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AD ALTA VOCE: racconti dai più grandi! Pag.5 L'inizio della scuola La mattina del primo giorno di scuola molti di noi erano preoccupati al pensiero di lasciare i genitori ed andare con insegnanti sconosciuti. Mentre alcuni si tenevano per mano, altri ridevano e scherzavano serenamente. La nostra amica Benedetta continuava a chiedere:” come fanno ad essere così tranquilli se tra poco inizieremo una nuova esperienza?” Poi abbiamo sentito una voce dolce che ci chiamava per nome: una signora carina con i capelli ricci e biondi che chiamava le varie classi. Era la vicepreside. Siamo entrati nell'edificio e ci siamo accorti che tutto era bellissimo ed accogliente e le prof. dolci, carine e gentili. Durante i primi giorni tutto era molto facile, anche se poi si è rivelato un po' più impegnativo. Alcune materie per noi sono più semplici perchè le studiavamo anche alle elementari, per esempio grammatica, altre più difficili perchè nuove, come francese. Però abbiamo capito che con costanza ed impegno tutto può risultare più semplice di quanto sembri e se si studia si ottengono buoni risultati. Quindi forza e …..in bocca al lupo a tutti!!! Giampaolo Marvaldi, Sara Micolucci, Benedetta Simonetti, Davide Pedone Classe I A L'esperienza con il C.A.I Il 27 ottobre la nostra classe è andata a San Romolo per fare una passeggiata nel bosco accompagnati dalle guide del CAI. Siamo partiti da scuola verso le 9,15 e, con il pulmann di linea, siamo arrivati a San Romolo. Abbiamo camminato nel bosco fino ad arrivare in un luogo dove una volta c'era una tomba a tumulo di un'antica tribù ligure. Lungo il percorso abbiamo incontrato ostacoli naturali come discese ripide e rocce scivolose perchè aveva piovuto da poco, ma... ci siamo divertiti un sacco!!! Durante la camminata abbiamo anche raccolto molte castagne, di piccole e grandi dimensioni. Poi ci hanno divisi a gruppi e ognuno doveva seguire un percorso, orientandosi con la bussola. Uno di questi però ha involontariamente sbagliato strada e così, in poco tempo è arrivato al prato, saltando però gran parte del percorso.....quante risate!!! Verso le 17.30 siamo arrivati ad Arma e contenti per aver fatto questa bellissima escursione,siamo tornati a casa con i nostri genitori. Matilda Avaltroni, Gabriele Pasquali, Margherita Merogno, Chiara Vittiglio Classe I A

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AD ALTA VOCE: racconti dai più grandi!Pag.5

L'inizio della scuola

La mattina del primo giorno di scuola molti di noi erano preoccupati al pensiero di lasciare i genitori ed andare con insegnanti sconosciuti.Mentre alcuni si tenevano per mano, altri ridevano e scherzavano serenamente. La nostra amica Benedetta continuava a chiedere:” come fanno ad essere così tranquilli se tra poco inizieremo una nuova esperienza?”Poi abbiamo sentito una voce dolce che ci chiamava per nome: una signora carina con i capelli ricci e biondi che chiamava le varie classi. Era la vicepreside.Siamo entrati nell'edificio e ci siamo accorti che tutto era bellissimo ed accogliente e le prof. dolci, carine e gentili.Durante i primi giorni tutto era molto facile, anche se poi si è rivelato un po' più impegnativo.Alcune materie per noi sono più semplici perchè le studiavamo anche alle elementari, per esempio grammatica, altre più difficili perchè nuove, come francese.Però abbiamo capito che con costanza ed impegno tutto può risultare più semplice di quanto sembri e se si studia si ottengono buoni risultati.Quindi forza e …..in bocca al lupo a tutti!!!

Giampaolo Marvaldi, Sara Micolucci, Benedetta Simonetti, Davide Pedone Classe I A

L'esperienza con il C.A.I

Il 27 ottobre la nostra classe è andata a San Romolo per fare una passeggiata nel bosco accompagnati dalle guide del CAI.Siamo partiti da scuola verso le 9,15 e, con il pulmann di linea, siamo arrivati a San Romolo.Abbiamo camminato nel bosco fino ad arrivare in un luogo dove una volta c'era una tomba a tumulo di un'antica tribù ligure.Lungo il percorso abbiamo incontrato ostacoli naturali come discese ripide e rocce scivolose perchè aveva piovuto da poco, ma... ci siamo divertiti un sacco!!!Durante la camminata abbiamo anche raccolto molte castagne, di piccole e grandi dimensioni.Poi ci hanno divisi a gruppi e ognuno doveva seguire un percorso, orientandosi con la bussola.Uno di questi però ha involontariamente sbagliato strada e così, in poco tempo è arrivato al prato, saltando però gran parte del percorso.....quante risate!!!Verso le 17.30 siamo arrivati ad Arma e contenti per aver fatto questa bellissima escursione,siamo tornati a casa con i nostri genitori.

Matilda Avaltroni, Gabriele Pasquali, Margherita Merogno, Chiara VittiglioClasse I A

AD ALTA VOCE: racconti dai più grandi!Pag.5

AD ALTA VOCE: racconti dai più grandi! Pag. 6

PAROLE IN LIBERTA'!filastrocche e poesie sul ritorno a scuola

classi seconde E & A

IL RITORNO A SCUOLALa scuola è incominciata, La mia vita è rovinata!Ma fino alla fine questa poesia devi leggerePerchè la scuola non debba perdere.I ragazzi son tornatiSia promossi, sia bocciatiFa' la punta alla matitaCorri a scrivere la tua vitaScrivi bene senza frettaOgni giorno 'na paginetta.La scuola è bella, non scherzareCosì la tua strada potrai trovare!

Francesca & Eleonora

FILASTROCCA: La scuolaGli alunni sono entratiTutti stanchi ed assonnatiCon i prof. arrabbiatiE i capelli spettinatiI quaderni già rovinatiEd i banchi pasticciati.La fine dell'anno è lontanaE con ansia aspettiamo la campana.

Giulia & Ester

IL RITORNO A SCUOLAIl ritorno a scuola È sempre una paranoia.Si deve studiareMa io voglio andare al mare!Il telefono non possiamo usareSolo scrivere e parlareÈ sempre un tormentone invernale!|Prendere voti insufficientiSono solo impedimentiA fare quello che vorremmoSicuramente non ci riusciremmoLe vacanze d'estate noi vogliamoPer stare tutto il giorno a casa sul divano!

Alessia C.Alessia F.Giulia B.

CONTRO-editorialeE come ogni anno, la scuola ricomincia!Gli studenti, ancora con l'estate in testa, si dirigono versola scuola, tutti assonati, con gli zaini sulle spalle, mentrei professori urlano e sbraitano di prima mattina.Ma la scuola è anche un luogo dove fare amicizia,dove si vivono emozioni e...Ma che sto dicendo?!?La scuola è un INCUBO!Anche se, con i giusti amici, questi nove mesi possonopassare n fretta!

BUON INIZIOGiulia & Ester

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Un grazie speciale alla professoressa Annalisa F. che ci ha fatto riflettere con parole e disegni

A tutti i giovani e tra questi ci sono anche i miei tre figli. Per vent’anni ho fatto il calciatore. Questo certamente non mi rende un maestro di vita ma ora mi piacerebbe occuparmi dei giovani, così preziosi e insostituibili. So che i giovani non amano i consigli, anch’io ero così. Io però, senza arroganza, stasera qualche consiglio lo vorrei dare. Vorrei invitare i giovani a riflettere su queste parole.

La prima è PASSIONE.Non c’è vita senza passione e questa la potete cercare solo dentro di voi. Non date retta a chi vi vuole influenzare. La passione si può anche trasmettere. Guardatevi dentro e lì la troverete.

La seconda è GIOIA.Quello che rende una vita riuscita è gioire di quello che si fa. Ricordo la gioia nel volto stanco di mio padre e nel sorriso di mia madre nel metterci tutti e dieci, la sera, intorno ad una tavola apparecchiata. E’ proprio dalla gioia che nasce quella sensazione di completezza di chi sta vivendo pienamente la propria vita.

La terza è CORAGGIO.E’ fondamentale essere coraggiosi e imparare a vivere credendo in voi stessi. Avere problemi o sbagliare è semplicemente una cosa naturale, è necessario non farsi sconfiggere. La cosa più importante è sentirsi soddisfatti sapendo di aver dato tutto, di aver fatto del proprio meglio, a modo vostro e secondo le vostre capacità. Guardate al futuro e avanzate.

La quarta è SUCCESSO.Se seguite gioia e passione, allora si può parlare anche del successo, di questa parola che sembra essere rimasta l’unico valore nella nostra società. Ma cosa vuol dire avere successo? Per me vuol dire realizzare nella vita ciò che si è, nel modo migliore. E questo vale sia per il calciatore, il falegname, l’agricoltore o il fornaio.

La quinta è SACRIFICIO.Ho subito da giovane incidenti alle ginocchia che mi hanno creato problemi e dolori per tutta la carriera. Sono riuscito a convivere e convivo con quei dolori grazie al sacrificio che, vi assicuro, non è una brutta parola. Il sacrificio è l’essenza della vita, la porta per capirne il significato. La giovinezza è il tempo della costruzione, per questo dovete allenarvi bene adesso. Da ciò dipenderà il vostro futuro. Per questo gli anni che state vivendo sono così importanti. Non credete a ciò che arriva senza sacrificio. Non fidatevi, è un’illusione. Lo sforzo e il duro lavoro costruiscono un ponte tra i sogni la realtà.

Per tutta la vita ho fatto in modo di rimanere il ragazzo che ero, che amava il calcio e andava a letto stringendo al petto un pallone. Oggi ho solo qualche capello bianco in più e tante vecchie cicatrici. Ma i miei sogni sono sempre gli stessi. Coloro che fanno sforzi continui sono sempre pieni di speranza. Abbracciate i vostri sogni e inseguiteli. Gli eroi quotidiani sono quelli che danno sempre il massimo nella vita.

Ed è proprio questo che auguro a Voi ed anche ai miei figli.

La lettera di Roberto BAGGIO ai giovani

AD ALTA VOCE: racconti dai più grandi Pag. 8

IL REGOLAMENTO SCOLASTICO A VIGNETTE...DIVERTENDOSI UN PO', SI RICORDA MEGLIO!

I ragazzi delle classi seconde hanno iniziato l'anno scolastico ripassando le regole comportamentali che avevano imparato lo scorso anno.

Hanno scelto le più “POPOLARI” e le hanno illustrate utilizzando il linguaggio del FUMETTO.

...Ogni alunno è tenuto a mantenere un comportamento corretto, ed

educato con i docenti, i compagni e tutto il personale della Scuola,

rispettoso dell’ambiente scolastico...

...Gli alunni eventualmente autorizzati dalle famiglie al possesso del telefono

cellulare, a scuola devono tenerlo rigorosamente spento...

...Gli alunni devono avere cura dei locali, degli arredi e dei sussidi

didattici, che sono patrimonio di tutta la comunità...

QUESTA È SOLO UNA PICCOLA SELEZIONE DEI LAVORI FATTI DAI

RAGAZZI...COMPLIMENTI A TUTTI COLORO CHE

SI SONO IMPEGNATI!

AD ALTA VOCE: racconti dai più grandi Pag. 9

SI COMINCIA CON... il Vento in poppa! I ragazzi della Terza C riflettono su un'esperienza unica:

una settimana di SCUOLA DI VELA.

Giorgia BOERI … Il viaggio in mare può essere paragonato alla vita, perché sono pieni di ostacoli, ma in entrambi, con l’ambizione e la fiducia in se stessi e negli altri, si può raggiungere un obiettivo anche se all’inizio può sembrarci lontano e irraggiungibile. Basta non arrendersi mai e si arriverà a qualsiasi meta, grazie all’assetto delle nostre vele, senza bisogno di avere il vento a favore, ma andando di bolina come dice Cristiano De André in una sua celebre canzone…

Simone BOERI… ho da poco partecipato al Progetto Vela e mi è piaciuto tantissimo. I due istruttori ci dissero subito come montare le vele e come si manovrava una barca, usando i termini specifici “marinareschi”, il che mi portò un po’ di confusione, ma capii che la cosa più importante era non andare mai controvento poiché la barca sarebbe diventata inguidabile…

Valeria CARAJE… Il primo giorno avevo così tanta paura che abbiamo scuffiato e ho fatto un bel bagno (freddo) insieme ad Alessia e Giorgia…Alla fine è stata un’esperienza indimenticabile, mi è piaciuta un sacco! Secondo me questa avventura ci ha uniti tanto e questo mi fa molto piacere. Un giorno compreremo una barca a vela e viaggeremo per il mondo…

Alessandro CONTARDO…Durante il corso ho imparato tante cose nuove e soprattutto mi sono divertito con i miei compagni; questa attività di sicuro ha fatto bene alla classe…

Alessandro CORDONE…E’ stata una delle esperienze più belle di questi tre anni di scuola media; gli istruttori sceglieranno tra di noi i più bravi per farli partecipare ai giochi sportivi studenteschi di vela, stiamo aspettando le convocazioni…

Gabriele DALLA ROSA… Un giorno il mare era talmente mosso che la barca era orizzontale e abbiamo quasi tutti scuffiato…

Filippo DIMARTINO… Secondo me questa con esperienza ho appreso nuovi termini legati alla vela, ma soprattutto la nostra classe si è molto rafforzata dal punto di vista scolastico e dal punto di vista dell’amicizia.

Ilyes BENYAMINA… Prendendo come riferimento la vela posso dire che se si naviga in mare aperto potrebbero esserci degli ostacoli, come d’altronde nella vita; ma si possono superare con la forza di volontà…

AD ALTA VOCE: racconti dai più grandi Pag. 9

Sono d' accordo con l'affermazione “Non è il vento ma l'assetto delle vostre vele a stabilire la rotta che volete seguire

perchè penso che sia così sia in mare che nella vita: non è ció che ci circonda ma ciò che vogliamo e le nostre scelte a

dirigerci verso una meta ben precisa. Per essere protagonisti della nostra vita e non lasciare che l' andamento dei fatti

prenda il sopravvento, dobbiamo, peró avere le idee chiare e perseverare seguendo sempre la stessa direzione, come in

mare, un velista non puó distrarsi, ma deve puntare sempre alla stessa meta. Anche cercare di intraprendere la strada piú

breve puó aiutare a non perdersi nel mare aperto della vita. A volte nella vita ci si puó lasciare influenzare da ció che ci

circonda, dagi amici, dalle mode o ci si puó scoraggiare perché le cose non vanno come vorremo. Nella vela, a volte,

vedendo che il vento ha una direzione diversa dalla nostra, potremmo pensare di adeguarci al vento cambiando rotta, per

semplificare le cose. All' inizio ci sembrerà sicuramente molto piú semplice, ma non raggiungendo mai una meta, no

proveremmo mai la soddisfazione di aver realizzato un nostro sogno, un desiderio, perché senza lottare non proveremmo

mai il sentimento di gioia che si prova nel tagliare un traguardo. Questo é quello che penso, non so se sia giusto o

sbagliato, come non so molte altre cose. Forse perché sono ancora troppo giovane, ma comunque trovo giusto inseguire i

miei sogni, quelli che conosco. Una mia grande paura é la data che si avvicona sempre di piú, quella in cui dovró

scegliere la scuola superiore. Non ho paura della scuola superiore in se, ma di fare la scelta sbagliata, perché so che

questa scelta segnerà il mio futuro. Un' altra cosa che mi ripeto spesso é che anche quando cadi ti devi rialzare, devi farlo

per te stesso, devi riprendere piú forte di prima. Anche in barca é cosí, quando si scuffia (cioé la barca si ribalta), é

importante rialzarla subito, prima che si giri troppo e diventi piú difficile drizzarla. In mare ci sono sempre dei punti di

riferimento, che ci aiutano a non perderci, che a modo loro, ci consigliano. Questi punti fermi, nella vita possono essere

paragonati ai genitori, agli amici, alle persone care. Io penso che senza l' aiuto di queste persone no sarei riuscita ad

andare avanti, non avrei creduto possibili cose che ho superato. Sono andata avanti con le mie gambe, come una barca

con le sue vele. Secondo me le difficoltá possono essere un' oppurtunitá per conoscere noi stessi, per capire come siamo

forti o per migliorarci. Anche il vento, che puó essere una difficoltà é anche quello senza cui non si potrebbe andare in

barca a vela, e se sai come sfruttarlo a tuo favore, puó esserti d' aiuto e puó diventare indispensabile. Le difficoltà se non

ci lasciamo abbattere, ci spingono a dare il massimo, tirando fuori una parte di noi molto superiore a quello che

credevamo, che spesso neanche sapevamo ci fosse. Peró tutto dipende da noi, perché siamo noi a decidere se scoraggiarci

o se dare il massimo quando andiamo in contro a degli ostacoli, perché siamo noi a decidere l' assetto delle nostre vele.

Talvolta gli ostacoli possono anche non esserci realmente, possono esssere dentro di noi, puó essere una nostra paura o

un lato del nostro carattere a impedirci di agire come vorremmo, in questo caso dovremmo lottare contro noi stessi,

contro la parte di noi che ci impedisce di realizzare i nostri desideri, o contro la paura che ci paralizza. Io per il momento

non so di preciso quale sia il mio obiettivo per il futuro, ma sono sicura che non appena lo scopriró saró pronta a lottare

per raggiungerlo. Per ora posso solo cercare di scegliere il meglio e ció che mi rende felice per il mio presente, anche se a

volte purtroppo queste due cose non coincidono. In questo momento della mia vita é un po' come se stessi ancora in

porto. Spero un giorno di poter trovare la mia strada e di fare qualcosa che mi renda felice, anche se a volte per essere

felici dobbiamo deludere le persone che ci vogliono bene, sono sicura che se davvero ce ne vogliono saranno in grado di

capire e di supportare le nostre scelte. Vorrei, quando saró grande, guardandomi indietro, non dovermi pentire delle scelte

che ho fatto e che faró nei prossimi anni. Questo é quello che penso sulla vela come metafora della vita.

Giorgia

AD ALTA VOCE: racconti dai più grandi Pag. 9

Il viaggio

"Non è il vento, ma l'assetto delle vostre vele a stabilire la rotta che volete seguire", credo sia la frase più azzeccata

per quanto riguarda la vela e la vita, perchè in fondo il viaggio in barca a velanel mare è come la vita.

Ce ne si può accorgere informandosi sulla storia della barca a vela: serviva un modo per trasportare le merci da un

posto ad un altro, allora inventarono un oggetto che potesse galleggiare portando sopra di sè carichi molto pesanti,

non bastava però: doveva muoversi, iniziarono quindi a remare ma nonostante tutto bisognava ottimizzare il tutto e

così nacquero le vele.

E se ci pensiamo, è la vita di un neonato, si ha l'esigenza di muoversi e si inizia a gattonare, camminare finchè le sue

gambe non sono abbastanza forti per correre.

Ma la barca deve affrontare numerosi ostacoli, non c'è problema, ci saranno delle persone a bordo che non la faranno

affondare; queste persone per noi sono la nostra famiglia, gli amici e le persone più care.

Questo vale fino ad un certo punto, perchè nella barca ci sarà sempre qualcuno che la guiderà, invece per noi non ci

saranno sempre la mamma e il papà, dovremo imparare a superare i nostri ostacoli da soli e capire la nostra strada. Io

ho bene in mente la mia meta e spero, anche se non si avvererà mai, che gli ostacoli io possa superarli nel migliore dei

modi, come quel giorno in cui andai con un mio compagno in barca con un forte vento: stavamo controllando

abbastanza bene la barca, finchè il vento non si è alzato troppo, ci stavamo per ribaltare; tutti e due eravamo presi dal

panico, bloccati dalla paura non sapendo cosa fare ma l'istruttore ci ha urlato di eseguire la più semlplice delle mosse,

lascare di un poco la randa e in pochi secondi eravamo di nuovo piatti a goderci quel bellissimo momento, uno dei

migliori.

Questo episodio mi ha subito fatto venire in mente la vicenda di un conoscente di mio padre, il quale aveva litigato con

la moglie (per un motivo che non mi è stato detto) e sembrava che si fosse rovinata la famiglia, tanto da non parlarsi

neanche. Finchè non gli è stato suggerito da un certo Andrea di portarla a cena fuori per chiarire il tutto e chiederle

scusa.

Da quanto mi hanno detto il giorno dopo si comportavano come se fosse successo niente; quindi anche quando si

pensa che non può esserci rimedio arriva un consiglio, anche banale, che può "rimescolare le carte in tavola".

Quel giorno l'istruttore di vela Riccardo ci aveva salvato da un bagno sicuro, anche se poi l'abbiamo fatto comunque.

"Dopo ogni tempesta arriva l'arcobaleno", questa è una frase da tenere sempre in mente durante la nostra vita, ovvero

che anche se ci sembra di essere in una situazione complicatissima si può risolvere.

Io vorrei avere la stessa meta di mio padre: diventare ingegniere, mi dice spesso che nella vita bisogna impegnarsi fin

da subito perchè ciò che si coltiva oggi si raccoglierà un domani, io sono pronto a mettermi al gioco.

Inoltre nella vita bisogna fare delle scelte importanti, così come in barca, ma non saprò mai quando incontrerò o degli

ostacoli ma saprò sempre che dovrò superarli in un modo o nell'altro, forse non ci riuscirò sempre, magari cambierò la

mia metà iniziale ma questo dipenderà dalle mie scelte.

So che sono troppo giovane per paragonare la vela alla vita, ma mi ritengo un ragazzo maturo e capisco già qualcosa;

anche perchè non ho incontrato nessuna difficoltà a parte qualche volta a scuola; insomma, in questo momento della

vita sono ancora in porto.

Pietro

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