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Sabato, 16 Novembre 2019 www.corrieredelmezzogiorno.it Eccellenze TURISMO, CULTURA, ENOGASTRONOMIA IN SICILIA N ei giorni scorsi abbiamo appreso che in Sicilia le presenze turistiche nel primo semestre 2019 hanno fatto re- gistrare un calo del 3 per cento, ad ec- cezione di Palermo e provincia dove si è regi- strato un aumento del 6,7 per cento. I dati li ha rivelati l’aggiornamento congiunturale sull’economia siciliana, elaborati dalla Banca d’Italia. Calano gli italiani, di più gli stranieri. È cresciuto il traffico passeggeri nei nostri porti, un po’ di più i crocieristi. Va detto che la politica del turismo in Sicilia si è realizzata a macchia di leopardo, con poche destinazio- ni a tutti note, da sempre la vetrina dell’Isola nel mondo, e tante altre che sono andate avanti diciamo con il «fai da te». Niente di più sbagliato. Per anni da politici e imprendi- tori abbiamo sentito parlare e discutere di «destagionalizzazione», ma nessuno l’ha mai portata avanti in modo omogeneo, orga- nizzato, nessuno l’ha mai vista nei fatti. I nostri albergatori lavorano in larga parte nei mesi estivi, salvo poi chiudere le strutture nel resto dell’anno. Quindi, vanno pensati, progettati e realizzati grandi eventi proprio nei momenti di minore afflusso per spingere un’ampia fascia di visitatori che, attratti da un evento sportivo o da un cartellone di spet- tacoli di alta qualità, sono interessati a venire in Sicilia fuori stagione. Faccio sempre l’esempio del festival di Sa- lisburgo dove se si vuole andare bisogna pre- notare almeno un paio d’anni prima. Questa si chiama programmazione di eventi che ne- gli anni diventano un must e che dobbiamo avere anche in Sicilia. In questo senso, la mia idea di un grande festival dedicato al nostro straordinario compositore Vincenzo Bellini, capace di attrarre un pubblico anche stranie- ro appassionato. Non parliamo poi del livello di arretratezza infrastrutturale al quale come siciliani siamo stati confinati negli ultimi cinquant’anni. La Sicilia e il Sud nel tempo sono stati sempre mortificati. Il governo Musumeci ha messo a punto e sta portando avanti un grande piano per le strade provinciali abbandonate da an- ni, molte delle quali ci conducono in luoghi magici della Sicilia. È noto a tutti che i nostri collegamenti non sono adeguati agli standard europei e non sempre i servizi che offriamo riescono a rag- giungere quel livello qualitativo che un turi- sta si aspetta. Quanti sanno che i turisti cine- si, milioni di potenziali visitatori per la Sici- lia, pagano tutto con lo smartphone? Per en- trare in un mercato globale servono risorse e maggiore attenzione e puntare anche su qua- lità dei servizi e innovazione. Ma per aumen- tare il nostro appeal dobbiamo lavorare inol- tre, sull’accoglienza e su questo fronte dob- biamo fare ancora tanti passi avanti. E la Sici- lia ha tutte le carte in regola per farlo. Assessore regionale Turismo, Sport e Spettacolo © RIPRODUZIONE RISERVATA Hotel «part time» I nostri albergatori lavorano in larga parte nei mesi estivi, salvo poi chiudere le strutture ricettive nel resto dell’anno L’inserto speciale sulle Eccellenze Siciliane è a cura di Gabriele Bojano di Manlio Messina Decongestionare i flussi Bisogna progettare grandi eventi proprio nei momenti di minore affluenza per spingere un’ampia fascia di visitatori, penso a un festival su Bellini Belli fuori stagione

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Sabato, 16Novembre2019 www.corrieredelmezzogiorno.it

EccellenzeTURISMO, CULTURA, ENOGASTRONOMIA IN SICILIA

N ei giorni scorsi abbiamo appreso chein Sicilia le presenze turistiche nelprimo semestre 2019 hanno fatto re-gistrare un calo del 3 per cento, ad ec-

cezione di Palermo e provincia dove si è regi-strato un aumento del 6,7 per cento. I dati liha rivelati l’aggiornamento congiunturalesull’economia siciliana, elaborati dalla Bancad’Italia. Calano gli italiani, di più gli stranieri.È cresciuto il traffico passeggeri nei nostriporti, un po’ di più i crocieristi. Va detto chela politica del turismo in Sicilia si è realizzataamacchia di leopardo, con poche destinazio-ni a tutti note, da sempre la vetrina dell’Isolanel mondo, e tante altre che sono andateavanti diciamo con il «fai da te». Niente dipiù sbagliato. Per anni da politici e imprendi-tori abbiamo sentito parlare e discutere di«destagionalizzazione», ma nessuno l’hamai portata avanti inmodo omogeneo, orga-nizzato, nessuno l’ha mai vista nei fatti.I nostri albergatori lavorano in larga parte

neimesi estivi, salvo poi chiudere le strutturenel resto dell’anno. Quindi, vanno pensati,progettati e realizzati grandi eventi proprionei momenti di minore afflusso per spingereun’ampia fascia di visitatori che, attratti da

un evento sportivo o da un cartellone di spet-tacoli di alta qualità, sono interessati a venirein Sicilia fuori stagione.Faccio sempre l’esempio del festival di Sa-

lisburgo dove se si vuole andare bisogna pre-notare almeno un paio d’anni prima. Questasi chiama programmazione di eventi che ne-gli anni diventano un must e che dobbiamoavere anche in Sicilia. In questo senso, la miaidea di un grande festival dedicato al nostrostraordinario compositore Vincenzo Bellini,capace di attrarre un pubblico anche stranie-ro appassionato.

Non parliamo poi del livello di arretratezzainfrastrutturale al quale come siciliani siamostati confinati negli ultimi cinquant’anni. LaSicilia e il Sud nel tempo sono stati sempremortificati. Il governo Musumeci ha messo apunto e sta portando avanti un grande pianoper le strade provinciali abbandonate da an-ni, molte delle quali ci conducono in luoghimagici della Sicilia.È noto a tutti che i nostri collegamenti non

sono adeguati agli standard europei e nonsempre i servizi che offriamo riescono a rag-giungere quel livello qualitativo che un turi-

sta si aspetta. Quanti sanno che i turisti cine-si, milioni di potenziali visitatori per la Sici-lia, pagano tutto con lo smartphone? Per en-trare in un mercato globale servono risorse emaggiore attenzione e puntare anche su qua-lità dei servizi e innovazione. Ma per aumen-tare il nostro appeal dobbiamo lavorare inol-tre, sull’accoglienza e su questo fronte dob-biamo fare ancora tanti passi avanti. E la Sici-lia ha tutte le carte in regola per farlo.

Assessore regionale Turismo,Sport e Spettacolo© RIPRODUZIONE RISERVATA

Hotel «part time»I nostri albergatorilavorano in larga partenei mesi estivi,salvo poi chiuderele strutture ricettivenel resto dell’anno

L’insertospecialesulleEccellenzeSicilianeè a curadi GabrieleBojano

di Manlio Messina

Decongestionare i flussiBisogna progettare grandieventi proprio nei momentidi minore affluenza per spingereun’ampia fascia di visitatori,penso a un festival su Bellini

Belli fuori stagione

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PA2 Sabato 16 Novembre 2019 Corriere del Mezzogiorno

B orghi più belli d’Italia?Ce ne sono, eccome, inSicilia, oltre a Palazzo-lo Acreide, in provin-

cia di Siracusa, che ha sfioratola vittoria nell’omonima garadi Rai3. Partiamo in questotour nella grande bellezzaproprio da qui, dal luogo incui si concentra tutta la ma-gnificenza barocca del Val diNoto, ma riscopriamo anche iritmi naturali della vita. Unapasseggiata nel centro stori-co, tra i suggestivi vicoli me-dievali e poi una grande offer-ta culturale tutta da scoprire.Un paese di tremila anime, ve-nuto alla ribalta nazionale do-po le polemiche scatenate daun servizio di Ismaele La Var-dera, nel programma televisi-vo Le Iene. Nel servizio La Var-dera, raccontava l’incredibilevicenda del concorso tv “Ilborgo dei borghi 2019”. A vin-cere la finale della gara, con-tro la siciliana PalazzoloAcreide, era stata la piacenti-na Bobbio, un comune cheperò solo un anno fa aveva no-minato cittadino onorario ilcritico d’arte Philippe Dave-rio, presidente di giuria dellostesso concorso e quindi inevidente conflitto di interessi.Alle polemiche hanno fattoseguito le scuse del criticod’arte e ora i sindaci del borgovincitore e del borgo vintohanno annunciato con tantodi stretta dimano l’intenzionedi volersi gemellare.Quando si parla di Sicilia

spesso la mente corre subitoalle splendide spiagge ma c’èuna Sicilia dal fascino anticoche va visitata in lentezza,perdendosi fra quartieri me-dievali, palazzi e chiese baroc-che, sentieri silenziosi comequelli di una ex ferrovia nellavalle dell’Anapo. «Un paese –spiega l’assessore al turismodi Palazzolo, Maurizio Aiello-

d’importanza strategica findai tempi degli antichi greci,che sul punto più alto del pae-se scelsero di edificare unadelle colonie più importanti.Un passato importante che

oggi ci ha lasciato in ereditàun teatro greco che ospita mi-gliaia di attori ogni anno, duesplendide chiese Patrimoniodell’umanità location di gran-di feste e tantissime tradizioni

clude Aiello - si trova infatti apochi chilometri da Ortigia,da Noto, Avola, Modica e datanti piccoli e affascinanti pa-esi della zona montana: Bu-scemi, Buccheri, Cassaro, Fer-la, Canicattini, Sortino e Pan-talica, che rende questo com-prensorio un riferimentostorico culturale di impareg-giabile bellezza».La Sicilia è ricca di borghi

tutti da scoprire. Alcuni han-no una bellezza leggendariache supera i confini d’Italia,come ad esempio la bellezzasenza tempo di Cefalù. Qui ilpaesino si specchia nel maresovrastato dall’altipiano dovesorge un tempio dedicato aVenere. Poco più in là, nell’in-terno, c’è Geraci, un borgo do-ve il tempo sembra essersifermato. In provincia di Calta-nissetta c’è Sutera, il borgopiù bello della provincia. Undedalo di stradine e viuzzeche si inerpicano ai piedi delMonte San Paolino, tra chie-se, ruderi e rovine affascinan-ti. In provincia di Agrigentoc’è Sambuca di Sicilia, Borgodei Borghi 2016. Hanno scrit-to da tutto il mondo, dal Su-dafrica, dalla Russia, dallaNorvegia, dalla Bielorussia,dal Canada per comprare quile case a un euro. Un’offerta,lanciata dal comune di Sam-buca che mira a ristrutturarecase in stato di abbandonoper valorizzare e ripopolare ilpaese. Il comune incasserà 90mila euro. Ne sono state ven-dute una cinquantina a unamedia di 30mila euro. Un for-tino arabo affacciato su un la-go, un castello normanno, pa-lazzo medioevali, barocchi erinascimentali. A Sambuca diSicilia i segni della storia e deltempo scrivono un libro daleggere tutto d’un fiato.

Francesca Capizzi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il caso

Il Borgo deiBorghi 2019:le polemichescatenateda un serviziodi IsmaeleLa Varderaa Le Ienein cui venivaraccontato cheil concorso tvera stato vintoa scapitodi PalazzoloAcreide dallapiacentinaBobbio, uncomune chesolo un anno faavevanominatocittadinoonorarioil critico d’artePhilippeDaverio,presidente digiuria delconcorso equindi inevidenteconflitto diinteressi.Alla fine i duecomuni hannodecisodi gemellarsi.

CartolineIn alto,Sambucadi Sicilia, Borgodei Borghi2016, noto perl’operazionedelle casein venditaa un euro.A lato,una fotopanoramicadi Cefalù

IborghipiùbellidiSicilia(eItalia)oltrePalazzolo

per far v ivere a l tur is taun’esperienza siciliana uni-ca». Entrata nel prestigiosoclub dei borghi d’Italia e tute-lata dall’Unesco è al centro diiniziative culturali e di unapromozione “no stop” comela definiscono l’assessoreAiello e il sindaco SalvatoreGallo che puntano a far diven-tare Palazzolo protagonistanel segmento del turismoesperienziale. E’ a Palazzolo lacasa dell’Annunciazione diAntonello da Messina oggiconservata al Bellomo di Sira-cusa e della statua della Ma-donna realizzata dal Lauranaper la chiesa dell’Immacolatae ritornata dal prestito aMate-ra capitale europea della cul-tura. Un’esperienza baroccache sorprende, all’insegna diun turismo lento e per unviaggio di scoperta del sud estcon Palazzolo come punto dipartenza. «Palazzolo – con-

Nonc’èsololacittadinaarrivatasecondanelconcorsodiRaiTretralelocalitàdavisitareDaCefalùaGeracisuggestionisenzatempoperunturismolento

L’itinerario A Palazzolo ci sono due chiese che sonoPatrimonio dell’Umanità: quella di San Paolo equella di San Sebastiano. Gli eventi piùimportanti sono: Il carnevale a febbraio, ilfestival del teatro classico dei Giovani a Maggioche porta a Palazzolo oltre 5000 studenti datutta Europa, la festa di San Paolo Patrono diPalazzolo il 29 giugno e quella di SanSebastiano il 10 agosto. Le feste patronali sononote per la scinnuta (deposizione dalla custodia

abituale con relativa preventiva svelatura) e lasciuta (uscita dal tempio), quest’ultimaoperazione accompagnata dal rumoroso sparodi mortaretti (altrimenti definito moschetteria,masculiata o maschiata, alborata),congiuntamente allo spettacolare lancio di‘nzareddi (fettucce colorate). Storie di chi giornodopo giorno rimane prova a non svuotare inostri paesi e un Sud fatto di tante piccolerealtà che invece vanno valorizzate (f. c.)

Santi e patroniLe due chiesePatrimoniodell’Umanità

Nel ParcoIl parcoarcheologicodi Akraisi trovaa PalazzoloAcreide.All’internodel parco sitrovano i restidell’anticaAkrai.All’interno delparco, tra lealtre cose,si possonoammirare:Il TeatroGrecocostruito nellametà del IIsecolo avantiCristo e i restidel Tempiodi Afrodite,

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Corriere del Mezzogiorno Sabato 16 Novembre 2019PA3

Il personaggio

G aleotta fu una sosta aPortogruaro parecchianni fa. Ma FrancoTusa la passione per i

minerali l’aveva solo sopita. E’stata una sosta per lavoro (fa-ceva il capotreno) nella citta-dina in provincia di Venezia afarlo appassionare definitiva-mente al mondo “magico” co-me lo definisce lui dei mine-rali. Già, perchémentre si tro-vava in servizio nella tratta Ve-nezia-Portogruaro, decise,approfittando di due ore disosta, di fare un giro tra i ne-gozi. E venne attratto da unoche vendeva minerali. «Ne ri-masi affascinato e folgorato»,racconta. E da lì iniziò una ri-cerca continua di queste pie-tre, in giro per il mondo,scambiate con altri appassio-nati, acquistate alle aste. Epietra dopo pietra, i mineralidiventarono tanti.Così Franco, che abita a

Monreale in provincia di Pa-lermo, decise di mettere a di-sposizione questo patrimo-nio. E provò a donarlo al co-mune di Monreale. Il comu-ne, a l lora , graz ie ad unprotocollo con la scuola ele-mentare Veneziano,mise a di-sposizione due stanze che sitrovano nel complesso scola-stico, ma che sono di proprie-tà del comune, per realizzare

il museo. Qui Franco Tusaportò migliaia di minerali e lebacheche. E realizzò il suo so-gno. Oggi è considerato ilmu-seo mineralogico per numerodi pezzi, più importante d’Ita-lia. Non si paga un bigliettoper visitarlo. L’obiettivo diFranco è quello di diffonderela cultura dei minerali. Sonocentinaia gli studenti che du-

rante l’anno visitano ilmuseo.E lì trovano sempre Francoche spiega e racconta i segretidi queste pietre e nemostra airagazzi alcune di veramentepreziose come lo Smeraldodella Colombia, un Rubinodella Birmania, l’Ametista delBrasile e quella della Colom-bia.«Non capisco perché l’am-

ministrazione comunale diMonreale non abbia volutovalorizzare questomuseo - di-ce - Tanto che non è nemme-no inserito fra i luoghi da visi-tare all’interno del sito uffi-ciale». Ma è una “rabbia” chedura un secondo. Poi Francoripensa a quella che definisceuna “missione”: «Diffonderenon solo la cultura e la cono-

scenza - dice - ma anche la le-galità. Già, perché questomu-seo lo abbiamo intestato aMarco Maiorana, figlio del-l’imprenditore palermitanoscomparso con il figlio venti-treenne Stefano nell’agosto2007, morto suicida nel2009».Il museo è stato inaugurato

due anni fa. Franco, che è pre-sidente dell’associazione LaTormalina, insieme ad altrisoci ha messo a disposizionenon solo la sua preziosa colle-zione di campioni minerali,ma anche esperti per organiz-zare almeglio questa collezio-ne. «Monreale tra l’altro - con-clude Tusa - è celebre in tuttoil mondo per la presenza sulmonte Caputo dei diaspri,una roccia sedimentaria mo-no-mineralogica. Può esserelucidata e se ne possono rica-vare gioielli. La Sicilia vennedepredata di queste pietre neisecoli dalle marinerie di Pisae Venezia, solo per fare unesempio. Tanto che oggi l’al-taremaggiore della basilica diSan Marco a Venezia è ador-nata con diaspri siciliani. Ilmio sogno è creare qui un la-boratorio di formazione, incollaborazione con la scuola,per avviare i ragazzi al lavoro.In Sicilia, ad oggi, non esisto-no taglierie di minerali. Po-trebbe essere una grande op-portunità. Anche per l’econo-mia locale. Visto che ai turistipotremmo proporre souvenirfatti con pezzi di Monreale enon con le chincaglierie cine-si».

Giorgio Vaiana© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il museo per conoscere i mineraliA Monreale è nato per iniziativa di un collezionista, Franco Tusa. Scolaresche in visita

Che passioneRocco Micale,Franco Tusaed EnzoIuculanoall’internodel museo (phVincenzo Ganci,Migi Press)

In mostra

● Sono oltremille gliesemplari diminerali cheFranco Tusa,appassionatocollezionista,ha messo adisposizionenel museoaperto aMonreale cheallo statorisulta pernumero dipezzi il piùimportanted’Italia.Prossimoobiettivo:valorizzare idiaspri, le roccesedimentarie diMonreale

A Gela è stato portato alla luce un sarcofago interracotta, all’interno del quale è stato rinvenutouno scheletro integro, presumibilmenteappartenente a un maschio adulto. L’eccezionalitàdella scoperta consiste nel ritrovamento di unamoneta che documenta il rituale funerario delcosiddetto «obolo di Caronte», ovvero il pedaggiosimbolico che il defunto avrebbe pagato altraghettatore infernale per il passaggio nell’Ade,l’oltretomba per la mitologia classica. La moneta,

non ancora analizzata e quindi datata, è statarinvenuta all’interno del cranio, probabilmente inseguito al crollo del coperchio del sarcofago. Neigiorni scorsi, all’esterno della tomba, era statarinvenuta una coppetta in ceramica verniciata abande di colore rossiccio, di un tipo comunedatabile ad età ellenistica (IV secolo a.C). Ladatazione trova conferma anche nel rinvenimentodi alcuni unguentari in terracotta, contenitori diprofumi tipici dell’età ellenistica. (r. c. )

ArcheologiaRinvenuto a Gelauno scheletrocon una moneta

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PA4 Sabato 16 Novembre 2019 Corriere del Mezzogiorno

Le aziende

Il polo tessile delMessinesecheinvesteanchenelsocialeSan Lorenzo Group realizza capi d’abbigliamento per i più prestigiosi brand di modaMiracula: «Asili nido, mensa interna e strutture sanitarie per il benessere dei dipendenti»

M olti dei più impor-tanti brand di modadel mondo si affida-no al polo tessile

San Lorenzo Group di SanMarco d’Alunzio (Messina)per la realizzazione di moltidei loro capi d’abbigliamento.Più di ottantamila i prodotticonfezionati durante l’anno,seguendo altissimi standarddi qualità hanno permesso al-l’azienda messinese di conti-nuare a crescere in termini difatturato, diventando una ve-ra e propria risorsa per il set-tore moda, nonostante siaubicata in Sicilia, quindi nonproprio vicina alle industrietessili per antonomasia. Ungrande vanto per l’Isola e perla famiglia Miracula, proprie-taria dell’azienda dal 1986.«Abbiamo oltre 200 dipen-

denti che diventano oltre 800considerando l’indotto checomprende anche piccolifac onisti che lavorano pernoi – racconta Filippo Mira-cula, fondatore dell’azienda,guidata adesso dal figlio Ema-nuele -. Ci siamo specializzatinella confezione di prodottidouble face, ovvero capispallalavorati prevalentemente amano che possiedono il me-desimo aspetto sia all’esternoche all’interno, mentre ades-so i grandi marchi ci commis-sionano di tutto, dall’abbiglia-mento sportswear a quelloprettamente outdoor, passan-do per pantaloni, gonne, ca-micie ma anche prototipi perle sfilate, campionari ed unservizio di capi sartoriali sumisura». Zegna, Tom Ford,Fendi, Herno, Armani e moltealtre firme del fashion systemscelgono l’azienda messineseperché in grado di soddisfarele loro esigenze e le serratissi-me richieste di consegna; non

a caso, Miracula spedisce ingiro per il mondo in mediaquattromila capi a settimana,affidandosi tra le varie conse-gne anche ad un servizio ae-reo in 24 ore. Ma per far sì cheun’azienda sia veramente effi-ciente non deve dimenticareil contesto sociale ed econo-mico in cui è inserita. Bisognache le risorse ottenute renda-no fiorente anche il territorio,che vengano spese per crearebenessere nei luoghi in cui sivive e si lavora. E questo la fa-miglia Miracula non ha smes-

Palermo seguito da quindicidetenuti. Il benessere e la se-renità dei dipendenti rende laSan Lorenzo un’industria 2.0al passo coi tempi, ma perpermetterlo abbiamo dovutocreare una rete di strutture eservizi ad hoc, tra cui asili ni-do per dipendenti e per l’inte-ra comunità aluntina, mensainterna, corsi di lingua italia-na e inglese, una ludoteca edanche una residenza sanitariaassistita “Villa Pacis San Fran-cesco”» affermaMiracula, chesta per incorporare nel busi-ness del gruppo aluntino an-che il ghetto ebraico situatone l cuore di San Marcod’Alunzio, dove sorgerà unastruttura riabilitativa di rilievoper la zona e, a breve, una verae propria fattoria didattica perdisabili. «Includendo turismoe sanità tra le nostre attivitàdiamo sia lustro al nostro pa-ese che sbocchi occupazionalialla comunità – conclude Fi-lippo - riducendo concreta-mente l’emigrazione delle no-stre zone, soggette ormai allospopolamento».

Venera Coco© RIPRODUZIONE RISERVATA

Le cifre

● Al 30 giugno2019 in Siciliarisultavanoattive quasi369 milaimprese,corrispondential 21,7% deltotalemeridionale(1.696.538) epari solo al 7%delle impresecomplessiva-mente operantia livellonazionale(5.142.947).

● Il numero piùconsistente diimprese operanel commercioall’ingrosso e aldettaglio(116.189) enell’agricoltura,silvicoltura epesca (79.587,ovvero il21,6%)

A Fiumefreddo i materassiche fanno davvero riposare

N essun punto vendita, l’azienda Sani-med di Fiumefreddo di Sicilia puntamolto sull’empatia e sul rapporto colconsumatore finale. I materassi e le reti

ergonomiche create da Massimo Silvestro nel2006 - e riconosciuti dal Ministero della Sanitàcome presidio medico sanitario - vengono vei-colati tramite un efficace passaparola e seratecommerciali in tutta Italia, dove i prodotti ven-gono presentati ad una platea da agenti qualifi-cati e specializzati per poi essere ordinati e per-sonalizzati in base alle esigenze del cliente.Lontani dai prodotti commerciali, questi si-

stemi di riposo certificati si modellano in basealla struttura fisica della persona affinché ilsonno diventi realmente un riposo.Prodotti interamente in Italia e con garanzia

decennale, ciascun sistema letto e ciascuna retegarantisce una corretta posizione di riposo allazona cervicale, lombare, dorsale, delle articola-zioni, dei muscoli, della colonna vertebrale eun’adeguata circolazione sanguigna.Ottimo il rapporto qualità-prezzo di ciascun

sistema, tra cui spicca il “Triuso”, materasso dipunta firmato Sanimed composto da due lastredi ‘memorywater gel’ ed ‘Elio-Natural’;materia-li entrambi elastici, anallergici, ergonomici,traspiranti e dalla dimostrate capacità anti-de-cubito, in grado di sostenere pesi importanti.Ideale per le esigenze di coppia poiché pos-

siede tre diverse combinazioni nello stessoma-terasso, il “Triuso” si è aggiudicato il titolo ditop di gamma soprattutto se abbinato alla rete

manuale o motorizzata “Taormina”, creata conun telaio in multistrato di faggio evaporato,senza parti metalliche, dotata di doghe e so-spensioni flessibili che, essendo elastiche e in-dipendenti l’una dall’altra, si modellano sulcorpo seguendo le curve naturali e risponden-do positivamente a tutte le esigenze di peso,statura e conformazione fisica.Prevede un’area a “superficie flessibile” nella

zona delle spalle e dei glutei, invece, la rete ma-trimoniale mobile “Ortigia” che si avvale anchedi un sistema di regolazione della curvaturadella lordosi lombare ed elementi di supportoin 3D, il cui movimento nelle tre dimensioniconsente di mantenere un allineamento verte-brale ergonomicamente corretto e una naturalecurvatura della colonna durante il riposo not-turno.

Ve. Co.© RIPRODUZIONE RISERVATA

so un istante dimetterlo in at-to, porgendo sempre la manoverso chi ha più bisogno e in-tegrandoli nella propria ditta.«Oltre ad inserire nell’orga-

nigramma aziendale parecchicittadini stranieri che fannoparte della comunità rumenadel borgo dei Nebrodi, daquest’anno abbiamo accoltoanche sei extracomunitari –continua Filippo Miracula -.Inoltre, sempre nel 2018 ab-biamo avviato un laboratoriodidattico di cucito all’internodel carcere dell’Ucciardone di

La Tenuta Maltese, azienda agricoladi Marsala oggi condotta daGianfranco Maltese, presidente deigiovani agricoltori della Cia SiciliaOccidentale per le province diTrapani e Palermo, ha vinto laBandiera Verde Agricoltura 2019, ilpremio promosso da Cia-Agricoltori Italiani, giunto alla XVIIedizione, per la sezione Agri-

Family. L’azienda risale al 1800 e daben sei generazioni qui si opera conpassione nella coltivazione dellavite. Oggi su 15 ettari di superficieogni anno si producono in regimebiologico mediamente 1.200quintali di uva da tavola, sia a baccabianca che a bacca rossa. Unmodello di tradizione familiare,sostenibilità e di innovazione.

MarsalaLa Bandiera Verdeè stata assegnataalla Tenuta Maltese

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Corriere del Mezzogiorno Sabato 16 Novembre 2019PA5

Il cibo d’autore L’eccellenza di GiarratanaLe conserve di cipolla alla birra e alla grappaTra le eccellenze della provincia di Ragusa c’è senza dubbiol’ormai famosa cipolla di Giarratana, un presidio Slow Food sucui la cittadina montana ha costruito parte della suaeconomia. Tra le aziende che la trasformano, rendendola unprodotto di consumo anche oltre la sua stagionalità, c’èCollina degli Iblei, azienda agricola guidata da due donne,nata un paio di anni fa dalla fusione di due piccole imprese

individuali, una nel settore dell’agriturismo e l’altranell’ambito della produzione vera e propria. Grazie allacollaborazione con lo chef stellato Claudio Ruta, propongonotre ricette particolari: sono le conserve di cipolla al Marsala,alla birra e alla grappa. Un modo decisamente diverso dipreparare la buonissima cipolla, tipica per le sue grandidimensioni e per il suo particolare gusto.(Ve. Co.)

I l cielo della cucina sicilia-na è ancora più stellato.Due nuove stelle Michelin,infatti, “brillano” nell’Iso-

la. Sono Giuseppe Raciti diZash a Linguaglossa in pro-vincia di Catania e RobertoToro del ristorante Otto Ge-leng che si trova all’internodel Belmond Grand Hotel Ti-meo di Taormina in provinciadi Messina. In Sicilia sono 17 iristoranti stellati per l’edizio-ne 2020 della GuidaMichelin,uno in più dello scorso anno,per un totale di 19 stelle com-plessive.Le novità arrivano dall’Etna

e da Taormina, due dei luoghituristicamente più attrattividell’Isola. Quella di Raciti, inrealtà, era una stella che sipercepiva già nell’aria. Datempo si parlava di questogiovane chef che stava facen-do veramente bene all’internodel ristorante che si trova nelboutique hotel di proprietàdella famiglia Maugeri.«È una cosa che non si può

spiegare a parole - dice lo chefGiuseppe Raciti - Un’emozio-ne davvero indescrivibile sta-re su quel palco a Piacenza in-sieme a tanti altri colleghi».Da tempo allo Zash si lavoravaper la conquista di questa be-nedetta stella: «E il segretoper ottenerla - dice Giuseppe -è quello di lavorare con co-stanza, passione e il sorrisosulle labbra». Raciti è arrivatoallo Zash nel 2014, «quandoqui eravamo solo io e i fornel-li», dice con un sorriso. Prove-niva da un’esperienza impor-tante in Svizzera, «un tipo dicucina che difficilmente sitrovava in Italia ed in Sicilia -spiega lo chef - Da Zash ho vo-luto portare il mio concetto dicucina siciliana, ma aggiun-

ti esteri, come il wagyu giap-ponese, l’astice oppure il foiegras».Scendendo verso il mare si

arriva a Taormina in provinciadi Messina nel ristorante OttoGeleng all’interno del Bel-mond Grand Hotel Timeo. Unvero gioiellino: solo 8 tavolida due persone. E una stellaconquistata dopo appena unannodall’apertura. Una scom-messa, voluta e vinta dallo

sto importante riconosci-mento. Ora la meritata pausa.Il ristorante riaprirà poco pri-ma delle ferie di Pasqua e lochef è già al lavoro per il nuo-vo menu: «Sarà un mix inte-ressante che prenderà spuntodalla cultura giapponese - di-ce lo chef - Mi divertirò moltoa giocare con le consistenze, icontrasti e le temperature».

Giorgio Vaiana© RIPRODUZIONE RISERVATA

Due nuove stellenel firmamentodella cucina siciliana

LaGuidaMichelinpremiaduegiovaniebravichefGiuseppeRacitieRobertoToroUnanimela lororeazione:«Coronatoungrandesogno,orasi lavorasullaqualitàdellenostreproposteancoraconpiùattenzione»

chef Roberto Toro, classe ‘75,che lavora qui dal 2006 ed èexecutive chef dal 2012.«Una stella voluta e ottenu-

ta dopo tantissimi sacrifici -dice - entrare nell’olimpo del-la ristorazione è stata una verasoddisfazione». Toro che hafatto la sua formazione in im-portanti ristoranti stellati, sindal suo arrivo a Taormina hapensato ad un suo ristoranteche potesse fregiarsi di que-

gendo qualche ingrediente ri-cercato e, soprattutto non fa-cendo mai mancare quel toc-co di acidità degli agrumi».Raciti ha avuto una pro-

prietà che ha creduto in luisin dal primo giorno «e nonmi hanno mai detto di noqualunque fosse la mia ri-chiesta» dice lo chef che haappena presentato il nuovomenu autunnale: «Tantissimiprodotti siciliani - dice - e tan-

I debuttantiGiuseppe Racitidi Zasha Linguaglossae Roberto Torodell’Otto Gelengdi Taormina , i duechef alla primastella Michelin

Sul podio

● Sono 17 iristorantisicilianipremiati con lestelle Michelin.Oltre alle duenew entry, duesoli i ristorantipremiati con ledue stelle,riconfermati:La Madia aLicata e ilDuomo aRagusa.

● La guidaMichelin Italia2020 hapremiato 11ristoranti contre stelleMichelin, 35locali hannoricevuto duestelle, e a 328 èstataassegnata unastella per untotale di 374ristorantistellati.

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PA6 Sabato 16 Novembre 2019 Corriere del Mezzogiorno

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racconta il pluripremiato pa-sticciere e ambasciatore intutto il mondo delle eccellen-ze dolciarie siciliane, NicolaFiasconaro. – Con rinnovatasoddisfazione da questoweekend saremo presenticon tutta la collezione natadalla collaborazione con Dol-ce & Gabbana all’interno delcorner in corso Venezia a Mi-lano. C’è tutta la mia Sicilia –continua il pâtissier madoni-ta - nella rivisitazione delclassico panettone meneghi-no, alto, soffice, inebriato daun vino perpetuo Vecchio

C hi lo dice che il panet-tone doc è solo madein Milano? La Siciliamette a segno conqui-

ste su conquiste anche inquest’ambito, grazie ai pro-dotti da forno Fiasconaro, na-ti nel 1953 a Castelbuono, nelcuore del parco delle Mado-nie. Dopo aver valicato i confi-ni siciliani, - arrivati persinosulla tavola di Papa Bergoglioe Papa Ratzinger, Madonna eBruce Springsteen - i dolci delpluripremiato maestro pa-sticciere Nicola e della sua fa-miglia sono distribuiti su tut-to il territorio nazionale e inEuropa, oltre che negli Usa, inCanada, in Brasile, in Giappo-ne, in Australia e in Nuova Ze-landa, raggiungendo addirit-tura lo spazio nel 2007, a bor-do del Discovery Shuttle dellaNasa. Da quest’anno l’aziendaè entrata nelmercato asiatico,come testimoniato dalla co-lomba donata al presidentecinese Xi Jinping durante lasua recente visita a Palermo.Di questi successi parlano

anche i fatturati che nel 2018ammontano a 18 milioni dieuro con una crescita del 20%nei principali mercati, inve-stendo più del 45% delle en-trate sul territorio e contri-buendo così allo sviluppo dialtre aziende siciliane perl’approvvigionamento dellematerie prime e per la forni-tura dei prodotti (come ilmiele, i torroni, lemandorle ele marmellate). «Di anno inanno, la crescita del brandFiasconaro è esponenziale, sitraduce in circa 150 mila chilidi prodotti in più rispetto al2018 spediti in tutto ilmondo.Tutto ciò è possibile grazie al-lo spirito di squadra, alla te-nacia e passione delmio teamcomposto da giovanissimi –

Idolcidacollezionechelancianolasfidaal«pandeToni»

Il panettone Fiasconaronato a Castelbuonoè diventato un mustnoto in tutto il mondoIl fatturato è di 18 milioni

In laboratorioNicolaFiasconaromentre decorai suoipanettoniartigianali notiormaiin tutt’Italiae all’estero

Samperi che viene spruzzato,fetta dopo fetta, come se fos-se un profumo, lasciando sulpalato quell’inconfondibilegusto di sicilianità. Una scato-la in latta, impreziosita daisuggestivi motivi decoratividel carretto siciliano disegna-ti da maestranze artistiche,suggella questo connubio tral’eccellenza creativa e l’altaqualità artigianale pasticce-ra».Un nuovo vero e proprio

dolce “da collezione”, insom-ma, che si aggiunge a quellicreati l’anno scorso in co-

branding per il duo di stilisti,come il panettone agli agru-mi e allo zafferano di Sicilia oal pistacchio di Sicilia.Prodotti dolciari che rap-

presentano il core businessdell’azienda Fiasconaro e chenon rinunciano ad una lungalievitazione naturale di ben36 ore, così da garantire a co-lombe e panettoni leggerez-za, fragranza e un gusto ine-guagliabili. Tutto viene lavo-rato con cura, lentamente,utilizzando le materie primedel patrimonio siciliano -chiave di lettura di tutte le lo-

ro creazioni - come il pistac-chio di Sicilia, le succose eprofumate arance, le man-dorle di Avola, il cioccolato diModica, lo zibibbo e la notamanna.Un’eccellenza dall’anima

isolana quella che Nicola e isuoi fratelli stanno portandoavanti, pur rimanendo sem-pre fedeli al proprio Dna, chefra tradizione e innovazione,è diventato un brand dolcia-rio ormai noto in tutto ilmondo.

Venera Coco© RIPRODUZIONE RISERVATA

Sibeg, l’aziendachefaCocaColasottolalentedellaSdaBocconi

I n Sicilia Coca-Cola è Sibeg. E Sibeg è Coca-Cola poiché dal 1960 a Catania produce, im-bottiglia e distribuisce tutti i prodotti a mar-

chio The Coca-Cola Company. Grazie alla suastruttura organizzativa interna, forte di circa349 dipendenti, e al capillare indotto occupa-zionale – di oltre 2400 persone - dallo stabili-mento di Catania ogni giorno partono dai 30(bassa stagione) ai 100 autotreni (alta stagione),con prodotti che vengono consegnati (diretta-mente o tramite distributori) a circa 16.500 pun-ti vendita dell’intera Isola. L’azienda sicilianache vale 48, 2milioni di euro, pari allo 0,05% delpil regionale, secondo uno studio commissio-nato da Coca-Cola e realizzato da Sda BocconiSchool of Management ha distribuito 14,1 mi-lioni di euro alle famiglie, 34,1 milioni di euroalle imprese e 0,04 milioni di euro allo Stato. Intermini d’impatto economico, Coca-Cola è ilprimo soggetto nell’industria delle bibite, men-tre occupa il secondo posto in quella delle be-

vande e il quarto nel settore del food and beve-rage. Pari a 995 occupati (lo 0,06% degli occupa-ti totali nella regione) l’impatto occupazionalecomplessivo di Coca-Cola in Sicilia nel 2018, dicui 349 dipendenti diretti e 525 occupati indi-retti.«Da quasi sessant’anni lavoriamo con grande

impegno e passione, coniugando il nostro radi-camento in Sicilia con un marchio globale co-me quello di Coca-Cola. Lo studio di Sda Bocco-ni è l’ulteriore conferma di Sibeg quale aziendainnovativa, in grado di generare reddito e di so-stenere concretamente l’economia e l’occupa-zione nella regione», afferma Luca Busi, ammi-nistratore delegato Sibeg. Inoltre, dal 2014 al2018, il sistema Coca-Cola ha investito in Siciliaoltre 5.330.000 euro realizzando oltre 86 pro-getti: dal Green Mobility Program, che ha dota-to tutta la forza vendita di auto full electric, con-tribuendo all’installazione sul territorio di ben68 colonnine di ricarica a disposizione di tutti icittadini, agli investimenti a favore della filieraagrumicola, come la collaborazione con il Di-stretto Agrumi di Sicilia da cui è nata la nuovaFanta Aranciata Rossa Zero Zuccheri Aggiunticon succo di arancia rossa di Sicilia Igp».

Ve. Co.© RIPRODUZIONE RISERVATA

Confezionati La tradizionalescatola di latta per i panettoni con idisegni tipici della cultura siciliana

I peccati di gola Il cioccolato-non cioccolato. La possiamodefinire così la speciale barretta prodotta aModica da CioKarrua. Nella patria delcioccolato, questa azienda ha pensato direalizzare una barretta che in tutto e per tutto,anche alla vista, è simile a quella del cioccolatodi Modica ma è invece interamente realizzatacon farina di polpa di carrube. Si chiamaCarrubato di Sicilia. Una novità che sta giàconquistando i consumatori perché senza

glutine, senza lattosio e con il fruttosio al postodello zucchero. Il colore scuro è dato dallafarina utilizzata, mentre il sapore è molto vicinoa quello del cioccolato anche se, naturalmente,il gusto è quello della carruba al centro digrandi produzioni sul territorio ibleo. Lascioglievolezza in bocca è dato dall’aggiunta diburro di cacao. Ricca di fibre, è un energizzantenaturale. Viene prodotta in versione pura,all’arancia, al miele e alla nocciola. (Ve. Co.)

La novitàModica, le barrettedi cioccolatosenza cioccolato

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Corriere del Mezzogiorno Sabato 16 Novembre 2019PA7

Il vino nato nell’Ottocento sull’Etnache oggi ha vinto su tutti i parassitiA Passopisciaro la viticoltura eroica di Palmento Costanzo su 13 ettari di terrenoU n vino eroico ottenuto

da un vigneto cente-nario che raccontauna storia: quella del-

la resistenza della Natura alleavversità. Eroica perché men-tre il parassita della fillosserasi diffuse in tutta l’Europa, inSicilia arrivò solo alla fine de-gli anni ‘70 dell’Ottocento. Ecosì, mentre centinaia di vi-gneti cedevano inesorabil-mente alla fillossera, le vitipiantate nelle sabbie vulcani-che dell’Etna resistevano nonsolo alle avversità ma riusci-vano a prosperare, perché leradici attingevano - e attingo-no tutt’oggi - in quel tipo diterreno argilloso che regala lamontagna. Sull’Etna oggi sifanno grandi vini, eccellenzadella viticoltura dell’isola, maquelli prefillossera hanno unamarcia in più perché in ognisorso c’è un pezzo di storia daraccontare.Siamo in contrada Santo

Spirito a Passopisciaro, ver-sante nord dell’Etna, sul terri-torio della provincia di Cata-nia. Un vigneto coltivato ad al-berello sostenuto da pali dicastagno. Sono piante cente-narie che risalgono il vulcanodai 600 agli 800 metri. Qui siproduce un vino prefillossera,un Etna doc rosso 90%NerelloMascalese e 10% Nerello Cap-puccio. Palmento Costanzoha deciso di custodire l’animadi un territorio pieno di sor-

prese come l’Etna, in grado diregalare un’eccellenza unica.Un progetto di valorizzazionedel territorio, una cantina di13 ettari di viti terrazzate volu-te da Mimmo e Valeria Co-stanzo che hanno scelto dicoltivare Nerello Mascalese eNerello Cappuccio, oltre cheCarricante e Catarrato, uve abacca bianca. La storia di que-sta azienda comincia nel 2011.Mimmo e Valeria recuperano

vive e danno ancora i loro pre-ziosi frutti. Mimmo e Valeriahanno una grandissima re-sponsabilità. E lo sanno bene.Hanno un tesoro da custodi-re. Le vigne, però, necessita-no ogni anno di una potatura.Ed è un momento delicatissi-mo. Soprattutto per queste“nonnine” dell’Etna. Attraver-so la potatura si dona unanuova vita alle piante, ma nonsolo. Con la potatura si riescea tutelare la longevità della vi-te, a regolare il carico di gem-me e quindi la produzionedell’uva. E sull’Etna la potatu-ra non è facile, visto che si fain pieno inverno, spesso contemperature sotto lo zero econ la neve. L’arte del taglionon è da tutti. E Mimmo e Va-leria si sono affidati ai “prepa-ratori d’uva” ossia Marco Si-monit e Pierpaolo Sirch, dueche di questa antica “arte” nehanno fatto un mestiere veroe proprio. E ora tengono le-zioni in tutto il mondo. Eccoperché qui si parla di viticol-tura eroica perché non è datutti.

Roberto Chifari© RIPRODUZIONE RISERVATA

In cantina Un traguardo mai raggiunto prima da una cantinasiciliana, che rende merito al grande impegno perla crescita qualitativa e la sostenibilità: il premio“Cantina Europea dell’Anno” è stato assegnato aTasca d’Almerita dalla prestigiosa testataamericana, Wine Enthusiast, nell’ambito del20esimo Annual Wine Star Awards. I vincitorisaranno pubblicati nel numero speciale Best ofYear di Wine Enthusiast di dicembre e premiati allacena di gala a San Francisco, il 27 gennaio.

«L’impegno della famiglia Tasca d’Almerita per laviticoltura sostenibile in Sicilia - si legge nellamotivazione del premio - ha avuto un’influenzaestremamente positiva sul vino, sull’ambiente esulle altre cantine anche in tutt’Italia, migliorandola qualità e diffondendo il messaggio disostenibilità». Dal 1830 la famiglia Tascad’Almerita si prende cura di una grande “tenutacon vigne”. Oggi quella storia è nelle mani diAlberto Tasca, vignaiolo con visione internazionale.

Il primatoPremio in Usaper «Tascad’Almerita»

l’antico palmento ottocente-sco con un’attenta opera di re-stauro conservativo. Attornoal palmento si sviluppa il“cuore verde” dell’azienda,con i suoi ettari vitati e le anti-che vigne centenarie. Le rico-nosci subito: hanno una for-ma particolare del tronco,spesso evoluto in cerchi con-centrici, spire e braccia con-torte. Sembrano finte, quasidelle sculture.Ma sono piante

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PA8 Sabato 16 Novembre 2019 Corriere del Mezzogiorno