acme art lab

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1 | 8 TRENTO ART FESTIVAL ACME ART LAB Tuesday, February 23, 2021 to Monday, March 15, 2021 [C]OSTRUZIONI A cura di Alessia Belotti, Melania Raimondi e Camilla Remondina Mostra personale di Duccio Guarneri (Cremona, 1994) “Se ti dico che la città a cui tende il mio viaggio è discontinua nello spazio e nel tempo, ora più rada ora più densa, tu non devi credere che si possa smettere di cercarla.” (Italo Calvino, Le città invisibili) [C]OSTRUZIONI è un vero e proprio racconto che attraversa l’evoluzione della città nel tempo e nello spazio, partendo dall’immagine della palafitta, archetipo dell’infrastruttura, per giungere alla metropoli nella sua proiezione più distopica. La costruzione è strettamente legata all’uomo; egli vive con e in essa sentendosi al sicuro, ma allo stesso tempo è continuamente alla ricerca di nuove soluzioni che soddisfino le sue esigenze di vita, le quali mutano a seconda del tempo e dello spazio. La città diventa simbolo della complessità e del disordine della realtà e all’uomo è affidato il compito di dare ordine al caos in cui si trova. "Le città invisibili" di Italo Calvino suggeriscono due modi per affrontarlo e non soffrirne: “Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio”. 1 Il racconto si sviluppa attraverso le opere di Duccio Guarneri (Cremona, 1994), giovane artista emergente, partendo da "The Pole Project" dove l’intervento dell’uomo è rappresentato da una sorta di palafitte fluttuanti che diventano appigli sicuri, simboli di stabilità, ai quali l’uomo può aggrapparsi nei momenti di incertezza. I pali creano passaggi verso l’ignoto, dei luminosi segnali di sentiero che conducono a scenari inediti ed inaspettati. La città è l’impronta dell’uomo sulla Terra, con "P12", collage fotografici digitali, stampati e applicati su quadrati di cemento, l’artista si concentra sul concetto dell’insediamento umano. La dimensione è sospesa, a cavallo tra il reale e l’assurdo, smembrando e ricomponendo i simboli della città secondo un

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Page 1: ACME Art Lab

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TRENTO ART FESTIVAL

ACME ART LABTuesday, February 23, 2021 to Monday, March 15, 2021

[C]OSTRUZIONIA cura di Alessia Belotti, Melania Raimondi e CamillaRemondinaMostra personale di Duccio Guarneri (Cremona, 1994)

“Se ti dico che la città a cui tende il mio viaggio è discontinuanello spazio e nel tempo, ora più rada ora più densa, tu nondevi credere che si possa smettere di cercarla.” (Italo Calvino,Le città invisibili)

[C]OSTRUZIONI è un vero e proprio racconto che attraversal’evoluzione della città nel tempo e nello spazio, partendodall’immagine della palafitta, archetipo dell’infrastruttura, pergiungere alla metropoli nella sua proiezione più distopica.La costruzione è strettamente legata all’uomo; egli vive con ein essa sentendosi al sicuro, ma allo stesso tempo ècontinuamente alla ricerca di nuove soluzioni che soddisfino lesue esigenze di vita, le quali mutano a seconda del tempo edello spazio.La città diventa simbolo della complessità e del disordine dellarealtà e all’uomo è affidato il compito di dare ordine al caos incui si trova. "Le città invisibili" di Italo Calvino suggerisconodue modi per affrontarlo e non soffrirne: “Il primo riesce facilea molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto dinon vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione eapprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi ecosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, edargli spazio”. 1

Il racconto si sviluppa attraverso le opere di Duccio Guarneri(Cremona, 1994), giovane artista emergente, partendo da "ThePole Project" dove l’intervento dell’uomo è rappresentato dauna sorta di palafitte fluttuanti che diventano appigli sicuri,simboli di stabilità, ai quali l’uomo può aggrapparsi neimomenti di incertezza. I pali creano passaggi verso l’ignoto,dei luminosi segnali di sentiero che conducono a scenariinediti ed inaspettati.La città è l’impronta dell’uomo sulla Terra, con "P12", collagefotografici digitali, stampati e applicati su quadrati di cemento,l’artista si concentra sul concetto dell’insediamento umano. Ladimensione è sospesa, a cavallo tra il reale e l’assurdo,smembrando e ricomponendo i simboli della città secondo un

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ordine prestabilito seppur immaginario, ma, grazie al cementoarmato, le immagini e i pensieri acquistano più concretezza. Inqueste istantanee l’insediamento umano viene privato del suoruolo principale quale nucleo abitativo ed affollato, mutandoda un’entità statica e definita in un’entità evanescente, incontinua espansione.Sempre evanescente è "La città che scende", chiara citazione a"La Città che sale" di Umberto Boccioni. Una metropolisospesa, inesistente, in bilico tra lo spazio e il tempo chel’uomo sembra aver abbandonato a se stessa. Le regoleassurde e le prospettive ingannevoli particolarmente evidentiin questo lavoro sono il risultato della tecnica del sample,ripresa dalla musica elettronica, ovvero il processo dicampionamento di un singolo elemento ripetuto, creando unmodulo che, inserito in altri contesti, genera una nuovaimmagine.L’opera che chiude il racconto è "ct_3562579", frutto di unariflessione sul periodo attuale che ci ha portato a modificareradicalmente le nostre abitudini e a rivedere il nostro concettodi casa, l’ambiente più sicuro che conosciamo e dove siamostati costretti a passare maggior parte del nostro tempo.Questo lavoro è ispirato alle opere di Katsuhiro Ōtomo, registae fumettista giapponese, nelle quali la città si anima, ha unavita propria, crescendo indipendentemente dai suoi abitantiche diventano di importanza secondaria.Il titolo rappresenta le coordinate geografiche di un palazzorealmente esistente in Giappone; questo significa che il luogoesiste, ma allo stesso tempo è slegato dal contesto in cui sitrova nella realtà: è visibile e allo stesso tempo invisibile.Metaforicamente questo fa riferimento alla condizione dilockdown dovuta al COVID-19, per la quale non abbiamopotuto vivere la nostra città normalmente diventando estraneialla nostra stessa vita. La nostra casa, luogo così sicuro edaffidabile, può diventare oggi e in tempi di lunga permanenza,un luogo ostile, una prigione, quasi una minaccia per la nostrapsiche.

1 - Italo Calvino, Le città invisibili, Mondadori Editore, Milano,1993, p. 164.

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[C]OSTRUZIONI

200 x 140 cm (h x w)

Duccio Guarneri

100 x 70 cm (h x w)

DUCCIO GUARNERI

The Pole Project #2, 2020

80 x 150 cm (h x w)Inkjet su carta

Page 4: ACME Art Lab

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DUCCIO GUARNERI

The Pole Project #3, 2020

60 x 90 cm (h x w)Inkjet su carta

DUCCIO GUARNERI

The Pole Project #5, 2020

60 x 90 cm (h x w)Inkjet su carta

DUCCIO GUARNERI

P12, 2020

36 x 36 x 3 cm (h x w x d)Stampa su alluminio, cemento armato

Page 5: ACME Art Lab

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DUCCIO GUARNERI

P12, 2020

36 x 36 x 3 cm (h x w x d)Stampa su alluminio, cemento armato

DUCCIO GUARNERI

P12, 2020

36 x 36 x 3 cm (h x w x d)Stampa su alluminio, cemento armato

DUCCIO GUARNERI

P12, 2020

36 x 36 x 3 cm (h x w x d)Stampa su alluminio, cemento armato

Page 6: ACME Art Lab

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DUCCIO GUARNERI

P12, 2020

36 x 36 x 3 cm (h x w x d)Stampa su alluminio, cemento armato

DUCCIO GUARNERI

P12, 2020

36 x 36 x 3 cm (h x w x d)Stampa su alluminio, cemento armato

DUCCIO GUARNERI

P12, 2020

36 x 36 x 3 cm (h x w x d)Stampa su alluminio, cemento armato

Page 7: ACME Art Lab

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DUCCIO GUARNERI

P12, 2020

36 x 36 x 3 cm (h x w x d)Stampa su alluminio, cemento armato

DUCCIO GUARNERI

P12, 2020

36 x 36 x 3 cm (h x w x d)Stampa su alluminio, cemento armato

DUCCIO GUARNERI

La città che scende, 2020

100 x 210 x 1 cm (h x w x d)Stampa su cemento armato

Page 8: ACME Art Lab

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DUCCIO GUARNERI

ct_3562579, 2020

100 x 70 cm (h x w)Inkjet su carta

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