3.1.2.3. raccolta dati di consumo degli impianti di ... · 3.1.2.3. raccolta dati di consumo degli...

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3.1.2.3. Raccolta dati di consumo degli impianti di produzione elettrica e teleriscaldamento Snam RG fornisce con dettaglio comunale un dato identificato come produzione termoelettrica relativo ai grandi impianti di generazione alimentati da prese dirette sulla rete di trasporto. Gli impianti di produzione termoelettrica di piccola e media taglia (in particolare quelli degli autoproduttori) sono alimentati dalla rete di distribuzione. L’attuale livello di dettaglio ottenuto dai distributori non consente la distinzione delle relative quote di consumo. La metodologia precedentemente utilizzata per la redazione del bilancio energetico prevedeva l’assunzione del dato Snam RG come rappresentativo della produzione termoelettrica complessiva di produttori e autoproduttori. Tali volumi di consumo risultavano pertanto esclusi dagli usi finali. L’analisi condotta sugli impianti di autoproduzione, produzione elettrica e teleriscaldamento (illustrata al punto 4.1) ha consentito di approfondire la conoscenza delle relative voci di consumo e determinare per ciascuno degli impianti energetici considerati i volumi annui di gas naturale consumato. Confrontando i dati ottenuti per i grandi impianti di generazione con quelli forniti da Snam RG, è stato possibile appurare che la classificazione delle forniture in presa diretta non è sempre congruente con l’effettivo utilizzo del gas naturale presso le utenze. I consumi di alcuni gruppi di cogenerazione che operano in regime di autoproduzione all’interno di stabilimenti risultano identificati come industria mentre altri gruppi (talvolta nel medesimo stabilimento) risultano invece identificati come produzione termoelettrica. Tipicamente per i primi si tratta di impianti nati insieme all’attività produttiva e per i secondi di impianti di più recente costruzione. Inoltre, nel caso di centrali termoelettriche a servizio di sistemi di teleriscaldamento, sotto la denominazione produzione termoelettrica sono inclusi anche i consumi delle caldaie di integrazione e riserva. In entrambi i casi l’entità dei volumi di gas naturale coinvolti sono tali da rendere non trascurabili questi aspetti. Emerge pertanto che i dati forniti da Snam RG per le consegne dirette a industria o produzione termoelettrica non possono essere assunti come singolarmente rappresentativi ma devono essere considerati solo come somma delle due componenti. Per i consumi di gas naturale per produzione elettrica e teleriscaldamento si è pertanto fatto riferimento ai dati raccolti e alle stime condotte al punto 4.1. Grazie alla classificazione degli impianti energetici analizzati, i consumi possono ora essere distinti nelle seguenti componenti: • produzione elettrica, ovvero i consumi di centrali termoelettriche la cui produzione è immessa interamente sulla rete elettrica nazionale; • autoproduzione elettrica, ovvero i consumi di centrali termoelettriche (impianti di cogenerazione in siti industriali) la cui produzione è immessa su reti interne di utenza e in tutto o in parte autoconsumata; • produzione termica per teleriscaldamento, ovvero i consumi di centrali termiche (caldaie di integrazione e riserva) la cui produzione è immessa interamente su reti di teleriscaldamento. 3.1.2.4. Determinazione dei consumi per usi finali Una volta consolidati i dati raccolti, sono stati determinati per anno, comune e tipologia d’uso, i volumi di gas naturale complessivamente destinati ad usi finali. La nuova suddivisione ottenuta per i consumi degli impianti di produzione elettrica e teleriscaldamento (descritta al punto 3.1.2.3) induce un’ulteriore riflessione riguardo alla definizione degli usi finali per industria e alla collocazione dell’autoproduzione elettrica. Quest’ultima è rappresentata, nella totalità dei casi esaminati, da impianti di cogenerazione la cui produzione è destinata direttamente ai fabbisogni di stabilimenti e processi industriali. Alla luce di queste considerazioni, si ritiene pertanto opportuno: • inserire i consumi per autoproduzione industriale all’interno degli usi finali, alla voce industria, come industria - autoproduzione; • denominare come industria - usi termici gli altri volumi associati all’industria, destinati alla produzione di energia termica nelle centrali termiche delle industrie o in processi produttivi; • denominare come produzione termoelettrica e teleriscaldamento solo i consumi dei produttori termoelettrici e degli impianti a servizio di sistemi di teleriscaldamento. 51 rapporto sull’energia Vettori energetici

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Page 1: 3.1.2.3. Raccolta dati di consumo degli impianti di ... · 3.1.2.3. Raccolta dati di consumo degli impianti di produzione elettrica e teleriscaldamento ... Grazie alla classificazione

3.1.2.3. Raccolta dati di consumo degli impianti di produzione elettrica e teleriscaldamentoSnam RG fornisce con dettaglio comunale un dato identificato come produzione termoelettrica relativo ai grandi impianti

di generazione alimentati da prese dirette sulla rete di trasporto. Gli impianti di produzione termoelettrica di piccola e

media taglia (in particolare quelli degli autoproduttori) sono alimentati dalla rete di distribuzione. L’attuale livello di

dettaglio ottenuto dai distributori non consente la distinzione delle relative quote di consumo.

La metodologia precedentemente utilizzata per la redazione del bilancio energetico prevedeva l’assunzione del dato

Snam RG come rappresentativo della produzione termoelettrica complessiva di produttori e autoproduttori. Tali volumi

di consumo risultavano pertanto esclusi dagli usi finali.

L’analisi condotta sugli impianti di autoproduzione, produzione elettrica e teleriscaldamento (illustrata al punto 4.1) ha

consentito di approfondire la conoscenza delle relative voci di consumo e determinare per ciascuno degli impianti

energetici considerati i volumi annui di gas naturale consumato.

Confrontando i dati ottenuti per i grandi impianti di generazione con quelli forniti da Snam RG, è stato possibile appurare

che la classificazione delle forniture in presa diretta non è sempre congruente con l’effettivo utilizzo del gas naturale

presso le utenze.

I consumi di alcuni gruppi di cogenerazione che operano in regime di autoproduzione all’interno di stabilimenti risultano

identificati come industria mentre altri gruppi (talvolta nel medesimo stabilimento) risultano invece identificati come

produzione termoelettrica. Tipicamente per i primi si tratta di impianti nati insieme all’attività produttiva e per i secondi

di impianti di più recente costruzione. Inoltre, nel caso di centrali termoelettriche a servizio di sistemi di teleriscaldamento,

sotto la denominazione produzione termoelettrica sono inclusi anche i consumi delle caldaie di integrazione e riserva.

In entrambi i casi l’entità dei volumi di gas naturale coinvolti sono tali da rendere non trascurabili questi aspetti. Emerge

pertanto che i dati forniti da Snam RG per le consegne dirette a industria o produzione termoelettrica non possono essere

assunti come singolarmente rappresentativi ma devono essere considerati solo come somma delle due componenti.

Per i consumi di gas naturale per produzione elettrica e teleriscaldamento si è pertanto fatto riferimento ai dati raccolti

e alle stime condotte al punto 4.1. Grazie alla classificazione degli impianti energetici analizzati, i consumi possono ora

essere distinti nelle seguenti componenti:

• produzione elettrica, ovvero i consumi di centrali termoelettriche la cui produzione è immessa interamente sulla

rete elettrica nazionale;

• autoproduzione elettrica, ovvero i consumi di centrali termoelettriche (impianti di cogenerazione in siti industriali)

la cui produzione è immessa su reti interne di utenza e in tutto o in parte autoconsumata;

• produzione termica per teleriscaldamento, ovvero i consumi di centrali termiche (caldaie di integrazione e riserva)

la cui produzione è immessa interamente su reti di teleriscaldamento.

3.1.2.4. Determinazione dei consumi per usi finaliUna volta consolidati i dati raccolti, sono stati determinati per anno, comune e tipologia d’uso, i volumi di gas naturale

complessivamente destinati ad usi finali.

La nuova suddivisione ottenuta per i consumi degli impianti di produzione elettrica e teleriscaldamento (descritta al

punto 3.1.2.3) induce un’ulteriore riflessione riguardo alla definizione degli usi finali per industria e alla collocazione

dell’autoproduzione elettrica. Quest’ultima è rappresentata, nella totalità dei casi esaminati, da impianti di cogenerazione

la cui produzione è destinata direttamente ai fabbisogni di stabilimenti e processi industriali.

Alla luce di queste considerazioni, si ritiene pertanto opportuno:

• inserire i consumi per autoproduzione industriale all’interno degli usi finali, alla voce industria, come industria -

autoproduzione;

• denominare come industria - usi termici gli altri volumi associati all’industria, destinati alla produzione di energia

termica nelle centrali termiche delle industrie o in processi produttivi;

• denominare come produzione termoelettrica e teleriscaldamento solo i consumi dei produttori termoelettrici e

degli impianti a servizio di sistemi di teleriscaldamento.

514°rapporto sull’energia

Vettori energetici

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I volumi relativi alla voce industria - usi termici sono determinati per differenza, sottraendo il complesso dei consumi

per autoproduzione elettrica, produzione elettrica e teleriscaldamento ottenuti dall’analisi degli impianti energetici

(punto 4.1) dalla somma dei volumi forniti da Snam RG per gli usi industria e produzione termoelettrica (consegne dirette

da rete di trasporto) con i volumi per uso industria erogati.

In conseguenza di queste scelte, i dati di consumo riportati nei precedenti rapporti provinciali per industria e produzione

termoelettrica non risultano più confrontabili con quelli ottenuti con la nuova metodologia proposta.

3.1.3. Presentazione dei risultatiLa presentazione dei risultati ottenuti è organizzata come segue:

• consumi provinciali;

• consumi dei circondari;

• albero del trasporto e della distribuzione;

• carte.

3.1.3.1. Consumi provincialiI consumi totali di gas naturale sul territorio provinciale sono riepilogati in Tabella 3.3 e Figura 3.8.

Grazie alla nuova metodologia proposta, dal 2000 in poi è possibile distinguere negli usi civili, il consumo del settore

domestico e del terziario e, negli usi produttivi, il consumo dell’industria riferito agli usi termici, il consumo dell’industria

riferito all’autoproduzione elettrica ed il consumo del settore agricolo (Figura 3.9, Figura 3.10, Figura 3.11, Figura 3.12).

Tuttavia per rendere confrontabili le due serie storiche, 1990-2000 e 2000-2003, è necessario accorpare i consumi per usi

produttivi con quelli per produzione elettrica e teleriscaldamento.

In Figura 3.13 si analizza la crescita delle diverse componenti di consumo, con riferimento ai numeri indice, ricavati

ponendo uguale a 100 i consumi nel 1990. La Figura 3.14 e la Figura 3.15 riportano la ripartizione nelle diverse quote di

utilizzo rispettivamente dei consumi complessivi e degli usi finali.

Vettori energetici

52 4°rapporto sull’energia

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Tabella 3.3 - Riepilogo consumi di gas naturale

534°rapporto sull’energia

Vettori energetici

BILANCIO GAS NATURALE

tipologia uso

Provincia di Torino

domestico

terziario

tot. usi civili

industria

di cui: autoproduzione elettrica

usi termici

agricoltura

tot. usi produttivi

trasporti

totale usi finali

prod. elettrica e teleriscaldamento

consumi propri

totale consumi

1.218,7

197,0

1.415,7

1.137,7

395,2

742,5

1,2

1.138,9

1,4

2.556,0

456,8

0,3

3.013,1

1.203,0

207,0

1.410,0

1.124,8

424,9

699,9

1,4

1.126,2

1,7

2.537,9

524,7

1,3

3.063,9

1.246,8

216,7

1.463,5

1.127,3

434,4

692,9

1,4

1.128,7

3,7

2.595,9

456,8

1,3

3.054,0

1.247,4

225,2

1.472,6

1.127,4

441,2

686,2

1,4

1.128,8

6,4

2.607,8

492,2

1,2

3.101,2

Consumi 2000[MSm3]

Consumi 2001[MSm3]

Consumi 2002[MSm3]

Consumi 2003[MSm3]

BILANCIO GAS NATURALE

tipologia uso

Provincia di Torino

domestico

terziario

tot. usi civili

industria

di cui: autoproduzione elettrica

usi termici

agricoltura

tot. usi produttivi

trasporti

totale usi finali

prod. elettrica e teleriscaldamento

consumi propri

totale consumi

1.005,4

162,5

1.167,9

938,6

326,0

612,6

1,0

939,6

1,1

2.108,6

376,9

0,3

2.485,8

992,5

170,8

1.163,3

927,9

350,5

577,4

1,1

929,0

1,4

2.093,7

432,9

1,1

2.527,7

1.028,6

178,8

1.207,4

930,0

358,4

571,6

1,1

931,1

3,0

2.141,5

376,9

1,0

2.519,4

1.029,1

185,8

1.214,9

930,1

364,0

566,1

1,2

931,3

5,3

2.151,5

406,0

1,0

2.558,5

Consumi 2000[ktep]

Consumi 2001[ktep]

Consumi 2002[ktep]

Consumi 2003[ktep]

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Vettori energetici

Figura 3.8 - Evoluzione dei consumi totali di gas naturale

Figura 3.9 - Ripartizione dei consumi totali di gas naturale

54 4°rapporto sull’energia

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Figura 3.10 - Ripartizione dei consumi totali di gas naturale (dati successivi al 2000)

554°rapporto sull’energia

Vettori energetici

Figura 3.11 - Evoluzione usi finali gas naturale nel settore civile e nei trasporti

Figura 3.12 - Evoluzione usi finali di gas naturale nelsettore produttivo

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3.1.3.2. Consumi dei circondariGrazie alla metodologia proposta, dal 2000 in poi è possibile effettuare analisi dei consumi di gas naturale con un maggior

dettaglio territoriale. Ad esempio, facendo riferimento alla suddivisione della Provincia di Torino in circondari, in Figura

3.16 sono illustrati i volumi complessivi di consumo per ciascuna area territoriale considerata. Analogamente in Figura

3.17 è riportata per ciascun circondario la suddivisione dei consumi nelle varie voci di utilizzo.

Vettori energetici

Figura 3.13 - Evoluzione consumi totali (numeri indice)

56 4°rapporto sull’energia

Figura 3.14 - Ripartizione consumi totali di gas naturale nel 2003

Figura 3.15 - Ripartizione usi finali di gas naturale

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Figura 3.16 - Consumi totali di gas naturale nei circondari

574°rapporto sull’energia

Vettori energetici

Figura 3.17 - Ripartizione dei consumi totali di gas naturale nei circondari nel 2003

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3.1.4. Considerazioni

3.1.4.1. Dinamica temporale dei consumiEsaminando l’evoluzione a partire dal 1990, si osserva che i consumi totali di gas naturale in Provincia di Torino hanno

registrato una crescita del 25-30% fino al 1998 per poi assestarsi intorno a valori di poco superiori a 2.500 ktep (circa

3.000 MSm3). Tra il 2000 e il 2003 il dato complessivo registra una moderata crescita media annua pari a circa l’1,0%.

Tra gli usi finali, nel periodo 2000-2003 i consumi degli usi civili mostrano una crescita media annua dello 1,3% circa;

molto marcata la dinamica dei consumi del terziario che registra una crescita media annua del 4,6% con un aumento

complessivo del 14,3% nei 4 anni considerati. Più stabili i consumi del domestico che crescono solo dello 0,8% medio

annuo (dato simile a quello dei consumi totali) e complessivamente del 2,4%.

I consumi per usi produttivi coincidono quasi interamente con quelli dell’industria, i quali tra il 2000 e il 2003 rimangono

sostanzialmente stabili (crescita media annua 0,3% circa). La ripartizione dei consumi tra usi termici e autoproduzione

elettrica consente di apprezzare la differente dinamica delle due componenti. I primi registrano un sensibile calo con

una riduzione media annua del 2,6 % (complessivamente -7,6%). L’autoproduzione è in controtendenza con una crescita

media annua del 3,7% (complessivamente +10,4%).

Nei trasporti la dinamica di crescita del gas naturale è molto forte, con consumi che nel 2003 hanno raggiunto un livello

di oltre 4,5 volte superiore a quello del 2000. Si tratta ancora, tuttavia, di volumi trascurabili in assoluto (meno del 3‰

del totale).

3.1.4.2. Ripartizione per usi dei consumi Nel 2003 poco meno di metà dell’intero volume di gas naturale consumato in Provincia di Torino è stato destinato ad

usi civili (47,5%); il terziario ha assorbito circa il 15% di questa quota.

La metà restante risulta ripartita per più di 2/3 all’industria (di cui il 60% per usi termici e 40% per autoproduzione

elettrica) e 1/3 per produzione elettrica e teleriscaldamento. L’agricoltura e i trasporti hanno un’incidenza trascurabile.

3.1.4.3. Ripartizione territoriale dei consumiNel 2003 circa la metà (48,5%) dei consumi totali di gas naturale avviene nei comuni del circondario di Torino ad esclusione

della Città di Torino. Il capoluogo rappresenta da solo più di 1/3 del totale. Agli altri 4 circondari (Ivrea, Lanzo, Pinerolo,

Susa) sono invece riferibili quote pari al 4-5%.

La suddivisione in usi dei consumi nel 2003 mostra alcune peculiarità:

• la Città di Torino e i circondari di Ivrea e Pinerolo sono caratterizzati da circa il 50% di consumi per domestico;

• nel circondario di Torino (esclusa la città) si ha una maggiore incidenza dell’industria (45,8%), pur avendo un

consumo per domestico che in valore assoluto è sostanzialmente equivalente a quello della Città di Torino;

• i circondari montani di Lanzo e Susa presentano una situazione analoga per le quote degli usi civili;

• la maggiore incidenza dei consumi per produzione elettrica e teleriscaldamento si ha nella Città di Torino (28,4%).

3.1.4.4. Albero del trasporto e della distribuzioneL’approfondimento svolto sul sistema provinciale del gas naturale, descritto al punto 3.1.2, ha consentito la ricostruzione

per ciascuno dei 4 anni in esame dei consumi di gas naturale secondo una struttura schematica ad albero che rappresenta

i flussi sulle reti di trasporto e distribuzione fino all’erogazione all’utenza.

Tali rappresentazioni indicano, per ciascun city gate e per ciascun comune in estensione, i volumi annuali di gas consegnati

alle utenze dirette, le riconsegne alle reti di distribuzione e i consumi (tutti divisi per tipologia). In questo modo è possibile

apprezzare anche l’entità degli scambi di gas naturale che avvengono nelle aree condivise ai confini provinciali. A titolo

esemplificativo si riporta lo schema per l’anno 2003 (Figura 3.18).

Vettori energetici

58 4°rapporto sull’energia

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Figura 3.18 - Albero del trasporto e della distribuzione del gas naturale in Provincia di Torino nel 2003

594°rapporto sull’energia

Vettori energetici

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3.1.5. Carte

Vettori energetici

Figura 3.19 - Consumo procapite di gas naturale nel settore civile

60 4°rapporto sull’energia

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Figura 3.20 - Consumo di gas naturale totale

614°rapporto sull’energia

Vettori energetici

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3.1.6. Fonti informative

Vettori energetici

62 4°rapporto sull’energia

Fonte

Snam Rete gas (gruppo Eni)

ACEA Pinerolese Industriale (gruppo ACEA

Pinerolo) AEG Reti Distribuzione (gruppo AEG Ivrea)

AES Torino (gruppo AEM Torino, Italgas)

Arcalgas Progetti (gruppo GDF)

Edigas

GE.AD. (gruppo Enel)

Italgas (gruppo Eni)

MetanAlpi ValChisone (gruppo Carbotrade)

MetanAlpi ValSusa (gruppo Carbotrade)

Metanprogetti

Prealpina Gas

SEI Settimo (gruppo ASM Settimo)

SIME

Somet

SIRT (gruppo GDF)

UTIM

Ruolo

gestore della rete di trasporto

consegna a distributori locali, centrali termoelettriche, grandi utentiindustriali e stazioni di servizio per autotrazione distributore

distributore

distributore

distributore

distributore

distributore

distributore

distributore

distributore

distributore

distributore

distributore

distributore

distributore

distributore

distributore

distributore

3.2. Energia elettrica

3.2.1. Contesto

3.2.1.1. Situazione attuale del settore elettrico in ItaliaAnalogamente a quanto è avvenuto per il gas naturale, anche il settore elettrico è stato oggetto di un’ampia riforma.

Il D.Lgs. 16 marzo 1999, n. 79 (Decreto Bersani) ha istituito il mercato elettrico in Italia recependo la Direttiva 96/92/CE.

Le attività liberalizzate sono la produzione, l’importazione e l’esportazione, l’acquisto e la vendita di energia elettrica.

Le imprese del settore elettrico integrate verticalmente sono tenute a gestire in regime di separazione societaria contabile

le attività di produzione, intermediazione e distribuzione. La Figura 3.21 illustra i principali segmenti del settore elettrico

coinvolti nella presente indagine.

La trasmissione e il dispacciamento fanno capo al Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale (GRTN).

La distribuzione è affidata ad Enel Distribuzione (Gruppo Enel) e alcuni operatori locali (in genere legati a società

municipalizzate). Il D.Lgs. 79/99 impone una razionalizzazione delle attività di distribuzione di energia elettrica,

prevedendo un unico gestore per tutto il territorio comunale. Per i contesti locali nei quali vi sia contemporanea presenza

di Enel Distribuzione e di società partecipate da enti locali che servano almeno il 20% delle utenze, è data facoltà a queste

ultime di richiedere la cessione degli specifici rami di azienda.

Il mercato degli utenti finali è definito da due grandi aree:

• grandi consumatori industriali, ai quali l’energia elettrica è consegnata direttamente dal GRTN attraverso la rete

di trasmissione;

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• consumatori minori, sia civili che industriali, ai quali l’energia elettrica è consegnata attraverso le reti di

distribuzione gestite da operatori locali.

La generazione vede la presenza di due tipologie di produttori:

• i produttori indipendenti, i quali immettono l’intera loro produzione elettrica sulla rete di trasmissione o sulle reti

di distribuzione;

• gli autoproduttori, i quali immettono sulla rete di trasmissione o sulle reti di distribuzione solo una quota della

loro produzione elettrica, in quanto questa è principalmente destinata alla copertura di fabbisogni interni (almeno

al 70%).

Nel caso degli autoproduttori, i consumi finali di energia elettrica risultano pertanto dalla somma della produzione locale

e dei prelievi dalla rete.

Figura 3.21 - Assetto di riferimento del mercato elettrico

634°rapporto sull’energia

Vettori energetici

3.2.1.2. Il sistema elettrico in Provincia di TorinoA differenza di quanto fatto in relazione al sistema provinciale del gas naturale, non è stato possibile svolgere un’analoga

analisi per il sistema elettrico provinciale, in quanto il livello di dettaglio delle informazioni rese disponibili dal GRTN è

nettamente inferiore.

Per quanto riguarda la distribuzione, il contesto provinciale vede la presenza di due operatori principali:

• Enel Distribuzione (in seguito Enel D);

• AEM Torino Distribuzione (in seguito AEM Torino D).

La situazione della Città di Torino rientra nei casi in cui la normativa impone una razionalizzazione. Di conseguenza nel

luglio 2001 AEM Torino ha raggiunto un accordo con Enel per l’acquisizione della sua porzione di rete. Pertanto, a

decorrere dal 1 gennaio 2002, la gestione delle rete cittadina unificata è affidata alla società AEM Torino D che opera in

regime di separazione contabile e amministrativa rispetto alla capogruppo.

Nei comuni di Alpette, Bruzolo, Chiomonte, Exilles, Ingria, Novalesa, Ronco Canavese, Salbertrand, Salza di Pinerolo e

Valprato Soana sono presenti gestioni locali della distribuzione ad opera di piccoli operatori o dei comuni stessi.

Generalmente in questi casi la rete è comunque esercita in gran parte da Enel D; talvolta è presente anche AEM Torino D.

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3.2.2. Raccolta ed elaborazione datiLa fase di raccolta ed elaborazione dei dati è stata orientata in primo luogo sulla determinazione dei consumi a partire

dai prelievi effettuati dagli utenti allacciati sulle reti di distribuzione e sulla rete di trasmissione. Quindi si è proceduto

a stimare la quota di autoproduzione di energia elettrica destinata a consumi interni e ad individuare i consumi per usi

finali.

3.2.2.1. Raccolta dati di distribuzioneI dati relativi alla distribuzione sono stati richiesti ai distributori1, distinti per anno, comune e tipologia d’uso:

• domestico;

• terziario;

• industria;

• agricoltura;

• consumi propri.

In alcuni comuni la gestione di Enel D è in compresenza con quella di AEM Torino D, sia in Torino (fino al 2001) che in

comuni dell’Area metropolitana e dell’Alta Val Susa, perché confinanti con il territorio cittadino o perché vi sono presenti

infrastrutture di produzione e/o trasporto appartenenti al gruppo AEM Torino, dalle quali si diramano reti locali. In

queste situazioni i dati dei due gestori devono essere sommati.

I dati ottenuti da Enel D non sono però omogenei con quelli di AEM Torino D in quanto per quest’ultima:

• la voce domestico non include gli usi generali degli edifici;

• consumi per terziario, industria e agricoltura sono accorpati in un’unica voce denominata usi diversi da abitazione,

a meno di una voce specifica riguardante l’illuminazione pubblica.

Attraverso successivi approfondimenti sui dati di AEM Torino D (in particolare per il Comune di Torino), è stato possibile

stimare :

• i consumi relativi agli usi generali degli edifici e attribuirli al domestico;

• i consumi per agricoltura;

• i consumi per terziario, come differenza tra il dato provinciale fornito dal GRTN e il totale dei dati rilevati in tutti

gli altri comuni;

• i consumi per industria, come differenza tra il totale usi diversi da abitazione e i valori ottenuti per gli altri settori.

Oltre alle voci di consumo, alcuni comuni vedono indicata anche una voce rivenditori, nella quale sono conteggiate le

partite di energia elettrica scambiate (fisicamente o commercialmente) tra i distributori; caso per caso è stata svolta una

valutazione per la corretta attribuzione di questa componente, come di seguito riepilogato.

Nella prima cintura torinese (Rivoli e Moncalieri) Enel D espone per alcuni comuni le partite di energia ceduta alla rete

di AEM Torino D. Pertanto in questi casi la voce rivenditori non è stata considerata perchè già ricompresa in quanto

indicato dal gestore cittadino.

Negli altri casi tale voce si riferisce alle partite di energia trasferite ai piccoli distributori locali. Di conseguenza i consumi

sono stati determinati sommando i dati di Enel D, quelli di AEM Torino D (ove presente) e la componente rivenditori

opportunamente ripartita per uso in base a stime2.

Per quanto riguarda i consumi del settore trasporti, il GRTN mette a disposizione due dati;

• i consumi provinciali per trasporti, al netto dei consumi per trazione delle Ferrovie dello Stato (FS);

• i consumi regionali per trazione delle Ferrovie dello Stato.

La metodologia precedentemente utilizzata per la redazione del bilancio energetico prendeva in considerazione solo il

primo dato. Attraverso una proporzione basata sulla lunghezza delle linee ferroviarie elettrificate in Provincia di Torino

Vettori energetici

64 4°rapporto sull’energia

1) La raccolta dati non ha potuto interessare anche gli operatori minori in quanto la presenza degli stessi è emersa a fase ormai ultimata, a seguitodi verifiche sui dati. I consumi in questione sono riscontrabili come trasferimenti di energia da parte dei distributori principali e sono comunquedi limitata entità.

2) Per ragioni di brevità, in questa sede non è possibile dettagliare i criteri adottati per le stime, che in generale hanno utilizzato estrapolazionirispetto a dati in anni precedenti oppure rispetto a quelli di Enel D.

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rispetto a quelle complessivamente presenti in Regione Piemonte, dal dato regionale FS è stata effettuata una stima del

consumo provinciale e da questa, con modalità analoghe, una successiva stima dei consumi per ciascun circondario.

Questa aggiunta comporta quindi uno scostamento tra i consumi totali ottenuti con le due metodologie.

Infine, per quanto riguarda la voce consumi propri, questa non è stata conteggiata tra gli usi finali in quanto si riferisce

agli autoconsumi del sistema di distribuzione.

3.2.2.2. Raccolta dati di trasmissioneMalgrado le richieste effettuate, per ragioni di riservatezza il GRTN non ha finora consentito l’accesso ai dati di dettaglio

in suo possesso riguardo ai prelievi dei grandi utenti industriali.

Un approfondimento sulla normativa del settore elettrico, in particolare per quanto riguarda la regolazione dei servizi

di trasporto dell’energia elettrica, ha consentito di appurare che i prelievi effettuati dalla rete di trasmissione nazionale

sono comunque soggetti ai corrispettivi per i servizi di distribuzione, da riconoscere all’esercente nel cui ambito di

competenza è ubicata l’utenza. Di conseguenza si può ritenere che nei dati raccolti per la distribuzione sia compresa

anche questa tipologia di consumi.

3.2.2.3. Raccolta dati relativi all’autoproduzione elettricaI dati raccolti fanno riferimento ai prelievi di energia elettrica effettuati dalla rete di distribuzione o di trasmissione

nazionale. Confrontando il totale risultante da tali dati per l’uso industria con i consumi indicati a livello provinciale dal

GRTN emergono differenze comprese tra 600 e 1.000 GWh (10-16%).

Il dato GRTN si riferisce ai consumi complessivi e pertanto include anche l’energia elettrica non prelevata dalla rete

perché autoprodotta. Ne consegue che le differenze di cui sopra possono essere assunte come dati a livello provinciale

della quota di autoproduzione elettrica direttamente consumata senza transitare sulla rete elettrica3.

3.2.2.4. Determinazione dei consumi per usi finaliUna volta consolidati i dati raccolti, sono stati determinati per anno, comune e tipologia d’uso, i quantitativi di energia

elettrica complessivamente destinati ad usi finali. La quota di consumo diretto da autoproduzione non può essere ripartita

a livello comunale in quanto il dato GRTN del consumo per industria (da cui è dedotta) è noto solo in termini aggregati.

Alla luce delle considerazioni esposte al punto 3.2.2.3, il consumo per industria è ulteriormente ripartito come segue :

• industria - consumi diretti da autoproduzione;

• industria - prelievi da rete.

3.2.2.5. Presentazione dei risultatiLa presentazione dei risultati ottenuti è organizzata come segue:

• consumi provinciali;

• consumi dei circondari;

• carte.

3.2.3. Consumi provincialiI consumi totali di energia elettrica sul territorio provinciale sono riepilogati in Tabella 3.4.

In Figura 3.22 è riportato l’andamento dei consumi complessivi dal 1990 al 2003. In Figura 3.23 ed in Figura 3.24 sono

riportate le quote di consumo dei vari utilizzi. La conversione dei GWh in Ktep è stata effettuata sulla base dell'equivalenza

1 kWh = 860 kcal, senza tenere conto, pertanto, del rendimento di conversione elettrica. La Figura 3.25 illustra l’andamento

654°rapporto sull’energia

Vettori energetici

3) Occorre precisare che l’utilizzo dell’energia elettrica autoprodotta da parte di un autoproduttore avviene anche come scambio con la rete ovveroattraverso immissioni di eccedenze di produzione e successive riprese con sfasamento temporale rispetto alle prime. Tali partite di energia elettricasono però già computate in quanto risultano come prelievi dalle reti di distribuzione o trasmissione nazionale.

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dei consumi dal 2000 al 2003 per usi civili e trasporti, mentre in Figura 3.26 si riporta l’andamento dei consumi per usi

produttivi dal 2000 al 2003. La voce industria è ora divisa in due parti: industria - prelievi da rete e industria - consumi

diretti da autoproduzione.

In Figura 3.27 si analizza la crescita delle diverse componenti di consumo in percentuale rispetto al 1990.

La Figura 3.28 e la Figura 3.29 riportano la ripartizione nelle diverse quote di utilizzo rispettivamente dei consumi

complessivi e degli usi finali.

Inoltre, dal 2000 in poi, è possibile effettuare analisi dei consumi di energia elettrica con un maggior dettaglio territoriale.

Ad esempio, facendo riferimento alla suddivisione della Provincia di Torino in circondari, in Figura 3.30 sono illustrati i

quantitativi complessivi di consumo per ciascuna area territoriale considerata. Analogamente in Figura 3.31 è riportata

per ciascun circondario la suddivisione dei consumi nelle varie voci di utilizzo.

Vettori energetici

66 4°rapporto sull’energia

Tabella 3.4 - Riepilogo consumi di energia elettrica

BILANCIO ENERGIA ELETTRICA

tipologia uso

Provincia di Torino

domestico

terziario

tot. usi civili

industria

di cui: consumi diretti da autoproduzione

prelievi da rete

agricoltura

tot. usi produttivi

trasporti

totale usi finali

consumi propri

totale consumi

2.414,8

2.288,9

4.703,7

6.595,0

1.063,4

5.531,6

51,5

6.646,5

355,7

11.705,9

25,6

11.731,5

2.459,6

2.344,5

4.804,1

6.648,7

1.044,0

5.604,7

55,3

6.704,0

360,8

11.868,9

24,5

11.893,4

2.444,3

2.461,5

4.905,8

6.027,9

750,5

5.277,4

48,1

6.076,0

370,9

11.352,7

23,4

11.376,1

2.458,7

2.619,1

5.077,8

6.016,6

625,8

5.390,8

55,9

6.072,5

374,9

11.525,2

30,2

11.555,4

Consumi 2000[GWh]

Consumi 2001[GWh]

Consumi 2002[GWh]

Consumi 2003[GWh]

BILANCIO ENERGIA ELETTRICA

tipologia uso

Provincia di Torino

domestico

terziario

tot. usi civili

industria

di cui: consumi diretti da autoproduzione

prelievi da rete

agricoltura

tot. usi produttivi

trasporti

totale usi finali

consumi propri

totale consumi

207,6

196,8

404,4

567,1

91,5

475,6

4,4

571,5

30,6

1.006,5

2,2

1.008,7

211,5

201,6

413,1

571,7

89,8

481,9

4,8

576,5

31,0

1.020,6

2,1

1.022,7

210,2

211,7

421,9

518,3

64,5

453,8

4,1

522,4

31,9

976,2

2,0

978,2

211,4

225,2

436,6

517,3

53,8

463,5

4,8

522,1

32,2

990,9

2,6

993,5

Consumi 2000[ktep]

Consumi 2001[ktep]

Consumi 2002[ktep]

Consumi 2003[ktep]