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Progetto Integrato Territoriale Nord Barese

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La terra di Federico II

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Page 1: A Nord di Bari

Progetto Integrato TerritorialeNord Barese

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Introduzione

Dalle colline alle vallate, dal mare Adriatico fino alle grotte, dai boschi fino alle città medievali della Puglia: siete arrivati nelcuore di un territorio ricco di storia e fascino. Siamo a Nord di Bari dove fino alle pendici della Daunia c’è un’ampia zona diverde in una Puglia solitamente assolata.L’architettura ma anche gli stili di vita, qui, sono il frutto di influenze variegate che spaziano dai greci ai romani, dai bizantiniai longobardi, dai saraceni fino ai normanni e gli svevi. Crogiuolo di culture che si intrecciano da millenni, la Puglia è una terradi ospitalità in cui il Nord Barese si caratterizza per la sua personalità ed una natura intatta dal valore straordinario.

Con riferimento a questo territorio, nell’ambito di un’ampia strategia di sviluppo, si inserisce il PIT2 (Progetto Integrato Territoriale)che coinvolge i Comuni di Andria (capofila), Barletta, Bisceglie, Bitonto, Canosa di Puglia, Corato, Giovinazzo, Margherita diSavoia, Molfetta, Ruvo di Puglia, San Ferdinando di Puglia, Terlizzi, Trani, Trinitapoli.

Uno dei fili conduttori che unifica il Nord Barese è quello del gusto racchiuso in un “cestino” ricco di bontà con prodotti tipicidi alta qualità fra i quali spiccano il vino e l’olio extravergine di oliva, le orecchiette e la burrata. Tutte specialità che benconoscono i turisti, sempre più numerosi, che visitano la zona anche perché durante gli ultimi 15-20 anni i trasporti hannosubito una vera e propria rivoluzione. Oramai c’è un numero altissimo di collegamenti diretti per e dalle maggiori destinazioninazionali e internazionali, anche extra europee, per gli aeroporti di Bari e pure Foggia.

E’ interessante ricordare come le attività artigianali del settore sartoriale e della moda – qui nel Nord Barese – sono nate ecresciute insieme alle più grandi firme del Made in Italy. Brand famose dei marchi italiani hanno affidato la produzione di capidi vestiario e di scarpe firmate proprio agli abili artigiani del Nord Barese, anche se negli ultimi anni alcuni hanno delocalizzatoin altri Paesi in cerca di lavoro a basso prezzo. E, a questo punto, la reazione del Nord Barese è stata quella di impegnarsiancora di più per innalzare qualità e competitività. Ma ora cominciano in nostro viaggio attraverso le bellezze architettoniche,storiche e naturalistiche, le tradizioni e la buona tavola del Nord Barese.

A Nord di BariLa Terra di Federico II

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Indice pagina

Castel del Monte, il misterioso maniero di Federico II ............................................................. 5

Andria, sotto il sole dell’Imperatore svevo............................................................................. 6

Canosa e l’eroe della prima crociata ................................................................................. 6

Barletta, la sua “disfida” e il Castello svevo.......................................................................... 7

San Ferdinando di Puglia, “capitale” dei carciofi .................................................................. 7

Trani e il suo Moscato, fra l’incanto della Cattedrale e del porticciolo ....................................... 8

Bisceglie, fra mare e dolmen ............................................................................................. 8

Molfetta, terra di pescatori e pellegrini ................................................................................ 9

Giovinazzo, un piccolo ma affascinante porto...................................................................... 9

Ruvo, la Cattedrale “sotterranea” e il museo Jatta ................................................................ 10

Corato, dal cuore fedelissimo agli svevi ............................................................................ 10

Terlizzi, la città dei fiori................................................................................................... 11

Bitonto, la patria degli alberi di ulivo ................................................................................ 11

Margherita di Savoia, antica salina e moderna riserva naturale ............................................. 12

Trinitapoli e i suoi “gioielli” archeologici ............................................................................ 12

Bari, cuore antico e città moderna ................................................................................... 13

Burrata, assaggiamo il formaggio locale ........................................................................... 14

Il Museo dei Confetti...................................................................................................... 14

Vino, il Nero di Troia fa la differenza ................................................................................ 15

Olio extravergine di oliva, grande qualità e quantità............................................................ 15

Masserie, da luoghi di lavoro a luoghi del lusso.................................................................. 16

Falconeria, la Puglia e il suo Imperatore ............................................................................ 16

Colline e trulli della Murgia ..............................................................................................17

Puglia, tantissimi voli diretti low cost......................................................................... 18

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Castel del Monte, il misterioso maniero di Federico IIUno dei periodi più luminosi della storia di Andria è stato il XIII secolo, quando l’imperatore Federico II costruì – a 17 chilometri dallacittà – il misterioso Castel del Monte. E’ uno dei più celebri manieri italiani, anche noto come Castello Ottagonale ma a cosa serviva?Fortezza? Residenza di caccia? Centro esoterico? Ancora non sappiamo con certezza quale sia la risposta giusta e per quale scopofu costruito. Castel del Monte era, e resta, un edificio affascinante dove la migliore espressione degli stili architettonici romani, arabie normanni si incontrano e si fondono mirabilmente.

Le sue peculiarità emergono già al primo sguardo perché il Castello è composto da un prisma ottogonale, valorizzato da un bastioneottogonale ad ogni angolo. Ritroviamo lo stesso numero guida anche al suo interno, visto che ogni piano ha otto stanze ed un cortilecon otto lati rappresenta il centro di Castel del Monte. Ma perchè? La domanda echeggia da secoli e le risposte sono molteplici.Probabilmente la scelta dell’ottagono derivò dal fatto che questo fosse considerato come un simbolo intermedio tra il quadrangolo(che rappresenta la terra) ed il circolo che rappresenta il cielo.

La rinascita del maniero federiciano, che ha subito un lungo abbandono, inizia nel 1876 quando viene acquistato dallo Stato Italiano.I lavori di restauro iniziano nel 1928 e nel 1996 Castel del Monte entra a far parte dei siti sotto protezione dell’UNESCO per l’unicitàche rappresenta come splendido esempio di architettura militare.

Castel del Monte

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Andria e CanosaAndria, sotto il sole dell’Imperatore svevoLa leggenda narra che a fondarla sia stato l’eroe greco Diomede. Mala storia di Andria, prima e dopo l’arrivo dell’imperatore Federico IIsembra quasi essere stata spazzata via per sempre dalla sua presenzaed eredità. Il dominio svevo, il cui ricordo non si è mai spento, èstato preceduto dalla dominazione romana di troviamo traccia conla Via Traiana. Le fortificazioni dei casali risalgono all’epoca normanna.Nella seconda metà del XIII secolo arrivarono gli angioini ma, alloracome oggi, a determinare la crescita di Andria fu la fertilità delle sueterre e la presenza di acqua. Battaglie e domini sono rimastisedimendati nel centro storico. Il quartiere dall’impianto arabo lasciaspazio a quello medievale fino a giungere a quello a raggiera,caratteristico del periodo di espansione ottocentesca.Sull’antica rocca normanna sorgono la Cattedrale del XII secolo (checustodisce una cripta del VII secolo), il Vescovado e il superbo PalazzoDucale rimaneggiato nel XVI secolo. L’impronta di Federico II nellasua fedelissima Andria è ancora impressa a chiare lettere nella Portadi Sant’Andrea dove è visibile l’iscrizione “Andria fidelis mea affixamedullis”.

Altri luoghi di interesse in Andria:la Chiesa di San Domenico (XIV secolo), la Chiesa di Sant’Agostino(XIII secolo), la Chiesa di San Francesco (XII secolo) e il Municipio,il Museo del Confetto Mucci.

Canosa e l’eroe della prima crociataCanosa e le vicine città di Trani e Barletta da sempre condividonogloria e nemici, e la benefica influenza dell’imperatore Federico II.La storia feudale di Canosa poggia saldamente su di una economiarurale a partire dal Medieovo fino ad arrivare al 1800 quando, inuna città che vanta le sue origini nel lontano VII secolo, è iniziataa crescere l’attenzione verso l’archeologia e sono venuti alla luceveri e propri tesori del passato.Uno dei monumenti più importante è la Cattedrale di San Sabino,che fu vescovo di Canosa nel V secolo. Venne eretta verso il 1080e conserva al suo interno il monumento funerario di Marco Boemondod’Altavilla, eroe della prima crociata.A Canosa ci sono numerosi complessi funebri ipogei di notevoleinteresse. Da non perdere la visita della Chiesa di S. Adoneo, chedistinguerete subito per la sua facciata in pietra scura, il Castello edil Museo Civico nel Palazzo Iliceto.

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Barletta e San Ferdinando di Puglia

Barletta, la sua “disfida” e il Castello svevoElegante e ricca di fascino, questa città ha saputo preservare intatti i principali punti di riferimento della sua storia. Fra i più celebri, senz’altro,il colosso di Barletta: una grande statua di bronzo che probabilmente rappresenta l’imperatore romano Teodosio II. La notissima disfida cheoppose Ettore Fieramosca e i suoi soldati contro i francesi (che vennero sconfitti dagli italiani) ci porta al 1503. Barletta ha saputo custodirefino ad oggi la Cantina della Disfida, che si trova nella città vecchia.Ma il panorama di Barletta è dominato dal Castello svevo costruito dai normanni (X secolo) che fu punto di riferimento per i soldati cheandavano in Terra Santa per le crociate. Fu l’imperatore Federico II ad ingrandirlo, fra il 1225 e il 1228.Oggi ci appare in tutto il suo splendore perché è stato in gran parte restaurato ed è divenuto, fra l’altro, un importante contenitore di eventie manifestazioni culturali. Mostre di alto livello sono ospitate dal Palazzo Marra, ottimo esempio di stile barocco.Ricade nell’attuale territorio di Barletta il noto sito archeologico di Canne della Battaglia, luogo del terribile scontro (216 avanti Cristo) fraromani e cartaginesi condotti da Annibale, nel corso delle guerre puniche.

San Ferdinando di Puglia, “capitale” dei carciofiAlla sua origine il progetto, moderno e ambizioso, di incrementare la produttività di un’area fertile e vocata alle colture specializzate. L’averintuito le grandi potenzialità di questi terreni fu alla base della decisione di Ferdinando II, re di Napoli, di fondare nel 1848 la città che portail suo nome. Parte integrante di questa idea, innovativa per i tempi, era dare alloggi a coloro che lavorano nelle vicine saline.Guardando alla storia in maniera più ampia emerge come, di certo non per una mera coincidenza, nel 1770 il nonno del re (Ferdinando IV)aveva fondato poco distante le colonie reali di Orta, Ordona, Stornara, Stornarella e Carapelle, sorte su terreni che appartenevano alla Corona.Ancora oggi San Ferdinando è molto conosciuta per l’eccellenza dei suoi prodotti agricoli fra i quali spiccano i deliziosi carciofi.Fra i luoghi di maggiore interesse segnaliamo il Civico Museo Archeologico e l’ipogeo (Terra di Corte).

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Trani e BisceglieTrani e il suo Moscato, fra l’incanto dellaCattedrale e del porticcioloTalmente forte era l’interesse vero il dolce e delicato Moscato di Traniche, nel corso del XIV secolo, il principe di Trani Roberto d’Angiò poseun limite all’esportazione di questo vino di altissima qualità al difuori del suo regno. Ai veneziani, che già avevano cominciato acommercializzare questo vino così speciale dal 1000 avanti Cristo,di certo non fece piacere. Ma questo vino è ancora oggi consideratecome uno dei vini pugliesi più amati.

Lo sviluppo del porto di Trani ebbe grande impulso dalle crociate etutti attorno oggi prosperano ristoranti e caffè caratteristici cheaccolgono i numerosi turisti. Facendo un balzo indietro nel tempo,ecco che ritroviamo anche a Trani una forte impronta lasciatadall’imperatore Federico II. Nel XIII secolo, quando fu lui a governarla,Trani raggiunse il suo momento di maggiore prosperità. Fu l’imperatorea costruire il massiccio castello, che di recente è stato attentamenterestaurato ed aperto ai turisti.

Ma la principale attrazione di Trani è la Cattedrale che si innalza inuna posizione mozzafiato. Sembra quasi che sia stata costruita frail cielo blu e il mare blu sui quali spicca la sua pietra bianca. Questameravigliosa Basilica in stile romanico pugliese fu eretta fra il XII eil XIII secolo. Segni evidenti delle influenze arabe li ritroviamo nelportale principale di ingresso. Noteremo al suo interno come i capitellidei pilastri della cripta abbiano, invece, un elegante stile romanico.

Bisceglie, fra mare e dolmenEcco un’altra affascinante cittadina che distesa sul mare Adriatico.Qui i romani ebbero un loro insediamento ma le origini della fondazionedi Bisceglie sono normanne (XI secolo) e il periodo di maggiorecrescita fu quello degli aragonesi (XV secolo).

Bisceglie è rinomata per il suo olio extravergine di oliva di eccellenzae per la bontà del pescato. Nel cuore antico della città vi suggeriamodi visitare la Chiesa in stile romanico di Santa Margherita (XII secolo)e la Cattedrale (XIII secolo), senza trascurare il Castello normannoe la Torre. A pochi chilometri di distanza, da non perdere, i dolmenche sono delle tombe megalit iche a camera singola.

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Molfetta e Giovinazzo

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Molfetta, terra di pescatori e pellegriniLa bellezza del suo porto ci conduce immediatamente indietro di millenni fino alla fondazione di Molfetta. La città nacque come un piccolovillaggio di pescatori all’incirca nel IV secolo avanti Cristo, e crebbe molto durante il periodo della dominazione bizantina.In qualità di porto indipendente, Molfetta, sviluppò commerci fiorenti con città di tutto il Mediterraneo come Venezia, Alessandria, Costantinopoli,Amalfi e Dubrovnik. Al contempo era uno dei porti di riferimento per l’imbarco dei pellegrini diretti in Terra Santa e, fra questi viaggiatori,sappiamo che ci fu pure Corrado di Baviera che amò profondamente Molfetta. Gli abitanti risposero innalzando San Corrado a patrono dellacittà. In questa cittadina sul mare concedetevi il piacere di passeggiare nelle strade della città vecchia, proprio nei pressi del porto, e visitatela Cattedrale in tipico stile romanico pugliese (XII – XIII secolo).Altri itinerari: segnaliamo la presenza di antiche torri costiere di avvistamento come quella affacciata sul mare che è la Torre di Calderina (XVsecolo), e la Torre Passeri che, invece, è stata inglobata nelle mura cittadine.

Giovinazzo, un piccolo ma affascinante portoMolteplici i dominatori e altrettanto variegate le testimonianze che hanno lasciato. Giovinazzo è passata dal possesso dell’impero romanod’occidente ai bizantini. Ha sofferto per le incursioni dei saraceni (IX – X secolo). All’arrivo dei normanni la città venne ridisegnata e fucostruita l’imponente Cattedrale (XII secolo). In questo stesso periodo furono erette molte altre Chiese e Palazzi nobiliari che ancora oggicaratterizzano la bellezza di Giovinazzo.I turisti sono accolti dalla quiete del suo piccolo porticciolo e vengono rapiti dall’eleganza del suo centro storico, con edifici restaurati, pienodi vita con molti ristoranti e caffè.

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Ruvo di Puglia e CoratoCorato, dal cuore fedelissimo agli sveviOrgogliosamente legata alla sua storia, Corato ha voluto preservarelo strettissimo legame con gli svevi anche nello stemma cittadino.Al centro di esso c’è scritto “Cor sine labe doli” che significa “Cuoresenza la macchia del tradimento”. E’ chiaro il riferimento alla suafedeltà nei confronti degli svevi ma non vi è certezza sull’origine delnome della città. Pare che alla prima fortificazione normanna, aforma di “quadratum”, abbia fatto seguito un successivo allargamentodelle mura appunto a forma di cuore fino ad arrivare all’ampiodecagono ottocentesco della più moderna Corato. E’ quella attualeche, con l’extramurale, ho messo all’interno della città vari conventied edifici di pregio. Anche Corato, come gli altri centri storici dellazona, ha saputo preservare una parte antica in cui è piacevolepasseggiare, sostare nei ristoranti, o nel pittoresco mercato.

Nel centro cittadino i punti di interesse sono:la Cattedrale romanica, la sede del Municipio (XVI – XIX secolo),il Palazzo Patroni Griffi e il Palazzo Catalano (entrambi del XVIsecolo).

Ruvo, la Cattedrale “sotterranea”e il museo JattaFede e crociate hanno lasciato una traccia molto evidente nelle Chiesee nei Castelli di Puglia. La Cattedrale di Ruvo si distingue rispetto allealtre della regione non solo per la sua notevolissima facciata, maanche per i ritrovamenti sotterranei rimasti fruibili ai visitatori. E’stata costruita fra il XII e il XIII secolo con un stile romanico puglieseche è messo in evidenza, fra l’altro, nei due rosoni. Possiede treportali di ingresso e le numerose decorazioni della facciata sono unacarrellata di simboli della cristianità, di grifoni ed altre figure fantastiche.L’interno è arricchito da dettagli di notevole valore artistico. Ma, dicerto, la parte più interessante è diventata quella riportata alla lucesotto il pavimento della Cattedrale. Gli scavi archeologici hannosvelato l’antecedente Chiesa paleocristiana, alcuni mosaici e tombedi epoca romana.Ruvo possiede un altro “gioiello”: il Museo Jatta. Ha avuto iniziocome collezione privata conservata, appunto, nel Palazzo Jatta cherisale al XIX secolo. Venne poi acquistata dal Ministero per i BeniCulturali ed aperto al pubblico nel 1993. La collezione si è concentratasu vasi e ceramiche in terracotta che raccontano la storia di Ruvo,Canosa, Taranto e del periodo Magno Greco che va dal VII al IV secoloavanti Cristo.

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Terlizzi e Bitonto

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Terlizzi, la città dei fioriFu possedimento longobardo che, nel VIII secolo, venne donatoall’Abbazia di Montecassino. Si impone subito alla nostra attenzione,fra ciò che resta del possente Castello di Terlizzi, la Torre dell’Orologioche è alta ben 31 metri.

Spicca nel centro cittadino e ci rimanda indietro ai conquistatorinormanni che la costruirono nel XII secolo. Sembra che questoorologio abbia pochi eguali in Europa e che sia secondo in larghezzasolo al Big Ben di Londra.

Al posto della Cattedrale romanica del XIII secolo troviamo, invece,una Chiesa di stile neoclassico (XVIII e XIX secolo). Poco distanteda Terlizzi è interessante visitare la Chiesa di Santa Maria di Cesano,costruita nel 1055. Nei dintorni del centro cittadino ci sono ancoraresti della Via Appia ma, di certo, noterete le numerose serre ecoltivazioni che hanno fatto di Terlizzi “la città dei fiori”.

Bitonto, la patria degli alberi di ulivoSe vogliamo comprendere quanto antica e significativa sia, da sempre,la produzione di olio di oliva per Bitonto dobbiamo fare un balzoall’indietro fino al III secolo avanti Cristo. Testimonianza della suaimportanza è impressa indelebilmente nelle monete risalenti al quelperiodo, dove è raffigurato l’albero di olivo.

Alcune similitudini nella coniazione fanno intuire come Bitonto siastata prima sotto l’egemonia della Taranto Spartana. In seguito,poiché Bitonto nella guerra Sannita si alleò con i romani, questi ultimile riconobbero alcuni privilegi. Il periodo medievale fu caratterizzatodal passaggio di Bitonto attraverso il potere di varie famiglie baronalidi cui troviamo testimonianza nei tanti Palazzi nobiliari del centrostorico.

Nella Cattedrale di San Valentino (XII – XIII secolo) si nota l’influenzaarchitettonica della Cattedrale di Bari. In particolare, vi segnaliamola bellezza del rosone situato nella facciata ovest, la cui finestra èfinemente decorata con sculture di animali che poggiano su colonnine.

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Santa Margherita di Savoia, antica salina e moderna riserva naturaleCon i suoi 75 chilometri quadrati di saline, questo angolo della Puglia detiene il record in Europa. Qui la storia è viva e parte integrante dellaquotidianità. I bacini per il sale, oggi, sono identici a quelli ridisegnati accuratamente dall’architetto Luigi Vanvitelli nel 1754.Dopo due secoli, per l’esattezza nel 1977, gli acquitrini della salina sono divenuti Riserva Naturale dello Stato e offrono ai turisti la possibilitàdi ammirare una enorme varietà di uccelli. Si contano all’incirca 63 specie di volatili, di cui alcuni migratori, che hanno scelto di vivere nellazona delle saline.In estate Margherita di Savoia si trasforma in una affollata località balneare. Un altro motivo di forte attrazione turistica è il centro termale,dove i trattamenti sono a base di fanghi ed acque estratti dai bacini della salina.

Trinitapoli e i suoi “gioielli” archeologiciUn’economia moderna basata sull’alta qualità dell’agricoltura ed un progresso che è attento ai tesori archeologici. Ecco Trinitapoli, dove ilParco Archeologico non mancherà di sorprendervi con i suoi ipogei monumentali che risalgono all’età del Bronzo.Fra tutti spiccano le cosiddette “caverne delle Ambre”, che sono un monumentale cimitero collettivo sotterraneo. Qui sono stati rinvenutiambra, avorio, bronzo e ossa, preziose testimonianze del passato oggi custodite nel museo di Trinitapoli. La collezione è straordinariamentesignificativa. Basta ricordare che, in ciascun ipogeo, sono state trovate circa 200 sepolture disposte in posizione fetale. Si tratta di bambinied anche adulti e fra questi molto nota è la cosiddetta “Signora dell’Ambra”, donna di alto livello socio economico e con relativo corredofunebre di prestigio. Famoso è anche il cosiddetto “Gigante di Trinitapoli”: sono i resti di un uomo di circa 30 anni vissuto 30.000 anni fa eche era alto addirittura 1 metro e 85 centimetri (per l’epoca davvero straordinario).Nel centro di Trinitapoli vi consigliamo di visitare la Cattedrale di Santo Stefano e la Chiesa di San Giuseppe (XIII secolo).

Margherita di Savoia e Trinitapoli

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BariBari, cuore antico e città modernaE’ il capoluogo della Provincia di Bari e della Regione Puglia. Il suocentro storico è stato progressivamente restaurato e custodiscetestimonianze di grande interesse come la Basilica di San Nicola, cheattrae fedeli e visitatori non solo dall’Europa ma da tutta la Cristianità.Per devozione al Santo arrivano qui pellegrini anche dai Paesi dell’EstEuropa di fede Cristiana Ortodossa.

La Basilica venne costruita fra il 1087 e il 1197, durante ladominazione normanna in Puglia. Fu allora che le reliquie di SanNicola vennero trafugate dal luogo sacro in cui erano custodite a Mira(Turchia) e portate a Bari. La leggenda narra, invece, che fu proprioil Santo di passaggio a Bari mentre era diretto a Roma a scegliereil capoluogo pugliese come luogo della sua sepoltura.

Decisamente piacevole e vivace l’atmosfera che si respira fra i tantiristoranti e caffè di piazza Ferrarese, nel pieno centro cittadino,attorno alla quale ruota una zona ben restaurata del bel centro storico.Bari possiede un imponente Castello, ricostruito dall’imperatoreFederico II (XII secolo) ed è qui che si trova la pinacoteca.

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Burrata e ConfettiBurrata, assaggiamo il formaggio localeNon potete trovarla altrove: la burrata significa con Puglia. Pare chesia stata inventata - se così possiamo dire - all’incirca nel 1920 adAndria, che resta il suo maggiore centro di produzione. E’ diventatasempre più richiesta a partire dagli anni ’50 ed oggi è in vetta allalista di bontà per i buongustai di tutto il mondo.

Ma cosa è? In un saccottino di mozzarella c’è un gustoso ripienofatto di mozzarella tagliata a striscioline, e immerso in panna fresca.Sembra, anzi decisamente è, una delizia. Secondo tradizione laburrata doveva essere sistemata all’interno di foglie. Perché? Inquesto modo già alla prima occhiata, verificando che le foglie fosseroverdi, si poteva verificare che la burrata fosse fresca o meno.

Questo formaggio tipico sta diventando sempre più richiesto fuori daiconfini pugliesi ed ha dimostrato una sua particolare versatilità incucina. La burrata può essere servita come antipasto, ma anche conla pasta al sugo e addirittura può essere utilizzata nei dolci alcioccolato.

Il Museo dei ConfettiE’ una tradizione dolciaria che vanta oltre un secolo di storia. E tuttoruota attorno alla fabbrica di confetti creata ad Andria dalla famigliaMucci.

All’inizio il confetto era semplice, con il cuore di mandorle ricopertodi zucchero. L’evoluzione progressiva ha portato a confetti per palatipiù esigenti, con il ripieno fatto di frutta o di nocciole, giusto per farequalche esempio, e magari ricoperto da cioccolato.

Nel creare ad Andria il dolcissimo Museo del Confetto la famigliaMucci ha dimostrato tutta la sua passione e volontà di tutelare letradizioni legate al bon bon.

In questo Museo fuori dal comune sono in mostra antichi strumentidi lavoro e documenti, video e, ovviamente, una vasta collezione diconfetti.

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Vino e Olio Extra Vergine di Oliva

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Vino, il Nero di Troia fa la differenzaRobusto e pur tuttavia delicato, questo vino rosso caratterizza laparte nord adriatica della Puglia. Il vitigno principale è il Nero di Troiache, come ci suggerisce il suo nome, probabilmente arrivò in Pugliada Troia (oggi in Grecia) viaggiando attraverso il Mare Adriatico.

Le uve di Nero di Troia sono alla base di molti vini DOC (Denominazionedi Origine Controllata) della zona ed anche IGT (Indicazione GeograficaTipica). A Nord di Bari, fra i vini di qualità più significativi, ricordiamoil Castel del Monte DOC che ha mostrato una personalità di rilievosin dal momento del suo riconoscimento (il decreto risale al 1971).Ritroviamo le stesse uve di Nero di Troia anche nel vino Rosso BarlettaDOC.

La caratteristica di questo vitigno è quella di contribuire alla produzionedi vini di grande intensità e ottima capacità di invecchiamento.Solitamente il robusto Nero di Troia è in blend con le uve di BombinoNero, Montepulciano, e Sangiovese. E senz’altro i vini di questazona, insieme alle tipiche orecchiette fatte a mano, sono fra lespecialità da assaggiare.

Olio extravergine di oliva, grande qualitàe quantitàE’ in Puglia che si produce la maggiore quantità di olio di oliva, conuna percentuale del 38% rispetto al totale italiano. Se raffrontataall’Europa la proporzione di olio pugliese è del 12%, e in particolareproprio la zona al Nord di Bari è un vero e proprio giardino di alberidi olivo. Alcuni hanno centinaia di anni, e ancora producono le prezioseolive.Ogni caratteristica della cucina pugliese è strettamente legata al suoolio extravergine di oliva che, di fatto, ne costituisce l’ingredienteprincipale. La peculiarità aggiuntiva, non da poco, in Puglia èrappresentata dalla grande varietà di olive (e quindi di olio) che ènella natura. E’ questo il posto giusto per scoprire l’olio, anzi gli oli,di extravergine di oliva fatti da una singola varietà oppure (ed è piùfrequente) in blend. Le varietà più conosciute ed apprezzate sonola Coratina e la Cima di Bitonto. Insomma, una degustazione di oliopugliese è come un viaggio in prima classe nel cuore del gusto.

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Masserie, da luoghi di lavoro a luoghi del lussoLa Puglia è una terra di masserie. Quelle costruite vicino al mare solitamente erano fortificate per proteggersi dagli attacchi dei turchi. Persecoli queste fattorie sono state luoghi di fatica in cui hanno vissuto i contadini. Dopo la II guerra mondiale è iniziato il loro declino e moltevennero abbandonate. In anni recenti c’è stata una netta inversione di tendenza: le masserie di Puglia sono diventate resorts lussuosi.Queste fattorie, pazientemente restaurate, hanno un’atmosfera calda e accogliente capace di riportare gli ospiti indietro nel tempo.

Sono il luogo giusto per poter apprezzare i ritmi antichi di una vita in sintonia con la natura, e beneficiare appieno dei piaceri semplici dellavita rurale. Senza, però, trascurare il lusso e il fascino di antiche grotte con all’interno piscine moderne, trattamenti di bellezza all’avanguardiae pause di relax con cucina tipica. Qui, dove l’aria ha il profumo di rosmarino e basilico, troverete il più genuino ed antico spirito di accoglienzaed ospitalità della Puglia. Un tempo servì a dare il benvenuto a pellegrini e monaci benedettini in fuga dalle persecuzioni, oggi è diventatoun sorriso con il quale i pugliesi sanno ben accogliere i turisti.

Falconeria, la Puglia e il suo ImperatoreFederico II è l’autore del primo trattato dedicato alla falconeria ed il suo nome è rimasto indissolubilmente legato a questa opera: “De ArteVenandi cum Avibus” (“L’Arte della caccia con gli uccelli”). E’ considerata un capolavoro scientifico scritto da un uomo che, all’epoca, eraaddirittura soprannominato “Stupor Mundi” per la sua profonda conoscenza dell’arte e per la capacità straordinaria di parlare sei lingue.La sua passione per la falconeria non è andata perduta in Puglia, e nel resto del Mezzogiorno, poiché spesso ancora oggi rivive attraversoeventi spettacolari. La falconeria resta una vera e propria arte, che richiede rapaci addestrati (uccelli da preda) per cacciare o per eseguiregiochi in spettacoli per i turisti.

Messerie e Falconeria

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Colline e Trulli della Murgia

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Colline e trulli della MurgiaPartendo dal Nord di Bari ci si può poi spostare nei dintorni allascoperta del tipico territorio delle colline e dei trulli della Murgia. Unpossibile itinerario può essere quello che ci porta ad Alberobello,Martina ed Ostuni.La cosiddetta “Capitale dei Trulli”, ovvero Alberobello deve la suaunicità al centro storico interamente costruito con queste case inpietra dai tetti conici. Nel 1996 Alberobello è entrata a far parte deisiti sotto protezione dell’UNESCO.Ad una manciata di chilometri dalla contadina Alberobello, ecco ipretenziosi Palazzotti barocchi di Martina Franca. Da non perdere ilPalazzo Ducale, oggi sede del Municipio, con i dipinti dell’artistaDomenico Carella, e nel cui ampio atrio si svolge ogni estate ilprestigioso Festival Internazionale della Valle d’Itria.Non distante la “Città Bianca” sorveglia dall’alto della collina la costaadriatica. Ostuni, proprio per la sua posizione strategica, vennedistrutta da Annibale durante la seconda guerra punica ma fu poiricostruita dai colonizzatori greci. Il centro storico è considerato ungioiello architettonico, pieno di negozi e di vitalità.

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Puglia,tantissimi voli diretti low costNon è mai stato così facile, e a basso costo, venire inPuglia come lo è ora! Negli ultimi anni i voli diretti lowcost, sia nazionali che internazionali, sono diventatitantissimi.

Gli aeroporti di Bari e Foggia sono all’incirca a 20 minuti- massimo 1 ora di distanza dalle principali destinazionituristiche. Sono in arrivo nuovi collegamenti low costed anche voli charter, e pertanto vi suggeriamo diverificare di tanto in tanto le novità cliccando inwww.aeroportidipuglia.it.

Puglia, tantissimi voli diretti low cost

Al momento i principali collegamenti diretticon l’estero sono:

National and International direct fly from:

Bari Foggia Brindisi

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• Londra• Parigi• Bruxelles• Lussemburgo• Basilea• Ginevra• Zurigo• Amsterdam• Barcellona• Madrid• Atene

• Colonia• Monaco• Francoforte• Stoccarda• Tirana• Bucarest• Praga• Timisoara• Malta• New York• Miami (in arrivo)

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Per maggiori informazioni a propositodel Nord Barese rivolgersi a:

Ufficio Unico PIT2 “Nord Barese”Sede: Comune di Andria - Piazza Umberto I - Andria

Tel. 0883-290224 - Fax 0883-290387Email [email protected]

Testi in italiano e inglese: Antonella MillarteRicerca iconografica: Maria Giulia TannoiaGrafica e stampa: Enneppì Comunicazione

Progetto Integrato TerritorialeNord Barese

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