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Medicina dello SportUniversità degli Studi di Perugia

Postura e sport

Lo sportcome welfare

di promozione

Lo sport italianosta respirando

Bellezza e benessere

Il corpo in scenaalla ricerca

del sé autentico

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Centri SportiviAziendali Industriali

Perugia

Accuratezza della visita medico-sportiva 03Università degli Studi di Perugia

Bellezza e Benessere 04Dott. Rinaldo Tieri

Postura e Sport 05Dott.ssa Angelica Albolino

Podologia e riflessologia plantare 06Dott.ssa Stefania Rossi Barilozzi

Teatro e Sport, maestri di vita 07Dott. Alessandro Lupi

Il nuoto come sport del benessere 08Dott.ssa Simonetta Simonetti Dott.ssa Claudia Ceravolo

Lo sport come welfare di promozione 10Dott.ssa Ornella Bellini

Il ciclismo umbro orgoglioso della sua storia 11Dott. Carlo Roscini

Comunicazione e Benessere 12Dott.ssa Flavia Baldassarri

Lo sport italiano sta respirando 16Dott. Massimo Bistocchi

Il corpo in scena Alla ricerca del sé autentico 17D.ssa Maria Donata Mezzetti

Intervista alla dott.ssa Nella Bucciero 18

SOMMARIO

Num

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vato

ai S

oci

Presidente Wealth Planet VillageConsigliere Provinciale C.S.A.IN.

Centri Sportivi Aziendali Industriali - Perugia

Massimo Patiti

Vice Presidente Wealth Planet VillageEmanuele Lana

Presidente C.S.A.IN.Centri Sportivi Aziendali Industriali - Perugia

Raffaele Germini

Presidente Polisportiva Colli del TezioStefano Prosperini

Presidente ASD Volley Colli del TezioSergio Pincicatti

Progetto graficoMirco Polidori

Un Palazzetto per Amico

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È ormai certo che la visita medico-sportiva rappresenta uno dei mo-menti preventivi più importanti della nostra vita.Se consideriamo la nostra piccola Regione Umbria, sono circa 40.000gli abitanti più o meno giovani che annualmente si sottopongono avisita medico sportiva sia agonistica che ludico-amatoriale (5% dellaintera popolazione umbra). In precedenti edizioni abbiamo più voltesottolineato l’importanza della accuratezza diagnostica della visitamedico-sportiva e soprattutto la scelta del protocollo di visita idealein relazione alle problematiche riscontrate nel corso della visita stessae dopo approfondita anamnesi personale e familiare.L’esperienza del nostro centro, ormai decennale, ci permette di affer-mare quanto sia importante associare ad un’attenta lettura elettro-

cardiografica prima, durante e dopo sforzo, un esame ecocardiograficoalla prima visita medico-sportiva soprattutto se in età adolescenziale:questa semplice metodica non invasiva ci consente di poter diagno-sticare patologie congenite e/o acquisite spesso subcliniche ed asin-tomatiche potenzialmente in grado di provocare eventi avversi soprat-tutto durante attività sportiva anche se non ad elevato impegnocardiovascolare.Affermiamo inoltre che non meno importanti sono i monitoraggi dellapressione arteriosa-24h e dell’elettrocardiogramma-24h. Soprattuttol’ecg-dinamico secondo Holter è in grado di dirimere dubbi diagnosticidel ritmo cardiaco e non solo (alterazioni della ripolarizzazione e dellaconduzione atrio-ventricolare).

- VAB (valvola aortica bicuspide) 48 casi (10 casi complicati da dilatazione aneurismatica aorta ascendente)

- PVM (prolasso valvolare mitralico) 29 casi

- C.I. (cardiopatia ischemica) 2 casi

- CARVD (cardiopatia aritmogena ventricolo dx) 3 casi

- CMI (cardiomiopatia ipertrofica) 3 casi

- CMD (cardiomiopatia dilatativa) 3 casi

- S. B. (sindrome di Brugada) 1 caso

- W.P.W (sindrome di Wolff-Parkinson-White) 3 casi

- SQTL (sindrome del QT lungo) 1 caso

- DIA (difetto interatriale - aneurisma del setto interatriale) 15 casi e 5 con forame ovale pervio (FOP)

- Anomalia di Ebstein 1 caso

M E D I C I N A D E L L O S P O R T

CENTRO DI MEDICINA SPECIALISTICA DELLO SPORT“Fondatore: Prof. Ruggero Rossi”

Università degli Studi di Perugiaconvenzionato con Azienda Ospedaliera di Perugia

Direttore: Prof. Mauro BacciResponsabile: Dr. Ivo Parisse

Collaboratori: Dott.Primo Pensi - Dott.Andrea Batini - Dott.ssa Antonella Primerano - Dott.Stefano Sabatini - Dott.ssa Michela Pesciaioli

UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA DIPARTIMENTO DI MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE

Accuratezza della visita medico-sportivaper la diagnosi di patologie cardiache quasi sempre silenti:

casistica del nostro Centro

(le patologie sopraelencate controindicano quasi sempre, soprattuttose complicate, l’idoneità allo sport di tipo agonistico)

...e tante altre condizioni patologiche come: ipertensione arteriosasistemica, diabete giovanile o di tipo 1, piccolo male, grande male,epilessia etc tutte in grado di arrecare problemi in condizioni edambienti sportivi non “ideali”.

ConclusioniNon vogliamo spaventare o preoccupare chi legge questo breve arti-colo, soprattutto i genitori, che riassume l’attività ambulatoriale delCentro di Medicina Specialistica dello Sport ma vogliamo solo trasmet-tere un messaggio molto importante per i lettori e soprattutto percoloro che praticano attività sportiva: “lo sport è un momento fonda-mentale della nostra vita quotidiana per socializzare, per aumentarela performance e pertanto va tutelato in tutti i suoi aspetti e quindianche con una corretta visita medico sportiva almeno annuale”.

PRINCIPALI PATOLOGIE DIAGNOSTICATE DURANTE VISITA MEDICO-SPORTIVA:

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Scriveva Nietzsche che “ la bellezza parla convoce sommessa” ma oggi essa urla in ogniangolo di strada nella grande confusionedell’immagine e dell’apparire: tutto deveessere bello e solo questo ha voce e dignità.Il bello viene cercato e perseguito a tutti icosti in ogni momento ed in ogni luogo comese dovesse essere una costante della nostravita e non un evento raro e per questogratificante ed esaltante: l’incontro con ilBello, appunto, momento di emozione intensache pervade lo spirito elevandolo ad unanuova percezione del Creato.

Si definisce così il grande paradossocontemporaneo, il nostro mondo insegueforsennatamente la Bellezza, ma non sa piùche cosa essa sia, ne ha smarrito il senso edil significato.

La ricerca diventa allora incerta, frustrante,dispersiva nel vano tentativo di trovare ciòche purtroppo più non si conosce.

Il risultato, allora è il trionfo del brutto, omeglio della “cosmesi” che cerca di verniciare

di bello ciò che è e rimane irrimediabilmentebrutto.

Si insegue la parodia del Bello sempre piùconvinti che quella ne sia l’essenza autenticae ci si abitua a giudicare con occhi appannatie spesso strabici.

Ecco, allora, che questa estetica pervasiva efuorviante, applicata a tutte le cose creandoscale di valore false e subdole, sfociainevitabilmente in un mondo desolatamenteprivo di qualsiasi luce di Bellezza.

Non basta: questo giudizio estetico corrompepian piano anche la morale piegandola esoggiogandola a criteri di gusto per cui il beneo il male dipendono unicamente dal ns.gradimento e dal nostro piacere ed a questoadattiamo sempre più i nostri stili di vita.

Questo è vero soprattutto per i popoli delmediterraneo abituati da secoli a sottolinearel’aspetto estetico di un evento o di un aspettodella vita, a differenza della cultura dei paesidel nord Europa: infatti noi siamo soliti usare

espressioni come “ una bella cena” , “un belpiatto”, “un bell’incontro”, “una bella giornata”,“un bel sonno” e così via, laddove altreculture utilizzerebbero i termini di “buono” o“piacevole”.Noi, più di altri, usiamo il metro dell’estetica,per valutare i fatti della ns. vita e ciò cheaccade intorno.

Un altro pericolo si affaccia alle porte:purtroppo sfugge sempre più il valore dellaVerità profonda in cambio della “simulazione”,ma simulare la Bellezza significa simulare lagioia di vivere, il Ben-essere, il senso di unavita equilibrata e quindi felice.

Dietro la Simulazione c’è il nulla, ed ecco ilnuovo Nichilismo contemporaneo: la realtàè apparenza e nient’altro che apparenza mal’apparenza si identifica con il nulla ed alloraviviamo una realtà che non esiste: per cui il“male di vivere” , il disagio sociale, la ricercadi facili piaceri o paradisi artificiali, la difficoltàad intrattenere rapporti normali tra le personespesso anche i propri familiari .Si rompe definitivamente quel legameprofondo tra “Bellezza e Verità” che haaccompagnato la cultura e la fisosofia persecoli, dalla classicità greca ai giorni nostri:da Platone a Kant, ad Heidegger per cuil’essenza più profonda della bellezza sta nellacontemplazione della verità.

Ma allora dobbiamo rassegnarcidefinitivamente all’idea che la bellezza, comela vive il mondo contemporaneo, non sia piùstrumento di conoscenza del mondo, ma soloun inganno privo di ogni legame con la realtà-verità?No! Non rassegniamoci, il Bello non vainventato né costruito esso è nelle cose: nellaNatura, nell’Uomo, nel mondo che ci circonda,va solo disvelato, va tolto il velo, appunto, chelo cela al nostro sguardo, ma probabilmenteoccorre cercarlo con gli occhi disincantati,liberi ed ingenui di un bambino.

Ridiamo forza e vigore al significato autenticodella Bellezza: solo nel Bello e attraverso ilBello ci è dato, a noi umani, di fare esperienzadi qualcosa che ci turba nel profondo, comese ne andasse di noi, della nostra vita e diquanto la rende degna di essere vissuta: lasua ricerca ci appaga e ci consola ridandosignificato alla nostra esistenza sempre inbilico tra il senso della vita e quello dellamorte.

Baudelaire si chiedeva se la Bellezzascaturisse dal più alto dei Cieli o da qualcheabisso infernale, facciamo si che sia vera laprima possibilità, in accordo con Dostoevskijche suggeriva che il mondo potrebbe esseresalvato dalla Bellezza.

Bellezza e Benessere

Poeti, artisti e pensatori si sono sempre interrogati su cosa fosse

il Bello, cercando nel sottile piacere offerto dal divino gioco delle

linee, delle curve e delle proporzioni un mezzo per accedere ai

segreti più nascosti della Natura, al grande mistero del Creato,

infine, al senso stesso della vita.

I N T R O D U Z I O N E

a cura del

Dott. Rinaldo Tieri

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In pratica la postura è il modo di stare inequilibrio del corpo umano sia esso fermoche in movimento e tale equilibrio è il risultatodell'adattamento delle varie strutture del cor-po: SNC, rachide, arti e loro interconnessionicon il mondo esterno. La postura è quindi ilmodo di essere e di relazionarsi dell’uomocon ciò che lo circonda, non solo legato afattori strutturali bensì intervengono nellasua determinazione anche i fattori biochimicie soprattutto psichici. Tutti i fattori determi-nanti la postura del soggetto, quali i sistemi:vestibolare e uditivo, visivo ed oculomotorio,stomatognatico, podalico e tutta la proprio-

Postura e Sport

cezione del corpo, possono, nel loro funzio-namento, creare dei disturbi più o meno ma-nifesti.

Una notevole importanza la possiamo darealla postura del soggetto sportivo, sia perquanto riguarda la ricerca della prestazione,ma soprattutto per quanto concerne la curae la prevenzione di infortuni.

Nei periodi di maggiore intensità dei carichidi allenamento, specialmente in vista di gareimportanti, alcuni atleti lamentano sintoma-tologie dolorose localizzate nel tratto lombo-sacrale. Salvo casi particolari di preesistentipatologie osteoarticolari, il dolore può deri-vare da:

Quello che lo studio della postura e la suaottimizzazione con un’adeguata riprogram-mazione, qualora sia necessaria, può darenella vita di un atleta è innanzi tutto un au-mento delle performance poiché uno schemafisiologico rende il gesto sportivo il menodispendioso possibile, ma anche una preven-zione degli infortuni perché uno schema nonfisiologico ovvero adattato oltre che esseredispendioso non è confortevole.

BIBLIOGRAFIA

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• Kendall, McCreary, I muscoli, VerducciEditore, quarta edizione, Roma 1997

• Martinelli E., Come Prevenire e Curareil Mal di Schiena, Fratelli Fabbri EditoreMilano. 2002, 4^ edizione

• Raimondi P., Vincenzini O., Martinelli E.et all., Teoria metodologia e didattica delmovimento compensativo rieducativipreventivo, Casa EditriceMargiacchi - Galeno, Perugia, ottobre 2003

• Sibilia P., Trattamento della scoliosiidiopatica nell’adolescenza.Gruppo di Studio della Scoliosi, 2006

• Tribastone F., Tribastone P., Compendio diEducazine Motoria Preventiva eCompensativa, Società Stampa Sportiva,Roma 2001

a cura della

Dott.ssa Angelica Albolino

P O S T U R O L O G I A

Insufficiente riscaldamento generale especifico

Residuo di tossine e congestione muscolare

Squilibrio di forza e di elasticità dellamuscolatura

Insufficiente utilizzo di esercizi di stretchingmuscolare e mobilità articolare dopo ogniallenamento.

Compressione continua della colonnavertebrale durante e dopo l’allenamento.

"La postura è una risposta globaledi accomodamento ad un certoambiente, una correlazione tra gliaspetti corporali e mentali delcomportamento" (Tribastone)

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Podologia e riflessologia plantare

“Tutto ciò che è buono è leggero,

tutto ciò che è divino

corre su piedi delicatiNietzsche

L’oggetto principale sia della podologia che dellariflessologia plantare è il piede considerato, però,da due prospettive diverse.Da un punto di vista podologico il piede è l’organointeso come insieme di ossa, muscoli, tendini,nervi e vasi che sostiene il corpo e permette diesplicare la funzione fondamentale di deambulare.Il podologo è un operatore sanitario che inpossesso di Laurea universitaria è abilitato asvolgere atti preventivi e/o terapeutici neiconfronti delle affezioni del piede dalla piùsemplice come l’ipercheratosi alla più complessacome la deviazione assiale delle dita. Inoltreutilizza strumentazioni diagnostiche tra i quali lapedana baropodometrica e solette a sensori;l’esame con il baropodometro aiuta nellaformulazione della diagnosi e nella realizzazionedi plantari personalizzati. Il podologo, infatti, attua

la prescrizione, l’ideazione, la realizzazione el’applicazione di ortesi, come ad esempio plantarifinalizzati a trattare le affezioni biomeccanichedella deambulazione. In conclusione il podologoagisce sul piano della prevenzione, cura eriabilitazione delle alterazioni del piede, anche inéquipe multidisciplinare.La riflessologia plantare è una tecnicaantichissima che si può dire sia nata con l’uomo.Le prime notizie, storicamente certe, sullariflessologia, ci vengono da un dipinto muralerinvenuto in una tomba egizia a Saqquarah: grazieai metodi di rilevazione del carbonio è stato datatonel 2330 a.C.. In questo primo dipinto è illustratal’applicazione del massaggio riflessogeno ai piedie alle mani.La riflessologia si basa sul principio che ognimalattia o disfunzione si manifesta per traslazionein una zona del corpo anche distanteanatomicamente dal punto dove l’anomalia haavuto origine: nel caso del “microsistema piede”ogni componente del corpo ha una sua proiezionesui piedi. Il “microsistema” è la rappresentazionedell’intero, cioè, il “macrosistema”. I filosofi di tuttii tempi riconobbero nell’osservazione dei fenomenivitali che l’informazione della parte è contenutanel tutto e quella del tutto nella parte. Goetheaveva osservato che “Nessun fenomeno si spiegain se stesso e da se stesso; solo l’osservazionenell’insieme di molti di essi, l’ordinamentometodico conducono alla fine a qualcosa chepotrebbe essere valida come teoria.” Anche inmedicina, ciò è ben noto attraverso lapluripotenzialità delle prime cellule umane le qualiportano in sé l’insieme delle possibilità didifferenziazione per lo sviluppo successivo inorgani, tessuti e sistemi. Il trattamento al“microsistema piede” può essere sicuramenteconsiderato come la terapia riflessa più antica,più diffusa e maggiormente inseritanell’esperienza terapeutica.La riflessologia si esplica con la digitopressione,principalmente esercitata con il pollice, checonsente di inviare un messaggio in grado distimolare le capacità di riequilibrio dell’organismomalato.I disturbi più comuni alleviati dalla riflessologiasono ansia, tensione nervosa, depressione,insonnia, cefalee di genesi differente, sindromecervicale o lombare, tensioni muscolari, limitazionifunzionali delle articolazioni, disturbi digestivi,dismenorrea ed altri disturbi funzionali del ciclomestruale.Il corpo ringrazia i piedi!

P O D O L O G I A

a cura della

Dott.ssa Stefania Rossi Barilozzi

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Teatro e sport evocano emozioni intense,suscitano stupore, provocano delusione,appagamento e dolore.Il teatro svolge un’importante azionecatartica, mitiga la violenza delle passioni erasserena l’animo, specialmente quandoporta sulla scena eroismi estremi e tragedieinimmaginabili, che dissolvono incubi, deliri

Teatro e Sport, maestri di vita

vibrare, poiché l’azione teatrale si fonda sucodici precisi, concepiti in funzione di un ritoche rende solidali attori e spettatori,avvolgendoli nello stesso pathos.Lo sport si esprime più semplicementeattraverso azioni giocose, ma il gioco, quandoè sperimentazione di vita, diventa eventodrammatico, con i suoi riti e un suo propriolinguaggio, che si manifesta con finte,attacchi, colpi inferti e parati.Il dramma è recitato a soggetto: la sorte deiprotagonisti non è stabilita da un destinotragico o da una passione folle, ma èdeterminata dal contesto nel quale ipersonaggi agiscono.Nell’agone sportivo ci sono regole darispettare e ogni atteggiamento trasgressivoviene stigmatizzato dall’immediata condannadel pubblico, che vuole riaffermare con forzaquei principi che fanno concepire lo sportcome simbolo di lealtà e giustizia.Ed è nell’ambito delle regole, che delimitanoil tempo e lo spazio di ogni azione, che iprotagonisti devono parlare con originalitàrinnovata.Lo stupore dello spettatore è quello discoprire ogni volta l’inimmaginabile“miracolo”, che l’inventiva del fuoriclasserealizza nei limiti angusti concessi dalregolamento.Ma in realtà chi è che scrive il copione delgioco? Non certo l’arbitro, né tanto menol’allenatore. Molto spesso l’opera segue uncanovaccio del tutto imprevisto, burlandosidi tutti e si sviluppa su sentieri nuovi esconosciuti.

Il dramma prosegue in una serie indefinita dicause ed effetti mossi dall’abilità deiprotagonisti, dal loro stato d’animo, dallecircostanze ambientali, dalla fortuna, chegioca sempre un ruolo determinante sull’esitofinale.È questo mistero che avvolge la fine deldramma il vero protagonista dello spettacolo.L’interpretazione è valorizzata dallarecitazione spontanea, dall’espressivitàgestuale dei protagonisti, quando esultanoper la vittoria, quando cadono in preda allosconforto per la sconfitta.E lì, sul tappeto o sul ring, in pista o sui campinon c’è fiction.Lo spettacolo è vero, le emozioni sono vere,sanguigne, autenticamente manifestate daun impegno e da una lotta che coinvolge tutti.Nell’agone il dolore è dolore, la fatica è fatica,il sangue è sangue vero, che scaturisce dallapelle e dall’animo umano.Per questo motivo ogni gara è guidata daun’etica che esige lealtà e rettitudine e ildominio delle emozioni.Una vita equilibrata è guidata da emozionicontrollate.Colui che vive senza slanci emotivi abita inun deserto affettivo.Chi, invece, è preda di continui turbamentidiventa vittima del caos.I moti dell’animo indotti da teatro e sport sonovissuti per libera scelta e, quindi, una voltasuscitati, riconosciuti e accettati devono poiessere valorizzati e indirizzati entro gli arginiin cui scorre la vita di relazione, al fine diottenere un’esistenza ricca di contenuti.

a cura del

Dott. Alessandro Lupi

S P O R T E C U L T U R A

e debolezze dell’animo.Ma la sua magia agisce anche attraversofavole affascinanti, che sfumano i confini frarealtà e sogno, e portano in primo pianofantasie, grandi ideali e nuove speranze.È proprio il nostro Io che viene sollecitato,attraverso simbologie e metafore, quandoassistiamo a uno spettacolo teatrale. Glispettatori entrano idealmente nei panni delgiusto, che punisce il malvagio, e sipurificano dal desiderio di vendetta controquel prossimo che li sovrasta e li umilia.Il teatro, però, esige che venga compreso ilsuo linguaggio ritmico, armonioso, melodicoe scenico.È infatti impossibile per lo spettatoredecodificare uno spettacolo teatrale, senzamettersi in gioco emotivamente, senza

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IL NUOTO COME SPORT DEL BENESSEREL’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)ha definito la salute come “uno stato dicompleto benessere fisico, mentale e socialee non la semplice assenza dello stato dimalattia o di infermità”.Non basta quindi curare, ma anche prevenire,informare, sensibilizzare, promuoverecomportamenti sani e orientati al benessere.La salute non è uno “stato”, ma è unacondizione dinamica di equilibrio frabenessere sociale, psichico e fisico che sifonda sulla capacità del soggetto di interagirecon l’ambiente in modo positivo, pur nelcontinuo modificarsi della realtà circostante.Per mantenere costante lo stato di equilibrio,è fondamentale l’attività motoria nelle suevarie espressioni.Il Nuoto è lo sport più adatto per raggiungerel’obiettivo Benessere. L’acqua è sinonimo disalute, benessere, divertimento, offre lapossibilità di vivere sensazioni di movimentonon esprimibili sulla terraferma; muoversi inambiente liquido costituisce un contestonuovo per “percepirsi” ed “ascoltarsi”.

VANTAGGI DEL NUOTOSe analizziamo l’attività natatoria troveremosicuramente più benefici che svantaggi. Tuttisono d’accordo nel riconoscere al nuoto leseguenti caratteristiche:

• È biologico! Ciascuno di noi ha allespalle almeno nove mesi di attivitàacquatica spontanea.

• È praticabile ad ogni età: aiuta lo sviluppoarmonico del bambino, mantiene in formal’adulto e rallenta l’invecchiamento muscolaredell’anziano.

• Aumenta la resistenza e la coordinazione.• Riduce il sovraccarico venoso degli arti

inferiori. La pressione idrostatica, cheaumenta con la profondità, esercita unbenefico effetto compressivo centripeto sulsistema vascolare, normalizzando lafunzione circolatoria e riducendo eventualiedemi distali.

• Migliora il funzionamento dell’apparatomuscolo-scheletrico, cardiocircolatorio erespiratorio.

• È uno sport completo e con riduzione delrischio traumatologico. Virtualmente

siamo in un ambiente privo di rischi perarticolazioni, muscoli ed ossa; i movimentisono eseguiti a bassa velocità, conriduzione dell’accelerazione edecelerazione.

• Riduce il sovraccarico gravitazionale perassenza di compressione sulle struttureossee portanti. L’acqua è l’unico ambienteche permette il movimento in uno spaziotridimensionale!

• È una buona forma di esercizio aerobico.• Aumenta la capacità polmonare.• È rilassante. Si ha la possibilità di provare

sensazioni nuove, di muoversi nel silenziodel mondo acquatico, in un continuomassaggio ed in una diversa percezionedello spazio, del peso e del tempo.L’armonia e il silenzio dell’acqua facilitanoil rilassamento delle tensioni psicofisiche.

• È divertente: in acqua si possono svolgerenumerose attività in modo semprediverso. La relativa facilità nell’eseguiregli esercizi, procura al soggetto unasensazione di libertà e favorisce il buonumore e la socializzazione.

• È consigliato in gravidanza: migliora latonicità e rinforza la muscolatura senzagenerare tensioni su tendini earticolazioni;favorisce la circolazione e l’apporto disostanze nutritive a tutto l’organismo conun notevole contributo allo sviluppoottimale del feto; migliora il controllo e laconsapevolezza dell’atto respiratorio;produce energia emozionale positiva erilassamento psicologico.

Il nuoto come sportdel benessere

Dott.ssa Simonetta Simonetti

Docente di TTD degli Sport NatatoriCorso di Laurea in Scienze Motorie e Sportive, Università degli Studi di Perugia

Dott.ssa Claudia Ceravolo

Medico ChirurgoSpecialista in Medicina Fisica e Riabilitazione

S P O R T

PREVENZIONE RIEDUCAZIONERIABILITAZIONE

ARMONIZZAZIONEMUSCOLO-SCHELETRICA

SALUTE

BENESSERE

DIVERTIMENTO

NUOTO

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TEMPERATURA DELL’ACQUAL’acqua viene impiegata in modo diverso aseconda della temperatura, la quale deveessere inversamente proporzionale all’entitàdell’impegno muscolare e al tipo di attivitàfisica.

Bagni termali 35-37°Riabilitazione passiva 33-34°Riabilitazione attiva e neonati 31-32°Riabilitazione attiva 2° stadio 29-31°Nuoto/relax - corsi nuoto- gravidanza eginnastica in acqua 28-30°Nuoto agonistico 25-28°

VANTAGGI DEL NUOTO E DEGLI ESERCIZI INACQUA IN AMBITO RIEDUCATIVOL’attività natatoria è utilizzata non solo per ilricondizionamento motorio, ma anche ascopo preventivo e rieducativo.Le metodologie acquatiche vengonoimpiegate:

• nelle disabilità;• nelle patologie ortopediche e

traumatologiche (particolarmente utilenei politraumatismi);in reumatologia, graduando l’intensitàdella stimolazione motoria;

nelle patologie neurologiche (para etetraplegie, emiplegie, sclerosi multipla,paralisi cerebrali infantili, ecc.);in ambito cardio-pneumologico: neiprogrammi di riadattamento allo sforzodei cardiopatici e in alcune forme di asma.

Qualunque sia il tipo di attività svolta in acqua(ludica, preventiva o rieducativa) è

fondamentale essere in grado di dosare iltipo di lavoro.Ogni esercizio proposto può esseremodificato:

• applicando galleggianti;• variando la lunghezza della leva;• variando il peso applicato al segmento

corporeo;• aumentando o diminuendo la velocità di

esecuzione del movimento;• aumentando o riducendo la superficie del

corpo che si muove.Per queste peculiarità il nuoto e tutte leattività che si svolgono in ambiente acquaticopossono avere una grande valenzarieducativa, sociale e ricreativa econtribuiscono al raggiungimento delbenessere inteso in senso più ampio.

BIBLIOGRAFIA

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In Italia si è allungata l’età media dellepersone a seguito della sconfitta di malattiealcuni decenni fa mortali, del serviziosanitario nazionale pubblico, dell’aumentodella qualità della vita e di migliori condizionimateriali. Per contro sono in rapido aumentonegli adulti, nei bambini e negli adolescentiquadri morbosi come l’obesità, le malattievascolari e del metabolismo, l’ipertensionearteriosa. Fenomeni, questi ultimi, chep o s s o no app a r tener e a s og g e tt igeneticamente predisposti, ma che sonofavoriti da fattori insiti nella società deiconsumi e negli stili di vita da essa indotti.In nome di una convinzione molto diffusa emolto pregiudizievole – la mancanza di tempo– abbiamo ridotto il movimento spontaneo inogni età: i bambini preferiscono giochisedentari, usano lo scuolabus o sonoaccompagnati a scuola con l’auto; gli adultiattivi utilizzano il progresso tecnologico(ascensori, elettrodomestici, scale mobili,telecomandi ecc.) per risparmiare fatica etempo ma per converso adottano stili di vitasedentari, gli adulti non attivi spessoindugiano nella pigrizia. La stessa stanchezzache si lamenta al termine di una giornatalavorativa è più mentale che fisica.Con la società del benessere tutti noifacciamo i conti quotidianamente: per unverso essa ci offre delle opportunità alle qualinon intendiamo rinunciare per un altro versoincide sul nostro benessere psicofisico inmodo profondo e non sempre positivo. Nelcaso specifico la dipendenza dai suoielementi peculiari (tecnologia, sedentarietà,competizione, stress, opulenza anchealimentare) genera limitazioni sul pianopsicofisico, sulle abitudini e sugli stili di vitaproporzionali al grado di benessere e diinattività delle popolazioni coinvolte. Il casoemblematico è quello del bambino che, libero

di muoversi fino all’età scolare, dal momentoin cui va a scuola si trasforma in unsedentario precoce ed a tempo pieno.Ciò premesso, tuttavia, è impensabilerimettere indietro le lancette dell’orologio edel progresso. E’ invece utile ripensare ilnostro modo di stare in questo contesto siaacquisendo nuove abitudini che consentanodi fare un po’ di movimento quotidiano (salirele scale, andare a scuola o al lavoro a piedi,non parcheggiare l’auto nelle immediatevicinanze del posto di lavoro ecc.), siascegliendo una pratica sportiva più o menoorganizzata che può essere amatoriale,salutista, ricreativa, riabilitativa.Saremmo tuttavia ciechi lettori della realtàse in tempi abbastanza recenti noncogliessimo i segni di un cambiamento nellapratica spor tiva. Accanto allo spor tprofessionistico ed agonistico di livello alto,med io e bas s o, è au mentata laconsapevolezza dell’utilità di una praticasportiva per persone che non cercano ilrisultato ma il benessere, la qualità della vita.E’ cioè aumentata la consapevolezza dellaprevenzione, della dimensione sociale,educativa, formativa, di benesserepsicofisico, di inclusione dello sport; sia essodilettantistico, giovanile, amatoriale, dellaTerza Età,o per disabili. Potremo aggiungervianche quello che alcuni enti di promozionesportiva fanno con i detenuti.Parliamo di casi – giovani, adulti, terza età,disabili, detenuti – che nulla hanno a chevedere con il professionismo, con l’agonismofine a se stesso o con lo sport come praticalucrativa. Parliamo di casi che coinvolgonoquasi il 30% della popolazione italiana che sirivolge allo “sport per tutti” per prevenireforme di disagio sociale e l’insorgere dipatologie giovanili e della terza età, perricercare i l benessere psico-f isicoallontanando anche l’uso di farmaci, perrafforzare la dimensione sociale e relazionaledella persona, per esprimere un’opportunitàdella personalità nel passato repressa, perincludere, per recuperare. Casi cherappresentano traguardi culturali e sociali;che sono latori di diritti di cittadinanza, dipolitiche di risparmio della spesa sociale esanitaria, di incremento della qualità dellavita in città che sempre più tendono arinchiudere i cittadini di ogni età tra le muradomestiche o a lasciare i giovani in balìa deirischi della strada.

Pur non avendo dati statistici a disposizioneva rilevata la prassi diffusa da parte degliassistenti sociali o di altre istituzioni a tuteladei minori di inviare presso le associazionisportive giovani che evidenziano problemi direlazioni interpersonali o sociali o diespressione della propria personalità. Lostesso associazionismo, insieme alla scuola,è un attore dell’inclusione multiculturale(oltre che sociale) al punto che soprattuttonegli impianti sportivi di quartiere cogliamouno spaccato della società multietnica.Sono esempi molto diffusi che esprimono un“capitale sociale” che caratterizza soprattuttoil nord ed il centro Italia e sono il risultato diuna cultura ormai transitata e diffusa nellenostre comunità, di costanti investimenti daparte degli Enti Locali nelle infrastrutturesportive e nella valorizzazione dell’ambientenaturale come bene fruibile da tutti, di unavisione dello sport da parte delle istituzioniculturali e sportive e dell’associazionismocome attività rivolta a tutte le fasce socialied a tutte le età, della certificazione medico-sportiva molto spesso gratuita per iminorenni ed i disabili, dello sforzoinformativo e formativo delle strutturesanitarie in fatto di medicina sportiva.Ma sono esempi sui quali nessuno puòabbassare la guardia soprattutto nelmomento in cui emergono prepotentementefenomeni come l’aumento dell’alcolismo edel la tossicodipendenza giovanile,l’allentamento del sistema delle relazioniinterpersonali, l’invecchiamento dellapopolazione e quella obesità infantile edadolescenziale che ritiene non piùprocrastinabile l’introduzione dell’obbligodell’educazione motoria nelle scuoleelementari.Questo “capitale sociale” è una vera e propriapolitica di welfare di promozione che hatrovato nell’associazionismo sportivo ericreativo l’interlocutore di una sussidiarietàorizzontale ancor prima che la riforma dellaCostituzione Ital iana normasse lasussidiarietà. Un associazionismo fatto quasiesclusivamente di volontariato al quale leIstituzioni locali le Università e gli organi digoverno dello sport dovranno dare ulterioristrumenti (culturali, finanziari, di sostegno)per rafforzarlo nell’esercizio delle sue funzioniperché è ormai evidente che suo tramite sirealizzano politiche di inclusione, dipromozione e di accoglienza.

Lo sport comewelfare di promozione

S P O R T & W E L F A R E

a cura della Dott.ssa Ornella Bellini

Assessore allo Sport Comune di Perugia

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PERUGIA – Politica degli impianti, attenzionealle società e diversificazione dell’attività. Lestelle polari del ciclismo umbro si possonoriassumere così. Poca cosa? Neanche peridea, perché il 2009 può rappresentare l’annodella svolta per le due ruote ecologiche enessuno vuole arrivare all’appuntamento conle gomme a terra. La Federciclismo umbranon è rimasta a cullarsi sugli allori, mietuti aman bassa nelle stagioni precedenti,compresa quella che si è appena conclusa.Pedala e, appunto, guarda avanti. Forte dellatradizione e, contemporaneamente, apertaa l nuovo che av a nza. I mper ioso.Tambureggiante. Da governare, senza paura.E la felice politica degli impianti, portata avantitenacemente negli anni scorsi, conoscerànuove primavere a Spoleto, Assisi, Trevi eMagione tanto per fare qualche nome.Sviluppo certo anche per la pista, sempremeno angusta specialità per pochi eletti esempre più gettonata attività sussidiaria diquella su strada. Diventerà tangibilel’innovazione dell’attività coraggiosamenteintrapresa un paio di anni fa.Da qui all’attenzione all’attività delle societàil passo breve. Azzeccata appare la volontàd ich ia rata d i po tenz ia r e la vo cerappresentative. La FCI umbra, insomma,legge il presente e prova a rimuovere i piombiche tarpano le ali alle società. Troppi costi,troppi problemi da risolvere da soli. E allora ilraccordo della Federciclismo sarà tangibileanche alla voce attività. Fitto al riguardo ilcalendario degli stage: sono un momento dicrescita e di aggregazione, fanno uscire gliatleti dal “particolare” e tornano alla societàmadre più completi. Così importanti che perla prima volta verranno estesi anche agliEsordienti. E questo spirito verrà fatto propriopure dalle rappresentative. Gli Allievi, oltrealla partecipazione alle principali corsenazionali, faranno una trasferta all’estero cheva letta anche come premio per l’impegnoprofuso. Stessa sinfonia per gli Juniores, cheoltre al Giro della Lunigiana, quest’annoparteciperanno al Giro di Toscana, diBasilicata, alla due giorni di Avezzano e aduna corsa all’estero.In questo sforzo scientifico – dove nulla èlasciato al caso – di attenzione e innovazionenon poteva mancare la consacrazione delciclocross, che ben si attaglia per giovani emeno giovani. E, novità nella novità, sonopreviste anche gare di minicross, per bambini

dai 7 ai 12 anni. Le tipo pista, vanno da 11 a59 anni, si svolgono o in notturna conpa r tenza a l le 20 o, dove ma n cal’illuminazione, alle 18. Particolare nonsecondario, visto che si può sfruttareuno spazio della giornata moltoparticolare. Buona base di partenza,poi, sono l’ottimo stato di salute dimountain bike e attività amatoriale:cresce il numero di prove incalendario, cresce la partecipazione.Da aggiungere anche le cronometro,una specialità che la FCI starilanciando con forza, e un torneocon una mezza dozzina di prove divelocità e abilità, per giovani dai 7ai 12 anni, che alla fine confluiscenel trofeo “Procacci Edilizia”.E come in tutte le pietanzeappetitose non poteva mancare ilsale, rappresentato – fuor dametafora – da quelli che sono i fioriall’occhiello del ciclismo umbro:Monia Baccaille, Roberto Chiappa,Sergio Marinangeli, Fortunato Baliani, FabioBorghesi e Massimiliano Gentili. Un sestettomagico. Sì, sono loro le perle più preziosedi uno scrigno magico, fatto di sacrifici,passione e tanta, tanta sana amicizia.

Il ciclismo umbro

S P O R T

a cura del Dott. Carlo Roscini

Orgoglioso della sua storia, guarda con ottimismo al 2009

CARLO ROSCINIPresidente del Comitato Regionale FCI

(Federazione Ciclistica Italiana)

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Possiamo modificare il mondo attraverso illinguaggio: si può vivere in un mondo dovenulla ha senso e nessuno ama nessuno, mase preferiamo vivere in un mondo ricco disignificato e, perché no, di bellezza, proviamoa esprimerci con precisione e creatività, cer-cando di dare le giuste denominazioni alleidee, ai pensieri e alle verità che sboccianodavanti ai nostri occhi.Le parole di una lingua sono migliaia. Paroleautoctone e parole importate, parole densedi significato (“fisico” come aggettivo signifi-ca naturale, corporeo, materiale, tangibile,concreto; come sostantivo significa studiosodi scienze naturali, di fisica, ma anche il corpoumano relativamente al suo aspetto esterio-re, alle doti di efficienza e alla resistenza allemalattie) e parole vacue (nella frase “homangiato qualcosa” il pronome indefinito in-dica in modo indeterminato una o più cose),parole che sono i veicoli attraverso i qualitrasmettiamo ciò che vogliamo comunicare.La comunicazione non è fatta solo di parole,ma di come combiniamo le parole fra loro infrasi ed enunciati, o di come non li combinia-mo affatto, ovvero quando stiamo zitti, e ilnostro silenzio ha una precisa intenzionecomunicativa. Oppure intendiamo comuni-care in modo implicito, partendo da presup-posti o sottintendendo qualcosa: presuppostie sottintesi sono dappertutto, e l’implicito

non è questione facile da affrontare perchéin quanto tale è predisposto proprio per nonessere messo a fuoco.Quando leggiamo (una brochure della pale-stra, le istruzioni del vibromassaggiatore, unvolantino pubblicitario, la scheda di un paiodi scarpe da corsa), non pensiamo di solitoche capiamo quello che leggiamo: diamo perscontato di comprendere, è normale. Analo-gamente di solito diamo per scontato checapiamo le comunicazioni orali: recepire ecomprendere ci sembra naturale. Quandoperò non capiamo o capiamo male, allora ciaccorgiamo di avere un problema. Per esem-pio quando leggiamo le istruzioni del nostrovibromassaggiatore e non riusciamo a farlofunzionare. O quando leggiamo un articolosull’alimentazione, continuiamo a non rac-capezzarci su chi sostiene che cosa e perché.Diciamo allora: “Non riesco a capire”, oppureaccade qualcosa che ci costringe a metterein discussione la comprensione di una comu-nicazione il cui senso, avevamo, sulle prime,dato per acquisito: “Credevo di aver capito”,come quando per esempio siamo in palestrae l’istruttore dà un ordine e sbagliamo

l’esercizio.Parole e frasi sono uno strumento di grandelibertà: costrizioni, obblighi, condizionamentici sono ma vengono da fuori. Le parole e lefrasi in sé ci si offrono come mezzi peresprimere ogni senso possibile, per rag-giungere persone di ogni tipo, per realizzareogni fine. Tuttavia lo spazio linguistico in cuici muoviamo non è il caos: ci sono degli ordini.La combinazione fra le parole, il loro modo didisporle, ha un suo sistema di regole benpreciso, ma possiamo rispettare le regoledella grammatica e non comunicare un belniente: per esempio la frase “il cavaliere ca-valcò verso il tramonto e saltò a cavallo” ècorretta sul piano sintattico e grammaticale,ma non ha senso, mentre è corretto dire “ilcavaliere saltò a cavallo e cavalcò verso iltramonto”. Le espressioni di una lingua natu-rale hanno generalmente sensi semplici, sta-bili e unitari ma questo nucleo semanticostabile ha quasi sempre una copertura prag-matica instabile e legata al contesto.Il contesto è tutto quanto influenza la linguadi un enunciato inteso nella sua dimensionedinamica e nella sua complessità. Il contestoè sia linguistico che extralinguistico. E il con-testo extralinguistico o socioculturale, in cuisono presenti due componenti e cioè la situa-zione oggettiva di proferimento dell’enunciato(attori della comunicazione, ambiente, tempo,

Dott.ssa Flavia BaldassarriUniversità degli Studi di Perugia

Docente Scienze della Comunicazione

“Il vero segreto della magia

è che il mondo è fatto di parole.

Se conosci le parole di cui è fatto il mondo,

puoi farne ciò che vuoi”

(Terence McKenna)

C O M U N I C A Z I O N E

Comunicazione

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rapporto di ruolo fra attori) e la rete soggetti-va di credenze, desideri, scopi, timori, pre-giudizi, atteggiamenti, conoscenze ecc. con-tribuisce a determinare le intenzionicomunicative degli interlocutori e, semplice-mente, fa funzionare la comunicazione.Comunicare implica un rapporto di collabo-razione fra gli interlocutori, di cooperazione,ovvero facciamo riferimento a dei principigenerali, che il filosofo Grice identifica in 4massime: 1) Qualità: cercate di offrire uncontributo vero; 2) Quantità: fornite un con-tributo che soddisfi la richiesta di informa-zioni in un modo adeguato; 3) Relazione:fornite contributi pertinenti; 4) Modo: siateperspicui, cioè chiari e brevi. Queste sono leregole che in breve devono osservare coloroche partecipano a una “conversazione”: perconversare nel modo più efficiente, razionalee cooperativo dovremmo essere sinceri, chia-ri, pertinenti. Ma questo è il paradiso! Nessu-no parla in questo modo. Quasi mai seguiamoalla lettera queste regole. E ciò che diciamoo scriviamo viene interpretato, ogni qualvoltaè possibile, come conforme alle regole. Sechiedo a un collega: “Dov’è Giuliana?” e il

collega mi risponde: “Non so. Ha chiamato lamadre” apparentemente la risposta non è“cooperativa”, ma capisco che probabilmenteintende che Giuliana non c’è perché la madrela ha chiamata dicendo che è successo qual-cosa, per cui Giuliana è dovuta andare via.

Queste regole sono convenzionali e proba-bilmente le impariamo così come impa-riamo a comportarci a tavola. Non sonoconvenzioni arbitrarie, ma mezzi razio-nali per condurre a interazioni coope-rative.La complessità del contesto consta ditre fattori:

- la comunità linguistica

- l’evento comunicativo

- l’atto linguistico di per sé(atto nel dire/illocutorio, atto con ildire/perlocutorio “è uscito il sole” =come si sta bene, andiamo a fare ilbagno, fa troppo caldo non vengo, tel’avevo detto di portare l’ombrellone,mettiti la crema).

Linguaggio settorialeQuando parliamo di linguaggio del benesserepossiamo parlare di linguaggio settoriale? Ilconcetto di linguaggio settoriale è chiaro nel

e Benessere

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suo nucleo ma sfrangiato nei particolari.Potremmo dire che il linguaggio settorialerappresenta la varietà di una lingua, dipen-dente da un settore di conoscenze o da unàmbito di attività professionali: un linguaggio

settoriale è utilizzato nella sua interezza daun gruppo di parlanti più ristretto rispetto aquelli che parlano la lingua base e rispondeallo scopo di soddisfare le necessità comu-nicative di un certo settore. Il mondo del bens-sere è un mondo, e, in quanto tale, non fariferimento a una comunità ristretta di par-lanti. E nella comunicazione del benesseregli universi di riferimento sono molteplici: lasalute, la medicina, lo sport, la tecnologia deimateriali, la chimica ecc... Il linguaggio delbenessere è quindi un linguaggio in cui con-fluiscono ambiti differenti.Immaginiamo l’insieme delle parole, il lessicodella lingua italiana, come una grande sfera.All’esterno si trovano le parole rare e i terminidi linguaggi speciali che non escono fuori dailibri, articoli, discorsi fatti da particolari cate-gorie. Ci sono poi le parole di uno strato piùinterno della sfera del lessico. Sono le paroledei linguaggi speciali o di aree locali, che peròhanno una certa circolazione fuori dell’areadi origine. Ed è questo il caso di gran partedel lessico dello sport e del benessere cheattinge a piene mani, come dicevamo pocherighe sopra, a linguaggi speciali di ambitidifferenti. Equazione è un termine matema-tico, cellulite è un termine medico, inflazioneè economico, eclisse è astronomico; tuttavianon è necessario essere specialisti per capiree usare queste parole.Così come non dovrebbe essere necessarioconoscere l’inglese per capire gli anglicismidi cui è pieno il lessico del benessere.La parola wealth per esempio, che derivadall’antico inglese “weal”, che significa be-nessere; fitness è entrato nel linguaggiocomune, appartiene al linguaggio settorialedella medicina, letteralmente significa “stato

di forma fisica”, comunemente significa e-sercizio fisico mirato al soddisfacimento diun risultato estetico o prestazionale; wellnessè rendere la pratica dell’attività fisica unitaal relax e a sane abitudini quotidiane, uno

stile di vita da portare con sé, da condividerecon gli altri, quindi raggiungere e mantenereuna buona forma fisica, ma anche resisteree fortificarsi contro le malattie, lavorare piùproduttivamente ed efficacemente, esserepiù attivi e dinamici nella vita quotidiana,essere più efficienti nelle attività sportive.Persone appartenenti a parecchie categoriee regioni diverse, più esattamente parecchiepersone di parecchie categorie abbastanzadiverse tra loro, possono capire e perfinousare in un qualunque discorso, con un in-terlocutore di qualunque categoria profes-sionale o regione, parole del genere. Questeparole costituiscono il vocabolario comunedi una lingua.Il vocabolario comune ha poi al suo interno

due strati concentrici più profondi. In primoluogo il vocabolario di base: vocaboli del vo-cabolario comune largamente noti ai compo-nenti delle più svariate categorie di persone.C’è infine il nucleo più interno della sfera les-sicale e cioè il vocabolario fondamentale: ivocaboli che chi parla una lingua ed è uscitodall’infanzia conosce, capisce e usa.Le scelte lessicali sono di primo acchito laprima caratteristica del linguaggio del be-nessere: in parte il lessico è impenetrabile,perché esprime concetti e nozioni espressicon tecnicismi specifici, quando potrebberoessere sostituiti o comunque chiariti. Per unacomunicazione efficace i termini tecnico-specialistici andrebbero usati solo quandoeffettivamente il loro uso sia in rapporto adeterminate attività, scienze, tecnologie: ciòconsente un’interpretazione inequivocabiledel loro significato. La terminologia scientificapuò consistere in tre tipi diversi di voci: ter-mini italiani particolari, ignoti al lessico cor-

rente, termini stranieri entrati con valenzatecnica (non sempre possono essere sosti-tuiti dai “corrispondenti” italiani), termini dellessico corrente utilizzati con valenza scien-tifica.La lingua del benessere non si incentra solosulle parole. È una lingua che maneggia no-menclature complesse, che crea in continua-zione parole nuove, che rispecchia l’individua-lismo dei suoi utenti, tanto da registrare mol-tissimi nomi di attività e prodotti “marcati” oda brand o da testimonial. È una lingua pienadi tecnicismi e tecnicismi collaterali, cioè nonlegati alla necessità di precisione scientifica,ma all’abitudine di usare un registro diversoda quello comune. Ma il lessico non esauriscei tratti rilevanti di una lingua settoriale, spe-cialmente di una lingua usata da milioni dipersone, appassionate, che praticano sport,o che hanno comunque cura del proprio corpoe del proprio benessere.Analizziamo una serie di testi, presi dal webin base alla marca d’uso e cioè alla frequenzacon la quale vengono utilizzati i vari lemmidai parlanti.

(1) Descrizione di un elettrostimolatore:“Mio care”: versione beauty, TENS edEMS con display grafico, 2 cavi diconnessione elettrodi con 4derivazioni... caratteristiche tecniche:...generatore di onda quadra bifasica ecompensata: la quantità di corrente checorre dal polo positivo al polo negativoè uguale e costante, si evita così ilpericoloso effetto termico dipolarizzazione possibile invece con unostimolatore ad onda non compensata.TENS ed EMS risultano forme estraneeal dizionario.Nella descrizione di questoelettrostimolatore vengono usate paroleproprie del lessico tecnico-specialisticodell’elettronica.

(2) Descrizione di una scarpa da corsa,ovvero Running: Scarpa Nexus Mizunodal peso di gr. 315 per chi ha problemidi eccesso di pronazione. Tomaia in Airmesh rinforzata da pelle sintetica esuede. Intersuola in AP con tecnologiaammortizzante e stabilizzante FanShaped Wave. Suola in gommaantiscivolo e gomma X10. Ottimocompromesso tra ammortizzamento estabilità per questo modello indicatod’allenamento per atleti di peso medio-leggero e da gara per i meno veloci.Pronazione = termine tecnico-specialistico della medicina(movimento rotatorio dell’avambracciosul suo asse longitudinale, mediante ilquale la faccia palmare della manoviene rivolta verso il basso). Qui il testoci crea qualche problema. Che c’entra ilmovimento dell’avambraccio con lecaratteristiche tecniche di una scarpa

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da corsa?Per la parola tomaia non abbiamoproblemi, ma su Air Mesh, suede,intersuola in AP, tecnologia Fan ShapedWave e gomma X10 abbiamo qualchedifficoltà. A naso comprendiamo che sitratta di caratteristiche interessanti ecrediamo di comprendere.

(3) Le varianti di descrizione di prodottisimili presentano frasi del tipo: “...einserto VS-1 anteriore”, “Sistemaintercool per una migliore ventilazione”,“Sistema SmoothRide antivibrazione esistema intercool per una miglioreventilazione. Suola in gomma X10 conSensorPoint...”

(4) Descrizione di una cyclette: “Bike perun allenamento quotidiano conresistenza magnetica”

Il linguaggio del benessere è per lo più sper-sonalizzato e fuori registro, quasi che si vo-lessero attivare microcosmi, piccole comu-nità di persone che condividono un interesseper una certa attività: sigle, tecnicismi, angli-cismi. Spesso una lingua coperta dalla foglia

di fico di velature ottimiste, spesso legate ascopi di marketing. Ma comunicare è instau-rare un rapporto di fiducia.La fiducia è un’emozione che si alimenta difattori emotivi, come gli sforzi orientati alla

In base al “Dizionario della lingua italiana DeMauro-Paravia”, si possono identificare leseguenti marche d’uso:

FO (fondamentale), sono cosìcontrassegnati i vocaboli ad altissimafrequenza, che fanno parte dei lemmiprincipali e le cui ricorrenze costituisconocirca il 90% delle occorrenze lessicalinell’insieme di tutti i testi scritti o dei discorsiparlati.AU (alto uso), sono così marcati i vocaboliad alta frequenza, le cui occorrenzecostituiscono il 6% circa delle occorrenzelessicali nell’insieme di tutti i testi scritti odei discorsi parlati.AD (alta disponibilità), sono così definiti queilemmi utilizzati raramente nel parlare o nelloscrivere, ma che sono da tutti conosciuti,poiché relativi ad atti o oggetti di grandeimportanza nella vita quotidiana (alluce,batuffolo, carrozzeria, dogana, ecc.).Questo gruppo richiede un aggiornamentofrequente, in quanto è quello maggiormenteesposto al mutare della cultura materiale.I vocaboli fondamentali, di alto uso e di altadisponibilità realizzano nell’insieme il"vocabolario di base" (circa 6500 parole),cioè quei termini utilizzati e compresi da tutti.

CO (comune), lemmi compresi da chiunqueabbia un livello di istruzione mediosuperiore,e che sono usati e compresiindipendentemente dalla professione che sisvolge o dalla collocazione geografica.TS (tecnico-specialistico), termini legati adun uso marcatamente tecnico o scientifico enoti in rapporto a determinate attività,scienze, tecnologie.LE (uso letterario), sono così contrassegnatiquei vocaboli usati nei testi canonici dellatradizione letteraria e conosciuti da chi hadimestichezza con essa.RE (regionale), termini utilizzati in una dellevarietà regionali dell’italiano, nonnecessariamente di provenienza dialettale.DI (dialettale), vocaboli avvertiti comedialettali e circolanti come tali in testi scrittio in discorsi italiani.ES (esotismo), sono così marcati queitermini percepiti come stranieri,fonologicamente non adattati e non inseritinella morfologia italiana.BU (basso uso), vocaboli rari, ma ancorautilizzati nei testi o nei discorsi delNovecento.OB (obsoleto), vocaboli passati di moda,antiquati ma tuttavia presenti in vocabolarimolto diffusi.

Fonti

reciproca comprensione, e genera altri fattoriemotivi, come la credibilità, l’accettazionepartecipe dell’autorevolezza, la collabora-zione e la costanza nel seguire un “progettodi vita” nel benessere.

Ancillotti A. - Baldassarri F., Materiali perun corso di scrittura professionale,Morlacchi Editore, Perugia 2003

Bazzanella C. (a cura di), Sul dialogo.Contesti e forme di interazione verbale,Guerini Studio, Milano 2002

De Mauro T., Dizionario della lingua italiana,Paravia 2000

De Mauro T., Guida all’uso delle parole,Editori Riuniti, Roma 2003

Levinson S., La pragmatica, Il Mulino,Bologna 1993

Lucchini A., Il linguaggio della salute. Comemigliorare la comunicazione con ilpaziente, Sperling&Kupfer 2008

Sbisà M., Detto non detto. Le forme dellacomunicazione implicita, Editori Laterza,Roma-Bari 2007

Serianni L., Italiani scritti, Il Mulino, Bologna2003

Testa A., Farsi capire, Rizzoli, Milano 2000

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Lo sport italiano sta respirando l'aria di unnuovo secolo, ben diverso da quello passato.Un secolo fa lo sport era lo SPORT... e basta!Stava lì, stava ad aspettare che l’uomo lopraticasse, lo rispettasse assimilandone leemozioni, i toni, i valori.Il ventesimo secolo é stato violento e violen-tato dall'uomo che ha privilegiato lo strumen-to della guerra anziché l'arte della diplomaziapolitica.Le Nazioni, le ideologie politiche, le confes-sioni religiose si scontrarono sul livello delleaggressioni reciproche... ma lo SPORT inter-venne.Ricordate le Olimpiadi del '36 a Berlino?Sotto i cerchi olimpici c'erano tutti o quasitutti, bianchi e neri, di ogni razza e fede. Quelloera lo SPORT che si esprimeva come il codicedel "bushi” si esprimeva per l’antico Samurai.Lo SPORT era un codice di identificazionecomune, i suoi valori sostenevano una fedepiù forte e più grande che rappresentava unpunto di riferimento universale, un comunedenominatore fatto di regole, di rispetto re-ciproco, di sana competizione e del riconosci-mento della universalità fra gli uomini.Cosa è successo in questi ultimi 20 anni?Cosa ha fatto L'uomo per ridurre lo sport inquesto stato?Un famoso verso di Omero nell’Iliade recitavacosi: "...essere sempre il migliore e superioreagli altri”.Rende bene l'idea questa immagine caricadi forte ìdentità sociale. Il primato nellosport costituiva il punto dello sviluppo socialedelle città.Oggi IL SISTEMA SPORTIVO, in ogni sua espres-sione, non rappresenta soltantouna performance di competizioni che hannoun fine sociale da raggiungere, bensì è unfatto su cui costruire l'evento spettacolare,la veicolazione televisiva, lo sfruttamentocommerciale di tutto il processo comunica-

tivo, dentro il quale si colloca la modernacompetizione sportiva.Un meccanismo vorticoso, dove il primatospetta allo spettacolo ad ogni costo dove ladimensione agonistica è totalmente subordi-nata alla veicolazione commerciale, ai "diktat”degli sponsor e dei "media".Questo nuovo modo di concepire edesprimere lo sport fa interrompere l’anticoequilibrio agonistico, ove si entra nella com-petizione per non essere il migliore, ma perrestare il fulcro di giganteschi interessi eco-nomici.Lo SPORT ha assunto un nuovo volto.Crede di essere ancora il protagonista at-traverso le performances degli atleti, certi divivere in un contesto di convivenza civile edemocratica. Ma non è più così.Lo SPORT è figlio dell’attuale momento dicrisi dei valori della Società; crisi dovuta ainuovì miti imposti dall'era contemporanea:- la corsa sfrenata al facile guadagno ed allaposizione sociale;- la perdita della solidarietà e l’affermazionedel più marcato individualismo;- la moderna condizione urbana fortementedisgregata , priva di riferimenti umani e cul-turali, nella quale domina la droga e si co-struisce il successo ad ogni costo, a spesedel soggetto più debole che ha perso il "dirittodi essere”, in quanto non rappresenta più unmotivo di interesse.La dimensione alienante delle nostre città,ove la necessità di velocizzare ogni tipo dirapporto conduce ad una condizione asfis-siante ed "eticamente inquinata” che faemergere il reale stato di bisogno, oramaiquotidiano di riorganizzare profondamente itempi dello status urbano come primo impe-gno verso un contesto di ECOLOGIA UMANA.E quindi? Da dove si può ricominciare perquanto attiene al mondo dello sport?Le Federazioni Sportive e gli Enti promotorie benemeriti tornino a promuovere le diversediscipline a tutti i livelli, per tutte le età, conparticolare riguardo al mondo del dilettan-tismo, che è tutt’altro che "sommerso"... c'è...e si fa sentire.Il C.O.N.I. torni al suo ruolo da protagonistaoffrendo le dovute garanzie, legittimando

l'opera delle Federazioni mediante una serra-ta e severa verifica dello stato dei lavori.Che il CONI torni ad essere il garante di unnuovo sistema di valori, di regole, di certezzegiuridiche ed amministrative per un Futuroove i giovani non abbiano da vergognarsi masi sentano protagonisti di un fenomeno evo-lutivo, ...come dire “giovani moderni dal cuore

antico".Dopo le Federazioni Sportive, gli Enti, le Istitu-zioni, ed il CONI ecco quell'altro “mondo” percui bisogna confrontarsi per gli aspetti sicura-mente meno nobili...”il mondo della politica”.La politica che troppo spesso diviene l’artedi tradire gli interessi reali e legittimi, e dicrearne altri... ingiusti ed immaginari.Tant’è che oggi più che mai è appropriato direche la politica ed il destino dell'umanità sonodeterminati da uomini senza ideali e senzagrandezza.E qui tornano alla mente alcune battute"storiche" per ironia e la loro immediatezza:"I politici sono tutti uguali ovunque.Promettono di costruire un ponte anche dovenon c'è il fiume” (N. Kruscev)........................... oppure........................."La politica è forse la sola professione per laquale non si deve avere alcuna preparazione”(R.L. Stevenson)....Oppure, ancora più significativa perchériguarda tutti noi come base..."L'accettazione dell'oppressione finisce peressere complicità; la codardia è un consenso;c'è solidarietà e partecipazione tra il governoche fa il male e il popolo che lo lascia fare”.(Victor Hugo).Sembra detta apposta codesta battuta delcelebrato scrittore francese, ben notoConoscitore dell'animo umano.Sembra detta apposta, nel momento giustoproprio quando lo sport italiano ha bisognodi rigenerarsi spiritualmente ed eticamente.Noi siamo la base... una parte della base chefa sport e promuove lo sport.Sentiamone il peso.Condivìdiamone il pensiero con alto senso diresponsabilità.Torniamo ad essere consapevoli del nostroruolo e della importanza della nostra operae delle azioni che dovremo ancora semprepiù intraprendere in difesa dello SPORT.

Lo sport italiano sta respirandoa cura del

Dott. Massimo Bistocchi

C O R P O E M E N T E

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MAESTRO MASSIMO BISTOCCHIDirettore Tecnico Nazionale Italiana

Cintura Nera V Dan

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Duttile e sensibileNon siamo fatti soltanto di materia fisica, disangue, di carne e d’ossa. Siamo ancheenergia. C’è una sottile, invisibile aura chepenetra e circonda il corpo fisico: il corpoenergetico, sostenuto dalla pulsione delrespiro.

Aneesha Dillon

Il corpo in scenaPiù magri a tutti i costi e più tonici!La forma fisica oggi non è più riservata apochi eletti, a fanatici del fetness, ma èconsiderata un bisogno, una sorta di culturapopolare, sicuramente un obiettivo cuitendere per garantirsi benessere.

• Tra le attività e le discipline fisiche piùpraticate, secondo la Federazione ItalianaFitness, vi è la tonificazione muscolare(39%).

• Secondi sondaggi abbastanza attendibilirisulta che in Italia il 61% pratichi qualchetipo di sport, tra le più costanti esistematiche si rivelano le donne (42%).

• Accanto alle ormai classiche e consolidatediscipline si stanno diffondendo le pratichesoft, le cosiddette ginnastiche dolci diderivazione orientale.

Promuovere l’integrazione fisica, emotiva,cognitiva e relazionale, obiettivi comuni aqueste discipline, migliora sicuramente laqualità della vita delle persone.

L’importanza del gestoLa gestualità, nota come linguaggio nonverbale, è un sistema di comunicazionespesso più immediato, diretto, coinvolgenteed eloquente, rispetto a quello verbale, chedescrive non solo il contenuto delle nostreidee, ma il contenuto delle nostre emozioni.

È invece la modalità di comunicazione nonlegata alla parola che dovremmo recuperare,fatta di calore, di vicinanza, di odori, di colori,

di gesti, di voce.Perché non ritrovare il piacere di comunicarecon il corpo, con il movimento ?

La comunicazione non verbale è, infatti, unlinguaggio di relazione, mezzo per esprimeree rivelare emozioni, un modo per presentarsie concedersi agli altri.Non dimentichiamo che il corpo non tacemai...

Per iniziare questo affascinante viaggio perconoscere il nostro corpo, è necessario de-meccanizzare gli schemi di movimento e dipostura che ci imprigionano nella vita di tuttii giorni.Come realizzare tutto questo?

Un percorso di educazione alla teatralità, alladrammatizzazione facilita:• la comprensione del significato della

propria corporeità;• la presa di coscienza del modo personale

di rapportarsi al proprio corpo e a quellodegli altri;

• l’accettazione del proprio fisico e dellapropria immagine;

• la conquista di uno stato di distensione edi rilassamento;

• l’apertura alle sensazioni e l’affinamentodella percezione visiva, uditiva, tattile,olfattiva.

Quindi:• esercizi respiratori;• stretching e ricerca di flessibilità;• lavoro al suolo;• sperimentazione di varie possibilità d’uso

del corpo e consapevolezza del peso e dellospazio d’azione;

• esercizi di equilibrio e disequilibrio;• incremento della dinamica fisica.• Il laboratorio teatrale favorisce il processo

di liberazione di quelle tensioniresponsabili di clichè motori meccanici eattiva invece le reali potenzialità fisiche e

interiori di ognuno.• L’esperienza teatrale e una modalità che

permette di scoprirsi come corpo parlantee comunicante.

• L’individuo va considerato nella suainterezza, vale a dire nelle componentimente razionale e mente emozionale, l’unache sente e l’altra che pensa.

• Quando agiscono in modo disarmonico ein disequilibrio, il benessere psicologicodella persona risulta minato.

Quale suggerimento?Nel mondo è necessaria un’educazionetotalmente nuova che introduca ogni essereai silenzi del cuore, ...che prepari a essereconsapevoli nei confronti del proprio corpo.

Infatti, se non sei consapevole del tuo corpo,non puoi esserlo del corpo di nessun altro.

Osho

Alla ricerca del sé autentico

C O R P O E M E N T E

Il corpo in scena

La Vecchia Torre B&Bdi Umberto Crivella

Via Costanza Baglioni, 98Cannara - Perugia 392.4203649

SUSA S.p.A.via Jury Gagarin, 39 - 06074 Ellera di Corciano (PG)

tel 075-518421 - fax 075 5178400www.susa.it - [email protected]

a cura della Dott.ssa Maria Donata Mezzetti Docente Università degli Studi di Perugia Scienze Motorie e Sportive

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Dott.ssa Bucciero che cosa ha nella "siringa"?

Nessun segreto, inietto vitamine, retinolo, acidojaluronico, magnesio, potassio bilanciati aseconda dell'età.

Perchè tante persone parlano di Lei e dei suoirisultati?

Ho iniziato al momento giusto, personalizzandoogni terapia, prima si cancellavano solo le singolerughe ora si desidera un ringiovanimento globaledel viso e quindi di tutta la pelle. Poichè è untrattamento economico e con splendidi risultati.

La mia tecnica stimola la produzione di collagene,riduce i solchi delle rughe, rimodella i contorni del

viso, cancella borse ed occhiaie, dandoluminosità e una pelle "A CULETTO DIBAMBINO". Va bene anche per le braccia,il decoltè e aiuta a conservare i capellisani.

Il risultato è gradevole e progressivo;a meno che non sia il paziente arichiedere i filler permanenti, uso per lopiù prodotti riassorbibili. Non c è rischiodi allergie e l'unico effetto collateraleè qualche piccolo ematoma che se neva in poco tempo.

Ha smesso quindi di usare il bisturi?

Può capitare di ricorrere al bisturi,quando ci sono problemi più seri, comeborse agli occhi, doppio mento,rilassamenti importanti.

A quale età Lei consiglia di cominciare?

Verso i 35 anni quando inizia la PAURADI INVECCHIARE!

Non tutte le persone si sentono bellissime equindi per loro nulla?

Non ci sono persone brutte ma solo persone chedevono riconquistare fiducia e stima di se stesse.Non posso e non voglio trasformare nessuno, maesse possono migliorare in ogni condizione e adogni età. Molti credono che si possa cambiareogni cosa, pensano che io possa modificare nonsolo il loro aspetto ma anche la loro vita. A volte ciriesco con la loro partecipazione, mi parlano, liascolto anche a lungo, sono presente ogni voltache desiderano comunicare con me. Infatti sonoraggiungibile per mezzo del mio telefonino,sempre acceso.

Qual è il suo desiderio più grande?

Vorrei fare felici il maggiornumero di personeperchè tornino ad amarsi e proporsi agli altri nelmigliore modo possibile. Siamo nati per essereFELICI!

Ora devo tornare al mio lavoro, arrivederci i mieipazienti mi aspettano.

E sparisce dietro la porta del suo ambulatorio.

Mi viene in mente una frase che la dottoressa hadetto durante la ns conversazione "Li ascolto erispondo alle loro domande, infatti possonoraggiungermi facilmente il mio telefonino èsempre acceso."

E mi dico: ...e se ci fosse un NUMERO DI TELEFONOa disposizione di tutti quelli che hanno bisognodi consigli,di chiarimenti, di una voce amica ?

Potrebbe essere: PRONTO DOTTORE... !!!

Non ci resta che proporlo e rimanere in attesa.

Intervista alla Dott.ssaNella Bucciero

L’ I N T E R V I S T A

Dott.ssa Nella Bucciero

MD Università di MilanoMEDICO ESTETICO E TERAPIENATURALI ISTEM LINE

Incontriamo la Dott.ssa Buccieronel Centro Ambulatoriale MedicoEstetico Ie Terapie Naturali IstemLine di Ellera di Corciano.È molto impegnata ma accetta diincontrarci

Nella sala di aspetto c'è moltagente , nella vicina palestraalcune persone, nell'attesa, fannoginnastica con vari attrezzi.

Nell'ambulatorio è intenta apreparare delle siringhe per itrattamenti che l'hanno resafamosa e molto richiesta.

ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO COMITATO MONTINARIVia Verdi, 8 - 46025 Poggio Rusco (MN) - Tel. 331 3684887 Delegazione Regionale dell’Umbria Corso Cavour, 133 - 06100 Perugia

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