aids 2/2
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Classificazione attuale
C3B3A3<200/mmc
C2B2A2200-499/mmc
C1B1A1>500/mmc
CPatologie
indicative di AIDS
BSintomatico
AAsintomatico
Categorie di CD4
Pz con infezione primaria da HIV (PHI)
Difficile diagnosi: ELISA negativo o positivo (IV generazione con rilevazione Ab e p24) con WB indeterminato; HIV-RNA pos; CD4 variabili; ratio invertita CD4/CD8Rari casi nelle varie cortiPunto cruciale per la successiva progressione (importante per gli studi patogenetici)Trattamento non standardizzato (pro/contro)Da scarsi sintomi a “piccola AIDS”Fase ad alta contagiosità (alta VL nelle secrezioni genitali)
Infezione primaria : epidemiologia
Stimate 7.000 nuove infezioni al giorno (UNAIDS)In una coorte di pazienti si è stimato che:» 87% dei pz hanno avuto sintomi subito dopo il contagio
97% ha richiesto una visita medica
Solo un quarto dei pazienti ha ricevuto una diagnosi corretta
Infezione primariaASPETTI CLINICI
Spesso asintomaticaSindrome mononucleosica» Cefalea» Febbre» Malessere» Astenia» Mal di gola» Linfoadenopatia» Esantema
Altri segni» Ulcerazioni mucose» Linfopenia» Piastrinopenia
ASPETTI VIROLOGICICarica virale elevataDisseminazione del virus negli organi linfaticiELISA e/o WB negativo o indeterminato
“piccola AIDS”
Infezione acuta da HIV:segni e sintomi
Febbre 96%Linfoadenopatia 74%Faringite 70%Eritema maculopapulare 70%Mialgie e artromialgie 54%Diarrea 32%Cefalea 32%Nausea e vomito 27%Epatosplenomegalia 14%Perdita di peso 13%Ulcerazioni mucose 15%Candidosi orale 12%Sintomi neurologici vari 12%
Classificazione
C3B3A3<200/mmc
C2B2A2200-499/mmc
C1B1A1>500/mmc
CPatologie
indicative di AIDS
BSintomatico
AAsintomatico
Categorie di CD4
Pz con infezione asintomatica
Spesso è una diagnosi occasionale:» Test come screening (donne in gravidanza, carcerati)
» Test volontario per percezione del rischio (rapporti omosessuali, rapporti eterosessuali non protetti, sieropositività del partner)
» Test offerto in presenza di MST (lue, epatite acuta A, B, C, gonorrea ecc.)
Si potrebbe aumentare la diagnosi in tale fase MIGLIORANDO l’accesso al test con campagne preventive
ARC: AIDS-related complex
Presenza di almeno uno dei seguenti sintomi:» Febbre: intermittente o continua, che dura
>1 mese e non dipende da altre patologie» Diarrea: persistente >1 mese» Calo ponderale: >10% del peso corporeoAlterazioni degli esami di laboratorio:» Anemia » Leucopenia » Trombocitopenia » Riduzione marcata dei linfociti CD4+Infezioni opportunistiche “minori”
Pz in progressione clinica
AIDSnaive
Evento AIDS al momento del test o entro 1 o 2 mesi dopo il test
Boffito2003Castilla2002
Latepresenter
CD4 compresi tra 50 e <200 cell/mmc
Krenz2004Sabin2004
Variazione di incidenza
0,0
20,0
40,0
60,0
80,0
1986 1995 1996 1997 1998
Girardi, 2000
0
20
40
1994-1996
1998-2000
Castilla, 2002
P = 0.001
0
20
40
60
1996 2002
Brännström, 2005
Elevatorischio di
progressioneclinica
Aumentataincidenza di
mortalità
Minoretolleranzaalla terapia
CARATTERISTICHE DEL PAZIENTE ADVANCED
NAIVE
AIDS presenters: problematicheEntità del problema: aumento negli ultimi anniFattori di rischio: sesso M, età>50 aa, immigrazione, eterosessualitàQuadro clinico: grave, IO (pneumocistosi, sarcoma di Kaposi, TB, candidosi esofagea, wasting syndrome), ospedalizzazionePrognosi: aumentato della mortalità di 10 volteStrategie terapeutiche» Terapia antiretrovirale (ARV) più terapie specifiche» Sindrome da immunoricostituzione (IRIS), tossicità
ed aderenza» Farmacoresistenza
Costi assistenziali: raddoppiatiPrevenzione: aumentare l’accesso al test
Patologie opportunistiche maggiori
Infezioni fungine» Candidosi » Criptococcosi extrapolmonare » Istoplasmosi » Coccidioidomicosi» PCP (Polmonite da Pneumocystis carinii) Infezioni virali» Citomegalovirosi disseminata o retinica » Herpes simplex disseminato o cronico » PML-Leucoencefalite multifocale Progressiva
Patologie opportunistiche maggiori
Infezioni protozoarie» Toxoplasmosi cerebrale » Criptosporidiosi intestinale » Isosporiasi intestinale Infezioni batteriche» Polmoniti batteriche ricorrenti » Sepsi da Salmonella recidivanti » Micobatteriosi atipiche » Tubercolosi
Patologie opportunistiche maggiori
Neoplasie» Sarcoma di Kaposi » Linfomi non-Hodgkin» Linfoma cerebrale primitivo » Carcinoma invasivo della cervice uterina
Patologie provocate da HIV» AIDS - dementia complex (ADC) » Wasting Syndrome
Principali patologieindicative di AIDS
Polmonite da Pneumocystis cariniiCandidosi esofageaToxoplasmosiCriptococcosiTubercolosiMicobatteriosiSarcoma di Kaposi
Infezione da CytomegalovirusEncefalite HIV-correlataLinfoma cerebraleWasting syndromeLeucoencefalopatia multifocale progressivaHerpes mucocutaneoDisplasia cervicale
Neoplasie in HIV
AIDS-definenti Virus» Sarcoma di Kaposi KSHV» Linfoma Non-Hodgkin EBV, KSHV,
HIV?» Carcinoma Cervice Invasivo HPVAIDS-associati» Malattia di Hodgkin EBV» Leiomiosarcoma (pediatrico) EBV» Ca. Squamoso Congiuntivale HPV» Carcinoma Squamoso Anale HPV
Antiretroviral Drug Approval:1987 - 2003
0
2
4
6
8
10
12
14
16
18
1987 1989 1991 1993 1995 1997 1999 2001 2003
AZT ddIddC
d4T
3TCSQV
RTVIDVNVP
NFVDLV
EFVABC APV
LPV/rTDF ENF
Ciclo del virus
Nucleo
Adesione e fusione
Uncoating
Trascrizione inversa
Integrazione
Assemblaggio
Gemmazione
Trascrittasiinversa
DNA
RNA
ProteasiHIV
Terapia antiretrovirale
Nucleo
Adesione e fusione
Uncoating
Trascrizione inversa
Integrazione
Assemblaggio
Gemmazione
Trascrittasiinversa
DNA
RNA
ProteasiHIV
Terapia antiretrovirale
Nucleo
Adesione e fusione
Uncoating
Trascrizione inversa
Integrazione
Assemblaggio
Gemmazione
Trascrittasiinversa
DNA
RNA
ProteasiHIV
Terapia antiretrovirale
Nucleo
Adesione e fusione
Uncoating
Trascrizione inversa
Integrazione
Assemblaggio
Gemmazione
Trascrittasiinversa
DNA
RNA
ProteasiHIV
Terapia antiretrovirale di combinazione
Nucleo
Adesione e fusione
Uncoating
Trascrizione inversa
Integrazione
Assemblaggio
Gemmazione
Trascrittasiinversa
DNA
RNA
ProteasiHIV
1987:Monoterapia
(AZT)
1994:Duplice terapia
(AZT + DDI)
1997:Triplice terapia
(HAART)
Terapia antiretrovirale e HIV-RNA
Principali classi di farmaci disponibiliInibitori nucleosidici della trascrittasi inversa, NRTI» bloccano l’azione della trascrittasi inversa,
inserendosi al posto di un nucleoside naturaleInibitori non nucleosidici della trascrittasi inversa, NNRTI» bloccano competitivamente l’azione della RT
Inibitori della proteasi, IP» bloccano l’attività della proteasi virale, che ‘taglia’ le
poliproteine producendo proteine strutturali ed enzimi virali
Inibitori dell’entrata» inibiscono l’entrata del virus nella cellula
Inibitori dell’integrasi» Inibiscono l’integrazione del virus nel genoma cellulare
Terapia ARV: problemi e obiettivi
Problemi» Aderenza» Tossicità» Attività anti-virale» Resistenze
Obiettivi» abbassare i costi» migliorare la
tollerabilità» ridurre la tossicità» potenziare attività
– wild type virus– virus resistenti
» raggiungimento deireservoir
» nuovi targets
Eradicazione del virus? Attualmente IMPOSSIBILE
Soppressione viraleMASSIMA e durevole
POSSIBILE
Recupero immunologico o prevenzione dell’immunosoppressione
Miglioramento della QUALITA’ DI VITA
Riduzione MORBILITA’ e MORTALITA’HIV-correlata
A volte POSSIBILE
POSSIBILE
POSSIBILE
Obiettivi della terapia ARV
Valutazione clinicaprima dell’inizio della terapia
conferma HIV+conta dei CD4 (almeno 2) e HIV-RNA (2, se possibile)esami ematochimici (Hb/assettolipidico/transaminasi)screening infettivologico: VDRL, PPD, epatiti A-B-C, toxo, CMVRx toracevisita oculistica (se CD4 <100/mmc)PAP testvalutazione dell’aderenza
La maggior parte degli autoriconsigliano di trattare, altri di
attendere>55,000>350/mm3Asintomatico
Si può attendere<55,000>500/mm3Asintomatico
Offrire il trattamentoQualsiasivalore
>200/mm3
ma <350/mm3
Asintomatico
TrattareQualsiasivalore<200/mm3Asintomatico
TrattareQualsiasivalore
QualsiasivaloreSintomi
RaccomandazioneHIV-RNACD4Quadro clinico
Valori soglia: CD4<200/Valori soglia: CD4<200/mmcmmc, HIV, HIV--RNA>55000RNA>55000
Quale trattamento iniziare?
Tre possibilità:» 1 NNRTI + 2 NRTI» 1 PI + 2 NRTI» 3 NRTILimitati endpoints per guidare la sceltaVantaggi e svantaggi di ciascun regime terapeuticoEsigenze legate al paziente
SCELTA PONDERATA
NRTI
VANTAGGI
» sempre presentinelle combinazioniterapeutiche
» limitate interazionifarmacologiche
» possibilità diutilizzaresuccessivamenteNNRTI ed IP
SVANTAGGI
»alterazionimetaboliche (dislipi-demie, lipoatrofia)
»acidosi lattica»un solo bersagliofarmacologico
NNRTI
VANTAGGI» minor effetti sul
metabolismolipidico
» possibilità diutilizzaresuccessivamentegli IP
SVANTAGGI» resistenze date da
una singolamutazione
» cross-resistenzadi classe
» allergie, rash» potenziali
interazionifarmacologiche
IP
VANTAGGI
» dati di efficaciacomprovati ancheper CD4 molto bassi
» possibilità diutilizzaresuccessivamentegli NNRTI
SVANTAGGI
» alterazionimetaboliche marcate(dislipidemie, insulino-resistenza, lipodistrofia)
» ampie interazionifarmacologiche
Pre-HAART
Decorso della malattia rapidamente fataleAssistenza diretta principalmente al trattamentodelle infezioni opportunistiche ed alle cure palliativeQualità della vita fortemente condizionata daisintomi
Post-HAARTDecorso della malattia ad andamento cronicoMalattia comunque sempre contagiosa e potenzial-mente letaleRegimi terapeutici estremamente complessi e gravatida numerosi effetti collateraliSottostima del rischio di contagioPersistenza della discriminazione
Mutazioni di resistenza
Mutazioni primarie» Riguardano il sito attivo dell’enzima virale
» Alterano l’interazione tra farmaco e proteina virale
Mutazioni secondarie» Strutturalmente esterne al sito attivo» A volte correggono alcuni difetti indotti dalle mutazioni primarie (mutazioni compensatorie)
Terapia prescritta a G.I: (uomo, 28 anni)
RETROVIR: 1 cp la mattinaVIDEX: 1 cp la mattinaFOLINA: 1 cp la mattinaCRIXIVAN: 2 capsule A DIGIUNO
CRIXIVAN: 2 capsule A DIGIUNO
RETROVIR: 1 cp la seraVIDEX: 1 cp la seraFOLINA: 1 cp la seraCRIXIVAN: 2 capsule A DIGIUNO
Aderenza: definizione
Ingestione del corretto numero di pillole, al momento giusto, in accordo con le eventuali restrizioni dietetiche prescritteDeve derivare da un processo decisionale condiviso dal paziente e dall’operatore sanitario
L’aderenza: un problema da sempre
“That there is a further
large field for inquiry is
suggested by the many
tablets that can be
found scattered in the
flowerbeds surrounding
some of our hospitals”
Dixon WM, et al. Outpatient P.A.S. therapy. Lancet 1957; 2: 871
Caratteristiche della terapiaanti-HIV che possonoinfluenzare l’aderenza
Trattamento costoso e di lunga durataPossibilità che l’assunzione delleterapie faccia svelare la sieropositivitàScetticismo sull’efficacia della terapiaL’assunzione della terapia “ricorda” la condizione di infezione e malattiaInterferenza di alcune condizioni HIV-correlate
Quanta aderenza serve?
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
70%
80%
90%Pa
zien
ti (%
) con
VL
< 4
00/m
l
> 95% 90-95% 80-90% 70-80% < 70%Aderenza (MEMS)
Paterson Ann Intern Med; 2000Paterson Ann Intern Med; 2000
16
39
22
79
0
20
40
60
80
100%
of P
atie
nts
Missed dose in past 1day
Missed 1 or moredoses in past 3 days
Drug holiday for 1 dayor more
Missed 1 or moredoses of their PI
Stone, 12th World AIDS Conference 1998
Quanta aderenza abbiamo?
Opinione dei mediciI livelli di aderenza secondo il giudizio del medico sono risultati esatti solo nel 59% dei casi (infermieri 70%)
Il 51% dei pazienti considerati dai medici con aderenza <80%, presentavano in realtàun’aderenza >80% o addirittura al 95%
Paterson, Ann Intern Med 2000Paterson, Ann Intern Med 2000
Poco più del lancio di una monetina!
Fattori che influenzanonegativamente l’aderenza
Paziente» Dipendenze in atto
(droga e/o alcol)» Sesso maschile» Età giovane» Depressione» Bassi livelli educativi» Mancanza di
autostima» Ansia» Dolore» Assenza di
miglioramento clinico
Farmaco» Frequenza delle dosi
>2/die» Numero di pillole» Tipo di farmaco» Impossibilità di assumere il
farmaco fuori casa» Restrizioni dietetiche» Effetti collaterali
Struttura sanitaria» Rapporto medico-paziente
non valido» Precedenti esperienze
negative con strutture sanitarie
Fattori associati a scarsa aderenza
Scarso rapporto medico-paziente
Abuso di droghe o alcool
Senza fissa dimora
Disturbi mentali (specialmentedepressione)
Basso livello culturale
Effetti collaterali e paura diquesti
Regimi terapeutici complessi
Counselling, aumentare numero di visite
Assistenza sociale
Supporto psicologico, coinvolgimento della famiglia
Diminuire tossicità
ONCE a DAY, STI, semplificazioni
Interventi psicoeducativi
0
20
40
60
80
100
Ade
renz
a >9
5%
4 24 48Settimane
0
20
40
60
80
100
VL
<40
0 co
pie/
ml
4 24 48
Settimane
Prima dell’inizio della terapia» motivazioni per iniziare il trattamento ed importanza dell’aderenza» risposte ad eventuali dubbi e quesiti dei pazienti» formulazione con il paziente di uno schema posologico» indicazioni su come risolvere i più comuni problemi di aderenza
Nelle visite di follow up» rafforzamento dell’aderenza» risoluzione di eventuali problemi, anche modificando lo schema terapeutico
Tuldrà, JAIDS 2000
Trattati Controlli
NAUSEA
DIARREA
EPATOTOSSICITA’
PANCREATITE DISTURBI MUSCOLARIOSTEPOROSI
COLICHERENALI
DISTURBI NEUROLOGICI
Effetti collaterali: NRTI
Abacavir: reazione da ipersensibilità, acidosilatticaDidanosina: neuropatia periferica, acidosilattica, disturbi gastrointestinali, pancreatite, Stavudina: neuropatia periferica, acidosilattica, pancreatite,lipodistrofia, Tenofovir: disturbi gastrointestinali, acidosilattica, insufficienza renaleZalcitabina: neuropatia periferica, acidosilatticaZidovudina: disturbi gastrointestinali, acidosilattica, anemia
Effetti collaterali: NNRTI
Delavirdina: rash, cefalea, ipertransaminasemiaEfavirenz: rash, sintomi SNC, ipertransaminasemia, teratogenesiNevirapina: rash, epatite e necrosi epatica
Effetti collaterali: IP
Amprenavir: disturbi gastrointestinali, rashIndinavir: calcolosi renale, disturbigastrointestinali, iperbilirubinemiaLopinavir: disturbi gastrointestinali, incr. transaminasiNelfinavir: diarrheaRitonavir: disturbi gastrointestinali, epatite
Tutti gli IP: » insulino-resistenza, iperglicemia e diabete» dislipidemie e alterazione della distribuzione
del grasso corporeo
CLINICA DELLA LIPODISTROFIA
ACCUMULO DI GRASSO
RIDUZIONE DEL GRASSO
TALI EFFETTI COMPAIONO DOPO 1-2 ANNI DI TERAPIA
EffettiEffetticollateralicollaterali
Rischio
Beneficio
⇓⇓Tasso Tasso didi mmortalitortalitàà
del 50% del 50% in in pazientipazienti HIV+HIV+
Adapted from Grunfeld. 6th CROI; 1999; Chicago. Palella. NEJM 1998;338:853.
HAART e patologie da farmaciRapporto rischio-beneficio
SANGUE
VIA EMATICA“parenterale”
•Testando TUTTI i derivati del sangue (dal 1988 in italiascreening obbligatorio)
•Sterilizzando tutti gli strumenti invasivi
•Usando le norme di precauzione universali per medici e paramedici
•Utilizzando SEMPRE e dall’inizio del rapporto, il PRESERVATIVO in rapporti sessuali con partner non sottopostosi a TEST HIV
•Avendo rapporti sessuali con 1 SOLO partner HIV-negativo, “fidato”
•NON avendo rapporti sessuali(ASTINENZA)?
VIA SESSUALE
•Raccomandando il TEST dell’HIV a tutte le donne IN GRAVIDANZA
SE HIV +
•Terapia ANTI-HIV in gravidanza•Parto cesareo elettivo•NO allattamento materno
VIA MATERNO-FETALE
Precauzioni universali
Misure adeguate per prevenire la diffusione di patogeni a trasmissione ematica in ambiente ospedaliero (infezioni trasmesse da operatore a paziente, da paziente ad operatore e da paziente a paziente)» Lavaggio mani » Guanti monouso» Camici protettivi» Mascherine chirurgiche ed occhiali protettivi» Protezione nei confronti di aghi e strumenti
acuminati
Infezione occupazionale
Puntura accidentale o ferita tagliente: 80%La maggior parte degli incidenti si verifica in corsia (58%) e in sala operatoria (13%)5 casi di infezione acquisita durante l’assistenza extraospedaliera
1%Chirurghi9%Ausiliari9%Medici non chirurghi21%Laboratoristi53%Infermieri
ALTO RISCHIO» Ferita profonda che provochi sanguinamento
spontaneo per puntura con ago cavo utilizzato per prelievo di materiale a rischio
» Qualsiasi contaminazione con materiale di laboratorio contenente virus concentrato
A RISCHIO» Ferita che provochi sanguinamento spontaneo
con ago o altro tagliente contaminato da materiale biologico a rischio
» Contaminazione evidente di ferita recente e aperta o di congiuntiva
Proposta di classificazione delle esposizioni professionali
Proposta di classificazione delle esposizioni professionali
BASSO RISCHIO» Ferita superficiale (senza sanguinamento
spontaneo)» Contaminazione di ferita rimarginata o di
mucose diverse dalla congiuntiva» Contaminazione di vasta area cutanea e/o
contatto prolungato» Ferita da morso» Ferita e/o contaminazione in seguito a
colluttazioneRISCHIO NON DIMOSTRATO» Contaminazione di cute integra» Ferita con oggetti non visibilmente
contaminati
Criteri di inclusione per la PPELa profilassi può essere offerta entro 4 ore dall’infortunio ad operatori sanitari che riportino un incidente:» con materiale biologico a rischio:
– puntura o ferita con ago o altro tagliente– contaminazione di mucose o cute lesa– contaminazione massiva e/o prolungata o comunque
con materiale ad elevata concentrazione virale» proveniente da pazienti con infezione
accertata da HIV:– sangue o qualsiasi altro materiale biologico
visibilmente contentente sangue– liquidi cerebrospinale, amniotico, sinoviale,
pericardico, pleurico, peritoneale– sperma o secrezioni genitali femminili– materiale di laboratorio contenente HIV
Legge 135/90
Interventi di prevenzione, informazione, ricerca e sorveglianza epidemiologicaCostruzione e ristrutturazione reparti di malattie infettive e laboratori ed integrazione degli organici di personaleOspedalizzazione diurnaAssistenza domiciliareFormazione operatori sanitariTutela dei pazienti HIV+
Tutela della privacy
Già nei primi anni dell’epidemia l’AIDS si associa a paura, colpevolizzazione, discriminazione e pregiudizioGli stessi operatori socio-sanitari provavano disagio e difficoltà nel dare soluzione ai quesiti dei cittadini e alle problematiche sollevate dai pazientiApprovazione di una specifica normativa per richiamare l’attenzione su aspetti già esistenti nell’ordinamento giuridico ma quasi “dimenticati”di fronte all’emozione sviluppatasi
Consenso al test
Riferimenti nella Costituzione e nella legge di istituzione del Servizio NazionalePrincipio di autodeterminazione del paziente nel processo di diagnosi e curaIl paziente è il protagonista nella gestione della propria salute, che resta un suo bene personale
Screening per HIV?
Non esiste alcuna normativa che preveda un trattamento sanitario obbligatorio specifico per i pazienti affetti da HIVNon giuridicamente legittimo proporre di sottoporre "routinariamente" al test per HIV alcune categorie (chi deve essere sottoposto ad intervento chirurgico, donne gravide, ecc.), senza preventivo consensoIngiustificato anche se lo scopo fosse tutelare la salute degli operatori sanitari
Obiettivi del counseling per HIV
Non è proporre il test a tutti, ma…… ridurre la diffusione di HIV:» Migliorando la percezione del rischio» Favorendo eventuali cambiamenticomportamentali positivi già in atto
» Fornendo informazioni ed aiutando a prendere le decisioni
» Negoziando un piano realistico e progressivo per ridurre ulteriormenteil rischio
Perchè talora non si propone iltest?
Paura di offendere il pazienteTempo Disagio nel parlare di sesso o drogaIncapacità ad affrontare l’argomentoPrivacyRischio sottovalutato
Counseling per HIV
Come iniziare a parlare di HIV?» Stabilendo un rapporto ed affrontandole preoccupazioni dell’interlocutore
» In un contesto di pianificazionefamiliare
» Spiegare il motivo per cui si affrontal’argomento
» Chiarire che è un servizio offerto a chiunque
» Assicurare la confidenzialità
Prevenzione con i sieropositivi?
Ogni persona infettata dall’HIVè stata esposta ad
una persona HIV positiva
Assistenza sanitaria oggi
Situazione attuale» Persistenza di necessità di assistenza
opsedaliera intensiva per i casi più gravi» Rilevanza delle comorbidità:
– Cardiovascolare– Polmonare– Ematologica– Gastrointestinale– Pancreatica– Renale– Epatopatia cronica (specie HCV+)– Metabolica– Tossicità dei farmaci
Assistenza sanitaria oggi
La gestione dell’infezione da HIV necessita, ormai per definizione, di un approccio integrato per l’attuazione del quale è richiesta la collaborazione di strutture assistenziali differenti e di molteplici figure professionali
Processo assistenziale complesso
Meno episodi di degenza ordinariaMaggior ricorso ad accessi di Day Hospital o ambulatorioTerapie estremamente costoseComplesso monitoraggio clinico e di laboratorioCostante aumento dei nuovi casi di infezione che richiedono trattamentoLe nuove diagnosi sono spesso di pazienti già in fase di malattia conclamata
I “rovesci” della medaglia
L’AIDS ha anche provocato positivi cambiamenti nella prevenzione, nell’assistenza e cura dei malati, nelle politiche sanitarie e nel rispetto dei diritti del cittadino» Questioni etiche» Ricerca scientifica» Rapporto medico-paziente
EticaHa sollevato nuovi problemi etici:» rispetto della privacy e del segreto
professionale (quando ancora l'AutoritàGarante della Privacy non era stata nemmeno programmata)
» consenso informato a cure e partecipazione a studi sperimentali
» problematica sulla necessità di informare i familiari o il partner del malato circa la sieropositività
» rivalutazione dell’importanza del counselling» diritto/dovere alle cure» desiderio di procreazione» richiesta d’eutanasia o di suicidio assistito
Ricerca
Non vi è altro esempio nella storia della medicina di un trasferimento cosìsignificativo di fondi destinati alla ricerca, alla prevenzione, alle cure, quale quello che si è verificato per la lotta all'AIDS
Qualità della vita e dell’assistenza
Qualità della vita oltre che quantità di vitaSoddisfazione degli utenti, dei familiari e degli operatoriIl trattamento e la cura dell'infezione da HIV ci hanno obbligato a considerare ogni singolo atto medico all'interno di un contesto sociale che contribuisce a determinare il risultato dell'atto stesso