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860. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE ATTI DI INDIRIZZO: Mozione: Martelli ....................................... 1-01716 50323 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanza: Fusilli .......................................... 2-01956 50324 Interrogazione a risposta in Commissione: De Lorenzis ................................ 5-12331 50326 Affari esteri e cooperazione internazionale. Interrogazione a risposta in Commissione: De Menech ................................. 5-12323 50327 Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interpellanza: Pili ............................................... 2-01955 50327 Interrogazioni a risposta in Commissione: Minnucci ..................................... 5-12321 50329 Duranti ....................................... 5-12327 50329 Interrogazioni a risposta scritta: Zolezzi ........................................ 4-17966 50330 Parentela ..................................... 4-17968 50330 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazioni a risposta scritta: Parentela ..................................... 4-17957 50331 Prodani ....................................... 4-17961 50332 Vacca ........................................... 4-17967 50333 Difesa. Interpellanza: Vacca ........................................... 2-01957 50334 Economia e finanze. Interrogazione a risposta in Commissione: Boldrini Paola ............................ 5-12328 50336 Interrogazione a risposta scritta: D’Incà .......................................... 4-17962 50337 Infrastrutture e trasporti. Interpellanze: Lacquaniti .................................. 2-01954 50338 Pili ............................................... 2-01958 50338 Pili ............................................... 2-01959 50340 Interrogazioni a risposta in Commissione: Gallinella .................................... 5-12319 50340 Spessotto ..................................... 5-12329 50341 Spessotto ..................................... 5-12333 50342 Atti Parlamentari 50321 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza. PAG. PAG.

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860. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozione:

Martelli ....................................... 1-01716 50323

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interpellanza:

Fusilli .......................................... 2-01956 50324

Interrogazione a risposta in Commissione:

De Lorenzis ................................ 5-12331 50326

Affari esteri e cooperazione internazionale.

Interrogazione a risposta in Commissione:

De Menech ................................. 5-12323 50327

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interpellanza:

Pili ............................................... 2-01955 50327

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Minnucci ..................................... 5-12321 50329

Duranti ....................................... 5-12327 50329

Interrogazioni a risposta scritta:

Zolezzi ........................................ 4-17966 50330

Parentela ..................................... 4-17968 50330

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazioni a risposta scritta:

Parentela ..................................... 4-17957 50331

Prodani ....................................... 4-17961 50332

Vacca ........................................... 4-17967 50333

Difesa.

Interpellanza:

Vacca ........................................... 2-01957 50334

Economia e finanze.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Boldrini Paola ............................ 5-12328 50336

Interrogazione a risposta scritta:

D’Incà .......................................... 4-17962 50337

Infrastrutture e trasporti.

Interpellanze:

Lacquaniti .................................. 2-01954 50338

Pili ............................................... 2-01958 50338

Pili ............................................... 2-01959 50340

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Gallinella .................................... 5-12319 50340

Spessotto ..................................... 5-12329 50341

Spessotto ..................................... 5-12333 50342

Atti Parlamentari — 50321 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

PAG.PAG.

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Interno.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Iannuzzi Cristian ....................... 5-12332 50342

Interrogazioni a risposta scritta:

Murgia ........................................ 4-17959 50344

Bergamini ................................... 4-17964 50344

Labriola ...................................... 4-17965 50344

Lavoro e politiche sociali.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Maestri Andrea .......................... 2-01953 50346

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Dall’Osso ..................................... 5-12322 50347

Maestri Patrizia ......................... 5-12324 50347

Interrogazioni a risposta scritta:

Paglia .......................................... 4-17958 50348

Paglia .......................................... 4-17960 50348

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Capezzone .................................. 5-12325 50349

Salute.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Giordano Silvia .......................... 5-12320 50349

Borghesi ...................................... 5-12326 50350

Interrogazione a risposta scritta:

Catalano ...................................... 4-17956 50350

Sviluppo economico.

Interrogazione a risposta in Commissione:

De Menech ................................. 5-12330 50352

Interrogazione a risposta scritta:

Labriola ...................................... 4-17963 50352

Apposizione di una firma ad una mozione . 50353

Apposizione di firme ad interrogazioni ..... 50353

Ritiro di documenti del sindacato ispettivo . 50353

Atti Parlamentari — 50322 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:

La Camera,

premesso che:

è un diritto umano fondamentale diogni persona, e in particolare delle donne,vivere una vita libera dalla violenza, tantonella sfera pubblica, quanto in quella pri-vata;

la discriminazione nei confronti delledonne non può che essere vietata in tutte lesue manifestazioni, anche mediante il ri-corso a sanzioni, così come devono essereabolite le pratiche discriminatorie nei con-fronti delle donne;

necessarie misure speciali per pre-venire e proteggere le donne dalla violenzabasata sul genere non possono ritenersidiscriminatorie;

le politiche pubbliche dovrebbero con-templare una prospettiva di genere, at-tuando la parità fra donne e uomini, non-ché l’autonomia e l’autodeterminazione (em-powerment) delle donne;

la Convenzione del Consiglio d’Eu-ropa sulla prevenzione e sulla lotta allaviolenza contro le donne e la violenza do-mestica (la cosiddetta « Convenzione diIstanbul »), approvata dal Comitato dei mi-nistri del Consiglio d’Europa il 7 aprile2011, introduce un nuovo paradigma neldefinire la violenza contro le donne, dandoimpulso a politiche pubbliche a contrastodella stessa. In particolare, infatti, prevede:1) la correlazione tra l’assenza della paritàdi genere e il fenomeno della violenza; 2)una nozione ampia di violenza, che com-prende anche quella psicologica ed econo-mica, e, soprattutto, l’attenzione verso laforma di violenza più diffusa, quella do-mestica; 3) la necessità di politiche antidi-scriminatorie e che favoriscano l’effettivaparità fra i sessi al pari di misure atte allaprevenzione e al contrasto alla violenza neiconfronti delle donne;

oltre alla legge 27 giugno 2013, n. 77,concernente la Ratifica ed esecuzione dellaConvenzione del Consiglio d’Europa sullaprevenzione e la lotta contro la violenza neiconfronti delle donne e la violenza dome-stica, il Parlamento ha anche approvato lalegge 15 ottobre 2013, n. 119, recante di-sposizioni urgenti in materia di sicurezza eper il contrasto della violenza di genere;inoltre, in data 7 luglio 2015, è stato ancheadottato, con decreto del Presidente delConsiglio dei ministri, il piano d’azionestraordinario contro la violenza sessuale edi genere;

la definizione « violenza nei con-fronti delle donne », si riferisce a tutte leforme di violenza, nei confronti delle donneai sensi del Capitolo V della Convenzione diIstanbul, ovvero la violenza psicologica, gliatti persecutori, la violenza fisica, la vio-lenza sessuale, compreso lo stupro, il ma-trimonio forzato, le mutilazioni genitali fem-minili, l’aborto forzato, la sterilizzazioneforzata e le molestie sessuali. Essa si rife-risce, inoltre, alla violenza domestica neiconfronti delle donne, definita come laviolenza fisica, sessuale, psicologica o eco-nomica che si verifica all’interno della fa-miglia o del nucleo familiare o tra attuali oprecedenti coniugi o partner, indipenden-temente dal fatto che l’autore condivida, oabbia condiviso, la stessa residenza con lavittima;

la Corte europea dei diritti umani(Cedu), ha stabilito che l’obbligo positivo diproteggere il diritto alla vita richiede che leautorità statali diano prova della dovutadiligenza, prendendo misure di preven-zione operative, a tutela della persona lacui vita sia in pericolo (in attuazione del-l’articolo 2 della Convenzione europea deidiritti dell’uomo);

nel nostro Paese si registra ormaiun livello particolarmente preoccupante direcrudescenza nell’ambito della violenzacontro le donne,

impegna il Governo:

1) ad ottimizzare al più presto le modalitàdi ricognizione e di denuncia del feno-

Atti Parlamentari — 50323 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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meno della violenza di genere e a pro-muovere con urgenza misure atte adevitare l’impunità per i responsabili direati tanto gravi, quali quelli relativialla violenza contro le donne;

2) ad assumere iniziative normative perrendere più agevole, snello e protetto,l’accesso, da parte delle donne vittimedi violenza di genere, agli strumentiinerenti alle misure restrittive nei con-fronti degli aggressori e, più in gene-rale, in ambito processuale, per garan-tire la priorità assoluta nella forma-zione dei ruoli di udienza e nella trat-tazione dei processi relativi ai reati diviolenza di genere;

3) in conformità con l’articolo 31 dellaConvenzione di Istanbul, a promuovereun intervento normativo affinché, afronte di separazioni e divorzi, in sededi determinazione dei diritti di custo-dia e di visita dei figli, si tenga contodelle condanne per maltrattamenti ostalking, ma anche di eventuali processipenali pendenti per maltrattamenti acarico del padre in danno della madre,nonché per escludere l’affidamento con-diviso dei figli, ove risultino precedentidi violenze nelle coppie che si sepa-rano, in particolare prevedendo che imaltrattamenti costituiscano causa diesclusione dell’affido condiviso;

4) ad assumere iniziative normative perescludere il ricorso ai sistemi alterna-tivi di risoluzione delle controversie,quali la mediazione e la conciliazione,nei casi di violenza di genere contro ledonne, sistemi vietati dall’articolo 48della Convenzione di Istanbul, in quantopresuppongono una situazione di pa-rità delle parti, ontologicamente esclusanelle situazioni di violenza, anche ri-spetto ai casi di stalking qualificati come« meno gravi » – che potrebbero invecesfociare e tradursi, di fatto, in formegravi di violenza contro le donne –nonché per far sì che, rispetto a talicasi, l’istituto introdotto dall’articolo162-ter del codice penale, relativo al-l’estinzione del reato per condotte ri-paratorie, non sia applicabile;

5) apromuovere al piùprestopolitichepub-bliche per contrastare l’impatto cumula-tivo e la intersezione tra atti razzisti, xe-nofobici e sessisti contro le donne;

6) ad istituire una Commissione di studiosulle cause strutturali della violenza digenere contro le donne;

7) ad incrementare, utilizzando i più ra-pidi strumenti normativi a disposi-zione, le politiche pubbliche volte al-l’empowerment femminile;

8) ad assumere iniziative, nell’ambito delleproprie competenze, per sanare le di-sparità regionali e locali inerenti alladisponibilità e alla qualità dei servizi diprotezione, compresi i rifugi per ledonne vittime di violenza, nonché ri-spetto alle forme di discriminazionecontro le donne vittime di violenza cheappartengono a minoranze.

(1-01716) « Martelli, Roberta Agostini,Bossa, Simoni, Albini, Du-ranti, Murer, Nicchi, Ricciatti,Rostan, Cimbro, Scotto, La-forgia, Speranza, Piras, Fer-rara, Zaratti, Quaranta, FrancoBordo, Giorgio Piccolo, Fo-lino, Mognato, Zappulla, For-misano, Zoggia, Matarrelli,Lacquaniti, Ragosta, Kronbi-chler, Leva, Fontanelli ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanza:

Il sottoscritto chiede di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, il Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare, per sapere – premessoche:

il Dipartimento della protezione ci-vile, operando in stretto raccordo con le

Atti Parlamentari — 50324 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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regioni e le province autonome, si occupadi tutte le attività volte alla previsione e allaprevenzione dei rischi, al soccorso e all’as-sistenza delle popolazioni colpite da cala-mità, al contrasto e al superamento dell’e-mergenza, alla mitigazione dei rischi. Inparticolare, si occupa quotidianamente diprevisione e prevenzione dei rischi naturalie antropici, garantendo il funzionamentodel Sistema di allertamento nazionale per ilrischio idraulico e idrogeologico, attraversoil Centro funzionale centrale e la rete deicentri funzionali decentrati, in capo a re-gioni e province autonome, che si occupanodelle attività di previsione, monitoraggio esorveglianza in tempo reale dei fenomenimeteo e idro (legge n. 225 del 1992; leggen. 100 del 2012, legge n. 119 del 2013);

per assicurare l’efficienza del sistemadi allertamento nazionale, il decreto-leggen. 74 del 2014 era già intervenuto indivi-duando, una tantum, un contributo stataleper l’esercizio finanziario 2014 pari a 6milioni di euro a valere sulle risorse finan-ziarie all’uopo accantonate nel « Fondo na-zionale per la Protezione Civile » (succes-sivamente rinominato « Fondo per le Emer-genze Nazionali » ex legge n. 119 del 2013).Tali risorse, attraverso il decreto del Pre-sidente del Consiglio dei ministri del 13maggio 2015, erano state ripartite in quotaproporzionale alla consistenza, ormai su-perata, censita al 31 dicembre 2013, distazioni e impianti radar, i cui dati vengonotrasmessi con continuità al Dipartimentodella protezione civile, al fine della condi-visione delle informazioni nell’ambito delsistema di allertamento nazionale di cuialla Direttiva del Presidente del Consigliodei ministri del 27 febbraio 2004 recante« indirizzi operativi per la gestione orga-nizzativa e funzionale del sistema di aller-tamento nazionale e regionale per il rischioidrogeologico e idraulico ai fini di prote-zione civile »;

per la natura eccezionale di tale fi-nanziamento, ed in considerazione delleeconomie di bilancio a cui le regioni e leprovince autonome sono spesso costrette, ilSistema di allertamento nazionale, in as-senza di un canale di finanziamento co-stante destinato alla manutenzione siste-

matica ed altresì allo sviluppo connessoall’avanzamento delle tecnologie di rileva-mento, risulta tuttavia soggetto ad inevita-bile obsolescenza, ponendo a rischio l’effi-cacia stessa dell’attività di previsione e pre-venzione dei rischi in capo al Dipartimentoe quindi prefigura un rischio di ricorso piùfrequente alla dichiarazione dello stato diemergenza e quindi all’utilizzo maggiore dirisorse a carico del Fondo per le emergenzenazionali;

il Fondo per le emergenze nazionali,la cui dotazione è determinata annual-mente dalla legge di stabilità (ex articolo11, comma 3, lettera d), della legge n. 196del 2009), potrebbe essere il veicolo nor-mativo da utilizzarsi, in riferimento a quantogià disposto in passato ai sensi del decreto-legge n. 74 del 2014, per rendere disponi-bile il finanziamento, a cadenza annuale,finalizzato alla gestione, alla manuten-zione, allo sviluppo e all’ammodernamentodelle reti di osservazione idrometeorologicaal suolo e della rete dei radar meteorologiciutilizzate dai centri funzionali regionali ope-ranti nel sistema nazionale di allertamento;

il valore della gestione e manuten-zione della rete nazionale di stazioni edimpianti radar, in relazione alla sua con-sistenza attuale, si stima essere di 20 mi-lioni di euro. Tale valore deve essere incre-mentato del 50 per cento per il finanzia-mento annuale necessario per lo sviluppo el’ammodernamento della rete stessa, in con-siderazione dell’avanzamento delle tecno-logie a disposizione a cui il sistema nazio-nale di allertamento dovrebbe adeguarsiper mantenere standard qualitativi di altolivello;

l’evidente e non più sporadico au-mento delle calamità naturali e delle pro-blematiche connesse sui nostri territori,nella frequenza e nella gravità, come di-mostrato purtroppo da eventi quali quellodi Rigopiano in Abruzzo o quello più re-cente a parimenti drammatico di Livorno,costati la vita nel primo caso a 29 personee nel secondo caso a 7;

si rileva la prospettiva futura di unaulteriore estremizzazione dei fenomeni me-

Atti Parlamentari — 50325 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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teorologici e dei conseguenti effetti al suolo,conseguente al cambiamento climatico inatto;

il monitoraggio in tempo reale ed ilcontrollo dei territori sono i principali stru-menti di prevenzione disponibili, sia perchéfacilitano la gestione tempestiva delle al-lerte o per la corretta gestione delle operedi difesa a disposizione (utilizzo effettivo intempo reale) sia perché permettono il cor-retto dimensionamento delle stesse operedi difesa in fase progettuale (utilizzo deldato in tempo differito);

il finanziamento richiesto dovrebbeessere corrisposto a cadenza annuale perun importo pari al 50 per cento del valoretotale dei costi di gestione, manutenzione,sviluppo e ammodernamento della rete –:

se il Governo ritenga utile ed oppor-tuno, per garantire la piena efficienza, ef-ficacia e funzionalità del Sistema di aller-tamento nazionale per il rischio idraulico eidrogeologico, assumere iniziative, nell’am-bito delle predisposizione del prossimo di-segno di legge di stabilità, per prevedereuno stanziamento annuale ricorsivo pari a15.000.000 di euro, in modo da soddisfarele esigenze essenziali per il cofinanzia-mento, come sopra ampiamente motivato.

(2-01956) « Fusilli ».

Interrogazione a risposta in Commissione:

DE LORENZIS. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

l’Agenzia nazionale per la sicurezzadelle ferrovie (di seguito Ansf ha compe-tenza sul sistema ferroviario nazionale, com-prese le linee regionali elencate nell’alle-gato A del decreto 5 agosto 2016, e svolgei compiti (normativi, autorizzativi e di con-trollo) e le funzioni per essa previsti dalladirettiva 2004/49/CE e richiamati all’arti-colo 6 del decreto legislativo n. 162 del2007;

la medesima agenzia ha adottato, aisensi dell’articolo 54, comma 5, del decreto

legislativo 30 marzo 2001, n. 165, comemodificato dall’articolo 1, comma 44, dellalegge 6 novembre 2012 n. 190, un propriocodice di comportamento che integra especifica il codice adottato dal Governo conil decreto del Presidente della Repubblica16 aprile 2013, n. 62;

quest’ultimo decreto impone espres-samente che i dipendenti debbano rispet-tare, fra gli altri, i principi di integrità,correttezza, buona fede, obiettività, traspa-renza ed agire in posizione di indipendenzae imparzialità, astenendosi in caso di con-flitto di interessi;

nella stessa direzione il codice del-l’Ansf, recependo le indicazioni fornite dal-l’Autorità nazionale anticorruzione con de-libera n. 75 del 2013 e dal dipartimentodella funzione pubblica con il Piano nazio-nale anticorruzione (PNA) 6 deliberato dal-l’Anac in data 11 settembre 2013 (deliberan. 72 del 2013), impone l’obbligo di comu-nicazione di interessi finanziari e di ipotesidi conflitto di interesse da cui deriva inprima istanza un obbligo di astensione;

a questo quadro prescrittivo si aggiun-gono le disposizioni di cui al decreto legi-slativo 8 aprile 2013, n. 39 recante la di-sciplina in materia di inconferibilità e in-compatibilità di incarichi presso le pubbli-che amministrazioni e presso gli enti privatiin controllo pubblico;

dall’organigramma dell’Agenzia stessarisulta che il dirigente del Settore ammi-nistrazione affari legali e finanza è l’inge-gnere Marco D’Onofrio che, tuttavia, risultaaltresì amministratore unico della Societàdi trasporto pubblico, Ferrovie della Cala-bria s.r.l. –:

se il Governo sia a conoscenza dellacircostanza riferita nelle premesse circa ildoppio incarico ricoperto dall’ingegner D’O-nofrio e se risultino assolti i dovuti oneri dicomunicazione disposti dalla legge;

se il Governo intende assumere ini-ziative per verificare, con riferimento allasuddetta nomina, la sussistenza di un even-tuale conflitto di interessi, anche al fine delrispetto dei princìpi di trasparenza, indi-pendenza ed imparzialità;

Atti Parlamentari — 50326 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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se il Governo ritenga opportuno in-viare una segnalazione all’Autorità nazio-nale anti corruzione ai sensi dell’articolo16 del decreto legislativo n. 39 del 2013, alfine di avere un suo parere circa la possi-bile sussistenza di ipotesi di incompatibilitào inconferibilità con riguardo al conferi-mento del suddetto incarico. (5-12331)

* * *

AFFARI ESTERIE COOPERAZIONE INTERNAZIONALE

Interrogazione a risposta in Commissione:

DE MENECH. — Al Ministro degli affariesteri e della cooperazione internazionale. —Per sapere – premesso che:

il 7 luglio 2017, durante il G20 diAmburgo, sei ragazzi italiani sono statiarrestati dalle forze dell’ordine tedesche;

Maria Rocco 23 anni, Riccardo Lu-pano 32 anni, Emiliano Puleo di 30, OrazioSciuto 31, Alessandro Rapisarda 25, sonostati trasferiti nel carcere di Billwerder.Fabio Vettorel, 18 anni, è invece detenutonel carcere minorile di Hahnofersand;

in particolare, Maria Rocco e FabioVettorel, due giovani bellunesi, pare sianostati arrestati mentre prestavano soccorsoad una ragazza rimasta ferita;

nessuno dei nostri connazionali arre-stati è stato comunque colto in flagrante;

a fine luglio 2017, a seguito di unanota dell’interrogante in cui chiedeva in-formazioni e aggiornamenti sulla vicenda,il Ministero degli affari esteri e della coo-perazione internazionale ha assicurato ilpieno interesse sulla vicenda e garantito ilcontatto continuo con il consolato generalee con le autorità tedesche al fine di far lucesulla vicenda;

è indispensabile che le istituzioni ita-liane, per quanto di loro competenza, siimpegnino a far luce su quanto avvenuto esulle eventuali responsabilità, così da potercomprendere le reali dinamiche e le moti-vazioni dell’arresto dei nostri connazionali;

a seguito della scarcerazione di MariaRocco avvenuta il 10 agosto 2017, risultaancor più incomprensibile la detenzioneprolungata dell’altro ragazzo bellunese, Fa-bio Vettorel –:

se il Ministro interrogato abbia messoin atto tutte le iniziative necessarie a capirele reali dinamiche che hanno portato al-l’arresto dei nostri connazionali e a chia-rire in modo definitivo la posizione di Fa-bio Vettorel, ancora detenuto in custodiapreventiva da oltre due mesi, così da ga-rantirgli la giusta tutela e la scarcerazione.

(5-12323)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, il Ministro dello svi-luppo economico, per sapere – premessoche:

la regione Sardegna, dopo la richiestadi opposizione presentata dall’interpel-lante, ha chiesto al Ministero dell’ambientee della tutela del territorio e del mare difermare le procedure di valutazione di im-patto ambientale del rigassificatore di ISGasnell’oasi naturale Santa Gilla a Cagliari;

la regione ha agito in gravissimo ri-tardo, poiché la scadenza per tale ricor-renza era prevista per il 18 agosto 2017; èstato richiesto di sospendere le proceduredi valutazione di impatto ambientale deldeposito di Gnl e rigassificatore davantialla città di Cagliari;

con una comunicazione inviata conun ritardo di un mese rispetto alla sca-denza, un mese dopo la comunicazione diopposizione dell’interpellante, il direttoregenerale dell’assessorato regionale all’am-biente ha chiesto lo stop alla procedura divalutazione di impatto ambientale dell’im-pianto;

Atti Parlamentari — 50327 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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si tratta di un governo regionale, chesi pone per l’interpellante ancora in ri-tardo, visto che chiede più tempo per unavalutazione definitiva nonostante esistanoelementi decisivi per vietare quel rigassifi-catore a due passi da Cagliari;

si tratta ancora una volta per l’inter-pellante di una posizione debole e tardivadinanzi alla devastazione di un’oasi natu-rale come Santa Gilla;

la regione ha competenza primaria suquell’area e deve senza mezzi termini fer-mare quell’operazione. Quel che sorprendeè che su un tema del genere si registri iltotale silenzio del sindaco di Cagliari;

si tratta di una « bomba » da quasi 30mila metri cubi di gas dentro il parco diSanta Gilla, a due passi da Cagliari, con ilporto canale destinato a chiudere per la-sciar spazio ad una fallimentare pompa dicarburante;

l’operazione è stata condotta secondol’interpellante in gran segreto, come si con-viene a queste azioni, e l’annuncio del« blitz » su Cagliari, non a caso, è statopubblicato solo su Repubblica e sul quoti-diano del Nord Sardegna;

un polo da 18 serbatoi di dimensioniciclopiche che potrebbero essere posizio-nati proprio a ridosso dello stagno di SantaGilla a diretto contatto con l’area di SanPaolo;

un progetto di impatto devastante siasul piano ambientale che su quello dellasicurezza, considerata la vicinanza dellostesso al centro abitato della capitale dellaSardegna;

il piano costituisce l’ennesima dimo-strazione secondo l’interpellante che il go-verno regionale ha inteso bloccare il me-tanodotto Algeria-Sardegna-Europa per met-tere la Sardegna, di fatto, sotto scacco delcoop rosse;

il progetto è, infatti, presentato dalraggruppamento delle coop romagnole cheoperano attraverso la ISGas;

questo progetto comporterà un chia-rissimo ridimensionamento del porto ca-

nale che già nelle previsioni del progettoprevede un transito di 20/25 navi containeral mese;

a questo si aggiunge che questo vai evieni di navi metaniere dentro il portocanale di Cagliari va ad incidere sulla vitadel porto terminale in modo devastante ecostituisce un gravissimo pericolo per iltraffico nel sistema portuale di Cagliari,con particolare riferimento a navi da cro-ciere e navi passeggeri di continuità terri-toriale;

tutto questo senza alcuna certezza suicosti del gas considerato che l’approvvigio-namento con navi e poi su gommato oltread un pericolo rischi elevatissimo, si con-cretizza con oneri elevatissimi per i qualinon esiste nessun provvedimento di equi-parazione al resto del sistema italiano;

l’approvvigionamento via mare e larealizzazione di rigassificatori Gnl comequello proposto dalle coop rosse è in totalecontrasto con tutte le normative paesaggi-stiche-urbanistiche ambientali della re-gione Sardegna;

l’impatto di navi metaniere sulla Sar-degna su porti non esclusivamente preposticostituisce un problema di grave naturanon solo concettuale ma anche sul pianodella sicurezza;

è fin troppo evidente che tale promi-scuità sulle realtà portuali della Sardegna,e quella di Cagliari in particolar modo,incide non poco sulla sicurezza del tra-sporto passeggeri, vale per tutte la nefastatragedia di Livorno con la collisione tra laMoby Prince e l’Agip Abruzzo;

non risulta in vigore una normativaatta a garantire, anche in caso di situazionidiverse da quella del Galsi e comunqueminimaliste rispetto alle esigenze di ap-provvigionamento e strategicità, l’equilibriodi tariffe di approvvigionamento, conside-rati i costi maggiori che si genererebberocon un trasporto via nave e via gom-mato –:

se i Ministri interrogati non ritenganodi assumere iniziative, per quanto di com-

Atti Parlamentari — 50328 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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petenza, per evitare la realizzazione del-l’impianto IsGas di cui in premessa;

se non ritengano di dover assumereiniziative normative e regolamentari cheimpediscano la promiscuità portuale di at-tività di natura industriale, energetica ecommerciale e per il trasporto di passeg-geri;

se non ritenga di dover assumere leiniziative di competenza affinché possanoessere sottoposti a procedure di valuta-zione di impatto ambientale solo progettiche abbiano ricevuto un preventivo inqua-dramento nell’ambito di progetti più ampidi valutazione ambientale strategica anchedi natura energetica.

(2-01955) « Pili ».

Interrogazioni a risposta in Commissione:

MINNUCCI. — Al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare. — Persapere – premesso che:

l’Istituto superiore per la protezione ela ricerca ambientale (ISPRA) negli ultimimesi si è interessato alla grave crisi idricache ha colpito il lago di Bracciano e che èoggetto di accese discussioni in ambito istitu-zionale;

in particolare, nel mese di luglio 2017l’Ispra ha effettuato dei sopralluoghi, volti averificare le condizioni del bacino idrico edel suo ecosistema, in relazione ai quali haredatto una relazione;

dal mese di agosto 2017, l’interroganteha più volte richiesto ufficialmente, sia all’I-spra sia al Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare, di avere unacopia della predetta relazione. A tale richie-sta, però, non èmai seguita alcuna risposta e,ad oggi, di essa non vi è traccia e nessuno deisoggetti interessati, e coinvolti nella vicendache vede protagonista il lago di Bracciano, èriuscito a visionarla;

tale atteggiamento, che ormai si pro-trae immotivatamente da diverse tempo, nonpuò essere ulteriormente tollerabile, essendocontrario al diritto dei cittadini alla libertàdi informazione (oggi peraltro ulteriormente

garantita dal decreto legislativo n. 97 del2016, inmateria di trasparenza), ed essendo,peraltro, evidentemente ostativo al raggiun-gimento di qualsiasi soluzione che possa sal-vaguardare sia il lago ed il suo ecosistema,sia gli interessi oggettivamente coinvolti,quali la garanzia dell’approvvigionamentoidrico della città di Roma e di molti altricomuni della sua provincia-:

se il Ministro sia a conoscenza della si-tuazione esposta in premessa e quali inizia-tive intenda intraprendere al fine di permet-tere che la relazione redatta dall’Ispra siaaccessibile a chi ne faccia richiesta debita-mente motivata. (5-12321)

DURANTI. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro dello sviluppo economico. — Persapere – premesso che:

il « Riesame della autorizzazione inte-grata ambientale n. DVA/DEC/2011 del 4/08/2011 rilasciata per l’esercizio dello stabili-mento siderurgico della società ILVA S.p.A.ubicato nei comuni di Taranto e di Statte »del 26 ottobre 2012 prevede – all’articolo 1,comma 22, che « Si prescrive all’ILVA s.p.a.,su specifica richiesta dei Sindaci dei comunidi Taranto e Statte, di garantire alle mede-sime autorità comunali il ristoro degli oneriderivanti ai comuni della pulizia delle stradeprospicienti lo stabilimento e di tutte le areepubbliche del quartiere Tamburi. »;

come si apprende anche da fonti gior-nalistiche, il comune di Taranto – nel pienorispetto della previsione di norma di cui alparagrafo precedente – ha provveduto allarichiesta all’azienda Ilva del credito risarci-torio relativo al rimborso dei costi di puliziae spazzamento delle aree limitrofe allo stabi-limento, con particolare riferimento quindial quartiere Tamburi; il costo stimato è di800 mila euro per il periodo compreso fraaprile 2012 e maggio 2015;

i commissari straordinari dell’Ilva, nelmotivare il diniego alla richiesta risarcitoria,hanno fra le altre cose specificato che: « ri-guardo alle spese che sarebbero state soste-nute dal Comune di Taranto in ragione dellaasserita violazione delle prescrizioni AIA da

Atti Parlamentari — 50329 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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parte dell’ILVA e delle asserite emissioni/immissioni derivanti dall’attività industrialedelle stesse, non risulta dimostrata né la pre-tesa violazione della prescrizione AIA daparte della società, né il nesso di casualitàdiretta tra l’attività svolta dalla società e l’af-fermata necessità di sostenere le spese og-getto di insinuazione, né la straordinarietàdelle stesse rispetto all’ordinaria attività dipulizia svolta dalla ricorrente, né, infine,l’ammontare delle spese effettivamente so-stenute ed astrattamente imputabili alla so-cietà »;

a detta dell’interrogante la decisionepresa, oltre a porsi in contrasto con la nor-mativa vigente, sottende – nelle motivazioni– la negazione della pesantissima azione in-quinante della azienda Ilva (con particolareincidenza nel quartiere Tamburi), al contra-rio ampiamente dimostrata in diverse sedinegli ultimi anni -:

se i Ministri interrogati non intendanoassumere iniziative, per quanto di compe-tenza, affinché si provveda immediatamenteal pagamento del risarcimento dovuto al co-mune di Taranto da parte dell’Ilva.

(5-12327)

Interrogazioni a risposta scritta:

ZOLEZZI, BUSTO, DAGA, DE ROSA,MICILLO, TERZONI e VIGNAROLI. — AlMinistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare. — Per sapere – premessoche:

l’articolo 14 della direttiva europea2008/98/CE stabilisce il principio « chi in-quina, paga », volto a distribuire in modoequo i costi di gestione dei rifiuti tenendoconto, implicitamente, del fatto che chi pro-duce più rifiuti debba ovviamente pagare dipiù;

il Consiglio di Stato, con la sentenzan. 4756/2013, ha ulteriormente affermatoche il principio « chi inquina paga », previstoanche dall’articolo 191 del Trattato sul fun-zionamento dell’Unione europea trova im-mediata e diretta applicazione nella legisla-zione nazionale, e deve ritenersi costituzio-nalizzato, in forza del nuovo articolo 117,

comma 1, della Costituzione. Tale principio,venendo incontro alla necessità che siano glioperatori economici a sopportare i costi del-l’inquinamento prodotto, mira a ripartireequamente i costi legati all’inquinamentoambientale, in applicazione del principio diproporzionalità;

l’autorità d’AmbitoAtoToscana Sudhaapprovato le tariffe di conferimento da partedei comuni agli impianti di gestione dei ri-fiuti urbani delle province di Arezzo, Siena eGrosseto per l’anno 2017, fissando, a quantoconsta agli interroganti, tre scaglioni di costoa tonnellata inversamente proporzionale allaquantità di rifiuti conferiti: in pratica, i co-muni che producono più rifiuti pagano unatariffa inferiore rispetto a quelli che ne pro-ducono di meno, dal momento che nell’ela-borazione del corrispettivo non si è tenutoconto del principio di proporzionalità, ma siè unicamente suddiviso il totale dei costi digestione di ciascun impianto per delle quan-tità ipotetiche di rifiuti, configurando dun-que a giudizio degli interroganti una misurache si pone in contrasto con la suddetta di-rettiva europea;

da fonti di stampa si apprende che ladelibera di giunta della regione Calabrian. 344/2017ha fissato tariffe di conferimentoin discarica crescenti all’aumentare dellapercentuale di raccolta differenziata, rispon-dendo alla stessa logica di ammortamentodei costi di gestione dell’impianto citata inprecedenza anziché al principio di propor-zionalità sancito dalla suddetta direttiva eu-ropea e ribadito dal Consiglio di Stato-:

quali iniziative di competenza il Mini-stro interrogato intenda promuovere in rela-zione al rispetto del principio « Chi inquina,paga », di cui alla direttiva europea 2008/98/CE anche al fine di scongiurare l’enne-simaprocedura d’infrazione europea riguar-dante la gestione dei rifiuti in Italia.

(4-17966)

PARENTELA. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e del mare,al Ministro della salute. — Per sapere –premesso che:

il reato contestato e prescritto a ca-rico di quattordici imputati nel processo

Atti Parlamentari — 50330 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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sui rifiuti pericolosi sepolti in località « Tran-quilla », nel sito dell’ex fornace, a San Ca-logero, centro posto all’estremo Sud dellaprovincia di Vibo Valentia, è quello di « di-sastro ambientale colposo »;

dopo cinque anni di rinvii, tra scioperidegli avvocati e mancanza di giudici, non èstato possibile nemmeno dichiarare l’inter-venuta prescrizione per mancanza del giu-dice titolare;

in località « Tranquilla » non è maistata avviata la bonifica. Lì continuano arimanere sepolte 130 mila tonnellate dirifiuti provenienti dalle centrali termoelet-triche a carbone Enel di Brindisi, PrioloGargallo e Termini Imerese, ritenuti forte-mente inquinanti e pericolosi in quanto diderivazione industriale. Si tenga presenteche lo smaltimento, per via della presenzadi due corsi d’acqua, potrebbe avere riper-cussioni molto pesanti sull’ambiente;

la mega-discarica – ritenuta dagliesperti la più pericolosa d’Europa – è alcentro di un giro d’affari di assoluto rilievo:oltre 18 milioni di euro, sarebbero statispesi per lo smaltimento dei fanghi nellavecchia fabbrica di laterizi, come emersoall’epoca dell’inchiesta –:

di quali elementi disponga il Governo,per quanto di competenza, con riferimentoalla richiamata vicenda e in particolaresulla presenza di rifiuti pericolosi sepolti inlocalità « Tranquilla », nel sito dell’ex for-nace, a San Calogero;

se non si ritenga opportuno assumereiniziative, per il tramite del Comando ca-rabinieri per la tutela dell’ambiente percompiere verifiche sullo stato di inquina-mento ambientale della zona sopracitata,anche al fine di tutelare il diritto alla salutedei cittadini delle aree coinvolte.

(4-17968)

* * *

BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazioni a risposta scritta:

PARENTELA. — Al Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo, al Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del terri-torio e del mare. — Per sapere – premessoche:

nel 2007, la Trazzani Energy srl hachiesto e ottenuto il via libera dalla So-printendenza archeologica della Calabriaper la realizzazione di un parco eolicocostituito da 11 aerogeneratori, per unapotenza prevista di 9,35 mw, a Tiriolo,piccolo centro della Sila piccola, in provin-cia di Catanzaro, le cui antiche origini sonoben testimoniate dal parco archeologico diGianmartino;

a partire dal marzo 2012, sono statirealizzati alcuni saggi di scavo, ai quali, nel2014, sono seguiti degli approfondimentiche hanno portato alla scoperta, prima di« evidenze strutturali riconducibili ad unaprobabile cinta muraria » e poi di « evi-denze strutturali pertinenti ad almeno dueedifici di fine IV-inizio III secolo a. C. eresti murari riconducibili a due differenticontesti di età medievale »;

ad aprile 2016, con la dichiarazioned’interesse culturale e l’apposizione del vin-colo sull’area, la Soprintendenza ha, difatto, impedito la prosecuzione dei lavori;

la Trazzani è ricorsa al Tar che, indata 20 luglio 2017, ha annullato gli atti didivieto della Soprintendenza, « colpevole »di aver cambiato idea nel 2016, dopo chenel 2008 aveva autorizzato il progetto coni ritrovamenti archeologici già oggetto divalutazioni confluite poi nel parere positivoreso dalla conferenza dei servizi;

le principali fonti di ricchezza delterritorio sono costituite dall’agricoltura edal turismo. La realizzazione del parco,oltre ad oscurare la splendida visione cheoffre Tiriolo del tramonto sulle Isole Eolie(con lo Stromboli fumante) e sull’Etna, favenir meno la vocazione turistica dell’area

Atti Parlamentari — 50331 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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con conseguenze disastrose per l’economiadi imprese agricole, turistiche e agrituristi-che;

l’interrogante ribadisce ancora unavolta che il proliferare di parchi eolici inCalabria altro non fa se non deturpareluoghi incontaminati, svendendo il territo-rio ed ipotecandone lo sviluppo futuro al-l’insegna della mera speculazione masche-rata da progresso tecnologico ad emissionizero –:

se e quali iniziative il Governo intendaassumere al fine di salvaguardare le aree dielevato valore archeologico e paesaggisticodescritte nelle premesse. (4-17957)

PRODANI e RIZZETTO. — Al Ministrodei beni e delle attività culturali e del turi-smo. — Per sapere – premesso che:

il 20 settembre 2017, Agis (associa-zione generale italiana dello spettacolo) eConfcommercio (Confederazione generaleitaliana delle imprese, delle attività profes-sionali e del lavoro autonomo) hanno pre-sentato il rapporto « La ricaduta degli eventiculturali e dello spettacolo » realizzato daCiset (Centro internazionale di studi sull’e-conomia turisica), ossia un’analisi sulle im-prese culturali e creative ed, in particolare,sull’influenza che gli eventi culturali pos-sono produrre in favore dello sviluppo deiterritori. Nel corso dell’evento, tra l’altro, èstato firmato un protocollo d’intesa tra ledue organizzazioni;

nello specifico, la relazione menzio-nata propone un quadro generale sui prin-cipali impatti prodotti da grandi, medi epiccoli eventi, a partire dai risultati diprecedenti studi condotti dal Ciset su av-venimenti di varia natura e dimensione(dalle olimpiadi alle capitali europee dellacultura, dalle grandi mostre a festival erassegne letterarie, teatrali, musicali o le-gate al folklore locale);

in secondo luogo, la relazione si fo-calizza sugli eventi legati al mondo dellacultura e dello spettacolo attraverso la pre-sentazione di tre casi di studio particolar-mente di successo in termini di ricadute sulterritorio ospitante;

i tre casi selezionati sono: Notte dellaTaranta, « una serie di concerti all’insegnadella taranta, musica popolare salentina,che si tengono ad agosto in diverse localitàdel Salento per terminare con il concertonefinale a Melpignano (a Lecce in Puglia);Time in Jazz, festival di musica jazz che sisvolge ogni anno ad agosto principalmentenella piccola località di Berchidda (a Sas-sari in Sardegna); Home Festival, una set-timana di concerti di musica pop rivoltiprevalentemente al pubblico giovane che sitiene ogni anno a Treviso (in Veneto) aiprimi di settembre. Considerando che il2017 è l’Anno dei Borghi, i tre casi sono,inoltre, significativi in quanto localizzati inpiccoli comuni o comunque in località menoconosciute e rappresentano quindi unabuona pratica di integrazione e valorizza-zione delle tradizioni locali e di promo-zione delle destinazioni turistiche minori »;

il rapporto è stato ripreso anche daun articolo pubblicato sul sito onlinewww.guidaviaggi.it il quale ha evidenziatocome « gli eventi artistici e culturali hannosul territorio effetti positivi anche a di-stanza di anni e che un euro speso perl’organizzazione dell’evento stesso produce14 euro di spesa dei visitatori e 5 euro divalore aggiunto. I benefici economici siripercuotono quindi su tutti i settori legatial soggiorno come gli acquisti, gli sposta-menti con mezzi pubblici, divertimenti equant’altro il partecipante voglia consu-mare »;

il presidente di Confcommercio CarloSangalli ha dichiarato, presentando il pro-tocollo d’intesa con Agis, come sia fonda-mentale investire nella cultura, e nello spe-cifico « proprio gli eventi artistici e cultu-rali possono favorire sia soggiorni più lun-ghi, sia la destagionalizzazione delladomanda. Turismo, cultura e commerciosono tre dimensioni dello stesso oggetto.Promuovere la cultura della crescita nelnostro Paese significa promuovere la cul-tura in generale, perché il settore contatantissime imprese, genera Pil e indotto. Lacultura poi è l’acqua che fa girare il mulinodella creatività su cui si fonda il Made inItaly ed è il carburante del turismo ita-liano »;

Atti Parlamentari — 50332 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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in relazione ai risultati positivi, regi-strati nel settore turistico durante la sta-gione estiva, il manager ha aggiunto comeoccorra continuare a lavorare « esatta-mente come fanno i nostri competitor chenon smettono mai di cercare nuove solu-zioni e nuove iniziative. (...) Confcommer-cio chiede da tempo politiche che aiutino ladestagionalizzazione e la diversificazione,oltre a una comunicazione e una promo-zione efficaci all’estero, in grado di sfrut-tare il traino delle città d’arte per farconoscere l’intero Paese »;

secondo il presidente di Agis CarloFontana « è inquietante che il 33 per centodi italiani non partecipino ad alcun eventodi spettacolo. Vuol dire che il settore habisogno di una forte iniezione di forma-zione. (...). »;

il protocollo d’intesa siglato dalle dueorganizzazioni vuole essere « un segnaledeciso da parte del mondo della rappre-sentanza sull’importanza di ampliare i pro-pri orizzonti e il proprio raggio di azione »nel settore turistico –:

quali iniziative, per quanto di compe-tenza intenda attuare il Ministro interro-gato al fine di incentivare lo sviluppo e lapromozione degli eventi culturali sul terri-torio, contribuendo a destagionalizzare ediversificare la domanda ed attrarre mag-giori investimenti nel settore turistico;

alla luce dei fatti esposti in premessa,quali iniziative il Ministro interrogato in-tenda assumere al fine di incentivare poli-tiche di valorizzazione e promozione delletipicità locali in chiave turistico-produttivaper contribuire a destagionalizzare la do-manda turistica sul territorio, offrendo alvisitatore un’esperienza diversa e formativa.

(4-17961)

VACCA, D’UVA, BRESCIA, SIMONE VA-LENTE e BONAFEDE. — Al Ministro deibeni e delle attività culturali e del turismo,al Ministro dell’istruzione, dell’università edella ricerca. — Per sapere – premesso che:

con decreto ministeriale del Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-

cerca del 18 novembre 2005, è stato isti-tuito l’Imt (Istituzioni, mercati, tecnologie)Alti Studi, con sede a Lucca. L’Imt è unistituto statale di istruzione universitaria,di ricerca e di alta formazione, con ordi-namento speciale, inserito nel sistema uni-versitario italiano;

la professoressa Maria Luisa Catoni èprofessore ordinario presso l’Imt di Lucca;

con decreto del Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo n. 69del 3 febbraio 2016 la professoressa Catoniè stata nominata direttore della scuola deibeni e delle attività culturali e del turismoper la durata di 4 anni;

ai sensi dell’articolo 6, comma 10 dellalegge del 30 dicembre 2010, n. 240, i pro-fessori e i ricercatori a tempo pieno pos-sono svolgere, previa autorizzazione delrettore, compiti istituzionali e gestionalisenza vincolo di subordinazione presso entipubblici e privati senza scopo di lucro,purché non si determinino situazioni diconflitto di interesse con l’università diappartenenza, a condizione comunque chel’attività non rappresenti detrimento delleattività didattiche, scientifiche e gestionaliloro affidate dall’università di apparte-nenza; è opportuno sottolineare che la chiaravolontà del legislatore mira ad esigere dalprofessore a tempo pieno una completadedizione a quelli che sono i compiti isti-tuzionali;

ai sensi dell’articolo 53, comma 7 deldecreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, idipendenti pubblici non possono svolgereincarichi retribuiti che non siano stati con-feriti o previamente autorizzati dall’ammi-nistrazione di appartenenza. Ai fini dell’au-torizzazione, l’amministrazione verifica l’in-sussistenza di situazioni, anche potenziali,di conflitto di interessi. Con riferimento aiprofessori universitari a tempo pieno, glistatuti o i regolamenti degli atenei discipli-nano i criteri e le procedure per il rilasciodell’autorizzazione nei casi previsti dal de-creto stesso;

non si conosce, allo stato attuale, se laprofessoressa Catoni sia in regime di tempodefinito, tempo pieno o in aspettativa;

Atti Parlamentari — 50333 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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il compenso lordo che percepisce laprofessoressa Catoni per la carica di diret-tore della scuola dei beni e delle attivitàculturali e del turismo sarebbe pari a150.000 euro come da delibera n. 2 del 25novembre 2016 del Consiglio di gestione el’indennità annua di avvio della scuola sa-rebbe pari a 30.000 euro –:

se l’incarico di cui in premessa siastato conferito con scelta diretta e discre-zionale da parte del Ministro dei beni edelle attività culturali e del turismo e sesiano stati considerati altri curriculum dipossibili candidati;

in caso di selezione tra vari curricula,quali siano state le altre posizioni valutatee quali siano stati i criteri di scelta chehanno condotto alla nomina della profes-soressa Catoni;

se il Ministro interrogato nel conferirel’incarico direttore della scuola dei beni edelle attività culturali e del turismo abbiaverificato preventivamente le eventuali si-tuazioni di incompatibilità, ai sensi dellanormativa vigente, della professoressa Ca-toni ed in particolare in virtù del suo ruolodi professore ordinario presso l’Imt di Luccae, in caso negativo, se intenda assumereiniziative in tal senso;

se la professoressa Catoni sia in re-gime a tempo definito, aspettativa o a tempopieno;

in caso di riscontrata incompatibilità,quali iniziative di competenza intenda adot-tare;

se i Ministri interrogati non intendanoavviare specifiche iniziative normative voltea migliorare la disciplina sull’incompatibi-lità tra la carica di professore universitarioe altri incarichi pubblici ed in particolarevietando espressamente il regime a tempopieno di professore universitario con inca-richi parificati a quelli di dirigenti dellepubbliche. (4-17967)

* * *

DIFESA

Interpellanza:

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro della difesa, il Ministro dell’in-terno, il Ministro per la semplificazione e lapubblica amministrazione, il Ministro del-l’ambiente e della tutela del territorio e delmare, per sapere – premesso che:

nel corso dell’estate 2017 in Italia sisono verificati numerosi incendi che, spesso,hanno raggiunto notevoli dimensioni fino adistruggere migliaia di ettari di boschi conconseguente danno anche alla fauna siadirettamente che indirettamente;

uno degli incendi più imponenti si èsviluppato in Abruzzo a partire dal 19agosto 2017 fino a protrarsi agli inizi disettembre all’interno del Parco nazionaledella Majella sul monte Morrone, distrug-gendo circa 3.000 ettari;

gli incendi sono stati innescati dolo-samente e ripetutamente in zone inacces-sibili, apparentemente, con un preciso in-tento criminale, ma sono stati favoriti an-che dalla siccità, dalle condizioni climati-che, dalla scarsa manutenzione delle aree edall’inefficienza degli interventi;

sono apparse subito gravi l’inadegua-tezza e l’inefficienza degli interventi di spe-gnimento degli incendi, tant’è che le fiammesi sono protratte per oltre 2 settimane;

in particolare, come evidenziato danumerosi organi di informazione locale enazionale, è stata del tutto inadeguata laregia e il coordinamento degli interventi diemergenza, nonché degli operatori sulcampo. È stato inoltre, evidenziato che visiano responsabilità indirette del Governoper l’accaduto;

sono stati altresì evidenziati i possibilieffetti negativi della cosiddetta riforma Ma-dia e del decreto legislativo n. 177 del 2016che ha disposto il riassorbimento e la ri-organizzazione del Corpo Forestale delloStato;

Atti Parlamentari — 50334 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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secondo notizie di stampa, ad esem-pio, sembra che 28 dei 32 elicotteri antin-cendio che erano in dotazione alla Fore-stale sarebbero rimasti inutilizzati durantele emergenze a causa dell’attuazione delledisposizioni della riforma Madia;

è evidente che, di fatto, sono statiridimensionati gli strumenti e le compe-tenze in materia o tali strumenti sono statimale utilizzati, con la totale assenza di unacabina di regia adeguata a gestire tali emer-genze;

a giudizio degli interroganti lo smem-bramento del Corpo Forestale dello Stato èstato un atto dannoso ed evitabile che de-nota la scarsa capacità politica e l’inade-guatezza del Governo di attuare le riformeche la sua stessa maggioranza parlamen-tare ha fortemente voluto. In particolare, lafusione a freddo con l’Arma dei carabinieriha fatto disperdere la grande esperienza especializzazione sul piano della preven-zione, del monitoraggio e del contrastodelle emergenze ambientali e degli incendi,nonché ha depotenziato mezzi e strumenti;

appare critico anche il passaggio dellefunzioni del Corpo forestale dello Stato inmateria di lotta attiva contro gli incendiboschivi e spegnimento ai Vigili del fuoco,in quanto non preparati a contrastare egestire queste situazioni del tutto specifi-che –:

quanti siano gli attuali mezzi opera-tivi e a disposizione delle Forze armate e dialtri corpi dello Stato per gestire le emer-genze incendi e quanti erano prima dell’at-tuazione del decreto legislativo n. 177 del2016;

se corrisponda al vero che molti mezziche erano a disposizione del Corpo Fore-stale dello Stato siano rimasti inutilizzatidurante la recenti fasi di emergenza e, incaso affermativo, quanti e per quale mo-tivo;

a quanto corrisponda il personale at-tualmente a disposizione dello Stato con laqualifica e la funzione di direttore delleoperazioni di spegnimento, incarico attri-buito in passato a unità del Corpo forestaledello Stato;

a quanto corrispondono attualmentele unità di personale dedite alle attività dicontrasto agli incendi boschivi e quanteerano precedentemente all’attuazione dellacosiddetta riforma Madia;

quali siano state le fasi d’intervento inoccasione dell’emergenza incendi sul MonteMorrone ed, in particolare, chi abbia di-retto la cabina di regia, con quali tempi,con quali mezzi a disposizione, quantopersonale sia stato utilizzato, con qualicompetenze, e da quali organi e corpi delloStato;

quanti siano stati gli interventi in volodei Canadair, e con quali spese extra ri-spetto a quanto previsto dall’attuale con-tratto di gestione ed operatività della flotta,per la gestione dell’emergenza sul MonteMorrone nonché per il totale delle emer-genze contro gli incendi boschivi;

quanti siano stati gli interventi in eli-cottero sia sul Monte Morrone che neltotale degli interventi di emergenza controgli incendi boschivi della stagione estiva2017, a quale corpo o arma erano attribuitii mezzi utilizzati;

se il Governo non ritenga urgente enecessario assumere iniziative normativeper correggere gli evidenti errori causatidall’assorbimento del Corpo forestale delloStato in altri comparti, ripristinando uncomparto o un corpo con le funzioni, lecompetenze, i mezzi, gli strumenti e ilpersonale che erano propri del Corpo fo-restale dello Stato, con il fine di raggiun-gere almeno i livelli di operatività prece-denti allo scioglimento del suddetto corpo;

se il Governo non ritenga necessarioassumere iniziative per finanziare adegua-tamente i parchi nazionali con il fine dicreare sufficiente ed adeguato personaleper la gestione, la manutenzione e la curadelle aree del parco;

Atti Parlamentari — 50335 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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se e quali siano le azioni che il Go-verno intenda promuovere per la preven-zione degli incendi.

(2-01957) « Vacca, Del Grosso, Colletti, L’Ab-bate, Terzoni, Daga, Massimi-liano Bernini ».

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta in Commissione:

PAOLA BOLDRINI, BRATTI, MANZI,DONATI, AMATO, PETRINI, CARRESCIA,MONTRONI, D’INCECCO e MARCHETTI.— Al Ministro dell’economia e delle finanze.— Per sapere – premesso che:

il decreto-legge n. 59 del 2016, con-vertito dalla legge 30 giugno 2016, n. 119,contiene norme che regolano il rimborsodegli investitori che hanno acquistato glistrumenti finanziari subordinati emessi daBanca delle Marche Spa, da Banca popo-lare dell’Etruria e del Lazio Società coope-rativa, da Cassa di risparmio di FerraraSpa e da Cassa di risparmio della provinciadi Chieti spa, poste in risoluzione a novem-bre 2015;

tra le misure previste dal citato de-creto c’è la possibilità per gli investitoridelle predette banche di poter accedere alFondo di solidarietà istituito dalla legge distabilità 2016 (articolo 1, comma 857, let-tera d), della legge 28 dicembre 2015, n. 208)ai fini dell’erogazione di un indennizzoforfettario, fermo restando il rispetto didue alternativi requisiti: un patrimonio mo-biliare di proprietà di valore inferiore a100.000 euro o un ammontare del redditolordo ai fini Irpef, nell’anno 2015, inferiorea 35.000 euro;

in relazione agli investitori che nonabbiano inteso accedere a tale misura diristoro semplificata, l’articolo 9, comma 10,decreto-legge n. 59 del 2016, convertito dallalegge 30 giugno 2016, n. 119, prevede lapossibilità alternativa di ricorrere alla pro-cedura arbitrale di cui ai commi da 857 a

861 dell’articolo 1 della legge di stabilità2016, le cui modalità sono state disciplinatecon il decreto del Ministero dell’economia edelle finanze n. 83 del 2017;

il decreto ministeriale n. 83 del 2017è entrato in vigore il 28 giugno 2017, dataa partire dalla quale sono stati avviati gliarbitrati per gli investitori che hanno vistoazzerate le loro obbligazioni subordinatenel 2015 e che non hanno avuto accesso alrimborso forfettario; il decreto dispone, inparticolare, di avviare, i ricorsi entro 5mesi, disciplinando le modalità di accessoal fondo di solidarietà tramite una proce-dura arbitrale da attivare presso appositi icollegi arbitrali, costituiti in seno all’Auto-rità nazionale anticorruzione (Anac);

il rimborso forfettario avrebbe dovutorestituire, entro 60 giorni dalla richiesta,l’80 per cento del valore delle obbligazionisubordinate ai soggetti che rispettavano al-meno uno dei due requisiti, di patrimonioe reddito, sopra richiamati;

i dati relativi al Fondo interbancariodi tutela dei depositi, aggiornati al 4 agosto2017, evidenziano che, su circa 16.000 do-mande di rimborso presentate per le 4banche, ne sono state liquidate 11.079, circail 69 per cento del totale;

sulla base delle informazioni posse-dute dall’interrogante, per quanto in par-ticolare concerne Cassa di risparmio diFerrara Spa, solo la metà dei richiedenti atutt’oggi avrebbe ottenuto il rimborso for-fettario dal Fondo Interbancario;

inoltre, considerato il ritardo con ilquale è entrato in vigore il regolamento checonsente di presentare la richiesta di ac-cesso alla procedura arbitrale, di cui alrichiamato decreto n. 83 del 2017, gli ob-bligazionisti subordinati che non rispetta-vano uno dei due requisiti relativi al rim-borso forfettario, dovranno affrontare talericorso in tempi strettissimi, entro l’11 no-vembre 2017, con una procedura assai far-raginosa e che obbliga i risparmiatori arivolgersi a professionisti esperti con con-seguente ulteriore esborso di denaro, alfine di evitare di commettere errori che

Atti Parlamentari — 50336 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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determinerebbero il rigetto dell’istanza dirimborso –:

di quali elementi disponga il Ministrointerrogato, per quanto di competenza, circale ragioni specifiche del rallentamento delprocesso di rimborso di cui in premessa,che sta ulteriormente aggravando la situa-zione finanziaria degli obbligazionisti aventidiritto, già lesi dalla messa in risoluzionedelle « quattro banche »;

quali iniziative, per quanto di compe-tenza, intenda assumere il Ministro inter-rogato per dare risposte certe e definitive airisparmiatori e, in particolare, quali inizia-tive intenda intraprendere per semplificarele procedure finalizzate all’accesso e albuon esito delle procedure di arbitrato.

(5-12328)

Interrogazione a risposta scritta:

D’INCÀ. — Al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premesso che:

in data 29 luglio 2017 è apparso, sulquotidiano « La Tribuna di Treviso », unarticolo a firma di Renzo Mazzaro delseguente tenore: « Bruno Vespa non avevabisogno di compilare moduli per riportarea casa i suoi 11.388.973 euro, corrispon-denti a 279.482 azioni di Veneto Banca alvalore di 40,75 euro l’una. Le stesse azioniche oggi per Intesa Sanpaolo non valgononiente, neanche i 10 centesimi l’una pagatidal Fondo Atlante. Vespa ha fatto unatelefonata a Domenico Roselli, capo area diVeneto Banca a Roma, il quale ha scrittouna mail al direttore territoriale centronord Alberto Morini, al gestore privati diRoma Antonella Longhi, al direttore com-merciale Mosè Fagiani e naturalmente algrande capo Vincenzo Consoli. Comuni-cando di “aver concordato con il clienteBruno Vespa i quantitativi di azioni daporre in vendita in riferimento al clientestesso e ai componenti del suo nucleo fa-miliare”. Era il 21 maggio 2013 ed è bastatauna mail (una mail !) perché il conduttoretelevisivo più famoso d’Italia e i suoi cari, lamoglie Augusta Iannini e i figli Alessandroe Federico, mettessero in salvo il gruzzolo

— chiamalo gruzzolo — scavalcando 1.075azionisti che avevano fatto richiesta primadi loro. Nel Cda del 23 luglio Vespa ottienedi riscattare 141.958 azioni depositate aMontebelluna più altre 120.000 da un contopresso Unione Fiduciaria, la società di ser-vizi delle banche popolari. Moglie e figlierano stati liquidati da Consoli in un Cdaprecedente il 2 luglio: Augusta Iannini con261.452 euro corrispondenti a 6.414 azioni,Alessandro e Federico con 104.116 eurociascuno, controvalore delle 2.555 azioniche detenevano a testa. Motivazione uffi-ciale per i quattro: “Liquidità”. In casaVespa c’era un disperato bisogno di con-tante, ne soffrivano tutti. Chissà cosa stavacapitando. Per la verità il capofamiglia halasciato in banca 5.000 azioni, pari a 203.750euro. Il fatto gli ha permesso di sostenere,dopo il patatrac, che anche lui è un rispar-miatore truffato. Cosa che può dire conmotivazioni molto più credibili Bepi Stefa-nel. Nello stesso Cda che liquidava BrunoVespa, l’imprenditore trevigiano è riuscito asdoganare 13.406.750 euro ma ne ha la-sciati immobilizzati in azioni 5.403.450.Qui si esce dal rapporto meramente spe-culativo per entrare nelle vicende più com-plesse di aziende legate a doppio filo allabanca: da una parte le azioni gonfiate,dall’altra i finanziamenti agevolati, consi-derati “in bonis” da Veneto Banca e clas-sificati invece come incagli dalle ispezioni.Nel caso di Stefanel si è visto poi chi avevaragione. Anche Pegaso Spa di Bolzano, so-cietà di automazione e robotica che guidal’elenco degli scavalchi con 20 milioni dieuro sdoganati a fine 2013, ne ha lasciati inbanca quasi 14 in azioni. Non dev’esserestato per distrazione. Gente in ogni casoprivilegiata. L’elenco è composto da 5.987nomi. I milionari sono una quarantina,segue un pattuglione posizionato sulle cen-tinaia di migliaia di euro ma sbaglia chicrede che gli “amici degli amici” siano tuttipersone facoltose (...) »;

ove mai quanto riportato fosse anchein minima parte corrispondente al vero ciòapparirebbe come una vera e propria beffaa danno dei tanti risparmiatori, uguali da-vanti alla legge, danneggiati negli ultimi

Atti Parlamentari — 50337 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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anni a causa della crisi del sistema banca-rio e dalle patologie ad esso afferenti –:

di quali elementi disponga il Governosulla questione esposta in premessa, senelle fasi di elaborazione dei provvedimentiadottati a favore di alcuni istituti bancari,tra cui Veneto Banca, siano stati valutatiprofili problematici in ordine alla parità ditrattamento dei risparmiatori e quali ulte-riori iniziative, anche normative, intendaassumere al riguardo, con particolare rife-rimento al caso di specie. (4-17962)

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interpellanze:

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro delle infrastrutture e dei trasporti,per sapere – premesso che:

la società Autostrada Brescia VeronaVicenza Padova s.p.a. è concessionaria peril tratto di Autostrada Serenissima che in-tercorre da Brescia a Padova;

la società Autostrada Brescia VeronaVicenza Padova s.p.a. è controllata da A4Holding s.p.a. di cui da febbraio 2017 de-tiene il 59,93 per cento delle azioni lasocietà spagnola Albertis;

da notizie di stampa riportate daiquotidiani locali BresciaOggi e BSNews.itdel 14 settembre 2017 la multinazionalespagnola Abertis avrebbe annunciato la vo-lontà di chiudere i centri servizi di Padovaovest, Thiene, Vicenza ovest e Desenzano apartire dal 2018;

il Centro servizi posto a ridosso delcasello di Desenzano offre un importante eutilissimo servizio a favore dei clienti/utenti in materia di mancati pagamenti,problematiche e disbrigo delle pratiche ine-renti ai telepass, ai problemi alle sbarra,alle richieste turistiche;

gli utenti del Centro servizi di Desen-zano sono, oltre a cittadini e aziende locali,soprattutto e in larga parte turisti, molti

stranieri, diretti al lago e alle strutturealberghiere del lago di Garda;

nel caso della chiusura del Centroservizi di Desenzano gli utenti si trovereb-bero privi di un punto di servizio su tuttoil lago di Garda, essendo il Centro piùvicino sito al casello di Verona sud –:

quali iniziative, per quanto di compe-tenza, si intendano assumere al fine digarantire il diritto alla mobilità degli utentiinteressati dalla tratta autostradale di cuiin premessa, salvaguardando l’apertura delCentro servizi autostradali di Desenzano daparte del concessionario.

(2-01954) « Lacquaniti, Franco Bordo, Mar-telli ».

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro delle infrastrutture e dei trasporti,per sapere – premesso che:

gli aerei che dovranno atterrare odecollare nell’aeroporto di Olbia sarannoguidati nelle fasi di avvicinamento dal cen-tro controlli di Ciampino;

la decisione è stata comunicata dal-l’Enav, ormai privatizzata, ai sindacati eagli stessi vertici della società di gestioneaeroportuale:

si tratta di un durissimo colpo all’a-eroporto Costa Smeralda che perde il suogioiello funzionale: il controllo avvicina-mento degli aerei;

è la prima azione sconsiderata, se-condo l’interpellante, che segue la privatiz-zazione dell’Enav: la gestione dell’avvicina-mento degli aerei all’aeroporto di Olbialascia lo scalo della Costa Smeralda peratterrare a Ciampino;

in pratica le fasi più delicate dell’av-vicinamento degli aerei alla pista di Olbia eil decollo saranno governate da Ciampino;

si tratta per l’interpellante di « unafollia » sia sul piano strategico, sia per leconseguenze: il numero degli aerei atterratiin un’ora nello scalo del nord est nell’ul-tima stagione saranno un ricordo;

Atti Parlamentari — 50338 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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i tempi di attesa di partenza e atter-raggio saranno gravemente condizionati daquesto trasferimento funzionale di un ser-vizio strategico di un aeroporto;

la gestione Enav in affiancamento al-l’aeroporto di Olbia, sulla stessa torre dicontrollo dello scalo gallurese, aveva con-sentito nell’ultima stagione di raggiungereanche 50 aerei movimentati, tra atterraggie partenze, in un’ora;

la chiusura del centro di controlloavvicinamento aerei dell’aeroporto di Olbiaè un colpo durissimo al turismo della Sar-degna;

le argomentazioni dell’Enav sono perl’interpellante destituite di ogni fonda-mento. Oggi lo scalo gallurese è in grado digestire in autonomia 40/50 voli ora (traaerei di linea, privati, privati VFR e elicot-teri) tra atterraggi e decolli;

per raggiungere questo standard conla chiusura del centro avvicinamenti sarànecessario spalmare il traffico anche du-rante le ore notturne;

dai 40 ai 50 attuali voli si passerebbea 20/30 voli all’ora;

un primato destinato a crollare conquesto taglio deciso dai vertici privatizzatidell’Ente nazionale dell’aviazione civile;

quel trend di atterraggi e decolli nonsi potrà mantenere nemmeno lavorando lanotte;

questo ovviamente avrà una ricadutadurissima sul traffico turistico di aeromo-bili, considerato che gli orari di attesaatterraggi o decolli saranno comprensibil-mente dilatati;

le conseguenze di questa scelta sa-ranno gravissime;

volare durante le ore notturne signi-ficherebbe generare inquinamento acusticosia al vicino quartiere residenziale di OlbiaMare, che è anche sede di una marina, siaalla Riserva del Padrongianus che ai futuri242 degenti dell’ospedale Olbia Mater. L’a-eroporto di Olbia, durante la stagione estiva,ha uno schieramento di Canadair utile a

contrastare gli incendi. Tali voli seguonoregole differenti dai normali traffici e perovvie ragioni non debbono subire ritardo;

nelle vicinanze dell’aeroporto, nel vec-chio aeroporto di Venafiorita, risiede ilDecimo Nucleo degli Elicotteristi dei Cara-binieri. Essi, come i Canadair, non possonosubire ritardi e quindi ciò potrebbe creareproblemi con i coordinamenti telefonici;

gli 8 controllori di volo dovranno tra-sferirsi a Milano facendo passare il serviziodell’Enav ad Olbia da 25 a 17 unità;

professionalità che, dunque, finirannosu un altro polo aeroportuale facendo per-dere alla Sardegna efficienza ed efficacia;

il taglio riguarderà anche Alghero con-siderato che, dallo scalo di Olbia, si gestival’avvicinamento anche per lo scalo dellariviera del corallo. Una decisione gravis-sima che va immediatamente revocata pro-prio per l’importanza strategica di un ae-roporto in piena efficienza e autonomia inuna regione insulare;

si tratta di un gravissimo declassa-mento dell’aeroporto di Olbia, inaccettabilesul piano strategico che gestionale;

la Sardegna è una regione insulareche deve mantenere la piena efficienza deiservizi aeroportuali e non essere degradataper meri calcoli opportunistici e pseudofinanziari;

la gestione dell’Enav con questa deci-sione dimostra, per l’interpellante, di in-traprendere una china discendente sul pianodei servizi colpendo gravemente lo scaloprincipe dello sviluppo turistico. Il pianoper la gestione del centro aeroportuale diOlbia non può in alcun modo subire questotaglio;

con questa decisione – lo dicono itecnici – si aumenterebbero i ritardi;

in campo aeronautico il ritardo siscarica sull’utenza attraverso perdita ditempo e di coincidenze su eventuali altrivoli ed aumento del costo del biglietto perun maggior tempo in volo ed un minorimpiego possibile dello stesso aeromobile;

Atti Parlamentari — 50339 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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tutto ciò è in contrasto con un cre-scente aumento del traffico sia in numerodi aeromobili che di passeggeri che il CostaSmeralda gestisce anche considerando l’al-lungamento della pista con fondi già stan-ziati –:

se il Ministro interrogato non ritengadi dover intervenire con somma urgenzaper promuovere una revisione della deci-sione dell’Enav riguardo all’aeroporto diOlbia, scelta che secondo l’interpellante nontiene per niente conto dell’insularità dellaSardegna e dell’obbligatorietà di garantireservizi aeroportuali efficienti, proprio perle ragioni insite nella condizione di isola,rilevando quali siano gli obblighi di taleaeroporto di garantire servizi di qualità altraffico aeroportuale verso una regione in-sulare come la Sardegna.

(2-01958) « Pili ».

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro delle infrastrutture e dei trasporti,per sapere – premesso che:

il Ministero delle infrastrutture e deitrasporti in data 18 luglio 2017 ha tra-smesso una puntuale nota alla FedePiloti eal comando generale del corpo delle capi-tanerie di porto con la quale si dichiara cheil certificato di stazza nazionale prodottodalla società Delcomar non può avere al-cun effetto né ai fini tariffari, né per quantoriguarda la determinazione dei limiti diobbligatorietà;

« come emerge anche dalle premessedel decreto di obbligatorietà del porto inquestione, nella suddetta nota si legge chenel 1996 si è anche proceduto a rivederetutti i decreti di obbligatorietà del serviziodi pilotaggio, con l’obiettivo di utilizzare ilparametro della stazza lorda internazio-nale anche per l’obbligatorietà del servi-zio »;

anche a tali fini pertanto non è am-messo un parametro alternativo a quelloindicato nella sopracitata circolare;

i due traghetti Anna Mur e GB Contesono in linea tra Carloforte e Portovesme;

quando sono arrivati dall’Inghilterrahanno dichiarato una GTI pari a 2983tonnellate;

dalla fine di ottobre 2015 la societàDelcomar armatrice ha presentato un cer-tificato di stazza che indica che « AnnaMur » ha una GT pari a 2121 tonnellate chegli permetterebbe insieme alla nave ge-mella « GB Conte », di avvalersi di un ser-vizio di pilotaggio VHF, anziché con pilotaa bordo;

la stessa società Delcomar è insol-vente nei confronti del Corpo piloti di S.Antioco, Portovesme, Oristano dal luglio2016;

se non ritenga di assumere con sommaurgenza ogni iniziativa di competenza perporre fine ad eventuali situazioni di illegit-timità e di rischi circa lo svolgimento delservizio richiamato;

se e come sia stato possibile modifi-care la stazza originaria delle navi certifi-cata da organismi internazionali;

se e chi abbia fornito un certificato distazza difforme da quello originario.

(2-01959) « Pili ».

Interrogazioni a risposta in Commissione:

GALLINELLA e CIPRINI. — Al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti, al Mini-stro dell’economia e delle finanze. — Persapere – premesso che:

tra il 2015 e il 2016, secondo quantoprevisto dal piano di riqualificazione delraccordo Perugia-Bettolle, sono stati ese-guiti dall’Anas dei lavori di ammoderna-mento delle barriere laterali di sicurezzadel viadotto « Genna », uno dei più impor-tanti del raccordo poiché rappresenta laporta di accesso al capoluogo umbro;

già nel novembre del 2016, a pocotempo dalla conclusione dei lavori, duratiun anno, il manto stradale del viadotto hainiziato a presentare dei problemi di sta-bilità con buche e avvallamenti di impor-tante entità che hanno richiesto un nuovointervento da parte dell’Anas;

Atti Parlamentari — 50340 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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sia a marzo 2017 che a giugno 2017, siè presentata la necessità di intervenire suquello stesso tratto di strada, in particolaretra le uscite « Madonna Alta » e « Ferro diCavallo », a causa dell’acuirsi del dissestodel manto stradale, che è stato causa diincidenti, danni alle autovetture e abbas-samento generale del livello di sicurezzaall’interno del viadotto; le automobili, in-fatti, per schivare le buche e le vere eproprie voragini formatesi nel tempo, sonospesso costrette a viaggiare in corsia disorpasso, in un tratto di strada che, è benericordarlo, non è presente neanche la cor-sia di emergenza;

il dissesto del manto, ma anche l’in-terruzione delle viabilità dovuta ai lavorida eseguire, hanno creato notevoli disagi aicittadini che ogni giorno percorrono queltratto di strada — uno dei più trafficatidell’Umbria — anche per spostarsi da unaparte all’altra di Perugia;

il piano di riqualificazione del rac-cordo Perugia-Bettolle è nato con l’obiet-tivo di rendere maggiormente sicuro il trattodi strada che collega la Valdichiana con ilcuore dell’Umbria, anche attraverso inter-venti nel sistema di illuminazione e nellasegnaletica, specialmente nei tratti di gal-leria interessati; in questo contesto, l’am-modernamento delle barriere laterali delviadotto « Genna », costato circa 1,2 milionidi euro rischia di inficiare il raggiungi-mento di tale obiettivo, poiché da circa unanno mette a rischio quotidianamente lasicurezza dei cittadini che lo percorrono;

è evidente che il problema del mantostradale del Genna sia di natura più pro-fonda e debba necessariamente essere af-frontato con un intervento strutturale edefinitivo e non certo con lavori di emer-genza come quelli fatti nel corso di que-st’anno che anzi, hanno peggiorato la si-tuazione — con zolle di asfalto che si stac-cano e voragini che si allargano con l’arrivodella stagione invernale –:

se, sulla base di quanto esposto inpremessa, degli investimenti economici ef-fettuati e della evidente inefficacia dei la-vori di emergenza svoltisi finora, il Go-

verno non ritenga opportuno prevedere unpiano strutturale di intervento per lo studiodelle cause del dissesto del manto stradale,nonché la definitiva messa in sicurezza delviadotto « Genna », al fine di assicurarel’incolumità dei cittadini e garantire lorouna infrastruttura realmente fruibile.

(5-12319)

SPESSOTTO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

l’Ente nazionale per l’aviazione civile(Enac) ha il compito istituzionale di rego-lazione tecnica, certificazione, vigilanza econtrollo nel settore dell’aviazione civile;

quale ente unico deputato a garantirela sicurezza del trasporto aereo in Italia,l’Enac è chiamato a svolgere le sue funzioniin maniera indipendente rispetto agli ope-ratori controllati — che siano società digestione aeroportuali, operatori aerei o al-tri soggetti commerciali del settore — cosìcome stabilito dalla regolamentazione na-zionale ed internazionale di riferimento;

da alcuni anni, i vertici dell’Enac sem-brano perseguire l’obiettivo di trasformarela natura giuridica dell’ente in quella diente pubblico economico, cosa che, ad av-viso dell’interrogante, avrebbe come possi-bile conseguenza quella di allontanare, dalcontrollo dello Stato, le competenze istitu-zionali di regolazione e controllo del set-tore svolte dall’Ente medesimo ed avvici-narle, al contrario, all’influenza dei soggetticontrollati;

tale intenzione è stata recentementemanifestata dal presidente e dal direttoregenerale dell’Enac in occasione di un eventopubblico, tenutosi presso la sede istituzio-nale dell’Ente e organizzato da una orga-nizzazione privata denominata « Demetra »,ingenerando il disappunto del Vice Mini-stro Nencini, presente al tavolo dell’eventoin parola, che ha ribadito la titolarità delGoverno e del Parlamento in materia diriforma di questa autorità, in ragione deldelicato ruolo di garanzia che essa svolge;

nel corso di tale convegno è statoinfatti addirittura auspicato il ricorso a un

Atti Parlamentari — 50341 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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intervento in via amministrativa — tramiteemanazione di un decreto ministeriale adhoc — per una rapida trasformazione giu-ridica dell’ente, intervento che, secondo l’in-terrogante, scavalcherebbe in tal senso ilpotere legislativo del Parlamento –:

se il Ministro non ritenga di assumereiniziative volte a evitare che si concretizzila soluzione proposta dai vertici dell’Enacdi cui in premessa, che prevede la trasfor-mazione giuridica dell’Enac in ente pub-blico economico, in quanto essa avrebbecome scongiurabile conseguenza quella direnderlo più svincolato dal controllo mini-steriale e più vicino all’ambito privatisticodove operano gli stessi soggetti che l’Ente èchiamato a controllare. (5-12329)

SPESSOTTO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

il 10 ottobre 2007 è stato sottoscrittolo schema di convenzione unica tra l’Anase la società Satap s.p.a. del gruppo Gavio,per la gestione della tratta autostradaleA21 Torino-Piacenza, per un totale di 164,9chilometri in esercizio;

tale convenzione è giunta a scadenzanel giugno 2017 e, per quanto di cono-scenza dell’interrogante, il Ministero delleinfrastrutture e dei trasporti avrebbe indi-cato l’intenzione di rinnovare la conces-sione tramite gara;

ad agosto 2016 è altresì giunta a sca-denza la concessione dell’Ativa – la tan-genziale di Torino sino all’imbocco dellaVai d’Aosta, concessione che probabilmentesarà messa a gara insieme a quella dellaA21 Torino-Piacenza, in un unico bando;

l’autostrada Torino-Piacenza, così comela tangenziale di Torino, non sembra ne-cessitare di rilevanti investimenti nei pros-simi anni, motivo per cui, ad avviso del-l’interrogante, il Governo avrebbe potutoprocedere affidando ad Anas la conces-sione, senza rinnovarla a scadenza, ripor-tando il servizio in house;

così è stato, ad esempio, per la con-cessione dell’autostrada « Autobrennero »,

scaduta nell’aprile 2014, per la quale ilMinistero ha deciso di non effettuare gareper il rinnovo della stessa ma di svolgeredirettamente tale servizio pubblico « inhouse », attribuendolo ad altro ente pub-blico, ovvero alla regione Trentino-AltoAdige;

con l’interrogazione a risposta in Com-missione n. 5-11546, la sottoscritta richia-mava l’attenzione del Ministro interrogatosull’ipotesi di gara unica per Ativa e SatapA21, con notevoli vantaggi per il gruppoGavio rispetto ad altri possibili offerenti –:

con riferimento al tema del rinnovodelle concessioni autostradali, in base aquali criteri il Ministero delle infrastrut-ture e dei trasporti proceda al rinnovo delleconcessioni in scadenza tramite gara o neassuma la gestione diretta secondo il prin-cipio « in house » e per quale motivo non siritenga di applicare anche nel caso dellatratta autostradale A21 Torino-Piacenza ilprincipio dello svolgimento del servizio « inhouse »;

con riferimento alla società Ativa, lacui concessione è scaduta nell’agosto del2016, per quali motivi la concessione nonsia stata messa a gara per il rinnovo, oripresa « in house », prima della scadenza,tenendo conto che i profitti ottenuti dallaconcessionaria, per tutto il periodo succes-sivo alla scadenza della concessione e sinoa diversa destinazione dell’autostrada, se-condo l’interrogante configurano un ingiu-stificato arricchimento, a danno dello Statoconcedente. (5-12333)

* * *

INTERNO

Interrogazione a risposta in Commissione:

CRISTIAN IANNUZZI e ARTINI. — AlMinistro dell’interno, al Ministro degli affariesteri e della cooperazione internazionale. —Per sapere – premesso che:

negli ultimi mesi vi è stata una sen-sibile riduzione degli arrivi di migranti via

Atti Parlamentari — 50342 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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mare dalle coste libiche: nel periodo luglio/agosto 2017, dai 45 mila sbarcati in Italia(2016) si è passati ai 15 mila (2017);

recentemente, due delle testate inter-nazionali più importanti, il New York Timese il Washington Post, hanno criticato pe-santemente la gestione da parte del Go-verno del flusso dei migranti dalla Libiaall’Italia, evidenziando che la forte diminu-zione degli arrivi di migranti via mare dallecoste libiche sarebbe dovuta agli accordiconclusi dal Governo italiano con i traffi-canti per fermare temporaneamente il flussoin cambio di soldi;

il Ministro Minniti attribuisce il caloalle azioni intraprese dal Governo italiano,che ha potenziato la Guardia costiera delGoverno di unità nazionale libico (l’unicoriconosciuto dalla comunità internazio-nale), ha stretto accordi con i sindaci didiverse città libiche interessate dal trafficodi migranti e messo pressione ai Paesi alsud della Libia per aumentare i controllialle proprie frontiere;

nell’articolo « Italy’s Dodgy Deal onMigrants » del New York Times, si affermache l’Italia abbia pagato i trafficanti o lemilizie per interrompere il traffico – « èdifficile pensare che i fondi europei perlimitare l’immigrazione non abbiano rag-giunto questi gruppi » – e ipotizza chequesti soldi possano finire facilmente nellemani sbagliate: « Parliamo di una scom-messa pericolosa, che rischia di dare allefazioni libiche nuovi soldi da spendere inarmi. E che costringe l’Italia e l’Europa adassumere come guardiani le stesse personeche ricattano, affamano, torturano, stu-prano e vendono come schiavi i migranti,guadagnandoci sopra »;

un’inchiesta pubblicata da AssociatedPress, nell’agosto 2017, ipotizzava che perfermare il flusso di migranti dal Nord Africail Governo italiano avesse stretto degli ac-cordi con due potenti milizie libiche che,solo qualche tempo prima, erano diretta-mente coinvolte nello stesso traffico, sca-valcando l’intermediazione del governo diFayez al Sarraj;

il Washington Post, con l’articolo diJalel Harchaoui e Matthew Herbert, dà per

scontato che il Governo italiano stia pa-gando i trafficanti per bloccare tempora-neamente il flusso di migranti. L’articoloevidenzia le conseguenze negative di taleapproccio, affermando che gli accordi conil Governo italiano – e il conseguente flussodi denaro proveniente dall’Italia – consen-tono alle milizie di consolidare la loroposizione nei confronti delle milizie rivali egarantiscono alle stesse un ruolo nella fu-tura spartizione di potere nel Paese, unavolta stabilizzato. Parlare inoltre di unosforzo di « riconversione » di queste miliziea business più legittimi – come hanno fattoMinniti e le autorità locali libiche – è« fantasioso », spiega l’articolo: « i capi e isoldati delle milizie rimangono liberi diapprofittare in altri modi della guerra ci-vile in Libia, ad esempio contrabbandandopetrolio o altri beni »;

le conclusioni cui giungono gli articolisono univoche: il Governo italiano, nell’in-tento di ottenere un risultato nel brevetermine – il calo degli sbarchi, molto spen-dibile dal punto di vista politico – rischiadi compromettere un obiettivo più ampioma raggiungibile nel lungo periodo, e cioèla stabilizzazione della Libia –:

se i Ministri interrogati siano a cono-scenza dei fatti esposti in premessa e seintendano confermare l’esistenza di questotipo di accordi con le milizie locali libiche;

quali iniziative intendano assumereaffinché i fondi nazionali e/o europei nonfiniscano nelle mani di milizie che gesti-scono il traffico di esseri umani;

quale iniziative di competenza inten-dano adottare affinché la stabilizzazionedei flussi migratori dalla Libia avvenga nelrispetto dei diritti umani e del principiofondamentale, della salvaguardia della vitaumana;

se ritengano opportuno rendere pub-blici i dati concernenti l’attività di monito-raggio sull’impatto delle attività delle orga-

Atti Parlamentari — 50343 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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nizzazioni non governative in tale contestoe sui flussi migratori. (5-12332)

Interrogazioni a risposta scritta:

MURGIA e GIORGIA MELONI. — AlMinistro dell’interno. — Per sapere – pre-messo che:

continuano gli sbarchi di migranti ir-regolari, perlopiù provenienti dalle costedell’Algeria, nel Sud della Sardegna, e nellanotte tra lunedì e martedì 26 settembre2017 sono arrivate altre centosessantacin-que persone;

stando alle notizie fornite dalla guar-dia di finanza, di questi ultimi arrivi i primisessantadue migranti sono sbarcati a PortoPino subito dopo essere stati intercettati abordo di tre barche dalla guardia di fi-nanza, altri quattordici sono stati bloccatiin mare dalla capitaneria di porto di Ca-gliari, venticinque persone, tra cui duedonne, sono stati segnalati nella notte dalcustode di uno stabilimento balneare sem-pre nella zona di Porto Pino, quattro uo-mini sono stati trovati nella spiaggia diChia, nel cagliaritano, e nove a Sant’An-tioco;

sembrerebbe, inoltre, che un’altra ven-tina di barchini siano già pronti per partiredalle coste algerine ma bloccati in attesache le condizioni meteorologiche miglio-rino;

gli sbarchi di algerini si susseguonoormai da mesi e la situazione in Sardegnasta diventando insostenibile, anche sotto ilprofilo della sicurezza dei residenti –:

quali urgenti iniziative intenda assu-mere con riferimento alla problematica de-scritta in premessa. (4-17959)

BERGAMINI. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

la cronaca riporta la notizia di unagiovane coppia di fidanzati che, mentrepasseggiava mano nella mano per il quar-tiere Esquilino, scambiandosi qualche ba-cio, è stata aggredita nei pressi di un centroislamico. Tutto ciò è accaduto domenica

sera in via di San Vito, all’Esquilino, vicinoa una moschea che nei mesi scorsi era statachiusa perché, oltre a non essere autoriz-zata, ospitava un asilo nido abusivo nellecantine;

l’aggressore, un malese di 24 anni,senza dimora ma incensurato, seguace dellareligione islamica, infastidito dall’episodiosopra riportato, ha spintonato via la ra-gazza prendendo poi a calci e pugni ilfidanzato sostenendo che fosse immorale econtro la sua religione baciarsi innanzi auna moschea;

è frequente in Italia, specie nelle grandicittà, il fenomeno dell’abusivismo dei luo-ghi di culto, come in questo caso dellamoschea, che spesso sorgono all’interno digarage, scantinati o appartamenti privati;

solo grazie al fortuito passaggio di unapattuglia dei Carabinieri che stava svol-gendo il consueto servizio di ronda, si sonoevitate gravi conseguenze per la giovanecoppia. Il giovane islamico però, non haesitato a scagliarsi contro i Carabinieri in-tervenuti, ferendo leggermente uno di loro;

il malese, arrestato, è stato condottoin carcere con l’accusa di lesioni e resi-stenza a pubblico ufficiale –:

quali iniziative urgenti intenda adot-tare il Ministro interrogato al fine di evi-tare fenomeni violenti come quello ripor-tato in premessa, garantendo il rispetto deiprincipi di legalità, sicurezza e libertà;

se il Governo intenda chiarire le ra-gioni della riapertura di questa moscheaper la quale, a quanto risulta all’interro-gante, era stata disposta la chiusura e i datieffettivi su quali e quanti siano i luoghi diculto che risulterebbero non regolari nelnostro Paese;

quali orientamenti intenda seguire perrisolvere la situazione sopra citata.

(4-17964)

LABRIOLA, SISTO e VITO. — Al Mini-stro dell’interno, al Ministro per la sempli-ficazione e la pubblica amministrazione. —Per sapere – premesso che:

l’articolo 1, comma 365, della leggen. 232 dell’11 dicembre 2016 istituisce un

Atti Parlamentari — 50344 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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Fondo con dotazione di 1.480 milioni dieuro per l’anno 2017 e di 1.930 milioni dieuro a decorrere dall’anno 2018 da desti-nare anche per assunzioni di personale atempo indeterminato, in aggiunta alle fa-coltà assunzionali previste a legislazionivigente, nell’ambito delle amministrazionidello Stato, ivi compresi i corpi di poliziaed il Corpo nazionale dei vigili del fuoco(lettera b), comma 365, della 11 dicembre2016, n. 232);

con interrogazione a risposta imme-diata n. 5-11798 indirizzata al Ministrointerrogato, alla luce del dramma degliincendi che si stanno verificando nel nostroterritorio, è stato chiesto quali iniziative siintendano adottare in relazione all’emer-genza incendi del periodo estivo, per am-modernare il parco macchine del Corponazionale dei vigili del fuoco, per renderedisponibili le somme stanziate dalla leggedi bilancio 2017 per il potenziamento del-l’organico del corpo medesimo, nonché perincrementare il numero degli aeromobilinecessari al tempestivo spegnimento degliincendi;

il Governo ha risposto che « in base auna prima ipotesi di riparto, le sommedestinate alle assunzioni nel Corpo nazio-nale erano state stimate in 23 milioni dieuro. Successivamente, si è optato per ladestinazione di maggiori risorse, rispetto aquelle inizialmente preventivate, a un’altrafinalità, cioè il riordino del personale delleForze di polizia, delle Forze armate e dellostesso Corpo nazionale. Ragion per cui alleassunzioni del Corpo nazionale è stata de-stinata la minore somma di circa 16 mi-lioni, utili all’assunzione di 400 vigili delfuoco »;

la decurtazione di ben 7 milioni dieuro destinati all’assunzione di personaledel Corpo nazionale dei vigili del fuocomostra, ad avviso degli interroganti, la scarsaattenzione da parte del Governo in meritoall’organico del Corpo nazionale dei vigilidel fuoco, nonché al mantenimento in ef-ficienza delle risorse strumentali del corpostesso;

nel frattempo sarebbe rimasta inde-terminata la sorte di circa 3.000 idonei

della graduatoria del concorso pubblicobandito nel 2008 (Gazzetta Ufficiale, 4ª seriespeciale, n. 90 del 18 novembre 2008) peril reclutamento di 814 vigili del fuoco;

con decreto n. 676 del 18 ottobre 2016del Ministero dell’interno (Gazzetta Uffi-ciale, 4ª serie speciale del 15 novembre2016) è stato bandito il concorso pubblico,per titoli ed esami, a 250 posti nella qua-lifica di vigile del fuoco del Corpo nazio-nale dei vigili del fuoco;

con risoluzione n. 7-01320, approvatadalla I Commissione il 2 agosto 2017, siimpegna il Governo a riassegnare intera-mente i 23 milioni di euro, previsti dallalegge di bilancio, per il potenziamento del-l’organico dei vigili del fuoco; a prevederela proroga al 31 dicembre 2018 della gra-duatoria di concorso pubblico per 814 vigilidel fuoco di cui al bando indetto con de-creto ministeriale n. 5140 del 6 novembre2008, nonché a stanziare risorse per incre-mentare la dotazione di mezzi per svolgeretempestivamente il soccorso tecnico ur-gente –:

se il Governo intenda assumere ini-ziative per incrementare il fondo per ilpubblico impiego di cui alla legge di bilan-cio 2017, in modo tale da garantire laripartizione originaria del suddetto fondoche aveva previsto uno stanziamento di 23milioni di euro destinati all’assunzione deivigili del fuoco che avrebbero consentito diprocedere all’assorbimento di 569 unità equali risorse siano destinate alle assunzioninel 2018 di personale all’interno del Corponazionale dei vigili del fuoco;

se il Ministro dell’interno intenda for-nire gli opportuni chiarimenti circa le mo-tivazioni che hanno portato a bandire ilconcorso di cui in premessa del 18 ottobre2016 senza prima aver esaurito la gradua-toria del concorso pubblico bandito nel2008. (4-17965)

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Atti Parlamentari — 50345 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro del lavoro e delle politiche sociali,per sapere – premesso che:

ritenendo esaustivo l’impegno as-sunto a partire dal 2012 nei confrontidegli « esodati », con la legge di bilancio2017 il Governo ha stabilito che l’« ottavasalvaguardia » dovesse essere l’ultima pre-vista, tanto da proporre l’abolizione delfondo relativo;

dagli ultimi ultimi dati forniti dal-l’Inps dell’11 settembre 2017, risultereb-bero però che, su un limite massimo di30.700 soggetti salvaguardabili previsto dallalegge n. 232 del 2016, siano state finoraaccolte soltanto 13.355;

in particolare, le domande accolte,relative alle categorie di lavoratori cessatientro il 30 giugno 2012, quelli cessatidopo il 30 giugno 2012 e quelli cessatiunilateralmente, sarebbero soltanto 3.021,su una disponibilità di 7.800 e un totaledi 8.242 richieste. Rimarrebbero quindisenza salvaguardia circa 5.000/6.000 la-voratori: numero che potrebbe marginal-mente aumentare considerando gli esclusidalla salvaguardia per aver presentato do-manda oltre il termine del 2 marzo 2017.Ipotesi quantitativa che trova riscontrosostanziale anche nella risposta del Go-verno alla recente interrogazione n. 5-11470 che, solo nel ristretto ambito delledomande respinte per vizio dei termini didecorrenza nel contesto dell’« ottava sal-vaguardia », documenta una platea di ol-tre 3.400 soggetti esclusi;

assunto che il diritto non si concre-tizza con la presentazione di un’istanza,tanto più se estemporanea in quanto ca-rente dei necessari requisiti, ma è dalsussistere di questi ultimi che esso siconcretizza prescindendo pertanto dal fattoche, in precedenza, tali lavoratori abbianopresentato o meno istanza di salvaguar-

dia, è del tutto evidente che, per questilavoratori, lesi dal disconoscimento uni-laterale di un patto con lo Stato, nonpoter più sperare in un ulteriore prov-vedimento in loro aiuto significa conti-nuare a sopravvivere senza alcun sostegnoeconomico, oltre che essere vittime di unaevidente violazione del principio di egua-glianza i cittadini di fronte alla legge.Infatti, come anche rimarcato dal Comi-tato esodati « Licenziati o cessati senzatutele », nella lettera inviata al Presidentedella Repubblica nel mese di gennaio 2017,con il provvedimento dell’ottava salvaguar-dia, mentre per alcune tipologie di exlavoratori, si prevede « il perfezionamentodei requisiti entro 36 mesi dal terminemobilità, estendendone di fatto la tutelafino al 6 gennaio 2021, per altre tipologievincolate al regime delle decorrenze perun periodo di soli 24 o 12 mesi, la tutelasi limita per alcuni al 6 gennaio 2019,mentre per altri non va oltre il 6 gennaio2018. In sostanza, una discriminazionenel diritto che, nei casi limite, tra due exlavoratori appartenenti a differenti tipo-logie, ancorché caratterizzati da una per-fetta identità di requisiti, arriva a supe-rare i 5 anni »;

un ulteriore provvedimento, utiliz-zando i cospicui risparmi che si vannoconcretizzando con l’« ottava salvaguar-dia » a beneficio di queste categorie dilavoratori, si profilerebbe quindi una solu-zione per restituire loro giustizia, equità edignità, così come preteso a chiare letterenella Costituzione –:

se il Governo sia a conoscenza dei datiaggiornati forniti dall’Inps e di quelli rela-tivi al numero di domande di accesso all’« ot-tava salvaguardia » arrivate oltre il terminedel 2 marzo 2017;

se non ritenga opportuno assumereiniziative, accantonando per equità il re-gime delle decorrenze, per estendere latutela a tutti i lavoratori esodati con requi-siti entro il 6 gennaio 2021 e prevedere neldisegno di legge di bilancio un’ulteriore

Atti Parlamentari — 50346 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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« salvaguardia », utilizzando i risparmi ot-tenuti dall’ottava, affinché possano benefi-ciarne tutti gli aventi diritto.

(2-01953) « Andrea Maestri, Marcon, Ai-raudo, Civati, Brignone, Pa-storino ».

Interrogazioni a risposta in Commissione:

DALL’OSSO, CHIMIENTI, TRIPIEDI,LOMBARDI, COMINARDI e CIPRINI. — AlMinistro del lavoro e delle politiche sociali,al Ministro dell’interno. — Per sapere –premesso che:

a seguito di un’estate come quellatrascorsa, le colture agricole sono oramaiin dirittura d’arrivo: i mesi di settembre,ottobre e novembre sono noti per la rac-colta di pomodori, uva ed olive;

nei mesi sopracitati alla ribalta dellecronache vi è stato spesso il fenomeno dellosfruttamento del lavoro nero in attivitàagricole, e in particolare di lavoratori im-migrati anche clandestini;

gli stessi addetti alla raccolta dei sud-detti prodotti agricoli si trovano spesso asopravvivere in luoghi fatiscenti, senza ac-qua potabile e con comodità minime, co-stretti a lavorare molte ore al giorno conuna paga che rasenta il ridicolo;

le notizie che spesso appaiono sullastampa e riguardano tali tematiche ven-gono divulgate allorquando « scappa ilmorto » o qualche giornalista d’inchiestapubblica il reportage –:

quali iniziative abbia intrapreso nel2017 il Governo per prevenire e combatteretali situazioni di lavoro illecito. (5-12322)

PATRIZIA MAESTRI e ROMANINI. —Al Ministro del lavoro e delle politiche so-ciali, al Ministro dello sviluppo economico.— Per sapere – premesso che:

nell’ottobre 2016, Nestlé e R&R IceCream hanno costituito la joint-venture Fro-neri, specializzata nel settore del gelato, delsurgelato e del settore lattiero-caseario re-frigerato. Froneri opera in più di 20 Paesi

in tutto il mondo, impiega circa 12.500persone e ha sede in Gran Bretagna;

tra le sedi produttive di Froneri inItalia vi è lo stabilimento di Parma, exNestlé, adibito al confezionamento di ge-lati. Nella sede di via Bernini sono impie-gati 180 lavoratori fissi che, nel periodostagionale raggiungono le 250 unità;

nel luglio 2017 si sono diffuse a Parmavoci circa l’imminente intenzione di Fro-neri Italia srl di cessare l’attività e chiuderelo stabilimento di produzione dei gelati incittà. Immediatamente, le rappresentanzesindacali unitarie hanno chiesto e ottenutoun incontro con l’azienda che ha portatoalla sottoscrizione di un verbale così con-cluso: « in riferimento alle voci di lettere dilicenziamento già pronte/chiusura del sito/che oggi circolano nel Sito, l’Azienda riba-disce che sono prive di fondamento e chenel contempo perseguirà, ai sensi del CCNLe L. 300/70, chi le diffonde »;

il 27 settembre 2017 il managementdella sede ha comunicato alle rappresen-tanze sindacali unitarie l’intenzione dellaFroneri di chiudere lo stabilimento di Parmae avviare la conseguente procedura di li-cenziamenti collettivi. Immediatamente, ilavoratori presenti hanno dichiarato lo statodi agitazione, il blocco degli straordinari edelle flessibilità e hanno dato mandato aisindacati di intraprendere ogni azione utileper ottenere l’annullamento delle proce-dure di licenziamento e l’avvio di un con-fronto che scongiuri la chiusura dello sta-bilimento;

il sito produttivo di Parma ex Nestlé èparte integrante del patrimonio industrialeprovinciale ed è inserito in quella filiera diproduzioni alimentari di cui la città emi-liana è il simbolo in Italia e nel mondo. Lasua chiusura avrebbe conseguenze non tra-scurabili sull’industria parmense e sui li-velli occupazionali, determinando imme-diatamente la perdita di oltre 200 posti dilavoro –:

se i Ministri interrogati non ritenganonecessario convocare rapidamente un ta-volo di confronto con l’azienda e le orga-nizzazioni sindacali con l’obiettivo di scon-

Atti Parlamentari — 50347 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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giurare la chiusura del sito produttivo diParma e salvaguardare gli attuali livellioccupazionali. (5-12324)

Interrogazioni a risposta scritta:

PAGLIA. — Al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

il 24 settembre 2017 la Filcams Cgil diParma ha svolto un presidio per denun-ciare un grave abuso che si sarebbe con-sumato nel negozio Caporiccio presso ilcentro commerciale Eurosia;

in particolare, ad alcune lavoratriciassunte con contratti a tempo indetermi-nato o determinato non sarebbero staticorrisposti a scadenza i ratei relativi atredicesima, quattordicesima, ferie e per-messi non goduti, oltre alla mancata liqui-dazione del trattamento di fine rapporto;

si sta parlando nello specifico di 5lavoratrici, che potrebbero tuttavia rappre-sentare la spia di un fenomeno diffuso alivello di gruppo, se non di settore occupa-zionale;

si ricorda a questo proposito che laCaporiccio è una catena commerciale dif-fusa sul territorio nazionale, in particolareall’interno di centri commerciali;

appare evidente all’interrogante che lepratiche denunciate, se confermate, sianodel tutto incompatibili con i diritti deilavoratori, lesive delle clausole contrattuali,inaccettabili sotto il profilo dell’etica diimpresa;

il Governo ha il dovere di non tolle-rare che i lavoratori non ricevano quantostabilito da norme e contratti, nei tempidovuti –:

se sia a conoscenza di questo casospecifico e se abbia notizia di simili abusiin altre analoghe situazioni;

come intenda intervenire, per quantodi competenza, a tutela del diritto dellelavoratrici di ricevere il salario contrattual-mente previsto;

se ritenga di dover assumere inizia-tive, anche per via normativa, per evitaresimili abusi. (4-17958)

PAGLIA. — Al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali, al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

Yamaha ha annunciato 70 licenzia-menti presso gli stabilimenti Motori Mina-relli di Lippo di Calderara (Bologna), dovesono attualmente impiegati 260 lavoratori;

si tratterebbe del quarto taglio delpersonale in 10 anni, in previsione di unariduzione del 10 per cento della produ-zione di motori per scooter;

i sindacati hanno già annunciato unamobilitazione finalizzata ad evitare questoesito e chiedono di attivare gli ammortiz-zatori sociali necessari ad affrontare l’at-tuale congiuntura negativa, per program-mare un piano di rilancio, a partire da unnuovo piano industriale;

la regione Emilia-Romagna ha d’altraparte investito molto nello sviluppo delsettore automotive, con l’avvio di corsi dilaurea specialistici e la valorizzazione deidistretti esistenti;

si dovrebbe quindi accompagnare que-sto percorso, evitando che si perdano mar-chi e capacità produttive storiche, qualiappunto Motori Minarelli, che in anni nonlontani era arrivata a essere il maggiorproduttore mondiale di motori quattro tempiper scooter, impiegando 500 lavoratori;

è quindi evidente la riduzione di at-tività e personale determinatasi nell’ultimodecennio, che non può tuttavia essere in-terpretata come definitiva, considerandoanche che il settore dei motocicli è inripresa e il marchio Yamaha contrassegnaveicoli di successo –:

se il Governo non ritenga di farsiparte attiva nella ricerca di una soluzioneche salvaguardi l’occupazione, puntando adun rilancio della capacità produttiva;

se si intendano attivare ammortizza-tori sociali utili ad accompagnare una fasedi rilancio. (4-17960)

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Atti Parlamentari — 50348 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazione a risposta in Commissione:

CAPEZZONE. — Al Ministro delle poli-tiche agricole alimentari e forestali. — Persapere – premesso che:

la crisi di un settore di eccellenza,come quello apistico italiano sta mettendoin estrema difficoltà un’attività di interessenazionale;

oltre l’80 per cento delle coltivazionieuropee (circa 4 mila varietà di verdure ela maggioranza della frutta) esistono solograzie al servizio reso da questi insetti;

le pessime condizioni meteo degli ul-timi anni (alternanza tra elevate tempera-ture con fioriture anticipate e forte abbas-samento delle temperature con gelate im-provvise e durature) hanno provocato in-genti danni alle produzioni, danni riscontratisoprattutto sulla pianta di Robinia pseudo-acacia;

con un aggravio dei costi, gli apicoltorisono intervenuti con nutrizioni di emer-genza a base di sciroppi zuccherini perconsentire la sopravvivenza degli alveari;

altri elementi che, in questo ultimoquinquennio, hanno determinato una forteriduzione della produzione di miele sonostati gli spopolamenti, gli avvelenamenti ela difficoltà di contenere l’infestazione davarroatosi;

tutto ciò ha provocato un crollo del 70per cento dei risultati produttivi del settoree, di riflesso, un aumento del 13 per centodelle importazioni dall’estero di miele so-prattutto dalla Cina, Romania e Ungheria;

tali prodotti, spesso realizzati con pol-lini geneticamente modificati, ovviamentenon soggiacciono ai rigorosi controlli pre-visti nel nostro Paese a tutela del consu-matore;

l’entità dei danni subiti, l’impossibilitàdi inserire l’apicoltura nei piani assicurativinazionali e l’assenza di specifici sgravi fi-

scali e/o misure di sostegno rischiano se-riamente di compromettere l’intero set-tore –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza della crisi che coinvolge il settoreapistico italiano e quali azioni intenda porrein essere per tutelare un’eccellenza nelpanorama zootecnico italiano. (5-12325)

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SALUTE

Interrogazioni a risposta in Commissione:

SILVIA GIORDANO, COLONNESE, NE-SCI, GRILLO, MANTERO e LOREFICE. —Al Ministro della salute. — Per sapere –premesso che:

le ittiosi sono patologie dermatologi-che di origine genetica e rientrano nell’e-lenco delle malattie rare, allegato 7 deldecreto del Presidente del Consiglio deiministri, 12 gennaio 2017, con il codice diesenzione RNG070;

le ittiosi sono caratterizzate, all’esameobiettivo, dall’anomalo ispessimento dellostrato più esterno della cute e dalla con-seguente formazione di squame cornee, chegiungono a compromettere sensibilmentela qualità della vita del paziente, condizio-nandolo gravemente sotto il profilo indivi-duale e nelle relazioni sociali, e, talora,possono andare incontro a complicazioniinfettive o metaboliche; purtroppo, non ri-sultano praticabili cure risolutive, ma isintomi possono essere controllati attra-verso rimedi locali, e in particolare con lacostante applicazione di creme idratanti edemollienti, associate nei casi più seri, al-l’assunzione di un farmaco, da utilizzaresotto stretto controllo specialistico;

in particolare, si evidenzia che le cureimpongono il continuo ricorso ai cosiddetti« prodotti da banco », indispensabili perassicurare la costante idratazione dei tes-suti interessati dalla malattia, eppure nonottenibili gratuitamente, in quanto consi-derati, di norma, quali cosmetici;

Atti Parlamentari — 50349 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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attualmente diversi pazienti denun-ciano la difficoltà di sostenere i costi pertrattamenti necessari ad alleviare i sintomi,oltre che essenziali ad evitare la progres-sione della malattia –:

se trovi conferma che i cosiddetti « pro-dotti da banco » — quali le creme idratantied emollienti, che, pur non essendo far-maci, costituirebbero presidi essenziali nellacura della suddetta patologia — non pos-sano essere prescritti gratuitamente ai pa-zienti affetti da ittiosi congenita;

qualora i suddetti « prodotti da banco »risultassero attualmente esclusi dalla som-ministrazione gratuita, se non ritenga op-portuna un’iniziativa, nell’ambito delle pro-prie competenze, che renda meno onerosi icosti delle terapie, soprattutto in favore deisoggetti e dei nuclei familiari meno abbienti.

(5-12320)

BORGHESI. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

durante l’estate si sono verificati nu-merosi casi d’influenza aviaria, dei qualipiù del 90 per cento all’interno di alleva-menti intensivi, e solo in un caso in anatregermanate in stato di semi libertà;

nessun caso ha coinvolto fino ad oggianatidi selvatici, diversamente da quantoaccaduto nel 2016 in Europa e in Italia;

al momento, nessun dato sperimen-tale dimostra che i casi d’influenza aviariasiano stati causati da trasporto di richiamivivi;

la decisione dell’Unione european. 263, del 14 febbraio 2017 stabilisce, agliarticoli 6 e 8, che sono necessarie attività dimonitoraggio della presenza del virus neglianatidi selvatici, e che quest’attività puòessere svolta in associazione alla derogache consente l’uso dei richiami vivi per lacaccia agli acquatici;

il dispositivo n. 19967 del 31 agosto2017, il quale proroga con integrazioni ildispositivo dirigenziale DGSAF prot. N. 8246del 30 marzo 2017, estende il divieto diutilizzo dei richiami vivi a tutto il territorio

nazionale, pur essendovi intere regioni, eaddirittura aree macroregionali, in cui nonsi è verificato alcun caso d’influenza avia-ria;

il proseguire nel divieto configura oggiuna limitazione ingiustificata e un accani-mento contro i cacciatori di uccelli acqua-tici italiani, penalizzati rispetto ai colleghidi altre nazioni dell’Unione europea –:

per quale motivo il Ministro interro-gato non abbia attuato i programmi dimonitoraggio degli anatidi selvatici, comeprevisto dalla adottata disposizione euro-pea, al fine di prevedere la presenza delvirus;

per quale motivo non sia stata ripri-stinata la possibilità di utilizzare i richiamivivi, coinvolgendo i cacciatori nelle attivitàdi monitoraggio, ma al contrario si siadisposto il mantenimento di un divieto sututto il territorio nazionale nonostante sianostate individuate le aree ad alto rischio;

per quale motivo si sia attribuito que-sto ruolo importante ai richiami vivi, taleda mantenere un divieto su tutto il Paese,quando, secondo l’interrogante, le evidenzedimostrano, che i casi d’influenza aviaria simanifestano in periodo di non utilizzo deirichiami vivi;

per quale motivo non sia stato dispo-sto un divieto regolato per zone a una datadistanza dal focolaio, e di durata stabilita,come in vigore per gli allevamenti di pol-lame;

se non intenda, quanto prima, adot-tare le opportune iniziative per ripristinarela possibilità di utilizzo dei richiami vividegli ordini degli Anseriformi e Caradri-formi in tutta Italia, prevedendo la possi-bilità di eventuale sospensione in caso difocolai, limitatamente ad un’area circo-scritta di alcuni chilometri con durata dialcuni giorni come avviene in tutti gli altriPaesi d’Europa. (5-12326)

Interrogazione a risposta scritta:

CATALANO. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

il vaccino Hexavac è un farmaco au-torizzato all’immissione in commercio dal-

Atti Parlamentari — 50350 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) il23 ottobre 2000;

il 1º dicembre 2003, l’Ema, nel docu-mento « EMEA public statement: EMEAupdate on hexavalent vaccines: Hexavacand Infanrix Hexa » pubblicò i risultati diuno studio epidemiologico retrospettivo cheaveva segnalato un aumento di morti inculla con riferimento ai neonati vaccinaticon vaccini esavalenti, pur rilevando un’as-sociazione temporale tra vaccinazione edecessi, e stabiliva la mancanza di un’as-sociazione causale e di un rischio per lasalute;

il 17 novembre 2005 il farmaco vienesospeso dalla commercializzazione in viapreventiva dall’Ema come misura cautela-tiva a causa di dubbi riguardanti la prote-zione a lungo termine contro l’epatite B;

numerosi studi, tra cui lo studio diZinka e altri, « Unexplained cases of sud-den infant death shortly after hexavalentvaccination » pubblicato il 26 giugno 2006,e lo studio scientifico « b-Tryptase and quan-titative mast-cell increase in a sudden in-fant death following hexavalent immuniza-tion » hanno dimostrato il nesso causale frail verificarsi della Sindrome della morteimprovvisa del lattante (Sids) e la vaccina-zione con Hexavac;

ulteriori studi, tra cui quello di GiambiC, Bella A, Barale A e altri « A cohort studyto evaluate persistence of hepatitis B im-munogenicity after administration of hexa-valent vaccines » BMC Infectious Diseases2008 8:100, pubblicato nel luglio 2008 e lostudio effettuato da Zanetti e altri « Chal-lenge with a hepatitis B vaccine in twocohorts of 4-7-year-old children primedwith hexavalent vaccines: an open-label,randomised trial in Italy », pubblicato il 9giugno 2012 hanno chiarito le caratteristi-che della risposta immunitaria evocata dal-l’antigene dell’epatite B di Hexavac, dimo-strando la sua efficacia;

il farmaco viene poi ritirato definiti-vamente su richiesta della ditta produttriceil 28 giugno 2012;

il vaccino Infanrix Hexa è un farmacoautorizzato all’immissione in commercio il23 ottobre 2000;

in data 9 settembre 2017, è stato pub-blicato lo studio di Jacob Puliyel, C Sathya-mala « lnfanrix hexa and sudden death: areview of the periodic safety update reportssubmitted to the European MedicinesAgency » nel quale si riporta che: « Secondol’analisi, i medici hanno scoperto che l’ul-tima relazione sulla sicurezza del vaccino“Infanrix hexa” presentata da GSK (2015)ha cancellato i decessi riportati in prece-denza dal produttore nel suo 16° rapporto(2012). Se queste morti non fossero statecancellate, le morti dopo la vaccinazionesarebbero state significativamente supe-riori a quanto previsto per caso ». Tuttavia,la rielaborazione dei dati presentati dallaGlaxo, effettuata correggendo i bias pre-senti sia nel PSUR 16 che nel PSUR 19,hanno chiaramente dimostrato che l’83 percento delle morti riportate è avvenuto su-bito dopo la vaccinazione nei primi 10giorni e solo il 17 per cento è accaduto neisuccessivi dieci giorni e solo il 17 per centoè accaduto nei successivi dieci giorni;

con sentenza del 21 giugno 2017, laCorte di giustizia dell’Unione europea, CG,sez. II, si è pronunciata affermando il prin-cipio per cui, in assenza di prove scienti-fiche che dimostrino o neghino in mododefinitivo l’esistenza di un nesso tra lasomministrazione del vaccino e l’insor-genza della malattia, il danneggiato puòdimostrare il nesso causale tra vaccina-zione e patologia contratta sulla base della« prossimità temporale tra la somministra-zione di un vaccino e l’insorgenza di unamalattia », ovvero dell’esistenza di un nu-mero significativo di casi repertoriati dicomparsa di [una] malattia a seguito di ...somministrazioni –:

di quali informazioni disponga il Go-verno in merito ai dati sulla morte improv-visa in culla correlata al vaccino Infanrixhexa;

se non intenda assumere iniziativeper promuovere un riesame, da parte del-l’Agenzia europea per i medicinali, dellaValutazione periodica del beneficio-rischiodel medicinale (la PSUR), presentata dalproduttore del suddetto vaccino;

Atti Parlamentari — 50351 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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se non intenda, alla luce dei fattiesposti in premessa, valutare se sussistanoi presupposti per prevedere sul territorionazionale una sospensione precauzionaledel farmaco vaccinale Infanrix hexa.

(4-17956)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interrogazione a risposta in Commissione:

DE MENECH. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – premessoche:

l’assenza o la scarsità di segnale tele-fonico rappresenta sempre più un pro-blema nei territori di montagna

in molte zone del bellunese mancacompletamente la copertura di rete pertelefonare e le compagnie telefoniche noninvestono, perché questi territori presen-tano numeri limitati; l’investimento quindipuò attendere;

la mancanza di copertura dei cellu-lari, non tanto per navigare su internetquanto per telefonare, è però un disserviziograve che interessa turisti, escursionisti,scalatori ma anche i residenti;

la Val Visdende, una valle alpina delComelico situata nell’area dei comuni diSan Pietro e Santo Stefano di Cadore, e lazona del Cansiglio, un vasto altopiano si-tuato tra le province di Belluno, Treviso ePordenone, sono bandiere di un problemamolto più grande che si estende in tutto ilterritorio provinciale e non solo;

l’investimento sulle telecomunicazionie la garanzia di copertura della rete mobilesono sempre più una priorità e una neces-sità, proprio per questioni di sicurezza.Spesso, infatti, dove non c’è la coperturanon è possibile neanche contattare i nu-meri di emergenza;

purtroppo, è capitato che più di qual-cuno si sia perso nel bosco e si è faticato a

recuperarlo, proprio a causa dell’assenza ocarenza di segnale telefonico;

è di pochi giorni fa la notizia data dalSoccorso alpino Dolomiti bellunesi di unadonna che durante una passeggiata è sci-volata facendosi male; l’allarme soccorso èscattato solo quando è stato possibile rag-giungere un punto con copertura telefo-nica;

l’economia di molte zone di montagnasi basa principalmente sul turismo, sull’al-levamento di bestiame da latte e la conse-guente produzione di prodotti caseari dimalga; la montagna vive con chi pratica ilfooting, con il semplice escursionismo, conla mountain-bike e con i cercatori di fun-ghi. Il rischio è, pertanto, anche quello diun sempre maggiore abbandono della mon-tagna;

è necessario intervenire presso le com-pagnie telefoniche così da potenziare lacopertura telefonica nell’intera area delCansiglio e della Val Visdende e, più ingenerale, nelle zone montane bellunesi –:

quali iniziative, per quanto di compe-tenza, il Ministro interrogato intenda assu-mere al fine di agevolare una soluzione perl’increscioso e deleterio problema soprasegnalato. (5-12330)

Interrogazione a risposta scritta:

LABRIOLA. — Al Ministro dello sviluppoeconomico, al Ministro del lavoro e dellepolitiche sociali. — Per sapere – premessoche:

« Am Investco Italy », la joint ventureformata da ArcelorMittal e dal GruppoMarcegaglia, si è recentemente aggiudicatala gara per gli asset dell’Ilva in ammini-strazione straordinaria;

il 5 giugno 2017 il Ministro dello svi-luppo economico, Carlo Calenda, ha fir-mato il decreto che autorizza i commissaristraordinari del Gruppo Ilva in ammini-strazione straordinaria a procedere allaaggiudicazione dei complessi aziendali delgruppo ad Am Investco Italy S.r.l, il cuicapitale sociale risulta detenuto da Arce-

Atti Parlamentari — 50352 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 2017

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lorMittal Italy Holding S.r.l. (51 per cento),ArcelorMittal S.A. (34 per cento) e Marce-gaglia Carbon Steel S.p.A. (15 per cento);

un’operazione da 1,8 miliardi di europer l’acquisizione degli stabilimenti di Ge-nova, Taranto e Novi Ligure da parte di AmInvestco Italy, che ha presentato un pianodi produzione per un massimo di 8 milionidi tonnellate nel 2024, con un aumentodelle spedizioni grazie all’utilizzo di semi-lavorati e ricavi per 4 miliardi di euro aregime;

gli investimenti previsti sono di 2,4miliardi di euro, di cui 1,250 in interventitecnologici e 1,150 in ambito ambientale;

i lavoratori dello stabilimento Ilva diTaranto localizzato nel quartiere Tamburi,precisamente nell’area compresa tra lastrada statale n. 7 Via Appia, la super-strada Porto-Grottaglie, la strada provin-ciale n. 49 Taranto-Statte e la strada pro-vinciale n. 47, rischiano di rimanere senzalavoro perché l’azienda, Am Investco Italy,pare intenda affidare a terzi l’attività oggiinteramente svolte dal personale Ilva, ester-nalizzando tutte le mansioni di stabili-mento non strettamente connesse al pro-cesso produttivo;

queste attività, che vanno dall’infer-meria alla vigilanza, dalla manutenzionedei carri ferroviari alle spedizioni interne,dal trasporto ferroviario al controllo diprocesso e di qualità, oggi appannaggio delpersonale Ilva, verrebbero dunque affidatea terzi. I nuovi proprietari seguirebbero,quindi, strategie diametralmente opposte aquelle adottate dalla precedente gestionedel « Gruppo Riva »;

in un primo momento, Am InvestcoItaly aveva prospettato circa 5.500 esuberima, ad inizio giugno 2017, ha detto diessere pronta a scendere a 4.200. Questo hacomportato la richiesta di garanzie e chia-rimenti sul piano industriale;

la cordata ha confermato ufficial-mente i 4.200 esuberi, che verrebbero co-munque presi in carico dall’amministra-

zione straordinaria e utilizzati per le bo-nifiche o « coperti » con la cassa integra-zione, ritenendo sufficienti i 10.000lavoratori per gestire il rilancio dell’accia-ieria di Taranto –:

quali iniziative di competenza inten-dano adottare i Ministri interrogati per farfronte alla grave crisi che ha colpito ilavoratori dell’Ilva di Taranto, in modo taleda garantire loro adeguate forme di tutelanel passaggio dalla suddetta acciaieria allacordata Am Investco Italy. (4-17963)

Apposizione di una firmaad una mozione.

La mozione Marchi e altri n. 1-01705,pubblicata nell’allegato B ai resoconti dellaseduta del 25 settembre 2017, deve inten-dersi sottoscritta anche dal deputato Fab-bri.

Apposizione di firme ad interrogazioni.

L’interrogazione a risposta in Commis-sione Simonetti n. 5-12159, pubblicata nel-l’allegato B ai resoconti della seduta del 13settembre 2017, deve intendersi sottoscrittaanche dal deputato Allasia;

l’interrogazione a risposta immediatain Commissione Pannarale e altri n. 5-12302, pubblicata nell’allegato B ai reso-conti della seduta del 27 settembre 2017,deve intendersi sottoscritta anche dal de-putato Placido.

Ritiro di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta oraleGebhard n. 3-03175 del 20 luglio 2017;

interpellanza urgente n. 2-01935 del19 settembre 2017.

Atti Parlamentari — 50353 — Camera dei Deputati

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PAGINA BIANCA

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Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

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*17ALB0008610**17ALB0008610*