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ROBERTO GANDOLFI Figlio di Aldo Gandolfi, emiliano-romagnolo di Pieve di Cento (Ferrara), emigrato in Brasile al tempo della prima guerra mondiale, Roberto Luiz Gandolfi nasce a São Paulo il 4 ottobre 1936. È contemporaneo di Paulo Mendes da Rocha (n.1928), Premio Pritzker 2006 e si laurea in architettura all’Università Mackenzie nel 1961. Roberto Gandolfi ha una parte attiva nella formazione della Scuola Paulista, che ha grandemente contribuito all’architettura del Movimento Moderno in Brasile. Il principale esponente di questa scuola - a cui ha aderito anche Lina Bo Bardi (1914-1992), italiana emigrata in Brasile nel 1947 - è João Batista Vilanova Artigas (1915-1985), curitibano di nascita e paulista di adozione. Nel 1964, su invito del fratello José Maria e di Luiz Forte Netto (n. 1935), colleghi alla Mackenzie, si trasferisce a Curitiba in uno Studio di architettura già avviato. Insieme a Luiz Forte Netto, José Maria Gandolfi, Lubomir Ficinski (1929) e Jaime Lerner (1937), Roberto Gandolfi ottiene nel 1965 il secondo premio nel concorso per il Complesso Turistico Internazionale di San Sebastian, in Spagna, Roberto Gandolfi, PERCORSO ARTISTICO E PROFESSIONALE DI UN FIGLIO DI EMIGRATI indetto da Euro Kursaal, la cui commissione era integrata da Ernesto Nathan Rogers (1909 -1969). Data la ineseguibilità del progetto vincitore del concorso, il team paranaense viene invitato a San Sebastian, dove per sei mesi lavora ad un nuovo progetto, anch’esso non realizzato. Nel 1966, Roberto Gandolfi e Lubomir Ficinski vincono il concorso per il Teatro dell’Opera di Campinas, progetto anche questo mai realizzato. Il Tribunal de Contas del Paraná (1967), il cui progetto è elaborato da Gandolfi con José Palma Sanchotene (n. 1943), viene inserito nel Centro Civico di Curitiba, realizzato nel 1951 da seguaci di Lucio Costa (1902-1998) in osservanza dei principi dei CIAM. Questo edifício è uno dei rari esempi di applicazione, con spiccata identità propria, del vocabolario architettonico dei palazzi di Brasilia di Oscar Niemeyer. Il suo peristilio si svolge con una libera disposizione di grandi placche rivestite di marmo bianco. Nel 1968 Roberto Gandolfi, associato a José Sanchotene e Abrão Assad, conquista il terzo premio nel concorso per la Biblioteca Centrale di Salvador. In questo progetto appaiono alcune delle idee che formeranno le caratteristiche dell’architettura di una generazione di paranaensi, quali lo spazio vuoto centrale, che integra tutti gli ambienti dell’edifício, il piano terreno con “pilotis virtuali” in funzione dell’aggetto della struttura e le testate in calcestruzzo apparente, lavorate con disegni geometrici in basso rilievo. CURITIBA - TRIBUNAL DE CONTAS” DEL PARANA’ DISEGNO DELLA BIBLIOTECA CENTRALE DI SALVADOR CURITIBA - SEDE DELLA CITIBANK CURITIBA - TRIBUNAL DE CONTAS” DEL PARANA’

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Page 1: 1 PannelloGandolfi 100x120:Layout 1 - Museo virtuale … · 2009. 8. 31. · Figlio di Aldo Gandolfi, emiliano-romagnolo di Pieve di Cento (Ferrara), emigrato in Brasile al tempo

ROBERTO GANDOLFI

Figlio di Aldo Gandolfi, emiliano-romagnolo di Pieve di Cento (Ferrara), emigrato in Brasile al tempodella prima guerra mondiale, Roberto Luiz Gandolfinasce a São Paulo il 4 ottobre 1936.È contemporaneo di Paulo Mendes da Rocha (n.1928),Premio Pritzker 2006 e si laurea in architettura all’Università Mackenzie nel 1961.Roberto Gandolfi ha una parte attiva nella formazionedella Scuola Paulista, che ha grandemente contribuito all’architettura del Movimento Modernoin Brasile. Il principale esponente di questa scuola - acui ha aderito anche Lina Bo Bardi (1914-1992), italiana emigrata in Brasile nel 1947 - è João Batista Vilanova Artigas (1915-1985), curitibano di nascita e paulista di adozione.Nel 1964, su invito del fratello José Maria e di LuizForte Netto (n. 1935), colleghi alla Mackenzie, si trasferisce a Curitiba in uno Studio di architettura già avviato. Insieme a Luiz Forte Netto, José Maria Gandolfi, Lubomir Ficinski (1929) e Jaime Lerner (1937), RobertoGandolfi ottiene nel 1965 il secondo premio nel concorso per il Complesso Turistico Internazionale di San Sebastian, in Spagna,

Roberto Gandolfi, PERCORSO ARTISTICO

E PROFESSIONALE

DI UN FIGLIO DI EMIGRATI

indetto da Euro Kursaal, la cui commissione era integrata da Ernesto Nathan Rogers (1909 -1969). Data la ineseguibilità del progetto vincitore del concorso, il team paranaense viene invitato a San Sebastian, dove per sei mesi lavora ad un nuovo progetto, anch’esso non realizzato.Nel 1966, Roberto Gandolfi e Lubomir Ficinski vinconoil concorso per il Teatro dell’Opera di Campinas,progetto anche questo mai realizzato. Il Tribunal de Contas del Paraná (1967), il cui progetto è elaborato da Gandolfi con José Palma Sanchotene (n. 1943), viene inserito nel Centro Civico diCuritiba, realizzato nel 1951 da seguaci di Lucio Costa(1902-1998) in osservanza dei principi dei CIAM. Questo edifício è uno dei rari esempi di applicazione,con spiccata identità propria, del vocabolario architettonico dei palazzi di Brasilia di Oscar Niemeyer.Il suo peristilio si svolge con una libera disposizione di

grandi placche rivestite di marmo bianco.Nel 1968 Roberto Gandolfi, associato a José Sanchotene e Abrão Assad, conquista il terzo premio nelconcorso per la Biblioteca Centrale di Salvador. In questo progetto appaiono alcune delle idee che formeranno le caratteristiche dell’architettura di una generazione di paranaensi, quali lo spazio vuoto centrale, che integra tutti gli ambienti dell’edifício, il piano terreno con “pilotis virtuali” in funzione dell’aggetto della struttura e le testate in calcestruzzoapparente, lavorate con disegni geometrici in basso rilievo.

CURITIBA - TRIBUNAL DE CONTAS” DEL PARANA’

DISEGNO DELLA BIBLIOTECA CENTRALE DI SALVADOR

CURITIBA - SEDE DELLA CITIBANK

CURITIBA - TRIBUNAL DE CONTAS” DEL PARANA’

Page 2: 1 PannelloGandolfi 100x120:Layout 1 - Museo virtuale … · 2009. 8. 31. · Figlio di Aldo Gandolfi, emiliano-romagnolo di Pieve di Cento (Ferrara), emigrato in Brasile al tempo

ROBERTO GANDOLFI

Il Palazzo Petrobras

Sede dell’Ente statale petrolifero Brasiliano, il PalazzoPetrobrás costituisce una delle più importanti realizzazioni dell’architettura degli anni Settanta, rappresentativa del modello nazionalista di sviluppoproposto dallo Stato.Il palazzo si localizza a Rio de Janeiro,nell’Esplanada Santo Antônio ricavato con la rimozione della collina omonima nel 1948, il cui progetto d’occupazione viene affidato a AffonsoEduardo Reidy (1909-1964). Nella prima fase del concorso nazionale di architettura(1968), il progetto, elaborato con José Sanchotene econ gli studenti collaboratori Dilva Slomp, MoisésGuerrero, Rubens Sanchotene, Abrão Aniz Assad, rispettava l’obbligo di inserire, al piano terra, le galleriepreviste dal piano dell’urbanista francese Alfred Agache (1875-1959). La seconda fase del concorso,quando è utilizzata l’attuale ubicazione della sede, vede la partecipazione degli architetti dello Studio Forte-Gandolfi e Abrão Anis Assad.Il bando prevedeva l’esecuzione dell’edifício in duetappe: una con il 75% e l’ altra con il 25% dell’ area totale. Durante l’elaborazione del progetto definitivo, le due tappe sono state incorporate e ne è risultato unpalazzo di grandi proporzioni, di circa centoventimilametri quadrati di superfici. Per offrire massima flessibilità d’uso agli spazi amministrativi, viene proposta una soluzione architettonica con piantedifferenti ai vari piani, dando origine a grandi areedi terrazze con giardini, pur mantenendo i sistemi verticali di circolazione e infrastruttura.Questi fattori condizionanti hanno determinato la volumetria dell’edificio e caratterizzato la sua personalità, differenziandolo dall’edificio laminare, tipico dei grattacieli brasiliani. Il progetto paesaggistico delle terrazze e della piazza al pianterreno portano la firma di Roberto BurleMarx (1909-1994); le pareti in calcestruzzo del piano

terra e della cornice presentano composizioni astratte in bassorilievo, ispirate al Concretismo brasiliano.Inserito a pochi isolati da questa zona, il Palazzo Capanema (1936), elaborato dal team di Lucio Costasu studio preliminare de Le Corbusier (1886-1965),ha ispirato l’ uso di brise-soleil nel Palazzo Petrobras. Il progetto di Roberto Gandolfi è stato così giudicato da Vilanova Artigas, uno dei membri della commissione: L’idea di creare un edificio su pilotis con il pianterreno libero è congruente con la tradizione brasiliana, ciò che è valido e sommamenteimportante è dare all’ edificio, già nella sua impostazione, un significato culturale che si aggiunge

alla sua funzione primaria.Roberto Gandolfi mantiene a tutt’oggi attivo il suo studio di architettura in cui progetta edifici con varie finalitá. Nei progetti di residenze, come nella casa di Venicio Gaudêncio (1966) e nella casa di Jorge Schneider (1987), Gandolfi interpreta la “casa paulista” utilizzando elementi dell’ “arquitetura vernacolare”.Nel progetto della sede della Citibank di Curitiba(1984), l’architetto adotta il suo caratteristico linguaggio: il “movimento della facciata”, che risulta dal gioco volumetrico di pensiline e terrazzi. All’epoca del trasferimento a Curitiba si è dedicato al

L’ARCHITETTO ROBERTO GANDOLFI E IL PALAZZO PETROBRAS

IL PALAZZO PETROBRAS A RIO DE JANEIRO

Page 3: 1 PannelloGandolfi 100x120:Layout 1 - Museo virtuale … · 2009. 8. 31. · Figlio di Aldo Gandolfi, emiliano-romagnolo di Pieve di Cento (Ferrara), emigrato in Brasile al tempo

ROBERTO GANDOLFI

magistero nell’allora inaugurato Corso di Architettura e Urbanismo dell’Universidade Federal – UFPR, e piùtardi, dal 1977 al 1999, nella Pontifícia Universidade Católica do Paraná – PUCPR. Per Roberto Gandolfi il disegno costituisce il più importante strumento di lavoro, sia per l’insegnamento che per il progetto.La passione per l’architettura, la portata delle sue realizzazioni e la dedizione all’insegnamento hannofatto di Roberto Gandolfi una delle personalità più influenti di Curitiba, per molti decenni.

Salvador GnoatoProfessore Ordinario della Pontifícia

Universidade Católica do Paraná – PUCPR Autore del libro Arquitetura do

Movimento Moderno em Curitiba (2009) Coordinatore del Docomomo Paraná.

LA RESIDENZA DEL DR VENICIO GAUDENCIO

LA RESIDENZA DEL DR JORGE SCHNEIDER