1999. la "legge giovani" in piemonte

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Una ricerca sui risultati dell'applicazione della legge regionale 16/95, con alcuni elementi di valutazione quali/quantitativi.

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PROVINCIA DI VERCELLI - OSSERVATORIO INFANZIA, ADOLESCENZA, GIOVANI

GATTINARA, 28 OTTOBRE 1999: Seminario "La valutazione della Legge 16"

La Legge 16 dal '96 al '99: come ha funzionato, cosa ha prodotto Prof. Giovanni Campagnoli - Resp. Rete informativa sulle politiche giovanili di

Vedogiovane

INDICE

Un primo quadro

Elementi quantitativi: risorse e popolazione giovanile

La diffusione dei servizi sul territorio, nelle province, nel corso degli anni

Un primo quadro

Proviamo a fare una comparazione di quello che la legge 16 ha permesso di fare

nel corso degli anni.

La legge 16 è stata approvata nel 1995 ed è stata dotata di fondi nel 1996, e si è

quindi potuto beneficiare negli anni 96, 97 e 98.

I contributi assegnati dal 96 al 1998, e quelli previsti per il 99, hanno avuto anda-

mento altalenante, però una buona notizia sono i 2.260.000.000 previsti per

quest’anno dal piano giovani. Sono quindi triplicati i finanziamenti erogati dal 96 al

99.

I progetti ammessi a contributo sono passati da 60 nel 1996 a 103 nel 1998. La leg-

ge 16, negli anni, anche grazie a convegni come questi, diventa più conosciuta ed i

soggetti iniziano a presentare in maniera più consistente i progetti.

Si è calcolato qualche indicatore. Il rapporto fra il valore del progetto finanziato ed il

numero di progetti ammessi a contributo, in modo da avere una media dell’importo

del contributo erogato per i progetti. L’importo medio cala negli anni, infatti nel 98

c’è stata una diminuzione dei contributi ed un aumento dei progetti presentati. Si

passa da 13.800.000 per progetto nel 97 a 8.300.000 nel 1998.

Vediamo la ripartizione delle domande a seconda del soggetto presentatore. Chi ha

titolo di presentare progetti sulla base di questa legge sono gli enti locali, le asso-

ciazioni giovanili e le cooperative giovanili. Gli enti locali sono i comuni, gli enti con-

sorzi dei comuni, le provincie, le comunità montane e la Regione stessa. Le asso-

ciazioni giovanili sono quelle che hanno un’azione rivolta ai giovani e devono avere

tre caratteristiche (che sono le medesime necessarie per far parte della Consulta

Regionale dei Giovani). Queste caratteristiche sono : l’assenza di fini di lucro,

l’elettività delle cariche e l’obbligo della formazione del bilancio. Le cooperative gio-

vanili sono quelle che devono avere almeno il 80% dei soci tra i 18 e i 35 anni.

La parte del leone la fanno gli enti locali, con 70 progetti presentati. Seguono le as-

sociazioni giovanili con 26 progetti e le cooperative giovanili con 7.

L’importo medio per soggetto presentatore non ha un grande scostamento in valore

assoluto, nel senso che le cooperative giovanili ricevono in media 7.100.000, men-

tre gli enti locali 8.600.000.

Dei 103 progetti ammessi a contributo, la parte del leone la fa Torino, con la sua

provincia, con 56 progetti, segue Cuneo (20 progetti), poi ci sono le altre provincie

con un numero di progetti variabile da 7 a 1.

I fondi disponibili sono proporzionali al numero di progetti ammessi a contributo. Ad

esempio Torino, con 56 progetti, riceve il 58% dei fondi. Cuneo con 20 progetti ri-

ceve il 21%. Quindi la proporzionalità tra fondi erogati e progetti ammessi è abba-

stanza diretta.

C’è l’impressione che le periferie siano sempre emarginate dal centro, in quanto si

dice che la capacità che ha un soggetto piccolo che vive nelle periferie di far valere

i suoi interessi nel confronto del centro è analoga alla legge di Newton, cioè è pro-

porzionale alla grandezza ed è inversamente proporzionale al quadrato della di-

stanza.

In Torino e provincia abitano il 51% dei ragazzi in età compresa tra i 15 e 1 29 anni,

in Provincia di Cuneo ne vivono il 14%. Quindi quasi i tre quarti della popolazione

giovanile regionale vive nelle provincie di Torino e Cuneo. Rapportando i contributi

della legge e la percentuale della popolazione giovane sul territorio, si vede che la

proporzionalità con Torino è quasi perfetta, avendo il 51% della popolazione ed il

58% dei contributi. I problemi potrebbero sorgere con le periferie, in quanto sem-

brerebbe che ce ne siano alcune più avvantaggiate ed alcune più svantaggiate.

Consideriamo ad esempio Alessandria: la popolazione giovane è pari all’8,7% e ri-

ceve l’1,8% dei contributi; Cuneo che ha il 14% della popolazione giovanile, riceve

il 21% dei contributi; Vercelli, che ha il 4% della popolazione giovanile riceve il

5,4% dei contributi. Questi dati quantitativi potrebbero fornire degli spunti a livello

qualitativo. Si potrebbe infatti analizzare il perché di questa situazione, cioè il per-

ché Vercelli e Cuneo ricevono una percentuale di contributi maggiore rispetto alla

percentuale di popolazione giovane che hanno. Si potrebbe andare ad indagare se

perché c’è una maggiore sensibilità, una maggiore informazione che circola nei ter-

ritori o magari una maggiore capacità progettuale.

Vediamo ora quanti soldi le provincie nel corso dei due anni sono riuscite a portarsi

a casa. La provincia di Biella ha un calo considerevole, visto che nel corso degli

anni perde circa il 50% dei contributi; la provincia di Novara ha un andamento alta-

lenante; nel Verbano Cusio Ossola c’è un calo sostanziale, passando da

22.000.000 nel 97 a 4.000.000 nel 1998, mentre la provincia di Vercelli passa da

15.000.000 a 45.000.000, triplicando i contributi ricevuti.

Vediamo il numero di progetti ammessi a contributo nel corso degli anni. Biella pas-

sa da 6 progetti a 4 nel giro di 3 anni. Novara inizia con 5 progetti, passa a 8 e poi

scende a 7. Il Verbano Cusio Ossola da 2 progetti ad 1, ed è questo il motivo

dell’abbassamento dei contributi ricevuti. La provincia di Vercelli passa da 2 proget-

ti nel 96/97 a 7 nel 98.

Vediamo cosa ha prodotto la legge 16, almeno per quanto riguarda l’azione che

tende a promuovere lo sviluppo di un sistema coordinato di informazione ai giovani.

Si è andati a vedere quanti Informagiovani si sono dichiarati attivi prima del 1995. È

importante il concetto di attivo perché a volte, nelle pubblicazioni, si trovano alcuni

Informagiovani già nel 1993, ma di fatto non attivi; altri che, magari, non sono con-

siderati presenti ma invece sono attivi. Questo perché non è facile trovare una let-

teratura precisa che riguarda questi argomenti .Nelle 4 provincie, dal 95 al 99, si

passa da 5 Informagiovani a 18, questo grazie alla legge 16, il che significa che

questa legge funziona e produce qualcosa.

Provincia di VERCELLI

Provincia del VCO

Provincia di NOVARA

Provincia di BIELLA

Report di ricerca a cura di Giovanni Campagnoli

1996 1997 1998

11,7

13,8

8,3

COSSATO

SALUGGIA

COSSATO

VARALLO

GATTINARA

SALUGGIA TRINO

SANTHIA’

OMEGNA

BORGOMANERO

ARONA INVORIO

FONTANETO

VARALLO POMBIA

GALLIATE

OLEGGIO

Tutto questo materiale è disponibile su

Internet: www.vedogiovane.it E-mail: [email protected]

Le polit iche giovanil i nei Le polit iche giovanil i nei Comuni della Provincia di Comuni della Provincia di

NovaraNovara

Suno 21 febbraio 2002Suno 21 febbraio 2002

Giovanni CampagnoliGiovanni Campagnoli Matteo MiglioMatteo Miglio

Partecipazione, diritti e serviziPartecipazione, diritti e servizi

♦ IG e punti informativiIG e punti informativi • Nel 2001 gli IG attivi sul territorio della Provincia di Novara erano 8 (Novara, Borgomanero,

Fara Novarese, Invorio, Varallo Pombia, Oleggio*, Galliate e Trecate). Nel 2002 il numero degli IG si è dimezzato:ridotto a 4; presto rimarranno solo 3 visto che quello di Novara concluderà la sua attività (così come svolta finora) il 28 febbraio.

*N.B: Il servizio "Informagiovani" di Oleggio era un servizio consorziato, istituito in convezione con i Comuni di Bellinzago Novarese, Marano Ticino, Mezzomerico e Pombia.

• Nel 2002 sia lo sportello "Informagiovani" di Oleggio (con i relativi servizi offerti ai Comuni

convenzionati), che gli sportelli "Informagiovani di Galliate e Trecate sono stati trasformati in Sportello lavoro/Informalavoro/URP

• Altri punti informativi presenti sul territorio della Provincia di Novara per il 2002: Spaziogiovani ad Arona; Sportello lavoro/URP a Cameri e Cerano (quest'ultimo distaccamento dello sportello di Trecate) e lo sportello lavoro di Ghemme.

Alcuni dati sugli IG della Provincia di Novara nel 2001

IG

N° operatori Servizi offerti

Passaggi per anno

Ore di apertura

Novara 4 tutti gratuiti 14.400 24 ore (6 giorni) Borgomanero 2 tutti gratuiti 3.500 24 ore (6 giorni)

Invorio 1 tutti gratuiti 300 6 ore (2 giorni) Galliate 1 tutti gratuiti 600/700 9 ore (2 giorni)

Fara Novarese 1 tutti gratuiti 350/400 6 ore (2 giorni) Varallo Pombia 1 tutti gratuiti 700 12 ore (3 giorni)

♦ Consulte, carta europea e c.c.rConsulte, carta europea e c.c.r • Solo 10 Comuni su 88 (pari all'11%) della Provincia di Novara hanno adottato la "Carta Europea

di Partecipazione alla vita Comunale". • Le Consulte attive in Provincia di Novara sono 2: Galliate e Cameri*

*N.B:La Consulta di Oleggio (organo intracomunale al quale partecipano anche i Comuni di Bellinzago Novarese, Borgoticino, Marano Ticino, Mezzomerico e Pombia): ufficialmente esiste ancora, almeno sulla carta,ma non si hanno notizie di un suo funzionamento effettivo.

• I Consigli Comunali Ragazzi attivi in Provincia di Novara sono 3: Lesa, Invorio, Cerano.

I risultati della ricercaI risultati della ricerca

La ricercaLa ricerca

Il campioneIl campione:: 11 Comuni rappresentati 11 Comuni rappresentati vi della realtà novaresevi della realtà novarese

MetodologiaMetodologia:: indagine qualitativa e quantitativa con interviste indagine qualitativa e quantitativa con interviste face face to faceto face a rappresentanti ist ituzionali (La durata del colloquio a rappresentanti ist ituzionali (La durata del colloquio d’intervista era circa di un’ora)d’intervista era circa di un’ora)

StrumentiStrumenti :: questionari di 27 domande a risposta semi questionari di 27 domande a risposta semi --apertaaperta Obiettivi:Obiettivi: 1. conoscere finalità, strategie, l inee di intervento e bisogni degli 1. conoscere finalità, strategie, l inee di intervento e bisogni degli

enti locali che progettano per i giovanienti locali che progettano per i giovani 2. stimolare la rif lessione e diffondere conoscenze sul tema delle 2. stimolare la rif lessione e diffondere conoscenze sul tema delle

Polit iche Giovanil i localiPolit iche Giovanil i locali 3. verif icare l ’adeguatezza 3. verif icare l ’adeguatezza della metodologia di ricerca e dello della metodologia di ricerca e dello

strumento uti l izzato rispetto allo sviluppo delle polit iche giovanil i sul strumento uti l izzato rispetto allo sviluppo delle polit iche giovanil i sul territorioterritorio

Risultati attesi:Risultati attesi: 1. realizzare una mappatura dell ’esistente 1. realizzare una mappatura dell ’esistente 2. verif icare l ’esistenza di eventuali “modell i di successo” per 2. verif icare l ’esistenza di eventuali “modell i di successo” per far far

emergere bisogni/domande con cui entrare in comunicazioneemergere bisogni/domande con cui entrare in comunicazione

I ComuniI Comuni

"Giovani" cittadini (15-29 anni)

Comune N° "giovani" cittadini

N° totale cittadini % di "giovani" cittadini

Boca 204 1.184 17% Bolzano Nov.se 203 1.038 19% Briga Nov.se 496 2.991 16% Cameri 1.767 9.616 13% Cerano 1.279 6.734 19% Fontaneto d'Agogna 364 2.600 14% Galliate 2.385 13.696 17% Maggiora 335 1.679 20% Momo 510 2.734 19% Suno 414 2.808 15%

Vaprio d'Agogna 141 945 15% Si tratta di Comuni con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, situati nel medio-basso novarese, prevalentemente nella parte orientale della Provincia. In questi Comuni la percentuale di “giovani” cittadini (15-29 anni) va dal 13% al 20%; la media provinciale è del 18%, quella regionale del 17%. N.B: In provincia di Novara, ben 77 Comuni su 88 (pari all’88%) hanno meno di 6.000 abitanti, contro una media nazionale del 75% circa.

Chi si occupa di giovaniChi si occupa di giovani

In questi Comuni In questi Comuni nonnon ci sono “Progetti Giovani” (piano organico di ci sono “Progetti Giovani” (piano organico di azioni locali) approvazioni locali) approvati dal Consiglio Comunaleati dal Consiglio Comunale

I referenti istituzionali sono, nella quasi totalità delle realtà I referenti istituzionali sono, nella quasi totalità delle realtà intervistate Assessori e Consiglieri con apposita delega (9 Comuni su intervistate Assessori e Consiglieri con apposita delega (9 Comuni su 11); o direttamente i l Sindaco (2 Comuni su 11)11); o direttamente i l Sindaco (2 Comuni su 11)

Per i “Progetti Adolescenti” (15-18 anni) promossi da Comuni associati o consorziati (Cerano, Boca, Fontaneto d’Agogna), i referenti istituzionali sono i responsabili di questi enti di secondo livello. Il dato che emerge dall’analisi rispetto, ovvero il fatto che non ci sia un assessore con competenze esclusive per i giovani, ma al massimo con delega, sembra coerente con la dimensione istituzionale di queste realtà comunali.

Come il Comune incontra i giovaniCome il Comune incontra i giovani

Attraverso organi istituzionali di partecipazione dei giovani al la vita Attraverso organi istituzionali di partecipazione dei giovani al la vita comunale (consucomunale (consu lte)lte)

Attraverso gruppi non istituzionalizzati di giovani che progettano con Attraverso gruppi non istituzionalizzati di giovani che progettano con i l referente dell ’Ente localei l referente dell ’Ente locale

Attraverso momenti pubblici di incontro e confronto su tematiche di Attraverso momenti pubblici di incontro e confronto su tematiche di interesse giovanile (AIDS, droga, volontariato, disagio)interesse giovanile (AIDS, droga, volontariato, disagio)

Consulte: si veda le informazioni riportate nelle considerazioni introduttive Gruppi non istituzionalizzati: sembrano attivi in molte realtà medio-piccole e crediamo possano essere considerati alla stregua di “forum giovanili informali”, quindi una potenziale risorsa per l’Ente locale. E’ infatti così, ad esempio, nei Comuni di Vaprio d’Agogna, Suno, Bolzano Novarese Incontri pubblici: sembrano essere legati più a interessi dell’istituzione adulta e rispondenti ai suoi bisogni; tale tendenza si registra in ben 7 Comuni su 11 intervistati.

Dove il Comune incontra i giovaniDove il Comune incontra i giovani

Oratorio…………….........................................................…...…...(73Oratorio…………….........................................................…...…...(73% dei Comuni)% dei Comuni)

Sala Sala

polivalente……….........................................................…...(46% polivalente……….........................................................…...(46% dei Comuni)dei Comuni)

Centro sporCentro spor tivo e aree attrezzate tivo e aree attrezzate

all ’aperto.........................…….(55% dei Comuni)all ’aperto.........................…….(55% dei Comuni) Biblioteca……………...…...........................................................(10Biblioteca……………...…...........................................................(10

0% dei Comuni)0% dei Comuni) N.BN.B: dalla ricerca condotta nel 2000 risulta che ben i l 72 % dei Comuni : dalla ricerca condotta nel 2000 risulta che ben i l 72 % dei Comuni

della Prdella Provincia di Novara ha una bibliotecaovincia di Novara ha una biblioteca Oratorio: riconosciuto come importante punto di riferimento dell’aggregazione giovanile, a volte l’unico, tanto che quasi tutti i comuni intervistati concedono un contributo. Il rischio è che l’Oratorio venga visto come esclusiva possibilità aggregativa, non concedendo ai giovani altre opportunità e rischiando di creare “etichette”. Sale polivalenti: sono spazi adeguati ad attività di vario genere (conferenze, feste, mostre, concerti, rassegne, etc.) che tutti i Comuni intervistati propongono. La sfida è stimolare i giovani ad “abitarli”.

Centro sportivo: esiste in ogni comune e va dal semplice campo di calcio a palestre e spazi pluridisciplinari. I Comuni finanziano la loro gestione sostenendo le attività delle varie associazioni sportive che sono specificatamente rivolte ai giovani, in quanto considerate momenti formativi/educativi Biblioteca: presente in tutti i Comuni del campione (e in quasi tutti i Comuni della Provincia). Oggi spesso offrono anche nuovi spazi con strumenti e opportunità, legati soprattutto alle tecnologie informatiche (PC a disposizione e internet point gratuiti)

Cosa fa il Comune per i giovaniCosa fa il Comune per i giovani

Sostiene e promuove manifestazioni di interesse giovanile (rassegne Sostiene e promuove manifestazioni di interesse giovanile (rassegne cinematografiche, musicali e tecinematografiche, musicali e teatrali; mostre e concorsi di disegni, atrali; mostre e concorsi di disegni, foto e foto e fumetti)……………………...........................................……………….(90% fumetti)……………………...........................................……………….(90% dei Comuni)dei Comuni)

Concede l ’uso di spazi comunali per occasioni aggregative e sedi Concede l ’uso di spazi comunali per occasioni aggregative e sedi

associative……..............associative…….............. ...........................................................(...........................................................(54% dei Comuni)54% dei Comuni)

Eroga contributi a oratorio, associazioni sportive e associazioni Eroga contributi a oratorio, associazioni sportive e associazioni

“giovani”……….............................................................“giovani”………............................................................. .……….(10.……….(100% dei Comuni)0% dei Comuni)

La partecipazione dei giovaniLa partecipazione dei giovani

Nei Comuni intervistati, la percentuale dei giovani votanti (18Nei Comuni intervistati, la percentuale dei giovani votanti (18 --29 29 anni) al le ult ime elezioni amministrative varia dal 60% al anni) al le ult ime elezioni amministrative varia dal 60% al 90%………….....….(media campione: 82%)90%………….....….(media campione: 82%)

Nei Comuni intervistati, la percentNei Comuni intervistati, la percentuale di assessori e consiglieri uale di assessori e consiglieri

“giovani” nei Consigli Comunali in carica varia dallo 0% al “giovani” nei Consigli Comunali in carica varia dallo 0% al 31%……….....(media campione: 14%)31%……….....(media campione: 14%)

Nei Comuni intervistati in cui la partecipazione giovanile è più elevata e/o strutturata è minore la presenza di “giovani” amministratori. Nei Comuni intervistati in cui sono meno le possibilità di partecipare alla vita comunale, sembra che il numero di giovani amministratori sia indifferente a questa variabile

Analisi del budget (2001)Analisi del budget (2001) Nessuno dei Comuni intervistati ha un capiNessuno dei Comuni intervistati ha un capi tolo o voce di bilancio tolo o voce di bilancio

specif icatamente dedicato alle polit iche giovanil ispecif icatamente dedicato alle polit iche giovanil i Nei Comuni intervistati, la percentuale di uscite correnti destinate Nei Comuni intervistati, la percentuale di uscite correnti destinate

specif icatamente alle polit iche giovanil i varia dallo 0,13% allo 0,28% specif icatamente alle polit iche giovanil i varia dallo 0,13% allo 0,28% delle uscite totali…….....(media campiondelle uscite totali…….....(media campione: 0,21%)e: 0,21%)

I Comuni per la realizzazione di interventi r ivolt i ai giovani uti l izzano I Comuni per la realizzazione di interventi r ivolt i ai giovani uti l izzano

quasi esclusivamente risorse proprie……....................(media quasi esclusivamente risorse proprie……....................(media campione: 8 Comuni su 11)campione: 8 Comuni su 11)

Un dato significativo che conferma questa tendenza è quello relativo al numero di fprogetti finanziati in base alla LR 16/95 per il 2001: solo 2 Comuni della provincia di Novara (Borgomanero e Novara) hanno ottenuto un contributo

Progetti e obiettivi dei Comuni per il Progetti e obiettivi dei Comuni per il 20022002

ProgettiProgetti : : -- organizzazione di occasioni di incontro…………… organizzazione di occasioni di incontro……………….…...(8 ….…...(8 Comuni su 11)Comuni su 11)

-- creazione di infrastrutture e nuovi spaz da destinare ai creazione di infrastrutture e nuovi spaz da destinare ai giovanigiovani

(7 Comuni su 11)(7 Comuni su 11)

-- attivazione di progetti di scambi giovanil i e di g attivazione di progetti di scambi giovanil i e di gemellaggioemellaggio

(2 Comuni su 11)(2 Comuni su 11) ObiettiviObiettivi : : -- favorire l ’aggregazione giovanile favorire l ’aggregazione giovanile

-- promuovere l ’autonomia giovanile promuovere l ’autonomia giovanile

I bisogni dei ComuniI bisogni dei Comuni

Maggiori r isorse economicMaggiori r isorse economiche……................................................(8 he……................................................(8 Comuni su 11)Comuni su 11)

Maggiori informazioni su strumenti tecnicoMaggiori informazioni su strumenti tecnico --operativi operativi

(consulenza/formazione)...........................................................((consulenza/formazione)...........................................................(3 Comuni su 11)3 Comuni su 11)

Maggiori informazioni su opportunMaggiori informazioni su opportun ità a disposizione……...........….(6 ità a disposizione……...........….(6

Comuni su 11)Comuni su 11) Possibil ità di confrontarsi con esperienze già realizzate in altri Possibil ità di confrontarsi con esperienze già realizzate in altri

Comuni………......................................................................…….(Comuni………......................................................................…….(3 Comuni su 11)3 Comuni su 11)

Quasi tutti i Comuni intervistati dichiarano di avere bisogno di maggiori finanziamenti per la realizzazione dei progetti che intendono attivare in favore dei giovani. Solo tre di loro hanno però sfruttato opportunità di finanziamento alternative ai soli stanziamenti dell’Ente locale. Ecco giustificata allora l’altra esigenza che emerge in maniera forte: quella di avere maggiori informazioni sulle opportunità a disposizione.

Considerazioni conclusive:Considerazioni conclusive: cosa “funziona” nel lavoro con i cosa “funziona” nel lavoro con i

giovanigiovani

Le considerazioni che seguono sono tratte esclusivamente dalle interviste svolte negli undici Comuni campione. Sarà interessante (e uno dei nostri obiettivi), proseguendo nel lavoro di mappatura ed indagine, verificare se e quali di queste affermazioni e tendenze sono valide anche nei restanti Comuni della Provincia...

Nella ricerca condotta nel ‘97 da Vedogiovane per la Provincia di Nella ricerca condotta nel ‘97 da Vedogiovane per la Provincia di Novara, su un campione di 500 giovani (15Novara, su un campione di 500 giovani (15--18 anni) residenti in 15 18 anni) residenti in 15 Comuni novaresi, emergeva forte una “nonComuni novaresi, emergeva forte una “non-- tensione” verso l ’ impegno tensione” verso l ’ impegno civi lecivi le

Per contrastare questa tendePer contrastare questa tendenza, oggi i Comuni intervistati dichiarano nza, oggi i Comuni intervistati dichiarano

che sembra funzioni costituire contesti aggregativi gruppali in grado che sembra funzioni costituire contesti aggregativi gruppali in grado di relazionarsi con l ’ente locale, in quanto uti l i strumenti per ri levare di relazionarsi con l ’ente locale, in quanto uti l i strumenti per ri levare bisogni, esigenze e capacità progettuali dei giovanibisogni, esigenze e capacità progettuali dei giovani

Si tratta di f Si tratta di forum (informali) come previsto dalla LR 16/95?orum (informali) come previsto dalla LR 16/95?

Considerare la partecipazione giovanile in senso allargatoConsiderare la partecipazione giovanile in senso allargato Scegliere ed attuare la “polit ica delle e” invece che la “polit ica delle Scegliere ed attuare la “polit ica delle e” invece che la “polit ica delle

o”o”

Per l ’Ente locale questo signif ica due cose: Per l ’Ente locale questo signif ica due cose: 1. sul territorio, la 1. sul territorio, lavorare con le associazioni (giovanil i, sportive,…) vorare con le associazioni (giovanil i, sportive,…) ee

con le agenzie educative con le agenzie educative ee con i giovani stessi con i giovani stessi ee con gli adulti con gli adulti ee con con gli oratori gl i oratori ee con…., elaborando progetti condivisi e partecipati con…., elaborando progetti condivisi e partecipati

2. verso l ’esterno, adottare logiche di unione tra Enti (ad ese 2. verso l ’esterno, adottare logiche di unione tra Enti (ad esempio mpio per la gestione di servizi, come nel caso degli Informagiovani, così per la gestione di servizi, come nel caso degli Informagiovani, così come vuole la LR 16/95 che prevede bacini d’utenza di almeno 10.000 come vuole la LR 16/95 che prevede bacini d’utenza di almeno 10.000 abitanti per avere i f inanziamenti per l ’avvio degli IG)abitanti per avere i f inanziamenti per l ’avvio degli IG)

Le consulteLe consulte Quelle ancora effettivamente attive sono Quelle ancora effettivamente attive sono due in tutta la provincia: due in tutta la provincia:

Gall iate e Cameri.Gall iate e Cameri.

Sembra che funzionino al meglio quando prevale l ’aspetto di Sembra che funzionino al meglio quando prevale l ’aspetto di contrattazione con l ’Ente locale rispetto a quello di cercare di contrattazione con l ’Ente locale rispetto a quello di cercare di replicare le “tradizionali” logiche di funzionamento dei Consigli replicare le “tradizionali” logiche di funzionamento dei Consigli Comunali, che Comunali, che spesso inibiscono la partecipazione invece che spesso inibiscono la partecipazione invece che agevolarlaagevolarla

Gli spazi comunali e la biblioteca...Gli spazi comunali e la biblioteca... ...quando diventano risorse per i progetti giovani, ovvero luoghi ...quando diventano risorse per i progetti giovani, ovvero luoghi

“abitati” dai giovani che, responsabil izzati nel frequentarl i, possono “abitati” dai giovani che, responsabil izzati nel frequentarl i, possono riceverne in affidariceverne in affidamento la gestione (ad esempio: sale prove, spazi mento la gestione (ad esempio: sale prove, spazi per feste e manifestazioni,...). per feste e manifestazioni,...).

In particolare, nella biblioteca si possono inventare spazi che, In particolare, nella biblioteca si possono inventare spazi che, partendo dal “virtuale” delle nuove tecnologie, diventino dei veri e partendo dal “virtuale” delle nuove tecnologie, diventino dei veri e propri servizi per i giovani (non propri servizi per i giovani (non solo per l ’uso di PC, internet e @, ma solo per l ’uso di PC, internet e @, ma anche per l ’uti l izzo di DVD e CD, che possono essere uti l izzati come anche per l ’uti l izzo di DVD e CD, che possono essere uti l izzati come strumenti di aggregazione attraverso rassegne, proiezioni,...).strumenti di aggregazione attraverso rassegne, proiezioni,...).

Considerazioni conclusive:Considerazioni conclusive: l’”artigianato” delle politiche giovanilil’”artigianato” delle politiche giovanili

N.B: La dimensione "artigianale": “Dimensione artigiana” non certo intesa in senso dispregiativo; significa, piuttosto, riconoscere a questi Comuni l’arte di riuscire, nonostante vuoti legislativi, confusioni e difficoltà di vario genere, a fare qualcosa, ingegnandosi con fantasia e poche risorse nel lavoro per e con i giovani, ottenendo buoni risultati. Tanto è vero che probabilmente parte del lavoro svolto dagli Assessori non lascia traccia nella documentazione “ufficiale” dell’Ente, proprio perché è portato avanti personalmente da quegli amministratori locali che hanno maggiori sensibilità su questo tema e si impegnano in prima persona. La “dimensione artigianale” è quella poi che ha fatto sì che si potesse fare questa ricerca (che non è stata pagata da nessuno), che ha utilizzato tempo libero, tirocinio e volontariato delle persone che lavorano in Vedogiovane, uniti alla disponibilità di ben 11 amministratori locali che è stato possibile raggiungere in 15 giorni (un vero record, perché di solito si fanno rincorrere!!!), che hanno accettato di parlare di questi temi nel colloquio-intervista, che durava sempre circa almeno un’ora.

Ogni Comune crea risposte originali al l ’ incontro col mondo giovanileOgni Comune crea risposte originali al l ’ incontro col mondo giovanile

Ogni Comune dispone di r isorse strutturali adeguate (es. spazi Ogni Comune dispone di r isorse strutturali adeguate (es. spazi comucomunali), ma lamenta carenza di fondinali), ma lamenta carenza di fondi

Ogni Comune riconosce la dimensione aggregativa come centrale nel Ogni Comune riconosce la dimensione aggregativa come centrale nel dialogo con i giovanidialogo con i giovani

La sfidaLa sfida (a partire da oggi)(a partire da oggi)

Tradurre con originalità e creatività la dimensione “artigiana” in un Tradurre con originalità e creatività la dimensione “artigiana” in un progetto giovani del Comune,progetto giovani del Comune, in cui i giovani siano davvero in cui i giovani siano davvero protagonisti della costruzione condivisa della realtà locale. protagonisti della costruzione condivisa della realtà locale.

Come:Come:

a) attivando processi giovanil i di partecipazionea) attivando processi giovanil i di partecipazione b) dando voce ai giovani con piccole ricerche sui loro bisogni/attese, ma b) dando voce ai giovani con piccole ricerche sui loro bisogni/attese, ma

anche su potenzialità/aanche su potenzialità/abil itàbil ità c) interrogandosi (anche in giornate di formazione) su come concretamente c) interrogandosi (anche in giornate di formazione) su come concretamente

sia possibile favorire l ’aggregazione e promuovere l ’autonomia giovanilesia possibile favorire l ’aggregazione e promuovere l ’autonomia giovanile Presupposto indispensabile per la realizzabilità di queste politiche è lo scegliere con cognizione di causa l’avvio di processi giovanili di partecipazione, sapendo che richiedono supervisione e tempi lunghi, rinunciando così a visibilità e risultati nell’immediato, attendendo esiti importanti, ma a distanza di tempo dall’avvio.

SCHEDA PRESENTAZIONE LR 05/01SCHEDA PRESENTAZIONE LR 05/01 La Legge Regionale 5/01 “Modificazioni ed integrazioni alla legge regionale 26 aprile 2000, n. 44 (Disposizioni normative per l'attuazione del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112 'Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59')” sancisce il completamento del decentramento amministrativo normato dalle cosiddette Bassanini. In particolare il capitolo VI è dedicato alle “Politiche Giovanili”, e dall’art. 131 all’art. 135 vengono specificati le funzioni e i ruoli degli Enti Locali e delle Rappresentanza giovanili. Nell’art. 131 si definisce la fascia di età interessata. Occorre far riferimento alla normativa europea e regionale (in assenza di quella nazionale), oscillando a seconda dei diversi Programmi europei fra i 15 e i 18 anni per la soglia minima, e i 25-29-35 per la soglia massima a seconda. Per la Legge Regionale 16/95 l’arco di età va dai 18 ai 35 anni. Individuata la finalità di “incentivare la libera iniziativa dei giovani, singoli o associati in organizzazioni, istituzioni, cooperative e aziende a prevalente composizione giovanile”, l’attenzione si rivolge all’azione di programmazione da parte della Regione che deve individuare gli indirizzi, le tipologie di intervento, gli obiettivi prioritari. Il tutto si traduce in un “Programma regionale degli interventi e dei servizi per i giovani”. Le Province nell’azione di coordinamento e promozione delle politiche giovanili, hanno il compito di ripartire le risorse regionali. E in quanto Enti Locali, spetta a Province, a Comuni e a Comunità Montane il l’azione di realizzazione delle politiche giovanili: sono titolari della gestione (diretta o delegata), in piena autonomia organizzativa, funzionale e operativa (principio di sussidiarietà). Negli artt. seguenti vengono descritte le funzioni degli Enti Locali. La Regione (art. 132): ♦ definisce ogni 3 anni il Programma Regionale, attivando una concertazione con gli Enti locali e

la Consulta Regionale dei giovani, e presentandolo all’approvazione del Consiglio Regionale ♦ ripartisce i fondi alle Province sulla base di indicatori oggettivi e capacità di innovazione

espressa ♦ garantisce la piena rappresentanza della popolazione giovanile attraverso la Consulta Regionale

dei Giovani ♦ assicura funzioni di sostegno ed assistenza tecnica a livello sia gestionale che progettuale ♦ istituisce l’Osservatorio permanente sulla condizione dei giovani Programma regionale degli interventi e dei servizi per i giovani ♦ ha durata triennale ♦ indica gli indirizzi, le tipologie di intervento, gli obiettivi prioritari ♦ individua i progetti obiettivo e i progetti pilota di competenza regionale ♦ definisce i criteri per i finanziamenti

Alle Province (art. 133) sono attribuite funzioni amministrative quali: ♦ d’intesa con Comuni e Comunità Montane, la presentazione di proposte per l’elaborazione del

Programma triennale ♦ d’intesa con Comuni e Comunità Montane, la predisposizione di un Piano annuale di intervento,

per favorire una politica coordinata sul territorio ♦ la collaborazione con l’Osservatorio Regionale anche tramite eventuali convenzioni ♦ gestiscono direttamente interventi di politica giovanile Ai Comuni e alle Comunità Montane (art. 134) è attribuita la realizzazione di interventi e progetti in favore dei giovani, favorendone la capacità progettuale e gestionale. I progetti vengono presentati ogni anno alla propria Provincia. Infine, le Rappresentanze giovanili (art.135). Province, Comuni e Comunità Montane possono istituire forme di rappresentanza o Forum di associazioni ed aggregazioni di giovani, che a loro volta possono nominare i propri rappresentanti all’interno della Consulta Regionale dei Giovani. Come integrazione traiamo alcune indicazioni di contenuto anche dalla LR 16/95, che allarga il compito di realizzazione di interventi nelle aree economica, sociale e culturale anche all’associazionismo giovanile e che individua una serie di obiettivi finalizzati ad una politica unitaria: ♦ approfondire la situazione della condizione giovanile ♦ promuovere un sistema coordinato di informazione ai giovani ♦ favorire l’aggregazione e l’associazionismo ♦ attuare interventi per l’effettivo inserimento dei giovani nella società e prevenire e

contrastare fenomeni di emarginazione e devianza ♦ promuovere e sviluppare la mobilità europea ♦ realizzare attività culturale, sportive e del tempo libero

L.R. 16/95

Provincia di Novara CONFRONTO DATI

REGIONALI E PROVINCIALI 1996-2000

L.R. 16/95 Contributi totali assegnati

dalla Regione Piemonte 1996-2000

L.R. 16/95 1996-2000 - Ripartizione per

Provincia

L.R. 16/95 1996-2000 - Ripartizione per

Provincia

L.R. 16/95 - Provincia di Novara Contributi nel quinquennio

1996-2000

Contributi totali: 207.913.000

L.R. 16/95 - Provincia di Novara Progetti 1996-2000 - Enti

Pubblici

L.R. 16/95 - Provincia di Novara Cifre espresse in milioni di Lire

Progetti 1996-2000 - Enti Privati

L.R. 16/95 - Provincia di Novara Raffronto Pubblico/Privato 2000

Regione - Provincia

Cifre espresse in milioni di Lire

L.R. 16/95 - Provincia di Novara Aree di Intervento 1996-2000

Aree di Intervento

A. inserimento sociale e partecipazione dei giovani

B. informazione e consulenza per i giovani

C. disagio giovanile, con interventi mirati a prevenire percorsi di devianza

D. mobilità giovanile, con iniziative di scambio socio-culturale fra Paesi europei

E. cooperazione, aggregazione, associazionismo

F. favorire iniziative e realizzare progetti per la prevenzione sociale e la promozione della salute pubblica, incentivando iniziative realizzate dai giovani

G. favorire la partecipazione dei giovani a programmi di concertazione per la creazione di spazi urbani, politiche dell’abitazione e dell’ambiente urbano

L.R. 16/95 - Provincia di Novara Azioni specifiche 1996-2000

Le quote indicano il numero di progetti che prevedono interventi nell’Area specificata. I progetti possono prevedere più aree di intervento.