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DOGhissimi: “Conosci il mio nome” “Chiami con il mio nome” Progetto realizzato con Fondo ai sensi del DLGS. 286/98 - Legge 40/98" laboratorio interculturale sul tema del nome, dell’identità e dell’autobiografia dei bambini e ragazzi delle scuole di Milano” Il lavoro sul nome e sull’autobiografia parte da un dato di realtà che si rileva nelle scuole: molti alunni stranieri non vengono chiamati con il loro vero nome. Molto spesso il nome di origine degli alunni stranieri viene stravolto per renderlo più facilmente pronunciabile, perché soprattutto gli adulti di riferimento (insegnanti ecc.) hanno difficoltà a pronunciare il nome straniero. Gli insegnanti confermano la propria difficoltà nel riuscire a stabilire, partendo solo dal nome sul registro, quali siano gli alunni di sesso maschile e femminile.

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DOGhissimi:

“Conosci il mio nome” “Chiami con il mio nome”

Progetto realizzato   con Fondo ai sensi del DLGS. 286/98 - Legge 40/98"

“ laboratorio interculturale sul tema del nome, dell’identità e dell’autobiografia dei bambini e ragazzi delle

scuole di Milano” Il lavoro sul nome e sull’autobiografia parte da un dato di realtà che si rileva nelle scuole: molti alunni stranieri non vengono chiamati con il loro vero nome.

Molto spesso il nome di origine degli alunni stranieri viene stravolto per renderlo più facilmente pronunciabile, perché soprattutto gli adulti di riferimento (insegnanti ecc.) hanno difficoltà a pronunciare il nome straniero. Gli insegnanti confermano la propria difficoltà nel riuscire a stabilire, partendo solo dal nome sul registro, quali siano gli alunni di sesso maschile e femminile.

Molti genitori stranieri per evitare complicazioni decidono di chiamare i propri figli nell’ambito scolastico con un nome italiano perché ritengono che in questo modo possano favorire il processo di integrazione dei propri figli.

In realtà per i bambini non essere chiamati con il loro nome comporta una grande sofferenza psicologica e perdita dei propri radici e cultura di origine, perché al nome è legato indissolubilmente l’identità del bambino o del ragazzo.

Il lavoro sul nome permette dunque di raggiungere gli obiettivi seguenti:

1- tutelare l’identità dei bambini che hanno il diritto di essere chiamati con il loro nome

2- instaurare un dialogo interculturale: strumento di integrazione e rispetto delle diversità e apertura alle differenze.

3- imparare le culture di altri popoli attraverso il lavoro sul nome

4- realizzazione di calendario con nomi raccolti

AZIONE - Laboratorio interculturale nelle classi

La modalità di intervento che si vuole attuare all’interno delle scuole si basa sull’approccio laboratoriale, modalità che contraddistingue il modo di operare dell’associazione Compagnia Africana. La modalità laboratoriale risulta molto più efficace di un approccio formale e puramente nozionistico perché consente di instaurare un rapporto di ascolto reciproco, uno scambio di conoscenza che nasce da un’esperienza vissuta insieme. Inoltre, attraverso una metodologia interattiva e ludica, caratteristica della cultura dei popoli africani, è possibile far vivere un momento di divertimento e piacere che uniscono le persone in modo più intimo e significativo. Il laboratorio offre, infatti, uno spazio e un tempo in cui sviluppare la creatività, acquisire fiducia nelle proprie capacità e nelle proprie potenzialità, sperimentarsi senza il timore del giudizio altrui, sviluppare la crescita armonica delle persone e dei gruppi. Le pratiche performative come il teatro, la danza e la musica diventano preziosi strumenti per la cura di sé e per migliorare, divertendosi, la propria capacità di entrare in relazione con gli altri.

Il laboratorio permette ai partecipanti di riconoscere le proprie competenze e quelle altrui, valorizzando le peculiarità degli studenti stranieri.

I laboratori mirano a:

1. Rinforzare le abilità creative dei ragazzi.

2. Promuovere la cultura della condivisione e della solidarietà utilizzando degli strumenti ludici e di divertimento, dove l’attore principale è il ragazzo

3. Realizzare laboratori che potenzino le abilità manuali

4. Promuovere occasioni di aggregazione di ragazzi e dei genitori attraverso momenti di rappresentazione, di animazione e di festa.

Il laboratorio si propone di lavorare su:

– presentazione delle tecniche di narrazione con una particolare attenzione alla narrazione orale africana (griot )

– conoscenza dei generi della letteratura orale (fiabe, racconti, storie del mondo): esempi pratici e iniziazione alla nozione del ritmo nel racconto.

– scoperta dell’intonazione giusta della lettura delle fiabe, leggende ed altri generi.

– Lavoro d’iniziazione sui ritmi africani

– lavoro di drammatizzazione in cui ogni partecipante elabora in forma creativa la propria esperienza (racconto di sé) e per raccontare la condizione dei bambini stranieri nelle scuole e la loro visione dell’integrazione attraverso la creazione di una fiaba o un testo

– lavoro su costumi, canti musiche di culture diverse

– spettacolo/ performance finale del lavoro svolto

NB: Nei percorsi con gli alunni si prevede la collaborazione di insegnanti e genitori.

Gli insegnanti infatti verranno coinvolti non solo attraverso il percorso di formazione, ma anche attraverso il coinvolgimento attivo in fase di programmazione delle attività di laboratorio e in fase di realizzazione.

Scuole aderenti per il momento al progetto:

Scuola TOMMASEO (MEDIA) Piazza Istria 11 - Milano TOT 2 Classi

Scuola QUINTINO DI VONA (MEDIA) Via Sacchini 34 – Milano TOT 1 Classe

Scuola PISACANE (ELEMENTARE) Via Pisacane 9 - Milano TOT 2 CLASSI

LOCATELLI (ELEMENTARE) Via Veglia 80 - Milano TOT 1 CLASSE

TITO SPERI (ELEMENTARE) TOT 2 CLASSISCUOLA PIER CAPPONI Via Pestalozzi TOT 1 CLASSE

" Progetto realizzato   con Fondo ai sensi del DLGS. 286/98 - Legge 40/98"