1900-1923 la fisica dei quanti da planck a bohr. newton (1642-1727)
TRANSCRIPT
1900-1923
La fisica dei quanti daPlanck a Bohr
Newton (1642-1727)
J.C.Maxwell1831-1879
Equazioni di Maxwell
Distribuzione di Maxwell
distribuzione di Maxwell delle velocità molecolari
0 500 1000 1500 2000 2500 3000 3500 4000 4500
velocità (m/sec)
Num
ero
di m
olec
ole
per v
eloc
ità
300 °K
Radianza secondo RJ, Wien e prove sperimentali
0
5E+11
1E+12
1,5E+12
2E+12
2,5E+12
3E+12
3,5E+1230
00,0
3200
,0
3400
,0
3600
,0
3800
,0
4000
,0
4200
,0
4400
,0
4600
,0
4800
,0
5000
,0
5200
,0
5400
,0
5600
,0
5800
,0
6000
,0
6200
,0
6400
,0
6600
,0
6800
,0
7000
,0
7200
,0
7400
,0
lunghezza d'onda (nm)
rad
ian
za (
wat
t/m
² m
)
RJ wien valori sperimentali
Radianza secondo RJ, Wien e prove sperimentali
0
5E+15
1E+16
1,5E+16
2E+16
2,5E+16
3E+16
3,5E+16
300,
0
310,
0
320,
0
330,
0
340,
0
350,
0
360,
0
370,
0
380,
0
390,
0
400,
0
410,
0
420,
0
430,
0
440,
0
450,
0
460,
0
470,
0
480,
0
490,
0
500,
0
510,
0
520,
0
lunghezza d'onda (nm)
rad
ian
za (
wat
t/m
² m
)
RJ wien valori sperimentali
10000 K
Radianza secondo Wien e prove sperimentali
0
2E+14
4E+14
6E+14
8E+14
1E+15
1,2E+15
1,4E+15
1,6E+15
1,8E+15
1,0
3,0
5,0
7,0
9,0
11,0
13,0
15,0
17,0
19,0
21,0
23,0
25,0
27,0
29,0
31,0
33,0
35,0
37,0
39,0
41,0
43,0
45,0
lunghezza d'onda (nm)
rad
ian
za (
wat
t/m
² m
)
wien valori sperimentali
Max Planck1858-1947
La legge di Planck
Radiazione di corpo nero
0,0E+00
5,0E+11
1,0E+12
1,5E+12
2,0E+12
2,5E+12
3,0E+12
3,5E+12
Lunghezza d'onda (nm)
Radi
anza
(wat
t/m²m
)
2000 °K 3000 °K
L’esperimento di Lenard (1902)
A.Einstein 1879-1955
Dall’ introduzione si intuisce la capacità di Einstein di individuare questioni nuove e fondamentali per una verifica e uno sviluppo dei concetti in fisica.
Esiste una differenza formale tra concetti fisici riguardo i gas e gli altri corpi (ponderabili) e la teoria di Maxwell sui processi elettromagnetici.
L’energia presente in tutti i processi elettromagnetici è da considerarsi funzione spaziale continua, mentre si concepisce l’energia di un corpo come risultato di una somma sugli atomi e gli elettroni.
Le osservazioni sulla radiazione di corpo nero, l’emissione di raggi catodici ….., risultano più comprensibili se si parte dall’ipotesi che l’energia sia distribuita nello spazio in modo discontinuo, quindi, quando un raggio di luce si espande partendo da un punto, l’energia non si distribuisce su volumi sempre più grandi, ma rimane costituita da un numero finito di quanti di energia localizzati nello spazio e che si muovono senza suddividersi e che non possono essere assorbiti o emessi parzialmente
In base a considerazioni termodinamiche e utilizzando l’equazione di Wien per la legge di radiazione di corpo nero, Einstein , nel quarto paragrafo, conclude che
….da un punto di vista termodinamico,una radiazione monocromatica di
densità sufficientemente bassa si comporta come un gas ideale o una soluzione diluita.
Partendo da questo risultato e con considerazioni statistiche (Boltzmann) sul comportamento termodinamico della radiazione, nel sesto paragrafo Einstein giunge alla conclusione che
La radiazione monocromatica di bassa densità si comporta da un punto di vista termodinamico come se consistesse di quanti di energia tra loro indipendenti di grandezza
E = (R /N )
h = ho + kmax
e-
Robert Millikan (1868-1953)
Millikan
N. Bohr (1885-1962)
Modello atomico di Rutherford
V
mR
m v R = nh/2
non giustificava il mancato irraggiamento degli elettroni costretti a ruotare intorno solo ad alcune
orbitenon dava alcuna informazione sull’intensità
delle righe degli idrogenoidi (oltre all’idrogeno sono atomi degli elementi leggeri ionizzati in
modo da aver perduto tutti gli elettroni eccetto uno)
difficoltà nell’estendere il modello ai sistemi formati da più di un elettrone
non c’era alcun criterio razionale per ripartire gli elettroni nelle loro orbite
Nel 1916, il fisico tedesco Arnold Sommerfeld estese alle orbite ellittiche dell'atomo di idrogeno
le ipotesi che Bohr aveva enunciato solamente per le orbite circolari. Questa estensione avvenne
mediante l'applicazione ai moti dell'elettrone della meccanica relativistica di Einstein.
A.H.Compton (1892-1962)