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Page 1: A cura di Tiziana Mastrojeni Ci fu un uomo che a dodici anni, creò la matematica; che a sedici anni, stese il più dotto trattato sulle coniche dallantichità

A cura di A cura di

Tiziana MastrojeniTiziana Mastrojeni

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Ci fu un uomo che a dodici Ci fu un uomo che a dodici anni, creò la matematica; anni, creò la matematica;

che a sedici anni, stese il più che a sedici anni, stese il più dotto trattato sulle coniche dotto trattato sulle coniche dall’antichità in poi; che a dall’antichità in poi; che a

diciannove anni condensò in diciannove anni condensò in una macchina una scienza una macchina una scienza

che è interamente che è interamente dell’intelletto;dell’intelletto;

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che a ventitré anni dimostrò che a ventitré anni dimostrò i fenomeni del peso dell’aria i fenomeni del peso dell’aria

ed eliminò uno dei grandi ed eliminò uno dei grandi errori della fisica antica; che errori della fisica antica; che all’età in cui gli altri iniziano all’età in cui gli altri iniziano

a vivere, avendo già a vivere, avendo già percorso tutto l’itinerario percorso tutto l’itinerario delle scienze umane, si delle scienze umane, si

accorse della loro vanità e accorse della loro vanità e volse la mente alla religione;volse la mente alla religione;

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che da quel momento fino che da quel momento fino alla morte – avvenuta a alla morte – avvenuta a

trentanove anni – sempre trentanove anni – sempre malato e sofferente, fissò la malato e sofferente, fissò la

forma della lingua in cui forma della lingua in cui dovevano esprimersi Bossuet dovevano esprimersi Bossuet

e Racine, diede il modello e Racine, diede il modello tanto del motto di spirito più tanto del motto di spirito più

perfetto quanto del perfetto quanto del ragionamento più rigoroso; ragionamento più rigoroso;

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che infine, nei brevi che infine, nei brevi intervalli concessigli dal intervalli concessigli dal

male, risolse – quasimale, risolse – quasidistrattamente – uno dei distrattamente – uno dei maggiori problemi della maggiori problemi della

geometria e scrisse pensieri geometria e scrisse pensieri che hanno sia del divino siache hanno sia del divino sia

dell’umano. dell’umano.

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Il nome di questo genio Il nome di questo genio portentoso è Blaise Pascal.portentoso è Blaise Pascal.

ChateaubriandChateaubriand

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BibliografiaBiografiaBiografia

La teoria sul senso della vita

La scommessa su Dio

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Blaise Pascal nacque a Clermont Ferrand nel 1623, ma trascorse la maggior parte della sua Blaise Pascal nacque a Clermont Ferrand nel 1623, ma trascorse la maggior parte della sua vita a Parigi.vita a Parigi.

Uno scienziatoUno scienziato Genio precoce, Pascal compone a 11 anni un piccolo trattato sull’acustica, a Genio precoce, Pascal compone a 11 anni un piccolo trattato sull’acustica, a 12 anni riscopre da solo la geometria euclidea, a 16 anni pubblica un trattato sulle coniche. A 12 anni riscopre da solo la geometria euclidea, a 16 anni pubblica un trattato sulle coniche. A 18 anni egli concepisce e realizza la macchina aritmetica, l’antenata della calcolatrice. Da 18 anni egli concepisce e realizza la macchina aritmetica, l’antenata della calcolatrice. Da allora egli diventa uno scienziato affermato: frequenta i circoli degli scienziati e corrisponde allora egli diventa uno scienziato affermato: frequenta i circoli degli scienziati e corrisponde coi più illustri di essi. Scrive ancora un trattato sul vuoto e, negli ultimi anni della sua vita, coi più illustri di essi. Scrive ancora un trattato sul vuoto e, negli ultimi anni della sua vita, risolve il problema della cicloide (una curva matematica).risolve il problema della cicloide (una curva matematica).

Tra giansenismo e mondanitàTra giansenismo e mondanità Subendo l’influenza di due gentiluomini giansenisti che Subendo l’influenza di due gentiluomini giansenisti che curavano suo padre malato, Pascal diventa giansenista e trascina nella devozione anche sua curavano suo padre malato, Pascal diventa giansenista e trascina nella devozione anche sua sorella Jacqueline. Ma la perdita di suo padre nel 1651, e l’allontanamento di sua sorella, la sorella Jacqueline. Ma la perdita di suo padre nel 1651, e l’allontanamento di sua sorella, la quale decide di entrare a Port-Royal, lo portano per un po’ di tempo a fare una vita quale decide di entrare a Port-Royal, lo portano per un po’ di tempo a fare una vita mondana. Dal 1651 al 1654, Pascal frequenta i salotti colti, incontra persone brillanti, mondana. Dal 1651 al 1654, Pascal frequenta i salotti colti, incontra persone brillanti, raffinate, ma spesso indifferenti e libertine in materia religiosa.raffinate, ma spesso indifferenti e libertine in materia religiosa.

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La conversioneLa conversione Nel corso della notte tra il 23 e il 24 novembre 1654 dopo un incidente, Nel corso della notte tra il 23 e il 24 novembre 1654 dopo un incidente, Pascal ha un’estasi mistica, ed è invaso dalla certezza della fede. Decide di rinunciare al Pascal ha un’estasi mistica, ed è invaso dalla certezza della fede. Decide di rinunciare al mondo e si ritira a Port-Royal des Champs. Là partecipa all’attività religiosa, e difende la mondo e si ritira a Port-Royal des Champs. Là partecipa all’attività religiosa, e difende la causa dei giansenisti scrivendo le causa dei giansenisti scrivendo le Provinciales Provinciales (1656), condannate e messe all’indice. Poi (1656), condannate e messe all’indice. Poi consacra gli ultimi anni della sua vita a scrivere un’apologia della religione cristiana per consacra gli ultimi anni della sua vita a scrivere un’apologia della religione cristiana per indurre alla conversione i liberi pensatori. Ma egli non può portare a termine il suo indurre alla conversione i liberi pensatori. Ma egli non può portare a termine il suo progetto: muore a 39 anni. Del suo lavoro, non ci restano altro che delle note sparse e dei progetto: muore a 39 anni. Del suo lavoro, non ci restano altro che delle note sparse e dei frammenti che i suoi amici giansenisti hanno pubblicato dopo la sua morte con il titolo di frammenti che i suoi amici giansenisti hanno pubblicato dopo la sua morte con il titolo di Pensées.Pensées.

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Opuscoli e scritti variOpuscoli e scritti vari (a cura di G. Preti), Laterza, Bari 1954. (a cura di G. Preti), Laterza, Bari 1954.

Opuscoli e lettereOpuscoli e lettere (a cura di G. Auletta), Paoline, Milano 1961. (a cura di G. Auletta), Paoline, Milano 1961.

PensieriPensieri (a cura di P Serini), Einaudi, Torino 1962. (a cura di P Serini), Einaudi, Torino 1962.

Le ProvincialiLe Provinciali (a cura di P. Serini), Laterza, Bari 1970. (a cura di P. Serini), Laterza, Bari 1970.

Pensieri, opuscoli e letterePensieri, opuscoli e lettere (a cura di A. Bausola – R. Tapella), Rusconi, Milano 1978. (a cura di A. Bausola – R. Tapella), Rusconi, Milano 1978.

PensieriPensieri (a cura di A. Bausola – R. Tapella), Rusconi, Milano 1993. (a cura di A. Bausola – R. Tapella), Rusconi, Milano 1993.

FrammentiFrammenti (a cura di E Balmas), Rizzoli, Milano 1994. (a cura di E Balmas), Rizzoli, Milano 1994.

Vita di Gesù Cristo e altri scritti spiritualiVita di Gesù Cristo e altri scritti spirituali (a cura di B. Nacci), Piemme, Casale Monferrato (a cura di B. Nacci), Piemme, Casale Monferrato 1996.1996.

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Non so chi mi abbia messo al mondo, né che cosa sia il mondo, né che cosa sia io stesso. Sono in Non so chi mi abbia messo al mondo, né che cosa sia il mondo, né che cosa sia io stesso. Sono in un’ignoranza spaventosa di tutto. Non so che cosa siano il mio corpo, i miei sensi, la mia anima e un’ignoranza spaventosa di tutto. Non so che cosa siano il mio corpo, i miei sensi, la mia anima e questa parte di me che pensa quel che dico, che medita sopra di tutto e sopra se stessa, e non questa parte di me che pensa quel che dico, che medita sopra di tutto e sopra se stessa, e non conosce sé meglio del resto. Vedo quegli spaventosi spazi dell’universo, che mi rinchiudono; e mi conosce sé meglio del resto. Vedo quegli spaventosi spazi dell’universo, che mi rinchiudono; e mi trovo confinato in un angolo d questa immensa distesa, senza sapere perché sono collocato qui trovo confinato in un angolo d questa immensa distesa, senza sapere perché sono collocato qui piuttosto che altrove, né perché questo po’ di tempo che mi è dato da vivere mi sia assegnato in piuttosto che altrove, né perché questo po’ di tempo che mi è dato da vivere mi sia assegnato in questo momento piuttosto che in un altro di tutta l’eternità che mi ha preceduto e di tutta quella questo momento piuttosto che in un altro di tutta l’eternità che mi ha preceduto e di tutta quella che mi seguirà. Da ogni parte vedo soltanto infiniti, che mi assorbono come un atomo e come che mi seguirà. Da ogni parte vedo soltanto infiniti, che mi assorbono come un atomo e come un’ombra che dura un istante, e scompare poi per sempre. Tutto quel che so è che debbo presto un’ombra che dura un istante, e scompare poi per sempre. Tutto quel che so è che debbo presto morire; ma quel che ignoro di più è, appunto, questa stessa morte, che non posso evitaremorire; ma quel che ignoro di più è, appunto, questa stessa morte, che non posso evitare (pensieri, 194) ((pensieri, 194) (¹)¹)

Per Pascal il problema dell’esistenza è il solo al quale l’uomo deve interessarsi e tentare di Per Pascal il problema dell’esistenza è il solo al quale l’uomo deve interessarsi e tentare di risolvere. Nelle sue meditazioni filosofoche egli passa in esamina le possibili soluzioni per risolvere. Nelle sue meditazioni filosofoche egli passa in esamina le possibili soluzioni per capire quale sia quella giusta.capire quale sia quella giusta.

((¹) Le traduzioni sono solitamente attinte dall’edizione dei Pensieri a cura di P. Serini, ¹) Le traduzioni sono solitamente attinte dall’edizione dei Pensieri a cura di P. Serini, Einaudi, Torino 1962. Il numero dei pensieri è quello della «classica» edizione Einaudi, Torino 1962. Il numero dei pensieri è quello della «classica» edizione Brunschvicg.Brunschvicg.

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divertissement

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Pascal utilizza questo termine col significato filosofico di Pascal utilizza questo termine col significato filosofico di oblio e stordimento di sé nella oblio e stordimento di sé nella molteplicità delle occupazioni quotidiane e degli intrattenimenti socialimolteplicità delle occupazioni quotidiane e degli intrattenimenti sociali ..

Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l’ignoranza, hanno creduto meglio, Gli uomini, non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l’ignoranza, hanno creduto meglio, per essere felici, di non pensarci per essere felici, di non pensarci (ivi, 168)(ivi, 168)

Esso è una fuga da sé. Il concetto di Esso è una fuga da sé. Il concetto di ennuiennui (noia) è strettamente legato a quello di (noia) è strettamente legato a quello di divertissement. Infatti, l’ennui rivela l’insuffucienza dell’uomo a se stesso. Di conseguenza il divertissement. Infatti, l’ennui rivela l’insuffucienza dell’uomo a se stesso. Di conseguenza il pregio di tutte le occupazioni risiede proprio nel distrarre l’uomo dalla considerazione di sé e pregio di tutte le occupazioni risiede proprio nel distrarre l’uomo dalla considerazione di sé e della sua considerazione.della sua considerazione.

Ciascuno esamini i propri pensieri: li troverà sempre occupati del passato e dell’avvenire. Non Ciascuno esamini i propri pensieri: li troverà sempre occupati del passato e dell’avvenire. Non pensiamo quasi mai al presente, o se ci pensiamo, è solo per prenderne lume al fine di predisporre pensiamo quasi mai al presente, o se ci pensiamo, è solo per prenderne lume al fine di predisporre l’avvenire. Il presente non è mai il nostro fine; il passato e il presente sono i nostri mezzi; solo l’avvenire. Il presente non è mai il nostro fine; il passato e il presente sono i nostri mezzi; solo l’avvenire è il nostro fine. Così, non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e, preparandoci sempre l’avvenire è il nostro fine. Così, non viviamo mai, ma speriamo di vivere, e, preparandoci sempre ad esser feliciad esser felici, , è inevitabile che non siamo mai tali è inevitabile che non siamo mai tali (ivi, 172)(ivi, 172)

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Per cui: Per cui: l’uomo non cerca le cose, ma la ricerca delle cose.l’uomo non cerca le cose, ma la ricerca delle cose.MaMa poiché il poiché il divertissement divertissement non genera felicità esso non genera felicità esso non è l’alternativa propria e non è l’alternativa propria e degna dell’uomodegna dell’uomo. Per Pascal l’uomo non deve chiudere gli occhi di fronte alla propria . Per Pascal l’uomo non deve chiudere gli occhi di fronte alla propria miseria, ma deve saper accettare, lucidamnte la propria condizione e tutto ciòmiseria, ma deve saper accettare, lucidamnte la propria condizione e tutto ciò

che essa implica: che essa implica: L’uomo è manifestamente nato a pensare; qui sta tutta la sua dignità e tutto il L’uomo è manifestamente nato a pensare; qui sta tutta la sua dignità e tutto il suo pregio; e tutto il suo dovere sta nel pensare rettamente. Ora, l’ordine del pensiero esige che suo pregio; e tutto il suo dovere sta nel pensare rettamente. Ora, l’ordine del pensiero esige che si cominci da sési cominci da sé (ivi, 146) (ivi, 146)

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divertissement

scienza

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La scienza presenta alcuni limiti strutturali. Essi sono l’esperienza e i principi primi. La La scienza presenta alcuni limiti strutturali. Essi sono l’esperienza e i principi primi. La prima è un difetto poiché è sciolta dalle leggi della ragione; i secondi sono difetti per la loro prima è un difetto poiché è sciolta dalle leggi della ragione; i secondi sono difetti per la loro indimostrabilità, dovuta al fatto che essi sono stati scelti con metodi arbitrari.indimostrabilità, dovuta al fatto che essi sono stati scelti con metodi arbitrari.

Tuttavia la scienza mostra i suoi più grossi difetti quando tenta di occuparsi dell’uomo.Tuttavia la scienza mostra i suoi più grossi difetti quando tenta di occuparsi dell’uomo.

A tal proposito Pascal distingue tra l’A tal proposito Pascal distingue tra l’esprit de géométrieesprit de géométrie e l’ e l’esprit de finesseesprit de finesse..

Ha per oggeto le realtà fisiche e gli enti astratti Ha per oggeto le realtà fisiche e gli enti astratti della matematicadella matematica

Procede in modo discorsivo e dimostrativoProcede in modo discorsivo e dimostrativo

Ha per oggetto specifico l’uomo e le realtà morali e Ha per oggetto specifico l’uomo e le realtà morali e religiosereligiose

Si fonda sul cuore, sul sentimento e sull’intuitoSi fonda sul cuore, sul sentimento e sull’intuito

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Per Pascal l’esprit de finesse è superiore a quello de géométrie. Egli, infatti, afferma:Per Pascal l’esprit de finesse è superiore a quello de géométrie. Egli, infatti, afferma:

Vanità delle scienze. Nei giorni d’afflizione, la scienza delle cose esteriori non varrà a consolarmi Vanità delle scienze. Nei giorni d’afflizione, la scienza delle cose esteriori non varrà a consolarmi dell’ignoranza della morale; ma la conoscenza della morale mi consolerà sempre dall’ignoranza dell’ignoranza della morale; ma la conoscenza della morale mi consolerà sempre dall’ignoranza del mondo esterioredel mondo esteriore (ivi, 67); (ivi, 67); il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosceil cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce (ivi, 177) (ivi, 177)

In questo momento Pascal diviene consapevole dell’impossibilità di risolvere In questo momento Pascal diviene consapevole dell’impossibilità di risolvere scientificamente i problemi esistenziali; di conseguenza la sua ricerca diventa esasperata e scientificamente i problemi esistenziali; di conseguenza la sua ricerca diventa esasperata e tormentosa. Egli non è in grado di trovare la soluzione giusta, ma solo quella ipoteticamente tormentosa. Egli non è in grado di trovare la soluzione giusta, ma solo quella ipoteticamente più appropriata.più appropriata.

LLa scienza di fronte agli interrogativi umani è impotentea scienza di fronte agli interrogativi umani è impotente proprio come il proprio come il divertissement.divertissement.

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divertissement

scienza

filosofia

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La filosofia da sempre studia i massimi problemi esistenziali umani, ovvero:La filosofia da sempre studia i massimi problemi esistenziali umani, ovvero:

UOMOUOMOETICAETICA

DIODIO

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Pascal introduce la dottrina del “Deus absconditus”:Pascal introduce la dottrina del “Deus absconditus”:

Se il mondo esistesse per istruire il mondo intorno a Dio, la divinità vi splenderebbe dappertutto in Se il mondo esistesse per istruire il mondo intorno a Dio, la divinità vi splenderebbe dappertutto in maniera incontestabile… quel che in esso appare non indica né un’esclusione totale, né una maniera incontestabile… quel che in esso appare non indica né un’esclusione totale, né una presenza manifesta della divinità, ma la presenza di un Dio che si nascondepresenza manifesta della divinità, ma la presenza di un Dio che si nasconde (ivi, 556) (ivi, 556)

Egli non ritiene valide tutte le dimostrazioni razionali che tendono a provare l’esistenza Egli non ritiene valide tutte le dimostrazioni razionali che tendono a provare l’esistenza di un essere superiore. Di conseguenza di un essere superiore. Di conseguenza la filosofia non è in grado di dimostrare se Dio la filosofia non è in grado di dimostrare se Dio esiste o no.esiste o no.

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Per Pascal la sola ragione non è in grado di stabilire delle regole universali del Per Pascal la sola ragione non è in grado di stabilire delle regole universali del comportamento.comportamento.

Nulla si vede di giusto o d’ingiusto che non muti qualità col cambiar del clima. Tre gradi di Nulla si vede di giusto o d’ingiusto che non muti qualità col cambiar del clima. Tre gradi di latitudine sovvertono tutta la giurisprudenza; un meridiano decide delle verità; nel giro di pochi latitudine sovvertono tutta la giurisprudenza; un meridiano decide delle verità; nel giro di pochi anni le leggi fondamentali cambiano; il diritto ha le sue epoche… Singolare giustizia, che ha anni le leggi fondamentali cambiano; il diritto ha le sue epoche… Singolare giustizia, che ha come confine un fiume! Verità di qua dei Pirenei, errore di là… il furto, l’incesto, l’uccisione come confine un fiume! Verità di qua dei Pirenei, errore di là… il furto, l’incesto, l’uccisione dei figli o dei padri, tutto ha trovato posto tra le azioni virtuose. Si può dar cosa più spassevole di dei figli o dei padri, tutto ha trovato posto tra le azioni virtuose. Si può dar cosa più spassevole di questa: che un uomo abbia il diritto di ammazzarmi solo perché abita sull’altra riva del fiume e questa: che un uomo abbia il diritto di ammazzarmi solo perché abita sull’altra riva del fiume e il suo sovrano è in lite con il mio, sebbene io non lo sia con lui?il suo sovrano è in lite con il mio, sebbene io non lo sia con lui? (ivi, 294) (ivi, 294)

I cosiddetti principi universali del comportamento non sono altro che frutto di convenzione, I cosiddetti principi universali del comportamento non sono altro che frutto di convenzione, abitudine, storia, interesse, forza e arbitrio.abitudine, storia, interesse, forza e arbitrio.

La giustizia è quel che è stabilitoLa giustizia è quel che è stabilito (ivi, 312); (ivi, 312); Non essendosi potuto fare in modo che quel che è Non essendosi potuto fare in modo che quel che è giusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fossegiusto fosse forte, si è fatto in modo che quel che è forte fosse giustogiusto (ivi, 298) (ivi, 298)

Poichè le norme etiche sono Poichè le norme etiche sono particolariparticolari e e extrarazionaliextrarazionali la filosofia non è la filosofia non è in grado di legiferare in materia etica. in grado di legiferare in materia etica.

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L’uomo di Pascal occupa una posizione mediana nell’ordine delle cose. Infatti, egli è:L’uomo di Pascal occupa una posizione mediana nell’ordine delle cose. Infatti, egli è:

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Per questa duplice natura dell’uomo Pascal introduce la metafora della Per questa duplice natura dell’uomo Pascal introduce la metafora della

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Ma la filosofia non è stata in grado di comprendere perché negli uomini coesistono Ma la filosofia non è stata in grado di comprendere perché negli uomini coesistono questi due caratteri opposti.questi due caratteri opposti.

L’uomo è solo una canna, la più fragile della natura; ma è una canna che pensa. Non occorre L’uomo è solo una canna, la più fragile della natura; ma è una canna che pensa. Non occorre che l’universo intero si armi per annientarlo; un vapore, una goccia d’acqua bastano a che l’universo intero si armi per annientarlo; un vapore, una goccia d’acqua bastano a ucciderlo. Ma, quand’anche l’universo lo schiacciasse, l’uomo sarebbe sempre più nobile di ucciderlo. Ma, quand’anche l’universo lo schiacciasse, l’uomo sarebbe sempre più nobile di quel che lo uccide, perché sa di morire, e conosce la superiorità che l’universo ha su di lui, quel che lo uccide, perché sa di morire, e conosce la superiorità che l’universo ha su di lui, mentre l’universo non ne sa nulla. Tutta la nostra dignità sta, dunque, nel pensiero. In esso mentre l’universo non ne sa nulla. Tutta la nostra dignità sta, dunque, nel pensiero. In esso dobbiamo cercare la ragione per elevarci, e non nello spazio e nella durata che non potremmo dobbiamo cercare la ragione per elevarci, e non nello spazio e nella durata che non potremmo riempireriempire (ivi, 347) (ivi, 347)

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UOMOUOMO

ETICAETICA

DIODIO

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divertissement

scienza

filosofia

Cristianesimo

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Il supremo passo della ragione sta nel riconoscere che c’è un’infinità di cose che la sorpassanoIl supremo passo della ragione sta nel riconoscere che c’è un’infinità di cose che la sorpassano (ivi, 267) (ivi, 267)

Pascal, riconoscendo i limiti propri dell’uomo si affida alla religione cristiana, che è in grado Pascal, riconoscendo i limiti propri dell’uomo si affida alla religione cristiana, che è in grado di sciogliere i nodi esistenziali che la ragione da sola non può sciogliere.di sciogliere i nodi esistenziali che la ragione da sola non può sciogliere.

Se l’uomo non fosse mai stato corrotto, godrebbe sicuro, nella propria innocenza, della verita e Se l’uomo non fosse mai stato corrotto, godrebbe sicuro, nella propria innocenza, della verita e della felicità. E se fosse sempre stato corrotto, non avrebbe nessuna idea né della verità, né della della felicità. E se fosse sempre stato corrotto, non avrebbe nessuna idea né della verità, né della felicità. Ma, sventurati che siamo (e molto più che se nel nostro essere non ci fosse nessun felicità. Ma, sventurati che siamo (e molto più che se nel nostro essere non ci fosse nessun vestigio di grandezza), noi abbiamo un’idea della felicità, e non possiamo conseguirla; sentiamo vestigio di grandezza), noi abbiamo un’idea della felicità, e non possiamo conseguirla; sentiamo che c’è in noi un’immagine di verità, e possediamo sotanto la menzogna: egualmente incapaci di che c’è in noi un’immagine di verità, e possediamo sotanto la menzogna: egualmente incapaci di ignorare in modo assoluto e di conoscere in assoluta certezza, tanto è manifesto che siamo ignorare in modo assoluto e di conoscere in assoluta certezza, tanto è manifesto che siamo vissuti in un grado di perfezione, dal quale siamo sventuratamente caduti!vissuti in un grado di perfezione, dal quale siamo sventuratamente caduti! (ivi, 434) (ivi, 434)

Solo la religione cristiana, con la dottrina del peccato originale, risulta in grado di spiegare la Solo la religione cristiana, con la dottrina del peccato originale, risulta in grado di spiegare la simultanea grandezza e miseria dell’uomo. Per Pascal essa è una religionesimultanea grandezza e miseria dell’uomo. Per Pascal essa è una religione

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Anzi, pur essendo una fede e non una filosofia, il cristianesimo è così aderente alla ragione Anzi, pur essendo una fede e non una filosofia, il cristianesimo è così aderente alla ragione da essere in grado si chiarire ciò che essa non chiarisce, sollecitando, da parte dell’intelletto, da essere in grado si chiarire ciò che essa non chiarisce, sollecitando, da parte dell’intelletto, un’autonoma sottomissione.un’autonoma sottomissione.

La ragione non si sottometterebbe mai se non giudicasse che ci son casi in cui si deve La ragione non si sottometterebbe mai se non giudicasse che ci son casi in cui si deve sottometteresottomettere (ivi, 270) (ivi, 270)

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divertissement

scienza

filosofia

Cristianesimo

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Pascal ritiene che, sebbene la ragione decida liberamente di sottomettersi al Cristianesimo, Pascal ritiene che, sebbene la ragione decida liberamente di sottomettersi al Cristianesimo, la fede si possa ottenere solo per volontà divina. Essa è un dono di Dio.la fede si possa ottenere solo per volontà divina. Essa è un dono di Dio.

La fede è un dono di Dio. Non crediate che diciamo che è un dono del ragionamentoLa fede è un dono di Dio. Non crediate che diciamo che è un dono del ragionamento (ivi, 279). (ivi, 279).

Nonostante ciò l’apologia conserva il suo valore giacché secondo Pascal potrebbe Nonostante ciò l’apologia conserva il suo valore giacché secondo Pascal potrebbe rientrare nei piani divini che taluni ottengano la fede tramite prove e apologie.rientrare nei piani divini che taluni ottengano la fede tramite prove e apologie.

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Secondo Pascal l’uomo deve scegliere tra il vivere come se Dio ci fosse e il vivere come se Dio Secondo Pascal l’uomo deve scegliere tra il vivere come se Dio ci fosse e il vivere come se Dio non ci fosse. Dato che la ragione non può aiutarlo tanto vale che egli consideri qual è la scelta non ci fosse. Dato che la ragione non può aiutarlo tanto vale che egli consideri qual è la scelta più conveniente.più conveniente.

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