agenda 21 partiamo dalle parole

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PERIODICO DI INFORMAZIONE AMBIENTALE QUADERNI DEL ROSPO Provincia di Bologna Assessorato Ambiente 13 A A G G E E N N D D A A 2 2 1 1 PARTIAMO DALLE PAROLE

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Opuscolo realizzato dalla Provincia di Bologna, Ufficio Agenda 21. Testi: Serena Bonura, Daniele Tartari, Giovanna Pinca, Loredana Pezzuto

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PERIODICO DI INFORMAZIONE AMBIENTALE

QQUUAADDEERRNNII DDEELL RROOSSPPOO

Provincia di Bologna Assessorato Ambiente13

AAAA GGGG EEEE NNNN DDDD AAAA 2222 1111PARTIAMO DALLE PAROLE

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IINNTTRROODDUUZZIIOONNEE

IINNDDIICCEE

INTRODUZIONE

PARTIAMO DALLE PAROLE di cosa parliamo quando parliamo di sviluppoun’agenda un po’ specialechi fa l’Agenda 21

COME FUNZIONA UN’AGENDA 21

AGENDA 21 NELLA PROVINCIA DI BOLOGNA piano d’azione e piano operativoalcuni progetti del Forumalcuni progetti dell’ente Provinciaenergia e acquisti verdi

IL RAPPORTO SULLA QUALITA’ DELLA VITA e IL FUTURO DEL FORUM

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI PER LA SOSTENIBILITA’rapporto sullo stato dell’ambiente impronta ecologicaeMergiapannello della sostenibilitàlife CLEARsistemi di gestione ambientale

AGENDE 21 IN PROVINCIA

PERCHÉ’ PARTECIPARE ma si può contribuire anche...

STRUMENTIweblo sviluppo è… si può sempre aderire ad Agenda 21

BIBLIOGRAFIA

LL uomo da sempre interagisce con l’ambiente modificandolo. In alcunicasi le sue attività hanno gravi conseguenze sul pianeta e danno vitaa vere e proprie crisi ambientali di cui vediamo gli effetti a livello glo-

bale sia sull’ambiente – l’effetto serra, la scomparsa delle foreste, l’inquina-mento di suoli, aria, acqua – sia sull’uomo: povertà, malattia, esclusione,emarginazione. Questo succede perché usiamo come se non dovessero finire mai risorse cheinvece sono limitate, che possono esaurirsi oppure impiegare più tempo a rige-nerarsi della velocità con cui le consumiamo.Spesso le conseguenze delle nostre attività – gli impatti – si verificano così lonta-no dal posto in cui viviamo che non le vediamo e quindi non siamo abituati a cal-colarle. Oppure diventano visibili e acquistano peso poco a poco, per cui diven-ta difficile misurarle e ricondurle alle cause. Se la crescita della produzione continuerà agli attuali ritmi, senza ridurre l’afflus-so di energia e materie prime, sarà il nostro stile di vita a compromettere seria-mente il nostro futuro e quello delle prossime generazioni. Diventa così centraleriuscire a vivere su questo pianeta in maniera dignitosa ed equa per tutti. Il chesignifica evitare di distruggere irrimediabilmente i sistemi naturali da cui traiamole risorse per vivere e di oltrepassare la capacità di questi stessi sistemi di “assor-bire e smaltire” gli scarti ed i rifiuti dovuti alle nostreattività.

In altre parole, dovremo esserecapaci di passare da una socie-tà in cui il benessere e la saluteeconomica sono misurati intermini di crescita della pro-duzione e dei consumimateriali, ad una in cuivivere meglio significhi con-sumare meno e meglio: unasocietà in cui il benesseresia legato alla qualità dellavita.

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DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI SVILUPPO

Oggi abbiamo una sorta di parola d’ordine chesembra poter fornire la soluzione ai tanti e graviproblemi esistenti nel rapporto tra i sistemi naturalie la nostra specie: lo “sviluppo sostenibile”. Ma cos’è lo sviluppo sostenibile? Prima di arrivarealle definizioni più conosciute, partiamo dalleparole:

sviluppo: potenziamento, espansione, incremento.

sostenibile: deriva dal verbo “sostenere” che vuol dire suppor-tare, sopportare, mantenere, mantenere il peso di, dare forza a,che si può portare su di sé, che si può sopportare.

Se parliamo di sviluppo sostenibile, ci riferiamo ad uno sviluppo economico esociale che la Terra e le forme di vita che la abitano, inclusa la nostra, possanosostenere nel tempo.I due termini spesso risultano contrapposti, perché lo sviluppo contiene l’idea diuna crescita illimitata, mentre la parola sostenibile indica in qualche modo una“soglia” e un “limite”. La riproducibilità delle risorse rappresenta per la specieumana un LIMITE preciso e misurabile da non raggiungere. Lo sviluppo quindi,per essere davvero sostenibile, richiede perlomeno che la crescita dell’economiae dei consumi sia contenuta o almeno regolata, e non ricercata a “ogni costo”.

Lo sviluppo sostenibile si esprime quindi come uno sviluppo economico com-patibile con gli equilibri sociali e con la conservazione delle risorse. Proprio per questo la prospettiva della sostenibilità mette in seria discussione ilnostro modello socio-economico: non si tratta più di consumare di più, ma di con-sumare meno e soprattutto meglio.

Secondo la definizione data nel 1992 dagli organismi internazionali:

è sostenibile quello sviluppo che assicura il miglioramento della qua-lità della vita mantenendosi entro i limiti della capacità di caricodegli ecosistemi che la sostengono.

PPAARRTTIIAAMMOO DDAALLLLEE PPAARROOLLEE

La CAPACITÀ DI CARICO fa riferimento a quanto la Terra può sopportare, aquanto noi la possiamo “scaricare” di materie prime e di organismi e caricare dirifiuti, di persone, di sostanze inquinanti, senza che si rompa l’equilibrio che per-mette alle risorse che consumiamo di rigenerarsi.

Secondo un’altra definizione è sostenibile:

uno sviluppo che risponda alle necessità delle generazioni pre-senti senza compromettere la capacità delle generazioni futuredi rispondere alle loro.

Ma cosa intendiamo per “necessità”? Per esempio: è necessario avere la mac-china? E per cosa è necessario usarla? Cosa sono i bisogni primari? Quanto èlunga e cosa c’è dentro una scala ipotetica di cose “necessarie” e quanto variaa seconda di chi la scrive? Molte delle contraddizioni che muovono la politicainternazionale dei Paesi muovono in modo simile le nostre scelte private di indi-vidui e le nostre scelte pubbliche di cittadini.

Riassumendo, l’idea di sviluppo sostenibile racchiude:- il rispetto della capacità del pianeta di rigenerarsi - una buona qualità della vita- un occhio al futuro (le prossime generazioni)- la risoluzione dei problemi mediante 2 approcci: locale e globale

Trovare un equilibrio tra ambiente, benessere sociale e sviluppo economico èun’impresa difficile. Per essere capaci di camminare in questa direzione abbia-mo bisogno di attivare processi complessi e di influire su quelli in atto. Processiche devono essere integrati, perché la sostenibilità ha tante “gambe”, cioè simodula su almeno tre ambiti strettamente intrecciati tra loro:

- Sociale: il miglioramento delle condizioni di vita attraverso uno sviluppo dei ser-vizi sanitari e sociali, il pluralismo culturale.

- Economica: l’ottimizzazione dell’utilizzo delle risorse che permetta di sostenereanche settori in perdita economica ma vantaggiosi per la società in termini diutilità.

- Ambientale: la coerenza degli insediamenti (vivere, abitare) e delle attivitàumane (produrre, consumare) con la riproducibilità dei sistemi ambientali.L’ambiente è di solito posto al centro delle 3 dimensioni perché è lì che si pos-sono misurare immediatamente e più facilmente gli effetti e le ricadute di tuttoun sistema di sviluppo.

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impatto, dal vocabolario: “urto di un corpo in movimento,come bomba, missile, proiettile, aeromobile.. contro una super-ficie; urto, scontro, collisione.. influsso, effetto”.impatto ambientale: complesso di modificazioni o alterazio-ni dell’ambiente naturale in conseguenza di nuove costruzioni,opere pubbliche, insediamenti industriali.

Siamo ancora alle definizioni ed ecco le prime difficoltà …non perdiamoci d’a-nimo. Esistono, ed è urgente conoscere e utilizzare, degli strumenti istituzionali edextraistituzionali che ci aiutano a sperimentare e a praticare nuove forme di soli-darietà, stili di vita, soluzioni tecniche innovative. Agenda 21 è uno degli strumenti che abbiamo a disposizione per attivare pro-cessi di dialogo che mantengano in stretta connessione le tematiche ambientalicon i temi difficili dello sviluppo economico e sociale.

UN’AGENDA UN PO’ SPECIALE

Se pensiamo ad un’agen-da, cosa ci viene in mente?Perché all’inizio di unnuovo anno la maggiorparte di noi compra un’a-genda?Sicuramente ognuno di noisa che è il libro su cui sisegnano le cose da fare,gli appuntamenti, le coseda non dimenticare. MaAgenda 21 è un’agenda

un po’ speciale. Il numero 21indica il 21°s e c o l o ,quello in cuiviviamo e a

cui apparte-niamo.

Quindi, mettendo insieme tutti questi elementi:

Agenda 21 è l’insieme delle cose da fare nel e per il 21°secoloper uno sviluppo sostenibile.

Più precisamente, è il PIANO D’AZIONE per lo sviluppo sostenibileper il 21° secolo.

OK, ci risiamo. Cos’è un piano? Dal dizionario:

piano: è un elenco che contiene i mezzi, i compiti e i tempi perconseguire un determinato risultato.”

Quindi il piano d’azione è fatto da una lista di cose da fare e dall’elencodegli strumenti indispensabili per farle. Più precisamente, Agenda 21 è il PIANO D’AZIONE dell’ONU per lo svilup-po sostenibile nel 21° secolo applicabile agli enti locali, come regioni, pro-vince, comuni.

E’ stata elaborata nel corso della Conferenza Mondiale sullo SviluppoSostenibile organizzata dall’ONU a Rio de Janeiro nel 1992, ed esplicita-mente pensata per facilitare il dialogo tra tutte le componenti della società,affinché trasformino le loro attività e la loro economia ponendo l’ambiente ela salvaguardia delle risorse come una variabile strutturale delle decisioni edelle azioni in campo politico, economico, sociale.

Nei suoi 40 capitoli il piano descrive gli obiettivi da raggiungere, le azionida svolgere e il ruolo che i vari attori devono assumere.Il documento, firmato da 180 capi di stato, è stato successivamente ratificatoe adottato dai governi di vari paesi. Anche l’Unione Europea, attraverso laCarta di Aalborg, ha aderito all’Agenda 21.

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NORDAMERICA

SUDAMERICA

AFRICA

ASIA

OCEANIA

A PARTIRE DAGLI ANNI '70 LA PROGRES-SIVA PRESA DI COSCIENZA DELLE PRO-BLEMATICHE AMBIENTALI DÀ ORIGINE AUN AMPIO DIBATTITO SUL FUTURO DELPIANETA.

1972 Conferenza ONU sull'AmbienteUmano [Stoccolma, Svezia]:113 nazioni redigono un piano d'azionebasato su libertà, uguaglianza e diritto ditutti ad adeguate condizioni di vita e adot-tano una “Dichiarazione” che sottolinea laresponsabilità dell'uomo in relazioneall'ambiente, la protezione delle risorsenaturali a beneficio delle generazioni futu-re e l’importanza dell’ambiente all'internodei processi legislativi ed economici degliStati.

E’ NECESSARIO INDIVIDUARE UN PERCORSO UNIVERSALE PER COSTRUIRE UNO SVILUPPOSOSTENIBILE; LE QUESTIONI AMBIENTALI DEVONO ESSERE AFFRONTATE A LIVELLO PLANETA-RIO E LE SOLUZIONI DEVONO COINVOLGERE TUTTI GLI STATI.

1992 Conferenza su Sviluppo e Ambiente [Rio de Janeiro, Brasile]: "ogni autorità locale deve aprire un dialogo con i propri cittadini, con le associazioni e con leimprese private…” nasce Agenda 21 come strumento per attuare il piano d’azione dell’ONU intutto il mondo.

1994 I° conferenza Europea sulle Città Sostenibili [Aalborg, Danimarca]: firmando la Carta di Aalborg 180 paesi Europei aderiscono all’Agenda 21 e si impegnano a pro-muovere processi locali di Agenda 21 nel proprio territorio.

1996 II° Conferenza Europea sulle Città Sostenibili [Lisbona, Portogallo]:approvando il Piano d'Azione di Lisbona le città si impegnano ad attuare l'Agenda 21 a livellolocale, riconoscendo le proprie responsabilità nella regolamentazione della vita sociale. Dalla teo-ria ai fatti..

1999 Conferenza di Ferrara [Italia]:nasce il Coordinamento Agende 21 Locali italiane e viene istituito il Servizio per lo sviluppo soste-nibile del Ministero dell'Ambiente, preposto alla promozione e al coordinamento delle iniziativeper lo sviluppo sostenibile in Italia.

NEGLI ANNI '80 SI FA STRADA L'ESIGENZA DICONCILIARE CRESCITA ECONOMICA ED EQUADISTRIBUZIONE DELLE RISORSE IN UN NUOVOMODELLO DI SVILUPPO. NASCE UN NUOVOPARADIGMA.

1980 Strategia Mondiale per la Conservazione –World Conservation Society: "Per affrontare le sfide di una rapida globalizzazionedel mondo una coerente e coordinata politica ambien-tale deve andare di pari passo con lo sviluppo econo-mico e l'impegno sociale". Il concetto di sostenibilitàdiventa il principio cardine di un modello di sviluppoche concili tutti i campi dell' attività umana, in modo tra-sversale e in una prospettiva di lungo termine.

1987 “Our Common Future” - Rapporto Brundtlanddella Commissione Mondiale su Ambiente eSviluppo: definizione di sviluppo sostenibile come“uno sviluppo che soddisfi li bisogni della popola-zione presente senza compromettere la capacitàdelle generazioni future di soddisfare i propri”.

EUROPA

VALUTARE I RISULTATI, AGGIUSTARE IL TIRO E RILANCIARE LE PROSPETTIVE; LA “PARTECIPAZIO-NE CONSAPEVOLE”.

2000 3ª Conferenza europea sulle Città Sostenibili [Hannover, Germania]:250 autorità locali di 36 Paesi europei si riuniscono per valutare i risultati conseguiti e per con-cordare obiettivi e linee d'azione comuni (Dichiarazione del Millennio).

2001 Ambiente 2010: - VI Piano d'Azione Ambientale 2002/2010 dell'UE [Göteborg,Germania]:4 aree d’azione prioritarie: cambiamento climatico, natura e biodiversità, ambiente e salute, usosostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti. La proposta dell’Italia è formulata attraversoun processo decisionale aperto, cui partecipano associazioni industriali, associazioni non gover-native, sindacati, istituzioni di governo centrale e amministrazioni territoriali.

2002 Vertice mondiale per lo Sviluppo Sostenibile organizzato dall’ONU [Johannesburg, SudAfrica]:tutti gli Stati presenti adottano un piano d’azione che contiene i temi chiave per il prossimo decen-nio più alcune iniziative di collaborazione tra governi, settore privato, Organizzazioni NonGovernative.

2004 Aalborg + 10 [sempre Aalborg, Danimarca]:I 10 "Aalborg Commitments” costituiscono la nuova carta d'impegni per le città approvata da 110comuni di 46 paesi. Se il messaggio di Aalborg si incontra con i programmi dell’Unione Europeatutte le città dovranno verificare gli effettivi progressi ambientali.

LE DATE PIU’ IMPORTANTI

fonte e dettagli: www.minambiente.it/SVS/svs/percorso_svs/percorso_svs.htm

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In pratica, i governi che hanno fir-mato e che continuano a firmare laCarta di Aalborg si impegnano asviluppare POLITICHE ambientali esociali che coinvolgano tutti i setto-ri dei propri paesi. Tra questi c’è anche l’Italia.

UN PO’ DI NUMERI- Nel Mondo oltre 6000 amministrazioni pubbliche di piccole e grandi città sono impe-

gnate in A21L.- In Europa oltre 2000 amministrazioni pubbliche hanno aderito ai principi della Carta

di Aalborg, impegnandosi a definire piani e progetti di azione locale di Agenda 21L.- In Italia sono 400 gli enti e le organizzazioni che hanno realizzato oltre 1300 proget-

ti di sviluppo sostenibile su ambiti ambientali, sociali ed economici da parte di enti pub-blici, associazioni, imprese e cittadini.

- L’Emilia-Romagna vede impegnati oltre 80 enti pubblici con circa 800 progetti di A21L.

CHI FA L’AGENDA 21Passiamo dall’Agenda 21 dell’ONU alle Agende 21 locali.

L’AGENDA 21 LOCALE [A21L] è uno strumento volontario che associazioni,mondo scientifico, gruppi organizzati, imprenditori, associazioni di categoria, cit-tadini e amministrazioni pubbliche che operano localmente possono decidere diadottare per progettare “insieme” il futuro sostenibile del proprio territorio.

Ogni quartiere, città e territorio ha peculiari caratteristiche ambientali, sociali, sto-

riche, culturali, economiche e specifiche problematiche che il processo diAgenda 21 Locale deve comprendere e riflettere, prendendo spunto dalle quali-tà del luogo, dai bisogni e dalle aspirazioni della sua comunità, dalle risorseumane, istituzionali ed economiche disponibili.

La spinta per attivare il processo di A21L può partire dall’amministrazione o dallasocietà civile attraverso una specifica richiesta all’ente pubblico; in ogni caso èun processo che va pensato e costruito a più mani.

il piano d’azione locale rappresenta un programma di coseda fare in un determinato territorio, pensato, costruito e condivi-so da chi vive quel territorio: abitando, producendo, consuman-do, studiando o lavorando.

La novità di A21L sta nel fatto che chiunque può (e dovrebbe) PARTECIPARE. E qui entra in gioco un’altra parola magica: la PARTECIPAZIONE

L’A21L si basa sulla partecipazione della società civile, delle associazioni, di tutticoloro che hanno un interesse perché subiscono e/o producono le conseguenze(gli impatti) di quello che succede e viene deciso (o che decidono) sul loro terri-torio; per questo sono chiamati anche portatori di interesse, in inglese stakehol-der.A21L è un modo e un luogo, per chiunque lo voglia, di dire la sua, di progetta-re con altri il proprio futuro e quello di chi verrà dopo e di cominciare a realiz-zarlo in prima persona.Cominciare a fare qualcosa è l’impegno – grosso – che si assume chi partecipaad una Agenda 21.

Di solito la partecipazione è promossa dall’attivazione di un Forum. Sempre daldizionario:

forum: una pubblica riunione indetta per discutere argomentid’interesse comune: sociale, culturale, politico.. e naturalmenteambientale.

Il Forum è il cuore del processo di A21: esistono momenti di studio e approfon-dimento insieme a tecnici ed esperti, momenti di discussione e di conflitto,momenti in cui si prendono decisioni e si agisce. Il Forum affronta i problemi delterritorio, sceglie le priorità di azione, costruisce progetti e li realizza.

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NN on ci sono ricette pronte per fare una A21L. La può adottare unascuola o un gruppo di scuole, un ente pubblico, un insieme di cit-tadini e può avere molte forme per adattarsi a chi la fa. Di solito,

soprattutto in Italia, il processo è promosso e gestito dall’amministrazione pubbli-ca (il Comune, la Provincia o più enti che si mettono insieme perché hanno carat-teristiche e problemi simili) ed ha alcune caratteristiche ed elementi costanti.

Attivazione di un Forum: riunisce istituzioni, soggetti economici, associazioni dicittadini, cioè tutti quei soggetti che agiscono sul territorio. E’ coordinato dall’en-te che lo attiva o si auto-coordina attraverso l’elezione di un proprio rappresen-tante. Spesso si suddivide in gruppi di lavoro, coordinati da un FACILITATORE cheha compiti di mediazione e moderazione.

Audit territoriale e redazione di un Rapporto sullo Stato dell’Ambiente:

audit: verifica di dati e procedure, finalizzata all’accertamentodella loro correttezza

è il lavoro dei “tecnici” e consiste nella raccolta di tutti i dati di base sull’ambientefisico, sociale ed economico; l’audit del territorio, strutturato attraverso indicatori,serve a costruire un Rapporto (attività di reporting).

Obiettivi e priorità (target): la definizione di obiettivi quantificabili va integratacon la formulazione di un ordine di priorità di intervento. Gli obiettivi generali ele priorità si traducono poi in programmi indirizzati ad obiettivi specifici associa-ti a precise scadenze temporali.

Piano di Azione: è un elenco di azioni concrete necessarie per raggiungere gliobiettivi prefissati e definisce anche quali “attori” saranno responsabili della loroattuazione, di individuare le risorse finanziarie e gli eventuali strumenti di sup-porto. Una delle debolezze del processo di Agenda 21 è che le scelte effettua-te dal Forum non sono vincolanti né per l’amministrazione né per gli altri parteci-panti. Il Forum agisce nel migliore dei casi come un gruppo di pressione - appog-giato dall’amministrazione che lo ha promosso - nei confronti di chi produce gliimpatti nel territorio.

Piano Operativo: è l’insieme dei progetti che i partecipanti al Forum hanno ela-

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POSSIBILI PROBLEMI DEL TERRITORIO OGGETTO DI DISCUSSIONE

rifiuti, energia, acqua, aria, biodiversità, verde pubblico, uso del territorio, proces-si produttivi, prodotti, servizi, rapporti di lavoro, occupazione, formazione, innova-zione, gestione di processi produttivi e servizi, trasporti, infrastrutture, coesionesociale, servizi socio-sanitari, integrazione sociale e interculturale, educazione einformazione, servizi di enti pubblici, scuola, patrimonio storico, attività culturali, tra-dizioni locali.

CCOOMMEE FFUUNNZZIIOONNAA UUNN’’AAGGEENNDDAA 2211

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borato e in cui si impegnano in prima persona per realizzare gli obiettivi chehanno scelto. Si divide in due parti: il Piano Operativo dell’amministrazione equello dei gruppi di lavoro nati all’interno del Forum.

Realizzazione dei progetti: è un passaggio fondamentale per una Agenda 21matura che si passi dalle parole ai fatti, ognuno per le proprie competenze eresponsabilità.

Monitoraggio: è una attività di controllo che serve ad aggiornare lo stato diattuazione del Piano di Azione e a valutare l’efficacia dei progetti.

Revisione e nuovi progetti

Reporting: è un’attività di controllo periodica e trasversale volta a individuare imiglioramenti ed i peggioramenti della situazione del territorio sotto il profiloambientale, economico e sociale (monitoraggio dello stato del territorio). I risul-tati sono pubblicati ad intervalli di uno o più anni nei RAPPORTI: esistono Rapportisulla qualità dell’aria, dell’acqua, dei rifiuti, dell’ambiente in generale, sulla qua-lità della vita, etc... . Sono gli strumenti di cui il Forum si serve per conoscere il proprio territorio, persapere se e come i progetti dell’Agenda 21 hanno influito, e dove più sia neces-sario intervenire.Alla base dell’attività di monitoraggio ci sono gli INDICATORI.

COS’È UN INDICATORE?

L’indicatore è uno strumento in grado di fornire informazioni in modo sinte-tico di un fenomeno più complesso e con significato più ampio e di renderevisibile un andamento o un fenomeno che non è immediatamente percepi-bile. Possiamo usare gli indicatori come delle istantanee che fotografano le con-dizioni attuali di un sistema, oppure utilizzarli nel contesto di un regolaremonitoraggio; in questo caso ci mostrano in quale direzione sta andandoil sistema nel corso del tempo: se sta migliorando, peggiorando o se rima-ne invariato. Così, ad esempio, conoscendo lo stato del sistema ambien-tale nel suo complesso possiamo assumere delle decisioni sensate e corret-te sulla politica ambientale delle nostre città e dei nostri territori.Esistono indicatori a diversi gradi di aggregazione/disaggregazione: alcu-ni danno informazioni molto precise su aspetti puntuali, altri sono detti “sin-tetici” o “olistici” perché traducono una realtà in un unico numero, con-frontabile con altri e di facile comunicazione. Appartengono a questogenere l’impronta ecologica [vedi pag.30] e l’eMergia [vedi pag.32].

PIANO D’AZIONE E PIANO OPERATIVO

Anche la Provincia di Bologna nel 2000 ha deciso di avviare la propria Agenda21 Locale aderendo alla Carta di Aalborg e al Coordinamento delle A21L Italiane.

COORDINAMENTO AGENDE 21 ITALIANE OVVERO “L’AZIONE LOCALE MUOVE IL MONDO”

Associazione creata nel 2000 per fornire aiuto e supporto soprattutto agli enti localiche stanno elaborando la propria Agenda 21. Ad oggi conta 306 membri, di cui227 tra comuni, comunità montane parchi e consorzi, 35 province, 5 regioni e 39soggetti sostenitori tra agenzie ambientali, università e aziende.

I suoi fini:- promuovere in Italia i principi e il processo di Agenda 21- monitorare, raccogliere e diffondere studi, ricerche ed esperienze- favorire lo scambio di informazioni condurre attività di informazione e sensibilizza-zione - collaborare con l’Unione Europea, il Governo italiano e le altre reti internazionali.

sito web: www.a21italy.net

Il passo successivo è stato l’elaborazione del I° Rapporto sullo Stato dell’Ambiente,che ha rappresentato la base di dati e informazioni necessari per cominciare a lavo-rare. Mentre l’amministrazione era impegnata nella stesura del Rapporto, una gior-nata di lavoro sul tema "Bologna provincia sostenibile nel 2010" ha coinvolto unnumero ridotto di imprenditori, associazioni di volontariato, tecnici e amministratori,con l'obiettivo di preparare il clima di lavoro del Forum immaginando il futuro dellaProvincia come provincia sostenibile*. “Cosa vorresti e cosa non vorresti vedere tra 10 anni nel tuo territorio?” Da que-sto interrogativo sono cominciati i lavori del Forum civico vero e proprio.

il workshop è un laboratorio, una riunione collettiva per lo stu-dio di uno specifico argomento.

AAGGEENNDDAA 2211 NNEELLLLAA PPRROOVVIINNCCIIAA DDII BBOOLLOOGGNNAA

*secondo la metodologia EASW della Comunità Europea

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GRUPPO SOCIETÀ - CULTURA· ridurre l’isolamento delle fasce più deboli · ridurre quantità ed entità degli incidenti stradali· diminuire la concentrazione di agenti chimici in acqua, aria, alimenti, suolo…· diminuire l’inquinamento da traffico · riqualificare l’ambiente urbano · fornire una valida motivazione all'avvicinamento al patrimonio culturale· realizzare il progetto "Bologna museo a cielo aperto”· stimolare lo sviluppo di una cultura che parta dai cittadini· responsabilizzare la società civile sulle soluzioni ai problemi di coesione sociale· diffondere una cultura della solidarietà e della tolleranza

LA COMPOSIZIONE DEL FORUM PROVINCIALE

Trattandosi di un Forum provinciale, nella sua composizione figurano soprattutto sog-getti pubblici e/o organizzati: enti pubblici, ordini professionali, altre agende 21 delterritorio provinciale, aziende, associazioni. La partecipazione di privati cittadini disolito ha luogo soprattutto nei Forum dei comuni e di realtà territoriali più piccole.

Hanno aderito: Adiconsum, Aeroporto, Agisci, Ass. Italiana Cultura Qualità Emilia Romagna, Ass.Italiana Agricoltura Biologica, Ass. Italiana Naturalisti, Ass. Diversa/Mente, Ass.Giardino del Guasto, Ass. La Madia, Ass. Parco Manifattura Tabacchi, Ass. ParcoMontagnola, Ass. Terzo Millennio, Animalisti Italiani, Amici della Terra Club diOzzano, Amici di Libera Bologna, ARPA BO e ER, ASTER, ANOLF, ASCOM, ATCSpa, AUSL Bo, AUSL Bo Nord, AVIS Bo, Bioarchietettura Istituto Nazionale, Bottegadel Mondo, CAI, Centro Emiliano di Mediazione Familiare, Centro Antartide, CGIL,CISL, Coldiretti, Collegio Costruttori Edili, le Comunità Montane 5 Valli Bolognesi,Alta e Media Valle Reno, Samoggia, Santerno; Comitato Imola Campanella,Comitato Iperput, Comitato Acqua del Bacino del Reno, Comitato ElettrosmogMarzabotto, Comitato Rifiuti Castello di Serravalle, Comuni di Anzola, Argelato,Bentivoglio, Bologna, Budrio, Calderara di Reno, Casalecchio, Castelmaggiore,Castello di Serravalle, Castel S. Pietro, Castenaso, Dozza, Granarolo, Imola, Lizzanoin Belvedere, Malalbergo, Molinella, Minerbio, Monghidoro, Monte S. Pietro,Monzuno, Mordano, Ozzano, Pieve di Cento, Sala Bolognese, Sasso Marconi,Savigno, S. Giovanni in Persiceto, S. Lazzaro di Savena, S. Pietro in Casale, ZolaPredosa; Confcooperative, Confederazione Italiana Agricoltori, ConfederazioneNazionale Artigiani, Confesercenti, Consorzio della Bonifica Renana, Consorzio diBonifica Reno Palata, Coop Ansaloni, Coop Dulcamara, Coop Exaequo, Coop Italia,Coop La Marruca, Coop Sociale L'Ulivo, Coordinamento Provinciale Centri Anziani,D.A.E.M Spa, Eco Recuperi Srl, Eco&Eco Srl, Ecosistema, Enea, ERVET, EnelDistribuzione, Eubios Srl, Federconsumatori, Felsilab, FIAB Monte Sole - FederazioneItaliana Amici Della Bicicletta, Fiere Internazionali Bologna, Forum ProvincialeImmigrati, Flerica Cisl, Fondazione Cesar, Geolab Onlus, Ginestri Giovanni & C.Sas,GM2, Gruppo di Acquisto Solidale di Bologna [GASBO], Guardie Ecologiche

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IL FORUM E IL PIANO D’AZIONE – MARZO 2001Al Forum A21L della Provincia di Bologna ade-riscono appartenenti e rappresentanti dellevarie realtà del territorio. La sua attività si èsvolta inizialmente attraverso tre gruppi di lavo-ro a cui i partecipanti hanno aderito sceglien-do il proprio ambito di preferenza, incontran-dosi periodicamente per affrontare e discuterei problemi relativi ai temi del proprio gruppo. La prima fase di lavoro dei gruppi è servita asvolgere una ricognizione della situazione esi-stente sul territorio locale per poi elaborare ilPiano d’Azione. Questo documento, risultatodella discussione e della votazione di tutto ilForum, contiene 90 obiettivi di cui 30 “priori-tari” e una serie di azioni per realizzarli.

Gli obiettivi:

GRUPPO ECONOMIA – ATTIVITÀ PRODUTTIVE – LAVORO· creare figure professionali necessarie all’economia locale· promuovere tecnologie e processi produttivi “più puliti” · valorizzare l’offerta turistica · valorizzare i prodotti agricoli locali concepiti con criteri ambientali · migliorare la qualificazione professionale nel settore agricolo· sviluppare nelle aree montane attività produttive ambientalmente compatibili · valorizzare e completare la rete di infrastrutture dei trasporti · coinvolgere consumatori, venditori, pubbliche amministrazioni e imprese nel

valorizzare servizi e prodotti del territorio· avvicinare le banche all’economia sostenibile

GRUPPO AMBIENTE - TERRITORIO· riqualificare l’ambiente montano· ridurre l’inquinamento da traffico e la quantità di rifiuti non riciclabili · minimizzare l’uso di risorse non rinnovabili · pianificare il recupero delle aree verdi in un’ottica di lungo periodo· creare una rete ecologica tra aree di interesse ambientale rinaturalizzando le

zone fluviali· promuovere la cultura della biodiversità e dello sviluppo sostenibile· sperimentare strumenti per ridurre i consumi energetici · sviluppare tecnologie “pulite”

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ALCUNI PROGETTI DEL FORUM

Dei 14 progetti iniziali alcuni sono in corso e si avvianoverso una conclusione, alcuni non sono mai stati attivati, altrisono cambiati strada facendo. Questa è una fotografia della situazione a luglio 2004.

VERSO LA COSTRUZIONE DI RETI ECOLOGICHE: VERDE ACQUA CONOSCERE, CONDIVIDERE E RISPARMIARE INSIEME

concluso

obiettivi: favorire la cultura della salvaguardia ambientale e del risparmio idricopromuovendo della conoscenza dei temi della BIODIVERSITÀ e dello svilupposostenibile attraverso il concetto di rete ecologica.

biodiversità: indica la misura della varietà di specie viventi,animali e vegetali, sulla Terra. Un’elevata biodiversità assicura il buon funzionamento dell’eco-sistema, per questo può essere intesa come una sorta di assicu-razione sulla vita del pianeta.

rete ecologica: una rete di spazi naturali e seminaturali, pre-senti soprattutto nel territorio rurale che, a seconda delle lorocaratteristiche, assumono la funzione di NODO (boschi e zoneumide) o di CORRIDOIO (corsi d’acqua, siepi, filari alberati). Larete ha lo scopo di collegare tra loro gli spazi naturali per tute-lare e aumentare la biodiversità e consentire il movimento di spe-cie animali e vegetali.

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Volontarie, Granarolo Spa, Hera Spa, Leaf Italia Srl, Lega Italiana Contro L'epilessia,Legambiente, ITIS Belluzzi, Liceo Scientifico Copernico, Marino Arredamenti, MethisCoopsette, Micro Macro Network, Nomisma, Nuova Geovis Spa, Ordine Architetti,Ordine dei Geologi, Ordine Dottori Commercialisti Bologna, Parco Abbazia diMonteveglio, Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa, Parco dei LaghiSuviana e Brasimone, Parco del Corno alle Scale, Parco Storico di Monte Sole,Popolino Italia, Rete Lilliput, Scrl Arena del Sole, SCS Consultino, Sms Rodari-Jussi,Sunia, Suolo e Salute, Trama di Terre, Tuttoservizi Spa, UIL, Università di Bologna,Viva Acqua Service Italia, Unione Italiana Ciechi, WWF Bologna, WWF Imola.

Di questi, solo una cinquantina hanno partecipato e partecipano assiduamente ailavori.

IL PIANO OPERATIVO - MARZO 2002/FEBBRAIO 2003Con l’inizio del 2002 il processo di A21L è passato alla realizzazione pratica:le 30 priorità di azione definite dal Forum diventano veri e propri progetti.Nell’autunno del 2001 si sono formati all’interno del Forum 6 gruppi di part-nership, che nel corso degli incontri sono saliti a 9 con l’aggiunta di quelli natiall’interno dei circuiti delle associazioni locali a difesa del territorio e dell’econo-mia solidale. I progetti che ne sono usciti, insieme a quelli elaborati dall’ammini-strazione provinciale, costituiscono il Piano Operativo:- piano operativo interno all’ente promotore (vari settori della Provincia diBologna)

- progetti-azione in partnership (partecipanti al Forum)

partnership: collaborazione per il conseguimento di obiettivicomuni

Il Piano Operativo è un documento in continua evoluzione, strutturato in schedeche descrivono i singoli progetti, con specifici indicatori per verificarne nel tempoi risultati e l’efficacia.

SALA BOLOGNESE

S. GIOVANNI IN P.

MONGHIDORO

ANZOLA

BOLOGNA

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riduttori di flusso: piccoli miscelatori che si possono agevol-mente applicare ai normali rubinetti e docce: aumentando lapercentuale di aria contenuta nell'acqua, ne riducono il flussofino al 50% mantenendo costante la sensazione di comfort.

PROGETTAZIONE PARTECIPATA DI UN IMPIANTO DI FITODEPURAZIONE obiettivi: coinvolgere la comunità locale nella progettazione di unimpianto di fitodepurazione di reflui di un depuratore attualmentein attività collegato al sistema idraulico del torrente Samoggia.

fitodepurazione: un processo naturale che utilizza le piantetipiche delle zone umide come dei filtri biologici per assimilare edepurare le acque di scarico inquinate.

PROGETTO SELLUSTRA LIFE

Concluso

obiettivi: pianificazione e realizzazione di metodi integrati per il recupero del baci-no idrografico della Val Sellustra in un’area compresa tra il territorio dei Comuni diDozza, Casalfiumanese ed Imola per migliorare la qualità dell’acqua, ridurre ilrischio idraulico e creare una rete ecologica tra le aree di interesse ambientale.In alcuni siti pilota sono state applicate le tecniche dell’ingegneria naturalisticaper poi riqualificare la vegetazione. L’approccio di fondo dei progetti di inge-

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Il progetto è stato cofinanziato dalla Provincia e dalla Regione Emilia Romagnae comprende quattro sotto-progetti:• Parchi in Rete: uso didattico e culturale del verde urbano• Conoscere, Condividere e Partecipare al “Samoggia nella Rete”• Azioni Dimostrative per il Risparmio Idrico• Progettazione Partecipata di un Impianto di Fitodepurazione

PARCHI IN RETE: USO DIDATTICO E CULTURALE DEL VERDE URBANO obiettivi: costruire una rete di relazioni tra associazioni e comitatisorti per la difesa e la tutela del verde urbano per condividere emoltiplicare le conoscenze e le prospettive di uno sviluppo soste-nibile in ambito urbano.Soggetti privilegiati della comunicazione sono stati i bambini e lebambine, con una serie di manifestazioni pubbliche nei tre parchi del centro sto-rico: Parco della Montagnola, Parco dell’ex Manifattura Tabacchi, Giardino delGuasto. Le feste hanno coinvolto in media 80 bambini nei laboratori di didatti-ca ambientale, e 200 tra adulti e bambini nei momenti di gioco e merenda, perun totale di circa 1600 piccoli/grandi cittadini.

CONOSCERE, CONDIVIDERE E PARTECIPARE AL “SAMOGGIA NELLA RETE”.obiettivi: creare una rete ecologica per rinaturalizzare le aree di inte-resse ambientale del torrente Samoggia nei pressi di San Giovanniin Persiceto, sperimentando l’uso di strumenti per la progettazionee costruzione partecipata.Samoggia nella rete è inserito nel quadro più generale della “Reteecologica provinciale” prevista dal Piano degli spazi naturali e dal PianoTerritoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) adottato dalla Provincia diBologna.

AZIONI DIMOSTRATIVE PER IL RISPARMIO IDRICOobiettivi: progettare in modo partecipato alcune azioni per il rispar-mio idrico. Il gruppo di lavoro ha individuato insieme alla struttura tecnica delComune di Monghidoro alcune strutture pubbliche diverse percaratteristiche e utenza sulle quali avviare l’azione pilota. In questestrutture - scuola e piscina - sono stati cambiati i vecchi rubinetti e inseriti dei ridut-tori di flusso.Al momento si stanno monitorando i consumi per verificare l’effettivo risparmio diacqua. I risultati verranno comunicati a tutta la comunità.

DOZZA

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interesse comunitario: La Comunità Europea ha definito diinteresse comunitario gli habitat (SIC, Siti di InteresseComunitario) che rischiano di scomparire, sono regrediti su un’a-rea ridotta o costituiscono esempi notevoli di caratteristiche tipi-che; lo stesso vale per le specie animali e vegetali in pericolo,vulnerabili (potenzialmente in pericolo), rare o endemiche diun’area che richiede particolare attenzione.

interesse conservazionistico: habitat o specie che sul terri-torio europeo non rientrano nella precedente definizione madevono essere salvaguardate perché sono particolarmenteimportanti, rare o a rischio a livello locale.

Maggiori dettagli: Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 relativa alla con-servazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche – GazzettaUfficiale delle Comunità Europee, 22 luglio 1992

In particolare l’intento è di potenziare l’accordo agro-ambientale dei Comuni diBentivoglio e San Pietro in Casale come modello di gestione sostenibile e parteci-pata del territorio rurale e diffondere l’esperienza nelle aree contigue o con caratte-ristiche simili; nonché di verificare, attraverso un processo partecipato, le forme digestione idonee per il contesto locale, senza trascurare la fattibilità di un percorso isti-tuzionale del “Parco naturale e agricolo della Pianura Bolognese”. Delle 14 azioni previste, tre sono state realizzate:- il progetto-pilota per la valorizzazione degli ambiti naturali esistenti; si è avuto unpotenziamento della rete ecologica grazie agli agricoltori che volontariamentehanno deciso di rinaturalizzare le loro aree.

- Sono stati istituiti il SIC (Sito di Interesse Comunitario) “valli di Bentivoglio, S.Pietroin Casale e Malalbergo”, e la ZPS (Zona Protezione Speciale) “biotipi e ripristiniambientali di Bentivoglio, S. Pietro in Casale, Malalbergo e Baricella”.

- Ha dato i primi risultati il progetto sulle attività a supporto del centro per l’introdu-zione della cicogna bianca nella pianura Bolognese. Da circa un anno e mezzole cicogne vi soggiornano e insieme al WWF si stanno pensando nuovi interventi,tra cui eliminare la linea elettrica pericolosa per le cicogne.

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gneria naturalistica consiste nella gradualità e minimizzazione degli interventi,tenendo conto del fatto che nonostante il generale stato di degrado, spessosopravvivono delle aree vegetali quasi integre insieme ad esemplari isolati dipiante pregiate. Il problema della qualità dell’acqua è stato affrontato in due modi: realizzandoun bacino di fitodepurazione e creando fasce boscate che avessero un effetto“tampone” funzionando come “zona filtro” tra il fiume e il territorio circostante.Il progetto si è concluso a febbraio 2004 con una giornata dedicata alla comu-nicazione dei risultati e alla visita sui luoghi oggetto dell’intervento, per dare lapossibilità a tutti di vederne i risultati.

programma life: Strumento finanziario per l’ambiente dell’UnioneEuropea istituito nel 1992 e suddiviso in Life-Natura, Life-Ambientee Life-Paesi Terzi. Prevede il cofinanziamento (di norma fino al 50%)di azioni e progetti a favore dell’ambiente nell’Unione Europea enei paesi che si affacciano nel Mediterraneo e nel Baltico, nonchénei paesi dell’Europa centrale e orientale candidati all’ingressonell’Unione che aderiscono al programma (detti “paesi terzi”).

UN CUORE VERDE PER LA PIANURA BOLOGNESE

In corso

obiettivi: individuare e potenziare attività sostenibili che garantiscano la conser-vazione e l’incremento della biodiversità locale, in particolare degli habitat edelle specie di interesse comunitario e conservazionistico.

BENTIVOGLIO

SAN PIETRO

IN CASALE

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MICRO-KYOTO

In corso

Il progetto Micro-Kyoto si rifà all’accordo firmato da alcuni Stati nel 1998nella città Giapponese di Kyoto, che prevedeva di ridurre a livello mondialel’emissione di gas serra - tra cui il più potente è l’anidride carbonica (CO2) -del 5% tra il 2008 e il 2012. Il progetto mira a coinvolgere tutti i Comuni del territorio bolognese.

PROTOCOLLO DI KYOTOI Governi di tutto il mondo – di fronte al pericolo dell’effetto serra come causa del surri-scaldamento del pianeta - si sono riuniti nel 1997 nella città giapponese di Kyoto perimpegnarsi a diminuire la produzione di CO2 ed in generale dei gas serra. Alla presen-za di quasi 10.000 delegati, osservatori e giornalisti la conferenza ha approvato unProtocollo secondo il quale i paesi industrializzati si impegnano a ridurre, per il periodo2008–2012, il totale delle emissioni di gas ad effetto serra almeno del 5% rispetto ailivelli del 1990. Una percentuale potenzialmente tale da provocare una reversione stori-ca della tendenza attuale ad accrescere le emissioni che prosegue da circa 150 anni.Sono stati stabiliti limiti diversi per ciascun paese firmatario: l’Unione Europea si è impe-gnata a stabilizzare le proprie emissioni del 2000 a quelle del 1990, e poi a ridurledell’8%, entro il 2008. I Paesi più industrializzati si sono impegnati a ridurre le proprieemissioni in percentuali variabili (l’Italia del 6,5%, la Germania del 20%, gli Stati Unitidel 7%, ecc.), quelli in via di industrializzazione le dovranno mantenere stabili, mentrequelli in via di sviluppo potranno aumentarle.Fare questo non è semplice: significa cambiare i sistemi di produzione industriale, limita-re il numero di mezzi di trasporto privato su strada, dare spazio alle nuove forme di ener-gia, utilizzare meglio le tecnologie che abbiamo a disposizione e svilupparne di nuove.

maggiori informazioni: http://europa.eu.int/scadplus/leg/it/lvb/l28060.htmwww.minambiente.it/Sito/settori_azione/pia/docs/protocollo_kyoto_it.PDF

BENTIVOGLIO

SAN PIETRO IN CASALE

ARGELATO

SALA BOLOGNESE

SAVIGNOCASTEL SAN PIETRO

TERME

MEDICINA

SAN GIORGIO DI PIANO

CAMUGNANOOZZANO

SAN LAZZARO DI SAVENA

CASTENASO

GRANAROLO

CASTEL SAN PIETRO

MONGHIDORO

ALCUNI PROGETTI DELL’ENTE PROVINCIA

AGENDA 21 A SCUOLA

In corso

obiettivi: diffondere i temi della sostenibilità ele metodologie dell’Agenda 21 (partecipa-zione, dialogo, confronto), far conoscere erealizzare il Piano d’Azione, costituire tanti presi-dii provinciali permanenti di Agenda 21 quanti sonogli istituti coinvolti, che possano “contaminare” altri soggetti sul territorio e altri isti-tuti.Agenda 21 a scuola è possibile. E' bello, utile, formativo. A partire dalla tardaprimavera del 2002, si è svolto un ambizioso progetto di educazione alla citta-dinanza attiva promosso e finanziato dall’Assessorato Ambiente e gestito dallacooperativa Anima Mundi che ha coinvolto nove scuole sparse sul territorio pro-vinciale e si è concluso nell'inverno 2003 con la presentazione di altrettante pro-poste concrete per realizzare il Piano d'Azione. Il Forum dell’ITIS Belluzzi, il primo nato dal progetto, riunisce periodicamente stu-denti, genitori e insegnanti della propria e di altre scuole.

INFO: Cooperativa Anima Mundi

ENERGIA 21

In corso

Finanziato dal bando del Ministero dell’Ambiente per il “co-finanziamento di pro-getti di Agenda 21 Locale” del 2002.

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AGENDA 21 NEI PARCHI - implementazione di strumenti di partecipazionenella gestione delle aree protette

concluso

obiettivi: favorire la partecipazione nella gestione delle aree protette con il coin-volgimento delle realtà economiche e sociali significative nella programmazione,gestione e sviluppo di iniziative per la sostenibilità dei parchi. Il progetto si è articolato in diverse fasi di lavoro che hanno visto la partecipa-zione di :- attori legati all’utilizzo del Parco attraverso il workshop “Partecipazione e Parchi”col quale i partecipanti sono stati chiamati a riflettere e a rispondere alla doman-da “quale deve essere la missione di un Parco?” e “come è possibile realizzar-la tenendo conto di tutti gli interessi in gioco?”

- un gruppo di esperti per l’individuare del “modello di partecipazione” per iParchi della Provincia di Bologna.

Il modello così sviluppato è stato poi definito ed implementato nel Parco dei Laghidi Suviana e Brasimone.

EDUCAZIONE ALIMENTARE E ORIENTAMENTO AI CONSUMI

obiettivi: formare un consumatore con-sapevole.Ha visto una serie di iniziative in mate-ria di educazione alimentare, chevedono il cibo non solo come fonte disostentamento da scegliere con ocula-tezza per mantenersi in salute maanche piacevole occasione per cono-scere la propria terra, per scoprire lastoria e le tradizioni, per avvicinarsialla natura con il dovuto rispetto e occasione per stare insieme, giocare e diver-tirsi. Si è sviluppato attraverso 7 azioni rivolte alle scuole e alla cittadinanza rac-colte in una guida intitolata “In aula con gusto”. La pubblicazione è stata diffusanelle scuole di ogni ordine e grado, negli uffici scuola dei Comuni della provin-cia e in occasione di fiere ed eventi. Le iniziative proposte: “Piatto piange, piatto ride”, “Giro al mercato”, “Fattoriedidattiche”, “Cuocere il mondo”, “Cattedre e banchetti”, "C'è un tempo peramare, un tempo per lavorare, per ridere e scherzare…c'è il tempo per mangia-re?", “Mangiare insieme”.

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obiettivi: applicare il protocollo di Kyoto mettendo a sistema gli obiettivi del Pianod’Azione con gli elementi e le idee derivanti dal Piano Energetico AmbientaleProvinciale, che ha lo scopo di individuare delle azioni possibili per ridurre delleemissioni di gas climalteranti.Energia 21, attraverso la valorizzazione e la premiazione delle esperienze esem-plari del territorio, la stesura di bandi ad obiettivo condiviso e la conclusione diun accordo tra i diversi attori del territorio, permetterà di informare e sensibiliz-zare l’opinione pubblica sul tema dell’energia, sulla necessità e la possibilità diimpegnarsi in ogni realtà territoriale e di divulgare la conoscenza di una vastaserie di misure volte all’uso corretto ed efficace dell’energia.

INVITO IN PROVINCIA

obiettivi: valorizzare e promuovere la conoscenza di beni culturali, ambienta-li, paesaggistici del territorio provinciale attraverso la realizzazione di eventipensati e progettati in stretto legame con il territorio.Il progetto ha visto la creazione di un marchio territoriale legato al patrimonioculturale bolognese e la definizione di percorsi tematici e il coinvolgimentodei Comuni chiamati a costruire un programma, al fine di valorizzare le diver-se specificità e integrandolefra loro.Invito in Provincia si è svoltointrecciando gli spettacoli didanza, musica e teatro, le ras-segne cinematografiche e lemostre d’arte, con una pro-grammazione permanente cheè diventata punto di riferimen-to stabile per il territorio dellaprovincia di Bologna.

INFO: Assessorato alla Cultura- Provincia di Bologna; URP -Provincia di Bologna, tel. 051/6598715.www.invito.provincia.bologna.it

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ENERGIA E ACQUISTI VERDI

forum o focus trasversali: sono attività di progetto che “met-tono a fuoco” argomenti, concetti, proposte che hanno cometema l’Agenda 21 ma mirano a coinvolgere specifici settori eattori.

FORUM TEMATICO SULL’ENERGIAE’ uno dei casi in cui l’attività di pianificazione della Provincia – in questo casola redazione del Piano Energetico Ambientale – si incontra con il processo diAgenda 21: il piano stabilisce i modi ed i campi di intervento scelti dall’ammi-nistrazione per affrontare la questione energetica nel proprio territorio. Per pas-sare dalla teoria all’applicazione del Piano sono stato organizzati alcuni incontriche coinvolgevano di volta in volta gli attori interessati alla gestione dell’energia(distributori, tecnici, associazioni di categoria, rappresentanti delle grandi catenedi vendita…) per valutare problemi, suggerimenti, commenti. I temi centrali del Piano e di conseguenza dei Forum: efficienza energetica,(bio)edilizia privata e pubblica, risparmio elettrico nel settore domestico, bio-masse da boschi e aree agricole, attività produttive. Il programma delle attivitàlegate alla realizzazione del Piano Energetico è tutt’ora in corso.

FORUM TRASVERSALE SUGLI ACQUISTI VERDI E CONSUMI RESPONSABILI

Per ACQUISTI VERDI si intende l’introduzione di criteri ambien-tali e sociali nelle politiche di acquisto, al fine di ridurre “amonte” gli impatti ambientali e sociali degli acquisti degli entipubblici o delle imprese e promuovendo processi e prodotti piùpuliti.

L’ultimo progetto che ha coinvolto il Forum A21L è un “Forum nel Forum” costitui-to da imprese, consumatori ed enti pubblici che lavora per promuovere la diffu-sione di prodotti e servizi realizzati nel rispetto dei diritti umani e a basso impat-to ambientale. Ha avviato alcuni progetti pilota:

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Tale attività viene proposta annualmente dall’Assessorato Agricoltura eAlimentazione alle scuole.

INFO: Ufficio Promozione sviluppo agricolo - Viale Silvani 6, BolognaTel 051/6598602alcuni piccoli quaderni di buone pratiche:www.provincia.bologna.it/agricoltura/alimentazione.html

THE BET – LA SCOMMESSA

concluso

obiettivi: “Noi giovani, scommettendo con i nostri Governi, dimostreremo che,riducendo i consumi all’interno delle scuole, è possibile ottenere una diminuzionedelle emissioni nel rispetto dei parametri del Protocollo di Kyoto, in un periodo disoli 8 mesi”.Progetto nato e realizzato dall’associazione “Amici della Terra” aderente alForum e finanziato dall’Assessorato Ambiente della Provincia; ha interessato 15scuole di diversi comuni dalle materne alle superiori. Molto più di un programma didattico, la Scommessa è stato uno strumento diautogestione condotta dagli studenti, che mirava non solo a far capire che cos’èl’effetto serra e quali sono le cause e le conseguenze delle emissioni di CO2 maanche a portare il singolo individuo a valutare i propri comportamenti, a render-si conto che ogni piccola azione quotidiana provoca un cambiamento positivoo negativo sulla realtà circostante.

INFO: Amici della Terra, Club di Ozzano Emilia. Tel. 338/1581449; 051/797179Quaderno del rospo N° 11 - da richiedere all’Assessorato Ambiente

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CC on il 2004 la Provincia ha pubblicato il suo primo Rapporto sulla qua-lità della vita nell’intento di superare gli orizzonti del Rapporto sulloStato dell’Ambiente per delineare un’immagine della società bolo-

gnese, del suo sviluppo sociale ed economico, della qualità della vita e del livel-lo di benessere. Di qui, l’idea di passare ad un unico Rapporto sulla sostenibili-tà in Provincia di Bologna, strumento per il monitoraggio e per la valutazionedelle politiche provinciali in relazione ad obiettivi di sostenibilità.

verso la costruzione partecipata del 1° Rapporto sulla SostenibilitàL’idea è quella di definire in modo partecipato, attraverso il confronto con ilForum, i contenuti del “1° Rapporto di Sostenibilità” che dovrebbe sintetizzare,mediante un numero limitato di indicatori, le principali caratteristiche e tendenzedelle componenti ambientali, sociali ed economiche del territorio e le reciprocheinterazioni divenendo, così, lo strumento per il monitoraggio del grado di soste-nibilità raggiunto e per la valutazione delle politiche provinciali. Ora spetta alForum individuare le principali componenti di un modello di sviluppo sostenibileper la provincia (quali obiettivi?) e definire, sulla base dei dati che sono emersidal lavoro, quali aspetti andare a misurare (quali indicatori?) e come farlo (qualeapproccio?).Il lavoro con il Forum si sta svolgendo attraverso diversi incontri a cui sono statiinvitati ed hanno partecipato diversi rappresentanti del territorio. Nei primi incontri (maggio-luglio 2004) si è voluto approfondire il concetto disostenibilità sociale, componente fondamentale della sostenibilità a volte trascu-rata dai processi di Agenda 21 ed esplorare le altre 2 componenti - ambientalee economica - per poi definire i relativi indicatori. Lavori in corso..

Dettagli: www.provincia.bologna.it/ag21/lavori.html#faseIV

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PROGETTO ISOLAIn corsocollocazione di isole informativenei centri commerciali per divulga-re informazioni su prodotti ecologi-ci e buone pratiche di riduzionedei consumi. Partecipanti: Coop Adriatica; Botteghe del Commercio, associazioni - GasBo, Dulcamara, Lilliput, Amici della Terra - Club di Ozzano

DISTRIBUTORI AUTOMATICI DI CAFFÈ EQUO E SOLIDALE In corsoCollocamento in alcuni distributori automatici di caffè proveniente dal commercioequo (al costo di 5 centesimi in più), per riconoscere le propensioni al commer-cio/consumo etico in ambiti lavorativi e sociali differenti. Partecipanti: DAEM S.p.a, CO.IND scarl, Transfair Italia, Botteghe delCommercio Equo e Solidale, CTM Altromercato.

RIDUZIONE DEI RIFIUTI ALLA FONTE In corsoUso/sperimentazione di pannolini ecologici (lavabili in lavatrice e riutilizzabilicentinaia di volte) all'interno di asili nido comunali o reparti di maternità del ter-ritorio bolognese per sensibilizzare la cittadinanza e testare l'effettiva riduzionedi rifiuti nei luoghi "campione". Partecipanti: Popolino Italia, Comuni del Territorio

CAPOLINEASETTIMANA DELL'IMPRONTA ECOLOGICA E DEL CONSUMO CRITICOconcluso (19-24 aprile 2004)Una settimana di incontri pubblici, serate a tema, punti informativi, sul tema del-l’uso delle risorse (acqua, petrolio, energia, commercio equo) patrocinata daProvincia di Bologna e Banca Etica.Partecipanti: Rete Lilliput, Dulcamara, Ass. Oltre, Amici della Terra, ExAequoBottega del Mondo, GasBo, Equinozio Caffè Equo-solidale.

APPALTI CON CRITERI AMBIENTALI E SOCIALI In corsoSperimentazione pratica di linee guida per l'implementazione di criteri ambien-tali e sociali all'interno degli appalti per la fornitura di arredi scolastici e cancel-leria.

IILL RRAAPPPPOORRTTOO SSUULLLLAA QQUUAALLIITTAA’’ DDEELLLLAA VVIITTAAEE IILL FFUUTTUURROO DDEELL FFOORRUUMM

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RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE

Il primo Rapporto sullo Stato dell’Am-biente risale al 1998. Nato dalla col-laborazione tra Settore Ambiente eARPA (Agenzia Regionale ProtezioneAmbiente) Sezione Provinciale, pro-pone una descrizione dell'ambientebasata su una cinquantina di indicatori.Il fine è quello di indagare le maggiori cri-ticità dell'ambiente provinciale ma anche diindividuare le strade praticabili per orientare l'an-damento dell'ente in una prospettiva di lavoro integratoin vista di uno sviluppo sostenibile. Il Rapporto del 2000 prosegue il percorso di ampliamento, consolidamento e dif-fusione delle conoscenze del precedente. In particolare è stato pensato come unostrumento capace di scambiare conoscenze con altre esperienze di reportingambientale e, allo stesso tempo, capace di interagire con gli altri progetti e studidell'amministrazione. A breve la terza edizione del Rapporto.

IMPRONTA ECOLOGICA

Immaginiamo di racchiudere unacittà sotto una cupola emisfericadi vetro trasparente che lascientrare la luce ma impedisca allecose materiali di qualunquegenere di entrare e uscire.Perché i cittadini di questa cittàpossano continuare a vivere, lacupola dovrebbe coprire unaquantità di terreno (composto dazone agricole, foreste, fiumi edaltri ecosistemi) contenente lerisorse necessarie per produrre

LLAA CCAASSSSEETTTTAA DDEEGGLLII AATTTTRREEZZZZII PPEERR LLAA SSOOSSTTEENNIIBBIILLIITTAA’’

energia, alimenti ed altri beni nonché per assorbire i rifiuti e l’inquinamento prodot-to… La quantità di superficie coperta dalla cupola corrisponde alla “impronta eco-logica” della comunità che vive sotto di essa. Se i cittadini consumano molte risorse,ad esempio mangiando molto di più del necessario o consumando molto carburan-te, l’impronta ecologica di ognuno aumenta notevolmente. Possiamo quindi definire l’impronta ecologica come la quantità di territorio biodi-sponibile necessario per sostenere il consumo di risorse e la richiesta di assimilazio-ne di rifiuti da parte di una determinata popolazione. In genere questa quantità vieneespressa sotto forma di ettari/procapite/anno.Il punto di partenza per il calcolo dell’impronta ecologica è la stima dei diversi con-sumi: gli alimenti, i trasporti, le abitazioni, i beni di consumo, i servizi. Ognuno diquesti consumi comporta una impronta ecologica per più motivi: terreno necessarioper produrre l’energia in forme sostenibili (senza utilizzare combustibili fossili o desti-nando del terreno all’assorbimento degli inquinanti che derivano dalla combustione),terreno agricolo, pascoli, terreno forestale, terreno degradato, superficie marina.

capacità ecologica: spazio produttivo effettivamente disponi-bile per ogni persona o, nell’esempio di prima, per la nostracomunità. Se l’impronta è superiore allo spazio disponibile,siamo entrati in pieno “deficit ecologico”.deficit ecologico: misura la differenza tra la capacità ecolo-gica di un territorio e l’effettiva impronta ecologica della comu-nità, mettendo in evidenza se questa dipende da capacità pro-duttive di territori esterni.Deficit ecologico = Capacità ecologica – Impronta ecologica

dettagli e relazione scaricabile: www.provincia.bologna.it/ambiente/impronta_ecologica

l’impronta ecologica della provincia di Bologna -aggiornamento 2004Impronta ecologica: 4,53 unità di superficie pro-capiteCapacità ecologica: 1,98 unità di superficie pro-capiteDeficit ecologico: -2,56 unità di superficie pro-capite

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- l’individuazione di valori di riferimento o di soglia rispetto ai quali poter giudi-care la sostenibilità di una politica.

Un esempio di output (rappresentazione) per la provincia di Bologna:- verde scuro: situazione ottimale dell'indice o del tema (istituzioni, ambiente, sociale ed economia)- rosso: una situazione critica- giallo: situazione intermedia

PROGETTO LIFE CLEAR (CITY AND LOCAL ENVIRONMENTAL ACCOUNTING AND REPORTING)

E’ stato il primo progetto europeo di contabilità ambientale applicata agli entilocali ed è italiano. Ha previsto la realizzazione e l’approvazione di bilanciambientali (cioè di bilanci che tengano conto delle entrate e delle uscite cheriguardano voci di spesa ambientali) da parte di un cam-pione significativo di comuni e province del nostro Paese.La Provincia di Bologna ha realizzato in modo sperimenta-le i bilanci 2000-2001 e 2002 e dal 2004 è a regime laredazione del bilancio ambientale che permetterà di valu-tare l’efficacia delle spese dell’amministrazione.

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CALCOLO DELL’EMERGIA

L’analisi eMergetica analizza il grado di organizzazione e la complessità deisistemi aperti, cioè sistemi in grado di scambiare energia e materia con l’ester-no. L’eMergia misura la quantità di energia solare equivalente - che è l’energiabase che muove tutti i processi che si verificano nella biosfera – direttamente oindirettamente necessaria per ottenere un prodotto, per rigenerarlo una volta con-sumato, o sostenere un certo sistema. Questo approccio, applicato al territorio,permette per fotografare in modo nitido quali e quanti sono i consumi di risorsee valutarne l’uso o l’abuso. Insieme all’impronta ecologica e agli altri indicatoriutilizzati per il Rapporto sullo Stato dell’Ambiente, costituisce un indice del costoambientale - presente e passato - dell’attuale sistema di sviluppo del territorio pro-vinciale.

relazione scaricabile: www.provincia.bologna.it/ambiente/rospo/libri.html

IL PANNELLO DI CONTROLLO DELLA SOSTENIBILITÀ

Il "Dashboard of Sustainability" o pannello di controllo della Sostenibilità è un soft-ware. Nato all'interno della Commissione dell'ONU sullo Sviluppo Sostenibile(UNCSD) è stato in seguito migliorato da un piccolo gruppo di ricercatori sottola guida dell'International Institute For Sustainable Development (Canada). In par-ticolare, il Dr. Jochen Jesinghaus ha sviluppato il programma e lo ha reso dispo-nibile gratuitamente sul sito web http://esl.jrc.it/envind/dashbrds.htm

L’idea era di creare uno strumento per visualizzare in modo sintetico il livello dellasostenibilità dello sviluppo di una determinata realtà territoriale a partire da un setdi indicatori/indici selezionati. Integrando in un'unica voce le tre sfere economi-ca, sociale ed ambientale, il dashboard fornisce un quadro sintetico – anche sein parte semplificato – del complesso insieme di informazioni che descrivono larealtà e la qualità della vita di una nazione, regione, provincia, comune, etc.

Grazie ad un'interfaccia semplice, il "Dashboard" è particolarmente utile comestrumento di comunicazione e coinvolgimento del pubblico all’interno di politichepartecipate e per monitorare gli effetti, anche se, per dare una visione in terminidi sostenibilità, numerosi sono ancora i limiti e le difficoltà da superare riguardo:- la scelta degli indicatori (significatività rispetto alla realtà considerata, reperi-mento di dati misurabili ed affidabili)

- la possibilità di attribuire un peso che non sia soggettivo a indicatori o indici; - le semplificazioni adottate al momento dell'aggregazione degli indicatori;

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SISTEMI DI GESTIONE AMBIENTALE: PROGETTO LIFE TANDEME REGISTRAZIONE EMAS

Il progetto mirava a definire metodologie di lavoro che facilitino la diffusionedi EMAS tra gli enti pubblici che operano su area vasta, individuando e svi-luppando anche la collaborazione con Agenda 21L e tra enti che operanosu territori sovrappo-sti, Province eComuni capoluogo.Si è concluso a feb-braio 2003 dopodue anni e visti gliottimi risultati laProvincia sta lavoran-do per ottenere lacertificazione EMAS.

EMAS: il sistema europeo volontario EMAS [EnvironmentalManagement and Audit Scheme] ha l'obiettivo di favorire unariorganizzazione e razionalizzazione della gestione ambientalealdilà del rispetto dei limiti imposti dalle leggi. Per aderire adEMAS - ottenere la registrazione - le organizzazioni sono tenutea programmare e monitorare le proprie attività con l’obiettivo didiminuirne nel tempo l’impatto sull'ambiente e migliorare neltempo le proprie prestazioni. Il percorso è più complesso se afarlo è un ente pubblico di grosse dimensioni, che ha un orga-nizzazione molto articolata e in cui le procedure di EMAS devo-no interagire con altri strumenti di gestione territoriale comeAgenda 21 locale.

Il processo, che prevede che l’ambiente diventi un elemento trasversale nelle deci-sioni di tutti i settori e servizi attraverso un sistema di gestione, si concluderà abreve con la pubblicazione di una Dichiarazione Ambientale in cui verrannodescritti i principali impatti della Provincia e i mezzi scelti per ridurli.

AAGGEENNDDEE 2211 IINN PPRROOVVIINNCCIIAA

Agenda 21 Terre di Pianura(e progetto EMYS)Baricella, Granarolo, Malalbergo, Minerbio, Molinella

Idex 21 – Agenda 21 delTorrente IdiceBudrio, Castenaso,Medicina, Molinella,Monghidoro, Monterenzio, Ozzano, S. Lazzaro

Sa.S.So – Santerno SviluppoSostenibile, Una Agenda 21 per la Comunità Montana del SanternoBorgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel del Rio, Comunità Montana del Santerno, Fontanelice

Castello 21 – Agenda 21 Locale Castel S. Pietro Terme

Castello di Serravalle

Imola

S. Giovanni in Persiceto

Scuola ITIS BelluzziE inoltre, assenti nella mappa:Bologna, Calderara di Reno, San Lazzaro

3736

perché è la nostra città, il nostro paese, il mondo in cui viviamo, eper migliorarlo servono le idee di tutti

perché serve un approccio interdisciplinare ai problemisociali, economici e ambientali

perché è una delle condizioni per realizzarelo sviluppo sostenibile

perché facilita la nascita di idee e progetti

perché aumenta la consapevolezza dei problemi espinge all’impegno e all’azione

perché stimola il confronto, l’approfondimento, magari il con-flitto, ma anche la negoziazione, salvaguardando il valore dipunti vista e interessi diversi

perché favorisce la corresponsabilità e le alleanze

perché permette di far conoscere i progetti e le iniziative dellapropria organizzazione, valorizzare le persone coinvolte, infor-mare un pubblico più vasto

perché incoraggia la partecipazione, che è il sale dellademocrazia

perché conduce a scelte condivise che, per quanto più lun-ghe e faticose da raggiungere, nel tempo sono maggior-mente accettate e portano a risultati più efficaci e gratifi-canti per tutti.

…MA SI PUÒ CONTRIBUIRE ANCHE:

informandosi su problemi e implicazioni dello sviluppo sostenibile

divulgando i propri progetti e iniziative

consumando di meno e meglio: acquistando prodotti chegarantiscono qualità ambientale e sociale; riducendo iconsumi di acqua; facendo la raccolta differenziata deirifiuti; usando meno l’automobile e di più i mezzi pubbli-ci, la bici o viaggiando insieme ad altri.

collaborando con enti pubblici, imprese, associazioni per mettere inpratica le iniziative di Agenda 21 Locale o progetti coerenti con i suoi

obiettivi.

controllando l’operato degli enti pubblici e sollecitandoli aintrodurre strumenti e pratiche di partecipazione alle deci-

sioni sul governo locale.

proponendo progetti e mettendo a disposizione le proprie conoscenzee competenze per nuovi progetti sul territorio

facendo volontariato

WEBCampagna Europea Città Sostenibili

www.sustainable-cities.orgCommissione Europea – Ambiente

http://europa.eu.int/comm/environment/Agenzia Europea dell’Ambiente

www.eea.eu.intInternational Council for Local Environmental Initiatives

www.iclei.orgCoordinamento Nazionale Agende 21 Locali

www.a21italy.netMinistero dell’Ambiente

www.minambiente.it/SVS/agenda21/agenda.htm

PPEERRCCHHÉÉ PPAARRTTEECCIIPPAARREE AALLLL’’AAGGEENNDDAA 2211 LLOOCCAALLEE??

SSTTRRUUMMEENNTTII

3938

Agenda 21 nel mondowww.earthsummit.org

Campagna europea città sostenibiliwww.sustainable-cities.org

Agenda 21 in Emilia Romagnawww.regione.emilia-romagna.it/agende21

Coordinamento Agende 21 italianewww.a21Italy.net

Commissione ONU per lo Sviluppo Sostenibile (CSD) tutti i documenti fondamentali del percorso dello sviluppo sostenibile

www.un.org/esa/sustdev/csd.htm

LO SVILUPPO E’ :Un piccolo test ideato per il I° incontro del forum sul rapporto sulla sostenibilitànella Provincia di Bologna

…ECONOMIA…1) In Italia il [Prodotto Interno Lordo] pro capite, se lo misuriamo in dollari, è pari

24.670 (UNDP, 2001). Prova a indovinare il PIL pro capite per ciascuno deiseguenti Paesi.

< 1.000 $ 1.000 -3.000 $ 3.000 - 6.000 $ 6.000 - 10.000 $ 10.000 - 15.000 $

SudafricaCubaYemenRussiaSri LankaIndia

…SOCIETÀ …2) In Italia la speranza di vita alla nascita è di 78,6 anni (UNDP, 2001). Provaa indovinare la speranza di vita per ciascuno dei seguenti Paesi.

< 52 anni 52-60 anni 61-65 anni 66-70 anni 71-75 anni > 75 anniSudafricaCubaYemenRussiaSri LankaIndia

3) Tutti gli stati utilizzano una quota del proprio PIL per finanziare politiche dibenessere e di sviluppo sociale (sanità, istruzione, aiuti allo sviluppo, ecc….).Secondo te, chi investe la quota più elevata del PIL per l’istruzione fra:

a. Venezuela b. Italiac. Burkina Faso

4) Gli stati utilizzano parte del PIL anche per sostenere le spese militari. Secondote, chi investe la quota più elevata del PIL per spese militari fra:

a. Venezuela b. Italiac. Burkina Faso

5) Assegna un punteggio da 1 a 8 ai seguenti Paesi, a partire da quello chesecondo te ha la percentuale più alta di donne nei parlamenti nazionali (i datisono riferiti alle più recenti elezioni).Italia: 11,5% elezioni maggio 2001

Svezia Egitto Polonia Cuba India Sri Lanka Tunisia Sudafrica

6) Nella maggior parte dei Paesi la percentuale di donne tra gli insegnanti èmolto alta per la scuola primaria e secondaria. Nella carriera universitaria,invece, c’è ancora una prevalenza maschile. In Italia la percentuale di donnetra i docenti universitari è del 39,3% (UNESCO, 2000). Prova a ordinare iseguenti Paesi da 1 a 7 partendo da quello che secondo te ha la più alta per-centuale di donne tra i docenti in università o in istituzioni analoghe.

Libano Olanda Qatar UK Slovacchia Svizzera Tunisia

…AMBIENTE …

7) L’aumento delle emissioni di CO2 in atmosfera, legate alle attività umane, èuno dei principali responsabili dell’effetto serra. Si calcola che il raddoppiodella concentrazione di CO2 nell’atmosfera potrebbe determinare un incre-mento della temperatura da 1,5 a 4,5°C. Un italiano in media produce 7.300 kg di CO2 all’anno.

Sud Africa Cuba Yemen Russia Sri Lanka India

8) Una famiglia italiana spende in media 450 Œ/anno solo per il consumo dienergia elettrica, escluso il riscaldamento. Quanto risparmio energetico puoiavere utilizzando elettrodomestici ad alta efficienza energetica, ad esempio unfrigorifero di classe A+?

4140

a. fino a 45 Œ/anno b. fino a 55 Œ/anno c. fino a 65 Œ/anno

9) Gli apparecchi sono in stand by quando, pur essendo apparentemente spen-ti, hanno un led luminoso acceso che segnala che sono pronti ad attivarsi imme-diatamente, ad esempio, premendo il tasto del telecomando. Secondo te quan-to incide lo stand by sui consumi domestici di elettricità?

a. 2%b. 5%c. 10%

10) Ogni volta che facciamo il bagno consumiamo almeno 150 litri d’acqua.Facendo una doccia ne consumiamo circa:

a. la metà (75 litri)b. un terzo (50 litri)c. un quinto (20 litri)

11) Ogni tonnellata di carta riciclata:ùa. salva 15 alberib. risparmia 4.900 kwh di energia elettricac. risparmia 438.200 litri d’acquad. tutte le risposte precedenti

12) Quanto dura il degrado di un sacchetto di plastica fino alla distruzione com-pleta, in acqua o sottoterra?

a. 10 annib. 100 annic. 1000 anni

RISPOSTE

1) PIL pro capite.

< 1.000 $ 1.000 -3.000 $ 3.000 - 6.000 $ 6.000 - 10.000 $ 10.000 - 15.000 $

Sudafrica 11.290Cuba 5.259Yemen 790Russia 7.100Sri Lanka 3.180India 2.840

2) Speranza di vita alla nascita.

< 52 anni 52-60 anni 61-65 anni 66-70 anni 71-75 anni > 75 anniSudafrica 50,9Cuba 76,5Yemen 59,4Russia 66,6Sri Lanka 72,3India 63,3

3) a. Il Venezuela investe il 5,2% del PIL per l’istruzione, contro il 4,9% dell’Italiaed il 3,6 del Burkina Faso.

4) b. La quota di PIL destinata alla spesa militare vede l’Italia in testa con il 2,0%,seguita dal Burkina Faso (1,5%) e dal Venezuela (1,3%).

5) Percentuale di donne nel Parlamento nazionale (Camera)

% di donne nel Parlamento nazionale (Camera)Svezia 45,3 (sett 2002)Egitto 5,7 (nov 2000)Polonia 20,2 (sett 2001)Cuba 36,0 (gen 2003)India 8,8 (sett 1999)Sri Lanka 4,4 (dic 2001)Tunisia 11,5 (ott 1999)Sudafrica 29,8 (sett 1999)

6) Percentuale di donne docenti nelle università o in istituzioni analoghe.

% di donne docenti nella “Tertiary education”Libano 30,1Olanda 31,6Qatar 33,6Regno Unito 33,9Slovacchia 38,5Svizzera 26,6Tunisia 35,2

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7) Emissioni pro-capite di gas di serra (kg/anno)

Sudafrica 8.100Cuba 2.800Yemen 500Russia 10.200Sri Lanka 500India 900

8) c. L’utilizzo di un frigorifero di classe A+ può portare un risparmio in bollettada 52 a 66 euro all’anno, con un beneficio ambientale che va da 145 a 185kg di CO2 evitate all’anno. Il frigo-congelatore assorbe il 25,6% dei consumidi energia elettrica di una famiglia, contro il 19,6 della lavastoviglie, l’11,6%per illuminazione, il 10,2% della lavatrice, il 9,5% per condizionamento, il6,8% del televisore, il 6,4% del computer.

9) c. Gli apparecchi sono in stand by quando, pur essendo apparentementespenti, hanno un led luminoso acceso che segnala che sono pronti ad attivar-si immediatamente, ad esempio, premendo il tasto del telecomando. È unacomodità che però si paga: meglio quindi non approfittarne troppo e spe-gnere con l’interruttore generale l’apparecchio quando non lo si utilizza peralcune ore. È difficile crederlo, forse, ma lo stand by sempre acceso di un com-puter con i suoi accessori più un lettore DVD o un videoregistratore è causa diuna spesa di 45 e/anno.

10) b. È preferibile la doccia al bagno, che ci permette di risparmiare quasi dueterzi dell’acqua utilizzata per il bagno. Si pensi poi che con l’installazione diun frangigetto per la doccia si consumano “solo” 9 litri al minuto.

11) d. Per produrre una tonnellata di carta da cellulosa vergine occorrono: 15alberi, 440.000 litri d’acqua, 7.600 kWh di energia elettrica. Per produrreuna tonnellata di carta riciclata invece bastano: nessun albero, 1.800 litrid’acqua, 2.700 kWh di energia elettrica.

12) c.

SI PUÒ SEMPRE ADERIRE AD AGENDA 21

SCHEDA DI ADESIONE

� Aderisco formalmente e parteciperò al Forum di Agenda 21 della Provincia di Bologna

� Aderisco formalmente ma non parteciperò al Forum di Agenda 21 dellaProvincia di Bologna

� Aderisco alle attività operative (Incarico a: )� Non aderisco alle attività ma desidero ricevere periodicamente aggior-

namenti al sottostante indirizzo di posta elettronicaNome *Cognome* Ente/organizzazione Indirizzo Tel. Fax.E-mail *

Quali sono a suo avviso le principali aree tematiche su cui intervenire nel territo-rio provinciale di Bologna?(max. 4 preferenze)Risorse idriche � Qualità dell’aria �Gestione rifiuti � Trasporti e viabilità �Attività industriali � Parchi e Riserve Naturali �Biodiversità � Agricoltura �Comunicazione e informazione � Pianificazione territorio/Verde pubblico �Educazione - Formazione � Partecipazione/attori nei processi decisionali �Accessibilità servizi sociali/culturali � Integrazione multietnica �Pari opportunità � Patrimonio storico / Turismo �Sicurezza nelle città � Sanità �Occupazione e formazione � Tecnologia e innovazione �Consapevolezza e stili di vita � Consumi e efficienza energetica �Altro:

*campi obbligatoriN.B Desideriamo informarLa che i dati forniti tramite questa scheda saranno trattati tutelando la Sua riser-vatezza ed i Suoi diritti ai sensi della L.675/96. I dati raccolti non verranno comunicati ad altri soggetti,verranno elaborati a fini statistici e, solo se lo desidera, per informarla di ulteriori iniziative della Provinciadi Bologna.

PER POSTA: Ufficio Agenda 21 – Provincia di Bologna, Strada Maggiore 80, 40125 BolognaPER FAX: 051 6598550

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· Un’ introduzione all’Agenda 21 Locale, Gabriele Bollini, Gianfranco Bologna, AndreaCalori e Michele Merla· Linee guida per le Agende 21 Locali, ANPA, 2000· Partecipazione/negoziazione/consultazione: alcune considerazioni, alcune idee, alcu-ni processi istituzionali “partecipati”, Gabriele Bollini· Guida Europea Agenda 21 Locale, ICLEI, Edizione Italiana a cura di FondazioneLombardia per l’ambiente, 1999· Gli indicatori ambientali di sostenibilità, Gabriele Bollini· Piano d’Azione di Agenda 21 Provincia di Bologna, a cura di FocusLab, luglio 2001· Piano Operativo di Agenda 21 Provincia di Bologna: Azioni-Progetto dei gruppi di part-nership - 1° dossier, a cura di FocusLab, luglio 2002· L’impronta ecologica, Mathis Wackernagel, William Rees, Edizioni Ambiente, 1996(ried. 2001)

N. 13Agenda 21 - Partiamo dalle parole

Pubblicazione realizzata dal:Servizio Valutazione di Impatto e Sostenibilità Ambientale

Coordinamento: Gabriele Bollini, Giovanna Pinca

IllustrazioniStefania Garuti

Testi: Serena Bonura, Giovanna Pinca, Daniele Tartari, Loredana Pezzuto

Progetto GraficoMediamorphosis

Stampa:Tipografia Casma – Bologna

Supplemento a “Portici” n° 3/2004 Anno VIII iscrizione Tribunale di Bologna 6695 del 23/7/97

Chiuso in tipografia nel mese di settembre 2004 Questo opuscolo è stato realizzato con carta riciclata

QUADERNI DEL ROSPOPERIODICO DI INFORMAZIONE AMBIENTALE

BBIIBBLLIIOOGGRRAAFFIIAA

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Provincia di Bologna - Assessorato AmbienteServizio Valutazione di Impatto e Sostenibilità Ambientale

Ufficio AGENDA 21Strada Maggiore 80 - piccionaia

40125 BolognaTel. 051 659 8480 – Fax 051 659 8485E-mail: [email protected]

Sito Internet: www.provincia.bologna.it/ag21

QUADERNI DEL ROSPOPERIODICO DI INFORMAZIONE AMBIENTALE

Provincia di BolognaAssessorato Ambiente

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