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PSC – Piano di Sicurezza e Coordinamento Lavori Edificio Pro Infantia in Sanremo (IM) 1/62 Arch. Piero Gonella – c.so Mazzini 159 Sanremo – 3355604609 – [email protected][email protected] PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO MODELLO SEMPLIFICATO Conforme ai contenuti dell’Allegato II del DIM del 09/09/2014 (pubblicato sulla GU della Repubblica Italiana, serie Generale, n. 212 del 12/09/2014) Allegato XV 2.1.1 del DLgs 81/2008 e smi. Il PSC è specifico per ogni singolo cantiere temporaneo o mobile e di concreta fattibilità, conforme alle prescrizioni dell’art. 15 del DLgs 81/2008 e smi, le cui scelte progettuali ed organizzative sono effettuate in fase di progettazione dal progettista dell’opera in collaborazione con il CSP. Committente Ubicazione cantiere Tipologia delle opere COMUNE DI SANREMO Edificio Pro Infantia Via Morardo/p.zza Eroi Sanremesi Sanremo Messa in sicurezza e rifacimento copertura, sostituzione serra- menti e restauro delle facciate Versione data Descrizione Autore Firma 01 12-03-2019 Prima Emissione Arch. Piero Gonella 02 03 04 06 07 08 09 10 11 12 13

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PSC – Piano di Sicurezza e Coordinamento Lavori Edificio Pro Infantia in Sanremo (IM)

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Arch. Piero Gonella – c.so Mazzini 159 Sanremo – 3355604609 – [email protected][email protected]

PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO MODELLO SEMPLIFICATO Conforme ai contenuti dell’Allegato II del DIM del 09/09/2014 (pubblicato sulla GU della Repubblica Italiana, serie Generale, n. 212 del 12/09/2014) Allegato XV 2.1.1 del DLgs 81/2008 e smi. Il PSC è specifico per ogni singolo cantiere temporaneo o mobile e di concreta fattibilità, conforme alle prescrizioni dell’art. 15 del DLgs 81/2008 e smi, le cui scelte progettuali ed organizzative sono effettuate in fase di progettazione dal progettista dell’opera in collaborazione con il CSP.

Committente Ubicazione cantiere Tipologia delle opere

COMUNE DI SANREMO Edificio Pro Infantia

Via Morardo/p.zza Eroi Sanremesi Sanremo

Messa in sicurezza e rifacimento copertura, sostituzione serra-menti e restauro delle facciate

Versione data Descrizione Autore Firma

01 12-03-2019 Prima Emissione Arch. Piero Gonella

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06

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01 IDENTIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELL’OPERA

Rif. Paragrafo 2.1.2 – Allegato XV del DLgs 81/08 e s.m.i

Ubicazione del cantiere (a)

Indirizzo del cantiere (a.1) VIA MORARDO – PIAZZA EROI SANREMESI Inquadramento

territoriale AREA URBANA

Caratterizzazione geotecnica -

Descrizione del contesto in cui è collocata l’area di can-tiere (a.2)

Contestualizzazione dell’intervento OPERE SU FACCIATE, COPERTURE E INTERNI

Descrizione sintetica dell’opera con particolare riferimento alle scelte pro-gettuali, architettoniche, strutturali e tecnologiche (a.3)

Messa in sicurezza del fabbricato con rifacimento del tetto e di alcune imper-meabilizzazioni, predisposizione linea vita, restauro delle facciate, con sostitu-zione serramenti, veneziane, e revisione controsoffitti

Individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza (b)

Nome e cognome COMUNE DI SANREMO

Indirizzo CORSO CAVALLOTTI 59 Codice Fiscale 00253750087 Telefono/Fax

Committente (b.1)

E-Mail [email protected]

Nome e cognome = Indirizzo =

Codice Fiscale = Telefono/Fax =

Responsabile dei Lavori (b.2)

E-Mail =

Nome e cognome ARCH. PIERO GONELLA Indirizzo C.SO MAZZINI 159 – 18038 SANREMO – IM

Codice Fiscale GNLPRI60C30I138N Telefono/Fax/Cell 3355604609 0184500072 3355604609

Coordinatore Sicurezza in fase di Progettazione CSP (b.3)

E-Mail/PEC [email protected] [email protected]

Nome e cognome Indirizzo

Codice Fiscale Telefono/Fax/Cell

Coordinatore Sicurezza in fase di Esecuzione CSE (b.4)

E-Mail/PEC

Importo PRESUNTO dei lavori da eseguire € 269'482,17 Tempo PRESUNTO in Uomini / Giorno per l’esecuzione dei lavori 524

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Operaio comune ! 30,97 8 ! 247,76Operaio qualificato ! 34,41 8 ! 275,28

Operaio specializzato ! 36,99 8 ! 295,92Operaio IV livello ! 38,95 8 ! 311,60

importo lavori incidenza mano d'opera giornata media

! 269.482,17 55% ! 282,64

giornata MEDIA

! 282,64

Uomini / Giorno

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02 IDENTIFICAZIONE DELLE IMPRESE ESECUTRICI E DEI LAVORATORI AUTONOMI

Rif. Paragrafo 2.1.2b – Allegato XV del DLgs 81/08 e s.m.i

Aggiornamento da effettuarsi nella fase esecutive a cura del CSE quando in possesso dei dati

IMPRESA AFFIDATARIA IA 1 Nominativo Indirizzo Codice Fiscale Partita IVA Datore di lavoro Attività svolta in cantiere PEC/E-mail

iscrizione CCIAA INAIL INPS cassa edile

Mansione Legale Rappresentante Soggetti incaricati per assolvimento compiti ex art. 97 in caso di subappalto Nominativo IMPRESA ESECUTRICE SUBAPPALTATRICE IES 1 Nominativo Indirizzo Codice Fiscale Partita IVA Datore di lavoro Attività svolta in cantiere PEC/E-mail

iscrizione CCIAA INAIL INPS cassa edile

Impresa Affidataria di riferimento IMPRESA ESECUTRICE SUBAPPALTATRICE IES 2 Nominativo Indirizzo Codice Fiscale = Partita IVA Datore di lavoro Attività svolta in cantiere PEC/E-mail

iscrizione CCIAA INAIL INPS cassa edile

Impresa Affidataria di riferimento IMPRESA ESECUTRICE SUBAPPALTATRICE IES 3 Nominativo Indirizzo Codice Fiscale Partita IVA Datore di lavoro Attività svolta in cantiere PEC/E-mail

iscrizione CCIAA INAIL INPS cassa edile

Impresa Affidataria di riferimento

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IMPRESA ESECUTRICE SUBAPPALTATRICE IES 4 Nominativo Indirizzo Codice Fiscale Partita IVA Datore di lavoro Attività svolta in cantiere PEC/E-mail

iscrizione CCIAA INAIL INPS cassa edile

Impresa Affidataria di riferimento LAVORATORE AUTONOMO LA 1 Nominativo Indirizzo Codice Fiscale Partita IVA Attività svolta in cantiere PEC/E-mail

- iscrizione CCIAA INAIL INPS

Eventuale Impresa di riferimento se sub affidatario LAVORATORE AUTONOMO LA 2 Nominativo Indirizzo Codice Fiscale Codice Fiscale Attività svolta in cantiere PEC/E-mail PEC/E-mail

iscrizione CCIAA INAIL iscrizione CCIAA

Eventuale Impresa di riferimento se sub affidatario

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03 ORGANIGRAMMA DEL CANTIERE

DLgs 81/08 - Articolo 97 - Obblighi del datore di lavoro dell’impresa affidataria 1. Il datore di lavoro dell’impresa affidataria verifica le condizioni di sicurezza dei lavori affidati e l’applicazione del le disposizioni e delle prescri-

zioni del piano di sicurezza e coordinamento. 2. Gli obblighi derivanti dall’articolo 26, fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 96, comma 2, sono riferiti anche al datore di lavoro

dell’impresa affidataria. Per la verifica dell’idoneità tecnico professionale si fa riferimento alle modalità di cui all’ALLEGATO XVII. 3. Il datore di lavoro dell’impresa affidataria deve, inoltre:

a) coordinare gli interventi di cui agli articoli 95 e 96; b) verificare la congruenza dei piani operativi di sicurezza (POS) delle imprese esecutrici rispetto al proprio, prima della trasmissione dei

suddetti piani operativi di sicurezza al coordinatore per l’esecuzione. 3-bis. In relazione ai lavori affidati in subappalto, ove gli apprestamenti, gli impianti e le altre attività di cui al punto 4 dell’allegato XV siano effettua-

ti dalle imprese esecutrici, l’impresa affidataria corrisponde ad esse senza alcun ribasso i relativi oneri della sicurezza. 3-ter Per lo svolgimento delle attività di cui al presente articolo, il datore di lavoro dell’impresa affidataria, i dirigenti e i preposti devono essere in

possesso di adeguata formazione.

Committente DLgs 81/08 art. 90

COMUNE DI SANREMO Ing. BURASTERO Danilo – R.U.P.

Responsabile Lavori DLgs 81/08 art. 90

CSE DLgs 81/08 art. 92

CSP DLgs 81/08 art. 92

= ARCH.

PIERO GONELLA = [email protected] = [email protected]

IMP Affidataria

IA 1 IMP Aff. Esecutrice

IAE 2 IMP Affidataria

IA 2 Lavoratore Autonomo

LA 1

=

=

= =

Inc. gestione art. 97: = = =

= = =

Lavoratore Autonomo LA 2

Impresa Esecutrice IES 2 Lavoratore Autonomo

LA 3 Lavoratore Autonomo

LA 4

=

=

=

Impresa Esecutrice IES 3

Impresa Esecutrice IES 4

Lavoratore Autonomo LA 5

Lavoratore Autonomo LA 6

=

=

= = = =

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04 INDIVIDUAZIONE ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI RELATIVI ALL’AREA DI CANTIERE Rif. Paragrafo 2.1.2d, 2.2.1, 2.2.4 – Allegato XV del DLgs 81/08 e s.m.i

Nella presente tabella andranno analizzati tutti gli elementi della prima colonna ma sviluppati solo quelli pertinenti al cantiere

caratteristiche dell’area di can-

i

scelte progettuali ed organizzative procedure misure preventive e protettive

misure di coordina-mento

DALL’ESTERNO VERSO IL CANTIERE E VICEVERSA FALDE FOSSATI ALBERI ALVEI FLUVIALI BANCHINE POR-TUALI

RISCHIO ANNE-GAMENTO

MANUFATTI IN-TERFERENTI

INFRASTRUTTURE LAVORI STRADALI EDIFICI CON ESI-GENZE DI TUTELA

LINEE AEREE CONDUTTURE SOTTERRANEE

VIABILITÀ

Il cantiere è posto nel centro della cit-tà, e comprende le parti esterne e gli interni. I ponteggi saranno posti lungo le facciate, su piazza Eroi in partenza a doppia altezza per rispettare gli ac-cessi agli esercizi commerciali. L’area di cantiere sarà nella zona a Sud della facciata principale, nei pressi della ca-bina telefonica. Un’altra eventuale pic-cola area di cantiere potrà essere ri-cavata in una porzione del giardino po-steriore, che però dovrà restare di-sponibile per la scuola.L’area di cantie-re comprenderà quindi queste due aree di cantiere, con accesso carrabile da piazza Eroi Sanremesi, e tutto il pe-rimetro dei ponteggi. Sarà area di can-tiere anche ogni zona interna nel mo-mento in cui sarà interessata da lavo-razioni. Tutta l’area non sarà utilizzabi-le per gli estranei. Il lavoro è da eseguirsi sulle facciate, sulle coperture e negli interni, e il can-tiere dovrà prevedere una zona di ca-rico e scarico, una zona di stoccaggio, una zona per una baracca di cantiere, con adeguate delimitazioni per impedi-re l’accesso ai non addetti ai lavori, I mezzi che dovranno raggiungere il cantiere giungeranno da Piazza Eroi Sanremesi.

Nella zona da occuparsi con l’area di cantiere dovranno essere posti adeguati cartelli segna-letici di avviso e di divieto di sosta, indicando un preciso giorno di inizio dell’installazione del can-tiere, con un congruo anticipo, in modo da cautelarsi, in caso di persone che lascino l’auto qui per lunghi pe-riodi. Sarà posta in opera adeguata recinzione per tutta l’area di cantiere, con pannelli in rete sor-retti da basi in CLS o con recinzione eseguita con tavole in legno e rete arancione di altezza adeguata. Chiusura delle parti bas-se dei ponteggi con recinzione laddove i pon-teggi stessi divenissero parte del perimetro dell’area di cantiere

I contatti di estranei con l’area di cantie-re possono avvenire lungo tutto il peri-metro, e quindi il ponteggio dovrà essere adeguata-mente segnalato: si prescrive fin d’ora una protezione cau-telativa aggiuntiva al primo impalcato sopra all’ingresso dei negozi, ove do-vrà essere realizza-to un impalcato sottoponte, e il me-desimo piano dovrà essere reso erme-tico ed impermeabi-le al passaggio di polveri, liquidi e quant’altro possa cadere dalla faccia-ta nel corso dei la-vori.

Dovrà comunque essere garantito il transito pedonale nella zona antistante l’accesso carraio dell’area di cantiere. Ad ogni arrivo o par-tenza di un mezzo dovrà essere pre-sente un moviere in modo da garantire la sicurezza del traffico sia pedonale che vei-colare.

INSEDIAMENTI PRODUTTIVI

ALTRI CANTIERI Altro

RUMORE

Il “Documento di Valutazione del Rischio Rumore” ai sensi dell’art 190 del DLgs 81/08 dovrà prevedere la valutazione del rumore per lavorazioni simili a quelle da svolgere in questo specifico cantiere. Fascia di esposizione compresa tra 80 ed 85 dB(A): addetti all’utilizzo di utensili elet-trici portatili; Fascia di esposizione compresa tra 85 e 87 dB(A): addetti all’utilizzo di flessibile e sega da banco. Rumore di fondo non superiore a dB(A) 65.

Nel caso in cui l’esposizione sia u-guale o superiore agli 80 dB(A) il datore di lavoro fa tutto il pos-sibile per assicurare che vengano indossa-ti i DPI dell’udito e gli operatori sono tenuti ad indossare gli spe-cifici DPI.

Nel caso in cui l’esposizione al rumore superi gli 80 dB(A) il datore di lavoro mette a disposizione dei lavoratori DPI dell’udito.

I lavoratori che, pur non svolgendo una mansio-ne fonte di rumore, operano nei pressi di una fonte di rumore tale da esporli ai valori limite, dovranno utilizza-re idonei DPI. Nelle zo-ne dove saranno svolte azioni tali da produrre RUMORE dovrà essere esposto il seguente cartello:

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POLVERI

Ogni demolizione e rimozione deve essere effettuata coordinando le di-verse fasi lavorative in atto, così che non vengano coinvolti da polvere o caduta di materiale dall’alto, i lavora-tori impegnati in altre fasi. Nel POS dovrà essere dettagliata-mente indicata la procedura seguita e le misure di sicurezza messe in atto. In caso di giornate con forte vento, evitare le lavorazioni che sollevino polveri.

Nella rimozione del manto di tegole e del-le orditure lignee e nelle eventuali lavora-zioni su altre parti in muratura, evitare la movimentazione delle parti polverose (ma-cerie, legnami) senza prima averle bagnate.

Gli addetti utiliz-zeranno i DPI previsti all’interno dei propri POS per i rischi speci-fici della lavora-zione (casco, cal-zature, guanti). Usare mascheri-ne antipolvere se necessario.

Prima di ogni demoli-zione verificare la e-ventuale formazione di polveri ed eventual-mente eseguire una bagnatura preventiva. Nelle zone dove sa-ranno svolte azioni tali da produrre POLVERE dovrà essere esposto il seguente cartello:

FIBRE

FUMI VAPORI

Ogni lavorazione che produca fumi o vapori effettuata coordinando le di-verse fasi lavorative in atto, così che non vengano coinvolti da fumi o va-pori i lavoratori impegnati in altre fasi.

Segregare le zone interne in modo che non possano entrare fumi e vapori

Fornire idonei dispositivi di pro-tezione individuale (maschera con filtro specifico) con relative in-formazioni all’uso.

I lavoratori che, pur non svolgendo una mansione fonte di fumi o vapori, operano nei pressi di una fonte tale da esporli a tale ri-schio, dovranno utiliz-zare idonei DPI. Nelle zone dove saranno svolte azioni tali da produrre FUMI o VA-PORI dovrà essere e-sposto il seguente car-tello:

GAS

L’utilizzo di bombole di gas per ali-mentare la fiamma per la posa delle guaine dovrà prevedere l’uso di im-pianti a norma, con le adeguate veri-fiche di legge.

Le bombole di gas non potranno essere ricoverate al chiuso, ma dovranno essere situate in zona pro-tetta e non raggiun-gibile dai non addetti ai lavori

Fornire idonei dispositivi di pro-tezione individuale (maschera con filtro specifico) con relative in-formazioni all’uso

I lavoratori che, pur non svolgendo una mansione fonte di gas, operano nei pressi di una fonte tale da esporli a tale rischio, do-vranno utilizzare idonei DPI. Nelle zone dove sa-ranno svolte azioni tali da produrre GAS dovrà es-sere esposto il seguente cartello:

ODORI INQUINAMENTI AERODISPERSI

CADUTA MATE-RIALI DALL’ALTO

Ridurre al minimo indispensabile la pre-senza di materiali sui ponteggi e sulla copertura. Confinare e vincolare materiali ed attrez-zature in modo tale da impedirne la cadu-ta accidentale verso il vuoto. I materiali in salita o in discesa dovranno essere sal-damente imbragati (se ingombranti e monolitici) o contenuti in secchioni, ce-stelli o benne (se minuti e sfusi).

I materiali presenti dovranno essere vin-colati a punti fissi. Le attrezzature indi-viduali dovranno es-sere vincolate all’operatore con ap-positi cordini.

Il datore di lavoro fornisce i DPI a protezione dalle cadute. Gli operatori sono tenuti ad indossa-re i DPI a prote-zione dalla cadu-te.

Nelle zone dove sa-ranno svolte azioni tali da esporre a CADUTA MATERIALI DALL’ALTO dovrà essere esposto il seguente cartello:

Altro

CADUTA PER-SONE DALL’ALTO

Al fine di prevenire il rischio di caduta dall’alto dovranno essere installati parapetti a protezione dei salti quota e delle aperture. Le operazioni sul tetto e sulle faccia-te che esporranno gli operatori a caduta da oltre 2,00 mt saranno svolte con l’ausilio di ponteggio me-tallico fisso. Solo in casi particolari si ricorrerà a piattaforme elevatrici meccaniche autonome o montate su autocarro.

Non smontare o rimuo-vere parti o elementi del ponteggio. In casi particolari, quan-do NON sia possibile il montaggio del ponteg-gio, potrà operare per-sonale abilitato ad ope-rare in quota vincolato alla linea vita esistente o provvisoria con DPI di 3° categoria.

Il datore di lavoro fornisce i DPI a pro-tezione dalle cadute. Gli operatori sono tenuti ad indossare i DPI a protezione dalla cadute.

Nelle zone dove saranno svolte azioni tali da espor-re a CADUTA PERSONE DALL’ALTO dovrà essere esposto il seguente car-tello:

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05 ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE

Rif. Paragrafo 2.1.2.d.2 – 2.2.2 – 2.2.4 – Allegato XV del DLgs 81/08 e s.m.i

Nella presente tabella andranno analizzati tutti gli elementi ma sviluppati solo quelli pertinenti al cantiere Di ognuno dei punti individuati deve essere data evidenza nelle planimetrie di cantiere

MODALITÀ DA SEGUIRE PER RECINZIONE, ACCESSI E SEGNALAZIONI DEL CANTIERE

Scelte progettua-li ed organizzative

L’area di cantiere dovrà essere recintata con pannelli di rete metallica sorretta da basi in CLS (area di lavoro, stoccaggio materiali), oppure con tavole in legno con rete plastifi-cata di colore ROSSO avente altezza minima pari a 1,50 mt.

Procedure

La recinzione deve essere dotata di cancello che deve essere SEMPRE chiuso sia duran-te le ore di lavoro, che di fermo cantiere. Sul cancello di ingresso e lungo il perimetro del-la recinzione dovranno essere esposti cartelli di DIVIETO recante la scritta VIETATO L’INGRESSO AI NON ADDETTI.

Misure preventi-ve e protettive

Esporre in posizione ben visibile apposita cartellonistica:

Planimetria cantiere Identificazione nelle tavole R

Tavole e disegni tecnici esplicativi

sorretta da basi in CLS (H min. 1,50 mt)

rete in PVC

Misure di Coor-dinamento

Ogni Impresa o Lavoratore Autonomo ha l’onere di provvedere a quanto di sua compe-tenza, “chi apre chiude”.

SERVIZI IGIENICI ASSISTENZIALI - COMMITTENTE: metterà a disposizione un locale adibito a SERVIZIO IGIENICO Scelte progettua-

li ed organizzative X IMPRESA AFFIDATARIA: allestirà un servizio igienico tipo con pulizia bisettimanale

Procedure L’Impresa Affidataria avrà l’onere del mantenimento in efficienza e del rifornimento dei materiali di consumo.

Misure preventi-ve e protettive -

Tavole e disegni tecnici esplicativi Planimetria cantiere Identificazione nelle tavole

Misure di Coor-

dinamento Ogni Impresa o Lavoratore Autonomo ha l’onere di provvedere a quanto di sua compe-tenza, “chi sporca pulisce”.

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VIABILITÀ PRINCIPALE DI CANTIERE

Scelte progettua-li ed organizzative

Le vie di transito dovranno essere mantenute libere, pulite e sicure, si dovrà evitare l'accumulo di macerie, detriti e materiali d'uso o di costruzione. È necessario evitare l’interferenza tra i mezzi in entrata e uscita dal cantiere e i pedoni e mezzi.

Procedure I veicoli dovranno avanzare MOLTO LENTAMENTE, e segnalare il passaggio avviso acustico. Le vie di transito, interne ed esterne, dovranno essere mantenute libere, pulite e sicure, si dovrà evitare l'accumulo di macerie, detriti e materiali d'uso o di costruzione.

Misure preventi-ve e protettive

Tipo di cartellonistica da esporre:

Tavole e disegni tecnici esplicativi Planimetria cantiere Identificazione nelle tavole

V

Misure di Coor-dinamento

L’accesso dei mezzi al cantiere dovrà avvenire tramite un cancello, che dovrà essere aperto solo nei momenti di entrata o uscita di mezzi, e poi restare sempre chiuso. Prima dell’accesso al can-tiere gli autisti dei veicoli dovranno dare avviso acustico ed attendere segnale di via libera. Per tale apertura – chiusura sarà responsabile il preposto della ditta affidataria.

IMPIANTI DI ALIMENTAZIONE E RETI PRINCIPALI ELETTRICITÀ, ACQUA, GAS, ENERGIA

Scelte progettua-li ed organizzati-

ve

Durante l'intera durata dei lavori dovrà essere utilizzato un impianto elettrico di cantiere CERTIFI-CATO ed OMOLOGATO composto da: - quadro generale dotato di interruttore differenziale magnetotermico da 0,030 A; - batteria di prese di sicurezza; - messa a terra.

Procedure

In caso di mancanza temporanea della corrente TUTTE le lavorazioni dovranno essere interrotte, TUTTI gli apparecchi elettrici, precedentemente in funzione, dovranno essere staccati dalla presa di corrente PRIMA della riattivazione dell’impianto tramite il riarmo degli interruttori principali. L’azione di riarmo deve essere comunicata a TUTTI gli operatori a voce alta ed effettuata SOLO DOPO aver ricevuto risposta di VIA LIBERA da TUTTI gli operatori.

Misure preventi-ve e protettive

I cavi dovranno essere del tipo antifiamma e resistenti al calpestio, le spine e le prese dovranno essere stagne e del tipo ammesso dalla norma. I cavi elettrici di raccordo tra il quadro principale e le varie derivazioni utensili dovranno essere sol-levati da terra tramite idonei sostegni, qualora questo NON sia possibile si dovranno proteggere i tratti a terra con apposite ed idonee canaline o ripari. Le spine del tipo UNEL o “tedesche” sono ammesse solo se termosaldate a termine del cavo di alimentazione degli apparecchi elettrici certificati CE. Le riparazioni ai cavi e alle spine effettuate con nastro isolante sono VIETATE. Il quadro elettrico deve essere a norma CE e dotato di certificazione redatta da impiantista qualifi-cato. Esporre in posizione ben visibile apposita cartellonistica:

Tavole e disegni tecnici esplicativi Planimetria cantiere Identificazione nelle tavole

LUCE GAS ACQUA

Misure di Coor-dinamento

Prima di accedere in cantiere, TUTTI i datori di lavoro dovranno istruire ed informare i propri dipendenti delle procedure da adottare in caso di mancanza temporanea della corrente elettrica.

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IMPIANTI DI TERRA E DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE Scelte progettua-li ed organizzative

L’impianto elettrico dovrà essere messo a terra tramite realizzazione di un sistema di puntazze o collegato a impianto pre-esistente previa verifica.

Procedure

L’impianto di terra potrà essere collegato all’ESISTENTE, o realizzato EX NOVO, e dovrà essere: - verificato (misurare la resistività del terreno); - rilasciata certificazione redatta da impiantista qualificato; - effettuata l’omologazione (invio della documentazione all’INAIL entro 30 giorni dalla messa in esercizio). La resistenza di terra deve risultare inferiore a 20 ohm, sarà riportata su apposito mo-dello B e spedito all'INAIL (le utenze a 220 V devono essere protette con interruttore differenziale avente Idn = 0,03 A e devono essere utilizzate lampade portatili aventi voltaggio non superiori a 25 V; verranno usate prese CEE -17 e cavi del tipo HO7RN - F). DPR 462/2001 Regolamento di semplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni e dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, di dispositivi di messa a terra di impianti elet-trici e di impianti elettrici pericolosi. Art. 2. Messa in esercizio e omologazione dell’impianto 1. La messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi di protezione con-tro le scariche atmosferiche non può essere effettuata prima della verifica eseguita dall’installatore che rilascia la dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente. La di-chiarazione di conformità equivale a tutti gli effetti ad omologazione dell’impianto. 2. Entro trenta giorni dalla messa in esercizio dell’impianto, il datore di lavoro invia la dichiarazio-ne di conformità all’ISPESL ed all’ASL o all’ARPA territorialmente competenti.

Misure preventi-ve e protettive

PRIMA della messa in servizio dell’impianto elettrico di cantiere verificare che la misura della resistenza di terra (resistività del terreno) sia inferiore a 20 ohm.

Tavole e disegni tecnici esplicativi Planimetria cantiere Identificazione nelle tavole

Misure di Coor-

dinamento -

DISPOSIZIONI PER L’ATTUAZIONE DELLA CONSULTAZIONE DELL’RLS O RLST

Scelte progettua-li ed organizzative

L’RLS dell’impresa affidataria e quelli dei subappaltatori dovranno sottoscrivere un documento comune dal quale si evinca che sono stati informati dei contenuti del presente PSC e di quelli dei POS presenti in cantiere.

Procedure Gli RLS devono sottoscrive il PSC e il POS dell’impresa di appartenenza come informazione rice-vuta.

Misure preventi-ve e protettive

L’RLS ha 10 giorni di tempo per prendere visione dei contenuti del presente PSC (e del POS della propria impresa).

Misure di Coor-dinamento

Si presume che gli RLS siano presenti come lavoratori, ma in ogni caso potranno liberamente svolgere le loro funzioni di rappresentanza in cantiere.

DISPOSIZIONI PER L’ORGANIZZAZIONE TRA I DATORI DI LAVORO

Scelte progettua-li ed organizzative

È previsto che il Committente contrattualizzerà una sola Impresa o A.T.I. affidataria; ma questa poi potrà avvalersi: - di subappaltatori, ai quali affidare lavorazioni specialistiche, lavoratori autonomi o imprese - di fornitori in opera, - di noli a caldo per attività specialistiche.

Procedure

Prima di accedere in cantiere i Lavoratori autonomi, i subappaltatori e chi esegue “mere fornitu-re” (esempio: semplice fornitura di cls e/o di altri materiali) dovranno essere informati dei rischi presenti in cantiere (anche ai sensi dell’art. 26 del DLgs 81/2008 e smi). Eventuali lavoratori autonomi subaffidatari dell’impresa saranno invece gestiti attraverso le in-formazioni e procedure riportate nel POS della propria impresa (e nel presente PSC).

Misure preventi-ve e protettive -

Misure di Coor-dinamento

L’Impresa affidataria, quelle esecutrici i subappaltatori e i lavoratori autonomi che interverranno nel corso dei lavori sono obbligate a partecipare alle “Riunioni di coordinamento”, promosse dal CSE o dalla stessa Impresa affidataria per illustrare quali saranno le prescrizioni e gli obblighi, in materia di sicurezza, che dovranno rispettare nel corso dei lavori. La custodia dei “Verbali di coordinamento preliminari e in corso d’opera”, dei “Verbali di visita e controllo in cantiere” ecc. sarà a cura dell’Impresa affidataria.

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MODALITÀ DI ACCESSO DEI MEZZI PER LA FORNITURA DEI MATERIALI

Scelte progettua-li ed organizzative

I materiali saranno approvvigionati da autocarro tramite viabilità pubblica. L’area per l’accesso dei mezzi è localizzata in piazza Eroi, nell’angolo ove sale via Corridoni. L’ingresso e l’uscita dall’area di manovra dovranno essere sorvegliati dal preposto, con un moviere, e l’uscita automezzi segnalata sulla viabilità pubblica con apposita cartello-nistica. Eventuali piccoli carichi potranno essere approvvigionati da via Morardo, con piccolo mezzo dotato di autogru per carico e scarico, previa autorizzazione da richieder-si agli uffici comunali preposti.

Procedure

I fornitori prima di accedere al cantiere devono avere il consenso del referente dell'Im-presa interessata alla fornitura, il quale eserciterà anche la sorveglianza. Quando è necessaria una fornitura di materiale il datore di lavoro dell'impresa esecutri-ce (già presente in cantiere) deve procedere alla verifica dell'idoneità tecnica professio-nale dell'impresa fornitrice e comunicare a questa ultima dettagliate informazioni circa i rischi specifici esistenti in cantiere e sulle misure di prevenzione e di emergenza adotta-te. Allo stesso tempo l'impresa fornitrice deve comunicare quali sono i rischi che le lavo-razioni possono introdurre nelle aree di lavoro unitamente a tutte le informazioni neces-sarie affinché le operazioni di consegna avvengano in condizioni di sicurezza per i lavora-tori di entrambe le imprese.

Misure preventi-ve e protettive

Evitare la movimentazione manuale, tramite UN singolo operatore, di carichi aventi peso superiore a 30 Kg. Tipo di cartellonistica da esporre:

Tavole e disegni tecnici esplicativi Planimetria cantiere Identificazione nelle tavole

Misure di Coor-dinamento

Qualora sia necessario movimentare carichi aventi peso superiore a 30 Kg si dovrà o-perare in coppia. Nel caso tale azione debba essere effettuata da un Lavoratore Autonomo o da un singo-lo operaio di una determinata Impresa momentaneamente solo in cantiere, DUE opera-tori anche di Imprese diverse dovranno collaborare all’azione.

DISLOCAZIONE DEGLI IMPIANTI DI CANTIERE

Scelte progettua-li ed organizzative

Il quadro comandi dell’impianto elettrico dovrà essere posizionato in posizione protetta dalle intemperie, ACCESSIBILE A TUTTI gli operatori e ben visibile. In questo cantiere, in particolare, è ammessa la presenza di due quadri elettrici, uno per le opere esterne, che presumibilmente sarà posizionato sui ponteggi, ed uno per le ope-re interne, da posizionarsi all’interno della chiesa.

Procedure

In caso di mancanza temporanea della corrente TUTTE le lavorazioni dovranno essere interrotte, TUTTI gli apparecchi elettrici, precedentemente in funzione, dovranno essere staccati dalla presa di corrente PRIMA della riattivazione dell’impianto tramite il riarmo degli interruttori principali. L’azione di riarmo deve essere comunicata a TUTTI gli operatori a voce alta ed effettua-ta SOLO DOPO aver ricevuto risposta di VIA LIBERA da TUTTI gli operatori.

Misure preventi-ve e protettive

Il quadro elettrico deve essere a norma CE e dotato di certificazione redatta da impian-tista qualificato. Il quadro elettrico deve essere integro con gli sportellini di protezione delle prese e dei comandi in buone condizioni ed efficienti. Esporre in posizione ben visibile apposita cartellonistica:

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Planimetria cantiere Identificazione nelle tavole

Tavole e disegni tecnici esplicativi

Misure di Coor-dinamento

Prima di accedere in cantiere, TUTTI i datori di lavoro dovranno istruire ed informare i propri dipendenti delle procedure da adottare in caso di mancanza temporanea della corrente elettrica.

DISLOCAZIONE DELLE ZONE DI CARICO E SCARICO Scelte progettua-li ed organizzative

Le zone di carico e scarico, coincidenti, saranno posizionate all’interno dell’area di can-tiere in una zona protetta e delimitata da recinzione.

Procedure

La salita e la discesa dei materiali dovrà essere concordata con le altre Imprese o Lavo-ratori Autonomi presenti in cantiere. L’inizio e la fine delle operazioni di salita e discesa dovranno essere segnalate acustica-mente in modo tale che TUTTI i lavoratori in prossimità siano informati di tale operazio-ne. Il preposto dell’Impresa Affidataria o dell’impresa esecutrice avrà l’onere di coordi-nare il carico e lo scarico dei materiali in uscita o in entrata in cantiere. Una eventuale gru sul camion sarà manovrata SOLO dal personale della Ditta che ne ha l’affidamento, tale personale deve essere qualificato ed istruito allo scopo.

Misure preventi-ve e protettive

Evitare la movimentazione MANUALE, tramite UN singolo operatore, di carichi aventi peso superiore a 30 Kg. Tutti gli operatori impegnati nelle operazioni di carico e scarico dovranno indossare il CASCO e NON sostare nel raggio d’azione della gru quando questa è in movimento. Esporre in posizione ben visibile apposita cartellonistica:

Tavole e disegni tecnici esplicativi Planimetria cantiere Identificazione nelle tavole

Misure di Coor-dinamento

Qualora sia necessario movimentare MANUALMENTE carichi aventi peso superiore a 30 Kg si dovrà operare in coppia. Nel caso tale azione debba essere effettuata da un Lavoratore Autonomo o da un singo-lo operaio di una determinata Impresa momentaneamente SOLO in cantiere, DUE ope-ratori anche di Imprese diverse dovranno collaborare all’azione. La zona di carico e scarico, dove avviene l’imbragaggio a terra in salita o discesa dovrà essere recintata con pannelli di rete metallica sorretti da basi in CLS prefabbricate ov-vero con rete plastificata di colore ROSSO sorretta da pali in ferro o legno. In tale zona dovrà essere esposta e BEN VISIBILE idonea segnaletica di PERICOLO. I materiali dovranno essere imbragati con idonee funi o cinghie e, se sfusi, posti all’interno di idonei secchi o cestelli.

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ZONE DI DEPOSITO DI ATTREZZATURE E DI STOCCAGGIO MATERIALI E RIFIUTI

Scelte progettua-li ed organizzative

La zona di deposito è prevista nella piazza Eroi, appositamente delimitata con recinzione come sopra specificato, o nell’area di cantiere del retro: la pavimentazione della strada in caso di posa di materiali o attrezzature molto pesanti, dovrà essere protetta con tavolati in modo da evitare danni, anche al di sotto di eventuali cassoni scarrabili; nessun tipo di materiale dovrà essere posto al di fuori dell’area di cantiere.

Procedure

Le attrezzature dovranno essere conservate appoggiate a terra in modo stabile. I materiali insaccati dovranno essere stoccati su bancali in legno e posati a terra. I rifiuti da demolizione dovranno essere accumulati in quantità inferiori a 5,00 mc e man-tenuti umidi al fine di evitare il diffondersi di polvere.

Misure preventi-ve e protettive

Le zone di deposito devono essere segnalate e disposte in modo tale da non creare in-terferenze con altre attività che si svolgono in cantiere e garantire che l’accessibilità all’area da parte dei mezzi di lavoro avvenga in sicurezza. Particolare cautela deve essere prestata nella realizzazione delle delimitazioni e segnala-zioni delle zone soggette a passaggio individuando con chiarezza e separando con idonee barriere teli aree rispetto alle aree di esclusiva pertinenza del cantiere e posizionando idonea cartellonistica e segnaletica.

Tavole e disegni

tecnici esplicativi Planimetria cantiere Identificazione nelle tavole

MACERIE IMBALLATI SFUSI ATTREZZI

Misure di Coor-dinamento

La predisposizione degli apprestamenti sono in capo all’Impresa Affidataria. Il preposto dall'Impresa Affidataria dovrà verificare all'inizio e alla fine di ogni turno lavora-tivo ed avvertire il Datore di Lavoro in caso di anomalie riscontrate circa: - la stabilità dei materiali stoccati e delle attrezzature. - l'integrità della segnaletica di sicurezza

ZONE DI DEPOSITO DEI MATERIALI CON PERICOLO DI INCENDIO O DI ESPLOSIONE

Scelte progettua-li ed organizzative

In caso di utilizzo di guaine bituminose e di bombole di gas per la posa a fiamma, o anche solventi infiammabili o altro materiale infiammabile e potenzialmente esplosivo, si dovrà predisporre: che nella squadra lavorativa sia presente almeno un operatore qualificato nelle opera-

zioni ANTI INCENDIO; che a disposizione dei lavoratori ci sia almeno UN estintore a polvere con capacità

ABC da 6 Kg; che tutti i lavoratori siano istruiti nelle manovre di base per l’uso dell’estintore.

Procedure

Tenere SEMPRE la bombola di gas infiammabile in posizione VERTICALE. In caso di INCENDIO, per attivare l’estintore seguire la sequenza: 1. togliere la spina di sicurezza; 2. impugnare saldamente l’estintore; 3. dirigere la bocca di uscita dell’estintore verso la BASE delle fiamme; 4. premere a fondo la leva di comando e dirigere il getto alla BASE delle fiamme.

(*)

Misure preventi-ve e protettive

Tenere l’estintore a portata di mano durante la posa delle guaine bituminose, e posto lungo i piani di lavoro del ponteggio in caso di lavorazioni con materiali infiammabili. La bombola di scorta, se presente in cantiere, deve essere tenuta lontano dal luogo di lavorazione. Segnalare la posizione della bombola di infiammabile con apposito cartello (*).

Tavole e disegni tecnici esplicativi Planimetria cantiere Identificazione nelle tavole

Misure di Coor-

dinamento Durante la fase di lavoro di posa delle guaine a fiamma NON deve essere svolta altra la-vorazione nel raggio di 3,00 MT, sia in orizzontale che in verticale.

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ZONA SOGGETTA AL PERICOLO DI CADUTA DI MATERIALI DALL’ALTO

Scelte progettua-li ed organizzative

I materiali dovranno essere imbragati con idonee funi o cinghie e, se sfusi, posti all’interno di idonei secchi o cestelli. I ganci dovranno essere dotati di linguetta di sicu-rezza per evitare lo sgancio indesiderato del carico.

Procedure

Lo scarico o lo sgancio del carico al piano di lavoro dovrà avvenire PRIMA di spostare il carico sulla verticale di discesa. Il carico o l’aggancio del carico al piano di lavoro dovrà avvenire PRIMA di spostare il ca-rico sulla verticale di discesa. Entrambe le operazioni dovranno avvenire tramite l’azione congiunta di DUE operatori, uno posto al piano del suolo e l’altro al piano del cassone dell’automezzo. L’operatore a terra dovrà spostarsi al di fuori della verticale di salita o discesa e si avvi-cinerà al carico SOLO quando questo avrà raggiunto il piano di scarico.

Misure preventi-ve e protettive

L’operatore al piano strada dovrà indossare il casco protettivo, seguire visivamente la salita e la discesa del carico in posizione di sicurezza. Esporre in posizione ben visibile apposita cartellonistica:

Tavole e disegni tecnici esplicativi Planimetria cantiere Identificazione nelle tavole

Misure di Coor-dinamento

L’operazione di carico e scarico SUL CASSONE dell’automezzo sarà svolta solo da ope-ratori abilitati a tale mansione ed adeguatamente informati su come IMBRAGARE IL CARICO e sul pericolo di CADUTA e di INVESTIMENTO DEL CARICO.

06 PLANIMETRIA DEL CANTIERE VEDI ALLEGATO

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07 RISCHI IN RIFERIMENTO ALLE LAVORAZIONI Rif. Paragrafo 2.1.2.d.3 – 2.2.3 – 2.2.4 – Allegato XV del DLgs 81/08 e s.m.i

I rischi affrontati in questa sezione del PSC, oltre a quelli particolari di cui all’Allegato XI del DLgs 81/08 e s.m.i., saranno quel-li elencati al punto 2.2.3 dell’Allegato XV, ad esclusione di quelli specifici propri delle attività delle singole imprese (2.1.2 lett. d) e 2.2.3).

Andrà compilata inoltre una scheda per ciascuna lavorazione, analizzando tutti gli elementi e sviluppando solo quelli pertinenti alla lavorazione a cui la scheda si riferisce

PRESENTE 07.1 RISCHI IN RIFERIMENTO ALLE LAVORAZIONI

(se SI, procedere all’analisi del rischio) SI NO

01

LAVORI CHE ESPONGONO I LAVORATORI A RISCHIO DI SEPPELLIMENTO O SPROFON-DAMENTO (profondità superiore a 1.50 mt o di caduta dall’alto da altezza superiore a 2,00 mt se particolarmente aggravati dalla natura dell’attività o dei procedimenti attuati oppure dal-le condizioni ambientali del posto di lavoro o dell’opera)

- X

02 LAVORI CHE ESPONGONO I LAVORATORI AL RISCHIO DI ESPLOSIONE (derivante dall’innesco accidentale di un ordigno bellico inesploso rinvenuto durante le attività di scavo) - X

03 LAVORI CHE ESPONGONO I LAVORATORI A SOSTANZE CHIMICHE O BIOLOGICHE (che presentano rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori oppure comportano un’esigenza legale di sorveglianza sanitaria)

X -

04 LAVORI CON RADIAZIONI IONIZZANTI (che esigono la designazione di zone controllate o sor-vegliate quali definite dalla normativa vigente in materia di protezione dei lavoratori dalla radia-zioni ionizzanti)

- X

05 LAVORI IN PROSSIMITÀ DELLE LINEE ELETTRICHE AEREE A CONDUTTORI NUDI IN TEN-SIONE - X

06 LAVORI CHE ESPONGONO AD UN RISCHIO DI ANNEGAMENTO - X

07 LAVORI IN POZZI, STERRI, SOTTERRANEI E GALLERIE - X

08 RISCHIO DI INSALUBRITÀ DELL’ARIA (nei lavori in galleria) - X

09 RISCHIO DI INSTABILITÀ DELLE PARETI E DELLA VOLTA (nei lavori in galleria) - X

10 LAVORI SUBACQUEI CON RESPIRATORE - X

11 LAVORI IN CASSONI AD ARIA COMPRESSA - X

12 LAVORI COMPORTANTI L’IMPIEGO DI ESPLOSIVO - X

13 RISCHIO DI INCENDIO O ESPLOSIONE (connessi con lavorazioni e materiali pericolosi) - X

14 LAVORI DI MONTAGGIO O SMONTAGGIO (elementi prefabbricati pesanti) - X

15 RISCHIO DI INVESTIMENTO DA VEICOLI (circolanti nell’area di cantiere) - X

16 RISCHIO DERIVANTE DA ESTESE DEMOLIZIONI O MANUTENZIONI (ove le modalità tecniche di attuazione siano definite in progetto) - X

17 RISCHIO DERIVANTE DA SBALZI ECCESSIVI DI TEMPERATURA - X

18 RISCHIO DI ELETTROCUZIONE X -

19 RISCHIO RUMORE X -

20 RISCHIO DALL’USO DI SOSTANZE CHIMICHE X -

21 RISCHIO DI CADUTA DALL’ALTO X -

22 RISCHIO DI INVESTIMENTO DA MACCHINE OPERATRICI - X

23 - -

24 - - Seguono le schede di analisi dei rischi PRESENTI nello specifico cantiere:

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RISCHI IN RIFERIMENTO ALLA LAVORAZIONE

LAVORI CHE ESPONGONO I LAVORATORI A SOSTANZE CHIMICHE O BIOLOGICHE (che presentano rischi particolari per la sicurezza e la salute dei lavoratori oppure comportano un’esigenza legale di sorveglianza sanitaria)

03

Scelte progettuali e or-ganizzative

Qualora si presenti la necessità di utilizzare sostanze o preparati pericolosi l’Impresa o il Lavoratore Autonomo interessato dovrà PREVENTIVAMENTE comu-nicare tale necessità al CSE fornendo le relative schede di sicurezza redatte dal produttore.

Procedure Consultare PRELIMINARMENTE le schede di sicurezza dei prodotti che verranno utilizzati. SI RICORDA che le schede di sicurezza DEVONO ESSERE CONSERVATE IN CANTIERE

Misure preventive e protettive

I Datori di Lavoro dovranno provvedere ad una adeguata formazione del proprio personale PRIMA che a questo sia richiesto l’uso di sostanze pericolose. I Datori di Lavoro forniranno idonei DPI ai propri dipendenti. I Lavoratori, anche se Autonomi, sono tenuti ad usare gli specifici DPI per l’uso del-le sostanze chimiche o biologiche utilizzate, in base alle schede di sicurezza dei prodotti stessi. Tenere lontane le persone non addette mediante segnalazioni o transenne. Segnalare con apposita cartellonistica sia le aree di lavoro deve tali sostanze sono USATE sia le zone dove sono CONSERVATE.

Tavole e disegni tecnici

Misure di coordinamento

L’Impresa o il Lavoratore Autonomo che dovrà usare sostanze o preparati che causino RISCHIO BIOLOGICO o CHIMICO dovranno avvisare preventivamente il CSE e le altre persone impegnate in cantiere. L’uso di tali sostanze sarà PERMESSO dal CSE solo dopo aver effettuato una riu-nione di coordinamento in cantiere tale da dare INFORMAZIONE a tutte le parti coinvolte nell’opera (Imprese, Lavoratori Autonomi, Committente, Tecnici).

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RISCHI IN RIFERIMENTO ALLE LAVORAZIONI RISCHIO DI ELETTROCUZIONE 18

Scelte progettuali e organizzative

Realizzare un impianto elettrico di cantiere facente capo ad un quadro elettrico certificato e dotato dei dispositivi di sicurezza necessari, collegato ad un impianto di messa a terra, sia esso esistente (se idoneo), sia esso ex novo.

Procedure Utilizzare SOLO cavi di prolunga dotati di prese e spine del tipo INDUSTRIALI con-formi allo standard IEC 309 ed apparecchiature elettriche a norma CE.

Misure preventive e protettive

È consentito solo l’uso di macchine ed utensili con le caratteristiche rispondenti alle norme UNI e CE vigenti (Titolo III, Capo I). Eseguire i collegamenti elettrici a terra. Schermare le parti in tensione con interruttori onnipolari di sicurezza (Allegato XV, punto 2.2.2. lettere d) e DM 37/2008). Le spine del tipo UNEL o “tedesche” sono ammesse solo se termosaldate a ter-mine del cavo di alimentazione degli apparecchi elettrici certificati CE. Le riparazioni ai cavi e alle spine effettuate con nastro isolante sono VIETATE.

Tavole e disegni tecnici

quadro elettrico prolunga con presa e spina IEC 309 spine e presa IEC 309

Misure di coordinamento Evitare che sia possibile servirsi dell’impianto elettrico quando è ancora in fase di realizzazione.

RISCHI IN RIFERIMENTO ALLE LAVORAZIONI RISCHIO RUMORE 19

Scelte progettuali e organizzative

Il Datore di Lavoro o il Lavoratore Autonomo che provoca esposizione al rumore superiore a 85 dB(A) è tenuto a far indossare o indossare idonei DPI e ad espor-re idonea cartellonistica. Ogni Impresa è tenuta redarre un Rapporto di Valutazione Esposizione dei Lavoratori al Rumore (Titolo VIII, capo II, Artt. 187-198 del DLgs n° 81/08).

Lavorazioni in cui si presume esposizione a

rischio RUMORE (elenco NON esaustivo)

Uso del flessibile, uso del martello demolitore, uso della betoniera, uso della mo-lazza.

Procedure

Nella scelta delle lavorazioni devono essere privilegiati i processi lavorativi meno rumorosi e le attrezzature più silenziose. Il personale esposto ad un livello uguale o superiore agli 80 dB(A) deve essere in-formato e formato sui rischi derivanti dall'esposizione al rumore, sui valori limite di esposizione e valori di azione, sulle procedure di lavoro sicure per ridurre al mini-mo l'esposizione e sull'uso corretto dei DPI (otoprotettori).

Misure preventive e protettive

Non superare il tempo dedicato nella settimana all'attività di maggior esposizione adottando, ove del caso, la rotazione fra il personale (da prendere in considera-zione per gli addetti a lavorazioni che determinano un Lex,8h minore o uguale a 87 dB(A), con attività che presentano un Leq(LAeq) maggiore di 87 dB(A)). Il datore di lavoro sottopone alla sorveglianza sanitaria (Art. 41 del DLgs 81/08) i lavoratori il cui livello di esposizione personale è superiore ad 85 dB(A).

Tavole e disegni tecnici

DPI udito (esempio) segnaletica da esporre

Misure di coordinamento

Nelle zone dove si svolgono lavorazioni che producono RUMORE deve essere e-sposta opportuna ed idonea cartellonistica di avviso ed informazione. Durante le fasi di lavoro con produzione di RUMORE oltre i 85 dB(A), non devono essere svolte altre lavorazioni nel raggio di 3,00 MT, sia in orizzontale che in ver-ticale.

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RISCHI IN RIFERIMENTO

ALLA LAVORAZIONE RISCHIO DALL’USO DI SOSTANZE CHIMICHE 20

Scelte progettuali e or-ganizzative

Qualora si presenti la necessità di utilizzare sostanze o preparati pericolosi l’Impresa o il Lavoratore Autonomo interessato dovrà PREVENTIVAMENTE comu-nicare tale necessità al CSE fornendo le relative schede di sicurezza redatte dal produttore.

Procedure Consultare PRELIMINARMENTE le schede di sicurezza dei prodotti che verranno utilizzati.

Misure preventive e protettive

I Datori di Lavoro dovranno provvedere ad una adeguata formazione del proprio personale PRIMA che a questo sia richiesto l’uso di sostanze pericolose. I Datori di Lavoro forniranno idonei DPI ai propri dipendenti. I Lavoratori, anche se Autonomi, sono tenuti ad usare gli specifici DPI per l’uso del-le sostanze chimiche o biologiche utilizzate, in base alle schede di sicurezza dei prodotti stessi. Tenere lontane le persone non addette mediante segnalazioni o transenne. Segnalare con apposita cartellonistica sia le aree di lavoro deve tali sostanze sono USATE sia le zone dove sono CONSERVATE. Esporre in posizione ben visibile apposita cartellonistica:

Tavole e disegni tecnici =

Misure di coordinamento Esigere il rispetto delle modalità e delle tempistiche programmate per non inter-ferire con altre lavorazioni in corso.

RISCHI IN RIFERIMENTO ALLE LAVORAZIONI RISCHIO DI CADUTA DALL’ALTO 21

Scelte progettuali e organizzative

Per operare sulle facciate e sulle coperture dovrà essere allestito un ponteggio. Il parapetto del piano più alto del ponteggio dovrà essere calcolato da un tecnico abilitato con dimensionamento e portata adeguati a resistere alla caduta e alla spinta dalla falda. “E’ possibile, recita la circolare, l’impiego di ponteggi di cui l’art 131 previo specifi-co progetto eseguito ai sensi dell’articolo 133 come protezione collettiva per i la-voratori che svolgono la loro attività sulle coperture e quindi in posizione diversa dall’ultimo impalcato del ponteggio. Ogni volta che il ponteggio viene utilizzato co-me “parapetto sommitale” per i lavori che si svolgono in copertura va redatto uno specifico progetto.”

Procedure

Prima di accedere alle lavorazioni in quota assicurarsi della solidità stabilità e completezza dei ponteggi sia nella loro componente orizzontale (impalcati) sia in quella verticale (parapetti). Qualora si fosse in presenza di mancanze nella continuità degli impalcati o dei pa-rapetti, NON ACCEDERE al ponteggio e segnalare la situazione agli altri operatori, al preposto o al Datore di Lavoro.

Misure preventive e protettive

Durante le fasi di montaggio e smontaggio, gli operatori che si troveranno in quo-ta (oltre 2,00 mt da terra) dovranno essere formati specificatamente ed indossa-re imbracature assicurate tramite cordino e connettore a parti fisse e stabili.

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Tavole e disegni tecnici

ULTIMO PIANO DEL PONTEGGIO

È VIETATO salire o scendere all’esterno dei ponteggi DPI anti caduta

seguire lo schema del LIBRETTO durante il montaggio e lo smontaggio e il progetto (se necessario) usare imbracature assicurate a punti fissi con idonee fettucce e connettori

Misure di coordinamento Durante le lavorazioni NON rimuovere elementi del ponteggio. Segnalare qualsiasi mancanza al preposto o al Datore di Lavoro.

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07.2 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) E LORO UTILIZZO

Tipo di rischio DPI Riferimenti normativi

Scivolamenti, cadute a livello Urti, colpi, impatti e compressioni Punture, tagli e abrasioni (INDOSSARE SEMPRE)

Art 75, 77, 78 Allegato VIII del DLgs n. 81/08 UNI EN ISO 20344 (2008) Dispositivi di protezione individuale

Caduta di materiale dall’alto Urti, colpi, impatti e compressioni Proiezione di schegge e materiali

Art 75, 77, 78 Allegato VIII del DLgs n. 81/08 UNI EN 397 (2001) Elmetti di protezione

Urti, colpi, impatti e compressioni Abrasioni, contusioni e tagli Punture, tagli e abrasioni

Art 75, 77, 78 Allegato VIII del DLgs n. 81/08 UNI EN 388 (2004) Guanti di protezione contro rischi meccanici

Proiezione di schegge e materiali Getti e schizzi

Art 75, 77, 78 Allegato VIII del DLgs n. 81/08 UNI EN 166 (2004) Protezione personale degli occhi

Inalazione di polveri e fibre Presenza di polvere e detriti

Art 75, 77, 78 Allegato VIII del DLgs n. 81/08 UNI EN 149 (2003) Apparecchi di protezione delle vie respiratorie

Utilizzo di sostanze chimiche Saldatura

Art 75, 77, 78 Allegato VIII del DLgs n. 81/08 UNI EN 340 (2004) Indumenti di protezione

Rumore (oltre 85 dB(A))

 

Art 75, 77, 78 Allegato VIII del DLgs n. 81/08 UNI EN 352-2 (2004) Protettori dell'udito

Caduta dall’alto (se mancante il parapetto e du-rante le operazioni di montaggio e di smontaggio del ponteggio)  

Art 75, 77, 78 Allegato VIII del DLgs n. 81/08 UNI EN 361/358 (2003) Specifiche per dispositivi di protezione indivi-duale contro le cadute dall'alto

NB: elenco NON esaustivo

07.3 VALUTAZIONE E CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI

Entità del RISCHIO

1 MOLTO BASSO

2 BASSO

3 MEDIO LIEV

E

MO

DES

TA

GR

AV

E

GR

AV

ISS

IMA

4 ALTO Magnitudo

1 2 3 4 IMPROBABILE 1 1 1 2 2

POSSIBILE 2 1 2 3 3

PROBABILE 3 2 3 4 4

MOLTO PROBABILE Pro

babi

lità

4 2 3 4 4

La valutazione dei rischi ha avuto ad oggetto l’individuazione dei pericoli esistenti in considerazio-ne delle lavorazioni in cui sono coinvolti gli addetti al cantiere specifico. In particolare è stata valutata la Probabilità di ogni rischio analizzato (improbabile, possibile, probabile, molto probabile) e la Magnitudo (lieve, modesta, grave, gravissima). Dalla combinazione dei due fat-tori si è ricavata l’entità del RISCHIO (molto basso, basso, medio, alto). I Datori di Lavoro delle Imprese coinvolte devono considerare tale valutazione nella redazione del POS e nell’informazione dei dipendenti, così come i Lavoratori Autonomi per quanto di loro competenza (uso dei DPI e comportamento in cantiere).

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07.4 MODALITÀ OPERATIVE PARTICOLARI Trattasi, in sintesi, del restauro delle facciate e delle coperture, del rifacimento di alcune impermeabilizzazioni di cui alcune anche con pavimentazione (terrazzi); negli interni la sostituzione di alcuni serramenti e tende alla veneziana, la sostituzione di vetri di porte interne e minime modifiche ai controsoffitti I lavori si svilupperanno per la quasi totalità in quota quindi sarà prioritario il montaggio, la manutenzione ed il suc-cessivo smontaggio di un ponteggio su tutto lo sviluppo delle facciate, e negli interni, per l’intervento su porte, ser-ramenti e sui soffitti in cartongesso. All’esterno, sarà necessario garantire il passaggio dei mezzi in via Morardo, eventuali ponteggi dovranno utilizzare elementi con ingombro minimo. L’area di carico e scarico è prevista in piazza Eroi, nell’angolo con salita Corridoni. Con piccoli mezzi, sarà possibile effettuare carico e scarico anche da via Mo-rardo, previa previa autorizzazione da richiedersi agli uffici comunali preposti.

07.5 RISCHI CONNESSI ALLE LAVORAZIONI SPECIFICHE NEL CANTIERE Elenco delle LAVORAZIONI previste nel cantiere specifico:

MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI MATERIALI 01

IMPIANTO ELETTRICO E MESSA A TERRA DI CANTIERE 02

RIMOZIONE DI PORZIONI DI INTONACO 03

RISANAMENTO FERRI ESISTENTI E INSERIM NUOVE IMPERNIATURE 04

SMONTAGGIO COPERTURA ESISTENTE 05

POSA NUOVA COPERTURA (ISOLANTE – MANTO DI TEGOLE) 06

CONTROSOFFITTO IN CARTONGESSO 07

POSA SERRAMENTI INTERNI 08

POSA SERRAMENTI ESTERNI 09

DEMOLIZIONE PAVIMENTI 10

IMPERMEABILIZZAZIONE 11

SOTTOFONDO 12

POSA PAVIMENTI 13

RIFACIMENTO PORZIONI DI INTONACO E CONSOLIDAMENTI 14

RESTAURO DECORAZIONI E COLORITURE, NUOVE TINTEGGIATURE 15

ESECUZIONE DI LINEA VITA 16 Elenco delle OPERE PROVVISIONALI previste nel cantiere specifico:

PONTEGGIO 1P

PARAPETTO CON MORSETTI 2P

PONTE SU CAVALLETTI 3P

TRABATTELLO O PONTE SU RUOTE 4P I rischi evidenziati nelle schede successive sono solo quelli più RILEVANTI. I Datori di Lavoro delle Imprese dovranno prenderne considerazione nei loro POS. I Lavoratori Autonomi dovranno adottare misure tali da non esporsi a tali rischi e a ridurne gli effetti con idonei DPI.

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LAVORAZIONE MOVIMENTAZIONE MANUALE DEI MATERIALI 01 rischio probabilità magnitudo entità del RISCHIO Strappi muscolari PROBABILE 3 GRAVE 3 ALTO 4 Urti, colpi, impatti e compressioni POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3

Inalazione di polveri e fibre POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2 Scivolamenti, cadute a livello POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

scelte progettuali ed organizzative

Per carichi pesanti o ingombranti la massa va movimentata con l’intervento di più persone al fine di ripartire e diminuire lo sforzo oppure utilizzando attrezzature adi-bite allo scopo (carriole, carrelli, transpallet).

procedure  

Prima di movimentare a mano gli elementi valutare il loro peso e la loro dimensione ed individuare il modo più indicato per afferrarli, alzati e spostali senza affaticare la schiena (Art. 168 del DLgs n. 81/08). SE il peso dal carico da movimentare è superiore a 30 Kg richiedere l’aiuto di altro o altri operatori oppure con l’ausilio di: carrello a 2 ruote sino ad un massimo di 100 Kg; carrello a 4 ruote sino ad un massimo di 250 Kg; traspallet manuale sino a 600 Kg; Per una corretta movimentazione dei carichi inferiori a 30 Kg seguire le seguenti disposizioni: avvicinarsi il più possibile al carico; NON piegare la schiena; piegare le ginocchia e non la schiena nel momento dell’elevazione del carico; sollevare il carico tenendolo vicino al corpo; NON ruotare la schiena nel momento del trasporto; NON alzare il carico oltre la testa; usare entrambe le braccia; usare guanti adatti; evitare di trasportare carichi manualmente lungo le scale. Adottare sistemi di ausilio (piattaforme di sollevamento e discesa a servizio dei mezzi di trasporto, trans-pallet a conduzione manuale, ecc.) per ridurre i carichi trasportati (Art. 168 del DLgs n. 81/08 – Allegato XXXIII).

misure preventive e protettive

CARRIOLA A MANO CARRELLO TRASPALLET DPI specifici: = DPI raccomandati: guanti

misure di coordinamento  

Il CSE valuterà se sarà necessario integrare quanto prescritto nel PSC con ulteriori procedure organizzative, formalizzandole con una “Riunione di coordinamento”.

tavole e disegni tecnici esplicativi  

come sollevare correttamente un carico

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LAVORAZIONE IMPIANTO ELETTRICO E MESSA A TERRA DI CANTIERE 02 rischio probabilità magnitudo entità del RISCHIO Elettrocuzione POSSIBILE 2 GRAVISSIMA 4 MEDIO 3

Scivolamenti, cadute a livello POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2 Abrasioni, contusioni e tagli POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

scelte progettuali ed organizzative

Predisporre un impianto elettrico di cantiere certificato ed omologato. In questo specifico cantiere, se i due impianti, interno ed esterno, rimarranno separati O-GNUNO dovrà avere la propria certificazione ed omologazione.

procedure  

Per lavorare sui quadri elettrici occorre che il personale preposto sia qualificato ed abbia i requisiti necessari per poter svolgere questa mansione (Art. 71 comma 7 del DLgs n. 81/08). Gli apparecchi, gli utensili, i quadri e le condutture, oltre che conformi alle norme, devono sempre essere mantenuti in buono stato e non essere fonte di rischio per i lavoratori. L’installatore deve rilasciare la seguente documentazione: certificato di conformità dell’impianto, corredata di copia del certificato dal quale risulta

che l’impresa esecutrice abbia i requisiti tecnico professionali; relazione tecnica dalla quale risultino le tipologie dei materiali utilizzati; schema unifilare dell’impianto realizzato (il quadro elettrico a valle del contatore nonché

tutti i sottoquadri dovranno contenere un proprio schema). L’Impresa Affidataria ha l’onere di effettuare l’omologazione dell’impianto tramite invio della documentazione all’INAIL entro 30 giorni dalla messa in esercizio (Art. 2 del DPR 462/2001). Nel cantiere deve essere previsto un dispositivo per l'interruzione di emergenza generale dell’alimentazione degli apparecchi utilizzatori per i quali possa essere necessario inter-rompere tutti i conduttori attivi per eliminare un pericolo. Il comando d'emergenza ha lo scopo di interrompere rapidamente l’alimentazione a tutto l'impianto elettrico, esso deve essere pertanto noto a tutte le maestranze e facilmente raggiungibile ed individuabile, tale comando può essere costituito dall'interruttore generale del quadro stesso (Allegato V par-te I punto 2 del DLgs n. 81/08). I cavi elettrici non devono passare attraverso luoghi di passaggio per veicoli o pedoni; quan-do questo sia invece necessario, deve essere assicurata una protezione speciale contro i danni meccanici e contro il contatto con macchinario di cantiere. I cavi che alimentano apparecchiature trasportabili devono essere sollevati da terra in ma-niera tale da evitare danneggiamenti meccanici. Le prese a spina usate normalmente per le prolunghe e per alimentare gli utilizzatori negli impianti di cantiere devono: essere protette da interruttore differenziale; avere grado di protezione minimo IP 44; essere dotate di interblocco meccanico (utilizzatori per potenze > 1000 W). L’impianto elettrico deve essere dotato di impianto di messa a terra e di interruttori diffe-renziali ad alta sensibilità o di altri sistemi di protezione equivalenti. Non congiungere i fili elettrici con il classico giro di nastro isolante. Le parti terminali dei conduttori o gli elementi "nudi" devono essere racchiusi in apposite cassette o in scatole di materiale isolante (Allegato V parte II punto 5.16 del DLgs n. 81/08). Sostituire tutti i componenti dell'impianto rotti o deteriorati (prese a spina, interruttori, cavi, ecc.). Utilizzare prolunghe con presa e spina IEC 309. Le macchine e gli attrezzo DEVONO avere cavo con spina IEC 309 tranne nei casi in cui e-scano dalla fabbrica con presa tedesca tipo SCHUKO termosaldata.

misure preventive e protettive DPI specifici: = DPI raccomandati: =

misure di coordinamento  

Il CSE valuterà se sarà necessario integrare quanto prescritto nel PSC con ulteriori procedure organizzative, formalizzandole con una “Riunione di coordinamento”.

tavole e disegni tecnici esplicativi  

quadro elettrico prolunga con presa e spina IEC 309 spine e presa IEC 309

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LAVORAZIONE RIMOZIONE DI PORZIONI DI INTONACO ESISTENTE 03 Rischio Probabilità Magnitudo entità del RISCHIO Proiezione di schegge e materiali PROBABILE 3 GRAVE 3 ALTO 4 Caduta di materiale dall’alto PROBABILE 3 GRAVISSIMA 4 ALTO 4

Caduta persone dall’alto POSSIBILE 2 GRAVISSIMA 4 MEDIO 3 Inalazione di polveri e fibre MOLTO PROBABILE 4 MODESTA 2 MEDIO 3

Abrasioni, contusioni e tagli POSSIBILE 2 MODESTA 2 MEDIO 3 Urti, colpi, impatti e compressioni POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

Scivolamenti, cadute a livello POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

scelte progettuali ed organizzative

Trattandosi di lavorazione da svolgere IN QUOTA, potrà eseguirsi previa adeguata verifica della protezione costituita dal ponteggio. Particolare attenzione dovrà essere posta nell’evitare la caduta di materiali dall’alto e nella formazione di polveri

procedure  

La rimozione e/o demolizione dovrà avvenire dall’alto verso il basso, VERIFICANDO CHE NON SIANO IN CORSO ALTRE LAVORAZIONI AI PIANO SOTTOSTANTI Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità di esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del DLgs n. 81/08). Tutti gli attrezzi da lavoro dovranno essere vincolati con appositi cordini all’operatore che ne fa uso. I materiali soggetti a rimozione non dovranno essere accumulati in grandi quantità sul ponteggio. L'area che interessa la zona di caduta del materiale all'atto della demolizione e dello scarico deve essere opportunamente delimitata in modo da impedire che il mate-riale di risulta della demolizione possa investire o comunque colpire persone sia addette che non (Art. 154 comma 1 del DLgs n. 81/08). Verificare che le opere provvisionali ed impalcati siano allestiti ed utilizzati corret-tamente (Art. 123 del DLgs n. 81/08).

misure preventive e protettive DPI

misure di coordinamento   Assicurarsi che non sia presente alcuna attività interferente ai piani inferiori

tavole e disegni tecnici esplicativi   =

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LAVORAZIONE RISANAMENTO FERRI ESISTENTI E INSERIMENTO DI NUOVE IMPERNIATURE 04

Rischio Probabilità Magnitudo entità del RISCHIO Proiezione di schegge e materiali PROBABILE 3 GRAVE 3 ALTO 4 Caduta di materiale dall’alto PROBABILE 3 GRAVISSIMA 4 ALTO 4

Contatto con sostanze chimiche POSSIBILE 2 GRAVISSIMA 4 MEDIO 3 Abrasioni, contusioni e tagli POSSIBILE 2 MODESTA 2 MEDIO 3

Elettrocuzione POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3 Urti, colpi, impatti e compressioni POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

scelte progettuali ed organizzative

Trattandosi di lavorazione da svolgere IN QUOTA, potrà eseguirsi previa adeguata verifica della protezione costituita dal ponteggio. Il trattamento, se eseguito con l’uso di sostanze chimiche, dovrà prevedere di con-sultare PRELIMINARMENTE le schede di sicurezza dei prodotti che verranno utiliz-zati. In conseguenza dovranno essere utilizzati adeguati DPI

procedure  

Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità di esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del DLgs n. 81/08). Tutti gli attrezzi da lavoro dovranno essere vincolati con appositi cordini all’operatore che ne fa uso. Le parti soggette a foratura per essere imperniate dovranno essere vincolate o puntellate, onde evitare rischi di caduta. I materiali soggetti a rimozione non dovranno essere accumulati in grandi quantità sul ponteggio. L'area che interessa la zona di caduta del materiale all'atto della demolizione e dello scarico deve essere opportunamente delimitata in modo da impedire che il mate-riale di risulta della demolizione possa investire o comunque colpire persone sia addette che non (Art. 154 comma 1 del DLgs n. 81/08). Verificare che le opere provvisionali ed impalcati siano allestiti ed utilizzati corret-tamente (Art. 123 del DLgs n. 81/08).

misure preventive e protettive DPI

misure di coordinamento   Assicurarsi che non sia presente nessuna attività interferente ai piani sottostanti

tavole e disegni tecnici esplicativi   =

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LAVORAZIONE SMONTAGGIO COPERTURA ESISTENTE 05 Rischio Probabilità Magnitudo entità del RISCHIO Proiezione di schegge e materiali PROBABILE 3 GRAVE 3 ALTO 4 Caduta di materiale dall’alto PROBABILE 3 GRAVISSIMA 4 ALTO 4

Caduta persone dall’alto POSSIBILE 2 GRAVISSIMA 4 MEDIO 3 Inalazione di polveri e fibre MOLTO PROBABILE 4 MODESTA 2 MEDIO 3

Abrasioni, contusioni e tagli POSSIBILE 2 MODESTA 2 MEDIO 3 Urti, colpi, impatti e compressioni POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

Scivolamenti, cadute a livello POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

scelte progettuali ed organizzative

Trattandosi di lavorazione da svolgere IN QUOTA, potrà eseguirsi previa adeguata verifica della protezione costituita dal ponteggio. La squadra MINIMA per operare dovrà essere OBBLIGATORIAMENTE composta da almeno 2 operatori così suddivisa: 1 operatore svolgente direttamente la fun-zione di smontaggio e 1 operatore svolgente la funzione di assistenza.

procedure  

PRIMA di effettuare operazioni di smontaggio o rimozione verificare se in nei manu-fatti vi è presenza di amianto (ETERNIT o fibrocemento). Qualora la verifica desse esito POSITIVO (i manufatti contengono amianto) si dovrà immediatamente so-spendera l’attività ed interpellare il CSE. Tutti i lavoratori devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modalità di esecuzione delle attività e di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del DLgs n. 81/08). Prima di procedere alla esecuzione dei lavori occorrerà accertarsi che tutte le a-perture verso il vuoto siano state perimetrate da regolari parapetti atti ad impedire la caduta (Art 77 del DLgs n. 81/08). Tutti gli attrezzi da lavoro dovranno essere vincolati con appositi cordini all’operatore che ne fa uso. I materiali soggetti a rimozione non dovranno essere accumulati in grandi quantità sul solaio esistente, e in alcun caso sul ponteggio. L'area che interessa la zona di caduta del materiale all'atto della demolizione e dello scarico deve essere opportunamente delimitata in modo da impedire che il mate-riale di risulta della demolizione possa investire o comunque colpire persone sia addette che non (Art. 154 comma 1 del DLgs n. 81/08). Durante i lavori di rimozione deve essere impedito il transito nelle zone di rischio e devono essere predisposti opportuni cartelli indicanti il PERICOLO DI CADUTA MA-TERIALI DALL’ALTO durante tali opere. È vietato gettare indiscriminatamente materiale dall'alto: i posti di lavoro fissi o di passaggio obbligato, posti in corrispondenza dei ponteggi o dell'area di movimenta-zione aerea dei carichi con apparecchi di sollevamento, devono essere protetti contro le cadute dall'alto con robusti intavolati. In tutte le operazioni effettuate in quota occorre evitare la caduta dei detriti di lavorazione sulla zona sottostante alla quale deve essere impedito l'accesso. Verificare che le opere provvisionali ed impalcati siano allestiti ed utilizzati corret-tamente (Art. 123 del DLgs n. 81/08).

misure preventive e protettive DPI

misure di coordinamento   =

tavole e disegni tecnici esplicativi   =

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LAVORAZIONE POSA NUOVA COPERTURA 06 Rischio Probabilità magnitudo entità del RISCHIO Caduta persone dall’alto POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3 Caduta materiale dall’alto POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3

Getti e schizzi negli occhi POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3 Inalazione di polveri e fibre POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

Abrasioni, contusioni e tagli POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2 Urti, colpi, impatti e compressioni POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

scelte progettuali ed organizzative

Prima di procedere alla posa del manto di copertura (isotec, tegole, falderia, canali di gronda) dovrà essere allestito un ponteggio a perimetro che svolga anche fun-zione di parapetto al piano di lavoro.

procedure  

Il parapetto del ponteggio a perimetro deve sovrastare di almeno 1,20 mt il filo di gronda (Art. 125 comma 4 del DLgs n. 81/08). Non accatastare materiali ed attrezzature sul ponteggio oltre il minimo indispen-sabile alle lavorazioni (Art. 124 del DLgs n. 81/08). Non rimuovere le protezioni allestite ed operare sempre all’interno delle stesse. Nel caso in cui non sia possibile predisporre regolamentari protezioni collettive (ponteggi e parapetti), gli addetti devono indossare le cinture di sicurezza opportu-namente ancorate a parti stabili (Art. 115 del DLgs n. 81/08). Salire e scendere dal tetto utilizzando apposite scale a mano. Per i lavori sulle falde inclinate usare calzature con suole antisdrucciolevoli. Le aperture nelle coperture per la creazione di lucernari devono essere protette con barriere perimetrali o coperte con tavoloni (Art. 146 del DLgs n. 81/08). Per la fornitura in quota dei materiali effettuata tramite gli apparecchi di solleva-mento prestare la massima attenzione all'imbracatura degli elementi minuti. Il sol-levamento delle tegole al piano di lavoro, deve essere effettuato con apposite ceste chiuse ai lati o secchioni e tenendo presente l’azione del vento. Il parapetto a perimetro del tetto dovrà essere della classe richiesta in base alla pendenza della falda (vedi schema seguente).

misure preventive e protettive

PONTEGGIO - PARAPETTO DPI specifici: = DPI raccomandati: scarpe anti scivolo

misure di coordinamento  

Il CSE valuterà se sarà necessario integrare quanto prescritto nel PSC con ulteriori procedure organizzative, formalizzandole con una “Riunione di coordinamento”.

tavole e disegni tecnici esplicativi  

determinazione della CLASSE in base alla pendenza tipologia del parapetto

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LAVORAZIONE CONTROSOFFITTO IN CARTONGESSO 07 Rischi particolari Probabilità magnitudo entità del RISCHIO

Rumore (chiodatrice) PROBABILE 3 GRAVE 3 ALTO 4

Caduta persone dall’alto POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3 Inalazione di polveri e fibre PROBABILE 3 MODESTA 2 MEDIO 3

Abrasioni, contusioni e tagli POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2 Urti, colpi, impatti e compressioni POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

scelte progettuali ed organizzative Per lavorazioni oltre la portata del braccio si dovranno utilizzare trabattelli.

procedure  

Verificare l'integrità e la stabilità dei trabattelli prima di impiegarli. Per l'accesso ai trabattelli, devono essere utilizzate regolari scale a mano. Le scale a mano devono avere altezza tale da superare di almeno 1,00 mt il pia-no di arrivo, essere provviste di dispositivi antisdrucciolevoli, essere legate o fis-sate in modo da non ribaltarsi. Le scale a mano dovranno essere di fattura ergonomica, solide e stabili, rispon-denti alla normativa vigente e dotate di marcatura CE. L’uso della scala a mano deve essere limitato a brevi lavorazioni.

misure preventive e protettive

PONTI SU CAVALLETTI – TRABATTELLI – SCALE A MANO DPI specifici: GUANTI DPI raccomandati: CUFFIE ANTI RUMORE

misure di coordinamento  

Durante la fase di utilizzo della CHIODATRICE a gas CO2 per il fissaggio dei profili metallici sarà VIETATO al restante personale presente in cantiere di stazionare nelle vicinanze se non dotato di DPI per l’udito.

tavole e disegni tecnici esplicativi  

taglio e accoppiamento dei profili (1) fissaggi (2) (1) durante il taglio dei profili indossare DPI per le mani

(2) durante l’uso della chiodatrice indossare DPI per l’udito

posa struttura 1 posa struttura 2 avvicinamento lastra

posa lastra rasatura

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LAVORAZIONE POSA SERRAMENTI INTERNI 08 Rischi particolari probabilità magnitudo entità del RISCHIO

Movimentazione manuale carichi PROBABILE 3 MODESTO 2 MEDIO 3

Strappi muscolari POSSIBILE 2 MODESTO 2 BASSO 2

scelte progettuali ed organizzative

L’attività consiste nel montaggio di infissi di diversa natura prodotti in stabilimen-to e trasportati in cantiere. La movimentazione dei manufatti deve essere svolta da almeno due operatori.

procedure  

Attenersi alle misure generali di prevenzione nei confronti dei rischi di cui sopra. Prima di movimentare a mano gli elementi valutare il loro peso e la loro dimen-sione ed individuare il modo più indicato per afferrarli, alzati e spostali senza affa-ticare la schiena. Per carichi pesanti o ingombranti la massa va movimentata con l’intervento di più persone al fine di ripartire e diminuire lo sforzo (Art. 168 del DLgs n. 81/08). Verificare periodicamente l'efficienza degli utensili e delle attrezzature utilizzate (Art 71 del DLgs n. 81/08). Utilizzare macchinari dotati di dispositivi di protezione delle parti in movimento (Allegato V punto 6 del DLgs n. 81/08). Durante l'utilizzo di macchine elettriche, usare tutte le misure e precauzioni ne-cessarie per impedire rischi di elettrocuzione. Verificare periodicamente l'integri-tà dei macchinari elettrici (Art 80 del DLgs n. 81/08).

misure preventive e protettive

DPI specifici: = DPI raccomandati: =

misure di coordinamento   =

tavole e disegni tecnici esplicativi  

movimentare gli oggetti INGOMBRANTI o di PESO > 30 KG va fatto in COPPIA per il sollevamento delle ante di peso > a 30 KG utilizzare appositi ELEVATORI

i tagli vanno eseguiti con sega circolare dotata dei dispositivi di protezione della lama, gli stessi NON devono MAI essere rimossi.

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LAVORAZIONE POSA SERRAMENTI ESTERNI 09 Rischi particolari probabilità magnitudo entità del RISCHIO

Caduta di materiale dall'alto MOLTO PROBABILE 4 GRAVE 3 ALTO 4

Caduta dall’alto PROBABILE 3 GRAVISSIMO 4 ALTO 4 Strappi muscolari POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3

scelte progettuali ed organizzative

L’attività consiste nel montaggio di infissi di diversa natura prodotti in stabilimen-to e trasportati in cantiere. La movimentazione dei manufatti deve essere svolta da almeno due operatori e con l’ausilio di gru per lo scarico da autocarro.

procedure  

I posti di lavoro e di passaggio devono essere idoneamente difesi contro la cadu-ta e l'investimento di materiali. Ove non sia possibile la difesa con mezzi tecnici, devono essere adottate altre misure o cautele adeguate (Art 114 del DLgs n. 81/08). Prima di eseguire lavori in altezza, accertarsi che siano state predisposte tutte le protezioni per impedire cadute accidentali nel vuoto (Art 126 del DLgs n. 81/08). Accertarsi che le opere provvisionali utilizzate siano eseguite a norma (Art 112 del DLgs n. 81/08). Verificare che l'imbracatura del carico sia effettuata correttamente. Verificare periodicamente l'efficienza di funi e catene per il sollevamento del carico. Rispettare le istruzioni ricevute per un’esatta e corretta posizione da assumere nella movimentazione dei carichi (Art. 168 del DLgs n. 81/08). Prima di movimentare a mano gli elementi valutare il loro peso e la loro dimen-sione ed individuare il modo più indicato per afferrarli, alzati e spostali senza affa-ticare la schiena. I carichi pesanti o ingombranti vanno movimentati con l’intervento di più persone al fine di ripartire e diminuire lo sforzo (Art. 168 del DLgs n. 81/08).

misure preventive e protettive

DPI specifici: = DPI raccomandati: GUANTI

misure di coordinamento   =

tavole e disegni tecnici esplicativi  

movimentare gli oggetti INGOMBRANTI o di PESO > 30 KG va fatto in COPPIA

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LAVORAZIONE DEMOLIZIONE PAVIMENTI 10 Rischio Probabilità magnitudo entità del RISCHIO Caduta persone dall’alto POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3 Caduta di materiale dall'alto POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3

Rumore POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3 Inalazione di polveri e fibre POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

scelte progettuali ed organizzative Predisporre un ponteggio in aderenza alle facciate.

procedure  

Prima di procedere alla esecuzione dei lavori occorrerà accertarsi che tutte le a-perture verso il vuoto siano state perimetrate da regolari parapetti atti ad impedire la caduta (Art 77 del DLgs n. 81/08). Durante i lavori di demolizione deve essere impedito il transito nelle zone di rischio e devono essere predisposti opportuni cartelli indicanti il PERICOLO DI CADUTA MATERIALI DALL’ALTO durante tali opere. Durante lo scarico deve essere vietata la presenza di persone alla base dei canali di scarico (Art. 154 del DLgs n. 81/08). I canali di convogliamento dei materiali devono essere realizzati in maniera che non si verifichino fuoriuscite di materiali e debbono terminare a non oltre 2,00 mt dal suolo (Art. 153 del DLgs n. 81/08). È vietato gettare materiale dall'alto (Art. 153 del DLgs n. 81/08). Il materiale di risulta accumulato deve essere successivamente raccolto e rimosso. Prima di procedere alla demolizione assicurarsi della assenza di parti elettriche in tensione (Art. 83 del DLgs n. 81/08) Le demolizioni che comportino la produzione di rumore, devono essere eseguite negli orari stabiliti e nel rispetto delle ore di silenzio imposte dai regolamenti locali (Art. 192 del DLgs n. 81/08).

misure preventive e protettive

PONTEGGIO DPI specifici: occhiali DPI raccomandati: guanti e mascherina

misure di coordinamento  

Durante questa lavorazione NON dovrà esserci la presenza di altri operatori, siano essi della stessa Impresa, di altra o Lavoratori Autonomi, nel cono sottostante il luogo di svolgimento della stessa.

tavole e disegni tecnici esplicativi  

DPI per demolizioni leggere: DPI per demolizioni pesanti: GUANTI GUANTI OCCHIALI OCCHIALI CUFFIE (eventuali) CASCO MASCHERINA CUFFIE

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LAVORAZIONE IMPERMEABILIZZAZIONE 11 Rischio Probabilità Magnitudo entità del RISCHIO Ustione MOLTO PROBABILE 4 GRAVE 4 ALTO 4 Incendio di materiali infiammabili POSSIBILE 2 GRAVISSIMA 4 MEDIO 3

Esplosione di gas POSSIBILE 2 GRAVISSIMA 4 MEDIO 3 Caduta persone dall’alto POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3

Caduta di materiale dall'alto POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3 Inalazione di fumi e gas PROBABILE 3 MODESTA 2 MEDIO 3

scelte progettuali ed organizzative

Predisporre un ponteggio in aderenza alle facciate. Predisporre un parapetto con montanti a morsa a perimetro del lastrico solare.

procedure  

Nei lavori in quota, dove i lavoratori sono esposti a rischi di caduta dall’alto, devono essere adottate misure di protezione collettive (ponteggi, parapetti), ovvero, in casi particolari, sistemi di protezione anticaduta individuali (Linea Vita e imbracature). Identificare facili e sicure vie di fuga per un eventuale rapido allontanamento dei lavoratori in caso di necessità (incendio, esplosione). I depositi temporanei di materiali ed attrezzature devono essere realizzati tenendo conto dell'eventuale pendenza del piano e devono essere tali da impedire la caduta e lo scivolamento (Allegato VI Punto 1.7 del DLgs n. 81/08). Le bombole di gas dovranno essere conservate lontane da fonti di calore, vincolate ed in posizione verticale (Allegato IV Punto 4 del DLgs n. 81/08). Almeno 2 estintori portatili dovranno essere tenuti a portata di mano del posatore che usa il cannello e TUTTI i lavoratori presenti devono essere istruiti al loro uso. Utilizzare spingitoi ed attrezzi per movimentare la guaina ed evitare il più possibile il ripetuto piegamento della schiena e l’avvicinamento delle mani alla fiamma. Durante l'impiego dei cannelli si deve usare la massima attenzione per evitare il contatto della fiamma con materiali facilmente infiammabili. In particolare il cannel-lo non deve mai essere lasciato con la fiamma rivolta verso il rivestimento d'im-permeabilizzazione né verso materiale facilmente infiammabile (fibre tessili, legno). Quando l’operatore al cannello lascia il posto di lavoro, anche per un solo momento, deve spegnere il cannello e chiudere il rubinetto della bombola.

misure preventive e protettive DPI specifici: guanti DPI raccomandati: =

misure di coordinamento  

Durante questa lavorazione NON dovrà esserci la presenza di altri operatori, siano essi della stessa Impresa, di altra o Lavoratori Autonomi, nel cono sottostante il luogo di svolgimento della stessa.

tavole e disegni tecnici esplicativi  

uso di spingitoio per srotolare la guaina cartellonistica da esporre nei pressi dei luogo di lavorazione e stoccaggio

indossare GUANTI e SCARPE di SICUREZZA

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LAVORAZIONE SOTTOFONDO 12 Rischio Probabilità magnitudo entità del RISCHIO Getti e schizzi MOLTO PROBABILE 4 GRAVE 3 ALTO 4

Elettrocuzione POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3 Caduta persone dall’alto POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3

Inalazione di polveri e fibre POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2 Rumore PROBABILE 3 LIEVE 1 BASSO 2

scelte progettuali ed organizzative

Predisporre un ponteggio in aderenza alle facciate. Predisporre un parapetto con montanti a morsa a perimetro del lastrico solare.

procedure  

Gli addetti devono essere adeguatamente informati e formati sulle corrette modali-tà di utilizzo delle attrezzature (Art. 71 comma 7 lettera a) del DLgs n. 81/08). Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per l'impiego manuale devono essere tenuti in buono stato di conservazione ed efficienza e quando non utilizzati devono essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile (es. riposti in contenitori o assicurati al corpo dell'addetto) e non devono ingombrare posti di passaggio o di lavoro. Utilizzare macchinari dotati di dispositivi di protezione delle parti in movimento (Al-legato V punto 6 del DLgs n. 81/08). Durante l'utilizzo di macchine elettriche, usare tutte le misure e precauzioni neces-sarie per impedire rischi di elettrocuzione e verificare l'integrità dei macchinari e-lettrici (Art 80 del DLgs n. 81/08). Impartire agli addetti le necessarie informazioni per la corretta movimentazione di carichi pesanti o ingombranti (Art. 168 del DLgs n. 81/08). Rispettare le istruzioni ricevute per un’esatta e corretta posizione da assumere nella movimentazione dei carichi (Art. 168 del DLgs n. 81/08). Prima di movimentare a mano gli elementi valutare il loro peso e la loro dimensione ed individuare il modo più indicato per afferrarli, alzati e spostali senza affaticare la schiena (Art. 168 del DLgs n. 81/08). Per carichi pesanti o ingombranti la massa va movimentata con l’intervento di più persone al fine di ripartire e diminuire lo sforzo (Art. 168 del DLgs n. 81/08). Accertarsi della tossicità dei materiali e dei prodotti utilizzati ed attenersi alle istru-zioni riportate nelle rispettive schede tecniche. Durante le operazioni di carico non introdurre le mani, la pala o altri utensili all’interno del bicchiere. Le operazioni di pulizia e manutenzione devono essere eseguite a macchina ferma. Non utilizzare indumenti con maniche troppo lunghe o che presentino lacci o ta-sche che possano favorire appigli.

misure preventive e protettive DPI specifici: occhiali e mascherina DPI raccomandati: tuta

misure di coordinamento  

Durante questa lavorazione NON dovrà esserci la presenza di altri operatori, siano essi della stessa Impresa, di altra o Lavoratori Autonomi, nel cono sottostante il luogo di svolgimento della stessa.

tavole e disegni tecnici esplicativi  

NON introdurre attrezzi durante il movimento NON indossare indumenti svolazzanti Indossare gli occhiali

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LAVORAZIONE POSA PAVIMENTI E RIVESTIMENTI 13 Rischio Probabilità magnitudo entità del RISCHIO Getti e schizzi MOLTO PROBABILE 4 GRAVE 3 ALTO 4

Proiezione di schegge e materiali MOLTO PROBABILE 3 GRAVE 3 ALTO 4 Elettrocuzione POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3

Inalazione di polveri e fibre POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2 Rumore PROBABILE 3 LIEVE 1 BASSO 2

Abrasioni, contusioni e tagli POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2 scelte progettuali ed

organizzative Predisporre un ponteggio in aderenza alle facciate. Predisporre un parapetto con montanti a morsa a perimetro del lastrico solare.

procedure  

Gli utensili, gli attrezzi e gli apparecchi per l'impiego manuale devono essere tenuti in buono stato di conservazione ed efficienza e quando non utilizzati devono essere tenuti in condizioni di equilibrio stabile (es. riposti in contenitori o assicurati al corpo dell'addetto) e non devono ingombrare posti di passaggio o di lavoro. Utilizzare macchinari dotati di dispositivi di protezione delle parti in movimento (Al-legato V punto 6 del DLgs n. 81/08). Durante l'utilizzo di macchine elettriche, usare tutte le misure e precauzioni neces-sarie per impedire rischi di elettrocuzione (Art 80 del DLgs n. 81/08). Verificare periodicamente l'integrità dei macchinari elettrici (Art 80 del DLgs n. 81/08). Rispettare le istruzioni ricevute per un’esatta e corretta posizione da assumere nella movimentazione dei carichi (Art. 168 del DLgs n. 81/08). Prima di movimentare a mano gli elementi valutare il loro peso e la loro dimensione ed individuare il modo più indicato per afferrarli, alzati e spostali senza affaticare la schiena (Art. 168 del DLgs n. 81/08). Accertarsi della tossicità dei materiali e dei prodotti utilizzati ed attenersi alle istru-zioni riportate nelle rispettive schede tecniche. Aerare bene i locali di lavoro. Utilizzare, oltre agli altri DPI previsti, idonee ginocchiere antisdrucciolo.

misure preventive e protettive DPI specifici: occhiali DPI raccomandati: =

misure di coordinamento  

Il CSE valuterà se sarà necessario integrare quanto prescritto nel PSC con ulteriori procedure organizzative, formalizzandole con una “Riunione di coordinamento”.

tavole e disegni tecnici esplicativi  

1. verificare la squadra e scegliere il senso di posa; 2. con una spatola dentata stendere la colla; 3. collocare in posizione le piastrelle; 4. usare le crocette spaziatrici per ottenere una fuga regolare e uniforme; 5. contrassegnare una alla volta tutte le piastrelle da tagliare; 6. tagliare le piastrelle (tagliapiastrelle, flessibile, sega ad acqua);

7. adattare i tagli utilizzando utensili a mano; 8. riempire le fughe con l’apposito stucco; 9. lisciate lo stucco nelle commessure tramite un utensile (NON usare le mani); 10. pulire il pavimento con un panno umido e poi asciugare.

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LAVORAZIONE RIFACIMENTO PORZIONI DI INTONACO E CONSOLIDAMENTI 14

Rischio Probabilità magnitudo entità del RISCHIO Caduta persone dall’alto POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3

Inalazione di polveri e fibre POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2 Allergeni POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

scelte progettuali ed organizzative

Utilizzare il ponteggio in aderenza alla facciata In caso di difficoltà a raggiungere alcune parti, non esporsi, e chiedere un adegua-mento del ponteggio

procedure  

Verificare l'integrità degli impalcati e dei parapetti dei ponteggi prima di impiegarli. I ponti su cavalletti devono essere formati con tavoloni da 4,00 mt di lunghezza i quali devono poggiare sempre su tre cavalletti e formare un piano di lavoro da 0,90 mt, ben accostati fra loro, fissati ai cavalletti e con la parte a sbalzo non ec-cedente i 20 cm (Allegato XVIII punto 2.2.2 del DLgs n. 81/08). È vietato utilizzare, come appoggio delle tavole, le scale, i pacchi dei forati o altri e-lementi di fortuna (Allegato XVIII Punto 2.2.2.4. del DLgs n. 81/08). Prima di maneggiare prodotti o sostanze leggere le schede di rischio per verificare l'eventuale allergia agli elementi contenuti (Art. 224 del DLgs n. 81/08). Evitare il contatto diretto di parti del corpo con materiali polverulenti e con prodotti chimici in genere, utilizzando indumenti da lavoro e DPI appropriati (Art. 224 - Art. 225 del DLgs n. 81/08). Circoscrivere la zona di intervento per impedirne la propagazione nell'ambiente di lavoro di getti e schizzi di intonaco (Art. 224 del DLgs n. 81/08). È vietato montare ponti su cavalletti o usare scale appoggiati direttamente sugli impalcati del ponteggio.

misure preventive e protettive

PONTEGGIO DPI specifici: occhiali DPI raccomandati: guanti e mascherina

misure di coordinamento  

Durante questa lavorazione NON dovrà esserci la presenza di altri operatori, siano essi della stessa Impresa, di altra o Lavoratori Autonomi, nel cono sottostante il luogo di svolgimento della stessa.

tavole e disegni tecnici esplicativi  

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LAVORAZIONE RESTAURO DECORAZIONI E COLORITURE, TINTEGGIATURE 15 Rischio Probabilità magnitudo entità del RISCHIO Getti e schizzi di vernici PROBABILE 3 MODESTA 3 MEDIO 3 Caduta dall’alto POSSIBILE 2 GRAVE 3 MEDIO 3

Inalazione di polveri e fibre POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2 Inalazione di vapori da vernici POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

scelte progettuali ed organizzative Predisporre un ponteggio in aderenza alle facciate.

procedure  

I lavoratori impegnati in questa fase dovranno: attenersi scrupolosamente alle istruzioni riportate nelle schede di sicurezza dei

prodotti impiegati; conoscere le caratteristiche delle sostanze utilizzate (es. infiammabilità, incom-

patibilità), le concentrazioni, le modalità d'uso ed i tempi di contatto; leggere attentamente le schede tecniche e tossicologiche dei prodotti e delle so-

stanze utilizzate. Le sostanze utilizzate, specialmente se allo stato liquido o facilmente solubili o vola-tili, devono essere custodite in recipienti a tenuta e muniti di buona chiusura. Tali recipienti devono portare una scritta che ne indichi il contenuto ed avere le in-dicazioni e i contrassegni (Allegato IV punto 2 del DLgs n. 81/08). Lavorando al di sopra della testa è indispensabile l'uso di occhiali trasparenti. Non devono essere manomesse le opere provvisionali predisposte. Nelle lavorazioni che prevedono l'impiego di materiali in grana minuta o in polvere e nei lavori che comportano l'emissione di polveri o fibre dei materiali lavorati, la pro-duzione e/o la diffusione delle stesse deve essere ridotta al minimo utilizzando tecniche e attrezzature idonee, indossare COMUNQUE mascherine protettive.

misure preventive e protettive DPI specifici: occhiali e mascherina DPI raccomandati: guanti e casco

misure di coordinamento   =

tavole e disegni tecnici esplicativi  

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LAVORAZIONE ESECUZIONE DI LINEA VITA 16 Rischio Probabilità magnitudo entità del RISCHIO Caduta di materiale dall’alto MOLTO PROBABILE 4 GRAVISSIMA 4 ALTO 4 Caduta persone dall’alto PROBABILE 3 GRAVISSIMA 4 ALTO 4

Elettrocuzione POSSIBILE 2 GRAVISSIMA 4 MEDIO 3 Scivolamenti, cadute a livello POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

Abrasioni, contusioni e tagli POSSIBILE 2 MODESTA 2 BASSO 2

scelte progettuali ed organizzative

Il progettista della LINEA VITA deve prevedere il posizionamento dei dispositivi di ancoraggio, valutando la solidità del solaio ed eventuali zone a rischio di caduta su balconi, terrazzi, in prossimità dell'impianto di ancoraggio. Il progettista, oltre alla presentazione degli elaborati grafici che rappresentano la prima parte del progetto, è tenuto a verificare, mediante calcoli, la resistenza della struttura di supporto utilizzata per valutarne la capacità di sopportare i carichi in-dotti da un’eventuale caduta di un operatore. La linea vita deve essere progettata affinché il soggetto non abbia una caduta libe-ra superiore a 1,50 metri, considerando il fatto che, in relazione alla tipologia degli assorbitori e all’allungamento fisico-metallico del sistema sollecitato, lo spazio di ar-resto sarà superiore.

procedure  

Il montaggio della linea vita deve avvenire nel rispetto delle misure di prevenzione degli infortuni secondo quanto previsto dall’Art. 115 del DLgs 81/08 e secondo quanto indicato dalla norma di riferimento UNI EN 795:2002. Gli installatori devono essere adeguatamente formati ed informati, devono essere a conoscenza delle peculiarità che caratterizzano il sistema anticaduta, delle pro-blematiche che potrebbe incontrare e delle soluzioni da adottare. I montatori devono prestare la massima attenzione ai seguenti aspetti: attenersi strettamente alle prescrizioni del progetto fornito dal progettista; attenersi alle specifiche di montaggio riportate sul manuale di montaggio; verificare e controllare che le caratteristiche strutturali previste dal progetto

siano reali; verificare la qualità del materiale utilizzato per il montaggio. Gli operatori dovranno essere abilitati al montaggio e eseguire i lavori in sicu-rezza, se necessario con imbracatura a norma di legge

misure preventive e protettive DPI di 3° categoria

misure di coordinamento  

Al termine dell'installazione del sistema anticaduta, deve essere rilasciata la Dichia-razione di corretto montaggio, con la allegata dichiarazione di avere eseguito il la-voro a regola d'arte.

tavole e disegni tecnici esplicativi  

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OPERA PROVVISIONALE PONTEGGIO 1P

Interventi Disposizioni Procedure

per ridurre i rischi

L’impresa addetta al montaggio del ponteggio, deve redigere il piano di montaggio uso e smontaggio (PiMUS). Il personale addetto al montaggio, smontaggio e trasformazione del ponteggio deve ob-bligatoriamente essere idoneo e formato (Art.136 comma 6 del DLgs n. 81/08). La squadra MINIMA per il montaggio di un ponteggio o di un castello di tiro deve esse-re composta da almeno 3 operatori così suddivisi: 1 operatore in quota che posizione l’elemento, 1 operatore a terra che passa gli elementi all’operatore in quota, 1 prepo-sto che vigila sul montaggio ed ha la visione generale dell’operazione. Conservare in cantiere l’autorizzazione ministeriale all’impiego del ponteggio e, nei ca-si in cui il ponteggio superi i 20,00 mt di altezza dal suolo o sia difforme dagli schemi tipo del fabbricante, il progetto (disegni e calcoli) firmato da ingegnere o architetto abi-litato (Art. 133 comma 3 – Art. 134 comma 1 del DLgs n. 81/08). Eseguire il montaggio secondo gli schemi del libretto del ponteggio e in conformità al disegno esecutivo o al progetto del ponteggio (Art. 136 comma 6 del DLgs n. 81/08). Prima di iniziare il montaggio del ponteggio è necessario verificare la resistenza del piano d’appoggio. Interporre elementi resistenti atti a ripartire le azioni sul terreno quali tavole di legno di adeguato spessore (4 o 5 cm), ogni elemento di ripartizione deve interessare almeno due montanti ed è bene fissarvi le basette Utilizzare sempre le basette alla base dei montanti del ponteggio, nel caso in cui il ter-reno non sia perfettamente orizzontale si deve procedere ad un suo livellamento, oppu-re bisogna usare basette regolabili (Allegato XVIII Punto 2.2.1.2. del DLgs n. 81/08. Durante il montaggio operare su piani protetti da parapetti o facendo uso di imbraca-tura di sicurezza collegata a fune di trattenuta (il moschettone deve avere una resi-stenza di almeno 2.000 kg, la fune deve essere fissata ai montanti del ponteggio trami-te morsetti o sistemi garantiti) (Art. 115 – Art. 126 del DLgs n. 81/08). Sistemare sempre il sottoponte di sicurezza con regolare parapetto sottostante il pia-no di lavoro a non più di 2,50 mt (Art. 138 del DLgs n. 81/08). Le opere provvisionali devono essere tenute in efficienza per la durata del lavoro. Prima di reimpiegare elementi di ponteggi di qualsiasi tipo si deve provvedere alla loro revisione per eliminare quelli ritenuti non più idonei (Art. 137 del DLgs n. 81/08). Se l’impalcato del ponteggio è realizzato con tavole in legno, oltre ad essere sempre ben accostate tra loro, al fine di evitare cadute di materiali (anche minuti) o attrezzi, si dovranno rispettare i seguenti requisiti (Allegato XVIII Punto 2.1.4. del DLgs n. 81/08): dimensioni non inferiori 4 x 30 cm o 5 x 20 cm; dovranno essere fissate in modo che non scivolino sui traversi; dovranno essere sovrapposte tra loro di circa 40 cm, in corrispondenza di traverso; ogni tavola deve poggiare almeno su tre traversi e non presentare parti a sbalzo. Se l’impalcato del ponteggio è realizzato con pannelli metallici: verificare l’efficienza del perno di bloccaggio; verificare l’effettivo inserimento del perno nell’opportuna sede. Gli impalcati potranno essere ad una distanza non superiore a 20 cm dalla facciata di riferimento (Allegato XVIII Punto 2.1.4.3. del DLgs n. 81/08). Qualora la distanza tra ponteggio e costruzione sia superiore a 20 cm, predisporre il parapetto anche verso la costruzione (Art. 115 – Art. 126 del DLgs n. 81/08). L’ancoraggio della carrucola alla struttura del ponteggio deve essere eseguito adope-rando idonei sistemi atti ad evitare il rischio di sganciamento. Sopra i ponti di servizio è vietato qualsiasi deposito, eccettuato quello temporaneo dei materiali ed attrezzi necessari ai lavori (Art. 124 del DLgs n. 81/08). Utilizzare scale interne per salire e scendere dal ponteggio, sfalsate da un piano all’altro e poste sul lato interno (Art. 113 comma 4 del DLgs n. 81/08). Il montaggio di argani a braccio è consentito se questi non superino i 200 Kg di porta-ta, non abbiano uno sbraccio superiore a 1,20 mt, sia raddoppiato il montante interes-sato ed integrato il sistema di ancoraggio. Non si devono utilizzare ponteggi posti in prossimità di linee elettriche o di impianti elet-trici con parti attive non protette (Tabella I dell’Allegato IX, Art. 83 del DLgs n. 81/08). Tutte le zone di lavoro e di passaggio poste a ridosso del ponteggio devono essere pro-tette da mantovana parasassi estesa per almeno 1,20 mt oltre la sagoma del pon-teggio stesso, in alternativa si dovrà predisporre la segregazione dell’area sottostante in modo da impedire a chiunque l’accesso per una profondità di 1,50 mt.

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Misure preventive e protettive DPI specifici: imbracatura sicurezza DPI raccomandati: casco

Tavole e disegni tecnici esplicativi

squadra MINIMA di montaggio e smontaggio seguire lo schema del LIBRETTO (2 montatori e 1 preposto) e il progetto (se necessario)

schema tipo (la mantovana può essere durante il montaggio e lo smontaggio omessa solo se viene creata una zona non usare imbracature assicurate a punti accessibile a terra di profondità 1,50 mt) fissi con idonee fettucce e connettori

basette intavolato All.to XVIII Punto 2.2.1.2. DLgs n. 81/08 All.to XVIII Punto 2.1.4. DLgs n. 81/08

schema di parapetto normale NON depositare materiali sui ponteggi Art. 126 del DLgs n. 81/08 Art. 124 del DLgs n. 81/08

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OPERA PROVVISIONALE PARAPETTO CON MORSETTI – EN 13374:2004 2P

Generalità

Il montante per parapetto è realizzato e certificato per essere utilizzato come sostegno di protezione provvisorio contro la caduta dall’alto su superfici con pendenza NON su-periore a 10°, è in grado di sostenere una persona che camminando si appoggia alla protezione e di arrestare una persona che cade nella direzione della protezione stessa.

Condizioni di utilizzo ed impiego

Spessore massimo di ammorsaggio: 800 mm. Altezza massima di utilizzo dal suolo: 20,00 mt. Velocità del vento NON superiore a 30 mt/s. Pendenza della superficie di lavoro (piano di calpestio): NON superiore a 10°. L’inclinazione del parapetto NON deve scostarsi dalla verticale di più di 15°. La distanza tra la parte più alta della protezione e la superficie di lavoro (misurata sulla perpendicolare alla superficie) deve essere di almeno 1,00 mt. Lo spazio tra i montanti del parapetto deve essere colmato con tavole di corrimano, in-termedi e fermapiede in legno di abete o di altra essenza o con altri profili metallici in grado di resistere ai carichi richiesti dalla normativa UNI EN 13374:2004. La lunghezza minima delle tavole o deii profili utilizzati deve essere superiore di almeno 40 cm rispetto a due campate (20 + A + B + 20 cm). Lo spazio in altezza tra i correnti NON deve essere superiore a 47 cm. Il bordo superiore del fermapiede deve essere almeno 20 cm sopra la superficie di la-voro. Lo spazio tra il piano di calpestio ed il bordo inferiore del fermapiede NON deve essere superiore a 2 cm.

Prima del montaggio  

Controllare visivamente gli elementi in acciaio zincato e scartare quelli che: hanno presenza di ruggine passante; mancano di complanarità; presentano dissaldature degli elementi componenti le maglie metalliche. Controllare visivamente gli elementi in legno e scartare quelli che: presentano spaccature o lesioni; mancano di linearità; presentano nodi passanti.

Durante il montaggio

Procedere al montaggio tramite utilizzo di sistema anticaduta del tipo LINEA VITA. La squadra minima di lavoro deve essere composta da almeno DUE operatori.

Durante l’uso NON rimuovere i componenti del parapetto. NON allentare la tensione delle morse. Verificare la corretta tensione e presa delle morse.

Durante lo smontaggio

Procedere allo smontaggio tramite utilizzo di sistema anticaduta del tipo LINEA VITA. La squadra minima di lavoro deve essere composta da almeno DUE operatori.

Tavole e disegni tecnici esplicativi

SCHEMI DI MONTAGGIO

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OPERA PROVVISIONALE PONTE SU CAVALLETTI 3P

Interventi Disposizioni Procedure

per ridurre i rischi

Utilizzare il ponte su cavalletti rispettando altezza massima consentita (senza ag-giunte di sovrastrutture), portata massima, e numero di persone ammesse contem-poraneamente all’uso (Art. 139 del DLgs n. 81/08). Evitare di concentrare carichi sugli impalcati (più persone o diversi materiali) spe-cialmente in mezzeria delle tavole (Art. 124 comma 1 del DLgs n. 81/08). Sull’impalcato tenere solo il materiale strettamente necessario per l’immediato uso. Lo spazio occupato dai materiali deve sempre consentire il movimento in sicurezza degli addetti (Art. 124 comma 2 del DLgs n. 81/08). NON utilizzare pannelli per casseforme per formare l’impalcato del ponte. Non usare al posto dei cavalletti mezzi impropri come pacchi di mattoni, bidoni o sca-le a pioli (Allegato XVIII punto 2.2.2 del DLgs n. 81/08). Privilegiare sempre la presenza del terzo cavalletto al centro. Verificare che il carico del ponte sul terreno sia opportunamente ripartito con tavo-loni o altro mezzo equivalente, qualora il terreno non risulti ben livellato o di portanza adeguata (Allegato XVIII punto 2.2.2.1 del DLgs n. 81/08). La distanza massima tra due cavalletti dipende dalla sezione delle tavole di legno che si andranno ad usare (Allegato XVIII punto 2.2.2.2 del DLgs n. 81/08): con sezione 30 x 5 cm e lunghezza 4 mt. La distanza massima sarà di 3,60 mt; con sezione 20 x 4 cm e lunghezza 4 mt. La distanza massima sarà 1,80 mt. I ponti su cavalletti devono essere utilizzati solo a livello del suolo o di pavimento. È vietato il loro uso su impalcati di ponteggi esterni o di altri ponti su cavalletti. NON devono mai superare una altezza di 2,00 mt (Art. 139 del DLgs n. 81/08). Le tavole di legno non devono avere fessurazioni longitudinali o nodi passanti che ri-ducano più del 10% la sezione (All.to XVIII punto 2.1.4.1 del DLgs 81/08). Gli impalcati non dovranno avere parti a sbalzo superiori a 20 cm. La larghezza dell’impalcato dovrà essere almeno di 90 cm e le tavole dovranno es-sere ben accostate e fissate tra di loro (All.to XVIII punto 2.2.2.3 del DLgs 81/08). Qualora i ponti vengano usati in prossimità di aperture prospicienti il vuoto (vani sca-le, finestre, ascensori) con altezze superiori a 2,00 mt, l’impalcato dovrà essere mu-nito di adeguato parapetto completo di tavola fermapiede (Art. 126 del DLgs 81/08). I piedi dei cavalletti, oltre ad essere irrigiditi mediante tiranti normali e diagonali, do-vranno poggiare sempre su pavimento solido e ben livellato. Non usare mai scale a mano SOPRA ai ponti su cavalletti. Prima dell’impiego verificare che i cavalletti metallici non abbiano ruggine passante o segni di fessurazione specialmente nei punti di saldatura.

Tavole e disegni tecnici esplicativi

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OPERA PROVVISIONALE TRABATTELLO O PONTE SU RUOTE 4P

Interventi Disposizioni Procedure

per ridurre i rischi  

Per la salita e la discesa dai trabattelli di altezza inferiore ai 5,00 mt sprovvisti di sca-lette interne, salire arrampicandosi dall'interno del ponte (mai dall'esterno). Non utilizzare mai trabattelli di altezza superiore ai 5,00 mt sprovvisti di scale per l'ac-cesso agli impalcati. Adibire alle operazioni di montaggio, smontaggio e uso del trabattello solo personale idoneo, preparato ed esperto (Art.123 – Art. 136 comma 6 del DLgs n. 81/08). Prima del montaggio del trabattello provvedere al controllo di tutti gli elementi che lo costituiscono ed in particolare: scartare i tubi che non sono diritti o con estremità deformate; scartare i giunti che presentano ossidazioni o fessurazioni; eliminare le tavole in legno che presentano fessurazioni, nodi passanti di notevole

dimensioni o evidenti segni di deterioramento oppure, per quelle metalliche, elimina-re quelle che presentano ossidazioni;

Il trabattello è da considerarsi tale quando la sua stabilità è assicurata anche senza di-sattivazione delle ruote; quando la stabilità non è assicurata contemporaneamente alla mobilità allora l'opera provvisionale è da considerare ponteggio fisso e quindi soggetto alla relativa normativa. Ogni piano in uso deve avere regolare parapetto (altezza 1 metro, con tavola ferma-piede, corrente superiore e corrente intermedio) (Art. 126 del DLgs n. 81/08). I montanti devono essere verticali (Art. 140 comma 5 del DLgs n. 81/08). Il piano di scorrimento deve essere livellato (Art. 140 comma 2 del DLgs n. 81/08). Se per gli impalcati si usano tavole in legno queste devono avere spessore e larghezza non inferiori a 4 x 30 cm o 5 x 20 cm (Allegato XVIII del DLgs n. 81/08). NON utilizzare mai pannelli per casseri per formare l'impalcato del trabattello. Le scale interne, per la salita e la discesa dal trabattello, non devono essere poste l'una in prosecuzione dell'altra. Le ruote del ponte, durante l’uso, devono essere saldamente bloccate attraverso l'ido-neo dispositivo di bloccaggio e l'impiego di cunei o stabilizzatori. Utilizzare le scale interne per la salita e la discesa dal trabattello ricordandosi di chiu-dere sempre la botola dopo il passaggio. Utilizzare il trabattello rispettando l’altezza massima consentita, la portata massima e il numero di persone ammesse contemporaneamente. Il materiale depositato sul piano di lavoro deve essere limitato allo stretto necessario per la lavorazione in corso (Art. 124 del DLgs n. 81/08). Non spostare mai il trabattello quando sugli impalcati si trovano lavoratori o carichi di materiali, lo spostamento deve avvenire lentamente e nel senso del lato maggiore. Verificare la stabilità del piano di appoggio (Art.140 del DLgs n. 81/08). In presenza di vento forte o di intemperie sospendere i lavori. Prima e durante lo spostamento verificare che non ci siano interferenze con linee elet-triche aeree (Art. 83 del DLgs n. 81/08).

Tavole e disegni tecnici Esplicativi

seguire il libretto di istruzioni schema tipo

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08 INTERFERENZA TRA LE LAVORAZIONI

Rif. Paragrafo 2.1.2.e/i – 2.3.1 – 2.3.2 – 2.3.3 – Allegato XV del DLgs 81/08 e s.m.i

Descrivere i rischi di interferenza individuati in seguito all’analisi del cronoprogramma dei lavori e dei layout del cantiere, indi-cando le procedure per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti. Nel caso in cui tali rischi non possa-no essere eliminati o permangono rischi residui, indicare le misure preventive e protettive ed i DPI atti a ridurre al minino tali rischi

PROGRESSIONE DEI LAVORI IPOTIZZATA Dalla lettura del Cronoprogramma – elaborato con l’ausilio del Diagramma di Gantt – è possibile rilevare le fasi lavorative che saranno attivate progressivamente e/o contemporaneamente, in quanto la loro e-secuzione è stata ritenuta tale da non comportare sovrapposizioni tali da essere considerate come ri-schio non gestibile e quindi tale da non poter essere coordinato. Più precisamente, è possibile rilevare la progressione scelta per l’esecuzione delle fasi lavorative, in quan-to nel Cronoprogramma sono evidenziate: la descrizione sommaria dei lavori da eseguire, con le priorità degli interventi; le eventuali sovrapposizioni di lavorazioni o possibili interferenze (ciò permette di rilevare se si creano

“fasi critiche”, in cui il grado di attenzione deve essere ancora maggiore, e la compatibilità tra le stesse fasi lavorative);

il tempo necessario presunto per l’esecuzione in sicurezza di ogni opera o raggruppamento di fasi la-vorative (quindi anche con la possibilità di individuare l’impiego degli U/G raggruppati distintamente per “singole opere”);

il tempo necessario per l’ultimazione delle varie fasi lavorative (suddiviso in mensilità o settimane lavo-rative o giorni).

Si precisa però che l’Impresa durante l’esecuzione dei lavori valuterà l’opportunità di aggiornare il Crono-programma, in quanto redatto in fase di progettazione e quindi soggetto a possibili variazioni in relazione alle esigenze operative che dovessero sopravvenire. INTERFERENZE DERIVANTI DALL’ESECUZIONE DI FASI LAVORATIVE EFFETTUATE DA PIÙ SQUADRE DI LAVORATORI DELLA STESSA IMPRESA Il Cronoprogramma di progetto è collegato con le precedenti “Schede” riportate nel PSC (soprattutto a quelle che si riferiscono ai “Rischi in riferimento alle lavorazioni”). È importante precisare che queste Schede evidenziano rischi e pericoli che più frequentemente possono essere presenti nella fase operativa analizzata – inclusi quelli impropri, ovvero non attribuibili ad una sin-gola fase lavorativa – ma non esonerano l’Impresa dall’obbligo di conoscere e rispettare tutte le norme di buona tecnica e tutte le leggi sulla sicurezza vigenti in materia. Si rammenta infatti che in ogni “Scheda in riferimento alle lavorazioni” sono evidenziate: Descrizione della lavorazione Corrispondente a quella inserita nel Cronoprogramma dei lavori, dal quale è anche rilevabile il tempo che presumibilmente sarà necessario per eseguirla; Modalità e organizzazione della fase di lavoro Con particolare riferimento a: il “Coordinamento con altre fasi lavorative”, (se presenti in questa fase); le interferenze con altre Ditte in cantiere, (se presenti in questa fase) le “Interferenze con esterni al cantiere” (se è prevedibile cioè la presenza di fornitori esterni, visite

ecc.). Sostanze e preparati pericolosi Di tali sostanze dovranno essere allegate le schede tecniche e di sicurezza ai singoli POS delle Imprese o conservate presso il cantiere se in uso ai Lavoratori Autonomi. La selezione tiene conto che i preparati diventano pericolosi in rapporto alla concentrazione delle sostan-ze pericolose che li compongono. Opere provvisionali La selezione tiene conto di quelle che con ogni probabilità verranno utilizzate nella fase lavorativa. Macchine: La selezione tiene conto di quelle che con ogni probabilità verranno utilizzate nella fase lavorativa. Impianti e postazioni fisse La selezione tiene conto di quelli che con ogni probabilità verranno utilizzate nella fase lavorativa. Rischi Con particolare riguardo a: l’elenco dei “Possibili rischi” che con maggiore probabilità possono essere riconducibili a questa attivi-

tà;

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le “Cautele da attuare” per evitare che quei rischi diventino dei “pericoli reali di infortunio” per chi svol-ge questa attività.

DPI Elenco non esaustivo dei più comuni Dispositivi di Protezione Individuali da utilizzare nella fase lavorativa; Eventuali schemi ed elaborati grafici Da aggiungere, dopo i punti elencati nella tabella originale del DM, se si ritengono utili per illustrare meglio quanto già esposto. ULTERIORI INFORMAZIONI UTILI Sulle protezioni collettive e DPI previsti in riferimento alle necessità del cantiere ed alle interferenze tra le lavorazioni. Nell’elaborazione del presente PSC è stata dedicata particolare attenzione alla possibilità di eliminare alla fonte – per quanto possibile – situazioni potenzialmente pericolose in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni, mentre, per i rischi residui, certamente presenti nelle singole lavorazioni programmate, non si esclude che possano: transitare anche da un’attività lavorativa all’altra; essere presenti anche in più lavorazioni contemporaneamente; essere interferenti tra le lavorazioni da eseguire. Pertanto, ad integrazione di quanto evidenziato e programmato nel CRONOPROGRAMMA l’Impresa, ogni qualvolta sarà necessario durante l’esecuzione dei lavori, fornirà preliminarmente alle proprie maestranze tutte le specifiche soluzioni integrative al PSC, atte a preservare la loro incolumità collettiva ed individuale sul lavoro, particolarmente per quanto riguarda: indicazioni su idonei dispositivi di protezione collettiva, quali ad esempio: mantovane e tettoie di protezione contro la caduta di materiali dall’alto; segnalazioni verticali, orizzontali ecc. in prossimità dei luoghi di lavoro e su strada; deviazioni di percorsi di cantiere (ed eventuali deviazioni di percorsi pubblici); parapetti provvisori e barriere; estintori, insonorizzazione delle fonti di rumore ecc.; indicazioni sui DPI, che dovranno essere conformi alle norme di cui al DLgs 81/2008 e smi, Titolo III,

Capo II ed essere adeguati ai rischi da prevenire, adatti all’uso ed alle condizioni esistenti sul cantiere e dovranno tener conto delle esigenze ergonomiche e di salute dei Lavoratori.

I DPI saranno consegnati prima dell’inizio delle attività ad ogni singolo Lavoratore, che dovranno firmarne un ricevuta ed impegno a farne uso, quando le circostanze lavorative lo richiedono. Sulla segnaletica di sicurezza, in riferimento alle necessità del cantiere ed alle interferenze tra le lavo-razioni. La segnaletica di sicurezza da utilizzare nel corso dell’esecuzione dei lavori non dovrà essere generica ma strettamente inerente alle esigenze della sicurezza del cantiere e delle reali situazioni di pericolo analizza-te. Inoltre non dovrà assolutamente sostituire le misure di prevenzione ma favorire l’attenzione su qualsiasi cosa possa provocare rischi (macchine, oggetti, movimentazioni, procedure ecc.), ed essere in sintonia con i contenuti della formazione ed informazione data al personale.

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CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI Il tempo in relazione alla complessità del progetto, può essere espresso in gg. sett. o inizialmente anche in mesi salvo successivo dettaglio

Entità presunta del cantiere espressa in uomini/giorno:

524

MESI → 1 2 3 4 5 6 SETTIMANE → 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

FASI ↓ 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19

MONTAGGIO OPERE PROVVISIONALI X X X X X X SMONTAGGIO MANTO COPERTURA E PICCO-

LA ORDITURA X X X X

VERIFICA SPOSTA-MENTO AGGANCI CONTROSOFFIT

X

FINESTRE A TETTO: SMONTAGGIO VECCHIE E INSERIMENTO NUOVE

X X X X

VERIFICA LEGNAME, INTEGRAZIONE ORDI-

TURA, POSA ISOLANTE X X X X X

PREDISPOSIZIONE LI-NEA VITA X X

POSA MANTO FALDERIA GRONDE X X X X

RISISTEMAZIONE CON-TROSOFFITTI X X

POSA LINEA VITA X X X

PULITURA E SPAZZO-LATURA GENERICA X X

SAGGI STRATIGRAFICI X X

RIMOZIONE SERRA-MENTI E EVENTUALE POSA CONTROTELAI

X X X

POSA NUOVI SERRA-MENTI X X X X

RIMOZIONE TENDE VE-NEZIANE E POSA NUO-

VE VENEZIANE X X X X

SCROSTAM. INTONACO AMMALORATO X X X X X X X X X X

RASCHIATURA VEC-CHIE PITTURE X X X X X X X X X

TRATTAMENTI ANTI-MUFFA, ANTISALE X X X X X

CONSOLIDAMENTO E INTEGRAZ. INTONACI X X X X X X X

DEMOLIZIONI SMON-TAGGI PER POSA NUO-

VE GUAINE X X X

POSA MASSETTO PEN-DENZA E NUOVE GUAI-

NE X X X

POSA NUOVE PAVI-MENTAZIONI X X X

RIPRESA CORNICI E CORNICIONI X X X X X

RIPRESA E RIFACIMEN-TO COLORITURE X X X X X

VELATURE E POSA I-DROREPELLENTE X X X

SMONTAGGIO OPERE PROVVISIONALI

X INTERFERENZE TRA DIVERSE TIPOLOGIE DI LAVORAZIONI

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MESI → 7 8 9 10 11 12 SETTIMANE → 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4 1 2 3 4

FASI ↓ 20 21 MONTAGGIO

OPERE PROVVISIONALI SMONTAGGIO MANTO

COPERTURA E PICCOLA ORDITURA

VERIFICA SPOSTAMEN-TO AGGANCI

CONTROSOFFIT

FINESTRE A TETTO: SMONTAGGIO VECCHIE E

INSERIMENTO NUOVE

VERIFICA LEGNAME, IN-TEGRAZIONE ORDITURA

E POSA ISOLANTE

PREDISPOSIZIONE LINEA VITA

POSA MANTO FALDERIA GRONDE

RISISTEMAZIONE CON-TROSOFFITTI

POSA LINEA VITA

PULITURA E SPAZZOLA-TURA GENERICA

SAGGI STRATIGRAFICI

RIMOZIONE SERRAMEN-TI E EVENTUALE POSA NUOVI CONTROTELAI

POSA NUOVI SERRA-MENTI

RIMOZIONE TENDE VE-NEZIANE E POSA NUOVE

SCROSTAMENTO INTO-NACO AMMALORATO

RASCHIATURA VECCHIE PITTURE

TRATTAMENTI ANTI-MUFFA, ANTISALE

CONSOLIDAMENTO E INTEGRAZIONE INTONA-

CI

DEMOLIZIONI SMON-TAGGI PER POSA NUOVE

GUAINE

POSA MASSETTO PEN-DENZA E NUOVE GUAINE

POSA NUOVE PAVIMEN-TAZIONI

RIPRESA CORNICI E CORNICIONI X

RIPRESA E RIFACIMENTO COLORITURE X X X X

VELATURE E POSA I-DROREPELLENTE X X

SMONTAGGIO OPERE PROVVISIONALI X X X X X X

X INTERFERENZE TRA DIVERSE TIPOLOGIE DI LAVORAZIONI

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Vi sono interferenze tra le lavorazioni (anche da parte della stessa impresa o lavoratori autonomi) ?

- NO

X SI

Sfasamento

N Fase interferenza lavorazioni spazio tempo

Prescrizioni operative

1

MONTAGGIO OPERE PROVVISIONALI – SMONTAGGIO MANTO COPERTURA E ORDITURA –

PULITURA E SPAZZOLATURA GENERICA – RIMOZIONE SERRAMENTI POSA CONTROTELAI –

DEMOLIZIONI SMONTAGGI PER POSA NUOVE GUAINE

X

Le lavorazioni sono tutte sfasate nello spazio, in una zona deve terminare una lavorazione per eseguire l’altra. Alcune lavorazioni sono in interni, altre sui ter-razzi

2

MONTAGGIO OPERE PROVVISIONALI – SMONTAGGIO MANTO COPERTURA E ORDITURA –

PULITURA E SPAZZOLATURA GENERICA – SAGGI STRATIGRAFICI –

RIMOZIONE SERRAMENTI POSA CONTROTELAI – DEMOLIZIONI SMONTAGGI PER POSA NUOVE GUAINE

X

Le lavorazioni sono tutte sfasate nello spazio, in una zona deve terminare una lavorazione per eseguire l’altra. Alcune lavorazioni sono in interni, altre sui ter-razzi

3

SMONTAGGIO MANTO COPERTURA E ORDITURA – FINESTRE A TETTO: SMONTAGGI E INSERIMENTI –

SAGGI STRATIGRAFICI – RIMOZIONE SERRAMENTI POSA CONTROTELAI – SCROSTAMENTO INTONACO AMMALORATO –

DEMOLIZIONI SMONTAGGI PER POSA NUOVE GUAINE

X

Le lavorazioni sono tutte sfasate nello spazio, in una zona deve terminare una lavorazione per eseguire l’altra. Alcune lavorazioni sono in interni, altre sui ter-razzi

4

SMONTAGGIO MANTO COPERTURA E ORDITURA – FINESTRE A TETTO: SMONTAGGI E INSERIMENTI –

POSA NUOVI SERRAMENTI – SCROSTAMENTO INTONACO AMMALORATO – POSA MASSETTO PENDENZA E NUOVE GUAINE

X

Le lavorazioni sono tutte sfasate nello spazio, in una zona deve terminare una lavorazione per eseguire l’altra. Alcune lavorazioni sono in interni, altre sui ter-razzi

5

VERIFICA SPOSTAMENTO AGGANCI CONTROSOFFIT – FINESTRE A TETTO: SMONTAGGI E INSERIMENTI –

VERIFICA, INTEGRAZ ORDITURA E POSA ISOLANTE – POSA NUOVI SERRAMENTI –

SCROSTAMENTO INTONACO AMMALORATO – POSA MASSETTO PENDENZA E NUOVE GUAINE

X

Le lavorazioni sono tutte sfasate nello spazio, in una zona deve terminare una lavorazione per eseguire l’altra. Alcune lavorazioni sono in interni, altre sui ter-razzi

6

FINESTRE A TETTO: SMONTAGGI E INSERIMENTI – VERIFICA, INTEGRAZ ORDITURA E POSA ISOLANTE –

POSA NUOVI SERRAMENTI – SCROSTAMENTO INTONACO AMMALORATO –

RASCHIATURA VECCHIE PITTURE – POSA MASSETTO PENDENZA E NUOVE GUAINE

X

Le lavorazioni sono tutte sfasate nello spazio, in una zona deve terminare una lavorazione per eseguire l’altra. Alcune lavorazioni sono in interni, altre sui ter-razzi

7

VERIFICA, INTEGRAZ ORDITURA E POSA ISOLANTE – PREDISPOSIZIONE LINEA VITA –

POSA MANTO FALDERIA GRONDE _ POSA NUOVI SERRAMENTI –

RASCHIATURA VECCHIE PITTURE – POSA NUOVE PAVIMENTAZIONI

X

Le lavorazioni sono tutte sfasate nello spazio, in una zona deve terminare una lavorazione per eseguire l’altra. Alcune lavorazioni sono in interni, altre sui ter-razzi

8

VERIFICA, INTEGRAZ ORDITURA E POSA ISOLANTE – PREDISPOSIZIONE LINEA VITA –

POSA MANTO FALDERIA GRONDE – RIMOZIONE TENDE VENEZIANE E POSA NUOVE –

RASCHIATURA VECCHIE PITTURE – TRATTAMENTI ANTIMUFFA, ANTISALE –

CONSOLIDAMENTO E INTEGRAZIONE INTONACI - POSA NUOVE PAVIMENTAZIONI

X

Le lavorazioni sono tutte sfasate nello spazio, in una zona deve terminare una lavorazione per eseguire l’altra. Alcune lavorazioni sono in interni, altre sui ter-razzi

9

VERIFICA, INTEGRAZ ORDITURA E POSA ISOLANTE – POSA MANTO FALDERIA GRONDE –

RIMOZIONE TENDE VENEZIANE E POSA NUOVE – RASCHIATURA VECCHIE PITTURE –

TRATTAMENTI ANTIMUFFA, ANTISALE - CONSOLIDAMENTO E INTEGRAZIONE INTONACI –

POSA NUOVE PAVIMENTAZIONI

X

Le lavorazioni sono tutte sfasate nello spazio, in una zona deve terminare una lavorazione per eseguire l’altra. Alcune lavorazioni sono in interni, altre sui ter-razzi

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10 POSA MANTO FALDERIA GRONDE –

POSA LINEA VITA – RIMOZIONE TENDE VENEZIANE E POSA NUOVE – CONSOLIDAMENTO E INTEGRAZIONE INTONACI

X

Le lavorazioni sono tutte sfasate nello spazio, in una zona deve terminare una lavorazione per eseguire l’altra. Alcune sono in interni, altre sulle facciate in zone non interferenti con la copertura

11

RISISTEMAZIONE CONTROSOFFITTI – POSA LINEA VITA –

RIMOZIONE TENDE VENEZIANE E POSA NUOVE – SCROSTAMENTO INTONACO AMMALORATO –

RIPRESA CORNICI E CORNICIONI

X

Le lavorazioni sono tutte sfasate nello spazio, in una zona deve terminare una lavorazione per eseguire l’altra. Alcune sono in interni, altre sulle facciate in zone non interferenti con la copertura

12 RISISTEMAZIONE CONTROSOFFITTI –

POSA LINEA VITA – SCROSTAMENTO INTONACO AMMALORATO –

RIPRESA CORNICI E CORNICIONI

X

Le lavorazioni sono tutte sfasate nello spazio, in una zona deve terminare una lavorazione per eseguire l’altra. Alcune sono in interni, altre sulle facciate in zone non interferenti con la copertura

13 SCROSTAMENTO INTONACO AMMALORATO – RIPRESA CORNICI E CORNICIONI X X

Le due lavorazioni sono sfasate nello spazio e nel tempo, si svolgono in zone distinte e PRIMA si scrosta, DOPO si ri-prendono le cornici

14 SCROSTAMENTO INTONACO AMMALORATO –

RASCHIATURA VECCHIE PITTURE – RIPRESA E RIFACIMENTO COLORITURE

X Le due lavorazioni sono sfasate nello spazio: si svolgono in zone ben distinte

15 RASCHIATURA VECCHIE PITTURE – RIPRESA E RIFACIMENTO COLORITURE X X

Le lavorazioni sono sfasate nello spazio e nel tempo, si svolgono in zone distinte e sono consecutive l’una dopo l’altra

16 RASCHIATURA VECCHIE PITTURE –

TRATTAMENTI ANTIMUFFA, ANTISALE – CONSOLIDAMENTO E INTEGRAZ. INTONACI –

RIPRESA E RIFACIMENTO COLORITURE

X X Le lavorazioni sono sfasate nello spazio e nel tempo, si svolgono in zone distinte e sono consecutive l’una dopo l’altra

17

CONSOLIDAMENTO E INTEGRAZ. INTONACI – RIPRESA E RIFACIMENTO COLORITURE –

VELATURE E POSA IDROREPELLENTE X X

Le lavorazioni sono sfasate nello spazio e nel tempo, si svolgono in zone distinte e sono consecutive l’una dopo l’altra

18 SCROSTAMENTO INTONACO AMMALORATO –

RIPRESA CORNICI E CORNICIONI – VELATURE E POSA IDROREPELLENTE

X X Le lavorazioni sono sfasate nello spazio e nel tempo, si svolgono in zone distinte e sono consecutive l’una dopo l’altra

19

SCROSTAMENTO INTONACO AMMALORATO – RASCHIATURA VECCHIE PITTURE –

TRATTAMENTI ANTIMUFFA, ANTISALE – CONSOLIDAMENTO E INTEGRAZ. INTONACI –

RIPRESA CORNICI E CORNICIONI – VELATURE E POSA IDROREPELLENTE

X X Le lavorazioni sono sfasate nello spazio e nel tempo, si svolgono in zone distinte e sono consecutive l’una dopo l’altra

20 RIPRESA CORNICI E CORNICIONI – RIPRESA E RIFACIMENTO COLORITURE X Le due lavorazioni sono sfasate nello

spazio: si svolgono in zone ben distinte

21 RIPRESA E RIFACIMENTO COLORITURE – VELATURE E POSA IDROREPELLENTE – SMONTAGGIO OPERE PROVVISIONALI

X Le lavorazioni sono sfasate nello spazio: si svolgono in zone ben distinte

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N Misure preventive e pro-

tettive da attuare Dispositivi di protezione

da adottare Soggetto attuatore Note

1 2

Avvisare e informare TUTTI gli operatori e sorvegliare l’azione

DPI individuali + Imbracature e linee vita per i

ponteggiatori

IMPRESA EDILE PONTEGGIATORE RESTAURATORE

3 Avvisare e informare TUTTI gli operatori e sorvegliare l’azione

DPI individuali IMPRESA EDILE RESTAURATORE

4 5 6 7

Avvisare e informare TUTTI gli operatori e sorvegliare l’azione

DPI individuali IMPRESA EDILE SERRAMENTISTA

8 9

10 11

Avvisare e informare TUTTI gli operatori e sorvegliare l’azione

DPI individuali IMPRESA EDILE RESTAURATORE

12 13

Avvisare e informare TUTTI gli operatori e sorvegliare l’azione

DPI individuali IMPRESA EDILE

14 15 161718 19 20

Avvisare e informare TUTTI gli operatori e sorvegliare l’azione

DPI individuali IMPRESA EDILE RESTAURATORE

2122

Avvisare e informare TUTTI gli operatori e sorvegliare l’azione

DPI individuali + Imbracature e linee vita per i

ponteggiatori

TUTTE LE IMPRESE, LA-VORATORI AUTONOMI, E

FORNITORI

09 PROCEDURE COMPLEMENTARI O DI DETTAGLIO DA ESPLICITARE NEL POS Rif. Paragrafo 2.1.3 – Allegato XV del DLgs 81/08 e s.m.i

Vanno indicate, ove il coordinatore lo ritenga necessario, per una o più specifiche fasi di lavoro, eventuali procedure comple-mentari o di dettaglio da esplicitare nel POS dell’impresa esecutrice. Tali procedure, normalmente, non devono comprendere elementi che costituiscono costo della sicurezza e vanno successivamente validate all’atto della verifica dell’idoneità del POS

Sono previste procedure complementari o di dettaglio? (Se si indicare a seguire)

X NO - SI

N Lavorazione Procedura Soggetto destinatario

1 - - -

2 - - -

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10 MISURE DI COORDINAMENTO RELATIVE ALL’USO COMUNE DI APPRESTAMENTI, ATTREZ-ZATURE, INFRASTRUTTURE, MEZZI E SERVIZI DI PROTEZIONE COLLETTIVA

Scheda N 1 RECINZIONE DI CANTIERE E PROTEZIONI INTERNE FASE DI PIANIFICAZIONE - Allegato XV 2.1.2 lettera f del DLgs 81/08 e s.m.i

Categoria Descrizione

X Apprestamento

- Infrastruttura

- Attrezzatura

- Mezzo o servizio di protezione collettiva

Modalità da seguire per la recinzione, la protezione dei salti di quota, gli accessi e le segnalazioni interne ed esterne al cantie-re.

Fase di utilizzo o lavorazioni

Tutte Misure di coordinamento (Allegato XV 2.3.4 del DLgs 81/2008 e smi.) La predisposizione delle misure preventive e protettive rimangono essenzialmente in capo all’Impresa Af-fidataria che tramite il responsabile di cantiere dovrà coordinarsi con le altre Ditte in modo da rispettare quanto indicato nel piano. Il preposto dell'Impresa Affidataria deve verificare all'inizio e alla fine di ogni turno lavorativo ed avvertire il Datore di Lavoro in caso di anomalie riscontrate circa: l'integrità della recinzione generale e la chiusura degli accessi; l'integrità delle protezioni allestite all'interno del cantiere per impedire il transito o il lavoro in aree pe-

ricolose (parapetti in presenza di salti di quota superiori a 50 cm); l'integrità della segnaletica di sicurezza.

FASE ESECUTIVA - Allegato XV 2.3.5 del DLgs 81/08 e s.m.i

Soggetti tenuti all’attuazione 1 X Impresa Affidataria 2 X Impresa Esecutrice 3 - Lavoratore Autonomo - 4 - Lavoratore Autonomo -

Cronologia dell’attuazione

Sempre Modalità di verifica

Prima dell’inizio dei lavori Il cantiere dovrà essere ISOLATO dall’esterno tramite adeguata recinzione di altezza minima pari a 1,50 mt e cancello/cancelli da tenere sempre chiusi. Provvedere alla fornitura e alla posa di adeguata cartellonistica. Nel corso dei lavori

DATORE DI LAVORO

Mantenere completa, idonea ed efficace la recinzione allestita. Nel corso dei lavori verificare:

CAPO CANTIERE

PREPOSTO

che la recinzione sia completa, idonea ed efficace; che la cartellonistica sia completa, idonea ed efficace; che, prima della chiusura serale del cantiere, lo stesso sia stato messo in si-

curezza (quadri elettrici, segnaletica, recinzioni, mezzi, viabilità, ecc.). Nel corso dei lavori verificare: GESTIONE DELLE

EMERGENZE Data di aggiornamento Firma del CSE

-

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Scheda N 2 PRESIDI ANTINCENDIO E SERVIZI DI EMERGENZA FASE DI PIANIFICAZIONE - Allegato XV 2.1.2 lettera f del DLgs 81/08 e s.m.i

Categoria Descrizione

- Apprestamento

- Infrastruttura

- Attrezzatura

X Mezzo o servizio di protezione collettiva

Presidi antincendio (estintore) e sanitari (cassetta di primo soc-corso) per la gestione delle emergenze.

Fase di utilizzo o lavorazioni

Tutte Misure di coordinamento (Allegato XV 2.3.4 del DLgs 81/2008 e smi.) La predisposizione delle misure preventive e protettive rimangono essenzialmente in capo all’Impresa Af-fidataria che tramite il responsabile di cantiere dovrà coordinarsi con le altre Ditte in modo da rispettare quanto indicato nel piano. Il preposto dell'Impresa Affidataria deve verificare all'inizio e alla fine di ogni turno lavorativo ed avvertire il Datore di Lavoro in caso di anomalie riscontrate circa: l'integrità del presidio antincendio (ESTINTORE); l'integrità del presidio sanitario (CASSETTA DI PRIMO SOCCORSO); il funzionamento del mezzo di comunicazione (TELEFONO).

FASE ESECUTIVA - Allegato XV 2.3.5 del DLgs 81/08 e s.m.i

Soggetti tenuti all’attuazione 1 - Impresa Affidataria - 2 X Impresa Esecutrice OGNI IMPRESA AUTONOMAMENTE 3 X Lavoratore Autonomo OGNI LAVORATORE AUTONOMO AUTONOMAMENTE 4 - Lavoratore Autonomo -

Cronologia dell’attuazione

Sempre Modalità di verifica

Prima dell’inizio dei lavori Posizionare all’interno del cantiere almeno 4 (quattro) ESTINTORI a polvere con caratteristiche ABC da 6 Kg. Posizionare all’interno del cantiere una CASSETTA DI MEDICAZIONE dotata dei dispositivi e farmaci necessari ad un intervento di primo di soccorso. Nel corso dei lavori

DATORE DI LAVORO

Mantenere completi ed efficaci i presidi di emergenza (estintore e cassetta di primo soccorso). Nel corso dei lavori verificare:

CAPO CANTIERE

PREPOSTO

la presenza in cantiere dell’incaricato ANTINCENDIO; la presenza in cantiere dell’incaricato al PRIMO SOCCORSO; che i lavoratori impegnati nelle varie fasi utilizzino i DPI a loro assegnati; che, prima della chiusura serale del cantiere, lo stesso sia stato messo in si-

curezza (quadri elettrici, segnaletica, recinzioni, mezzi, viabilità, ecc.). Nel corso dei lavori verificare:

GESTIONE DELLE EMERGENZE

che l’estintore sia collocato correttamente e sia revisionato ogni 6 mesi; che il contenuto della cassetta di medicazione non superi le date di scadenza; che venga esposta la segnaletica relativa alle emergenze, ai percorsi di

evacuazione, alla posizione dei presidi, ecc;

Data di aggiornamento Firma del CSE

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Scheda N 3 DEPOSITO MATERIALI E ATTREZZATURE FASE DI PIANIFICAZIONE - Allegato XV 2.1.2 lettera f del DLgs 81/08 e s.m.i

Categoria Descrizione

- Apprestamento

X Infrastruttura

- Attrezzatura

- Mezzo o servizio di protezione collettiva

Individuazione di zone interne al cantiere per il deposito e lo stoccaggio dei materiali (uso e risulta) e le attrezzature da utiliz-zare nelle diverse lavorazioni.

Fase di utilizzo o lavorazioni

Tutte Misure di coordinamento (Allegato XV 2.3.4 del DLgs 81/2008 e smi.) La predisposizione delle misure preventive e protettive rimangono essenzialmente in capo all’Impresa Af-fidataria e dell’impresa esecutrice subappaltarice principale, che tramite il responsabile di cantiere dovrà coordinarsi con le altre Ditte in modo da rispettare quanto indicato nel piano. Il preposto dall'Impresa Affidataria o dell’impresa esecutrice deve verificare all'inizio e alla fine di ogni tur-no lavorativo ed avvertire il Datore di Lavoro in caso di anomalie riscontrate circa: la stabilità dei materiali stoccati. l'integrità della segnaletica di sicurezza; l’integrità della delimitazione degli spazi adibiti a stoccaggio o deposito.

FASE ESECUTIVA - Allegato XV 2.3.5 del DLgs 81/08 e s.m.i

Soggetti tenuti all’attuazione 1 X Impresa Affidataria 2 X Impresa Esecutrice 3 - Lavoratore Autonomo 4 - Lavoratore Autonomo

Cronologia dell’attuazione

Sempre Modalità di verifica

Prima dell’inizio dei lavori Accertarsi della regolare realizzazione delle zone di deposito e stoccaggio. Accertarsi della presenza della cartellonistica. Nel corso dei lavori DATORE DI LAVORO Vigilare e verificare che il Preposto esegua il lavoro nel rispetto delle leggi vigenti, del progetto e delle norme di buona tecnica. Accertarsi della stabilità del materiale depositato. Nel corso dei lavori verificare:

CAPO CANTIERE

PREPOSTO

il corretto accatastamento del materiale di risulta in modo tale da non arre-care intralcio;

che il materiale di risulta sia mantenuto umido al fine di ridurre la produzione di polvere;

il corretto accatastamento del materiale d’uso se sfuso in modo tale da non arrecare intralcio;

il corretto accatastamento del materiale d’uso se imballato in modo tale da non arrecare pericolo di ribaltamento;

che, prima della chiusura serale del cantiere, lo stesso sia stato messo in si-curezza (quadri elettrici, segnaletica, recinzioni, mezzi, viabilità, ecc.).

Nel corso dei lavori verificare: GESTIONE DELLE EMERGENZE

Data di aggiornamento Firma del CSE

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Scheda N 4 ZONE DI CARICO E SCARICO FASE DI PIANIFICAZIONE - Allegato XV 2.1.2 lettera f del DLgs 81/08 e s.m.i

Categoria Descrizione

X Apprestamento

- Infrastruttura

- Attrezzatura

- Mezzo o servizio di protezione collettiva

Zona dove avviene lo scarico dei materiali d’uso ed il carico dei materiali di risulta.

Fase di utilizzo o lavorazioni

Tutte Misure di coordinamento (Allegato XV 2.3.4 del DLgs 81/2008 e smi.) La predisposizione di tali misure rimangono essenzialmente in capo all’Impresa Affidataria che dovrà coordinarsi con le altre Ditte in modo da rispettare quanto riportato di seguito. Il capo cantiere o il preposto deve: assistere l’autista dell’automezzo nelle sue attività indirizzandolo con segnali convenzionali, fino al ter-

mine delle manovre necessarie al posizionamento nel punto di carico o scarico; verificare la stabilità dei materiali depositati temporaneamente; verificare, PRIMA dell’avvicinamento del mezzo, che la superficie del terreno sia idonea a sorreggere

il peso dell’automezzo stesso; l'integrità delle delimitazioni; l'integrità della segnaletica di sicurezza.

FASE ESECUTIVA- Allegato XV 2.3.5 del DLgs 81/08 e s.m.i

Soggetti tenuti all’attuazione 1 X Impresa Affidataria 2 - Impresa Esecutrice 3 - Lavoratore Autonomo - 4 - Lavoratore Autonomo -

Cronologia dell’attuazione

Sempre Modalità di verifica

Prima dell’inizio dei lavori Accertarsi dell’idoneità del fondo stradale o della sua regolare sistemazione al fine di sostenere il peso degli automezzi. Accertarsi della presenza della cartellonistica. Nel corso dei lavori

DATORE DI LAVORO

= Nel corso dei lavori verificare:

CAPO CANTIERE

PREPOSTO

la corretta posizione dei lavoratori nel momento in cui il cantiere sarà sog-getto all’entrata, alla manovra e all’uscita degli automezzi che portano (in en-trata e in uscita) materiali di qualsiasi tipo (nella zona carico/scarico);

che TUTTI i lavoratori siano a conoscenza della presenza di automezzi che manovrano e scaricano o caricano all’interno del cantiere;

che sia presente ed esposta correttamente la segnaletica di sicurezza. Nel corso dei lavori verificare: GESTIONE DELLE

EMERGENZE Data di aggiornamento Firma del CSE

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11 MODALITÀ ORGANIZZATIVE DELLA COOPERAZIONE E DEL COORDINAMENTO Rif. Paragrafo 2.1.2g – 2.2.g – Allegato XV del DLgs 81/08 e s.m.i

Individuare tempi e modalità di convocazione delle riunioni di coordinamento nonché le procedure che le imprese devono ef-fettuare per garantire tra di loro la trasmissione delle informazioni necessarie ad attuare la cooperazione in cantiere

Tempi e modalità

- Trasmissione delle schede informative delle imprese presenti

X Riunione di coordinamento

- Verifica trasmissione delle informazioni tra le imprese affidatarie, imprese esecutrici e lavoratori autonomi

- Altro

12 DISPOSIZIONI PER LA CONSULTAZIONE DEGLI RLS

Rif. Paragrafo 2.1.2f – Allegato XV del DLgs 81/08 e s.m.i

Individuare le procedure e la documentazione da fornire affinché ogni datore di lavoro possa attestare l’avvenuta consultazio-ne del RLS prima dell’accettazione del PSC o in caso di eventuali modifiche significative apportate allo stesso

Disposizioni per la consultazione

X Evidenza della consultazione Firma apposta per presa visione sul PSC e sul POS dell’impresa di appartenenza.

X Riunione di coordinamento tra RLS Dichiarazione congiunta di tutti gli RLS nella quale dichiarano di essersi riuniti, aver visionato i reciproci POS, aver verificato la congruità delle procedure di sicu-rezza che vi sono riportate e la compatibilità con quello della propria impresa.

- Riunione di coordinamento tra RLS e CSE -

- Altro -

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13 ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO DI PRONTO SOCCORSO, ANTINCENDIO ED EVACUAZIONE DEI LAVORATORI

Rif. Paragrafo 2.1.2h – Allegato XV del DLgs 81/08 e s.m.i

Individuare le procedure di intervento in caso di eventuali emergenze prendendo in considerazione in particolare tutte quelle situazioni in cui non sia agevole procedere al recupero di lavoratori infortunati( scavi a sezione obbligata, ambienti confinati, sospensione con sistemi anticaduta, elettrocuzione, etc.)

Pronto soccorso

- A cura del Committente

X Gestione separata tra le imprese - Gestione comune tra le imprese

In caso di gestione comune, indicare il numero minimo di addetti alle emergenze ritenuto adeguato per l’attività di cantiere. Numeri di telefono per le emergenze – NUMERO UNICO EMERGENZA EMERGENZA SANITARIA in caso di TRAUMI – FERITE – CADUTE – MALORI

VIGILI DEL FUOCO in caso di INCENDIO – CROLLI – ESPLOSIONI

CARABINIERI in caso di ORDINE PUBBLICO

POLIZIA

112

in caso di ORDINE PUBBLICO Emergenze ed evacuazione – TELEFONATA DI EMERGENZA

Comporre il numero 112, attendere la risposta e ripetere la frase: Qui .................................................. (nome impresa, luogo dell’incidente, via, stabile, piano, stanza, vie di accesso) Chiediamo il vostro intervento per il soccorso di ...................................... (indicare il numero degli infortunati) Gli stessi presentano .............. (descrivere brevemente di quali emergenza si tratta: ustioni, asfissia, altro) Gli infortunati sono .................................................................................................................................. (coscienti, incoscienti) NON RIAGGANCIARE Attendere il messaggio di ricevuto da parte dell’operatore all’altro capo, il quale può porre domande ne-cessarie per inviare gli esatti mezzi di soccorso ed il personale idoneo. INVIARE UNA PERSONA AD ACCOGLIERE I SOCCORSI (all’entrata dello stabile, al piano e nella stanza)

Emergenze ed evacuazione – ISTRUZIONI DI PRIMO SOCCORSO

PRIMA DI AVVICINARSI ALL’INFORTUNATO VALUTARE LA SITUAZIONE GENERALE, LA PRESENZA O MENO DEGLI STESSI PERICOLI CHE HANNO DETERMINATO L’INCIDENTE CHE POSSANO COSTI-TUIRE RISCHIO PER I SOCCORRITORI. QUALORA PERSISTANO ELEMENTI DI RISCHIO PER I SOCCORRITORI (presenza di gas, incendio, crolli, ...) VALUTARE ATTENTAMENTE SE E COME È POSSIBILE RISOLVERE LA SITUAZIONE. Se è possibile avvicinarsi all’infortunato: Primo esame: dato l’allarme, valutare la situazione ponendo particolare attenzione a tre condizioni: 1. lo stato di coscienza dell’infortunato; 2. la sua respirazione 3. la sua attività cardiaca

ricordando sempre che le condizioni generali del soggetto possono rapidamente aggravarsi con il tra-scorrere del tempo. Primo soccorso: spesso la vita dell’infortunato può dipendere dai primi interventi compiuti da chi giunge in suo soccorso; in ogni caso il soccorritore occasionale non deve mai sostituirsi al medico, deve però conoscere quelle manovre necessarie, che possono essere facilmente ricordate e semplici da eseguire per portare un primo soccorso. Deve inoltre ricordare e saper valutare che in talune evenienze è meglio “non fare” piuttosto che correre il rischio di peggiorare una situazione già di per sé a rischio.

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Emergenze ed evacuazione – PRIMO INTERVENTO DI RIANIMAZIONE Il primo intervento che si deve fare quando ci si trova in presenza di un infortunato, è quello di valutare se il soggetto è cosciente o non cosciente. È cosciente: sarà in grado di reagire agli stimoli esterni, di rispondere alle nostre domande e di indicare la zona dove sente dolore; se non è in grado di parlare, dimostrerà in qualche modo di potere rispondere alle richieste del soccorritore. Non è cosciente: si dovranno innanzi tutto valutare i due fondamentali parametri vitali: la respirazione e l’attività cardiaca. Respira: presenta colorito normale; la gabbia toracica si muove più o meno ritmicamente (normalmente sono presenti 15-18 escursioni

respiratorie al minuto); la prova dello specchietto è positiva (mettendo uno specchio o un paio di occhiali o un pezzo di vetro

sotto le narici dell’infortunato, o davanti alla bocca, questo si appannerà: vuol dire che c’è attività re-spiratoria).

NON respira: il colorito del soggetto è cianotico; la gabbia toracica è immobile; alla prova dello specchietto non si ravvisa alcuna modificazione; è importante ricordare che da quando la respirazione si ferma ci sono circa 3-4 minuti di tempo per

salvare l’infortunato. C’è attività cardiaca? Per valutare la presenza di attività cardiaca, si dovrà PALPARE IL POLSO (indice di presenza del battito cardiaco) a livello della arteria radiale (al polso, dalla parte del pollice e del palmo della mano, poggiando i polpastrelli dell’indice, medio ed anulare), o giugulare (faccia laterale del collo), o femorale (regione ingui-nale) o, infine, poggiando direttamente l’orecchio sulla parte sinistra del torace del soggetto, in corri-spondenza del cuore. Cosa fare: Se non respira si dovrà, il più velocemente possibile, provvedere a: chiamare il 112; rimuovere eventuali corpi estranei presenti in bocca; chiudere le narici dell’infortunato; inclinare il capo del soggetto all’indietro; effettuare la respirazione bocca a bocca insufflando la propria aria nella bocca del soggetto con un

ritmo di circa 15 atti al minuto, fintanto che non ricomincia la respirazione autonoma. Se non c’è attività cardiaca, si dovrà procedere al massaggio cardiaco esterno: posizionando l’infortunato supino su di un piano rigido; poggiando il palmo delle proprie mani una sull’altra sulla metà inferiore dello sterno, tenendo i gomiti

ben estesi; esercitando una pressione in senso verticale, tale da fare abbassare lo sterno di circa 2-4 cm, e rila-

sciando poi rapidamente; Ripetere la manovra ogni secondo (60 al minuto) e associarla alla respirazione artificiale preceden-

temente descritta. se il soccorritore è UNO: 50-70 compressioni per minuto, seguite da 2 respirazioni bocca a bocca; se i soccorritori sono DUE: uno attua il massaggio cardiaco (70 compressioni in un minuto senza pause); l’altro attua la respirazione bocca a bocca dopo ogni 5^ compressione. Controllare il battito cardiaco dopo il primo minuto e dopo ogni 3 minuti. Continuare il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca fino a che il battito cardiaco è tornato normale e il viso ha ripreso colore. Cosa NON fare Perdere tempo: ricordare che dal momento in cui il cuore si ferma ci sono circa 3 minuti di tempo prima che intervenga la morte.

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Emergenze ed evacuazione – AZIONI DA FARE O DA NON FARE SITUAZIONE COSA NON FARE COSA FARE

TRAUMA CRANICO LESIONI DELLA COLONNA VERTEBRALE A causa di: - colpo al capo - caduta dall’alto

A meno che non sia assoluta-mente necessario NON spostare l’infortunato (va spostato solo se esiste il rischio di perdita della vi-ta): - NON muoverlo e non trascinarlo e chiamare immediatamente i soccorsi; - NON cercare di fermare even-tuali emorragie dal naso, dall’orecchio, dalla bocca: posso-no essere indice di fratture della base del cranio e non soltanto indice di ferite o fratture più su-perficiali; - NON dare nulla da bere.

Chiedere al soggetto se riesce a muovere spontaneamente gli arti e valutare se parla senza difficol-tà: paralisi degli arti o difficoltà nella parola possono essere il segno di importanti lesioni ce-rebrali o del midollo spinale. Attuare le tecniche di rianimazio-ne già descritte, nel caso insor-gano complicazioni cardiache o respiratorie. Se insorge vomito (generalmente violento, a getto), si potrà soltan-to ruotare lievemente la testa dell’infortunato per favorirne la fuoriuscita evitando così altre complicazioni, quali la possibilità della ostruzione delle vie aeree.

INFARTO Sintomi: - senso di oppressione o costri-zione toracica; - senso di non avere digerito; - forte bruciore dietro lo sterno; - dolore toracico che si irradia (più spesso) al braccio sinistro, al braccio destro, al collo; - sudorazione fredda; - colorito cereo; - grave difficoltà di respirazione che costringe il paziente alla po-sizione seduta o eretta.

- NON dargli da bere bevande su-peralcoliche; - NON sdraiarlo.

Chiamare il 112 (o, meglio, farlo chiamare da un altro soccorrito-re). Mettere il soggetto nel riposo più completo, in posizione seduta. Tranquillizzarlo. Evitare che abbia freddo (freddo e paura fanno battere più velo-cemente il cuore).

LUSSAZIONE A causa di: - colpo al corpo - caduta dall’alto

In nessun caso si dovranno ten-tare manovre di riduzione della lussazione (rimettere nella cor-retta posizione la parte interes-sata), onde evitare la possibilità di effettuare manovre non corrette o di peggiorare la situazione pro-vocando anche danni alle struttu-re vascolari e nervose.

Chiamare il 112. Togliere o meglio tagliare gli in-dumenti della zona lesa. Fasciare ed immobilizzare la par-te interessata, senza praticare fasciature tropo strette.

USTIONE A causa di: - contatto con calore - contatto con fiamma attiva

NON asportare eventuali pezzi di indumenti attaccati alla zona u-stionata. NON toccare con le mani le parti ustionate (pericolo di infezioni). NON disinfettare con alcol o tin-tura di iodio. NON applicare oli, pomate o so-stanze grasse. NON somministrare alcolici.

Allontanare l’agente ustionante. Chiamare il 112. Ricoprire la zona con garze steri-li. Mettere il soggetto in posizio-ne antishock: supino con gli arti sollevati. Riscaldarlo con coperte. Se è cosciente, fargli bere acqua. Usare sempre i guanti: il rischio di infettare la zona lesa è estre-mamente elevato. Versare abbondante acqua fred-da, anche sulle parti circostanti che apparentemente non ap-paiono lese.

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Emergenze ed evacuazione – COSA FARE SITUAZIONE COME SI PRESENTA COSA FARE

FERITE EMORRAGIE A causa di: - tagli - punture

(a) se il fiotto di sangue che esce è PULSANTE, allora sa-remo in presenza di una e-morragia di un vaso arterio-so. (b) se il fiotto di sangue che esce NON È PULSANTE, al-lora saremo in presenza di una emorragia di un vaso ve-noso.

Chiamare il 112. Valutare la sede e la gravità della ferita, se vi è inte-ressamento delle strutture più profonde, quali tendini, muscoli, nervi, vasi di grosso calibro. Tamponare la ferita. Nel caso (a) praticare la compressione manuale o con laccio (cravatta, foulard) in prossimità della lesione tra il cuore e la ferita (ad esempio nella ferita di un avam-braccio, porre il laccio in prossimità del gomito o al braccio). Nel caso (b) applicare un tampone o comprimere di-rettamente la sede della lesione o la zona tra la lesio-ne e la periferia (cioè la parte più lontana dal cuore). Nell’esercitare la pressione si dovrà porre attenzione nel non interrompere la circolazione arteriosa troppo a lungo. Porre l’infortunato supino con gli arti sollevati. Metterlo al caldo.

AMPUTAZIONE

Distacco completo dal resto del corpo di una sua parte, come frequentemente può avvenire nel caso delle dita delle mani.

Chiamare il 112. Fermare l’emorragia, se necessario con un laccio emostatico da porre alla radice della parte amputata. Tamponare il moncone con garza imbevuta di disinfet-tante. Inserire il moncone amputato in un sacchetto e chiu-derlo. Inserire questo primo sacchetto in un secondo conte-nitore con del ghiaccio. Consegnare al personale dell’ambulanza intervenuto il paziente e la parte amputata.

FRATTURA A causa di: - colpo al corpo - caduta dall’alto

L’infortunato accuserà un in-tenso dolore nella zona colpi-ta con impossibilità ad effet-tuare i normali movimenti. Nel caso in cui la frattura ri-sulti di maggiore gravità po-trà anche essere presente una zona di deformità della parte del corpo interessata (frattura scomposta) o addi-rittura una lesione della cute con parziale esposizione dei monconi di osso fratturato (frattura esposta).

Controllare l’infortunato per individuare la sede della eventuale frattura. Chiamare il 112. Se la frattura è esposta, toccare la ferita solo con garze sterili, per evitare il rischio di infezioni. Immobilizzare la parte del corpo interessata.

FOLGORAZIONE A causa di: - contatto con elettricità

Può presentare fratture (la corrente ad alto voltaggio proietta il corpo lontano). Ustioni, lesioni oculari. Ha il polso aritmico. È in stato di shock.

Allontanare il soggetto dalla fonte di elettricità se pos-sibile staccando l’alimentazione elettrica o ponendosi in condizioni di isolamento (toccare il corpo del sog-getto con qualche oggetto di legno o di gomma). Chiamare il 112. Valutare il più rapidamente possibile le condizioni ge-nerali dell’infortunato. Controllare i due fondamentali parametri vitali: attività cardiaca e respirazione. se questi sono alterati attuare immediatamente le pratiche di rianimazione già descritte: il massaggio cardiaco esterno e la respirazione artificiale. Se vi sono ustioni gravi diffuse o nel punto di contatto tra cavo elettrico e uomo, coprirle con garze sterili.

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Emergenze ed evacuazione – POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA

1. porsi a LATO della vittima, distendere verso l’alto il braccio che sta dalla stessa parte del soccorritore;

2. piegare l’altro braccio della vittima sul torace ponendo la mano sulla spalla; 3. flettere il ginocchio della vittima che sta dalla parte opposta del soccorritore; 4. ruotare la vittima verso di sè tenendola per la spalla e il bacino e portare sotto il viso della

vittima la mano posta sulla spalla, iperstendere la testa.

Procedura per portare un infortunato in posizione LATERALE DI SICUREZZA

Emergenze ed evacuazione – POSIZIONE ANTISHOCK 1. distendere sulla schiena l’infortunato; 2. sollevare le gambe dalle caviglie; 3. porre un oggetto (cassetta, cuscino, indumenti, sedia, …) sotto le caviglie; 4. coprire con una coperta per mantenere al caldo il corpo.

posizione ANTISHOCK

Emergenze ed evacuazione – MASSAGGIO CARDIACO 1. Individuare il punto di compressione. Misurare ad occhio la lunghezza dello sterno, individuare la

metà e porre il palmo della mano appena sotto questa metà. Partendo dal margine inferiore dell’arcata costale e risalendo con due dita unite seguendo la costola, individuare il punto in cui le costole si congiungono con lo sterno. Porre sul punto individuato il dito medio e sopra di esso apporre anche il dito indice. Immediatamen-te sopra le due dita, sullo sterno, bisogna poi apporre il palmo dell’altra mano. Sovrapporre anche l’altra mano facendo ben attenzione che le dita della mano che premono sullo sterno siano ben sollevate.

2. Eseguire la prima compressione. Fare forza, in modo perpendicolare, con tutto il peso del corpo, e poi rilasciare. Lo sterno si deve abbassare di circa 4 o 5 centimetri. L’operazione va ripetuta 15 volte, le compressioni vanno fatte a distanza di circa un secondo l’una dall’altra. Dopo 15 compressioni, spostarsi velocemente vicino alla testa dell’infortunato ed effettua-re 2 insufflazioni (chiudendo le narici con una mano). Continuare così alternando 15 massaggi e 2 insufflazioni ricordando di chiudere le narici con una mano.

3. Ogni volta che si ricomincia a fare un ciclo di compressioni va nuovamente individuato il punto di compressione (vedi procedura al punto 1).

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14 STIMA DEI COSTI DELLA SICUREZZA Rif. Paragrafo 4.1 – Allegato XV del DLgs 81/08 e s.m.i

Riportare in forma analitica la stima dei costi della sicurezza calcolata secondo quanto prescritto dal comma 4 dell’Allegato XV del DLgs 81/08 e s.m.i. ed in base a quanto indicato nel presente PSC

N Descrizione con rif. alll’elenco prezzi Calcolo analitico

(Quantità x prezzo unitario x tempo di utilizzo)

Totale

1 Apprestamenti previsti nel PSC: impianti ecc. ecc.

1.1 Impianto di cantiere: recinzione, WC, locale spogliatoio, cartellonistica: voci 4, 5, 8, 9,13

16 x 7,13 + 16 x 240 x 0,10 + 8 x 172,50 + 1 x 867,45 + 1 x 345,00 =

€ 3'090,53

2 Misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previste nel PSC per lavorazioni interferenti € 0,00

3 Impianti compresi nelle voci sopra € 0,00

4 Impianto contro le scariche atmosferiche voci 10, 11, 12 = € 284,75 6 Mezzi e servizi di protezione collettiva:

6.1 Protezione dalle cadute dall'alto con ponteggio metallico completo e con-forme alle norme vigenti incluso oneri di montaggio e smontaggio,impianto di messa a terra e reti di protezione (esterno, primo mese)

€ 14,28 x 2000,00 MQ € 28.560,00

6.2 Protezione dalle cadute dall'alto con ponteggio metallico completo e con-forme alle norme vigenti incluso oneri di montaggio e smontaggio,impianto di messa a terra e reti di protezione (esterno, 7 mesi)

€ 1,32 x 2000,00 x 7 € 18.480,00

6.3 Protezione delle cadute dall’alto tramite impalcato orizzontale su ponteggio interno

€ 21,17 x 140,00 MQ € 2.963,80

6.4 Protezione dalla caduta di materiali dall’alto tramite mantovana parasassi, montaggio e primo mese € 18,34 x 135,00 M € 2.475,90

6.5 Protezione dalla caduta di materiali dall’alto tramite mantovana parasassi, mesi successivi

€ 1,25 x 7 x 135,00 M € 1.181,25

7 Procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza = € 0,00

8 Eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavorazioni interferenti = € 0,00

TOTALE € 57.036,23

15 ELENCO ALLEGATI

Elenco allegati obbligatori

X Planimetria/layout di cantiere in funzione dell’evoluzione dei lavori - Planimetria di progetto - Profilo altimetrico - Relazione idrogeologica se presente o indicazioni in tal senso X Computo metrico analitico dei costi per la sicurezza (par. 14) - Tavola tecnica sugli scavi (ove necessaria) - Altro

Elenco allegati facoltativi

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16 QUADRO RIEPILOGATIVO INERENTE GLI OBBLIGHI DI TRASMISSIONE Da compilarsi alla prima stesura del PSC Numero di pagine del presente documento 62

1 Il CSP trasmette al committente COMUNE DI SANREMO il presente PSC per la sua presa in considerazione

Data di trasmissione Firma del CSP

Vedi data invio PEC

2 Il committente, dopo aver preso in considerazione il PSC, lo trasmette a tutte le imprese invitate a presentare offerte

Data di trasmissione Firma del COMMITTENTE

Quadro da compilarsi alla prima stesura ed ad ogni successivo aggiornamento del PSC Il presente documento è composto da pagine 62

3 L’impresa affidataria dei lavori in relazione ai contenuti per la sicurezza indicati nel PSC/PSC aggiornato

- Non ritiene di presentare proposte integrative

- Presenta le seguenti proposte integrative:

-

Data Firma del responsabile dell’IMPRESA AFFIDATARIA

-

4 L’impresa affidataria dei lavori trasmette il PSC/PSC aggiornato alle imprese esecutrici ed ai lavoratori autonomi

a Ditta -

b Signor -

c Signor -

d Signor -

Data Firma

a

b

c

d

5 Le imprese esecutrici (almeno 10 giorni prima dell’inizio dei lavori) consultano e mettono a disposizione dei RLS copia del PSC e del POS

Data Firma

-

6 Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS)

- Non formula proposte a riguardo

- Formula le seguenti proposte a riguardo:

-

Data Firma RLS

-