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onlus : no alla promiscuita' pubblico privato sotto: una mela bicolore, evento che e' un'eccezione e puo' capitare una volta su di un milione. A differenza delle onlus dove la promiscuita' pubblico privato e' la regola. Il futuro? No alla promiscuita' pubblico privato, o bianco o rosso. O al limite un colore intermedio, miscela dei due Mela bicolore scoperta in Inghilterra Gli esperti: Un caso su un milione Una mela bicolore è stata scoperta dal 72enne Ken Morrish nel suo campo di Colaton Raleigh nel Devon (Inghilterra): Da lontano mi sembrava ancora un po' acerba. Sono rimasto stupefatto. Gli esperti dicono che le possiblità di trovare una mela del genere può accadere soltanto una volta su un milione Quando il 72enne Ken Morrish ha raccolto le mele dal suo albero nel suo campo di Colaton Raleigh nel Devon (Inghilterra) e si accorto che una era bicolore, ha subito pensato a uno scherzo di qualche buontempone. Poi, però, esaminando il frutto da vicino, si è accorto che i colori erano naturali. La bizzarra mela è così diventata una vera e propria celebrità nel paese e i suoi concittadini fanno la fila per vederla e fotografarla. «Da lontano mi sembrava ancora un po' acerba - ha detto Morrish -, mentre invece poi mi sono avvicinata e sono rimasto stupefatto. Era una mela bicolore». Gli esperti dicono che le possiblità di trovare una mela del genere può accadere soltanto una volta su un milione. «Per ora la tengo chiusa gelosamente nel mio frigo perché sia sempre al sicuro» ha concluso sorridendo il fortunato scopritore http://www.italiaatavola.net/ articoli.asp ?cod=12158 . 244

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onlus: no alla promiscuita' pubblico privato

sotto: una mela bicolore, evento che e' un'eccezione e puo' capitare una volta su di un milione.A differenza delle onlus dove la promiscuita' pubblico privato e' la regola. Il futuro? No alla promiscuita' pubblico privato, o bianco o rosso. O al limite un colore intermedio, miscela dei due

Mela bicolore scoperta in InghilterraGli esperti: Un caso su un milioneUna mela bicolore è stata scoperta dal 72enne Ken Morrish nel suo campo di Colaton Raleigh nel Devon (Inghilterra): Da lontano mi sembrava ancora un po' acerba. Sono rimasto stupefatto. Gli esperti dicono che le possiblità di trovare una mela del genere può accadere soltanto una volta su un milione

Quando il 72enne Ken Morrish ha raccolto le mele dal suo albero nel suo campo di Colaton Raleigh nel Devon (Inghilterra) e si accorto che una era bicolore, ha subito pensato a uno scherzo di qualche buontempone. Poi, però, esaminando il frutto da vicino, si è accorto che i colori erano naturali. La bizzarra mela è così diventata una vera e propria celebrità nel paese e i suoi concittadini fanno la fila per vederla e fotografarla. «Da lontano mi sembrava ancora un po' acerba - ha detto Morrish -, mentre invece poi mi sono avvicinata e sono rimasto stupefatto. Era una mela bicolore».

Gli esperti dicono che le possiblità di trovare una mela del genere può accadere soltanto una volta su un milione. «Per ora la tengo chiusa gelosamente nel mio frigo perché sia sempre al sicuro» ha concluso sorridendo il fortunato scopritore

http://www.italiaatavola.net/articoli.asp?cod=12158.

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onlus: incontro a due ed incontro a tre

per sapere se una onlus e' un ente privato o pubblico bisogna prima calcolare bene la sua velocita' di oscillazione e la distanza. Altrimenti vedere se interloquisce con un donatore o un destinatario

le onlus hanno sempre la risposta pronta, a seconda di chi hanno di fronte. Per esempio il barrios, onlus del quartiere barona, milano, ottiene finanziamenti in virtu' delle sue finalita' pubbliche

Milano, 14 ottobre 2009. Nel quadro degli interventi a favore del sociale, il Gruppo bancario Credito Valtellinese ha inaugurato un’aula informatica presso il Centro Barrios nel quartiere Barona a Milano. Grazie alle 12 postazioni computer di ultima generazione donate, ora il Centro è stato dotato di una moderna aula pc per consentire ai ragazzi di frequentare i corsi informatici organizzati dal Centro e di navigare in internet.Il Direttore Generale del Credito Artigiano, Luciano Camagni, ha dichiarato: “questa donazione si inserisce nel contesto delle attività che il Gruppo Creval realizza sul territorio a favore del sociale, in particolare a favore delle nuove generazioni.”http://www.barrios.it/drupal52/?q=node/8

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A vedere questa donazione del Credito Artigiano si pensa subito al Barrios come ad un ente pubblico ed invece, sorpresa: se si prova a chiedere loro un qualunque diritto concesso a chi usufruisce di questi servizi, come per esempio la visione dei conti con tutte le entrate e le uscite, vengono prontamente negate con la pretesa di essere un ente privato.

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incontro a due onlus-donatore: il Barrios si dichiara ente pubblico

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incontro a due onlus-destinatario: il Barrios si dichiara ente privato

incontro a tre onlus-donatore-destinatario: come si dichiarera' il Barrios, pubblico o privato?

immagini sopra (la Cariplo e' una fondazione che spesso foraggia il Barrios, quartiere inteso come zona della citta' e' invece il destinatario di questa onlus >sito): la onlus puo' giocare sull'ambiguita' pubblico privato grazie all'assenza dei  donatori quando nega il diritto di far vedere i conti ed all'assenza dei destinatari quando si professa ente pubblico: cosa succederebbe se l'incontro fosse a tre? Il barrios si dichiarerebbe ente pubblico o privato?

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onlus: il principio basesotto il principio base delle onlus: un signore decide di fare una donazione

ma un operatore onlus e' li vicino ed osserva la

scena ed intuisce la possibilita' di guadagno: inventandosi le scuse piu' assurde (non li dia a lui perche' se li va a bere, non sa gestirli, e via di questo tono) riesce a convincere il signore che e' meglio darli a qualche onlus, che poi pensera' a tutto.A questo punto il piu' e' fatto: resta solo da consegnare una minima parte al destinatario, di solito poco piu' che briciole, ed incassare la differenza

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unione di sponde

o sei dei nostri o sei dell'altra sponda sono le due opzioni possibili in merito ad una qualunque appartenenza, come

l'orientamento sessuale, religioso, politico. Quando invece si raggruppano le appartenenze, si ha la strana sensazione che possiamo essere allo stesso tempo della stessa sponda e di sponde differenti

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nazione: nuova definizionenuova definizione di Nazione, alla luce delle recenti teorie atomiche: la nostra Nazione e' tutto quello che sta intorno al nostro luogo di nascita per 300 kilometri in maniera circolare

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in giallo le nazioni di primo grado (rispetto a cagliari), in rosso quelle di secondo grado

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onlus: dare-avereonlus: dare-avere. Aprite un qualunque sito web o volantino di una onlus e cercate una qualche traccia di donazioni e finanziamenti: non troverete mai pagine con scritto "oggi abbiamo ricevuto 10.000 euro" e simili. Perche' a sentir loro sono faccende private. La realta' nei disegni sotto: la maggior parte delle donazioni sparisce nel nulla per cui e' meglio non far vedere niente dei propri conti

se reticenti a mostrare le entrate, le onlus sono subito pronte pero' a mostrare le uscite, reperibili in bella mostra in volantini, siti web, discorsi, ecc. Sotto i city angels, con le cifre di quello che hanno fatto. Ma quanto hanno incassato?

I numeri degli angeli

Siamo nati a Milano il 4 febbraio 1995, per iniziativa di Mario Furlan e Paolo Degradi.Da allora in Italia abbiamo:

    * Servito oltre due milioni di pasti ai senzatetto    * Distribuito oltre 400mila capi d'abbigliamento, coperte e sacchi a pelo ai senzatetto    * Servito quotidianamente 300 pasti ad anziani soli    * Accompagnato 1700 persone, soprattutto pensionati e donne sole (servizio scorta)    * Soccorso 500 persone colte da malore o ferite    * Aiutato quotidianamente 600 anziani    * Assistito 160 disabili    * Sedato 260 risse    * Sventato 143 furti, 60 borseggi e 38 scippi    * Aiutato 48 cani, 13 gatti e 2 uccelli    * Recuperato 136 tossicodipendenti    * Trovato un alloggio per 450 senzatetto    * Ripulito 45 parchi    * Salvato la vita a 107 tossicodipendenti in overdose    * Salvato la vita a 29 cittadini feriti o aggrediti    * Svolto il servizio d'ordine e di assistenza ("servizio cortesia") a numerose manifestazioni, tra le quali: partite di calcio allo stadio Meazza (San Siro) di Milano, Stramilano, Maratona di Milano, Maratona di Roma, concerti di David Bowie, Francesco De Gregori, Max Pezzali, Gianna Nannini, Nomadi, Al Bano, Francesco Baccini, Una notte per gli Angeli in piazza Duomo a Milano, serate in discoteca.

http://www.pubbliway.com/no_profit/city_angels_11266?libera= 249

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le onlus di domani: dopo la legge per l'obbligo di mostrare al pubblico  i propri conti, quello di un equilibrio tra entrate ed uscite

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la truffa delle onlus: profitto o non profitto

Dalle immagini di Jamie Beck http://fromme-toyou.tumblr.com/tagged/gif/ (fotografie creative con animazione) 

Interessante l’idea di Jamie Beck, fashion photographer di New York, che nel suo Tumblr ha voluto rendere vive alcune fotografie tramite delle gif animate.Quando parliamo di gif animate, la maggior parte delle persone pensano a tutti quei elementi luccicosi o animazioni fastidiose.Jamie invece ha creato, partendo dalle sue splendide fotografie, un’esperienza unica animando alcuni particolari e rendendo “viva” la fotografia.Vediamo le fotografie animate per capire al volo di cosa stiamo parlando!http://www.juliusdesign.net/jamie-beck-fotografie-creative-con-animazione/ 

un paragone con l'inganno delle onlus: sono delle foto animate, cioe' con una parte in movimento ed una parte non in movimento. Chiedendo a qualcuno se queste foto sono animate o meno, le risposte "sono animate" oppure "non lo sono" sono tutte e due scorrette, a prescindere se in buona fede o meno.E' proprio quello che succede con le onlus: affermare che sono senza profitto e' scorretto, in cattiva fede perche' gli operatori di questi enti sanno benissimo di mentire quando dicono di impegnarsi per il bene del prossimo. La risposta corretta e' "sia con profitto che senza" ma questo non lo troverete in nessuno statuto o volantino o pagina web..

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                                                                                Chi siamo

Lettera del presidente BITeB, Stefano SalaIl Banco Informatico, Tecnologico e Biomedico è nato per combattere lo spreco tecnologico e il digital divide, la “fame” insoddisfatta di tecnologia, una nuova forma di povertà del nostro tempo. La Divisione Informaticadel BITeB raccoglie personal computer, monitor e stampanti usati, ma ancora funzionanti, per redistribuirli al non profit, in Italia e all’estero.Il digital divide è molto forte non solo nei Paesi  in via di sviluppo, ma anche nel mondo industrializzato. Tante realtà non profit, anche in Italia, soffrono una carenza tecnologica che limita le loro potenzialità.E’ un bisogno che non può essere soddisfatto sul mercato per la cronica mancanza di fondi, che opprime soprattutto le piccole associazioni locali.D’altro canto, migliaia di pc funzionanti vengono dismessi ogni anno dalle aziende, generando grandi quantita’ di rifiuti impegnativi da smaltire. Solo nel 2009, in Italia sono state rottamate oltre 80mila tonnellate di pc, monitor, televisori e telefonini (a cui bisogna aggiungere gli smaltimenti irregolari, a rischio per l’ambiente, che spesso prendono la via del Terzo Mondo).Ogni giorno il Banco Informatico rinnova l’impegno a risolvere questi due problemi: dall’inizio dell’attività, siamo riusciti a “salvare” oltre dodicimila macchine ancora funzionanti, che altrimenti sarebbero state smaltite come rifiuti. Tutti i pc sono stati riutilizzati da oltre mille organizzazioni, attive nei più diversi campi del sociale: disabilità e disagio, assistenza agli anziani, migranti, cultura, sport e tempo libero, istruzione e formazione, cooperazione allo sviluppo.Dal 2006 il BITeB è iscritto al registro regionale del volontariato, sezione provinciale di Milano. In quanto associazione di volontariato, è Onlus di diritto.http://www.bancoinformatico.com/dotnetnuke/tabid/63/default.aspx 

 sopra la truffa delle onlus: la pagina di presentazione di una onlus, il banco informatico, uguale a tante (tutte) altre: vengono mostrati solo i volontari, tacendo su stipendiati e affini, traendo in inganno il lettore 

morale della favola: cosi' come in natura non esiste niente di simile alla immagine sopra, o si muove tutto o non si muove niente, allo stesso modo le onlus non possono esistere cosi' come sono concepite: o sono senza profitto o sono con profitto E' arrivato il tempo di prendere una strada o l'altra 250

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privacy per i monitor: a che punto siamo

a che punto siamo: privacy per i nostri PCnel post 160 http://gradiniemappe.blogspot.com/2010/11/la-prima-volta.htmlavevo scritto del primo piccolo cin cin dopo tante proposte di futuro

questa volta non e' un cin cin ma un preavviso di cin cin, una discussione in un forum sull'argomento http://forum.zeusnews.com/viewtopic.php?t=53727&sid=382c306e268de3d8b1f6783a07a09d9cmedagliata con l'iscrizione alla newsletter (il simbolo Z dell'immagine sotto), premio per i topic piu' interessanti. Anche dai toni della discussione si ha la percezione che sia giusto girare i monitor o comunque adottare una soluzione che permetta la visibilita' solo ai proprietari del PCIn   http://gradiniemappe.blogspot.com/p/distributore-automatico.htmlc'era invece in vendita il post riguardante la risposta del garante, che diventa adesso free (seconda e terza immagine andando in giu')

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aggregazioni al supermercato

A che punto siamo? Per quanto riguarda le aggregazioni al supermercato, a seguito dell'iscrizione a windbusinessfactor , Matteo mi chiede se ne ho gia' parlato con qualche negoziante o esercizio commerciale. Per intanto lo faccio attraverso gradiniemappe

http://www.windbusinessfactor.it/business-idea/insieme-e-meglio/252

                        

Matteo_redazione WBFha scrittoNon mal e la tua ide a Fra nce sco! Hai già pro vat o a par lar ne con qua lch e neg ozi ant e o ese rci zio

com mer cia le? Hai già pen sat o a un bus ine ss pla n per pre sen tar la in mod o più art ico lat o? Mat teo

                        

francesco barnabaha scritto

Let ter a ad un sup erm erc ato. Spe tt.bil e ..., buo ngi orn o. Son o un app ass ion ato di agg reg azi oni, in tut te le sue for me e app lic azi oni div ers e a sec ond a che si pas si dal le uni oni tra ato mi o mol eco le, all e uni oni tra uom ini, tra sit i web ecc ete ra e scr ivo que sta let ter a dop o una spe sa nel vos tro sup erm erc ato. Per chè se il "met ter si ins iem e e far e gru ppo" por ta dei ben efi ci, mi chi ede vo que sta reg ola fos se app lic abi le anc he ai vos tri pun ti ven dit a, con dei pac che tti di pro dot ti sta nda rd (per ese mpi o una bas e con tut to per due gio rni, car ne, pas ta, pan e ecc.) che for man o un pac co uni co con un uni co pre zzo per vel oci zza re la spe sa nei mom ent i di mag gio re cod a opp ure da pre nde re al vol o qua ndo man can o 5 min uti all a chi usu ra 252

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a carte in bibliotecada una mia foto in una biblioteca di Milano, un esempio di quello chesi vede del monitor degli altri utenti (il signore e’ un utente reale e stagiocando a carte)

e questo e’ invece quello che si dovrebbe vedere, in base allalegge sulla privacy

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da rifare: Il principio di autodeterminazione dei popoli

Il domani che verra', un principio da rifare, quello sull' autodeterminazione dei popoli, basato sui diritti di un popolo intesi come nell'immagine sotto.

da Wikipedia: "Il principio di autodeterminazione fu solennemente enunciato da Woodrow Wilson in occasione del Trattato di Versailles (1919) e avrebbe dovuto fungere da linea guida per il tracciamento dei nuovi confini, ma in realtà fu applicato in modo discontinuo e arbitrario.."

non funziono' perche' non teneva conto della natura duale di ogni popolo, che risulta per natura sempre diviso in due, come nella immagine sotto. Per cui non si puo' tenere conto della volonta' di un popolo perche' e' sempre parziale ed esclude sistematicamente la volonta'

dell'altra meta' del popolo stesso.

sottoAutodeterminazione dei popoliDa Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il principio di autodeterminazione dei popoli sancisce il diritto di un popolo sottoposto a dominazione straniera ad ottenere l'indipendenza, associarsi a un altro stato o comunque a poter scegliere autonomamente il proprio regime politico. Tale principio costituisce una norma di diritto internazionalegenerale cioè una norma che produce effetti giuridici (diritti ed obblighi) per tutta la Comunità degli Stati. Inoltre questo principio rappresenta anche una norma di jus cogens, cioè diritto inderogabile (Significa che esso è un principio supremo ed irrinunciabile del diritto internazionale, per cui non può essere derogato mediante convenzione internazionale). Come tutto il diritto internazionale, il diritto di autodeterminazione ratificato da leggi interne, per esempio la L.n.881/1977, esso vale come legge dello Stato che prevale sul diritto interno (Cass.pen. 21-3 1975).

http://it.wikipedia.org/wiki/Autodeterminazione_dei_popoli 254

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La prima applicazione pratica: il Primo dopoguerra

Il principio di autodeterminazione fu solennemente enunciato da Woodrow Wilson in occasione del Trattato di Versailles (1919) e avrebbe dovuto fungere da linea guida per il tracciamento dei nuovi confini, ma in realtà fu applicato in modo discontinuo e arbitrario, fattore che avrebbe contribuito non poco alla graduale destabilizzazione e al definitivo sovvertimento dell'ordine di Versailles.

In particolare il principio trovò applicazione in occasione della determinazione dei nuovi confini delle potenze della Triplice Alleanza uscite sconfitte dalla prima guerra mondiale. Vennero così indetti dei plebisciti in Alta Slesia, Prussia Orientale, nello Schleswig, nella regione di Eupen-Malmedy, nella Carinzia meridionale e aSopron, con esiti spesso contestati e fonte di successive tensioni internazionali. Altri territori, come quasi tutta la Posnania e la Prussia Occidentale, il territorio di Memel e l'Alsazia-Lorena furono invece staccati dalla Germania senza interpellare le rispettive popolazioni, spesso maggioritariamente di lingua tedesca

                                                      

Thomas Woodrow Wilson

Il Trattato di Versailles, anche detto Patto di Versailles, è uno dei trattati di pace che pose ufficialmente fine alla prima guerra mondiale. Fu stipulato nell'ambito della Conferenza di Pace di Parigi del 1919-1920 e firmato da 44 Stati il 28 giugno 1919 aVersailles, in Francia, nella Galleria degli Specchi del Palazzo di Versailles. È suddiviso in 16 parti e composto da 440 articoli.

Il Trattato di Versailles sancì la nascita della Società delle Nazioni, uno dei Quattordici Punti del Presidente degli Stati Uniti Thomas Woodrow Wilson. La Società delle Nazioni era un'organizzazione intergovernativacon lo scopo di arbitrare i conflitti tra le nazioni prima che si arrivasse alla guerra. Il suo statuto, laConvenzione della Società delle Nazioni, occupava i primi 26 articoli del Trattato di Versailles.http://it.wikipedia.org/wiki/Trattato_di_Versailles_(1919)

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cin cin di traversodopo un cincin>> ed un preavviso di cincin>>, arriva il cincin di traverso, nella fattispecie l'iscrizione del progetto antimoneta ad Italiacamp. Andato a male perche' l'altro giorno m'e' venuto lo scrupolo di controllare la data del camp di Milano per l'iscrizione, ma questa era appena scaduta e mi sono ritrovato con la scritta dell'immagine sotto "CHIUSE LE ISCRIZIONI".

http://www.italiacamp.it/

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il progetto nel complesso pero' non e' in discussione, coprendo lo scambio monetario solo una porzione del nostro mondo, in blu nell'immagine sopra in un confronto con i numeri

   

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pila umana 2aggiornamento del post   post 241 al post 241 avevamo parlato della pila umana, dividere un gruppo in due parti per osservare sugli uomini gli stessi vantaggi che si avevano sulla materia, vedi pila di Volta>>.

mancava pero' un elemento, il corpo centrale che controlla e coordina l'attivita' delle due parti, intervenendo in caso di anomalie quali squilibrio esagerato.

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gestisci un bar, un ristorante, un gruppo di lavoro e vuoi sperimentare la pila umana? Serve una copia esatta del tuo bar, identica e speculare, con i due gruppi di lavoro che non devono mai venire in contatto tra loro, con l'obiettivo di creare una concorrenza interna per cui le due parti, non conoscendo la resa dell'altra parte, saranno portate a dare di piu' con benefici per il sistema nel complesso. Al centro invece il corpo centrale, il cui personale ha il compito di monitorare le due parti per rilevare anomalie e migliorie ed impedire qualsiasi contatto fra loro

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povere donneQUI EMILIO ALFIERIINSEGNO' PER OLTRE VENTI ANNICON PROFONDA DOTTRINACON RARA PERIZIA DI SCIENZIATO E DI CLINICO   --------------ALLA TUTELA FISICA E MORALE DELLA DONNADEDICO' CON FEDE APPASSIONATATUTTA LA SUA VITA

un altro esempio di cosa voglia dire legiferare anche per l'altra parte (post 208, bibliotecari ed utenti).

In questo caso una targa di un uomo che si prende cura delle donne (un dottore della clinica Mangiagalli di Milano). Nel migliore dei casi, se le tratta nel miglior modo possibile, le donne passano per deficienti o incapaci che non sanno badare a se stesse (anche se loro un po' ci marciano perche' amano farsi servire dagli uomini). Povere donne se davvero si affidavano agli uomini per la loro tutela, a quest'ora non avevano ancora il diritto di voto

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uomini e donne nelle sale studiocollaborazioni al mmlab: gestisci una sala lettura di una scuola, una biblioteca? Ti piacerebbe sperimentare un pezzo di futuro, quello riguardante la suddivisione degli spazi tra uomini e donne (post24, post23, post29) nelle sale studio? Invia una email utilizzando il form della pagina contatti >>>

Maschi e femmine, classi separate

Le ragazze tra loro studiano meglioNel mondo 40 milioni di alunni in 210 mila istituti vanno in aula divisi per sesso. I successi in Gran BretagnaIl compagno di banco può essere un peso. Se è maschio. Perché si distrae, crea confusione, cata lizza l’attenzione del professore. «È dimostrato che nelle classi di sole ragazze il livello di apprendi mento è migliore», spiega Giuseppe Zanniello, ordi nario di Didattica e pedagogia speciale a Palermo. È quel che confermano anche altre ricerche e altre esperienze: dai college della borghesia inglese, ai quartieri ghetto delle metropoli americane. Così, do po trent’anni in cui nessuno ha messo in discussione il principio delle classi miste, molte scuole stanno ri lanciando la separazione: femmine in un’aula, ma schi in un’altra. E per socializzare? Ci sono gli amici, le feste e lo sport. Ma fuori da scuola, dove invece «bisogna studiare» e la carica ormonal-caciarona dei maschietti pare non faccia affatto bene. «Né alle fem minucce, né agli stessi ragazzi». In Italia, i pasdaran delle «classi omogenee» sono ancora pochi. Ma de terminati: respingono ogni accusa di sessismo e ri vendicano il loro modello. Con orgo........   corriere della sera >>>

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