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discussione tesi di laurea, progettazione ampliamento liceo scientifico e progetto exnovo di un liceo artistico

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Sommario

Premessa 3

Quartu Sant’Elena 4

Obbiettivi Generali 5

Contesto Sociale 6

Descrizione dell’area d’Intervento 7

Problematiche inerenti la circolazione 9

I Nuovi Edifici 11

Bibliografia 15

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PREMESSA

Nell’ autunno del 2008, il Settore Edilizia Scolastica dell’Amministrazione

Provinciale di Cagliari, bandì un concorso internazionale di progettazione, con

l’intento di realizzare un nuovo Liceo Artistico e l’ampliamento del Liceo

Scientifico, in località Pitz’e Serra, nel comune di Quartu Sant’Elena.

Oltre alla costruzione dei fabbricati scolastici, l’intento dell’amministrazione era,

soprattutto, quello di creare un CAMPUS per scuole di Istruzione Superiore, in

quanto nel sito di intervento preesistevano altri 3 Istituti, quali il Liceo Scientifico

“Giuseppe Brotzu”, l’Istituto Tecnico Commerciale “Primo Levi” e l’Istituto

Industriale“Michele Giua”.

La presente Tesi di Laurea parte da tale Concorso Internazionale per sviluppare il

tema della progettazione del nuovo Liceo Artistico e dell’ampliamento del liceo

scientifico “G.Brotzu”.

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QUARTU SANT’ELENA

Con i suoi sessantottomila abitanti, Quartu Sant’Elena è la terza città della Sardegna

in ordine di importanza dopo Cagliari e Sassari. Fino agli anni ’60 la vita economica

della cittadina era incentrata prevalentemente sull'agricoltura, l’artigianato e

l'estrazione del sale. La vicinanza con Cagliari ha favorito però una rapidissima

espansione edilizia e demografica: in pochi decenni il numero dei residenti è

quadruplicato, trasformando quello che era un tranquillo borgo rurale in una vera

città, il cui sviluppo ha interessato anche la fascia del litorale.

Numerosi sono i nuraghi segnalati nel territorio comunale, quasi tutti costruiti a

guardia dei passi in direzione del mare. Fenici e Romani si insediarono nei punti

chiave del territorio, colonizzando l'originaria popolazione isolana che viveva nei

pressi delle paludi costiere. Proprio dal miliario che segnava il quarto miglio della

strada romana che da Cagliari portava verso l'interno dell'isola, la città prese l'attuale

nome. I Bizantini, giunti nei secoli successivi, lasciarono una notevole eredità

culturale. L'attuale struttura urbana del centro storico ricalca tuttavia in linea di

massima la struttura "a fuso" che si afferma nel periodo medioevale.

Le vicende isolane portarono il borgo sotto il dominio dei militari catalani, dei

feudatari spagnoli, degli austriaci e infine dei piemontesi. Nel 1793, sulle coste

quartesi venne eroicamente fermato, dalle milizie locali, un tentativo di sbarco e

invasione dell'armata francese agli ordini dell'ammiraglio Troguet.

Nel 1956 arrivò dalla Repubblica Italiana il riconoscimento ufficiale di "Città", e

venne aggiunto – per evitare la confusione con località omofone del territorio

nazionale – il nome della santa patrona.

Quartu Sant’Elena ha un litorale di 26 km. Dalla famosa spiaggia urbana del Poetto,

che la divide e la unisce a Cagliari, fino agli arenili di Mari Pintau (il "Mare Dipinto",

così chiamato per la sua bellezza), Murtaucci (Il "Dolce Mirto", nel quale ai forti

odori del mare si mischia la fragranza dell'arbusto più diffuso dell'isola) e Kala 'e

Moru (ovvero "Approdo del Saraceno", in memoria delle incursioni dei pirati arabi).

Nel territorio costiero quartese, lungo la strada provinciale che porta a Villasimius, si

incontrano anche località di notevole interesse paesaggistico,quali il litorale di

Geremeas, la punta Is Mortorius e l'insenatura di Cala Regina. La cittadina ha la

fortuna di trovarsi al centro di un sistema integrato di parchi che rende il suo territorio

ricco di attrattive ambientali e naturalistiche. Sorge infatti sulle rive dello Stagno di

Molentargius che, insieme al Poetto e alle Saline di Stato, oggi

dismesse, è una zona umida protetta nella quale nidificano specie rarissime di uccelli.

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OBIETTIVI GENERALI

Il progetto s’inquadra in un programma volto alla riqualificazione dell’area degli

Istituti Superiori sita in località “Pitz’e Serra” nel comune di Quartu Sant’Elena, e

alla realizzazione del nuovo Liceo Artistico, ridefinendo l’assetto degli spazi comuni

degli Istituti Superiori presenti nell’area e la viabilità interna, in funzione della

collocazione e delle peculiarità del nuovo collegamento tra gli Istituti.

L’intervento mira a realizzare un ”Campus di Istituti Superiori” e alla realizzazione

del nuovo liceo Artistico, offrendo spazi didattici anche al liceo scientifico Brotzu.

La realizzazione del Campus determinerà un rafforzativo della situazione attuale,

creando sinergia tra gli Istituti radicati nel luogo, ora indipendenti, e la

configurazione di nuovi spazi di aggregazione che verranno creati, inserendosi con

quelli esistenti.

La progettazione ha previsto la realizzazione di due corpi di fabbrica, per quanto

riguarda la funzione prettamente istruttiva, ed uno studio degli spazi esterni in grado

di soddisfare gli obiettivi richiesti, attraverso la sistemazione dell’area, con gli spazi

indicati messi a concorso individuando i punti nevralgici per attività aggreganti che

possano svolgersi all’esterno, dimensionati per l’utenza scolastica.

L’intento è quello di creare una connessione e una sinergia nel campo scolastico tra

studi di differente formazione, favorendo la socializzazione tra gli studenti. Oltre che

attraverso un collegamento tra i diversi siti scolastici, la realizzazione dell’intervento

permetterebbe lo scambio degli spazi scolastici, delle strutture sportive esistenti e

delle strutture che possono essere utilizzate per attività parascolastiche, come

strumento contro il crescente fenomeno della dispersione scolastica. Infatti, la

creazione di un simile sistema di aggregazione e di accorpamenti darebbe vita alla

nascita di un Campus di Istituti Superiori, che andrebbe a rafforzare il centro risorse

contro la dispersione scolastica e la frammentazione sociale, realizzato di recente con

fondi del P.O.N. “la scuola per lo sviluppo”, e nel quale i laboratori e le attrezzature a

servizio del centro sono state localizzate proprio nell’Istituto Tecnico Commerciale

“P. Levi”, nell’Istituto Tecnico Industriale “M. Giua” e nel liceo “G. Brotzu”.

Questo permetterebbe anche l’utilizzo dei diversi campi polivalenti esterni, presenti

nei tre siti, l’utilizzo di due palestre, di cui una di recente realizzazione (pallone

tensostatico del liceo Brotzu), con differenti possibilità di attività sportive da

praticare, oltre all’utilizzo dell’Auditorium presso l’Istituto Tecnico Commerciale

“Levi”, in grado di ospitare anche manifestazioni extra scolastiche, sempre più

richieste, data la carenza di spazi nel territorio circostante.

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IL CONTESTO SOCIALE

Gli adolescenti, e, soprattutto, i minori problematici, hanno un grande bisogno di

capire se stessi e la realtà in cui vivono, e di attenuare i disagi relazionali che

scaturiscono da una percezione negativa di sé.

La famiglia o l’ambiente sociale da cui provengono non sono, spesso, in grado di

aiutarli in tal senso, anzi è proprio al loro interno che molti ragazzi vivono relazioni

improntate al rifiuto, alla continua svalutazione della persona, alla negazione dei loro

essenziali bisogni.

La scuola, e il contesto “Campus”, pertanto, rappresenterebbe il luogo dove questi

ragazzi possono acquistare fiducia in sé e negli altri, ed essere orientati verso una

nuova e positiva visione della vita.

Per tutti questi motivi, caratterizzare l’istituzione scolastica come centro permanente

di vita culturale e sociale aperto al territorio, in grado di offrire attività integrative e

complementari, è una scelta strategica determinante per creare nuovi spazi di crescita

e formazione.

Gli spazi di socializzazione saranno rafforzati, con la sistemazione di spazi verdi,

all’interno dell’area scolastica, invogliando gli studenti a soffermarsi negli spazi della

scuola, attraverso il posizionamento di panchine, piazzole di ritrovo e la

diversificazione e le movimentazioni degli spazi, che dovranno infatti poter

soddisfare le esigenze di associazione collettiva, stimolando gli studenti a rimanere

all’interno del contesto scolastico, affinché sentano la necessità di non ricercare

luoghi di aggregamento all’esterno del mondo della scuola. L’aggregazione non

sarebbe più limitata esclusivamente alle conoscenze e capacità di rapporto con i

compagni di classe o di sezione, ma altresì con studenti di altre aree e di indirizzo di

studi.

La scuola diverrà, con un progetto lungimirante negli intenti didattici e nei percorsi

formativi, il luogo privilegiato dove formare gruppi amicali e, le strutture edilizie

adeguate, evitando il disagio scolastico, saranno un deterrente alla dispersione,

nonché una più che valida alternativa al rischio educativo dovuto alle condizioni di

deprivazione socio economico-culturali dell’ambiente di provenienza di numerosi

alunni.

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DESCRIZIONE DELL’AREA D’ INTERVENTO

L’area d’intervento si colloca nell’ambito del Comune di Quartu Sant’Elena, in

località Pitz’e Serra, in parte su area di proprietà dell’Amministrazione Provinciale ed

in parte su area di proprietà della Regione Sardegna, ceduta in uso gratuito alla

Provincia di Cagliari, con il trasferimento di beni in applicazione della legge n°23 del

11/01/1996.

L’intervento ricade all’interno della zona “G.r.” identificata dal P.U.C. Le Zone “G”

riassorbono al loro interno un complesso di destinazioni molto articolato, che

comprende sia le più importanti attrezzature pubbliche e private, sia le grandi zone di

parchi urbani e di verde sportivo e attrezzato alla scala territoriale.

Il Polo scolastico è ricompreso nella vasta area di Pitz’e Serra, quartiere periferico

della città di Quartu Sant'Elena, città che raggiunge una popolazione superiore ai

68.000 abitanti, separato dalle immaginarie mura della città, per la presenza della

strada statale n° 554, che detta confini moderni a insediamenti antichi. L’identità di

dette zone al di fuori del centro urbano assume variegate situazioni, con una evidente

lettura del territorio che riporta alle zone periferiche, nate in assenza di parametri di

riferimento.

L’attuale polo scolastico è caratterizzato dalla "forcella" di Pitz'e Serra, per il

passaggio della strada provinciale n°95, che si dirama quasi trasversalmente dalla

S.S. 554, dividendo in due versanti il polo scolastico.

Nel versante Nord, si ha la presenza di unità residenziali unifamiliari, con

prospicienti spazi a verde, qualche attività artigianale e vasti spazi di campagna

incolta, paesaggio caratterizzato da colture specializzate, in parte compromesse dalla

diffusione insediativa che relega le attività agricole ad aree marginali, in parte ancora

presenti nei versanti a Nord – Est.

Il versante Sud, di più recente realizzazione, presenta una maggiore densità

territoriale, con prevalenti lottizzazioni sviluppate dopo gli anni ottanta, fino ad oggi,

con un sistema insediativo di quartieri residenziali, con unità unifamiliari di pregio,

annessi spazi a verde, oltre alla presenza di strutture sportive.

Le poche aree incolte presenti sono a ridosso del complesso scolastico, e

diminuiscono sempre più verso il versante Sud, ritenuto di maggior pregio, in quanto

prossimo alle spiagge. L’ indicazione del P.U.C. nella zona del Polo Scolastico

prevede il polo dei servizi di S-E con funzioni turistico, congressuali, culturali e

terziarie in genere.

Le aree, sul versante Est, sono configurate da terreni incolti con declivio verso il sito

scolastico, con la presenza di qualche insediamento di tipo residenziale, costituito

prevalentemente da tipologie unifamiliari, con massimo due piani fuori terra.

Il versante Ovest è anch’esso caratterizzato dalla presenza di terreni incolti che si

affacciano lungo l’asse viario della strada statale n° 554 e da qualche attività di tipo

commerciale edile.

Il complesso degli Istituti Scolastici si discosta dal resto del tessuto urbano oltre che

per funzione, anche per forme e caratteristiche, prevalentemente costruiti con volumi

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di forme regolari, il cui accorpamento ha dato origine a forme più articolate,

caratterizzate da un maggiore sviluppo planimetrico piuttosto che altimetrico, con

coperture piane, nel particolare per gli Istituti “P. Levi” e “M. Giua”, Il liceo

Giuseppe Brotzu si discosta dagli altri per forme e destinazione d’uso iniziale,

originariamente destinato a “Centro Regionale per l’addestramento professionale

maschile per sordi” e adattato all’Istruzione Scolastica dal 1992.

PROBLEMATICHE INERENTI LA CIRCOLAZIONE

Il complesso delle scuole di Pitz’e Serra, ha notevole influenza sul traffico veicolare

che attraversa la S.P.95 e la S.S. 554, creando situazioni di pericolo negli orari di

ingresso e di uscita degli studenti. La situazione più congestionata è quella dell’orario

di ingresso alle scuole, tra le 08.00 e le 08.30, dove il flusso veicolare subisce

continui rallentamenti, dovuto ai circa 8 flussi importanti di studenti che si registrano

giornalmente, che raggiungono gli Istituti con i mezzi pubblici, con fermate poste in

prossimità degli ingressi delle scuole, ma soprattutto con prevalenza di studenti che

dalle fermate urbane poste a ridosso del versante Ovest della S.S.554 ( Piazza

Danimarca linea di bus Pollicino), raggiungono la scuola percorrendo meno di 400 m.

attraverso la S.P.95, immettendosi nella stessa in maniera casuale verso gli

Istituti,con intralcio alla circolazione veicolare, creando situazioni

di pericolo. Non meno caotica si presenta la situazione all’uscita da scuola degli

studenti per cui si ha un congestionamento del tratto stradale interessato per circa 15-

20 minuti, creando le medesime situazioni di pericolo registrate al mattino all’ora di

ingresso.

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I NUOVI EDIFICI

Le tre scuole presenti vengono completate con i due nuovi edifici scolastici e con uno

spazio pubblico vivibile sia durante la normale attività scolastica, sia nelle ore

extrascolastiche grazie alla presenza di un caffè urbano e di una piccola piazza a

carattere pubblico.

Il lungo edificio scolastico del Liceo Artistico, con le sue aule ed i suoi laboratori

definisce il bordo verso la città e si occupa di stabilire una relazione contestuale con

gli affacci residenziali.

Nel punto di ingresso al Campus, dal lato cittadino, è posta la chiave di volta

dell’intervento: la piazza pubblica con il caffè urbano, luogo di ritrovo, ma anche

punto baricentrico dal quale è possibile accedere all’auditorium, alle palestre, ai

campi sportivi all’aperto, in modo da garantire un uso dei sevizi culturali e sportivi

autonomo rispetto a quello didattico.

Il Caffè cittadino e la piazza impreziosiscono il luogo, già dotato di auditorium e di

attrezzature sportive, dando all’intervento progettuale un caratterere maggiormente

significativo rispetto a quello che avrebbe avuto con il solo programma

monofunzionale scolastico.

Vista dei nuovi edifici da Nord-Ovest

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Il grande edificio didattico è composto da un grande atrio a tripla altezza che connette

tutto l’edificio dalla base fino al grande lucernario; la scala e la tripla altezza sono

dimensionati per l’uso di punta di 360 studenti.

Atrio d’ingresso a tripla altezza

Oltre all’atrio l’edificio principale presenta una galleria didattica, per tutta la

lunghezza del Liceo Artistico, in grado sia di connettere visivamente tutto l’edificio

che di far giungere la luce del sole fino al piano terra dalle vetrate laterali, apribili per

favorire l’effetto camino, mentre il lucernario orientato verso Nord consente una

illuminazione omogenea di tutto l’edificio evitando così pericolosi fenomeni di

abbagliamento o di surriscaldamento degli ambienti sottostanti.

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Per quanto riguarda l’integrazione con l’ambiente-paesaggio esterno, gli edifici sono

pensati per inserirsi nel tessuto urbano circostante. I due organismi sono progettati

con volumi di altezze differenti: due piani il Liceo Scientifico e tre piani il Liceo

Artistico, per integrarsi nella morfologia del sito, arretrati rispetto al fronte della

strada per la conformazione dell’area di progetto, pianeggiante e senza preesistenze.

L’orientamento degli edifici, per favorire il comfort interno e un maggior risparmio

energetico presenta l’asse principale in direzione Nord-Sud per assumere un

atteggiamento il più possibile passivo in controllo di condizioni di benessere interno

con sfruttamento di principi bioclimatici e di risorse rinnovabili in maniera naturale.

Si impiega l’uso del verde per la regolazione del microclima, soprattutto per funzioni

pedagogiche ma anche per funzioni tecnico-architettoniche e in relazione a

destinazione d’uso degli edifici.

La protezione dai venti dominanti invernali ( Maestrale in direzione Ne-Se) si ha

tramite barriere verdi, mentre le brezze estive incidenti (scirocco in direzione Se-Ne)

diventano una preziosa risorsa in fase di controllo passivo delle condizioni di comfort

termo-igrometrico.

La protezione dal gas radon viene perseguita tramite un vespaio areato sotto tutte e

due le costruzioni, realizzata tramite elementi plastici con funzione di cassero a

perdere, oltre che per prevenire effetti di umidità di solai contro-terra.

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La Qualità dell’Ambiente Interno viene perseguita con la promozione della

ventilazione naturale: abbondanti aperture sul fronte sud ( serre solari) per il Liceo

Scientifico e un grande lucernario centrale nel Liceo Artistico per il raffrescamento

naturale dello spazio centrale a tripla altezza. Effetto camino generato dalla

contemporanea apertura di vetrate per raffrescamento delle aree a maggiore

permanenza. Il comfort termo-igrometrico è realizzato anche tramite l’impiego di

chiusure iperisolate e a tenuta d’aria per ridurre al minimo le dispersioni di energia,

sfruttamento di apporti solari gratuiti e carichi interni, spazio a tripla altezza lungo

tutto l’asse di sviluppo principale del Liceo Artistico.

Veduta del complesso dall’ingresso al Campus

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Bibliografia

- A. Giacchetta, A. Magliocco

Progettazione Sostenibile. Carocci, Roma 2007.

- E. Oleotto, a cura di.

Edifici Scolastici ecocompatibili. EdicomEdizioni, Monfalcone 2007.

- D. Pepe

Scuole ecocompatibili. Dei, Roma 2009.

- R. Raiteri, a cura di.

Dietro le quinte dell’architettura: innovazione nella prativa quotidiana

Di progetto. Maggioli, Santarcangelo di Romagna 2008.