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Dopo nove anni di crisi economica si ricomincia a parlare di “crescita negativa”, un termine molto usato dai politici e dai media di regime in questi ultimi anni, ma sempre associato all’ espressione. ” in fase di superamento”. Ma dopo nove anni, gira e rigira, siamo purtroppo sempre lì, ma in aggiunta con la minaccia orribile e crescente di una guerra planetaria. Che “crescita negativa” sia un ossimoro bello e buono, tipo ghiaccio bollente, sia dal punto di vista matematico, ma soprattutto dal punto di vista della sostanza economica, non c’è dubbio alcuno. Perché, invece di usare questo termine strampalato, i media di regime non dicono semplicemente: “crollo dell’economia?” La verità è che la crescita è un dogma di questa società, perché senza crescita non c’è profitto per i pochi privilegiati, e il profitto, a sentire loro, è il motore dell’economia. Ergo, dalla crescita non si può prescindere anche quando, paradossalmente, questa crescita è negativa. Ma la “crescita negativa” non è l’unico ossimoro martellato quotidianamente dai media nei nostri cervelli. Ce ne sono molti altri: ad esempio il binomio guerra=missione umanitaria. Una “missione umanitaria” che causa migliaia di morti civili innocenti, vittime dei cosiddetti “effetti collaterali”. Altro esempio: il binomio multinazionali-libero mercato, come se tutti ignorassero che le multinazionali, dove arrivano, fanno piazza pulita delle piccole- medie aziende e del libero mercato. E così via, gli ossimori generati dai politici e dai media al seguito sono molti e in crescita, e stanno a testimoniare platealmente il fallimento pieno e completo della globalizzazione sia nella società che nei rapporti con l’ambiente, e contemporaneamente mostrano il tentativo mal riuscito dei politici e dei media di occultare tale fallimento. F.T. “Sgraditi e cacciati dalla RAI perché prendiamo posizione”. Ai tg RAI però si parla delle libertà negate in Turchia…. GabrieleSozzani@twitter Stampato in proprio Ossimori 328 844 58 55

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Page 1: 328 844 58 55files.meetup.com/496894/pieghevole20160818.pdfChe “crescita negativa” sia un ossimoro bello e buono, tipo ghiaccio bollente, sia dal punto di vista matematico, ma

D o p o n o v e a n n i d i c r i s i economica si ricomincia a parlare di “crescita negativa”, un termine molto usato dai politici e dai media di regime in questi ultimi anni, ma sempre associato all’ espressione. ” in fase d i superamento”. Ma dopo nove anni, gira e rigira, siamo purtroppo sempre lì, ma in aggiunta con la minaccia orribile e crescente di una guerra planetaria. Che “crescita negativa” sia un ossimoro bello e buono, tipo ghiaccio bollente, sia dal punto di vista matematico, ma soprattutto dal punto di vista della sostanza economica, non c’è dubbio alcuno. Perché, invece di usare questo termine strampalato, i media di r e g i m e n o n d i c o n o s e m p l i c e m e n t e : “ c r o l l o dell’economia?” La verità è che la crescita è un dogma di questa società, perché

senza crescita non c’è profitto per i pochi privilegiati, e il profitto, a sentire loro, è il motore dell’economia. Ergo, dalla crescita non si può prescindere anche quando, p a r a d o s s a l m e n t e , q u e s t a crescita è negativa. Ma la “crescita negativa” non è l ’unico ossimoro martellato quotidianamente dai media nei nostri cervelli. Ce ne sono molti altri: ad e s e m p i o i l b i n o m i o guerra=missione umanitaria. Una “missione umanitaria” che causa migliaia di morti civili innocenti, vittime dei cosiddetti “effetti collaterali”. A l t ro esempio: i l b inomio multinazionali-libero mercato, come se tutti ignorassero che le multinazionali, dove arrivano, fanno piazza pulita delle piccole- medie aziende e del libero mercato.

E così via, gli ossimori generati dai politici e dai media al seguito sono molti e in crescita, e stanno a testimoniare platealmente il fallimento pieno e completo della globalizzazione sia nella società che nei rapporti con l’ambiente, e contemporaneamente mostrano il tentativo mal riuscito dei politici e dei media di occultare tale fallimento.

F.T.

“Sgraditi e cacciati dalla RAI perché prendiamo posizione”.

Ai tg RAI però si parla delle libertà negate in Turchia….

GabrieleSozzani@twitter

Stampato in proprio

Ossimori

328 844 58 55

Page 2: 328 844 58 55files.meetup.com/496894/pieghevole20160818.pdfChe “crescita negativa” sia un ossimoro bello e buono, tipo ghiaccio bollente, sia dal punto di vista matematico, ma

Il decreto Enti Territoriali è una minuscola pezza sullo squarcio che lo stesso Governo ha creato nei bilanci di comuni, città metropolitane e regioni. Il Bomba passerà alla storia come il presidente che in patria si vantava d i aver sconf i t to l'austerità mentre a Bruxelles calava le braghe, sottoscrivendo ogni virgola dei folli vincoli di bilancio europei. Questo decretino riparatore, infatti, sta correndo in parallelo con un disegno di legge sul bilancio degli Enti locali che ha recepito i l principio del pareggio di bilancio anche per sindaci e governatori, nel contesto del la nuova e rigidissima contabilità locale. Da una parte, quindi, il Governo appl ica i t r a t t a t i e u r o p e i strozzando gl i ent i local i , dall'altra approva in fretta e furia un decretino per distribuire in lungo e in largo qualche deroga o beneficio temporaneo rispetto ai vincoli di bilancio appena recepiti. Vediamo qualche numero, per intenderci: - Tra 2008 e 2015 gli enti locali hanno contribuito al risanamento del bilancio pubblico con 40 miliardi di euro di minori spese o maggiori entrate: 21 miliardi le regioni e 19 miliardi gli altri enti

( c o m u n i , p r o v i n c e - c i t t à metropolitane) - Sempre negli ultimi 8 anni i trasferimenti statali sono stati tagliati di 39,5 miliardi di euro: 27,5 a danno delle regioni (17,5 miliardi alla sanità e 10 miliardi alla gestione extrasanitaria) e 12 agli altri enti - Gli investimenti locali, quindi, sono crollati all'incirca dello stesso importo (80 miliardi complessivi), dato che la spesa corrente è rimasta, in termini reali, pressoché invariata

Meno investimenti significa meno occupazione, meno profitti per le imprese e meno gettito per le stesse casse comunali, oltre al deperimento di servizi pubblici primari come la Sanità, i l Trasporto Pubblico Locale, l'Istruzione, la raccolta e gestione de i R i f i u t i e l a ges t ione dell'Acqua. Il risultato, tuttora in atto, è la privatizzazione strisciante di questi servizi (monopoli naturali). La logica del prof i t to sta sostituendo inesorabilmente la logica di pubblica utilità che

dovrebbe ispirare i servizi fondamentali. Questo è il quadro recente, reso ancor più fosco dalla nuova e rigidissima contabilità degli enti locali. In questo quadro profondamente recess ivo i l Governo s ta intervenendo con il decretino al voto oggi (ennesimo voto di fiducia, peraltro). Il decreto distribuisce le briciole per tenere a bada gli amministratori locali, anche del Pd, che altrimenti potrebbero svegliarsi dal torpore. Ad esempio, viene ridotto dal 100% al 30% il taglio ai Comuni che nel 2015 non hanno rispettato il Patto di Stabilità interno; stiamo parlando di qualche decina di milioni di euro in tutto. Il turn over (nuove assunzioni) viene portato dal 25% al 75% per i Comuni tra i 1.000 e 10.000 abitanti con organici leggeri. Vengono sbloccati (non stanziati) 100 mi l ioni per le strade provincial i , viene stoppato l ' a u m e n t o d e l l a t a s s a aeropor tua le (2 ,5 euro a passeggero), si consente a Regioni e Province di rispettare il pareggio di bilancio solo nel rendiconto e non nel bilancio di previsione, e così via...piccoli e inutili rimedi davanti al buco nero dell'austerità che ci sta impoverendo tutti.

M5S Senato

Gli enti locali sacrificati sull'altare dell'austerità

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MPS: "operazione di mercato"? Solo una pioggia di miliardi sprecati

Su Mps e sul sistema bancario il governo va avanti toppa dopo toppa senza risolvere i problemi. Anzi, le falle si ingigantiscono sempre più e le reazioni dei mercati stanno lì a dimostrarlo. Nessuno crede a un'operazione su Montepaschi che soltanto l'esecutivo può avere il coraggio di definire 'di mercato'. E che in realtà arriva dopo svariati miliardi di soldi pubblici già divorati dalla banca senese, tra cui circa otto di sgravi fiscali. Ci spieghi Padoan perché le sofferenze delle quattro banche risolute a novembre sono state valutate circa al 17%, poi rettificato al 22%, pur avendo il 56% di garanzie ipotecarie alle spalle, mentre le sofferenze M p s , s e c o n d o i p i a n i , dovrebbero essere vendute al 33% del loro valore lordo malgrado a fine 2015 avessero appena il 44% di garanzie reali collaterali? In realtà ai tempi del 'salva-banchieri' c'era la precisa volontà politica, da noi più volte denunciata, di far fallire quelle quattro banche e di mettere sul lastrico migliaia di risparmiatori, così come ora c'è la precisa volontà di evitare a tutti i costi la procedura di risoluzione. E' evidente, infatti, l'impaccio del governo che le tenta tutte per scongiurare un bail-in o un burden sharing che derivano da regole che loro stessi hanno approvato, senza comprenderne la portata destabilizzante.

Il premier dice che il fondo Atlante è la soluzione finale per Mps? La vera soluzione finale è mandare a casa questo governo e r i f o n d a r e i l s i s t e m a bancario. E il M5S è l'unico che può riuscirci. Persino la Corte dei conti ha lanciato il suo allarme sull'uso delle risorse della Cassa depositi e prestiti, che è già esposta con la garanzia sul prestito per quattro new bank nate a novembre e ora viene coinvolta in Atlante e Atlante 2. E' desolante, infatti, vedere oggi le quattro banche ponte con valutazioni di mercato pari ad appena un quarto rispetto alla r icap i ta l izzaz ione in iz ia le . Ricordiamo che Cdp gestisce il risparmio postale degli italiani. Vedremo adesso come si configurerà l'operazione 'di mercato' su Mps che ha visto il premier contro il suo ministro dell'Economia, che a questo punto dovrebbe dimettersi. Per ora sp icca sopra t tu t to la pressione del governo sulle casse previdenziali e il tentativo d i s c i p p a r e i l f u t u r o previdenziale ai professionisti italiani, già fiaccati dalla crisi. In altre condizioni, con vigilanti riformati e con una separazione netta tra banche d'affari e commerciali come il M5S vuole fare, ci sarebbero le condizioni per un intervento dello Stato nel capi ta le del Montepaschi . Nazionalizzarlo in modo serio vorrebbe dire fare piazza pulita

di una classe manageriale che ha massacrato Mps, fare chiarezza sugli asset deteriorati, rilanciare l'istituto senza un susseguirsi di aumenti di capitale che vengono puntualmente divorati dalle gestioni scriteriate dell'istituto e senza regalare pingui commissioni a l le banche d'affari che come squali danzano in massa attorno al moribondo di Siena. Invece il presidente del Consiglio va a cena con Jamie Dimon, l'amministratore delegato di JP Morgan che veste i panni di s a l v a t o r e d e l l a P a t r i a . Ricordiamo che già in passato la banca Usa aveva investito 490 m i l i o n i n e l p r e s t i t o obbligazionario convertibile, il famigerato 'Fresh 2008' da 960 milioni che, assieme all'aumento di capitale da 5 miliardi, era servito a finanziare la disastrosa operazione Antonveneta. Tra l'altro, adesso le banche che partecipano al consorzio della r i c a p i t a l i z z a z i o n e n o n garantiscono di acquistare l'inoptato, dunque vedremo se Mps troverà altri 5 miliardi sul mercato. Il M5S continua a chiedere una commissione di inchiesta su Montepaschi. E punta a una riforma del credito che finalmente ridia fiducia ai risparmiatori. Quella fiducia che il governo tradisce giorno dopo giorno.

M5S Camera

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Rifiuti e Roma, basta falsità c o n t r o i l Movimento 5 S t e l l e e S t e f a n o Vignaroli. D a s e m p re S t e f a n o Vignaroli, è in trincea contro gli interessi di M a n l i o Cerroni ed il b u s i n e s s discariche e inceneritori , p r i m a i n p i a z z a d a attivista e poi dal 2013 nelle a u l e parlamentari c o n a t t i ispettivi. Decine d'interrogazioni e azioni parlamentari a sua firma sono lì a dimostrarlo. E ' s t a t o anche grazie a l l ' accesso ag l i a t t i a l G S E promosso dai parlamentari M5S in data 2 9 a p r i l e 2 0 1 3 s u l gassificatore-inceneritore di

Cerroni e consegnato poi dal

deputato Vignaroli alla Procura di Roma ed alle stesse informazioni fatte pervenire ad Ama Spa, che

quest'ultima ha vinto un arbitrato che ha fatto risparmiare 900 milioni di euro alla città di Roma. Questi i fatti. C h i h a mantenuto in vita l'impero di C e r r o n i p e r decenni sono P d e d i l c e n t ro d e s t r a che oggi hanno imbas t i t o un t e a t r i n o m e d i a t i c o -politico indegno per addossare le colpe dei loro disastri, su chi governa Roma

da un solo mese.

L’OTTAVO RE DI ROMA