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SCOLIOSI La scoliosi è una curva anomale del rachide su un sistema di coordinate tridimensionali e un fattore temporale. La scoliosi è una deformazione della colonna che può essere considerata benigna per le alterazioni morfologiche ed estetiche o grave per le alterazioni posturali che possono causare modificazioni di notevole entità sugli apparati cardio-respiratori.

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SCOLIOSI

La scoliosi è una curva anomale del rachide su un sistema di coordinate tridimensionali e un fattore temporale.

La scoliosi è una deformazione della colonna che può essere considerata benigna per le alterazioni morfologiche ed estetiche o grave per le alterazioni posturali che possono causare modificazioni di notevole entità sugli apparati cardio-respiratori.

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SCOLIOSI

Da sempre è stata considerata come una deviazione dell’allineamento vertebrale sul piano frontale.

La deformazione sul piano frontale si somma ad altre che fanno della scoliosi una deformità spaziale sui tre piani, per cui si parla di deformazione sul piano sagittale (cifosi, lordosi) e deformazione sul piano orizzontale con la rotazione sul piano assiale del corpo vertebrale conseguente torsione nello spazio.

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SCOLIOSI

Sia la rotazione che la torsione danno però la stessa immagine radiografica.

Il primo a concepire la scoliosi come una deviazione spaziale è stato R. Perdriolle per cui “la scoliosi è una deformazione antero-posteriore in lordosi, generata da un movimento di torsione”.

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SCOLIOSI

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SCOLIOSI

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SCOLIOSI

Nel 25-30% dei casi l’origine della scoliosi è nota per cause – CONGENITE dovute a

difetti dei corpi vertebrali,

affezioni neurologiche,

affezioni muscolari,

– STATICHE o FUNZIONALI dovute a asimmetria del bacino o

dismetria degli arti inferiori senza rotazione vertebrale

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SCOLIOSI

Le dismetrie vanno corrette per una differenza superiore a 0,5 cm, ma il rialzo va previsto solo nel caso in cui non si sia già instaurata una curva di compenso.

Nel caso di atteggiamento “statico-paradosso” la compensazione viene messa in atto (arto più corto) dal lato della concavità e in flessione sparisce la gibbosità.

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SCOLIOSI

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SCOLIOSI

Nel 70-75% dei casi invece l’origine non è nota e si definiscono scoliosi IDIOPATICHE che colpiscono i giovani nel periodo in cui la colonna è in accrescimento e, in riferimento al periodo in cui si manifesta, si classificano in

– Infantili (0-3 anni)

– Giovanili (4-7 20%, 8-10 38%, 11…42%)

– Adolescenziali

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SCOLIOSI

In genere sono più colpite le donne forse a causa di un maturazione più veloce che comporterebbe una alterazione delle curve minori.

In genere le curve doppie maggiori hanno una incidenza del 45% delle scoliosi totali, le curve dorsali il 34%, lombari il 16%, mentre il 5% non ha una collocazione spaziale standard.

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SCOLIOSI

TEORIE EZIOLOGICHE

Fattori genetici:

– sembrerebbe una attivazione congenita tardiva, resta da determinare la trasmissione genetica, esiste una ereditarietà familiare (43-80%) e una legata al sesso (80% sono donne).

Fattori metaboloci:

– Sembrano secondari e portano anomalie legamentosa, enzimatica e muscolare

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SCOLIOSI

Fattori meccanici e muscolari:

– modificazioni muscolari ottenute sperimentalmente su piccoli animali hanno portato a deformazioni solo sul piano frontale, ma senza rotazione,

– mentre i fattori meccanici acquistano importanza nella deformazione del rachide quando è in atto un processo disequilibrante.

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SCOLIOSI

Fattori nervosi:

– Sembrano quelli di maggiore importanza considerato il controllo del tono muscolare effettuato dal sistema vestibolare con afferenza propiocettiva e visiva tramite le vie vestibolo-spinali.

– Lavori di Yamamoto

Fattori di crescita:

– Il 70% delle scoliosi di determina nel periodo della crescita.

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SCOLIOSI

Ne risulta quindi un grado estremamente multi-fattoriale con maggiore incidenza a carico del sistema nervoso, da cui probabilmente parte il primo input disequilibrante che disturba la maturazione della propiocezione e dell’equilibrio posturale.

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SCOLIOSI

La condizione multifattoriale comporta una maggiore attenzione sulla attività motoria preventiva, specie nel periodo giovanile ed adolescenziale, quando si specializzano e si affinano le qualità motorie, intese sempre come movimento razionale di verifica di un processo mentale attraverso un compito motorio, una schema motorio, una schema corporeo, una postura, una dinamicità sempre più complessa (evoluta e coordinata, biomeccanicamente corretta)

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SCOLIOSI

Se i movimenti di equilibrio posturale e di propiocezione possono essere posti a verifica del sistema vestibolare, si potrebbe studiare l’incidenza di scoliosi in sportivi con queste qualità estremamente sviluppate come ginnasti, surfisti, velisti, canoisti etc., confrontando i dati con sportivi unilaterali come tennisti, calciatori, ed anche con i nuotatori e con la popolazione sana, studiando le eventuali differenze tra i dati come effetti dell’attività motoria preventiva.

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SCOLIOSI

Esame chinesiologico

Viene effettuato con il soggetto in posizione eretta a busto e tronco scoperto con le sole mutandine

Si inizia dagli arti inferiori sul podoscopio per valutare deformazioni della pianta o delle ginocchia.

L’esame viene effettuato con aiuto dello scoliosometro, attrezzo di dimensioni 170x80x75 tali da permettere analisi di soggetti di qualunque taglia e/o altezza.

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SCOLIOSI

E’ dotato di impronte dei piedi poste con un angolo di 36° (angolo di Piok) che possono essere disposte per analisi delle alterazioni sul piano frontale e sagittale per valutare qualunque asimmetria, scoliosi, lordosi, cifosi, etc.

Lo schermo trasparente è dotato di un reticolo di 1x1 cm e di impianto di illuminazione incorporato ai lati che non arreca disturbo all’osservazione

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SCOLIOSI

Vanno valutate tutte le simmetrie o asimmetrie frontali di spalle a carico degli arti inferiori, del bacino, delle creste iliache, delle scapole, delle clavicole e viene stabilita la verticalità del soggetto con un filo a piombo che dalla C7 deve cadere nel solco intergluteo

Sul piano sagittale il perfetto equilibrio è determinato da una linea perpendicolare al suolo che deve sfiorare la linea occipitale, le apofisi spinose all’apice della curva dorsale, intorno a D6, per cadere appena dentro il contorno dei glutei

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SCOLIOSI

Se il tronco cade in avanti come compenso il capo cade in avanti dando il tipico collo da cigno, l’addome è prominente anteriormente e si evidenzia un atteggiamento cifotico dorsale con spalle orizzontate, appiattimento del torace e dei piedi.

Se il tronco cade in avanti il compenso porta all’aumento della lordosi lombare, caduta dell’addome davanti e carico podalico anteriorizzato

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SCOLIOSI

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SCOLIOSI

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SCOLIOSI

Viene valutata la presenza di “gibbo”, facendo flettere il soggetto in avanti a mani giunte e gambe distese. Per gibbo si intende una prominenza o dell’emitorace o della zona lombare per effetto della rotazione vertebrale in una scoliosi strutturata

I corpi vertebrali ruotano verso la convessità, le apofisi verso la concavità.

A parità di rotazione il gibbo è più evidente a livello dorsale per la presenza delle coste che ruotano insieme alle vertebre e amplificano la rotazione

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SCOLIOSI

Il gibbo viene misurato in mm facendo flettere il soggetto con

– Una livella misurando la differenza tra i punti simmetrici

– Un gibbometro che viene fatto scorrre sulla schiena in modo che coincida il centro livellato con l’apofisi spinosa della vertebra più ruotata

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SCOLIOSI

Esiste una stretta correlazione tra l’altezza del gibbo e la progressività della scoliosi; empiricamente si può valutare il valore angolare delle curve scoliotiche moltiplicando il valore del gibbo in mm per un fattore pari a 2,5 per la regione dorsale e pari a 2 per la regione lombare.

Esiste un punto detto “di non ritorno” al di là del quale le curve progrediscono in pubertà di – 13mm per curva semplice dorsale – 12mm per curva semplice dorsolombare – 11mm per curva semplice lombare – 10mm per curva doppia dorsale più lombare

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SCOLIOSI

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SCOLIOSI La presenza di scoliosi può

essere osservata anche con il bending.test:

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SCOLIOSI

Sempre in posizione di bending-test si può valutare la possibilità di correzione ed evolutività della curva scoliotica: si chiede di spostare il tronco verso il gibbo (convessità della curva) se:

– Il gibbo si inverte il test è + ,la scoliosi è riducibile

– Il gibbo scompare , scoliosi intermedia

– Il gibbo rimane, test -, la scoliosi non è riducibile

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SCOLIOSI

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SCOLIOSI

Curva strutturata maggiore: quella che evidenzia maggiore rotazione, maggiori gradi di Cobb;

Curva di compenso: quella posta sopra o sotto una curva strutturata per riprendere una posizione del rachide in asse, pur mantenendo le curve;

Vertebra apicale: quella più ruotata della curva e posta all’apice, in genere poco inclinata e quasi orizzontale

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SCOLIOSI

Vertebra limitante superiore: quella più inclinata dal lato concavo della curva posta in alto

Vertebra limitante inferiore: quella più inclinata dal lato concavo della curva in basso

Vertebra di transizione: quella non deformata localizzata fra una curva e la successiva

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SCOLIOSI

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SCOLIOSI

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SCOLIOSI

Valutazione della rotazione

– Cobb valuta l’immagine radiografica e lo spostamento dell’apofisi spinosa della vertebra apicale rispetto al centro del corpo vertebrale

– Nash e Moe misurano lo spostamento progressivo del peduncolo vertebrale del lato convesso

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SCOLIOSI

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SCOLIOSI

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SCOLIOSI

Classificazioni delle scoliosi – Lombari, sono il 24% delle idiopatiche e per il

29% evolutive (post-puberali). Limite D11-12 e L4-5, apicale in L1,2,3. Nel 65% dei casi sinistro convesse. La rotazione vertebrale è evidenziata da un gibbo paravertebrale lombare.

– Dorsolombari, sono il 16% delle idiopatiche evolutive al 70% dei casi, curve lunghe, D6-7 a L2-3 apicale in D11-12. Destro convesse. Strapiombo e scapola controlaterale più sporgente

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SCOLIOSI

Combinate: sono il 37% delle idiopatiche evolutive al 92% dei casi. Due curve di senso opposto. D5-6 e D11-12 apicale in D8 dorsalmente. D11-12 a L4-5 apicale in L2. Normalmente non prevede strapiombo o dislivelli, due gibbi uno dorsale e uno lombare.

Dorsali-toraciche: sono il 22% delle idiopatiche, evolutive al 58%. Limite D4-5-6 a D11-12 apicale in D8-9. Presentano spesso curva dorsale principale alta e curva sottostante di compenso lombare. Danni da intervento chirurgico.

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SCOLIOSI

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TRATTAMENTO MOTORIO DELLE SCOLIOSI

PER SCOLIOSI DA 0° A 25°:

TRATTAMENTO MOTORIO;

PER SCOLIOSI > DI 25° -30°:

TRATTAMENTO MOTORIO E CORSETTO;

PER SCOLIOSI GRAVI > DI 50°:

TRATTAMENTO MOTORIO E INTERVENTO CHIRURGICO

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CAUSE SCONOSCIUTE

- LA SCOLIOSI

LA SCOLIOSI PUO’ ESSERE DEFINITA COME IL SEGNO

DI UNA SINDROME COMPLESSA AD EZIOLOGIA

MULTIFATTORIALE: INTERAZIONE TRA FATTORI

GENETICI E BIOMECCANICI

- PRESENTE NELLO 0,25% DELLA POPOLAZIONE

EUROPEA ED AMERICANA;

- E’ PIU’ FREQUENTE NELLE FEMMINE CHE NEI

MASCHI CON UN RAPPORTO DI 8/10;

- NEL POPOLO AFRICANO E’ QUASI INESISTENTE;

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MODELLO INTERPRETATIVO DEL PROF. SIBILLA

ORIGINE: CATTIVO FUNZIONAMENTO DI TUTTA LA

COMPLESSA RETE DI RAPPORTI CHE SOVRINTENDE AL

CONTROLLO DEL SISTEMA POSTURALE STATICO E

DINAMICO DELLA COLONNA

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OBIETTIVI RAZIONALI DEL

TRATTAMENTO MOTORIO

• SVILUPPARE LA STABILITA’ VERTEBRALE;

• SVILUPPARE LE REAZIONI DI EQUILIBRIO;

• RAFFORZARE I MUSCOLI ANTIGRAVITARI;

• MANTENERE O RECUPERARE LE CURVE SAGITTALI;

• FAVORIRE L’AUMENTO DELLA DENSITA’ OSSEA;

• SVILUPPARE CORRETTI SCHEMI POSTURALI.

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METODI PER IL TRATTAMENTO DELLA

SCOLIOSI

METODO KLAPP

LA POSIZIONE QUADRUPEDICA

* ELIMINA LA FORZA DI

GRAVITA’,

* LA COLONNA SI DECONTRAE AL

MASSIMO

* LA POSIZIONE DI PARTENZA PUO’ ESSERE IN CIFOSI

(CERVICALI- LOMBARI) O IN LORDOSI (LOMBARI-

CERVICALI)

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METODO I.O.P.

PIVETTA

LA POSIZIONE BASE E’ LA

QUADRUPEDIA, COME

QUELLA DI KLAPP, MA

MOLTO PIU’

CONFORTEVOLE

LA CORREZIONE DELLE

CURVE VIENE AFFIDATA

AGLI STIRAMENTI DEGLI

ARTI, SIA SUPERIORI

(curve dorsali)

SIA INFERIORI (curve

lombari)

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METODO NIEDERHOFFER

SI BASA SULLA TEORIA MUSCOLARE SECONDO LA

QUALE E’ POSSIBILE CORREGGERE UNA CURVA

SCOLIOTICA AGENDO SULLA MUSCOLATURA

TRASVERSALE, MEDIANTE CONTRORESISTENZA

CHE PROVOCA DELLE CONTRAZIONI

ISOMETRICHE

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METODO SCHROTH

IL TRATTAMENTO DELLA SCOLIOSI E’

DI TIPO SENSOMOTORIO.

SI USANO MECCANISMI PER

SENSIBILIZZARE IL SOGGETTO

RISPETTO ALLA POSTURA E AL

MOVIMENTO.

PRINCIPI TEORICI:

STIRAMENTO ATTIVO, DEFLESSIONE,

DETORSIONE, FACILITAZIONE

NEUROMUSCOLARE,

STABILIZZAZIONE

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METODO DELLO PSOAS

TRAE SPUNTO DALL’OSSERVAZIONE BIOMECCANICA

SULL’ORIGINE ANTERO-LATERALE DEL MUSCOLO

PSOAS (D12-L5) CHE INSERENDOSI SUL PICCOLO

TROCANTERE CONSENTE, QUANDO IL FEMORE E’

BLOCCATO, DI AGIRE SUL TRATTO LOMBARE.

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METODO DELLO PSOAS

MUSCOLO ORIGINE INSERZIONE AZIONE

PSOAS

D12-L5

(D12-L2>50%)

PICCOLO

TROCANTERE

RADDRIZZANTE

DELORDOTIZZANTE

ILEO

ALA ILIACA

INTERNA

PICCOLO

TROCANTERE

LORDOTIZZANTE

ANTIVERSORE

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METODO SOHIER

RITIENE CHE IL PRINCIPIO

ANALITICO FONDAMENTALE

SIA: “ RIDARE AI PIANI

VERTEBRALI DESTRUTTURATI

LE ARMONIE BIOMECCANICHE

CHE ASSICURANO LORO IL

BLOCCO FISIOLOGICO”.

L’IMPOSTAZIONE METODOLOGICA DEL LAVORO SI

BASA SU SPECIFICI OBIETTIVI CHE PORTANO ALLA

RIARMONIZZAZIONE MECCANICA DELLA COLONNA

VERTEBRALE.

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METODO LIONESE

SI BASA SULLA STRETTA DIPENDENZA TRA ORTESI E

CINESITERAPIA.

PRINCIPI BASE: CONTROLLO DELLA CURVA (FINO A 15°

COBB) OGNI 6 MESI; OLTRE QUESTO LIMITE E IN BASE

ALL’ETA’ DEL SOGGETTO, CORSETTO CON OBBLIGO

DELLA CINESITERAPIA SINO ALL’ABLAZIONE; QUINDI

CINESITERAPIA DI MANTENIMENTO.

PUNTI CARDINE:

- L’AUTOALLUNGAMENTO

CON LEGGERA FLESSIONE

DEL BUSTO;

- MODELLAMENTO MANUALE

DEL GIBBO;

- AUTOCORREZIONE ALLO

SPECCHIO

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IL METODO PSICOMOTORIO O PERCETTIVO

FAVORISCE LA PRESA DI

COSCIENZA DEL CORPO E DEI

RAPPORTI SPAZIO TEMPORALI

MEDIANTE LA TEMATICA DEI

CONTATTI SU DIVERSI

SUPPORTI IN

- POSIZIONE SEDUTA

- POSIZIONE SUPINA

- POSIZIONE PRONA

- POSIZIONE ERETTA

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VALIDITA’ DELLO SCREENING

NELLA PREVENZIONE

UN CORRETTO SCREENING E’ IN

GRADO DI CONSENTIRE UN

PRECOCE E PREVENTIVO

TRATTAMENTO MOTORIO.

OBIETTIVI DELLO SCREENING:

• IL RICONOSCIMENTO DI

ATTEGGIAMENTI SCOLIOTICI;

• LA DIAGNOSI DI EVOLUTIVITA’;

• UN SOLLECITO TRATTAMENTO

MOTORIO COMPENSATIVO.

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PREVENZIONE E CONCAUSE AGGRAVANTI

• CONOSCENZA DI

ELEMENTARI NORME

ERGONOMICHE;

•POSITIVE ABITUDINI

POSTURALI;

•USO CORRETTO DELLA

SEDIA, DEL BANCO E

DELLO ZAINETTO

SCOLASTICO.

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NUOTO

DANZA CLASSICA

GINNASTICA RITMICA

SCHERMA

SOLLEVAMENTO PESI

ALCUNE DISCIPLINE DELL’ATLETICA

TENNIS

CANOA

CANOTTAGGIO DI PUNTA

PALLAVOLO

ATTIVITA’ SPORTIVE

CON RISCHIO DI PEGGIORAMENTO

SCOLIOTICO

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SPORT A RISCHIO

Alcune attività sportive presentano alti rischi di

aggravamento delle scoliosi, tra queste il nuoto, da sempre

rappresentato come ineguagliabile modello prestativo

correttivo, ma che invece presenta alti rischi di

peggioramento dovuti ai differenti livelli di galleggiamento

delle parti del nostro corpo che provocano maggiori

insellamenti dorsali e lombari, nonchè le rotazioni del

dorso e del capo dovute alla ricerca della respirazione

laterale

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NUOTO

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PALLAVOLO

Anche i ruoli diversi all’interno dello stesso sport possono evidenziare rischi differenti, come nel caso della pallavolo, dove la specializzazione dello schiacciatore comporta movimenti rotazionali, in modo completamente diverso dalla specializzazione del palleggiatore che presenta una percentuale di movimenti simmetrici ben più

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CANOTTAGGIO Una altra differenza può essere richiamata parlando di

canottaggio dove la voga simmetrica (di coppia) con due remi

per vogatore è prevalentemente correttiva se viene fin da

subito posto l’accento sul corretto uso del bacino (foto 1)

in antiversione durante la fase di spinta e non in (foto 2)

retroversione, di modo da portare soggetti adulti, anche

donne, ad un perfetto equilibrio muscolare (foto 3),

mentre nella voga di punta gli elevati carichi rotazionali a carico

della colonna, accoppiati ad alti livelli di forza non

permettono di consigliare questo tipo di voga a soggetti in età

giovanile ed adolescenziale.(foto 4)

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RUOLO DELL’ATTIVITA’

MOTORIA E SPORTIVA

TUTTA L’ATTIVITA’ MOTORIA E SPORTIVA GIOCA UN

RUOLO DI PREVENZIONE NELLE PATOLOGIE DEL

RACHIDE, SE CONDOTTA IN ASSENZA DI PRECOCE

SPECIALIZZAZIONE E DI TECNICHE ERRATE.

PER QUESTO MOTIVO TUTTE LE ATTIVITA’ POSSONO

ESSERE CONSIGLIATE O MENO NELLA

PREVENZIONE E COMPENSAZIONE DELLA SCOLIOSI.

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TRATTAMENTO MOTORIO PER IL CINGOLO SCAPOLO OMERALE I MOVIMENTI DELLE BRACCIA SONO FONDAMENTALI

BRACCIA AVANTI: PUO’ ESSERE CONSIGLIABILE SE LE BRACCIA DIVERGONO A 30-40°

BRACCIA INDIETRO: NON INDICATO PER L’ANTERIORIZZAZIONE DEI DELLE SPALLE

BRACCIA FUORI: LA SUA AZIONE CORRETTIVA SI ESPLICA ASSOCIANDO LA SUPINAZIONE DEL PALMO DELLA MANO

BRACCIA DENTRO: E’ CORRETTIVO SE PORTATO DIETRO LA SCHIENA IN EXTRAROTAZIONE DELLA SPALLA : E’ IL MOVIMENTO PRINCIPALE DEL TRATTAMENTO MOTORIO PREVENTIVO E COMPENSATIVO IN PATOLOGIE DEL COMPLESSO CINGOLO SCAPOLO OMERALE.

SPALLE INTRARUOTATE: ALQUANTO CONTROINDICATO

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SPALLE SPIOVENTI

ESPRESSIONE DEL PORTAMENTO RILASSATO

TRATTAMENTO MOTORIO TESO A POTENZIARE GLI ELEVATORI DELLA SCAPOLA, QUINDI RICHIAMO VERSO L’ALTO DELLE SPALLE

SPALLE AD ATTACCAPANNI

INNALZAMENTO DEI MONCONI DELLE SPALLE

TRATTAMENTO MOTORIO PER ALLUNGARE I MUSCOLI RETRATTI DEL COLLO E POTENZIARE I FISSATORI DELLA SCAPOLA

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SCAPOLE ALATE ADDOTTE LE SCAPOLE SI AVVICINANO ALLA COLONNA E SI SCOLLANO DAL

PIANO COSTO-DORSALE

TRATTAMENTO MOTORIO TESO A POTENZIARE MUSCOLI GRAN DENTATO

SCAPOLE ALATE ABDOTTE

LE SCAPOLE SONO SOLLEVATE E SCOLLATE DAL MARGINE INFERIORE E ACCOPPIATE A CIFOSI

TRATTAMENTO MOTORIO PER RAFFORZARE GRANDE DORSALE E ROMBOIDEI