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1 L'AVVENIRE DEI LAVORATORI La più antica testata della sinistra italiana, www.avvenirelavoratori.eu Organo della F.S.I.S., organizzazione socialista italiana all'estero fondata nel 1894 Sede: Società Cooperativa Italiana - Casella 8965 - CH 8036 Zurigo Direttore: Andrea Ermano > > > PDF scaricabile su http://issuu.com/avvenirelavoratori < < < e-Settimanale - inviato oggi a 44374 utenti – Zurigo, 5 settembre 2015 Per disdire / unsubscribe / e-mail > [email protected] Per iscrivervi inviateci p.f. il testo: "includimi" a: ADL Edizioni In caso di trasmissioni doppie inviateci p.f. il testo: "doppio" a: ADL Edizioni IPSE DIXIT La forma di egoismo più intelligente - «Bisogna capire che la forma di egoismo più intelligente è l'altruismo. Perché essere altruisti è nel nostro interesse. È nel nostro interesse pagare i nostri debiti e non lasciarli alle generazioni future. È nel nostro interesse accogliere i migranti, come è nel nostro interesse aiutarli molto di più nei loro paesi… Nel momento in cui si ammette che le libertà sono fondamentali, la prima libertà è quella di circolazione. Arriverà gente e questo sarà un bene. Bisogna preparare delle politiche di integrazione e quella gente farà dell'Europa la prima potenza mondiale… Siamo ancora tra la fine dell'impero americano e l'inizio della seconda tappa. Dovrebbe già essere chiaro a tutti che nessuno sostituirà gli Stati Uniti come superpotenza». Jacques Attali Conformemente alla Legge 675/1996 tutti i recapiti dell'ADL Newsletter sono utilizzati in copia nascosta. Ai sensi del Codice sulla privacy (D.L. 30.6.2003, 196, Art. 13) rendiamo noto che gli indirizzi della nostra mailing list provengono da richieste d'iscrizione, da fonti di pubblico dominio o da E-mail ricevute. La nostra attività d'informazione politica, economica e culturale è svolta senza scopi di lucro e non necessita di "consenso preventivo" rivestendo un evidente carattere pubblico come pure un legittimo interesse associativo (D.L. 30.6.2003, 196, Art. 24). L'AVVENIRE DEI LAVORATORI contribuisce da oltre 115 anni a tenere vivo l'uso della nostra lingua presso le comunità italiane nel mondo tra quelle persone che si sentono partecipi degli ideali socialisti-democratici di Giustizia e Libertà. CONGETTURE Avvertenza - Il testo che segue è una congettura. Ma le nozioni, le citazioni e le argomentazioni in esso contenute corrispondono fedelmente alla cronaca. Oppure alla storia. Una madre disoccupata Vittima di un’ingiustizia? “Centinaia di migranti avevano fatto irruzione sfondando il cordone di polizia e uno di loro si è precipitato verso di me. Ero spaventata. E ora sono una madre disoccupata di bambini piccoli”, ha detto la video-giornalista ungherese licenziata a causa degli sgambetti agli immigrati.

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La Newsletter settimanale del 17 settembre 2015

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L'AVVENIRE DEI LAVORATORI La più antica testata della sinistra italiana, www.avvenirelavoratori.eu Organo della F.S.I.S., organizzazione socialista italiana all'estero fondata nel 1894 Sede: Società Cooperativa Italiana - Casella 8965 - CH 8036 Zurigo Direttore: Andrea Ermano

> > > PDF scaricabile su http://issuu.com/avvenirelavoratori < < <

e-Settimanale - inviato oggi a 44374 utenti – Zurigo, 5 settembre 2015

Per disdire / unsubscribe / e-mail > [email protected] Per iscrivervi inviateci p.f. il testo: "includimi" a: ADL Edizioni In caso di trasmissioni doppie inviateci p.f. il testo: "doppio" a: ADL Edizioni

IPSE DIXIT

La forma di egoismo più intelligente - «Bisogna capire che la forma di

egoismo più intelligente è l'altruismo. Perché essere altruisti è nel

nostro interesse. È nel nostro interesse pagare i nostri debiti e non

lasciarli alle generazioni future. È nel nostro interesse accogliere i

migranti, come è nel nostro interesse aiutarli molto di più nei loro

paesi… Nel momento in cui si ammette che le libertà sono

fondamentali, la prima libertà è quella di circolazione. Arriverà gente e

questo sarà un bene. Bisogna preparare delle politiche di integrazione e

quella gente farà dell'Europa la prima potenza mondiale… Siamo

ancora tra la fine dell'impero americano e l'inizio della seconda tappa.

Dovrebbe già essere chiaro a tutti che nessuno sostituirà gli Stati Uniti

come superpotenza». – Jacques Attali

Conformemente alla Legge 675/1996 tutti i recapiti dell'ADL Newsletter sono utilizzati in copia nascosta. Ai sensi del Codice sulla privacy (D.L. 30.6.2003, 196, Art. 13) rendiamo noto che gli indirizzi della nostra mailing list provengono da richieste d'iscrizione, da fonti di pubblico dominio o da E-mail ricevute. La nostra attività d'informazione politica, economica e culturale è svolta senza scopi di lucro e non necessita di "consenso preventivo" rivestendo un evidente carattere pubblico come pure un legittimo interesse associativo (D.L. 30.6.2003, 196, Art. 24). L'AVVENIRE DEI LAVORATORI contribuisce da oltre 115 anni a tenere vivo l'uso della nostra lingua presso le comunità italiane nel mondo tra quelle persone che si sentono partecipi degli ideali socialisti-democratici di Giustizia e Libertà.

CONGETTURE

Avvertenza - Il testo che segue è una

congettura. Ma le nozioni, le citazioni

e le argomentazioni in esso contenute

corrispondono fedelmente alla

cronaca. Oppure alla storia.

Una madre disoccupata

Vittima di un’ingiustizia? “Centinaia di migranti avevano fatto

irruzione sfondando il cordone di polizia e uno di loro si è precipitato

verso di me. Ero spaventata. E ora sono una madre disoccupata di

bambini piccoli”, ha detto la video-giornalista ungherese licenziata a

causa degli sgambetti agli immigrati.

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La video-giornalista Petra Lazlo (a sinistra

nella foto, con la mascherina anti-contagio)

Ora sono una madre disoccupata. E questo perché? Me lo domando a

buon diritto. Se è vero com'è vero che entrare clandestinamente in

Ungheria è un reato penale. Se è vero com'è vero che l'immigrato senza

documenti va arrestato ipso facto. Se è vero com'è vero che alla

popolazione civile è severamente vietato dar da mangiare ai

clandestini. O aiutarli in altro modo…

Ma io che c’entro!? Mica li ho aiutati! Mica gli ho dato da mangiare.

Saranno stati gli ecologisti tedeschi a fargli avere in qualche modo quei

panini dentro a quei sacchetti rosso-verdi con su scritto: “Bio macht

schön” (“Il biologico rende belli”).

Io, Petra Lazlo, video-giornalista licenziata per un paio d’innocui

sgambetti, non ho infranto nessuna legge. Per me è stato un po’ quasi

come un atto di legittima difesa. Centinaia di migranti avevano fatto

irruzione sfondando il cordone di polizia e uno di loro si è precipitato

verso di me.

Che sarà mai un calcetto negli stinchi alla piccola fuggiasca? Una

ragazzina sicuramente abituata a prenderle tutti i santi giorni, come si

usa tra islamisti… E ché sarà mai uno sgambettino al paparino del

bambino clandestino!? Dopodiché io, è chiaro, da madre, sono

dispiaciuta per quel bambino. Non me ne ero nemmeno accorta, che si

portava il bambino. Non sono mica senza cuore. Ero spaventata. Ero

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confusa. Ero completamente nel panico. E ora sono una madre

disoccupata di bambini piccoli.

Sarebbe stato meglio per tutti se restavano a casa loro. Il presidente

Orbán lo ha detto urbi et orbi che è "nostro diritto decidere di non

volere un alto numero di musulmani nel nostro Paese". E basta con la

solita lagna che in Ungheria si contraddicono gli ideali liberali classici

nonché lo Stato di diritto in nome dei quali l’Europa orientale si

affrancò dal giogo sovietico…

Che barba!

Ma allora non lo avete ancora capito che "noi stiamo costruendo uno

stato volutamente non liberale. I valori liberali dell’occidente oggi

includono la corruzione, il sesso e la violenza". Abbasso Locke,

Montesquieu e Kant, dunque, ma soprattutto abbasso Beccaria!

E viva Orbán!

"Noi siamo per la formazione di un consenso in Europa circa il fatto

che la reintroduzione della pena di morte sia competenza nazionale…

Io sono per la vita, ma sono pronto ad accettare la pena di morte, se la

maggioranza della gente pensa che questa rappresenti una difesa più

efficace contro il dilagare della criminalità".

“Ero spaventata, in preda al panico,

ho pensato che sarei stata aggredita”

Popolo d'Europa!

Ascoltami!

Oggi qui noi li imprigioniamo come criminali.

Ma evocheremo una marea oceanica di consenso e andremo OLTRE!

Non siamo maomettani!

Noi non tagliuzziamo il pisellino ai nostri neonati!

Noi siamo un fiero popolo cristiano al centro dell’Europa che ha

avuto il coraggio di ribattezzarli “delinquenti”… Questi infiltrati della

mezzaluna.

Questi diffusori di contagi.

Questi untori.

Domani li chiameremo fetenti vermi zozzi ignoranti.

E di battezzamento in ribattezzamento arriveremo a fare quel che è

assolutamente necessario.

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Abbiamo una strategia precisa.

Introdurremo metafore su metafore. Scarafaggi. Parassiti. Eccetera.

Di tanto in tanto diremo: "Ma noi si scherzava!".

Poi ammazzeremo di botte qualche ragazzo in qualche bar.

Oppure appiccheremo il fuoco a qualche baracca dove sappiamo noi.

Poi giù altre metafore a dosi generose.

E così via per un po’.

Finché tempo verrà in cui noi decideremo di avere riconquistato la

sacra libertà di prendere alla lettera le nostre stesse metafore.

E allora disinfesteremo l'Europa e il mondo intero…

Con l’insetticida!

“Dopodiché io, è chiaro, da madre,

sono dispiaciuta per quel bambino.”

Il Naga* dopo il vertice europeo www.naga.it/index.php

www.facebook.com/NagaOnlus

Il coraggio di chi parte

L’ignavia di chi governa

Nessun accordo, nessun documento condiviso, grotteschi conteggi

sulle quote, rinnovati tentativi di chiusure, rimpatri e controlli: le

cronache del vertice europeo di ieri raccontano di un'Europa fuori

tempo.

(Milano, 15/09/2015) - “Migliaia di persone decidono di lasciare il

proprio Paese, rischiano tutto per migliorare o salvare la propria vita.

Uomini, donne e bambini forti di una volontà e di un progetto che

nessun muro o barriera può fermare,” dichiara Luca Cusani, Presidente

del Naga.

“La reazione dell’Europa è prevedibile, deprimente e fortemente

inadeguata. Si continua a credere di poter fermare il desiderio o il

bisogno di spostarsi con misure di controllo, nonostante la storia

dimostri, in questi mesi in modo ancora più evidente, che le migrazioni

sono un fenomeno inarrestabile e che gli unici effetti di una politica

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securitaria sono quelli di rendere il viaggio più pericoloso e le morti

inevitabili. Invece di proseguire con patetici tentativi di controllo, chi

siede ai tavoli dei vertici europei dovrebbe avere il coraggio di farsi

contaminare dalla forza progettuale di chi arriva. E’ evidente che chi

arriva in Europa un progetto ce l’ha, come è evidente che chi la

governa un progetto politico non sa che cosa sia. Benvenuti!”.

*) Il Naga è un'associazione di volontariato laica e apartitica che si è costituita a

Milano nel 1987 allo scopo di promuovere e di tutelare i diritti di tutti i cittadini

stranieri, rom e sinti senza discriminazione alcuna. Il naga è una onlus iscritta ai

registri del volontariato.

SPIGOLATURE

“Con la speranza in cor”

di Renzo Balmelli

CANTO. Magari il coro non era quello della Scala, ma che importa.

Al Cooperativo di Zurigo, nella vibrante rievocazione per i suoi 110

anni di vita, una lunga vita di passione, passato, presente e avvenire

dello storico locale dell'emigrazione si sono ricongiunti in un ideale

abbraccio sulle note di Addio Lugano bella, il canto "con la speranza in

cor" che tiene aperta la fiducia in un mondo diverso e migliore. E' stato

un momento di grande emozione e, se la voce era velata, la divina

Erato avrà capito e perdonato. Centodieci anni! Oltre un secolo di

battaglie condotte nel nome di un'idea e di una mobilitazione immutati

nel tempo e che il complesso momento politico attuale, segnato

dalla via crucis dei profughi, rende più che mai indispensabili.

Solidarietà e fratellanza – i solidi valori del Coopi che ispirarono

l'azione dei padri fondatori – restano la sola risposta possibile per

fermare l'assurda strage di innocenti, il solo baluardo in difesa della

dignità umana mentre attorno a noi torna a mostrare i denti la destra

peggiore dopo quella totalitaria del secolo scorso.

SCENARI. Fino a pochi mesi fa si pensava che il Vecchio Continente

fosse sull'orlo del collasso. Ma chi paventava scenari apocalittici a

causa della crisi greca, ancora non aveva fatto i conti con l'altro "exit"

ben più devastante, lo "Humanexit" dei migranti che ha colto l'UE del

tutto impreparata. Qui non c'è di mezzo la moneta unica, ma è in gioco

il destino di milioni di individui alla deriva che richiede un approccio

di altra natura, più di cuore che di testa. Fatto più di generosità che di

aridi esercizi contabili sulle quote di accoglienza. Ma l'orizzonte è

cupo. Come erano state alzate sotto la spinta dell'onda emotiva, così le

saracinesche sono state di nuovo abbassate e rafforzate con muri e filo

spinato. Nel bel mezzo della crisi torna a prevalere l'Europa delle

frontiere, inquietante fenomeno ancora più marcato, paradossalmente ,

nei luoghi che a loro volta conobbero il triste esodo dei profughi, ma

ora sembrano avere la memoria corta.

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BLUFF. In Siria, paese da cui in queste ore proviene la maggior parte

degli esuli, Putin scherza col fuoco, ammirato dai populisti eurofobici e

incoraggiato dal bizzarro assist dell'ex Cav. in cerca di un improbabile

rilancio sulla scena internazionale. Sempre al limite del bluff, il capo

del Cremlino gioca la sua partita annunciando l'appoggio militare della

Russia al regime di Assad con una mossa che non solo rischia di

sparigliare il già traballante assetto strategico mediorientale , ma

addirittura di ricondurci agli anni roventi del confronto diretto e

muscolare tra le due super potenze. Senza neppure mascherare troppo

le carte, il presidente russo mira a conquistare rendite di posizione

nella regione spacciando però la sua iniziativa come un impegno per

contenere l'estremismo dell'Isis e cercando in pari tempo di far credere,

a chi ha voglia di crederci, che Assad sia qualcuno che si merita

sostegno.

MANDATO. Ora a Londra sono tutti lì a stracciarsi le vesti per il

trionfo di Jeremy Corbyn, proiettato alla testa del partito laburista con

una vittoria che pone seri problemi di identità alla sinistra. Difatti se

l'arzillo leader radicale è arrivato fin lì con una maggioranza che

equivale a un importante segnale per la dialettica interna del partito, la

svolta qualcosa vorrà pure significare. La base scalpitante che vede

moltiplicarsi gli iscritti soprattutto fra i giovani, rimprovera al New

Labour, posizionato al centro, di essere rimasto seduto sugli allori, in

pratica al traino dei conservatori , e chiede un deciso cambio di rotta.

Nella sua veste di leader, Corbyn diventa il capo del governo-ombra,

carica prestigiosa che lo promuove al ruolo di antagonista istituzionale

di Downing Street dai banchi dell'opposizione. Sotto le austere volte di

Westminster, con un programma di lotta che fa storcere il naso alla

leadership laburista e con l'ombra di Marx riapparsa sulle rive del

Tamigi, la sua sarà una presenza scomoda, preludio di acque agitate.

TORNADO. Strano, ma vero, Corbyn ha un emulo oltre Atlantico.

Negli Stati Uniti l'alter ego del radicale laburista porta il nome del

senatore Bernie Sanders, il "socialista" del Vermont che in un primo

sondaggio nello stato dello Iowa, ritenuto un termometro molto

affidabile degli umori e dei pronostici elettorali, è balzato in testa alle

indicazioni di voto per le primarie democratiche. Strano, certo; strano,

poiché l'epiteto di "socialista", nella terminologia politica americana

dei due partiti maggiori, ha un significato somigliante a quello di

"trinariciuto" coniato da Guareschi. Con simili premesse, non è quindi

difficile immaginare il subbuglio causato dall'improvvisa irruzione del

tornado "rosso" nella campagna di Hillary Clinton che non sta

attraversando un grande momento pur rimanendo ancora la candidata

più quotata, ma in calo di consensi.

SALOTTO. A volte per inquadrare ciò che accade e capire perché

accade bisogna staccarsi dalla cronaca minuta e affidarsi alla

letteratura. Emblematico a tal proposito è l'incredibile vicenda del clan

romano dei Casamonica, del funerale-show del capo famiglia e della

bufera sollevata dalla partecipazione a "Porta a Porta" della figlia e del

nipote del boss che ha fatto ancora più clamore delle iperboliche

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esequie. Va detto però in relazione alla risonanza mediatica, che il

vento impetuoso del trash, come lo ha definito Pierluigi Battista, quel

vento che oggi buca lo schermo e sbaraglia l'audience, non è frutto dei

nostri tempi, ma ha origini lontanissime e affonda le radici nella

turbolenta storia dell'Urbe secoli prima che nascesse la televisione.

Eccone d'altronde un indizio significativo. Nello sfogliare "La

Chimera", il capolavoro di Sebastiano Vassalli, balza all'occhio

un'annotazione sulle cose che nel Seicento succedevano a Roma e -

dice l'autore- in nessun'altra parte del mondo, ma unicamente in quel

luogo "consacrato dai millenni" dove "tutto ciò che c'è stato e ci sarà

può convivere con tutto". Anche nel salotto buono della televisione

pubblica.

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI - Voci su Wikipedia : (ADL in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (ADL in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (ADL in spagnolo) http://es.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (Coopi in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in tedesco) http://de.wikipedia.org/wiki/Cooperativa_italiana

LAVORO E DIRITTI

a cura di www.rassegna.it

Fiom-Cgil, bene il protocollo

su occupazione e legalità

Per Roberta Turi, segretaria nazionale Fiom-Cgil, e Fabrizio Potetti,

responsabile Fiom per Agile si è fatto "un primo passo verso il

contrasto all'illegalità negli appalti pubblici". Ora però serve un

intervento sugli appalti

Nella mattinata di ieri (15 settembre) presso il ministero dello

Sviluppo economico, è stato sottoscritto un protocollo d'intesa per

l'occupazione e la legalità che ha visto coinvolti, oltre al Mise

rappresentato dal sottosegretario Giacomelli, Infratel, le associazioni

delle imprese di telecomunicazioni e di installazioni telefoniche e le

organizzazioni sindacali delle categorie dei lavoratori delle

telecomunicazioni e dei metalmeccanici.

Il protocollo si pone l'obiettivo, a fronte degli investimenti pubblici

previsti dal Piano denominato 'strategia italiana per la banda

ultralarga', di tutelare le situazioni di crisi occupazionale nel settore

delle telecomunicazioni, garantire la legalità e la sicurezza nei rapporti

di lavoro e contrastare la corruzione.

"Come Fiom riteniamo che il protocollo sia un primo passo verso il

contrasto all'illegalità negli appalti pubblici e verso la salvaguardia

dell'occupazione nel settore - scrivono in una nota Roberta Turi,

segretaria nazionale Fiom-Cgil, e Fabrizio Potetti, responsabile Fiom

per Agile - Fatto questo, ora abbiamo bisogno di passi più decisi. Sugli

appalti è necessario intervenire modificando profondamente la

legislazione. Noi abbiamo delle proposte in questo senso: la tutela dei

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trattamenti retributivi e previdenziali dei lavoratori attraverso la

responsabilità in solido; il contrasto all'illegalità e alle infiltrazioni

malavitose attraverso la reintroduzione degli indici di congruità a

garanzia dei livelli occupazionali; il contrasto al massimo ribasso e

l'introduzione della clausola sociale nei campi di appalto; l'esclusione

dalle procedure di appalto delle imprese che abbiano violato gli

obblighi contrattuali".

Da Avanti! online www.avantionline.it/

Affare

europeo

Mentre continua l’emergenza profughi, l’Europa prova ad

affrontarla ergendo muri nazionali e lasciando così che si sbriciolino

i presupposti comunitari sui quali era nata.

di Maria Teresa Olivieri

L’Ungheria dopo aver eretto il muro contro gli immigrati, ha

promulgato anche delle leggi per fermare gli arrivi, ma solo ieri 367

migranti sono entrati illegalmente in Ungheria e tutti saranno oggetto

di un procedimento giudiziario. Oggi sono avvenuti nuovi scontri tra

profughi e le forze dell’ordine ungheresi ad Horgos, davanti al muro

eretto al confine con la Serbia, gli immigrati hanno rpovato a varcare il

confine lanciando delle coperte sul fino spinato del muro e provando

così ad attraversarlo, ma la polizia ungherese ha reagito con lancio di

lacrimogeni e intervento dei cannoni ad acqua.

Di contro i Paesi ai confini ungheresi hanno annunciato nuovi

controlli alle frontiere con il Paese di Orban: il Governo sloveno ha

annunciato i controlli ai confini ungheresi preceduto da quello

austriaco che ha iniziato a controllare anche le frontiere italiane. I

controlli, annunciati da Vienna, per il momento riguardano soprattutto

il confine con l’Ungheria.

La rotta balcanica - Il primo ministro croato, Zoran Milanovic,

dopo la chiusura del confine serbo-ungherese, ha annunciato che la

Croazia consentirà il passaggio dei profughi nel proprio Paese. “È

evidente che queste persone non vogliono restare in Croazia”, ha detto

Milanovic che ha anche chiesto una riunione urgente del consiglio di

sicurezza dell’Onu. I migranti che scelgono la rotta balcanica per

arrivare nel “cuore” dell’Europa ora potranno attraversare la Croazia

“pronta a ricevere queste persone o indirizzarle dove vogliono andare”,

ha detto Milanovic dinanzi al Parlamento. “Potranno attraversare la

Croazia e li aiuteremo”. “Il filo spinato nell’Europa del XXI secolo –

ha aggiunto, chiaramente rivolto, ai suoi vicini ungheresi – non è la

risposta, ma una minaccia”. Intorno a mezzogiorno, il ministro

dell’Interno Ranko Ostojic ha comunicato che erano 277 quelli entrati

fino a quell’ora in Croazia dalla Serbia. Ma per migranti arrivati in

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Croazia, già stremati da settimane di cammino, si profila adesso un

altro rischio: incappare in qualcuna delle mine lasciare nella zona

orientale del Paese, durante la guerra della Jugoslavia: per evitare

nuove tragedie, il governo di Zagabria ha già inviato sminatori. La

Croazia resta ormai l’unico modo per proseguire la rotta balcanica e

raggiungere la Slovenia per poi proseguire verso la Germania, anche

perché l’Ungheria ha cominciato le misurazioni per proseguire la

barriera lungo la frontiera con la Romania.

Oggi la Polizia greca rende noto che circa 5.000 migranti hanno

attraversato il confine nord della Grecia entrando in Macedonia in 24

ore, tra martedì e mercoledì. La rotta balcanica inizia qui dove i

poliziotti macedoni gestiscono con i manganelli l’afflusso di migranti

dalla Grecia.

Il richiamo all’Unione - Mentre ogni Stato europeo procede di

proprio conto Berlino chiede a Bruxelles un vertice straordinario

sull’emergenza profughi. Sulla stessa linea il commissario Ue, Cecilia

Malmstrom “Qualsiasi costruzione di muri e barriere non è l’Europa

che vogliamo”. “Gente disperata troverà sempre strade alternative” per

entrare in Europa, ed è per questo che è importante “trovare un accordo

la settimana prossima”.

Sul tema dei migranti “occorre una assunzione di responsabilità da

parte dell’Unione e di tutti i paesi al suo interno”. Lo dice il presidente

della Repubblica, Sergio Mattarella, da Vienna. “È un fattore di

carattere epocale con una dimensione e un ritmo crescente che richiede

di essere governato non dai singoli stati che non potrebbero farlo, non

sarebbero in condizione di farlo, ma può essere governato soltanto

dall’Unione nel suo complesso, da una gestione comune”, conclude il

Capo dello Stato. La soluzione per il presidente austriaco Heinz

Fischer è “far partire il prima possibile gli ‘hotspot'”. Quella dei

profughi, ha aggiunto, è ormai “un’emergenza epocale e lo spirito

unitario dell’Unione è a rischio. L’Europa ha la forza per affrontare il

problema, c’è la volontà ma va risolto insieme”. Infatti, secondo

Fischer, “lo sforzo della redistribuzione dei richiedenti asilo va fatto a

28 e non a 8 paesi, serve uno sforzo collettivo e comune”. Il presidente

austriaco, che oggi ha avuto un lungo colloquio con Sergio Mattarella,

dopo aver confermato che Schengen deve rimanere “il filo conduttore

dell’Europa”, ha spiegato che quello di Dublino “è un trattato di

compromesso ma ora non c’è di meglio anche se non rappresenta una

soluzione da qui all’eternità”.

Confindustria: “Priorità è dare lavoro agli italiani” - “Non è

l’immigrazione che può risolvere i nostri problemi. Noi abbiamo

bisogno di ridare lavoro innanzitutto agli italiani”. Parola del leader di

Confindustria Giorgio Squinzi, a margine della presentazione a Milano

della Fondazione E4impact Per Squinzi è necessario che “cominciamo

a ridare un futuro ai nostri giovani e una velocità al Paese” visto che

“abbiamo oltre il 13% di disoccupazione e oltre il 40% di

disoccupazione giovanile”.

La Russia contro la risoluzione Onu contro i trafficanti - Mosca si

è detta fermamente contraria alla risoluzione Onu che permette

all’Europa l’uso della forza contro i trafficanti di esseri umani nel

Mediterraneo. La Russia non vuole che si ripeta ciò che accadde nel

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2011 con la Libia quando con la risoluzione adottata per autorizzare il

ricorso a “tutte le misure necessarie” per proteggere i civili venne di

fatto spianata la strada all’intervento militare.

Vai al sito dell’avantionline

Da MondOperaio http://www.mondoperaio.net/

Vespa e i Casamonica

Uno sconcerto finora muto domina le redazioni dei media italiani da

quando, nove mesi fa, i mandati di cattura della Procura della

Repubblica di Roma hanno portato all’onor del mondo i volti e gli

intrecci sociali e politici di Mafia Capitale.

di Celestino Spada

Come è stato possibile, ci si chiede, che non si siano accorti di quello

che accadeva? Che non ve ne sia traccia nei giornali e nelle interviste e

talk show radio e televisivi, in tutte quelle pagine e spazi e rubriche

quotidiane e settimanali, da anni – e così efficacemente, e con tanto

successo di pubblico – presentate, spesso in diretta, come la “verità”,

come la “realtà”? E questo a Roma e a ridosso della politica, in

ambienti non molto lontani da quelli frequentati dai più vari operatori

dell’informazione locale e nazionale.

Domande ruminate nel disappunto, e finora senza risposta, fra le

quali in questi ultimi giorni, dopo il successo della puntata di “Porta a

porta” con due esponenti della famiglia Casamonica, si è venuto

insinuando il rammarico per i risultati di vendita e di ascolto che si

sarebbero potuti cogliere a suo tempo, e che non furono neppure

tentati: un rammarico che a suo modo trapela dai vocaboli scelti e dai

toni in crescendo di servizi e commenti che lasciano pochi dubbi

sull’effetto liberatorio, quasi catartico per alcuni, dell’ennesimo alloro

conseguito da Bruno Vespa: l’enfasi sull’incremento dei dati d’ascolto

rispetto alla puntata del giorno prima con Renzi; il “video sfondato”;

“il vento impetuoso del trash” che “schiaccia intenzioni e critiche”

dentro e fuori lo studio TV; “Il pop. Il trash. Il kitsch” evocati tutti

insieme associando la “simpatia un po’ burina degli ospiti” alla “Terza

Camera della seconda Repubblica” (ma in Parlamento, diciamo la

verità, si era visto di meglio). A riprova del successo che nella

comunicazione mediale assicura la miscela sapiente dei registri “alti” e

“bassi” (magari con esiti involontari, ma lì sta l’arte!).

Qualcosa come una rinfrancata consapevolezza delle risorse

disponibili e delle capacità accumulate negli anni – “lasciateci fare il

nostro mestiere!” – affiora nelle polemiche che ne sono seguite, e

sembra annunciare la riscossa di una professione giornalistica messa a

dura prova dalla crisi dell’industria editoriale a stampa e del duopolio

pubblico-privato della televisione nazionale: ma soprattutto dal tracollo

della sua credibilità presso lettori e utenti, dopo decenni di

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appartenenze, contiguità, riferimenti ai partiti e alle aree politiche della

seconda Repubblica, oggi in crisi terminale.

Nel “mondo di mezzo” (soprattutto negli incerti territori ai margini

della legalità finora inesplorati, così diffusi e popolati) si intravvedono

nuove opportunità di informazione, spettacolo e successo. Una realtà

tanto più interessante quanto finora (tenuta?) lontana dal flusso

omologante dei media: con le sue plebi e, a saperle contattare e

coinvolgere, le sue aristocrazie, di cui è possibile attingere volti e

parlate e umori inediti, rinnovando così il prodotto e il rapporto con il

pubblico, fino ai fasti degli indici di ascolto. Solo che non se ne sia

impediti: solo che i giornalisti e tutti gli operatori dell’informazione

sappiano respingere a piè fermo “l’assalto di una politica ormai

agonizzante”, che anche in questa occasione non ha mancato di reagire

e protestare.

E’ significativo che questa riscossa professionale muova da una

trasmissione della Rai. Per chi ha a cuore le sorti del servizio pubblico

di radiotelevisione è importante che esso si confermi palestra di libertà

e presidio delle opportunità di innovazione, ormai residuali nel

contesto del duopolio, e così minacciate da pregiudizi e

condizionamenti impropri. Si può essere sicuri che su questa nuova

strada – che segnerà, lo sappiamo, una nuova, significativa, tappa

nell’esperienza italiana della comunicazione politica, si saprà andare

presto oltre il frame, oltre la cornice sociale e linguistica in cui si è

inscritta questa prima prova, in qualche modo condizionandola: non

certo ospitando in studio pregiudicati o condannati (neanche a dirlo),

ma portandoci in casa non solo i paesani.

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI - Voci su Wikipedia : (ADL in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (ADL in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (ADL in spagnolo) http://es.wikipedia.org/wiki/L%27Avvenire_dei_Lavoratori (Coopi in italiano) http://it.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in inglese) http://en.wikipedia.org/wiki/Ristorante_Cooperativo (Coopi in tedesco) http://de.wikipedia.org/wiki/Cooperativa_italiana

Lettera

Meglio una sola camera che

un pasticcio costituzionale

Sulla Stampa, a pagina 3, si attribuisce al premier (tra virgolette)

l'intenzione di far votare un emendamento che sopprima il Senato. Di

Palazzo Madama – dice Renzi – farei un "museo delle istituzioni della

Repubblica".

Sono d'accordo con il segretario del Pd. E presenterò con altri

senatori l'emendamento soppressivo del Senato. Meglio un

monocameralismo esplicito di un bicameralismo pasticciato, alibi per

una legge elettorale che mette tutti i poteri nelle mani di un premier

che conquisti il premio di maggioranza, anche al secondo turno, anche

con poco più di un quarto dei voti.

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Sciolto il Senato, spero che tutta l'Italia, di sinistra, di centro e di

destra, pretenda che Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale

non finiscano sotto il controllo di un premier eletto col trucco.

Si può decidere, come in Grecia che il Parlamento venga sciolto se

non riesce a eleggere in tre votazioni, e con i 2/3 dei voti, il Presidente

della Repubblica. O può riprendere l'emendamento Toniolo alla

Costituzione (elezione popolare diretta del presidente della repubblica,

se il parlamento non trova l'intesa per eleggerlo con i due terzi dei

voti).

L'impianto della Costituzione sarebbe salvo. Ed è per difendere

quell'impianto che mi sono battuto e mi batto contro pasticci, bugie e

prove di forza.

Corradino Mineo, senatore (PD)

Lettera

145° Anniversario

della Breccia di Porta Pia

Il Circolo "G.E. Modigliani", con il Circolo "L. Einaudi",

l'Associazione "Livorno delle Diversità", l'AMII, l'UARR Circolo

Livorno, hanno promosso, con lo sponsor Reset Livorno, una giornata

di celebrazioni del 145° Anniversario della Breccia di Porta Pia,

iniziativa alla quale il Comune ha dato il proprio patrocinio.

Domenica 20 Settembre, alle ore 11,15, in Piazza XX Settembre

sarà deposta una corona di fronte alla targa che ricorda l'occasione in

cui fu dato il nome alla stessa piazza, in contemporanea

l'accompagnamento delle note della Fanfara dei Bersaglieri di

Montopoli.

Nel pomeriggio, alle ore 16,30, nella Sala degli Specchi di Villa

Mimbelli (gc), vi sarà un dibattito sul tema

"Laicità è far decidere ai cittadini le regole istituzionali"

presieduto da Riccardo Voliani, Presidente del Circolo "L. Einaudi".

Dopo i saluti del Vice Sindaco, Stella Sorgente, interverranno il prof.

Persio Tincani, dell'Università di Bergamo, il prof. Gian Mario

Cazzaniga, del'Università di Pisa, ed il dr. Roberto Caluri,

dell'Università di Pisa. Seguiranno le domande del pubblico.

Le iniziative di questa giornata intendono richiamare l'attenzione

della città di Livorno sull'esperienza storica che ha introdotto il

principio di separazione Stato/Religioni: il convivere civile affidato al

dibattito, alle scelte e alle verifiche dei cittadini consente uno sviluppo

più vicino ai loro bisogni, più tempestivo e sempre correggibile.

Angelo Pedani, Livorno Circolo Giuseppe Emanuele Modigliani

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Lettera

Giacchetta condannato

a nove anni di detenzione

IL PRINCIPALE ACCUSATO DELLA TRUFFA ALL'INCA/CGIL È STATO

CONDANNATO OGGI (16.9.2015) DAL TRIBUNALE DISTRETTUALE DI

ZURIGO A NOVE ANNI DI RECLUSIONE.

L’ex direttore del patronato INCA Svizzera, Antonio Giacchetta, è stato

condannato dalla giustizia zurighese a 9 anni di detenzione per aver truffato

decine di lavoratori italiani sottraendo 12 milioni di franchi della loro cassa

pensione. Il 52enne è stato incarcerato subito dopo la lettura della sentenza.

Sul Corriere del Ticino si legge in merito: «Il patronato INCA opera su

incarico del Ministero italiano del lavoro e sul suo sito internet si

presenta con lo slogan: "Previdenza, cittadinanza lavoro: ovunque ti

trovi, INCA difende i tuoi diritti". Facile quindi immaginare la

reazione delle persone rimaste vittime del raggiro, molte quali si erano

rivolte all'organizzazione che dipende dal sindacato perché avevano

difficoltà con il tedesco».

È la prima volta che un giornale scrive questa verità scomoda.

Qualcosa sta cambiando.

Marco Tommasini, Wettingen Presidente del Comitato Difesa Famiglie (CDF)

LETTERA

US Open: non è

un successo privato

Era da tempo che non si leggevano sciocchezze simili. Il signor Marco

Imarisio è un vero signore, non ci sono dubbi, noto come notista

politico, scrive sul Corriere, nelle pagine dello sport, il seguente

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commento dal titolo "Iniziativa privata che sopperisce alle carenze

statali" per celebrare il successo delle nostre tenniste agli US open di

Tennis.

Vediamo di chiarire.

La Mazzucato nota ricercatrice economica, in un suo recente libro

"lo stato innovatore" ha dimostrato come i successi ottenuti dalla

iniziativa privata nel campo della new economy trovino origine nei

massicci investimenti statali in ricerca e sviluppo, soprattutto del

settore militare.

Ora, il successo delle due tenniste pugliesi non è un successo privato

se non nel senso che sono due singolariste. E' invece la dimostrazione

della eccellente 2scuola italiana" in questo caso tennistica esistente

anche al sud e che si intende trasformare con la "#buona scuola".

Queste due tenniste pugliesi sono state, e lo sono ancora, formate e

assistite tecnicamente e anche finanziariamente dalla Federazione

Italiana Tennis, un ente pubblico, sia nella fase di avvio all'agonismo

che nella successiva fase, la più rischiosa, di avvio al professionismo.

Una delle due la Vinci, non si è mai, mai allenata all'estero e ha la

residenza fiscale in Italia. Restituendo così all'erario ovvero ala

collettività qualcosa degli ingenti investimenti che il settore pubblico

ha sostenuto per lei. Insomma sembra un articolo scritto a bellapposta

per rovinare una festa non solo di sport con argomenti frusti quanto

insulsi. Oltre che per veicolare il solito messaggio qualunquista e

superficiale delle magnifiche sorti del privato contrapposte ad un

settore pubblico di inefficienti fannulloni.

E questo è il Corriere della Sera, di Milano, il giornale della

borghesia "illuminata", o “fulminata”?, della capitale morale d'Italia.

Figurammoce gli altri come stanno 'nguiati !

Antonio Ayroldi, Roma

P.S. Il tennis essendo uno sport estremamente competitivo, universale

e individuale, replica abbastanza fedelmente le logiche del capitalismo

globalizzato sotto moltissimi aspetti.

LETTERA

Che cosa fare contro la

spammizzazione dell’ADL?

Buon pomeriggio, per caso ho trovato l’ADL di questa settimana…

Nella casella “spam”. Ve lo segnalo, perché mi dispiace che avvenga e

forse potete prendere delle contromisure. Buon lavoro

E.M.C., e-mail

Ogni mail rischia questa fine. Dalla quale solo l’interesse dei nostri

lettori può preservarci.– La red dell’ADL

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LETTERA

Nel segno del…

buon Risotto

Vorrei fare gli Auguri di Buon Compleanno ad Andrea, a Felice, a

tutto lo staff, agli amici, collaboratori e simpatizzanti del Coopi di

Zurigo, per la prestigiosa tappa di un lungo cammino. Ammiro da

sempre la vitalità e dinamicità del Coopi e mi rammarica molto non

aver potuto festeggiare con tutti voi questo evento così importante!

Comunque al vostro fianco nel brindisi, ascoltando un po' di buona

musica e magari degustando un... buon Risotto!

Stefano Sardena, Pavia Confraternita del Risotto

Un Buon Risotto anche a voi, da tutti noi!

I cultori del Risotto al Coopi di Zurigo

L'AVVENIRE DEI LAVORATORI EDITRICE SOCIALISTA FONDATA NEL 1897 Casella postale 8965 - CH 8036 Zurigo L'Avvenire dei lavoratori è parte della Società Cooperativa Italiana Zurigo, storico istituto che opera in emigrazione senza fini di lucro e che nel triennio 1941-1944 fu sede del "Centro estero socialista". Fondato nel 1897 dalla federazione estera del Partito Socialista Italiano e dall'Unione Sindacale Svizzera come organo di stampa per le nascenti organizzazioni operaie all'estero, L'ADL ha preso parte attiva al movimento pacifista durante la Prima guerra mondiale; durante il ventennio fascista ha ospitato in co-edizione l'Avanti! garantendo la stampa e la distribuzione dei materiali elaborati dal Centro estero socialista in opposizione alla dittatura e a sostegno della Resistenza. Nel secondo Dopoguerra L'ADL ha iniziato una nuova, lunga battaglia per l'integrazione dei migranti, contro la xenofobia e per la dignità della persona umana. Dal 1996, in controtendenza rispetto all'eclissi della sinistra italiana, siamo impegnati a dare il nostro contributo alla salvaguardia di un patrimonio ideale che appartiene a tutti.