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QUALE RESPONSABILITÀ DA CITTADINI E DA CRISTIANI? 1 Il cristiano è un “rivoluzionario permanente”, un elemento di rottura, perché è segno di contraddizione nel cuore della storia socio-politica (don Luigi Sturzo) ARCIDIOCESI DI CROTONE – S. SEVERINA SCUOLA DI FORMAZIONE TEOLOGICO MINISTERIALE «UNUS MAGISTER> ANNO SECONDO CORSO DI ETICA SOCIALE, ECONOMIA E POLITICA a cura del Prof. Salvatore Barresi Lezione 5

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Page 1: (5) quale responsabilità da cittadini e da cristiani [s.barresi]

QUALE RESPONSABILITÀ

DA CITTADINI E DA

CRISTIANI?

1

Il cristiano è un “rivoluzionario permanente”, un elemento di rottura, perché è segno

di contraddizione nel cuore della storia socio-politica (don Luigi Sturzo)

ARCIDIOCESI DI CROTONE – S. SEVERINA

SCUOLA DI FORMAZIONE TEOLOGICO MINISTERIALE

«UNUS MAGISTER>

ANNO SECONDO

CORSO DI ETICA SOCIALE, ECONOMIA E POLITICA

a cura del Prof. Salvatore Barresi

Lezione 5

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RIFLESSIONE

La complessità della fase che stiamo vivendo e la situazione di pluralismo politico presente all’interno della stessa comunità cristiana, rendono ancor più necessaria questa riflessione, per esercitare i nostri doveri civili con la responsabilità di cittadini e di

cristiani. Ed è proprio la sensibilità religiosa del laico cristiano

che sollecita alla responsabilità civile e sociale.

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1- LA RESPONSABILITÀ

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Occhio alla situazione� ci troviamo di fronte una società caratterizzata da uno scenario politico

basato sul becero chiacchiericcio, sullo scontro ad oltranza, sulla corsaesasperata al dominio, come esercizio di supremazia politica, sulla gestionedel potere per non esercitarlo per il governo del Paese ma perinteressi dilobbies e faide correntizie interne ed esterne alle coalizioni, oltreall’inequivocabile desiderio di autoconservazione personale del potere;

� da uno scenario economico-sociale caratterizzato dalla caduta dei valori ebasato esclusivamente sull’egoismo e sull’edonismo rettodalla spasmodicacorsa al denaro, alla ricchezza, alla bellezza materiale della vita terrena, allusso, all’opulenza, allo sfruttamento del più debole e quanto altro;

� da uno scenario civile basato sul principio dell’illegalità e nonsull’accettazione della norma come elemento fondamentaleper la civileconvivenza;

� da uno scenario basato sul principio che se si può e quando si può si devenon osservare il precetto normativo, se questo può procurare un beneficiopersonale (criminalità, corruzione, evasione fiscale).

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Libertà? E’ responsabilità• Secondo Fromm, ciascun essere umano abbisogna

di un orientamento nel mondo, di una sorta dimappa, di un insieme di spiegazioni chegiustifichino la sua esistenza.

• In questo saggio, spiega come la libertà sia ungrande valore, ma anche un peso insostenibile perla maggioranza degli uomini, che cercano così difuggire alla responsabilità, rifugiandosinell'autoritarismo o nel conformismo.

• Questa frequente e diffusa fuga dalla libertàspiega gli inquietanti totalitarismi del Novecento ela società chiusa post-moderna.

• Oggi la libertà senza responsabilità rischia sestessa. Il giovane libero ( di fare ciò che vuole), masenza lavoro, senza sicurezza, dipendente daigenitori fino ai 35 anni etc, è un prigioniero di unasocietà adulta, chiusa e incapace di fare un passoindietro.

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Responsabilità: di che si tratta?Che cosa è la responsabilità ?E’ dare risposte. La complessità, infatti, ci interpella:- come cittadini ?- come cristiani ?

Come uomini!!

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�Responsabilità familiare�responsabilità sociale�responsabilità ambientale�responsabilità economica�Responsabilità politica�Responsabilità ecclesiale

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Quale responsabilità?

� La responsabilità non è piramidale e neppure centralistica: è partecipativa, comunionale e basata sulla reciprocità e sul riconoscimento dell’altro, come altro da sé. 8

Uno

Tutti

Sp

Sc

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La storia siamo noi?

� Noi siamo responsabili di tutto ciò che ci accade. Ma spetta a noi, e anessun altro prendersi la responsabilità delle cose. Spesso rovesciamosugli altri le colpe di ciò che non va, o l’onere di provvedere alcambiamento. Puntiamo il dito sugli altri senza prima guardare cononestà dentro di noi, iniziando a cambiare noi per primi. Ci lamentiamodel traffico impazzito delle nostre città, dell’ inquinamento, dell’economia,dello stress, della salute. Ma cosa facciamo concretamente noi ognigiorno?

� 1.- I care! Essere responsabili vuol dire letteralmente essere capaci dirispondere in maniera “abile”, appropriata a qualsiasi evento.Responsabile non significa colpevole, ma capace di agire in manieraefficace. Significa prendersi cura, farsi carico.

� 2.-Essere responsabili significa chiedersi sempre “Cosa posso fare io peraffrontare al meglio questa situazione?”; significa scegliere i propripensieri, le proprie azioni, e non vivere in balia degli eventi, lasciando cheil proprio stato d’animo sia determinato da fattori esterni, o che alibi,scuse e giustificazioni ci impediscano di agire.

� Spetta a noi cambiare le cose. Fare la più grande rivoluzione di tutti itempi. Iniziare a vivere in maniera consapevole e non lasciarsi trascinareda uno stile di vita che sta ammazzando il nostro pianeta e rendendo lenostre vite frenetiche e nervose. Conformismo è irresponsabilità! 9

“Portate i pesi gli uni degli altri” (Gal.6,2)

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LE COSE IMPORTANTI DELLA VITA (Rapporto IARD)

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Coltivare il senso civico

• In questo volume sono analizzati e commentati i dati

desunti dalla Survey “Il mutamento dei modelli di

‘civismo’: cittadinanza, identità e valori in Italia”.

• L’analisi dei dati ha permesso di dare risposta ad

alcuni interrogativi circa il senso civico degli italiani

che molto spesso è stato considerato scarso se non

del tutto assente, almeno secondo quella locuzione,

divenuta purtroppo ormai celebre, del “familismo

amorale”. I risultati delle analisi mostrano che il senso

di responsabilità verso la comunità locale e verso la

comunità civica nazionale risulta meglio coltivato se si

condivide una fede religiosa e se si valorizza la

famiglia fondata sul matrimonio e su solidarietà

durature fra i suoi membri.

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Le ricerche di R. Putnam hanno dimostrato che c’è una forte relazione tra senso civico, risultati economici ed efficienza nella pubblica amministrazione. Nelle aree dove il senso civico è più alto, l’economia prospera e l’amministrazione è più efficiente. (Cfr. La tradizione civica nelle regioni

italiane" - Mondadori, 1993.)

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Arrivismo

• L’attuale cultura italiana è dominata da due imperativi:a) pensa solo a te stessob) per ottenere ciò che vuoi, fregatene di tutti gli altri

• Il Senso Civico, lo abbiamo dimenticato o rimosso Da 25anni non si vedeva uno sciopero in contemporanea di tutti imezzi di trasporto: autobus, treni, navi, aerei, ognuno conuna motivazione diversa, peraltro.

• Tanti hanno assimilato ormai come ovvio che le tasse sonoun furto da parte dello stato, oggi siamo alla più ferma ediffusa convinzione che, pur di guadagnare un euro in piùdevo essere disposto a dichiarare guerra al mio vicino.

• L’Arrivismo è irresponsabilità etica e sociale !!

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2 - ESSERE CRISTIANO E CITTADINO

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Essere ?�Ex-sistere

�Su-sistere

� In-sistere

�Con-sistere

�Ad-sistere

�Per-sistere

�Re-sistere

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Chi è il Cristiano?Maurizio Flick scrittore e teologodell’Università Gregoriana in un saggiodi teologia della fine degli anni’ 70scriveva: “Essere cristiani vuol direprima di ogni altra cosa esserediscepoli di Cristo, prendendol’espressione ‘discepolo’ in tutta laforza del significato biblico, cioè comepersona che vive con un maestro,abbracciando la sua causa,condividendo il suo destino,prolungando il suo influsso immediatonello spazio e nel tempo”.

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In Italia ci sono 616 modi di dire Io credo.Più del 97 per cento degli italiani continuano a essere battezzati.Ma il più amato è il

Dio fai-da-te

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Dare ragione della speranza• Il cristiano è chiamato a rendere ragione

della propria speranza attraverso una permanente azione di discernimento sulla realtà.

• Preghiera ed azione sono le due modalità complementari con cui i credenti debbono testimoniare la loro speranza nel mondo d’oggi. La fuga spiritualista e l’attivismo efficientista ne costituiscono le degenerazioni. Ma, il cristiano è un “rivoluzionario permanente”, un elemento di rottura, perché è segno di contraddizione nel cuore della storia socio-politica (don Luigi Sturzo) 19

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Cittadino cristiano - 1Lo stile cristiano pensato al negativo proibisce:� Il Ricorso a comportamenti disonesti e immorali, come la menzogna,

l’inganno, la calunnia;

� Di usare il pubblico denaro o le pubbliche funzioni per arricchirsi, per crearsi clientele;

� Di ricorrere a mezzi disonesti per conquistare e mantenere il potere;

� Di Trasformarsi e riciclarsi al sol fine di autoconservarsi nella gestione del potere;

� Il fare demagogico e tribunizio evitando il confronto nelle sedi istituzionali stabilite;

� Il metodo di acquisizione del consenso fondato sull’elargizione dei favori, sulle clientele, sulle affiliazioni, sulle false promesse, sui privilegi, sulle bugie, sull’inganno;

� Di usare l’offesa, la denigrazione dell’altro, la rissa quotidiana e l’insulto generalizzato come strumento di lotta politica.

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Lo stile Cristiano pensato in positivo, impone:

� 1. il distacco dal danaro e un tenore di vita semplice e modesto;

� 2. di esercitare il potere politico in spirito di servizio e non in spirito di dominio e di supremazia;

� 3. impone la scelta di privilegiare le aspettative e le esigenze dell’uomo in quanto tale, della famiglia, dei più deboli, dei più bisognosi, degli anziani, dei disoccupati, delle minoranze etniche, delle regioni meno ricche del Paese.

� 4. di compiere le scelte in coerenza con i principi cristiani;

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Cittadino cristiano - 2

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Profilattico, o politiche sociali ? Cosa è più responsabile?

È stato dichiarato che:• “Le parole pronunciate dal Papa contro l’uso del

profilattico per limitare il contagio da AIDS sonoincoscienti e corresponsabili della diffusionedella malattia in Africa e nel mondo. Il capodella Chiesa dovrebbe usare maggior misuraquando dà istruzioni alle missioni cattoliche lacui influenza sociale e culturale è tuttorarilevante in quelle zone sofferenti della terra”.

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Chiesa e cristiani al servizio del Paese

• “.. Come Vescovi, come cristiani, come Chiesa, non possiamo condividere né coltivare, stati fallimentari.

• Non siamo, però, alla finestra, né possiamo accettare di chiuderci nelle sacrestie, o nel privato. Non per questo ci contrapponiamo al paese con progetti alternativi…”

• CEI, La Chiesa italiana e le prospettive del Paese, 23/10/81, n.12

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“Siamo testimoni della nascita di un nuovo umanesimo in cui l’uomo si definisce anzitutto per la sua responsabilitàverso i suoi fratelli e verso la storia” (GS)

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Uscire dal tempio

C’è innanzitutto da assicurare presenza. L’assenteismo, il rifugio nel privato, la delega in bianco non sono leciti a nessuno, ma per i cristiani sono peccato di omissione”.

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Cosa fare?� Primato della vita spirituale: i cristiani sono lievito

buono di cui il mondo ha bisogno. Se non abbiamo fattoabbastanza nel mondo, non è perché siamo cristiani, maperché lo siamo abbastanza”

� Uomini capaci di relazionarsi, senza chiudersi nelprivato, nella disciplina della comunione

� Sono nel mondo e per il mondo, ma non del mondo .Perciò sono liberi da interessi mondani, da compromessie da pretese

� Uomini capaci di affermare il primato dell’uomo sullavoro; il primato del lavoro sul capitale; il primato delladestinazione universale dei beni sulla proprietà privata

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Cittadinanza attiva e competenze:

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� Competenze tecniche

� Competenze “esperte”

� Competenze psico-sociali ed emotive

�Agire direttamente nelle strutture pubbliche in coerenza con la morale e con la fede cristiana

�Essere garanzia di moralità, di chiarezza e di collaborazione.

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Non solo culto!!

Le parrocchie del Sud siano spazi di ministerialità di liberazione e di promozione umana… La parrocchia non può ridursi solo al culto e tanto meno all’adempimento burocratico delle varie pratiche…si ponga come soggetto sociale nel proprio territorio …una fede che non diventa cultura è una fede non pienamente accolta.

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Lettera a Diogneto� “ I cristiani non si distinguono dagli altri uomini né per territorio, né

per lingua, né per costumi. Non abitano città proprie, né usano ungergo particolare, né conducono uno speciale genere di vita. […]Abitano nella propria patria, ma come pellegrini; partecipano allavita pubblica come cittadini, ma da tutto sono staccati comestranieri; ogni nazione è la loro patria, e ogni patria è una nazionestraniera. Si sposano come tutti e generano figlioli, ma nonespongono i loro nati. Hanno in comune la mensa, ma non il letto.Vivono nella carne, ma non secondo la carne. Dimorano sulla terra,ma sono cittadini del cielo. Obbediscono alle leggi vigenti, ma conla loro vita superano le leggi”.

� La Lettera a Diogneto (n. 5) ci ricorda che i cristiani sono uomini edonne nel mondo, ed è lo Spirito a dotarli del pensiero critico che lirende capaci di giudicare quali aspetti della vita del mondosonoincompatibili con la coscienza cristiana

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Formazione: urgenza per la Chiesa� Da qui la necessità di collaborare per la formazione dei cristiani,

valorizzando il ruolo del laicato, richiamando il contributo che nella storiarecente tanti cattolici hanno dato alla costruzione dell’Italia, dell’Europa edelle libertà democratiche, nel contempo raccogliendo positivamente lesfide che i cambiamenti culturali sociali ed economici ci propongono: sipensi alle questioni legate alla società multietnica, ai diversi modelli difamiglia e convivenza sociale e ai diritti di cittadinanza (1), allebiotecnologie e alla bioetica, alle trasformazioni del lavoro e al ruolo dellostato nei servizi sociali, al rapporto tra informazione – educazione –responsabilità economica – democrazia (2).

� (1) Cfr. l’intervento del card. Martini, “In una società pacificata si sviluppa lafamiglia”, Milano, dicembre 2000

� (2) Cfr. Intervento del card. Ruini al Consiglio permanentedella CEI, marzo 2001,n.5

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Chiediamo al Signore un impegno sempre

maggiore.Grazie!

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rottura, perché è segno di contraddizione nel cuore della storia

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