1979 gennaio-febbraio - ai nostri amici

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6T6I OTVASSH-OTVNNIE IOIruV lursoN IV

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Page 1: 1979   gennaio-febbraio - AI NOSTRI AMICI

6T6I OTVASSH-OTVNNIE

IOIruVlursoN

IV

Page 2: 1979   gennaio-febbraio - AI NOSTRI AMICI

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I TIRRIIORIOdi Ennio Pintacuda S.l.

Tutte le diocesÌ siciliane sono im-pegnate in una programmazione pasto-rale riguardante il rinnovamento dellaParrocchia.

La Conferenza Episcopale Sicilianaha inviato due documenti: uno dottri-nale e l'altro per un'indagine socio-religiosa, che serviranno in queslaazione pastorale.

ll quotidiano l'Avvenire in data 1C

gennaio 1979, scriveva a proposito del-la riunione durante ía quale sono sfatipresentati all'Archidiocesi i documen-ti: " (...) A Palermo si è svolta, nel sa-Ione del Palazzo Arcivescovile, unariunione di un numeroso gruppo dilaici che si sono impegnati ad appro-fondire i documenti della CESi, in vistadegli Ìncontri che sl svolgeranno intutte le parrocchie della diocesi, perdiscutere sui documenti e per f ar pren-dere coscienza delle realtà concrete diogni singola parrocchia.

Aci apertura dell'incontro, il card.Pappalarcic ha ricordato che l'iniziativadella CES/ richiede il coinvolgimentoe la collaborazione di tutti gli operatoridi pastorale

- parroci, reliqiosi, mo-vimenti ecclesiali, singoli laici erappresenta un segno di fiducia e disperanza nelle parrocchie ed un pro-getto per l'ulteriore rivitalizzazionedella chiesa locale.

Gli aspetti teologici, sociologici epastorali del documento della CESi

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sono stati poi affrontati da padre DiGristina, padre Píntacuda e padre Ran-dazzo. ln particolare padre Di Gristi-na si è soffermato sui rapporti tra laparrocchia e la diocesi e la Chiesauniversale, mentre padre Pintacuda hadetto che il documento della CES| mo-stra la volontà della chiesa sicilianadi essere aderente al socíale.

lnf ine, padre Bandazzo ha osservatoche la scelta della pastorale da ope-rare nelle singole parrocchie devetenere conto delle loro caratteristi-che: parrocchie rurali ed urbane, ric-che e povere.

A questo primo incontro ne seguiràun altro, mercoledi 17, nel quale i laici,divisi in tre gruppi, continueranno lostudio del documento neí suoi aspettiideologici, sociologici e pastorali.." ".

Noi riportiamo la presentazionefatta dal Padre Ennio Pintacuda delnostro Centro Studi Sociali di Pa-lermc.t (N.d.R.).

ll secondo aspetto del progetto dirinnovamento della parrocchia, chela Chiesa Siciliana si è tracciato perI'immediato futuro riguarda il rappor-to: parrocchia e territorio.

Lo indichiamo come secondo aspet-"lo per comodità metodologica, nonperché, nel progetto, ci sia una vera epropria distinzione fra I'aspetto teo-logico, quello sociologico e quellopastora le.

La volontà di verificare il rapportocon il territorio indica che la Chiesasiciliana non intende porsi al di fuoridella realtà così come essa si presen-ta, e non vuole camminare nel sensoinverso a quello della storia: in al-iri termini, vuole essere una chiesache aderisce al sociaJe. Per questo, ilprogetto di rinnovamento della par-rocchia, ha come suo momento essen-ziale ed imprescindibile: quell'analisie quella approfondita conoscenza delterritorio, che permettono un'azionepastorale adeguata alle situazioni og-gettive presenti in esso.

ldue documenti della conferenzaepiscopale siciliana:

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affinché la parola di Dio giunga fedel-mente, viva e comprensibile a tutti.È necessario deporre vecchi schemimentali ed operativi, rispondenti a

contesti socio-culturali passati ed in-ventare e sperimentare nuove formedi presenza e di annuncio, richiestedalla nuova cultura e da realtà nuove,come quelle del mondo operaio, delmondo dei giovani, degli studenti ".

Questa proposta e questo progettodella Conferenza episcopale per tuttala Chiesa siciliana, trovano nella Chie-sa palermitana un cammino, già, per-corso.

Da qualche anno a questa parte, so-no state raggiunte tappe signif icative.Nella diocesi di Palermo, le aspirazio-ni che leggiamo nel citato documen-to, non sono di una esigua minoranza,ma costituiscono le attese della mag-gioranza del popolo di Dio; e sono sta-te, altresì, le pressanti sollecitudinidel Vescovo della Chiesa palermitanae le sue insistenti direttive.

Gli avvenimenti che hanno segnatoun corso irreversibile per la Chiesapalermitana sono state:

- il convegno " Evangelizzazione ePromozione Umana " del 1977;

- l'ssssmblea sulle " Zone pastora-

li " del 1978.

Allo scopo di evidenziare I'ispirazio-ne ed i contenuti di questo camminodobbiamo sottolineare, come momen-to importante e significativo, (ancheper la risonanza che ha avuto negli or-gani di stampa nazionale e pertanto,per I'immagine di Chiesa che ha ac-creditato nell'opinione pubblica), lalettera scritta dall'Arcivescovo alloinizio dell'Avvento. Alcune riflessioniivi contenute è opportuno che sianoriprese in questa circostanza. Si dicein essa " (...J In questo tempo di Av-vento, quasi ripercorrendo il faticosocammino del popolo ebraico in attesadel Messìa liberatore, esperimentia-mo anche noi i condizionamenti della

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nostra storia e ci misuriamo con gliostacoli che incontriamo in noi stessi,negli altri e nell'ambiente nel qualesiamo parte integrante. ll prenderecoscienza ci aiuti a trovare la via persuperarli (...) ". " (...) Nessuno che ab-bia a cuore il bene della nostra terrapuò chiudersi in sé stesso o delegaread altri I'impegno e la responsabilitàper una salutare riscossa, (...) ". " (...)Vorrei percio esortare tutti: forze poli-tiche, sindacali, imprenditoriali, cul-turali e gruppi sociali in genere a met-tersi in atteggiamento di servizio ver-so la gente di Sicilia per creare uncontesto di forte tensione morale chenon solo eviti I'ulteriore disgregarsidel tessuto sociale ma offra concretiapporti ed esempi di coscienziosacompetenza ed efficienza nell'adem-pimento dei precisi doveri di cui cia-scuno è gravato (...) " " (...) Ma ancheil singolo cittadino sappia trovare insé stesso la forza di opporsi ad unatipica tendenza ch'è quella di aspettar-si tutto dalle lstituzioni, procuri in-vece di essere protagonista del pro-prio divenire sociale, con la parteci-pazione consapevole ed attiva alla vi-ta pubblica e con la vigilanza ed il le-gittimo controllo nei riguardi dellestrutture e delle persone investite dispecifiche responsabilità amministra-tive e politiche; non si corrano delu-denti avventure ma non si abbiano nep-pure remore anche nell'abbandonareschemí convenzionali che soffocano lalibertà e la responsabilità (...) ".

" (...) È un campo immenso d'inter-vento, in una società che, come la no-stra palermitana, presenta tanti pro-blemi (. ). È questa una dottrina eduna esortazione sempre ripetuta nellaChiesa ed" è per questo che mi per-metto di rivolgerla anch'io, in questotempo di Avvento, ai fedeli della Chie-sa palermitana che non può disinteres-sarsi delle tante fasce di depressioneche s'incontrano nella città e nel terri-torio della diocesi, ma deve sosteneregenerosamente tutte le iniziative incorso ed altre intraprenderne secondoi bisogni sempre più emergenti (...) ".

Fin qui il documento.

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