5_6^ lezione 10_2
DESCRIPTION
jhjTRANSCRIPT
SCOLIOSI
La scoliosi è una curva anomale del rachide su un sistema di coordinate tridimensionali e un fattore temporale.
La scoliosi è una deformazione della colonna che può essere considerata benigna per le alterazioni morfologiche ed estetiche o grave per le alterazioni posturali che possono causare modificazioni di notevole entità sugli apparati cardio-respiratori.
SCOLIOSI
Da sempre è stata considerata come una deviazione dell’allineamento vertebrale sul piano frontale.
La deformazione sul piano frontale si somma ad altre che fanno della scoliosi una deformità spaziale sui tre piani, per cui si parla di deformazione sul piano sagittale (cifosi, lordosi) e deformazione sul piano orizzontale con la rotazione sul piano assiale del corpo vertebrale conseguente torsione nello spazio.
SCOLIOSI
Sia la rotazione che la torsione danno però la stessa immagine radiografica.
Il primo a concepire la scoliosi come una deviazione spaziale è stato R. Perdriolle per cui “la scoliosi è una deformazione antero-posteriore in lordosi, generata da un movimento di torsione”.
SCOLIOSI
SCOLIOSI
SCOLIOSI
Nel 25-30% dei casi l’origine della scoliosi è nota per cause – CONGENITE dovute a
difetti dei corpi vertebrali,
affezioni neurologiche,
affezioni muscolari,
– STATICHE o FUNZIONALI dovute a asimmetria del bacino o
dismetria degli arti inferiori senza rotazione vertebrale
SCOLIOSI
Le dismetrie vanno corrette per una differenza superiore a 0,5 cm, ma il rialzo va previsto solo nel caso in cui non si sia già instaurata una curva di compenso.
Nel caso di atteggiamento “statico-paradosso” la compensazione viene messa in atto (arto più corto) dal lato della concavità e in flessione sparisce la gibbosità.
SCOLIOSI
SCOLIOSI
Nel 70-75% dei casi invece l’origine non è nota e si definiscono scoliosi IDIOPATICHE che colpiscono i giovani nel periodo in cui la colonna è in accrescimento e, in riferimento al periodo in cui si manifesta, si classificano in
– Infantili (0-3 anni)
– Giovanili (4-7 20%, 8-10 38%, 11…42%)
– Adolescenziali
SCOLIOSI
In genere sono più colpite le donne forse a causa di un maturazione più veloce che comporterebbe una alterazione delle curve minori.
In genere le curve doppie maggiori hanno una incidenza del 45% delle scoliosi totali, le curve dorsali il 34%, lombari il 16%, mentre il 5% non ha una collocazione spaziale standard.
SCOLIOSI
TEORIE EZIOLOGICHE
Fattori genetici:
– sembrerebbe una attivazione congenita tardiva, resta da determinare la trasmissione genetica, esiste una ereditarietà familiare (43-80%) e una legata al sesso (80% sono donne).
Fattori metaboloci:
– Sembrano secondari e portano anomalie legamentosa, enzimatica e muscolare
SCOLIOSI
Fattori meccanici e muscolari:
– modificazioni muscolari ottenute sperimentalmente su piccoli animali hanno portato a deformazioni solo sul piano frontale, ma senza rotazione,
– mentre i fattori meccanici acquistano importanza nella deformazione del rachide quando è in atto un processo disequilibrante.
SCOLIOSI
Fattori nervosi:
– Sembrano quelli di maggiore importanza considerato il controllo del tono muscolare effettuato dal sistema vestibolare con afferenza propiocettiva e visiva tramite le vie vestibolo-spinali.
– Lavori di Yamamoto
Fattori di crescita:
– Il 70% delle scoliosi di determina nel periodo della crescita.
SCOLIOSI
Ne risulta quindi un grado estremamente multi-fattoriale con maggiore incidenza a carico del sistema nervoso, da cui probabilmente parte il primo input disequilibrante che disturba la maturazione della propiocezione e dell’equilibrio posturale.
SCOLIOSI
La condizione multifattoriale comporta una maggiore attenzione sulla attività motoria preventiva, specie nel periodo giovanile ed adolescenziale, quando si specializzano e si affinano le qualità motorie, intese sempre come movimento razionale di verifica di un processo mentale attraverso un compito motorio, una schema motorio, una schema corporeo, una postura, una dinamicità sempre più complessa (evoluta e coordinata, biomeccanicamente corretta)
SCOLIOSI
Se i movimenti di equilibrio posturale e di propiocezione possono essere posti a verifica del sistema vestibolare, si potrebbe studiare l’incidenza di scoliosi in sportivi con queste qualità estremamente sviluppate come ginnasti, surfisti, velisti, canoisti etc., confrontando i dati con sportivi unilaterali come tennisti, calciatori, ed anche con i nuotatori e con la popolazione sana, studiando le eventuali differenze tra i dati come effetti dell’attività motoria preventiva.
SCOLIOSI
Esame chinesiologico
Viene effettuato con il soggetto in posizione eretta a busto e tronco scoperto con le sole mutandine
Si inizia dagli arti inferiori sul podoscopio per valutare deformazioni della pianta o delle ginocchia.
L’esame viene effettuato con aiuto dello scoliosometro, attrezzo di dimensioni 170x80x75 tali da permettere analisi di soggetti di qualunque taglia e/o altezza.
SCOLIOSI
E’ dotato di impronte dei piedi poste con un angolo di 36° (angolo di Piok) che possono essere disposte per analisi delle alterazioni sul piano frontale e sagittale per valutare qualunque asimmetria, scoliosi, lordosi, cifosi, etc.
Lo schermo trasparente è dotato di un reticolo di 1x1 cm e di impianto di illuminazione incorporato ai lati che non arreca disturbo all’osservazione
SCOLIOSI
Vanno valutate tutte le simmetrie o asimmetrie frontali di spalle a carico degli arti inferiori, del bacino, delle creste iliache, delle scapole, delle clavicole e viene stabilita la verticalità del soggetto con un filo a piombo che dalla C7 deve cadere nel solco intergluteo
Sul piano sagittale il perfetto equilibrio è determinato da una linea perpendicolare al suolo che deve sfiorare la linea occipitale, le apofisi spinose all’apice della curva dorsale, intorno a D6, per cadere appena dentro il contorno dei glutei
SCOLIOSI
Se il tronco cade in avanti come compenso il capo cade in avanti dando il tipico collo da cigno, l’addome è prominente anteriormente e si evidenzia un atteggiamento cifotico dorsale con spalle orizzontate, appiattimento del torace e dei piedi.
Se il tronco cade in avanti il compenso porta all’aumento della lordosi lombare, caduta dell’addome davanti e carico podalico anteriorizzato
SCOLIOSI
SCOLIOSI
SCOLIOSI
Viene valutata la presenza di “gibbo”, facendo flettere il soggetto in avanti a mani giunte e gambe distese. Per gibbo si intende una prominenza o dell’emitorace o della zona lombare per effetto della rotazione vertebrale in una scoliosi strutturata
I corpi vertebrali ruotano verso la convessità, le apofisi verso la concavità.
A parità di rotazione il gibbo è più evidente a livello dorsale per la presenza delle coste che ruotano insieme alle vertebre e amplificano la rotazione
SCOLIOSI
Il gibbo viene misurato in mm facendo flettere il soggetto con
– Una livella misurando la differenza tra i punti simmetrici
– Un gibbometro che viene fatto scorrre sulla schiena in modo che coincida il centro livellato con l’apofisi spinosa della vertebra più ruotata
SCOLIOSI
Esiste una stretta correlazione tra l’altezza del gibbo e la progressività della scoliosi; empiricamente si può valutare il valore angolare delle curve scoliotiche moltiplicando il valore del gibbo in mm per un fattore pari a 2,5 per la regione dorsale e pari a 2 per la regione lombare.
Esiste un punto detto “di non ritorno” al di là del quale le curve progrediscono in pubertà di – 13mm per curva semplice dorsale – 12mm per curva semplice dorsolombare – 11mm per curva semplice lombare – 10mm per curva doppia dorsale più lombare
SCOLIOSI
SCOLIOSI La presenza di scoliosi può
essere osservata anche con il bending.test:
SCOLIOSI
Sempre in posizione di bending-test si può valutare la possibilità di correzione ed evolutività della curva scoliotica: si chiede di spostare il tronco verso il gibbo (convessità della curva) se:
– Il gibbo si inverte il test è + ,la scoliosi è riducibile
– Il gibbo scompare , scoliosi intermedia
– Il gibbo rimane, test -, la scoliosi non è riducibile
SCOLIOSI
SCOLIOSI
Curva strutturata maggiore: quella che evidenzia maggiore rotazione, maggiori gradi di Cobb;
Curva di compenso: quella posta sopra o sotto una curva strutturata per riprendere una posizione del rachide in asse, pur mantenendo le curve;
Vertebra apicale: quella più ruotata della curva e posta all’apice, in genere poco inclinata e quasi orizzontale
SCOLIOSI
Vertebra limitante superiore: quella più inclinata dal lato concavo della curva posta in alto
Vertebra limitante inferiore: quella più inclinata dal lato concavo della curva in basso
Vertebra di transizione: quella non deformata localizzata fra una curva e la successiva
SCOLIOSI
SCOLIOSI
SCOLIOSI
Valutazione della rotazione
– Cobb valuta l’immagine radiografica e lo spostamento dell’apofisi spinosa della vertebra apicale rispetto al centro del corpo vertebrale
– Nash e Moe misurano lo spostamento progressivo del peduncolo vertebrale del lato convesso
SCOLIOSI
SCOLIOSI
SCOLIOSI
Classificazioni delle scoliosi – Lombari, sono il 24% delle idiopatiche e per il
29% evolutive (post-puberali). Limite D11-12 e L4-5, apicale in L1,2,3. Nel 65% dei casi sinistro convesse. La rotazione vertebrale è evidenziata da un gibbo paravertebrale lombare.
– Dorsolombari, sono il 16% delle idiopatiche evolutive al 70% dei casi, curve lunghe, D6-7 a L2-3 apicale in D11-12. Destro convesse. Strapiombo e scapola controlaterale più sporgente
SCOLIOSI
Combinate: sono il 37% delle idiopatiche evolutive al 92% dei casi. Due curve di senso opposto. D5-6 e D11-12 apicale in D8 dorsalmente. D11-12 a L4-5 apicale in L2. Normalmente non prevede strapiombo o dislivelli, due gibbi uno dorsale e uno lombare.
Dorsali-toraciche: sono il 22% delle idiopatiche, evolutive al 58%. Limite D4-5-6 a D11-12 apicale in D8-9. Presentano spesso curva dorsale principale alta e curva sottostante di compenso lombare. Danni da intervento chirurgico.
SCOLIOSI
TRATTAMENTO MOTORIO DELLE SCOLIOSI
PER SCOLIOSI DA 0° A 25°:
TRATTAMENTO MOTORIO;
PER SCOLIOSI > DI 25° -30°:
TRATTAMENTO MOTORIO E CORSETTO;
PER SCOLIOSI GRAVI > DI 50°:
TRATTAMENTO MOTORIO E INTERVENTO CHIRURGICO
CAUSE SCONOSCIUTE
- LA SCOLIOSI
LA SCOLIOSI PUO’ ESSERE DEFINITA COME IL SEGNO
DI UNA SINDROME COMPLESSA AD EZIOLOGIA
MULTIFATTORIALE: INTERAZIONE TRA FATTORI
GENETICI E BIOMECCANICI
- PRESENTE NELLO 0,25% DELLA POPOLAZIONE
EUROPEA ED AMERICANA;
- E’ PIU’ FREQUENTE NELLE FEMMINE CHE NEI
MASCHI CON UN RAPPORTO DI 8/10;
- NEL POPOLO AFRICANO E’ QUASI INESISTENTE;
MODELLO INTERPRETATIVO DEL PROF. SIBILLA
ORIGINE: CATTIVO FUNZIONAMENTO DI TUTTA LA
COMPLESSA RETE DI RAPPORTI CHE SOVRINTENDE AL
CONTROLLO DEL SISTEMA POSTURALE STATICO E
DINAMICO DELLA COLONNA
OBIETTIVI RAZIONALI DEL
TRATTAMENTO MOTORIO
• SVILUPPARE LA STABILITA’ VERTEBRALE;
• SVILUPPARE LE REAZIONI DI EQUILIBRIO;
• RAFFORZARE I MUSCOLI ANTIGRAVITARI;
• MANTENERE O RECUPERARE LE CURVE SAGITTALI;
• FAVORIRE L’AUMENTO DELLA DENSITA’ OSSEA;
• SVILUPPARE CORRETTI SCHEMI POSTURALI.
METODI PER IL TRATTAMENTO DELLA
SCOLIOSI
METODO KLAPP
LA POSIZIONE QUADRUPEDICA
* ELIMINA LA FORZA DI
GRAVITA’,
* LA COLONNA SI DECONTRAE AL
MASSIMO
* LA POSIZIONE DI PARTENZA PUO’ ESSERE IN CIFOSI
(CERVICALI- LOMBARI) O IN LORDOSI (LOMBARI-
CERVICALI)
METODO I.O.P.
PIVETTA
LA POSIZIONE BASE E’ LA
QUADRUPEDIA, COME
QUELLA DI KLAPP, MA
MOLTO PIU’
CONFORTEVOLE
LA CORREZIONE DELLE
CURVE VIENE AFFIDATA
AGLI STIRAMENTI DEGLI
ARTI, SIA SUPERIORI
(curve dorsali)
SIA INFERIORI (curve
lombari)
METODO NIEDERHOFFER
SI BASA SULLA TEORIA MUSCOLARE SECONDO LA
QUALE E’ POSSIBILE CORREGGERE UNA CURVA
SCOLIOTICA AGENDO SULLA MUSCOLATURA
TRASVERSALE, MEDIANTE CONTRORESISTENZA
CHE PROVOCA DELLE CONTRAZIONI
ISOMETRICHE
METODO SCHROTH
IL TRATTAMENTO DELLA SCOLIOSI E’
DI TIPO SENSOMOTORIO.
SI USANO MECCANISMI PER
SENSIBILIZZARE IL SOGGETTO
RISPETTO ALLA POSTURA E AL
MOVIMENTO.
PRINCIPI TEORICI:
STIRAMENTO ATTIVO, DEFLESSIONE,
DETORSIONE, FACILITAZIONE
NEUROMUSCOLARE,
STABILIZZAZIONE
METODO DELLO PSOAS
TRAE SPUNTO DALL’OSSERVAZIONE BIOMECCANICA
SULL’ORIGINE ANTERO-LATERALE DEL MUSCOLO
PSOAS (D12-L5) CHE INSERENDOSI SUL PICCOLO
TROCANTERE CONSENTE, QUANDO IL FEMORE E’
BLOCCATO, DI AGIRE SUL TRATTO LOMBARE.
METODO DELLO PSOAS
MUSCOLO ORIGINE INSERZIONE AZIONE
PSOAS
D12-L5
(D12-L2>50%)
PICCOLO
TROCANTERE
RADDRIZZANTE
DELORDOTIZZANTE
ILEO
ALA ILIACA
INTERNA
PICCOLO
TROCANTERE
LORDOTIZZANTE
ANTIVERSORE
METODO SOHIER
RITIENE CHE IL PRINCIPIO
ANALITICO FONDAMENTALE
SIA: “ RIDARE AI PIANI
VERTEBRALI DESTRUTTURATI
LE ARMONIE BIOMECCANICHE
CHE ASSICURANO LORO IL
BLOCCO FISIOLOGICO”.
L’IMPOSTAZIONE METODOLOGICA DEL LAVORO SI
BASA SU SPECIFICI OBIETTIVI CHE PORTANO ALLA
RIARMONIZZAZIONE MECCANICA DELLA COLONNA
VERTEBRALE.
METODO LIONESE
SI BASA SULLA STRETTA DIPENDENZA TRA ORTESI E
CINESITERAPIA.
PRINCIPI BASE: CONTROLLO DELLA CURVA (FINO A 15°
COBB) OGNI 6 MESI; OLTRE QUESTO LIMITE E IN BASE
ALL’ETA’ DEL SOGGETTO, CORSETTO CON OBBLIGO
DELLA CINESITERAPIA SINO ALL’ABLAZIONE; QUINDI
CINESITERAPIA DI MANTENIMENTO.
PUNTI CARDINE:
- L’AUTOALLUNGAMENTO
CON LEGGERA FLESSIONE
DEL BUSTO;
- MODELLAMENTO MANUALE
DEL GIBBO;
- AUTOCORREZIONE ALLO
SPECCHIO
IL METODO PSICOMOTORIO O PERCETTIVO
FAVORISCE LA PRESA DI
COSCIENZA DEL CORPO E DEI
RAPPORTI SPAZIO TEMPORALI
MEDIANTE LA TEMATICA DEI
CONTATTI SU DIVERSI
SUPPORTI IN
- POSIZIONE SEDUTA
- POSIZIONE SUPINA
- POSIZIONE PRONA
- POSIZIONE ERETTA
VALIDITA’ DELLO SCREENING
NELLA PREVENZIONE
UN CORRETTO SCREENING E’ IN
GRADO DI CONSENTIRE UN
PRECOCE E PREVENTIVO
TRATTAMENTO MOTORIO.
OBIETTIVI DELLO SCREENING:
• IL RICONOSCIMENTO DI
ATTEGGIAMENTI SCOLIOTICI;
• LA DIAGNOSI DI EVOLUTIVITA’;
• UN SOLLECITO TRATTAMENTO
MOTORIO COMPENSATIVO.
PREVENZIONE E CONCAUSE AGGRAVANTI
• CONOSCENZA DI
ELEMENTARI NORME
ERGONOMICHE;
•POSITIVE ABITUDINI
POSTURALI;
•USO CORRETTO DELLA
SEDIA, DEL BANCO E
DELLO ZAINETTO
SCOLASTICO.
NUOTO
DANZA CLASSICA
GINNASTICA RITMICA
SCHERMA
SOLLEVAMENTO PESI
ALCUNE DISCIPLINE DELL’ATLETICA
TENNIS
CANOA
CANOTTAGGIO DI PUNTA
PALLAVOLO
ATTIVITA’ SPORTIVE
CON RISCHIO DI PEGGIORAMENTO
SCOLIOTICO
SPORT A RISCHIO
Alcune attività sportive presentano alti rischi di
aggravamento delle scoliosi, tra queste il nuoto, da sempre
rappresentato come ineguagliabile modello prestativo
correttivo, ma che invece presenta alti rischi di
peggioramento dovuti ai differenti livelli di galleggiamento
delle parti del nostro corpo che provocano maggiori
insellamenti dorsali e lombari, nonchè le rotazioni del
dorso e del capo dovute alla ricerca della respirazione
laterale
NUOTO
PALLAVOLO
Anche i ruoli diversi all’interno dello stesso sport possono evidenziare rischi differenti, come nel caso della pallavolo, dove la specializzazione dello schiacciatore comporta movimenti rotazionali, in modo completamente diverso dalla specializzazione del palleggiatore che presenta una percentuale di movimenti simmetrici ben più
CANOTTAGGIO Una altra differenza può essere richiamata parlando di
canottaggio dove la voga simmetrica (di coppia) con due remi
per vogatore è prevalentemente correttiva se viene fin da
subito posto l’accento sul corretto uso del bacino (foto 1)
in antiversione durante la fase di spinta e non in (foto 2)
retroversione, di modo da portare soggetti adulti, anche
donne, ad un perfetto equilibrio muscolare (foto 3),
mentre nella voga di punta gli elevati carichi rotazionali a carico
della colonna, accoppiati ad alti livelli di forza non
permettono di consigliare questo tipo di voga a soggetti in età
giovanile ed adolescenziale.(foto 4)
RUOLO DELL’ATTIVITA’
MOTORIA E SPORTIVA
TUTTA L’ATTIVITA’ MOTORIA E SPORTIVA GIOCA UN
RUOLO DI PREVENZIONE NELLE PATOLOGIE DEL
RACHIDE, SE CONDOTTA IN ASSENZA DI PRECOCE
SPECIALIZZAZIONE E DI TECNICHE ERRATE.
PER QUESTO MOTIVO TUTTE LE ATTIVITA’ POSSONO
ESSERE CONSIGLIATE O MENO NELLA
PREVENZIONE E COMPENSAZIONE DELLA SCOLIOSI.
TRATTAMENTO MOTORIO PER IL CINGOLO SCAPOLO OMERALE I MOVIMENTI DELLE BRACCIA SONO FONDAMENTALI
BRACCIA AVANTI: PUO’ ESSERE CONSIGLIABILE SE LE BRACCIA DIVERGONO A 30-40°
BRACCIA INDIETRO: NON INDICATO PER L’ANTERIORIZZAZIONE DEI DELLE SPALLE
BRACCIA FUORI: LA SUA AZIONE CORRETTIVA SI ESPLICA ASSOCIANDO LA SUPINAZIONE DEL PALMO DELLA MANO
BRACCIA DENTRO: E’ CORRETTIVO SE PORTATO DIETRO LA SCHIENA IN EXTRAROTAZIONE DELLA SPALLA : E’ IL MOVIMENTO PRINCIPALE DEL TRATTAMENTO MOTORIO PREVENTIVO E COMPENSATIVO IN PATOLOGIE DEL COMPLESSO CINGOLO SCAPOLO OMERALE.
SPALLE INTRARUOTATE: ALQUANTO CONTROINDICATO
SPALLE SPIOVENTI
ESPRESSIONE DEL PORTAMENTO RILASSATO
TRATTAMENTO MOTORIO TESO A POTENZIARE GLI ELEVATORI DELLA SCAPOLA, QUINDI RICHIAMO VERSO L’ALTO DELLE SPALLE
SPALLE AD ATTACCAPANNI
INNALZAMENTO DEI MONCONI DELLE SPALLE
TRATTAMENTO MOTORIO PER ALLUNGARE I MUSCOLI RETRATTI DEL COLLO E POTENZIARE I FISSATORI DELLA SCAPOLA
SCAPOLE ALATE ADDOTTE LE SCAPOLE SI AVVICINANO ALLA COLONNA E SI SCOLLANO DAL
PIANO COSTO-DORSALE
TRATTAMENTO MOTORIO TESO A POTENZIARE MUSCOLI GRAN DENTATO
SCAPOLE ALATE ABDOTTE
LE SCAPOLE SONO SOLLEVATE E SCOLLATE DAL MARGINE INFERIORE E ACCOPPIATE A CIFOSI
TRATTAMENTO MOTORIO PER RAFFORZARE GRANDE DORSALE E ROMBOIDEI