, che operino singolarmente o in gruppo e che propongano idee innovative nell’ambito delle tecnologie informatiche e delle comunicazio-ni. A metterli in palio è il Premio Perotto Zucca, il concorso che premia le migliori idee nel campo Ict. Al vincitore andranno 10 mila euro; 5 mila euro al secondo classificato e 3 mila al terzo a cui si aggiungono 4mila euro del premio speciale Asphi. Domanda di partecipazione entro il 31 gennaio 2014. Per informazioni: www.premioperottozucca.it.

SCELTI & PRESCELTI

Fabrizio Saccomanni. Sono serviti tre mesi al ministro dell’economia per sbloccare i 500 milioni di euro, stanziati ad agosto, per fi nanziare gli ammortizzatori in deroga

LavoroIl settimanale delle

Opportunità professionaliIN EDICOLA CON IN EDICOLA CONI

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40 Lunedì 11 Novembre 2013 L’ I N C H I E S TADal comparto arriva il 5,4% del pil nazionale. Le i gure più richieste e quelle del futuro

Dal design alla moda al web, come la creatività sfida la crisi

Pagine a curaDI SIBILLA DI PALMA

«Creare è dare una forma al proprio destino», diceva lo scrittore e fi lo-

sofo francese Albert Camus. E la creatività è l’anima di alcuni lavori, dall’interior designer al fashion designer, fi no all’art di-rector e al copywriter, che rap-presentano oggi una nicchia in controtendenza rispetto al resto del mercato lavorativo italiano affl itto dall’incubo di-soccupazione. L’Italia è infatti la seconda industria creativa in Europa, preceduta solo dalla Germania, e questo spiega per-ché sempre più creativi scelgo-no di restare, anziché cercare fortuna oltre confi ne.

La creatività sfi da la crisi. Secondo un’indagine sul setto-re elaborata dallo Ied (Istituto europeo di design) su base dati di Unioncamere ed Eurostat, questo comparto ha resistito alla crisi molto meglio di al-tri. Per dare qualche numero, nel 2012 l’industria creativa e culturale ha prodotto in Italia 75,5 miliardi di euro, pari al 5,4% del pil nazionale (gene-rando il 9,3% dell’export totale italiano). Dal punto di vista del lavoro, il settore ha impiegato circa 1,4 milioni di persone, pari al 5,7% degli occupati del paese, una percentuale in au-mento rispetto al 2007 e che mostra quindi una capacità di tenuta occupazionale del comparto, anche in periodi di forte crisi. A fungere da traino sono in particolare le industrie creative (53,5% degli occupati), seguite dalle industrie cultura-li con il 39%. In coda, invece, le arti visive e lo spettacolo dal vivo che assorbono soltanto il 6% e il settore del patrimonio artistico (1,5%). Secondo i dati Istat, inoltre, nel 2010 la per-dita di occupati nelle imprese culturali e creative è stata di molto inferiore (appena -0,5%) a quella registrata nell’indu-stria e nelle costruzioni (-9% per entrambe).

In Europa secondi solo alla Germania. Dando uno sguardo oltre confi ne si scopre poi che la Penisola è seconda solo alla Germania in Europa per numero di imprese attive nel settore culturale e creativo (circa 178 mila quelle italiane a fronte delle 187 mila tedesche). Inoltre, tra le 25 regioni euro-pee per numero di occupati in questo settore ce ne sono ben cinque italiane: la Lombardia al terzo posto, il Lazio al sesto posto, il Veneto al ventesimo posto, il Piemonte e l’Emilia Romagna rispettivamente al ventitreesimo e al ventiquat-tresimo.

I mestieri creativi più richiesti. Ma quali sono le

professioni più gettonate nel settore? Lo Ied individua in particolare quella di interior designer, ossia colui che si oc-cupa della progettazione de-gli spazi in diversi ambiti: da quelli privati e collettivi agli spazi pubblici, dai non-luoghi di transito (aeroporti, porti,

stazioni) ai luoghi pubblici di servizi (banche, uffi ci postali, ospedali, scuole, spazi e allesti-menti museali), fi no ai luoghi del consumo (negozi, bar, hotel) e agli spazi aperti (piazze, cor-tili e spazi per il gioco).

Altri profi li molto richiesti sono poi quelli attivi nel mon-

do della moda, come il fashion designer, specializzato nella progettazione e nella realizza-zione di collezioni uomo/donna, bambino, maglieria, streetwe-ar & jeanswear; il textile de-signer che si occupa della ri-cerca legata ai nuovi materiali e alle tecnologie produttive; il

product manager, specializzato nella gestione dei processi di creazione del prodotto moda, e l’accessories designer, il cui ruolo è incentrato sulla proget-tazione di borse, scarpe, piccola pelletteria e così via.

Nell’esercito dei creativi più richiesti non poteva mancare il graphic designer, ossia il professionista in grado di spa-ziare dalla grafi ca editoriale all’identità visuale di aziende ed enti, dal packaging all’an-nuncio pubblicitario, fi no alla progettazione dell’allestimen-to di una mostra. Infi ne, hanno reagito bene alla crisi secondo lo Ied in questi anni anche le fi gure dell’art director, respon-sabile della strategia creativa dell’azienda a livello visivo, e il copywiter, responsabile invece della parte scritta delle campa-gne creative.

Le professioni più in voga nei prossimi anni. Quali sa-ranno invece i mestieri su cui scommettere nei prossimi anni? Il primo posto, secondo l’Istitu-to europeo di design, spetta al digital media manager, consi-derando la crescente diffusione dei social network e di concetti come viral marketing, brand re-putation, gamifi cation e realtà aumentata. Nei prossimi anni ci sarà spazio, inoltre, per l’in-teraction designer, un profes-sionista in grado di utilizzare tutti i mezzi e i linguaggi delle nuove tecnologie multimediali applicate ai diversi ambiti della comunicazione visiva contem-poranea (web, app, multiscre-en). Il transmedia producer è invece un esperto di storytel-ling (ossia, l’arte di raccogliere, organizzare e narrare effi cace-mente una storia), che troverà molto riscontro nei prossimi anni, attivo nell’audiovisivo e nei new media in produzioni multiplatform rivolte all’intrat-tenimento, alla comunicazione e all’informazione. Un posto al sole ricoprirà poi il settore dell’ospitalità con professioni-sti come l’hospitality designer e l’hospitality manager che si occupano della costruzione strategica del brand e della sua comunicazione on site e on line. Sul fronte della cultura, invece, ci sono buone chance per l’arts manager, impegna-to nella gestione di progetti artistici, nella programmazio-ne di eventi, nello sviluppo di attività di raccolta fondi e di gestione delle risorse. Infi ne, la cultura, il paesaggio e l’ar-te sono al centro dell’attività del manager del territorio, un altro professionista con buone possibilità occupazionali su cui scommettere, specializzato nel rilevare, gestire e rigenerare le qualità ambientali, culturali e imprenditoriali di un luogo, definendone le strategie di sviluppo.

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Le opportunità occupazionali

I mestieri creativi più richiesti

Interior designer, ossia colui che si occupa della • progettazione degli spazi in diversi ambitiProi li afferenti al mondo della moda, come il • fashion designer, specializzato nella progettazione e nella realizzazione di collezioni uomo/donna, bambino, maglieria, streetwear & jeanswear; il textile designer che si occupa della ricerca legata ai nuovi materiali e alle tecnologie produttive; il product manager, specializzato nella gestione dei processi di creazione e produzione del prodotto moda, e l’accessories designer, il cui ruolo è incen-trato sulla progettazione di borse, scarpe, piccola pelletteria e così viaProduct designer, che si occupa dell’ideazione • e della progettazione di prodotti per il sistema industriale Graphic designer, spazia dalla grai ca editoriale • all’identità visuale di aziende ed enti, dal packaging all’annuncio pubblicitario, i no alla progettazione dell’allestimento di una mostraArt director, responsabile della strategia creativa • dell’azienda a livello visivo, e copywriter, respon-sabile invece della parte scritta delle campagne creative

Le professioni creative più in voga nei prossimi anni

Digital media manager, che benei cerà della cre-• scente diffusione dei social network e di concetti come viral marketing, brand reputation, gamii ca-tion, realtà aumentataInteraction designer, un professionista in grado • di utilizzare tutti i mezzi e i linguaggi delle nuove tecnologie multimediali applicate ai diversi ambiti della comunicazione visiva contemporanea (web, app, multiscreen)Transmedia producer, un esperto di storytelling, • che troverà molto riscontro nei prossimi anni, attivo nell’audiovisivo e nei new media in produ-zioni multiplatform rivolte all’intrattenimento, alla comunicazione e all’informazioneHospitality designer e hospitality manager che si • occupano della costruzione strategica del brand e della sua comunicazione on site e on lineArts manager, impegnato nella gestione di progetti • artistici, nella programmazione di eventi, nello sviluppo di attività di raccolta fondi e di gestione delle risorseManager del territorio, specializzato nel rilevare, • gestire e rigenerare le qualità ambientali, culturali e imprenditoriali di un luogo, dei nendo strategie di sviluppo a basso impatto di consumo delle risorse, ma ad alto contenuto ambientale e im-prenditoriale

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41Lunedì 11 Novembre 2013Lunedì 11 NovembreL’ I N C H I E S TA

Dalle regioni un aiuto ai giovaniL’

industria della crea-tività e della cultura è ormai considerata sempre più strate-

gica per imboccare la strada della ripresa, sia a livello na-zionale sia europeo. A confer-mare la crescente attenzione per il comparto è anche una serie di bandi emanati a livel-lo nazionale da enti pubblici e privati in aiuto dei giovani creativi. E una chance in più arriverà anche grazie all’Eu-ropa che ha annunciato un nuovo programma ad hoc di sostegno al settore.

Le iniziative a livello nazionale. Tra le varie ini-ziative lanciate sul territorio nazionale, la regione Lombar-dia ha emanato un avviso che fi nanzia stage nei paesi Ue per imprenditori, lavoratori e professionisti del settore culturale e creativo che, du-rante il tirocinio, dovranno sviluppare un progetto di in-novazione delle attività della propria impresa e/o progetta-re un nuovo prodotto/servizio. Il bando è riservato a micro e piccole imprese, associazioni e fondazioni operanti nel set-tore culturale e creativo, incu-batori, centri di coworking e gestori di residenze per arti-sti che potranno presentare i progetti di stage. L’obiettivo è di offrire a chi si occupa di creatività in ambito culturale la possibilità di sviluppare le proprie idee attraverso il con-fronto e la collaborazione con realtà internazionali. L’im-porto massimo finanziabile per ciascun progetto è pari a 150mila euro, mentre il pe-riodo di tirocinio può variare da un minimo di un mese a un massimo di tre mesi. La domanda di finanziamento potrà essere presentata a partire dal 28 novembre 2013 ed entro le ore 12 del 9 gen-naio 2014.

La regione Campania ha in-vece lanciato il concorso Crea-tive Clusters per la selezione di idee innovative nei settori design e moda da sviluppare in forma di start-up. Il bando

è aperto a ricercatori/asse-gnisti di ricerca/dottorandi di università ed enti di ricerca interessati a valorizzare i ri-sultati delle proprie ricerche attraverso la costituzione di uno spin-off; imprenditori interessati a diversifi care la propria attività con l’obiettivo di creare una nuova impresa; persone fi siche, singole o in raggruppamento, che siano maggiorenni e interessate a promuovere e a realizzare un’idea imprenditoriale in-

novativa. I pro-getti seleziona-ti prenderanno parte a un per-corso costituito da cinque labo-ratori creativi con stilisti e designer italia-ni e stranieri. Le candidature sono aperte fi no alle ore 16 del 15 novembre 2013.

È riservata a designer pro-fessionisti italiani e stranieri e a studenti delle varie scuole di design e architettura l’XI esima edizione del bando di concorso internazionale «Il Mobile Signifi cante» con tema “I luoghi dell’abito”, or-ganizzato dalla Fondazione Aldo Morelato. I partecipan-ti dovranno infatti sviluppa-re un oggetto, complemento o strumento d’arredo utile a organizzare al meglio «I luo-ghi dell’abito», considerato che sono tante le tipologie di abbigliamento che richiedono ciascuna un posto adatto dove essere riposte e conservate.

In palio per l’edizione 2014 ci sono il primo premio «Fon-dazione Aldo Morelato-Pro-getto Opera» di 5 mila euro destinato ai professionisti e il premio studente di 2.500 euro destinato agli studen-ti. Il materiale dovrà essere consegnato entro il 15 maggio 2014.

Programma «Europa creativa». Un aiuto per il settore arriva anche dalla Commissione europea che ha annunciato il nuovo pro-gramma «Europa creativa», con un bilancio proposto di 1,8 miliardi di euro per il pe-riodo 2014-2020. Il progetto stanzierà più di 900 milioni di euro a sostegno del settore cinematografi co e audiovisi-vo e quasi 500 milioni di euro per il settore culturale, con-sentendo a 300mila artisti e operatori culturali e alle loro opere di ricevere finanzia-

menti per raggiun-gere nuove categorie di pubblico al di là dei loro confini na-zionali. La Commis-sione intende inoltre stanziare più di 210 milioni di euro per un nuovo strumento di garanzia finan-ziaria destinato a consentire alle pmi creative di accedere a prestiti bancari su un totale di quasi 1 miliardo di euro.

«Mi piace tutto quello che ha a che fare con la creatività perché dà un’anima a tutte le cose». Martin Armand Enobo, 36 anni, cameru-nense, ha sempre mostrato una congenita inclinazione creativa fi n da quando, ancora bambino, sognava di disegnare per il cinema. Crescendo si è reso conto che la sua passione artistica non si sarebbe placata, se non dandole soddisfazione. È così che ha deciso di trasferirsi in Ita-lia, dove oggi vive e lavora come It developer, sound designer e music producer. «Ho sempre amato studiare», racconta. «Sono arrivato in Italia perché volevo proseguire il mio percorso formativo nella culla dell’arte e del design». È cominciata così l’avventura italiana di Martin che ha frequentato un corso di formazione, diplomandosi in seguito in regia, cinema, televisione e pubblicità. Dopo gli studi, però non ha trovato grande spazio per operare nel mondo del cinema e ha deciso di sfruttare il bagaglio di competenze trasversali acquisite per coltivare l’altra sua grande passione: la musica. Ha così lanciato un’etichetta discografi ca in Italia e in Camerun, concretizzando man mano i propri obiettivi professionali. «Sono fortemente convinto che il saper giocare bene ti offre sempre una squadra dove giocare, partendo dal fatto che se qualcuno lo ha fatto nel mondo potrò farlo anch’io e lo farò dove mi trovo», conclude.

LE ESPERIENZE

Il music producer...«Non ho mai pensato di poter fare un lavoro creativo. Non nutrivo alcuna passione per il mondo dell’art direction. Giocavo a calcio e credevo di essere destinata alla carriera giuridica». Ilaria Graziadio ha 24 anni e attualmente lavora come art director e account executive nello studio del web designer Giuseppe La Spada. Il suo percorso nell’industria creativa è iniziato grazie a un corso di formazione nel settore dove ha potuto esplorare e sviluppare il proprio talento creativo per poi essere assunta, dopo un periodo di stage, presso lo studio del noto artista italiano. «Riconosco di essere fortunata a fare l’art director in Italia, il lavoro per cui ho studiato, ma il mio percorso formativo è stato anche di natura strategico-commerciale. Così ricopro anche il ruolo di account executive dove oggi posso esprimere le mie potenzialità. La mia soddisfazione maggiore è proprio quella di potermi proporre nel mercato in tre, quattro ruoli diversi». Il segreto del successo, secondo Ilaria, è infatti riuscire a «trasmet-tere l’idea di essere versatili. Le aziende che riescono a sopravvivere alla crisi sono le più piccole, quelle che riescono ad adattarsi al mercato, così deve essere per un creativo», conclude.

...e l’art director

è aperto a ricercatori/asse novativa I pro

Le iniziative a sostegno dei creativi

Ente Progetto

Regione Lombardia

Avviso per i nanziare stage nei paesi Ue per imprenditori, • lavoratori e professionisti del settore culturale e creativo che, durante il tirocinio, dovranno sviluppare un progetto di innovazione delle attività della propria impresa e/o progettare un nuovo prodotto/servizioLa domanda di i nanziamento potrà essere presentata • a partire dal 28 novembre 2013 ed entro le ore 12 del 9 gennaio 2014

Regione Campania

Concorso Creative Clusters per la selezione di idee • innovative nei settori design e moda da sviluppare in forma di start-upLe candidature sono aperte i no alle ore 16 del 15 no-• vembre 2013

Fondazione Aldo Morelato

Bando di concorso internazionale «Il Mobile Signii cante» • con tema «I luoghi dell’abito»Riservato a designer professionisti italiani e stranieri e a • studenti delle varie scuole di design e architetturaIl materiale dovrà essere consegnato entro il 15 maggio • 2014

Commissione europea

Programma «Europa creativa», per il periodo • 2014-2020Il progetto stanzierà più di 900 milioni di euro a sostegno • del settore cinematograi co e audiovisivo e quasi 500 milioni di euro per il settore culturaleLa Commissione intende inoltre stanziare più di 210 mi-• lioni di euro per un nuovo strumento di garanzia i nanziaria destinato a consentire alle Pmi creative di accedere a prestiti bancari su un totale di quasi 1 miliardo di euro

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42 Lunedì 11 Novembre 2013 F O R M A Z I O N EMaster dello Iulm. A disposizione 30 borse di studio

Curarsi dell’arteGestione manageriale delle risorse

Pagina a curaDI FILIPPO GROSSI

Trenta borse di studio per studiare la gestio-ne delle risorse arti-stiche e culturali. È

questo il numero complessivo delle borse istituite da Fon-dazione Roma (20 a copertura totale del costo del master e 10 a copertura parziale) per coloro che verran-no selezionati a par-tecipare al master in management delle risorse artistiche e culturali organizzato da Iulm in collabora-zione con Fondazione Roma. Il master, di durata semestra-le e che si svolgerà dal 10 gennaio 2014 all’11 luglio 2014, si rivolge a un numero massimo di 30 studenti in possesso di un diploma di laurea triennale, specialistico o magistrale e di vecchio ordinamento (an-che acquisita in un paese dell’Unione europea o in un

paese extra Ue) a cui intende aprire le porte di un settore, quello della gestione del pa-trimonio culturale e artistico, che sta diventando motore di sviluppo economico. Obiettivo del master è infatti quello di formare manager e professio-nisti qualifi cati nell’ambito

della gestione delle risorse artistiche e culturali fornen-do una preparazione di ampio respiro, anche su discipline umanistiche e sociali, e favo-rendo lo sviluppo di compe-tenze manageriali specifi che. Dai comparti classici delle

arti visive allo spettacolo, dal patrimonio culturale e natu-rale a quello monumentale e museale, industrie culturali e creative, in Italia il comparto della cultura e quello del tu-rismo culturale costituiscono oltre il 15% del prodotto in-terno lordo. La didattica sarà

articolata in lezioni frontali, laboratori di didattica assisti-ta, conferenze, stage e prova fi nale. Alla fi ne di ogni modulo o laboratorio didat-tico, gli studenti dovranno sostenere una prova di valu-tazione del profi tto per l’acquisizione dei crediti. Le le-zioni si terranno presso lo Iulm di Roma dal marte-

dì al giovedì, a partire dal mese di gennaio 2014. Per partecipare alla selezione per l’accesso al master e alle borse di studio e per avere maggiori informazioni, occor-re consultare il sito internet: http://roma.iulm.it.

Un corso e un master per accrescere la pro-pria formazione nel mondo del fitness.

Sono aperte le iscrizioni al cor-so in «Fitness training: coordi-namento e pianifi cazione area fi tness» e al master in «Fitness management: organizzazione e gestione dell’area tecnica fitness» organizza-ti dall’università degli studi Nicolò Cusano di Roma per l’anno accade-mico 2013/2014. Il corso, della durata pari a 1.000 ore, si rivolge in particola-re a professionisti del settore (istrut-tori e consulenti fi t-ness), responsabili e direttori (tecnici, commerciali, marketing) in possesso di laurea o diploma. Il master, invece, della durata di 1.500 ore, si rivolge prevalente-mente a laureati in discipline scientifi che ed economiche che già operano o che intendono operare nel settore del ma-nagement di centri fi tness e

sportivi. Obiettivo del master è quello di formare una fi gura manageriale in possesso delle competenze necessarie per la gestione di aspetti di cruciale importanza in un’azienda fi t-ness quali: criteri di gestione (monitoraggio dei costi e dei ricavi), analisi economico-fi-nanziaria, co-marketing e tra-

demarketing, customer loyalty (fi delizzazione), gestione dello staff, legislazione inerente (norme e procedure attinenti al settore, leggi, regolamenti, procedure, iter burocratici). Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, consultare il sito web: www.unicusano.it.

Formazione all’università Cusano

Fitness e sportcome un’impresa

Partirà il 16 novembre il master in Legal banking organizzato da Captha a Milano e Roma. Il programma dell’executive master, della durata di 15 gior-nate per un totale di 120 ore di lezio-ne, è pensa-to specifica-mente per gli avvocati che hanno la necessità professionale di conoscere più a fondo il mondo fi nanziario e bancario al fi ne di meglio indirizzare le attività dei propri clienti e di risolvere più adeguatamente le relative proble-matiche. Il master offre, infatti, una panoramica completa delle temati-che legali e affronta la trattazione degli argomenti dal punto di vista giuridico, ma senza trascurare gli aspetti tecnico-organizzativi neces-sari per meglio inquadrare il con-testo di riferimento. I partecipanti otterranno una visione a 360° delle implicazioni legali legate al mondo bancario e fi nanziario e, anche, grazie a docenti provenienti dal mondo legale ed economico avran-no l’occasione in aula di entrare subito in contatto con la concretez-za di esempi reali e dell’esperienza operativa. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, visitare il sito internet: www.captha.it.

C’è tempo fi no al 21 novembre per iscriversi al master in Exhibition design- architettura dell’esporre (master Idea) organizzato da Con-sorzio Poli.design - Politecnico di Milano. Obiettivo del master, della durata di un anno e in partenza il

25 novembre, è quello di formare una nuova fi gura di progettista dotato di competenze specialistiche nei diversi settori di applicazione

dell’exhibition design (mostre, fi ere, musei, punti vendita, eventi e scenografi e), dotato di una pro-fessionalità colta e dinamica, in grado di rispon-dere con perizia alla qualità del progetto esposi-tivo alle diverse scale di interven-to e alle moltepli-ci richieste delle committenze e, soprattutto, dotato di una elevata consapevolezza della propria identità e competenza. Il master è riservato ai possessori di laurea di primo e secondo livello ed è a numero chiuso (massimo 25 allievi ammessi per ogni edizione) e prevede un percorso formativo al-tamente professionalizzante orien-tato all’inserimento nel mondo del lavoro grazie a un periodo di stage presso le principali realtà del set-tore e alla presenza di docenti asso-ciati a Idea, l’Associazione italiana exhibition designers. Per iscriversi e per avere maggiori informazioni, consultare il sito web: www.polimi.it o scrivere all’indirizzo email: [email protected].

Scadono il 15 dicembre i termini

per partecipare al master in Marke-ting e comunicazione organizzato da Ied a Cagliari. Il master, che durerà dal 10 gennaio al 20 settem-

bre 2014, affron-terà i due ambiti professionali del marketing e della comunicazione sia dal punto di vista dell ’azienda sia dell’agenzia, al fi ne di mostrarne punti

di contatto, sinergie e dinamiche di interazione, offrendo la possibilità di confrontarsi direttamente attra-verso case histories e testimonianze

dirette di professionisti. Il master nasce, infatti, come risposta ad una precisa esigenza che emerge dal mercato verso personale qua-lifi cato nell’ambito del marketing strategico e operativo e della co-municazione d’impresa: l’obiet-tivo principale è infatti quello di formare fi gure professionali utili ad apportare contributi in-novativi all’interno di differenti realtà aziendali, fornendo agli studenti una visione organica della materie trattate insieme ai necessari strumenti operativi. Per iscriversi e per avere maggio-ri informazioni, visitare il sito web: www.ied.it.

Fino al 30 novembre è possibile iscriversi al master in Educazione

alla pace organizzato dall’univer-sità degli studi Roma Tre. L’offerta formativa del Master, che durerà dal 17 gennaio 2014 al 18 ottobre 2014, coniuga preparazione uni-versitaria e apprendimento di specifi che competenze professionali e intende rispondere all’esigenza di una sempre maggiore professio-nalizzazione di fi gure tradizionali non ancora formalizzate e in via di defi nizione (operatore allo sviluppo, operatore umanitario e operatore di pace). Il master favorisce, inoltre, l’interpretazione della domanda di lavoro proveniente dal complesso universo delle agenzie internazio-

nali, istituzioni, enti non-profit, società private che agiscono nel settore della co-operazione inter-nazionale. Offre, infi ne, un’oppor-

tunità per coloro che, nell’ambito di un percorso di formazione continua e permanente, intendono acquisire strumenti operativi per la qualifi cazione, lo sviluppo e l’ag-

giornamento delle proprie profes-sionalità. Per iscriversi e per avere ulteriori informazioni, consultare il sito web: www.uniroma3.it.

CORSI & MASTER

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43Lunedì 11 Novembre 2013Lunedì 11 NoR I S O R S E U M A N ENella rilevazione di Boston consulting le strategie passate e future sulle risorse umane

Incapaci di valorizzare i talentiResponsabili Hr italiani più portati a gestire stati di crisi

DI SIMONA D’ALESSIO

Italia ancora (troppo) in-dietro nella gestione dei talenti e della leadership manageriale: sarebbe op-

portuno e importante valo-rizzarli, e investire sul loro progresso, però si ritiene che le possibilità di realizzare l’obiettivo siano un po’ bas-se. Fondamentale, inoltre, affrontare i «nodi» dei costi legati al lavoro, le politiche di fl essibilità degli occupati e le strategie di ristrutturazione aziendale (inevitabili e molto frequenti, sventuratamente, in tempo di crisi economica), ambito nel quale si ritiene, in-vece, di avere maggiori doti da mettere in campo. È il quadro che affiora dall’edizione del 2013 dell’ormai tradizionale rilevazione «Creating people advantage report», effettua-ta da Boston Consulting, in collaborazione con la Eapm (European association for people management), arri-vata quest’anno alla settima edizione; l’iniziativa consiste nell’interpellare un campione

molto rappresentativo di di-rigenti impegnati nel settore delle risorse umane (oltre 2 mila 300 hanno risposto alle domande, in tutta Europa), nell’intento di fornire una sorta di «prontuario» analitico sulle future sfi de e i program-mi che le imprese dovrebbero intraprendere per contrastare una crisi globale che appare interminabile. Mantenere la propria realtà produttiva su buoni livelli e, anzi, cercare

di ingrandire il business non può sicuramente prescinde-re da una seria valutazione delle esigenze del mercato, ma occorre anche esaminare l’andamento delle forza lavoro interna: ecco perché si è scelto di ascoltare l’opinione di chi, per primo, ha il compito di usare al meglio gli addetti e individuare nuove strade per il successo aziendale.

«Obiettivo dello studio di quest’anno», spiega Genna-

ro Casale, partner & ma-naging director di BCG, responsabile della practice people&organization per Ita-lia, Grecia e Turchia, «è de-lineare un quadro organico delle leve azionabili da parte dei direttori risorse umane. Dalla ricerca è infatti emerso come alcuni ambiti siano ri-conosciuti critici e prioritari, ma le aziende non si sentono adeguatamente attrezzate per gestirli. Così come in Europa, secondo i responsabili Hr, an-che nel nostro paese la gestio-ne dei talenti, l’«engagement» dei dipendenti e la pianifi ca-zione strategica delle risorse umane sono gli aspetti su cui maggiormente è necessario fare dei passi avanti».

Nella nostra penisola sono stati 88 executive a fornire le proprie indicazioni e ricette per il futuro, sostenitori della tesi secondo cui il nostro pun-to critico è innanzitutto ammi-nistrare i talenti; a seguire si riscontrano «nei» anche nella pianificazione per obiettivi precisi del personale in servi-zio, perché sarebbe, infatti, op-

portuno che ci si ponessero dei traguardi sul giro d’affari da portare avanti, sui tempi per centrare determinate mete e, per quel che concerne i lavora-tori, sapere di quali professio-nalità e competenze si avrà bi-sogno e coinvolgerle al meglio nella futura evoluzione della società. Al contrario, i nostri manager delle risorse umane ritengono di sapersi districare meglio in caso di crisi azienda-li, intuendo, probabilmente, la prosecuzione della congiuntu-ra negativa.

E, se si mettono al vaglio gli esiti degli sforzi (e investi-menti fi nanziari, specie sui di-pendenti) profusi nell’ultimo triennio, si scopre, però, come i dirigenti del nostro paese, in realtà, sostengano di essere in grado di gestire aree da cui, purtroppo, non arrivano gran-di risultati: le «zone d’ombra», si legge, infatti, nel dossier, riguardano prevalentemente il campo della formazione e dello sviluppo del personale, e quella dell’organizzazione delle fi gure manageriali.

© Riproduzione riservata

La nuova parola d’ordine nella selezione delle risorse umane è adattabilità. I responsabili Hr privilegiano sem-pre più nei professionisti una maggiore fl essibilità, inte-sa come capacità di adattarsi alle richieste del mercato di domani, ridimensionando il peso di abilità tecniche ed esperienze acquisite. È quanto emerge a livello globale secondo Hays, uno dei leader del recruitment in middle e top management, che analizza questo trend nel nuovo numero dell’Hays Journal. «Ora come ora, un approc-cio basato sulle sole competenze tradizionali non è più suffi ciente», afferma Carlos Manuel Soave, managing director di Hays Italia. «Educazione ed esperienza dei candidati continuano a essere una discriminante impor-tante in fase di colloquio, ma sono ben lungi dall’essere gli unici fattori con cui, oggi, va valutata l’idoneità di una professionista». L’obiettivo della selezione è di vagliare i risultati raggiunti da un professionista nel suo excursus lavorativo, così da avere un’idea di quali risultati potrà raggiungere in futuro. «Ma in un mondo del lavoro dove i ruoli, le competenze e gli obiettivi cambiano di mese in mese, per non dire di settimana in settimana, la valutazione dell’esperien-za passata non è più garan-zia di successo futuro. È perciò auspicabile, per So-ave, «un’evoluzione nelle tecniche di selezione. Per esempio social network e tecnologie digitali potreb-bero essere un alleato di fondamentale importanza per individuare i candidati più adatti a rispondere alle nuove richieste del merca-to. Senza però dimenticare il lato umano: per evitare di scadere in un colloquio sterile e poco produttivo, ai tool della selezione più specifi ci, i recruiters de-vono saper alternare una buona dose di istinto.

La selezione scommettesull’adattabilità Carismatici e capaci di mettere a proprio

agio i dipendenti: no, non è la descrizione che gli italiani fanno dei loro capi, ma il so-gno della maggior parte dei lavoratori. Se-condo i risultati di un sondaggio di InfoJobs.it su come i lavoratori italiani vivono il rap-porto con il proprio capo e come vorrebbe-ro che fosse, il carisma è infatti al primo posto nella classifi ca delle caratteristiche immancabili del capo perfetto per il 35,2% del campione, a seguire l’affabilità (31,6%) e, a breve distanza, l’empatia (16,8%) e l’au-torevolezza (16,5%). Più della metà degli intervistati (53,6%) vorrebbe un capo capa-ce di dare il buon esempio infl uenzando così positivamente i propri lavoratori ma tra le cose principali che il capo ideale dovrebbe saper fare troviamo anche: «ascoltare i pro-pri dipendenti» (27,9%), «gestire diplomati-camente i confl itti tra colleghi» (15,6%) e, infi ne, «ammettere i propri errori» (2,8%).

Niente a che vedere con la «dura real-tà»: poco comunicativi, confusi e inclini a cambiare spesso idea, così sono visti i capi dai lavoratori italiani. Più della metà degli intervistati (58,7%), potendolo fare, sug-gerirebbe infatti al proprio responsabile di comunicare di più, mentre il 28,5% di essere più chiaro e di non cambiare continuamente

idea sulle decisioni lavora-tive. Un coraggioso 12,8%, invece, vorrebbe spingersi ben oltre, consigliando al capo di cambiare lavoro.

La conduzione di una leadership è una delle ca-pacità imprescindibili del buon responsabile e pro-prio in questo campo i di-rigenti italiani se la cavano piuttosto bene: il 69,4% del campione intervistato afferma infatti di avere un capo in grado di mantenere una leadership che sia di tipo democratico (26,5%), autoritario (24,5%) o isti-tuzionale (18,4%). Ingente comunque la percentuale di intervistati che afferma di avere come referente una persona del tutto incapace di mantenere il controllo dei lavoratori (30,6%).

Ai capi si chiede più carisma

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Riparte il concorso «Il più bel lavoro del Mondo» promosso da Make a Change, or-ganizzazione non a fi ni di lucro con l’obietti-vo di promuovere e far crescere in Italia il bu-siness sociale.

L’iniziativa, giunta alla sua quarta edi-zione e realizzata in partnership con Reale Mutua, mette in palio 40 mila euro, tra av-viamento fi nanziario e 6 mesi di incubazione professionale e tutor-ship manageriale pres-so Make a Cube, il primo incubatore in Italia specializzato in imprese ad alto valore sociale e ambientale. Il concorso,

gratuito, è aperto a persone di tutte le età, italiane o stra-niere, che intendono avviare un’impresa sociale nell’ambito del welfare familiare con impatto sul terri-torio italiano.

Le proposte posso-no essere inviate tra-mite il sito www.ma-keachange.it entro il 31 gennaio 2014.

I team fi nalisti ver-ranno affi ancati con un light coaching per fi nalizzare la stesura di un business plan

operativo; il vincitore verrà selezionato e premiato nel corso di un evento che si terrà nella tarda primavera del 2014.

Un premio al lavoro più bello del mondo

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44 Lunedì 11 Novembre 2013 A Z I E N D EAl via i recruiting days per l’assunzione di diverse centinaia di persone

In cabina con RyanairLa compagnia potenzia rotte e personale

Pagina a curaDI LAURA ROTA

La compagnia aerea Rya-nair si prepara a creare centinaia di nuovi posti di lavoro. L’annuncio,

dato da Michael O’Leary, a.d. del gruppo, è conseguenza della campagna di espansio-ne dell’azienda irlandese, che prevede la creazione di quattro nuove tratte da Roma Ciam-pino per Brema, Fez, Corfù e Cuneo, che porterà così a 49 quelle della compagnia, per un totale di 4,2 milioni di passeg-geri all’anno. Si tratta di una grande opportunità per chi è alla ricerca di una professione dinamica e affascinante.

Le assunzioni di Ryanair, ancora una volta, riguardano principalmente il personale di cabina, quindi hostess e steward. Gli aspiranti mem-bri della cabin crew sono sele-zionati durante i recruitment days, organizzati nelle città che ospitano gli scali della compagnia dalla società spe-cializzata Crewlink. Per diven-tare hostess e steward bisogna

possedere i seguenti requisiti: maggiore età, ottima conoscen-za della lingua inglese, capaci-tà natatorie, altezza minima di 157 cm, proporzionata al peso, normali capacità visive (anche se è consentito l’uso di lenti a contatto), buona forma fi sica generale. È inoltre richiesta l’assenza di tatuaggi visi-bili indossan-do la divisa. Al personale di cabina Rya-nair offre un contratto di la-voro di 3 anni tramite Crew-link, con uno stipendio iniziale compreso tra 1.100 e 1.400 euro netti e un incentivo carriera di 1.200 euro per i primi 6 mesi di lavo-ro. La compagnia offre buone possibilità di crescita: i miglio-ri, dopo un periodo di inseri-mento, possono essere assun-ti direttamente da Ryanair e, dopo 12 mesi, essere promossi al ruolo di supervisore per il servizio clienti, qualifi ca che comporta un guadagno di 30

mila euro lordi in più all’anno e maggiori responsabilità, in quanto questa fi gura gestisce un team di altri tre assisten-ti di volo su ogni aereo. Altri profi li ricercati sono piloti e ingegneri.

Ryanair offre ai suoi dipen-denti degli interessanti bene-

fi t di volo sin dall’inizio. È una società in cui l’impegno e l’en-tusiasmo sono premiati: ten-de a promuovere il personale interno, al quale offre ottime prospettive e progressione di carriera, valorizzando i talenti. Requisiti indispensabili sono un buon livello di alfabetizza-zione informatica e un passa-porto Ue. Ryanair opera con più di 1.600 voli giornalieri (oltre 500 mila all’anno) da 57

basi, attraverso 1.600 rotte a tariffe basse, che collegano 180 destinazioni in 29 paesi con una flotta di 303 nuovi Boeing 737-800. L’azienda ha recentemente annunciato ordini per ulteriori 175 nuovi aeromobili Boeing, in con-segna tra il 2014 e il 2018.

Conta attualmente un organico di oltre 9 mila professioni-sti altamente qua-lifi cati, trasporterà quest’anno più di 81 milioni di pas-seggeri e vanta un record di 29 anni di sicurezza. I prossimi appuntamenti per le

selezioni in Italia, nel mese di novembre, sono: il giorno 14 a Bari; il 18 a Pisa; il 20 a Roma; il 21 a Milano e a Bergamo; il 26 a Cagliari; il 27 a Trapani. Il calendario degli appunta-menti è disponibile sul sito www.crewlink.ie/it, nell’appo-sita sezione recruitment days, e per iscriversi basta compila-re un breve form online, che serve per effettuare un primo screening delle candidature.

Il gruppo Randazzo, fondato nel 1880, realtà nel re-tail dell’ottica, è presente in Italia con 190 punti ven-dita OptissimO e Corner Optique. «L’azienda», sotto-linea Girolamo D’Alleo, responsabile hr, «è impegnata nella generazione del valore, puntando sull’attenzio-ne al cliente e la professionalità delle risorse umane quale elemento distintivo di successo. Grintose, ener-giche, determinate: sono queste le persone inserite nell’organizzazione, perché nel gruppo Randazzo la passione è la più grande forma di talento».

Il gruppo, oltre a promuovere il programma di re-clutamento Ottici Up!, ricerca 15 fi gure professionali in tutta Italia, tra ottici, addetti alla vendita, area manager, addetti ai servizi tecnici e sicurezza, product manager e assistenti di direzione. Inoltre, offre l’op-portunità ai giovani che abbiano conseguito la laurea o il diploma da meno di 12 mesi, di vivere uno stage della durata di sei mesi con rimborso spese presso i propri punti vendita. Per le sedi di Milano Segrate e di Palermo gli stage interessano le aree acquisti, mar-keting e commerciale, amministrazione. Il programma di recruiting Ottici Up! ha la fi nalità di reclutare e inserire ottici residenti al Sud nei punti vendita del Nord, favorendo l’incremento dei livelli occupazionali e la mobilità territoriale.

Ai selezionati, ai quali sono richiesti il diploma di ottico, l’abilitazione all’esercizio della professione e la residenza nelle regioni del Sud, l’azienda offre age-volazioni, supporto logistico e vantaggi economici. Gli interessati devono mandare il curriculum all’e-mail [email protected], indicando nell’oggetto «Otti-ci Up!». Per tutte le posizioni è possibile inviare la candidatura attraverso l’apposito form sul sito www.optissimo.it, Lavora con noi, oppure mediante posta elettronica.

Quindici fi gureper il gruppo Randazzo

Pradac informatica nasce nel 2002 dall’impegno e dall’esperienza di professionisti operanti da decenni nel settore informatico. È attiva nel campo dell’inno-vazione It, investe in R&S e collabora con importanti aziende italiane e internazionali.

«Siamo», afferma Gabriele Prati, a.d., «alla con-tinua ricerca di risorse informatiche da inserire su progetti in essere e per nuove attività che partiranno nel 2014. Nel breve periodo, abbiamo l’obiettivo di inserire 25 risorse su tutto il territorio nazionale per progetti nella pubblica amministrazione, telecomu-nicazioni, energia, automotive, comunità europea. Gli skill richiesti sono sviluppatori, analisti tecnici, funzionali, sistemisti e database administrator, in ambito Java/J2Ee, Microsoft/Net, Sap, Oracle. Le città in cui stiamo ricercando personale sono Roma, Napoli, Bologna, Firenze, Torino, Milano, Venezia, provincia di Varese e Palermo».

Pradac si distingue per la capacità di proporre competenze specifi che nella progettazione e nella realizzazione di sistemi informativi aziendali, con l’obiettivo di aiutare il cliente a rispondere in modo

appropriato alle nuove esigenze del mercato. Grazie alla passione per l’innovazione, riesce a superare gli schemi d’offerta tradizionali, anticipando le più evolute tendenze nei servizi integrati per l’Ict e for-nendo un insieme completo di soluzioni business per tutti i settori.

Offre, inoltre, consulenza organizzativa, sistemi-stica, applicativa e fi gure professionali qualifi cate: i consulenti Pradac operano in modo capillare in tutta Italia.

Gli interessati possono inviare il curriculum all’e-mail [email protected] segnalando il riferimento se si propongono per un annuncio presente sul sito www.pradac.it, oppure autocandidatura qualora non si candidassero a una specifi ca posizione.

Pradac informatica cerca 25 risorse

Le offerte di lavoro per Natale 2013 sono numerose in tutta Ita-lia. L’agenzia Articolo 1 propone circa 3.600 assunzioni a tempo de-terminato, part o full time per i mesi invernali (novembre, dicembre, gen-naio 2014 fi no ai saldi). I settori in cui c’è maggiore richiesta sono la Gdo ([email protected]), moda e lusso ([email protected]), intrattenimento ([email protected]), turismo, ristora-zione e ho.re.ca. ([email protected]).

Liquigas Spa ricerca 3 operatori servizio clienti da inserire con contratto a tempo determinato nella sede di Cremona, tra i 25 e i 35 anni, diplomati o lau-reati con esperienza anche minima, doti comunicati-ve e relazionali orientate al cliente, conoscenza de-gli strumenti informatici e attitudine a lavorare in team. Curriculum a [email protected], scrivendo nell’oggetto «operatore servizio clienti - Cremona».

Deborah Group, azien-da del settore cosmetico dal 1903, seleziona un brand manager esperto e con conoscenza dell’ingle-se e addetti alla vendita appassionati di fashion e beauty per la prossima apertura dei punti ven-dita di Solbiate Olona e di Castelfranco Veneto. Offre inoltre uno stage nel reparto R&D del con-trollo qualità. Inviare la candidatura al sito www.deborahgroup.com/it, Lavora con noi.

Braccialini, una delle maggiori realtà italiane nella pelletteria, ricerca modellisti cad o banco, tecnico sviluppo prodotto piccola pelletteria, stilisti pelletteria e accessori, montatori a banco pel-letteria e addetto uffi cio marketing e graphic desi-gner per la sede di Scan-dicci (Fi), oltre a addetti alle vendite per i negozi a gestione diretta aziendale con conoscenza dell’ingle-se. Curriculum a www.braccialinigroup.com/it/job_opportunities.

Nuove opportunità da Fox Channels Italy, so-cietà specializzata nello sviluppo e gestione di canali televisivi tematici. Si tratta di un legale per sostituzione di una ma-ternità, di un assistente direzionale appartenente alle categorie protette e di due stage, di cui uno per un laureato in scien-ze della comunicazione da inserire nell’ufficio stampa e uno per l’area marketing. Curriculum a http://job.foxtv.it/.

BREVI

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OffroLavoro

Lunedì 11 Novembre 2013

NUOVONUOVO NUMERO

CON E LA QUISTARECICINNA SI PUÒA SI PUÒ

In edicola

IN

REGALO

Agenti e Rappresentanti

Tutta Italia

Agenti PlurimandatariRecruit srl, ricerca per grande azienda, con esperienza di oltre 20 anni nella produzione e vendita, sia all’ingrosso che al dettaglio, di apparecchiature elettromedicali, presidi medico sanitari e materiali vari per uso connesso con il loro utilizzo, agenti plurimandatari. il candidato/a, svolta la dovuta formazione e acquisite le schede tecniche dei prodotti si occuperà di gestire le relazioni con urologi e andrologi della propria zona di competenza e della vendita di prodotti elettromedicali. set-timanalmente invierà un report settimanale delle relazioni sul territorio. Luogo: sicilia – lazio – piemonte. si richiede: serietà, iscrizione all’albo degli agenti di commercio, pregressa esperien-za nel settore, referenze, ottimo standing e capacità di relazionarsi con figure tecniche, automuniti. si offre: contratto di agenzia con ot-time provvigioni. gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected] Recruit srl

Amministrativi

Lombardia

Addetto AmministrativoArticolo1 ricerca per società settore farmaceutico:1 Addetto amministrativo.Il candidato, in riporto al Responsabile ammi-nistrativo svolgerà le seguen-ti mansioni:registrazione prima nota;registrazione fatture;F24;note spese;reports;servizi gene-rali.Si richiede:diploma pre-feribilmente di ragioneria e equivalente;conoscenza base di contabilità;buona conoscenza della lingua inglese;esperienza anche breve nel ruolo maturata in contesti aziendali qualificati.Si offre contratto iniziale di 6 mesi con concretissime possibilità di inserimento in azienda. Sede di lavoro: Milano Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a [email protected]

Consulenti del lavoro

Lombardia

Consulente Aziendale Settore It

Recruit srl, ricerca per grande azienda operante nella consulenza informatica con tutti i più grandi gruppi del settore una figura da inserire come: consulente azien-dale settore it. la figura rappre-senterà una delle aziende leader del settore nel campo dell’it. fa consulenza commerciale a 360°: crea – all’interno di un team di lavoro – business plan, forecast a stretto contatto con i partner del cliente di riferimento, per creare network a ed aumentare le vendite. e’ responsabile per la crescita del fatturato nel territorio di un paese / regione. gestisce il socio nel terri-

torio da istruire, educa e sostiene i partner di posizione, offre e distri-buisce prodotti e servizi. lavora a stretto contatto con il cliente di rifermento, rivenditori, partner, al fine di stabilire un collegamento stretto con il canale di vendita. è responsabile per il raggiungimento degli obiettivi aziendali di team e personali. età: 24 – 29 titolo di studio: laurea triennale in econo-mia, marketing, comunicazione. esperienza: gradita esperienza nella consulenza aziendale o nel settore it. lingue: inglese b1 – spagnolo (preferenziale). soft skills: comu-nicazione verbale e telefonica; capacità di relazionarsi con figure manageriali interne ed esterne; capacità di lavorare per obiettivi, re-sistenza allo stress. zona di lavoro: vimercate. contratto: apprendistato ccnl di riferimento. gli annunci so-no rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare

un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected] Recruit srl

Grafici

Lombardia

Addetto Al Posizionamento Quadri

LuminosiArticolo1 ricerca per azienda del settore grafico:1 Addetto Al Po-sizionamento Quadri Luminosi.La risorsa si occuperà dell’in-stallazione di pannelli retroillu-minati e cartelloni pubblicitari.Si richiede:Esperienza pregressa nella mansione;disponibilità a trasferte;disponibilità a effettuare straordinari.Si offre contratto in somministrazione a tempo deter-minato part time.Sede di lavoro: Milano. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:[email protected]

Informatica

Lazio

Help DeskArticolo1 ricerca per azienda leader nel settore gaming:1 Ope-

ratore Servizio Clienti Help Desk - Categorie Protette (L.68/99) –INVALIDI.La risorsa inserita garantirà la corretta e tempestiva apertura del ticket gestendo diret-tamente la richiesta dell’Azienda Cliente nel miglior modo possibile, supportandola nella risoluzione di problematiche prevalentemente di carattere tecnico relative all’Har-dware e al Software. La risorsa nello svolgimento delle proprie mansioni utilizzerà i canali tele-fonici, e-mail e remote. L’attività prevede la raccolta della richiesta dell’utente, l’apertura del ticket di riferimento, l’analisi della proble-matica, la risoluzione online della stessa o il trasferimento del ticket vs altre strutture (IT e tecnici sul territorio). I suoi interlocutori sono importanti aziende nazionali ed internazionali specializzate nel settore degli apparecchi di intrattenimento (Videolottery e NewSlot). L’assistenza erogata è relativa a: assistenza sui ser-ver di sala e sugli apparecchi di intrattenimento;gestione delle pro-blematiche di rete;configurazioni; assistenza contabile;gestione uten-

ettagliato curriculum indican-l riferimento alla posizione

I SETTORII SETTORIenti e rappresentanti 45

mministrativi 45

nsulenti del lavoro 45

afici 45

ormatica 45

anutenzione 46

eccanica 47

oda&Lusso 47

tica 47

ualità 47

torazione 50

ge 50

nici 50

nditori 50

ratore Servizio Clienti Help Desk - Categorie Protette (L 68/99)

LE OFFERTEperiti meccanici/elettrici, pro-

moter commerciale, com-merciali estero, disegnatori meccanici, consulenti del la-voro, responsabili di produ-zione, perito chimico, pro-posal engineer, operatori cnc, ingegneri, addetto ge-stione commesse per Gior-nale di Brescia

commerciali, educatori-edu-catrici, periti elettronici, pro-grammatore macchine cnc, addetti reparto settore gdo, magazzinieri, edilizia, fi-nancial reporter, operatori di sportello, periti meccanici, capo officina, controllo qua-lità, cassieri per Openjob

ingegneri meccanici, inge-gneri aerospaziali, ingegne-ri aeronautici, analista strut-turale, analista fluidodina-mico, montatori aeronautici, manutentori aeronautici, , ingegnere gestionale, autisti, addetto alla logistica, comni-tari, geometri, buyer tattico, operatori cnc, ingegneri ter-motecnici, programmatori macchine cnc, contabili, re-sponsabili di cantiere, ispet-tori nella ristorazione, sales promoter, tecnico gestore di commessa per Articolo1

OFFROLAVORO

I professionisti, gli enti e le aziende che volessero segnalarele proprie offerte di lavoro possono inviare le richieste al numero di fax

o all’indirizzo di posta elettronica: [email protected] 02/58317598

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Al fi ne di garantirsi una permanenza sul mercato, le agen-zie realizzano pacchetti progressivamente più articolati, prevedendo all’interno dell’organigramma aziendale fi gure quali il programmatore turistico.Saranno di sua competenza la pianifi cazione, la proget-tazione, la realizzazione di pacchetti di viaggio in Italia e all’estero (viaggi a catalogo o pacchetti personalizzati in funzione delle esigenze del cliente).Qualora l’agenzia sia di dimensioni ridotte, il program-matore turistico potrà occuparsi anche della gestione dei rapporti con il pubblico e della supervisione del lavoro svolto dagli altri collaboratori, assumendosi il carico di specifi che problematiche tecniche o inerenti l’organizza-zione dei compiti.Il primo passo da effettuare consisterà nell’identifi cazione di una particolare area geografi ca e dei relativi contatti necessari per la programmazione del soggiorno (strutture ricettive, mezzi di trasporto, itinerari).Gli aspetti amministrativi e contabili del lavoro di pia-nifi cazione consisteranno nel calcolo dei costi necessari e, precedentemente alla promozione del prodotto fi nale (predisposizione del materiale pubblicitario fi nalizzato alla vendita), il programmatore dovrà verifi care la fatti-bilità del pacchetto turistico ideato. Per tali ragioni, tra le attitudini di un tale professionista sarà indispensabile la propensione a viaggiare e la conoscenza di almeno due lingue straniere. Al programmatore turistico verranno, inoltre, richieste l’intraprendenza professionale, la cono-scenza degli aspetti economici legati alla programmazione del viaggio, doti negoziali fi nalizzate alla determinazione del prezzo fi nale e una base di psicologia del turismo.La professione richiederà una suffi ciente esperienza nel settore e, diffi cilmente, si sarà inseriti in azienda con un simile ruolo al primo impiego. Laurea o master ad indiriz-zo turistico costituiranno, naturalmente, i titoli di studio preferenziali.

Angelo Boccato – [email protected]

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Piani di viaggioVorrei conoscere meglio caratteristiche e sbocchi professio-nali in riferimento alla fi gura di programmatore turistico. Anna, Roma.

098105098108105111103114

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46 Lunedì 11 Novembre 2013 O F F R O L AVO R O

Ogni settimana [email protected] offre ai suoi lettori il più completo servizio di segnalazione delle opportunità di accesso e di mobilità nel mondo del lavoro. Tutte le segnalazioni sono suddivise per settore. All’interno di questa classificazione il lettore potrà individuare, nel modo più rapido, la regione in cui preferirebbe svolgere la propria attività e lì cercare le offerte di

lavoro evidenziate dallo spoglio degli annunci. La sua ricerca, a livello regionale, risulterà agevolata dalla possibilità di selezionare solo quegli annunci che interessano le qualifiche e le esperienze professionali già maturate. Per esempio, un ingegnere minerario residente in Veneto che intenda trovare una nuova occupazione come consulente di una impresa petrolifera,

dovrà semplicemente ricercare nelle pagine seguenti, all’interno della sezione dedicata agli «Ingegneri» il sottotitolo riservato alle opportunità offerte in «Veneto» e, all’interno di questo, tutte le segnalazioni che richiedono un «Consulente». Avrà così, in un semplice colpo d’occhio, tutte le offerte presenti sul mercato che lo riguardano direttamente.

Guida all’uso di OFFRO LAVORO OFFRO LAVORO, esercitando il diritto di cronaca, mette anche puntualmente in evidenza gli

annunci e le segnalazioni di possibilità di occupazione pubblicati sulla stampa italiana, nazionale e locale, sulle riviste specializzate e sui più prestigiosi organi di informazione internazionale.

Ogni annuncio si intende diretto indistintamente a uomini e donne.

ze; installazioni dei server e delle Videolottery presso le sale da gioco;collaudi delle sale in collabo-razione con il personale di sala ed in presenza dell’Amministrazione autonoma - dei Monopoli di Stato; elaborazione di reportistica.Si richiede: Appartenenza alle Cate-gorie Protette (L.68/99);Diploma o Laurea di primo livello;Conoscenze e competenze informatiche in am-bito software e hardware;Ottima conoscenza di: Sistemi operativi Windows XP e Windows 7; Pac-chetto Office; Reti Lan; Sistemi Windows Server 2003 e 2008 (con particolare riferimento alla gestione di connessioni in Terminal Server); Gestione SQL Studio; Browser più diffusi; Tool di CRM e/o Trouble Ticketing (preferibilmente micro-soft dynamics).Gradita una buona conoscenza della lingua inglese.Sede di lavoro: Roma, Eur Torrino. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Lombardia

Help DeskArticolo1 ricerca per società le-ader nel settore di riferimento:1 Help Desk.La risorsa in riporto al responsabile IT svolgerà le mansioni di:supporto utenti per problematiche legate ad Ambiente Windows, MS Office, Oracle E-Business Suite e SAP;installazione PC e stampanti;gestione utenti di dominio, condivisioni e policy di dominio;utilizzo del tool Service-Now (gestione tickets) per richieste utenti;supporto operatori Stain (ap-plicazione raccolta dati macchine) e Babtec (controllo qualità);gestione back up dati;verifica stato server;assistenza utenti di smar-tphone iOS e Android;gestione contatti fornitori per richieste di supporto (Xerox, TIM, Fastweb).Si richiede:almeno tre anni di espe-rienza nel ruolo;conoscenza avanza-ta Windows e Office;esperienza di supporto negli applicativi Oracle E-

Business Suite e SAP;conoscenza reti locali, ambiente Windows client e server;ottima conoscenza della lingua inglese sia orale e scritta;Si offre contratto a tempo determi-nato di sei mesi.Sede di lavoro: Pieve Emanuele. di 12 giorni ca, al termine del quale verrà rilasciato un attestato di frequenza.Sede di lavoro: Torino Nord. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:[email protected]

Web CroupierArticolo1 ricerca per società del settore giochi e scommesse:1 Web Croupier.La risorsa riportando al proprio responsabile di settore si occuperà di seguire e gestire, in appositi studi televisivi, e in diretta web, gli utenti italiani nei giochi tipici del casino quali Roulette, Blackjack, Baccarat (l’accettazio-ne delle scommesse e i conteggi delle vincite vengono effettuati da un software senza l’intervento del croupier). L’attività prevede di lavorare su turnazione H24, e 5gg alla settimana. Si richiede:Standing adeguato al ruolo, buone doti comunicative;Attitudine ai rap-porti interpersonali, precisione e attenzione verso il cliente;Diploma o Laurea; Buona conoscenza della lingua inglese (nel caso di candidate non italiane, ottima conoscenza della lingua italiana);Disponibilità al trasferimento inizialmente a Riga e successivamente a Malta e a lavorare su turni notturni e festivi;Motivazione e interesse per il mondo del gioco on line.Non è necessaria nessun tipo di esperienza precedente nel ruolo.La risorsa sarà inserita all’interno di un contesto in-ternazionale, giovane e dinamico.Articolo1

Puglia

Technical Leader Java e Mobile

rticolo1 ricerca per azienda cliente leader nel settore IT: 1 Technical

Leader Java e Mobile.Il candidato ideale definisce le specifiche e la progettazione di sistema dal punto di vista architetturale e tec-nologico; Individua e gestisce le problematiche tecniche nella fase di implementazione del software e nelle altre fasi del ciclo di vita dello sviluppo software; Monitora e supervisiona il lavoro del team di sviluppo su cui svolge un ruolo di indirizzo tecnico; Cura, nei pro-getti più complessi, l’integrazione di sistema tra i differenti moduli applicativi; Verifica il rispetto delle metodologie di software engine-ering, dei tool di sviluppo e degli standard di progettazione e sviluppo aziendali; Partecipa, con ruolo di responsabilità nei progetti più complessi e con ruolo di supporto in quelli più semplici, all’installazione del sistema nella fase di collau-do; Supporta la funzione Risorse Umane nel processo di selezione e di formazione delle nuove risorse; Assiste e supporta i programmatori meno esperti alle prese con proble-mi di difficile codifica; Costituisco-no titolo preferenziale il possesso di certificazioni quali Ades. PMP ed ITIL e la conoscenza della lingua inglese.Si richiede: Esperienza

consolidata nel ruolo, possibilmente preceduta da pregresse esperienze nell’attività di nella progettazione e sviluppo di web application java di tipo enterprise e di applicazioni mobile che hanno richiesto l’utiliz-zo di buona parte delle seguenti tec-nologie: Estensioni ed Architetture JAVA: JavaEE, J2SE, JDBC, JSP, JSF, Servlet; Framework: Struts, Spring, Stripes, Tapestry, Velocity, Tiles, Log4J, JasperReports, JFre-eChart; Lucene, XML Framework, Hibernate, iBatis; WEB & 2.0: HT-ML, CSS, JavaScript, XML/XSLT, AJAX, Dojo, Prototype, JQuery, Mootools, Ext JS; 2.0, Json, Vaadin; CMS / Portal: Liferay Portal, Alfre-sco, JBoss Portal; Analisys e design object oriented: Diagramma E-R, UML, BPMN, Design Patterns, Ant, Maven; DBMS più comuni (Oracle, MySQL, PostgreSQL, etc.), PL/SQL; Mobile: Google An-droid, Apple iOS, BlackBerry RIM, Windows Phone. Si offre sommi-nistrazione a tempo determinato.Sede di lavoro: Lecce. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione

al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Manutenzione

Lombardia

Manutentore Elettromeccanico

Articolo1 ricerca per azienda del settore Metalli:1 Manutentore Elet-tromeccanico.La risorsa si occuperà di:riparazione straordinaria di com-ponenti elettrici, elettrovalvole e oleodinamica;montaggio degli im-pianti dell’officina;manutenzione del parco carrelli elevatori elet-trici (compreso lavaggio e ver-niciatura semestrale);verifica dell’andamento delle commesse e aggiornamento schede di ma-nutenzione.Si richiede:diploma tecnico;esperienza pregres-sa nel ruolo;uso del carrello elevatore;buona conoscenza dei principali applicativi informatici.Si offre contratto iniziale di 15 giorni più proroghe.Sede di Lavoro: No-vate Milanese (MI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi.

Canale 55

I PROGRAMMI TV E RADIO DI CLASS EDITORI

7.00 Caffè Affari Ospite R. Orlandi (Osservatorio Asia) 9.05 Primo Tempo - Attualità 10.30 Il Tg della Convenienza 11.00 Law&Order - Serie TV 12.35 Limit Presenta Paranormal Witness 13.20 Horse Academy - Reality14.00 Quelli del Lunedì Il calcio raccontato dai tifosi16.00 Tg Giorno 16.30 Tg Sport 17.40 Law&Order - Serie TV 19.30 Punto e a Capo - Attualità Le notizie raccontate dai Tg2 0.50 Killer Instinct - Serie TV 22.35 Law&Order - Serie TV «La scelta di Danny»23.50 Quelli del Lunedì Il calcio raccontato dai tifosi

7.00 Caffè Affari Ospite R. Orlandi (Osservatorio Asia) 10.00 Linea Mercati 12.10 Forex Update12.20 Analisi Tecnica Intervenite allo 02 58.21.95.85 13.40 Le Interviste di Class Cnbc Ospite S. Gianti (MIG Capital)14.00 Linea Mercati Ospite R. Ardemagni (Siemens Ent. Comm.)15.00 Linea Mercati 17.00 Linea Mercati Ospite R. Denti (Frendy Energy)18.00 Report - Il Tg della Finanza Ospiti F. Fiorini (Aletti Gestielle), A. Forchielli (Osservatorio Asia) e A. De Mattia (ex Banca d’italia) 19.10 I Vostri Soldi 21.00 Colombo 22.00 Linea Mercati

8.00 Horse Academy LIVE Show «Il IV Appuntamento» 11.00 Viareggio 2013 «V ediz. Viareggio Polo Beach Club» 12.15 Premio Roma GBI Racing «Dall’Ippodormo Le Capannelle» 13.00 Horse Academy LIFE «In diretta, da Horse Academy» 14.30 Class Horse TV Live «In diretta, da FieraCavalli Verona» 17.00 Class Horse TV Live «Il mondo del cavallo a 360°» 17.45 Diario del Giorno «Le novità da Horse Academy» 21.10 Jumping Verona «Il Premio Carraro» 23.25 Horse Academy LIFE «In diretta, da Horse Academy»

Design&Living

Il gusto del Made in Italy

Top Lot

Le aste in diretta

Ride&Drive

Tutte le novità per un viaggio

straordinario

My Tech

La tecnologia utile di tutti i giorni

Tempo di Lusso

Vivere e conoscere ciò che fa la

differenza

Sapori&Profumi

Ecco le eccellenze culinarie

Art TV

Il mondo dell’arte

Class Life Tg

Le notizie dal mondo della moda

Canale 56

7.00 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 7.00 Ladies 8.30 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 13.30 Breakout 18.00 Models Milano Il reality della moda 18.45 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti 19.30 Breakout 20.00 Ladies 21.00 Fashion Dream 21.30 Models New York Il docu-reality sulla vita e la moda delle modelle 22.30 Full Fashion Designer Le sfilate dei grandi stilisti

7.00 Onda del Mattino 9.00 Apertura Piazza Affari e Borse Europee 11.00 Vissi D’Arte Vissi D’Amore Curiosità dal mondo della musica classica 15.30 Apertura Wall Street 16.00 Top 10 La classifica dei migliori dischi a tema 17.30 Chiusura Piazza Affari e Borse Europee 18.00 Acquarello 18.30 Punto Piazza Affari 19.00 Stravaganza Barocca La musica di XVII e XVIII secolo 21.00 Vissi D’Arte Vissi D’Amore Curiosità dal mondo della musica classica 23.00 Stravaganza Barocca La musica di XVII e XVIII secolo 00.00 Onda della Notte

www.radioclassica.com

CANALE 27

Kinexia S.p.A.Sede in Milano, via Giovanni Bensi n. 12/3

Capitale sociale pari ad Euro 54.765.974,86 i.v.Iscritta al Registro delle Imprese di Milano al n. 00471800011

ESTRATTO AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL’ASSEMBLEAI Signori Azionisti sono convocati in Assemblea presso la sala conferenze in Milano, via Giovanni Bensi n. 12/5, in prima convocazione, per il giorno 11 dicembre 2013, alle ore 10.00, e, occorrendo, in seconda convocazione, per il giorno 12 dicembre 2013, stessi luogo ed ora, per deliberare sul seguente

Ordine del Giorno

1 Distribuzione di dividendo straordinario, parte in natura attraverso l'assegnazione di azioni della controllata Innovatec S.p.A. e parte in denaro. Deliberazioni inerenti e conseguenti.

Partecipazione e rappresentanza in assembleaSono legittimati a intervenire in assemblea coloro che risulteranno titolari del diritto di voto al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l’assemblea in prima convocazione (2 dicembre 2013) e per i quali sia pervenuta alla Società la relativa comunicazione effettuata dall’intermediario abilitato. Coloro che risulteranno titolari delle azioni solo successivamente a tale data non avranno il diritto di partecipare e di votare in assemblea.Ogni legittimato potrà farsi rappresentare in assemblea mediante delega conferita ai sensi di legge. La Società ha designato il dott. Vincenzo Trivella quale rappresentante a cui potranno essere conferite deleghe con istruzioni di voto mediante lo specifico modulo predisposto allo scopo.Documentazione e altre informazioniIl testo integrale dell’avviso di convocazione dell’Assemblea, che contiene informazioni e istruzioni di dettaglio sui diritti esercitabili dagli Azionisti, i moduli da utilizzare per conferire delega nonché la documentazione relativa agli argomenti posti all’ordine del giorno, saranno disponibili nel sito internet della Società (www.kinexia.it) all’interno della sezione “Corporate governance/assemblee” nei termini e con le modalità previsti dalla normativa vigente.

* * *Milano, 11 novembre 2013Per il Consiglio di AmministrazioneIl Presidente del Consiglio di Amministrazione

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Page 41: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E … · 2 Lunedì 11 Novembre 2013 ITALIAOGGI SETTE PREVIEW Manlio Costantini guida la divisione Enterprise di Vodafone Italia Manlio Costantini

47Lunedì 11 Novembre 2013Lunedì 11 NovemO F F R O L AVO R Ole persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazio-ne al trattamento dei dati personali a:[email protected]

Meccanica

Lombardia

Meccanico / GommistaArticolo1 ricerca per Officina:1 Meccanico / Gommista.La persona selezionata si dovrà occupare di riparazioni meccaniche, manuten-zione, riparazione e sostituzione dei pneumatici tramite l’utilizzo di computer e attrezzature per la convergenza e l’allineamento delle ruote, mazza, cacciavite, chiave inglese, etc.Sono necessari un corso di formazione specifico e/o precedente esperienza, cortesia, precisione, buona manualità.E’ indispensabile essere automuniti e possedere il domicilio in zona.Si offre: Contratto a tempo deter-minato (2 mesi circa), part time (6 ore al giorno).Sede di lavoro: Immediate vicinanze Jerago con Orago (VA). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indican-do il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Moda&Lusso

Lazio

Sales Assistant Madrelingua Cinese

Articolo1 ricerca Per rinomato brand di altissima gioielleria settore luxury:2 Sales Assistant Madrelin-gua Cinesi.Le risorse, riportando direttamente allo Store Manager, si occuperanno di: Assistere la clien-tela italiana e internazionale nelle operazioni di acquisto; Accogliere la clientela, informarla presentando l’articolo e orientarla sull’acquisto; Svolgere attività di cassa, visual e magazzino.Si richiede: Madrelin-gua cinese mandarino; Conoscenza molto buona della lingua inglese; Esperienza pregressa in attività di vendita;Proattività, energia e una forte passione per la vendita com-pletano il profilo;Orario di lavoro: una risorsa sarà assunta part time e l’altra full time;Si offre assunzione diretta da parte dell’azienda, Con-tratto Commercio.Sede di lavoro: Roma. Centro Storico. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a [email protected]

Lombardia

Addetto Vendita Calzature Uomo

Articolo1 ricerca per prestigioso brand abbigliamento e accessori:5 Addetti Vendita con esperienza cal-zature uomo.La risorsa, riportando direttamente al Boutique Manager, si occuperà di: vendita assistita; gestione relazioni con i clienti ita-liani ed internazionali.Si richiede: indispensabile esperienza di almeno 2 anni nel ruolo maturata per brand di lusso; indispensabile esperienza nel settore calzatura maschile;

conoscenza fluente della lingua in-glese e della lingua italiana; gradita la conoscenza di una terza lingua (preferibilmente portoghese, arabo, cinese, giapponese o russo); ottime doti relazionali, affidabilità, serietà; disponibilità immediata full-time (40 h settimanali, su turni da lunedì a domenica, 5 giorni su 7). Si offre contratto a tempo determinato con prospettive di assunzione a tem-po indeterminato (Ral: 4° livello CCNL Commercio). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Sales Assistant Madrelingua Araba

Articolo1 ricerca per prestigioso brand di abbigliamento e accesso-ri.1 Sales Assistant Madrelingua Araba.La risorsa, riportando diret-tamente al Boutique Manager, si oc-cuperà di: vendita assistita; gestione relazioni con i clienti di lingua araba, italiani ed internazionali. Si richiede: esperienza nel ruolo ma-turata presso brand di lusso; buona conoscenza della lingua inglese e a della lingua italiana (i colloqui di selezione si terranno in inglese e in italiano); ottime doti relazionali, af-fidabilità, serietà;standing adeguato al ruolo; disponibilità immediata full-time (40 h settimanali, su turni da lunedì a domenica, 5 giorni su 7). Si offre contratto a tempo determi-nato con prospettiva di assunzione a tempo indeterminato. Ral: 4° livello CCNL Commercio.Sede di lavoro: Milano (zona centro). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a [email protected]

Marche

Modellista Abbigliamento Donna

Articolo1 ricerca per prestigiosa azienda di produzione abbiglia-mento donna:1 Modellista Ab-bigliamento Donna.La risorsa, interfacciandosi con l’Ufficio Stile, estrapola l’idea dal disegno dello stilista e la trasferisce su carta per ricreare un modello di capo abbi-gliamento.Si richiede: esperienza di almeno 8/10 anni nel ruolo, con specializzazione abbigliamento donna e capispalla; buona cono-scenza utilizzo CAD (Gerber) e capacità disegno a mano; buona predisposizione a lavorare in team; forti competenze tecniche relative alla realizzazione, produzione e cucitura dei prodotti.E’ previsto contratto tempo determinato per sostituzione maternità (Ral com-misurata all’esperienza). Verrà, comunque, valutata la possibilità di inserimento in organico.Sede di lavoro: provincia Ancona. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a [email protected]

Toscana

Floor ManagerArticolo1 ricerca per prestigioso brand abbigliamento e accesso-

ri:3 Floor Manager.Le risorse, riportando direttamente allo Store Manager, svolgeranno le seguenti mansioni: Gestione del team e motivazione per il raggiungi-mento degli obiettivi prefissati; Collaborazione alla selezione e formazione del nuovo personale di vendita, Supporto attivo alla vendita e alla gestione del cliente; E’ responsabile del fatturato del piano, che condivide quotidiana-mente col suo team.Si richiede: precedente esperienza nel ruolo o in mansioni analoghe (almeno 2 anni), maturata per brand di lusso; conoscenza fluente della lingua inglese; Ottime doti relazionali, affidabilità, serietà;Si offre As-sunzione diretta in azienda,CCNL Commercio, RAL da definire in sede di colloquio.Orario di lavoro: full time.Sede di lavoro: Firenze.Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferi-mento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Modellista Piccola Pelletteria

Articolo1 ricerca per prestigiosa azienda di produzione pelli e cuo-io:1 Modellista Piccola Pelletteria. La risorsa, interfacciandosi con l’Ufficio Stile, estrapola l’idea dal disegno dello stilista e la trasferisce su carta per ricreare un modello di piccola pelletteria. Si richiede: esperienza di almeno 10 anni nel ruolo, con specializzazione pic-cola pelletteria e cinture; buona conoscenza utilizzo CAD (Catia o Mozart) e capacità disegno a mano; buona predisposizione a lavorare in team; forti competenze tecniche re-lative alla realizzazione, produzione e cucitura dei prodotti. E’ previsto inserimento diretto in azienda (Ral commisurata all’esperienza). Sede di lavoro: Scandicci (Fi). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati

personali a: [email protected]

Ottica

Lombardia

OtticoArticolo1 ricerca per punto vendita di una nota catena:1 Ottico abilitato alla professione.La figura, facendo riferimento al Responsabile del punto vendita, si dovrà occupare di gestione completa del cliente, attività di vendita di prodotti ottici ed esami della vista, servizi di post vendita.Si richiede:Diploma di ottico con abilitazione alla professione;Esperienza di alme-no tre anni in analoga mansione (requisito preferenziale ma non indispensabile);Spiccato orien-tamento al cliente ed ottime ca-pacità relazionali;Disponibilità a lavorare su turni e nei week end. Si offre inserimento diretto da parte dell’azienda. Sede di lavoro: Varese. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a [email protected]

OtticoArticolo1 ricerca per importante catena di ottica:10 Ottici Abilitati.I candidati si occuperanno di vendita assistita.Si richiede:diploma di otti-co, iscrizione all`albo;esperienza al-meno annuale nel settore;buon uso del pacchetto Office. Completano il profilo buone capacità relazionali ed organizzative, riservatezza e serietà. Si richiede disponibilità full-time e a lavorare su turni (in fascia oraria 9.00 - 22.00, da lunedì a domeni-ca con 1 o 2 giorni si riposo). Si offre assunzione diretta a tempo determinato (4` o 3` livello CCNL Commercio). Sede di lavoro: Como o Milano zona est. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:[email protected]

Qualità

Lombardia

Addetti Al Banco MacelleriaArticolo1 ricerca per importante realtà che opera nel commercio di beni di largo consumo: 10 Addetti al banco macelleria.Le risorse sele-zionate si occuperanno di vendita al banco e servizio ai clienti.Si richie-de: Pregressa esperienza nella man-sione; Capacità nella preparazione del banco; Servizio alla clientela; Taglio qualsiasi tipo di carne (rossa, bianca); Attestato HACCP in corso di validità; Disponibilità full-time, per contratti a chiamata anche nei fine settimana. Bella presenza, educazione e predisposizione al contatto con il cliente completano il profilo.Si offre contratto a tempo determinato, con possibilità di proroghe.Sede di lavoro: Varese e provincia.Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: [email protected]

Addetti Al Banco PescheriaArticolo1 ricerca per importante realtà che opera nel commercio di beni di largo consumo: 10 Addetti al banco pescheria.Le persone selezionate si occuperanno della gestione del reparto pescheria, servizio al banco clienti, prepara-zione ed esposizione dei prodotti al banco. Si richiede: Comprovata esperienza nel servizio al banco pe-scheria; Domicilio in zona Varese; Disponibilità immediata, full-time;

Telefono 02-58219.1 - e-mail: [email protected]

Direttore ed editore Paolo Panerai (02-58219209)Direttore Marino Longoni (02-58219207)Redazione: Silvana Saturno (02-58219378)

Roxy Tomasicchio (02-58219335)Impaginazione e grafica: Alessandra Superti (responsabile)

ItaliaOggi Editori - Erinne srl - 20122 Milano, via Marco Burigozzo 5, tel. 02-58219.1; telefax 02-58317598; 00187 Roma, via Santa Maria in Via 12, tel. 06-6976081 r.a.; telefax 06-69920373, 69920374.Stampa: Milano, Litosud via Aldo Moro 2, Pessano con Bornago (Mi) Distribuzione: Erinne srl - via Marco Burigozzo 5 - 20122 Milano, tel. 02-58219283.Concessionaria esclusiva per la pubblicità: Class Pubblicità - Via Burigozzo 8 - 20122 Milano - Tel. 02-58219521-2. Class Pubblicità SpADirezione Generale: Milano, via Burigozzo 8 - tel. 02 58219522Sede legale e amministrativa: Milano, via Burigozzo 5 - tel. 02 58219.1Class Roma: Roma, Via Santa Maria in Via 12 - tel. 06 69760855 Executive Chairman: Andrea Mattei. VP Sales: Gianalberto Zapponini. Chief Marketing Officer: Domenico Ioppolo. Group Publisher Quotidiani: Francesco Rossi. Direttore Commerciale: Stefano Maggini. Per informazioni commerciali: [email protected] abbonamenti ItaliaOggi - Euro 320,00 annuale, estero euro 900,00 annuale: Abbonamento estero via aerea.ItaliaOggi Sette - Registrazione del tribunale di Milano n. 174 del 25/3/95 - Direttore responsabile: Paolo Panerai. Testata che fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250

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Page 42: IL PRIMO GIORNALE PER PROFESSIONISTI E … · 2 Lunedì 11 Novembre 2013 ITALIAOGGI SETTE PREVIEW Manlio Costantini guida la divisione Enterprise di Vodafone Italia Manlio Costantini

48 Lunedì 11 Novembre 2013 O F F R O L AVO R O

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Global Technology EUR 15,68 06/11/2013 GBP 13,1800 06/11/2013 USD 21,2000 06/11/2013

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Polar Japan Fund USD 22,20 07/11/2013 GBP 13,8200 07/11/2013 JPY 2190,9100 07/11/2013

UK Absolute Return EUR 12,19 07/11/2013 GBP 10,2500 07/11/2013 USD 16,4700 07/11/2013 EUR 12,4800 07/11/2013 GBP 10,4900 07/11/2013 USD 16,8600 07/11/2013

Class AClass AClass AClass IClass IClass I

Valori al 07/11/2013

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RAM (Lux) Systematic FundsElite France-Europe B EUR 111,80Em Mkts Eq B($) USD 160,76Em Mkts Eq F($) USD 158,30Em Mkts Eq J(Chf) CHF 139,28Em Mkts Eq L EUR 156,43Em Mkts Eq O EUR 157,92European Equities B EUR 293,96European Equities C(Chf) CHF 266,80European Equities D($) USD 291,2100European Equities F EUR 284,82European Equities H EUR 277,17Long/Short Em.Mkts Eq B ($) USD 111,42Long/Short Em.Mkts Eq E EUR 110,46Long/Short European Eq B EUR 115,04Long/Short European Eq D ($) USD 115,35North American Eq. B($) USD 198,48North American Eq. E EUR 186,0400North American Eq. F($) USD 193,2700North American Eq. G EUR 179,9300North American Eq. H($) USD 182,3700

RAM (Lux) Tactical FundsDiv Income D USD 127,86Div Income E EUR 129,75Div Income F EUR 127,41Div Income H USD 125,82Quality Bond Fund D USD 132,81Quality Bond Fund E EUR 133,60Quality Bond Fund F EUR 129,97Quality Bond Fund H USD 129,30

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MetLife Liquidità 1,000

MetLife Protezione in Crescita 70% 1,197

MetLife Protezione in Crescita 80% 1,138

MetLife Protezione in Crescita 90% 1,053

Alico Monet. Protetto 07/11/13 1,107

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Alico P.P. Eur 2014 07/11/13 1,020

Alico P.P. Eur 2015 07/11/13 0,995

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Alico P.P. Eur 2025 07/11/13 1,017

Alico P.P. Eur 2026 07/11/13 1,216

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Alico P.P. Usa 2014 07/11/13 1,032

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Alico P.P. Usa 2025 07/11/13 1,104

Alico P.P. Usa 2026 07/11/13 1,324

Alico P.P. Usa 2027 07/11/13 1,110

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Alico P.P. Usa 2032 07/11/13 1,102

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Alico P.P. Global 2014 07/11/13 1,012

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Alico P.P. Global 2017 07/11/13 0,964

Alico P.P. Global 2018 07/11/13 1,065

Alico P.P. Global 2019 07/11/13 1,133

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Alico P.P. Global 2021 07/11/13 1,103

Alico P.P. Global 2022 07/11/13 1,064

Alico P.P. Global 2023 07/11/13 1,088

Alico P.P. Global 2024 07/11/13 1,061

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Alico P.P. Global 2027 07/11/13 1,025

Alico P.P. Global 2028 07/11/13 0,944

Alico P.P. Global 2029 07/11/13 1,031

Alico P.P. Global 2030 07/11/13 1,027

Alico P.P. Global 2031 07/11/13 1,070

Alico P.P. Global 2032 07/11/13 1,019

Alico Prot.Trim. Eur 07/11/13 1,080

Alico Prot.Trim. Usa 07/11/13 1,073

Alico Gest.Bilanc.Glob 07/11/13 1,282

Alico Gest.Cresc.Glob 07/11/13 1,275

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Alico Gest.Bilanc.Eur 07/11/13 1,310

Alico Gest.Cresc. Eur 07/11/13 1,266

Alico Gest.Azion. Eur 07/11/13 1,315

Alico Aper.Indiciz.Eur 07/11/13 0,965

Alico Aper.Indiciz.Usa 07/11/13 1,244

Alico Aper.Indiciz.Glo 07/11/13 1,089

Alico Aper.Indiciz.Ita 07/11/13 0,792

Alico Liquidita’ 07/11/13 1,090

Alico R. Prudente 07/11/13 1,132

Alico R. Bilanciato 07/11/13 1,051

Alico R. Crescita 07/11/13 1,046

Alico R. Multi Comm. 07/11/13 0,711

Alico Multi Comm. 07/11/13 0,740

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Alico R. Peak Usa 2014 07/11/13 1,039

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Alico R. Peak Usa 2035 07/11/13 1,031

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Alico R. Peak Eur 2014 07/11/13 1,046

Alico R. Peak Eur 2015 07/11/13 1,078

Alico R. Peak Eur 2020 07/11/13 1,137

Alico R. Peak Eur 2025 07/11/13 1,120

Alico R. Peak Eur 2030 07/11/13 1,152

Alico R. Peak Eur 2035 07/11/13 1,033

Alico R. Peak Asia 2013 07/11/13 1,063

Alico R. Peak Asia 2014 07/11/13 1,091

Alico R. Peak Asia 2015 07/11/13 1,128

Alico R. Peak Asia 2020 07/11/13 1,225

Alico R. Peak Asia 2025 07/11/13 1,257

Alico R. Peak Asia 2030 07/11/13 1,302

Alico R. Peak Asia 2035 07/11/13 1,217

Alico Sec. Acc. 2016 07/11/13 0,982

Alico Sec. Acc. 2017 07/11/13 1,087

Alico R. Sec. Acc. 2017 07/11/13 1,124

Alico P.P. Asia 2013 07/11/13 1,087

Alico P.P. Asia 2014 07/11/13 1,122

Alico P.P. Asia 2015 07/11/13 1,151

Alico P.P. Asia 2020 07/11/13 1,233

Alico P.P. Asia 2025 07/11/13 1,240

Alico P.P. Asia 2030 07/11/13 1,234

Alico P.P. Asia 2035 07/11/13 1,222

Alico Long Investment 07/11/13 0,696

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Alico Agriculture 07/11/13 0,576

Alico Metals 07/11/13 0,610

07/11/13

Valori al 08/11/2013

EMG Ivy Asset Strategy A (EUR) EUR 1304,74www.aspecta.it

Sede secondaria di Milano: via Russoli 5 - 20143Sede legale: L 2453 Luxembourg . Goldbell 1 - Rue Eugène Ruppert, 5

APF-Linea bilanciata 07/11/2013 50,4700

APF-Linea europea 07/11/2013 94,7000

APF-Linea mondiale 07/11/2013 54,3800

APF-Linea nord america 07/11/2013 93,1100

Seven Stars Invest 07/11/2013 121,9500

UBS (Lux) Money Mkt Inv. EUR P-dist 14/06/2013 311,30

USB (Lux) Bd Fd EUR P Acc 14/06/2013 351,19

Fidelity Fd FPS Moderate Gr Fd A EUR 14/06/2013 10,5300

Templeton Growth (Euro) A Acc 14/06/2013 12,1600

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UNIDESIO 760071 11,851 01/11/2013

UNIDESIO 760072 11,188 01/11/2013

UNIDESIO 760073 11,225 01/11/2013

UNIDESIO760074 12,2040 01/11/2013

UNIDESIO 760075 12,529 01/11/2013

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UNIDESIO 760085 10,7090 01/11/2013

UNIDESIO 760087 12,0940 01/11/2013

UNIDESIO 760088 11,3720 01/11/2013

UNIDESIO 760091 11,6240 01/11/2013

UNIDESIO 760092 11,3170 16/08/2013

UNIDESIO 760095 10,5270 01/11/2013

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UNIDESIO 760098 11,714 01/11/2013

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UNIDESIO 760100 11,3180 01/11/2013

UNIDESIO 760102 10,910 01/11/2013

UNIDESIO 760104 10,7650 01/11/2013

UNIDESIO 760105 10,7410 01/11/2013

AZZOAGLIO CONSERVATIVO 6,3650 31/10/2013

AZZOAGLIO DINAMICO 4,8790 31/10/2013

AZZOAGLIO EQUILIBRATO 6,0370 31/10/2013

UNIDESIO PRUDENTE 11,1520 01/11/2013

UNIDESIO MODERATO 10,9110 01/11/2013

UNIDESIO ATTIVO 10,7290 01/11/2013

UNIDESIO VIVACE 10,1160 01/11/2013

OBBLIGAZIONARIO MISTO 10,3760 01/11/2013

AZIONARIO EURO 8,6120 01/11/2013

AZIONARIO GLOBALE 10,0950 01/11/2013

INDEX TOP 22 118,8900 30/10/2013 A+/S&P

THREE 2009 101,5600 31/07/2013 AA-/S&P

INDEX SIX 2009 103,4460 30/10/2013 AA-/S&P

FTSE MIB 98,1500 06/11/2013

FTSE MIB 2010 97,1120 06/11/2013

EUROSTOXX 50 - 2010 98,8670 06/11/2013

DUAL INDEX - 2013 87,8570 06/11/2013

INDEX EURO DIVIDEND - 2013 88,5970 06/11/2013

INDEX TRENTA 2011 104,2680 06/11/2013

INDEX FOUR E 50 - 2011 104,2030 06/11/2013

INDEX STOXX EUROPE - 2011 103,4280 06/11/2013

EUROSTOXX 50 - 2012 101,4710 06/11/2013

PREVIMISURATO 12,8680 31/10/2013

PREVIBRIOSO 11,6200 31/10/2013

PREVIDINAMICO 12,6970 31/10/2013

LINEA 1 11,9950 31/10/2013

LINEA 1 - FASCIA A 12,4060 31/10/2013

LINEA 1 - FASCIA B 12,1040 31/10/2013

LINEA 2 11,9280 31/10/2013

LINEA 2 - FASCIA A 12,1610 31/10/2013

LINEA 2 - FASCIA B 12,2160 31/10/2013

LINEA 3 11,8310 31/10/2013

LINEA 3 - FASCIA A 11,9830 31/10/2013

LINEA 3 - FASCIA B 12,8440 31/10/2013

UNIDESIO 760106 11,3650 01/11/2013

UNIDESIO 760109 11,2630 01/11/2013

UNIDESIO 760110 10,8480 24/05/2013

UNIDESIO 760124 11,498 26/07/2013

UNIDESIO 760125 11,5190 01/11/2013

UNIDESIO 760129 11,741 01/11/2013

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UNIDESIO 760133 11,1420 01/11/2013

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UNIDESIO 760140 11,5490 01/11/2013

UNIDESIO 760141 10,3100 01/11/2013

UNIDESIO 760145 11,6920 01/11/2013

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UNIDESIO 760156 10,277 01/11/2013

UNIDESIO 760157 11,6290 01/11/2013

UNIDESIO 760158 10,2240 01/11/2013

UNIDESIO 760159 11,2120 01/11/2013

UNIDESIO 760160 10,9550 01/11/2013

UNIDESIO 760163 10,1540 01/11/2013

UNIDESIO 760167 10,896 01/11/2013

UNIDESIO 760169 11,7160 01/11/2013

UNIDESIO 760170 11,1560 01/11/2013

UNIDESIO 760173 10,9840 01/11/2013

UNIDESIO 760174 11,1300 01/11/2013

UNIDESIO 760179 10,922 01/11/2013

UNIDESIO 760180 11,0930 01/11/2013

UNIDESIO 760181 11,1400 01/11/2013

UNIDESIO 760182 8,7910 01/11/2013

UNIDESIO 760183 10,814 01/11/2013

UNIDESIO 760184 10,7790 01/11/2013

UNIDESIO 760185 10,7880 01/11/2013

UNIDESIO 760186 10,7200 01/11/2013

UNIDESIO 760187 10,9480 01/11/2013

UNIDESIO 760188 10,6750 01/11/2013

UNIDESIO 760189 10,9590 01/11/2013

UNIDESIO 760191 10,384 01/11/2013

UNIDESIO 760192 11,0200 01/11/2013

UNIDESIO 760193 11,0070 01/11/2013

UNIDESIO 760198 8,4620 01/11/2013

UNIDESIO 760201 10,760 01/11/2013

UNIDESIO 760202 11,0630 01/11/2013

UNIDESIO 760203 11,6820 01/11/2013

UNIDESIO 760205 10,6920 01/11/2013

UNIDESIO 760206 10,4840 01/11/2013

UNIDESIO 760210 10,695 01/11/2013

UNIDESIO 760216 10,044 01/11/2013

BILANCIATO 10,4960 01/11/2013

CONSERVATIVE 10,3440 01/11/2013

BOND MIX 10,4690 01/11/2013

BALANCED 10,8730 01/11/2013

GLOBAL EQUITY 12,2840 01/11/2013

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO BREVE TERMINE 10,2810 01/11/2013

UNIDESIO OBBLIGAZIONARIO MEDIO TERMINE 10,7590 01/11/2013

UNIDESIO AZIONARIO AREA EURO 10,3330 01/11/2013

UNIDESIO AZIONARIO INTERNAZIONALE 12,0060 01/11/2013

SCK DYNAMIC 100,00 14/06/2013 A+/S&P

S&BRIC 8-40 108,00 10/07/2013 A2/S&P

S&BRIC 8-40 SECOND EDITION 124,31 10/07/2013 A2/S&P

HELVETIA 4-30 103,21 06/11/2013

HELVETIA QUATTRO.10 99,8822 06/11/2013

HELVETIA WORLD EQUITY 122,1100 05/11/2013

HELVETIA EUROPE BALANCED 188,1800 05/11/2013

HELVETIA WORLD BOND 214,6200 05/11/2013

HELVETIA GLOBAL BALANCED 157,0300 05/11/2013

HELVETIA GLOBAL EQUITY 104,5100 05/11/2013

LINEA GARANTITA 11,7430 31/10/2013

LINEA BILANCIATO 12,4990 31/10/2013

LINEA OBBLIGAZIONARIO 11,7480 31/10/2013

LINEA AZIONARIO 8,9630 31/10/2013

HELVETIA MULTIMANAGER FLESSIBILE 10,9500 05/11/2013

HELVETIA MULTIMANAGER EQUITY 10,9500 05/11/2013

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50 Lunedì 11 Novembre 2013 O F F R O L AVO R OO F F R O L AVO R OO F F R O L AVO R Opossesso dell’attestato HACCP in corso di validità. Si offre contratto a tempo determinato, con possibilità di proroghe.Sede di lavoro: Varese e provincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al tratta-mento dei dati personali a: [email protected]

MagazziniereArticolo1 ricerca per azienda del settore Metalli:1 Magazziniere.La risorsa si occuperà di:gestione magazzino (ricezione e stoccaggio merci);preparazione documenti di trasporto.Si richiede:Esperienza pregressa;patentino per uso muletto;uso pc.Si offre iniziale contratto a tempo determinato di 15 giorni più proroghe. Sede di Lavoro: Novate Milanese (MI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a [email protected]

Operatore Telefonico Outbound

Articolo1 ricerca per società leader nei servizi di gestione del credito:10 Operatori Telefonici Outbound.Le risorse svolgeranno un’attività telefonica outbound con l’obiet-tivo di fissare appuntamenti per i responsabili della riscossione del debito.Si richiede:diploma di scuola media superiore;esperienza pregres-sa nel ruolo o comunque maturata nel settore recupero crediti;buona conoscenza del Pacchetto Office.Completano il profilo ottime doti relazionali, proattività serietà e di-screzione. Si offre contratto full-time di 3 mesi prorogabile con possibilità di assunzione a tempo indeterminato (5° liv. CCNL Commercio).Sede di lavoro: Milano centro. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di inte-resse e l’autorizzazione al trattamen-to dei dati personali a [email protected] Articolo1

ScaffalistaArticolo1 ricerca per azienda settore Gdo.10 Scaffalisti.Le risorse si oc-cuperanno di:sistemazione merce a scaffale;rifornimento banchi freschi.Si richiede:pluriennale esperienza nel ruolo maturata in aziende di me-die-grandi dimensioni;disponibilità immediata;disponibilità a lavorare a chiamata, su turni anche festi-vi in fascia oraria 5-24;scarpe antinfortunistica;automuniti.Sede di lavoro: Nerviano (MI). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Puglia

MacellaioArticolo1 ricerca per Azienda ope-rante nel settore GDO:1 Addetto al banco macelleria.Il candidato si occuperà della gestione in piena autonomia del banco macelleria.Requisiti: pregressa esperienza nella medesima mansione, rapidità, rispetto delle norme Haccp, sen-

so dell’igiene, predisposizione al contatto con il pubblico.È requisito indispensabile il possesso di atte-stato HACCP in corso di validità.Si richiede:flessibilità oraria e dispo-nibilità al lavoro su turni e nei fine settimana;licenza media/diploma di maturità.Orario di lavoro: full time.Si offre contratto di lavoro a tempo determinato.Sede di lavoro: San Severo (Fg). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Ristorazione

Lombardia

Addetto MensaArticolo1 ricerca Per azienda clien-te operante nella ristorazione col-lettiva (mense aziendali, ospedali e caserme):5 addetti mensa.I can-didati sono disponibili per sostitu-zioni ferie/malattie o per picchi di lavoro. (compresi week-end e fe-stivi).Si richiede: esperienza pre-gressa nel ruolo; attestato HACCP in corso di validità;disponibilità immediata.Orario: 3/4 ore nella Fascia oraria 8.00-20.00.Sede di lavoro: Milano e provincia, Pavia e provincia, Lodi e provincia, Cremona e provincia, Monza e provincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:[email protected]

CuocoArticolo1 ricerca Per azienda cliente operante nella ristorazio-ne collettiva (mense aziendali, ospedali e caserme): Cuochi e aiuto cuochi. I candidati sono di-sponibili a lavorare con contratto part-time su turni dal lunedì alla domenica. Si richiede:Esperienza nel ruolo, HACCP;camice e scar-pe antifortunistiche.Sedi di la-voro: Milano e provincia, Pavia e provincia, Lodi e provincia, Cremona e provincia, Monza e provincia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:[email protected]

Puglia

Cuoco SushiArticolo1 ricerca per azienda del settore HORECA.1 Cuoco Sushi.La risorsa riporta diret-tamente al responsabile e co-nosce in maniera approfondita la cultura della cucina giap-ponese. Si richiede:Esperienza pregressa;Ottima dimestichezza nella sfilettatura del pesce e nella preparazione di Sushi, Sashimi, Tempura ecc.;Conoscenza del-la lingua italiana;Disponibilità immediata;Orario di lavoro: da definire.Contratto: Da Definire.Sede di lavoro: Provincia di Bari. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato cur-riculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’au-torizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Articolo1

Stage

Lombardia

Analista ProgrammatoreActl sportellostage, ricerca per grande azienda operante nella con-sulenza informatica con tutti i più grandi gruppi del settore una figura da inserire come analista program-matore.azienda che offre lo stage: omicron sistemi srl. Area di inse-rimento: informatica. Descrizione dello stage:sviluppo software ed assistenza tecnica software.luogo dello stage: milano. Durata in mesi: 5. Data di inizio prevista: 10-2013. Titolo di studio richiesto:laurea di primo livello - nuovo ordinamento (corsi di 3 anni)informatica. Facili-tazioni previste:tipologia: rimborso spese mensile €800gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le per-sone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected] - tel 02 58430691Actl sportellostage

CommercialeActl sportellostage, ricerca per grande azienda operante nella consulenza informatica con tutti i più grandi gruppi del settore una figura da inserire per stage commer-ciale. Azienda che offre lo stage: infoweb srl. Area di inserimento: commerciale – marketing - vendite. Descrizione dello stage:infoweb srl e’ una casa editrice che dal 2000 opera esclusivamente in internet con i portali www.infobuild.it e www.infobuildenergia.it architetti, ingegneri, geometri, uffici tecnici di imprese edili, rivenditori, aziende produttrici e tutti gli operatori tec-nici del settore, trovano sui portali tutte le informazioni che quotidia-namente posso loro servire per meglio svolgere la propria attività professionale. Il candidato affian-cherà il suo tutor nella ricerca di clienti attraverso contatti telefonici su database fornito da infoweb, con-tatti diretti con visite in azienda e presenza a fiere di settore. Svolgerà le sue attività sulla sede operativa di milano ed affiancherà i commerciali senior negli incontri presso le azien-de clienti in lombardia, triveneto e piemonte. Luogo dello stage: mila-no. Durata in mesi: 5. Data di inizio prevista: 10-2013.titolo di studio richiesto:laurea di primo livello - nuovo ordinamento (corsi di 3 anni) scienze della comunicazione.facili-tazioni previste:tipologia: rimborso spese mensile €600gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. Le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected] - tel 02 58430691Actl sportellostage

SegretariaActl sportellostage, ricerca per grande azienda operante nella con-sulenza informatica con tutti i più grandi gruppi del settore una figura da inserire come: segreteria. azienda che offre lo stage:fiso med service srl. Area di inserimento: segreteria – gestione clienti – customer care.La risorsa si occuperà delle seguenti mansioni: segreteria, gestione clien-ti, customer care, rapporti con le asl, gestione magazzino.luogo dello stage: varese durata in mesi: 5.data di inizio prevista: 10-2013. titolo di studio richiesto: laurea di primo

livello – nuovo ordinamento (3 an-ni).facilitazioni previste: rimborso spese € 400 mensili. gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a [email protected] - tel 0332 287603.Actl sportellostage

Segreteria AmministrativaActl sportellostage, ricerca per grande azienda operante nella consulenza informatica con tutti i più grandi gruppi del settore una figura da inserire come: segreteria amministrativa. Azienda che offre lo stage: studio professionale asso-ciato. Area di inserimento: ammini-strazione - contabilita’ – segreteria.Descrizione dello stage: ragioniera con funzioni di segretaria ammi-nistrativa contabile. Conoscenze informatiche richieste: internet e posta elettronica - b2 - livello buono.sistemi operativi windows (2000/xp/vista/7) - b1 - livello discreto.strumenti di office auto-mation - b1 - livello discreto.luogo dello stage: milano.durata in mesi: 3.data di inizio prevista: 10.2013.Titolo di studio richiesto: diploma di ragioneria.facilitazioni previste: indennità di partecipazione da concordare in fase di colloquio. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’auto-rizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected] - tel 02 58430691Actl sportellostage

Stage Palestra Delle Professioni Digitali

Actl sportellostage, ricerca per grande azienda operante nella consulenza informatica con tutti i più grandi gruppi del settore una figura da inserire per stage palestra delle professioni digitali.Azienda che offre lo stage: Actl – sportello stage. Area di inserimento: com-merciale – marketing – vendite. Descrizione dello stage: l’associa-zione prospera, in collaborazione con accenture italia s.p.a., expo generation - progetto speciale expo 2015 di confindustria, assolombar-da, federturismo e sportello stage-actl, promuove il progetto formativo palestra delle professioni digitali. palestra delle professioni digitali nasce con l’obiettivo di aumentare le possibilità di impiego dei giovani talenti ad oggi inoccupati tramite lo sviluppo delle competenze neces-sarie ad intraprendere un percorso professionale in ambito digitale, area attualmente emergente nel mercato del lavoro nazionale. il per-corso, accessibile per il 2013/2014 ad un gruppo ristretto di giovani selezionati in collaborazione con le aziende che aderiscono al progetto, si svolge a milano e ha una durata di 5 settimane. le lezioni alternano formazione in aula, online e vir-tuale, momenti di studio di casi di successo, attività di laboratorio e di confronto con testimonianze del top management di primarie realtà aziendali. luogo dello stage: milano.durata in mesi: 4.data di inizio prevista: 11-2013.titolo di studio richiesto:laurea di primo li-vello - nuovo ordinamento (corsi di 3 anni) filosofia, lingue e letterature straniere, sociologia. gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posi-zione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a:

[email protected] - tel 02 58430691Actl sportellostage

Web MarketingActl sportellostage, ricerca per grande azienda operante nella con-sulenza informatica con tutti i più grandi gruppi del settore una figura da inserire per stage web marketing.Azienda che offre lo stage: delta sicurezza elettronica srl.area di inserimento: commerciale - mar-keting – vendite.Descrizione dello stage:sviluppo web-marketing in collaborazione con il responsabile commerciale. Creazione campa-gne di mailing. Aggiornamento e sviluppo portale web dell’azien-da. Contatto diretto telefonico su specifiche iniziative commerciali rivolte ai clienti.Luogo dello stage: milano.Durata in mesi: 5.data di inizio prevista: 10-2013.Titolo di studio richiesto:laurea di primo livello - nuovo ordinamento (corsi di 3 anni).informatica.facilitazioni previste:tipologia: rimborso spese mensile da concordare in fase di colloquio, buoni pasto.Inviare cv con riferimento alla posizione di interesse e autorizzazione al tratta-mento dei dati personali al seguente indirizzo mail: [email protected] - tel 02 58430691Actl sportellostage

Tecnici

Lombardia

Tecnico ManutentoreArticolo1 ricerca per azienda del settore Ingegneristico 2 Tecnici Manutentori Settore Sicurezza Fisica.Le risorse si occuperanno di:installazione di impianti elet-trici; manutenzione; compilazio-ne modulistica;sopralluoghi.Si richiede:almeno 3 anni di espe-rienza pregressa nel ruolo;diploma tecnico.Si offre contratto a tempo determinato della durata di 6 mesi prorogabili.Sede di Lavoro: Lom-bardia. Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interes-se e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

Venditori

Campania

Addetto Alla VenditaArticolo1 ricerca per azienda operan-te nel settore GDO:1 Addetto Alle Vendite - Categorie Protette (L.68/99) – INVALIDI.Il candidato si occuperà della vendita assistita, promozione del prodotto, gestione magazzino e deve aver maturato esperienza nel ruolo, preferibilmente nel settore dell’abbigliamento sportivo. Orienta-mento al cliente, solarità, entusiasmo, motivazione, disponibilità oraria ed affidabilità completano il profilo.Si richiede:Appartenenza alle Categorie Protette (L.68/99);Doti organizzative, capacità di lavoro sotto stress.Diplo-ma di scuola media superiore.L’orario di lavoro è part time con disponibilità a turni nel fine settimana.Si offre contratto di assunzione diretta in azienda. Sede di lavoro: Monte-corvino Pugliano (Sa). Gli annunci sono rivolti a candidati ambosessi. le persone interessate possono inviare un dettagliato curriculum indicando il riferimento alla posizione di interesse e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali a: [email protected]

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* Rating della Società Incorporante Madre Unicredit S.p.A. - (1) La Compagnia assume integralmente il rischio di controparte

PROSPETTO DEI VALORI CORRENTIDELLE POLIZZE INDEX LINKED

DATA ULTIMA QUOTAZIONE AL 31 OTTOBRE 2013

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY | S&P | FITCH EMITTENTE OPZIONE MOODY | S&P | FITCH 31/10/2013 OBBLIGAZIONARIO

Index Up 1-2008 99,430 MORGAN STANLEY Baa1 | A- | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A

CARISMI Più Certezza 8 99,770 UNICREDIT S.p.A. Baa2 | BBB | BBB+* SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A

Carismi Più Certezza 9 99,200 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A

PRODOTTO INDEX VALORE AL EMITTENTE TITOLO MOODY | S&P | FITCH EMITTENTE OPZIONE MOODY | S&P | FITCH 31/10/2013 OBBLIGAZIONARIO

Lombarda vita 6&6 105,100 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - COMMERZBANK AG Baa1 | A- | A+

Lombarda vita 6&6 New 104,760 MORGAN STANLEY Baa1 | A- | A ABN AMRO BANK NV A3 | A | A

Lombarda Vita Best of Euro-USA 2008-2014 114,560 ABN AMRO BANK NV A3 | A | A SOCIETÉ GENERALE A2 | A | A

Lombarda Vita BRIC 40 “5 + 5” 105,000 NIBC Bank NV - | (1) | - CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A | -

LOMBARDA VITA BRIC 40 “5,10 + 5,10” 104,720 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - BNP PARIBAS A2 | A+ | A+

Lombarda Vita Classic Markets 104,183 CREDIT SUISSE INTERNATIONAL A1 | A | -

Lombarda Vita Classic Markets New 105,070 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - BANCO BILBAO SA Baa3 | BBB- | BBB+

Lombarda Vita Euro Sector 105,330 MEDIOBANCA S.p.A. - | BBB | - FORTIS BANK SA A2 | A+ | A+

Lombarda Vita Euro Sector New 105,190 BANCA IMI S.p.A. - | BBB | BBB+ BNP PARIBAS A2 | A+ | A+

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