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VALUTAZIONE IMPATTO ACUSTICO
RISTRUTTURAZIONE COMPLESSO STORICO “LEON BATTISTA ALBERTI”
SITO IN VIA C. CATTANEO, RIMINI EDIFICI 2.6 E 2.7
Relazione tecnica curata dal
Dott. Andrea Nisi
Tecnico competente in acustica ambientale
Delibera del 24/02/1999 n° 1117 Regione Emilia Romagna
Cesena, 11.02.2008
MONITORA srl – Acustica Ambientale, Architettonica e Industriale
Galleria Isei 2, 47023 Cesena - Tel. 0547-22677 - [email protected]
Relazione di Impatto Acustico per università in complesso “Leon Battista Alberti” sito in Rimini
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INDICE
1) PREMESSA
2) INQUADRAMENTO TERRITORIALE
2.1) L’area oggetto di studio ed il progetto di intervento
2.2) La viabilità dell’area in oggetto
3) INQUADRAMENTO NORMATIVO
3.1) Limiti di riferimento dell’area in oggetto
4) CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELL’AREA
4.1) Strumentazione utilizzata
4.2) Rilievi fonometrici effettuati
4.3) Punto di monitoraggio P1
4.4) Punto di monitoraggio P2
4.5) Punto di monitoraggio P3
5) ANALISI DEL CLIMA ACUSTICO ANTE OPERAM
6) VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO (RUMORE POST OPE RAM)
7) CONCLUSIONI
ALLEGATI
Certificati di taratura del fonometro
Certificati di taratura del calibratore
Caratteristiche tecniche e accorgimenti architettonici per sorgenti sonore di progetto
Tavole di progetto
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1) PREMESSA
Il presente studio è stato realizzato ai fini della valutazione di Impatto Acustico relativo
alla ristrutturazione di edificio storico complesso “Leon Battista Alberti” da adibire a
università sito in Rimini, Via C.Cattaneo. Lo studio si prefigge la verifica del rispetto
dei limiti definiti nell’area in esame dalla Classificazione Acustica vigente ed il rispetto
dei limiti di legge vigenti per l’impatto acustico delle sorgenti sonore in progetto.
Lo studio è articolato secondo il seguente programma:
• Individuazione e rilevamento delle sorgenti di rumore presenti nell’area;
• Analisi del clima acustico dei ricettori interessati dall’intervento;
• Elaborazione dei dati;
• Valutazione di impatto acustico, valutando le fonti sonore dalle attività in esame,
prodotte nell’insediamento di progetto.
2) INQUADRAMENTO TERRITORIALE
2.1) L’area oggetto di studio e il progetto di intervento
L’area in oggetto è ubicata nel Comune di Rimini in un’area ai margini del centro
cittadino definita dal Piano Regolatore Generale vigente come “Zona A1 - Centro
storico“ come visibile nello stralcio di PRG di seguito riportato. Il progetto riguardante
il presente studio prevede la ristrutturazione della parte 2.6 e di quella 2.7 riportate in
azzurro nella planimetria di seguito.
Il progetto di ristrutturazione prevede nella porzione 2.7 aule nel piano terra, uffici
amministrativi e studi nel piano primo, magazzino economale con carico e scarico e 28
posti auto nel piano interrato con vani adibiti a centrale frigorifera, locale quadri e
telecontrolli e depositi. Nella porzione 2.6 si prevede invece la realizzazione di 9 locali
al piano primo e 9 al piano terra ad uso ufficio per docenti e tutor didattici.
Per maggior chiarezza si rimanda alle planimetrie riportate in allegato.
2.2) La viabilità dell’area in oggetto
La Via Cattaneo e le vie prospicienti l’area di interesse presentano un modesto traffico
veicolare rappresentato da veicoli leggeri e motocicli con velocità di percorrenza circa
pari a 40/50 km/h, con assenza di veicoli pesanti. I veicoli transitanti per le vie
circostanti l’area di intervento devono esclusivamente possedere il tesserino concesso
per accedere ad aree a traffico limitato.
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Planimetria con evidenziate in azzurro le porzioni di edificio da ristrutturare.
Stralcio PRG del Comune di Rimini
Area in oggetto
2.6
2.7
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Foto aerea dell’area oggetto di interesse
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3) INQUADRAMENTO NORMATIVO
Il DPCM 01/03/91 rappresenta il primo passo in Italia in materia di tutela della
popolazione dall’inquinamento acustico e fornisce le indicazioni per la realizzazione
della zonizzazione acustica del territorio fissando i “limiti massimi ammissibili di
rumorosità” per le singole aree. Più precisamente in esso si definiscono:
- l’individuazione dei limiti massimi di rumore ammissibili negli ambienti esterni ed
interni;
- l’onere per i Comuni di adottare la classificazione in zone (Tab. 3.1) assoggettate a
precisi limiti massimi dei livelli sonori, in attesa della quale si applicano i limiti
previsti dall’art. 6, comma 1 del medesimo decreto (Tab. 3.2);
- l’individuazione dei criteri differenziali per le zone non esclusivamente industriali: 5
dB(A) per il Leq (A) durante il periodo diurno e 3 dB(A) per il Leq (A) durante il
periodo notturno;
- le modalità di misura all’interno e all’esterno dei fabbricati.
La “Legge quadro sull’inquinamento acustico” n. 447 del 26/10/1995 ha ulteriormente
precisato l’orientamento normativo, stabilendo tra l’altro:
- l’importanza della zonizzazione acustica dei Comuni ai fini dell’individuazione dei
valori limite da applicare al territorio in relazione alle destinazioni d’uso di
quest’ultimo, stabilendo la necessità da parte delle Regioni di definire i criteri di
classificazione del territorio per i propri Comuni;
- l’importanza della pianificazione territoriale sia come mezzo per il progressivo
risanamento acustico del territorio, sia come strumento di scelta al fine di prevenire
l’inquinamento acustico stesso;
- la progressiva emanazione di decreti attuativi al fine di regolamentare attraverso
metodiche e standard ambientali le più diverse attività, in attesa dei quali restano in
vigore le disposizioni stabilite dal DPCM 1/3/91, dalla Circolare della Regione
Emilia Romagna n. 7/93 (Linee guida per le Amministrazioni comunali dell’Emilia
Romagna nella Classificazione dei territori comunali in zone ai sensi dell’Art.2 del
DPCM 1/3/91) e dal DPCM 14/11/97 (“Determinazione dei valori limite delle
sorgenti sonore”).
La Circolare n.7/93 della Regione Emilia Romagna si prefigge lo scopo di uniformare i
criteri di classificazione del territorio comunale in zone acusticamente omogenee, in
relazione alle caratteristiche di fruizione delle zone stesse, di programmare le priorità di
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intervento e di definire eventuali piani di risanamento acustico. Infine la Legge
Regionale 9 maggio 2001 n° 15 e successive disposizioni prefigge tempi e modalità per
effettuare la classificazione del territorio comunale da parte dei Comuni. Il DPCM
14/11/97 fissa i limiti massimi accettabili nelle diverse aree territoriali e definisce, al
contempo la suddivisione dei territori comunali in relazione alla destinazione d’uso e
l’individuazione dei valori limiti ammissibili di rumorosità per ciascuna area,
riprendendo in parte le classificazioni già introdotte dal DPCM 1.03.91. Il DPCM
14/11/97 stabilisce inoltre per l’ambiente esterno valori limite assoluti di immissione
(tab.3.3), i cui valori si differenziano a seconda della classe di destinazione d’uso del
territorio, mentre, per gli ambienti abitativi sono stabiliti dei anche limiti differenziali.
In quest’ultimo caso la differenza tra il livello del rumore ambientale (prodotto da tutte
le sorgenti di rumore esistenti) e il livello di rumore residuo (assenza della specifica
sorgente disturbante) non deve superare determinati valori limite. Sempre nello stesso
decreto vengono indicati anche i valori limite di emissione (tab.3.4) relativi alle singole
sorgenti fisse e mobili, differenziati a seconda della classe di destinazione d’uso del
territorio. In tab.3.5 vengono riportati invece i valori di qualità da conseguire nel breve,
nel medio e nel lungo periodo con le tecnologie e le metodiche di risanamento
disponibili, per realizzare gli obiettivi di tutela previsti dalla Legge n°447. In merito al
campo di applicazione del DPCM 14/11/97, si evidenziano inoltre i seguenti aspetti:
• per le infrastrutture stradali, ferroviarie, marittime ed aeroportuali i valori limite di
immissione non si applicano all’interno delle rispettive fasce di pertinenza,
individuate da decreti di prossima emanazione. All’esterno di tali fasce, dette
sorgenti concorrono al raggiungimento dei limiti assoluti di immissione;
• i valori limite assoluti di immissione e di emissione relativi alle singole
infrastrutture dei trasporti, all’interno delle rispettive fasce di pertinenza, nonché la
relativa estensione, saranno fissati con i rispettivi decreti attuativi;
• i valori limite differenziali di immissione non si applicano nelle aree classificate
nella classe VI;
i valori limite differenziali di immissione non si applicano alla rumorosità prodotta da:
• infrastrutture stradali, ferroviarie, aeroportuali e marittime;
• attività e comportamenti non connessi con esigenze produttive, commerciali;
• servizi e impianti fissi dell’edificio adibiti ad uso comune, limitatamente al disturbo
provocato all’interno dello stesso.
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Classe I Aree particolarmente
Protette
Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.
Classe II Aree destinate ad uso
prevalentemente residenziale
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con basse densità di popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali ed artigianali
Classe III
Aree di tipo misto
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di popolazione con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.
Classe IV Aree di intensa attività umana
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali; le aree con limitata presenza di piccole industrie.
Classe V
Aree prevalentemente Industriali
Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.
Classe VI Aree esclusivamente industriali
Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.
Tab 3.1: Classificazione del territorio comunale. DPCM 14.11.97.
Limiti assoluti Limiti differenziali CLASSE
AREA notturni diurni Notturni diurni
I Particolarmente protetta 40 50 3 5 II Prevalentemente residenziale 45 55 3 5 III Di tipo misto 50 60 3 5 IV Di intensa attività umana 55 65 3 5 V Prevalentemente industriale 60 70 3 5 VI Esclusivamente industriale 70 70 - -
Tab.3.2: Valori limite assoluti di emissione validi in regime definitivo - DPCM 14.11.97.
Limiti assoluti Limiti differenziali
CLASSE AREA notturni diurni notturni diurni
I Particolarmente protetta 35 45 3 5 II Prevalentemente residenziale 40 50 3 5 III Di tipo misto 45 55 3 5 IV Di intensa attività umana 50 60 3 5 V Prevalentemente industriale 55 65 3 5 VI Esclusivamente industriale 65 65 - -
Tab. 3.3: Valori limite di immissione validi in regime definitivo (DPCM 14.11.97)
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Limiti assoluti CLASSE AREA
notturni diurni I Particolarmente protetta 37 47 II Prevalentemente residenziale 42 52 III di tipo misto 47 57 IV di intensa attività umana 52 62 V Prevalentemente industriale 57 67 VI Esclusivamente industriale 70 70
Tab. 3.4: Valori di qualità validi in regime definitivo (DPCM 14.11.97)
3.1) Limiti di riferimento dell’area in oggetto
Il Comune di Rimini dispone della Classificazione Acustica del territorio approvata. La
porzione di edificio 2.7 ricade in Classe I “Area particolarmente protetta” con limiti
diurni pari a 50 dB(A) e notturni pari a 40 dB(A), mentre la porzione di edificio 2.6 per
refuso cartografico risulta in Classe IV, ma è evidente che i limiti da considerare sono
quelli della Classe I. Il ricettore R2 ricade in classe IV con limiti pari a 65 dB(A) diurni
e 55 dB(A) notturni, mentre il ricettore R1 è compreso in Classe I. Dato l’evidente
refuso cartografico, visto che il ricettore R1 è adibito ad uso residenziale si inserisce in
Classe IV come tutte le abitazioni limitrofe del centro storico.
R1
R2
Classificazione acustica del Comune di Rimini
Classe I - Limiti diurni 50 dB - notturni 40 dB
Classe IV - Limiti diurni 65 dB - notturni 55 dB
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4) CARATTERIZZAZIONE ACUSTICA DELL’AREA
Il rumore presente nell’area in oggetto è determinato principalmente dal traffico
veicolare presente in Via Cattaneo e dalle vie circostanti l’area.
Nei pressi dell’area non sono presenti altre sorgenti di rumore significative.
4.1) Strumentazione utilizzata
La misura è stata effettuata con fonometro integratore in tempo reale di classe I della
Ditta 01dB mod. Solo. La calibrazione del fonometro è stata eseguita, all'inizio ed al
termine di ogni ciclo di misure, utilizzando calibratore acustico a norma di legge.
I microfoni sono stati attrezzati con cuffia antivento e direzionati sempre verso le
sorgenti di rumore. Le misure fonometriche sono state effettuate in conformità con le
normative vigenti (Decreto Ministero dell’Ambiente 16 marzo 1998 riguardante
“Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico” in attuazione del
primo comma, lettera c), dell’art. 3 della Legge 26/10/1995, n. 447).
Tutti i rilievi sono stati eseguiti secondo le prescrizioni di legge vigenti: in assenza di
precipitazioni atmosferiche e in presenza di vento a velocità inferiore a 5 m/s.
Si riporta in allegato l’attestato di taratura del fonometro e del calibratore utilizzato.
4.2) Rilievi fonometrici effettuati
Per la caratterizzazione acustica dell’area sono stati effettuati rilievi fonometrici in
corrispondenza dei ricettori maggiormente sensibili all’intervento in data mercoledì 7
febbraio 2008.
Le misure fonometriche non sono state effettuate nel periodo notturno in quanto il
centro universitario rimarrà chiuso durante il periodo notturno per cui le sorgenti sonore
esterne rimarranno spente.
Il punto P1 si può identificare con l’unita abitativa di fronte al tetto della porzione 2.7
del complesso, ricettore maggiormente sensibile al rumore degli impianti di progetto
che verranno ubicati nel piano copertura dell’edificio. Il microfono è stato posizionato
sul balcone del ricettore ad una distanza dalla facciata dell’abitazione di circa 1.5 metri.
Il punto P2 si può identificare con la facciata del ricettore R2, condominio prospiciente
la porzione 2.6 del complesso universitario. Al piano terra del ricettore è presente un
supermercato. Il microfono è stato posizionato a 4 metri di altezza e a circa 1 metro di
distanza dalla facciata dell’edificio. Vista l’impossibilità di accedere direttamente al
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ricettore più sensibile, dal livello di rumore monitorato si può stimare il livello
equivalente in corrispondenza della facciata dell’unità abitativa più sensibile alla
rumorosità degli impianti sopra all’edificio 2.6. che presenterà cautelativamente valori
inferiori di circa 3 dB rispetto a quelli monitorati.
Il punto di monitoraggio P3 è stato realizzato in corrispondenza della corte interna del
complesso universitario per verificare il rispetto dei limiti di Classe I. Il microfono è
stato posizionato a 4 metri di altezza.
P2 P1
P3
Ubicazione punti di misura fonometrica
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4.3) Punto di monitoraggio P1
Di seguito si riportano i dati relativi alla misura effettuata nel Punto P1. Il livello di
rumore rilevato è pari a 54.0 dB(A), arrotondato a 0,5 dB(A).
Profilo temporale misura P1
File ricettore.CMG
Periodo 20m
Inizio 06/02/08 10.25.00
Fine 06/02/08 12.05.00
Ubicazione #6
Pesatura A
Tipo dati Leq
Unit dB
Inizio periodo Leq Lmin Lmax
06/02/08 10.25.00 54,8 40,5 76,9
06/02/08 10.45.00 51,9 41,4 66,8
06/02/08 11.05.00 51,2 41,0 64,8
06/02/08 11.25.00 54,6 41,8 77,4
06/02/08 11.45.00 55,4 41,1 74,9
Globali 53,9 40,5 77,4
Tabella valore misura P1
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4.4) Punto di monitoraggio P2
Di seguito si riportano i dati relativi alla misura effettuata nel Punto P2. Il livello di
rumore rilevato è pari a 57.0 dB(A), arrotondato a 0,5 dB(A).
Profilo temporale misura P2
File P2.CMG
Periodo 5m
Inizio 06/02/08 09.50.00
Fine 06/02/08 10.05.00
Ubicazione #5
Pesatura A
Tipo dati Leq
Unit dB
Inizio periodo Leq Lmin Lmax
06/02/08 09.50.00 55,3 50,1 65,0
06/02/08 09.55.00 58,4 49,6 69,2
06/02/08 10.00.00 57,2 51,0 65,8
Globali 57,1 49,6 69,2
Tabella valore misura P2
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4.5) Punto di monitoraggio P3
Di seguito si riportano i dati relativi alla misura effettuata nel Punto P3. Il livello di
rumore rilevato è pari a 50,0 dB(A), arrotondato a 0,5 dB(A).
Profilo temporale misura P3
Tabella valore misura P3
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5) ANALISI DEL CLIMA ACUSTICO ANTE OPERAM
Le misure fonometriche effettuate nei punti P1 e P2 rappresentano il rumore residuo
corrispondente ai ricettori presenti nell’intorno del complesso universitario. Il rumore è
influenzato dal traffico veicolare di Via Cattaneo e dalle vie prospicienti l’area, strade
non di importanti dimensioni, caratterizzate da qualche decina di veicoli/ora. Nel
presente studio si è preso in considerazione esclusivamente il periodo diurno in quanto
il complesso universitario risulta chiuso nel periodo notturno.
Il rumore monitorato nel punto P1 e nel punto P2 è risultato rispettivamente pari a 54,0
e 57,0 dB(A), nettamente inferiore al limite imposto dalla Classe IV (limite periodo
diurno 65,0 dB(A)).
Il rumore monitorato invece in corrispondenza della corte interna al complesso mostra
un livello pari a 50,0 dB(A), valore che rientra nei limiti imposti dalla Classe I.
Il livello monitorato nel punto P2 presenta un livello equivalente più elevato rispetto a
quello rilevato nel punto P1 perchè influenzato dagli avventori del supermercato posto
al piano terra del ricettore R2.
Vista l’impossibilità di accedere direttamente al ricettore più sensibile al rumore
proveniente dalle sorgenti sonore di progetto della copertura dell’edificio 2.6, dal livello
di rumore monitorato si può stimare il livello equivalente in corrispondenza della
facciata dell’unità abitativa più sensibile che presenterà cautelativamente valori inferiori
di circa 3 dB rispetto a quelli monitorati.
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6) VALUTAZIONE DI IMPATTO ACUSTICO (RUMORE POST-OPE RAM)
La valutazione di impatto acustico ha lo scopo di verificare che l’attività presente nelle
strutture di progetto non induca un superamento dei limiti della classificazione acustica
né nelle aree di progetto né sul ricettore sensibile all’intervento.
Contemporaneamente viene valutato che venga rispettato il valore limite di rumore
differenziale, pari a 5 dB(A) per il periodo diurno e 3 dB(A) per il periodo notturno.
Di seguito si riportano le caratteristiche tecniche relative agli impianti che andranno
istallati su entrambi gli edifici. Gli impianti ubicati in copertura all’edificio 2.7 si
mostrano significativi ai fini della valutazione del rumore differenziale per il ricettore
R1 mentre l’impatto prodotto dagli impianti a servizio dell’edificio 2.6 viene valutato
sul ricettore R2.
Le sorgenti di rumore significative che verranno installate sul piano copertura
dell’edificio 2.7 a seguito della ristrutturazione del complesso universitario sono
rappresentate da:
• Centrale trattamento aria Marca “TCF” modello “AZ8” (6500 m3/h) per Aula
Magna. Per tale sorgente sono disponibili dati tecnici, riportati in allegato, in cui
sono forniti i valori in frequenza del ventilatore di ripresa e del ventilatore di
mandata, sono indicati i valori di attenuazione della pannellatura. Si desume da
questi dati un valore di potenza sonora ad 1 metro di distanza pari a 62.2 dB(A)
che sommato ad un fattore di direttività pari a 3 dB, risulta essere 65.2 dB(A).
Considerando che il livello di pressione sonora ad 1 metro di distanza
dall’impianto risulta pari a 54.2 dB(A), la pressione sonora in corrispondenza
del ricettore più vicino, posto a 13 metri dalla CTA è di 31.9 dB(A).
• Centrale trattamento aria Marca “TCF” modello “AZ3” (3000 m3/h) per Aula 54
posti. Per tale sorgente sono disponibili dati tecnici, riportati in allegato, in cui
sono forniti i valori in frequenza del ventilatore di ripresa e del ventilatore di
mandata, sono indicati i valori di attenuazione della pannellatura. Si desume da
questi dati un valore di potenza sonora ad 1 metro di distanza pari a 63.6 dB(A)
che sommato ad un fattore di direttività pari a 3 dB, risulta essere 66.6 dB(A).
Considerando che il livello di pressione sonora ad 1 metro di distanza
dall’impianto risulta pari a 55.6 dB(A), la pressione sonora in corrispondenza
del ricettore più vicino, posto a 9 metri dalla CTA è di 36.5 dB(A).
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• Centrale trattamento aria Marca “TCF” modello “AZ4” (4000 m3/h) per Aula 61
posti. Per tale sorgente sono disponibili dati tecnici, riportati in allegato, in cui
sono forniti i valori in frequenza del ventilatore di ripresa e del ventilatore di
mandata, sono indicati i valori di attenuazione della pannellatura. Si desume da
questi dati un valore di potenza sonora ad 1 metro di distanza pari a 62.5 dB(A)
che sommato ad un fattore di direttività pari a 3 dB, risulta essere 65.5 dB(A).
Considerando che il livello di pressione sonora ad 1 metro di distanza
dall’impianto risulta pari a 54.5 dB(A), la pressione sonora in corrispondenza
del ricettore più vicino, posto a 9 metri dalla CTA è di 35.4 dB(A).
• 74Centrale trattamento aria adibita ad uso uffici segreteria del fabbricato 2.2
(impianto che non fa parte del presente appalto), che verrà posizionato sul lato
opposto della copertura rispetto agli impianti precedentemente descritti e che
supponendo un valore cautelativo di pressione sonora pari alla CTA AZ3,
ovvero 55.6 dB(A) ad 1 metro di distanza, si ottiene al ricettore un incremento
trascurabile vista la notevole lontananza.
• N.6 condensatori remoti di tipo residenziale (configurazione impianto base e con
opzione centralizzazione del freddo) la cui scheda tecnica riporta un valore di
pressione sonora ad 1 metro pari a 43 dB(A) cadauno. Ipotizzando
cautelativamente una distanza dal ricettore pari a 9 metri, al ricettore si stima un
valore di pressione sonora pari a 31.7 + 3 (fattore di direttività) = 34.7 dB(A).
• N.3 estrattori a cassonetto insonorizzati, che presentano complessivamente un
livello di pressione sonora a 1 metri di distanza pari a 58 dB(A) ed un
abbattimento delle pannellature di 3 dB(A). Considerando il fattore di direttività
pari a 3 dB(A) e la distanza dal ricettore pari a 15 metri, si stima un valore di
pressione sonora pari a 44.0 dB(A).
Sulla copertura dell’edificio 2.7 è installata inoltre una centrale trattamento aria uffici
dell’edificio 2.1 (Cattaneo) già funzionante, non appartenente al presente appalto.
La committenza prevede lo smontaggio di un gruppo frigorifero monoblocco
condensato ad aria installato in copertura, che sarà sostituito dal nuovo gruppo
frigorifero da installare al piano interrato e che utilizzerà i condensatori remoti in
copertura descritti precedentemente. Le caratteristiche tecniche del gruppo frigorifero
sono riportate in allegato. Inoltre in un locale tecnico posto al primo piano e in un locale
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del piano interrato verranno disposte 2 centrali trattamento aria, con potenza
rispettivamente di 4000 e 5000 m3/h.
Il contributo degli impianti esterni istallati in copertura in corrispondenza della facciata
del ricettore preso in considerazione per il presente studio e considerato come il più
sensibile, risulta essere pari a 45.7 dB(A). Considerando che il rumore residuo nel
periodo monitorato sul terrazzo del ricettore risulta pari a 54.0 dB(A), anche ipotizzando
una fascia oraria con minor rumore residuo che si attesta sui 48.0/50.0 dB(A) si ottiene
un livello di rumore ambientale pari a 50.0/51.5 dB(A).
Le sorgenti di rumore significative che verranno installate sul piano copertura
dell’edificio 2.6 a seguito della ristrutturazione del complesso universitario sono
rappresentate da:
• Centrale trattamento aria Marca “TCF” modello “AZ2” (1860 m3/h) per Uffici.
Per tale sorgente sono disponibili dati tecnici, riportati in allegato, in cui sono
forniti i valori in frequenza del ventilatore di ripresa e del ventilatore di mandata,
sono indicati i valori di attenuazione della pannellatura. Si desume da questi dati
un valore di potenza sonora ad 1 metro di distanza pari a 45.4 dB(A) che
sommato ad un fattore di direttività pari a 3 dB, risulta essere 48.4 dB(A).
Considerando che il livello di pressione sonora ad 1 metro di distanza
dall’impianto risulta pari a 37.4 dB(A), la pressione sonora in corrispondenza
del ricettore più vicino risulta trascurabile.
• N.2 condensatori remoti di tipo residenziale (configurazione impianto base) la
cui scheda tecnica riporta un valore di pressione sonora ad 1 metro pari a 43
dB(A) cadauno. Ipotizzando una ipotetica distanza dal ricettore pari a 5 metri si
stima un valore di pressione sonora pari a 32 + 3 (fattore di direttività) = 35.0
dB(A).
Il contributo degli impianti esterni istallati in copertura in corrispondenza della facciata
del ricettore preso in considerazione per il presente studio (ipoteticamente distante dagli
impianti solo 5 metri), risulta essere pari a 39.4 dB(A). Considerando che il rumore
residuo stimato del ricettore risulta pari a 54.0 dB(A), anche ipotizzando una fascia
oraria con minor rumore residuo che si attesta sui 48.0/50.0 dB(A) si ottiene un livello
di rumore ambientale pari a 48.6/50.4 dB(A).
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7) CONCLUSIONI
Dai dati di rumorosità derivanti dalle schede tecniche degli impianti si evidenzia un
livello differenziale atteso in corrispondenza delle fasce orarie più critiche, all’interno
del periodo di riferimento diurno (orario di funzionamento degli impianti coincidente
con l’apertura della sede universitaria), pari al massimo a 1.5/2.0 dB(A).
Tale valore è stato determinato sul ricettore maggiormente sensibile, unità abitativa
posta a circa 9 metri dagli impianti più vicini dell’edificio 2.7. I ricettori presenti nelle
immediate vicinanze dell’edificio 2.6 presentano differenziali che risultano trascurabili.
Considerata l’eventualità che la messa in opera degli impianti nella copertura possa
generare un fattore di indeterminatezza del contributo di tali impianti sui ricettori
sensibili e vista la complessità del sito derivante dal numero delle sorgenti sonore di
progetto, si provvederà, una volta avvenuta la completa installazione, ad effettuare una
misura di collaudo in corrispondenza del ricettore al fine di verificare la piena
rispondenza del criterio differenziale ai limiti di legge.
Tale relazione tecnica di collaudo verrà inviata all’Amministrazione Comunale e ad
Arpa; nell’eventualità in cui si evidenziasse una situazione di criticità, tale documento
tecnico conterrà inoltre un progetto dettagliato delle eventuali opere di mitigazione
necessarie al rispetto dei limiti e la tempistica di realizzazione di dette opere.
Cesena, 11 febbraio 2008
Il tecnico competente di acustica (DPCM 31/03/98)
Delibera del 24/02/1999 n° 1117 Regione Emilia Romagna
Dott. Andrea Nisi
Collaborazione
Dott.ssa Ilaria Degli Angeli
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ALLEGATI
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Certificato di taratura dell’analizzatore sonoro mod. Solo della ditta 01dB.
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Certificato di taratura del calibratore mod. Cal 01 della ditta 01dB.
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Caratteristiche tecniche gruppo frigorifero Hydronic modello MSE-SC-65D-180F
Configurazione supersilenziata EN
Silenziamento di gruppi frigoriferi
Per ottenere dei gruppi frigoriferi silenziati si deve:
○ Scegliere dei compressori con buone prestazioni acustiche in ogni condizione di
lavoro. Da questo punto di vista i compressori volumetrici alternativi, scroll e
vite, si comportano meglio degli alternativi, anche dal punto di vista
vibrazionale. In assoluto i compressori scroll montati gemellati sono è quelli che
si comportano meglio ai carichi parziali. La riduzione di potenza viene ottenuta
disattivando un compressore, quindi spegnendo una sorgente sonora. Nel caso di
due soli compressori, la disattivazione di uno dimezza il fenomeno acustico.
○ Montare i compressori su supporti elastici: molle (alternativi) o gomme
(rotativi).
○ Smorzare le pulsazioni del fluido frigorigeno mediante appositi componenti
(Mufflers).
○ Ridurre le vibrazioni prodotte dal compressore utilizzando tubazioni di mandata
in materiale plastico ed inserendo appositi giunti metallici detti “Anaconde”.
○ Strutturare il basamento del gruppo frigorifero in modo da garantire massa
sufficiente allo smorzamento delle vibrazioni residue trasmesse dal compressore.
○ Scegliere un basamento di sufficiente rigidezza per evitare la risonanza dello
stesso.
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○ Chiudere compressori e circuito frigorifero all’interno di vani isolati
acusticamente.
○ Sigillare scrupolosamente tutte le aperture anche le più insignificanti: il suono
infatti, transita indisturbato attraverso i fori e si propaga diffondendosi a
ventaglio rendendo inutile qualunque successiva insonorizzazione.
○ Rivestire, quando possibile, direttamente i compressori con speciali cappottini
fonoisolanti;
○ Isolare acusticamente la sezione compressore da quella ventilante per evitare che
il rumore fuoriesca dalle batterie di condensazione.
Silenziamento gruppi UTA
Il primo intervento da prendere in esame è quello diretto sulla sorgente sonora, che si
rivela spesso l’azione più efficace. Per quanto attiene al rumore dei ventilatori, per
ragioni economiche, in generale la scelta degli stessi non si fa in base al rumore ma in
base all’efficienza espressa come rapporto tra la portata d’aria da assicurare e
corrispondente potenza elettrica assorbita: sono determinate anche le caratteristiche di
rumore. Ne consegue che se un ventilatore, progettato e scelto correttamente in base alle
esigenze suddette, fa troppo rumore, s’interviene non sulle caratteristiche funzionali del
ventilatore ma mediante l’inserimento di silenziatori e giunti antivibranti: ad esempio
lungo i canali d’aspirazione e di mandata dell’aria delle UTA. Per limitare l’emissione
verso gli ambienti interni serviti dall’impianto, il silenziatore va posto invece a valle del
ventilatore.
E’ evidente che la soluzione ottimale prevede la collocazione di silenziatori sia a valle
che a monte del ventilatore: tale soluzione è sempre auspicabile con ventilatori di tipo
assiale.
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Si evidenzia, inoltre, che tra tutti i tipi di ventilatori, quelli centrifughi con pale curvate
all’indietro risultano, in genere, più efficienti e meno rumorosi (velocità in uscita più
bassa).
Riguardo alla sezione ventilante delle unità di trattamento dell’aria è opportuno che le
pareti, al fine di ridurre il riverbero nella sezione stessa, siano rivestite in materiale
fonoassorbente.
Della maggiore resistenza opposta al moto dell’aria dalla presenza dei filtri acustici si
deve poi tener conto nella scelta del ventilatore stesso.
In generale l’inserimento di silenziatori aumenta la perdita di carico dell’impianto e può
portare alla scelta di un ventilatore più potente e quindi più rumoroso.
I canali d’aria
Altra precauzione da osservare è che l’aria spinta dal ventilatore non incontri subito
ostacoli, e che quindi eventuali curve, allargamenti o restringimenti di sezione, giunti
antivibranti, e altri elementi creino le minori perturbazioni possibili al flusso dell’aria.
Un corretto dimensionamento delle condotte di ventilazione può contribuire a ridurre
sensibilmente la rumorosità degli impianti ad aria, in particolare per quanto riguarda il
rumore aerodinamico dovuto al moto dell’aria.
L’inserimento dei silenziatori lungo i canali di mandata e di ripresa deve inoltre
avvenire con opportuni raccordi sagomati.
Infatti, poiché i silenziatori presentano spesso una sezione maggiore di quella delle
condotte, è necessario collocare adeguati raccordi tra le due parti al fine di limitare il
rumore provocato dalla turbolenza dell’aria.
E’ anche opportuno che i silenziatori siano installati in tratti rettilinei lunghi, lontano da
curve, per evitare che la maggior turbolenza del moto dell’aria penalizzi la resa del
silenziatore stesso. Al fine di limitare la propagazione dei rumori generati da alcune
componenti impiantistiche agli altri ambienti interni dell’edificio, è necessario fissare
correttamente i macchinari e le tubazioni e condotte di trasporto dei fluidi.
Infatti, gli apparecchi disposti in copertura agli edifici o in ambienti interni possono
facilmente trasmettere i rumori per via strutturale ad altri ambienti interni collocati
anche a gran distanza dai macchinari.
Poiché il rumore generato è spesso caratterizzato da componenti di frequenza molto
bassa, è necessario usare supporti in grado di limitare la trasmissione di tale frequenza.
Ciò implica il ricorso a supporti costituiti da molle e da masse inerziali.
1
Spett.le Azienda USL di Rimini
Unità Operativa Dipartimentale
Nuovi Insediamenti Produttivi
Rimini, via Coriano 38.
A.R.P.A. Sezione Provinciale di Rimini
Responsabile del Procedimento
Sartini Roberto
Cesena, 25 marzo 2008
OGGETTO: Progetto di ristrutturazione di edifici denominati 2.6 e 2.7 a destinazione d’uso
scolastica e amministrativa del Complesso Storico Leon Battista Alberti.
In relazione alla richiesta di integrazione ARPA (prot. 1654 del 26.02.2008) siamo a
precisare le seguenti considerazioni:
Punto 1. Come da accordi con i tecnici ARPA Sig. Sartini e Sig. Castellani si fornisce una
progettazione di massima delle opere di mitigazione che verranno realizzate dalla committenza
solo ed esclusivamente nel caso in cui vengano superati i limiti imposti dalla normativa vigente
in acustica ambientale.
Si specifica che dalle stime effettuate nello studio di impatto acustico realizzato in data
11.02.2008, si è preso come ricettore più sensibile la civile abitazione posta lungo la via
Cattaneo distante dagli impianti più vicini circa 9 metri. Vista la richiesta di rispettare i valori
assoluti di immissione per l’area in classe I dell’università stessa si precisa che non vi sono
aperture finestrate che si possono considerare come ricettori più vicine dell’abitazione valutata.
I locali dell’università dell’edificio 2.7 e degli altri edifici prospicienti l’edificio in oggetto non si
possono considerare in “campo libero” rispetto agli impianti che verranno istallati sulla
copertura e presentano distanze comunque superiori al ricettore R1 considerato.
Per questo motivo si sottolinea il fatto che negli ambienti dell’università vi è il rispetto dei limiti
di Classe I.
2
La committenza in caso del superamento dei limiti è disposto a mettere in opera un frangisole
fisso in laterizio di tipo Shamal20®Terreal, montato su intelaiatura metallica in acciaio zn
ancorato ad un basamento in cls. Il paramento esterno sarà costituito da elementi in cotto
come visibile nel prospetto riportato in allegato.
Il frangisole oltre a portare un miglioramento estetico dell’edificio stesso, è un ottimo ostacolo
per il rumore prodotto dagli impianti che giunge ai ricettori. In allegato si riportano le
caratteristiche tecniche e la possibile disposizione sulla copertura del presente frangisole.
In caso di un superamento elevato dei limiti acustici si è disposti ad integrare il presente
frangisole con barriera fonoisolante e fonoassorbente disposta all’interno.
Tale barriera presenterà una lunghezza ed una altezza compatibile ai livelli da abbattere. Si
consigliano caratteristiche tecniche della barriera simili a quelle di seguito riportate.
CARATTERISTICHE BARRIERE ANTIRUMORE
Barriera antirumore fonoisolante e fonoassorbente con pannelli per barriera antirumore tipo
TECNOWALL 95 AV 10 in lamiera di acciaio zincata sendzimir DX51D+Z secondo norme EN
10142 e EN 10147, verniciati esternamente dopo tutte le fasi di lavorazione meccanica, colore
da definire nella gamma RAL, così composti:
- guscio in lamiera di acciaio spessore 10/10 piena;
- materassino in lana minerale spessore 60 mm e densità 90 kg/mc;
- coperchio in lamiera di acciaio sp. 10/10 forata con fori di sezione circolare e diametro
variabile da 2,5 a 7 mm;
- tappi di chiusura delle testate in pvc con guarnizione antiponteacustico.
Dimensioni nominali del pannello:
spessore 95 mm;
altezza 500 mm;
lunghezza: per interasse 4,0 metri.
Completa di carpenteria metallica e rete in tondino di acciaio elettrosaldato su un lato fissata
alla carpenteria per consentire la salita di piante rampicanti.
Caratteristiche acustiche.
Isolamento al rumore secondo EN 1793-2/97 e 1793-3/97: DLR= 28 dB
Classificazione secondo EN 1793-2 prosp. A.1 : categoria B3
Potere fonoisolante: Rw = 34 dB
Assorbimento acustico αs secondo EN 1793-1/97 e 1793-3/97
Indice di valutazione dell’assorbimento acustico: DLαααα = 12 dB
Classificazione secondo EN 1793-2 prosp. A.1 : categoria A4
La dimensione e la lunghezza del frangisole e dell’eventuale barriera antirumore verranno
studiate nel caso in cui si rilevino superamenti dei limiti imposti dalla normativa.
3
Punto 2.
Si riporta in allegato la documentazione redatta dall’ufficio ambiente del Comune di Rimini
firmata dal dirigente dell’ufficio stesso come richiesto da ARPA.
Si rimane a disposizione per chiarimenti.
Cordiali saluti
Per Monìtora srl
Dott. Nisi Andrea
In allegato Caratteristiche tecniche del Frangisole, eventuale disposizione del frangisole e delle
eventuali opere di mitigazione sulla copertura dell’edificio 2.7 e documentazione
dell’Amministrazione Comunale.
4
FRANGISOLE IN COTTO AS.SHL 20
Fornitura e posa in opera di frangisole fisso in laterizio di tipo SHAMAL20®TERREAL, montato a
secco su intelaiatura in carpenteria metallica in acciaio zn e verniciato RAL std ancorata ad un
basamento in cls da predisporre in cantiere; paramento esterno costituito da elementi in cotto
aventi sezione ellissoidale di dimensioni 200 x 46 x 840/1290, disponibili in 2 finiture e 7
colori diversi ad impasto (la presente offerta è stata calcolata sullo standard produttivo ad
epidermide liscia e di color rosso arancio). Le caratteristiche fisico-chimiche del frangisole
SHAMAL® sono conformi alle norme CSTB n° 2/02-971_ NF P 13.304 e EN ISO 539.2 - Metodo
C per aspetto, resistenza al gelo, dimensioni ed efflorescenza superficiale, interamente trattato
con idrorepellente.
Gli elementi in cotto verranno infilati in un profilo tubolare passante in lega di alluminio estruso
T6060, di sezione e spessore adeguati, distanziati fra loro da speciali dischi in neoprene
spessore 3 mm; i segmenti orizzontali così costituiti verranno applicati ad una coppia di piatti
verticali lavorati ad un passo misurato in senso verticale come specificato nello specchietto
economico.
Le cellule pre-costituite verranno assicurate alla muratura tramite un sistema di aggancio e
ritenuta collocato su dei montanti verticali curvati che andranno ad ancorarsi all’edificio.
Particolari esigenze architettonico-strutturali potranno essere assecondate da soluzioni speciali
su richiesta.
Le cellule avranno dimensioni da verificare in base al progetto architettonico e in compatibilità
con le esigenze strutturali.
SEZIONE TRASVERSALE PROSPETTO