ahdaf soueif nasce in egitto nel 1950. il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista,...

28
Ahdaf Soueif Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare la loro istruzione post-accademica. Tornata in Egitto, e completati gli studi, Souef si trasferisce nuovamente in Inghilterra per un dottorato. Ora vive ancora a metà tra Egitto e Inghilterra. Raccolte di racconti: Aisha (1983) Sandpiper (1996) Lady Pacha (2000) I Think of You, (racconti tratti da "Aisha" and "Sandpiper"), (2007) Romanzi: In the Eye of the Sun (1992) The Map of Love (1996)

Upload: vanda-salvatore

Post on 01-May-2015

218 views

Category:

Documents


2 download

TRANSCRIPT

Page 1: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

Ahdaf SoueifAhdaf SoueifNasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare la loro istruzione post-accademica.Tornata in Egitto, e completati gli studi, Souef si trasferisce nuovamente in Inghilterra per un dottorato. Ora vive ancora a metà tra Egitto e Inghilterra.

Raccolte di racconti:•Aisha (1983)•Sandpiper (1996)•Lady Pacha (2000)•I Think of You, (racconti tratti da "Aisha" and "Sandpiper"), (2007)

Romanzi:•In the Eye of the Sun (1992)•The Map of Love (1996)

Raccolta di articoli:•Mezzaterra: Fragments from the Common Ground (2004)

Page 2: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

TransculturazioneTransculturazione

Termine coniato da un sociologo cubano (Fernando Ortiz) negli anni ’40 del XX Sec., per parlare della identità afro-cubana, viene col tempo adoperato per indicare la sovversione delle identitàsovversione delle identità linguistiche e culturali attraverso l’intervento di linguistiche e culturali attraverso l’intervento di altri modellialtri modelli, altre figure ‘innestate’ sulle vecchie per creare non una ‘sintesi culturale’ ma nuove nuove strutture che permettono di pensare strutture che permettono di pensare diversamente, ‘altrimentidiversamente, ‘altrimenti’.

La ‘transculturazione, dunque, come nuovo modo, nuovo modo, nuova configurazionenuova configurazione che permette un pensiero e un’identità differente e non riducibile alla somma un’identità differente e non riducibile alla somma delle partidelle parti, un nuovo ‘sistema identità’ che porta novità e cambiamento.

Page 3: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

Contact Zones, Contact Zones, dada Mary Louise Pratt, Imperial Eyes: Travel Writing and

Transculturation• La transculturazione è un fenomeno tipico delle cosiddette “contact

zones”Una zona di contatto è lo spazio dell’incontro colonialelo spazio dell’incontro coloniale, nel quale

persone prima separate da distanze apparentemente incolmabili stabiliscono relazioni, spesso fondate su coercizione, violenza, conflitto radicale – ma sempre comunque ‘relazioni’ (pensiamo a Foucault, e alla possibilità di liberarsi dal ‘potere’ come relazione).

Il termine ‘zona di contatto’ è un tentativo di sottolineare la compresenza spaziale e temporale di soggetti precedentemente separati dalla storia e dalla geografia, le cui traiettorie, ora, si intersecano.

Esso mette in luce la dimensione interattiva e anche ‘improvvisata’ (performativa) degli incontri coloniali, che viene tralasciata nei resoconti stereotipati che tramandano solo di dominazione e conquista.

• *Contatto**Contatto* - come prospettiva, punto di vista – pone l’attenzione sul costituirsi dei soggetti in una relazione reciproca, spostando l’attenzione dalla separatezza/ alterità insanabile (apartheid) alla com-presenza, all’interazione, anche all’interno di relazioni di potere asimmetriche.

Page 4: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

TRASCULTURAL WRITINGTRASCULTURAL WRITING

• Il concetto di ‘scrittura transculturale’ si riferisce principalmente ad una scrittura non-europea creata e sviluppata con mezzi e traiettorie europee.

• La La scrittura postcolonialescrittura postcoloniale, come espressione di un gruppo non , come espressione di un gruppo non

europeo, erede di una situazione coloniale che ha creato sistemi europeo, erede di una situazione coloniale che ha creato sistemi

di pensiero fissi, che si ‘appropria’ della lingua e dei generi di pensiero fissi, che si ‘appropria’ della lingua e dei generi

letterari europei per veicolare altri significati ed altre letterari europei per veicolare altri significati ed altre

soggettività, può essere una scrittura trans-culturale.soggettività, può essere una scrittura trans-culturale.

• Essa seleziona ed adatta i discorsi europei sulle ‘periferie del mondo’ a proprio uso: per tentare di creare culture decolonizzate pur mantenendo parte dei valori europei (i generi letterari e ciò che sottende ad essi).

• Da essa emergono soggettività contaminatesoggettività contaminate, ‘nuovi sistemi identità’.

• Essa richiede una parziale collaborazione con la lingua ed i mezzi espressivi del ‘colonizzatore’, nonchè una appropriazione della sua lingua. "Often, these idioms are bilingual and dialogic" (Pratt 4).

Page 5: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

• In viaggio tra le lingue: la scrittura di SoueifIn viaggio tra le lingue: la scrittura di SoueifSoueif è una bilingue, più a suo agio nella lingua cosiddetta

del ‘colonizzatore’ che nella ‘propria’. Impara a leggere e scrivere in inglese quando si trasferisce in Inghilterra nel 1957, re-impara l’arabo quando ritorna in Egitto. Riparte per l’Inghilterra nel 1973, terminati gli studi universitari in Letteratura Inglese al Cairo, per prendere un dottorato. Torna sporadicamente in Egitto, soprattutto per conferenze letterarie. Scrive quasi esclusivamente in Inglese. Questo genera polemiche in una parte dell’ambiente culturale egiziano, poiché l’inglese è la lingua del colonizzatore per antonomasia.

"I write better in English. My professional training was in English and it was the first language I read in. I am so conscious of the depth of Arabic, where a word can have certain nuances of which I am not aware."

• ‘‘Displacement’Displacement’"I would never have chosen to live abroad. It just happened.

And one day I'll go home. I've no intention of being an old person here. On the other hand, maybe it has given me my subject." (Soueif, in Hind Wassef, The unblushing bourgeoise)

Page 6: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

• "Writing in English definitely gives me more freedom because I can use English in literary terms better than I can use Arabic and so I can make the language do what I want with more ease. I suppose the question of language arises because there are passages in [my] book[s] which are sexually frank. One might ask if I used English so that I could write all those sexy passages which I couldn't write in Arabic. My response would be no because when you translate my work into Arabic or rather 'Arabise' it, I would still keep those passages" ("Two Writers Speak").

Page 7: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

Attraverso lo strumento della lingua inglese Soueif fa passare un messaggio per la sua terra, l’Egitto, in particolare per le donne.

L’inglese le permette di esprimere e far passare passaggi, anche sessualmente più espliciti, che l’Arabo non le consentirebbe.

• Soueif interroga la condizione femminile in Egitto e in generale nel mondo Arabo

Page 8: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

Contaminazioni e Contaminazioni e riflessioni riflessioni linguistichelinguistiche

• Everything stems from a root. And the root is mostly made

up of three consonants --or two. And then the word takes

different forms. Look [...] take the root q-l-b, qalb. [...] Qalb:

the heart, the heart that beats, the heart at the heart of

things [...] Then there's a number of forms -- a template

almost -- that any root can take. So in the case of 'qalb' you

get 'qalab': to overturn, overthrow, turn upside down, make

into the opposite; hence 'maqlab': a dirty trick, a turning of

the tables and also a rubbish dump. 'Maqloub': upside-

down; 'mutaqallib': changeable; and 'inqilab': a coup .

(Soueif,The Map of Love, 82)

• Cosa sono, allora, le radici e il cuore delle cose?Cosa sono, allora, le radici e il cuore delle cose?

Page 9: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

La traduzione come contact La traduzione come contact zone stessazone stessa, non solo come , non solo come

veicolo linguistico della veicolo linguistico della contact zone.contact zone.

Spazio della costruzione di Spazio della costruzione di nuove identità e soggettivitànuove identità e soggettività.

E’ lo spazio della transculturazione.

Solo attraverso la traduzione è possibile la nuova vita

(living on).Traduzione: traslocazione, trasporto in altro territorio, altro tempo, altro modo.

Perdita e guadagnoPerdita e guadagno

Page 10: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

Aisha –nuovaAisha –nuova vitavita• Polisemia: 'Aisha‘, oltre ad essere un nome di donna arabo che dà

nome ad una raccolta di racconti in inglese; contiene la radice 'aish, vita.

• Aisha – come nome proprio e come titolo di una raccolta – può essere letto come un appello ad una nuova vita, per la protagonista: dopo le disillusioni e le delusioni della vita matrimoniale ("Returning", e "The Nativity"), dopo un’infanzia e un’adolescenza complicate ("1964" e "Knowing"), dopo le piccole cattiverie che le donne si fanno l’un l’altra per ovviare alle difficoltà della vita matrimoniale poligama (The "Wedding of Zeina" e "Her Man"), dopo la rigidità delle categorie e dei ruoli di genere dopo la rigidità delle categorie e dei ruoli di genere imposti in una società patriarcale, la via d’uscita.

• La via d’uscita del tunnel della sofferenza imposta dalla rigidità dei ruoli sociali è nella consapevolezza della protagonista, nel suo aprirsi a nuova vita accettando il rischio dell’imprevistoimprevisto.

• Contaminazione e nuove soggettività fluide permettono il continuare della vita – a cavallo fra più culture.

Page 11: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

• Da Asya ad Aisha• "a-i-s-a" vs. "a-s-i-a" - A-s-i-a: cura e terapia, dolore e

rimpianto, pazienza e determinazione, sono tutti concetti differenti legati alla radice 'Asya'. Aisha e Asya sembrano richiamere la condizione della donna egiziana la cui posizione subalterna (in una cultura patriarcale) ha radici in tempi antichissimi, e non sotto il colonialismo (Asya è la moglie del primo Faraone).

Lo scarto semantico tra Aisha e Asya implica che la condizione femminile può cambiare. Da un desiderio, una speranza di ‘nuova vita’, all’elaborazione del lutto (o accettazione della malinconia senza soccombervi). Si attraversa l’inferno e il dolore per la conquista di questa vita, che è sempre possibile.

• Il cambiamento può avvenire solo ‘straniandosi’, temporaneamente, da se stesse e dalla propria cultura introiettata, e lasciandosi attraversare da altri modi, altre voci.

• La scrittura in lingua inglese su donne ed uomini arabi, da parte di una donna araba, permette un dialogo che dal piano un dialogo che dal piano linguistico si sposta a quello del contatto e della linguistico si sposta a quello del contatto e della negoziazione, anche conflittuale, culturale.negoziazione, anche conflittuale, culturale.

Page 12: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

• Aisha è una donna che cerca il proprio spazio nel mondo, il suo modo di stare al mondo tra l’egemonia neo-coloniale e il fondamentalismo della tradizione.

• Né occidente né oriente, né ‘writing back’ né autorappresentazione indulgente (sfruttando i canoni occidentali): una consapevolezza una consapevolezza dialogica (postcoloniale?), di una identità in dialogica (postcoloniale?), di una identità in bilicobilico,, compromessa e vitale.

• Aisha dialoga fra identità diverse, negozia la negozia la sua identità con presenza, senza perdersi o sua identità con presenza, senza perdersi o lasciarsi ingoiare da un estremo o dall’altro, lasciarsi ingoiare da un estremo o dall’altro, ma contaminandosi.ma contaminandosi.

Page 13: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

“Returning” • << ‘I need those books,’ Aisha told herself.

‘I’m teaching a course and I need those books’...>>

• Aisha esce dall’impasse: quest’atto di ‘coraggio’ e determinazione all’inizio del libro dà senso agli altri racconti.

• << Out in the sun, she got into her little red car. She put the five books and her handbag on the passenger seat and drove the west side of the square. She manouvred carefully round the potholes till she came out of the bumpy road and to the roundabout once again. There she picked up speed.>>

• Il racconto apre e chiude con scrittura e movimento: i libri, l’automobile.

Page 14: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

• Passato e presente: tra politica e personale• Politico: Il ricordo del passato differisce dalle brutture del

presente, che sono nepotismo, edilizia sfrenata, fondamentalismo religioso.

Dall’attenzione per l’ambiente e le persone all’islamizzazione forzata della società. (chiedetevi il perché, collegate con L.Ahmed).

• “She knew she had come the right way, but she did not recognise this square. She remembered a green garden with spreading trees and flower beds and paths of red sand. She saw She saw

instead a construction site. In the foreground was a large, squat, instead a construction site. In the foreground was a large, squat,

yellow mosque.yellow mosque. On it was a placard on that in large green letters were written the words ‘The Mosque of Ismail’. She wondered who Ismail was and what degree of importance or wealth had obtained for him the planning permission to set up his mosque right here, in the middle of an area obviously designed as a recreation ground for the houses around it. ... Behind the mosque another building was coming up. ... A placard proclaimed the project: ‘The first Islamic Institute in the Governorate of Giza’ ”

Page 15: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

• She wondered about the frogs they used to her at night. And the crickets. Where had they gone? ... How could they co-exist into such a drastically reduced space? But then, maybe they didn’t. Maybe the strong had overcome the weak ... The builders of the Mosque of Ismail and the first islamic institute in the Governorate of Giza were helping evolution along”

• Soueif: chiedetevi come sta ‘criticando’. • In cosa vi ricorda il ‘postcoloniale’?

Page 16: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

L’identità e la storia.

"We Egyptians are indivisible from our "We Egyptians are indivisible from our historyhistory. I don't know if this is particular to us as a people who have had so many wrenchings in their history, so many waves of occupations followed by national resurgence then another occupation and so on. It is this that It is this that gives us this compulsion to go back to gives us this compulsion to go back to find out who we are."find out who we are."

Page 17: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

Le donne e il velo forzatoLe donne e il velo forzato• “The curios heads hanging out of the windows

were still there, but now a number of them now a number of them were covered in the white Islamic head-dress were covered in the white Islamic head-dress that was spreading so rapidlythat was spreading so rapidly. Did they belong to the same people as six years ago? Or different? Younger sisters, perhaps, daughters? Out of the corner of her eye she could not tell. Ignoring them, as she has Ignoring them, as she has always done, she walked purposefully in”always done, she walked purposefully in”

• Il velo: in questo caso, di che tipo di ‘soggettività’ si parla?

Page 18: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

• The road was bumpy and dotted with potholes. Some of the potholes were full of stagnant water... She remembered a bright She remembered a bright winter day, a motor-scooter wobbling winter day, a motor-scooter wobbling under her as she tried to ride it down a under her as she tried to ride it down a smooth road...smooth road... You’d be mad to try to learn to ride a motor-scooter down this road now.”

• Pensiamo alla strada in senso metaforico: cosa vuol dire ora, percorrere una strada per una donna egiziana?

• La funzione poetica in Soueif: che senso ha scrivere, ricordare e trasformare in nuove immagini?

Page 19: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

“ ‘Are you the doorman here now? She asked.

‘God willing’ he replied briefly. ‘Where are Abdu and Amna?’ she

persevered.‘Abdu? They took him into the army long

ago. And Amna has gone to live with her folk in the village’”

• Come si strutturano i ‘ruoli’ di genere sotto il Come si strutturano i ‘ruoli’ di genere sotto il regime? Pensate a come la politica informa regime? Pensate a come la politica informa la soggettività.la soggettività.

Page 20: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

Il personale• “Repeatedly she had imagined in detail the scene

of her homecoming. It would be the beginning of the academic year, a warm October day. She would drive up to this door with Saif.”

• Che tipo di aspettative aveva la protagonista, all’inizio? E’ orientata al futuro o nostalgica?

• La “homesickness” è solo un sentimento legato alla patria, alla casa, o un modo di essere?

• Pensate ad Abouleila, ai suoi racconti e alle sue dichiarazioni personali sull’essere in Scozia, per esempio.

Page 21: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

A ghost limb

• “She pushed the door open and a forgotten but familiar smell met her. She stood still. It couldn’t be.... It’s not really here but I’m smelling it.”

• L’odore della sua casa nuziale Aisha lo paragona ad un arto fantasma: “like a ghost limb”.

• Che può voler dire, traslando in ambito postcoloniale? Se fosse una metafora per...

Page 22: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

Gli oggetti: simboli che trasportano lungo gli assi del tempo. Flashback che aprono un

dialogo tra vecchio e nuovo.• “Her eyes travelled along the entrance hall

and fell on the white marble basin in the middle of the green living-room wall. ... It was the first thing they had bought for the house.”

• Il lavabo di marmo bianco è legato in maniera duplice all’unione di Saif ed Aisha. Cosa le fa ricordare, immediatamente dopo, nel racconto? E dunque come si trasforma la nostalgia, come avviene la resa di coscienza?

Page 23: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

“She fingered the pearls. She remembered a hotel bedroom in Paris and the wonder and delight when the pearls were thrown into her lap as she sat up in bed. He had created Paris for her. As he had created Rome. Then he had stopped ... Could it all come back again? She wondered. She stroked her pearls.”

Page 24: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

• La sedia a dondolo, la libreria e il sofa, tutti oggetti che ora – nella casa vuota – evocano solitudine e assenza di convivialità, isolamento.

• ““The books were all in place. Economics and The books were all in place. Economics and electronics to the left, art and literature to the electronics to the left, art and literature to the right, and in the middle history”right, and in the middle history”

• A cosa fa pensare la disposizione dei libri sullo scaffale? Pensate ai ruoli di genere tradizionalmente intesi, e a cosa li determina.

• History / his-story? Ciò che separa è la Storia?

Page 25: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

Antar e Abla. Dal ritratto di Aisha alla rappresentazione ‘orientalista’ di cavaliere

e dama• “And the music centre was new too. The old, battered

record player had ended up with her. Together with a few of the old records.... Her portrait had gone ...a wedding Her portrait had gone ...a wedding present he had vowed he would alway keep itpresent he had vowed he would alway keep it ... Now it Now it hung in her parents’ home; in her father’s study. In it’s hung in her parents’ home; in her father’s study. In it’s place was an old Syrian tapestry. It showed the Arabic place was an old Syrian tapestry. It showed the Arabic knight and poet Antar on horseback an his beloved cousin knight and poet Antar on horseback an his beloved cousin AblaAbla in a litter on a camel’s back. ... On one side were inscribed the verses.

• And I remembered youWhen a battle ragedAnd as lance and scimitar Raced for my blood I longed to kissTheir glinting edgesShining like your smiling mouth

Page 26: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

• And on the other: I am the lord’s knight

Famed throughout the landFor a sure hand with the lance

And the Indian sword....

“This could be your motto. He thought a lot of This could be your motto. He thought a lot of himself, like youhimself, like you. ... Her remark had been true. He lived in heroic proportions and would have been better off as a some medieval knight...

would have believed in the chastity of his wife weaving in her tower. And perhaps, in the

Middle ages, his belief would not have been misplaced“

Page 27: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

• Saif è un uomo legato al passato, ai ruoli tradizionali. Incapace di aprirsi all’altra e al presente, si rinchiude in un isolamento che taglia Aisha fuori dalla sua vita emotiva.

• Aisha, invece, lotta per restare nel presenteAisha, invece, lotta per restare nel presente: “She pressed a hand to her head. Not again. Please. Not again. It’s over now. FinishedIt’s over now. Finished.”

• Il passato è la storiaIl passato è la storia, ma la ‘‘his-story’ (not hers),his-story’ (not hers), quella di un mondo al maschile di cui le donne non si sentono partecipi.

• Quando Aisha ritrova la scatola col suo vecchio cappello nuziale e il velo ricoperto d’insetti, le dà fuoco, senza indugio: che può voler dire?

• “She stood and watched it burn, then she cleared up the ashes and washed the sink and her hands. Her stomach turned again and again and she rushed to the bathroom. Always bathrooms. ... Recurrent illnesses which, they said, were hysterical. “What’s wrong with you?” they asked. “Why don’t you settle?’ she didn’t know...

• Aisha rifiuta di ‘calmarsi’, di ‘mettersi a posto’ (to settle), di inserirsi in un ruolo precostituito dalla cultura, che determina il posto della donna e dell’uomo e ne previene la reale comunicazione affettiva e spirituale.

Page 28: Ahdaf Soueif Nasce in Egitto nel 1950. Il padre, psicologo, e la madre anglista e comparatista, trasferiscono la famiglia in Inghilterra nel 1957 per completare

Lo specchioLo specchio• “She put her hand out to the mirror. She lightly

traced the outline of her face with her finger. But the mirror was a wall between herself and the the mirror was a wall between herself and the warm flesh behind it ... It was cold ... That was an warm flesh behind it ... It was cold ... That was an apt metaphor for her relationship with himapt metaphor for her relationship with him. She could see him, sense his contours and his warmth but whenever she made a move to touch him whenever she made a move to touch him there would be a smooth, consistent surface. It there would be a smooth, consistent surface. It was transparent, but it was unbreakable.”was transparent, but it was unbreakable.” (p. 10)

• “What did I dream? She lifted herself up on one elbow and saw her reflection in the dressing-table mirror. ... She looked at the mirror with recognition, relief and sorrow. She lowered herself gently off the bed, straightened it, and left the room...."