abilità, precursori che bisogni educativi speciali ... dsa s... · significa riconoscerla ......
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I disturbi specifici dell’apprendimento
e i Bisogni Educativi Speciali-didattica e metodologia-
SP.E.E.D.Sportello Età Evolutiva Disturbi Specifici dell’Apprendimento
I prerequisiti
dell’apprendimento
Prerequisiti
Abilità, precursori cheprecedono e facilitano i processi di acquisizione della
lettura e scrittura strumentale
PRIMA dell’ingresso a scuola e dell’acquisizioneformale delle abilità di leggere e scrivere
Prerequisiti
DISCRIMINAZIONEVISIVA E UDITIVA
CONSAPEVOLEZZAMETAFONOLOGICA
COORDINAZIONEOCULO MANUALE
ELABORAZIONE SEMANTICA DI ANTICIPAZIONE
ASSOCIAZIONE VISIVO-VERBALE
ACCESSO LESSICALE RAPIDO
MEMORIA FONOLOGICAA B.T.
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Prerequisiti: discriminazione visiva
Permette di riconoscere i grafemi da altri segni grafici e differenziarli sulla base del
diverso orientamento spazialepur senza saperne attribuire un nome
Prerequisiti: discriminazione uditiva
Permette il1) RICONOSCIMENTO delle caratteristiche
fonetiche di un messaggio 2) MEMORIZZAZIONE
3) RIPRODUZIONE
Prerequisiti: memoria fonologica a breve termine
MEMORIA A BREVE TERMINEMEMORIA A BREVE TERMINESistema che consente il mantenimentoe la manipolazione delle informazioni
durantedurante l’esecuzione di vari compiti cognitivi
RUOLO NELLA LETTURARUOLO NELLA LETTURA1) Conservare in memoria i grafemi
2) Costruire una rappresentazione globale del significatodella parola
Prerequisiti: consapevolezza metafonologica
Riguarda la capacità di riconoscere ed elaborare (manipolare)
le caratteristiche fonologiche delle parole
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Prerequisiti: consapevolezza metafonologica
FUSIONE SEGMENTAZIONE
Riconoscimento globale di una
paroladopo aver ascoltato i fonemi o le sillabe
in modo separato
Scomposizione di una parola nei
singoli suoni che la compongono
C-a-s-a � CASA CASA� C-a-s-a
Prerequisiti:coordinazione oculo manuale
Funzionamento simultaneo
MOVIMENTO DELLAMANO
PERCEZIONE VISIVA
Fondamentale nel processo di scrittura per losviluppo di un buon grafismo
(qualità del tratto grafico)
Prerequisito: associazione visiva-verbale e accesso lessicale rapido
Necessaria per ricavare velocemente il nome dei grafemi e delle parole scritte
(speed of naming)
PRIMA DOPO
-Denominazione rapida di figure, oggetti ecc.-Recupero rapido dal proprio magazzino
lessicale
-Attribuire il corretto nomealle parole
-Associazione rapidagrafema-fonema
Prerequisiti: Elaborazione semantica di l’anticipazione
Capacità di effettuare delle inferenze sulla natura del materiale in base al contesto(recupero del significato)
FUNZIONE: FUNZIONE:
facilitare e velocizzare i processifacilitare e velocizzare i processiStrettamente connessa con: 1) Velocità nella scrittura
2) Accuratezza nella scrittura3) Comprensione
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Acquisizione del processo di
letto-scrittura
Modello di Uta Frith
MODELLO EVOLUTIVO STADIALEGli stadi non sono totalmente separati ma
sono in parte sovrapposti tra loro
STADIO
CONSOLIDAMENTOACQUISIZIONE
COMPETENZE
Difficoltà di letto-scrittura: Arresto in una particolare fase
Ma il processo non si interrompe!!
Frith: stadi di sviluppo della lettura
1. LOGOGRAFICO
2. ALFABETICO
3. ORTOGRAFICO
4. LESSICALE
Stadio logografico: pre scolare
Rappresenta una sorta di pre-lettura.
Il bambino “legge” alcune parole in modo globale perché contengono lettere ed elementi che ha
imparato a riconoscere
MANCA ANCORA LA CONSAPEVOLEZZA FONOLOGICA DELLE PAROLE
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SI ATTIVA IL MECCANISMO DI CONVERSIONE GRAFEMASI ATTIVA IL MECCANISMO DI CONVERSIONE GRAFEMA--FONEMAFONEMARAPPRESENTA LA FASE CENTRALE DEL PROCESSO DI ACQUISIZIONERAPPRESENTA LA FASE CENTRALE DEL PROCESSO DI ACQUISIZIONE
Stadio alfabetico: Inizio della scolarizzazione
Il bambino impara la relazione esistente tra 1. Forma verbale (fonema)2. Forma scritta (grafema)
Stadio ortografico
Perfezionamento della fase alfabetica precedente.
Si passa da una lettura lettera x lettera a una lettura x unità ortografiche più ampie (sillabe)
UNITAUNITA’’ DI LETTURA EDI LETTURA E’’ LA SILLABALA SILLABA
Da M-A-R-E a MA-RE
Graduale apprendimento delle regole ortografiche e sintatticheGraduale apprendimento delle regole ortografiche e sintattiche
Stadio lessicale
Formazione del magazzino lessicalemagazzino lessicale . Il bambino legge comprendendo il
significato delle parole.La parola scritta viene associata con la sua
forma fonologica.
ACQUISIZIONE DEL PROCESSO DI LETTURAFine seconda classe primaria
Il modello in sintesi….
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Frith: stadi di sviluppo della scrittura
LOGOGRAFICOIl b. scrive i grafemi come se fossero degli
ideogrammi/disegni.
La scrittura in questa fase non si basa sul riconoscimento del rapporto grafema-fonema
Non Non èè in grado di individuare che la C di Carlo in grado di individuare che la C di Carlo èè la stessa di Casala stessa di Casa
Stadio logografico: abilità in fase di sviluppo
Consapevolezza fonologicadopo i 3-4 anni
Abilità del b. di manipolare i segmenti fonologici della parole.Mentre scrive, isola e ripete alcuni suoni che servono
a formare la parola.
Stadio alfabetico
Il bambino mette insieme CONSONANTE+ VOCALE per formare la sillaba, poi la
parola
Stadio iniziale della scritturaAbilità coinvolta:
conversione del fonema in grafema
La capacità di scrivere in modo GLOBALE parti di parole senza dover fare un analisi delle parti che la compongono rende la scrittura più
veloce
Stadio ortograficoIl bambino è in grado di unire insieme
• Gruppi consonantici (PER, CAS, REM)• DIGRAMMI (CH, GL, CI, SC, GL, GN+ VOCALI (E-O-I)
• TRIGRAMMI: (SCI) davanti a vocali SCI-A, GLI
DIFFICOLTA’ IN FASE DI ACQUISIZIONE:1. Unire e rappresentare strutture complesse
2. Memorizzare e scrivere i suoni realizzati da più grafemi3. Riconoscere lo stesso grafema pronunciato in modo diverso
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Stadio lessicale
La parola viene scritta recuperando la sua forma ortografica dal magazzino lessicale in cui è
memorizzata.
Velocità di scrittura
Complessità linguistica della parola
Frequenza d’uso della parola
dipende
Acquisizione del processodi calcolo e
senso del numero
Sviluppo dell’intelligenza numerica
““ IntelligereIntelligere ”” attraverso la quantitattraverso la quantit ààsignifica significa riconoscerlariconoscerla
CapacitCapacit àà di di manipolaremanipolare , capire, ragionare , capire, ragionare attraverso il complesso sistema dei attraverso il complesso sistema dei
numeri e della quantitnumeri e della quantit àà
EE’’INNATAINNATA
Innatismo-intelligenza numerica
Il bambino nasce con la predisposizionepredisposizione a sviluppare il senso del numero e a
comprenderlo dal punto di vista concettuale.
• Sviluppo del linguaggio• Esperienze
• Contesto di apprendimento e ambiente favorevole
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Alle origini della cognizione numerica
•La capacità di generare rappresentazioni astratte di numerosità è presente a 3 giorni di vita
( Izard et al. 2009)•Dai 5 mesi i bambini apprezzano relazioni ordinali tra
quantità numeriche ( Macchi Cassia et al. 2009)
• A 5 mesi i bambini mostrano aspettative aritmetiche su piccole e grandi quantità
(Wynn, 1992; Mc Crink e Wynn, 2004)
Gli studi• La competenza numerica precede lo sviluppo
verbale• Specie animali non dotate di linguaggio hanno
dimostrato di essere in grado di manipolare e discriminare le quantità.
• Gallister e Gelman (1992) La conoscenza numerica ha basi diverse e indipendenti da
quelle che coinvolgono le competenze linguistiche
SISTEMA DEL CALCOLO� DOMINIO SPECIFICO
Sviluppo della conoscenza numerica
• 0-2 anni conoscenza numerica pre-verbale di tipo quantitativo
• 2-4 anni sviluppo delle abilità di conteggio
• 3-6 anni sviluppo delle abilità di scrittura dei numeri
Prime fasi di apprendimento scolastico
sviluppo dei meccanismi di calcolo
Competenze numeriche preverbali (0-2 anni)
RICONOSCIMENTOVISIVO DI QUANTITA’
SUBITIZING
Neonati e bambini di pochi mesi sono in grado di percepire la numerosità di un
insieme visivo di oggetti in modo immediato, senza contare
Processo specializzato di percezione visivaIl n° di oggetti percepibili sembra essere di 3-
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DISTINZIONE DEI CAMBIAMENTI
DI NUMEROSITA’
aggiunta/sottrazione di oggetti (aspettative aritmetiche)
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Sviluppo dell’abilità di conteggio verbale (2-4 anni)
Quali sono i principi necessari per contare???•• Principio della corrispondenza uno a uno (dai 2 ANN I)Principio della corrispondenza uno a uno (dai 2 ANN I)
Ogni elemento dell’insieme contato deve corrispondere a una sola parola numero 0=1 00=2
•• Principio dellPrincipio dell ’’ordine stabile avantiordine stabile avanti --indietro (4indietro (4 --5 ANNI)5 ANNI)Le parole-numero devono essere ordinate in una sequenza fissa inalterabile che riproduce gli elementi che devono essere contati.
venti-uno, venti-due, venti-tre �facileDieci-undici (uno-dieci) dodici (due-dieci)� non segue l’ordine stabile �più difficile
•• Principio della cardinalitPrincipio della cardinalit àà (CIRCA A 5 ANNI)(CIRCA A 5 ANNI)L’ultima parola-numero usata nel conteggio rappresenta la
numerosità dell’insieme(Gelman e Gallistel, 1978)
Sviluppo delle abilità di SCRITTURA del numero (3-6 anni)
1.1. IdiosincraticaIdiosincratica : priva di notazioni comprensibili
2. Pittografica : riproduce figurativamente gli oggetti
3. Iconica : formata da segni grafici, ad es. aste e simboli posti in corrispondenza di oggetti
4. Simbolica : costituita dai numeri arabici veri e propri
3-4
4-5
5-6
««La La naturanatura fornisce un fornisce un nucleo di capacitnucleo di capacitààper classificare piccoli insiemi di oggetti per classificare piccoli insiemi di oggetti
nei termini della loro numerositnei termini della loro numerositàà ma ma per le per le capacitcapacitàà pipiùù avanzate abbiamo bisogno avanzate abbiamo bisogno
delldell’’istruzioneistruzione, ossia di acquisire gli , ossia di acquisire gli strumenti concettuali forniti dalla cultura in strumenti concettuali forniti dalla cultura in
cui viviamocui viviamo»»
ButterworthButterworth, 1999, 1999
Modello di Mc Closkey et al. (1985; 1987)Individua 3 sistemi:- Comprensione
- Calcolo - Produzione
Che funzionano grazie a tre meccanismi di base1) LESSICALE2) SEMANTICO3) SINTATTICO
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Meccanismi di base
LESSICALERegola il NOME del numero
SEMANTICORegola la
COMPRENSIONE della quantità
SINTATTICORegola
la “grammatica” del numeroValore posizionale delle
cifre
Compito di selezionare il nome delle cifre per riconoscere adeguatamente quello del numero (15 al posto di 13)
(5= ° ° ° ° ° °)
Responsabile dell’elaborazione dei rapporti tra le cifre all’interno del
numero, attiva il corretto ordine di grandezza di ogni cifra (13 al posto
di 31)
Di che utilità è il modello teorico
Gli errori ci indicano il processo deficitario e ci permettono di pianificare intervento mirato
sbaglia il norme associato al numeroESEMPIO: Scrive o Legge 4 al posto di 7)
lessicali
Sintattici
Semantici
non riconosce il valore di una cifra in base alla sua collocazione nel numero, coinvolge anche
l’aspetto lessicale
riconosce il significato del numero ossia la sua grandezza (è più grande 4 o 7?)
Errori….
• Scrivi centotrè: “1003”• Scrivi milletrecentosei: “1000306”• Scrivi centoventiquattro: “100204”• Scrivi centosette: “1007”
34 x 27 x 27 x 322 -2 = 15 = 3 = 36 =
36 55 621 314
112 -18 =
106
Errori procedurali, incolonnamento, riporti
Errori sintatticiE lessicali
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Calcolo a mente Vs Calcolo scritto
Differenti meccanismi sottostantiMENTE
-Uso delle dita (strategia basale)
- Scomposizione dei n°per somme e sottrazioni
-Raggruppamenti a 5 e 10-Arrotondamenti alla decina
ASPETTI STRATEGICI
CALCOLO SCRITTO
-Incolonnamento-Riporti -Prestiti
ASPETTI PROCEDURALI
Rapporto calcolo scritto calcolo a mente
CALCOLOA MENTE
CALCOLO SCRITTO
-alleggerisce il carico
della memoria
-permette un uso più
efficace delle procedure
e’possibile se si conoscono le strategie del
calcolo a mente e i fatti
numerici
Traiettorie dell’apprendimento
Difficoltà VS Disturbo
Difficoltà Vs Disturbo
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Quando non è un disturbo?
Se le difficoltà dipendono da:
FATTORI INTERNI
DEFICIT NEUROLOGICI
FATTORI ESTERNI
DEFICIT SENSORIALI
ambiente, problemi familiari
motivazione, stato d’animo ecc.
(uditivi/visivi)
(in seguito a traumi)
Learning DisabilitiesCi si riferisce ad un gruppo eterogeneo di disturbi
manifestati da significative difficoltà nell'acquisizione e nell'uso di abilità di ascolto, espressione orale,
lettura, ragionamento e matematica , presumibilmente dovuti a disfunzioni del sistema nervoso centrale.
Possono coesistere con la L.D. problemi nei comportamenti di autoregolazione, nella percezione
sociale e nell'interazione sociale, ma non costituiscono di per sé una L.D.
Le L.D. possono verificarsi in concomitanza con altri fattori di handicap o con influenze estrinseche
(culturali, d'istruzione, ecc.), ma non sono il ris ultato di quelle condizioni o influenze
(Hammil, 1990)
Che cosa sono i DSA?
Cosa non sono i DSA?
• Non dipendono da problemi di natura psicologica (emotivi, relazionali, familiari)
• No pigrizia, scarsa motivazione
• No svantaggio socioculturale
• No strategie educative o di insegnamento inadeguate
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Le causeINCIDENZA- 2.5/3.5 % DELLA POPOLAZIONE IN ETA’ SCOLASTICA
Fonte: Istituto Superiore della Sanità
CAUSA MULTIFATTORIALENessuna ipotesi è in grado di spiegare da sola il disturbo
•Genetiche•Deficit del processamento visivo e/o uditivo•Deficit attentivi •Deficit di elaborazione fonologica•Minore attivazione di alcune aree cerebrali specializzate nel linguaggio e nel riconoscimento visivo delle parole
Cosa si può osservare nel contesto classe?
Predittori: scuola infanzia
• Anomalie nelle sequenze• Difficoltà nell’orientamento spazio
temporale• Coordinazione motoria• Abitudini nel gioco• Relazione con gli altri • Organizzazione del lavoro
Predittori infanzia
SEQUENZE: gg della settimana, mesi dell’anno, date, stagioni, elencazione di numeri avanti indietro
ORIENTAMENTO SPAZIO TEMPORALE: dx, sx, dentro/fuori, sopra/sotto, prima/dopo, ieri/oggi, lettura dell’orologio
COORDINAZIONE MOTORIA : goffaggine, difficoltà nelle attivitàsportive in cui si usano le mani, procedure di vestizione (allacciare, abbottonare), rispettare i bordi mentre si colora, copia da modello,
disordine nel foglio, battere le mani a tempo
ABITUDINI NEL GIOCO: puzzle, costruzioni (es. torri), scarso interesse per le storie audio-visive
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Predittori infanziaRELAZIONI CON GLI ALTRI : difficoltà nella comprensione
di consegne verbali, nel seguire più istruzioni contemporaneamente, difficoltà nell’espressione verbale,
“perdere” la parola, scambiare parole, ripetizione di parole in modi diversi, essere molto concisi, difficoltà
nell’apprendere filastrocche/rime, difficoltà nel disegnoORGANIZZAZIONE DEL LAVORO: essere poco puntali,
dimenticare i materiali di lavoro, perderli o romperli
Predittori: scuola primaria
• Non stanno mai a sentire• Non si impegnano abbastanza
• Non si concentrano• Non sono precisi
• Non controllano il lavoro
Predittori- primaria
NON STANNO MAI SENTIRE-DIFFICOLTA’ A:
- Ricordare istruzioni-Mettere insieme e organizzare gruppi di pensieri
e a raccontare storie o eventi vissutiNecessitano di strategie alternative e anche complesse
per ricordare le consegne
NON SI IMPEGNANO ABBASTANZADIFFICOLTA’ A:
-organizzazione del lavoro e ordine-Più abili a esporre oralmente che a descrivere per iscritto
-Evitamento dei compiti scritti
Predittori primaria
NON Si CONCENTRANO:-Sembrano esaurire rapidamente la concentrazione
-Perdono il segno- Poco accuratezza
NON SONO PRECISI:-Scarsa manualità
- scarso controllo della penna- difficoltà prassiche
NON CONTROLLANO IL LORO LAVORO-Mancano della percezione visuale complessiva
della parola
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Apprendimenti strumentaliLINGUAGGIO
SVILUPPO PIU LENTO
LETTURA
LENTEZZALettura sillabata oltre metà del primo anno
ERRORI
•Lettere simili orientate diversamente: p-b, b-d, u-n•Lettere simili se non per qualche piccola differenza: m-n,c-e, e-a•Lettere con suoni simili: f-v, p-b, t-d, c-g•Difficoltà a seguire il rigo, lettura della stessa parola in modo diverso nello stesso testo
SegnaliSCRITTURA
ERRORI
INCOMPRENSIBILE
LENTEZZA
•Doppie, accenti•Inversioni di lettere MARE�REMA•Omissioni di lettere PANE � PAE•Separazione-fusione illegale di parole•Uso dell’h •Parole omofone : L’AGO-LAGO
Segnali
CALCOLO
•Difficoltà nel fare semplici calcoli (10+10, 5+5)•Difficoltà nel memorizzare calcoli automatici (es. tabelline) •Operazioni: difficoltà nelle procedure del calcolo in colonna, riporti ecc.
Altre difficoltà….
•Esposizione orale di contenuti complessi•Relazioni spazio-temporali:
destra/sinistra, ieri/oggi, mesi, giorni
Copiare dalla lavagna
Svolgere i compiti in autonomiaAffaticamento
Dimenticano i materiali scolastici
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Fattori di rischio
Fattori di rischio
Rischio DSA RISCHIO DI RITARDO NELL’APPRENDIMENTO
•Esposizione a più di 2 anestesie generali dopo il parto ed entro il 4 anno di vita• Disturbo del linguaggio• Sesso maschile•Storia genitoriali di abuso sostanze•Familiarità
•Basso peso alla nascita•Prematurità•Esposizione al fumo materno•Durante la gravidanza•Esposizione a fattori traumatici•Durante l’infanzia•Familiarità
FONTE: CC-ISS 2010 pg 31
I DSAI Disturbi Specifici
dell’Apprendimento
Quali sono i Disturbi Specifici dell’Apprendimento
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Disturbo specifico della lettura
DECODIFICA COMPRENSIONE
•Omissioni•Sostituzioni•Aggiunte di parole o parti di parole•False partenze, lunghe esitazioni•Perdita della posizione nel testo•Inversione di lettere all’interno della parola
•Incapacità a ricordare le cose lette•Incapacità di trarre inferenze dal materiale letto•Uso delle conoscenze di carattere generale piuttosto che dall’informazione derivante dalla lettura nel rispondere ai quesiti del testo letto
Disturbo Specifico della lettura
LETTURA
DECODIFICA COMPRENSIONE
ACCURATEZZA RAPIDITA’
Fondamentale distinguerele due componenti
PROVE PARAMETRI PUNTEGGI
BRANO
PAROLE
NON PAROLE
RAPIDITA’
ACCURATEZZA
- 2 DS
< 5° PERC.
DIAGNOSI: Caduta almeno in un parametro (rapidità e/o accuratezza)
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Disturbo specifico della scrittura
Componente ortografica
Componente grafomotoria
-Trasformazionedal SUONO al SEGNO
-Utilizzo delle regole ortografiche- Coordinazione visuo-spaziale- Lentezza nella produzione-Omissioni/inversioni/sost./aggiunte- Problemi di doppie/accenti- Parole omofone/omografe- uso punteggiatura
-Scrittura illeggibile anche per il b.-Gestione dello spazio nel foglio- Irregolarità nella proporzione dei grafemi-Distanze lettere/parole-Prensione/forza impiegata- Uso contemporaneo di caratteri diversi
Disturbo specifico del calcolo
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Difficoltà o disturbo del calcolo???
3000 docenti intervistati5 math
5-7 soluzionedei problemi
IARL2 su 1000 discalculia
2.5% della popolazionePresenta difficoltà in matIn comorbilità con altri
disturbi
Tutti i bambini con difficoltàpresentano un disturbo?
• è statisticamente improbabile
• il dominio del calcolo èmeno potenziato rispetto a
quello verbale
Implicazioni didattiche
Dominio specificoCome procedi per eseguire le moltiplicazioni scritte
Giorgio:
“Metto in colonna giusto. Poi faccio il primo numero sopra per l’ultimo numero sotto no no ho sbagliato, il primo numero sopra delle unità per il primo numero sotto, secondo numero sopra per i numeri sotto e così li consumo tutti quelli sopra.
Quando li ho finiti faccio la stessa cosa con il secondo numero di sotto. E così via fino a che li ho finiti. Tiro il segno quello lìdi risultato e faccio l’addizione.
Mi pare che non ti ho detto che devo stare attento a incolonnare bene se no i numeri non vengono giusti.”
La classificazione
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Criteri diagnostici
Didattica nei Dsa:Strategie, metodi e materiali
SP.E.E.D.SP.E.E.D.Sportello EtSportello Et àà Evolutiva Disturbi Specifici dellEvolutiva Disturbi Specifici dell ’’ApprendimentoApprendimento
«Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti u guali fra disuguali.»Don Milani, Lettera a una professoressa
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Lettura e comprensione
del testo
Cosa può fare la scuola?: strategie
• Comprendere ed accogliere il problema• Evitare di esporre il bambino a situazioni di
difficoltà e frustrazione (es. lettura a voce alta)• Ridurre la quantità di materiale da leggere (nelle
verifiche e nei compiti in classe)• Compensazione con richieste di altro tipo (es.
lavoro con materiale grafico)• Concedere più tempo nelle verifiche o nelle altre
difficoltà• In presenza di difficoltà ortografiche, privilegiare
i contenuti rispetto alla competenza ortografica nei compiti scritti e nella revisione degli errori
Cosa può fare la scuola? strategie
• Privilegiare verifiche orali piuttosto che scritte
• Curare la consegna dei compiti a casa• Operare riduzioni del materiale di studio• Promuovere la collaborazione e l’aiuto nei
compiti a casa per ridurre al minimo il carico nel processo di decodifica (es. adulto legge per il b. il materiale di studio)
• Utilizzo di alcuni strumenti compensativi come la sintesi vocale
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Cosa può fare la scuola? strategie
• Consentire l’uso del computer dotati di programmi di revisione ortografica
• Sostenere il senso di autoefficacia e la motivazione del b. calibrando le richieste per evitare frustrazione e impotenza appresa
• Valorizzare le risorse• Utilizzo di tecniche didattiche quali ad es.
cooperative learning
Cosa può fare la scuola? In pratica
Creazione di esercizi mirati volti ad esercitare alcune delle abilità coinvolte nel
processo di lettura
Cosa può fare la scuola? Schede operative
• Potenziamento dell’automatizzazione della lettura
La letteratura indica che la lettura può essere acquisita anche attraverso la progressiva
automatizzazione e il rapido riconoscimento di sillabe
Riconoscere rapidamente le sillabe permette una più rapida lettura di parole
Cosa può fare la scuola?
Percorsi didattici possibili:• Composizione e scomposizione orale della
parola• Leggere velocemente sillabe importanti e
parole derivate da esse• Composizione di parole• Gruppi ortografici dispettosi• Riconoscimento veloce di parti di parola
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Cosa può fare la scuola?
Composizione e scomposizione orale della parola
1. Introdurre il b. al concetto di sillaba2. Facilitare il passaggio dalla lettura lettera per lettera a quella sillabica
Schede operative Cosa può fare la scuola?
Leggere velocemente sillabe importanti e parole der ivate da esse
La sillaba è il cuore del processo di lettura.Memorizzare il maggior numero di sillabe aumenta l’automatizzazione
del processo di letturaI b. dislessici rimangono ancorati alla fase di conversione grafema-fonema
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Cosa può fare la scuola?
Composizione di parole
1. Imparare a riconoscere la parola, manipolando le sue componenti2. Sensibilizzare il bambino all’uso dell’unità sillabica e
avere maggiore familiarità
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Cosa può fare la scuola?Gruppi ortografici dispettosi
Migliorare l’automatizzazione immediato di gruppi ortografici irregolari(es. gl, gn, ch, ecc,.)
•Attività di ricerca visiva di parole che contengono il gruppo grafemico target•Lettura di frasi con parole che contengono il gruppo ortografico
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Cosa può fare la scuola? Riconoscimento veloce di parti di parola
Migliorare il riconoscimento e la fusione di gruppi di due o più consonanti (es. br, str, ecc.)
•Lettura di parole con il gruppo consonantico•Lettura di frasi•Lettura di brevi racconti•Ricerca di parole con il gruppo consonantico in questione
Esercizi utili per i bambini che commettono inversioni nella lettura rendendo incomprensibile la parola letta
La scrittura
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Gli errori ortografici: riflessioni
• Molti errori sono tipicitipici di un normale processo di apprendimento: sono errori previsti, coerenti con la fase di sviluppo e di acquisizione
• Ogni errore richiama a una specificità e l’intervento deve essere mirato
Controllo consapevole dell’errore
• È importante lavorare non solo sull’esercizio specifico per il recupero della difficoltà ma sul controllo consapevole controllo consapevole delldell ’’erroreerrore
Il bambino spesso si trova in difficoltà non tanto sulla conoscenza della regola quanto sulla ricostruzione del processo logico che definisce quando si deve usare la
regola
Controllo consapevole dell’errore
Esempio: il bambino che sbaglia la H
Conosce la risposta : conosce tutti i casi in cui si deve utilizzare “possedere, sentire, avere”
MANon sa gestire le domande per arrivare alla soluzio ne:
si chiede, “Ci vorrà l’h o no?”Da solo non è in grado di controllarela sequenza delle domande da porsi
RUOLO DELL’INSEGNANTE
Controllo consapevole dell’errore
• Fondamentale l’utilizzo delle autoistruzioni autoistruzioni attraverso cartellini, diagrammi di flusso con le indicazioni delle sequenze di operazioni mentali gia organizzate da memorizzare e seguite
• Automonitoraggio, autovalutazione • Metacognizione
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TIPOLOGIA E GERARCHIADI ERRORI
Tipologia di errori (Tressoldi, Cornoldi, 1991)
• La tipologia di errori fanno riferimento al modello evolutivo di Uta Frith (1985)
�Insufficiente acquisizione della fase fase alfabeticaalfabetica porterà il bambino a commettere errori FONOLOGICI
�Insufficiente acquisizione della fase fase ortografica o lessicaleortografica o lessicale porterà il bambino a commettere errori NON FONOLOGICI
Errori fonologici (F)Errori Non Fonologici (NF)
Errori fonetici (A)
Tipologia di errori (Tressoldi, Cornoldi, 1991)
Pese per pesce
Li per il
Bamlabo per bambola
Taolo per tavolo
Tavolovo per tavolo
Brina per prima
Folpe per volpe
esempiesempi
Grafema inesatto
Inversioni
Omissione o
aggiunta di lettere
Scambio di grafemi
Errori Errori fonologici fonologici
NON E’ RISPETTATO IL RAPPORTO FONEMA-GRAFEMA
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Tipologia di errori (Tressoldi, Cornoldi,1991)
Ha casa per a casa
Lui non a per lui non ha
Omissione o aggiunta di h
Perche per perché
Pala per palla
Squola per scuola
Qucina per cucina
Nonèvero per non è vero
Lacqua per l’acqua
Par lo per parlo
In sieme per insieme
L’avato per lavato
esempiesempi
Altri errori: omissione e aggiunta di accenti e doppie
Scambio di grafema omofono
Fusioni illegali
Separazioni illegali
Errori Non fonologici Errori Non fonologici
Dettato e
tipologia di errori
QUALI TIPI DI ERRORE?
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ESERCITIAMOCI….IPOTESI
DI INTERVENTO
Analisi della prova• Parole di 2 sillabe sono analizzate per fonema (2 errori)• Trisillabe perdono parti• Parole a sillaba semplice sono analizzate meglio, con
esercizio compariranno anche le trisillabe• La sillaba complessiva divisibile non è presente
nemmeno nelle parole a 2 sillabe• È presente una difficoltà di analisi suono F/V
PROGRAMMA DIDATTICO1) Sostegno alla memoria verbale sulle trisillabe piane2) Analisi dei gruppi consonantici divisibili nelle bi e tri
sillabe3) Lavoro prima orale e poi scritto in piccolo gruppo
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Errori fonologici: scambio di grafemi
SCAMBI PIU’ FREQUENTI: F-V, D-T, P-B, C-G
Percorsi didattici suggeriti:1) Individuare la coppia di fonemi oggetto dell’intervento2) Associarla a 2 parole ad alto valore di immagine per il bambino3) Riprodurre su 2 cartoncini le parole scelte dall’alunno4) Esercitare l’alunno a scegliere il cartoncino corrispondente a ciascuno dei fonemi
oggetto dell’intervento, pronunciando la parola intera, accentuando il fonema
5) Scegliere il fonema della coppia sul quale lavorare: per ognuna delle coppie che Vengono confuse, lavora su uno solo, di modo che l’altro venga acquisito per contrasto
6) Esercizi di discriminazione uditiva a difficoltà crescente a) Fonema target all’inizio della parola, b) Fonema all’interno…..7) Autoistruzioni8) autovalutazione
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Errori fonologici: digrammi e trigrammi
Insegnare all’alunno a discriminare e a scrivere correttamentei fonemi che corrispondono a più grafemi
SUGGERIMENTO:utilizzo di mediatori visivi che possa richiamare sia il suono che
l’immagine visiva corrispondente
Errori fonologici: digrammi e trigrammi
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Errori fonologici: inversioni
INTERVENTO
LIVELLO FONOLOGICO
LIVELLO VISIVO DI RICONOSCIMENTOGLOBALE DELLA PAROLA
Favorire l’ordineordineall’interno della
struttura-Qual è il suono che
senti per primo?- Qual è la prima
lettera che vedi scritta?
Esempi di schede operative
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Errori non fonologici: separazioni e fusioni illegali
Possibili percorsi didattici• l’insegnante pronuncia una frase e
l’alunno la ripete• L’insegnante ripete la frase scandendo
ogni parola con una battuta delle mani
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Potenziamento dell’intelligenza numerica e calcolo
Cosa può fare la scuola?
AREE• Counting: conteggio• Processi lessicali: nome• Processi semantici: quantità• Processi sintattici: valore posizionale• Calcolo a mente• Calcolo scritto
Counting
ENUMERARE COUNTING
Attribuire il nome al numero(processo lessicale)
Capacità di conteggioRichiede la conoscenza dei principi-Corrispondenza uno a uno-Ordine stabile- Cardinalità
Quanti sono?
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Calcolo scritto
Didattica inclusiva e bisogni educativi speciali
SP.E.E.D.Sportello Età Evolutiva Disturbi Specifici dell’Apprendimento
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Bisogno educativo speciale
•• Special educational Special educational needneed: Documenti ufficiali Unesco 1997
•• Special educational Special educational needsneeds and and disabilitydisability actact: Legislazione Regno unito del 2001
•• Agenzia europea per lo sviluppo dellAgenzia europea per lo sviluppo dell’’educazione educazione per i bisogni specialiper i bisogni speciali nel 2003
IDEA DI FONDOConsiderare soggetti BES anche altri soggetti in
età evolutiva che manifestano difficoltà diverse dalla disabilità
Bisogni educativi normali verso bisogni educativi speciali
Qualsiasi difficoltà evolutiva di funzionamento, permanente o transitoria,
in ambito educativo e/o apprenditivo, dovuta all’interazione dei vari fattori di salute
secondo il modello ICF dell’OMS (2007) e che necessita di educazione
Speciale individualizzata (Ianes, 2005)
BISOGNI EDUCATIVI NORMALISviluppare competenze, autonomia,
identità, partecipazione, appartenenza . . .
Quando diventa speciale?
• Il funzionamento umano è il risultato dell’interazione complessa e sistemica di fattori che lo mediano o lo ostacolano
ESEMPIO: il bisogno di autonomia di un bambino può essere ostacolato da:
a) Compromissione della funzione del corpo b) Ambiente che non fornisce cure adeguateMANCA INTERDIPENDENZA POSITIVA TRA
BISOGNI E RISPOSTE
Fattori secondo il modello ICF
Fonte: darioianes.it
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Modello ICF di funzionamento
•La salute non può essere descritta come semplice assenza di malattia
•La salute e il funzionamento sono concetti multidimensionali, risultatodell’incontro di variabili complesse
Individuo+
Fattori contestuali
Fattori ambientali Fattori personali
ICF E BES
•Il modello ICF riguarda tutti gli individui e il loro modo di funzionare
•Tutti possono incorrere nel corso della propria vita a limitazioni delle ATTIVITA’ DI PARTECIPAZIONE
anche in assenza di condizione clinica
IL CONCETTO DI BES NON E’ CLINICO ma deriva da un esigenza
di equità nel riconoscimento delle diverse forme di funzionamento
Bisogni educativi speciali
DOCUMENTI MINISTERIALI• Direttiva 27 Dicembre 2012 ,
Strumenti di intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica
• Circolazione 6 Marzo 2013 : Direttiva ministeriale 27.12.2012: Indicazioni operative
Direttiva ministeriale 27.12.2012Bisogni educativi speciali
Categorie
1) Disabilità
2) Disturbi evolutivi specifici
A) DSAB) Deficit del linguaggio
C) Deficit abilità non verbaliD) Coordinazione motoria
E) Alunni con deficit di attenzione e iperattivitàF) Funzionamento cognitivo limite
3) Svantaggio socio-culturale
Non possonoessere certificate ai sensi
della 104/92-No provvidenze
-No sostegno
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Disturbi evolutivi specificiCompetenze cognitive nella norma o
superiori che incontrano difficoltàscolastiche
• DSA• Disturbi area verbale: Deficit del
linguaggio• Disturbi area non verbale:
coordinazione motoria, disprassia, disturbo non verbale
• Altre problematiche severe: disturbo dello spettro autistico lieve (no 104)
Applicazione della legge
170/2010 come per i DSA
Casi specifici di disturbi evolutivi: ADHD
• Attention Deficit Hyperactivity Disorder• Deficit da disturbo dell’attenzione e iperattività
CARATTERISTICHE-Comorbilità con Dsa o
DOP, DC, disturbi d’ansia, disturbi dell’umore-Causa neurobiologica
- difficoltà di pianificazione,-Apprendimento-Socializzazione
- incidenza: 1% della popolazioneScolastica= 80.000 alunni
(fonte:ISS)
NO 104/92 e sostegno(se non nei
casi di grave compromissione)
SI estensione delleMisure previste dalla
170/2010
Casi specifici di disturbi evolutivi: FIL
• Funzionamento cognitivo limite• Borderline cognitivo
• QI: 70-85• 2.5% della popolazione= 200.000 alunni
PRIMA DELLA DIRETTIVA BESNO: DSA (non viene soddisfatto il criterio di discrepanza
tra QI e abilità)NO: DISABILITA’ (104/92)
ORA: RIENTRANO NELLE MISURE PREVISTE PER I BES
Direttiva ministeriale 27 Dicembre 2012:
alcune considerazioni
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1. Equità nella lettura dei bisogni in una scuola inclusiva
• Gli alunni con BES non rappresentano una terza categoria
- Alunni con DISABILITA’- Alunni con DSA- Alunni con BES
DsaDisturbi evolutivispecifici
Disabilità
Difficoltà
Bes
SvantaggioAmbientale
Socio culturaleEconomico …
•Il concetto di BEScome macrocategoria
•Passo avanti nella letturadei bisogni:
pedagogica e didattica
2. Maggiore responsabilità pedagogico-didattica rispetto a una delega biomedica
2. Maggiore responsabilità pedagogico-didattica rispetto a una delega biomedica
• Viene attribuito al consiglio di classe e ai docenti un compito pedagogico-didattico fondamentale:
individuazione dei soggetti con BES non clinici• “Ben fondate considerazioni pedagogiche e didattiche”
Fondate su cosa?• Idea condivisa e globale di persona• Concetto di problematicità
Cosa definisce un buon funzionamento
La scuola deve recuperare la sua centralità educativa e la sua funzionepedagogica non delegando al campo medico quando non è necessario
ICF
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3. Maggiore corresponsabilizzazione degli insegnanti curricolari rispetto alla tendenza a
delegare a quelli di sostegno
• Coinvolgimento attivo di tutti i docenti nel progettare e realizzare una didattica più
inclusiva e forme specifiche di personalizzazione
• Gli alunni con bes non sono di pertinenza degli insegnanti di sostegno
• Metodologia didattica inclusiva
3. Maggiore corresponsabilizzazione degli insegnanti curricolari rispetto alla tendenza a
delegare a quelli di sostegno
Qual è la situazione?- Molte situazioni di
micro-esclusione e creazione di piccole
classi speciali- Studi : 10% degli alunni con sostegno non stanno mai in classe con i loro
compagni
4. Maggiore adattabilità e flessibilità per accogliere individualizzazioni e
personalizzazioni4 aree di strategie per una classe
inclusiva1) Livelli graduali di difficoltà2) Materiali didattici e modalità diverse di
apprendimento3) Mediazione dei pari4) Didattiche laboratoriali
Livelli graduali di difficoltà
• Scelta di materiali didattici, libri, schede, software a diversi livelli di difficoltà per permettere facilitazioni/semplificazioni a seconda delle caratteristiche individuali
La riduzione è sulpiano della complessità
non solo piano dei contenuti
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Modalità diverse di apprendimento
• Linguaggi e codici diversi• Diverse modalità espressive (artistica,
corporea, interpersonale)• Stili di pensiero• Stili di apprendimento• Intelligenze
Mediazione tra i pari
• Apprendimento cooperativo è di per séinclusivo
• Attività didattiche in piccoli gruppi di apprendimento o in modalità di tutoring
Didattiche laboratoriali
• Uso inclusivo delle tecnologie che dovrebbero essere parte integrante dell’attrezzatura dell’alunno
• Didattica laboratoriale: centrata sul fare, usa contesti reali, affronta problemi veri permette varie forme di individualizzazione e personalizzazione
Il piano didattico personalizzato:Dsa e altri BES
Precisazioni
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Riferimenti normativi
1) MIUR circolare Ministeriale N°8/561 6 Marzo 2013D.M. 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”. Indicazioni operative
2) MIUR 27 Dicembre 2012"Strumenti di intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale pe r l'inclusione scolastica”
3) LEGGE 8 ottobre 2010 , n. 170Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolasti co
La scuola individua gli studenti BES in 3 modi:
• Certificazione (rif. Legge 104/1992): PEI• Diagnosi di disturbi evolutivi specifici: dsa,
adhd ecc): PDP• Considerazioni didattiche
Bisogni Educativi Speciali: disturbi evolutivi specifici
• Diagnosi di DSA: Legge 170/2010, DM 12 luglio 2012� PDP
• Altri disturbi evolutivi
ADHD
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Funzionamento intellettivo limite
Alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico e
culturale
Ben fondate considerazioni pedagogiche e didattiche…..
• Un alunno (in assenza di diagnosi o certificazioni mediche) che mostra difficoltà di apprendimento dovute a:
• Svantaggio socio economico• Deprivazione culturale• Svantaggi linguistici (es. stranieri)
PUO’Essere aiutato dalla scuola attraverso l’adozione di percorsi
individualizzati e personalizzati (pg.3 CM MIUR N°8- 6 Marzo 2013)
MA -NON E’ OBBLIGATA A REDIGERE IL PDP
- GLI INTERVENTI POSSONO ESSERE TEMPORANEI
Alcuni BES possono essere temporanei
Area dello svantaggio socio culturale (pag. 3 CM MIUR 6 MARZO 2013)
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Non esiste la diagnosi di BES
• Diagnosi è un termine sanitario• Bes è un concetto didattico pedagogico• Il termine BES può includere bambini con
diagnosi ma i due termini non coincidono“ Diagnosi di Bes”“ Mio figlio ha un Bes”
IL BES NON SI CERTIFICA!
IL PDP non è obbligatorio per tutti i BES
DSA: OBBLIGATORIOSCELTA AUTONOMA:
disturbi evolutivi diversi da DSA, difficoltà di apprendimentoSvantaggio socio culturale, alunni stranieri…..
Nota Ministeriale MIUR 22.11.2013 n°2363)
Il PDP può essere compilato in qualsiasi periodo dell’anno
• Diagnosi di DSA: entro 3 mesi dalla presentazione della documentazione a scuola
Allegate Linee Guida, DM 12 Luglio 2012
Consenso genitori: firma
• Il pdp è un accordo di reciproca collaborazione tra scuola famiglia
• La scuola può mettere in atto strategie didattiche di interventosenza formalizzazione nel PDP•Autonomia di insegnamento
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Il PDP è uno strumento operativo non un atto amministrativo
• Il pdp non è un elenco di caselline da spuntare
• Il pdp non una check list di strumenti compensativi/dispensativi
RISORSA:
BES e PROVE INVALSI
Pdp e diagnosi privata
CM MIUR 6 Marzo 2013
Strumenti compensativi e dispensativi: quali
scegliere???