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3 aspetti cruciali del processo di apprendimento
1) Atteggiamenti negativi nascono al passaggio tra il 4° e 5° anno in concomitanza con l’introduzione dei numeri decimali e il periodo tra il 2° e 3° anno del successivo livello scolastico con l’introduzione dell’algebra
2) Atteggiamento influenzato dai risultati scolastici
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3) L’atteggiamento degli alunni nei confronti della materia si mostra sempre in stretta sintonia con quello manifestato dall’insegnante.
La competenza dell’insegnante e la convinzione del valore culturale ed educativo che attribuisce alla matematica sembrano avere un forte ascendente sull’allievo
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Gli aspetti cognitivi emozionali che accompagnano il successo e insuccesso scolastico rientrano nella cosiddetta
motivazione intrinseca e nella teoria attribuzionale del
successo in relazione alla prestazione
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Motivazione
• Contribuisce a una costruzione personale e specifica della conoscenza, facilitando od ostacolando il processo di acquisizione
• Si distingue Motivazione:
Intrinseca
Estrinseca
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Motivazione intrinseca
• Deriva dai valori e dagli interessi dell’alunno
• È legata al desiderio di migliorarsi, al piacere di apprendere, alla curiosità di scoprire nuove soluzioni
• Lo studente ha una sfida con se stesso per auto-realizzarsi
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Motivazione Estrinseca• Scaturisce da stimoli esterni • È connessa con:la necessità di evitare rimproveri e
punizionicon la pressione a compiacere gli altricon il desiderio di esibirsi e fare bella
figuracon il bisogno di ricevere lode e
approvazione sociale
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In sintesi…
• La motivazione INTRINSECA riguarda attività in sé stesse gratificanti eseguite per l’interesse e la sfida che suscitano
• La motivazione ESTRINSECA tende al conseguimento di obiettivi, ricompense e valori esterni all’attività stessa.
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Percezione di competenza
Secondo Harter produce nei soggetti una forte tensione che spinge ciascuno a tentativi di padronanza in tre aree particolari di attività:
Area cognitiva (apprendimento)Area sociale (relazione con i
compagni)Area fisica (attività sportiva e di gioco)
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• Se il bambino trova sostegno nell’adulto nei primi tentativi di padronanza con rinforzi positivi e approvazione interiorizza sistema di
auto-gratificazione che lo porta a cercar meno l’approvazione esterna rinforzando da solo i propri tentativi di padronanza
• Il bambino si sente così sempre più competente e ha una percezione di controllo personale e di piacere che fanno aumentare la motivazione di competenza
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• Se invece il bambino viene scoraggiato o disapprovato sviluppa un bisogno di approvazione esterna che lo porta ad essere dipendente dal rinforzo dell’adulto e a porsi obiettivi di approvazione e di prestazione
• Questo comporta la diminuzione della motivazione di competenza, per cui il bambino si sente meno capace e più controllato dall’esterno
• La scarsa percezione di competenza produce sentimenti di ansia e paura di fallire che portano a evitare il compito e le situazioni in cui ci si sente incompetenti
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Sfida ottimale
• Creare situazioni in cui la difficoltà del compito è calibrata in base alle abilità del soggetto
• Così può mostrarsi competente• Il compito deve esser difficile quel
tanto che basta per sollecitare la curiosità e migliorare la conoscenza, senza esser un ostacolo insormontabile o destinato probabilmente all’insuccesso.
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Teoria delle attribuzioni• L’apprendimento non deve solo
accrescere la competenza ma dare sensazione di benessere emotivo-cognitivo
• Le attribuzioni sono i processi attraverso i quali gli individui interpretano le cause degli eventi e delle azioni che accadono e a se stessi e agli altri e che permettono di predire il comportamento orientato al successo
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• Ognuno per spiegare il proprio successo o insuccesso ottenuto in una situazione o compito in cui si è impegnato ricorre a un insieme articolato di cause:
Abilità Sforzo Difficoltà del compito Fortuna
• In base alle proprie esperienza attuali e passate l’individuo formula un insieme di credenze e cognizioni che costruiscono uno schema personale di attribuzioni e uno stile attributivo che influenza il comportamento futuro
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Le attribuzioni possono variare per:
• Carattere interno al soggetto (riguarda me stesso, impegno, abilità)
• Carattere esterno al soggetto (fortuna, aiuto degli altri,difficoltà del compito)
• Stabilità (possibilità di prevedere i risultati eventi futuri, cause stabili come abilità e difficoltà del compito)
• Controllabilità (possibilità di distinguere cause più o meno controllabili direttamente dal soggetto come l’impegno e non la fortuna)
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Attribuzione e apprendimento
Impegno Interna, instabile controllabile
Abilità Interna, stabile, incontrollabile
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Facilità/difficoltà
del compito
Aiuto/non aiuto
Fortuna/sfortuna
Esterna, stabile, incontrollabile
Esterna, instabile, incontrollabile
Esterna,instabile incontrollabile
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Stile attributivo dei bambini con difficoltà scolastiche
Successo
Fortuna, aiuto esterno,
facilità del compito
Esterne,
incontrollabili
InsuccessoMancanza
di abilità
Interna, stabile
incontrollabile
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• Modello attribuzionale asimmetrico, in relazione con una bassa autostima.
• Soprattutto per la spiegazione dell’insuccesso il riferimento alla mancanza di impegno esprime una autovalutazione positiva di capacità, poiché è in relazione con la convinzione del soggetto di essere in grado di effettuare il compito e di non aver raggiunto il risultato per una semplice, reversibile, mancanza di impegno
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• Particolarmente frequenti le spiegazioni centrate su fattori stabili e interni, quando c’è insuccesso;
• Su fattori instabili ed esterni quando c’è successo.
Con bassa autostima:
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Implicazioni didatticheFeedback sulla performance Modifica stili attribuzionali
Utilizzare i compagni come modelli
Definizione chiara degli obiettivi
Compito di difficoltà adeguata alle capacità dell’alunno (sfida ottimale)
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Descrizione dettagliata del compito istruzioni e spiegazioni dettagliate e presenza di strumenti che ne permettano l’esecuzione
Insegnamento strategico e metacognitivo es. insegnamento strategie di comprensione; memoria ecc
Ricompense
Rinforzi sociali
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Bibliografia
A.Biancardi, E. Mariani, M. Pieretti (2003)
La discalculia evolutiva. Dai modelli neuropsicologici alla
riabilitazione.
Ed.Franco Angeli, Milano
Biancardi A. (2002), “I disturbi del sistema dei numeri e del
calcolo” in S. Vicari, C. Caselli (a cura di) I disturbi dello sviluppo.
Il mulino, Bologna
D. Lucangeli, S. Poli, A. Molin (2003)
L’intelligenza numerica – Primo volume – Abilità cognitive e
metacognitive nella costruzione della conoscenza numerica dai 3 ai
6 anni.
Erikson, Trento
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D. Lucangeli, S. Poli, A. Molin (2003) L’intelligenza numerica – Secondo volume – Abilità cognitive
e metacognitive nella costruzione della conoscenza numerica dai 6 agli 8 anni .
Erikson, Trento
D. Lucangeli, S. Poli, A. Molin (2003) L’intelligenza numerica – Terzo volume – Abilità cognitive e
metacognitive nella costruzione della conoscenza numerica dagli 8 agli 11 anni .
Erikson, Trento
D. Lucangeli, Ianniti, Vettore (2007) Lo sviluppo dell’intelligenza numerica. Carocci editore