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Ospedali Riuniti di Trieste Riorganizzazione delle attività del servizio di Medicina Nucleare - Progetto esecutivo

2485/211601I30-BTT.doc M-RLZ-03 Pagina 1 di 36 Relazione tecnica impianti meccanici

INDICE

PREMESSA .................................................................................................................................. 3

STATO DI FATTO E RELATIVA COLLOCAZIONE DELLE SOLUZI ONI PROGETTUALI........ 5

PRESCRIZIONI NORMATIVE, TECNICHE E LEGISLATIVE APPL ICABILI AL PROGETTO... 6

Impianti di riscaldamento ....................................................................................................... 6 Sistemi di ventilazione e condizionamento ............................................................................ 7 Impianti di adduzione dell’acqua............................................................................................ 8 Impianti di scarico delle acque............................................................................................... 8 Impianti antincendio ............................................................................................................... 8 Impianti gas medicali.............................................................................................................. 9

DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI ............... .......................................................... 10

DESCRIZIONE AREE D’INTERVENTO .............................................................................................. 10 PARAMETRI DI PROGETTO ........................................................................................................... 13 SOMMARIO INTERVENTI DI PROGETTO .......................................................................................... 14 ALLACCIAMENTI GENERALI........................................................................................................... 14 IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO AD ARIA....................................................................................... 14 IMPIANTI AD ESPANSIONE DIRETTA............................................................................................... 22 IMPIANTO A RADIATORI................................................................................................................ 23 IMPIANTI IDRICI E SANITARI .......................................................................................................... 23 RETE RACCOLTA SCARICHI.......................................................................................................... 24 IMPIANTO SMALTIMENTO SCARICHI RADIOATTIVI............................................................................ 25

1.1 Caratteristiche generali .................................................................................................. 25 1.2 Parti funzionali................................................................................................................ 26 1.2.1 Gruppo di depurazione dei liquami biologici ............................................................... 26 1.2.2 Gruppo di stoccaggio per il decadimento radioattivo.................................................. 27 1.2.3 Gruppo di sollevamento e di smistamento liquami ..................................................... 27 1.2.4 Doppio contenimento e Gruppo di troppo pieno ......................................................... 28 1.2.5 Gruppo di ventilazione delle fosse biologiche, delle vasche di stoccaggio e del locale29

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Indice

Ospedali Riuniti di Trieste Riorganizzazione delle attività del servizio di Medicina Nucleare - Progetto esecutivo

2485/211601I30-BTT.doc M-RLZ-03 Pagina 2 di 36 Relazione tecnica impianti meccanici

1.2.6 Gruppo di prelievo campioni ....................................................................................... 29 1.2.7 Gruppo di scarico ........................................................................................................ 29 1.2.8 Gruppo di comando..................................................................................................... 30 1.2.9 Gruppo di rivelazione-acquisizione ............................................................................. 30 1.2.10 Gruppo di Comando-Controllo -Analisi-Archiviazione Dati ....................................... 30

IMPIANTO ANTINCENDIO .............................................................................................................. 32 IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE GAS TERAPEUTICI ............................................................................. 32 SOTTOCENTRALE TECNOLOGICA ................................................................................................. 33 SISTEMA DI REGOLAZIONE PER GLI IMPIANTI TECNOLOGICI ............................................................ 33 IMPIANTI ELETTRICI DI AUTOMAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI ................................................... 34

LIMITI DI PROGETTO ................................................................................................................ 35

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Ospedali Riuniti di Trieste Riorganizzazione delle attività del servizio di Medicina Nucleare - Progetto esecutivo

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PREMESSA

La presente relazione tecnica è relativa alle opere impiantistiche meccaniche da eseguirsi per la

realizzazione del nuovo reparto di Medicina Nucleare al piano terra dell’ospedale di Cattinara,

facente parte dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti di Trieste”.

Attualmente nell’ospedale di Cattinara non è presente un reparto di medicina nucleare, in

quanto la suddetta attività è svolta nella S.C. di Medicina Nucleare dell’Azienda Ospedaliero -

Universitaria di Trieste.

Il nuovo reparto sarà realizzato al piano radiologia (quota m.+253,00 s.l.m.) della piastra,

nell’area sottostante la torre chirurgica, attualmente adibita a locali a servizio dell’Università.

Si prevede la realizzazione di un reparto su una superficie lorda di circa 1150 mq, suddiviso in

due aree distinte per tipologia di attività interna:

− zona fredda , dedicata all’accoglienza, alla sosta ed alla preparazione dei pazienti prima

della somministrazione dei radiofarmaci;

− zona calda , dedicata al trattamento e manipolazione dei radiofarmaci, all’iniezione degli

stessi sui pazienti in attesa di sottoporsi agli esami, oltre ai locali dedicati alle effettive

operazioni di analisi (2 gamma camera per diagnostiche convenzionali, quali scintigrafie di

vario tipo ecc., ed una sala per attività PET).

Dal punto di vista della normativa vigente sul risparmio energetico (D.Lgs 192/2005 e successivi

decreti attuativi) l’intervento è da considerarsi come una ristrutturazione parziale degli elementi

costituenti l’involucro edilizio (articolo 3, comma 2, lettera c), numero 1 del D.Lgs 19/08/2005 n.

192).

Gli interventi meccanici previsti nel presente progetto sono i seguenti:

• allacciamenti generali

• impianto di condizionamento;

• impianto a radiatori;

• impianti idrici e sanitari;

• rete raccolta scarichi;

• impianto antincendio;

• distribuzione gas terapeutici;

• sottocentrale tecnologica;

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Premessa

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• sistema di regolazione per gli impianti tecnologici;

• impianti elettrici di automazione degli impianti meccanici.

Per ogni tipologia impiantistica segue una più dettagliata descrizione di quanto dovrà essere

realizzato.

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STATO DI FATTO E RELATIVA COLLOCAZIONE DELLE SOLUZI ONI PROGETTUALI

Le valutazioni generali sullo stato attuale degli impianti, condotte anche con l’assistenza

dell’Ufficio Tecnico dell’Azienda e degli operatori del Global Service, non hanno fatto emergere

significativi impedimenti sulla collocazione dei nuovi impianti e sulla loro allacci abilità futura ai

servizi generali.

L’attuale zona interessata dalla ristrutturazione è servita da due condizionatori d’aria: per uno vi

è un tratto terminale facilmente escludibile, mantenendolo in servizio per la radiologia, l’altro,

collocato nella sottocentrale sottostante all’ingresso da est, potrà essere sostituito con uno

nuovo.

Lo stato di consistenza delle reti attraversanti il piano è stato accertato con indagini sul posto ed

esaminando i documenti progettuali e gli “as build” forniti dall’Ufficio Tecnico dell’Azienda. Per

tutti gli attraversamenti è stata esaminata l’interferenza con il nuovo distributivo, valutando la

necessità o meno di effettuare deviazioni degli impianti stessi su nuovi tracciati. Nei casi in cui

non è stato possibile effettuare rilievi o disporre di elaborati tecnici, sono state fatte ragionevoli

previsioni, quantificando comunque nel progetto i relativi oneri di spostamento e/o deviazione

degli impianti o sottoservizi presenti.

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PRESCRIZIONI NORMATIVE, TECNICHE E LEGISLATIVE APPL ICABILI AL PROGETTO

(ai sensi dell’art. 47 – comma 2 – lettera i – del Regolamento)

DM 18/09/2002 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la

progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie

pubbliche e private.

Impianti di riscaldamento

Legge 9.1.1991 n. 10 Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di

uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle

fonti rinnovabili di energia.

D.P.R. 26/08/93, n. 412 Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione,

l'esercizio e la manutenzione degli impianti termici degli edifici ai fini

del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4,

comma 4, della legge 9 gennaio 1991, n.10

D.Lgs 19/8/05, n. 192 "Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento

energetico nell'edilizia"

D. Lgs 29/12/06, n. 311 Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo n. 192 del

2005, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al

rendimento energetico nell'edilizia

D. Lgs 30/05/08, n. 115 Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi

finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva

93/76/CEE.

UNI EN ISO 10077-1:2007 Prestazione termica di finestre, porte e chiusure oscuranti - Calcolo

della trasmittanza termica - Parte 1: Generalità

UNI EN ISO 10077-2:2004 Prestazione termica di finestre, porte e chiusure - Calcolo della

trasmittanza termica - Metodo numerico per i telai

UNI/TS 11300-1:2008 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 1: Determinazione del

fabbisogno di energia termica dell'edificio per la climatizzazione

estiva ed invernale.

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prescrizioni normative, tecniche e legislative applicabili al progetto

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UNI/TS 11300-2:2008 Prestazioni energetiche degli edifici - Parte 2: Determinazione del

fabbisogno di energia primaria e dei rendimenti per la

climatizzazione invernale e per la produzione di acqua calda

sanitaria

UNI EN ISO 13370:2008 Prestazione termica degli edifici - Trasferimento di calore attraverso

il terreno - Metodi di calcolo

UNI EN ISO 6946:2008 Componenti ed elementi per edilizia - Resistenza termica e

trasmittanza termica - Metodo di calcolo

UNI EN 12831:2006 Impianti di riscaldamento negli edifici - Metodo di calcolo del carico

termico di progetto

UNI EN 14114:2006 Prestazioni igrotermiche degli impianti degli edifici e delle

installazioni industriali - Calcolo della diffusione del vapore acqueo -

Sistemi di isolamento per le tubazioni fredde

UNI EN ISO 13788:2003 Prestazione igrotermica dei componenti e degli elementi per edilizia

- Temperatura superficiale interna per evitare l'umidità superficiale

critica e condensazione interstiziale - Metodo di calcolo

UNI 12098-1: 1998 Regolazioni per impianti di riscaldamento - Dispositivi di regolazione

in funzione della temperatura esterna per gli impianti di

riscaldamento ad acqua calda.

UNI 10351:1994 Materiali da costruzione. Conduttività termica e permeabilità al

vapore.

UNI 10355:1994 Murature e solai. Valori della resistenza termica e metodo di calcolo.

UNI 10349:1994 Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici.

UNI 8065:1989 Trattamento dell'acqua negli impianti termici ad uso civile.

UNI 8855:1986 Riscaldamento a distanza. Modalità per l' allacciamento di edifici a

reti di acqua calda.

Sistemi di ventilazione e condizionamento

UNI EN 13779:2008 Ventilazione degli edifici non residenziali - Requisiti di prestazione

per i sistemi di ventilazione e di condizionamento

UNI EN 779:2005 Filtri d'aria antipolvere per ventilazione generale

UNI ENV 12097:1999 Ventilazione negli edifici - Rete delle condotte - Requisiti relativi ai

componenti atti a facilitare la manutenzione delle reti delle condotte.

UNI ENV 1631:1998 Tecnologia delle camere sterili - Progettazione, costruzione e

funzionamento delle camere sterili e dei dispositivi di depurazione

dell'aria

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prescrizioni normative, tecniche e legislative applicabili al progetto

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UNI 8199: 1998 Acustica - Collaudo acustico degli impianti di climatizzazione e

ventilazione - Linee guida contrattuali e modalità di misurazione.

UNI 10339: 1995 Impianti aeraulici al fini di benessere. Generalità, classificazione e

requisiti. Regole per la richiesta d'offerta, l'offerta, l'ordine e la

fornitura.

Impianti di adduzione dell’acqua

D.M. 06.04.2004, n. 174 Regolamento concernente i materiali e gli oggetti che possono

essere utilizzati negli impianti fissi di captazione, trattamento,

adduzione e distribuzione delle acque destinate al consumo umano.

D. lgs. 02.02.2001, n. 31 Attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque

destinate al consumo umano.

UNI 9182:2008 Impianti di alimentazione e distribuzione d'acqua fredda e calda -

Criteri di progettazione, collaudo e gestione

Impianti di scarico delle acque

UNI EN 12056-2:2001 Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli edifici -

Impianti per acque reflue, progettazione e calcolo

UNI EN 12056-1:2001 Sistemi di scarico funzionanti a gravità all'interno degli edifici -

Requisiti generali e

UNI EN 12056-5:2001 Sistemi di scarico funzionanti a gravità all’interno degli edifici -

Installazione e prove, istruzioni per l’esercizio, la manutenzione e

l’uso.

Impianti antincendio

UNI 10779:2007 Impianti di estinzione incendi - Reti di idranti - Progettazione,

installazione ed esercizio.

DM 18/09/2002 Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la

progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie

pubbliche e private.

UNI 9795:2005 Sistemi fissi automatici di rivelazione, di segnalazione manuale e di

allarme d'incendio - Sistemi dotati di rivelatori puntiformi di fumo e

calore, rivelatori ottici lineari di fumo e punti di segnalazione manuali

UNI EN 12101-3:2004 Sistemi per il controllo di fumo e calore - Specifiche per gli

evacuatori forzati di fumo e calore

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prescrizioni normative, tecniche e legislative applicabili al progetto

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UNI EN 671-2:2004 Sistemi fissi di estinzione incendi - Sistemi equipaggiati con

tubazioni - Parte 2: Idranti a muro con tubazioni flessibili

UNI 10365:1999 Apparecchiature antincendio - Dispositivi di azionamento di

Sicurezza per serrande tagliafuoco – Prescrizioni

Impianti gas medicali

UNI EN ISO 10524-4:2008 Riduttori di pressione per l'utilizzo con i gas medicali - Parte 4:

Riduttori per bassa pressione

UNI EN ISO 7396-1:2007 Impianti di distribuzione dei gas medicali - Parte 1: Impianti di

distribuzione dei gas medicali compressi e per vuoto

UNI EN ISO 9170 Unità terminali per impianti di distribuzione dei gas medicali - Parte

1: Unità terminali per l'utilizzo con gas medicali compressi e vuoto

UNI ENV 737-6:2005 Impianti di distribuzione di gas medicali - Parte 6: Dimensioni ed

assegnazione degli innesti per unità terminali per gas medicali

compressi e per vuoto

HTM 2022: 1997 Medical gas - pipeline systems - Design, installation, validation and

verification.

Impiego di sostanze radioattive

− D.P.R. n. 37 del 14 gennaio 1997 – Approvazione dell’atto di indirizzo e coordinamento alle

regioni ed alle province autonome di Trento e di Bolzano, in materia di requisiti strutturali,

tecnologici ed organizzativi minimi per l’esercizio delle attività sanitarie da parte delle

strutture pubbliche e private

− UNI 10491 del novembre 1995 – Criteri per la costruzione di installazioni adibite alla

manipolazione di sorgenti radioattive non sigillate.

− D.Lgs. n. 230 del 17 marzo 1995 – Attuazione delle direttive Euratom 80/836, 84/467,

89/618, 90/641 e 92/3 in materia di radiazioni ionizzanti

− D.P.R. n. 185 del 13 febbraio 1964 – Sicurezza degli impianti e protezione sanitaria dei

lavoratori e delle popolazioni contro i pericoli delle radiazioni ionizzanti derivanti dall'impiego

pacifico dell'energia nucleare

− Legge n. 1860 del 31 dicembre 1962 – Impiego pacifico dell’energia nucleare

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DESCRIZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI

DESCRIZIONE AREE D’INTERVENTO

Il reparto di medicina nucleare rientra fra le strutture trattate dalla norma UNI 10491 del

novembre 1995 – “Criteri per la costruzione di installazioni adibite alla manipolazione di sorgenti

radioattive non sigillate”; pertanto, la sua progettazione è stata effettuata seguendo

scrupolosamente le indicazioni di tale norma ed in collaborazione con il reparto di fisica

sanitaria dell’ospedale, che ha provveduto alla stesura della relazione radioprotezionistica

utilizzata come base per la progettazione del reparto.

Il reparto è suddiviso essenzialmente in due macro aree in funzione delle presenza o meno di

sorgenti radioattive (queste sono costituite dai farmaci, in siringa o flacone, dai pazienti stessi

dopo che sono stati inoculati o trattati e dal personale, in caso di accidentale contaminazione),

le due aree sono chiamate area fredda ed area calda.

I locali compresi nelle due aree sono i seguenti:

Area FREDDA

− locale destinato all’accoglimento ed accettazione pazienti ricoverati e ambulatoriali;

− locale di attesa per tutti i pazienti, ambulatoriali e degenti, che debbono essere sottoposti ad

esame;

− attesa e sala per l’esecuzione di esami M.O.C.;

− servizi igienici usati dai pazienti prima del trattamento

− servizi igienici per il personale

− locali sporco e pulito

− segreteria/archivio/accettazione pazienti;

− sosta personale, ufficio del dirigente, sala riunioni – refertazione.

Area CALDA

− sale di attesa calda per pazienti a cui è stato iniettato un radio farmaco;

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Descrizione degli impianti meccanici

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2485/211601I30-BTT.doc M-RLZ-03 Pagina 11 di 36 Relazione tecnica impianti meccanici

− ingresso del personale sanitario con zona filtro, locale decontaminazione, spogliatoi e

servizi;

− locali di somministrazione di radio farmaci;

- locali di preparazione dei farmaci;

- due sale di diagnostica convenzionale per gamma–camera con locali comandi attigui;

- una sala per attività PET (futura) con locale attiguo per sala comandi;

- sala di refertazione per gamma camera e per (futura) attività PET.

- una zona di accesso dall’esterno dei radiofarmaci

− locale per deposito materiali di consumo;

− locale per deposito rifiuti radioattivi;

− locale per il deposito di strumentazione per misure radioprotezionistiche;

− un locale tecnico, un locale quadro elettrico e deposito sporco.

I locali saranno controsoffittati secondo le necessità di alloggiamento degli impianti.

Così organizzato il reparto di medicina nucleare ha una superficie netta pari a circa 1100 mq.

L’area calda a sua volta si può dividere, secondo quanto stabilito dalla normativa UNI 10491, in

zone con caratteristiche radioprotezionistiche diverse a seconda della dose di radiazioni alla

quale vi sono soggette le persone che vi stazionano.

Nel caso in esame sono presenti zone classificate come A, B o C.

- le zone “C” sono quelle in cui la dose di radiazione risulta più alta (anche maggiore rispetto

ai limiti massimi tollerabili) e che pertanto devono essere progettate per contenere la

contaminazione verso le zone A e B; nell’area di intervento sono classificate zone “C”: il

laboratorio caldo, con relativa decontaminazione, la camera calda attività SPECT, la

camera calda attività PET, il controllo qualità ed il locale decontaminazione degli spogliatoi;

- le zone “B” sono quelle in cui la dose di radiazione è compresa tra 3/10 e 10/10 della dose

limite, devono essere progettate per contenere la contaminazione verso le zona A; nell’area

di intervento sono classificate zone “B”: i locali somministrazione dosi, le attese calde ed

relativi servizi igienici, l’ambulatorio, le diagnostiche, il deposito e il locale rifiuti ed i filtri di

accesso alle zone “C”;

- le zone “A” sono quelle in cui la dose di radiazione è minore di 3/10 della dose limite e

devono essere progettate per contenere la contaminazione verso la zona libera o fredda,

sono classificate zone “A” tutti i locali della zona Calda che non siano zone C o B.

Fanno parte dell’area di intervento anche

- la centrale di trattamento aria al piano interrato in cui verrà installata la UTA a servizio della

zona calda;

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Descrizione degli impianti meccanici

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- in generale il piano interrato sottostante all’area di intervento, dove dovranno essere

eseguiti gli allacciamenti degli impianti;

- la terrazza del piano chirurgia (piano secondo), dove verrà installata la UTA dedicata alla

zona fredda;

- la zona esterna all’ospedale, nei pressi della centrale gas medicali, dove verrà realizzato

l’impianto di trattamento dei reflui radioattivi.

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Descrizione degli impianti meccanici

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PARAMETRI DI PROGETTO

Le condizioni ambientali esterne ed interne di progetto considerate sono le seguenti:

Stagione invernale:

temperatura aria esterna: -5° C

umidità relativa aria esterna: 75,9%

temperatura aria interna: +20/22° C +/- 1°C

umidità relativa aria interna: 50% +/- 10%

Stagione estiva:

temperatura aria esterna: +31° C

umidità relativa aria esterna: 50,1%

temperatura aria interna: +24/26° +/- 1°C

umidità relativa aria interna: 50% +/- 10%

Tassi di ventilazione minimi richiesti (UNI 10339/UNI 10491)

Zona A e B da 2 a 5 vol/h

Zona C >5 vol/h

Uffici 11 l/s/p

WC >10 vol/h

I termofluidi verranno resi disponibili, con un intervento separato, nella sottocentrale di

condizionamento al piano interrato

Fluido caldo disponibile acqua 80° C

Fluido refrigerato disponibile 7° C

Fluido vapore per umidificazione ~110° C a 0,5 bar

Parametri di pressione/depressione assunti per i locali (valori minimi da rispettare norma UNI

10491)

Pressione della zona Libera: 10 Pa (rispetto all’esterno)

Pressione della zona A: -10 Pa (-20 Pa rispetto alla zona libera)

Pressione della zona B -40 Pa (-30 Pa rispetto alla zona A)

Pressione della zona C -100 Pa (-60 Pa rispetto alla zona B)

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Descrizione degli impianti meccanici

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SOMMARIO INTERVENTI DI PROGETTO

Il reparto oggetto del presente progetto sarà dotato dei seguenti impianti:

− climatizzazione a tutt’aria con post-riscaldamenti di zona

− impianto a radiatori nei locali bagno;

− idrico-sanitario;

− antincendio;

− distribuzione gas terapeutici;

− sottocentrale di climatizzazione del piano interrato;

− sistema di raccolta e decadimento liquami contaminati da radionuclidi;

− sistema di regolazione elettronica delle apparecchiature installate;

− impianti elettrici e di automazione di tutte le nuove apparecchiature installate (inseriti nella

sezione di progetto ‘’impianti elettrici’’).

ALLACCIAMENTI GENERALI

Tutti i principali fluidi termovettori, l’antincendio, la rete dell’acqua calda e fredda sanitaria ed i

gas medicali verranno alimentati dal sistema impiantistico generale dell’ospedale, con interventi

esclusi dal presente progetto.

Più precisamente il limite di reparto e dei locali tecnologici, ovvero dei rispettivi quadri elettrici

generali, costituirà limite di fornitura a cui saranno portati, a cura del Global Service, tutti gli

allacciamenti generali esterni: acqua calda per riscaldamento, acqua refrigerata, acqua fredda

potabile, calda igienica con ricircolo, vapore per umidificazione, gas medicali.

IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO AD ARIA

Per la climatizzazione dei reparti si prevede l’installazione di due centrali di trattamento d’aria,

una per la zona “calda” ed una per la zona “fredda”. Questo scelta deriva dalle diverse

necessità delle due zone e da ragioni di sicurezza. Nella zona calda si concentrano infatti i

rischi di contaminazione radioattiva, mentre nella zona fredda questi sono del tutto assenti.

L’impianto di climatizzazione dei locali è di fatto del tipo a “tutt’aria esterna” con

postriscaldamento di zona.

La CTA della zona calda verrà installata al piano meccanico ed avrà una portata di circa 15.000

mc/h. La CTA verrà installata al posto della esistente centrale di trattamento aria che serve la

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zona di intervento. Tale centrale verrà demolita e con essa tutte le canalizzazioni e terminali di

diffusione al piano. La CTA destinata alla demolizione, oltre ai locali oggetto di intervento, serve

anche una piccola zona in un reparto attiguo all’area di appalto (nel reparto di terapie intensive);

per questa zona non si prevede però alcun intervento di ripristino visto che è prevista una futura

dismissione anche di questa area.

La CTA utilizzerà l’esistente condotto di presa aria esterna in muratura, attiguo al locale della

centrale di condizionamento. Per l’espulsione verrà invece ripristinato un canale che fino a

pochi anni fa veniva utilizzato per la presa d’aria esterna e che è stato successivamente

abbandonato perché aspirava anche l’aria espulsa della vicina mensa. Per alcuni tratti tale

canale di presa d’aria è stato totalmente rimosso, in altri esso è ancora utilizzabile. L’espulsione

della macchina avverrà pertanto all’interno dell’intercapedine perimetrale dell’edificio attraverso

una bocca di lupo, oggi ancora accessibile, ma parzialmente chiusa da un lucernario che dà

sulla sottostante mensa. Il lucernario dovrà essere rimpicciolito con il ripristino della griglia di

espulsione.

La CTA della zona fredda, 5000 mc/h, verrà installata invece in un box esterno, installato su un

terrazzo al piano secondo, due piani sopra il piano della medicina nucleare. Il terrazzo aggetta

sulla corte interna verso la quale danno le finestre della zona fredda, le canalizzazioni pertanto

verranno staffate a parete e saliranno all’esterno per due piani fino al vano tecnico della CTA. Il

posizionamento all’esterno è motivato dall’impossibilità di trovare locali idonei al suo

posizionamento al piano interrato, oltre alla difficoltà di trovare spazi per la realizzazione di

cavedi e passaggi orizzontali sufficientemente ampli per le canalizzazioni.

La scelta di ricoverare la CTA in un box esterno piuttosto che l’installazione di una normale CTA

“da esterno” è motivato principalmente dalle avverse condizioni climatiche, soprattutto dovute

alla bora invernale, oltre che per agevolare le operazioni di manutenzione e contenere il rumore

prodotto dalla macchina. Il box sarà realizzato con una struttura in profilati di acciaio zincato a

caldo, adeguatamente rinforzata e controventata per resistere a venti anche di forte intensità

sulla quale verrà fissato un tamponamento in pannelli sandwich in alluminio verniciato con

isolamento in lana minerale da 50 mm.

Per il posizionamento della CTA e soprattutto del vano tecnico occorrerà effettuare alcune

lavorazioni edili sulla terrazza in cui la CTA verrà posizionata: questa terrazza presenta infatti

un solaio dimensionato solo per carichi limitati, fino a 100 kg/m², solo pedonabile, costruito

sopra il solaio strutturale che nella zona interessata è dimensionato, invece, per un carico fino a

350 kg/m². Tutto il vano tecnico ha un peso di 5500 kg, mentre gli impianti previsti hanno un

peso di 2500 kg per un peso totale di circa 8000 kg, per una superficie di circa 32 mq. Metà del

peso verrà scaricato direttamente sui pilastri sopra i quali verrà realizzato il vano; il carico

restante dovrà essere ripartito sul solaio strutturale rimuovendo il controsolaio eistente (anche

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per sgravare la struttura dal peso del controsolaio stesso). Il sistema di ripartizione garantirà un

carico distribuito gravante sul solaio non superiore a 250 kg/m².

Per la posa del vano tecnico sono previste quindi le seguenti opere propedeutiche:

- rimozione del contro solaio nella zona in cui è previsto l’inserimento del vano tecnico (circa

32 mq)

- la rimozione dei muretti di sostegno del controsolaio

- la posa di due travi che sosterranno i pilastrini del vano tecnico di cui una appoggiata al

solaio per distribure uniformemente il peso su di esso (compreso un sottile getto in malta

per garantire la perfetta ripartizione del carico) ed una appoggiata solo in corrispondenza

dei due pilastri sottostanti che scaricano fino alle fondazioni dell’edificio;

- la posa di uno strato di coibente (lana di roccia ad alta densità 12 cm), appoggiato su un

tavolato di adeguata pendenza;

- la posa di uno strato di impermeabilizzante bituminoso sotto tutto il vano tecnico;

Il pavimento del vano sarà costituito, infine, da un grigliato metallico pedonabile.

Il vano tecnico verrà scaldato mediante una pompa di calore ad espansione diretta per evitare il

pericolo di congelamento nel periodo invernale.

Dal punto di vista del condizionamento il reparto verrà diviso in zone omogenee, ciascuna

servita da una propria batteria di postriscaldamento da canale. In generale le UTA

prepareranno l’aria ad una temperatura fissa (pari a 16°C), le batterie di postriscaldamento

provvederanno poi a portate l’aria alle condizioni di immissione desiderate.

Per quanto riguarda l’estrazione dell’aria dagli ambienti sono previste diverse tipologie in

funzione dell’applicazione:

- per la zona fredda la ripresa da tutti gli ambienti verrà realizzata mediante una unità di

estrazione associata alla unità di mandata: dall’aria estratta verrà recuperato il calore

espulso mediante un recuperatore di calore a flussi incrociati; questi recuperatori sono

considerati ormai sicuri e sono senz’altro usabili anche in ambito ospedaliero, almeno dove

non sussistono seri problemi di contaminazione chimica o batterica;

- per la zona calda la ripresa è stata invece divisa in zone ben distinte, al fine di controllare il

rischio di contaminazione chimica da radionuclidi:

o per i locali dell’area calda ove non vengono manipolati i radionuclidi la ripresa

avverrà con una macchina di estrazione dotata di filtri assoluti; il ventilatore di

estrazione sarà controllato con inverter per compensare il progressivo

sporcamento del filtro ed il ventilatore stesso sarà posto a valle dei filtri; la

presenza del filtro assoluto preverrà l’emissione in ambiente di particelle

radioattive aerodisperse; il recupero del calore avverrà con un sistema di

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batterie ad acqua glicolata ritenuto, in questo caso, più sicuro rispetto ad un

recuperatore a flussi incrociati;

o la zona ove vengono manipolati i farmaci (sorgenti radioattive non sigillate) avrà

un sistema di estrazione dedicato: tutta l’aria estratta da detti locali verrà, prima

di essere immessa in ambiente, filtrata attraverso un banco anti

contaminazione multiplo con prefiltri, carboni attivi (specifici per radioiodi) e filtri

assoluti, come prescritto dalla normativa vigente il sistema di estrazione da

queste zone sarà dotato di due ventilatori (uno in riserva all’altro) con cassa e

girante in polipropilene posti a valle dei filtri e direttamente accessibili per

operazioni di manutenzione o decontaminazione.

Il sistema di estrazione verrà utilizzato anche per estrarre aria dalle celle di manipolazione

presenti nella zona dei laboratori (400 mc/h dalla cappa del laboratorio caldo, 50 mc/h dalla

camera calda spect e 150 mc/h dalla futura camera calda PET)

La portata massima del sistema di estrazione dei laboratori è pari a 4800 mc/h.

Il banco di filtrazione anti-contaminazione sarà posizionato nella centrale di condizionamento,

immediatamente al di sotto della zona dei laboratori, questo consentirà di per ridurre il rischio di

contaminazione radioattiva. La centrale sarà considerata zona sorvegliata e con accesso

limitato al personale autorizzato. I soli ventilatori di estrazione (posti comunque a valle dei filtri)

verranno installati fuori dalla centrale di condizionamento, precisamente all’interno del box

precedentemente descritto per la CTA della zona fredda,..

Il banco di filtrazione prevede 4 banchi con tre stadi di filtrazione ciascuno: filtro F9, filtro a

carboni attivi, Filtro assoluto.

Le sezioni della UTA della zona calda saranno le seguenti.

Sezione di mandata

- griglia di presa aria esterna;

- serranda di chiusura con ritorno a molla;

- silenziatore in aspirazione con lunghezza minima di 900 mm.

- filtro a media efficienza G4;

- sezione di filtrazione con filtri ad alta efficienza almeno F8 a tasche rigide;

- batteria di recupero aria acqua;

- batteria di preriscaldamento

- batteria di raffreddamento

- sezione di umidificazione a vapore;

- sezione di ventilazione con ventilatore centrifugo a pale rovesce dotato di inverter IP 55

montato a bordo direttamente all’interno della sezione di ventilazione;

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- silenziatore in mandata con lunghezza minima di 1200 mm.

Sezione di ripresa

- prefiltro G4

- sezione di filtrazione con filtri ad alta efficienza F8 a tasche rigide;

- sezione di filtrazione con filtri assoluti H13;

- silenziatore in espulsione con lunghezza minima di 1200 mm.

- batteria di recupero aria acqua;

- sezione di ventilazione con ventilatore centrifugo a pale rovesce dotato di inverter IP 55

montato a bordo direttamente all’interno della sezione di ventilazione;

Le sezioni della UTA della zona fredda saranno invece le seguenti.

Sezione di mandata

- griglia di presa aria esterna;

- serranda di chiusura con ritorno a molla;

- silenziatore in aspirazione con lunghezza minima di 900 mm.

- filtro a media efficienza G4;

- scambiatore/recuperatore di calore a piastre in alluminio a tenuta dotato di serranda di

by-pass per l’utilizzo, nelle mezze stagioni, del free cooling, con efficienza di recupero

minima del 52% sull’aria espulsa;

- sezione di filtrazione con filtri ad alta efficienza F7 a tasche flosce;

- batteria di preriscaldamento

- batteria di raffreddamento

- sezione di umidificazione a vapore;

- sezione di ventilazione con ventilatore dotato di inverter IP 55 montato a bordo

direttamente all’interno della sezione di ventilazione;

- silenziatore in mandata con lunghezza minima di 1200 mm.

Sezione di ripresa

- prefiltro G4

- serranda di chiusura con ritorno a molla;

- silenziatore in aspirazione con lunghezza minima di 1200 mm.

- scambiatore/recuperatore di calore a piastre in alluminio a tenuta dotato di serranda di

by-pass per l’utilizzo, nelle mezze stagioni del free cooling, con efficienza di recupero

minima del 55% sull’aria espulsa;

- sezione di ventilazione con ventilatore centrifugo a pale rovesce dotato di inverter IP 55

montato a bordo direttamente all’interno della sezione di ventilazione;

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- silenziatore in espulsione con lunghezza minima di 900 mm;

- griglia di espulsione con rete antivolatile.

Le centrali saranno realizzate con struttura autoportante con pannelli modulari, telaio base in

acciaio zincato integrato nell’unità e profilato in alluminio sui lati superiori. Il pannello sarà a

doppia parete con isolamento in lana di vetro di spessore 50 mm in classe 0.

Le CTA saranno realizzate con tutti gli accorgimenti per l’installazione in ambito ospedaliero, tra

cui: parete interna in acciaio inossidabile, batterie montate su guide per facilitarne la rimozione

in caso di bisogno, pannelli di fondo delle sezioni di umidificazione, recupero e raffreddamento

inclinati per evitare ogni tipo di ristagno d’acqua.

Le centrali di trattamento aria saranno equipaggiate di porte d’ispezione di grandi dimensioni in

esecuzione come il pannello. Tali portine sono previste per le sezioni ventilatore, filtri ed

umidificatori.

Il telaio sarà in alluminio con cerniere regolabili, guarnizioni in gomma saldata sugli angoli,

chiusure di sicurezza con maniglie esterne estraibili.

Le canalizzazioni di distribuzione dell’aria saranno tutte in acciaio zincato, con classe di tenuta

idonea a sopportare pressioni fino a 2000 Pa.

Le centrali saranno costruite e certificate per garantire un livello di rumorosità irradiata non

superiore ai 44 db(A) ad 1 metro con i ventilatori a piena potenza, la rumorosità alle bocche di

presa d’aria ed espulsione per la CTA della zona fredda non potrà invece essere superore ai 53

db(A).

Le canalizzazioni interne di ripresa non saranno coibentate, mentre quelle di mandata saranno

rivestite con rivestimento termoacustico esterno eseguito con materassino elastomerico estruso

a struttura cellulare chiusa dello spessore di 10 mm, adesivizzato con rete per applicazione su

canali dell'aria (conducibilità a 40° C = 0.040 W/m K) colore nero e superficie a vista liscia. Le

canalizzazioni di mandata e ripresa (queste ultime fino al recuperatore di calore) all’esterno del

fabbricato ed in centrale saranno rivestite in lana miterale con finitura esterna con lamierino di

alluminio.

L’aria convogliata nelle canalizzazioni verrà immessa in ambiente con diffusori del tipo ad alta

induzione. La ripresa avverrà, in generale, con griglie di ripresa in alluminio anodizzato. Queste

saranno normalmente posizionate a soffitto al di sopra della porta d’ingresso ai locali. Nella

zona dei laboratori la ripresa avverrà sempre a livello del pavimento con griglie a parete per

garantire che il flusso dell’aria sia sempre diretto dall’alto verso il basso.

Per la ventilazione dei WC si useranno valvole di ventilazione in acciaio. Le porte dei WC e

degli antibagni saranno dotate di griglie di transito per consentire l’afflusso dell’aria dagli

ambienti limitrofi.

Tipologie delle zone impiantistiche

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Data la particolare natura del reparto di medicina nucleare la gestione dell’impianto di

condizionamento sarà molto diversificata per le varie zone ed i vari ambienti e la dotazione

impiantistica sarà di conseguenza diversificata.

Zona fredda

La zona fredda sarà suddivisa in 5 zone omogenee: aeree esterne, sale d’attesa, MOC, aree

interne e sala riunioni. Ognuna di queste zone potrà venir gestita a portata variabile: verranno

usate infatti cassette di regolazione della portata con la possibilità di impostarne il set-point tra il

60 e 100% della portata d’aria nominale. La variabilità della portata consentirà di ridurre la

quantità di aria esterna da utilizzare, soprattutto nella stagione invernale. La temperatura

ambiente verrà controllata sia agendo sulla portata che sulla temperatura di immissione.

Per queste zone verranno usati regolatori di portata rettangolari con regolatore compatto

montato a bordo (il regolatore incorpora la sonda di pressione differenziale, il regolatore PID

vero e proprio e l’attuatore per la serranda di regolazione). Il regolatore provvederà a

mantenere la portata dell’aria imposta mediante un segnale 0…10V impartito da parte del

sistema di supervisione e restituirà allo stesso un feedbak della portata d’aria misurata.

Zona calda

Per la zona calda l’impianto ad aria deve svolgere una duplice funzione ovvero la

climatizzazione degli ambienti ed il mantenimento di determinati livelli di pressione/depressione

tra ambienti diversi. La pressurizzazione degli ambienti è, come detto, diversificata in funzione

della classificazione degli stessi in zona A, zona B e zona C.

Gli ambienti della zona A avranno in genere una portata costante con una leggera differenza tra

mandata e ripresa per mantenere gli ambienti in leggera depressione, in questi ambienti il

controllo di temperatura verrà effettuato mediante le batterie di postriscaldamento di zona. La

portata sarà mantenuta costante con cassette di regolazione della portata che utilizzano

regolatori di portata circolari (in genere più precisi di quelli rettangolari) e già dotate di

silenziatori e di rivestimento acustico fono-assorbente. In questo caso le cassette potranno

essere dotate di normali regolatori di portata d’aria compatti montati a bordo della cassetta

stessa. Tutti i regolatori saranno dotati di interfaccia per la comunicazione via bus (il bus

adottato sarà MP-Bus), attraverso il quale potrà essere impostato il set-point, letta la variabile

controllata e l’angolo di apertura della serranda.

Gli ambienti delle zone B e C presentano esigenze diverse:

- possono funzionare su due livelli di portata (alcuni ambienti richiedono alti tassi di

ventilazione legati alla climatizzazione durante le ore di effettivo funzionamento del

servizio)

- devono essere mantenuti in depressione rispetto ad altri; la depressione deve essere

controllata e mantenuta modulando la portata di mandata in modo continuo e molto

veloce, l’apertura di una porta, ad esempio, azzera immediatamente la differenza di

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pressione tra i due locali messi in comunicazione ed il sistema deve reagire

immediatamente per garantire il ripristino della depressione non appena la porta venga

richiusa.

Per questi locali verranno usati sempre regolatori circolari ma il sistema di regolazione dovrà

essere specifico per questa applicazione: il regolatore di ripresa lavorerà per mantenere la

portata d’aria costante o impostabile (ad orario) tra un massimo e un minimo, il regolatore di

mandata lavorerà per mantenere una certa depressione tra il locale controllato ed un locale di

riferimento (vedasi i parametri di progetto). Tutti i regolatori saranno dotati di interfaccia per la

comunicazione via bus (il bus adottato sarà MP-Bus), attraverso il quale potrà essere impostato

il set-point, letta la variabile controllata (portata o pressione) e l’angolo di apertura della

serranda. Saranno previsti un bus per le cassette di mandata ed uno per le cassette di ripresa.

Un sistema simile, inoltre, potrà garantire, in modo continuo le depressioni richieste solo

utilizzando una catena di regolazione molto veloce con sonde di pressione differenziale veloci

(con membrana metallica), attuatori con tempo di corsa di pochi secondi e regolatori PID con

una alta velocità di elaborazione. Per controllare la depressione tra locali verranno installate

sonde di pressione differenziale con prese di pressione poste a cavallo dei due locali da

controllare.

Ogni otto serrande verrà installato un concentratore che trasformerà i segnali dal bus MP al bus

LON compatibile con la centrale di supervisione. Tramite questo sistema potranno essere

impostati liberamente, per tutte le zone controllate, la portata e la depressione, le cassette

restituiranno, per contro, i valori realmente misurati di portata (di ripresa) e sepressione.

I ventilatori di ripresa verranno gestiti per mantenere una data pressione sui canali principali di

ripresa (circa 300 Pa costanti), il regime dei ventilatori varierà continuamente per compensare il

progressivo intasamento del filtri assoluti e a carboni attivi presenti mentre la portata sarà

costante (pari alla somma delle portata impostate come set-point sulle cassette).

Sul bus MP relativo alle cassette di mandata verranno inserite anche delle apparecchiature

(“FAN OPTIMIZER” sempre uno ogni 8 serrande) che, sulla base dello stato di apertura delle

serrande controllate, saranno in grado di calcolare istantaneamente il corretto regime di

funzionamento del ventilatore restituendo un segnale 0-10 V che verrà utilizzato dalla DDC per

controllare il ventilatore di mandata.

La regolazione della temperatura avverrà sempre con batterie di postriscaldamento di zona e

per alcuni locali anche ricorrendo, come evidenziato più oltre, ad impianti ad espansione diretta.

Caratteristiche speciali delle reti aerauliche

La rete di aspirazione afferente al banco anti contaminazione verrà realizzata utilizzando

canalizzazioni con classe di tenuta D secondo UNI EN 12237. La rete sarà dotata di opportune

botole per la pulizia periodica dei canali, tutte le giunzioni flangiate sarano sigillate anche con

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l’ausilio di mastici e sigillanti. Tutti gli attraversamenti delle pareti da parte delle canalizzazioni

saranno accuratamente sigillati con schiume espandenti e sigillanti siliconici. In corrispondenza

dei giunti sismici verranno installati giunti antivibranti per canali

Serrande tagliafuoco

Tutti i canali di mandata e ripresa saranno dotati di serrande tagliafuoco a tenuta di fumi freddi

per garantire la necessaria compartimentazione tagliafuoco fra le varie zone.

Lo stato, il comando e l’allarme di tutte le serrande tagliafuoco installate verranno controllati dal

sistema di rilevazione incendi. All’interno dei canali di mandata e di ripresa sarà prevista

l’installazione di rivelatori di fumo.

IMPIANTI AD ESPANSIONE DIRETTA

Per alcuni locali, caratterizzati da carichi endogeni particolarmente elevati, è prevista

l’installazione di un sistema di condizionamento ad espansione diretta che funzionerà a

supporto dell’impianto generale di condizionamento a tutt’aria esterna.

Tale sistema di condizionamento “ausiliario” verrà installato, in particolare, nei seguenti locali:

- MOC;

- Gamma camere e relativi locali di controllo;

- PET e relativo locale di controllo;

- Locale quadro elettrico.

Tutti questi locali sono caratterizzati da alti carichi endogeni e richiedono un raffrescamento

durante tutto l’anno (anche nel periodo invernale). Il carico endogeno, specie per i locali

diagnostici ed i relativi locali di controllo è molto elevato e peraltro le specifiche di

funzionamento degli apparati richiedono per tutto l’anno temperature intorno ai 22-24°C.

Utilizzando il solo impianto ad aria risulterebbe difficile far fronte ai carichi presenti mantenendo

tali set-point, se non utilizzando grandissime portate d’aria, incompatibili con una gestione

economica ed efficiente dell’impianto, oltre che di difficile realizzazione per gli spazi tecnici

richiesti sia per le centrali che per le canalizzazioni.

L’impianto installato è del tipo a volume di refrigerante variabile a pompa di calore con gas

refrigerante R410A. L’impianto si compone di:

- una unità motocondensante esterna da 28 kW frigoriferi e 31 kW in riscaldamento;

- un “collettore – distributore”

- 11 unità interne ad espansione diretta (del tipo a soffitto per le diagnostiche e a parete

per gli altri locali)

- 8 comandi a filo (uno per ciascun locale).

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L’impianto sarà in grado di funzionare in raffreddamento fino a temperature esterne di -5°C.

tuttavia può funzionare in modo tale da riscaldare alcuni locali e raffreddarne altri in funzione

delle specifiche esigenze del carico endogeno presente.

Nelle zone servite dagli impianti ad espansione diretta la temperatura di mandata dell’aria (in

uscita dalle batterie di postriscaldamento) sarà a punto fisso: sarà l’impianto ad espansione

diretta che provvederà al mantenimento delle temperatura di progetto.

L’impianto scelto usa in particolare valvole di espansione lineari che consentono di variare la

pressione di espansione e quindi la temperatura di mandata dai terminali ambiente per seguire

in modo continuo e preciso il carico ambiente.

IMPIANTO A RADIATORI

Per il riscaldamento dei servizi igienici, si prevede la realizzazione di un circuito a radiatori di

tipo tubolare dotati di valvola termostatica, del tipo a ritorno inverso, con posa a soffitto.

Le elettropompe per la circolazione forzata del fluido caldo (n.1 in funzione e n.1 in stand-by per

ogni circuito), del tipo elettronico per il controllo della portata, saranno poste all’interno della sot-

tocentrale del piano interrato.

Si utilizzeranno tubazioni in acciaio nero per i tratti principali e tubazioni in multistrato con calate

a parete per il collegamento dei corpi scaldanti rivestite con guaine di neoprene negli spessori

previsti dalla normativa vigente (legge 10/91 e DPR 412 attuativo).

IMPIANTI IDRICI E SANITARI

Dalla sottocentrale di condizionamento del piano interrato, ove sarà recapitata l’acqua calda,

fredda e ricircolo ad uso igienico, saranno derivate le tubazioni idriche a servizio del reparto che

avranno percorso all’interno del controsoffitto dei corridoi.

La distribuzione idrica sarà realizzata in tubazione in acciaio inox con giunzioni del tipo a

pinzare quella principale (montanti e dorsali in controsoffitto dei corridoi) e in materiale plastico

multistrato quella per la distribuzione all’interno dei singoli servizi igienici.

In entrambi i casi le tubazioni saranno opportunamente rivestite con guaine di neoprene.

Si prevedono tubazioni calde, fredde e di ricircolo.

Saranno previsti rubinetti a cappuccio cromato per ogni servizio igienico.

Si prevede la seguente dotazione per ciascuna tipologia di locale:

Bagno tipo normale

- vaso sospeso in vetrochina bianco dim. 57x36 cm con cassetta ad incasso e placca di

risciacquo a doppio pulsante 6/9 litri;

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- lavabo in vetrochina bianco dim. 60x50 cm con semicolonna, gruppo di erogazione

monocomando;

- per i bagni riservati al personale doccetta a parete per igiene intima con miscelatore

termostatico a parete;

Bagno tipo disabili

- vaso sospeso in vetrochina bianco tipo monoblocco con cassetta a zaino dim. 77x38

cm;

- lavabo per disabili in vetrochina bianco dim. 67x60 con sistema di inclinazione manuale,

gruppo di erogazione monocomando con leva lunga;

- doccetta a parete per igiene intima con miscelatore termostatico a parete;

- maniglioni per servizio handycapp in acciaio rivestito in nylon.

Ambulatorio

- lavabo tipo clinico in vetrochina bianco dim. 55x42 cm con semicolonna, gruppo di

erogazione monocomando a parete con leva clinica.

Locali decontaminazione

- gruppo miscelatore termostatico da incasso;

- doccia rapida di emergenza munita di lavaocchi;

- piletta sifonata a pavimento (il pavimento del locale avrà quota ribassata per il

contenimento dell’acqua di lavaggio).

Spogliatoi

- lavabo in vetrochina bianco dim. 60x50 cm con semicolonna, gruppo di erogazione

monocomando;

- piatti doccia in vetrochina bianco dim. 80x80 cm con bordo rialzato;

- asta murale per doccia completa di accessori;

Per l’installazione dei sanitari (water sospesi e lavabi) su pareti leggere in cartongesso è

prevista l’istallazione di apposite mensole di sostegno autoporatnti.

Il locale deposito rifiuti speciali del laboratorio di radioimmunologia ed il locale deposito dei

radiofarmaci saranno dotati di piletta sifonata a pavimento, di raccolta di eventuali spandimenti

che saranno convogliati al piano interrato e quindi alle vasche di raccolta scarichi contaminati.

RETE RACCOLTA SCARICHI

A servizio del reparto in oggetto si prevedono due reti distinte: una raccoglierà gli scarichi radio-

attivi della medicina nucleare (come meglio precisato successivamente) mentre la seconda sarà

relativa agli scarichi dei sanitari “normali”.

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La prima rete farà capo all’impianto di decadimento, mentre la seconda sarà collegata

direttamente alla fognatura.

Relativamente ai materiali da utilizzare per la rete degli scarichi, siano essi “normali” o

radioattivi si precisa quanto segue: la rete di scarichi e di ventilazione interna ai reparti sarà

realizzata con tubazioni in PEHD. mentre la rete di scarico a soffitto del piano interrato sarà

realizzata con tubazioni in ghisa.

Per la rete di raccolta reflui radioattivi si precisa quanto segue:

- trattasi degli scarichi dei sanitari, lavabi, docce, ecc. dei locali: bagni attesa calda, docce di

decontaminazione, spogliatoi, preparazione farmaci;

- i reflui radioattivi saranno indirizzati ad un sistema di vasche di decadimento radioisotopi

interrate esterne (zona est) attraverso due vasche imhof di raccolta.

IMPIANTO SMALTIMENTO SCARICHI RADIOATTIVI

L’impianto di smaltimento degli scarichi radioattivi sarà realizzato come di seguito precisato e

installato all’interno di un manufatto interrato realizzato in c.a. le cui caratteristiche principali

saranno:

- realizzazione di opere di elevazione in calcestruzzo armato (murature perimetrali e setti

con spessore di 0.3 metri);

- opere di impermeabilizzazione del locale vasche;

- soletta in calcestruzzo per rendere carrabile il manufatto anche per mezzi pesanti D400.

- finitura superficiale come la pavimentazione esistente.

A completamento del manufatto sono comprese:

- La realizzazione di una scala di accesso al locale misure realizzata in cls armato,

comprensiva di parapetto sopra terra realizzato con profilati di acciaio zincato a caldo;

- fornitura e posa di serramenti di accesso per il locale misure.

1.1 Caratteristiche generali

Le caratteristiche tecniche ed impiantistiche del sistema sono definite in base ai seguenti criteri:

- Lo Stoccaggio dei rifiuti liquidi per il tempo necessario affinché lo scarico degli stessi in

fognatura avvenga in regime di esenzione dall'autorizzazione allo smaltimento, secondo il

Decreto legislativo n. 230 del 17 marzo 1995 e successive modifiche.

- Le operazioni di comando e controllo del funzionamento del sistema, sia in condizioni di

routine che di emergenza (non di routine), sono tali da ridurre al minimo la necessità di

intervento diretto e i tempi di permanenza degli operatori presso l'impianto, ottimizzando le

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condizioni di protezione radiologica degli stessi;

- Le caratteristiche impiantistiche garantiscono la massima affidabilità e sicurezza a fronte di

un eventuale scarico incontrollato dal Servizio all'impianto o di situazioni incidentali presso

l'impianto stesso;

- Il sistema di comando e controllo dell'impianto consente di eseguire il controllo in tempo

reale dello stato di funzionamento dell'Impianto. Inoltre, eseguendo misure separate di

concentrazione e di radioattività è possibile la conoscenza in qualsiasi momento della

concentrazione e radioattività totale dei liquami presenti nell'impianto.

1.2 Parti funzionali

L'impianto LRD 4/12-2K, dotato delle caratteristiche generali sopra descritte, è suddiviso nei

seguenti componenti:

1.2.1 Gruppo di depurazione dei liquami biologici.

1.2.2 Gruppo di stoccaggio per il decadimento radioattivo

1.2.3 Gruppo di sollevamento e smistamento liquami

1.2.4 Sistema di doppio contenimento e Gruppo di troppo pieno

1.2.5 Gruppo di ventilazione delle fosse biologiche, delle vasche di stoccaggio e del locale

1.2.6 Gruppo di prelievo campioni

1.2.7 Gruppo di scarico

1.2.8 Gruppo di comando e controllo dell'impianto

1.2.9 Gruppo di rivelazione

1.2.10 Gruppo di Comando-Controllo-Acquisizione-Analisi-Archiviazione dati

1.2.1 Gruppo di depurazione dei liquami biologici

Consente sia l'immissione di soli liquidi nel gruppo di decadimento che lo stoccaggio dei fanghi

fino a che non si presentino le condizioni per lo scarico entro i limiti della normativa vigente.

Il gruppo di depurazione è in doppio in modo che, quando quello in funzione si intasa per la

presenza di croste o rifiuti solidi, (come può avvenire normalmente in tali impianti ogni 3 o 4

anni) sia possibile smistare gli scarichi nella seconda fossa e trattenere i fanghi nella prima per

il decadimento prima dell'intervento dei mezzi pubblici destinati allo svuotamento.

Il Gruppo è costituito da:

- n. 1 valvola di smistamento a 3 vie, a 120° ed a f lusso avviato per eliminare i pericoli di

ostruzione. La valvola consente lo smistamento dei liquami alle due fosse biologiche;

- n. 2 fosse biologiche tipo "IMHOFF" in PE100, del volume di 2 mc ciascuna;

- n. 2 indicatori di intasamento, uno per ogni fossa;

- n. 2 microcontatti di segnalazione dello stato della valvola di smistamento.

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1.2.2 Gruppo di stoccaggio per il decadimento radio attivo

Consente la raccolta, lo stoccaggio ed il decadimento degli affluenti radioattivi provenienti dal

gruppo di depurazione.

E' costituito da:

- n. 1 vasca di raccolta in PE100, del volume di 1,0 mc in cui arrivano, per caduta, i liquami

provenienti dalle fosse biologiche;

- n. 4 vasche di stoccaggio in PE100 del volume di 12 mc ciascuna (volume utile 10.000lt);

- sistema di sensori di livello indicanti per ogni vasca:

* la vasca vuota

* il 90% del volume totale della vasca che coincide

con il livello di riempimento

* il 95% del volume totale della vasca che corrisponde

ad un livello di emergenza

- trasduttore di pressione per l’indicazione e il controllo continuo del livello da 0 a 100% in

ognuna delle vasche di stoccaggio

1.2.3 Gruppo di sollevamento e di smistamento liqua mi

Il Gruppo è costituito da:

- n. 12 pompe autoadescanti;

- valvole di regolazione, valvole di non ritorno, elettrovalvole, tubi e raccordi.

Il Gruppo permette di eseguire:

- la gestione automatica (senza l'intervento dell'operatore) dell'intero sistema in condizioni

routinarie di esercizio.

Il funzionamento è il seguente:

* i rifiuti liquidi radioattivi arrivano per caduta all'impianto di depurazione e, biodegradati,

alla vasca di raccolta. Dalla vasca di raccolta sono inviati, a mezzo pompa, alla vasca n. 1;

* quando la vasca n. 1 è piena il sistema devia automaticamente i liquami nella vasca n. 2 e

provvede ad indicare nel sinottico la data di fine riempimento della vasca n. 1;

* quando la vasca n. 2 è piena il sistema devia automaticamente i liquami nella vasca n. 3 e

provvede ad indicare nel sinottico la data di fine riempimento della vasca n. 2;

* quando la vasca n. 3 è piena il sistema devia automaticamente i liquami nella vasca n. 4 e

provvede ad indicare nel sinottico la data di fine riempimento della vasca n. 3;

* durante il successivo riempimento della vasca n. 4 al raggiungimento del 70%, il quadro

sinottico dà indicazioni di prossimo riempimento di tutte le vasche;

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* una volta scaricata la vasca più anziana in fogna, previa misura come da punti seguenti, il

funzionamento prosegue con ciclo automatico.

- la gestione remotizzata, da PC disposto nel locale Controllo, di tutte le operazioni di routine

seguenti:

* lavaggio del beaker e misura del fondo

* rimescolamento del liquame della vasca più anziana

* campionamento del liquame da analizzare della vasca più anziana

* misura della concentrazione e della radioattività nella vasca più anziana

* scarico della vasca in fogna.

- la gestione remotizzata da PC disposto nel Locale Controllo, delle operazioni non di routine

seguenti:

* rimescolamento del liquame

* campionamento del liquame

* misura del campione prelevato

* scarico in fogna anche per le vasche “più giovani”.

Tali operazioni sono da effettuare solo in situazioni incidentali o di emergenza quali:

- rilascio di "bolo radioattivo";

- rilascio incontrollato di acqua nelle vasche;

- rottura di componenti;

- necessità di esclusione di una vasca dal ciclo.

1.2.4 Doppio contenimento e Gruppo di troppo pieno

Consente la raccolta dei liquami che potrebbero fuoriuscire dalle vasche (per rottura di qualche

componente o per mancato funzionamento dei sensori di livello) ed il loro sollevamento e

pompaggio alle vasche (a scelta) o in fogna.

E' costituito da:

- Doppio contenitore realizzato impermeabilizzando il locale in cui sono disposte le fosse

"IMHOFF" , le vasche e i componenti dell'impianto. Sul pavimento è ricavato un pozzetto di

raccolta. Il volume utile del doppio contenimento è superiore a 12 mc e consente la raccolta

del liquame contenuto in una vasca di stoccaggio;

- sensore di livello, disposto nel pozzetto di raccolta, indicante l'allagamento con allarme

relativo

Il sollevamento dei liquidi fuoriusciti dalle vasche e raccolti nel doppio contenimento e il loro

pompaggio o alle vasche o in fogna è effettuabile tramite pompa di sollevamento, data in

dotazione.

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1.2.5 Gruppo di ventilazione delle fosse biologiche , delle vasche di stoccaggio e del

locale

Il sistema di ventilazione delle fosse biologiche e delle vasche di stoccaggio è costituito da:

- collettore che collega gli sfiati delle fosse e delle vasche (che sono a tenuta d'aria) a

condotta esterna per evitare la formazione di cattivi odori nel locale;

- cartuccia filtrante ai carboni attivi montata, in linea, sulla condotta per il trattenimento di

eventuali aerosol radioattivi e odori organici.

Il sistema di ventilazione del locale è costituito da:

- aspiratore in resina poliammidica rinforzata avente portata di ca. 400 mc/h e prevalenza

adeguata;

- filtro ai carboni attivi per il trattenimento di eventuali aerosol radioattivi e odori organici;

- quadro elettrico;

- timer per l'inserzione programmabile;

- condotta esterna.

1.2.6 Gruppo di prelievo campioni

Consente il campionamento remotizzato dei liquidi da qualsiasi vasca al fine di valutarne il

contenuto di radioattività.

E' costituito da:

- sistema di rimescolamento del liquame contenuto nelle vasche, per aumentare la

significatività e riproducibilità della misura;

- sistema di pompaggio in grado di prelevare i liquami e inviarli al beaker di Marinelli per la

misura;

- sistema di lavaggio delle tubazioni e del beaker di Marinelli prima e dopo ogni misura.

Il gruppo permette di intercalare misure di "fondo" a misure del campione.

1.2.7 Gruppo di scarico

Consente lo scarico dei rifiuti decaduti direttamente nella rete fognaria.

Il gruppo consente in modalità remotizzata lo scarico della vasca più anziana (in condizioni di

routine).

E' dotato di sistema di sollevamento dei liquidi da scaricare per l'immissione nella rete fognaria.

In condizioni non di routine è possibile inoltre:

- lo scarico di una qualsiasi vasca in fogna, indipendentemente dall'ordine di riempimento e

previo campionamento e misura.

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1.2.8 Gruppo di comando

E' costituito da quadro elettrico di potenza, gestito da controllore programmabile, disposto nel

locale Misura attiguo al locale Impianto e dotato di interruttore generale magnetotermico,

trasformatore, teleruttori ed organi di comando e di un contatto pulito di comando

dell’alimentazione di un elettrovalvola per l’intercettazione della mandata dell’acqua ai WC caldi.

1.2.9 Gruppo di rivelazione-acquisizione

Il Gruppo di rivelazione è posto nel locale Misura attiguo al locale Impianto ed è costituito da:

- rivelatore a scintillazione NaI(Tl) di dimensione 2"x 2"; la sonda è costituita da rivelatore e

fotomoltiplicatore associato, alta tensione, preamplificatore, amplificatore;

- analizzatore multicanale costituita da buffer di memoria fino a 2084 canali, ADC,

regolazione amplificazione, software di emulazione multicanale (acquisizione e

presentazione degli spettri su display a colori), stabilizzatore di spettro ;

- guaina in nylon o PVC, a tenuta, per la protezione e l’impermeabilizzazione della sonda;

- pozzetto a basso fondo (schermatura = 50 mm Pb) con rivestimento interno in cadmio e

rame;

- n. 2 beaker di Marinelli da 2 litri, di cui uno allacciato ed uno di scorta, dotati di attacchi per

la connessione dell'impianto

1.2.10 Gruppo di Comando-Controllo -Analisi-Archivi azione Dati

Il Gruppo è disposto nel locale Controllo ed è costituito da:

- Hardware:

* Personal Computer “Pentium” con almeno 128 MB RAM, completo di scheda grafica a

colori VGA, con sistema operativo WINDOWS

* monitor LCD 17”

* stampante

- software di analisi di spettri gamma, con le seguenti caratteristiche:

* Taratura in energia

* Calibrazione in efficienza, tramite set di sorgenti di attività nota

* Misura del fondo e possibilità di sottrazione dello stesso

* Calcolo dell'attività relativa del campione analizzato, per ciascun isotopo con indicazione

dell'errore percentuale associato, relativamente al livello di confidenza scelto dall'operatore.

* Calcolo della M.A.R. (Massima Attività Rilevabile) per ciascun isotopo

* Memorizzazione dello spettro

* Memorizzazione in file di qualsiasi risultato di elaborazione

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* Stampa in unico report di attività, concentrazione, errore associato e M.A.R. per ogni

isotopo

* Interfacciamento con il Software di Gestione ed Archiviazione dati relativi agli scarichi di

cui al punto seguente

- Software di Gestione ed Archiviazione dati relativi agli scarichi dell'impianto, collegato alla

parte di Acquisizione ed Analisi dati.

In particolare, ha le seguenti caratteristiche:

* Visualizzazione del sinottico dell'Impianto, con indicato:

٠ lo schema dell'impianto

٠ lo stato di riempimento delle vasche, lo stato delle pompe e delle valvole

٠ la data di fine riempimento per ciascuna vasca. L’indicazione consente di stabilire il

grado di anzianità e quindi di decadimento

٠ lo svuotamento delle vasche

٠ le situazioni di allarme quali allagamento, livello di emergenza nelle vasche, fosse

biologiche intasate e con comandi per il prelievo, per lo scarico e per tutte le operazioni

non di routine indicate al punto 1.2.3

* Esecuzione di tutte le operazioni effettuabili con accesso ai parametri di sistema ed ai

consensi di scarico tramite differenti livelli di password

* Consenso allo scarico negato per valori eccedenti quelli prefissati in accordo con le

Normative

* Acquisizione e memorizzazione dati relativi all'attività e alla concentrazione per ogni

isotopo

* Visualizzazione su schermo e stampa (ad ogni misura e quindi anche prima dello scarico)

dei seguenti parametri:

٠ volume di liquido contenuto nella vasca in analisi

٠ data, attività e concentrazione di ogni radioisotopo presente nella vasca; in caso di

quantità inferiori ai valori di M.A.R., viene utilizzato quest'ultimo parametro

٠ verifica, per ogni scarico, che ΣiCi < 1 Bq/g e che ΣiAi/AMAi < 1 (i valori di AMAi –

Massima Attività Ammissibile - sono ricavati dall’allegato 1 del D.Lgs 230/95).

* Visualizzazione grafica e numerica della contabilità degli isotopi scaricati, per Attività e

Concentrazione

* Possibilità di personalizzazione del report di stampa con parametri scelti dall'operatore

(Nome dell'Istituto, Reparto, etc.)

* Memorizzazione in file dei risultati di qualsiasi elaborazione

* Visualizzazione di scarico avvenuto (o negato)

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Nella fornitura è compreso anche un software per la comunicazione con stazione remota, che

permette, tramite linea telefonica dedicata e modem, il controllo dell'impianto da eventuale

stazione remota.

IMPIANTO ANTINCENDIO

È prevista la realizzazione di un impianto idrico antincendio derivato dall’impianto esistente.

Le cassette idrante UNI 45 del tipo ad incasso saranno ubicate in prossimità delle uscite e

comunque in numero tale da garantire la protezione antincendio di tutte le aree interessate.

Per la distribuzione idrica si utilizzeranno tubazioni zincate con rivestimento anticondensa con

guaina in neoprene nei tratti incassati.

Si precisa che l’installazione degli estintori in numero, tipologia e capacità estinguente come

individuati nel progetto di prevenzione incendi sarà a cura dell’Amministrazione e più

precisamente della ditta di service che attualmente fornisce tale servizio.

Si precisa che per la medicina nucleare, ed in particolare nei locali dove si detengono e/o impie-

gano sostanze radioattive e nei locali dove sono installate le diagnostiche, saranno posti cartelli

indicanti il divieto di utilizzare acqua o agenti estinguenti a base idrica in caso di incendio, tali

locali saranno dotati di appropriate attrezzature mobili di estinzione.

Si prevede, inoltre, di installare segnaletica di sicurezza in conformità ai disposti del D.Lgs.

81/08; in particolare sarà installata la segnaletica di sicurezza indicante i presidi antincendio e le

vie di fuga.

IMPIANTO DI DISTRIBUZIONE GAS TERAPEUTICI

La distribuzione dei gas terapeutici sarà realizzata in rame, derivata dalle tubazioni dorsali pre-

senti al piano interrato.

La distribuzione in ambiente sarà realizzata mediante prese a muro inserite in appositi quadretti

attrezzati (la cui fornitura rientra negli impianti elettrici), solo ove necessario; è prevista la

dotazione di ossigeno, aria medicale e vuoto.

Le tubazioni con percorso sottotraccia saranno poste entro guaina termoplastica di protezione.

Le celle di manipolazione dei radiofarmaci saranno dotate di allacciamento alla rete di aria

compressa.

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SOTTOCENTRALE TECNOLOGICA

Sarà costituita dalla sottocentrale al piano interrato, esistente, in cui sarà installata l’unità di

trattamento dell’aria della zona calda e da cui saranno derivati i fluidi termovettori ivi recapitati.

In sottocentrale saranno installati i pompaggi dei seguenti impianti:

- Impianto a radiatori;

- Circuito secondario batterie fredde (con pompe elettroniche in-line comandate da inverter);

- Circuito secondario batterie di preriscaldamento (con pompe elettroniche comandate da

inverter);

- Circuito secondario batterie di postriscaldamento (con pompe elettroniche comandate da

inverter);

SISTEMA DI REGOLAZIONE PER GLI IMPIANTI TECNOLOGICI

Per la regolazione delle temperature e dell’umidità ambiente si prevede l’installazione di un si-

stema di controllo di tipo elettronico collegato all’impianto di supervisione – automazione centra-

lizzato esistente, con il quale dovrà risultare perfettamente compatibile ed integrato.

Il sistema comprenderà gli elementi in campo (sonde, valvole, pressostati, servocomandi,....), i

moduli di controllo elettronici con relativi quadri di contenimento, la realizzazione del software di

controllo e regolazione, la realizzazione di pagine grafiche sull’unità centrale, la supervisione

all’installazione delle apparecchiature ed alla messa in servizio, l’istruzione del personale e la

fornitura dei manuali di funzionamento e manutenzione.

Il sistema provvederà:

1) alla regolazione termoigrometrica delle centrali di trattamento aria;

2) alla termoregolazione in ambiente;

3) all’automazione di tutta l’impiantistica tecnologica (avviamenti, spegnimenti, sequenze di

fun-zionamento, orari, interblocchi, ecc.);

4) al controllo (stati, allarmi) delle principali apparecchiature dell’impianto di condizionamento.

Sarà assicurato il controllo delle seguenti funzioni principali:

- la regolazione della temperatura dell’aria a valle della batteria di riscaldamento e di

raffred-damento;

- la regolazione dell’umidità ambiente;

- la protezione con termostato antigelo delle CTA;

- il controllo del recupero energetico;

- il controllo della portata d’aria in mandata ed in ripresa delle varie zone;

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- la regolazione della temperatura ambiente agendo sulle batterie di post-riscaldamento;

- il controllo dello stato di intasamento di tutti i filtri;

- il controllo delle portate d’aria delle varie zone;

- il controllo dei livelli di pressione (depressione) all’interno degli ambienti “controllati”

della medicina nucleare, con eventuale segnalazione di anomalie o malfunzionamenti;

- il controllo del funzionamento del sistema di decontaminazione acque reflue dalla zona

“controllata calda” della medicina nucleare con segnalazione tempestiva di anomalie e

malfunzionamenti.

IMPIANTI ELETTRICI DI AUTOMAZIONE DEGLI IMPIANTI ME CCANICI

Nella centrale al piano interrato, all’interno di una sezione appositamente dedicata nel quadro

elettrico di centrale, saranno installate le apparecchiature del sistema di regolazione automatica

DDC.

Il sistema DDC, composto da apparecchiature che, per motivi di garanzia di compatibilità e di

funzionalità, dovranno essere della stessa marca di quelle già installate, provvederà, oltre che

alla vera e propria regolazione automatica di tutte le apparecchiature termotecniche (CTA, pom-

pe, ecc.), anche alle seguenti funzioni:

- avviamento-arresto dei vari motori di pompe e ventilatori sia su programma giornaliero-

stagionale che in base ad evento;

- segnalazione di stato di ogni singolo motore, servocomando, ecc.;

- rilievo della temperatura dell’aria nelle varie zone (dato derivato dalle sonde di

temperatura sulle canalizzazioni di ripresa);

- segnali di allarme per intervento delle protezioni di ogni singolo motore, per mancanza

di flusso di acqua calda o refrigerata, per intasamento dei prefiltri, dei filtri a tasche e dei

filtri assoluti (con allarmi separati per ciascun elemento filtrante), per intervento dei

rilrvatori di fumo e/o calore.

Una segnalazione riepilogativa di allarme sarà portata alla console generale con led

lampeggiante e didascalia in chiaro “allarme impianto di condizionamento”.

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Ospedali Riuniti di Trieste Riorganizzazione delle attività del servizio di Medicina Nucleare - Progetto esecutivo

2485/211601I30-BTT.doc M-RLZ-03 Pagina 35 di 36 Relazione tecnica impianti meccanici

LIMITI DI PROGETTO

Il progetto prevede ogni dotazione impiantistica citata con i limiti di seguito precisati.

Impianto antincendio Tutto compreso a valle dell’impianto antincendio esistente

da cui saranno derivate le nuove cassette UNI 45.

Impianto idrico Tutto compreso a valle delle reti idriche esistenti, in

sottocentrale al piano interrato, da cui saranno derivati i

nuovi montanti.

Imp. sanitario normale Tutto compreso fino al collegamento alla rete fognaria

esistente esterna.

Imp. sanitario reflui contaminati Tutto compreso fino al collegamento alla rete fognaria

esistente esterna. È compresa la fornitura e posa in opera

della stazione di decontaminazione reflui, completa di

accessori e collegamenti idraulici ed elettrici.

Impianto di condizionamento Tutto compreso a valle delle tubazioni principali acqua

calda, acqua refrigerata e vapore di umidificazione presenti

in sottocentrale al piano interrato.

Compresa tutta la distribuzione aeraulica ed idraulica interna

al reparto.

Produzione fluidi caldi/freddi Esclusa dal progetto; le reti saranno recapitate in

sottocentrale con altri interventi.

Impianto gas terapeutici Tutto compreso a valle delle dorsali poste al piano interrato.

Impianto di regolazione Tutto compreso per la regolazione, controllo ed automazione

degli impianti tecnologici.

Compresa la supervisione centralizzata.

Impianti elettrici di automazione Inseriti nella sezione di progetto ‘’Impianti elettrici’’.

Opere ed assistenze murarie finalizzate all’esecuzione degli impianti, comprese nella

valutazione di ogni singola voce descrittiva.

Apprestamenti generali di cantiere con opere provvisionali od altro, compresi in progetto e tra

gli oneri della sicurezza.

Oneri di sicurezza valutati separatamente dai lavori.

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Limiti di progetto

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Lavori a corpo Tutto quanto descritto sopra.

Treviso, giugno ‘11

Raggruppamento Lenzi s.r.l. – Sanson & associati

Il progettista incaricato per gli impianti tecnologici

Ing. Bruno Sanson