accomandazioni per l’assistenza al neonato con … · 2020. 12. 17. · giuseppe paterlini luca...

26
ACCOMANDAZIONI PER L’ASSISTENZA AL NEONATO CON ENCEFALOPATIA IPOSSICO-ISCHEMICA CANDIDATO AL TRATTAMENTO IPOTERMICO ISBN 978-88-86154-67-3 A cura di: Gina Ancora, Giulia Pomero, Fabrizio Ferrari II EDIZIONE Gruppo di Studio di Neurologia Neonatale

Upload: others

Post on 25-Jan-2021

52 views

Category:

Documents


5 download

TRANSCRIPT

  • ACCOMANDAZIONI PERL’ASSISTENZA AL NEONATO CONENCEFALOPATIA IPOSSICO-ISCHEMICACANDIDATO AL TRATTAMENTOIPOTERMICO

    ISBN 978-88-86154-67-3

    A cura di:Gina Ancora, Giulia Pomero, Fabrizio Ferrari

    II EDIZIONE

    Gruppo di Studiodi Neurologia Neonatale

  • Antonietta Auriemma

    Chiara Bottura

    Roberto Bellù

    Elisabetta Chiodin

    Cesare Roberto Cogliati

    Valeria Fasolato

    Enrica Fornaro

    Monica Fumagalli

    Sara Grandi

    Chiara Locatelli

    Rita Luciano

    Licia Lugli

    Concetta Pallante

    Giuseppe Paterlini

    Luca Pierantoni

    Onofrio Sergio Saia

    Alessandro Scoppa

    Silvia Soffritti

    Francesco Torcetta

    Stefano Visentin

    A cura di:Gina Ancora, Giulia Pomero, Fabrizio Ferrari

    Gruppo di Studiodi Neurologia Neonatale

    Con la collaborazione di:

    Antonietta Auriemma

    Elisabetta Chiodin

    Rita Luciano

    Licia Lugli

    Concetta Pallante

    Alessandro Scoppa

    Silvia Soffritti

    Revisione:

    RACCOMANDAZIONI PER L’ASSISTENZA AL NEONATOCON ENCEFALOPATIA IPOSSICO-ISCHEMICA

    CANDIDATO AL TRATTAMENTO IPOTERMICO

    Coordinatore editoriale: Giuseppe Agosta

    Redazione: Lucrezia Monterisi

    Editore

    Biomedia s.r.l., Via L. Temolo 4, 20126 Milano

    Tel. 02/45498282 - Fax 02/45498199

    e-mail: [email protected]

    Sito Internet: http://www.biomedia.net

    Stampa: Grafica Briantea, Usmate (MI)

    Edizione ottobre 2012

    Vietata la riproduzione integrale o parziale anche in fotocopie

    Copyright Biomedia - SIN

  • PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE

    I risultati incoraggianti di svariati trials internazionali sul raffreddamento cerebrale in neonati affetti da encefalopatia ipossico-ischemica (EII) (Gluckman et al 2005, Shankaran et al 2005; Wyatt et al 2007) nonché i risultati preliminari di altri trials multicentrici (Toby trial, Ice trial, NeonEuro network) in corso di pubblicazione hanno indotto il gruppo di studio di Neurologia Neonatale e follow-up della SIN a creare una task force sulla ipotermia cerebrale.

    Questa task force, col patrocinio della SIN e del Gruppo di studio di Neurologia Neonatale, intende creare una rete italiana dei Centri che attuano (o attueranno in futuro) La rete italiana

    aggiornamento in tempo reale dei Centri, cos

    Auspico personalmente che la rete italiana possa occuparsi anche di ricerca: la grande mole dei dati potenzialmente disponibili e la possibilità di usufruire della raccolta dati del registro sulla EII del Vermont Oxford Network o ali, relativi alla nostra realtà italiana.

    Un primo workshop nazionale organizzato dal gruppo di studio di neurologia neonatale a Bologna nel novembre 2008, ha permesso il confronto tra i centri interessati.

    con EII candidato al trattamento ipotermico, raccomandazioni da diffondere tra i neonatologi italiani.

    In questo volume sono disponibili le raccomandazioni frutto del lavoro della apposita task force, i cui componenti sono ricordati nella pagina precedente.

    Il lavoro del gruppo si è basato sul confronto delle esperienze, sulla rilettura critica della bibliografia di alcune linee guida locali (

    Ospedaliero-Universitaria di Bologna, protocollo locale del St Michael Hospital di Bristol redatte da Mariane Thoresen nel 2008).

    Gina Ancora e Giulia Pomero hanno il merito di aver coordinato e redatto questo lavoro con passione, intelligenza, accuratezza e tempismo eccezionali.

    Grazie al Nostro Presidente, prof. Claudio Fabris e al Direttivo della SIN per sostenuto questa iniziativa fin

    Grazie a tutti i Colleghi del Gruppo di Neurologia e follow-up per aver contribuito con esperienza ed entusiasmo a queste raccomandazioni.

    Fabrizio Ferrari Segretario del Gruppo di Studio di Neurologia Neonatale e follow-up.

    1

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

  • 3

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    PREFAZIONE ALLA SECONDA EDIZIONE

    Sono felice di presentare questa nuova edizione con encefalopatia ipossico-ischemica candidato al trattamento ipotermico a distanza di soli tre anni e mezzo dalla loro prima pubblicazione nel 2009. Questa edizione è frutto del lavoro della

    -up della SIN, i cui membri si sono riuniti a Modena e a Rimini nel corso del 2012. tiene conto dei risultati degli ultimi trials multicentrici (Toby trial 2009, Zou 2010, Neo.neuro.network 2010, ICE trial 2011) e delle ultime due metanalsi (Jacobs, Edwards et al 2010). Tutti i trials citati hanno confermato i risultati incoraggianti, decisamente positivi, dei primi trial. Il trattamento ipotermico si è affermato come metodica di neuroprotezione sicura, praticabile ed efficace in caso asfissia perinatale:

    ha raccomandato ipotermia come standard of care nel -ischemica moderata o grave.

    Già oggi sono in atto ricerche che tendono ad abbinare il trattamento ipotermico allfarmaci potenzialmente neuroprotettivi onde ottenere risultati ancora più importanti.

    terapeutica è oggi supportata e raccomandata dalle società scientifiche internazionali, come un provvedimento necessario ed utile nel trattamento del neonato con sospetta encefalopatia ipossico-ischemica (EII). In Inghilterra la British Association for Perinatal Medicine e lo UK National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) hanno dapprima supportato lo studio clinico TOBY ed ora il registro nazionale UK TOBY. Si tratta quindi di passare dalla fase dei trials clinici a quella della realizzazione ed

    ipotermia terapeutica nei singoli centri ed alla realizzazione di vere reti regionali in grado di soddisfare le richieste dei singoli centri nascita. Alcune regioni italiane hanno iniziato a recepire le indicazioni dei trials internazionali e hanno istituito gruppi regionali di lavoro per la realizzazione di queste reti regionali. Sarà compito delle regioni deliberare in materia

    ipotermia e di sorvegliare perché siano reperite e messe a disposizione le risorse materiali e professionali necessarie a coprire le richieste del territorio. Alla SIN e al Gruppo di studio di Neurologia neonatale e follow-up spetta il compito di diffondere

    ne utilità di questo nuova metodica, nonché il compito di promuovere la formazione del personale nei singoli centri e la circolazione e il confronto delle esperienze. I corsi istituiti negli ultimi tre anni in Piemonte, Emilia Romagna, Campania e Sicilia e le tante relazioni a congressi nazionali svolte dai membri della task force sul tema ipotermia sono la testimonianza di impegno formativo . I vari trials internazionali hanno mostrato che i criteri di selezione dei neonati candidati al ipotermia sono eterogenei, talora discordanti e nuove categorie di neonati sono oggi proposte per il trattamento ipotermico. Per questo abbiamo inserito tra le novità un capitolo finale sui punti maggiormente controversi e/o non ancora chiariti dalla letteratura internazionale. La prossima sfida della task force è rappresentata dalla possibilità di costruire una rete regionale e nazionale, un vero registro italiano che raccolga i dati provenienti dai vari centri italiani che

    . Il progetto è già in fase di realizzazione e il gruppo di studio della SIN sulla qualità delle cure ha assicurato il suo fondamentale ed insostituibile contributo. Il registro italiano

    di uniformare la raccolta dei dati clinici, di raccogliere dati epidemiologici circa incidenza/ di sorvegliare gli eventi avversi. A proposito di questi ultimi, accanto ai già conosciuti ipotensione e

  • 5

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    4

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    1.0 ABBREVIAZIONI

    aEEG Elettroencefalogramma ad integrazione di ampiezza AS Apgar score BE Base excess CFM Cerebral Function Monitor CI Intervallo di Confidenza ECG Elettrocardiogramma EEG Elettroencefalogramma EGA Emogasanalisi EII Encefalopatia Ipossico-ischemica FC Frequenza cardiaca FCF Frequenza cardiaca fetale μV microvolt mmol/l millimoli/litro NNT Number Needed to Treat 02 ossigeno PA Pressione Arteriosa RMN Risonanza Magnetica Nucleare RR Rischio Relativo Sat02 Saturazione di Ossigeno PCR Proteina C reattiva TET Tubo endotracheale p02 Pressione parziale di 02 pC02 Pressione parziale di anidride carbonica

    trombocitopenia, la più recente letteratura segnala la necrosi del grasso sottocutaneo, riscontratain circa 1% dei neonati raffreddati non registrati.

    Mi siano consentiti pochi ma sinceri ringraziamenti. Grazie innanzi tutto a Gina Ancora e GiuliaPomero, le due anime di questo lavoro: ancora una volta hanno lavorato alla redazione di questeraccomandazioni con immutata passione, determinazione, accuratezza ed intelligenza. Grazie atutti i membri della task force, che sacrificando il loro tempo sono arrivati in Emilia provenendo dasedi tanto lontane.Grazie al nostro presidente, dr. Paolo Giliberti che ha sostenuto l’iniziativa e grazie al Dr. Agosta diBiomedia che ha assicurato la pubblicazione delle raccomandazioni nei tempi stretti imposti dalCongresso Nazionale di Roma.

    Ottobre 2012

    Fabrizio Ferrari

  • 7

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    SOMMARIO

    1.0 ABBREVIAZIONI

    2.0 INTRODUZIONE

    3.0 INDICAZIONI OPERATIVE

    4.0 APPENDICI

    5.0 BIBLIOGRAFIA

    6.0 ALLEGATI

  • 9

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    8

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    induced (MeSH) and newborn AND cardiovascular, hypoxia ischemia, brain (MeSH) AND newborn ANDhypoglycemia, hypothermia, induced (MeSH) AND seizures, cerebral palsy (MeSH) AND anoxia (MeSH) ORhypoxia, brain (MeSH). E’ stata inoltre effettuata la ricerca di metanalisi di randomized controlled trials(RCT) sul Database Cochrane inserendo come criteri di ricerca i termini hypothermia AND newborn,asphyxia.

    Le indicazioni aggiornate, con i relativi livelli di evidenza e di forza delle raccomandazioni, contenute inquesto documento hanno lo scopo di favorire l’implementazione del trattamento ipotermico nel neonatocon encefalopatia ipossico ischemica di grado moderato severo.

    Sono rivolte a tutti i punti nascita con l’obiettivo di aiutare ad identificare i neonati da inviare(Centri di I e II livello) o da sottoporre ( Centri di III livello) a raffreddamento cerebrale.

    Le TIN italiane dal 2009 possono aderire liberamente al Neonatal Encephalopathy Registry (NER),nell’ambito del Vermont Oxford Network: l’inserimento in questo registro di dati raccolti da pazienti trattatisecondo raccomandazioni comuni potrà aiutare a valutare l’impatto organizzativo e di risultato, delleraccomandazioni stesse.

    E’ prevista una revisione di questo lavoro in attesa della pubblicazione dei risultati di almeno tre importantitrials multicentrici internazionali (TOBY trial, ICE trial, Neo.nEURO network) e in attesa della valutazionedelle raccomandazioni da parte del gruppo di Studio della Qualità delle cure della Società Italiana diNeonatologia.

    METODOLOGIA PRIMA REVISIONE

    La revisione delle presenti linee guida è stata frutto della rilettura della letteratura recente e dell’analisidegli ultimi trials pubblicati da parte dei curatori delle presenti raccomandazioni nel giugno del 2012; labozza della revisione è stata poi rielaborata da un gruppo ristretto della Task force sull’ipotermia cerebralenell’agosto del 2012.

    METODOLOGIA

    Il presente documento è stato redatto da una task force sull’ipotermia cerebrale composta da professionistiitaliani con esperienza in ambito di tale trattamento. Il coinvolgimento dei professionisti è avvenutoattraverso tre fasi:

    1) Produzione di un questionario da parte del Gruppo di Studio di Neurologia Neonatale inviato daBiomedia ai Direttori dei punti nascita italiani per individuare i Centri in cui fosse già in atto iltrattamento mediante ipotermia cerebrale.

    2) Ampliamento della lista dei Centri con esperienza in ambito di trattamento ipotermico in occasionedel “Workshop Nazionale sul trattamento ipotermico nel neonato con encefalopatia ipossicoischemica” (Bologna, novembre 2008).

    3) Creazione di una mailing list di operatori a cui rivolgere l’invito a partecipare alla stesura diraccomandazioni italiane sul trattamento ipotermico nel neonato con encefalopatia ipossicoischemica (EII).

    Lo scopo di questo documento è fornire, secondo quanto riportato dal Programma Nazionale per leLinee Guida, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dall’Agenzia per i Servizi SanitariRegionali (ASSR) (http://www.pnlg.it/cms/files/ManualePNLG 0.pdf):

    informazioni utili ad indirizzare le decisioni degli operatori, clinici e non, verso una maggioreefficacia ed appropriatezza, oltre che verso una maggiore efficienza nell’uso delle risorse;

    rendere le informazioni facilmente accessibili.

    La stesura delle presenti raccomandazioni risponde anche alle raccomandazioni ed ai suggerimenti delgruppo ILCOR (International Liaison Commitee on Resuscitation) il quale, in una recente pubblicazione,conclude che l’evidenza scientifica attualmente disponibile è più che sufficiente per incoraggiare con forzal’implementazione del trattamento ipotermico nella pratica clinica delle Terapie Intensive Neonatali e chela produzione nazionale di raccomandazioni/linee guida pratiche faciliterebbe la trasmissione di questastrategia terapeutica di nota efficacia (Resuscitation 2008;78.7 12).

    Il documento è stato elaborato mediante un processo di revisione della letteratura e delle opinioni diesperti, a seguito di 5 riunioni: due allargate a tutta la Task Force e 3 ristrette ai curatori delleraccomandazioni. Nelle prime due riunioni sono stati considerati la letteratura scientifica e l’esperienza deiprofessionisti partecipanti. Nelle successive 3 riunioni la letteratura scientifica è stata revisionata e sonostati attribuiti i livelli di evidenza e la forza delle raccomandazioni secondo la classificazione SIGN (ScottishIntercollegiate Guidelines Network (SIGN): a guideline developer’s handbook. SIGN Publication, N 50, May2004, Appendice 3).

    Nel SIGN i livelli di evidenza e la forza delle raccomandazioni vengono classificati con valore decrescente da1 a 4 e da A a D, rispettivamente. In assenza di dati specifici della letteratura la classificazione SIGNattribuisce un livello 4 e una raccomandazione D al parere di esperti.

    La letteratura scientifica è stata reperita consultando il DATA Base PubMed usando sia i seguenti terminiMESH che le seguenti parole chiave: Hypothermia, induced (MeSH) AND newborn, Hypoxia ischemia, Brain(MeSH) AND newborn, selective head cooling, amplitude integrated electroencephalography,electroencephalography (MeSH) AND newborn, Midazolam, anticonvulsivant (MeSH), Hypothermia,

  • 11

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    10

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    La comprensione di questi meccanismi patogenetici ha aperto nuove opportunità terapeutiche che vannoad aggiungersi a quanto fatto finora, ovvero alla stabilizzazione dei parametri fisiologici (pressionearteriosa, glicemia, calcemia, diuresi) ed al controllo delle convulsioni.

    Le nuove opportunità terapeutiche possono inserirsi nell’intervallo che segue la rianimazione di un neonatoasfittico, prima che la fase secondaria del danno energetico metabolico sia pienamente in atto.

    Raffreddamento cerebrale

    Attualmente l’ipotermia cerebrale rappresenta il trattamento di scelta dell’EII (13,15,16,17,18,19,20),riducendo tra l’altro l’edema vasogenico, il rilascio di neurotrasmettitori eccitatori e di radicali liberidell’ossigeno, l’attivazione di citochine ed il metabolismo cerebrale. Alcune metanalisi della letteratura(21,22,23,24,25) hanno riportato una riduzione di mortalità nei trattati con ipotermia rispetto ai controlli(number needed to treat –NNT tra 11 e 17) e una riduzione di disabilità maggiori nei sopravvissuti a 18mesi di vita (NNT tra 6 e 8).

    Attualmente le modalità di trattamento ipotermico sono fondamentalmente due: ipotermia sistemica edipotermia cerebrale selettiva con risultati pressoché sovrapponibili.

    La conclusione è pertanto che l’ipotermia è una terapia efficace in una popolazione selezionata dineonati con encefalopatia ipossico ischemica moderata o severa, se il trattamento è iniziato prima dellesei ore di vita.

    I principali punti rispetto ai quali esistono incertezze sono i seguenti:

    non è noto se sia efficace nei neonati con forme di estrema gravità di EII,

    non è noto se sia clinicamente efficace oltre le sei ore di vita, anche se è attualmente in corso untrial sull’efficacia dell’ipotermia sistemica iniziata tra 6 e 24 ore di vita e continuata per 96 ore neibambini con età gestazionale (EG) 36 settimane (ClinicalTrials.gov: NCT00614744),

    non sono completamente note le interazioni con gli altri farmaci impiegati nel neonato con EII (es.con il topiramato: ClinicalTrials.gov NCT01241019; con il solfato di magnesio: ClinicalTrials.govNCT01646619; con lo Xenon: ClinicalTrials.gov NCT00934700),

    non è noto l’effetto a lungo termine (non è ancora disponibile il follow up in età scolare),

    non è noto il limite di EG e peso neonatale al di sotto dei quali si mantiene il beneficio deltrattamento ipotermico e non vi è omogeneità nei vari trials clinici sul peso alla nascita sotto cuiescludere i neonati dal trattamento ipotermico (allegato 3).

    Per la complessità del livello assistenziale richiesto, il trattamento ipotermico va effettuato esclusivamentenei reparti di Terapia Intensiva Neonatale (Centri di III livello assistenziale), possibilmente centralizzando lecure per ottenere livelli elevati di competenza nei confronti di un trattamento relativamente raro.

    In particolare è indispensabile la presenza di personale infermieristico altamente specializzato con elevatorapporto paziente/infermiere e guardia neonatologica 24 ore su 24 (48).

    2.0. INTRODUZIONE

    Incidenza

    L’encefalopatia ipossico ischemica (EII) è una delle cause più comunemente riconosciute di paralisicerebrale infantile (6 23%) (2). L’incidenza di asfissia intrapartum è di circa 3 4 per mille nati vivi (3);l’incidenza di encefalopatia ipossico ischemica, in assenza di altre anomalie pre concezionali o antepartum,è di circa 1.6/10000 nati vivi (4,5).

    L’EEI di grado moderato o severo è gravata da una mortalità compresa tra il 10 ed il 60%; tra i sopravvissutiil 25% sviluppa sequele neurologiche (6).

    Meccanismi patogenetici

    Il danno cerebrale non è un evento unico, bensì un processo evolutivo che inizia durante l’insulto ipossicoischemico e che, nei casi più gravi e/o prolungati, continua in un periodo successivo definito “fase diriperfusione”. In fase acuta avviene la necrosi neuronale diretta conseguente all’ipossia cellulare conesaurimento del metabolismo energetico cellulare (insufficienza energetica primaria).

    Tuttavia, molti neuroni non muoiono durante la prima fase dell’insulto ma, paradossalmente, dopo lariossigenazione del neonato, da 6 a 100 ore dopo l’insulto ipossico ischemico.

    Si tratta prevalentemente di morte neuronale per apoptosi, un processo di distruzione cellulare cherichiede energia e che può perdurare anche per alcuni giorni (12).

    Encefalopatia Ipossico-IschemicaEncefalopatia Ipossico-Ischemica

    Ci sono 2 momenti fisiopatologicamente importanti:Ci sono 2 momenti fisiopatologicamente importanti:

    6 ore

    latenza

    Insulto neuronale primario

    NECROSI

    Metabolismo anerobio

    produzione di energia

    Accumulo di lattato

    O2O2

    Insulto neuronale secondario

    APOPTOSI

    produzione di radicali liberi dell’ossigeno

    infiammazione

    Perdita autoregolazione del flusso ematico cerebrale

    O2O2

  • 13

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    12

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    raccomandazione C). Contattare immediatamente il centro di riferimento di III° livelloche dispone di trattamento ipotermico che deve essere iniziato, se sarà necessario,entro le 6 ore di vita. Tale temperatura va monitorata a livello rettale profondo (5 6 cmdall’orifizio anale) con termometri adeguati, in grado di misurare temperature inferioriai 34 °C. Il monitoraggio andrebbe eseguito almeno ogni 15 minuti (41,43,44,46,47,48).La temperatura ascellare non può sostituire il monitoraggio rettale (44,45,48).

    Criteri di trasferimento del neonato con sospetta encefalopatia ipossico-ischemica

    AS < 5 a 10’ oppureNecessità di proseguire la rianimazione con tubo endo-tracheale o maschera e pallone ancora a 10 minuti di vita oppure

    Acidosi fetale o neonatale

    •pH < 7.0 oppure•BE 12 mmol/l

    Evidenza clinica di esposizione ad un insulto ipossico-ischemico perinatale

    Trasferimento immediato C/O centro ipotermia

    +Esame neurologico alterato (EII moderata o severa) tra 30 e 60 minuti di vita

    3. Stabilizzazione respiratoria, cardiocircolatoria e metabolica prima del trasferimento, nelrispetto della tempestività del trasferimento stesso. In attesa del trasferimento sisuggerisce di concordare con il centro di III livello l’opportunità di eseguire alcunemanovre assistenziali in loco. Per quanto riguarda le linee guida della rianimazioneneonatale, si rimanda alle linee guida ILCOR 2010 (32,33,34) con particolareriferimento alla necessità di iniziare la rianimazione in aria e di aggiustare la frazioneinspirata dell’ossigeno sulla base della saturimetria transcutanea (48,63,66,67). Siricorda che il neonato asfittico nel 30% dei casi ha respiro autonomo (54,62,64). Saràgiudizio del medico trasferente dell’equipe di trasporto valutare le condizioni delneonato e decidere se affrontare il viaggio in respiro spontaneo o in ventilazioneassistita. I neonati asfittici soprattutto se raffreddati, hanno un ridotto metabolismocon ridotta produzione di C02 e tendenza ad iperventilare per compensare l’acidosimetabolica e pertanto sono a rischio di ipocapnia. Per gli altri parametri distabilizzazione si rimanda alle linee guida SIN o allo S.T.A.B.L.E. program (39,40) sullastabilizzazione e trasporto.

    4. Corretta compilazione dei dati della cartella ostetrico neonatale (vedi allegato 2 oscheda esistente presso la propria unità operativa o presso il proprio Sten).

    3.0. INDICAZIONI OPERATIVE

    Compiti del centro di I II livello

    1. Individuazione dei neonati da trasferire sulla base dei seguenti criteri di inclusione(13,15,16,17,18,19,20) (Livello di evidenza 1, forza della Raccomandazione A):

    CRITERI DI INCLUSIONE

    I criteri di inclusione si applicano esclusivamente a neonati di età gestazionale 35settimane e peso neonatale > 1800 gr che abbiano meno di 6 ore di vita .

    Devono essere presenti entrambi i criteri A e B:

    A.ipossia intrapartum definita da almeno uno dei seguenti criteri

    Punteggio di Apgar 5 a 10 minuti di vita OPPURE

    Necessità di proseguire la rianimazione con tubo endotracheale o mascherae pallone ancora a 10 minuti di vita OPPURE

    Acidosi fetale o neonatale definita come

    PH 7.0 OPPURE

    BE 12 mmol/l (da qualsiasi EGA ottenuta nei primi 60 min di vita).

    NB: il prelievo deve essere eseguito il prima possibile. Il gold standard èrappresentato dal sangue dell’arteria ombelicale (per avere la certezza che ilcampione provenga proprio dall’arteria ombelicale eseguire sempre prelievocongiunto da arteria e vena ombelicale e confrontarli) (vedi appendice 2). Nelcaso di più di un EGA nei primi 60 min di vita, considerare quella con i valori piùpatologici.

    B. encefalopatia ipossico ischemica moderata o severa valutata tra 30 e 60 minuti divita secondo lo schema di valutazione neurologica presente nell’allegato 1.

    2. Nei neonati che soddisfano i criteri A e B, occorre evitare il riscaldamento, spegnendo illettino da rianimazione: misurare la temperatura rettale e cercare di mantenere unatemperatura di circa 35°C (27,28,30,31,91) (livello di evidenza 2, forza della

    è in corso un RCT (ClinicalTrials.gov: NCT00614744) per il reclutamento oltre le 6 ore di vita, di cui non si conoscono ancora irisultati. E’ proponibile, a giudizio del clinico e su consenso informato, offrire l’ipotermia cerebrale terapeutica entro le 12 ore dallanascita, specie in quei casi in cui per motivi logistici, le tempistiche non si sono potute mantenere entro i tempi previsti esoprattutto se il neonato è stato mantenuto in ipotermia passiva.

  • 15

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    14

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    5. Evitare, se non indispensabile, la terapia sedativa/antiepilettica in quanto taletrattamento influenza la lettura dei tracciati aEEG ed EEG (77,85) (Livello di evidenza 2,forza della raccomandazione C).

    6. Durante il trasporto il neonato va posizionato in culla mantenendo una temperaturarettale di 35 gradi valutata con monitoraggio continuo o almeno ogni 15 minuti perevitare l’eccessivo raffreddamento (41,42,43,44,47,48). Tale temperatura può esseremantenuta con le seguenti modalità ( figure 1 3):

    a) spegnimento del riscaldamento della termoculla (ipotermia passiva): ciò puòessere sufficiente nella maggior parte dei casi in quanto nei neonati asfittici siverifica uno spontaneo calo della temperatura che può protrarsi per 16 ore (46).In caso ciò non fosse sufficiente utilizzare per brevi periodi sacchetti di ghiaccioistantaneo o di gel raffreddati o guanti monouso in lattice riempiti con acquafredda, posizionati intorno al neonato, evitando il contatto diretto con la pelle;

    b) esistono inoltre in commercio sistemi servo controllati per il raffreddamentodurante il trasporto (42,43).

    Durante il trasporto monitorare la frequenza cardiaca, la saturazione di ossigeno e latemperatura rettale. Munirsi comunque di dispositivi in grado di riscaldare il neonato(coperte, sistemi autoriscaldanti) in caso di eccessivo raffreddamento.

    NB: è attesa una riduzione della frequenza cardiaca nel neonato asfittico; l’ipotermiausualmente riduce ulteriormente la FC di 14 bpm ogni grado centigrado di riduzione dellatemperatura. Aumentare di 0.5 1 grado la temperatura del paziente se la FC scende sotto80 bpm. EVITARE IN OGNI CASO L’IPERTERMIA (48,28,30,31,78) (Livello di evidenza 2,grado di raccomandazione C).

    Check list compiti centro di I II livello

  • 17

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    16

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    CONDIZIONI PARTICOLARI

    1. Esame neurologico patologico con criteri di asfissia peripartum non soddisfatti.Pensare ad errori di campionamento dell’EGA cordonale (vedi appendice 2) o ad una formaprolungata/parziale di asfissia in cui si sia già verificato un compenso metabolico al momento dellanascita. In questo caso è preponderante il criterio neurologico per cui OCCORRE eseguire lavalutazione neurofisiologica:

    se EEG/aEEG alterati iniziare ipotermia (livello di evidenza 4, forza della raccomandazioneD)

    se EEG/aEEG normali rivalutare l’esame neurologico, considerare altre possibili cause dialterazione dell’esame neurologico.

    2. Esame neurologico patologico con aEEG normale.Valutare la possibile presenza di artefatti, riportati fino al 12% dei tracciati iniziali (76), tra cui quellimuscolari, soprattutto se il neonato è in ‘overcooling’ (72):

    nel sospetto di encefalopatia ipossico ischemica prolungare la registrazione aEEG oltre i 30minuti, integrare con EEG/video EEG, riferire ad un centro di III livello nel raro caso in cui lavalutazione sia stata fatta in un centro periferico, rivalutare dopo somministrazione disedativi (esempio midazolam, curaro) e comunque privilegiare il criterio dell’esameneurologico in presenza dei criteri di asfissia perinatali previsti dalle presentiraccomandazioni (livello di evidenza 4, forza della raccomandazione D).

    3. Esame neurologico dubbio: EII lieve moderata.E’ stato riportato che questa eventualità (esame neurologico dubbio) possa verificarsi fino al 26%dei casi (92), soprattutto in caso di esame neurologico eseguito precocemente.E’ necessario comunque in questi casi non attendere l’evoluzione dell’esame neurologico ma, amaggior ragione, sottoporre il neonato alla valutazione neurofisiologica (aEEG/EEG), visto che èstato dimostrato che la combinazione dell’esame neurologico e dell’aEEG aumenta l’accuratezzaprognostica (92,93).

    Se l’aEEG/EEG è alterato iniziare il trattamento ipotermico (livello di evidenza 2, grado dellaRaccomandazione C).

    4. Evento ipossico ischemico postnatale (near miss event, collapsed infant).I questi casi è assente il criterio di asfissia peripartum. Non esistono trials clinici randomizzati.

    Valutata la natura ipossico ischemica degli eventi (102,103) è ragionevole proporre iltrattamento ipotermico dopo raccolta del consenso informato (livello di evidenza 4, forzadella raccomandazione D).

    Nota bene: è possibile che la sensibilità dell’aEEG si riduca nei neonati ipotermici, tanto di piùquanto più la temperatura è bassa. In presenza di un tracciato apparentemente normale inneonato con esame neurologico patologico fare riferimento a quanto riportato nella sezione‘Condizioni Particolari’.

    Tutti i neonati sottoposti a monitoraggio aEEG che non soddisfano i criteri di inclusione altrattamento ipotermico, dovrebbero essere ritrasferiti il prima possibile presso il centro spoke diprovenienza.

    1.b Anomalie importanti all’EEG standard che indicano la necessità di iniziare il trattamentoipotermico (almeno uno dei seguenti patterns) ( 18,100)

    1. burst suppression

    2. basso voltaggio continuo

  • 19

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    18

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    e. Mantenimento dei livelli glicemici >46 mg/dl (50,90) (livello di evidenza 3, forza dellaraccomandazione D) e di una adeguata pressione arteriosa (PA media > 40mmhg) (48,57,58,60)(livello di evidenza 4, forza della raccomandazione D).

    f. Il trattamento farmacologico dell’ipotensione dovrebbe essere effettuato su base clinicostrumentale (valutazione ecocardiografica)(livello di evidenza 3, forza della raccomandazione D). Inparticolare è stato dimostrato che spesso, e specie nel neonato, non c’è correlazione tra pressionearteriosa misurata ed output cardiaco, a causa della variabilità delle resistenze periferiche. Pertantoa pressioni apparentemente normali potrebbe corrispondere uno scarso output cardiaco. E’ utile ilcontrollo dell’ECG e degli enzimi cardiaci specie se l’ipotensione è persistente (48). Il miocardioperaltro è frequentemente coinvolto nella sofferenza ipossico ischemica (dal 30 all’82% dei casi)con frequente osservazione di alti valori di troponine (59). Peggiore è la disfunzione cardiaca epeggiore sarà l’outcome dell’encefalpatia ipossico ischemica (56). Ci sono due principali pattern didisfunzione miocardica valutabili in ecocardiografia:

    1) la depressione della funzione ventricolare sinistra, quantificabile con misure di contrattilità(frazione di accorciamento; frazione di eiezione) e con la misura dell’output (che si calcolautilizzando come parametri la sezione del tratto di efflusso aortico e l’integrale di velocità di flussomisurato con il Doppler a livello della sezione stessa).

    2) l’ipertensione polmonare da moderata a severa che può essere causa di rigurgitotricuspidalico, ridotto output destro e disfunzione ventricolare destra (56). La velocità massima delrigurgito tricuspidalico misurata al Doppler correla con il grado di ipertensione polmonare e neconsente una stima indiretta attendibile. L’ipertensione polmonare nel neonato asfittico, che puòessere favorita dall’ipotermia, è a volte reversibile con il riscaldamento parziale (54,61).

    La scelta quindi delle amine e dei liquidi di supporto non può prescindere da una valutazioneecocardiografica: in presenza di ridotta contrattilità miocardica è indicata la dobutamina, in caso diipovolemia considerare il supporto di volume (10 20 ml/kg di soluzione fisiologica) (48). In assenza didisfunzione miocardica e/o di volume la dopamina potrebbe essere il farmaco di prima scelta in casodi ipotensione arteriosa (livello di evidenza 4, forza della raccomandazione D). Non è consigliatol’uso routinario della dopamina nel neonato asfittico (30) (livello di evidenza 1, forza dellaraccomandazione B).

    g. Gestione attenta dei liquidi in quanto il neonato asfittico è a rischio di insufficienza renale e disindrome da inappropriata secrezione di adiuretina: in prima giornata di vita iniziare con 40 50ml/kg/die, poi adattare l’apporto in base al bilancio idrico (livello di evidenza 4, forza dellaRaccomandazione D). Non ci sono trials clinici a supporto di questo approccio nel neonato asfittico(51,52).

    h. Considerare l’aggiunta di elettroliti o di nutrizione parenterale dopo 24 48 ore, quando gli elettrolitie la funzione renale sono stabili. Evitare la supplementazione di potassio durante il raffreddamento ecomunque sempre e solo a funzione renale ripristinata, perchè può verificarsi iperpotassiemiadurante il riscaldamento (48) (livello di evidenza 4, forza della raccomandazione D).

    2a: ipotermia selettiva con lieve ipotermia sistemica (15, 20): temperatura rettale 34,5 °

    2b: ipotermia sistemica (16,17,18,19): temperatura rettale 33°.

    NB: occorre prestare particolare attenzione al mantenimento di una temperatura rettale costante.La somministrazione di sedativi, anticonvulsivanti, oppiacei, rilassanti muscolari e l’ipossia possonoridurre la temperatura corporea (54) e, causando eccessiva ipotermia, potrebbero favorirel’instabilità del neonato e l’insorgenza di effetti collaterali. I sistemi servo controllati sonoconsiderati migliori in quanto consentono una maggiore stabilità della temperatura rettale (42,43).

    3. Assistenza durante ipotermia.

    Il neonato asfittico che richiede trattamento ipotermico viene gestito come tutti i neonati chenecessitano di cure intensive, sia per quanto riguarda l’organizzazione dell’assistenza, sia perquanto riguarda il monitoraggio. In particolare è necessario porre attenzione ad alcune condizioniparticolari:

    a. minimizzare gli stimoli esterni (luce, rumori, manipolazioni)(49); si raccomanda di variare lapostura più volte al giorno per le sempre più frequenti segnalazioni di adiponecrosi comecomplicanza del raffreddamento (84). Nel caso in cui si utilizzi il materasso rigido per ipotermiasistemica, può essere utile interporre tra neonato e materasso un lenzuolino. Considerato chel’acqua dei circuiti, grazie al servocontrollo, può aumentare di temperatura di parecchi gradi, èconsigliabile interporre un cuscinetto tra il capo ed il sistema refrigerante per evitare il contattodiretto della testa del neonato.

    b. Posizionare catetere ombelicale o altra via venosa centrale. Può essere utile una via arteriosaper il monitoraggio della PA e per l’esecuzione dei prelievi (48).

    c. Sedoanalgesia con morfina o fentanile in infusione continua (linee guida Gruppo di StudioAnalgesia e Sedazione del Neonato (49): attenzione al possibile accumulo dei farmaci legato alrallentato metabolismo degli stessi indotto dall’ipotermia: iniziare sempre con i dosaggi più bassiconsigliati (79,80,81,82,83) (Livello di evidenza 2, forza della raccomandazione C).

    d. L’assistenza ventilatoria va individualizzata. L’ipotermia in sè non rappresenta un’indicazionesufficiente alla ventilazione meccanica (livello di evidenza 4, forza della raccomandazione D). Laventilazione meccanica può essere necessaria, oltre che per trattare l’insufficienza respiratoria,per la gestione delle desaturazioni associate a convulsioni (48). Evitare l’ipocapnia (62,64).Mantenere saturazioni di ossigeno >92% per diminuire il rischio di ipertensione polmonare(48,66,67). Durante il monitoraggio dell’EGA il valore della pC02 va corretto per la temperatura(65).

  • 21

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    20

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    5. Riscaldamento.

    Dopo 72 ore di trattamento ipotermico, ritornare progressivamente a temperatura normale(15,16,17,18,19,20). ( Livello di evidenza 1, grado di raccomandazione A):

    a) incrementi di 0,5°/ora;

    b) durata del riscaldamento: almeno 4 ore; evitare il rapido incremento dellatemperatura;

    c) monitorare attentamente i segni vitali e la pressione arteriosa nelle ore successive peril rischio di ipotensione;

    d) la temperatura rettale del neonato va attentamente controllata per almeno altre 4 oreper evitare un eccessivo riscaldamento.

    NB. E’possibile l’insorgenza di convulsioni durante il riscaldamento.

    6. Eventi avversi per i quali è dimostrata un’aumentata incidenza in corso di ipotermia (14):

    a) bradicardia sinusale;

    b) trombocitopenia;

    c) adiponecrosi associata o meno ad ipercalcemia anche tardiva.

    I seguenti eventi avversi sono stati studiati, ma non sono risultati significativamente diversi neineonati trattati con ipotermia rispetto ai controlli: trombosi o emorragia, ipotensione, anemia,leucopenia, ipoglicemia, oliguria, aumentato rischio infettivo, ipopotassiemia.

    7. Follow up.

    a) RM encefalo: il timing consigliato per la RM convenzionale è 7 10 giorni e comunquealmeno entro il primo mese di vita, da anticipare a 4 6 giorni se associata alla diffusion(100,101,103,19).

    b) follow up psicomotorio e neurosensoriale con l’ausilio di una scala di sviluppo(Griffith’s o Bayley) almeno fino a 2 3 anni da proseguire ove possibile fino all’etàscolare.

    i. Possibile alimentazione enterale non nutritiva. Al termine dell’ipotermia iniziare con cautelaalimentazione per os (48, 53) (Livello di evidenza 3, forza della raccomandazione D).

    l. Trattamento delle eventuali convulsioni. Non vi è accordo sulle modalità di trattamento delleconvulsioni neonatali. Esistono protocolli basati su opinioni di esperti che adottano i seguentifarmaci: fenobarbitale o fenitoina (di solito come prima scelta), benzodiazepine (midazolam,lorazepam), lidocaina, topiramato, levetiracetam (86,87,88,96).

    m. trattamento con doppio antibiotico (a copertura della possibile sepsi). NB: adattare i dosaggitenendo conto della disfunzione epatica e renale e del metabolismo più lento dei farmaci inipotermia (79,80,81,82,83,85). (livello di evidenza 4, forza della raccomandazione D).

    4. Monitoraggio durante ipotermia:

    a) valutazione peso, diuresi oraria (oliguria se diuresi < 1 cc/kg/ora), bilancio liquidi ogni 8 12ore;

    b) utile proseguire registrazione dell’aEEG durante trattamento ipotermico e durante ilriscaldamento (Livello di evidenza 4, grado della raccomandazione D);

    c) parametri vitali: FC,FR, sat02 e altri come da necessità clinica;

    d) monitoraggio continuo della temperatura rettale, della temperatura cutanea e dello scalpo(quest’ultima in caso di ipotermia selettiva);

    e) monitoraggio PA cruenta o rilevazione incruenta ogni 2 ore o secondo necessità clinica;

    f) ecocardiografia per valutazione cinetica e funzionale;

    g) ECG quotidiano;

    h) valutazione della cute e dei decubiti in relazione al tipo di apparecchiatura utilizzata(adiponecrosi);

    i) monitoraggio laboratoristico (PCR, emocromo, emocoltura, coagulazione, creatininemia,azotemia, elettroliti, troponine). NB: l’asfissia ed il trattamento ipotermico sonocompatibili con un aumento della PCR e ne riducono la specificità (14). Il riscontro dipiastrinopenia ed alterazioni della coagulazione sono frequenti in corso di ipotermia,benchè non associati ad incremento di rischio di sanguinamento o trombosi. Lasomministrazione di concentrati piastrinici e di plasma segue le stesse indicazioni delneonato non in trattamento ipotermico;

    j) ecografia cerebrale entro le prime 24 ore, ripetuta con ecodoppler ogni 48 ore nella primasettimana e poi su indicazione specifica;

    k) EEG durante e a termine ipotermia, poi a una settimana di vita;

  • 23

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    22

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    Appendice 2: CORRETTA ESECUZIONE DELL’EMOGASANALISI (EGA) CORDONALE

    La valutazione del’EGA è fondamentale per la definizione di asfissia intrapartum. Viene infattidefinita asfissia una condizione di alterati scambi gassosi che conduce ad una progressiva ipossiaed ipercapnia con una significativa acidosi metabolica.

    La presenza di acidosi (pH

  • 25

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    24

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    Appendice 3: Classificazione SIGN (1) dei livelli di evidenza e della forza delle raccomandazioni

    FORZA DELLE RACCOMANDAZIONI

    Un segmento di cordone clampato è stabile per pH, pO2, pC02 fino a 60 minuti. Il prelievo disangue cordonale in una siringa eparinata è stabile per altri 60 minuti.

    Prelievo con ago e capillare o siringa, entrambi eparinati. Se tale prelievo non fossepossibile è indicato prelievo dal piatto coriale (le arterie cavalcano le vene) (figura).

    NB: nel caso non fosse possibile per motivi tecnici od organizzativi il prelievo cordonale ènecessario un campione di sangue dal neonato (capillare arterializzato, arterioso o venoso entroun’ora dalla nascita). In caso di più EGA è attendibile quello più vicino al momento del parto.(109)

  • 27

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    26

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    13. Eicher DJ, Wagner CL, Katikaneni LP, Hulsey TC, Bass WT, Kaufman DA, Horgan MJ, Languani S,Bhatia JJ, Givelichian LM, Sankaran K, Yager JY.Moderate hypothermia in neonatalencephalopathy: Efficacy outcomes. Pediatr Neurol. 2005 Jan;32(1):11 7.

    14. Eicher DJ, Wagner CL, Katikaneni LP, Hulsey TC, Bass WT, Kaufman DA, Horgan MJ, Languani S,Bhatia JJ, Givelichian LM, Sankaran K, Yager JY. Moderate hypothermia in neonatalencephalopathy: safety outcomes. Pediatr Neurol. 2005 Jan;32(1):18 24.

    15. Gluckman PD, Wyatt JS, Azzopardi D, Ballard R, Edwards AD, Ferriero DM, Polin RA, Robertson CM, Thoresen M, Whitelaw A, Gunn AJ. Selective head cooling with mild systemic hypothermia after neonatal encephalopathy: multicentre randomised trial. Lancet. 2005 Feb 19-25;365(9460):663-70.

    16. Shankaran S, Laptook AR, Ehrenkranz RA, Tyson JE, McDonald SA, Donovan EF, Fanaroff AA, PooleWK, Wright LL, Higgins RD, Finer NN, Carlo WA, Duara S, Oh W, Cotten CM, Stevenson DK, Stoll BJ,Lemons JA, Guillet R, Jobe AH; National Institute of Child Health and Human Development NeonatalResearch Network. Whole body hypothermia for neonates with hypoxic ischemicencephalopathy.N Engl J Med. 2005 Oct 13;353(15):1574 84.

    17. Jacobs SE, Morley CJ, Inder TE, Stewart MJ, Smith KR, McNamara PJ, Wright IM, Kirpalani HM,Darlow BA, Doyle LW; Infant Cooling Evaluation Collaboration. Whole body hypothermia for termand near term newborns with hypoxic ischemic encephalopathy: a randomized controlled trial.Arch Pediatr AdolescMed. 2011 Aug;165(8):692 700.

    18. Simbruner G, Mittal RA, Rohlmann F, Muche R; neo.nEURO.network Trial Participants. Systemichypothermia after neonatal encephalopathy: outcomes of neo.nEURO.network RCT. Pediatrics.2010 Oct;126(4):e771 8.

    19. Azzopardi DV, Strohm B, Edwards AD, Dyet L, Halliday HL, Juszczak E, Kapellou O, LeveneM,MarlowN, Porter E, Thoresen M, Whitelaw A, Brocklehurst P; TOBY Study Group. Moderate hypothermiato treat perinatal asphyxial encephalopathy. N Engl J Med. 2009 Oct 1;361(14):1349 58.

    20. Zhou WH, Cheng GQ, Shao XM, Liu XZ, Shan RB, Zhuang DY, Zhou CL, Du LZ, Cao Y, Yang Q, WangLS; China Study Group. Selective head cooling with mild systemic hypothermia after neonatalhypoxic ischemic encephalopathy: a multicenter randomized controlled trial in China. J Pediatr.2010 Sep;157(3):367 72, 372.e1 3.

    21. Jacobs S, Hunt R, Tarnow Mordi W, Inder T, Davis T. Cooling for newborns with hypoxic ischaemicencephalopathy. Cochrane Database Syst Rev. 2007 Oct 17;(4):CD003311. Review.

    22. Jacobs SE, Tarnow Mordi WO.Therapeutic hypothermia for newborn infants with hypoxicischaemic encephalopathy. J Paediatr Child Health. 2010 Oct;46(10):568 76.

    23. Shah PS. Hypothermia: a systematic review and meta analysis of clinical trials. Semin FetalNeonatalMed. 2010 Oct;15(5):238 46. Review.

    5.0. BIBLIOGRAFIA

    1. Scottish Intercollegiate Guidelines Network (SIGN): A guideline developer’s handbook. SIGNPublication, N50, May 2004.

    2. Blair E, Watson L. Epidemiology of cerebral palsy. Semin Fetal Neonatal Med. 2006 Apr;11(2):11725.

    3. Low JA. Determining the contribution of asphyxia to brain damage in the neonate. J ObstetGynaecol Res. 2004 Aug;30(4):276 86.

    4. Badawi N, Kurinczuk JJ, Keogh JM, Alessandri LM, O’Sullivan F, Burton PR, Pemperton PJ, Stanley FJ.Intrapartum risk factors for newborn encephalopathy: the western Australia case control study.BMJ1998;317:1554 8.

    5. Badawi N, Kurinczuk JJ, Keogh JM, Alessandri LM, O’Sullivan F, Burton PR, Pemperton PJ, Stanley FJ.Antepartum risk factor for newborn encephalopathy: the Western Australian case controlstudy.BMJ.1998;317:1549 53.

    6. Shankaran S. Prevention, diagnosis, and treatment of cerebral palsy in near term and terminfants. Clin Obstet Gynecol. 2008 Dec;51(4):829 39. Review.

    7. Azzopardi A, Robertson NJ, Cowan FM, Rutherford MA, Rampling M, Edwards AD. Pilot study oftreatment with whole body hypothermia for neonatal encephalopathy. Pediatrics. 2000oct;106(4):684 94.

    8. Zanelli SA, Naylor M, Dobbins N, Quigg M, Goodkin HP, Matsumoto JA, Fairchild KD.Implementation of a 'Hypothermia for HIE' program: 2 year experience in a single NICU. JPerinatol. 2008 Mar;28(3):171 5.

    9. Kilani RA. The safety and practicality of selective head cooling in asphyxiated human newborninfants, a retrospective study. J Med Liban. 2002 Jan Apr;50(1 2):17 22.

    10. Pfister RH; Robert H; Bingham P; Carpenter JH; Horbar JD; Kenny MJ; Inder TE; Nelson KR, TonseNK; Soll RF. Hypothermia in Practice, Initial Observations from the Vermont Oxford Network. PASAbstracts. 2011:2632.5

    11. Walsh, W. Pilot Study of Head Cooling in Preterm Infants With Hypoxic IschemicEncephalopathy.Http://www.clinicaltrials.gov/ct2/show/NCT00620711.

    12. Perlman JM. Summary proceedings from the neurology group on hypoxic ischemicencephalopathy. Pediatrics. 2006 Mar;117(3 Pt 2):S28 33.

  • 29

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    28

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    38. Altanis S, Elrahman I. Sampling of umbilical cord blood gases after operative deliveries. J ObstetGynaecol. 2007 Aug;27(6):571 3.

    39. M.Agosti, P.Gancia, P.Tagliabue. Raccomandazioni sulla Stabilizzazione Del Neonato Critico inAttesa dell’arrivo dello STEN. Biomedia edizione 2010.

    40. Karlsen K. The S.T.A.B.L.E. Program: postresuscitation/pre transport Stabilization Care Of SickInfants: Guidelines For Neonatal Healthcare Providers LearnerManual 5th edition (ordinabile viaInternet).

    41. Fairchild K, Sokora D, Scott J, Zanelli S. Therapeutic hypothermia on neonatal transport: 4 yearexperience in a single NICU. J Perinatol. 2010May;30(5):324 9.

    42. Hoque N, Chakkarapani E, Liu X, Thoresen M. A comparison of cooling methods used intherapeutic hypothermia for perinatal asphyxia. Pediatrics.2010 Jul;126(1):e124 30.

    43. Robertson NJ, Kendall GS, Thayyil S. Techniques for therapeutic hypothermia during transport andin hospital for perinatal asphyxial encephalopathy. Semin Fetal Neonatal Med. 2010Oct;15(5):276 86.

    44. Craig JV, Lancaster GA,Williamson PR, Smyth RL. Temperature measured at the axilla comparedwith rectum in children and young people: systematic review. BMJ. 2000 Apr 29;320(7243):11748.

    45. Landry MA, Doyle LW, Lee K, Jacobs SE. Axillary temperature measurement during hypothermiatreatment for neonatal hypoxic ischaemic encephalopathy. Arch Dis Child Fetal Neonatal Ed. 2012May 3.

    46. Kendall GS, Kapetanakis A, Ratnavel N, Azzopardi D, Robertson NJ; Cooling on Retrieval StudyGroup. Passive cooling for initiation of therapeutic hypothermia in neonatal encephalopathy.Arch Dis Child Fetal Neonatal Ed. 2010 Nov;95(6):F408 12.

    47. Hallberg B, Olson L, Bartocci M, Edqvist I, Blennow M. Passive induction of hypothermia duringtransport of asphyxiated infants: a risk of excessive cooling. Acta Paediatr. 2009 Jun;98(6):942 6.

    48. Azzopardi D. Clinical management of the baby with hypoxic ischaemic encephalopathy. Early HumDev. 2010 Jun;86(6):345 50.

    49. Gruppo di Studio di Analgesia e Sedazione nel Neonato. Società Italiana Neonatologia. Linee guidaper la prevenzione ed il trattamento del dolore nel neonato. CLEUP, Padova, seconda edizione2008.

    50. Salhab WA, Wyckoff MH, Laptook AR, Perlman JM. Initial hypoglycemia and neonatal brain injuryin term infants with severe fetal acidemia. Pediatrics. 2004 Aug;114(2):361 6.

    24. Schulzke SM, Rao S, Patole SK. A systematic review of cooling for neuroprotection in neonateswith hypoxic ischemic encephalopathy are we there yet? BMC Pediatr. 2007 Sep 5;7:30. Review.

    25. Edwards AD, Brocklehurst P, Gunn AJ, Halliday H, Juszczak E, Levene M, Strohm B, Thoresen M,Whitelaw A, Azzopardi D. Neurological outcomes at 18 months of age after moderatehypothermia for perinatal hypoxic ischaemic encephalopathy: synthesis and meta analysis of trialdata. BMJ. 2010 Feb 9;340:c363.

    26. MacLennan A. A template for defining a causal relation between acute intrapartum events andcerebral palsy: international consensus statement . BMJ 1999;319.1054 9.

    27. Dahm LS, James LS, Newborn temperature and calculated heat loss in the delivery room.Pediatrics.1972;49:504 13.

    28. Laptook A, Tyson J, Shankaran S, McDonald S, Ehrenkranz R, Fanaroff A, Donovan E, Goldberg R,O'Shea TM, Higgins RD, Poole WK; National Institute of Child Health and Human DevelopmentNeonatal Research Network. Elevated temperature after hypoxic ischemic encephalopathy: riskfactor for adverse outcomes. Pediatrics. 2008 Sep;122(3):491 9.

    29. Iwata o, Iwata S, Thornton JS, DEvita E, Bainbrideg A, Herbert L, et al. Therapeutic time windowduration decreases with increasing severity of cerebral hypoxia –ischemia under normothermiaand delayed hypothermia in newborn piglets. Brain Res.2007;1154:173 80.

    30. Polderman K. Induced Hypothermia and fever control for prevention and treatment ofneurological injuries. Lancet 2008; 371:1955 69.

    31. Perlman Jm, Hyperthermia in the delivery: potential impact on neonatal mortality and morbidity.Clinic Perinatol 2006;33:55 63.

    32. AHA/AAP. Manuale di rianimazione neonatale. CSH Centro Studi Humana Editrice. 2007.

    33. Wyllie J, Perlman JM, Kattwinkel J, Atkins DL, Chameides L, Goldsmith JP, Guinsburg R, HazinskiMF,Morley C, Richmond S, Simon WM, Singhal N, Szyld E, Tamura M, Velaphi S; Neonatal ResuscitationChapter Collaborators. Part 11: Neonatal resuscitation: 2010 International Consensus onCardiopulmonary Resuscitation and Emergency Cardiovascular Care Science with TreatmentRecommendations. Resuscitation. 2010 Oct;81 Suppl 1:e260 87.

    34. Chiar PTM, Atkins DL, Billi JE, Bossaert L, Callaway CW, De Caen AR, et al. 2010 Internationalconsensus on cardiovascular resuscitation and emergency Cardiovascular Care science withtreatment Reccomandations. Circulation. 2010; 12: S283 90.

    35. ACOG Committee on Obstetric Practice. ACOG Committee Opinion N°348.November 2006:umbilical cord blood gas and acid base analysis. Obstet Gynecol. 2006;108:1319 22.

    36. White CR, Doherty DA, Kohan R, Newnham JP, Pennell CE. Evaluation of selection criteria forvalidating paired umbilical cord blood gas samples: an observational study. BJOG. 2012Jun;119(7):857 65.

    37. Westgate J, Garibaldi JM, Greene KR. Umbilical cord blood gas analysis at delivery: a time forquality data Br J Obstet Gynaecol. 1994 Dec;101(12):1054 63.

  • 31

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    30

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    64. Pappas A, Shankaran S, Laptook AR, Langer JC, Bara R, Ehrenkranz RA, Goldberg RN, Das A, HigginsRD, Tyson JE, Walsh MC; Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and HumanDevelopment Neonatal Research Network. Hypocarbia and adverse outcome in neonatal hypoxicischemic encephalopathy. J Pediatr. 2011 May;158(5):752 758.e1.

    65. Ashwood ER, Kost G, Kenny M. Temperature correction of blood gas and pH measurements. ClinChem. 1983 Nov;29(11):1877 85.

    66. Vento M, Escrig R, Saenz P, Izquierdo I, Sastre J, Viña J. Does oxygen concentration used forresuscitation influence outcome of asphyxiated newly born infants treated with hypothermia?Pediatrics. 2006 Jun;117(6):2326 8;

    67. Dawson JA, Kamlin CO, Vento M, Wong C, Cole TJ, Donath SM, Davis PG, Morley CJ. Defining thereference range for oxygen saturation for infants after birth. Pediatrics. 2010 Jun;125(6):e1340 7.

    68. Lamblin MD, André M, Challamel MJ, Curzi Dascalova L, d'Allest AM, De Giovanni E, MoussalliSalefranque F, Navelet Y, Plouin P, Radvanyi Bouvet MF, Samson Dollfus D, Vecchierini Blineau MF.[Electroencephalography of the premature and term newborn. Maturational aspects andglossary]. Neurophysiol Clin. 1999 Apr;29(2):123 219.

    69. al Naqeeb N, Edwards AD, Cowan FM, Azzopardi D. Assessment of neonatal encephalopathy byamplitude integrated electroencephalography. Pediatrics. 1999 Jun;103(6 Pt 1):1263 71.

    70. Hallberg B, Grossmann K, Bartocci M, Blennow M: the prognostic value of early aEEG inasphyxiated infants undergoing systemic hypothermic treatment. Acta Paediatr 2010, 99:531 536.

    71. Shalak Lf, Laptook AR, Velaphi SC, Perlman JM. Amplitude integrated electroencephalographycoupled with an early neurologic examination enhances prediction of term infants at risk forpersistent encephalopathy. Pediatrics 2003; 111: 351 7.

    72. ThoresenM, Hellstrom Westas L, Liu X, de Vries LS. Effect of hypothermia on amplitude integratedelectroencephalogram in infants with asphyxia. Pediatrics 2010; 126:e 131 9.

    73. Toet MC, Hellström Westas L, Groenendaal F, Eken P, de Vries LS. Amplitude integrated EEG 3 and6 hours after birth in full term neonates with hypoxic ischaemic encephalopathy. Arch Dis ChildFetal Neonatal Ed. 1999 Jul;81(1):F19 23.

    74. Spitzmiller RE, Phillips T, Meinzen Derr J, Hoath SB. Amplitude integrated EEG is useful inpredicting neurodevelopmental outcome in full term infants with hypoxic ischemicencephalopathy: a meta analysis. J Child Neurol. 2007 Sep;22(9):1069 78.

    75. Shankaran S, Pappas A, McDonald SA, Laptook AR, Bara R, Ehrenkranz RA, Tyson JE, Goldberg R,Donovan EF, Fanaroff AA, Das A, Poole WK, Walsh M, Higgins RD, Welsh C, Salhab W, Carlo WA,Poindexter B, Stoll BJ, Guillet R, Finer NN, Stevenson DK, Bauer CR; Eunice Kennedy Shriver NationalInstitute of Child Health and Human Development Neonatal Research Network. Predictive value ofan early amplitude integrated electroencephalogram and neurologic examination. Pediatrics.2011 Jul;128(1):e112 20.

    51. Kecskes Z, Healy G, Jensen A. Fluid restriction for term infants with hypoxic ischaemicencephalopathy following perinatal asphyxia. Cochrane Database Syst Rev. 2005 Jul20;(3):CD004337.

    52. Durkan AM, Alexander RT. Acute kidney injury post neonatal asphyxia. J Pediatr. 2011 Feb;158(2Suppl):e29 33. Review

    53. Berseth CL, McCoy HH. Birth asphyxia alters neonatal intestinal motility in term neonates.Pediatrics. 1992 Nov;90(5):669 73.

    54. Thoresen M, Whitelaw A. Cardiovascular changes during mild therapeutic hypothermia andrewarming in infants with hypoxic ischemic encephalopathy. Pediatrics. 2000 Jul;106(1 Pt 1):92 9.

    55. Hunt R, Osborn D. Dopamine for prevention of morbidity and mortality in term newborn infantswith suspected perinatal asphyxia. Cochrane Database Syst Rev. 2002;(3):CD003484. Review.

    56. Kluckow M. Functional echocardiography in assessment of the cardiovascular system inasphyxiated neonates. J Pediatr. 2011 Feb;158(2 Suppl):e13 8.

    57. Liu J, Li J, GuM. The correlation between myocardial function and cerebral hemodynamics in terminfants with hypoxic ischemic encephalopathy. J Trop Pediatr. 2007 Feb;53(1):44 8. Epub 2006 Oct17.

    58. Armstrong K, Franklin O, Sweetman D, Molloy EJ. Cardiovascular dysfunction in infants withneonatal encephalopathy. Arch Dis Child. 2012 Apr;97(4):372 5. Epub 2011 Jul 27.

    59. Shastri AT, Samarasekara S, Muniraman H, Clarke P. Cardiac troponin I concentrations in neonateswith hypoxic ischaemic encephalopathy. Acta Paediatr. 2012 Jan;101(1):26 9.

    60. Sehgal A, Wong F, Mehta S. Reduced cardiac output and its correlation with coronary blood flowand troponin in asphyxiated infants treated with therapeutic hypothermia. Eur J Pediatr. 2012 Jun6.

    61. Lapointe A, Barrington KJ. Pulmonary hypertension and the asphyxiated newborn. J Pediatr. 2011Feb;158(2 Suppl):e19 24.

    62. Lista G, Castoldi F, Cavigioli F, Bianchi S, Fontana P, La Verde A. "Ventilatory management ofasphyxiated infant during hypothermia". J Matern Fetal NeonatalMed. 2011 Oct;24 Suppl 1:67 8.

    63. Sabir H, Jary S, Tooley J, Liu X, Thoresen M. Increased Inspired Oxygen in the First Hours of Life isAssociated with Adverse Outcome in Newborns Treated for Perinatal Asphyxia with TherapeuticHypothermia. J Pediatr. 2012 Sep;161(3):409 16.

  • 33

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    32

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    90. Lin Y, Greisen G. Analysis of the risk of brain damage in asphyxiated infants. J Perinat Med.1996;24(6):581 9.

    91. Wyatt JS, Gluckman PD, Liu PY, Azzopardi D, Ballard R, Edwards AD, Ferriero DM, Polin RA,Robertson CM, Thoresen M, Whitelaw A, Gunn AJ; CoolCap Study Group. Determinants ofoutcomes after head cooling for neonatal encephalopathy. Pediatrics. 2007 May;119(5):912 21.

    92. Stuart A, Otterblad Olausson P, Källen K. Apgar scores at 5 minutes after birth in relation to schoolperformance at 16 years of age. Obstet Gynecol. 2011 Aug;118(2 Pt 1):201 8.

    93. Thoresen M. Hypothermia after Perinatal Asphyxia: selection for Treatment and cooling Protocol.J Pediatr 2011;158:e45 9.

    94. Laptook AR, Shankaran S, Ambalavanan N, Carlo Wa, McDonald SA, Higgins RD, Das A; Outcome ofterm Infants Using Apgar Scores at 10 min following Hypoxic ischemic encephalopathy. Pediatrics2009; 124;1619 1626.

    95. Sarnat HB, Sarnat MS. Neonatal encephalopathy following fetal distress. A clinical andelectroencephalographic study. Arch Neurol 1976; 33: 696 705.

    96. Booth D, Evans DJ. Anticonvulsants for neonates with seizures. Cochrane Database Syst Rev. 2004Oct 18;(4):CD004218. Review.

    97. Gunn AJ,Wyatt JS,Whitelaw A, Barks J, Azzopardi D, Ballard R, Edwards AD, Ferriero DM, GluckmanPD, Polin RA, Robertson CM, Thoresen M; CoolCap Study Group. Therapeutic hypothermia changesthe prognostic value of clinical evaluation of neonatal encephalopathy. J Pediatr. 2008Jan;152(1):55 8.

    98. Shankaran S, Barnes PD, Hintz SR, Laptook AR, Zaterka Baxter KM, McDonald SA, Ehrenkranz RA,Walsh MC, Tyson JE, Donovan EF, Goldberg RN, Bara R, Das A, Finer NN, Sanchez PJ, Poindexter BB,Van Meurs KP, Carlo WA, Stoll BJ, Duara S, Guillet R, Higgins RD; for the Eunice Kennedy ShriverNational Institute of Child Health and Human Development Neonatal Research Network. Braininjury following trial of hypothermia for neonatal hypoxic ischaemic encephalopathy. Arch DisChild. 2012 Jul 17.

    99. Murray DM, Bala P, O'Connor CM, Ryan CA, Connolly S, Boylan GB. The predictive value of earlyneurological examination in neonatal hypoxic ischaemic encephalopathy andneurodevelopmental outcome at 24 months. Dev Med Child Neurol. 2010 Feb;52(2):e55 9.

    100. Briatore E, Ferrari F, Pomero G, Boghi A, Gozzoli L, Micciolo R, Espa G, Gancia P, Calzolari S. EEGfindings in cooled asphyxiated newborns and correlation with site and severity of brain damage.Brain Dev. 2012 Aug 4.

    101. Sie LT, van der Knaap MS, Oosting J, de Vries LS, Lafeber HN, Valk J. MR patterns of hypoxicischemic brain damage after prenatal, perinatal or postnatal asphyxia. Neuropediatrics.2000;31:128 36.

    102. Foran A, Cinnante C, Groves A, Azzopardi DV, Rutherford MA, Cowan FM. Patterns of brain injuryand out come in term neonates presenting with postnatal collapse. Arch Dis Child Fetal NeonatalEd. 2009 May;94(3):F168 77.

    76. Hagmann CF, Robertson NJ, Azzopardi D. Artifacts on electroencephalograms may influence theamplitude integrated EEG classification: a qualitative analysis in neonatal encephalopathy.Pediatrics. 2006 Dec;118(6):2552 4.

    77. Shany E, Benzaquen O, Friger M, Richardson J, Golan A. Influence of antiepileptic drugs onamplitude integrated electroencephalography. Pediatr Neurol. 2008 Dec;39(6):387 91.

    78. Battin M, Bennet L, Gunn AJ. Rebound seizures during rewarming. Pediatrics. 2004Nov;114(5):1369

    79. Thoresen M, Stone J, Hoem NO, Brun C, Satas S, Tooley J. Hypothermia after perinatal asphyxia

    more than doubles the plasma half life of phenobarbitone. Ped Res.2003;53 873.

    80. Lida Y, Nishi S, Asada A. Effect of mild therapeutic hypothermia on phenytoin pharmacokinetics.The DrugMonit.2001;23:192 7.

    81. Liu X, Borooah M, Stone J, Chakkarapani E, Thoresen M. Serum gentamicin concentrations inencephalopathic infants are not affected by therapeutic hypothermia. Pediatrics. 2009Jul;124(1):310 5.

    82. Shellhaas RA, Dillon CH, Barks JDE, Mehta V. Effect of therapeutic hypothermia on neonatalPhenobarbital pharmacokinetics. Ann Neurol. 2009, 66:S125

    83. Róka A, Melinda KT, Vásárhelyi B, Machay T, Azzopardi D, Szabó M. Elevated morphine concentrations in neonates treated with morphine and prolonged hypothermia for hypoxic ischemic encephalopathy. Pediatrics. 2008 Apr;121(4):e844-9.

    84. Strohm B, Hobson A, Brocklehurst P, Edwards AD, Azzopardi D, UK Toby Cooling Register.Subcutaneus fat necrosis after moderate therapeutic hypothermia in neonates. Pediatrics 2011Aug.;128(2):e450 2.

    85. Van Leuven K, Groenendaal F, Toet Mc, Schobben AF, Bos SA, Devries LS, Rademaker CM.Midazolam and amplitude integrated EEG in asphyxiated full term neonates. ActaPediatr.2004;93:1221 7

    86. Shoemarker MT,Rotemberg JS, Levitiracetam for the treatment of neonatal seizures. J childNeurol,2007;22:95 8.

    87. Filippi L, Poggi C, la Marca G, Furlanetto S, Fiorini P, Cavallaro G, Plantulli A, Donzelli G, Guerrini R.Oral topiramate in neonates with hypoxic ischemic encephalopathy treated with hypothermia: asafety study. J Pediatr. 2010 Sep;157(3):361 6.

    88. Filippi L, Fiorini P, Daniotti M, Catarzi S, Savelli S, Fonda C, Bartalena L, Boldrini A, Giampietri M,Scaramuzzo R, Papoff P, Del Balzo F, Spalice A, la Marca G, Malvagia S, Della Bona ML, Donzelli G,Tinelli F, Cioni G, Pisano T, FalchiM, Guerrini R. Safety and efficacy of topiramate in neonates withhypoxic ischemic encephalopathy treated with hypothermia (NeoNATI). BMC Pediatr. 2012 Sep5;12(1):144.

    89. Volpe JJ. Neurology of the newborn.WB Saunders Company.5Th ed. 2008.

  • 35

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    6.0. ALLEGATI

    Allegato 1: Esame obiettivo neurologico(Shalak LF et al, Paediatrics 2003; 111:351 357; Shankaran S et al, N Engl J Med 2005;353:1574 84)

    (da effettuarsi tra 30 e 60minuti di vita, tra 6 e 24 ore, in 3° e 7° giornata)

    1. Livello di coscienzaIperallerta (neonati in piena veglia con difficoltà

    a dormire,occhi spalancati, sembrano ‘fissare’e presentano ridotto ammiccamento)Letargia (la risposta agli stimoli è completa

    ma ritardata, con una soglia aumentata;c’è una riduzione dei movimenti spontanei)Stupore/coma (c’è risposta solo a stimoli energici

    e il tipo di risposta consiste in una retrazionedelle estremità o nell’assunzione di una posturadecerebrata; assenza di riflessi corneali;spesso c’è necessità di assistenza respiratoria)

    2. MotilitàNormale/aumentata/tremoriRidottaAssente

    3. PosturaNormaleFlessione distale/completa estensione(atteggiamento delle braccia con flessioneai polsi e estensione ai gomiti, in genereaccentuata da stimolazione)Decerebrata (atteggiamento rigido con flessione aipolsi, estensione ed intrarotazione delle braccia,estensione delle gambe e flessione forzata plantare dei piedi, opistotono)

    4. Tono assiale (valutato alla manovra di trazione e/o in sospensione ventrale)NormaleIpotonia (Fig. 1 a,b)Flaccidità

    5. Riflessi primitivi (riflesso di Moro e/o riflesso di suzione)Normale/esageratoDeboli /incompleti (Fig. 2 a,b)Assenti

    6. Disfunzione autonomica delle pupilleAssenteMiosiMidriasi, deviazione o reattività assente

    EII lieve: iperallerta, tono, motilità e postura normali, tremori, riflesso di Moro esagerato, nondisfunzione del sistema nervoso autonomoEII moderata: letargia, motilità ridotta, flessione distale/completa estensione, ipotonia, riflessiprimitivi deboli/incompleti, miosi, bradicardiaEII severa: stupore o coma, postura decerebrata, motilità assente, flaccidità, riflessi assenti, pupillemidriatiche/deviate/non reattive, apnea

    La prevalenza dei segni determina il grado di encefalopatia; se i segni neurologici sono equamentedistribuiti fra i vari stadi, il grado di EII si definisce sulla base del livello di coscienza.

    34

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    103. Kereafor A, Allsop J, Counsell SJ, Fitzpatrick J, Azzopardi D, Rutheford MA, Cowan FM. Patterns ofbrain injury in neonates exposed to perinatal sentinel events. Pediatrics 2008; 121:906 14.

    104. Austin T, Shanmugalingam S, Clarke P. To cool or not to cool? Hypothermia treatment outsidetrial criteria. Arch Dis Child Fetal Neonatal Ed. 2012 Jul 21;0:f1 f4.

    105. Blakely ML, Lally KP, McDonald S, Brown RL, Barnhart DC, Ricketts RR, Thompson WR, Scherer LR,Klein MD, Letton RW, Chwals WJ, Touloukian RJ, Kurkchubasche AG, Skinner MA, Moss RL, HilfikerML. NEC Subcommittee of the NICHD Neonatal Research Network postoperative outcomes ofextremely low birth weight infants with necrotizing enterocolitis or isolated intestinalperforation: a prospective cohort study by the NICHD Neonatal Research Network. Ann Surg.2005; 241:984–989.

    106. McCall EM, Alderdice F, Halliday HL, Jenkins JG, Vohra S. Interventions to prevent hypothermia atbirth in preterm and/or low birthweight infants. Cochrane Database Syst Rev. 2010 (3) CD004210.

    107. Hall NJ, Eaton S, PetersMJ, et al.Mild controlled hypothermia in preterm neonates with advancednecrotizing enterocolitis. Pediatrics. 2010; 125:e300–8.

    108. Takenouchi T, Iwata O,Nabetani M, Tamura M. Therapeutic Hypothermia for neonatalencephalopathy: JSPNM &MHLW Japan Working Group Practice Guidelines. Consensus Statementfrom working Group on Therapeutic Hypothermia for neonatal encephalopathy, Ministry ofhealth, Labor and welfare (MHLW), Japan and Japan Society for Perinatal and Neonatal Medicine(JSPNM). Brain and Development 34(2012):165 170.

    109. Lynn A, Beeby P. Cord and placenta arterial gas analysis: the accuracy of delayed sampling. ArchDis Child Fetal Neonatal Ed. 2007 Jul;92(4):F281 5. Epub 2006 Oct 30.

  • 37

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    36

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    Allegato 2

    SCHEDA DI TRASFERIMENTO DEL NEONATO CON SOSPETTO DANNO IPOSSICO ISCHEMICO

    Cognome………………………………….Nome………………………

    Nato/a a………………………………… il…./…/….alle ore………….Età gestazionale………………………….Peso Neonatale……………..Patologie in gravidanza : si noSpecificare………………………………………………………………

    Tracciato Cardiotocografico:

    o Bradicardia (FC160 bpm)o Ridotta variabilità FCFo Decelerazioni prolungate o ricorrenti

    Tampone GBSo poso neg

    PROM>18 oreo sio no

    Corioamnioniteo Sio No

    Tipo di parto:o Vaginale eutocico presentazioneo Vaginale distocico presentazioneo Vaginale operativoo TC d’urgenzao TC programmato

    Liquido amnioticoo Chiaroo Tinto

    Placentao normaleo patologicao distacco placentare totaleo distacco placentare parzialeo ematoma retro placentare

    Funicoloo normale lunghezza cm………….o prolasso/ procidenza

    Fig. 1 a,b. Ipotonia assiale alla manovra di trazione (A) e alla sospensione ventrale (B). Il neonato non riescea portare la testa in posizione verticale quando è in posizione seduta. In sospensione ventrale la testa non èmantenuta sullo stesso piano del tronco. Il tronco tende ad essere ad ‘U’ e le estremità estese.

    Fig. 2 a,b. Riflesso diMoro incompleto: il neonato abduce ed estende le braccia (A) ma non le riporta sullalinea mediana (B).

  • 39

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    38

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    APGAR SCORE

    1 min 5 min 10 min 15 min 20 minFC

    RespiroColoritoReattivitàTono

    Rianimazione cardiopolmonare:Ventilazione in maschera per minuti……………………………………Intubazione

    o sio no

    Massaggio cardiacoo sio no

    Farmacio si specificare…………………………………………………o no

    Primo respiro valido a …….min dalla nascita

    EGA da arteria funicolare: pH….p02.…pCo2... .HCO3.… BE.……EGA da vena funicolare: pH….p02….pC02….HCO3….BE……..EGA del neonato (capillare, arterioso, venoso)

    pH … p02… pC02… HCO3… BE…….

    Temperatura rettale alla partenza:………….C°

    Allegato 3

    Commenti, controversie ed interrogativi vari

    L’espandersi dei trials multicentrici ed il moltiplicarsi dei criteri di reclutamento e di utilizzo dell’ ipotermia

    ci ha indotto a dedicare una breve sezione delle raccomandazioni al commento di aspetti controversi e/o

    non ancora definiti dalla letteratura internazionale e ad interrogativi pratici. I problemi sul tappeto

    riguardano la possibile estensione dell’ipotermia a soggetti pretermine di età gestazionale inferiore alle 35

    settimane e/o di peso inferiore ai 1800 2000 grammi, l’esame neurologico da effettuare (quale esame? a

    quali tempi?) e l’opportunità di reclutare neonati affetti da encefalopatia lieve accanto ai neonati affetti da

    encefalopatia moderata e grave. Ci si interroga anche sulle possibili applicazioni del trattamento

    ipotermico ad altre patologie del neonato e del lattante che provocano un interessamento acuto del

    sistema nervoso centrale: neonati affetti da near miss events, collapse, arresto cardiaco, stroke, traumi

    cerebrali accidentali o non accidentali (shaken baby) nei primi mesi di vita.

    Ipotermia nei neonati di peso ed EG più bassi

    La maggior parte dei neonati sottoposti a ipotermia terapeutica per encefalopatia ipossico ischemica

    soddisfa i criteri clinici utilizzati nei principali studi randomizzati e controllati (RCT) che includono neonati

    con asfissia di età gestazionale 36 settimane (vedi tabella finale).

    Anche i neonati pretermine possono subire insulti ipossico ischemici nel periodo perinatale, ma il quadro di

    encefalopatia ipossico ischemica del pretermine è in parte diverso rispetto a quello del neonato a termine,

    sia per quanto riguarda le manifestazioni cliniche sia per la fisiopatologia e la tipologia del danno cerebrale.

    Diversi modelli animali a termine e pretermine hanno dimostrato che una riduzione della temperatura del

    cervello a seguito di un insulto ipossico ischemico riduce il dispendio di energia e può ridurre la perdita

    neuronale a livello istologico, ma poco si sa sulla sicurezza dell'ipotermia terapeutica in neonati pretermine

    o di basso peso.

    In due studi (13,17) sono stati arruolati neonati a partire dalla 35ª settimana, ponendo un limite di peso di

    2000 g (tabella finale).

    Inoltre, è stato descritto un caso di pretermine di 34 settimane di gestazione sottoposto a raffreddamento

    con sviluppo neurologico normale a 18 mesi (7) e vi sono in letteratura altre segnalazioni di singoli casi di

    late preterm sottoposti a ipotermia anche se non sono riportati gli esiti a lungo termine (8,9). Dai dati del

    Vermont Oxford Network (10) sul Registro di encefalopatia ipossico ischemica risulta che il 2.4% dei

    bambini sottoposti a ipotermia hanno età gestazionale

  • 41

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    Valutazione della gravità dell’EII e scelta dell’esame neurologico

    La definizione del quadro di EII e della sua gravità nelle prime 6 ore di vita rappresenta uno dei tre cardini

    per la scelta dei candidati all’ipotermia.

    L’esecuzione dell’esame neurologico e la definizione della gravità della EII possono presentare delle

    difficoltà.

    L’esame neurologico ha come obiettivo la valutazione della gravità delle condizioni alla nascita e nelle

    primissime ore di vita; nei giorni successivi deve documentare il cambiamento delle condizioni cliniche e

    dare indicazioni prognostiche riguardo l’outcome neuropsichico. Per quanto riguarda il primo punto ci si è

    posti le seguenti le domande: quali i gradi di EII da avviare alla ipotermia? Quale l’esame neurologico da

    impiegare? Quali items vanno privilegiati all’interno dell’esame neurologico?

    Tutti gli studi riportati nella tabella finale hanno impiegato un esame neurologico che si rifà alla

    pubblicazione di Sarnat e Sarnat (1976) con il riconoscimento di tre gradi di gravità della encefalopatia:

    forma lieve, moderata e severa (16). La tabella finale riporta lo specifico esame neurologico utilizzato per

    l’arruolamento dei neonati al trattamento ipotermico. Tutti i trials danno rilievo alle alterazioni della

    coscienza: letargia, stupor o coma sono i segni più costanti e necessari per identificare l‘encefalopatia.

    Accanto alle alterazioni della coscienza si valuta la presenza di uno o più segni come suzione anomala,

    alterazioni della postura, ipotono muscolare, riflessi neonatali anomali, convulsioni cliniche, alterazioni

    della motilità spontanea, anormalità oculomotorie o pupillari.

    Nelle presenti raccomandazioni abbiamo mantenuto l’esame di Shalack (71) impiegato nell’RCT dell’NICHD

    (16), semplificandolo ulteriormente. Abbiamo sostituito il termine attività con il termine motilità

    spontanea ed abbiamo eliminato la valutazione dei due items frequenza cardiaca e respirazione, difficili da

    valutare sul piano clinico senza disporre di un monitor. Anche con la guida dell’esame neurologico

    riportato in allegato a queste raccomandazioni la distinzione tra EII lieve e moderata può comunque non

    essere sempre facile; nei casi dubbi la distinzione può essere lasciata al centro di III livello, che in più

    dispone della valutazione neurofisiologica (aEEG o EEG convenzionale).

    Le difficoltà relative all’impiego dell’esame neurologico dipendono dal fatto che la valutazione neurologica

    va fatta nella prima ora di vita: le condizioni neurologiche del neonato asfittico cambiano in continuazione

    nel corso delle prime ore di vita, come pure nel corso dei giorni successivi. Esistono almeno due condizioni

    che possono spiegare un tale fenomeno. Da un lato la presenza di lesioni anatomo patologiche particolari e

    specifiche: è il caso della encefalomalacia multicistica, in cui, anche a fronte di un quadro neuropatologico

    grave, mancano nelle prime ore segni clinici altrettanto gravi. Questi si manifestano solo nei giorni

    successivi (101). Dall’altro, il “fisiologico“ ritardo tra inizio dei processi metabolici tipici della EII e la

    40

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    potrebbe far luce sulla sicurezza e sui benefici dell’ipotermia nella categoria dei late preterm, anche se solo

    trials randomizzati controllati su grandi numeri di neonati pretermine potranno eventualmente chiarire

    questo tema.

    E’ in corso uno studio pilota per verificare la fattibilità dell’ipotermia selettiva in neonati di 32 35 settimane

    di gestazione con encefalopatia nelle prime 6 ore della vita. Sono inclusi soggetti intubati di età inferiore

    alla sei ore, con almeno uno dei seguenti criteri: Apgar score di 0 3 a 1, 5 o 10 minuti, pH 15mmol/l o la necessità di rianimazione continua a causa di ipossia a 10minuti. Inoltre, è richiesta la

    presenza di un esame neurologico con evidenza di ipotonia, letargia o convulsioni, indicativo di EII

    moderata severa. I neonati sono esclusi se hanno EII lieve, trauma cranico, emorragia intraventricolare,

    peso < 5 ° percentile per l'età gestazionale o ano imperforato. I partecipanti saranno seguiti in follow up a

    6, 12 e 24 mesi di età (11).

    Il rapporto rischi/benefici riguardo l’applicazione dell’ipotermia nel neonato pretermine è tutto da chiarire

    e va quindi affrontato con molta prudenza poiché si tratta di evitare lo stress da ipotermia nel pretermine o

    nel neonato di basso peso. Questo obiettivo è una priorità assistenziale come recentemente ribadito in una

    revisione sistematica (106). Nelle presenti raccomandazioni si è scelto di reclutare solo neonati di EG 35

    settimane e peso 1800 grammi al fine di garantire la maggiore sicurezza possibile.

    E’ comunque possibile che il neonatologo si trovi a dover considerare l’opportunità del trattamento

    ipotermico anche in neonati che non rientrano nei criteri indicati dalle raccomandazioni. Partendo dalle

    evidenze indicate dagli studi clinici e sperimentali il neonatologo valuterà allora il singolo caso in relazione

    ai potenziali benefici, al rischio di effetti collaterali, alle alternative disponibili; ne parlerà ai genitori nel

    modo più trasparente possibile, chiederà il parere del collega più esperto e/o in posizione di maggiore

    responsabilità ed insieme a loro perverrà alla scelta sul da farsi.

  • 43

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    produce per compensare l’effetto del raffreddamento corporeo. Anche il tono muscolare può esser

    influenzato dall’ ipotermia: il neonato che ha freddo può mantenere uno stato di co contrazione dei

    muscoli agonisti ed antagonisti, con un apparente ipertono degli arti e una postura in flessione accentuata.

    In sintesi, l’esame neurologico va eseguito una prima volta tra 30 e 60 minuti di vita, poi tra le 6 e le 24 ore

    di vita, in 3°, 7° giornata e nella seconda settimana di vita per valutare il modificarsi delle condizioni

    neurologiche.

    Applicazione della ipotermia ad altre patologie

    L'ipotermia è uno degli interventi più promettenti per il trattamento dell'ictus ischemico acuto e sembra

    migliorare la sopravvivenza e l'esito neurologico dopo arresto cardiaco negli adulti. Allo stesso modo, studi

    recenti hanno sottolineato il possibile ruolo dell’ipotermia terapeutica dopo arresto cardiaco in età

    pediatrica, ed è in corso uno studio per valutare i benefici dell’ipotermia dopo trauma cranico nel paziente

    pediatrico. Ancora non vi sono dati sull’applicazione dell’ipotermia in neonati con stroke ischemico sebbene

    le evidenze sperimentali sull’animale e nell’adulto possano far pensare ad una possibile applicazione

    dell’ipotermia terapeutica anche in età neonatale; tuttavia in epoca perinatale può risultare difficile

    effettuare una diagnosi di stroke sufficientemente precoce da poter applicare l’ipotermia in tempi utili per

    la neuroprotezione. Eventi come il postnatal collapse o la near miss event possono rappresentare altre

    indicazioni per l’applicazione dell’ipotermia terapeutica in epoca neonatale: i dati disponibili sono ancora

    molto limitati (104). La enterocolite necrotizzante (NEC)nel pretermine è stata considerata come altra

    possibile indicazione all’ipotermia; in modelli animali è stato evidenziato che nella NEC con coinvolgimento

    multisistemico, il danno intestinale riconosce una patogenesi complessa in cui ha un ruolo rilevante

    l’insulto ipossico ischemico

    La sicurezza e la fattibilità di ipotermia moderata nei neonati prematuri con NEC e insulto multiorgano è

    stato valutato in uno studio pilota dal quale sembrerebbe emergere una relativa sicurezza e un ruolo

    protettivo dell’ipotermia (105,107).

    Sintesi e conclusioni

    Vi sono chiare evidenze a favore dell’ipotermia come strategia neuroprotettiva per l’EII nel neonato a

    termine, ma vi sono altre possibili applicazioni dell’ipotermia terapeutica ancora da chiarire.

    L'utilizzo dell’ipotermia nei neonati prematuri 34 neonati settimana con EII è in corso di studio;

    contemporaneamente merita un approfondimento lo studio della sottopopolazione di neonati di EG pari a

    35 settimane di EG

    42

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    comparsa di segni neurologici corrispondenti. In molti casi dopo la rianimazione si assiste ad una transitoria

    apparente normalizzazione del quadro neurologico e solo più tardi compaiono i segni neurologici indicativi

    del distress neurologico. In questo caso la osservazione neurologica precoce può essere fuorviante, in

    quanto può indicare una apparente normalità neurologica. L’osservazione della prima ora andrebbe

    dunque sempre ripetuta, almeno una due volte nel corso delle prime 6 ore di vita onde non perdere il

    manifestarsi dei segni iniziali di una encefalopatia a inizio tardivo, tra le 3 e le 6 ore di vita. Un esempio

    eclatante di questa manifestazione ritardata dei segni clinici è costituito dalle convulsioni neonatali che

    sono presenti nelle prime 3 5 ore dopo la nascita solo in casi del tutto eccezionali, mentre solitamente

    compaiono più tardi. Tutti i trials considerati da queste raccomandazioni (salvo lo studio di Shankaran 2005)

    considerano le clinical seizures come uno dei segni più caratteristici della EII e le includono tra i segni

    neurologici che permettono la selezione dei casi da raffreddare. In realtà le convulsioni compaiono spesso a

    distanza di 10 15 o anche 20 ore dall’evento asfittico e quindi non possono essere considerate tra i segni

    clinici precoci.

    Per tutto quanto sopra riportato, l’esame neurologico eseguito a un’ora o due ore di vita può indicare un

    grado di severità dei segni neurologici diverso da quello rilevato nelle ore successive. Per questo è utile,

    anzi indispensabile, ripetere l’esame più volte. Va comunque precisato che l’esame neurologico impiegato

    per l’arruolamento va eseguito precocemente e che la sua ripetizione non deve compromettere la

    tempestività dello studio elettrofisiologico.

    Diverso invece è l’utilizzo della ripetizione dell’esame neurologico per scopi prognostici. Gli studi relativi

    all’impiego seriato dell’esame neurologico sono pochi: poco si sa sulla storia naturale della EII e sul suo

    decorso in epoca pre o post ipotermia. Dalla comune esperienza clinica si è notato che il comportamento

    spontaneo e i sintomi neurologici legati alla EII sono marcatamente influenzati dall’ipotermia stessa nonché

    dalle terapie analgesiche (morfina, fentanile) e sedative (antiepilettici) che accompagnano il trattamento

    ipotermico. Riguardo agli aspetti evolutivi della EII, lo studio più recente è quello di Shankaran et al 2012

    (98), basato su esami neurologici seriati; lo studio esamina il valore predittivo per morte o disabilità

    moderata/severa dei tre gradi di severità dell’EII. A 24 e 48 ore i neonati raffreddati mostravano un grado di

    EII meno grave che nel gruppo dei non trattati e l’esame al momento della dimissione migliorava il valore

    predittivo della EII valutata a meno di 6 ore di vita. Il lavoro conclude affermando che la persistenza di EII

    severa a 72 ore e di un esame neurologico patologico alla dimissione è associato con un rischio maggiore di

    morte o disabilità. Si può dunque concludere che esami neurologici seriati diano informazioni preziose circa

    l’outcome a distanza. Va ricordato però che l’ipotermia e l’impiego contemporaneo degli analgesici

    (morfina e fentanile) modificano il comportamento neurologico di base: il neonato appare sedato e

    iporeattivo e mostra una marcata riduzione della motilità spontanea, mentre, al contrario, più evidenti e

    ravvicinati sono i tremori fini spontanei. I tremori sono probabilmente prodotti dai brividi che il neonato

  • 45

    Raccomandazioni per l’assistenza al neonato con encefalopatia ipossico-ischemica

    possibile candidato al trattamento ipotermico

    Figura 1SPEGNERE IL PANNELLO RISCALDANTE

    Figura 2SPEGNERE L’INCUBATRICE

    Figura 3SE NECESSARIO RAFFREDDAREMONITORANDO LA TEMPERATURARETTALE PROFONDA

    44

    Gruppo di Studio Neurologia Neonatale

    Società Italiana di Neonatologia

    Ulteriori opportunità per la ricerca sono possibili nel campo della NEC, in neonati con insufficienza

    multipla degli organi, nello stroke ischemico, nel trauma cranico o nei near miss events.

    La realizzazione di registri r