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12a Giornata dell’Economia

6 giugno 2014

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12^ Giornata dell’Economia

2 Camera di Commercio di Varese

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12a Giornata dell’Economia6 giugno 2014

RAPPORTO VARESE 2014L’economia reale dal punto di osservazione delle Camere di Commercio

ECOnOmiA ............................................................................................................................................................... 5

i numeri delle imprese ....................................................................................................................................... 6

La struttura produttiva ..................................................................................................................................... 9

il turismo .................................................................................................................................................................... 12

il commercio estero ............................................................................................................................................. 15

il credito ..................................................................................................................................................................... 18

La ricchezza prodotta ......................................................................................................................................... 21

il lavoro ....................................................................................................................................................................... 25

L’innovazione .......................................................................................................................................................... 29

i liberi professionisti ............................................................................................................................................ 33

malpensa ................................................................................................................................................................... 36

Expo 2015 .................................................................................................................................................................. 39

SOCiALE ..................................................................................................................................................................... 42

La popolazione ....................................................................................................................................................... 43

L’istruzione ............................................................................................................................................................... 50

Le pari opportunità ............................................................................................................................................. 54

L’ambiente ................................................................................................................................................................ 58

La cultura .................................................................................................................................................................... 62

ALLEGATi STATiSTiCi ......................................................................................................................................... 66

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12^ Giornata dell’Economia

4 Camera di Commercio di Varese

La presente pubblicazione è disponibile sul sito internet della Camera di Commercio di Varese all’indirizzo: www.va.camcom.it nella sezione Statistica alla voce Giornata dell’Economia.Ulteriori informazioni statistiche sono reperibili nella sezione Statistica alle voci Osserva, Osservatorio online sull’economia della provincia di Varese e SMAIL, Sistema di Monitoraggio Annuale Imprese e Lavoro.

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6 giugno 2014

5Camera di Commercio di Varese

ECOnOmiA

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

6 Camera di Commercio di Varese

i numeri delle impreseLe 62.607 imprese attive in provincia di Varese a fine 2013 costituiscono il 7,7% del totale delle attive lombarde e l’1,2% del totale delle attive italiane. Gli anni della crisi, emersa con l’esplosione della bolla finanziaria a fine 2008, hanno inciso sul tessuto imprenditoriale varesino: la quota raggiunta a fine 2013 riporta lo stock delle unità produttive operanti nel sistema imprenditoriale varesino ai valori del 2005-2006 ed evidenzia un gap produttivo rispetto ai livelli pre-crisi di oltre 3mila imprese (-5% rispetto al picco di massimo del 2008). L’analisi della dinamica imprenditoriale nell’ultimo anno rileva una variazione negativa del 2,03% rispetto al 31 dicembre 2012 che pone Varese al di sotto sia del dato nazionale (-1,03%), che di quello lombardo (-0,9%). Nel contesto regionale, la provincia di Varese (-2,03%) è superata da Como (-2,33%), Lodi (-2,17%), Sondrio (-2,09%) e Monza e Brianza (-2,04%), mentre tutte le altre provincie registrano una variazione tendenziale leggermente inferiore a quella varesina.I dati relativi alla natimortalità delle imprese confermano le difficoltà dell’ultimo anno: nel 2013 in provincia di Varese sono 4.616 le imprese cessate, ovvero che hanno terminato la propria attività. Una perdita che non è stata compensata dalle nuove nascite, che hanno toccato quota 4.499, determinando così un saldo negativo di 117 imprese, peggiore rispetto a quanto registrato nell’anno precedente (-66 unità). Il tasso di sviluppo del sistema imprenditoriale rimane dunque in campo negativo (-0,2%) e risulta in peggioramento rispetto al 2012 (-0,1%).

Andamento delle imprese attive in provincia di Varese

Fonte: Infocamere

La scomposizione settoriale evidenzia una contrazione del tessuto imprenditoriale nell’area manifatturiera (-2,9% imprese) e più modesta nei servizi (-0,3%). Risultano in forte difficoltà le costruzioni (-3,6%) e il commercio (-2,7%). All’interno del manifatturiero resistono alcuni comparti produttivi: il settore alimentare (+2,75), il comparto installazione e manutenzione (+5,6%) e costruzione di altri mezzi di trasporto (+2,2%). Quanto al terziario, sono in aumento le imprese che operano nell’ambito dei servizi finanziari (+4%), dei servizi alle imprese (+0,8%) e alle persone (sanità e assistenza sociale +1,8%, istruzione +2,4%, attività ludiche e ricreative +1,4%).

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6 giugno 2014

7Camera di Commercio di Varese

I dati di bilancio, relativi alle imprese con obbligo di deposito (società di capitale), confermano la problematicità della situazione economica: il valore della produzione si riduce da 33 miliardi di euro nel 2011 a 29 miliardi nel 2012. Nonostante le difficoltà evidenziate, la densità delle imprese risulta elevata in rapporto all’estensione del territorio: a fine 2013, in provincia di Varese sono presenti 52,2 imprese ogni chilometro quadrato (53,3 nel 2012), dato superiore alle 34,1 del valore regionale e alle 17,2 del valore nazionale. In particolare, nel territorio provinciale è forte la presenza d’imprese artigiane: 22.489 imprese che, seppure in sofferenza anche nell’ultimo anno (-2,4%), rappresentano il 36% della realtà imprenditoriale varesina, quota decisamente superiore al dato nazionale (27%) e lombardo (31%).

imprese attive al km2, 2013

Fonte: Infocamere

Rispetto al contesto regionale, Varese presenta una buona presenza d’imprese femminili (22,4%) e giovanili (10,5%), pur rimanendo al di sotto del dato medio nazionale, mentre l’incidenza di imprese straniere a Varese (9,1%) risulta più bassa del dato regionale (10,3%) ma supera il valore italiano (8,7%).Nell’ultimo anno, tuttavia, si registra una forte contrazione delle imprese giovanili varesine, al cui vertice ci sono persone con meno di 35 anni, che passano da oltre 7mila a 6.589 a dicembre 2013 (-6%). Seppur con una variazione più contenuta, risultano in diminuzione anche le aziende guidate da donne, che scendono a 14.044 (-1,5%). Le imprese straniere, quelle in cui la partecipazione di persone non nate in Italia è complessivamente superiore al 50%, in provincia di Varese sono 5.715 (-1,3% su base annuale), con una forte presenza nell’edilizia (2.577 imprese).

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

8 Camera di Commercio di Varese

imprese per tipologia confronto Varese-Lombardia-italia, 2013

Fonte: Infocamere

Riguardo alle forme giuridiche, i dati indicano un’importante diffusione d’imprese individuali (52,1%) e delle società di persone (22,6%), segno della forte presenza delle attività di piccole e medie dimensioni nel sistema economico locale, per quanto da tempo siano anche presenti nella provincia diverse aziende di grosse dimensioni e rilevanza internazionale. Nel 2013 si conferma la tendenza, già in atto da diversi anni, al progressivo diffondersi delle società di capitali, realtà aziendali più strutturate e con più strumenti per reagire alla crisi, che mostrano un incremento del +0,2%, raggiungendo il 23,3% del totale delle imprese attive. Le aziende che si confermano più vulnerabili di fronte alla crisi, invece, sono le ditte individuali (-3,4% nell’ultimo anno) e le società di persone (-1,7%).

imprese attive in provincia di Varese, 2013Imprese attive Valore assoluto Peso %

Società di capitali 14.575 23,3

Società di persone 14.140 22,6

Ditte individuali 32.613 52,1

Altre 1.279 2,0

Totale 62.607 100,0

Fonte: Infocamere

Infine, i dati sul tasso di sopravvivenza delle nuove imprese sono: su 100 imprese nate nel 2010, 80 erano ancora attive nel 2011 per scendere a 71 nel 2012 e 63 nel 2013. Questo vuol dire che ben 37 imprese su cento hanno chiuso entro i primi 3 anni di attività, dato in peggioramento rispetto alle start-up del 2009 (31 su 100 avevano chiuso entro il 2012).

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6 giugno 2014

9Camera di Commercio di Varese

La struttura produttivaIl sistema produttivo della provincia di Varese è costituito da 62.774 imprese attive1 che occupano 263.447 addetti (dati a marzo 2013). La maggior parte delle imprese si concentra nel terziario (commercio e servizi), circa 38.200 unità pari al 61% del totale. Si contano poi circa 22.800 imprese industriali (36% del totale), di cui 10.818 nell’industria in senso stretto e 12.009 nelle costruzioni. Si aggiungono inoltre 1.750 imprese agricole, pari al 3% del totale.Il peso dei diversi settori nel sistema economico cambia però notevolmente quando si osservano i dati sull’occupazione. Grazie alla maggiore dimensione media delle imprese industriali, aumenta significativamente la quota di tale settore: insieme alle costruzioni essa concentra tuttora, nonostante le perdite dovute alla crisi, quasi 124mila addetti, cioè il 47% del totale provinciale (di cui 99.289 nell’industria in senso stretto e 24.406 nelle costruzioni). L’occupazione nel terziario arriva al 52% del totale (oltre 90mila nei servizi e 46.654 nel commercio), mentre la quota dell’agricoltura supera appena l’1% (poco più di 3mila unità).

Ripartizione per settore delle imprese e degli addetti, marzo 2013

Fonte: Camera di Commercio di Varese – SMAIL

Gli effetti della recessione internazionale del 2009 e delle difficoltà dell’economia degli ultimi anni sono evidenti nel confronto tra i dati del pre-crisi (2007) e la situazione attuale: complessivamente il sistema produttivo varesino ha perso oltre 17mila addetti (-6,2%).Le perdite più consistenti si registrano nel settore industriale. Il manifatturiero ha perso il 13,8% degli addetti (-15.464 addetti), le costruzioni mostrano un regresso del 15,7% e la sola eccezione è rappresentata dalle Public Utilities che registrano un incremento occupazionale del 3,2%. Nel manifatturiero tutti i comparti presentano segno negativo, passando dal dato peggiore registrato dal tessile-abbigliamento-cuoio (-26,8%) al migliore, ma sempre in campo negativo, dei mezzi di trasporto (-1%) sostenuto dall’industria aerospaziale e dalle aziende maggiormente export oriented.

1 - Si ricorda che il campo d’osservazione di SMAIL è rappresentato dalle imprese iscritte alla Camera di Commercio di Varese al 31 dicembre dell’anno di riferimento: sono quindi incluse le imprese private, mentre sono escluse la Pubblica Amministrazione, le istituzioni pubbliche o private senza obbligo di iscrizione alla Camera di Commercio e le attività libero professionali non costituite in forma di im-presa. Si ricorda che tra le “imprese attive in provincia” sono considerate anche quelle con sede esterna ma con unità locali in provincia di Varese.

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

10 Camera di Commercio di Varese

Il generale processo di terziarizzazione dell’economia che coinvolge tutte le economie avanzate è evidente anche nei numeri della struttura economica e produttiva varesina. A fronte di un arretramento dell’industria, il terziario cresce anche a livello locale. I servizi mostrano una crescita occupazionale del 4,6% nei sei anni considerati (quasi 4mila addetti in più) e, nel dettaglio, si registrano performance particolarmente positive nell’istruzione, sanità e assistenza (+18%), negli alloggi e ristorazione (+13,3%) e nei servizi avanzati alle imprese (+8,4%). Tale crescita, tuttavia, ha compensato solo parzialmente le perdite legate alla crisi internazionale, crisi che, peraltro, si è progressivamente estesa anche ai consumi, con ripercussioni sull’occupazione nel commercio. Anche a Varese il bilancio occupazionale è negativo, con una perdita di oltre 1.300 addetti (-2,7%) rispetto al dato pre-crisi.

Variazione 2007-2013* delle unità locali e degli addetti nei principali settori economici (%)

Fonte: Camera di Commercio di Varese – SMAIL. *Dati a marzo 2013

L’impatto della crisi è stato decisamente più consistente sulle imprese artigiane piuttosto che su quelle di dimensioni maggiori. Le imprese artigiane, infatti, hanno perso complessivamente circa 8.900 addetti mentre le non artigiane circa 8.400 ma, considerando che il peso dell’occupazione nell’artigianato è notevolmente più contenuto rispetto alle non artigiane (19% vs. 81%) ben si capisce la portata delle ripercussioni occupazionali nel mondo dell’artigianato.

Fatto 100 il valore degli addetti nelle imprese artigiane nel 2007, il numero si è progressivamente ridotto agli attuali 85, con una perdita del 15%. L’analoga analisi per le imprese non artigiane evidenzia un valore attuale pari a 96, con una perdita di addetti pari al 4%.

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6 giugno 2014

11Camera di Commercio di Varese

Per il periodo 2009-2012, sono disponibili i dati regionali ed è possibile effettuare un confronto tra province. Analizzando i dati lombardi si scopre che la crisi, nel periodo esaminato, ha colpito duramente proprio la fascia alpina e prealpina della nostra regione. Varese segna così il peggior decremento degli addetti nel quadriennio (-2,4%), seguita a breve distanza da Sondrio (-2,4%), Lecco (-2,2%), Como (-2,1%) e Monza Brianza (-2%). Il dettaglio della variazione dell’ultimo anno (2012) conferma le tendenze già emerse: Varese presenta una variazione negativa più accentuata rispetto alla media lombarda (-0,9% vs. -0,3%) collocandosi nella parte bassa della classifica delle province lombarde, superando la provincia di Sondrio (-1,9%), Mantova (-1,3%) e allineandosi a Bergamo e Brescia.

Variazione degli addetti delle imprese artigiane e non artigiane (2007=100)*

Fonte: Camera di Commercio di Varese – SMAIL. *Dati a marzo 2013

Addetti: variazione % dicembre 2012/2011 per provincia e settore TOTALE AGRICOLTURA INDUSTRIA COSTRUZIONI COMMERCIO ALTRI SERVIZI

Varese -0,9 0,0 -1,9 -4,1 -0,4 0,8

Bergamo -0,9 -2,9 -1,2 -4,9 -0,5 1,2

Brescia -0,9 0,3 -1,6 -6,1 -0,3 1,4

Como -0,8 1,1 -1,9 -3,5 -0,2 1,0

Cremona -0,2 -0,5 -0,5 -5,0 0,8 1,3

Lecco -0,8 2,5 -1,8 -3,1 0,4 0,6

Lodi -0,6 2,4 -2,3 -5,5 -1,2 2,0

Mantova -1,3 -1,2 -2,2 -3,1 -1,0 0,3

Milano 0,6 -0,3 -1,5 -0,8 0,6 1,6

Monza-Brianza -0,6 0,4 -1,2 -5,0 -0,4 1,3

Pavia -0,7 1,0 -2,2 -4,0 -0,5 1,2

Sondrio -1,9 0,0 -2,5 -6,5 -1,7 -0,3

Lombardia -0,3 -0,2 -1,6 -3,6 0,0 1,4

Fonte: Camera di Commercio di Varese – SMAIL

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

12 Camera di Commercio di Varese

il turismoNegli ultimi dieci anni il numero di turisti in provincia di Varese è raddoppiato, passando da 539.206 del 2004 a 1.071.224 nel 2013. A sostenere questo trend sono soprattutto gli stranieri che, ormai da tempo, hanno superato i turisti italiani, mostrando una maggiore dinamicità anche negli ultimi anni di crisi economica quando il turismo italiano, invece, ha subito un rallentamento. Complessivamente il tasso medio di crescita registrato dagli stranieri nell’ultimo decennio supera il 10,7% mentre i turisti italiani si fermano al 5,5%, con una variazione di segno negativo nell’ultimo anno (-4,2%).Gli stranieri che più apprezzano il territorio varesino sono i tedeschi con circa 64,5mila arrivi nel 2013 (11% degli stranieri) e, in crescita, gli statunitensi (quasi 60mila). I turisti cinesi scalano ancora la classifica e sono ormai al terzo posto con più di 44mila turisti che hanno visitato la provincia di Varese nell’ultimo anno, superando francesi (40,6mila), svizzeri (32,3mila), inglesi (28mila) e olandesi (quasi 27mila). Se confrontiamo la classifica e i dati per provenienza del 2013 con quelli di dieci anni prima, risulta di assoluto rilievo la crescita del numero di turisti cinesi, passati dal 22° posto (2.340 arrivi) al 3° (oltre 44mila), di quelli provenienti dalla Corea del Sud (da meno di mille a oltre 11mila) e dei Giapponesi che hanno raggiunto l’8° posto nell’ultimo anno (da 3,7mila a quasi 20mila). Rimanendo nei confini europei, sono in forte crescita i Paesi dell’Est, Russia in primis che raggiunge il 9° posto, appena sotto 20mila turisti.

Arrivi di turisti in provincia di Varese

Fonte: Istat – Provincia di Varese, dati provvisori per il 2013

Parallelamente all’aumento degli arrivi, cresce anche il numero delle presenze, ovvero il numero di giornate trascorse dai turisti nel nostro territorio, è in tendenziale aumento e nel 2013 superano quota 1milione 862mila, registrando un incremento medio nel decennio del 6,1% (+8,9% le presenze di stranieri e +3,3% quelle di italiani). Tuttavia, nella dinamica delle presenze si nota un rallentamento nel ritmo di crescita negli anni della crisi del 2008-2009 e una riduzione nel 2013: a causa del budget ridotto dalle difficoltà economiche, in molti casi i turisti, soprattutto italiani, hanno dovuto limitare il periodo di ferie riducendo appunto le presenze. Questa tendenza generale, è andata a comprimere il dato, di per sé già basso, della permanenza media dei turisti nella nostra provincia. Se all’inizio del decennio, infatti un turista si fermava in media 2,04 giorni nella nostra provincia, nel 2013 un turista soggiorna

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6 giugno 2014

13Camera di Commercio di Varese

mediamente solo 1,74 giorni. Rispetto ad altre realtà lombarde e italiane, la permanenza media a Varese risulta decisamente inferiore (2,5 Lombardia e 3,7 Italia dati 2012), poiché la realtà turistica varesina presenta un turismo

congressuale e legato a eventi sportivi, maggiormente di passaggio piuttosto che stanziale.

Presenze di turisti in provincia di Varese

Fonte: Istat – Provincia di Varese, dati provvisori per il 2013

Un ulteriore dato rilevato da Banca d’Italia ci fornisce un’idea della spesa complessiva dei viaggiatori internazionali: nel 2013 gli stranieri hanno speso un totale di 455 milioni di euro sul territorio varesino. La spesa dei viaggiatori varesini all’estero, tuttavia, risulta più elevata (759 milioni di euro) generando così un saldo negativo nella spesa per turismo internazionale pari a 304 milioni di euro. Va precisato che questi dati includono non solo le spese del turista straniero che visita e pernotta nella nostra provincia, ma anche l’ammontare speso dagli svizzeri che vivono in prossimità del confine e che abitualmente fanno la spesa in provincia di Varese; allo stesso modo il dato di spesa dei varesini all’estero include le spese dei varesini e dei frontalieri in territorio svizzero non legate a motivi di turismo.

L’offerta ricettiva provinciale è andata incontro alle esigenze di un flusso turistico in tendenziale crescita, con un ampliamento e una diversificazione delle strutture presenti nel territorio. Dal 2007 al 2013, il numero di posti letto è cresciuto da poco meno di 19mila a oltre 23mila, con un peso pari al 57,3% per i posti letto offerti dagli alberghi e il restante 42,7% dagli esercizi complementari. A livello di numero di esercizi sono i complementari ad essere cresciuti maggiormente (da 175 nel 2007 a 284 nel 2013) con un minor impatto, tuttavia, in termini di posti letto, trattandosi per lo più di esercizi di piccole dimensioni e di Bed and Breakfast.

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

14 Camera di Commercio di Varese

Strutture ricettive in provincia di Varese. numero di esercizi e di posti letto

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Esercizi alberghieri 169 173 178 171 175 167 164

Esercizi complementari* 175 214 241 244 246 256 284

Totale esercizi 344 387 419 415 421 423 448

Posti letto es. alberghieri 10.406 10.818 11.230 11.579 13.116 12.915 13.185

Posti letto es. complementari* 8.556 8.675 8.833 8.893 9.037 9.902 9.824

Totale posti letto 18.962 19.493 20.063 20.472 22.153 22.817 23.009Fonte: Istat – Provincia di Varese, dati provvisori per 2013. * Sono inclusi i Bed and Breakfast.

Gli alberghi, invece, hanno incrementato il numero di posti letto (da circa 10.400 a più di 13mila) come conseguenza di un ampliamento delle dimensioni medie degli alberghi.Le strutture ricettive presenti sul territorio rispondono a diverse tipologie di turismo: tra gli alberghi sono i 4 stelle, adatti anche ad un turismo business, a prevalere, offrendo ben il 59% dei posti letto alberghieri, seguiti dai 3 stelle (28%), idonei ad un turismo familiare ed in crescita, mentre tra gli esercizi complementari la stragrande maggioranza dei posti letto è offerto dai campeggi (76%), che attraggono i turisti più giovani, seguiti da alloggi in affitto (10%) e Bed and Breakfast (9%) in forte espansione (lo scorso anno coprivano il 7,4% dei posti).La costante crescita dei turisti e il rafforzamento delle strutture ricettive hanno avuto effetti positivi sull’occupazione nel settore. Il turistico-alberghiero è uno dei comparti che a Varese risulta maggiormente in espansione. Anche negli anni più difficili per altri comparti produttivi, gli addetti nei servizi di alloggio e ristorazione sono aumentati: a fine 2007 erano poco più di 16mila mentre a marzo 2013 si contano 18.249 addetti, con un incremento del 13% in poco più di sei anni (tasso di crescita medio annuale 2,1%). I primi dati relativi al 2013 (marzo), tuttavia, evidenziano un calo degli addetti del settore con una variazione negativa del 2,4% rispetto al dato di dicembre 2012 e del 3,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

Addetti nel settore turistico-alberghiero, provincia di Varese, serie storicaAnno Addetti Var. % anno prec.

2007 16.111 _

2008 16.189 0,5

2009 16.885 4,3

2010 17.427 3,2

2011 18.438 5,8

2012 18.699 1,4

2013 * 18.249 -2,4

Fonte: Camera di Commercio di Varese - SMAIL

*dati a marzo

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6 giugno 2014

15Camera di Commercio di Varese

il commercio esteroI dati complessivi sull’export 2013 evidenziano per la provincia di Varese una sostanziale tenuta dei livelli da record conquistati l’anno precedente. Tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2013 le imprese varesine hanno infatti venduto beni e servizi all’estero per un valore complessivo di 9.846.144.216 euro, vicinissimo ai 9.962.043.483 euro fatti registrare nel 2012. Una situazione stazionaria, in linea con il dato italiano (-0,08%) e lombardo (-0,05%). Quanto all’import, le cifre per la provincia di Varese registrano un calo più accentuato e s’attestano a 5.555.101.288 euro (-5,7%). La bilancia commerciale è quindi ampiamente positiva per 4 miliardi e 291 milioni di euro. Tornando al Sistema Varese i valori di export collocano la nostra provincia al 9° posto nella graduatoria nazionale con il 2,5% del valore esportato nel mondo dall’Italia. Il primo prodotto venduto è rappresentato dai beni appartenenti all’insieme degli “aeromobili e veicoli spaziali” che pesano per il 18% sul totale dei beni esportati da Varese e che ha fatto segnare un +7,8% rispetto al 2012, seguono “gli articoli in materie

plastiche” e “altre macchine per impieghi speciali”.

Andamento delle importazioni e delle esportazioni in provincia di Varese (2000-2013* in milioni di euro)

Fonte: Istat * dati provvisori

Tra i settori, dunque, molto positiva la performance dei mezzi di trasporto, che si confermano il comparto con il maggior appeal sui mercati internazionali con oltre 2miliardi e 131 milioni di euro (+5,7%). Bene anche la plastica (+5,2% con 870 milioni di euro), il tessile-abbigliamento (+1,9% con 885 milioni di euro) e la chimica (+2,5% con 839 milioni di euro). Gli altri settori arretrano, in particolare la meccanica: apparecchi elettrici ed elettronici (-8%), fabbricazione di macchinari (-5,6%) e prodotti in metallo (-4%).La percentuale di export di produzioni specializzate e high-tech, secondo la tassonomia di Pavitt che riclassifica i prodotti in base al contenuto tecnologico, colloca la nostra provincia al 60,5%, al di sopra della media lombarda (46,1%) e nazionale (42%). A conferma dell’importanza delle esportazioni per la provincia di Varese, si evidenzia come il 42% del fatturato delle industrie del manifatturiero del territorio provenga dalla vendita di beni all’estero (Indagine congiunturale Unioncamere 2013).

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

16 Camera di Commercio di Varese

Composizione % delle esportazioni, provincia di Varese, 2013 (dati provvisori)

Fonte: Istat

Esportazioni della provincia di Varese per area geografica – 2013 (dati provvisori)

AREE GEOGRAFICHE Valori in milioni di euro Composizione % Var. % sull’anno precedente

UE 27 4.821.602.954 49,0 -2,1

EU non UE 1.472.139.844 15,0 -2,7

AFRICA sett 291.175.803 3,0 -27,5

AFRICA altri 181.916.995 1,8 3,4

AMERICA sett 603.290.157 6,1 2,7

AMERICA lat 477.443.929 4,8 20,7

MEDIO ORIENTE 499.995.423 5,1 -31,1

ASIA centrale 129.317.361 1,3 -9,3

ASIA orientale 1.211.029.567 12,3 26,6

OCEANIA e altro 158.232.183 1,6 41,1

Totale complessivo 9.846.144.216 100,00 -1,2

Fonte: Istat

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6 giugno 2014

17Camera di Commercio di Varese

Peso % delle esportazioni della provincia di Varese per area geografica Confronto 2000*–2013 (dati provvisori)

Fonte: Istat * La serie storica dei Paesi UE 27 e EU non UE è stata ricostruita anche per il 2000, il confronto è pertanto omogeneo.

Di particolare interesse la redistribuzione geografica in atto, con il calo d’importanza per l’area dell’Unione Europea a fronte di una forte crescita di altri mercati. La Germania resta primo partner commerciale di Varese con 1 miliardo e 142 milioni di export, il suo peso relativo è leggermente sceso dal 11,9% all’11,6%; la Francia poi si colloca al secondo posto, confermandosi su una cifra attorno al miliardo di euro, mentre la Svizzera è terza, sebbene in calo. Il dato più interessante, però, è l’accentuata crescita delle esportazioni verso la Russia (+55%) e la Cina (+12,5%), mercati sui quali i prodotti varesini sono di anno in anno maggiormente apprezzati e che si collocano sempre più in alto in una classifica dei paesi partner dove gli Stati Uniti sono al quarto posto con 541 milioni di euro. Prosegue dunque la strategia di differenziazione dei mercati di sbocco messa in atto dalle imprese varesine e avviata con l’esplodere della crisi dei consumi interniInoltre, la forte vocazione all’export che caratterizza l’economia locale, emerge in modo evidente anche dall’osservazione di alcuni indicatori. Il tasso di copertura (rapporto tra esportazioni e importazioni) evidenzia che, nel 2013, per ogni 100 euro importati a Varese ne vengono esportati 177, in aumento rispetto allo scorso anno (171), valore superiore al dato regionale (97) e nazionale (109). Il grado di apertura (rapporto tra la somma import-export e il valore aggiunto), che misura in generale la capacità di operare sui mercati internazionali, nel 2013 a Varese è pari a 71,5%, valore più basso del dato regionale (74,2%), ma ben superiore a quello nazionale (55%). Anche l’indice di propensione all’export (esportazioni sul valore aggiunto) pari a 45%, colloca la nostra provincia al di sopra della media regionale 36% e nazionale 27,9%.

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

18 Camera di Commercio di Varese

il creditoGli ultimi dati sulla struttura della rete bancaria mostrano, per la provincia di Varese, un numero di sportelli in diminuzione dai 494 del 2008 ai 444 del 2013; tale decremento è sintomo di un processo di concentrazione e ristrutturazione del settore che, a livello di numero di dipendenti, ha complessivamente registrato nel quinquennio considerato, un decremento (-4,5%) frutto dell’aumento dell’occupazione negli istituti di maggiori dimensioni (+21,3%) e della diminuzione in quelli medi e piccoli (-48,5%), mentre si evidenzia una dinamica di segno opposto nelle banche piccolissime (+14,7%). A Varese, in rapporto alla popolazione vi sono 5,1 sportelli ogni 10.000 abitanti, mentre sono 96 su un totale di 141, i comuni serviti da banche. Rispetto alle imprese attive, la provincia di Varese ha 7,1 sportelli ogni 1.000 imprese, in linea con la media regionale, pari a 7,6 e superiore al dato nazionale di 6,1. Per completare i dati di struttura si evidenzia che in media, a fine 2013, ogni famiglia residente in provincia e circa il 68% delle aziende hanno attivato un servizio di home e corporate banking. A Varese gli ATM sono 531 (Automated Teller Machine, ovvero, gli sportelli automatici solitamente situati nei pressi delle banche), mentre i POS raggiungono quota 24mila.

Sportelli bancari 2001-2013, provincia di Varese

Fonte: elaborazione della Camera di Commercio di Varese su dati Banca d’Italia

Riguardo ai depositi2 per localizzazione della clientela, ovvero rilevati in base alla residenza della clientela, nel 2013 si è raggiunta in provincia di Varese, la cifra di 17.188 milioni di euro - compresi i depositi effettuati presso la Cassa depositi e prestiti - e si registra, rispetto al 2012, un incremento del 1,3%; nello stesso periodo in Lombardia i risparmi crescono dell’2,7% e in Italia del 2,8%.

2 - I depositi comprendono: depositi a risparmio liberi e vincolati, buoni fruttiferi, certificati di deposito, conti correnti liberi e vincolati, ecc.

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6 giugno 2014

19Camera di Commercio di Varese

Depositi per localizzazione della clientela 2001-2013, provincia di Varese(valori in milioni di euro)

Fonte: elaborazione della Camera di Commercio di Varese su dati Banca d’Italia * compresi i depositi effettuati presso la Cassa depositi e prestiti

Gli impieghi bancari3 per localizzazione della clientela rappresentano i finanziamenti concessi dalle banche a soggetti non bancari. A fine 2013 il volume degli impieghi ha raggiunto il valore di 20.770 milioni di euro. Il credit crunch è ancora in atto e in Italia prosegue la fase di contrazione del credito che non sembra attenuarsi, ovvero 600 milioni in meno rispetto alla fine del 2012 (-2,8% a Varese, -4,7% in Lombardia e -3,8% a livello nazionale) e 1 miliardo in meno rispetto a due anni prima (Varese -4,7%). Di questi quasi 21 miliardi, 8 sono destinati alle imprese che hanno registrato un decremento del -0,6% rispetto al 2012 e del -7,5% rispetto a due anni prima.

In altri termini, negli ultimi due anni, il prestito bancario nei confronti del sistema imprenditoriale ha subito una contrazione maggiore di quella sopportata dagli altri richiedenti di linee di credito (famiglie e altri soggetti) anche se nel 2013 c’è stato un miglioramento della situazione.

3 - Gli impieghi (al netto degli interessi e delle operazioni pronti contro termine) comprendono: rischio di portafoglio, scoperti di conto corrente, finanziamenti per anticipi, mutui, anticipazioni non regolate in conto corrente, riporti, sovvenzioni diverse non regolate in conto corrente, prestiti su pegno, prestiti contro cessioni di stipendio, cessioni di credito, impieghi con fondi di terzi in amministrazione, altri investimenti finanziari, sofferenze, effetti insoluti e protestati.

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

20 Camera di Commercio di Varese

impieghi per localizzazione della clientela 2001-2013, provincia di Varese(valori in milioni di euro)

Fonte: elaborazione della Camera di Commercio di Varese su dati Banca d’Italia * compresi i depositi effettuati presso la Cassa depositi e prestiti

Per completezza d’analisi, affianchiamo al dato degli impieghi quello delle “sofferenze”4, quota parte degli stessi impieghi che corrispondono ai crediti di incerto realizzo o quantomeno recuperabili in tempi lunghi. L’andamento nel tempo delle sofferenze lorde, evidenzia un sensibile aumento a partire dal 2009 e mostra, anche nell’ultimo anno, un incremento del +15,2%. Anche l’indicatore che misura l’incidenza degli stati d’insolvenza sul totale dei prestiti, sofferenze su impieghi, è in continuo peggioramento, pari alla fine del 2013 a 8,4% per Varese.Infine il totale degli affidati in provincia di Varese è di 16.276, ciò significa che mediamente ciascun soggetto non riesce a rientrare di un debito di 108mila euro nei confronti del sistema bancario.

Sofferenze lorde 2004-2013, provincia di Varese (valori in milioni di euro)

Fonte: elaborazione della Camera di Commercio di Varese su dati Banca d’Italia

4 - I dati delle sofferenze si riferiscono secondo la definizione della Banca d’Italia alla “totalità dei rapporti per cassa con soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili, a prescindere dalle garanzie che li assistono, al lordo delle svalutazioni operate per previsioni di perdita”.

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6 giugno 2014

21Camera di Commercio di Varese

La ricchezza prodotta II valore aggiunto generato dal sistema economico varesino nel 2013, espressione della ricchezza complessivamente prodotta, è stimato dall’Istituto Tagliacarne pari a 21.869 milioni di euro, ovvero il 7,3% del valore aggiunto lombardo e l’1,6% di quello italiano. Quasi 2/3 della ricchezza prodotta, in termini di valore aggiunto, proviene dal terziario varesino (64,3%) ma la provincia mantiene una certa caratterizzazione industriale, con un apporto dell’industria (incluse le costruzioni) al valore aggiunto pari al 35,5%, quota che si ferma al 30,3% nel territorio lombardo e al 24,2% in Italia5. Il peso del valore aggiunto generato dal settore manifatturiero provinciale, tuttavia, si sta riducendo per via del fenomeno della terziarizzazione dell’economia che coinvolge tutti i Paesi industrializzati e a causa della difficile congiuntura economica che ha colpito l’industria: la quota di valore aggiunto in senso stretto si è così progressivamente ridotta dal 34,2% del 2007 al 30%.Il settore artigiano varesino contribuisce alla produzione del valore aggiunto provinciale con una quota pari al 14%, valore superiore alla media regionale (11,6%) che però risulta influenzata dal basso dato di Milano (5,7%)6. L’incidenza dell’artigianato varesino risulta in diminuzione rispetto ai valori pre-crisi (nel 2008 si attestava al 15,5%) e anche la più recente ondata recessiva sta avendo ripercussioni più intense proprio sulle imprese artigiane e ciò, con tutta probabilità, si ripercuoterà sul valore aggiunto dell’artigianato con un ulteriore arretramento.

Valore aggiunto per settore di attività economica, anno 2012 (valori %)

Fonte: elaborazione della Camera di Commercio di Varese su dati Unioncamere-Tagliacarne

L’analisi decennale dei dati diffusi e certificati dall’Istat del valore aggiunto provinciale (2000-2011) permette di formulare considerazioni interessanti sull’evoluzione del valore aggiunto a livello territoriale. In provincia di Varese il valore aggiunto ha raggiunto il valore di 22.090 milioni di euro nel 2011 registrando un incremento del 23% negli 11 anni, tale variazione si compone così: +26% fino al 2007 e -3% tra il 2008 e il 2011.

5 - I dati riferiti alla ripartizione del valore aggiunto per attività economica sono relativi all’anno 2012.6 - I dati relativi al valore aggiunto del settore artigiano sono relativi al 2011.

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

22 Camera di Commercio di Varese

Le stime dell’Istituto Tagliacarne sul valore aggiunto provinciale 2012 e preconsuntivo 2013 permettono di aggiornare l’analisi. Il valore aggiunto della provincia di Varese subisce un’ulteriore battuta d’arresto nell’ultimo biennio, arretrando di un punto percentuale. Occorre segnalare che le cifre indicate sono espresse a prezzi correnti, in altri termini incorporano l’inflazione, la trasformazione delle grandezze in termini reali ci restituirebbe, quindi, una fotografia ancor più critica.

Se la crisi limita la ricchezza complessivamente prodotta dal sistema Varese, contrae anche la ricchezza per abitante: dal picco di massimo (26.593 euro) alla situazione attuale (24.865 euro) il valore aggiunto pro-capite è diminuito del 6,5%, rimanendo, tuttavia ancora al disopra del minimo toccato con la crisi del 2009

(24.461 euro).

Valore aggiunto a prezzi correnti pro-capite

Fonte: elaborazione Unioncamere su dati Istat e Fondazione Istituto Guglielmo Tagliacarne

In riferimento al valore aggiunto pro-capite, Varese si posiziona al 38° posto nella classifica di tutte le province con un valore superiore alla media italiana (24.865 euro per Varese vs. 23.333 euro per Italia). Rispetto al 2009, anno di recessione economica, Varese perde due posizioni mentre nell’analisi decennale la discesa di Varese nella classifica è ancora più marcata: nel 2002 Varese si posizionava al 23° posto. Nel confronto regionale, Varese presenta un valore aggiunto pro-capite inferiore alla media lombarda (30.431), all’interno della quale Milano primeggia con 42.217 euro.

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6 giugno 2014

23Camera di Commercio di Varese

Serie 2002-2013 delle posizioni di graduatoria del valore aggiunto a prezzi correnti procapite

Province e regioni 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Varese 23 25 25 28 27 29 30 36 32 37 38 38

Como 32 40 45 44 48 46 49 53 52 51 51 51

Sondrio 39 33 32 34 43 45 39 32 21 24 21 20

Milano 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1

Bergamo 13 16 16 15 12 16 26 17 26 31 32 30

Brescia 9 9 10 18 19 19 19 27 30 29 28 28

Pavia 43 49 53 61 60 62 64 69 65 65 65 65

Cremona 33 39 39 40 42 42 43 50 48 52 52 50

Mantova 6 9 11 16 18 17 13 15 15 12 12 12

Lecco 19 21 23 23 28 28 36 42 43 44 44 44

Lodi 53 56 61 53 47 52 61 56 54 62 62 62

Monza- Brianza 27 27 26 25 31 31 18 16 14 19 20 21

LOMBARDIA 1 1 1 1 1 1 1 2 1 2 2 2

Fonte: Unioncamere-Istituto Guglielmo Tagliacarne

In termini di reddito disponibile pro-capite, con riferimento all’insieme delle famiglie consumatrici, Varese con un valore pari a 16.888 euro, si posiziona a metà della classifica regionale precedendo Bergamo, Lecco, Brescia, Como e Lodi. L’impatto della crisi sui redditi risulta evidente anche per Varese: dal valore massimo raggiunto nel 2007 (17.616 euro) il reddito pro-capite scende a 16.888 nel 2011 con una perdita di oltre il 4% del livello di reddito, a cui si aggiunge l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie dovuta all’inflazione. L’aumento della disoccupazione registrato nel 2012 e i segnali negativi relativi alla produzione dell’ultimo anno,

purtroppo, non fanno sperare in una ripresa del livello di reddito nel breve periodo.

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

24 Camera di Commercio di Varese

Reddito disponibile delle famiglie consumatrici pro-capite, dati in euroTerritorio 2009 2010 2011 2012

Varese 16.712,46 16.994,40 17.187,73 16.613,20

Como 15.661,04 15.911,49 16.185,64 15.665,66

Sondrio 18.667,29 19.078,75 19.521,19 19.136,38

Milano 26.704,83 26.580,63 26.969,00 26.733,29

Bergamo 16.421,84 16.672,13 17.090,10 16.643,22

Brescia 16.300,08 16.511,39 16.871,06 16.253,30

Pavia 17.360,27 17.639,93 17.814,41 17.158,27

Cremona 17.448,56 17.740,15 18.070,67 17.328,38

Mantova 17.203,03 17.227,99 17.546,68 16.941,86

Lecco 16.189,58 16.543,68 16.921,96 16.407,05

Lodi 14.381,01 14.394,95 14.608,68 14.180,90

LOMBARDIA 20.593,04 20.689,02 21.037,66 20.617,06

ITALIA 17.279,21 17.420,02 17.728,69 17.307,21

Fonte: Unioncamere

I dati sul patrimonio delle famiglie confermano l’attualità della situazione di crisi: il patrimonio delle famiglie si sta progressivamente erodendo, a Varese il patrimonio medio per famiglia è sceso da 403.855 euro del 2009 a 386.212 del 2012 (-4,4%).Un ultimo dato, infine, sulle famiglie in condizioni di povertà relativa, ovvero quelle famiglie che si trovano in una posizione consistentemente inferiore agli standard di vita della società in cui vivono7. In Italia sono il 12,6% delle famiglie (quasi 3,3milioni) e sono in aumento anche nell’ultimo anno, soprattutto a causa dell’aumento della povertà relativa nel Sud del Paese (25,8%). Il Nord Italia e la Lombardia in particolare, presentano percentuali molto più basse, rispettivamente 6,1% e 5,2% proprio perché vi risiedono famiglie mediamente più agiate. Va sottolineato, tuttavia, che il fenomeno si sta allargando anche in territori solitamente più al riparo dai fenomeni di povertà: nell’ultimo anno l’incidenza delle famiglie in condizioni di povertà relativa è aumentato in Lombardia di un punto percentuale e risulta più elevata di quanto registrato nel 2009 (4,4%). Tra le province lombarde, Varese presenta una quota di famiglie in condizioni di povertà relativa inferiore alla media regionale (Varese 4% vs. Lombardia 5,2%), più bassa della percentuale presente in provincia di Sondrio, Milano, Lodi, Cremona e Mantova. I dati indicano che sono oltre 15mila le famiglie varesine che vivono in condizioni di povertà relativa, valore che, almeno per il momento (dati 2012), rimane inferiore al picco negativo registrato nel 2009 (18.026 famiglie).

7 - Una famiglia viene definita povera in termini relativi se la sua spesa per consumi è pari o al di sotto della linea di povertà relativa, che viene calcolata sui dati Istat dell’indagine sui consumi delle famiglie. Per una famiglia di due componenti nel 2012 è risultata di 990,88 euro mensili.

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6 giugno 2014

25Camera di Commercio di Varese

Il lavoroSono oltre 35mila le persone alla ricerca di un’occupazione sul territorio varesino, di cui 23mila uomini e 12mila donne. Un tasso di disoccupazione in continua crescita che nel 2013 ha toccato l’8,6%, superando la media lombarda (8,1%), e che per i maschi arriva addirittura al 10,3% (Lombardia 7,6%), attestandosi su valori non distanti dalla media italiana (11,5%). A Varese il tasso di disoccupazione risulta oggi superiore a quello registrato durante la crisi del 2009 (6,3%, con 25mila disoccupati) e molto distante dai livelli di disoccupazione fisiologica che si registravano nel periodo pre-crisi (2,9% nel 2007). Nel confronto regionale, Varese si colloca a metà classifica tra i valori di Bergamo, che registra la disoccupazione più bassa (7,4%), e Mantova, dove la disoccupazione supera il 9%; con riferimento alla sola componente maschile, tuttavia, Varese registra il risultato peggiore.Sono soprattutto i giovani ad aver risentito degli effettivi recessivi sul mercato del lavoro: nella nostra provincia la disoccupazione giovanile (15-24 anni) è salita nell’ultimo anno dal 25,2% al 39,1%, con punte del 45% per i maschi (29% per le femmine); ciò significa che sono circa 11mila i giovani alla ricerca di un’occupazione. Il problema della mancanza di lavoro per i giovani è un’emergenza che si avverte a livello nazionale ed europeo e non a caso il tema è stato posto in cima all’agenda delle priorità europee, al fine di programmare misure e azioni d’intervento urgenti a sostegno dell’occupazione giovanile.

Tasso di disoccupazione, serie storica

Fonte: Istat, Rilevazione Forze Lavoro

Le difficoltà del sistema economico hanno avuto come effetto, nell’ultimo anno, l’aumento della disoccupazione da un lato, e la riduzione dei volumi di occupazione dall’altro. Complessivamente il numero degli occupati varesini è sceso dalle 383mila unità del 2012 alle 375mila del 2013. La conseguenza è il calo del tasso di occupazione, considerando la fascia d’età tra i 15 e i 64 anni, di quasi due punti percentuali (da 65,6% a

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

26 Camera di Commercio di Varese

63,9%), anche in questo caso più accentuato per la componente maschile (da 71,6% a 68,8%).L’ipotesi interpretativa di questi dati è che si siano sommati due fattori: la crisi economica iniziata nell’agosto 2008 è arrivata, in termini di effetti occupazionali, al suo culmine proprio nell’ultimo anno, quando una serie di misure volte a tutelare l’occupazione (cassa integrazione ordinaria, straordinaria, in deroga) hanno, in diversi casi, esaurito la tempistica massima prevista; a ciò s’aggiunge il perdurare dell’incertezza degli scenari economici, che ha disincentivato gli operatori alla domanda di nuova occupazione, soprattutto giovanile.

Principali indicatori del mercato del lavoro, anni 2005-2013

Tasso di occupazione (15-64)

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Varese 65,3 67,6 67,9 66,0 63,2 64,2 64,0 65,6 63,9

Maschi 74,5 78,1 78,4 76,3 74,5 73,5 71,8 71,6 68,8

Femmine 56,1 57,0 57,3 55,6 51,8 54,7 56,1 59,6 59,0

Lombardia 65,5 66,6 66,7 67,0 65,8 65,1 64,7 64,7 64,9

Italia 57,5 58,4 58,7 58,7 57,5 56,9 56,9 56,8 55,6

Media UE (27) 63,4 64,4 65,3 65,8 64,5 64,0 64,2 64,1 64,1

Tasso di disoccupazione 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Varese 5,1 3,8 2,9 3,5 6,3 5,3 7,7 8,5 8,6

Maschi 4,2 2,6 2,1 3,0 4,4 3,9 6,4 9,1 10,3

Femmine 6,2 5,3 3,9 4,3 9,1 7,2 9,4 7,8 6,4

Lombardia 4,1 3,7 3,4 3,7 5,4 5,6 5,8 7,5 8,1

Italia 7,7 6,8 6,1 6,7 7,8 8,4 8,4 10,7 12,2

Media UE (27) 9,0 8,3 7,3 7,1 9,0 9,7 9,7 10,5 10,8

Fonte: Istat, Rilevazione Forze Lavoro ed Eurostat, Labour Force Survey

Nonostante la difficile situazione economica generale, dobbiamo sottolineare che complessivamente la provincia di Varese mantiene un livello occupazionale (63,9%) in linea con il tasso medio europeo (64,1%) e decisamente superiore alla media italiana (55,6%) che, come noto, sconta delle profonde differenze del contesto lavorativo tra nord e sud del Paese.Scendendo a un maggiore dettaglio di analisi dei dati sull’occupazione provinciale, scopriamo che la crisi sta avendo ripercussioni più nette sulla componente indipendente del lavoro piuttosto che sui dipendenti. Nell’ultimo anno, infatti, prosegue la tendenza alla contrazione del numero di lavoratori indipendenti, aggregato che comprende sia imprenditori e liberi professionisti, ma anche i così detti contratti flessibili quali le collaborazioni ( -2,5% 2013, -4,5% 2012 e -7,3% 2011) mentre la riduzione della componente dipendente è più contenuta e si è presentata solo nel 2013 (-1,8%).

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6 giugno 2014

27Camera di Commercio di Varese

Occupati per settore economico, provincia di Varese, 2013

Fonte: elaborazione della Camera di Commercio di Varese su dati Istat, Rilevazione Forze Lavoro

L’analisi settoriale evidenzia come nel 2013 prosegua il trend di ridimensionamento del settore industriale (-5,1%) ma si registra anche un calo degli occupati nel commercio, alberghi e ristoranti (-4,2%): la crisi economica che ha colpito per primi i livelli di produzione manifatturiera si è estesa anche ai comparti maggiormente legati ai consumi, a causa della progressiva contrazione dei redditi e della capacità di spesa. La nostra provincia, tuttavia, mantiene una caratterizzazione manifatturiera più marcata rispetto alla media regionale e nazionale, con una quota di occupati nell’industria pari al 31% (Lombardia 26%; Italia 20%). Un ultimo dato occupazionale riguarda gli stranieri che in provincia di Varese costituiscono il 9% del totale degli occupati (34mila), percentuale inferiore alla media lombarda (12,8%), e in calo rispetto al 2012 (9,4%), a testimonianza del fatto che gli stranieri stanno risentendo in misura superiore degli effetti della crisi (il tasso di disoccupazione degli stranieri è più del doppio degli italiani 16,4% vs. 7,7%). Tale dato è con tutta probabilità da collegarsi alla crisi del settore edile dove, tipicamente, sono impiegati in larga parte lavoratori stranieri. La difficile situazione del mercato del lavoro a Varese, come nel resto d’Italia, non accenna a sbloccarsi. Anche i dati relativi agli avviamenti, ovvero al flusso di contratti aperti nel 2013, segnalano l’acuirsi delle difficoltà occupazionali: si passa da quasi 99mila contratti aperti nel 2012 a poco meno di 94mila (-5,3%). Se poi confrontiamo gli ultimi dati con quelli del pre-crisi (105.739 avviamenti nel 2008), la riduzione delle opportunità di lavoro risulta evidente (-11,4%). Se fino allo scorso anno Varese era riuscita a salvaguardare i livelli occupazionali anche grazie all’impiego degli ammortizzatori sociali, l’ultimo anno segna una svolta negativa. Molte imprese in crisi già da diversi anni, dopo aver utilizzato ed esaurito tutti gli strumenti a tutela dell’occupazione, sono state costrette a chiudere o a ridimensionare la forza lavoro: il flusso dei lavoratori in mobilità (Legge 223/91 8), ovvero persone che entrano nello stato di disoccupazione per licenziamenti collettivi,

8 - L’analisi dei dati relativi alla mobilità si limita agli ingressi in base alla Legge 223/91 poiché a partire dalla Legge 24 dicembre 2012, n. 228 (Legge di stabilità 2013), non è più stata disposta la proroga dell’iscrizione nelle liste di mobilità dei lavoratori licenziati in forma individuale, ovvero da imprese che occupano anche meno di 15 dipendenti, secondo quanto previsto dall’art. 4, comma 1, della legge 19 luglio 1993, n. 236, né il rifinanziamento degli sgravi contributivi connessi all’assunzione di soggetti iscritti in dette liste.

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

28 Camera di Commercio di Varese

è tornato ai livelli del 2009 (2.300 lavoratori circa nel 2013) e i beneficiari d’indennità di disoccupazione ordinaria sono balzati da 8.839 a 11.554.

Il ricorso agli ammortizzatori sociali in provincia di Varese, serie storica

Anno Ore CIG totale Flusso di lavoratori in mobilità

Beneficiari di indennità di disoccupazione ordinaria

2005 10.744.300 3.172 3.702

2006 8.625.181 2.536 3.559

2007 7.903.366 2.178 4.013

2008 14.867.208 2.767 6.233

2009 53.224.117 4.988 9.838

2010 50.450.159 5.379 9.029

2011 31.516.847 4.703 8.840

2012 39.496.963 5.110 n.d.

2013 39.230.963 2.294 n.d.

Fonte: Inps per CIG e disoccupazione, Settore Lavoro Provincia di Varese per mobilità

L’unico segnale positivo che potrebbe avere ripercussioni sul fronte occupazionale nei prossimi mesi è l’attenuazione della domanda di cassa integrazione nell’ultimo anno (-0,7%) e, in particolare, della cassa integrazione ordinaria, l’istituto che in tempi più rapidi registra le emergenze aziendali dovute a cause congiunturali (-14%). Da gennaio a dicembre, le ore richieste di cassa integrazione totali sono passate da 39.496.963 a 39.230.963 grazie appunto alla riduzione delle richieste di CIGO (da 23,6 a 20,3 milioni di ore).Un’inversione di tendenza nel mercato del lavoro appare, tuttavia, incompatibile con un contesto ancora così fragile e incerto e, anche quando la ripresa economica e della produzione dovesse consolidarsi, i primi effetti sul fronte occupazionale potrebbero vedersi solo con un certo ritardo.

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6 giugno 2014

29Camera di Commercio di Varese

L’innovazione La tutela dei diritti può essere esercitata: a livello nazionale attraverso il brevetto per invenzione italiano e il marchio italiano; a livello di area sovranazionale, utilizzando il brevetto europeo o il marchio comunitario; infine a livello globale ricorrendo, ad esempio, al brevetto e al marchio internazionale. Il brevetto europeo, il marchio comunitario e il design comunitario permettono alle imprese italiane di apportare un’efficace difesa in un mercato che conta più di 550 milioni di persone e quasi 20 milioni di imprese. L’Osservatorio Brevetti Marchi e Design 2013 di Unioncamere fornisce i database anagrafici e statistici dei soggetti italiani attivi nella tutela della proprietà industriale nell’intervallo temporale 1999-2012. I dati a disposizione sono costituiti da 48.358 domande di brevetto europeo pubblicate da EPO (European Patent Office), da 59.247 domande di marchio comunitario e da 95.063 domande di design comunitario depositate presso UAMI (Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno).Passando ad analizzare più da vicino la situazione del nostro territorio, si rileva che l’andamento delle domande di marchi e brevetti depositate dalle imprese presso l’Ufficio Marchi e Brevetti della Camera di Commercio di Varese e poi trasmesse all’UIBM, evidenzia un piccolo miglioramento nel 2013 rispetto all’anno precedente con un numero di brevetti depositati che passa da 111 a 118, e una sensibile riduzione del numero dei marchi da 504 a 461. Più in generale, dall’osservazione dell’andamento della curva dei brevetti nel tempo, si evince un deterioramento della capacità brevettuale provinciale. Inoltre, se proviamo a dividere il numero dei marchi per il numero delle invenzioni (67 nel 2013) otteniamo un rapporto di 8,6 a 1.

Domande di marchi e brevetti depositate in provincia di Varese 2005-2013

Fonte: elaborazione della Camera di Commercio su dati propri poi trasmessi al Ministero dello Sviluppo Economico-Ufficio Italiano Brevetti e Marchi

Queste riflessioni, pur differendo in termini numerici, vengono confermate anche dall’analisi dei dati estratti dalla banca dati dell’UIBM presso il Ministero dello Sviluppo Economico, che tiene conto di brevetti e marchi depositati da imprese e soggetti del territorio di Varese, sia presso la Camera di Commercio di Varese, sia presso le altre Camere di Commercio italiane. In altri termini questi valori rappresentano la totalità e la reale capacità d’innovare del territorio varesino. I numeri (soprattutto in riferimento ai brevetti) sono migliori di

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

30 Camera di Commercio di Varese

quelli presentati in precedenza, ma in diminuzione nel tempo: dai 278 brevetti del 2006 ai 230 del 2013, comunque in lieve miglioramento rispetto all’anno precedente.

Marchi e brevetti delle imprese della provincia di Varese 2006-2013 Anno Brevetti Marchi Totale

2006 278 568 846

2007 253 638 891

2008 185 572 757

2009 198 601 799

2010 210 598 808

2011 197 619 816

2012 206 576 782

2013 230 569 799

Fonte: UIBM, Ministero dello Sviluppo Economico

Se infine passiamo ad analizzare i dati dei brevetti europei pubblicati dall’EPO (European Patent Office) che provengono dalla provincia di Varese, nel 2012 si evidenzia un miglioramento con 86 brevetti pubblicati. Nel confronto a livello regionale, per quanto riguarda il numero assoluto di brevetti pubblicati, la nostra provincia si colloca al quarto posto preceduta da Milano, Brescia e Bergamo, inoltre Varese si posiziona in terza posizione, per quanto concerne l’indicatore “numero di brevetti per milione di abitanti”, preceduta da Milano e Brescia.

Domande di brevetti europei pubblicati dall’EPO (European Patent Office), 2006-2012

Province e regioni

Numero brevetti pubblicatiN. brevetti

X 1mil abitanti Anno 2012

2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012

Varese 62 58 88 78 66 87 86 99

Como 44 55 51 51 43 43 44 75

Sondrio 3 4 7 7 4 6 4 24

Milano (con MB) 1.056 979 1.042 910 801 836 765 195

Bergamo 112 117 123 129 107 99 93 85

Brescia 141 137 130 122 93 132 138 112

Pavia 29 16 25 33 27 23 23 44

Cremona 25 21 30 21 21 20 26 73

Mantova 38 27 53 32 23 30 38 93

Lecco 33 31 40 38 27 37 33 97

Lodi 8 13 15 8 18 14 7 31

LOMBARDIA 1.549 1.458 1.604 1.429 1.230 1.326 1.258 129

Fonte: Osservatorio Brevetti Unioncamere su dati EPO (European Patent Office)

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31Camera di Commercio di Varese

Un dato molto interessante riguarda l’analisi 1999-2013 sulla classe tecnologica di appartenenza dei brevetti pubblicati dall’EPO. Varese spicca per numero di brevetti ideati nel comparto della meccanica e trasporti (45%), seguito dal settore chimico e altri settori (mobile, tessile, edilizia, giochi, sistemi di raffreddamento, ecc.) con il 19%, elettronica ed elettrotecnica 14% e infine strumenti ottici, misurazione e controllo (10%).

Brevetti EPO depositati 2000-2013 per classe tecnologica (%)

Fonte: Osservatorio Brevetti Unioncamere su dati EPO (European Patent Office)

Affinando l’analisi, Varese primeggia nella brevettazione dei sistemi di riscaldamento e raffreddamento domestico con il 23,5% del totale regionale delle invenzioni in questo ambito e il primo posto in classifica, nelle macchine speciali (15%), nei dispositivi di comando (13,6%) e nella chimica e polimeri (13,3%).

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

32 Camera di Commercio di Varese

Valore assoluto e incidenza del contributo di Varese sul totale dei brevetti pubblicati dall’EPO per classe tecnologica nel periodo 1999-2013

Classe tecnologica Valore assoluto Varese* % Varese sul totale regionale

Riscaldam., raffrescam. domestico 12,3 23,5

Altre macchine speciali 136,9 15,0

Dispositivi di comando 34,1 13,6

Chimica macrom., polimeri 42,5 13,3

Tecniche super. e rivestim. 23,2 10,9

Trasporti 95,1 10,8

Macch. pr. carta e tessile 79,0 10,8

Macchine ed app. elettr. 113,3 10,8

Chimica di base 27,4 9,9

Strumenti e tecn. di misura 44,6 9,8

Ingegneria chimica 41,3 9,6

Macchine utensili 60,9 9,5

Giochi ed attrezz. Sport 6,9 8,7

Trattamento - packaging 78,3 8,6

Tecnologie audiovideo 16,0 8,1

Processi ed appar. termici 31,9 8,0

Altri (…)

Totale 1.238,7 7,9

Fonte: Osservatorio Brevetti Unioncamere su dati EPO (European Patent Office)

* Nel caso di domande di brevetto che ricadono in più classi tecnologiche la ripartizione viene effettuata con criterio proporzionale (motivo della presenza di dati decimali)

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33Camera di Commercio di Varese

I liberi professionistiSecondo gli ultimi dati disponibili (Mef – Ministero dell’Economia e delle Finanze - 2011) i liberi professionisti residenti in provincia di Varese sono circa 11.600, pari a quasi l’8% del totale regionale. Sono considerati “liberi professionisti” i titolari di partita IVA che hanno compilato la dichiarazione del quadro RE del modello Unico e per i quali il reddito da “lavoro autonomo derivante dall’esercizio di arti e professioni” è prevalente. A questi si aggiungono circa 3.500 contribuenti “minimi”9 che si può stimare abbiano un reddito prevalente da liberi professionisti. Nel complesso i liberi professionisti così individuati – pari a circa 15mila – corrisponderebbero a poco più del 4,0% degli occupati totali presenti in provincia.I liberi professionisti, oltre a esercitare loro stessi un’attività lavorativa, spesso si avvalgono della collaborazione di altri lavoratori. I dati forniti dall’INPS consentono di stimare quanti sono, fra di essi, quelli che hanno un contratto di lavoro dipendente. Non è invece possibile quantificare i collaboratori inseriti con altre forme contrattuali, quali ad esempio le collaborazioni a progetto. Sulla base degli ultimi dati disponibili, a fine 2012 i dipendenti dei liberi professionisti che operano nella provincia di Varese dovrebbero essere circa 3.600. Questi sarebbero occupati esclusivamente alle dipendenze dei professionisti “non minimi”, in quanto i contribuenti minimi non possono avere dipendenti. L’occupazione totale generata dall’attività dei liberi professionisti dovrebbe quindi attestarsi, in provincia di Varese, attorno alle 18.700 unità. Quindi, in complesso, l’occupazione diretta e indiretta generata dai liberi professionisti rappresenta circa il 5% dell’occupazione complessiva.

Distribuzione dei liberi professionisti e relativi dipendenti, provincia di Varese

I dati sui liberi professionisti fanno riferimento al 2011 e quelli relativi ai dipendenti al 2012.

Fonte: elaborazioni Gruppo CLAS su dati MEF - Dipartimento delle Finanze e INPS

Tra il 2008 e il 2011 il numero dei liberi professionisti residenti nella provincia è risultato in calo del 6,3%; questo calo è stato però ampiamente compensato da un aumento nell’ordine del 70% dei contribuenti minimi (quota assimilabile ai liberi professionisti), con un aumento del mondo delle libere professioni “in senso allargato” valutabile attorno al 5% (6-700 unità). I professionisti lavorano soprattutto nei servizi professionali, scientifici e tecnici: attività legali, contabilità, studi di architettura, studi di ingegneria.

9 - Regime agevolato entrato in vigore nel 2008 per coloro che hanno un reddito inferiore a 30.000 Euro.

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

34 Camera di Commercio di Varese

Il secondo settore per importanza è quello sanitario. I lavoratori alle dipendenze dei liberi professionisti si concentrano nelle attività in cui opera la maggior parte di questi ultimi. In particolare, troviamo oltre 1.100 dipendenti nelle attività degli studi di commercialisti e di revisione contabile (31% del totale), 870 negli studi odontoiatrici (24%), 390 nelle attività dei consulenti del lavoro (11%), 360 negli studi legali (10%), quasi altrettanti negli studi notarili, e poco più di 200 negli studi di architettura, ingegneria e altri studi tecnici (6%).

Distribuzione per settore dei liberi professionisti e relativi dipendenti, provincia di Varese

Fonte: elaborazioni Gruppo CLAS su dati MEF - Dipartimento delle Finanze

Secondo le stime svolte, dei circa 11.600 residenti in provincia di Varese che hanno presentato la dichiarazione dei redditi nel 2012 per l’anno 2011, circa 5.000 avevano, nel 2011, meno di 45 anni, mentre circa 6.600 avevano almeno 45 anni. Tra questi ultimi, circa 3.200 avevano un’età compresa tra i 45 e i 54 anni, e 3.400 avevano più di 55 anni. Pertanto la maggior parte dei liberi professionisti (57%) si colloca nella fascia di età dai 45 anni in su.

Dai dati emerge come sia particolarmente esigua la componente più giovane: coloro che nel 2011 avevano meno di 30 anni sono solo poco più di 250. Ciò peraltro deriva largamente dal fatto che una quota significativa dei più giovani, avendo da poco iniziato a esercitare la libera professione, nel 2011 non avevano probabilmente ancora raggiunto un reddito superiore ai 30.000 euro e si trovavano pertanto nella condizione di potersi avvalere del regime agevolato (dei “minimi”) entrato in vigore nel 2008. Rispetto al genere, infine, prevale la componente maschile (due terzi del totale) che appare assai più marcata rispetto a quanto si registra nell’occupazione dipendente privata (ove non raggiunge il 60%), ma meno marcata rispetto alla componente imprenditoriale (circa il 75%)

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35Camera di Commercio di Varese

Professionisti per classe di età, provincia di Varese, 2011

Fonte: elaborazioni Gruppo CLAS su dati MEF- Dipartimento delle Finanze e ISTAT (ASIA)

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

36 Camera di Commercio di Varese

MalpensaL’aeroporto di Malpensa rappresenta un importante fattore di attrazione e di sviluppo per il territorio varesino. Come è noto, a partire da marzo 2008 la compagnia di bandiera Alitalia ha avviato un processo definito di de-hubbing con la cancellazione di 891 voli settimanali su 1.238 totali, ovvero oltre il 70% di quelli operati dalla compagnia di bandiera ed oltre il 35% di quelli complessivi assicurati dall’aeroporto varesino. Si stimava che questa operazione avrebbe sottratto al traffico aereo su base annua, intorno agli 8 milioni di passeggeri dei 24 milioni serviti nel 2007, con ripercussioni negative sull’occupazione aeroportuale e dell’area. Malpensa ha saputo reagire a questo drastico cambiamento riuscendo a contenere la diminuzione dei passeggeri: l’ultimo dato annuale relativo al 2013 indica un traffico di passeggeri di quasi 18milioni, certo inferiore al picco positivo del 2007 ma superiore ai 16milioni previsti. In particolare, dopo il crollo dei volumi del 2008 dovuto all’effetto combinato del de-hubbing e della crisi, nel 2010 torna a crescere il numero di passeggeri, denotando una certa capacità di reazione dell’aeroporto anche in risposta alle scelte strategiche poste in atto da SEA. Tuttavia nel 2012 si evidenzia nuovamente una flessione che è proseguita anche nel 2013.

Malpensa: passeggeri, serie storica 1994-2013

Fonte: Assaeroporti

Dal punto di vista economico e occupazionale, la situazione fotografata a marzo 2013, relativamente alle attività operanti nei comuni dell’Area Malpensa10 la cui economia è strettamente legata alla presenza dell’aeroporto, riporta 21.950 unità locali con 84.298 lavoratori. Questi dati confermano l’importanza economica dell’area, che in soli 13 comuni concentra quasi 1/3 dell’occupazione totale provinciale. L’osservazione della dinamica a partire da fine 2007 ci rivela: a) un aumento del numero delle unità locali più vivace nell’area aeroportuale (+0,6%) che nel resto della provincia (-0,7%); b) una diminuzione dell’occupazione in Malpensa inferiore, seppur di poco, alla media provinciale (-5,5% Malpensa e -6,2% totale provincia).

10 - L’Area Malpensa come definita dalla L.R. 10/1999 comprende i comuni di: Arsago Seprio, Busto Arsizio, Cardano al Campo, Caso -rate Sempione, Ferno, Gallarate, Golasecca, Lonate Pozzolo, Samarate, Sesto Calende, Somma Lombardo, Vergiate, Vizzola Ticino appartenenti alla provincia di Varese; Castano Primo, Nosate, Robecchetto con Induno, Turbigo appartenenti alla provincia di Milano.

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37Camera di Commercio di Varese

Complessivamente si rileva che, effettivamente, c’è stato un consistente calo degli addetti dell’area, dagli 89mila del periodo precedente all’addio di Alitalia, agli attuali 84mila, ma questa riduzione non può essere imputata interamente alle vicissitudini dell’aeroporto quanto, piuttosto, all’effetto combinato della crisi del 2008-2009 e le più recenti difficoltà iniziate a fine 2011. Il risultato è comunque quello che, da area che creava lavoro (+0,4% addetti da dicembre 2007 a dicembre 2008), con un ruolo propulsivo per l’intera provincia, la performance in termini occupazionali dei comuni dell’area Malpensa si è appiattita attorno ai valori degli altri comuni, registrando nel periodo di piena crisi un picco negativo del -2,2% (dicembre 2009).Tali numeri sembrano indicare che la via per una ripresa dell’occupazione dell’area, con effetti positivi su tutta la provincia, debba passare per un rilancio dell’aeroporto varesino.

Unità locali e addetti Area Malpensa e provincia di Varese, serie 2007-2013

dic-07 dic-08 dic-09 dic-10 dic-11 dic-12 mar-13

UNITà LOCALI

Comuni area Malpensa 21.818 22.219 22.057 22.058 22.114 22.028 21.950

Altri comuni 50.979 51.631 50.934 50.979 50.868 50.641 50.340

Totale provincia di Varese 72.797 73.850 72.991 73.037 72.982 72.669 72.290

T. VAR. %

Comuni area Malpensa .. 1,8% -0,7% 0,0% 0,3% -0,4% -0,7%

Altri comuni .. 1,3% -1,3% 0,1% -0,2% -0,4% -0,9%

Totale provincia di Varese .. 1,4% -1,2% 0,1% -0,1% -0,4% -0,8%

ADDETTI

Comuni area Malpensa 89.216 89.550 87.613 86.360 86.069 85.164 84.298

Altri comuni 191.541 190.319 184.965 182.854 182.344 180.815 179.149

Totale provincia di Varese 280.757 279.869 272.578 269.214 268.413 265.979 263.447

T. VAR. %

Comuni area Malpensa .. 0,4% -2,2% -1,4% -0,3% -1,1% -1,8%

Altri comuni .. -0,6% -2,8% -1,1% -0,3% -0,8% -1,5%

Totale provincia di Varese .. -0,3% -2,6% -1,2% -0,3% -0,9% -1,6%

Fonte: Smail, Camera di Commercio di Varese Concludendo: a) le stime sul declino occupazionale, previste dal de-hubbing in poi, si sono avverate solo in parte, grazie all’azione degli ammortizzatori sociali e alle scelte strategiche attuate; b) la crisi ha colpito duramente sia la provincia sia l’Area Malpensa; c) l’aeroporto ha vissuto una mancata crescita, ma ha anche dimostrato di aver saputo reggere l’impatto del de-hubbing; d) dall’analisi dei numeri risulta chiaro che alcune azioni di ristrutturazione e riorganizzazione della grande “impresa Malpensa” sono state compiute e che hanno avuto, come effetto principale, la riduzione degli addetti impiegati nell’area, mentre si è mantenuta una certa vivacità imprenditoriale; e) al di là dei numeri di passeggeri e dell’andamento degli occupati diretti dell’aeroporto, Malpensa si conferma come asset strategico in grado offrire economie di localizzazione per l’apertura di nuove attività nell’area piuttosto che in altri comuni.

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

38 Camera di Commercio di Varese

Le specializzazioni11 nell’Area Malpensa – marzo 2013ATTIVITA' ECONOMICA UL con addetti

MXPAddetti

MXPAddetti in provincia

Indice di specializ.

H051 - Trasporto aereo 56 4.382 4.466 98,1

H052 - Magazzinaggio e attività di supporto ai trasporti

327 6.293 7.759 81,1

M075 - Servizi veterinari 1 11 15 73,3

N078 - Attiv.di ricerca, selezione, fornitura di person.

42 337 471 71,5

N077 - Attività di noleggio e leasing operativo 91 317 583 54,4

N080 - Servizi di vigilanza e investigazione 30 591 1.147 51,5

M071 - Studi di archit. e ingegn., collaudi e an.tecniche

131 473 1.065 44,4

M074 - Altre attiv.professionali, scientifiche e tecniche

310 638 1.558 40,9

J063 - Serv. di inform. e altri serv. informatici 215 665 1.671 39,8

I055 - Alloggio 89 577 1.549 37,2

M070 - Attiv. di direz. aziend. e di consul. gestionale

273 534 1.487 35,9

H049 - Trasporto terrestre e trasporto mediante condotte

573 1.964 5.483 35,8

K064 - Serv. finanziari.(escl. assic. e fondi pens.) 198 1.536 4.369 35,2

H053 - Servizi postali e attività di corriere 52 662 1.896 34,9

J062 - Pr. software, cons. informat., e attiv. connesse

248 759 2.208 34,4

L068 - Attività immobiliari 742 916 2.680 34,2

N081 - Attività di servizi per edifici e paesaggio(*) 360 1.800 5.455 33,0

I056 - Attività dei servizi di ristorazione 1.407 5.497 16.700 32,9

K066 - Attiv. ausil. di serv. finanz. e attiv. assic. 515 822 2.571 32,0

Totale attività specializzate nell’area 5.660 28.774 63.133 45,6

Totale Area 13 comuni e peso% addetti su tot prov 21.950 84.298 263.447 32,0

Fonte: Smail, Camera di Commercio di Varese

* I servizi di pulizia sono inclusi nelle attività di servizi per edifici e paesaggio.

11 - L’indice di specializzazione è calcolato come rapporto percentuale tra il numero di addetti dell’area in una specifica at-tività sul corrispondente totale provinciale, nella tabella sono state considerate le attività con indice > del 32% ovvero su-periori al peso medio degli addetti dell’Area rispetto al totale degli addetti provinciali. Abbiamo però escluso Q088 - Assis-tenza sociale non residenziale con il 41%, H050 - Trasporto marittimo e per vie d’acqua con il 44% e R090 - Attività creative, artistiche e di intrattenimento con il 35%, in quanto evidentemente non connesse con l’operatività dell’aeroporto.

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6 giugno 2014

39Camera di Commercio di Varese

Expo 2015Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 Milano ospiterà Expo, la grande Esposizione Universale dedicata al tema “Nutrire il pianeta, Energia per la Vita”. Expo costituirà un enorme palcoscenico dove economia, politica, arte e cultura di 140 paesi ed organizzazioni internazionali si metteranno in mostra dando vita a una rappresentazione universale.Durante Expo è previsto l’arrivo di 20 milioni di visitatori, la presenza di 140 paesi espositori e l’organizzazione di 2.000 eventi. Per la realizzazione di questa straordinaria manifestazione si prevede la creazione di 200.000 occasioni di lavoro.Uno studio effettuato da un qualificato team di ricercatori per la Camera di Commercio di Milano e la società Expo2015 S.p.A. ha stimato l’impatto che l’evento avrà sul sistema economico nazionale, lombardo e milanese, quantificando il volume d’affari prodotto nel periodo 2012-2020 in 23,6 miliardi di euro, il PIL generato in 10 miliardi di euro e l’occupazione “attivata” pari a 191 mila unità di lavoro (si intendono unità di lavoro annue aggiuntive richieste dall’organizzazione/gestione dell’evento; tali unità di lavoro si distribuiranno nel periodo 2012-2020 in modo non omogeneo).

Distribuzione geografica dell’impatto economico di Expo – periodo 2012-2020

Fonte: Camera di Commercio di Milano

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12^ Giornata dell’Economia - Economia

40 Camera di Commercio di Varese

Impatto EXPO sulla provincia di Varese – periodo 2012-2020

Fonte: Camera di Commercio di Varese su stime Gruppo CLASULTP= Unita di lavoro a tempo pieno

Tali valori sono stati declinati anche per la provincia di Varese: il volume d’affari prodotto nel periodo 2012-2020 varrà 0,85-0,95 miliardi di euro, il PIL generato 0,40-0,45 miliardi di euro e l’occupazione “attivata” 7,0-7,8 mila unità di lavoro annue.

Provincia di Varese: distribuzione degli effetti occupazionali nel tempo

Fonte: Camera di Commercio di Varese su stime Gruppo CLAS

Sono stati inoltre stimati gli effetti occupazionali per settore e per profilo professionale e, alla luce delle considerazioni emerse, per il prossimo anno dovremmo aspettarci quasi 4.000 nuove opportunità di lavoro per lo più collocabili nell’ambito del gruppo delle professioni qualificate nelle attività del commercio e dei servizi.

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6 giugno 2014

41Camera di Commercio di Varese

Provincia di Varese: settori e professioni interessati dagli effetti occupazionali (2012-2020)

Settori ULTP

Industria 600-700

Costruzioni 600-700

Commercio 600-700

Trasporti e logistica 200-300

Turismo e ristorazione 2.800-3.000

Attività profess, credito, informatica, immobiliari, altri servizi 1.000-1.100

Servizi ricreativi/culturali, sanità, istruzione e altri servizi alle persone 1.200-1.300

Totale 7.000-7.800

Fonte: Camera di Commercio di Varese su stime Gruppo CLAS

Più in generale le ricadute Expo sul sistema Varese produrranno un aumento dell’export, che già nel 2013 ha raggiunto la cifra record di 9 miliardi e 846 milioni di euro, e degli investimenti diretti esteri in provincia di Varese. A fine 2012 le aziende partecipate da multinazionali estere sono 230, in crescita del 24% rispetto al 2005. Considerando come punto di partenza la media 2005-2012 delle partecipazioni straniere, le stime calcolate a livello nazionale prevedono un incremento del 5% annuo tra il 2016 e il 2020 per effetto dell’Esposizione Universale. Questa proiezione, se confermata anche a livello provinciale e applicata in modo prudenziale, farebbe traguardare quota 280 imprese a partecipazione straniera. Inoltre con Expo il numero dei visitatori che ogni anno arrivano in provincia di Varese dal milione attuale, per la precisione 1.071.224 nel 2013, potrebbe raddoppiare. Varese presenta un indotto turistico potenziale di 10.000 imprese per 40mila addetti coinvolti. I settori interessati, che rappresentano il 16% del sistema economico provinciale, vanno dall’alloggio e ristorazione, al commercio al dettaglio, al trasporto locale di persone fino alla cultura e al leisure. Gli stessi settori che Banca d’Italia ha individuato come abituali destinatari della spesa turistica. Le attuali stime Expo indicano una spesa media giornaliera per visitatore di circa 120 euro. Considerando tale cifra e applicando l’attuale valore medio della permanenza sul territorio (1,8 giorni a persona), si calcolano in 410 milioni di euro - dei quali 180 milioni attribuibili proprio all’Esposizione Universale - i ricavi complessivi auspicabili della filiera turistica varesina nel 2015.

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12^ Giornata dell’Economia - Sociale

42 Camera di Commercio di Varese

SOcIALE

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6 giugno 2014

43Camera di Commercio di Varese

La popolazione e gli stranieriAl 1° gennaio 2013 i residenti in provincia di Varese certificati dall’Istituto Nazionale di Statistica sono 876.960 (425.531 maschi e 451.429 femmine) pari al 9% del totale regionale. La popolazione della provincia, rapportata alla superficie territoriale, evidenzia una notevole densità abitativa: il dato medio è di 732 abitanti per chilometro quadrato (contro i 410 della Lombardia e i 198 dell’Italia), mentre il comune con il maggior numero di abitanti è Saronno (3.518) e quello con il minor numero è Veddasca12 (14). A livello regionale, in termini di densità abitativa, Varese è superata solo dalle province di Monza-Brianza (2.098 abitanti per Km²) e di Milano (1.952).

Densità abitativa (abitanti per Km²) al 1° gennaio 2013

Fonte: Istat, DemoIstat

12 - Si ricorda che con L.R. n.8 del 2014 con decorrenza 4 febbraio 2014 viene istituito il Comune di Maccagno con Pino e Veddasca.

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12^ Giornata dell’Economia - Sociale

44 Camera di Commercio di Varese

I comuni con meno di 5mila abitanti sono 92 su 141 (ovvero il 65,3%) e assommano il 22,7% della popolazione residente in provincia di Varese, il 46,5% vive, invece, in comuni tra i 5.001 e 20.000 abitanti, mentre le municipalità con il maggior numero di residenti sono: Busto Arsizio con 79.563, Varese con 79.333, Gallarate con 50.961 e Saronno con 38.902. L’Istat ha ricostruito la serie storica della popolazione 2001-2012 sulla base dei risultati ottenuti nel 15° Censimento consentendo di apprezzare la dinamica della popolazione nell’ultimo decennio: +7,9%. Se poi ampliamo nel tempo la prospettiva di analisi, includendo i Censimenti precedenti, si evidenzia una crescita del numero dei residenti dell’ 11,3% dal 1981 al 2012.

Residenti in provincia di Varese

Fonte: Istat, Censimenti

Gran parte di tale incremento è da attribuirsi alla componente straniera che raggiunge al 1° gennaio 2013 quota 70.566 pari al 7,3% del totale regionale (Varese è 4^ per presenza straniera in Lombardia) e all’8% della popolazione residente in provincia di Varese. A questi andrebbero poi aggiunti gli stranieri non residenti, circa 2.500, e gli irregolari stimati dall’Orim (Osservatorio regionale sull’immigrazione) in 6.500. Per quanto riguarda la nazionalità degli stranieri - sempre secondo stime Orim - le prime tre posizioni sono occupate da albanesi (13.600), marocchini (11.300) e rumeni (circa 9.000).Rispetto al 2001 l’incremento degli stranieri in provincia di Varese è stato del 200% (la componente italiana è cresciuta solo del 2,1%) e rispetto al 1981 la loro presenza è aumentata di 14 volte. Inoltre, l’apporto della componente straniera alla crescita dei nuovi nati è rilevante e si evidenziano tassi di fecondità decisamente più elevati per le madri straniere (2,56 figli per donna) rispetto a quelle italiane (1,29) e un’età al parto inferiore (28,4 vs 32,3).

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6 giugno 2014

45Camera di Commercio di Varese

Residenti stranieri in provincia di Varese

Fonte: Istat, Censimenti

La distribuzione geografica degli stranieri è disomogenea, le percentuali più alte si registrano nel nord della provincia (Ranco 17,5%, Tronzano 16% e Agra 14,4% ) e nella zona del Lago Maggiore (anche per la presenza del Centro Comune di Ricerca CCR in particolare Osmate (16%), Cadrezzate (13,3), Ispra (12,8%) e Sesto Calende (11,9%), seguono i grandi centri Gallarate (13,8%), Varese (11,2%) e Saronno (10,2%), mentre

Busto Arsizio si attesta al 7,8% al di sotto della media provinciale dell’8%.

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12^ Giornata dell’Economia - Sociale

46 Camera di Commercio di Varese

Peso % degli stranieri sul totale della popolazione al 1° gennaio 2013

Fonte: Istat, DemoIstat

La composizione per fasce d’età di stranieri e italiani residenti in provincia di Varese nel 2013 è rappresentata dai due grafici a barre seguenti. La piramide della popolazione italiana presenta una base minore della straniera, segno di progressivo invecchiamento.

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6 giugno 2014

47Camera di Commercio di Varese

Piramide dell’età della popolazione straniera – 1° gennaio 2013

Fonte: Istat, DemoIstat

Piramide dell’età della popolazione italiana – 1° gennaio 2013

Fonte: Istat, DemoIstat

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12^ Giornata dell’Economia - Sociale

48 Camera di Commercio di Varese

Se dal punto di vista della popolazione residente gli stranieri pesano, in provincia di Varese, l’8%, rispetto agli occupati essi raggiungono il 9,8% (Fonte Smail, 2012) e sono impiegati per il 38,1% nei servizi (vs 33,6% degli italiani), per il 30,6% nell’industria (vs 38,4%), per il 19% nelle costruzioni (vs 8,3%), per l’11% nel commercio (vs 18,5%) e per l’1,3% nell’agricoltura (vs 1,1%). Si registra, inoltre, un forte fenomeno di etnicizzazione delle professioni, alcuni esempi: il 50% degli albanesi sono occupati nelle costruzioni, il 60% dei peruviani nei servizi (prevalentemente attività socio-assistenziali), il 46% dei pakistani nell’industria dei metalli e il 32% dei bengalesi soprattutto nel commercio ambulante. Infine, secondo previsioni effettuate da Istat su base regionale, e ricalcolate dall’Ufficio studi e statistica della Camera di Commercio a livello provinciale, il numero di stranieri nei prossimi 40 anni triplicherà raggiungendo le 200mila presenze a fronte di una popolazione italiana in lieve decremento.Il fenomeno dell’invecchiamento della popolazione caratterizza il territorio varesino e anno dopo anno è sempre più evidente: l’età media è 44,3 anni e la percentuale di popolazione di 65 anni e oltre pesa per il 21,6% (era il 21,3% lo scorso anno e il 18,2% nel 2001). Anche i “grandi vecchi”, ovvero gli ultra 80enni, incrementano il loro peso sul totale della popolazione residente: al 1° gennaio 2013 toccano quota 6,1% (erano il 5,9% nel 2011 e il 4,2% nel 2001). Attualmente toccano quota 53.512 unità. L’allungamento della speranza di vita (nel 2012 per Varese 80,3 anni per i maschi e 85,1 per le femmine), i cambiamenti sociali riguardanti famiglie e maternità/paternità e i fenomeni migratori hanno avuto un impatto sulla struttura per età della popolazione. La quota di popolazione fino ai 14 anni di età si attesta a inizio 2013 al 14%, e ciò contribuisce all’innalzamento dell’indice di vecchiaia, ovvero il numero di anziani over 65 ogni 100 bambini e ragazzi fino ai 14 anni, passando nell’ultimo anno da 151,7 a 153,9.

L’indice di vecchiaia* per comune al 1° gennaio 2013

Fonte: Istat, DemoIstat. * il comune di Veddasca presentava un indice di vecchiaia pari a 1.920 per comodità di rappresentazione è stato posto uguale a 350, l’indice più alto riscontato dopo Veddasca.

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6 giugno 2014

49Camera di Commercio di Varese

Nella seguente tabella sono riportati, oltre all’indice di vecchiaia, altri tre indicatori sintetici della struttura per età alla data dei due ultimi Censimenti, basati sulla (convenzionale) ripartizione della popolazione in tre categorie: le età pre-lavorative (da 0 a 14 anni), le età lavorative (da 15 a 64 anni) e le età post-lavorative (65anni e oltre). Si tratta dell’indice di dipendenza dei giovani (rapporto percentuale tra popolazione con meno di 15 anni e popolazione da 15 a 64 anni), dell’indice di dipendenza degli anziani (rapporto percentuale tra le persone nelle età post-lavorative e quelle nelle età lavorative) e dell’indice di carico sociale (somma dei due indici di dipendenza).L’indice di dipendenza dei giovani passa dal 19,4% al 21,8%, l’indice di dipendenza degli anziani si incrementa maggiormente passando dal 26,6% al 33,6% e quello totale dal 46% al 55,4%. Ciò significa che 100 persone in età lavorativa, oltre a se stesse, hanno teoricamente a carico circa altre 55 persone (22 in età pre-lavorativa e 33 in età post-lavorativa). L’andamento crescente del carico sociale ed economico che pesa sulla popolazione in età lavorativa, si verifica nella nostra provincia come in tutta la Lombardia, con valori leggermente più marcati per quanto riguarda il carico di anziani nel nostro territorio.

Principali indicatori demografici: confronto 2012-2011-2001 Varese e Lombardia

Indice di vecchiaia

Indice di dipendenza (carico sociale)

Giovani Anziani Totale

VARESE

2012 153,9 21,8 33,6 55,4

2011 151,7 21,6 32,9 54,5

2001 137,1 19,4 26,6 46,0

LOMBARDIA

2012 147,6 22,2 32,7 54,9

2011 145,9 21,9 32,0 54,0

2001 138,1 19,2 26,5 45,7

Fonte: Istat, Censimento Generale della Popolazione e DemoIstat

Infine, i varesini residenti all’estero, secondo l’AIRE – l’Anagrafe degli italiani residenti all’estero - (Ministero dell’Interno), sono 44.257 nel 2013 per un totale di 25.016 famiglie. Nella classifica regionale Varese si colloca al secondo posto dopo Milano ed evidenzia un incremento del +47,7% nell’arco di un decennio.

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12^ Giornata dell’Economia - Sociale

50 Camera di Commercio di Varese

L’istruzioneNel 2013 oltre la metà della popolazione (con almeno 15 anni) residente in provincia di Varese risulta in possesso o di un diploma (40%) o di un titolo universitario (11%). Nel confronto regionale, Varese risulta tra le prime province lombarde per possesso di un titolo di studio medio-alto, superata solo da Milano (56%) e Lodi (52%), presentando, tuttavia, una quota inferiore alla media regionale di laureati (12,8%) e ancora molto distante dai valori di città universitarie quali Milano (17,3%) e Pavia (14,2%). Per effetto di un generale innalzamento del livello d’istruzione della popolazione, l’incidenza dei laureati varesini è in tendenziale, seppur lenta, crescita: nel 2008 i laureati erano il 10% della popolazione di 15 anni ed oltre.

Distribuzione della popolazione per titolo di studio - provincia di Varese 2013

Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati Istat

Il livello di titolo di studio conseguito risulta particolarmente importante ai fini dell’inserimento lavorativo. Come mostra la tavola che segue, infatti, il tasso di occupazione è correlato positivamente al titolo di studio, ovvero l’occupazione cresce con il crescere del livello di istruzione: per Varese si passa dal minimo del 31% di occupazione tra chi ha al massimo la licenza elementare all’85% tra chi è in possesso di un titolo universitario. Per contro, il tasso di disoccupazione diminuisce al crescere del grado d’istruzione: quasi il 12% tra coloro che non hanno titolo di studio per scendere al 2,6% dei laureati varesini. Se è vero, in generale, che la laurea “protegge” dalla disoccupazione, è altrettanto vero che negli ultimi anni la crisi economica ha fortemente penalizzato anche l’inserimento professionale delle leve ad alta qualifica. Dalla lettura dell’ultimo Rapporto Specula (2013) “L’occupazione dei laureati lombardi: luci e ombre dopo le riforme” emerge un dato molto chiaro: i laureati varesini del 2011 che lavorano (con qualsivoglia tipologia contrattuale) a un anno dalla laurea sono solo il 40%. Si tratta di un dato che verosimilmente ne sottostima l’occupazione in quanto non include né il lavoro autonomo professionale né il praticantato e da conto solo dell’occupazione in Lombardia, mentre sfuggono all’indagine quanti lavorano fuori regione o all’estero.

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6 giugno 2014

51Camera di Commercio di Varese

Anche tenendo conto di queste avvertenze nella lettura del dato, l’accentuarsi delle difficoltà lavorative per i laureati sono evidenti: l’analoga percentuale di occupazione per i colleghi laureati nel 2010 arrivava al 48%.

Tassi caratteristici del mercato del lavoro per titolo di studio, anno 2013Tassi Titolo di studio Varese Lombardia Italia

Tasso di occupazione

15-64 anni

Nessuno titolo o licenza elementare

31,0 35,2 27,8

Licenza media (o avv.professionale)

54,5 54,2 45,6

Diploma di scuola superiore

69,1 71,5 62,6

Titolo universitario e superiore

85,2 82,7 76,0

Totale 63,9 64,9 55,6

Tasso di attività 15-64 anni

Nessuno titolo o licenza elementare

35,3 40,3 34,8

Licenza media (o avv.professionale)

61,3 60,8 54,1

Diploma di scuola superiore

76,0 77,4 70,7

Titolo universitario e superiore

87,6 86,7 82,0

Totale 70,1 70,7 63,5

Tasso di disoccupazione 15 anni e oltre

Nessuno titolo o licenza elementare

11,8 11,8 18,2

Licenza media (o avv.professionale)

11,1 10,8 15,4

Diploma di scuola superiore

8,9 7,5 11,4

Titolo universitario e superiore

2,6 4,5 7,2

Totale 8,6 8,1 12,2

Fonte: elaborazioni Unioncamere su dati Istat

All’interno del manifatturiero, gli sbocchi professionali per i laureati si sono ridotti soprattutto nel comparto della meccatronica – che comunque rimane il principale sbocco lavorativo del settore industriale per i laureati varesini – mentre si evidenzia una crescita delle opportunità lavorative, almeno nell’ultimo anno, nell’industria della moda e nella chimica farmaceutica. In forte contrazione, nel terziario, le assunzioni di neolaureati nei comparti a vocazione pubblica in conseguenza della spending review e del blocco del turn-over, anche se sembra avere tenuto il comparto della Sanità. Un’ulteriore eccezione positiva riguarda l’incremento dei giovani ad alta qualifica inseriti nel commercio all’ingrosso varesino.In riferimento ai diplomati, l’inserimento lavorativo appare assai più difficoltoso e l’inasprimento del contesto economico ha avuto ripercussioni negative sui giovani: tra i diplomati varesini il tasso di disoccupazione sfiora il 9%.

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12^ Giornata dell’Economia - Sociale

52 Camera di Commercio di Varese

Serie storica dei diplomati in provincia di VareseScuola statale e non statale, corsi diurni e serali

Fonte: OPI, Provincia di Varese

Il trend dei diplomati nella nostra provincia nell’ultimo decennio mostra un chiaro incremento dei licei (oltre 3mila nell’ultima sessione) e dell’istruzione professionale (1.210 nel 2013) a discapito dell’area tecnica (scesa da quasi 2.600 del 2003 a 2.122 del 2013). La quota dei tecnici scende dal 45% al 33% sul totale dei diplomati. La crescita dei licei corrisponde ad una generale tendenza al proseguimento degli studi e al raggiungimento della laurea, mentre l’incremento dei diplomi professionali, da un lato, sembra rispondere al crescente interesse delle imprese verso personale con diploma o qualifica professionale ma, dall’altro, potrebbe generare un deficit di personale tecnico ancora molto richiesto dal sistema produttivo locale.Un ultimo dato a cavallo tra istruzione e mercato del lavoro riguarda i così detti NEET (Not in Employment, Education and Training): sono 19.325 i giovani varesini dai 15 ai 29 anni che non risultano né occupati, né inseriti in un percorso regolare di istruzione/formazione, ovvero quasi 1 su sei. Se già i giovani laureati o diplomati hanno difficoltà di accesso al mercato del lavoro, questa fetta di giovani ha un’elevata probabilità di rimanere disoccupato, anche a lungo, o di restare confinato nella zona grigia dell’inattività. Infine, passiamo ad analizzare i dati relativi all’istruzione maggiormente correlati con le strutture scolastiche della nostra provincia (classi, iscritti, presenza di stranieri e alunni per classe), confrontandoli con il contesto regionale e nazionale.

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6 giugno 2014

53Camera di Commercio di Varese

Dati sulla scuola pubblica e privata (2012): classi, iscritti e stranieri VARESE LOMBARDIA ITALIASCUOLA DELL'INFANZIA

Numero di classi 977 11.116 72.778

Iscritti - maschi e femmine 24.370 279.048 1.694.912

Stranieri - maschi e femmine 2.751 40.616 156.701

Alunni per classe 24,9 25,1 23,3

Stranieri ogni 100 alunni 11,3 14,6 9,2

SCUOLA PRIMARIA

Iscritti - maschi e femmine 40.564 460.175 2.818.734

Stranieri - maschi e femmine 4.632 67.711 268.755

Alunni per classe 20,1 20,1 19,2

Stranieri ogni 100 alunni 11,4 14,7 9,5

SECONDARIA DI I GRADO

Numero di classi 1.127 12.683 82.687

Iscritti - maschi e femmine 25.293 282.091 1.792.379

Stranieri - maschi e femmine 2.774 40.803 166.043

Alunni per classe 22,4 22,2 21,7

Stranieri ogni 100 alunni 11,0 14,5 9,3

SECONDARIA DI II GRADO

Numero di classi 1.744 17.139 125.643

Iscritti - maschi e femmine 38.256 372.036 2.655.134

Stranieri - maschi e femmine 2.898 35.467 164.524

Alunni per classe 21,9 21,7 21,1

Stranieri ogni 100 alunni 7,6 9,5 6,2

Fonte: Istat

Il numero medio di alunni per classe in provincia di Varese varia dai 25 nella scuola dell’infanzia ai 20 nella scuola primaria e 22 nella secondaria, risultando in linea con il dato regionale e superiore alla media nazionale in tutti i gradi scolastici. La presenza di alunni stranieri nel sistema scolastico varesino si mantiene attorno all’11% fino alla scuola secondaria di I grado mentre crolla al 7,6% nella secondaria di II grado, denotando scelte differenti tra italiani e stranieri in riferimento all’istruzione superiore. La medesima tendenza si rileva a livello regionale e nazionale; in generale, la quota di alunni stranieri a Varese risulta superiore al dato nazionale, ma inferiore alla media della Lombardia.

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12^ Giornata dell’Economia - Sociale

54 Camera di Commercio di Varese

Le pari opportunità

Le donne varesine che lavorano sono 171mila e rappresentano il 46% del totale degli occupati, quota in tendenziale crescita. Il tasso di occupazione femminile, ovvero la percentuale di donne operative rispetto alla popolazione femminile in età lavorativa, è cresciuto di 10 punti percentuali negli ultimi quindici anni (dal 49% nel 1999 al 59% nel 2013). Un livello di occupazione femminile tra i più alti della Lombardia, inferiore solo al dato della provincia di Monza e Brianza (61,8%) e dell’area milanese (61%). Queste cifre sono il frutto di una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e di un sistema economico e produttivo sempre più terziarizzato che richiede capacità e competenze femminili. Il gap con la popolazione maschile si è ridotto a 9,8 punti percentuali per l’effetto combinato di una maggiore presenza delle donne nel mercato del lavoro e perché la componente maschile, tipicamente presente nell’industria e nell’edilizia, ha maggiormente risentito della crisi evidenziando una riduzione dei livelli di occupazione maschile (68,8%).Nonostante il trend di crescita evidenziato, i livelli occupazionali femminili della nostra provincia rimangono lontani da una situazione di parità raggiunta da diversi Paesi del Nord Europa (Islanda 79%; Norvegia 73,5%, Svezia 72,5%).

Tasso di occupazione (15-64 anni) per genere, serie storica Varese

Fonte: Istat, Rilevazione Forze Lavoro

La partecipazione delle donne nel mercato del lavoro può presentare situazioni di disparità con gli uomini, sia dal punto di vista della scarsa presenza femminile in posizioni apicali, sia per il maggiore utilizzo di contratti flessibili per le lavoratrici, sia per la ridotta presenza di donne in alcuni settori e la concentrazione in altri, sulla base, in alcuni casi, di stereotipi di genere. In provincia di Varese, le addette si concentrano, infatti, nei servizi (50,2%) con picchi elevati nell’istruzione,

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nella sanità e in generale nei servizi alle persone, dove si sono creati nuovi posti di lavoro. È invece bassa la loro presenza in quasi tutti i comparti dell’industria (30,3%), a eccezione del tessile-abbigliamento e dell’alimentare. Per quanto riguarda le tipologie contrattuali, le donne risultano ampiamente sotto-rappresentate negli avviamenti con contratti a tempo indeterminato (44%), evidenziando un maggior coinvolgimento femminile in tipologie contrattuali flessibili e, spesso, poco garantite e di breve durata. Se, nel caso di avviamenti al lavoro di uomini, i contratti a tempo indeterminato rappresentano una quota del 17,2% del totale 2013, per le donne questa percentuale si ferma al 12,9%.Con riferimento alla segregazione verticale, ovvero rispetto alle qualifiche, risulta ancora bassa la quota di donne nelle posizioni apicali: il 25,9% di donne tra gli imprenditori e il 24,2% tra i dirigenti. Va sottolineato, tuttavia, che il trend è positivo e la quota di donne dirigenti d’azienda è in tendenziale crescita: nell’arco di pochi anni il loro numero è raddoppiato, passando dalle 332 del 2009 alle 699 della fine del 2012.

Indicatori di disparità nel mercato del lavoro, Varese

Quota donne %

Settori (addetti 2012)

Industria 30,3

Costruzioni 9,3

Commercio 42,4

Terziario 50,2

Totale 37,2

Posizione (addetti 2012)

Imprenditori 25,9

Dirigenti 24,2

Dipendenti 41,1

Totale addetti 37,2

Contratti (avviamenti 2013)

Tempo determinato 52,4

Tempo indeterminato 44,3

Totale avviamenti 51,4

Fonte: elaborazione della Camera di Commercio di Varese su dati SMAIL e Provincia di Varese

Nota: La banca dati SMAIL non include il settore della PA dove generalmente le donne sono sovrarappresentate ed occupano anche posizioni apicali

Passando all’analisi delle aziende femminili, ovvero le imprese che vedono le donne come proprietarie o al vertice gestionale, si scopre un forte aumento nell’arco del decennio, nonostante gli ultimi anni di crisi: erano 12.683 nel 2003, oggi sono cresciute fino a 14.044 (+11%). Una crescita che evidenzia in modo chiaro quanto le donne rappresentino sempre di più una forza rilevante per il Sistema Varese. Entrando nel dettaglio dei settori, si rileva come la presenza delle donne, se è importante soprattutto nel commercio dove sono

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12^ Giornata dell’Economia - Sociale

56 Camera di Commercio di Varese

3.612 le imprese in rosa varesine e nelle attività di consulenza e servizi aziendali (3.273 imprese), non è meno considerevole nelle attività produttive legate all’industria e all’artigianato: qui la statistica indica quota 1.853. Un’altra voce che vede una forte presenza di donne è quella legata alle attività turistiche, con 1.251 imprese in rosa operanti in provincia di Varese. Quanto alla compagine sociale, nel 52,2% si tratta d’imprese individuali, in linea con il dato complessivo del nostro territorio. Se poi è più alta la presenza nelle società di persona rispetto alle cifre generali (29,2% contro 22,6%), minore è l’incidenza delle società di capitali al femminile: qui la percentuale si ferma al 17,4%. L’analisi per genere ed età evidenzia che per il 56,2% dei casi le imprenditrici hanno tra i 35 e 54 anni, con un’età media inferiore agli uomini e risulta rilevante la presenza delle giovani sotto i 34 anni (15% delle imprenditrici). Rispetto alla nazionalità si tratta per la grande maggioranza dei casi d’italiane (94,5%) ma risulta in forte crescita l’imprenditoria femminile straniera, il cui peso nell’ultimo anno complessivamente sale dal 2,5% al 5,5%. Tale incremento riguarda in particolare le imprenditrici cinesi che salgono da 68 a 234, seguite dalle marocchine (78) e le rumene (73).

Imprese femminili per attività economica. Provincia di Varese, 2013

Fonte: Infocamere

Un aspetto particolarmente importante, strettamente connesso alla presenza femminile nel mercato del lavoro, è costituito dalla presenza e diffusione di un’adeguata offerta di servizi socio-educativi per la prima infanzia. Sono ancora molte, infatti, le donne che alla nascita dei figli, rinunciano al lavoro: in provincia di Varese negli ultimi dieci anni in quasi 3.500 hanno lasciato il lavoro durante il primo anno di vita del bambino, una media di 350 talenti femminili persi ogni anno. Il dato più recente, relativo al 2013, evidenzia una tendenza alla crescita delle dimissioni per maternità, con 411 domande convalidate dalla Direzione Provinciale del Lavoro di Varese. Ampliare l’offerta di servizi per la prima infanzia risulta dunque fondamentale per il sostegno all’occupazione femminile. In provincia di Varese, come nel resto d’Italia, nonostante ci siano stati dei miglioramenti, la quota di domanda soddisfatta è ancora molto limitata rispetto al potenziale bacino d’utenza. In particolare, l’indicatore di presa in carico, calcolato come rapporto percentuale fra gli utenti iscritti agli asili nido e i bambini residenti fra zero e due anni, si attesta complessivamente, considerando anche i micro nidi e i nidi famiglia al 13,5% nella nostra provincia, risultando identico alla media nazionale (Istat 2011). Il dato varesino risulta, invece, inferiore alla media Lombarda (17,5%), che include il dato, tra i più elevati tra tutte le province italiane, di Milano (25,4%).

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57Camera di Commercio di Varese

Le difficoltà di conciliazione tra vita professionale e famigliare hanno ripercussioni negative sull’occupazione femminile ma anche sul numero medio di figli per donna. In provincia di Varese il numero medio di figli per donna è di 1,46, superiore alla media italiana (1,42) ma inferiore a quella regionale (1,51) e alla media europea (1,58) e, soprattutto, lontano dai 2 figli per donna che si registrano nei paesi nordici (Irlanda 2,01; Islanda 2,04; Regno Unito 1,92; Svezia 1,91; Norvegia 1,85), dove pure il tasso di occupazione femminile è elevato, o in altri paesi come la Francia (2,01) dove è presente un solido sistema di sostegno alla maternità.Come mostra la tabella seguente, il quinquennio 2003-2008 registra un miglioramento evidente: a Varese il numero di figli per donna è salito da 1,22 a 1,45, grazie anche all’apporto positivo alla natalità da parte della popolazione straniera. Dal 2008 al 2012, invece, anche per motivi legati alla crisi economica, il trend di crescita del numero di figli subisce una battuta d’arresto: a Varese il dato è sostanzialmente fermo a 1,46 con una rilevante differenza tra donne italiane (media 1,29 figli) e straniere (2,56). Anche nell’età media al parto la differenza tra i modelli culturali italiani e stranieri è evidente, con una media di 32,3 anni per le italiane e di 28,4 per le straniere.

Indicatori demografici e indice di presa in carico degli asili nidoIndicatori Varese Lombardia Italia

Numero di figli per donna - 2003 1,22 1,27 1,29

Numero di figli per donna - 2008 1,45 1,5 1,42

Numero di figli per donna - 2011 1,45 1,48 1,39

Numero di figli per donna - 2012 1,46 1,51 1,42

Numero di figli per donna italiana 1,29 1,29 1,29

Numero di figli per donna straniera 2,56 2,53 2,37

Età media al parto madre- 2003 31,4 31,4 30,8

Età media al parto madre - 2008 31,2 31,2 31,1

Età media al parto madre - 2011 31,6 31,5 31,5

Età media al parto madre - 2012 31,5 31,5 31,4

Età media al parto madre italiana 32,3 32,4 32,0

Età media al parto madre straniera 28,4 28,7 28,4

Età media al parto padre - 2011 35,2 35,3 35,1

Età media al parto padre - 2012 35,1 35,3 35,1

Indice di presa in carico degli asili nido - 2011 13,5 17,5 13,5

Fonte: Istat

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12^ Giornata dell’Economia - Sociale

58 Camera di Commercio di Varese

L’ambienteVarese guadagna 12 posizioni nella classifica sullo stato di salute ambientale dei principali centri urbani nazionali (104 comuni italiani analizzati), elaborata da Legambiente e Ambiente Italia con la collaborazione del Sole24Ore. Secondo i dati 2012, infatti, Varese risale dal 38° posto al 26° posto sulle 44 città di medie dimensioni prese in considerazione. Al vertice ci sono Trento e Bolzano mentre in coda c’è Siracusa. Tra le città lombarde della stessa categoria, Varese è preceduta da Bergamo e Brescia ma risulta davanti a Como e Monza. Varese migliora la sua posizione nella raccolta differenziata dei rifiuti (da 18° a 6°), nella mobilità alternativa (autobus a chiamata, controlli varchi ZTL, mobility manager, car-sharing, piano spostamenti casa-lavoro, pedibus/bici bus) dove risale dalla 32ª posizione alla 16ª e, a conferma dell’appellativo di “città giardino”, nelle aree verdi totali (da 14° a 9°).Le criticità ambientali più rilevanti rimangono il basso utilizzo del solare fotovoltaico (39°) e le politiche ambientali a livello comunale (utilizzo di carta riciclata negli uffici, auto ecologiche, prodotti equo&solidali, certificazione ambientale, raccolta differenziata, procedure di acquisto verdi per le forniture del Comune) con Varese ferma al 40° posto 13.Passando all’analisi dei dati disponibili a livello provinciale, possiamo analizzare alcune tra le principali tematiche riguardanti l’ambiente: il livello di motorizzazione privata (la densità di automobili) che naturalmente influenza i parametri dello smog, la diffusione della raccolta differenziata, l’uso dell’energia ed in particolare delle energie alternative e le richieste di figure professionali legate alla green economy.

Provincia di Varese: autovetture ogni 100 abitanti, serie storica

Serie ricalcolata in base alla popolazione ricostruita a seguito del censimento. Popolazione al 1° gennaio.

Fonte: elaborazione della Camera di Commercio di Varese su dati ACI

In provincia di Varese il numero di auto per abitanti è in tendenziale crescita, arrivando a 64 auto ogni 100 residenti e superando sia il dato nazionale (62) sia quello lombardo (61). Le difficoltà economiche dell’attuale fase recessiva non sembrano avere invertito tale trend, anche se si rileva un orientamento a scegliere utilitarie di bassa cilindrata piuttosto che vetture più costose e con consumi maggiori (-3% su base annuale le autovetture di cilindrata oltre 2000). Con riferimento all’argomento della mobilità, si evidenzia

13 - Tra gli allegati statistici è presente la tavola completa con il posizionamento di Varese per ciascun ambito ambientale.

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59Camera di Commercio di Varese

come il territorio provinciale, caratterizzato da elevata densità abitativa e imprenditoriale e dalla presenza di importanti snodi e vie di comunicazione, sconti notevoli livelli di congestione del traffico, in particolare nella zona a sud, che impongono una riflessione sulla riorganizzazione della rete viaria e lo sviluppo di sistemi di mobilità sostenibile.

Un ambito nel quale sono stati ottenuti importanti miglioramenti nel corso degli anni riguarda la produzione di rifiuti e la raccolta differenziata. La produzione totale dei rifiuti nel 2012 fa registrare una netta diminuzione, scendendo per la prima volta sotto le 400.000 tonnellate (396.525,9 ton), con un decremento del 2,9% nella produzione totale e del 3,3% a livello pro-capite, e ciò nonostante un lieve (+0,3%) incremento demografico. Il dato annuale di produzione per abitante cala a 445,3 kg/abitante, rispetto ai 460,3 kg/abitante dell’anno. La produzione media pro-capite giornaliera di 1,22 Kg per abitante al giorno, risulta inferiore sia alla media regionale (1,33 Kg ab/giorno dato 2011) sia, in modo ancor più significativo, alla media nazionale (1,45 dato 2011). Anche sul fronte della raccolta differenziata i progressi registrati a livello provinciale sono rilevanti. Lo sviluppo della raccolta differenziata sul territorio provinciale segue un trend positivo, che ha permesso di raggiungere una percentuale pari al 62,9% nel 2012. Tale percentuale consente di posizionare la provincia di Varese tra quelle più virtuose, in quanto ben superiore alla media nazionale (37,7% dato 2011) ma anche a quella regionale (50,6% dato 2011).

Provincia di Varese: % raccolta differenziata

Fonte: Provincia di Varese, Osservatorio Provinciale Rifiuti

Un altro tema di sicuro interesse è quello dell’energia e dell’utilizzo delle fonti rinnovabili. La situazione di crisi che stiamo attraversando emerge chiaramente anche dalla lettura dei dati sui consumi energetici: tra il 2008 e il 2012 i consumi totali nella nostra provincia sono calati del 6,4% (Fonte Terna) attestandosi su 5.031 GW e, in particolare, sono diminuiti i consumi del settore industriale (-16,1%). La riduzione del consumo di energia da parte dell’industria è espressione di un decremento sostanziale dei livelli produttivi, ma è anche manifestazione di un disagio generalizzato di fronte a una situazione di costi crescenti per

l’approvvigionamento.

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12^ Giornata dell’Economia - Sociale

60 Camera di Commercio di Varese

Produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili per tipologia (valori in Gwh), anno 2012

Territorio Fotovoltaica Eolica Idraulica Bioenergia Geotermica Totale

% produzio-ne rinnova-bili/consumi

energia elettrica

Varese 93,7 0,0 378,0 109,1 0,0 109,1 11,5

Como 56,2 0,0 168,0 29,7 0,0 29,7 9,0

Sondrio 37,5 0,0 5.418,1 60,9 0,0 60,9 549,4

Milano 225,0 0,0 588,0 336,1 0,0 336,1 6,8

Bergamo 225,0 0,0 1.050,0 244,5 0,0 244,5 19,2

Brescia 318,7 0,0 2.352,1 570,0 0,0 570,0 26,3

Pavia 150,0 0,0 42,0 427,0 0,0 427,0 17,3

Cremona 206,2 0,0 0,0 540,6 0,0 540,6 18,0

Mantova 168,7 0,0 0,0 304,2 0,0 304,2 12,8

Lecco 37,5 0,0 84,0 30,4 0,0 30,4 7,0

Lodi 112,5 0,0 42,0 261,5 0,0 261,5 37,5

Monza e Brianza 75,0 0,0 0,0 15,2 0,0 15,2 2,1

LOMBARDIA 1.706,2 0,0 10.122,2 2.929,2 0,0 2.929,2 22,5

Fonte: GSE

Un ulteriore aspetto riguarda la raccolta differenziata e la produzione di rifiuti, ambiti nei quali sono stati ottenuti importanti miglioramenti nel corso degli anni. Nel 2011 sono state prodotte in provincia di Varese complessivamente 408.502,7 tonnellate di rifiuti urbani con una riduzione del 2% rispetto all’anno precedente a fronte di una crescita della popolazione dell’1,3%. La produzione media pro-capite giornaliera di 1,26 Kg per abitante al giorno, risulta inferiore sia alla media regionale (1,37 Kg ab/giorno dato 2010) sia, in modo ancor più significativo, alla media nazionale (1,47 dato 2010). Anche sul fronte della raccolta differenziata i progressi registrati a livello provinciale sono rilevanti. Lo sviluppo della raccolta differenziata sul territorio provinciale segue un trend positivo, che ha permesso di raggiungere una percentuale pari al 60,5% nel 2011. Tale percentuale consente di posizionare la provincia di Varese tra quelle più virtuose, in quanto ben superiore alla

media nazionale (35,3% dato 2010) ma anche a quella regionale (49,1% dato 2010). Su questo tema la Camera di Commercio di Varese ha realizzato nel mese di novembre 2013 un’indagine telefonica che ha evidenziato come il 63% delle imprese intervistate abbia tentato delle strategie di riduzione dei costi energetici, la principale è stata quella di provare a cambiare il fornitore sul mercato libero, mentre il 6,2% di queste ha puntato sull’autoproduzione, per lo più attraverso i pannelli fotovoltaici. Una delle strategie messe in atto per ovviare al problema del “caro energia” è stata, quindi, quella di investire sull’utilizzo delle fonti alternative (bioenergia, fotovoltaico/solare, idroelettrica) la cui produzione oggi soddisfa l’11,5% del fabbisogno totale. In due anni si è passati dalla produzione di 556 GW a 581 GW (+4,6%) e il balzo maggiore l’ha registrato proprio il fotovoltaico/solare (anche perché partiva da livelli più bassi) passando, tra il 2010 e il 2012, da 13 GW a 94 GW. Interessante anche l’incremento della bioenergia da 84 GW a 109 GW, mentre è diminuita la produzione di energia idroelettrica.Infine, i dati provinciali contenuti nel Rapporto GreenItaly di Unioncamere esprimono l’interesse delle imprese nei confronti della green economy. La provincia di Varese si colloca al 13° posto tra le province italiane per

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61Camera di Commercio di Varese

numero di assunzioni programmate nel 2013 in green jobs: 780 assunzioni stabili programmate dalle imprese locali, ovvero 1,7% del totale italiano. L’insieme dei green jobs ricomprende 90 profili professionali riconducibili a sei ambiti: energie rinnovabili; produzione e stoccaggio di energia; installazione di impianti; edilizia sostenibile ed efficienza energetica; produzione e coltivazione di biocombustibili; mobilità sostenibile; acqua, gestione dei rifiuti e dei reflui; tutela ambientale e sviluppo sostenibile. Tra i profili più significativi citiamo i tecnici del risparmio energetico e delle energie rinnovabili e i tecnici del controllo e della bonifica ambientale. A livello nazionale, un’importante conferma dell’attenzione delle imprese verso queste nuove professionalità è data dalla crescita della quota di assunzioni in green jobs sul totale che nel 2013 tocca il suo massimo (12,7%). Ritornando al livello locale, un ulteriore dato esprime la crescente attenzione delle aziende ai temi ambientali: la provincia di Varese si colloca tra le prime 20 province (19°) a livello italiano, registrando 4.730 aziende varesine che hanno investito, o prevedono di investire, in tecnologie per ridurre l’impatto ambientale e risparmiare energia, ovvero il 20,6% del sistema produttivo locale.

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12^ Giornata dell’Economia

62 Camera di Commercio di Varese

La cultura“Io sono cultura - L’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi - Rapporto 2013” è uno studio realizzato da Unioncamere che ricostruisce la filiera del comparto della cultura per tutte le provincie italiane in riferimento alla numerosità delle imprese registrate, agli occupati e al valore aggiunto prodotto. Utilizzando le informazioni contenute nel Registro Imprese è stata così quantificata la componente privata (si esclude quindi il pubblico) del sistema produttivo culturale varesino in 5.803 imprese, pari all’8,3% del totale delle imprese registrate. A livello regionale il comparto pesa il 9,3% (si ricorda che la Lombardia è la prima regione in Italia), mentre a livello nazionale il 7,5%, inoltre, in termini relativi Varese si colloca al ventesimo posto nella classifica nazionale e al quinto in Lombardia, rivelando una sensibile vocazione all’industria creativa e della cultura. Il monitoraggio della filiera, illustrato nella ricerca, svela una tendenza alla crescita e più in generale una discreta capacità di tenuta del settore anche negli anni della crisi. Il sistema imprenditoriale del comparto cresce tra il 2011 e il 2012 del +3,3% a livello nazionale (a fronte di un -0,3% del totale delle imprese) e del +4,7% a livello lombardo..

La filiera della cultura in provincia di Varese (anno 2012)Imprese in valore assoluto, occupati e valore aggiunto in migliaia

Industrie culturali Performance, arts e arti visive

Film, video, radio e tv

Videogiochi e software

Musica Libri e stampa

TOTALE Rappresentazioni artistiche,

intrattenimento, convegni e fiere

Varese V.A. 93,9 106,8 21,1 330,1 551,9 72,4

Varese occupati

0,8 1,6 0,2 5,1 7,6 1,1

Varese imprese 116 587 30 706 1.439 305

Industrie creative Patrimonio storico e artistico

Architettura Comunicazione e branding

Design e produzione

di stile

Artigianato Totale Musei, biblioteche, archivi e gestione di luoghi e monumenti

storici

Varese V.A. 202,2 60,9 159,3 170,3 592,7 17,4

Varese occupati

2,5 0,9 3 3,7 10,1 0,3

Varese imprese 2.131 380 313 1.219 4.043 17

Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere-InfoCamere, Fondazione Symbola

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63Camera di Commercio di Varese

In particolare i settori individuati sono stati raggruppati in quattro ambiti: 1) le industrie culturali, comprendenti le attività collegate alla produzione di beni connessi alle principali attività artistiche a elevato contenuto creativo, tra le quali si possono citare ad esempio la cinematografia, la televisione, l’editoria e l’industria musicale; 2) le industrie creative, come l’architettura, l’alimentazione, la comunicazione e il branding (per ciò che riguarda gli aspetti comunicativi e di immagine), altre attività collegate al made in Italy che puntano sul design e lo stile e vengono svolte anche in forma artigianale (ci si riferisce all’artigianato artistico); 3) il patrimonio storico-artistico architettonico, ovvero attività - svolte in forma di impresa - aventi a che fare con la conservazione, la fruizione e la messa a valore del patrimonio, tanto nelle sue dimensioni tangibili che in quelle intangibili (musei, biblioteche, archivi, gestione di luoghi o monumenti, ecc.); 4) il performing arts e le arti visive, attività che non si prestano a un modello di organizzazione di tipo industriale, o perché hanno a che fare con beni non riproducibili (le arti visive), o perché hanno a che fare con eventi dal vivo che possono essere fruiti soltanto attraverso una partecipazione diretta.

Le imprese della filiera culturale a Varese - anno 2012

Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere-InfoCamere

Nel 2012 il valore aggiunto prodotto dal sistema produttivo culturale privato ammonta, a livello nazionale, a 75,5 miliardi di euro, pari al 5,4% del totale. Nella classifica nazionale Varese occupa la 30^ posizione e il comparto vale 1 miliardo e 234 milioni, pari al 5,2% del totale. In Italia l’occupazione impegnata nelle imprese culturali conta 1.397.000 persone, corrispondenti al 5,7% del totale. Varese si posiziona al 38° posto nella graduatoria nazionale con 19mila occupati, pari al 5,2% del totale provinciale. Nella seguente tabella il rapporto tra valore aggiunto e occupati dà luogo a un indice di produttività che mette in evidenzia i comparti che maggiormente sono in grado di generare valore.

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12^ Giornata dell’Economia

64 Camera di Commercio di Varese

Produttività nel settore cultura (2012) - Varese

Comparti Valore aggiunto per occupato in migliaia di euro

Film, video, radio e tv 117,4

Musica 105,5

Architettura 80,9

Comunicazione e branding 67,7

Videogiochi e software 66,8

Rappresentazioni artistiche, intrattenimento, convegni e fiere 65,8

Libri e stampa 64,7

Musei, biblioteche, archivi e monumenti storici 58,0

Design e produzione di stile 53,1

Artigianato 46,0Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere-InfoCamere, Fondazione Symbola

Peso % delle imprese della filiera culturale per macro-comparti Confronto Varese-Lombardia

Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere-InfoCamere, Fondazione Symbola

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65Camera di Commercio di Varese

Le imprese del macro-comparto dell’industrie creative (peso%) Confronto Varese-Lombardia

Fonte: elaborazioni su dati Unioncamere-InfoCamere, Fondazione Symbola

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12^ Giornata dell’Economia

66 Camera di Commercio di Varese

ALLEGATI STATISTIcI

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6 giugno 2014

67Camera di Commercio di Varese

I numeri delle imprese

Imprese attive presenti nel Registro delle Imprese al 31 dicembre 2013 per comuneComune Attive 2012 Attive 2013 T.var.%Comune non classificato 1 1 0,0Agra 18 19 5,6Albizzate 310 294 -5,2Angera 455 441 -3,1Arcisate 563 549 -2,5Arsago Seprio 377 371 -1,6Azzate 349 349 0,0Azzio 54 52 -3,7Barasso 114 107 -6,1Bardello 97 93 -4,1Bedero Valcuvia 44 46 4,5Besano 72 71 -1,4Besnate 357 347 -2,8Besozzo 668 641 -4,0Biandronno 169 171 1,2Bisuschio 215 202 -6,0Bodio Lomnago 137 137 0,0Brebbia 269 268 -0,4Bregano 34 31 -8,8Brenta 91 79 -13,2Brezzo di Bedero 51 52 2,0Brinzio 47 46 -2,1Brissago-Valtravaglia 77 68 -11,7Brunello 77 75 -2,6Brusimpiano 36 36 0,0Buguggiate 179 174 -2,8Busto Arsizio 7.402 7.263 -1,9Cadegliano-Viconago 83 81 -2,4Cadrezzate 161 152 -5,6Cairate 501 493 -1,6Cantello 258 255 -1,2Caravate 162 156 -3,7Cardano al Campo 915 886 -3,2Carnago 414 406 -1,9Caronno Pertusella 1.098 1.098 0,0Caronno Varesino 244 239 -2,0Casale Litta 174 179 2,9Casalzuigno 73 66 -9,6Casciago 216 208 -3,7Casorate Sempione 326 322 -1,2Cassano Magnago 1.516 1.511 -0,3Cassano Valcuvia 31 29 -6,5

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12^ Giornata dell’Economia

68 Camera di Commercio di Varese

Comune Attive 2012 Attive 2013 T.var.%Castellanza 1.114 1.109 -0,4Castello Cabiaglio 40 40 0,0Castelseprio 95 92 -3,2Castelveccana 76 81 6,6Castiglione Olona 496 485 -2,2Castronno 296 294 -0,7Cavaria con Premezzo 360 342 -5,0Cazzago Brabbia 69 70 1,4Cislago 710 707 -0,4Cittiglio 253 251 -0,8Clivio 100 93 -7,0Cocquio-Trevisago 387 375 -3,1Comabbio 73 70 -4,1Comerio 117 120 2,6Cremenaga 24 24 0,0Crosio della Valle 42 48 14,3Cuasso al Monte 122 119 -2,5Cugliate-Fabiasco 107 97 -9,3Cunardo 185 176 -4,9Curiglia con Monteviasco 17 18 5,9Cuveglio 284 286 0,7Cuvio 94 86 -8,5Daverio 182 184 1,1Dumenza 68 69 1,5Duno 8 8 0,0Fagnano Olona 804 768 -4,5Ferno 404 391 -3,2Ferrera di Varese 45 45 0,0Gallarate 5.404 5.395 -0,2Galliate Lombardo 65 65 0,0Gavirate 664 639 -3,8Gazzada Schianno 357 333 -6,7Gemonio 222 227 2,3Gerenzano 683 668 -2,2Germignaga 206 203 -1,5Golasecca 179 170 -5,0Gorla Maggiore 324 312 -3,7Gorla Minore 562 551 -2,0Gornate-Olona 173 167 -3,5Grantola 63 59 -6,3Inarzo 49 51 4,1Induno Olona 556 539 -3,1Ispra 323 319 -1,2Jerago con Orago 332 328 -1,2Lavena Ponte Tresa 402 380 -5,5

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6 giugno 2014

69Camera di Commercio di Varese

Comune Attive 2012 Attive 2013 T.var.%Laveno-Mombello 656 633 -3,5Leggiuno 201 188 -6,5Lonate Ceppino 293 268 -8,5Lonate Pozzolo 933 891 -4,5Lozza 64 64 0,0Luino 991 969 -2,2Luvinate 82 75 -8,5Maccagno 96 104 8,3Malgesso 77 72 -6,5Malnate 887 882 -0,6Marchirolo 188 179 -4,8Marnate 584 577 -1,2Marzio 17 20 17,6Masciago Primo 13 15 15,4Mercallo 130 124 -4,6Mesenzana 141 131 -7,1Montegrino Valtravaglia 86 82 -4,7Monvalle 119 119 0,0Morazzone 235 228 -3,0Mornago 304 296 -2,6Oggiona con Santo Stefano 292 295 1,0Olgiate Olona 899 874 -2,8Origgio 414 416 0,5Orino 44 44 0,0Osmate 54 53 -1,9Pino sulla Sponda del Lago Maggiore 10 8 -20,0Porto Ceresio 138 134 -2,9Porto Valtravaglia 151 150 -0,7Rancio Valcuvia 86 81 -5,8Ranco 61 61 0,0Saltrio 133 122 -8,3Samarate 1.099 1.065 -3,1Sangiano 87 81 -6,9Saronno 3.165 3.103 -2,0Sesto Calende 986 951 -3,5Solbiate Arno 325 322 -0,9Solbiate Olona 331 317 -4,2Somma Lombardo 1.249 1.250 0,1Sumirago 370 369 -0,3Taino 217 225 3,7Ternate 159 154 -3,1Tradate 1.197 1.190 -0,6Travedona-Monate 213 217 1,9Tronzano Lago Maggiore 10 10 0,0Uboldo 653 662 1,4Valganna 105 100 -4,8

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12^ Giornata dell’Economia

70 Camera di Commercio di Varese

Comune Attive 2012 Attive 2013 T.var.%Varano Borghi 126 129 2,4Varese 7.552 7.344 -2,8Vedano Olona 388 376 -3,1Veddasca 15 14 -6,7Venegono Inferiore 390 380 -2,6Venegono Superiore 389 375 -3,6Vergiate 663 643 -3,0Viggiù 230 223 -3,0Vizzola Ticino 34 34 0,0Totale provincia 63.903 62.607 -2,0

Fonte: Infocamere

Imprenditorialità straniera, femminile e giovanile: imprese registrate al 31 dicembre 2013 per presenza

Presenza Esclusiva Forte Maggioritaria TOTALE

Straniere 5.819 261 79 6.159

Femminili 13.143 1.913 792 15.848

Giovanili 6320 634 182 7.136

Imprenditorialità straniera, femminile e giovanile: imprese registrate al 31 dicembre 2013 per presenza

Fonte: Infocamere

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6 giugno 2014

71Camera di Commercio di Varese

Primi 10 settori in cui è presente l’imprenditoria straniera, femminile e giovanile, provincia di Varese, anno 2013

Imprenditoria straniera Imprenditoria femminile Imprenditoria giovanile

Lavori di costruzione specializzati 32,3 Commercio al dettaglio 16,4 Lavori di costruzione

specializzati 22,2

Commercio al dettaglio 15,5 Attivita' immobiliari 11,3 Commercio al dettaglio 11,8

Costruzione di edifici 10,0 Altre attività di servizi per la persona 11,1 Attività dei servizi di

ristorazione 9,6

Attività dei servizi di ristorazione 8,4 Attività dei servizi di

ristorazione 8,7 Costruzione di edifici 6,6

Commercio all'ingrosso 4,5 Commercio all'ingrosso 6,5 Altre attività di servizi per la persona 6,5

Altre attività di servizi per la persona 2,8 Costruzione di edifici 3,0 Commercio all'ingrosso 6,1

Attività di servizi per edifici e paesaggio 2,7 Lavori di costruzione

specializzati 2,9 Attività di servizi per edifici e paesaggio 3,6

Commercio e riparazione di autoveicoli 1,9 Confezione di articoli di

abbigliamento 2,6 Attività ausiliarie dei servizi finanziari 3,4

Trasporto terrestre e mediante condotte 1,8 Coltivazioni agricole e

produzione di prodotti animali 2,6 Attivita' immobiliari 3,0

Confezione di articoli di abbigliamento 1,8 Attività ausiliarie dei servizi

finanziari 2,5 Commercio e riparazione di autoveicoli 2,5

Percentuale cumulata 81,7 67,6 75,2

Fonte: Infocamere

Il turismo

classifica degli arrivi di turisti da Stato estero in provincia di Varese: confronto 2004 e 2013 Classifica 2004 Arrivi 2004 Classifica 2013 Arrivi 2013

1 Stati Uniti d'America 42.645 1 Germania 64.5192 Germania 34.888 2 Stati Uniti d'America 59.8543 Francia 20.855 3 Cina 44.4374 Regno Unito 14.908 4 Francia 40.5725 Svizzera e Liechtnstein 13.431 5 Svizzera e Liechtnstein 32.3896 Paesi Bassi 11.305 6 Regno Unito 28.0007 Altri Paesi 9.830 7 Paesi Bassi 26.7718 Spagna 7.540 8 Giappone 19.9949 Altri Paesi Europei 7.108 9 Russia 19.93210 Belgio 6.526 10 Belgio 19.07311 Canada 5.116 11 Altri Paesi Europei 17.11012 Israele 4.578 12 Altri Paesi dell'Asia 13.38313 Altri Paesi dell'Asia 4.129 13 Spagna 13.380

14 Austria 4.064 14 Altri Paesi del Medio Oriente 12.222

15 Altri Paesi dell'America Latina 3.763 15 Corea del Sud 11.56516 Giappone 3.726 16 Australia 10.81017 Russia 3.515 17 Israele 10.54618 Svezia 3.485 18 India 8.69819 Polonia 2.724 19 Danimarca 8.426

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12^ Giornata dell’Economia

72 Camera di Commercio di Varese

Classifica 2004 Arrivi 2004 Classifica 2013 Arrivi 201320 Australia 2.632 20 Brasile 8.15121 Brasile 2.431 21 Turchia 7.77022 Cina 2.340 22 Austria 7.34023 Grecia 2.254 23 Polonia 7.24124 Repubblica Ceca 2.102 24 Canada 7.01125 Irlanda 1.863 25 Romania 6.92026 Danimarca 1.817 26 Altri Paesi 6.62027 Norvegia 1.770 27 Svezia 6.110

28 Turchia 1.769 28 Altri Paesi dell'America Latina 5.610

29 Paesi dell'Africa Mediterranea 1.658 29 Portogallo 5.38830 Altri Paesi dell'Africa 1.595 30 Repubblica Ceca 5.189

Nella tavola sono elencate solo le prime 30 posizioni Fonte: Camera di Commercio di Varese su dati Istat 2004 e dati provvisori 2013 della Provincia di Varese

Spesa dei viaggiatori stranieri, spesa dei viaggiatori italiani all’estero e saldo per provincia (milioni di euro). Anno 2013

Spesa dei viaggiatori stranieri

Spesa dei viaggiatori italiani all’estero

Saldo della spesa del turismo internazionale

Varese 455 759 -304

Como 738 675 63

Sondrio 95 39 56

Milano 3.093 2.096 997

Bergamo 184 484 -300

Brescia 670 448 222

Pavia 68 202 -134

Cremona 23 100 -77

Mantova 72 118 -46

Lecco 50 218 -168

Lodi 13 84 -71

Monza e Brianza 61 347 -286

LOMBARDIA 5.525 5.570 -45

ITALIA 32.989 20.159 12.830

Fonte: Elaborazioni Camera di Commercio di Varese su dati provvisori della Provincia di Varese

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6 giugno 2014

73Camera di Commercio di Varese

Letti per tipologia di esercizi alberghieri, provincia di Varese, 2013

Fonte: Elaborazioni Camera di Commercio di Varese su dati provvisori della Provincia di Varese

Letti per tipologia di esercizi complementari, provincia di Varese, 2013

Fonte: Elaborazioni Camera di Commercio di Varese su dati provvisori della Provincia di Varese

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12^ Giornata dell’Economia

74 Camera di Commercio di Varese

La bilancia commerciale

Primi 30 paesi per valore delle esportazioni, anno 2013 (dato provvisorio), valori in euroCLASSIFICA PAESE ESPORTAZIONI Peso% su tot export1 Germania 1.141.793.810 11,602 Francia 1.006.007.990 10,223 Svizzera 647.483.084 6,584 Stati Uniti 540.707.888 5,495 Regno Unito 479.141.144 4,876 Federazione Russa 392.383.009 3,997 Spagna 380.292.378 3,868 Paesi Bassi 371.726.673 3,789 Cina 325.204.914 3,3010 Turchia 265.797.124 2,7011 Giappone 208.641.873 2,1212 Polonia 203.831.771 2,0713 Singapore 191.037.994 1,9414 Brasile 179.237.210 1,8215 Svezia 178.519.355 1,8116 Belgio 150.717.618 1,5317 Algeria 121.158.667 1,2318 Romania 119.640.635 1,2219 Austria 118.952.801 1,2120 Messico 118.439.270 1,2021 Australia 114.752.743 1,1722 Malaysia 112.091.930 1,1423 Emirati Arabi Uniti 111.769.036 1,1424 Corea del Sud 99.029.445 1,0125 Qatar 99.007.029 1,0126 Arabia Saudita 95.660.532 0,9727 Hong Kong 91.198.249 0,9328 Repubblica Ceca 88.999.536 0,9029 India 85.751.247 0,8730 Norvegia 76.158.875 0,77

Fonte: elaborazioni Camera di Commercio di Varese su dati Istat

Prime 30 merci per valore delle esportazioni, anno 2013 (dato provvisorio), valori in euro

CLASSIFICA MERCE ESPORTAZIONI

Peso

%

su to

t ex

port

1 Aeromobili, veicoli spaziali e relativi dispositivi 1.788.577.527 18,17

2 Articoli in materie plastiche 748.499.069 7,60

3 Altre macchine per impieghi speciali 641.205.733 6,51

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6 giugno 2014

75Camera di Commercio di Varese

CLASSIFICA MERCE ESPORTAZIONI

Peso

%

su to

t ex

port

4 Macchine di impiego generale 551.988.614 5,61

5 Altre macchine di impiego generale 520.172.412 5,28

6 Prodotti chimici di base, fertilizzanti e composti azotati, materie plastiche e gomma sintetica in forme primarie 513.700.992 5,22

7 Apparecchi per uso domestico 497.582.761 5,05

8 Altri prodotti in metallo 333.658.390 3,39

9 Altri prodotti tessili 245.919.947 2,50

10 Articoli di abbigliamento, escluso l'abbigliamento in pelliccia 237.448.868 2,41

11 Tessuti 228.741.753 2,32

12 Macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili 226.422.040 2,30

13 Strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione, orologi 214.369.420 2,18

14 Metalli di base preziosi e altri metalli non ferrosi, combustibili nucleari 171.828.292 1,75

15 Altri prodotti chimici 160.565.709 1,63

16 Altri prodotti alimentari 159.930.622 1,62

17 Parti ed accessori per autoveicoli e loro motori 151.194.036 1,54

18 Motori, generatori e trasformatori elettrici, apparecchiature per la distribuzione e il controllo della elettricit 140.054.912 1,42

19 Medicinali e preparati farmaceutici 133.990.490 1,36

20 Strumenti e forniture mediche e dentistiche 123.508.124 1,25

21 Articoli di coltelleria, utensili e oggetti di ferramenta 121.128.556 1,23

22 Pasta-carta, carta e cartone 115.109.432 1,17

23 Saponi e detergenti, prodotti per la pulizia e la lucidatura, profumi e cosmetici 108.533.195 1,10

24 Bevande 103.327.000 1,05

25 Mezzi di trasporto n.c.a. 103.068.568 1,05

26 Gioielleria, bigiotteria e articoli connessi, pietre preziose lavorate 93.576.486 0,95

27 Generatori di vapore, esclusi i contenitori in metallo per caldaie per il riscaldamento centrale ad acqua calda 89.424.521 0,91

28 Tubi, condotti, profilati cavi e relativi accessori in acciaio (esclusi quelli in acciaio colato) 89.192.668 0,91

29 Prodotti da forno e farinacei 76.185.771 0,77

30 Cuoio conciato e lavorato, articoli da viaggio, borse, pelletteria e selleria, pellicce preparate e tinte 59.880.590 0,61

Fonte: elaborazioni Camera di Commercio di Varese su dati Istat

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12^ Giornata dell’Economia

76 Camera di Commercio di Varese

La ricchezza prodotta

Serie storica del valore aggiunto a prezzi correnti procapite 2002-2013 per provincia

Province e regioni

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013

Varese 23.741,3 24.499,6 25.222,3 24.980,8 26.042,1 26.555,4 26.593,0 24.461,4 25.825,1 25.381,8 25.028,5 24.864,7

Como 22.835,9 22.836,5 22.762,9 23.442,3 23.859,8 25.146,4 23.944,3 22.231,3 23.034,0 23.506,3 23.060,3 22.862,2

Sondrio 22.190,9 23.365,5 24.238,2 24.084,9 24.286,4 25.238,3 25.348,0 25.011,8 26.407,0 27.129,1 27.106,0 27.211,9

Milano 32.989,3 34.184,8 35.152,7 36.199,6 36.542,4 38.416,7 42.411,9 41.268,2 43.154,7 43.688,0 43.125,8 42.217,3

Bergamo 25.107,8 25.590,9 26.135,3 26.705,6 27.764,8 28.262,1 27.318,8 26.533,0 26.132,5 26.272,1 25.745,2 25.720,8

Brescia 25.825,2 26.198,4 26.734,0 26.420,9 27.008,6 28.108,8 28.079,8 25.622,0 25.840,0 26.597,9 26.136,9 26.046,8

Pavia 21.682,4 21.896,1 22.179,2 21.512,2 21.862,0 22.515,6 21.409,9 19.572,7 20.169,5 20.935,6 20.697,8 20.554,3

Cremona 22.784,8 23.013,6 23.257,6 23.618,7 24.388,4 25.513,5 24.884,9 22.510,6 23.311,0 23.399,9 23.029,1 22.892,2

Mantova 26.110,6 26.522,1 26.732,5 26.690,7 27.022,3 28.222,1 28.345,0 26.773,5 27.724,1 28.708,9 28.212,7 28.137,7

Lecco 24.210,2 24.686,9 25.323,9 25.574,0 25.573,1 26.679,5 25.913,3 23.905,7 24.105,3 24.444,6 24.072,6 23.971,8

Lodi 20.750,3 20.944,2 21.113,3 22.428,1 23.875,8 23.943,7 21.822,1 21.833,4 22.249,9 21.318,7 20.975,8 20.869,8

Monza e Brianza

23.573,5 24.000,0 24.851,6 25.465,8 25.451,3 26.476,0 28.167,4 26.593,0 27.803,1 27.778,7 27.168,0 27.112,3

LOMBARDIA 26.946,5 27.594,4 28.227,8 28.662,3 29.162,3 30.323,4 31.361,9 29.818,7 30.816,0 31.182,2 30.722,1 30.431,1

ITALIA 20.530,6 21.106,2 21.807,8 22.282,3 22.924,5 23.819,2 24.096,2 23.158,7 23.455,2 23.833,3 23.560,3 23.333,4

Fonte: elaborazioni Camera di Commercio di Varese su dati Istat

Valore aggiunto a prezzi correnti per branca di attività economica anno 2012 e preconsuntivo anno 201. Dati in milioni di euro

Province e regioni

2012 2013

Agr

icol

tura

Industria

Servizi Totale TOTALE

Indu

stria

in

sens

o st

retto

Cos

truz

ioni

Tota

le

Indu

stria

Varese 43,4 6.548,4 1.216,5 7.764,9 14.070,2 21.878,5 21.869,2Como 68,5 3.771,1 944,1 4.715,3 8.813,8 13.597,5 13.604,0Sondrio 66,2 1.155,4 388,8 1.544,2 3.294,0 4.904,4 4.938,8Milano 204,8 22.952,8 5.439,3 28.392,1 103.163,9 131.760,8 132.059,8Bergamo 256,8 9.330,6 2.547,1 11.877,7 15.940,0 28.074,6 28.216,1Brescia 779,9 9.738,8 2.448,5 12.187,3 19.511,4 32.478,6 32.583,3

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6 giugno 2014

77Camera di Commercio di Varese

Province e regioni

2012 2013

Agr

icol

tura

Industria

Servizi Totale TOTALE

Indu

stria

in

sens

o st

retto

Cos

truz

ioni

Tota

le

Indu

stria

Pavia 305,5 2.545,4 761,0 3.306,3 7.515,6 11.127,5 11.152,5Cremona 454,3 2.483,4 456,8 2.940,2 4.888,9 8.283,5 8.286,7Mantova 608,0 3.850,7 657,7 4.508,4 6.444,1 11.560,5 11.591,3Lecco 28,2 2.901,7 492,9 3.394,6 4.696,3 8.119,1 8.144,4Lodi 158,8 1.205,5 276,7 1.482,2 3.072,8 4.713,9 4.726,1Monza e Brianza 36,0 7.229,4 1.311,5 8.540,9 14.394,2 22.971,1 23.203,3

LOMBARDIA 3.010,5 73.713,3 16.940,9 90.654,2 205.805,2 299.469,9 300.375,6

ITALIA 28.168,4 257.618,3 82.354,0 339.972,3 1.034.632,4 1.402.772,8 1.396.786,0

Fonte: Unioncamere-Istituto Guglielmo Tagliacarne

Variazioni percentuali annue a prezzi correnti del patrimonio delle famiglie e valori per famiglia.Serie 2009-2012

Province e regioni

VARIAZIONI VALORI PER FAMIGLIA (in euro)

2010/2009 2011/2010 2012/2011 2009 2010 2011 2012

Varese 0,5 -2,7 2,2 397.280 394.629 385.284 386.212Como 0,9 -2,6 0,8 452.711 450.878 439.810 434.027Sondrio 2,2 -1,9 -1,2 515.731 525.566 518.316 505.730Milano 0,8 -2,4 0,9 503.018 499.256 486.777 473.876Bergamo 0,4 -1,6 -0,9 424.967 420.970 415.434 404.821Brescia 2,8 -1,4 -0,5 439.906 447.288 441.942 434.971Pavia 2,7 -3,8 0,5 435.185 439.587 424.161 426.866Cremona 1,8 -3,1 -0,8 425.539 430.891 419.503 410.869Mantova 0,6 -3,5 -0,6 469.354 467.841 452.935 443.784Lecco 0,6 -2,2 -0,5 444.033 441.981 434.143 423.854Lodi 2,1 -2,5 0,5 388.834 392.511 383.720 378.710LOMBARDIA 1,2 -2,4 0,4 462.832 462.019 451.635 443.021ITALIA 0,7 -1,0 -0,8 376.681 375.070 372.373 362.285

Fonte: Unioncamere - Si.Camera

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12^ Giornata dell’Economia

78 Camera di Commercio di Varese

Numero di famiglie in condizioni di povertà relativa, anni 2009-2012. Valori assoluti e incidenze percentuali sul totale delle famiglie

Province e regioni

2009 2010 2011 2012

Famiglie Incidenza % Famiglie Incidenza

% Famiglie Incidenza % Famiglie Incidenza

%Varese 18.026 5,0% 11.145 3,0% 6.438 1,7% 15.144 4,0%Como 6.605 2,7% 3.932 1,6% 2.387 0,9% 8.740 3,4%Sondrio 4.368 5,7% 4.260 5,6% 3.510 4,5% 5.501 7,0%Milano 81.476 4,7% 96.979 5,5% 141.932 7,6% 125.624 6,6%Bergamo 17.903 4,1% 13.167 3,0% 7.468 1,6% 21.226 4,6%Brescia 19.953 3,9% 15.554 3,0% 7.821 1,5% 20.953 3,9%Pavia 11.677 4,9% 8.311 3,4% 3.461 1,4% 9.987 4,0%Cremona 8.444 5,6% 5.496 3,7% 2.970 1,9% 7.209 4,7%Mantova 5.702 3,4% 4.383 2,6% 2.668 1,6% 7.209 4,2%Lecco 4.971 3,6% 3.671 2,6% 1.947 1,4% 4.693 3,3%Lodi 4.860 5,4% 3.213 3,5% 1.505 1,6% 4.966 5,2%LOMBARDIA 183.984 4,4% 170.111 4,1% 182.107 4,2% 231.251 5,2%

NORD-OVEST 341.126 4,9% 334.230 4,8% 351.613 4,9% 442.292 6,1%

NORD-EST 245.423 5,1% 258.870 5,3% 249.882 5,0% 321.589 6,4%

CENTRO 288.000 6,0% 311.014 6,4% 317.669 6,3% 358.000 7,0%

SUD E ISOLE 1.783.000 22,7% 1.829.285 23,1% 1.863.202 23,0% 2.114.000 25,8%

ITALIA 2.657.549 10,9% 2.733.399 11,1% 2.782.366 11,0% 3.235.881 12,6%

Fonte: Unioncamere - Si.Camera

Occupati, persone in cerca di occupazione e tassi caratteristici del mercato del lavoro per cittadinanza. Anno 2013. Valori assoluti in migliaia e valori percentuali

Prov

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e re

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Tass

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occu

pazi

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tota

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tran

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Varese 340,9 34,0 28,5 6,7 70,6 65,8 65,0 54,9 7,7 16,4

Como 230,1 26,4 17,8 6,4 70,6 69,8 65,5 56,4 7,2 19,5

Sondrio 72,1 3,7 5,3 1,3 68,3 66,8 63,6 49,3 6,8 26,0

Milano 1.184,5 230,9 86,8 31,4 71,4 76,5 66,4 67,3 6,8 12,0

Bergamo 410,3 52,7 29,4 7,5 68,3 61,2 63,7 53,6 6,7 12,5

Brescia 470,9 67,0 32,5 16,8 71,1 64,0 66,4 51,1 6,5 20,0

Pavia 200,2 28,6 15,6 3,4 69,1 66,1 64,0 59,1 7,2 10,6

Cremona 134,4 17,3 9,7 5,0 69,6 65,6 64,8 51,0 6,7 22,4

Mantova 146,5 28,7 9,7 7,7 69,7 71,6 65,2 56,6 6,2 21,2

Lecco 130,9 13,7 8,1 4,7 69,8 72,6 65,7 54,2 5,8 25,4

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6 giugno 2014

79Camera di Commercio di Varese

Prov

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Occ

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Tass

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Lodi 85,8 11,1 7,5 2,1 68,3 72,0 62,7 60,6 8,1 15,9

Monza e Brianza

350,7 38,7 27,9 7,6 74,4 74,7 68,9 62,5 7,4 16,4

LOMBARDIA 3.757,2 552,8 278,7 100,5 70,7 70,4 65,7 59,6 6,9 15,4

ITALIA 20.064,3 2.355,9 2.619,7 492,9 62,7 70,3 55,3 58,1 11,5 17,3

Fonte: Elaborazione Unioncamere su dati Istat

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12^ Giornata dell’Economia - Allegati statistici

80 Camera di Commercio di Varese

Innovazione

Provincia di Varese: brevetti EPO depositati 1999-2013 per classe tecnologica (graduatoria)Varese N° BrevettiMeccanica, trasporti 554,8Chimica, farmaceutica, ambiente 233,8Elettronica - elettrotecnica 175,2Altri settori 152,3Altre macchine speciali 136,9Strumenti ottici, di mis. e contr. 122,6Macchine ed app. elettr. 113,3Trasporti 95,1Macch. pr. carta e tessile 79,0Trattamento - packaging 78,3Mobile, arredo, attrezz. cucina 62,6Macchine utensili 60,9Componenti meccanici 59,1Strumenti e tecn. di misura 44,6Chimica macrom., polimeri 42,5Ingegneria chimica 41,3Chimica fine organica 34,6Dispositivi di comando 34,1Processi ed appar. termici 31,9Tecnologie per l'edilizia 30,9Tecnologie medicali 29,3Prodotti farmaceutici 28,2Chimica di base 27,4Tessile, abbigliam., calzatura 25,5Tecniche super. e rivestim. 23,2Materiali, metallurgia 17,5Semicondutt. 17,0Tecnologie audiovideo 16,0Motori, pompe e turbine 13,5Riscaldam., raffrescam. domestico 12,3Strumenti ottici 11,2Altri prodotti di consumo 9,5Tecnologia ambientali 9,3TLC 8,2Informatica 7,5Comunicazioni digitali 7,5Giochi ed attrezz. Sport 6,9Chimica alimentare 4,7Opere pubbliche, infrastr., ind. min. ed estratt. 4,6Biotecnologie 4,6

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6 giugno 2014

81Camera di Commercio di Varese

Varese N° BrevettiAnalisi materiali biologici 3,3Tecniche di comunicazione di base 2,9Metodi di gestione ICT 2,8Nanotecn. 0,6Totale periodo 2000-2013 1.238,7

Fonte: Osservatorio Brevetti Unioncamere su dati EPO (European Patent Office) * Nel caso di domande di brevetto che ricadono in più classi tecnologiche la ripartizione viene effettuata con criterio proporzionale (motivo della presenza di dati decimali)

La popolazione

Popolazione residente per cittadinanza e genere e comune al 1° gennaio 2013

Comune Cittadinanza Genere

Totale Densità abitativa (abitanti per Km2)Italiani Stranieri Maschi Femmine

Agra 332 56 205 183 388 139 Albizzate 4.962 387 2.610 2.739 5.349 1.378 Angera 5.068 566 2.707 2.927 5.634 318 Arcisate 9.211 568 4.761 5.018 9.779 806 Arsago Seprio 4.548 321 2.431 2.438 4.869 463 Azzate 4.324 318 2.282 2.360 4.642 1.030 Azzio 735 74 408 401 809 372 Barasso 1.574 136 794 916 1.710 436 Bardello 1.442 111 747 806 1.553 617 Bedero Valcuvia 618 62 337 343 680 265 Besano 2.527 84 1.302 1.309 2.611 761 Besnate 5.305 248 2.742 2.811 5.553 743 Besozzo 8.102 901 4.321 4.682 9.003 646 Biandronno 3.157 159 1.587 1.729 3.316 348 Bisuschio 4.158 185 2.108 2.235 4.343 618 Bodio Lomnago 1.951 154 1.036 1.069 2.105 521 Brebbia 3.051 285 1.643 1.693 3.336 486 Bregano 775 70 428 417 845 369 Brenta 1.637 166 892 911 1.803 431 Brezzo di Bedero 1.113 90 623 580 1.203 121 Brinzio 838 36 453 421 874 137 Brissago-Valtravaglia 1.166 74 606 634 1.240 203 Brunello 977 45 506 516 1.022 631 Brusimpiano 1.120 109 601 628 1.229 208 Buguggiate 3.023 106 1.514 1.615 3.129 1.249 Busto Arsizio 73.341 6.222 37.985 41.578 79.563 2.595 Cadegliano-Viconago 1.792 204 968 1.028 1.996 194 Cadrezzate 1.608 246 910 944 1.854 392 Cairate 7.457 406 3.922 3.941 7.863 698 Cantello 4.347 207 2.232 2.322 4.554 499

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12^ Giornata dell’Economia - Allegati statistici

82 Camera di Commercio di Varese

Comune Cittadinanza Genere

Totale Densità abitativa (abitanti per Km2)Italiani Stranieri Maschi Femmine

Caravate 2.420 185 1.313 1.292 2.605 508 Cardano al Campo 13.275 971 6.939 7.307 14.246 1.512 Carnago 6.244 336 3.225 3.355 6.580 1.059 Caronno Pertusella 15.664 1.117 8.247 8.534 16.781 1.998 Caronno Varesino 4.648 292 2.462 2.478 4.940 859 Casale Litta 2.533 104 1.303 1.334 2.637 249 Casalzuigno 1.212 109 664 657 1.321 180 Casciago 3.705 193 1.867 2.031 3.898 964 Casorate Sempione 5.458 348 2.834 2.972 5.806 840 Cassano Magnago 20.026 1.539 10.499 11.066 21.565 1.747 Cassano Valcuvia 607 61 314 354 668 169 Castellanza 13.172 1.053 6.768 7.457 14.225 2.053 Castello Cabiaglio 513 41 286 268 554 79 Castelseprio 1.264 22 616 670 1.286 343 Castelveccana 1.888 103 961 1.030 1.991 96 Castiglione Olona 7.461 421 3.899 3.983 7.882 1.142 Castronno 4.967 252 2.582 2.637 5.219 1.388 Cavaria con Premezzo 5.093 638 2.846 2.885 5.731 1.727 Cazzago Brabbia 787 35 410 412 822 205 Cislago 9.117 967 5.012 5.072 10.084 906 Cittiglio 3.607 405 1.969 2.043 4.012 361 Clivio 1.931 51 954 1.028 1.982 664 Cocquio-Trevisago 4.345 397 2.290 2.452 4.742 484 Comabbio 1.105 74 597 582 1.179 252 Comerio 2.413 228 1.245 1.396 2.641 476 Cremenaga 733 44 379 398 777 171 Crosio della Valle 586 19 299 306 605 420 Cuasso al Monte 3.475 161 1.799 1.837 3.636 225 Cugliate-Fabiasco 2.926 196 1.579 1.543 3.122 477 Cunardo 2.637 288 1.432 1.493 2.925 483 Curiglia con Monteviasco 172 9 91 90 181 17 Cuveglio 3.128 270 1.632 1.766 3.398 451 Cuvio 1.510 173 822 861 1.683 282 Daverio 2.951 128 1.489 1.590 3.079 765 Dumenza 1.400 64 733 731 1.464 80 Duno 140 10 76 74 150 60 Fagnano Olona 11.464 756 6.013 6.207 12.220 1.408 Ferno 6.346 634 3.498 3.482 6.980 806 Ferrera di Varese 650 44 363 331 694 455 Gallarate 43.925 7.036 24.614 26.347 50.961 2.429 Galliate Lombardo 962 37 480 519 999 305 Gavirate 8.555 619 4.379 4.795 9.174 764 Gazzada Schianno 4.341 288 2.250 2.379 4.629 956 Gemonio 2.582 282 1.397 1.467 2.864 779

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6 giugno 2014

83Camera di Commercio di Varese

Comune Cittadinanza Genere

Totale Densità abitativa (abitanti per Km2)Italiani Stranieri Maschi Femmine

Gerenzano 9.785 913 5.292 5.406 10.698 1.093 Germignaga 3.515 284 1.845 1.954 3.799 815 Golasecca 2.480 164 1.302 1.342 2.644 356 Gorla Maggiore 4.822 246 2.536 2.532 5.068 983 Gorla Minore 7.808 607 4.176 4.239 8.415 1.125 Gornate-Olona 2.159 77 1.124 1.112 2.236 476 Grantola 1.141 130 630 641 1.271 621 Inarzo 1.037 59 547 549 1.096 450 Induno Olona 9.759 641 5.060 5.340 10.400 841 Ispra 4.530 665 2.491 2.704 5.195 327 Jerago con Orago 4.805 337 2.518 2.624 5.142 1.327 Lavena Ponte Tresa 5.109 424 2.641 2.892 5.533 1.246 Laveno-Mombello 8.151 777 4.174 4.754 8.928 379 Leggiuno 3.331 290 1.770 1.851 3.621 275 Lonate Ceppino 4.693 252 2.444 2.501 4.945 1.022 Lonate Pozzolo 10.958 804 5.830 5.932 11.762 402 Lozza 1.221 34 635 620 1.255 734 Luino 13.314 930 6.831 7.413 14.244 678 Luvinate 1.200 86 644 642 1.286 316 Maccagno 1.834 177 952 1.059 2.011 124 Malgesso 1.227 86 668 645 1.313 474 Malnate 15.414 1.395 8.082 8.727 16.809 1.867 Marchirolo 3.127 305 1.683 1.749 3.432 625 Marnate 7.147 337 3.679 3.805 7.484 1.544 Marzio 303 13 170 146 316 170 Masciago Primo 265 37 156 146 302 167 Mercallo 1.731 109 921 919 1.840 336 Mesenzana 1.396 70 728 738 1.466 300 Montegrino Valtravaglia 1.369 70 709 730 1.439 142 Monvalle 1.778 173 945 1.006 1.951 430 Morazzone 4.060 224 2.080 2.204 4.284 765 Mornago 4.695 231 2.453 2.473 4.926 403 Oggiona con Santo Stefano 4.007 312 2.150 2.169 4.319 1.573

Olgiate Olona 11.531 779 6.010 6.300 12.310 1.708 Origgio 7.270 249 3.678 3.841 7.519 950 Orino 747 74 417 404 821 220 Osmate 665 127 380 412 792 225 Pino sulla Sponda del Lago Maggiore 213 9 119 103 222 26

Porto Ceresio 2.777 251 1.451 1.577 3.028 567 Porto Valtravaglia 2.203 138 1.110 1.231 2.341 143 Rancio Valcuvia 846 73 468 451 919 207 Ranco 1.093 232 642 683 1.325 196 Saltrio 2.942 93 1.476 1.559 3.035 883 Samarate 14.979 1.172 7.957 8.194 16.151 1.009

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12^ Giornata dell’Economia - Allegati statistici

84 Camera di Commercio di Varese

Comune Cittadinanza Genere

Totale Densità abitativa (abitanti per Km2)Italiani Stranieri Maschi Femmine

Sangiano 1.416 143 783 776 1.559 702 Saronno 34.948 3.954 18.478 20.424 38.902 3.518 Sesto Calende 9.672 1.302 5.336 5.638 10.974 438 Solbiate Arno 3.914 373 2.089 2.198 4.287 1.413 Solbiate Olona 5.354 246 2.782 2.818 5.600 1.135 Somma Lombardo 15.554 1.769 8.460 8.863 17.323 568 Sumirago 5.913 296 3.038 3.171 6.209 528 Taino 3.326 430 1.869 1.887 3.756 492 Ternate 2.394 125 1.235 1.284 2.519 538 Tradate 16.917 1.372 8.867 9.422 18.289 852 Travedona-Monate 3.767 302 1.967 2.102 4.069 424 Tronzano Lago Maggiore 212 38 120 130 250 23 Uboldo 9.671 785 5.223 5.233 10.456 974 Valganna 1.446 144 784 806 1.590 128 Varano Borghi 2.230 226 1.172 1.284 2.456 737 Varese 70.426 8.907 37.272 42.061 79.333 1.447 Vedano Olona 6.875 401 3.516 3.760 7.276 1.027 Veddasca 225 14 108 131 239 14 Venegono Inferiore 5.825 368 3.032 3.161 6.193 1.053 Venegono Superiore 6.718 520 3.556 3.682 7.238 1.075 Vergiate 8.394 534 4.360 4.568 8.928 410 Viggiù 5.022 207 2.495 2.734 5.229 565 Vizzola Ticino 541 58 327 272 599 79Totale provinciale 806.394 70.566 425.531 451.429 876.960 732

Fonte: Istat e Regione Lombardia

L’ambiente

Imprese che hanno investito o programmato di investire in prodotti e tecnologie green* per finalità degli investimenti e relative assunzioni programmate nel 2013

Province e regioni

Imprese che hanno investito/programmato di investire nel green

tra il 2008-2013

Imprese che hanno investito nel green tra il 2010-2012 per tipologia di investi-

menti** (%)

Assunzioni program-mate per il 2013 dalle imprese che hanno

investito/programmato di investire nel green

tra il 2008-2013

Valori assoluti

Incidenza % su totale

imprese

Riduzione consumi di

materie prime ed energia

Sostenibilità del processo

produttivo

Prodotto/ servizio of-

ferto

Valori as-soluti**

Incidenza % su totale assunzioni

Varese 4.730 20,6 73,9 21,3 10,5 3.270 49,2Como 3.690 23,3 75,7 18,9 10,5 1.740 32,0Sondrio 1.340 25,1 79,1 16,6 9,4 1.130 36,7Milano 18.420 19,2 74,5 21,0 13,5 17.520 45,0Bergamo 7.350 24,3 74,7 20,5 11,5 4.850 47,8Brescia 8.390 22,8 74,1 23,8 13,0 4.830 35,7

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6 giugno 2014

85Camera di Commercio di Varese

Province e regioni

Imprese che hanno investito/programmato di investire nel green

tra il 2008-2013

Imprese che hanno investito nel green tra il 2010-2012 per tipologia di investi-

menti** (%)

Assunzioni program-mate per il 2013 dalle imprese che hanno

investito/programmato di investire nel green

tra il 2008-2013

Valori assoluti

Incidenza % su totale

imprese

Riduzione consumi di

materie prime ed energia

Sostenibilità del processo

produttivo

Prodotto/ servizio of-

ferto

Valori as-soluti**

Incidenza % su totale assunzioni

Pavia 2.450 20,8 76,1 16,6 11,9 1.440 43,6Cremona 2.080 25,6 76,9 16,7 9,8 1.210 47,9Mantova 2.460 24,5 76,3 21,2 8,9 2.080 53,7Lecco 2.380 26,6 75,5 20,4 9,7 1.100 41,2Lodi 1.160 24,2 77,9 18,9 9,1 770 54,3Monza e Brianza 5.570 24,8 75,0 19,6 11,0 2.950 50,6

LOMBARDIA 60.020 22,0 75,0 20,6 11,8 42.900 44,0ITALIA 327.870 22,0 76,9 18,6 11,3 216.450 38,4

Fonte: Unioncamere - Ministero del Lavoro, Sistema Informativo Excelsior* Imprese con almeno un dipendente dell’industria e dei servizi che hanno investito tra il 2008 e il 2012 e/o hanno programmato di investire nel 2013 in prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e/o minor impatto ambientale ** Alla domanda sulle tipologie di investimenti green (riferita solo alle imprese che hanno investito tra il 2010 e il 2012) potevano essere date più risposte, pertanto il totale delle risposte può superare il 100%. Indicatori ambientali per Varese capoluogo, anni 2012, 2011 e 2010: posizione in classifica e valore dell’indicatore, città e valore massimo e minimo per il confronto

ANNO 2012 ANNO 2011

Varese Max Min Varese

Posi

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Valo

re

Classifica finale 26 47,36% Trento 71,38% Siracusa 29,38% 38 41,02%

Qualità dell’aria

Biossido di Azoto-NO2 (g/mc) 18 34,5 Reggio Calabria 12,2 Brescia 51,0 31 42,5

Pm10 (g/mc) 17 32,0 Bolzano 15 Bergamo 44,0 22 35,0

Ozono 31 73,0 Salerno e altre 0,0 Udine 74,5 31 77,0

Acque

Consumi idrici domestici 32 181,2 Arezzo 110,4 Treviso 227,6 32 181,2

Dispersione della rete 30 36,0 Reggio Emiia 10,0 Latina 62,0 33 0,4

Capacità di depurazione 31 89* Bolzano e altre 100,0 Treviso 32,0 32 89,0

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12^ Giornata dell’Economia - Allegati statistici

86 Camera di Commercio di Varese

ANNO 2012 ANNO 2011

Varese Max Min Varese

Posi

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fica

Valo

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à

Valo

re

Citt

à

Valo

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Posi

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cl

assi

fica

Valo

re

Rifiuti

Produzione di rifiuti urbani 11 499,0 Monza 416,9 Pisa 821,8 11 516,9

Raccolta differenziata 6 59,4% Novara 69,7% Siracusa 3,0% 18 48,4%

Trasporto pubblico

Passeggeri 17 73 Trento 185 Latina 7 17 77

Offerta 18 28 Trento 50 Siracusa e altre 8 19 28

Mobilità

Indice mobilità sostenibile 16 40,0 Reggio Emiia 84,7 Siracusa e

altre 0,0 32 23,3

Tasso di motorizzazione

Auto 31 64 La Spezia 50 Trento 115** 30 64

Motocicli 19 11 Foggia 5 Livorno 25 19 11

Incidentalità stradale 34 0,73 Pistoia 0,11 Foggia 1,51

Isole pedonali 18 0,24* Lucca 1,19 Brindisi 0,0* 17 0,24

Zone a traffico limitato 39 0,09* Pisa 15,19 Perugia e altre 0,0 40 0,09

Piste ciclabili 20 7,02 Reggio Emilia 38,02 Reggio

Calabria 0,0 26 4,29

Indice di ciclabilità 16 48,5 Treviso 82,38 Sassari e altre 0,0 22 37,5

Spazio e verde urbano

Verde urbano fruibile 39 6,71 Monza 59,64 Lecce 0,58 30 6,23

Aree verdi totali 9 2934 Pisa 7199 Alessandria 136 14 2203

Energia

Consumi elettrici domestici 33 1227 Trento 936 Cagliari 1583 33 1227

Energie rinnovabili e teleriscaldamento

Solare termico 22 0,44 Forlì 5,72 Vicenza e altre 0,00 21 0,43

Solare fotovoltaico 39 0,02 Pesaro 27,75 Taranto e altre 0,00 39 0,02

Teleriscaldamento 9 16,99 Brescia 203,18* Udine e altre 0,00 5 30,65*

Politiche ambientali (pubbliche e private)

Politiche energetiche 31 0 Bergamo e altre 100 Varese e

altre 0 35 14

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6 giugno 2014

87Camera di Commercio di Varese

ANNO 2012 ANNO 2011

Varese Max Min Varese

Posi

zion

e in

cl

assi

fica

Valo

re

Citt

à

Valo

re

Citt

à

Valo

re

Posi

zion

e in

cl

assi

fica

Valo

re

Certificazioni ambientali (Iso 14001) 25 3,46 Ravenna 9,37 Sassari 1,19 20 3,28

Pianificazione e partecipazione ambientale 33 25 Forlì e altri 100 Siracusa e

altre 13 33 25

Eco management 40 8 Ferrara 86 Catanzaro 0 40 8

Capacità di rispostadelle Amministrazioni comunali (%) 28 87% Alessandria 100% Cagliari 0% 27 86%

Fonte: Ecosistema Urbano Legambiente XX edizione *Dato 2011 (Ecosistema Urbano XIX edizione) **I dati del tasso di motorizzazione di Aosta (anni 2008-2012) e di Bolzano e Trento (per il 2012) riflettono la minore tassazione applicata all’iscrizione di nuove autovetture al Pra nei rispettivi territori. Totale Città Medie: 44

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12^ Giornata dell’Economia - Allegati statistici

88 Camera di Commercio di Varese

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6 giugno 2014

89Camera di Commercio di Varese

Note.....................................................................................................................................................................................................................................

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12^ Giornata dell’Economia - Allegati statistici

90 Camera di Commercio di Varese

sser vaNasce l’osservatorio virtuale sull’economia della provincia di Varese: un unico punto d’accesso a tutte le fonti statistiche Tramite un semplice collegamento web, è possibile avere informazioni, grafici e approfondimenti sul panorama economico di una delle provincie italiane a maggior tasso imprenditoriale. I dati vengono elaborati sulla base di informazioni provenienti - oltre che dalla Camera di Commercio - anche da altre fonti istituzionali (Istat, Inps, Banca d'Italia, Provincia…).

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Page 92: 12 Giornata dell’Economia · 12^ Giornata dell’Economia - Economia 6 Camera di Commercio di Varese i numeri delle imprese Le 62.607 imprese attive in provincia di Varese a fine