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CIVITAVECCHIA-TARQUINIA Lazio sette regione AVVENIRE DOMENICA 2 OTTOBRE 2011 10 TARQUINIA Nei giorni scorsi sono ripresi, gra- zie ad un contributo del Comune, i lavori di re- stauro del- l’antica chie- sa di San Martino. Le opere di riqualifica- zione riguar- deranno gli spazi interni del monu- mento, in particolare per quanto riguarda il recupero della pavimentazione originaria, il rifacimen- to dell’impianto termico e la realizzazione di un nuovo sistema elettrico, oltre ad alcuni in- terventi atti a migliorare l’agibilità e la fruibi- lità della struttura. La chiesa di San Martino è una delle più antiche della città, la cui esistenza è testimo- niata da alcuni documenti risalenti al 1051. IN BREVE Una innovativa crociata educativa/3 Dal superuomo, al mite e umile di cuore Non abbiate paura, aprite le porte a Cristo. Nuove Nomine Vescovili Con decorrenza 1° ottobre 2011, il Ve- scovo Mons. Luigi Marrucci ha disposto le seguenti nomine: - Don Stefano DONÀ, vicario parroc- chiale della Parrocchia dei Santi Liborio e Vincenzo Maria Strambi in Civitavec- chia. - Diacono Marco DE FAZI , diacono presso la Parrocchia Gesù Divino Lavo- ratore in Civitavecchia. MONS. GIORGIO PICU* Se nella riflessione della settimana scorsa abbiamo convenuto l’indi- spensabile dovere di ridiventare bambini per “…lasciarci educare”, come anche l’ineluttabile presenza della patria potestà nelle mani del di- vin Maestro, oggi concludiamo la ri- flessione con la messa a punto di una minima strategia nell’attrezzarci dei giusti obiettivi e darci dei tempi non apocalittici per la loro realizza- zione. Nella conseguenza logica del ve- dere, capire, agire, ognuno deve trovare una strategia propria nell’u- scire dalla logica di questo mondo per entrare in quella di Dio; se qui c’è la logica del do ut des, nella pa- tria celeste c’è solo il dare. È Dio che offre se stesso con amore e io impa- ro, come ogni bambino, a dire gra- zie! Ma per sentire l’effettiva realtà del dono devo prima purificarmi e li- berarmi da ogni orgoglio dei grandi, da qualsiasi forma di vanità e tanto più da ogni forma di schiavitù. La …libertà dei figli di Dio ci renderà consapevoli della chiamata alla bea- titudine, alla felicità eterna non co- me un qualche cosa appartenente al- l’aldilà, ma che deve essere scoperta e vissuta nell’oggi e …nel nostro cuore. Solo vivendo nella grazia di Dio scopriremo la gratuità dei suoi doni. Più si legge la sacra Scrittura più si capisce come viviamo da pove- ri, pur essendo chiamati all’immensa ricchezza che Dio ha preparato per noi già dalla creazione, perche …se siamo figli, siamo anche eredi co- me sottolinea San Paolo. Troppo tempo abbiamo accolto, anche inconsciamente, l’invito al su- peruomo della cultura dominante, non come numero, ma come mezzo di comunicazione; da tanto avremmo dovuto sentirci sordi alla mentalità del nostro tempo e far spazio alla vo- ce interiore, alla voce di Dio che non ama le piazze, i dibattiti o il chiasso, ma si fa sentire solo nella brezza e nel soffio dello Spirito Santo. Sco- prirci poveri ci vuol niente; ogni giorno sentiamo l’umanità lamentar- si. Superare lo stato d’indigenza, non tanto fisica quanto spirituale; occor- re non illudersi e non ascoltare i tan- ti falsi profeti e i tanti falsi messia che ci propongono strade diverse. Scrive Cioran che: anche colui che aveva dichiarato che Dio è morto, è morto anche lui. Non c’è da illudersi, di Messia autentico ce né uno solo. E se poi aggiungiamo anche la tremen- da frase di san Girolamo la cui festa è appena passata …l’ignoranza delle Scritture è l’ignoranza di Cristo… com- prendiamo meglio l’urgenza dell’in- vito fatto dal nostro Vescovo e trovia- mo, spero, una ragione in più, non solo di essere presenti giovedì prossi- mo in Cattedrale, ma anche di allar- gare l’invito agli altri: diventare apo- stolo di una buona iniziativa, dire di si a colui che Dio a messo a capo della nostra Chiesa locale. Nel catechismo che tutti noi ab- biamo seguito, un po’ di anni fa, ci è stata insegnata una frase del Vange- lo: chi ascolta voi ascolta Me. Gesù parlava con i discepoli e i Vescovi so- no successori degli apostoli. Inutile aggiungere altre argomentazioni; spero che i vostri cuori si aprano ad un nuovo dialogo verso l’iniziativa diocesana. *Moderatore del Convegno N.B.: Fino a giovedì 6 ottobre chi desidera altre informazioni o aggiun- gere il proprio contributo, è sempre ben accolto. E-mail: [email protected] TIZIANO TORRESI La nostra Chiesa particolare inizia un nuovo anno pastorale interrogandosi sul- l’educazione. Lo fa in sintonia con l’inte- ra comunità ecclesiale d’Italia a cui i ve- scovi hanno indicato senza indugio la sfi- da educativa come tema da avere a cuore sopra ogni altro, come nodo essenziale per la crescita dei singoli e dell’intera so- cietà. Gli Orientamenti pastorali della CEI per il decennio appena iniziato – Educare alla vita buona del Vangelo – sono infatti invito ad una «crescita concorde delle Chiese nell’arte delicata e sublime dell’educazione». Essi provocano e stimo- lano l’imminente riflessione che ci propo- niamo come credenti, come popolo di Dio. Sin da quando papa Benedetto ebbe a segnalare le conseguenze nefaste che può avere il perdurare di una “emergenza educativa” per la società contemporanea, si sono susseguite in pochi mesi iniziative e studi ed è stato animato un vivace di- battito. Se infatti è vero che il rapporto tra le generazioni è sempre stato assai problematico, è altrettanto evidente l’af- fievolirsi di una relazione educativa seria e feconda, l’eclissi dei punti di riferimen- to nel mondo adulto e il conseguente smarrimento di convinzioni e di stimoli tra i giovani. Davanti ad una emergenza che ci viene raccontata dall’involversi dei costumi, dalla irriverenza dei media, dal- le quotidiane difficoltà delle nostre fami- glie e delle nostre associazioni, quanto af- fermava Maritain inquieta ed interroga in profondo la nostra coscienza: «Compito principale dell’educazione è soprattutto quello di formare l’uomo, o piuttosto di guidare lo sviluppo dinamico per mezzo del quale l’uomo forma se stesso ad esse- re uomo» (Jacques Maritain, Per una filo- sofia dell’educazione, 1959). Una decisione consapevole, la cura del proprio essere, la coltivazione della li- bertà interiore, la definizione di una iden- tità irriducibile ed originale, l’assunzione della responsabilità in un progetto lungi- mirante ed autentico: quanto lontane e formidabili appaiono, nelle attuali contin- genze, le prospettive avvincenti che do- vrebbe dischiudere la relazione educati- va! Troppo comodo sarebbe compilare un cahier de doleances e tuttavia l’analisi del- la grave erosione del tessuto civile che tutti ci coinvolge impone severità di giu- dizio. Se volessimo tentare di ricondurre ad unità le falle dell’attuale sistema edu- cativo potremmo riassumere così: si ha nettamente l’impressione che la famiglia e la società promettano qualcosa aldilà e al di sopra delle loro possibilità, qualcosa che non può essere mantenuto, e che tra- scurino invece momenti di riflessione e di consapevolezza, nei quali guardare in se stessi, in cui governare il delicato deli- nearsi della propria personalità. Non è forse vero che oggi si cresce nella certez- za che l’uomo è misura, fine, origine di se stesso? Non viviamo forse in una società di figli unici? E ciò sia sotto un profilo anagrafico (essendosi rovesciata in po- chissimi anni la piramide familiare) ma anche sotto un profilo psicologico ed esi- stenziale. Uomini soli, che dovranno ca- varsela da soli: qui la radice di ogni fru- strazione, dell’esilio nell’anonimato cui si relegano i giovani. Qui la ricerca senza senso e perciò senza futuro, in noi stessi e mai nell’Altro, del principio di qualcosa che dia senso alla vita. Uomini soli, che dovranno cavarsela da soli, si è detto. Ma anche uomini che sanno di dover preten- dere tutto e subito, senza conoscere grati- tudine, sradicati da ogni origine, inconsa- pevoli che ciò che siamo è frutto del dono di ogni incontro e di ogni sguardo con chi ci ha preceduti. Il futuro radioso che le ideologie del Novecento dipingevano è crollato per sempre. Oggi si vive alla gior- nata e la protesta non è più contro ingiu- stizie e distorsioni, non è più animata dal- la speranza di un mondo migliore e dal desiderio di costruirlo, ma è orientata alla difesa dei propri vantaggi e dei propri piccoli, provinciali interessi. E in una tale precarietà come stupirsi se il destino che si rincorre è quello del guadagno facile e immediato, senza fatica, senza tirocinio, senza progetto, senza studio? Come stu- pirsi se i modelli sono calciatori e veline? Se persino la cultura sembra ridotta alla funzione di “Copia e incolla” da internet? Il conflitto, l’egoismo, l’autonomia, la costruzione di isole gelosamente custodite devono invece cedere il posto, nella ge- rarchia delle priorità per chi si affaccia al- la vita adulta, alla condivisione e alla par- tecipazione ad una società vulnerabile co- me ciascuno dei suoi componenti, una so- cietà che non è la somma di tanti numeri e dove chi conta zero non fa la differenza, piuttosto una società che è il prodotto di ciascuno dei suoi figli, dove se anche uno soltanto è considerato pari a zero annulla il risultato finale. La nostra fede ci indi- rizza e ci conferma in questo impegno nell’educare al Bene comune le nostre co- scienze. E come Chiesa diocesana faccia- mo nostro il proposito di tutti i vescovi e anche nella nostra agenda mettiamo co- me priorità la riscoperta della passione educativa, animata di speranza, di amore alla verità, di desiderio di bellezza: «Vor- remmo promuovere nel nostro Paese una sorta di alleanza per l’educazione, coin- volgendo il maggior numero possibile di interlocutori, nei diversi luoghi in cui sappiamo che l’istanza educativa è crucia- le. Ci muove la speranza di suscitare un dibattito, che abbia il punto di vista dei cattolici come uno dei suoi riferimenti e che sappia incontrare l’interesse di un pubblico il più ampio possibile. L’educa- zione è un tema troppo importante per essere lasciato nelle mani di poche perso- ne; è forse il tema pubblico per eccellen- za, dove si gioca davvero il destino del- l’intera comunità nazionale». Alla cortese attenzione dei parroci: - l’invito al Convegno è rivolto a tutti i fedeli; - 5 rappresentanti per ogni realtà pastorale (parrocchia, associazione, movimento, gruppo ecclesiale); - si prega di consegnare le schede di partecipazione al più tardi il giorno del Convegno. Verso il Convegno ecclesiale diocesano Educare l’uomo a diventare se stesso

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CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregi

oneAVVENIRE

DOMENICA2 OTTOBRE 201110

TARQUINIA

Nei giorniscorsi sonoripresi, gra-zie ad unc o n t r i b u t odel Comune,i lavori di re-stauro del-l’antica chie-sa di SanMartino.

Le operedi riqualifica-zione riguar-deranno glispazi internidel monu-mento, inparticolare per quanto riguarda il recuperodella pavimentazione originaria, il rifacimen-to dell’impianto termico e la realizzazione diun nuovo sistema elettrico, oltre ad alcuni in-terventi atti a migliorare l’agibilità e la fruibi-lità della struttura.

La chiesa di San Martino è una delle piùantiche della città, la cui esistenza è testimo-niata da alcuni documenti risalenti al 1051.

IN BREVE

Una innovativa crociata educativa/3

Dal superuomo, al mite e umile di cuoreNon abbiate paura, aprite le porte a Cristo.

Nuove NomineVescovili

Con decorrenza 1° ottobre 2011, il Ve-scovo Mons. Luigi Marrucci ha dispostole seguenti nomine: - Don Stefano DONÀ, vicario parroc-chiale della Parrocchia dei Santi Liborioe Vincenzo Maria Strambi in Civitavec-chia.

- Diacono Marco DE FAZI, diaconopresso la Parrocchia Gesù Divino Lavo-ratore in Civitavecchia.

MONS. GIORGIO PICU*

Se nella riflessione della settimanascorsa abbiamo convenuto l’indi-spensabile dovere di ridiventarebambini per “…lasciarci educare”,come anche l’ineluttabile presenzadella patria potestà nelle mani del di-vin Maestro, oggi concludiamo la ri-flessione con la messa a punto diuna minima strategia nell’attrezzarcidei giusti obiettivi e darci dei tempinon apocalittici per la loro realizza-zione.

Nella conseguenza logica del ve-dere, capire, agire, ognuno devetrovare una strategia propria nell’u-scire dalla logica di questo mondoper entrare in quella di Dio; se quic’è la logica del do ut des, nella pa-tria celeste c’è solo il dare. È Dio cheoffre se stesso con amore e io impa-ro, come ogni bambino, a dire gra-zie!

Ma per sentire l’effettiva realtàdel dono devo prima purificarmi e li-berarmi da ogni orgoglio dei grandi,da qualsiasi forma di vanità e tantopiù da ogni forma di schiavitù. La…libertà dei figli di Dio ci renderàconsapevoli della chiamata alla bea-titudine, alla felicità eterna non co-

me un qualche cosa appartenente al-l’aldilà, ma che deve essere scopertae vissuta nell’oggi e …nel nostrocuore. Solo vivendo nella grazia diDio scopriremo la gratuità dei suoidoni. Più si legge la sacra Scritturapiù si capisce come viviamo da pove-ri, pur essendo chiamati all’immensaricchezza che Dio ha preparato pernoi già dalla creazione, perche …sesiamo figli, siamo anche eredi co-me sottolinea San Paolo.

Troppo tempo abbiamo accolto,anche inconsciamente, l’invito al su-peruomo della cultura dominante,non come numero, ma come mezzodi comunicazione; da tanto avremmodovuto sentirci sordi alla mentalitàdel nostro tempo e far spazio alla vo-ce interiore, alla voce di Dio che nonama le piazze, i dibattiti o il chiasso,ma si fa sentire solo nella brezza enel soffio dello Spirito Santo. Sco-prirci poveri ci vuol niente; ognigiorno sentiamo l’umanità lamentar-si. Superare lo stato d’indigenza, nontanto fisica quanto spirituale; occor-re non illudersi e non ascoltare i tan-ti falsi profeti e i tanti falsi messiache ci propongono strade diverse.Scrive Cioran che: anche colui cheaveva dichiarato che Dio è morto, è

morto anche lui. Non c’è da illudersi,di Messia autentico ce né uno solo. Ese poi aggiungiamo anche la tremen-da frase di san Girolamo la cui festaè appena passata …l’ignoranza delleScritture è l’ignoranza di Cristo… com-prendiamo meglio l’urgenza dell’in-vito fatto dal nostro Vescovo e trovia-mo, spero, una ragione in più, nonsolo di essere presenti giovedì prossi-mo in Cattedrale, ma anche di allar-gare l’invito agli altri: diventare apo-stolo di una buona iniziativa, dire disi a colui che Dio a messo a capodella nostra Chiesa locale.

Nel catechismo che tutti noi ab-biamo seguito, un po’ di anni fa, ci èstata insegnata una frase del Vange-lo: chi ascolta voi ascolta Me. Gesùparlava con i discepoli e i Vescovi so-no successori degli apostoli. Inutileaggiungere altre argomentazioni;spero che i vostri cuori si aprano adun nuovo dialogo verso l’iniziativadiocesana.

*Moderatore del Convegno

N.B.: Fino a giovedì 6 ottobre chidesidera altre informazioni o aggiun-gere il proprio contributo, è sempreben accolto.E-mail: [email protected]

TIZIANO TORRESI

La nostra Chiesa particolare inizia unnuovo anno pastorale interrogandosi sul-l’educazione. Lo fa in sintonia con l’inte-ra comunità ecclesiale d’Italia a cui i ve-scovi hanno indicato senza indugio la sfi-da educativa come tema da avere a cuoresopra ogni altro, come nodo essenzialeper la crescita dei singoli e dell’intera so-cietà. Gli Orientamenti pastorali dellaCEI per il decennio appena iniziato –Educare alla vita buona del Vangelo – sonoinfatti invito ad una «crescita concordedelle Chiese nell’arte delicata e sublimedell’educazione». Essi provocano e stimo-lano l’imminente riflessione che ci propo-niamo come credenti, come popolo diDio.

Sin da quando papa Benedetto ebbe asegnalare le conseguenze nefaste che puòavere il perdurare di una “emergenzaeducativa” per la società contemporanea,si sono susseguite in pochi mesi iniziativee studi ed è stato animato un vivace di-battito. Se infatti è vero che il rapportotra le generazioni è sempre stato assaiproblematico, è altrettanto evidente l’af-fievolirsi di una relazione educativa seriae feconda, l’eclissi dei punti di riferimen-to nel mondo adulto e il conseguentesmarrimento di convinzioni e di stimolitra i giovani. Davanti ad una emergenzache ci viene raccontata dall’involversi deicostumi, dalla irriverenza dei media, dal-le quotidiane difficoltà delle nostre fami-glie e delle nostre associazioni, quanto af-fermava Maritain inquieta ed interroga inprofondo la nostra coscienza: «Compitoprincipale dell’educazione è soprattuttoquello di formare l’uomo, o piuttosto diguidare lo sviluppo dinamico per mezzodel quale l’uomo forma se stesso ad esse-re uomo» (Jacques Maritain, Per una filo-sofia dell’educazione, 1959).

Una decisione consapevole, la cura delproprio essere, la coltivazione della li-

bertà interiore, la definizione di una iden-tità irriducibile ed originale, l’assunzionedella responsabilità in un progetto lungi-mirante ed autentico: quanto lontane eformidabili appaiono, nelle attuali contin-genze, le prospettive avvincenti che do-vrebbe dischiudere la relazione educati-va! Troppo comodo sarebbe compilare uncahier de doleances e tuttavia l’analisi del-la grave erosione del tessuto civile chetutti ci coinvolge impone severità di giu-dizio. Se volessimo tentare di ricondurread unità le falle dell’attuale sistema edu-cativo potremmo riassumere così: si hanettamente l’impressione che la famigliae la società promettano qualcosa aldilà eal di sopra delle loro possibilità, qualcosache non può essere mantenuto, e che tra-scurino invece momenti di riflessione e diconsapevolezza, nei quali guardare in sestessi, in cui governare il delicato deli-nearsi della propria personalità. Non èforse vero che oggi si cresce nella certez-za che l’uomo è misura, fine, origine di sestesso? Non viviamo forse in una societàdi figli unici? E ciò sia sotto un profiloanagrafico (essendosi rovesciata in po-chissimi anni la piramide familiare) maanche sotto un profilo psicologico ed esi-stenziale. Uomini soli, che dovranno ca-varsela da soli: qui la radice di ogni fru-strazione, dell’esilio nell’anonimato cui sirelegano i giovani. Qui la ricerca senzasenso e perciò senza futuro, in noi stessie mai nell’Altro, del principio di qualcosache dia senso alla vita. Uomini soli, chedovranno cavarsela da soli, si è detto. Maanche uomini che sanno di dover preten-dere tutto e subito, senza conoscere grati-tudine, sradicati da ogni origine, inconsa-pevoli che ciò che siamo è frutto del donodi ogni incontro e di ogni sguardo con chici ha preceduti. Il futuro radioso che leideologie del Novecento dipingevano ècrollato per sempre. Oggi si vive alla gior-nata e la protesta non è più contro ingiu-stizie e distorsioni, non è più animata dal-

la speranza di un mondo migliore e daldesiderio di costruirlo, ma è orientata alladifesa dei propri vantaggi e dei propripiccoli, provinciali interessi. E in una taleprecarietà come stupirsi se il destino chesi rincorre è quello del guadagno facile eimmediato, senza fatica, senza tirocinio,senza progetto, senza studio? Come stu-pirsi se i modelli sono calciatori e veline?Se persino la cultura sembra ridotta allafunzione di “Copia e incolla” da internet?

Il conflitto, l’egoismo, l’autonomia, lacostruzione di isole gelosamente custoditedevono invece cedere il posto, nella ge-rarchia delle priorità per chi si affaccia al-la vita adulta, alla condivisione e alla par-tecipazione ad una società vulnerabile co-me ciascuno dei suoi componenti, una so-cietà che non è la somma di tanti numerie dove chi conta zero non fa la differenza,piuttosto una società che è il prodotto diciascuno dei suoi figli, dove se anche unosoltanto è considerato pari a zero annullail risultato finale. La nostra fede ci indi-rizza e ci conferma in questo impegnonell’educare al Bene comune le nostre co-scienze. E come Chiesa diocesana faccia-mo nostro il proposito di tutti i vescovi eanche nella nostra agenda mettiamo co-me priorità la riscoperta della passioneeducativa, animata di speranza, di amorealla verità, di desiderio di bellezza: «Vor-remmo promuovere nel nostro Paese unasorta di alleanza per l’educazione, coin-volgendo il maggior numero possibile diinterlocutori, nei diversi luoghi in cuisappiamo che l’istanza educativa è crucia-le. Ci muove la speranza di suscitare undibattito, che abbia il punto di vista deicattolici come uno dei suoi riferimenti eche sappia incontrare l’interesse di unpubblico il più ampio possibile. L’educa-zione è un tema troppo importante peressere lasciato nelle mani di poche perso-ne; è forse il tema pubblico per eccellen-za, dove si gioca davvero il destino del-l’intera comunità nazionale».

Alla cortese attenzione dei parroci:- l’invito al Convegno è rivolto a tutti i fedeli;- 5 rappresentanti per ogni realtà pastorale (parrocchia,associazione, movimento, gruppo ecclesiale);

- si prega di consegnare le schede di partecipazione al piùtardi il giorno del Convegno.

Verso il Convegno ecclesiale diocesano

Educare l’uomo a diventare se stesso

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one AVVENIRE

DOMENICA2 OTTOBRE 2011 11

“E Gesù avvicinandosidisse loro: mi è stato da-to ogni potere in cielo ein terra. Andate dunquee ammaestrate tutte lenazioni, battezzandolinel nome del Padre e delFiglio e dello Spirito San-to, insegnando loro adosservare tutto ciò che viho comandato. Ecco iosono con voi tutti i gior-ni, fino alla fine del mon-do”. (Mt 19-20)

La missione ha come ob-biettivo di avvicinare le pe-core al Pastore. I missionariportano un messaggio benpreciso: insegnare ad osser-vare e vivere i comanda-menti del Signore. Chi an-nuncia non può annunciarese stesso ma annuncia Cri-sto. La missione non è uno

strumento di potere, ma èportare un messaggio di sal-vezza alla gente. L’annunciosi fa testimonianza di unavita vissuta con coerenza,altrimenti non si può dareciò che non si ha. Per avereforza di annunciare uno de-ve nutrirsi. Quale allora ilcibo di un missionario? Ilprimo cibo di un missiona-rio è l’Eucaristia, celebratae vissuta. La preghiera co-munitaria e personale di-venta poi fondamentale perchiunque voglia farsi testi-mone e quindi missionario.Annunciare il Vangelo diCristo, battezzare i popoli e

insegnare loro a vivere lavolontà del Padre sono ipunti principali che hannosegnato da sempre la storiadella Chiesa. I nostri tempi,come diceva Papa Paolo VI,hanno bisogno più di testi-moni che di buoni oratori.La testimonianza è più cre-dibile ed è uno strumentoefficace per portare il mes-saggio del Vangelo.

Quando si parla di mis-sioni, ci vengono subito inmente i popoli lontani, co-me Africa, Sud America eAsia. Molto raramente sipensa alla nuova evangeliz-zazione, tanto ribadita dal

magistero delle Chiese loca-li in questi ultimi anni. For-se l’Europa non ha bisognodi una nuova Evangelizza-zione, dal momento che ilrelativismo si fa imperantee la fede diventa sempre dipiù da supermercato, doveognuno prende ciò che pia-ce. Nell’occidente non c’èpiù niente di assoluto; i co-mandamenti del Signore so-no valutati dall’individuo equello che mi chiede impe-gno lo scarto, tanto del miorapporto con Dio non devorendere conto a nessuno. Vaperdendosi sempre più ilsenso di una fede comunita-

ria. Si fa fatica a dedicareun po’ di tempo in manieraregolare alla preghiera dicomunità, come in parroc-chia o in diocesi. Anche lasolidarietà materiale, checaratterizza l’Ottobre mis-sionario, deve scaturire daquesta consapevolezza diessere una comunità di cre-denti in cammino verso l’e-ternità. Infatti, a cosa servi-rebbero le diverse privazio-ni per aiutare i meno fortu-nati se non per santificarsi?Carità e preghiera fanno untutt’uno, togli una perdesenso l’altra. Stando così lecose è sicuramente urgente

vivere da testimoni dellasperanza che è in noi e sa-per renderne ragione nellaquotidianità.

È con questa convinzionedell’efficacia di una pre-ghiera comunitaria che an-che noi al livello diocesano,durante l’Ottobre missiona-rio, abbiamo organizzatodue veglie di preghiera perle missioni, nelle diverse zo-ne pastorali: la prima gio-vedì 13 ottobre presso ilDuomo di Tarquinia e l’al-tra domenica 27 ottobrenella Cattedrale di Civita-vecchia.

Entrambi gli appunta-menti saranno guidati dalnostro Vescovo DiocesanoMonsignor Luigi Marrucci.

Don Léopold NimenyaDirettore Ufficio Missionario

Diocesano

In Cattedrale

Corso di preparazione alla CresimaSi ricorda che, martedì 27 settembre alle ore 20, sono iniziati i corsi di catechesiper gli adulti in preparazione alla Cresima.

Gli incontri con cadenza settimanale sono tenuti da don Vincenzo Dainotti.

Si è tenuta venerdì 30 settembre, nell’a-trio della Royal Bank of Scotland al 250 diBishopsgate a Londra, il primo di una se-rie di eventi con ricorrenza annuale per laraccolta fondi a favore del Progetto Luce.

Durante la serata, condotta da una “ce-lebrity speaker”, è stata organizzata un’a-sta di beneficienza con gadget e accessoridi moda di grandi firme a livello mondia-le. All’evento erano presenti il dott. Clau-dio Bondi, responsabile del Progetto Lu-ce, ed il prof. Luca Bondi, Presidente diSemi di Pace International.

Il progetto “LUCE dedicato a PadreLuigi Colnaghi”, si divide in due granditronconi, rispettivamente in due diversiStati africani: Burundi e Repubblica De-mocratica del Congo.

Nel Burundi, questa avventura, nonmolto diversa da tutte le altre affrontatedai volontari di “Semi di Pace Internatio-nal” in diverse parti del mondo, ha vistola partecipazione di tutta la diocesi di Bu-ruri ed in particolare del Vescovo Mons.Venant Bacinoni e del suo Vicario MonsLeonidas, i quali ci hanno supportato sianella logistica sia nel reperimento di loca-li idonei da adibire ad ambulatorio e salaoperatoria, oltre ad averci inserito nelparticolare mondo burocratico di questoPaese per prendere contatti con i respon-sabili della sanità e per l’invio di persona-le sanitario e di attrezzature. Nel Burundiil progetto si colloca geograficamente trail piccolo villaggio di Buta e l’ospedaleprovinciale di Bururi, nel sud del paese. IlBurundi è una nazione delle dimensionidi una regione italiana, con una popola-zione di 6 milioni di abitanti appartenentia 3 diverse etnie tra cui le più rappresen-tative sono Hutu (85%) e Tutsi (14%). Lalingua nazionale è il kirundi, diffuso ilfrancese. Il 75% della popolazione si pro-fessa cattolica, il 24% protestante, mentrei rimanenti sono mussulmani ed animisti.Martoriato da una guerra civile tra le fa-zioni Hutu e Tutsi che ha fatto decine dimigliaia di morti ed ha lasciato il paesesull’orlo di una catastrofe. Le ultime ban-de armate hanno cessato il fuoco solo po-chi mesi fa. È uno dei paesi più poveri almondo. La situazione ospedaliera è dram-matica e camminando per i corridoi o igiardini malconci e sporchi si notano don-ne e bambini che sembra aspettino dachissà quanto tempo. Sono in attesa, inattesa di essere “rilasciate” loro stesse o il

loro marito in cambio del pagamento del-la parcella del medico. Qui se non si pagala visita o la degenza, medica si rimane“ostaggi” del sistema.

Nella Repubblica Democratica delCongo il progetto è collocato nella missio-ne di LUMBI, dove oltre a scuole ed unorfanatrofio è presente un piccolo ospeda-le. Le suore Passioniste di San Paolo dellaCroce sono le instancabili protagoniste diquesta realtà. Non esistono oculisti chenella capitale e per avere una visita da unortottista è necessario fare oltre 150 chilo-metri. La missione si trova nel sud ovestdi questo enorme paese africano.

Il progetto “LUCE” ha tre priorità:- permettere a tutta la popolazione dellazona e dei villaggi vicini di poter avereun controllo gratuito della vista e se ne-cessario la prescrizione ed il confeziona-mento di occhiali correttivi;

- monitoraggio dei pazienti affetti da cata-ratta, tracoma ed oncocercosi;

- esecuzione di interventi chirurgici di ca-taratta e glaucoma.

L’allestimento di questo servizio dioculistica è ormai in pianta stabile e saràcontinuativo nei prossimi anni; infatti,equipe mediche si alterneranno per visiteed interventi chirurgici.

Il contributo di molti benefattori, maanche della Caritas Italiana, ha permessodi acquistare le sofisticate attrezzatureper allestire la sala operatoria oculistica el’ambulatorio che sono all’avanguardia intutto il Paese.

Ad oggi sono stati visitati 1465 pazien-ti, effettuati 159 interventi chirurgici dicataratta e confezionati e consegnati 90paia di occhiali correttivi a piccoli pazien-ti tra i 7 e i 16 anni e 100 paia da lettura.

Le nostre prossime missioni:Maggio 2012 - Repubblica Democrati-

ca del CongoOttobre 2012 - Burundi

Per informazione sui progetti internazio-nali e sulle adozioni a distanza rivolgersia:“Semi di Pace International”Via Umberto I, 40 – 01016 Tarquinia (VT)Tel-Fax 0766842566www.semidipace.org;[email protected];[email protected]

Testimoni di Dio, Ottobre missionario 2011

Missionarietà nella quotidianità

SEMI DI PACE INTERNATIONALA Londra un’asta di beneficenza

Progetto «luce» dedicatoa Padre Luigi Colnaghi

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CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregion

eAVVENIREDOMENICA9 OTTOBRE 20118

CIVITAVECCHIA - 6 Ottobre 2011 Giovedì scorso in Cattedrale, il Convegno Ecclesiale Diocesano sul tema:

«Lasciarci educareda Gesù Maestro,

per educare i fratelli»In una Cattedrale gremita di sa-cerdoti, diaconi, religiosi e reli-giose, rappresentanti delle varierealtà diocesane e da tantissimifedeli, il nostro vescovo LuigiMarrucci ha aperto ufficialmenteil Convegno Ecclesiale Diocesa-no, che ha di fatto segnato l’iniziodel nuovo anno pastorale. Comerelatore è stato chiamato il retto-re dell’Università Pontificia Sale-siana don Carlo Nanni, il quale,nel suo seguitissimo intervento,ha trattato sapientemente il temadell’educazione, “verso se stessi everso gli altri” (ne daremo spaziola prossima settimana)

Al termine dell’intervento didon Carlo, il Moderatore delConvegno, Mons. Giorgio Picu,ha invitato ogni singola realtàparrocchiale e diocesana a con-frontarsi per formulare un pro-prio progetto pastorale che, insie-me a tutti gli altri, andrà a deli-neare le nuove linee pastorali daadottare nel cammino annualedella nostra Chiesa particolare.

Di seguito riportiamo l’omeliadi monsignor Marrucci, in cuiegli all’inizio dell’incontro ha of-ferto alcuni preziosi spunti di ri-flessione:

“Ecco com’è bello e com’è dolceche i fratelli vivano insieme!”

(dal Salmo 133,1)

La gioia e la gratitudine inon-dano il nostro cuore per lo stareinsieme, come discepoli, allascuola di Gesù Maestro, per inau-gurare un nuovo anno pastorale,nella Chiesa Cattedrale, Madre ditutte le comunità di fede cheesprimono questa santa Chiesa diCivitavecchia - Tarquinia.

Siamo qui per lasciarci educa-re da Gesù Maestro e divenirecon lui strumento di aiuto nell’e-ducazione alla fede dei nostri fra-telli.

Da questo luogo, stasera, ri-prendiamo il cammino con lostesso entusiasmo con cui il ve-

scovo Carlo per alcuni anni ci haguidati: a lui chiedo, a nome ditutta la comunità, di accompa-gnarci con la sua protezione e diessere nostro intercessore pressol’Altissimo.

Lo scopo del Convegno è in-nanzitutto approfondire il docu-mento pastorale dei Vescovi perquesto decennio e ciò al fine dilavorare di più e meglio insiemeo come si ama ripetere oggi “inrete”, “in alleanza”, “in sinergia”.

Occorre pertanto ascoltarequanto il Signore ci suggerirà at-traverso la persona del prof. DonCarlo Nanni, rettore magnificodella Pontificia Università Sale-siana: ci offrirà certamente moltispunti di riflessione per arricchir-ci come comunità diocesana e ciimpegnerà in un dialogo costrut-tivo all’interno delle singolerealtà ecclesiali, per poi dare vitaad un programma pastorale orga-nico per tutta la nostra Chiesa.

Lo ringrazio di cuore per l’a-micizia e per l’aiuto che ci offre.

Il brano proclamato della Paro-la di Dio, fa parte della prima let-tera di Paolo ai cristiani di Corin-to.

L’apostolo si trova ad Efeso –siamo negli anni 54-57 d.C. – eviene a conoscenza di vivaci di-scussioni che nascono all’internodella comunità, tra cui l’argo-mento Chiesa, come corpo riccodi vitalità e di doni.

Intorno alla Pasqua dell’anno57 l’apostolo invia questa lettera,esaltando la bellezza dei doni per-sonali – li chiama “carismi” – cheDio effonde abbondantementesui singoli e sulla comunità cri-stiana.

E afferma: tre sono le qualitàessenziali che rivelano l’autenti-cità dei doni:

- l’unità dell’origine- la pluralità nella manifesta-zione

- l’unità nella finalità.Il carisma è molteplice nella

sua manifestazione, perché lo

Spirito di Dio distribuisce larga-mente i suoi doni; ma unica è lasorgente – Dio – e unica è l’uti-lità per cui il carisma è dato –rendere visibile il corpo di Cristo.

Non esiste un’anarchia cari-smatica, nonostante la mappa va-riegata che l’apostolo descrive: ildono affidato al singolo è un do-no personale con finalità ecclesia-le: deve essere a servizio della co-munità.

Il teologo Johann Adam Moh-ler, nel libro “L’unità della Chie-sa” afferma:

“né uno né ciascuno possonoessere il tutto, ma solo tutti co-stituiscono tutto e solo l’amoredi tutti forma un tutto: questaè la Chiesa cattolica”.Questo convenire nella Chiesa

Madre ci offre l’opportunità dimetterci in ascolto del MaestroSignore e riprendere il camminoinsieme, condividendo i doni checiascuno ha ricevuto da Dio per ilbene della nostra comunità eccle-siale.

“Siamo in cammino – amavaripetere il vescovo don ToninoBello – e la strada è lunga, manon esiste che un solo mezzo persapere dove può condurre....pro-seguire il cammino...”.

Da sempre, ma in particolarein questi ultimi anni, la Chiesaha individuato nell’emergenzaeducativa una delle sfide più si-gnificative e importanti della no-stra epoca, ritenendo che la cul-tura prevalente sia solo permissi-va o neutra per offrire alle gene-razioni attuali percorsi validi perla crescita umana, civile, cristia-

na, vocazionale. Il documento, per il decennio

che ci sta davanti - “Educare allavita buona del Vangelo”, ci sotto-linea la necessità di creare un’al-leanza tra le varie agenzie educa-tive: famiglia, parrocchia, scuola,università, mondo del lavoro, del-la comunicazione e del tempo li-bero, per favorire la nascita diuna comunità educante, che miria proporre modelli di vita realiz-zanti e possibili, al fine di evitareche prevalgano modelli di vitabasati sull’evasione, sull’apparen-za, sul disimpegno, sul benessereindividuale ed egoistico.

“Occorre incontrare la personadi Gesù Cristo – ci ricorda il do-cumento pastorale (45) – scoprirela bellezza della vita interiore,amare quel Silenzio che lo rendePresenza, manifestare il sensodella vita donata nella scelta reli-

giosa e in quella laicale”: così siserve l’uomo in tutti i suoi biso-gni materiali e spirituali.

Solo la centralità di Cristo e labellezza delle sue membra cheesprimono un Corpo solidale, co-me Paolo ci ricorda, può aiutarciin questo cammino non facile,ma che può farci ritrovare “unità”nella persona, nella famiglia, nel-la comunità civile ed ecclesiale.

Ci accompagni Maria Santissi-ma nella scalata verso il “santomonte - Gesù Cristo”, alla “cuiscuola, riscopriamo il modellodella vita evangelica, impariamoad amarlo con il suo cuore e acontemplarlo con il suo spirito,per servirlo con la sua stessa sol-lecitudine nei fratelli”.

Così sia.

@ Luigi Marrucci,vescovo

DISPOSIZIONIE NOMINE VESCOVILI

Al termine del Convegno, il vescovo Luigi ha annunciato di averdisposto alcune modifiche per quanto riguarda le varie zone pasto-rali della diocesi.

Infatti, da oggi ci saranno soltanto due zone pastorali, quella diCivitavecchia, che comprenderà anche Allumiere e Tolfa, e quelladi Tarquinia, nella quale sono inseriti anche Monte Romano eMontalto di Castro. Per la zona di Tarquinia il vescovo ha designa-to come coordinatore il Vicario Generale Mons. Rinaldo COPPO-NI, mentre per Civitavecchia don Diego PIERUCCI.

Don Diego ricoprirà anche l’incarico di pro-Vicario Generale.Inoltre, Mons. Giorgio PICU è stato nominato Vicario Episcopa-

le per la Pastorale, mentre P. Antonio MATALONE cap. è statoconfermato Vicario Episcopale per la Vita Consacrata.

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CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregion

e AVVENIREDOMENICA

9 OTTOBRE 2011 9

Si rende noto che in occasione del mese missionario, sono state organizzati due momentidi riflessione e di preghiera per le missioni:

- giovedì 13 nel Duomo di Tarquina- giovedì 27 nella Cattedrale di Civitavecchia.Entrambi gli appuntamenti, alle ore 21, saranno guidati dal Vescovo Luigi Marrucci.

AVVISO

CIVITAVECCHIASabato prossimo alle ore 15,30 nello stadio comunale, si giocherà una partita di beneficen-za tra la Nazionale Cantanti Italiana e ItalianAttori, organizzata da Semi di Pace Interna-tional, in collaborazione con il Comune di Civitavecchia per la raccolta fondi a favore delprogetto Luce nella Repubblica Democratica del Congo. Tale progetto di carattere sanita-rio, consiste in interventi chirurgici agli occhi a persone e bambini affetti da cataratta.

Il prezzo del biglietto è di euro 10 per la tribuna coperta e di 8 euro per la tribuna sco-perta e l’intero ricavato andrà a favore del progetto Luce.

Per informazione rivolgersi a:“Semi di Pace International” - Via Umberto I, 40 – 01016 Tarquinia (VT)Tel-Fax 0766 842566 – www.semidipace.org; [email protected]

MONTALTO DI CASTROOggi, domenica 9 ottobre alle ore 10,30, presso la chiesa parrocchiale di Santa Maria As-sunta, il vescovo Luigi Marrucci presiederà una solenne celebrazione eucaristica, in occa-sione del III Cammino Diocesano delle Confraternite e delle Misericordie.

IN BREVE

ENZO POLICARI sdb

Avvenimenti di rilievo per la Co-munità Salesiana di Civitavecchiae per la parrocchia Sacra Famiglia.

Venerdì 23 Settembre u.s. i sa-lesiani del Lazio hanno scelto ilsantuario della Madonna delleGrazie di Allumiere per affidare aMaria il lavoro apostolico per l’an-no 2011-2012. In circa 130 si sonodati convegno sulle colline dellanostra diocesi per pregare il Rosa-rio e affidare alla bontà del Signo-re il vescovo salesiano Carlo. Inuno splendido pomeriggio, è stataproposta una preghiera comunita-ria nella cappella all’aperto illumi-nata dal sole caldo di inizio autun-no.

Incontrarsi in un santuario ma-riano è ormai consuetudine per i

salesiani della Circoscrizione ItaliaCentrale ed è stato un onore pernoi diocesani di Civitavecchia -Tarquinia ospitare questi fratellisalesiani che devono molto allanostra città (22 sacerdoti nati dal-l’Oratorio di Civitavecchia dal No-vembre 1928).

Alle ore 16 è stato dato il ben-venuto, a nome del vescovo, alfolto gruppo di religiosi e il pro-vinciale, Don Alberto Lorenzelli,ha salutato i suoi confratelli. Unbella e sentita preghiera, attornoalla tomba del Vescovo Chenis, èstata proposta dai nove novizi delcentro e del meridione d’Italia.

Terminata la preghiera non èpotuto mancare un saluto cordia-le, caloroso e fraterno di Don Au-gusto, come rettore del Santuarioe salesiano nel cuore. Sono state

molto gradite le sue notizie stori-che, su Allumiere, il Santuariomariano e la Diocesi di Civitavec-chia - Tarquinia. Il calore di DonAugusto, il bellissimo panorama euno squisito e abbondante spunti-no offerto, ha concluso un bellissi-mo pomeriggio di preghiera e difraternità.

Un’altra buona notizia per laparrocchia Sacra Famiglia: è giun-to tra noi, per rimanerci, un nuo-vo sacerdote. Don Elverino ha so-stituito Don Kamil, trasferito a Fi-renze. Il sacerdote, giunto di re-cente nella nostra comunità, portacon sé entusiasmo e grande espe-rienza: già Parroco a Roma, ha de-dicato tutto la sua vita ai giovanidegli oratori di Frascati, RomaPrenestino e Roma Don Bosco.

A Don Elverino, vicario parroc-

chiale con l’incarico specifico del-l’Oratorio e dei giovani, diamo uncordiale benvenuto.

Una notizia ancora piacevole: aquattro mesi esatti dall’inizio deilavori, il nostro Vescovo Luigi ce-lebrerà una solenne liturgia eu-caristica nella Parrocchia dei Sa-lesiani, finalmente restaurata.La chiesa di Maria Ausiliatrice, bi-sognosa da tempo di seri restauri,

apparirà splendente come nonmai. Ringraziamo le suore salesia-ne che per tutto il periodo estivohanno offerto la loro bella e ca-piente cappella alla parrocchia.

Vi aspettiamo numerosi e fe-stanti, attorno al nostro Pastore, ilpomeriggio di domenica 16 otto-bre alle ore 17,30.

*Il Direttore – Parroco

“…Ma svincolandosi man mano dalla su-perficialità, si appassionava a custodireCristo nell’intimo del cuore, e nasconden-do allo sguardo degli illusi la perla evan-gelica, che intendeva acquistare a prezzodi ogni suo avere, spesso e quasi ognigiorno s’immergeva segretamente nell’ora-zione. Vi si sentiva attirato dall’irromperedi quella misteriosa dolcezza che, pene-trandogli sovente nell’anima, lo sospinge-va alla preghiera perfino quando stava inpiazza o in altri luoghi pubblici…”

(FF 1403)

Abbiamo meditato così in questi giorni,nel triduo di preparazione alla festa delnostro Serafico padre S. Francesco: riflet-tendo sulla “Dolcezza di Dio” e sulla suainfinita voglia di immergersi nell’intimo,per ricongiungersi segretamente sempre ein ogni dove, nell’orazione verso il Padre.Sono stati giorni intensi di preghiera, can-ti, silenzio ed infine di letizia, con la festae l’agape fraterna di ieri, dopo la S. Mes-sa, celebrata in questi giorni dal nostroparroco. La nostra fraternità di Tolfa, ini-zia così il nuovo anno fraterno. Ci impe-gneremo come al solito nella formazionepersonale e di fraternità, attraverso il te-sto di formazione nazionale che quest’an-no ha come tema: Educazione al Vangeloe vita quotidiana” e cercheremo di tra-durre e portare speranza nella vita di ognigiorno e di quella di tutti i fratelli che in-contreremo durante il nostro cammino.Sono previsti molti appuntamenti sia loca-li che regionali, come il corso di formazio-

ne aperto a tutti, compresi simpatizzanti,che si svolgerà una volta al mese a Romanella sede dell’OFS regionale a S. Lorenzoal Verano. Incontri di zona, che vede coin-volte le altre fraternità presenti nella no-stra diocesi e nelle zone limitrofe (Brac-ciano, Tarquinia, Civitavecchia Santi Mar-tiri e Civitavecchia Immacolata e la frater-nità in formazione dei Cappuccini di S.Felice da Cantalice). Ecco le attività nonmancano e confidiamo di avere sempreuno spirito di “pazzi francescani” che hasempre distinto Francesco, per il suoamore infinito verso Gesù, che lo rendevadavvero pazzo di amore. Continueremo adavere l’entusiasmo e la voglia di costruire,nonostante le difficoltà, che in questo pe-riodo storico, assumono, davvero diverse“forme”, ma noi saremo forti, forti comela nostra più anziana terziaria, che in que-sti giorni ha compiuto 100 anni, la nostraconsorella Paolina Paradisi, che ci haperò stupito per il suo modo di essere gio-vane, consigliandoci di non arrendercimai e che il Signore nella sua vita ha avu-to sempre il primo posto, attraverso l’e-sempio di Francesco… e se questi sono irisultati… allora non c’è che dire... abbia-mo una marcia in più!!!

Vi rinnoviamo l’invito a venire a tro-varci, nelle nostre adunanze, nella messa,nelle feste, negli incontri di formazione,nei nostri viaggi e pellegrinaggi, la nostraporta di fraternità è sempre aperta…adognuno di voi…

Pace e BeneIl Ministro e la fraternità di Tolfa

CENTRO PASTORALE PER IL PORTO

OTTOBRE MUSICALEogni venerdì alle ore 16

presso la Chiesa Santa Maria Reginanel porto di Civitavecchia

Concerto14 ottobre - musiche per pianoforte e flauto.Musiche di Bach, Bartok e Bruzzese

Flautista Marta Jein FeroliPianoforte Angelo Bruzzese

21 ottobre - la voce di Dio è la musica più bel-la. Musiche di Mozart, Taccini, Verdi, Puccini

Soprani: Anna Farina, Caterina Rufo, AntonellaAltavilla, Mimma Cintura

Pianoforte: Emanuele Leomporri

28 ottobre - musiche per pianoforte e violino.Musiche di Bach, Beethoven e Bartok

Violino: Corrado StocchiPianoforte: Tiziano Leonardi

Ingresso libero

CIVITAVECCHIA Parrocchia San Felice

da Cantalice

DUE GIORNATEDI ANIMAZIONE

MISSIONARIAIn occasione del mese missionarioe della partenza di P. AlessandroDi Blasio in missione in Benin, lanostra parrocchia ha organizzatoper sabato 15 e domenica 16 otto-bre due giornate di animazionemissionaria, secondo il seguenteprogramma:Sabato 15Ore 17,00 Adorazione EucaristicaOre 17,45 Conferenza tenuta dal

segretario delle missioni, FraLuca Casalicchio, dal titolo:“In missione con San France-sco”

Ore 18,30 – Santa MessaDomenica 16Ore 10,30 Santa Messa con mes-

saggio missionario per i piccoli

Tre belle notizie dalla Parrocchia“Sacra Famiglia” dei Salesiani

Ordine Francescano Secolare Tolfa

Festa di San Francesco 2011

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eAVVENIREDOMENICA16 OTTOBRE 201118

MONS. GIORGIO PICU*

Una Cattedrale gremita, una solenne cele-brazione dei Vespri, dei canti accompagna-ti dall’organo con la sontuosa atmosfera diuna volta, fedeli attenti e coinvolti al’inve-rosimile, meditazione sul testo sacro diSan Paolo ai Corinzi, XII capitolo, tenutadal nostro vescovo Luigi con la dovuta so-lennità, profondità, competenza e pater-nità (il testo è già stato pubblicato integral-mente la settimana scorsa). Dopo questaprima parte il Rettore Magnifico della Pon-tificia Università Salesiana, prof. CarloNanni, ha tenuto una dissertazione sul te-ma base: La crisi educativa, sull’invitofatto da Mons. Luigi Marrrucci ad ogni fe-deli della diocesi di “…lasciarsi educare daCristo…” sui metodi, sull’emergenza, sul-l’attualità stringente ed impellente di unaconversione, di un cambio di tendenza.L’attuale e scuotente tema è stata presenta-ta con particolari e dovizie, con sorrisi e ri-chiami, con battute spiritose e sagge cita-zioni. L’alto livello pedagogico e la profon-da analisi sulle relazioni umane non hannoimpedito al relatore di conservare un lin-guaggio accattivante inserendo raccontipersonali, eventi vissuti in prima personae storielle piene di saggezza. Tutto ciò hatenuto i presenti uditori con il fiato sospe-so e per più di un ora ho visto visi conten-ti, sorridenti, appagati e cenni di approva-zione e conferme su ciò che veniva de-scritto, trattato e raccontato. Questo “deli-rio collettivo” ha trasformato la Cattedralein un Aula Magna dei vecchi tempi condocenti illustri seguiti sine tempo; in unconviviale greco ma anche in un asilo ni-do; tutti attenti al Maestro.

Ha iniziato con una citazione del SantoPadre sull’argomento. L’attuale “formamentis”, individualistica dove l’ìo mettesempre in ombra il tu o il noi; il consumi-smo che fa chiudere gli occhi alle neces-sità degli altri; il giovanilismo degli adultiche illude la persona e disorienta i giovanibisognosi di guide sicure e autentiche; ri-scoprire il senso della misura e dei proprilimiti; allargare il senso dell’appartenenzaalla Chiesa; affrontare con coraggio i di-saggi; rivalutare il prezzo straordinario del-l’autorità e non confonderlo con l’autorita-rismo; – tutto secondo l’insegnamento del

Vangelo e in comunione – “…un cuor solo eun anima sola”.

I presenti hanno potuto seguire meglioil saggio grazie ad una sintesi che il profes-sore ha fatto pervenire a tutti. Accanto aquesta sintesi è stata distribuita anche unalettera del Vescovo con tutte le future tap-pe, i futuri incontri e modi organizzativisia a livello diocesano che parrocchiale.

Una preghiera rivolta alla Madonna e labenedizione finale del Vescovo hanno con-cluso una prima e promettente fase di uncammino di educazione, le cui tappe sonostate già indicate. Nessuno si consideriescluso, anzi, chi ha partecipato a questaserata indimenticabile deve diventare pro-motore verso gli altri, far presente a tutti icredenti, e anche ai non credenti, l’invitoche il nostro Pastore ci rivolge: Lasciamo-ci educare dal Vangelo.

*Moderatore del Convegno

ALLA CORTESE ATTENZIONEDEI PARROCI

Si prega di organizzare l’incontro coni propri responsabili parrocchiali, re-lazionarlo e portarlo in Curia entro il22 ottobre.

GIACOMO CATENACCI*

Domenica 9 ottobre, una splendida giornata di soleha accolto a Montalto di Castro le Confraternite eMisericordie che hanno partecipato al camminodiocesano. L’organizzazione messa in piedi da DonEdoardo, dalla Confraternita del Gonfalone di San-ta Croce e dalla Misericordia di Montalto ha per-messo che tutto si svolgesse nel migliore dei modi.Al ritrovo Confratelli della Misericordia hanno at-teso le Confraternite, dando loro il benvenuto e of-ferto una colazione che, data l’ora dell’incontro, èstata molto apprezzata. Il corteo partito in orarioha raggiunto la chiesa Parrocchiale di Santa MariaAssunta, dove le Confraternite e Misericordie conil loro Priori, gli stendardi, insieme al Gonfalonedel Comune di Montalto, hanno atteso sul sagratoe reso omaggio innalzando gli stendardi al passag-gio del Vescovo della Diocesi S.E. ReverendissimaMons. Luigi Marrucci. Il Vescovo ha fatto il suo in-gresso in una chiesa gremita salutato dai Confratel-li, dalle Consorelle, dai fedeli e dalle autorità civilie militari del Comune di Montalto e rappresentantidel Comune di Tarquinia. Sua Eccellenza nell’ome-lia ha incoraggiato le Confraternite e Misericordiea proseguire il loro cammino, non in modo indivi-duale ma in un movimento che sia vera testimo-nianza di essere e sentirsi Chiesa in Cristo. Duran-te l’offertorio è stato consegnato a S.E. il bastonedel pellegrino, simbolo del cammino e dell’impe-gno delle Confraternite, deposto poi ai piedi dell’al-tare. Altro momento dedicato alle Confraternite ilpassaggio delle consegne tra la Confraternita delGonfalone di Santa Croce, la Misericordia di Mon-talto e la Confraternita del Santissimo Sacramentodi Tarquinia che attraverso la consegna del bastonedel pellegrino da parte di S.E., si è impegnata adorganizzare il prossimo anno a Tarquinia il 4°Cammino Diocesano. La Confraternita del Gonfa-lone di Santa Croce ha voluto poi donare al nostroVescovo e alle Confraternite e Misericordie unaicona con l’immagine della Divina Misericordia.Dopo la Benedizione finale le Confraternite e Mise-ricordie si sono riunite intorno al loro Vescovo peruna foto ricordo dell’indimenticabile giornata, con-clusa in allegria presso un ristorante di Marina diMontalto, dove sono state consegnate per l’occasio-ne delle targhe ricordo a S.E. Reverendissima, alrappresentante del Comune di Montalto di Castroe del Comune di Tarquinia.

*Delegato Diocesano delle Confraternite

VITTORIA TOMARELLI asc*

Come Vita Religiosa presente inDiocesi, abbiamo avuto con ilnuovo Vescovo, Mons. Luigi Mar-rucci, il 19 settembre u.s. il pri-mo incontro insieme.

Un incontro amichevole nellasua informalità, di maggiore co-noscenza reciproca ed interessan-te per gli argomenti trattati, rela-tivi alla VC in genere e alle diffi-coltà e speranze che viviamo nel-la Chiesa locale. Una attenzioneparticolare ha avuto il program-ma di animazione coordinato dal-l’Usmi Diocesana e la proposta diavviare una Scuola di Preghierain Diocesi; questa iniziativa è unobiettivo che ci attrae molto; spe-riamo che lo Spirito ci conceda dipoterlo realizzare nel tempo, an-che se a piccoli passi.

Confermiamo la giornata di ri-tiro ogni due mesi (novembre,gennaio, marzo, maggio)

Il tema dei Ritiri di questo an-no accompagnerà quello del Con-vegno Diocesano per il 2011/12,(approssimativamente dovrebbeessere: educarci ad essere figli vi-vendo la paternità di Dio) favoren-done così l’approfondimento, l’a-pertura alla Parola di Dio e l’in-carnazione di essa nel nostroquotidiano.

Il primo Ritiro avrà luogo Do-menica 30 ottobre, dalle ore 9,30alle 13,00 invece che la 2a dome-nica di novembre.

Domenica 13 novembre infat-ti, la comunità delle suore diMonte Romano celebrerà solen-nemente i 75 anni di presenzanel paese e desidera la partecipa-zione delle suore della Diocesi.

Inoltre in quella occasione si av-vierà anche il tempo di prepara-zione alla Beatificazione dellagiovane Cecilia Eusepi. Sarà cer-tamente un tempo di grazia; il Pa-pa stesso, Benedetto XVI, in unaomelia del suo recente viaggio inGermania, ha ricordato che l’e-sempio dei Santi ci stimola a rende-re udibile e visibile la gloria di Dioe, in tal modo, a vivere in un mon-do in cui Dio è presente e rende lavita bella e ricca di significato.

Avendo in atto il ConvegnoDiocesano, gli altri appuntamentiUSMI saranno limitati alla- celebrazione della giornata dellaVC, il 2 febbraio 2012;

- celebrazione dei giubilei dellavita religiosa ai primi di giugno2012.

Appuntamento importante pertutte le Religiose è stato quello di

giovedì 6 ottobre, nella ChiesaCattedrale di Civitavecchia, inoccasione della apertura del Con-vegno diocesano su “Lasciarsieducare da Gesù Maestro pereducare i fratelli”.

L’attenzione della VR di que-sto anno è focalizzata sul temadel Convegno per cui sosteniamoquesta importante iniziativa diformazione spirituale con la no-stra partecipazione attiva nelleParrocchie e, soprattutto con lapreghiera incessante allo Spirito,non solo a livello personale, maanche comunitario.

La nostra preghiera, unita aquella delle nostre sorelle clau-strali, Benedettine e Passioniste,sarà il lievito che fa crescere erende buona la pasta per il panedi tutti.

*Delegata USMI diocesana

Edizione:luglio 2009. p. 235, cm 17x24,€ 15,00I libri dell’editore Istituto Bellune-se Ricerche S.Gli scaffali di ReligioneI libri di Santi e testimoni della fe-de

La cittadinanza è invitataa partecipare

USMI - Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia

Programma anno pastorale 2011-2012

MONTALTO DI CASTRO

3° Cammino Diocesanodelle Confraternite

e Misericordie

CIVITAVECCHIA Giovedì 6 ottobre

L’imput è stato già datoUna serata da altri tempi

ARCICONFRATERNITADEL GONFALONE

di Maria SS delle GrazieCIVITAVECCHIA

Sabato 22 ottobre 2011alle ore 18.00

presso la Chiesa della Stellain piazza Leandra

verrà presentato il libro di

GIUSEPPE REMO FANTOZZI

Padre Luigi FantozziIl Paladino dell’Immacolata

L’Autore, pronipote di P. Luigi,evidenzia le caratteristiche delgrande uomo definito di volta involta “Il Toscanaccio di Dio”, “Ilprete nelle caserme”, “Il cuore”,“Lo straniero ostinato”, “Lo stim-matino extra-large”.

Titolo quest’ultimo che ha de-finito meglio, assieme a “Il cava-liere dell’Immacolata”, l’intimaessenza del religioso, toscano ve-race e innovatore instancabile.

La sua vita viene narrata conprecisione e con ricchezza diinformazioni, anche mediantenumerose foto, che ricordano ilperiodo in cui è stato a Civita-vecchia.

Il relatoreDon Carlo Nanni

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e AVVENIREDOMENICA

16 OTTOBRE 2011 19

Si conclude oggi, la duegiorni a sostegno dellaChiesa che soffre, orga-nizzata nella parrocchia“SS. Giovanni Battista eLeonardo”, per testimo-niare alla comunità deifedeli, le difficoltà dellaChiesa in molte zone delmondo, in particolarequelle dove subisce lapersecuzione.

In tutte le Sante Messeodierne (ore 8,30, 9,30,11,00 e 18,30) un sacerdo-te porterà la sua persona-le testimonianza e si faràportavoce di quelle comu-nità che non sono liberedi vivere la propria fedein Cristo e hanno bisognodella nostra solidarietàconcreta.

Fin dalla fondazioneavvenuta nel 1947, “Aiutoalla Chiesa che Soffre” èrimasta l’unica organizza-zione al mondo che so-stiene la pastorale dellaChiesa, fornendo i mezziaffinché – nonostante lapersecuzione, le guerre ola povertà – essa possaannunciare il Vangelo.ACS lo fa sostenendo laformazione di seminaristie novizie, la costruzione

di chiese, seminari e con-venti, assegnando borsedi studio per sacerdoti esuore nelle UniversitàPontificie e finanziandoradio e tv d’ispirazionecattolica. Tra gli interven-ti più significativi anchequelli a sostegno dei mo-nasteri di clausura, dei sa-cerdoti della Chiesa chesoffre attraverso le Inten-zioni di Sante Messe, del-la pastorale familiare edella buona dottrina conla stampa e la diffusionedi bibbie e catechismi, so-prattutto nelle lingue lo-cali (oltre 150 traduzioniper la bibbia del fanciullo“Dio parla ai Suoi figli”).

ACS è sostenuta unica-mente da donazioni dipersone di buona volontà.Della raccolta-fondi si oc-cupano 17 Sedi Nazionali– quella italiana si trova aRoma, in Piazza San Cali-sto, 16 – che nel 2010hanno raccolto oltre 65milioni di euro, impiegatiper realizzare oltre 5.500progetti in 153 Paesi.

Per informazioni 066989.3911, oppurewww.acs-italia.org ewww.liberatraccia.org

La manifestazione giunta ormaialla sedicesima edizione, e che sisvolge quest’anno nei fine setti-mana dei mesi di ottobre e no-vembre, è divenuta un appunta-mento immancabile per gli ap-passionati di arte, cultura e ar-cheologia.

L’intento della manifestazioneè quello di valorizzare la città e isuoi numerosi aspetti artistici,architettonici e storici particolar-mente suggestivi, incentivando ilflusso turistico con eventi chesviluppino un turismo culturale.

Soltanto in occasione di que-sto ormai consolidato evento, dasedici anni, come un grande pal-coscenico Tarquinia apre il sipa-rio sullo splendore del suo retag-gio storico e culturale.

Cittadini e turisti (provenientiin gran parte dalle città e provin-ce limitrofe e soprattutto dallacapitale, oltre ai moltissimi stra-nieri) possono così ammirare,appunto come in un museo all’aperto,la bellezza e la maestosità delle vesti-gia etrusche e greco-romane, il fascinodi siti archeologici di epoca etrusca ealto medievale, l’imponenza di operedi fortificazione e difesa, l’incanto diangoli suggestivi della città.

In particolare si segnalano fino al30 ottobre le visite guidate, nei pome-riggi del venerdì e sabato e nella mat-tinata della domenica, alle tombe delBarone, degli Auguri e dei Tori, la Ne-

cropoli Scataglini e la Via dei Principi.Da non perdere questa mattina (ore9,30) la visita ai siti di Gravisca, dellacittà etrusca e della chiesa rupestre diSanta Restituta che sveleranno i lorotesori ai visitatori. Inoltre, eventi qua-li rassegne cine-musicali, concerti,mostre di arti visive, spettacoli teatra-li, presentazioni di libri e, all’internodel premio Tarquinia Cardarelli 2011,gli “Incontri con l’autore”, oltre a tan-te altre performance organizzate al-

l’interno degli spazi aperti alpubblico in questa occasione,sono tutti accuratamente sceltie selezionati in maniera da of-frire un’occasione ulteriore diconoscenza di forme espressiveche contribuiscono a potenzia-re la suggestione dei luoghi incui vengono allestiti.

Dalla prima edizione del1996 all’ultima dello scorso an-no, la manifestazione ha sem-pre raggiunto l’obiettivo di da-re una risposta concreta allaconoscenza e alla valorizzazio-ne di Tarquinia e del suo vastoterritorio, registrando ampiconsensi di pubblico e di criti-ca.

“Tarquinia a Porte Aperte”costituisce un prezioso appun-tamento per gli amanti dellacultura e dell’archeologia e unulteriore valido supporto per lavalorizzazione dell’immaginedella città, assurta, con l’iscri-

zione della Necropoli Etrusca nella Li-sta del World Heritage Committeedell’UNESCO, a patrimonio mondialedell’umanità.

Per ulteriori informazioni e pro-gramma completo è possibile chiama-re l’Ufficio Informazioni Turistichedel Comune di Tarquinia allo0766/849282, o visitare i siti:www.tarquinia.netwww.comune.tarquinia.vt.itwww.tarquiniaturismo.it

MAURA CECERE*

“Il Ponte-Centro di Solidarietà”,nasce a Civitavecchia nel 1978ad opera di volontari che si occu-pano di accogliere e sostenereadulti con problemi di dipenden-za.

In quest’esperienza sono staticoinvolti famiglie, parrocchie,scuole, luoghi d’incontro, aperti iprimi Centri d’Ascolto, organizza-ti Campi Estivi, convegni, Scuolaper Consulenti Familiari, ecc.

Nel tempo, ispirandoci a “Pro-getto Uomo” siamo diventati unacasa per la “Persona”: nel 1990inizia un’esperienza per adole-scenti e minori con problemicomportamentali legati alla di-pendenza e/o a rischio di devian-za di ambo i sessi, dai 14 ai 23anni; nel 1995 il Centro “Fami-glia-Adolescenti”, un servizio diconsulenze a psicoterapie; nel2000 “Coccinella” un percorsoper donne disagiate con figli mi-nori al seguito.

Una casa per tutti dove, par-tendo dalle capacità e dalle po-tenzialità della “Persona” la sipuò accompagnare affinché pos-sa tornare ad essere protagonistadi sé.

Una particolare attenzione as-sume, nei nostri programmi, il la-voro con le famiglie, affidato al

servizio di Coinvolgimento Fami-liare Parallelo che le accoglie,orienta e sostiene lungo tutto ilpercorso di riabilitazione dei pro-pri figli.

Lavorare con e per le famiglie,per noi significa rispondere aduna URGENZA EDUCATIVA chenon può essere più ignorata, poi-ché coinvolge tutti.

Siamo abituati, ormai da tem-po, ai richiami da parte dei me-dia, della politica, dalla Chiesa,di porre attenzione ai giovani, al-la necessità di attenzione nel for-nire loro tutti gli strumenti ne-cessari perché possano essereben “armati” per affrontare la vi-ta.

“L’urgenza” di cui parliamonon è altro che il prendere co-scienza della responsabilità cheabbiamo noi adulti, genitori, edu-catori, insegnanti, ecc.

Abbiamo la responsabilità di“sporcarci le mani”, sapendo chenon possiamo chiamarci fuori,che il mondo dei giovani non èun qualcosa da osservare da fuo-ri, con curiosità, con apprensio-ne, con occhio giudicante.

Dobbiamo vivere sentendocispinti a dare il nostro contributocon serietà, autorevolezza e coe-renza, non scimmiottando unruolo confuso, non si può e nonsi deve “essere amici” dei figli,

degli alunni, o nasconderci dietroun ruolo.

Dobbiamo promuovere sfidepositive.

Proprio perché è importanteincontrarsi su un terreno comu-ne, senza paura, senza confusio-ne di ruoli, quest’anno, l’ultimasettimana di luglio, abbiamo pro-posto ai genitori dei ragazzi ospitinella Comunità di Via Veneto aCivitavecchia, di vivere qualchegiorno facendo le stesse esperien-ze dei figli.

Abbiamo voluto chiamarequesto percorso “Genitori in Co-munità”, un‘esperienza nuovamai sperimentata prima negli al-tri Centri della FICT (Federazio-ne Italiana Comunità Terapeuti-che).

È stata per tutti noi e per tuttii partecipanti veramente una sfi-da.

Così mentre i figli si trovavanoa Barbiana, luogo dell’esperienzaeducativa di don Lorenzo Milani,per trascorrere momenti di lavo-ro e riflessione, un gruppo di ge-nitori ha “occupato” la Comunità.

Il gruppo per tre mattine si èincontrato con il nostro Presiden-te Don Egidio Smacchia, che liha coinvolti in momenti di rifles-sione sulla spiritualità, condivi-sione e il senso della nostra “filo-sofia”.

Noi operatori abbiamo vistogenitori lavorare, aiutare, con-frontare, ascoltare, consolare…tradurre in gesti una della frasidella Filosofia di “Progetto Uo-mo” …”dove altro se non nei no-stri punti comuni possiamo tro-vare un tale specchio…?”.

Una grande e magnifica veritàè emersa: genitori e figli, condivi-dendo esperienze, emozioni, dif-ficoltà si sono incontrati proprioin quei punti comuni, e, nelledifferenze hanno trovato motivodi pensiero e riflessione.

Tutti hanno necessità di sfidepositive, di guardare in alto enon accontentarsi di banali sod-disfazioni passeggere.

I giovani, i nostri figli, hannobisogno di vedere attraverso noila voglia di mettersi in discussio-ne, lanciare sfide, di non vergo-gnarsi a realizzare sogni, a perse-guire valori, credo, ecc.

Per i nostri ragazzi, sapere chei loro genitori per alcuni giornihanno provato il significato delvivere in Comunità, del prender-si la responsabilità del proprioagire, del confrontarsi con gli al-tri guardandosi negli occhi, delcondividere emozioni e pensieri,è stata una lezione di vita.

L’urgenza educativa chiede anoi adulti di incontrarsi con i gio-vani guardandosi negli occhi sen-

za avere paura.I genitori, su un quaderno

hanno lasciato messaggi, pensie-ri, scrive una mamma: “…la vitaè meravigliosa. Un dramma, co-me avere un figlio tossicodipen-dente, si è trasformato in unagrande opportunità, noi genitoriin Comunità stiamo vivendo i lo-ro stessi ritmi, piccole e grandidifficoltà, ma anche la gioia dellasolidarietà, della vicinanza tranoi…”.

Ed ancora: “…una settimananella stessa Comunità dove è miofiglio…accetto subito. Una “va-canza” speciale, tutti insieme adaffrontare le giornate con le sueregole: cucina, lavanderia, puli-zia, ascolto, confronto, condivi-sione, gruppi… per sentire, vive-re le stesse emozioni…e da sco-nosciuti di noi stessi e degli altridiventiamo un solo essere.”

*Responsabile CoinvolgimentoFamiliare Parallelo e Gruppi diAuto-Aiuto “Il Ponte Centro di

Solidarietà” Onlus

Il Ponte-Centro di Solidarietà

Nuove sfide…Emergenza educativa

XVI Edizione

Tarquinia a Porte Aperte:un museo nella città

TARQUINIA

Due giornateper la Chiesa che soffre

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CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregi

oneAVVENIRE

DOMENICA23 OTTOBRE 20114

Ha compiuto 40 anni il gemellag-gio tra Civitavecchia ed Ishino-maki, città portuale del Giapponerecentemente colpita da un deva-stante terremoto che ha causatomigliaia di vittime. Martedì 11 ot-tobre scorso, nella giornata chel’amministrazione comunale, so-stenuta dal contributo economicodella Fondazione Cassa di Rispar-mio di Civitavecchia, ha dedicatoa questo evento, una buona partedi tutta la cerimonia si è tenuta aiSanti Martiri Giapponesi. Nellabellissima chiesa, costruita nel1864 in onore di 27 francescanimartirizzati a Nagasaki il 5 feb-braio 1597, e interamente decora-ta dagli affreschi del pittore giap-ponese Lucas Hasegawa (è sua lamagnifica ed unica in Europa Ma-donna in Kimono) l’Ambasciatore

Giapponese in Italia, MasaharuKohno, affiancato da una serie dipersonalità tra cui il Consiglieredella legazione nipponica pressola Santa Sede e i vertici della Fon-dazione Italia-Giappone dell’Isti-tuto Giapponese di Cultura in Ita-lia, ha assistito in profondo racco-glimento ad una messa solenne of-ficiata dal vicario generale, monsi-gnor Rinaldo Copponi. Ed è rima-sto colpito dall’omelia fatta dadon Copponi: «Oggi qui, ci sonodue realtà che si ritrovano in unospirito di fraternità e di coopera-zione - ha detto il vicario del ve-scovo Luigi Marrucci – e nel cele-brare questo legame vogliamo an-che pregare per tutte le vittimedel terremoto dello scorso marzo».Kohno ha apprezzato in particola-re la preghiera dei fedeli, in italia-no e giapponese, letta nella messadai partecipanti al Corso di giap-ponese, una delle tante iniziativedi successo dell’attivissimo Comi-tato cittadino pro gemelli nipponi-ci. «La nostra città è molto occi-dentale – ha detto il sindaco Mo-scherini, a messa finita, salutandogli ospiti giapponesi – ma, nono-stante questo, da subito abbiamosentito la gravità della vostra di-sgrazia e abbiamo deciso di aiutar-vi con una partecipazione da partedi tutti, in particolare dei giovani,che mi ha commosso. E proprio igiovani dovranno conservare que-

sta amicizia frutto del nostro ge-mellaggio». Accompagnato da au-torità civili e militari, e dai gonfa-loni di Comune e Provincia, l’am-basciatore Khono è stato poi con-dotto dal presidente dell’AuthorityMonti a visitare il porto e, dai vo-lontari della Pro Loco, al sito ar-cheologico delle Terme di Traiano.Quindi è arrivato l’omaggio florea-le, accanto al sindaco, davanti allastatua di Hasekura Tsunenaga die-tro porta Livorno, per poi spostar-si alla Cittadella della musica aringraziare in modo speciale il Co-

mitato Pro Ishinomaki che tantoha lavorato dopo il terremoto.«Dopo questa mia visita qui, oggi– ha detto l’ambasciatore Khono –tra il porto di Civitavecchia e ilnostro porto nascerà un profondorapporto economico e commercia-le, desideriamo inoltre che tuttivoi festeggiate con noi i 400 anni(nel 2013) dalla prima partenza(nel 1613) alla volta di Roma diHasekura Tsunenaga. Vi saluto di-cendo che sono molto contento dipoter dire grazie a tutti gli amicigemelli civitavecchiesi per la soli-

darietà mostrata dopo la tragediadell’11 marzo scorso che ha spaz-zato migliaia di vite. Adesso nondimenticateci, però – ha conclusorivolgendosi ai ragazzi presenti,che hanno sventolato bandierinein segno di festa dopo che la ban-da Ponchielli ha eseguito l’innoitaliano e giapponese – dopo la di-sgrazia di 7 mesi fa, infatti, tantis-simi aiuti materiali ci sono arrivatiper iniziare la ricostruzione, ma ilvostro sostegno è stato fondamen-tale per agire e non perdersi d’ani-mo».

Giovedì 13 ottobre, nella chiesa concatte-drale di Tarquinia, si è tenuta la prima ve-glia missionaria organizzata dall’UfficioCentro Diocesano Missionario e presiedutadal Vescovo Mons. Luigi Marrucci. Il nume-ro dei partecipanti non era elevato ma laveglia davanti al Santissimo Sacramento èstata emozionante, grazie anche alla rifles-sione incisiva del Vescovo. Partendo dalVangelo (Mt 28,8-10;16-20) monsignor Mar-rucci ha messo in evidenza l’importanza delmandato di Cristo ai suoi discepoli: “non te-mete andate ad annunciare ai miei fratelliche vadano in Galilea e là mi vedranno”.L’annuncio che si fa testimonianza del Van-gelo del Risorto, unico grande bene da con-dividere e da portare agli altri. In questaprospettiva della testimonianza, tutto il Van-gelo, ovvero la buona novella della risurre-zione, si presenta come dono e impegno perciascuno, a vantaggio della Chiesa e delmondo intero. Questa testimonianza dell’E-vangelizzazione deve essere sostenuta daisacramenti e deve concretizzarsi nella soli-darietà verso le missioni, dove mancano ac-qua, cibo, medicinali…

L’occidente è debitore verso diverse ae-ree geografiche del mondo dove ha vendutoper anni le armi da guerra e adesso chequeste zone necessitano di tutto, la solida-rietà diventa un dovere e nel caso si chiuda-no gli occhi su queste situazioni, si commet-terebbe un grave peccato nei confronti deipopoli vittime del commercio iniquo degliarmamenti di provenienza occidentale. Nonpossiamo, noi cristiani, risolvere tutti i pro-blemi ma con il nostro modo di vivere sia-mo capaci di offrire un contributo; l’unica

condizione per una buona riuscita è quelladi aver fatto un vero incontro con Cristo, al-la stessa maniera degli apostoli. Nella sualettera Enciclica Evangeli Nuziandi, PapaPaolo VI evidenziava che l’annuncio e la so-lidarietà camminano di pari passo. AncheGesù Cristo, affermava il Vescovo, percor-reva tutta la Galilea insegnando, guarendo erisanando tutti. Anche oggi il nostro esseremissionari non deve mai dimenticare la me-todologia di Cristo quando percorriamo laGalilea dell’umanità. Solo così noi cristianipossiamo essere credibili ed essere veri co-struttori di pace andando incontro all’uma-nità portando l’annuncio a tutti, soprattuttocon la nostra vita e poi con la nostra solida-rietà materiale.

Ringraziamo il nostro Vescovo Diocesanomonsignor Luigi Marrucci della sua presen-za e della puntuale riflessione e cogliamol’occasione per invitare tutti i fedeli dellazona pastorale di Civitavecchia a partecipa-re alla seconda Veglia missionaria inprogramma giovedì 27 p.v., alle ore21,00, nella Cattedrale di San France-sco d’Assisi in Civitavecchia, semprepresieduta dal Vescovo.

U.C.D.M

CRISTINA CONTI

Quale miglior modo per ce-lebrare l’ottobre missiona-rio se non la partenza di uncappuccino missionario interra d’Africa.

Il 9 ottobre nella bellissi-ma cornice della Basilica ro-mana di San Lorenzo al Ve-rano è stato consegnato ilmandato missionario a fraAlessandro Di Blasio che loscorso 19 ottobre è partitomissionario per il Benin,dove lo aspettavano i con-fratelli della provincia delleMarche, i quali in venticin-que anni di presenza hannocreato tre case missionarieed altre istituzioni per lagioventù del luogo. A confe-rire il mandato padre FeliceCangelosi, vicario generaledell’Ordine dei Frati MinoriCappuccini.

Per tutti i parrocchianiche hanno voluto salutarloe ringraziarlo per l’anno di

apostolato presso la nostraparrocchia e per l’impegnodi cappellano presso il car-cere di Borgata Aurelia, so-no state organizzate duegiornate missionario il 15 e16 ottobre. Il 15 ottobre do-po l’adorazione eucaristicaabbiamo potuto ascoltaredalla voce di fra Luca Casa-licchio, responsabile del se-gretariato delle missionidella Provincia Romana, leopere che i frati cappuccinihanno e stanno realizzandonel Benin. Dopo la celebra-zione eucaristica in cui pa-dre Alessandro ha salutatotutta la comunità parroc-chiale e il parroco padreAntonio lo ha ringraziato anome di tutti noi, ci siamotrasferiti nella sala parroc-chiale dove è stato organiz-zato un ricco buffet con tan-to di gigantesca torta prepa-rata artigianalmente dalGruppo Missioni a nome ditutta la Comunità su cui ca-peggiava la dolce scritta incioccolato “CIAO ALE”.

Al termine della seratapadre Alessandro è stato ab-bracciato e salutato da tuttii convenuti, particolarmen-te commossi. La domenicamattina il neo missionarioha incontrato i bambini ed igiovani della parrocchia a

cui ha illustrato il messag-gio missionario con l’aiutodi padre Antonio e di fraLuca. Padre Alessandro havoluto riservare un salutoparticolare ai bambini cheper un anno ha seguito nelloro primo periodo di cate-chesi.

Per la Parrocchia di SanFelice cappuccino è certa-mente un bello e singolareottobre missionario.

Ciao Alessandro

CIVITAVECCHIA Nella splendida cornice della chiesa dei Santi Martiri Giapponesi, celebrato il 40° anniversario

Gemellaggio tra Civitavecchia ed Ishinomaki

AVVISO AI PARROCISi ricorda che il prossimo giovedì 27 ottobre, alle ore 10 presso ilMuseo Diocesano di Tarquinia, si terrà il primo incontro di pro-grammazione per il nuovo anno pastorale per i parroci.

Si prega di non mancare a questo importante appuntamento colVescovo Luigi.

CIVITAVECCHIA Parrocchia San Felice da Cantalice

L’abbraccio a Padre Alessandro Di Blasiomissionario in Benin

Giovedì prossimo in Cattedrale il secondoappuntamento presieduto dal Vescovo Luigi

Veglia missionarianel duomo di Tarquinia

P. Alessandro mentre pre-siede la celebrazione disaluto alla comunità par-rocchiale

A sinistra, iIVicario

Generalemons. Rinaldo

Copponidurante

l’omelia.A destra, la

cerimoniacivile nei

pressi delporto storico

Foto Col.AntonioDolgetta

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CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregi

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DOMENICA23 OTTOBRE 2011 5

ARTUR JEZIOREK*

Salire su una nave e condivide-re in tutto e per tutto la vita edil lavoro di quanti, per scelta oper necessità, traggono la lorofonte di sostentamento da unaattività professionale in mezzoal mare. Stiamo parlando deicappellani di bordo, cioè diquei sacerdoti che prestano illoro servizio pastorale verso imarittimi migranti e i passeg-geri di una nave da crociera,come prevede il Motu ProprioStella Maris del 31 gennaio1987. Con quest’incarico daparte della Chiesa, il cappella-no si imbarca come missiona-rio, e va a condividere in tuttoe per tutto la vita ed il lavorodi quanti, per scelta o per ne-cessità, traggono la loro fontedi sostentamento da una atti-vità professionale in mezzo al-le onde, lontano da terra e da-gli affetti più cari. Un “popoloinvisibile – ci spiega don Gia-como Martino, direttore del-l’Ufficio Nazionale per la pa-storale dei Marittimi della Fon-dazione Migrantes – che hauna residenza a terra solo percomodità ma che vive granparte dell’anno in mare”.

Sulle navi passeggeri il ser-vizio del cappellano di bordo èiniziato nei primi decenni delXX secolo come accompagna-mento dei migranti nelle Terredella America. Un tem-po nel quale molte navipartivano per lunghiviaggi con il loro caricoumano d’intere famigliee di tutto quello che es-se potevano portare viacon sé, per un viaggiospesso senza ritorno. Ilruolo dei cappellani dibordo era quello di ac-compagnare queste fa-miglie e spesso si fer-mavano con loro per al-cuni periodi nelle nuo-ve terre dove giungeva-no, per assisterli nei lo-ro primi inizi… poi ri-partivano per l’Italia,magari portando con sé

lettere o notizie delle famiglieemigrate ai parenti che eranorimasti in Italia, raccontando aquesti ultimi le storie e i desti-ni di tanti che erano partiti (al-l’epoca non c’erano telefoni ela posta era lenta!).

Le navi passeggeri – ci rac-conta don Artur Jeziorek, re-sponsabile dei cappellani dibordo dell’Apostolato del Mareitaliano – hanno esercitato perdecenni questo scopo di mezzodi trasporto a servizio dell’emi-grazione. Nei primi anni ’90 siè cominciato a pensare a unaespansione del mercato crocie-ristico anche in Europa, cosache in America era iniziata undecennio prima, e cosi si è ini-ziato a ricostruire una flotta dinavi da crociera, non più navidi bandiera (finanziate dalloStato) ma di Armatori privati,che hanno saputo raccogliere ilfavore di molti vacanzieri chehanno cominciato ad apprezza-re il nuovo modo di girare ilmondo..

E il cappellano? È diventatonon più cappellano dei migran-ti ma cappellano dei vacanzie-ri? Facile deduzione questa. In-fatti, tutti la pensano più o me-no cosi: che il cappellano dibordo sia come quel prete di-ventato famoso per la serie ditelefilm americani “Love Boat”che con aria piacente gira per isaloni, raccogliendo i pettego-

lezzi di passeggeri spensierati,le confessioni di chi ha segretida nascondere. “Non è questala figura del cappellano di bor-do…”, ci dice don Centurioni:da quando le navi passeggerisono navi vacanza, con la pos-sibilità di poter trasportare cir-ca 4000 passeggeri e oltre mil-le persone di equipaggio, sonodiventate delle “città galleg-gianti, lo stile di vita e di lavo-ro è cambiato radicalmente. Seda una parte le navi sono piùmoderne, dotate di qualchecomfort e l’ambiente di lavoropiù pulito e sicuro, dall’altraparte – ci racconta don Artur –i marittimi sono soggetti a rit-mi di lavoro molto intensi e fa-ticosi, in un meccanismo diprocedure e sistemi operativiche tende a ridurre i lavoratoria un numero, a forza/lavoro”.Di qui la lungimiranza e lasensibilità anche delle nuoveSocietà armatrici di pensare auna attività di welfare per l’e-quipaggio, e la disponibilitàdell’Apostolato del Mare di de-dicarsi al benessere dei nume-rosissimi equipaggi delle nuo-ve navi passeggeri, con “la sa-pienza del Vangelo” e con la“pedagogia” della Chiesa,“Maestra di Umanità“. E allorachi è il cappellano di bordo suqueste navi? Egli “non è princi-palmente l’accompagnatore dipasseggeri vacanzieri, ai quali

comunque non fa mancare lasua assistenza spirituale, masoprattutto il compagno di la-voro, il confidente prima e poiil pastore, la guida umana espirituale di un equipaggio chea parte il lavoro e la cabina ri-marrebbe altrimenti privo diun punto di riferimento, di ag-gregazione, di sostegno”.

“Ogni tanto faccio – raccon-ta don Jeziorek – qualche do-manda ai passeggeri che ven-gono alla messa a bordo e di-co: sapete quanti membri diequipaggio ci sono su questanave? La domanda li coglie disorpresa perché non ci hannomai pensato; azzardano una ri-sposta ed ecco 300? mi dico-no… 400? qualcun altro... E iorispondo a me stesso e a loro edico: 1068…!!! WOW!! Si mera-vigliano e sono convintissimiche non sarebbero mai arrivatia pensare a cosi tante persone.Infatti a parte qualcuno che glirifà la cabina e gli porta il piat-to al tavolo al ristorante, ancheper i passeggeri di una navecrociera i membri di equipag-gio sono invisibili... Che con-danna! A non essere contati aterra e a non essere contatinemmeno a bordo”.

A bordo – ci dice ancoradon Artur – il prete è “padre”di tutti, anche per i musulma-ni, hindu, etc. Don Artur insie-me a don Martino della Mi-grantes si augurano che altripreti siano disponibili a questaesperienza, anche per un tem-po della loro vita, un anno, odue, per dare uno slancio mis-sionario al loro ministero, perdare un contributo all’operaevangelizzatrice della Chiesaanche al di là del mero criterioterritoriale, per scoprire unmondo così invisibile, nel qua-le è importante portare la visi-bilità dell’amore credibile diDio.

Rimango alla vostra disposi-zione.

*Responsabile NazionaleCappellani di Bordo

[email protected]

Sabato 15 ottobre 2011 ad Anzio (RM), si èsvolta la solenne Cerimonia di Investitura deinuovi Cavalieri e Dame dell’O.E.S.S.G. a curadella Sezione Lazio, in collaborazione con laLuogotenenza per l’Italia Centrale.

La suggestiva cerimonia dell’Investitura haavuto luogo presso la Basilica di Santa Teresadel Bambin Gesù, preceduta Venerdì dalla tra-dizionale “Veglia d’Armi e Preghiera” celebratanella Cattedrale della Madonna delle Grazie edi Santa Maria Goretti in Nettuno.

Entrambe le cerimonie sono state presiedu-te da S.E. Rev.ma Mons. Franco CROCI, GranPriore della Luogotenenza per l’Italia Centrale,alla presenza del Cav. Gran Croce Dott. Save-rio PETRILLO, Luogotenente per l’Italia Cen-trale, del Comm. Gen. Dott. Stenio VECCHI,Preside della Sezione Lazio, di rappresentantidel Gran Magistero e Cavalieri e Dame di tuttele otto Delegazioni del Lazio.

Nel corso della celebrazione, la nostra Dele-gazione di Civitavecchia-Tarquinia si è arric-chita di nuovi Cavalieri appartenenti al nostroterritorio: Dott. Baldazzi Carlo di Cerveteri,Cap.GdF Dott. Catalani Claudio e Avv. Gu-gliuzza Giuseppe di Tarquinia, Cap.me. Dott.Stroppa Valerio di Civitavecchia. Giovani che,insieme ai loro famigliari, hanno vissuto mo-menti di commozione per la toccante e coin-volgente cerimonia ma, principalmente per laconsapevolezza, come Cavalieri dell’Ordine, diavere assunto l’impegno di testimonianza diFede, di pratica di vita cristiana esemplare e diimpegno caritativo.

I Cavalieri e Dame della Delegazione, con ilDelegato Comm. Col. Giovanni Spinelli, rinno-vano a tutti calorosi e cordiali auguri, soprat-tutto per una crescita spirituale e caritativa.

Il Delegato Comm. Col. Giovanni Spinelli

Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme - Delegazione di Civitavecchia-Tarquinia

Suggestiva cerimonia d’Investitura per i nuovi Cavalieri

TARQUINIA Semi di Pace International

IV Meeting Internazionaledel Servizio Aquiloni

Quelle di sabato 8 e domenica 9 ottobre sonostate due giornate davvero intense che hannovisto lo svolgimento del IV Meeting Internazio-nale del Servizio Aquiloni, presso la Sede Cen-trale di Semi di Pace a Tarquinia.

Il Meeting si è rivelato come un’occasioneimmancabile per condividere strategie di pro-mozione del SAD (Sostegno a distanza dei bam-bini) e per elaborare una programmazione co-mune di attività per i mesi a venire, nonché percreare un confronto costruttivo tra le esperienzedi ciascun Servizio Aquilone e gli esiti dei viaggisolidali effettuati.

Oltre alla significativa presenza di rappresen-tanti dei paesi limitrofi alla Cittadina di Tarqui-nia e di alcune città italiane, dove è operativo ilServizio Aquilone, la partecipazione al Meetingdi delegazioni provenienti da Cuba, dalla Spa-gna e dalla Romania, ha dato a questo appunta-mento un respiro internazionale.

Dopo la prima parte del convegno dedicataalle esperienze dei volontari che ormai da annisi trovano a crescere insieme all’Associazione,numerosi sono stati gli interventi in programmadedicati ai progetti internazionali attivi grazie alsostegno a distanza. Ciascun protagonista dell’e-vento ha apportato un contributo costruttivo almiglioramento di tutta la rete di lavoro e hasmosso gli animi di molti presenti.

Inoltre Padre Paolo, della Parrocchia di SanGregorio VII di Roma, ci ha offerto uno spuntodi riflessione importante sulla crisi valoriale espirituale che, da cristiani e non, stiamo viven-do in questa difficile fase generazionale. Un’oc-casione, oggi ormai rara, di fermarsi per un mo-mento ad ascoltare chi ci dice che la volontà dirimetterci in gioco, anche in un periodo di fortecrisi, non deve svanire.

Il rafforzamento del Progetto Luce attivo inBurundi e quello da realizzare in RepubblicaDemocratica del Congo è la sfida che abbiamoaccolto a fine meeting, con l’istituzione di unnuovo ambito del SAD per i bambini orfani delCongo accolti nella “Casa della Gioia” a Lumbi,dove sono presenti le Suore di San Paolo dellaCroce.

Altro impegno preso, il potenziamento delProgetto “Contigo Vamos” in Messico, per soste-nere tutti i 115 bambini presenti nella scuoladella Missione.

Per informazione sui progetti internazionali esulle adozioni a distanza rivolgersi a:

“Semi di Pace International” - Via Umberto I,40 – 01016 Tarquinia (VT) tel-fax 0766 842566 –www.semidipace.org - e-mail: [email protected]

L’invito dell’Apostolato del Mare ai sacerdotiper questa particolare opera evangelizzatrice della Chiesa

I cappellani itineranti: sui mari accanto al «popolo degli invisibili»

Rappresentanti della DelegazioneCivitavecchia-Tarquinia presenti

all’Investitura di AnzioFoto Col. Antonio Dolgetta

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DOMENICA30 OTTOBRE 20118

MONS. GIORGIO PICU*

Giovedì scorso, 27 novembre, durante l’incontro deiparroci della diocesi, tenuto nel suggestivo edificiodel Museo diocesano di Tarquinia, il Vescovo mons.Luigi Marrucci ha concretizzato il lavoro degli in-contri avvenuti nelle singole parrocchie con la deci-sione del tema centrale dell’attività pastorale: LaFamiglia.

A distanza di sole tre settimane dall’incontro del6 ottobre nella Cattedrale di Civitavecchia, con tuttii responsabili delle parrocchie e delle varie associa-zioni e movimenti ecclesiali e dopo la relazione didon Carlo Nanni sulla necessità del “Lasciarci edu-care per poter educare al Vangelo”, monsignor Mar-rucci ha esplicitato questa prima fase con la decisio-ne dell’argomento più sollecitato dai fedeli.

Infatti, prima della decisione sono state presenta-te in sintesi le relazioni delle singole parrocchie,delle associazioni e dei movimenti che si erano riu-nite e avevano inviato i loro contributi. Quasi in tut-te le relazioni appariva la famiglia come punto car-dine di ogni iniziativa pastorale, ma anche comerealtà sociale da aiutare, sorreggere e sostenere neldifficilissimo campo educativo.

A seguito dei tanti interventi dei parroci si èrafforzata l’idea di una varietà di interventi; la fami-glia al suo nascere – corsi prematrimoniali; famigliae procreazione – preparazione al Battesimo, Cresi-ma e Comunione; famiglia in difficoltà – centri d’a-scolto; famiglia e crisi famigliare – separazione, di-vorzio e sacramenti; quale pastorale?

Considerata la vastità del tema, i parroci sonostati incaricati, insieme ai propri fedeli, ad eviden-ziare le esigenze, le urgenze e soprattutto gli aiuti

concreti che possono costituire il fulcro di tutto ilfuturo anno pastorale. Sua Eccellenza desidera sape-re dai propri fedeli le loro esigenze e ascoltarli anco-ra una volta per organizzare poi, concretamente,tutta l’attività pastorale per il prossimo anno.

Avendo visto l’entusiasmo con il quale si è rispo-sto all’incontro già citato di tre settimane fa, si invi-tano tutti i fedeli a rinnovare la propria partecipa-zione, cogliendo questa seconda opportunità percoinvolgere anche altri nella nuova sollecitazionedel Vescovo. Una Parrocchia che affida il suo essereforza educativa alla maturità di fede dei suoi giova-ni e adulti laici è una comunità che allarga le pro-prie potenzialità; è una famiglia di famiglie; …unacomunità di credenti che intacca ogni ambito – del la-voro, della cultura, della vita amministrativa, del tem-po libero, della scuola, della stessa trasgressione e dellosballo”. (P. Triani Educare, impegno di tutti Roma2010)

Nessuno si deve sentire escluso, tutti siamo chia-mati a questa stupenda avventura pastoral-educati-va.

*Vicario Episcopale per la Pastorale

Il nostro Vescovo Luigi, assistentenazionale UNITALSI, presiederà laCelebrazione Eucaristica nella Par-rocchia romana dei Santi Marcelli-no e Pietro il prossimo sabato 5 no-vembre, alle ore 17.00 per riparareil gesto vandalico compiuto sabato16 ottobre durante la manifestazio-ne degli “indignati”.

Infatti nei giorni 14-16 ottobre sisarebbe dovuto svolgere a Roma ilpellegrinaggio dei “Bambini in mis-sione di pace” che da anni la Presi-denza Nazionale organizza, ma chefu rinviato alla primavera del 2012perché in concomitanza con quellemanifestazioni.

La nuova statua della Madonnaè già stata donata dal CEIS, ma l’U-

NITALSI, che si era fatta promotri-ce dell’iniziativa, vuole comunquepartecipare almeno con la preghie-ra per implorare su quella comu-nità parrocchiale, che ha subito ildanno della statua, ma soprattuttosui giovani l’aiuto della Vergine,perché anche nei momenti di diffi-coltà e di crisi, mai venga meno lasperanza cristiana e la fiducia in unDio Padre e Provvidente.

La Presidenza Nazionale UNI-TALSI invita tutti i suoi associati apartecipare; nell’impossibilità adessere presenti fisicamente, dalleloro case con la recita del Santo Ro-sario, offrano alla Vergine la loropreghiera di pentimento e di inter-cessione.

COMMEMORAZIONEDEI DEFUNTI

CIMITERO DI TARQUINIASanta MessaMartedì 1° novembre 2011 - ore 15.30

CIVITAVECCHIASante Messe

Mercoledì 2 novembre 2011Cimitero Nuovo (Padiglione F) – ore 10.30

Cimitero Vecchio (Cappella Guglielmi) – ore 15.30

Le celebrazioni saranno presiedutedal nostro Vescovo Mons. Luigi Marrucci

Confraternita di Santa Maria dell’Orazione e MorteTriduo di preghiera in suffragio dei defunti

Lunedì 31 ottobreOre 15.30 VIA CRUCIS presso il Cimitero nuovo di Via Braccianese Claudia.

Martedì 1° novembreOre 17.00 chiesa di Santa Maria Assunta – SANTO ROSARIO di San Michele Arcangelo.Ore 17.30 SANTA MESSA con rito delle intenzioni presieduta dal Cappellano della Confraternita.

Mercoledì 2 novembreOre 14.30 VIA CRUCIS presso il Cimitero vecchio di Via Tarquinia. A seguire, presso la Cappella Gu-

glielmi, Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Mons. Luigi Marrucci.

Tutti i fedeli sono invitati a partecipare

Il Priore della ConfraternitaGiacomo Catenacci

Il Comune di Tarquinia, Semi di Pace e il mondo del volontariato si mo-bilitano per aiutare la famiglia di Noemi Parmigiani, bambina di dieci an-ni affetta da una grave malattia. Unica speranza per la piccola è una tera-pia in fase di sperimentazione negli Stati Uniti. Terapia innovativa ma co-stosa per cui occorrono 380mila euro, risorse economiche non a disposi-zione dei genitori.

Il sindaco Mauro Mazzola e l’assessore ai Servizi Sociali Enrico Leoniinvitano quindi i cittadini tarquiniesi e non solo a dare il loro contributo,per raccogliere i fondi necessari a garantire il viaggio e le cure in Ameri-ca.

Per questo motivo Semi di Pace International ha aperto presso la Ban-ca della Tuscia Credito Cooperativo, agenzia di Tarquinia, il conto corren-te (IBAN – IT 10 S 07067 73290 000000020180) e presso Poste Italia-ne il conto corrente n. 11149010. La causale è “Insieme per Noemi”.

Ieri sera, inoltre, al palazzetto dello sport di Tarquinia le scuole di dan-za della città hanno organizzato uno spettacolo di solidarietà, per la rac-colta delle donazioni.

Per informazione rivolgersi a: “Semi di Pace International”Via Umberto I, 40 – 01016 Tarquinia (VT) – tel-fax 0766842566www.semidipace.org - e-mail: [email protected]

Vox popoli, vox Dei!

Una decisioneper tutti

Sarà il nostro Vescovo Luigi a presiederela celebrazione di riparazione

Una nuova statua della Madonnagià donata alla parrocchia romana

dei santi Marcellino e Pietro

La città di Tarquinia e Semi di Pace Internationalal fianco della piccola Noemi

S.E. Mons. Luigi Marrucci

Page 10: 10 2 OTTOBRE 2011 AVVENIRE DOMENICA Lazio sette egione ... · da qualsiasi forma di vanità e tanto più da ogni forma di schiavitù. La ... di ogni incontro e di ogni sguardo con

CIVITAVECCHIA-TARQUINIALazio setteregion

e AVVENIREDOMENICA

30 OTTOBRE 2011 9

Durante una filiale visita della Co-munità Mondo Nuovo al nostroamato Vescovo Mons. Luigi Mar-rucci, guardando insieme verso ilporto e le navi, e commentandocome anche la nostra umana vi-cenda non sia che un viaggio tratempeste e correnti, alla ricerca diun porto sicuro, anche iresti medievali della Roc-ca, impiantati sulle rovinedel porto romano e pro-spicienti il palazzo dellaCuria Vescovile, ci porta-rono a riflettere come an-che nell’animo dei nostriragazzi spesso sono cumu-li di rovine, intrichi di spi-ne e di dolori a soffocarela bellezza delle loro ani-me.

E fu proprio il paternostimolo del nostro Vesco-

vo a spingerci ad accettare una sfi-da apparentemente ardua: ridarecoi nostri ragazzi alla città di Civi-tavecchia questo patrimonio diinestimabile bellezza, e così cimettemmo all’opera.

Un letto d’aghi di pino attutivai passi nell’entrare tra i resti della

Rocca dove il tempo s’è fermato aguardare la decadenza nel corsodei secoli. Il lastricato romano ap-pariva preservato da vegetazioneaccumulata, come i rovi vigorosiavvolgevano resti di colonne e pa-

reti reticolate come a pro-teggerli dai venti di salse-dine e dalla mano del-l’uomo; sul muro di cintae sui resti delle torri, vi-gorosi mirti ed ulivi appa-rentemente tenevano in-sieme le pietre, squar-ciando inesorabilmente lastruttura con una miriadedi radici a monito dellanatura che si riprendeogni costruzione dell’uo-mo. I cinque ragazzi dellaComunità erano un pò

avviliti nell’iniziare un lavoro im-pervio, dove le spine aumentava-no l’attenzione in quel che si face-va ma, man mano che un muroveniva liberato dalla vegetazione ela storia affiorava nella fantasiadei tempi che furono, l’impegnos’alimentava nel vedere finito illavoro e rispettare ogni sasso vistocome patrimonio da preservare.

Intrighi di pervinche mantene-vano celato uno stemma papale el’amaranto faceva da barriera ascale che conducevano a dueenormi stanze con l’alte volte chemantenevano lo stesso fresco agliabitanti del passato. Stoppie, ramie rovi venivano ammucchiati nel-lo spazio centrale e ci davano lamisura dello stato d’incuria del si-to nascosto che è un vero peccato

che non ritorni in vita per dare ra-dici a questa gente di mare, affin-ché si ricordi di non costruire sop-piantando il passato.

Furono giorni di fatica, sudore,polvere, e a volte pareva che l’in-curia e la sporcizia di anni ed annisi depositasse sui volti dei nostriragazzi, non riuscendo però aspengere lo splendore dei loro sor-risi per la soddisfazione del lavorocompiuto.

Ora la Rocca si erge di nuovoall’ammirazione dei cittadini e deitanti turisti che arrivano al porto,i segni del tempo, dell’abbandono,delle devastazioni belliche trascesiin una nuova promessa di bellezzae di salvezza, come per i nostri ra-gazzi.

Dino

ROMINA MOSCONI

È stata inaugurata sabato scorso lachiesa di Sant’Antonio, in piazza Ar-mando Diaz a Tolfa, a seguito diun’importante opera di restyling, ef-fettuata dalla parrocchia guidata dadon Giovanni Demeterca, con il con-tributo volontario di tanti cittadini.

Il parroco di Tolfa quindi continuaa lavorare per ridonare ai tolfetani be-ni architettonici che migliorano il pae-se. Dopo aver riportato a nuova luce ilsantuario della Rocca, questa voltadon Giovanni, insieme a tanti tolfetaniinnamorati del loro paese, ha volutoriportare all’antico splendore la grazio-sa chiesetta intitolata a Sant’Antonio.Gli ingenti lavori di restyling dellastruttura sono terminati da poco e cosìil solerte parroco ha organizzato la ce-rimonia del taglio del nastro e dellabenedizione della chiesetta rinnovata.La cerimonia è avvenuta alla presenzadel primo cittadino di Tolfa, LuigiLandi, del vicesindaco Paolo Aloisi,dell’assessore Cristiano Dionisi e delladelegata Adriana Adriani, oltre a tan-tissimi cittadini intervenuti per l’occa-sione. Eccezionale l’opera di riqualifi-cazione: sia la facciata esterna dellachiesa che l’interno sono stati recupe-

rati con tinteggiature naturali e pietralocale (trachite), che hanno reso anco-ra più bella e accogliente la piccola estorica chiesa frequentata quotidiana-mente da decine di fedeli.

Il parroco durante la cerimonia diinaugurazione ha voluto ringraziaretutti coloro che hanno contribuito araggiungere la soma utile per chiuderei lavori, i volontari che hanno lavoratoal restauro, cioè Andrea Smacchia,Silvia di Silvestro, Sante Tomassetti,Carlo Marazzi, Giuseppe Funari eVincenzo Omicciolo, nonchè le signo-re e i Volontari della Protezione Civileche hanno collaborato all’allestimentofinale. Alla fine dell’inaugurazione lesignore hanno deliziato i palati deipartecipanti con un ricco buffet didolci e fiumi di eccellente cioccolatatolfetana.

Il sindaco Landi al termine dellamanifestazione ha sottolineato l’im-portanza e la capacità del volontariatoper la ristrutturazione della chiesa eha elogiato l’opera di don Giovanni edei volontari che hanno contribuito inogni modo riuscendo in breve tempoa portare a termine due importantiopere di restauro di due chiese, comequella della Rocca e quella di Sant’An-tonio.

Lo scorso 19 ottobre, la Chiesa ha festeggiato unodei suoi più grandi apostoli e missionari: San Paolodella Croce, fondatore dei Passionisti e delle Clau-strali Passioniste. La nostra Diocesi è grata al Si-gnore per il dono di questo suo infaticabile apostolo.Nella sua storia si legge, infatti, che è stato più voltea Civitavecchia, dove sbocciarono alcune importantivocazioni, tra cui quella di San Vincenzo MariaStrambi. A Tarquinia, poi, fondò nel 1769 un Ritiroper Passionisti e in seguito, nel 1771, il primo Mo-nastero delle Claustrali Passioniste.

Le notizie storiche che seguono, riguardanti inparticolare proprio la fondazione del primo mona-stero delle Passioniste a Tarquinia, sono tratte dallibro “Tarquinia: la città degli Etruschi, delle torri edelle chiese” di Padre Alberto Daga (14 marzo 1910– 1 ottobre 1974), originario di Tarquinia, missiona-rio francescano e storico.

In Tarquinia il testamento viventedi San Paolo della Croce

Il 3 maggio 1771, festa della Santa Croce, nel-la Cattedrale della nostra città era siglato persempre il testamento di un’alta spiritualità primainteramente vissuta e poi tramandata da San Pao-lo della Croce. In quel giorno prendevano il velomonacale undici gentili creature, già da tempo fi-glie spirituali di Paolo della Croce e poi deposita-rie viventi di una profonda devozione verso i do-lori di Cristo crocefisso e della sua SantissimaMadre Maria.

Aveva inizio l’istituto delle monache della Pas-sione dette comunemente Passioniste.

Tra tante cittadine d’Italia, che avevano accol-to con favore e devozione l’accesa predicazionedi San Paolo della Croce, la nostra fu la presceltadal santo per essere la culla della nuova congre-gazione religiosa femminile.

In quel periodo in Italia la vita religiosa veni-va rinfocolata dalle missioni popolari, alla cui ba-se era la rinnovata devozione al Cristo sofferente

sulla Croce.Su questo filone di spiritualità, subentrò qua-

si subito Paolo della Croce, che condusse nel se-gno della Passione di Cristo un rinnovamentospirituale sulla maggior parte della nostra Patria,ma particolarmente della nostra regione laziale enella vicina Toscana.

Lo spirito Passionista fece fiorire intorno allaCroce di Cristo, cioè ai dolori della Passione con-sumata sul Calvario, una devozione viva eprofonda, ed una schiera di anime generose se-guivano e predicavano il suo insegnamento.

Ebbene tra quelle anime sono quella di Paolodella Croce e delle figlie spirituali, cioè le mona-che Passioniste, che avendo compreso l’immen-sità dell’amore sofferente di Cristo, vogliono ge-nerosamente ricambiare con una immolazionemistica, facendo propria la causa del Cristo sof-ferente.

La fondazione del protomonastero delle Pas-sioniste in Tarquinia, era stato vagheggiato pertanti anni da San Paolo della Croce e questo suoprogetto veniva confidato e preparato secreta-mente nell’anima di una nostra concittadina,Faustina Gertrude Costantini, nata nel seno diuna famiglia cornetana, ma che da giovanissimaprese il velo nel monastero delle Benedettine diSanta Lucia.

Fu per tanti anni discepola di Paolo della Cro-ce, e nel claustro benedettino si preparava per lafondazione delle monache della Passione.

Il 16 aprile del 1771, essendo vacante la sedevescovile di Corneto, il vicario capitolare don Lo-renzo Paluzzi con proprio decreto faceva esecuti-vo il rescritto che autorizzava la nuova fondazio-ne. E madre Maria Crocefissa Costantini, con re-scritto del 4 marzo 1771, fu autorizzata dal papaClemente XIV ad uscire dal monastero di SantaLucia delle Benedettine e prender parte alla ve-stizione insieme alle altre dieci giovani. E quindiessere insieme fondatrice, superiora e maestradelle novizie.

Comunità «Mondo Nuovo»

Cinque giovani della Comunitàriportano a nuovo splendore

l’antica Rocca di Civitavecchia

TOLFA Con il contributo dei cittadini

Inaugurato il restauro della chiesadedicata a Sant’Antonio

L’angolo della storia

San Paolo della Croce:infaticabile apostolo nella nostra terra

Domenica scorsa, a causa di un errore, all’articolo sulle celebrazioni per l’anniversario del gemel-laggio tra Civitavecchia e la città giapponese di Ishinomaki non è apparso il nome dell’autrice, ladott.ssa Stefania Mangia.

Ce ne scusiamo con lei e con i lettori.