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AISO - ASSOCIAZIONE ITALIANA STUDI SULLE ORIGINI - CINISELLO BALSAMO - Viale Molise, 1 - Tel. 02 612 77 40 - [email protected] Newsletter trimestrale on line • Dicembre 2012 • N.ro 4 • Direttore AISO: Stefano Bertolini • Redazione: Renato Colmano, Fabrizio Fratus, Giusy Pistillo • Fax 02 612 47 896 • www.origini.info Foto di Noel Quidu da SETTE, n.ro 30/2012 CERCANDO IN ETIOPIA L'ARCA DELL'ALLEANZA! QUI SONO STATI RITROVATI I RESTI DI LUCY E ARDI, OMINIDI, E QUI ABITÒ MAKEDA, REGINA DI SABA. E secondo la Chiesa copta d'Etiopia, qui si trova l'Arca dell'Alleanza.

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Periodico di informazione culturale e scientifica

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  • AISO - ASSOCIAZIONE ITALIANA STUDI SULLE ORIGINI - CINISELLO BALSAMO - Viale Molise, 1 - Tel. 02 612 77 40 - [email protected]

    Newsletter trimestrale on line Dicembre 2012 N.ro 4 Direttore AISO: Stefano Bertolini Redazione: Renato Colmano, Fabrizio Fratus, Giusy Pistillo Fax 02 612 47 896 www.origini.info

    Foto di Noel Quidu da SETTE, n.ro 30/2012

    CERCANDO IN ETIOPIAL'ARCA DELL'ALLEANZA!

    QUI SONO STATI RITROVATII RESTI DI LUCY E ARDI, OMINIDI,E QUI ABIT MAKEDA,REGINA DI SABA.E secondo la Chiesa coptad'Etiopia, qui si troval'Arca dell'Alleanza.

  • 2ETIOPIA,TRA CREDENZE E TRADIZIONIUna terra biblica?

    Alcuni sacerdoti all'interno dell'imponente Beta Meghane Alem, la pi grande delle undici chiese copte costruite tra il XII e il XIII secolo e dichiarate dall'Unesco Patri-monio dell'Umanit. collegata tramite cunicoli alla chiesa di Beta Maryam, nota per i suoi affreschi.

    La Chiesa ortodossa etiopica afferma che la chiesa di Nostra Signora di Sion di Axum (foto Google in alto) contiene la biblica Arca dell'Alleanza dove erano custodite le Tavole della Legge su cui sono scritti i Dieci Comandamenti portati da Mos al suo popolo. Questa stessa chiesa fu il luogo dove per secoli vennero incoro-nati gli imperatori etiopi fino al regno di Fasilidos e di nuovo da Giovanni IV di Etiopia fino alla fine dell'impero.Axum viene considerata la pi santa delle citt dell'Etiopia ed un'importante meta di pellegrinaggi.Feste significative sono T'imk'et (la Festa dell'Epifania, celebrata il 7 gennaio), e la Festa di Maryam Sion che cade nel tardo novembre.(Foto sopra) Il Patriarca della Chiesa orto-dossa d'Etiopia, Abuna Pauolos.

    Stando ai racconti tradiziona-li etiopici il Paradiso terrestre era collocato in questa regione, nel Nord dell'Etiopia, dove tutto profuma di religiosit, come il Lago Tana, nel quale risiedono 37 isole su ognuna delle quali sorge un monastero, una cappella o una croce.L'Etiopia un enclave di antichit in Africa, dove si respira sacralit in ogni villaggio, in ogni casa.Il cristianesimo qui non stato im-portato ed autoctono; frutto degli evangelisti, partiti da Israele gi il primo secolo dopo Cristo, forse portato da Marco.Probabilmente scelsero la rotta verso sud-ovest verso la penisola arabica e, dopo un salto sul Mar Rosso (anticamente si chiamava Maris Erythraei), entrarono nel Corno d'Africa, allora ricco di spe-zie e di traffici e di gente.Quella che poi verr chiamata Abissinia, e quindi Etiopia, era una terra interessante, una terra fertile da convertire perch l viveva una popolazione che aveva abbraccia-to l'ebraismo un migliaio d'anni prima, quando ad Axum, nella re-gione del Tigr, regnava la mitica regina di Saba.Nella Bibbia e nel Corano la regi-na di Saba non viene mai citata per nome, ma secondo il Kebra Nagast

    (Gloria del re, testo sacro della re-ligione copta etiopica), il suo nome sarebbe Makeda.Naturalmente la storia della regina di Saba circondata dalla leggen-da. Anzi, da tante leggende.Tutte per concordano sul fatto che il suo regno era ricchissimo e si estendeva sugli altipiani etiopici e al di l del Mar Rosso nella peni-sola arabica. La capitale era Axum.I suoi abitanti adoravano il Sole. Quando la regina seppe che in Israele regnava Salomone, uomo saggio, ingegnoso, dall'erudizione e dall'intelligenza eccezionale, decise di andarlo a trovare e cos tra il 1000 ed il 950 a.C., raggiun-se Gerusalemme. Naturalmente i nostri lettori conoscono la vicenda, ma secondo la leggenda etiope, Makeda, che nel frattempo si era convertita all'ebraismo, dopo essere rimasta incinta di Salomone, ritorna ad Axum con un regalo spe-ciale: Salomone le avrebbe donato l'Arca dell'Alleanza, quale arma contro gli assalitori di carovane...perch, come risaputo, chi l'avreb-be toccata sarebbe morto all'istante (Num 4:15 - 2 Sam 6:5).Convinti di questo sono tutti i sacerdoti copti che asseriscono trovasi in una palazzina a forma di parallelepipedo senza finestre, ac-canto alla cattedrale di Santa Maria di Sion ad Axum, guardata a vista da un monaco che non pu uscire dal recinto fino alla morte, se non una volta all'anno (7 gennaio, il giorno dell'Epifania copta) perch portata in processione, ma ben nascosta da un pesante broccato.Nemmeno il papa copto la pu vedere!

    Continua a pagina 4

  • 3In questi ultimi tempi si fa strada sempre pi prepotente il neodarwinismo, visto che il darwinismo sta cadendo sotto i colpi delle logiche della vera scienza.Questo nuovo modo di concepire l'evoluzione delle specie (evoluzione che sarebbe supportata dalle recenti scoperte scientifiche nell'ambito della genetica), sta affascinando molti cristiani.Con questa nuova visione, molti abbracciano il neodarwinismo, dimenticando che un cristiano, cattolico o protestante che sia, dovrebbe essere per forza un creazionista; se no, che cristiano sarebbe?Purtroppo il problema della maggior parte dei cattolici, che sono la maggioranza dei cristiani, quello di non seguire ci in cui dicono di credere. Perch?In effetti la propaganda atea molto attiva facendo passare come verit scientifica la teoria neodarwinista.Nulla di pi falso. Come tutti sanno la scienza galileiana nega ogni possibilit alla teoria di Darwin. La verit che il neodarwinismo un modello di pensiero a sostegno dellateismo.Per molti credenti, quindi, diviene un problema credere in Dio come descritto nella Bibbia.Il cristianesimo un atto di fede che viene richiesto a tutti i credenti. Lo stesso atto di fede comporta credere in una specifica azione creatrice del Signore. Il problema che ne deriva per il credente il seguente: Dio ha creato, ma la scienza umana ci dice che luomo si evoluto.Pertanto questo tipo di cristiano si trova di fronte ad un dilemma! Cosa

    CRISTANESIMO E NEODARWINISMO?

    credere?La soluzione, per la maggior parte dei cristiani, il concordismo (vedi voce al numero precedente, pag. 6).Nulla di pi errato! La scienza vera in realt, nega la discendenza della specie uomo da altra specie. Sono gli uomini di fede neodarwinista che impongono il credo di una discendenza comune da parte di tutte le specie.Il concordismo una posizione che cerca di sistemare le teorie neodarwiniste con il credo cristiano.Se ci permesso dire, un po' come la simbiosi tra Platone e Cristo!Lidea che allorigine Dio ha creato il necessario e poi ha guidato lo sviluppo e levoluzione della vita sulla terra.Il Cristiano non pu accettare questa posizione!Dio, nel suo testo sacro, ha spiegato ben altro e in diversi modi ogni cristiano esprima la sua fede in ci che Dio ha fatto conoscere alluomo tramite la Bibbia.Infatti, il cristiano, tutte le domeniche pronuncia latto di professione della Fede in cui dichiara:Crediamo in un solo Dio.Padre onnipotente, Creatore del cielo e della terra, di tutte le cose visibili e invisibili.Crediamo in un solo Signore, Ges Cristo. Unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli:Dio da Dio, Luce da Luce.Dio vero da Dio vero.Generato, non creato, della stessa sostanza del Padre; per mezzo di Lui tutte le cose sono state create. Per noi uomini e per la nostra salvezza.Quanto riportato una parte dellatto

    di fede valido per tutti i cristiani; in esso evidente che il concordismo non ammesso da qualsiasi fede.A questo punto sorge una domanda: ma la cristianit comprende limpossibilit del concordismo?Comprende che certi professori o pseudo scienziati sono deleteri al cristianesimo?Che persone come queste negano il Credo fondamentale di ogni cristiano!Bene aveva compreso papa Giovanni Paolo II, ma oggi con l'affermazione, ad esempio di Werner Aber, si pu dire che s'apre una nuova era di decadimento religioso.Con certezza molte Chiese non fanno il loro dovere, cio quello di insegnare il Credo niceano!Anzich usarela vera scienza per avicinare l'uomo a Dio Creatore, si fa il contrario.Eppure, come dimostrano i dati scientifici, pi logico e plausibile credere a Dio che negarlo nel suo atto creatore.

    Fabrizio Fratus

    possibile che un cristiano, cattolico o protestante, possa aderire alleformulazioni del Neodarwinismo (vedi servizio a pagina 7).A questa nuova tendenza stanno aderendo anche molti evangelici.Per comprendere meglio il problema facciamo qualche considerazione.

    Infatti le sue qualit invisibili, la sua eterna potenza e divinit, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue.

    Romani 1:20

  • 4Allinterno (del Santuario), oltre la cortina, cera il luogo Santissimo, il centro del servizio sim-bolico dellespiazione e dellintercessione: es-so collegava il cielo e la terra.Vi si trovava lArca, una cassa in legno di aca-cia completamente ricoperta doro, che porta-va sul bordo superiore una cornice dello stes-so metallo.Larca custodiva le tavole di pietra sulle quali Dio aveva scritto i Dieci comandamenti. Per questo motivo venne chiamata Arca del testamentodi Dio o anche Arca del patto; i comanda-menti infatti costituivano la base dellalleanza fra Dio e Israele.Il coperchio dellarca veniva chiamato propizia-torio ed era doro massiccio. Alle sue estremi-t si trovavano due cherubini doro: le loro ali si stendevano una verso lalto e laltra verso il basso, a coprire il corpo (cfr. Ezechiele 1:11) in segno di ossequio e umilt.Le due statue erano rivolteluna verso laltra, e il loro sguardo si posava con devozione sullarca:il loro atteggiamento esprimeva il rispetto che gli angeli hanno per la legge di Dio e il loro in-teresse per il piano della salvezza.Al di sopra del propiziatorio, tra i due cheru-bini, cera la Shekinah, la manifestazione del-la presenza divina tramite cui Dio esprimeva la sua volont.A volte i messaggi divini venivano trasmessi al Sommo sacerdote da una voce provenien-te dalla nuvola; in altri casi, una luce illumina-va il cherubino di destra per concedere lap-provazione a una richiesta: il segnale della di-sapprovazione era invece unombra che vela-va il cherubino di sinistra.La legge di Dio, custodita nellarca, era la norma della giustizia e del giudizio. Essa imponeva la morte dei trasgressori. Al di sopra della leggevi era tuttavia il propiziatorio, dove si rivelava la presenza divina: dopo lespiazione, era qui che Dio manifestava il suo perdono per il peccatorepentito.Il servizio del santuario traduce in simboli lazio-ne compiuta dal Cristo per la nostra redenzio-ne, per cui la benignit e la verit si sono in-contrate, la giustizia e la pace si son baciate (Salmo 85:10).Da Patriarchi e Profeti, E.G.White, Edizioni ADV, pag. 288,289

    L'ARCA DELL'ALLEANZA

    1) Il castello di re Fasiladas e la vista interna della Cancelleria di Giovanni I, suo figlio, che regn dal 1667 al 1682 che continu la politica di reazione anticattolica iniziata dal padre, allo scopo di riabilitare la religione copta.2) Vista sulle cascate del Nilo Azzurrro, vicino a Bahar Dar, sulle rive del Lago Tana. Uno dei luoghi turistici oggi pi conosciuti dell'Etiopia.3) Bambini che seguono la lezione di un prete copto. La fotografia recente ed significativa di quali condizioni di estrema indigenza subisce il popolo etiope.4) La Chiesa di Kristos Yemerehana vicino a Lalibela, costruita in una caverna, risale al XII secolo.5) Un interno della chiesa di Dega Estefanos, costruita su una delle isole del Lago Tana. Qui i monaci vegliano i corpi mummificati di cinque imperatori etiopi, discendenti, secondo la tradizione copta, del re Salomone.

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    Secondo il Patriarca copto Abu-na Pauolos, ad Axum!Ma E.G. White afferma diversa-mente e fornisce una spiegazione molto pi coerente al contesto delle vicende di Israele, secondo la quale l'Arca ... nascosta!Il nono anno del regno di Sede-

    MA DOVE SI TROVAL'ARCA?

    cia, Nabucodonosor arriv sottoGerusalemme con tutto il suo eser-cito (2 Re 25:1) e assedi la citt (586 a.C.).La situazione di Giuda era dispera-ta (cfr. Ezechiele 21:8,10-12,36).Gli egiziani tentarono di soccorrere la citt assediata e i caldei, perrespingerli, abbandonarono mo-mentaneamente lassedio della capitale giudaica. Nel cuore di Sedecia rinacque la speranza e

  • 5mand un suo messaggero da Ge-remia chiedendogli di pregare Dio in favore della nazione.Il profeta rispose con parole terri-bili: i Caldei sarebbero ritornati eavrebbero distrutto la citt.Il decreto era stato emesso, la nazione non si era pentita e non poteva pi scongiurare i giudizi divini.Il Signore avvert il suo popolo: Vi illudete se pensate che i Babilo-nesi non torneranno pi indietro. Quelli non se ne andranno affatto. Anche se voi riusciste a sconfigge-re lesercito babilonese e lasciaste in vita solo qualche ferito, questi si alzer nella propria tenda e distrugger la citt col fuoco... (Geremia 37:9,10).Il rimanente di Giuda sarebbe stato deportato e avrebbe impara-to tramite la sofferenza le lezioni che aveva rifiutato di imparare in circostanze pi favorevoli.Il decreto divino era inappellabile.Fra coloro che abitavano ancora a Gerusalemme, ai quali era stato rivelato il piano di Dio, alcuni de-cisero di sottrarre alle mani sacri-leghe lArca sacra che conteneva le tavole di pietra sulle quali erano stati scritti i precetti del Decalogo. Essi riuscirono a realizzare il loro progetto.Con estrema sofferenza e tristezza occultarono larca in una caverna dove sarebbe rimasta nascosta al popolo dIsraele e di Giuda a cau-sa dei suoi peccati e non sarebbe stata mai pi restituita. Quellarca sacra tuttora nascosta e non mai stata riesumata.

    (Da Profeti e Re, Edizioni ADV, pag. 230, capitolo La deportazio-ne a Babilonia).

    ETIOPIA, TERRA BIBLICA?Pi di 3.600 km2 d'acqua dove sono disseminate 37 isole vulcaniche che ospitano antichi monasteri tra cui Tana Kirkos, dove fu custodita l'Arca dell'Alleanza fino alla costruzione dell'edificio di Axum. Ancora oggi possiamo osservare pescatori a bordo di barche realizzate con papiro. Un'immagine che ci rimanda ai tempi perlomeno di Ges.La pesca nel Lago Tana un'attivit importante per i villaggi della costa.

    Il Sabato e la Domenica in Etiopia

    Una nota a parte merita l'osservanza del Sabato in Etiopia. Ancora oggi, pi o meno intensamente, nella Chiesa etiope si osserva il Sabato, soprat-tutto nella parte settentrionale del Paese dove sopravvivono poche migliaia di Ebrei, forse lontano frutto della conversione dell'Etiopo di Atti 8:26-39, oppure come ritengono alcuni studiosi, residuo di una delle trib perdute di Israele.

    Ebrei noti con il nome di falascia (esiliato o straniero) che nel 1984 mi-nacciati da una terribile carestia e poi minacciati dal regime dittatoriale di Menghistu sono rientrati (circa 90.000) in Israele grazie a tre grandiosi ponti aerei dal Sudan (Operazione Mos, Giosu e Salomone).

    L'osservanza del solo Sabato in Etiopia dur, perlomeno, sino al V secolo, quando con la versione etiope del Testamentum Domini (V sec.) si inizi a ce-lebrare la Cena sia di Sabato che di Domenica.

    In tal modo si svilupp tra i due giorni una diversa relazione basantesi, a quanto sembra indirettamente, sulla Tradizione Apostolica (230 circa) di Ip-polito, in cui troviamo una prescrizione che sia nel giorno di Sabato, che nel primo giorno della settimana, il vescovo, quando possibile, deve benedire con le mani tutti gli astanti, mentre i diaconi rompono il pane. Nello stesso documento troviamo che entrambi i giorni sono da considerarsi diversi dagli altri giorni, e persino un riferimento che li considera come Sabati.

    Con la pubblicazione degli Statutae apostolorum entrambi i giorni sono considerati festivi con la particolarit che il Sabato di Esodo 20 si ritiene come un'osservanza obbligata del Sabato della Creazione.

    Nel 1500 gli etiopi si distanziano da questo obbligo talmudico festeg-giando il Sabato alla maniera cristiana. Tuttavia si verifica il fenomeno che si inizia a considerare la Domenica anche come giorno di Sabato.

    Poi nel 1626 l'imperatore Susenyos dichiara (sotto l'influsso di Alfonso Mendes, gesuita e primo Patriarca della Chiesa cattolica etiope) il suo regno cattolico revocando, tra l'altro, l'osservanza del Sabato; ne nasce una guerra civile che obbliga l'imperatore ad abdicare nel 1632 in favore di suo figlio, Facilidas, che ripristina il Sabato.

    Da allora l'osservanza dei due giorni continua sino al secolo scorso in cui la Domenica prende decisamente il sopravvento anche perch, come detto, gli ebrei falascia abbandonano in gran numero l'Etiopia.

    ETIOPIA, CULLA DELL'UMANIT?Se ci atteniamo alla scienza dell'evoluzione qu sono stati ritrovati (30 no-vembre 1974 ad Afar) i resti di Lucy, un esemplare femminile di Austrolopithe-cus afarensis vissuta 3,3 milioni di anni fa dall'et apparente di 25 anni, e Ardi, un Ardipithecus ramidus ancora pi antico (4 milioni di anni fa)! La chiamarono Lucy, in onore della canzone Lucy in the Sky with Diamonds dei Beatles, mentre in amarico nota come Dinqinesh, che significa Tu sei meravigliosa. Tutto questo ha fatto esclamare a qualcuno che l'Etiopia la culla dell'umanit!

  • 6CREAZIONISMOSTORICO

    In epoca pre-scientifica si credeva che dal fango potessero generarsi spontaneamente nu-merosi tipi di esseri viventi e che una specie si potesse ottenere da altre specie molto diver-se (trasformismo). Insomma, contrariamente a quanto si ripete, la concezione medioevale era di tipo evoluzionista, anche se di un evoluzioni-smo teista.

    La biologia come scienza nasce sulle basi del fissismo e in contrapposizione al trasformismo; a questo movimento creazionista che ha fonda-to la biologia (18-19 sec.) aggiungiamo lag-gettivo di storico, in modo da distinguerlo non solo da quello attuale, ma anche da quello mol-to vago del periodo pre-scientifico (pensando a questultima distinzione, si potrebbe pi com-pletamente definire creazionismo scientifico storico, ma la riteniamo un eccesso di preci-sione).

    Siccome a qualcuno questa ricostruzione pu apparire incredibile, riportiamo alcuni ri-ghi tratti da uno specifico libro scritto da Pie-tro Omodeo, un leader riconosciuto dellevolu-zionismo italiano: Veniva sentita come esigen-za vitale anche quella di eliminare dalle interpre-tazioni della biologia dello sviluppo [] tutto il farraginoso armamentario introdotto dalle con-cezioni magiche del Rinascimento [] il crea-zionismo fissista, che oggi si vuole considera-re un antico corpo dottrinario edificato a di-fesa dellortodossia, fu elaborato allinizio del Settecento proprio per adempiere a questa funzione liberatrice [] Questo sforzo era sta-to sostenuto da vari studiosi di paesi protestan-ti, avvantaggiati dallessere liberi dalla pesante tutela dellInquisizione e dalle pastoie della filo-sofia tradizionale, gi combattuta da Lutero (P. Omodeo, Creazionismo ed evoluzionismo, Later-za, Bari 1984, pp. 68s).

    DARWINCharles Darwin (1809-82) ha certamente

    avuto e ha una enorme influenza sul piano fi-losofico: ci maschera una grande debolezza su quello strettamente scientifico e questo voglia-mo mostrarlo con una serie di schede collegate. (Pu darsi che qualcuno le trover faziose, ep-pure i dati utilizzati provengono da fonti redat-te da evoluzionisti. Chiedo solo che ci si armi di unenciclopedia e che si vada a controllare, in ogni caso sono pronto ad ascoltare le critiche).

    Comincio, chiedendo aiuto a uno che, come scienziato, gode della massima reputazione e che su Darwin ha espresso un giudizio netto: Al-bert Einstein. Proseguo col segnalare le impres-sioni avute quando ho tentato di leggere il ca-polavoro di Darwin (cio Lorigine delle specie): mentre gli scritti contemporanei di Pasteur e Mendel conservano una grande attualit di me-todo e di contenuto, con il libro di Darwin suc-cede il contrario (vedere Darwin e le razze).

    La biologia come scienza cominci con Fran-cesco Redi (1626-98), ma fu poi Lazzaro Spal-

    lanzani (1729-99) a gettarne le fondamenta metodologiche, mentre Carlo Linneo (1707-78) fece unammirevole opera di classificazione.

    Lopera di Darwin (pubblicata nel 1859 e poi revisionata fino alla sesta edizione del 1872) non solo contrast con la biologia fin l edifica-ta (e cresciuta nella lotta contro la generazione spontanea), ma fu di ostacolo anche a quella biologia carica di prospettive che stava per pro-rompere e della quale Darwin decise di non te-nerne conto: le prospettive introdotte dalla ge-niale e benefica svolta operata da Louis Pasteur nel 1861 (che rivoluzionava anche la medicina), e laltrettanto decisiva opera di Gregorio Men-del (che fondava la genetica nel 1865).

    Lopera di Darwin in opposizione a quel-la di tutti costoro e perci si configura come un tentativo di tornare al mondo pre-scientifico, dove la natura vista come continua creatrice di specie fantastiche.

    Scrive il quotato evoluzionista Omodeo: A una qualche forma di evoluzionismo si un po sempre creduto, e la novit in campo scientifico fu costituita, nel corso della prima met del 18 secolo, dalla comparsa del credo fissista. Non si tratta di unaffermazione di gusto paradossale, ma di una verit molto semplice, anche se lun-gamente trascurata (P. Omodeo, Creazionismo ed evoluzionismo, Laterza, Bari 1984, p. 112).

    Tutto ci si pu vedere meglio nelle speci-fiche schede, il cui titolo comincia sempre con Darwin contro: Redi, Spallanzani, Pasteur, Mendel e Linneo.

    Infine, siccome Darwin viene paragonato spesso a Galilei, vedremo anche che fra i due ci sono pi differenze che somiglianze (Darwin e Galilei).

    DARWIN CONTRO LINNEOLo svedese Carlo Linneo (1707-78) uno

    degli scienziati pi universalmente ammirati.A lui si deve quella classificazione degli esse-

    ri viventi le cui linee di fondo restano tuttora va-lide. Era un devoto protestante e, continuando a dare il nome agli animali, era come se prose-guisse lopera di Adamo.

    Consider come unit di base le varie spe-cie, le quali nel suo albero sistematico aveva-no la posizione delle foglie, mentre nei rami via via pi grandi raggruppava categorie con affi-nit sempre minori (genere, famiglia, ordine e cos via). Non aveva unidea precisa e una defi-nizione chiara di specie, ma era convinto che ne esistessero quante Dio ne aveva create.

    Us il latino, cercando di dare a ciascuno nome e cognome (per luomo, per esempio, Homo sapiens). Gli spedivano piante da tutto il mondo, affinch gli desse il nome, e la sua ope-ra ebbe un grande riscontro pratico.

    Darwin, dopo un secolo, cerc di disfare an-che questa conquista del sapere, negando lesi-stenza stessa della specie.

    Insomma, mentre per Linneo esistevano del-le discontinuit fra i vari esseri viventi, delle se-parazioni che impedivano per esempio la

    mescolanza fra cani e gatti, per Darwin le sepa-razioni erano solo apparenti e, come si poteva passare da una razza a unaltra, cos si era pas-sati e si stava passando da una specie a unaltra.

    Per Darwin, cani e gatti provenivano da un progenitore comune ed erano discendenti di due razze via via divaricatesi, mentre le attuali razze di cani non erano altro che specie in via di formazione.

    La robustezza e laderenza alla realt dellopera di Linneo fu tale che rest un monu-mento inattaccabile; ma anche attraverso que-sto confronto con Linneo, Darwin si caratteriz-z come un nostalgico del passato, piuttosto che come anticipatore del futuro. Linneo aveva dei presupposti fissisti e antievoluzionisti, con-tro i quali Darwin si schier apertamente, igno-rando la migliore biologia fino allora prodotta (Redi e Spallanzani) e quella che stava emergen-do (Mendel e Pasteur).

    DARWIN CONTRO MENDELMeglio sarebbe stato per Darwin (1809-

    82) se fosse vissuto prima: le sue posizioni an-tiscientifiche sarebbero state pi scusabili; in-vece fu contemporaneo di Pasteur (1822-95) e di Mendel (1822-84), che sul piano scienti-fico ebbero la vista molto lunga.

    Sia Darwin che Mendel studiarono la tra-smissione dei caratteri ereditari, ma Darwin us una specie inadatta per questa fase ini-ziale delle ricerche (i piccioni, poco prolifici e che non si autofecondano) arrivando a una conclusione che non gli dispiaceva (vedi Dar-win e le razze), cio che nella trasmissione dei caratteri ereditari non cera nessuna regola e che tutto era possibile (ci lo lasciava libero di fare qualsiasi supposizione).

    Mendel invece us i piselli (gran numero di semi e possibilit di autofecondazione) e scopr una regola apparentemente semplice, ma di grandissimo impatto: i caratteri eredi-tari erano scritti su supporti fisici (i geni) che, passando da una generazione allaltra, si ri-mescolavano e si ricombinavano come face-vano le carte da gioco, ma senza modifica-zioni e senza che ne sorgessero di nuovi (si potrebbe dire che neg la generazione spon-tanea anche a livello dei caratteri ereditari).

    Quando perci nei figli compariva un ca-rattere non evidente nei genitori, ci non era dovuto al fatto che lo avessero prodotto i me-

    D I Z I O N A R I E T T O

    I PRINCIPALI TERMINI DELCONTRADDITORIO!

    Continua l'elenco sulle principali voci del mondo evoluzionista e creazionista.Ringraziamo il Prof. Ferdinando De Angelis che ci ha autorizzato il riporto di alcuni termini.

    Continua a pagina 13

  • 7 L'ACCADEMIA DEL VATICANO

    Il presidente della Pontificia Accademia delle Scienze, Werner Arber, biologo premio Nobel per la medicina nel 1978, ha tenuto il 12 ottobre scorso una relazione sui rapporti tra

    scienza e fede, presentata al Pontefice e ai membri del Sinodo dei vescovi, nella quale ha illustrato con chiarezza le basi della spiegazione evoluzionistica contemporanea.

    Si potrebbe pensare ad una normale lectio magistralis, ma...

    A T T U A L I T

    Ma la questione ben al-tra! In effetti Werner Arber nella sua relazione conferma che non c conflittualit tra la Chiesa Cattolica e la teoria neodarwiniana.Nel contesto di una riflessione sulle mutue relazioni e com-patibilit tra la conoscenza scientifica e i contenuti fonda-mentali della fede, Arber ha scelto come esempio di acqui-sizioni scientifiche essenzia-li l'evoluzione dell'universo e l'evoluzione della vita sulla Terra, in quanto fatti scien-tifici stabilmente accertati.Arber, essendo microbiologo, ha spiegato che le variazioni ge-netiche spontanee e la selezione naturale costituiscono la forza motrice dell'evoluzione biologi-ca che si avvale di questi cam-biamenti microevolutivi, pre-supposti appunto per le sue af-fermazioni.In altre parole egli convinto che l'evoluzione biologica un fatto che si spiega con la teoria neodarwiniana.Aggiunge poi che sar la se-lezione naturale a vagliare e a mantenere quelle rare varian-ti che procurano un vantaggio

    funzionale all'organismo.Naturalmente per Arber la sua relazione smentisce quanto di-chiarava il cardinale di Vienna Christoph Schnborn sul New York Times (7 luglio 2005), cio la falsit dell'evoluzione per selezione naturale e l'evi-denza di un disegno biologico.Inoltre, e questa forse la nota pi conturbante della relazione, secondo Arber, persistono an-cora movimenti d'opinione che rifiutano per motivi religiosi la validit delle spiegazioni evo-

    luzionistiche attuali (neo dar-winismo), aggiungendo con un certo coraggio, che se Ges Cristo fosse ancora vivo sareb-be favorevole all'applicazione di una solida conoscenza scien-tifica per il bene a lungo termine dell'umanit.

    PROMUOVE LE IDEE DI DARWIN !

    Werner Arber (Grnichen, 3 giugno 1929) un biologo svizzero, vincitore del Premio Nobel 1978 per la medicina per le sue ricerche sul mec-canismo di difesa della cellula batterica nei con-fronti dei virus.Docente di genetica molecolare dal 1959 al 1970 all'Universit di Ginevra, nel 1971 si trasfer a Basilea per insegnare microbiologia nell'Univer-sit omonima.Nominato membro della Pontificia Accademia delle Scienze nel 1981 e Consigliere dal 1995, ne diviene presidente nel 2011. I suoi studi risul-tano attualmente la base dell'ingegneria geneti-ca e della biologia molecolare.

    Al momento non si registra-no le eventuali considerazio-ni del cardinale Schnberg n quelle di Benedetto XVI.Staremo a vedere. Certo che la scelta dell'accettazione dell'evoluzione darwiniana, per un cattolico, ora diventa pi facile!

    P.S. Il testo integrale della relazione Arber dispon-bile sul sito dell'Accademia (www.casinapioiv.va).

    Il Neodarwinismo la teoria evoluzionistica attual-mente pi accreditata in campo scientifico.Essa deriva dall'integrazione tra:a) la teoria dell'evoluzione delle specie per selezione naturale di Charles Darwin;b) la teoria dell'ereditariet di Gregor Mendel sulle basi dell'eredit biologica rivista alla luce della moderna genetica, comprese le mutazioni genetiche casuali come sorgente della variazione;c) la forma matematica della genetica delle popola-zioni;d) l'analisi dei dati della paleontologia.Gli scienziati che hanno contribuito allo sviluppo principale del neodarwinismo sono Thomas Hunt Morgan, R. A. Fisher, Theodosius Dobzhansky, J.B.S. Haldane, Sewall Wright, William D. Hamilton, Cyril Darlington, Julian Huxley, Ernst Mayr, George Gay-lord Simpson, G. Ledyard Stebbins e Motoo Kimura.In breve, il neodarwinismo si fa carico di una specifica concezione che consiste nel considerare come unit fondamentale dell'eredit il gene come bersaglio del meccanismo dell'evoluzione (la selezio-ne naturale).La sintesi neodarwiniana unifica diverse branche della biologia che in precedenza avevano pochi punti di contatto, in particolare la genetica, la citologia, la sistematica, la botanica e la paleontologia.

  • 8CALENDARIO AISO

  • 9CALENDARIO AISOTrascorri i l 2013con le meraviglie del Creato!

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    DO LU MA ME GI VE SA

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    Dicembre

    Filippesi 3:14

    Proseguo il corso verso la meta per ottenereil premio della celeste vocazione di Dio in Cristo Ges.

    2014 ricco dibenedizioni nel Signore.

    Un sereno

    In cima al Grossvenediger m 3.674 (A)

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    L I B R I

    C' un libro per tutti!EVOLUZIONEBIOLOGICAnei rapporti recentifra scienza e fede

    Autore: Michael GeorgievEditrice: Comitato Antievoluzionista Pagine: 120Prezzo: e 14,00Per ordinazioni:[email protected].

    Scoperta la scimmia dal volto umano.Sembra un Modigliani!John e Terese Hurt della Lukuru Wildlife Research Foundation, dopo anni di ricerca hanno finalmente scoperto nelle foreste del Congo, la misteriosa scimmia segnalata dalle trib del luogo.Il suo nome volgare Lesula, tramu-tato in la scimmia dal volto umano. A differenza dalle altre sue colleghe sembra abbia un volto un po' umano e allungato; si direbbe disegnato da Modigliani. Chiss se Modigliani si sarebbe risentito! Naturalmente ci avrebbe fatto infuriare, al tempo delle polemiche antidarwianiane, chi non sopportava l'ipotetica nostra pa-rentela con le scimmie. Giustamente!

    Il libro composto in 3 parti;la prima parte riguarda due saggi di Michael Georgiev in cui il nostro caro amico ha presentato una ineccepibile documentazione sul contrasto tra scienza e fede in relazione alla teoria di Darwin e/o del neodarvinismo.Un libro molto interessante in cui sviluppa unindagine nel recente dibattito tra scienza e fede e nello specifico nel confronto tra scienzi-ati naturalisti e scienziati teisti.Michael Georgiev ha il dono di

    prendere per mano coloro che non conoscono largomento e di accompagnarli illustrandogli un mondo sconosciuto.Nella seconda parte si troveranno alcuni articoli molto interessan-ti dello stesso Georgiev, mentre nella terza parte, a concludere, un ottimo documento del professore di genetica Maciej Giertych.Il testo e il libro curato da Fa-brizio Fratus.

    Gli autoriMichael GeorgievNasce a Sofia (Bulgaria). Nel 1971 emigra negli USA da dove riparte per stabilirsi definitivamente in Italia. Si laurea im Medicina e chirurgia all'Universit La Spaienza di Roma.Ha pubblicato diversi testi medici spe-cialistici e scientifici tradotti in diverse lingue, tra cui: Il mistero delle origini, Ecclesiae Domus, 2008. stato membro del Cento di malattie vascolari dell'Universit di Ferrara. Dal 2002 sino alla sua morte (2010) stato vicepresidente e caporedattore di AISO.

    Maciej GiertychNasce a Varsavia (Polonia) nel 1936. Si laurea all'Universit di Oxford in scienze agrarie e poi segue un corso di dottorato di ricerca presso quella di Toronto sulla fisiologia delle piante.Tornato in Polonia lavora presso l'Istituto Europeo di dendrologia dell'Accademia polacca delle scienze, per conseguire il titolo di professore accademico.

    Giertych valorizza la versione creazio-nista che vede in Dio il creatore di tutto l'universo. Ha scritto pi di 200 opere e trattati sempre nell'ambito agrario in partico-lare sulla genetica.Dal 2004 al 2009 parlamentare europeo a Bruxelles, interessandosi al tema dell'insegnamento dell'evoluzione nelle scuole europee.

    Fabrizio FratusOrganizzatore del Comitato Anti Dar-win. Ha partecipato a diverse iniziati-ve, contradditori e convegni.Nel 2008 ha pubblicato il saggio Dio o Darwin? (Ediz. Kappa, Roma).Nel 2009 partecipa al primo contrad-ditorio sull'evoluzione della specie tenuto a Milano presso la Casa della Cultura. Partecipa in diverse radio tv sul tema dell'antievoluzionismo e sul creazionismo. Collaboratore di AISO.

    Lesula vive nel Congo; il nome scientifico

    Cercopithecus Iomamiensis

  • 12

    L E T T U R E

    Si conclude la pubblicazione dei brani tratti da Patriarchi e Profeti (Ed. ADV) relativi alla Creazione.

    Ai muri erano appesi gli orna-menti pi belli, le magnifiche opere dellArtista divino.

    Lambiente in cui Adamo ed Eva vivevano prima del peccato costitui-sce un esempio per gli uomini di ogni tempo.

    La vera felicit non consiste nel soddisfare il proprio orgoglio con lostentazione del lusso; essa si tro-va piuttosto nellintimit del contatto con Dio attraverso il creato.

    Se gli uomini prestassero meno at-tenzione a ci che artificiale e colti-vassero la semplicit, realizzerebbero con maggiore facilit il progetto per cui Dio li ha creati.

    Chi davvero saggio non cerca la felicit nellorgoglio e nellambizio-ne - che non troveranno mai un appa-gamento - ma nei motivi di gioia che Dio ha posto alla portata di tutti, nei veri piaceri che nobilitano luomo.

    Dio affid ad Adamo la cura del giardino, perch lo lavorasse e lo custodisse; la sua occupazione non era faticosa, ma piacevole e stimo-lante.

    Nelle intenzioni divine, il lavo-ro doveva costituire una benedizione che avrebbe impegnato la mente, raf-forzato il corpo e sviluppato le facol-t intellettuali.

    Nellattivit fisica e mentale Ada-

    mo trov uno dei maggiori piaceri della sua esistenza.

    Quando, a causa della disubbi-dienza, venne allontanato dalla sua magnifica dimora, fu costretto a lot-tare con un terreno ostile per guada-gnarsi il pane: allora proprio il lavo-ro, sebbene molto diverso dalle pia-cevoli occupazioni dellEden, fu per lui una fonte di felicit e una salvagu-ardia contro le tentazioni.

    Quanti considerano il lavoro come una maledizione per il peso della sof-ferenza e della fatica, si sbagliano: essi dimostrano di non conoscere il piano di Dio per luomo.

    I ricchi spesso guardano con dis-prezzo le classi lavoratrici: questo lo-ro atteggiamento del tutto contrario allo scopo per cui luomo stato cre-ato.

    Dio mise a disposizione di Adamo ricchezze ben superiori ai pi ingenti patrimoni: tuttavia luomo non dove-va rimanere inattivo.

    Il Creatore conosce i bisogni um-ani, sa ci che necessario alla feli-cit. Solo gli uomini e le donne che lavorano provano la vera gioia di-vivere. Anche gli angeli sono lavo-ratori diligenti e collaborano con Dio per il bene degli uomini: il Creatore non ha riservato alcun posto, neppure in cielo, agli indolenti e ai pigri.

    Finch rimasero fedeli a Dio, Ada-mo e la sua compagna dominaronola terra, esercitando un potere illimitato su ogni essere vivente.

    Il leone e lagnello giocavano pa-

    cifici e si riposavano ai loro piedi; gli uccelli volteggiavano felici senza al-cun timore delluomo: quando cin-guettavano per lodare il Creatore, i nostri progenitori si univano a loro nel ringraziare il Padre e il Figlio.

    Dio li aveva circondati delle sue cure paterne: li istruiva personal-mente con infinita saggezza; essi ri-cevevano le visite degli angeli e pote-vano comunicare con il Creatore sen-za alcun intermediario.

    Lalbero della vita assicurava lo-ro grandi energie e avevano capacit intellettuali appena inferiore a quella degli angeli.

    I misteri delluniverso visibile, le meraviglie di colui la cui scien-za perfetta (Giobbe 37:16) erano per loro uninesauribile fonte di co-noscenza e di piacere.

    Dio stesso, colui che ha creato e sostiene la realt, rivel ai nostri pro-genitori le leggi e le forze della natu-ra, la cui scoperta ha impegnato gli uomini per seimila anni. Essi parla-vano con le foglie e i fiori degli alberi e imparavano i segreti della vita.

    Adamo conosceva ogni essere vi-vente dal grosso leviathan che nuo-ta tra le acque allinsetto che ondeg-gia nel raggio di sole. Egli aveva dato un nome a tutte le creature e di ognu-na conosceva la specie e le abitudini.

    La gloria di Dio nei cieli, gli innu-merevoli mondi con le loro orbite, lequilibrio delle nuvole (Giobbe 37:16), i misteri della luce e del suo-no, del giorno e della notte: i nostri progenitori potevano esplorare ogni segreto della realt.

    Il nome di Dio era scritto su ogni foglia della foresta, su ogni pietra delle montagne, su ogni stella scin-tillante, in terra, nellaria e nel cielo.

    Lordine e larmonia della creazi-one parlavano della potenza e della saggezza infinite.

    Con il passare del tempo Adamo ed Eva scoprivano nuove meravi-glie che suscitavano in loro un amo-re sempre pi profondo e li induce-vano a continue esclamazioni di gra-titudine.

    Sul prossimo numero inizier il capitolo 7 dedicato al Diluvio.

    I misteri delluniverso visibile, le meraviglie di colui la cui scienza perfetta (Giobbe 37:16) erano per loro uninesauribile fonte di conoscenza e di piacere

  • 13

    desimi genitori, i quali invece lo avevano ere-ditato e tenuto nascosto (si tratta dei cosid-detti caratteri recessivi, che sono s presen-ti, ma coperti da quelli detti dominanti).

    Il carattere che apparentemente sembrava nuovo, allora, in realt era un carattere vec-chio, gi presente nella linea degli antenati. Mendel pubblic le sue conclusioni nel 1865 e le mand anche a Darwin, il quale per ave-va costruito il suo famoso libro (1859) pro-prio sulle novit presenti nella discendenza, novit che ora Mendel dichiarava solo appa-renti. Non stupisce allora come Darwin evi-tasse di prendere in considerazione la grande novit introdotta da Mendel.

    Lentusiasmo per il darwinismo port a ignorare lopera di Mendel anche in segui-to e fu cominciata a riscoprire solo verso il 1900, cio quando ci si rese finalmente con-to che le idee di Darwin erano in realt dei vi-coli ciechi, facendo cos ritardare la scienza di un quarantennio.

    Mendel era un abate e c da supporre che questo gli facesse cogliere pi facilmente il fissismo e lantievoluzionismo di Redi, Spal-lanzani, Linneo e Pasteur: tutti con un retro-terra chiaramente religioso.

    DARWIN CONTRO PASTEUR Sono pochi gli scienziati ammirati univer-

    salmente quanto Louis Pasteur (1822-95), la cui opera port tanta chiarezza sul piano del-la conoscenza e immensi benefici in campo medico.

    Partendo dalla sua attivit di chimico, dopo due secoli di contese, riusc a dimostra-re, in modo definitivo, che tutti gli esseri vi-venti (anche quelli cos piccoli da essere invi-sibili) derivavano da altri esseri viventi ugua-li a loro, facendo incontestabilmente vedere linconsistenza della generazione spontanea.

    Prima di Pasteur si credeva che le malattie fossero causate soprattutto da scompensi in-terni, i quali avrebbero stimolato la comparsa spontanea dei microbi infettanti.

    Pasteur dimostr la validit del principio fissista anche per i microbi, che perci non potevano prodursi allinterno dellorgani-smo, ma dovevano necessariamente venire dallesterno, cio da altri microbi uguali a loro.

    Queste idee Pasteur cominci ad applicar-le con grande efficacia, prima risolvendo cer-te alterazioni della birra, dei vini e dellaceto, poi passando alle malattie dei bachi da seta, infine a quelle delluomo.

    Molte donne morivano di parto e Pasteur ammon: Siete voi medici che trasportate il contagio [] Lavatevi le mani, lavate gli stru-menti in acqua bollente [] e la febbre puer-perale non si trasmetter pi! Grande bene-ficio si ebbe anche con la sua cruciale scoper-ta della vaccinazione.

    Questi spettacolari successi Pasteur li attri-bu a un suo particolare retroterra, che cos precisa: La grandezza delle azioni umane si misura dallispirazione che le fa nascere. For-tunato chi porta in s un dio, un ideale di bel-lezza e gli obbedisce: ideale dellarte, ideale della scienza, ideale della Patria, ideale del-le virt evangeliche. Sono queste le sorgen-ti vive dei grandi pensieri e delle grandi azio-ni. E tutte, si illuminano dei riflessi dellinfi-nito (L. Pasteur, Opere, UTET, Torino 1972, p. 1004).

    I PRINCIPALI TERMINI DELCONTRADDITORIO!

    Prosegue sul prossimo numero

    E V E N T I

    LO SCETTRODELLA TOLLERANZAA Palazzo Reale di Milano si celebranoi 1.700 anni dell'Editto imperiale ched la libert alla religione cristiana

    Costantino 313 d.C. la mostra interna-zionale (gi aperta) ideata dal Museo Di-ocesano in programma fino al 17 marzo 2013 a Palazzo Reale, a Milano.Curata da Paolo Biscottini, e dall'archeologa Gemma Sena Chiesa, in collaborazione con Electa, la rassegna ha per sottotitolo L'Editto di Milano e il tempo della tolleranza.Sono esposti oggetti d'archeologia e d'arte dai pi importanti musei interna-zionali.Dall'aprile 2013 la mostra si trasferir a Roma. Visita da non perdere!Aperta tutti i giorni. Info su:www.mostracostantino.it.

    L'Editto del 313Quando noi, Costantino Augusto e Licinio Augusto, felicemente ci incontrammo nei pressi di Milano e discutemmo di tutto ci che attiene al bene pubblico e alla pubblica sicurezza, questo era quello che ci sembrava di maggior giovamento alla popolazione, soprattutto che si dovessero regolare le cose concernenti il culto della divinit, e di concedere anche ai cristiani, come a tutti, la libert di seguire la religione preferita, affinch qualsivoglia sia la divinit celeste possa esser benevola e propizia nei nostri confronti e in quelli di tutti i nostri sudditi.

    Ritenemmo pertanto con questa salutare decisione e corretto giudizio, che non si debba vietare a chicchessia la libera facolt di aderire, vuoi alla fede dei cristiani, vuoi a quella religione che ciascheduno reputi la pi adatta a se stesso.Cos che la somma divinit, il cui culto osserviamo in piena libert,

    possa darci completamente il suo favore e la sua benevolenza.

    Perci opportuno che si sappia..., cosicch, abolite del tutto le precedenti disposizioni imperiali concernenti i cristiani, ora, invece, in assoluta tranquillit, tutti coloro che vogliano osservare la religione cristiana possano farlo senza alcun timore o pericolo di molestie...

    Qui sopra: pendente a forma dicrocetta, V-VI sec. d.C., oro, granata,smeraldo, Museo Civico d'Arte anticadi Torino. A fianco: retro di moneta diCostantino del 313, oro, Bibliothquenationale di Parigi.

  • 14

    R U B R I C A

    I lettori ci scrivono

    Ecco la risposta del pastore avventi-sta Harald Weigt che appare nel suo libro Verstehst du auch, was du liest? (Advent-Verlag, 2002, Lneburg).

    Anche se molti teologi sostengono il punto di vista che si tratti di due racconti sulla Creazione, dobbiamo tuttavia dubita-re della veridicit di detta visione.

    1. verosimile che ci siano stati tra-mandati contemporaneamente due rac-conti contraddittori? Non molto pi con-vincente considerare il fatto che gli ebrei intendono i due racconti complementari?

    2. Nel capitolo 2 non vengono creati n il cielo e la terra e n le stelle, le piante e gli animali. Quindi, non si dovrebbe nep-pur poter parlare di un racconto sulla Cre-azione.

    3. Vi si trova veramente una sequenza invertita della creazione:I capitolo: piante - animali - uomo;II capitolo: uomo - piante - animali?

    4. Lutilizzo diversificato del nome di Dio (capitolo 1: elohim; capitolo 2: jah-we elohim) realmente una prova di due

    diversi racconti?Il termine elohim appare nell'A.T. 2.600

    volte ed il secondo sostantivo pi fre-quente dell'A.T.

    Il termine jahwe, invece, appare ben 6.828 volte nell'A.T. come anche il nome doppio jahwe elohim (Dio il Signore) che si conta solo in Isaia pi spesso che in Ge-nesi, Esodo e Levitico insieme.

    Considerata la maggior frequenza del nome di Dio, pu esso essere considerato come indizio o prova?

    Ha molto pi senso, invece, considera-re il capitolo 2 come integrazione del sesto giorno della Creazione. La descrizione dei dettagli in esso contenuta non rientra nel-la visione globale dei giorni nel capitolo 1.

    La prima aggiunta viene descritta quan-do Dio prevede per luomo unabitazione particolare (il giardino dEden), e come se-conda aggiunta vediamo che Adamo, inca-ricato di dare un nome a tutti gli animali, si accorge di essere solo e che quindi Eva vie-ne creata come parte di lui stesso.

    Solo grazie a queste due integrazioni, che fanno in un certo qual modo da pon-te tra il racconto della Creazione e la ca-duta delluomo, si pu comprendere il ter-zo capitolo.

    Il capitolo 1 descrive la genesi della natura, alla quale anche luomo appartiene.

    Il capitolo 2 narra linizio della storia della quale luomo ne il protagonista.

    Il capitolo 3 illustra linizio del piano di salvezza e specifica perch necessario.

    Osservando da vicino il testo biblico, si nota subito che la terra viene citata prima del cielo: Genesi 1:1 Nel principio Dio cre i cieli e la terra ; Genesi 2:4 Nel giorno che Dio il Signore fece la terra e i cieli... . Lattenzione viene diretta sulla terra. Quel che accade l ora al centro del-la rivelazione biblica.

    I versetti da 5 a 7 sono frasi introdut-tive nel tipico stile descrittivo ebraico che sotto forma di negazione descrive qualcosa che non c. Nel versetto 5 non viene det-to che tutto era informe e vuoto, come in Genesi 1:2, ma ci viene solamente det-to che non c'era alcun uomo per coltiva-re il suolo e che non c'era ancora sulla terra alcun arbusto della campagna. Nessu-

    Ci sono due racconti della Creazione nella Bibbia?Un lettore ci ha scritto chieden-doci come mai nel capitolo 2 della Genesi si trova un secon-do racconto sulla Creazione che si scosta sensibilmente da quello del capitolo 1. Perch la Bibbia non pi chiara in questo punto cos importante?

    Il testo in causa, qui condensato, quello di Genesi 2:4 b, 5 a, 7 a:Nel giorno che Dio il Signore fece la terra e i cieli, non c'era ancora sulla terra alcun arbusto della campagna.Nessuna erba della campagna era ancora spuntata...Dio il Signore form l'uomo dalla polvere della terra... .

    na erba della campagna era ancora spunta-ta. Questa constatazione prelude al culmi-ne della narrazione: non vi alcuna pianta utile, non c pioggia, non c uomo che coltivi (v. 5), per Dio ha un piano: Egli (v. 8,9) piant un giardino in Eden, e ... fe-ce spuntare dal suolo ogni sorta d'alberi (qui non sta scritto cre, come nel capi-tolo 1!), e vi pose l'uomo che aveva forma-to il sesto giorno.

    La descrizione del giardino dEden al centro del capitolo 2, poich l si consuma la funesta frattura nel rapporto di fiducia fra luomo ed il Dio Creatore, con tutte le conseguenze descritte dal capitolo 4 in poi fino allultimo libro della Bibbia.

    Per ci che riguarda la traduzione del-le forme dei tempi, lebreo non esprime quando unazione in atto, ma se lazione gi conclusa o se ancora in essere.

    Dopo questi ragionamenti i versetti in oggetto dovrebbero o potrebbero essere tradotti cos: In quei giorni, quando Dio il Signore aveva creato la terra ed il cie-lo, quando non vi era ancora alcun arbu-sto della campagna e non vi era lerba dei campi, poich Dio non aveva ancora fat-to piovere e poich non vi era uomo alcuno che potesse coltivare i campi, ma un vapo-re saliva dalla terra e bagnava tutta la su-perficie del suolo, e quando Dio il Signo-re ebbe formato l'uomo dalla polvere della terra, gli soffi nelle narici un alito vitale e l'uomo divenne un'anima vivente - quindi Dio il Signore pose luomo, che Egli aveva formato, in un giardino in Eden, a oriente.

    Per gli stessi motivi il versetto 19 deve essere tradotto cos: Dopo che Dio il Si-gnore ebbe (aveva) formato dalla terra tut-ti gli animali dei campi e tutti gli uccelli del cielo, li condusse all'uomo per vedere come li avrebbe chiamati.

    C una differenza sostanziale, se si tra-duce il versetto 19 con: Dio il Signore for-m... o con dopo che Dio il Signore ebbe (aveva) formato... . Entrambe le traduzio-ni sono possibili a seconda di come si giu-dica (o valuta) laffermazione: la Sua Cre-azione gi conclusa o ancora in atto?

    La prima traduzione in contraddizio-ne al capitolo 1, mentre la seconda si la-scia affiancare al racconto sulla Creazione del capitolo 1.

  • 15

    L'articolo si conclude conquesto numero.

    Come mai non vi una simile situa-zione nelle lacune visto che dovrebbe-ro essere state lungamente esposte agli agenti erosivi?

    Norman Newell, del Museo Ame-ricano di Storia Naturale di New York, riferendosi alla para conformit (cio a quelle discordanze che presentano la maggiore continuit), commenta: Un aspetto notevole della para conformi-t nella sequenza delle rocce calcaree, una mancanza generale di un'eviden-te lisciviazione del sottosuolo. Residui e superfici erose, che si dovrebbero atten-dere come risultato di una lunga esposi-zione sub-aerea, sono in realt mancan-ti e quasi irriconoscibili, l'origine della para conformit incerta ed io sicura-mente non ho una soluzione semplice per questo problema.

    T. H. Van Andel, dell'Universit di Stanford, afferma: Fui molto colpito, all'inizio della mia carriera, nel rico-noscere in Venezuela che due sottili gia-cimenti di carbone (separati da 30 cm d'argilla grigia e depositati in una pa-lude costiera) erano rispettivamente del Paleocene Inferiore e dell'Eocene Supe-riore. Gli affioramenti erano eccellenti, ma pur con un'ispezione molto dettaglia-ta, non mi stato possibile determinare la posizione precisa di quella lacuna di 15 milioni d'anni.

    Davanti a questi dati si pu conclude-re che quel periodo di 15 milioni di anni potrebbe non essere mai esistito.

    Ariel A. Roth, rispondendo agli evo-luzionisti che cercano di dare delle spie-gazioni: La mancanza in queste lacune di tracce evidenti del tempo supposto, ha suscitato qualche volta tentativi di spie-gazione suggestivi.

    Alcuni paragonano le lacune con le aree piatte della terra, come per esem-pio il bacino della bassa valle del Mis-sissippi: quest'area per non una la-cuna, perch i sedimenti vi si stanno ancora depositando.

    Altri suggeriscono che l'erosione po-trebbe essere mancata perch le lacune sono state sommerse: il fatto di essere sommerse, per, non evita la deposi-zione, n l'erosione, come viene ben di-mostrato dalla sedimentazione marina e dall'erosione che ha formato i gran-

    I CREAZIONISTI E IL PROBLEMA DELL'ET DELLA TERRA

    Prosegue dal numeroprecedente 3/2012

    di canyon sommersi lungo il bordo delle piattaforme continentali [superfici sotto-marine poco profonde e vicine alla co-sta, N.d.T.].

    Il Canyon di Monterrey, situato nell'oceano lungo la costa della Califor-nia, pi o meno tanto profondo e tanto vasto quanto il Gran Canyon. Le corren-ti d'acqua, insomma, erodono sia sulla terra che sott'acqua. Altri suggeriscono che le superfici di contatto di queste la-cune potrebbero essere piatte perch la roccia resistente: nemmeno questa una soluzione, perch spesso sono pro-prio i sedimenti teneri quelli che forma-no gli strati basilari delle lacune ( que-sto il caso, per esempio, della lacuna fra il Chinle e le formazioni tenere di Moen-kopi, che si trovano nella parte occiden-tale degli Stati Uniti).

    Altri infine suppongono che l'erosio-ne avrebbe potuto produrre una super-ficie liscia, ma non esistono esempi da mostrare per dar valore a questa moda-lit: a maggior ragione se si pensa al-le lacune d'ampiezza semi continentale, come quelle che abbiamo pi sopra se-gnalato.

    difficile constatare che, in milio-ni di anni, poco o nulla successo sul-la superficie del nostro pianeta, se i tem-pi sono lunghi (in questo caso si parla di tempi da misurarsi in milioni di anni) si dovrebbero sempre verificare deposizio-ni ed erosioni.

    Le lacune sono comuni sulla terra e sembrerebbe che il tempo proposto non sia mai trascorso. Le lacune invece si spiegherebbero facilmente con i modelli catastrofici e con il diluvio universale che spiegherebbero in modo migliore la deposizione rapidissima di questi strati.

    I creazionisti propongono altre prove a riguardo di unet recente della terra, se gli antropologi evoluzionisti sosten-gono che let della pietra durata al-meno 100.000 anni in cui le popolazioni della terra di Neanderthal e Cro Magnon furono approssimativamente costanti tra uno e dieci milioni di unit in tutto que-sto arco di tempo essi avrebbero dovuto seppellire i loro scheletri insieme ai ma-nufatti.

    Con queste indicazioni noi oggi do-vremmo avere almeno quattro miliardi di corpi. Se la scala evoluzionistica fos-se corretta, le ossa seppellite dovrebbe-ro essere in grado di durare molto pi di centomila anni; quindi molte delle ossa seppellite dei quattro miliardi di perso-ne supposte dovrebbero essere reperibili, invece solo una minima e inconsistente parte stata trovata e il discorso valido anche per i manufatti.

    Quindi facile supporre che let

    della pietra sia stata molto pi breve di quanto supposto dagli evoluzionisti e i creazionisti propongono poche centina-ia di anni.

    Anche nellagricoltura, per i crea-zionisti, il tempo non torna. I calcoli de-gli scienziati evoluzionisti presentano il tempo di caccia e di raccoglitori durante i 100.000 anni dellet della pietra, prima che si scoprisse lagricoltura pi o meno 10.000 anni fa.

    I reperti archeologici, invece, dimo-strerebbero che gli uomini dellet del-la pietra erano intelligenti quanto lo sia-mo noi.

    molto improbabile che nessuno, dei quattro miliardi di persone ipotizzabili, sia riuscito a scoprire che le piante na-scono dai semi.

    pi facile e comprensibile supporre che gli uomini siano rimasti senza agri-coltura per meno di qualche centinaia di anni al massimo. Anche nellambito del-la storia registrata i creazionisti nutro-no dubbi e sostengono che la scala tem-porale presentata nella bibbia sia pi verosimile.

    I dubbi nascono dal fatto che luomo della preistoria cre monumenti megali-tici, fece bellissimi disegni nelle grotte, registr fasi lunari e non si comprende per quale motivo avrebbe atteso un mi-gliaio di secoli prima di usare la stessa capacit per scrivere la storia.

    Infatti, per gli evoluzionisti, l'uomo della Et della Pietra esistito per 100.000 anni prima di iniziare a scrivere, cosa che dovrebbe essere successa solo 4.000 o 5.000 anni fa.

    Queste sono alcune delle considera-zioni temporali che gli scienziati lette-ralmente creazionisti, cio che credono che la terra sia stata creata da Dio me-no di 10.000 anni fa, pongono come te-stimonianza della creazione recente del-la terra.

    I creazionisti partono dal presuppo-sto che Dio abbia creato il tutto con un aspetto molto simile a quello che noi og-gi vediamo, infatti lo stesso uomo non stato generato per poi svilupparsi e ac-quisire sempre maggiore complessit ma stato prodotto come uomo completo e quindi anche tutto il resto della crea-zione da considerarsi come oggi lo ve-diamo (tenendo conto, ovviamente, che nellarco del tempo dellesistenza della terra si verificato il diluvio universale che ha plasmato e ridisegnato tutto lesi-stente).

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    DA TUTTO IL MONDO!

    Citazioni citabilill timore dell'Eterno il principio della sapienzaSalomone (X secolo a.C.), dai Proverbi 1:7Non ti fidare, ragazzo mio, di quelli che promettono di farti ricco dalla mattina alla sera. Per il solito, o sono matti o imbroglioni!Carlo Collodi (Le avventure di Pinocchio, L'ombra del Grillo Parlante)Agli occhi di molti la morale consiste solamente nelle precauzioni che si prendono per trasgredirlaAlbert Guinon (1863-1923). Drammaturgo franceseChiunque dice o scriva le terribili parole "Io so", "Noi sappiamo", "Questa la verit", dichiara, cos parlando, di essere fuori dal mondo della scienzaLuigi Einaudi (1874-1961, economista, politico e giornalista italiano, secondo Presidente della Repubblica Italiana), da Prediche inutili di Jean-Jacques Rousseau.

    ALTAMURA RISCHIA DI PERDERE IL JURASSIC PARKIn Puglia il secondo sito pi importante al mondo rischia di non essere costituito in parco naturale causa la disputa della Sovrintendenza per i beni archeologici della Puglia con il proprietario dell'area, disputa che dura da dieci anni. Il sito conserva ben 30.000 orme di dinosauro iguanodonte che stanno deteriorandosi per la mancanza di adatte protezioni. Questa l'Italia!Sembra tuttavia che qualcosa si stia muovendo in questi ultimi mesi... Speriamo che i nostri nipoti possano visitarlo in una degna cornice di Jurassic Park

    ModaIL VESCOVO VESTEARMANIIl diavolo veste Prada, cos un libro uscito anni fa negli USA.Titolo che venne applicato a Be-nedetto XVI, per-ch vestiva talari firmati dalla nota casa di moda.Ora a suscitare ulteriori polemiche il vescovo siciliano di Mazara del Vallo che ha zittito tutti in quanto ha detto che un regalo del noto stilista in questione. Cos sia!

    La cicognaRITORNA IN SICILIA!Finalmente una buona notizia! Dal 1992, anno del ritorno della Cicogna bianca in Sicilia,a Lentini, dopo cinque secoli di assenza, il numero delle cicogne sono aumentate vistosamente, tanto che nella piana di Gela sono nati 80 piccoli, durante la sosta invernale dello scorso inverno.

    L,occasione persa

    Gli abitanti di Fiesch, piccolo paese della Sviz-zera nell'Alto Vallese, sono preoccupati perch il ghiacciaio Aletsch, alle porte di casa, inizia a ritirarsi in maniera abbastanza sensibile, come si pu osservare dalla fotografia, causa il surri-scaldamento dell'atmosfera.Il ghiacciaio il pi esteso delle Alpi, coprendo oltre 120 chilometri quadri di superficie nei can-toni di Berna e del Vallese.Dal 1678 e per alcuni secoli gli abitanti di Fiesch ogni anno sono andati in processione per allon-tanare i pericoli naturali che poteva provocare il

    ghiacciaio. Ora riprendono l'usanza, ma per implorare (non sappiamo quale santo)che il ghiacciaio non subisca i danni del surriscalda-mento e, magari, ritorni come prima. Pi di prima?

    SigaretteIL CATTIVO ESEMPIO DEI PROF: 8 SU 10 CON LA SIGARETTA A SCUOLA!Il cattivo esempio lo hanno anche dagli inse-gnanti, che fumano a scuola e addirittura, in 3 casi su 10, in classe.E i ragazzi italiani cominciano a fumare presto, l'87% entro i vent'anni, inconsapevoli dei rischi che, anzi, sono vissuti come sfida.Senza sapere ad esempio che la prima sigaretta accesa a 15 anni triplica il rischio di morire a causa di un tumore rispetto a chi comincia dieci anni dopo. la fotografia scattata da uno studio elaborato dall'associazione I-Think di Ignazio Marino.I giovani fumatori sono circa un milione e mezzo

    tra i 15 e i 24 anni. L'82% dei ragazzi delle supe-riori, e il 51% degli studenti delle medie dice di aver visto i compagni fumare a scuola.E sempre tra cortili e corridoi scolastici sono visti con la sigaretta accesa il 77% dei prof (1 su 2 alle medie).Ma alcuni docenti fumano anche in classe (il 3%), mentre in qualche caso anche il dirigente scolastico stato "sorpreso" a fumare in presidenza!

    GhiacciaiLA PREGHIERA ALLONTANERA' IL SURRISCALDAMENTO?

    SmartphoneOLTRE UN MILIARDOSecondo noi non una buona notizia! In tutto il mondo questi aggeggi telematici hanno raggiun-to, dopo sedici anni, la quota di 1 miliardo, uno ogni 7 abitanti. Stando alle multinazionali, mai sazie di incassi, la loro diffusione resta limitata. Mancano all'appello Cina, India e tutta l'Africa!

    Spending reviewLA BIBLIOTECA NELLA STALLAUn'ex stalla diventata biblioteca nell'Abbazia Maria Laach, in Germania, per poter contenere tutti i 9 mila volumi dei Benedettini.