al governo diciamo: “così non...

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Varese Numero 6 Dicembre 2013 Registrazione Tribunale di Milano n. 75 del 27/01/1999. Spedizione in abb post. 45% comma 2 art. 20b legge 662/96 Filiale di Milano - Euro 2,00 Direttore responsabile Erica Ardenti www.spicgillombardia.it La parola agli uomini Iniziativa dei Coordinamenti donne di Erica Ardenti Violenza sulle donne: La pa- rola agli uomini , questo lo slo- gan conduttore dell’iniziativa organizzata dai Coordinamen- ti donne sia delle confedera- zioni che della categoria dei pensionati di Cgil, Uil Varese e Cisl dei Laghi, lo scorso 26 no- vembre presso la sala Monta- nari. Iniziata con la rappre- sentazione teatrale Centodi- ciottomilaseicentoventicin- que di e con Camilla Roton- do e Chiara Leoncini , la gior- nata ha visto l’alternarsi di in- terventi che hanno focalizzato la loro attenzione sul compor- tamento maschile e sulla sua analisi. A discuterne Monica Lanfranco, giornalista e au- trice di Uomini che odiano amano le donne, Alessio Mi- celi, di Maschile Plurale, Mi- chela Bonora, conduttrice dei gruppi antiviolenza per uo- mini della Caritas di Bolzano, moderatrice Oriella Riccardi per il coordinamento donne Cgil, Cisl e Uil. Un dibattito particolarmente interessante dove si è messo in risalto l’aspetto culturale del fenomeno violenza sulle donne. L’ha fatto Monica Lan- franco raccontando come è nato il suo libro, che raccoglie le 1800 risposte alle sei do- mande che aveva posto tra- mite il blog aperto su Il fatto quotidiano, blog intasato dal- le tante risposte avute quando, ponendo le sue sei domande, si era presentata come fem- minista, cosa che le è invalsa una marea di insulti “un triste primato italiano”, insulti che per mesi le hanno impedito di aprire le tante mail ricevute, invece, da quei trecento uo- mini che, con le sue sei do- mande, avevano deciso di mi- surarsi. Un libro che ci offre uno spaccato della società, dei miti in cui viviamo da quello della mascolinità, della virilità, al come ci si rapporta da vero uomo con una donna e di co- me sia difficile, per chi ci pro- va, uscire da questi schemi. Ma ci sono uomini che ci pro- vano, sono quelli di cui ha par- lato Alessio Miceli, uomini che si interrogano sulla loro ses- sualità, su come la vivono, che hanno deciso che il problema della violenza è anche un loro problema, anche se non l’agi- Meno evasione fiscale più interventi sociali A pagina 2 SNOQ a Varese A pagina 2 Contrattazione con la Regione: importanti risultati A pagina 4 L’assalto alla previdenza A pagina 5 Violenza contro le donne: voltiamo pagina A pagina 6 Omaggio a Baj A pagina 8 Area Benessere a Besozzo A pagina 8 A Natale regala Liberetà A pagina 8 Cambi alla guida di Cgil e Spi di Varese Lo scorso 11 novembre il direttivo della Camera del Lavoro di Varese ha eletto a grande mag- gioranza segretario generale il nostro compagno Umberto Colombo. Ringraziamo Umberto per l’ottimo lavoro svolto come segretario generale dello Spi di Varese e siamo certi che svol- gerà il nuovo incarico al meglio con l’impegno e l’umanità che da sempre lo contraddistinguono. Successivamente, il 25 novembre, il direttivo dello Spi di Varese ha eletto sua segretaria ge- nerale Marinella Magnoni: a lei un caloroso benvenuto e un impegno comune per continuare il nostro lavoro in difesa dei diritti delle nostre pensionate e dei nostri pensionati. Buon Natale e sereno 2014 dalla redazione di Spi Insieme e dallo Spi Lavoratori e pensionati in piazza in tutta Italia a novembre per dire al governo che la Legge di stabilità 2014 non realizza quella svolta nella politica economica necessaria perché l’Italia possa uscire dalla recessione e tornare a crescere. La via non può che essere quella della riduzione di tasse a lavoratori e pensionati, ma il governo ancora una volta sembra non sentirci. Nel frattempo la Cgil si prepara al congresso a pagina 3 Al governo diciamo: “Così non va” (Continua a pagina 2)

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Varese

Numero 6 Dicembre 2013

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

Spedizione in abb post. 45%comma 2 art. 20b legge 662/96

Filiale di Milano - Euro 2,00

Direttore responsabile Erica Ardenti

www.spicgillombardia.it

La parola agli uominiIniziativa dei Coordinamenti donne

di Erica Ardenti

Violenza sulle donne: La pa-rola agli uomini, questo lo slo-gan conduttore dell’iniziativaorganizzata dai Coordinamen-ti donne sia delle confedera-zioni che della categoria deipensionati di Cgil, Uil Varese eCisl dei Laghi, lo scorso 26 no-vembre presso la sala Monta-nari. Iniziata con la rappre-sentazione teatrale Centodi-

ciottomilaseicentoventicin-

que di e con Camilla Roton-

do e Chiara Leoncini, la gior-nata ha visto l’alternarsi di in-terventi che hanno focalizzatola loro attenzione sul compor-

tamento maschile e sulla suaanalisi. A discuterne Monica

Lanfranco, giornalista e au-trice di Uomini che odiano

amano le donne, Alessio Mi-

celi, di Maschile Plurale, Mi-

chela Bonora, conduttricedei gruppi antiviolenza per uo-mini della Caritas di Bolzano,moderatrice Oriella Riccardi

per il coordinamento donneCgil, Cisl e Uil.Un dibattito particolarmenteinteressante dove si è messoin risalto l’aspetto culturaledel fenomeno violenza sulledonne. L’ha fatto Monica Lan-

franco raccontando come ènato il suo libro, che raccogliele 1800 risposte alle sei do-mande che aveva posto tra-mite il blog aperto su Il fatto

quotidiano, blog intasato dal-le tante risposte avute quando,ponendo le sue sei domande,si era presentata come fem-minista, cosa che le è invalsauna marea di insulti “un tristeprimato italiano”, insulti cheper mesi le hanno impedito diaprire le tante mail ricevute,invece, da quei trecento uo-mini che, con le sue sei do-mande, avevano deciso di mi-

surarsi. Un libro che ci offreuno spaccato della società, deimiti in cui viviamo da quellodella mascolinità, della virilità,al come ci si rapporta da verouomo con una donna e di co-me sia difficile, per chi ci pro-va, uscire da questi schemi.Ma ci sono uomini che ci pro-vano, sono quelli di cui ha par-lato Alessio Miceli, uomini chesi interrogano sulla loro ses-sualità, su come la vivono, chehanno deciso che il problemadella violenza è anche un loroproblema, anche se non l’agi-

Meno evasionefiscalepiù interventisociali

A pagina 2

SNOQ a VareseA pagina 2

Contrattazionecon la Regione:importanti risultati

A pagina 4

L’assaltoalla previdenza

A pagina 5

Violenzacontro le donne:voltiamo pagina

A pagina 6

Omaggio a BajA pagina 8

Area Benessere a Besozzo

A pagina 8

A Nataleregala Liberetà

A pagina 8

Cambi alla guida di Cgil e Spi di VareseLo scorso 11 novembre il direttivo della Camera del Lavoro di Varese ha eletto a grande mag-gioranza segretario generale il nostro compagno Umberto Colombo. Ringraziamo Umbertoper l’ottimo lavoro svolto come segretario generale dello Spi di Varese e siamo certi che svol-gerà il nuovo incarico al meglio con l’impegno e l’umanità che da sempre lo contraddistinguono.Successivamente, il 25 novembre, il direttivo dello Spi di Varese ha eletto sua segretaria ge-nerale Marinella Magnoni: a lei un caloroso benvenuto e un impegno comune per continuareil nostro lavoro in difesa dei diritti delle nostre pensionate e dei nostri pensionati. ■

Buon Natalee sereno 2014dalla redazionedi Spi Insiemee dallo Spi

Lavoratori e pensionatiin piazza in tuttaItalia a novembreper dire al governoche la Legge di stabilità 2014non realizza quellasvolta nella politicaeconomicanecessaria perchél’Italia possa usciredalla recessionee tornare a crescere.La via non puòche essere quelladella riduzionedi tasse a lavoratorie pensionati,ma il governoancora una voltasembra non sentirci.Nel frattempola Cgil si preparaal congresso

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Al governo diciamo:“Così non va”

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2Varese

Venerdì 11 ottobre si è tenu-to a Varese, presso il CollegioDe Filippi, un importanteconvegno dal titolo Menoevasione fiscale, più inter-venti sociali organizzato dal-la segreteria provinciale Spiper la presentazione dei ri-sultati della ricerca su lavorosommerso e rischio di eva-sione fiscale in provincia diVarese. I dati presentati daFrancesco Montemurro del-l’Ires hanno confermatoquanto già si sapeva sulla di-mensione nazionale del fe-nomeno dell’evasione e han-no messo in evidenza la si-tuazione di Varese.Lo scopo del convegno,esplicitamente indicato neltitolo, era quello di coinvol-gere esperti del settore, am-ministratori di enti locali erappresentanti sindacali inun dibattito sul problema

dell’evasione fiscale, per

dare un contributo quali-

ficato alla negoziazione

sociale.La tesi dell’equivalenza tra ilrecupero dell’evasione fisca-le e l’aumento degli inter-venti sociali è uno dei puntirilevanti del documento dinegoziazione sociale 2013 in-viato dalle organizzazionisindacali a inizio anno a tut-te le amministrazioni dei 141Comuni della provincia diVarese.Il convegno di Varese è tra leiniziative promosse da SpiLombardia nei territori e sicolloca in questa ottica di ri-cerca di soluzioni condivisecon gli amministratori locali,a sostegno di una fiscalità edi una distribuzione delle ri-sorse vicina al territorio, inun luogo dove è più tangibi-le qualità e quantità degli in-terventi sociali. L’invito a partecipare al con-vegno è stato accolto da nu-merosi sindaci, esperti del

to/Pil con le conseguenti po-sitive ricadute economicosociali. In questo contesto il ruo-

lo dei sindacati non può

essere marginale; impor-tante è l’azione di stimolo adun’azione congiunta tra isti-tuzioni, organismi tecnici,esperti di settore e parti so-ciali per una negoziazionesociale che abbia comeobiettivo prioritario una lot-ta incisiva all’evasione fisca-le anche attraverso iniziati-ve più coinvolgenti sul pianoculturale, civico ed educati-vo per sconfiggere il diffusosenso di impunità e di liceitàdell’evasione.In questo quadro un ruoloimportante deve essere as-sunto dalle amministrazionicomunali estendendo e ren-dendo operativi gli accordidi collaborazione con l’Agen-zia delle entrate.Meno evasione fiscale e più

interventi sociali una pro-posta di equazione con ri-svolti immediati se intesa co-me recupero di risorse da in-vestire in servizi sociali,obiettivo importante per lasoluzione di problemi del-l’oggi, ma anche Meno eva-

sione fiscale e più interven-

ti sociali con un obiettivopiù ambizioso e più a lungotermine se inteso come edu-cazione fiscale e coscienzacivica, per un Paese miglioredomani. ■

scono loro in prima persona.“La violenza non è un dato ge-netico, altrimenti non ne usci-remmo – ha sottolineato Mi-celi – è un codice molto pre-ciso. “La violenza è un mododi comunicare le proprie man-canze”, ha detto Michela Bo-nora, citando la frase di unodegli uomini con cui ha lavo-rato. La violenza è un feno-meno sommerso se ci sonosei milioni di donne che han-no subito violenza vuol direche ci sono sei milioni di uo-mini che hanno agito violen-temente. Bonora ha spiegatocome lavorare in gruppo siafondamentale: “nel gruppo gliuomini si riconoscono, discu-tono di un comportamentoche altrimenti negano perchése è difficile parlare per chiha subito violenza altrettantolo è per chi l’ha commessa”.

Bonora definisce l’interventoche viene messo in praticapsicoeducativo, il suo consul-torio per uomini lavora instretta connessione col centroantiviolenza di Bolzano. “Alconsultorio viene chiesto agliuomini di firmare un contrat-to in cui si impegnano a noncommettere altri atti di vio-lenza, – spiega Bonora – si at-tua un percorso di responsa-bilizzazione, a loro viene chie-sto il numero di telefono del-le compagne che vengonocontattate dal centro antivio-lenza, vengono informate sulpercorso che l’uomo sta fa-cendo, ma anche sul fatto chenon c’è nulla di garantito, gliuomini maltrattanti possono

cambiare. E anche dopo ilcontatto rimane, gli uominisanno che siamo qui ogni-qualvolta ne hanno bisogno

così come le donne sono co-stantemente in contatto colcentro antiviolenza”.Parlare di responsabilità, dicomportamento violento èimportante perché “apre laporta al cambiamento, per-ché implica una scelta su co-me comportarsi. Noi non dia-mo l’etichetta di violenti agliuomini perché loro non si ri-conoscono come tali, è facileattribuire la colpa a un qual-cosa si esterno come lostress, un comportamento al-trui sbagliato, una provoca-zione. La provocazione vasmantellata: se anche si vieneprovocati nulla legittima unarisposta violenta perché laprovocazione è una sensazio-ne personale e quindi è im-portante che questi uominicerchino di capire perché sisono sentiti provocati”. ■

Meno evasione fiscale,più interventi sociali

di Carolina Perfetti – Segreteria Spi Varese

SNOQ a Varese

La sera dello scorso 8 novembrenel salone Estense del Comunedi Varese si è presentato il co-mitato provinciale di SNOQ (Se

non ora quando) Varese. Lasala era gremita e l’attenzionealta, tra il pubblico donne e uomini uniti dalla consapevolezzache, se molto è stato fatto nell’emancipazione di genere, an-cora bisogna lavorare per la dignità e i diritti delle donne. Gliinterventi delle rappresentati del comitato SNOQ di Varesehanno raccontato storie di vita vissuta e da vivere meglio, at-traverso i gruppi di studio che hanno lavorato in questi mesidalla nascita, a giugno, di SNOQ Varese. Erano presenti duegenerazioni di donne, giovani e veterane delle lotte, con vo-glia di fare e di portare avanti un cambiamento culturale chesia tangibile per l’inserimento attivo delle donne nella nostrasocietà. SNOQ Varese nasce giustamente intitolato alla me-moria della sindaca Laura Prati: chi meglio di lei avrebbe po-tuto portare avanti il concetto di società più giusta per le don-ne e quindi per tutti!Lo Spi di Varese, fatto da uomini e donne consapevoli, nonpuò che essere accanto a SNOQ VARESE, augurando buonlavoro e assicurando collaborazione, anche attraverso il no-stro Coordinamento donne Spi. ■

Dalla PrimaLa parola agli uomini

settore e rappresentanze sin-dacali; per l’Agenzia delle en-trate era presente il direttoreprovinciale Orazio AndreaPassamonte.Le relazioni introduttive e gliinterventi, che si sono sus-seguiti, hanno analizzatoquantitativamente e qualita-tivamente le dinamiche e leentità dei fenomeni evasivied elusivi nelle loro articola-zioni territoriali e categoria-li, registrando identità di ana-lisi e di sintesi.Il direttore dell'Agenzia delleentrate, che ha condiviso lametodologia della ricerca, hamesso in evidenza la respon-sabilità degli evasori che pri-vano gli altri cittadini di unaparte importante di servizipotenzialmente finanziabilicon il mancato gettito.Molte altre sono le ripercus-sioni sociali che l’esteso fe-

nomeno dell’evasione deter-mina: squilibrio fiscale neiconfronti dei contribuenti fe-deli, massimamente lavora-tori dipendenti e pensionati,sottrazione di risorse per iservizi di protezione e sollie-vo sociale, incremento del-l’economia sommersa, con-correnza sleale tra le variecategorie produttive e singo-le imprese, con il conse-guente aumento della corru-zione e dell’illegalità.In uno scenario di un Pae-

se che vede sottratto to-

talmente e parzialmente

all’erario il 30% del Pil è

inconfutabile che la lotta

all’evasione sia una prio-

rità, non solo per equità, maanche perché questo è il ve-ro problema dell’economiaitaliana: il recupero dell’eva-sione consentirebbe il rie-quilibrio del rapporto debi-

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3Lombardia

Anziché contare gli iscritti, far contare gli iscritti

Verso il XVII congresso della Cgildi Stefano Landini – Segretario generale Spi Lombardia

Siamo dentro una confusafase politica, soprattutto setentiamo di decifrarla con iparametri classici, una poli-tica a corto respiro che fa-vorisce le boutade anziché ilragionamento. I congressidei partiti, dove si fanno, ap-paiono più come una peren-ne conta anziché come unconfronto, nei circoli l’af-fluenza è per mettere unacroce vicino a un nome: trop-po faticoso discutere, argo-mentare. Questi contenitori si“ravvivano” nella conta, neicomitati elettorali, è la ri-proposizione di un film già vi-sto che sembra non finiremai. Invece si avverte il bisogno diuna discontinuità, di un fiatolungo, anziché una somma ditatticismi. Viviamo in un tempo inedito,il mondo è cambiato più infretta di una politica che è im-ballata. Abbiamo perso insei anni nove punti di Pil, eogni punto vale sedici mi-liardi di euro! Quando se neesce? Ma, soprattutto per lapolitica e ciò interroga la si-nistra, come se ne esce? Mol-te le domande che si pongo-no a una sinistra che non siaccontenti di correggere lasintassi della destra, per usci-re da un cono d’ombra dellastoria, dove i poveri non han-no fatto più scandalo né pau-ra al potere. Chi siamo, perchi siamo, per quali interes-si? Sono risposte da dare eche non saranno ininfluenticon il corso della storia.

Ripartire dalla vita delle personeQuesta crisi ci impone diriavvolgere il filo e di ripartiredalla vita delle persone.La sinistra può onestamentedire di aver prestato al la-voro la giusta attenzione?Certo, importante è guar-dare ai lavori, ma se il lavorocambia, non cambia il valore

che il lavoro ha, la suastretta correlazione con ladignità. Ecco il congressodella Cgil e il documento diaccompagnamento che loSpi offre al dibattito con-gressuale, lo dice bene, il la-voro non deve assoggettarsiacriticamente al mercato, al-trimenti continueremo a ve-dere come i diritti lascino ilposto all’elemosina. Dobbiamo riprenderci la no-stra metà campo, ricostruireuna autonomia culturale, ri-posizionare le pere e le mele,perché destra e sinistra nonsono tutti uguali.Ecco perché sostenere chequesto paese è stato rovina-to dai pensionati e dai sin-dacati, non dovrebbe avercittadinanza a sinistra.Siamo tutti sulla stessa bar-ca? Sì, ma in questi ultimiventi anni c’è chi ha viaggia-

to nel salone delle feste e chinella sala macchina, senzaoblò.Se racconti una bugia falsi lastoria e, prima o poi, la paghi. E tra i privilegiati certo nonci sono quei lavoratori che,dopo 42 anni di contributi,prendono 1300 euro di pen-sione. Pensione che, se nonverrà rivalutata, perderà,come è avvenuto in questianni, il suo potere di acquistoreale. Lo Spi ha detto parole chia-re contro coloro che deten-gono privilegi insostenibili apartire dalle pensioni d’oro,dalle false invalidità, dal goz-zoviglio di una classe diri-gente che nei comportamentiè spesso uno spot all’antipolitica.

Occorre scegliere.Le parole chiare dello SpiOccorre scegliere, non è pos-sibile dar ragione a tutti. Sevogliamo tradurre equità euguaglianza, bisognerà in-tervenire contro la finanzaspeculativa, quella che hagenerato questa crisi, che hatirato sotto gli ultimi, i pe-nultimi e che oggi non lasciaindenne il ceto medio. I diritti non sono il recintoper dividere gli uni dagli altri.Nel documento dello Spi siparla dei giovani e del loro fu-turo mortificato dallo status

quo. I diritti sono la porta dacui ognuno può uscire dalleproprie condizioni di par-tenza, non un elenco di inte-ressi isolati. Il congresso della Cgil sipone l’ambizione di restitui-re, ridistribuire opportunità,fiducia, ambizione, ai vec-chi e ai nuovi lavori. Le azio-ni indicate nel documentodevono declinare obiettiviconcreti, realizzabili, rista-bilendo un rapporto positivotra la proposta, la lotta, la me-diazione, per ottenere i ri-sultati che per un sindacatosono un dato esiziale dellapropria esistenza. Rimettere in moto l’Italia, ri-lanciare tutte le potenzialitàdi una Europa, che si inde-bolisce e perde senso se nondiventa qualcosa di ben piùambizioso che una babele dilingue, sovrastate da una uni-ca moneta.Dobbiamo investire sul me-rito e rimuovere l’ostacoloche blocca tanti talenti e cheappare come una ferita aper-ta ogni volta che un nostro ra-gazzo o ragazza getta la spu-gna per andare altrove, dopoaverle provate tutte per sen-tirsi utile per il proprio paese.E questo paese di quei giovaniha un maledetto bisogno!Guardare a chi ha talento enel contempo non lasciarealla deriva chi non ce l’ha e

che, per questo, non deveessere costretto a svendere lasua dignità.

Un congresso per …Un congresso è l’occasioneper una comunità di rinnova-re se stessa, di stare insieme. Un congresso per emenda-menti esprime la volontà diun dibattito più libero, menoingabbiato in recinti doveognuno recita la propria par-te senza ascoltare l’altro, conun parlarsi addosso che que-sta fase proprio non può per-mettersi.Lo spread, il Pil, il pareggio dibilancio non tengono insiemeun Paese. Vogliamo rimette-re in campo le persone in car-ne e ossa, la nostra gente,contemporaneamente parla-re al paese. Senza guardaresolo al nostro ombelico. Un congresso utile per rein-dirizzare il nostro avvenire apartire da uno scatto di or-goglio, puntando ancora unavolta sull’essere noi stessi,ben sapendo che non sono lericette di ieri che basterà co-piare per uscire da una si-tuazione davvero inedita.Quando sul calendario ap-paiono date cruciali, la Cgildà sempre il meglio di sé,così è sempre stato, provia-moci anche questa volta, conquesto congresso, ce n’è dav-vero bisogno! ■

15 novembre a Varese

15 novembre a Lodi 14 novembre, presidio a Pavia

15 novembre, la singolare protesta dei Camuni

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4Lombardia

La questione del diritto allacasa come servizio sociale,che era stata da tempo archi-viata a seguito della diffusio-ne delle abitazioni in pro-prietà è riesplosa con grandevirulenza trasformandosi,come a Roma, in un problemadi ordine pubblico. Il progressivo impoverimentodella popolazione, che toccaun quinto della popolazioneitaliana e in particolare glianziani, unitamente al-l’esplosione delle spese abi-tative (fitti, riscaldamento, ri-fiuti, per giungere alla nuovatassa sui servizi che perse-guita anche gli inquilini) ren-de difficile il pagamento deglioneri locativi, ma anche ilpagamento delle sperse con-dominiali. Infatti dopo l’usci-ta dei figli dal nido e la mor-te del coniuge, molte anzianesole si trovano a dover gesti-re un’abitazione troppo gran-de e costosa per il proprio red-dito, senza avere la capacitàdi trovare una soluzione: lo sivede anche dalla diffusionedella morosità incolpevole edella nuda proprietà. Il pro-blema non è solo l’ediliziapopolare, i cui criteri di ac-cesso escludono lavoratori epensionati, ma anche l’ediliziapubblica, che riguarda la va-sta area colpita dalla “trappoladella povertà”, esclusa dal-l’accesso all’edilizia popolare

per limiti di reddito ma del tut-to incapaci di accedere allaproprietà o alla locazione pri-vata per i costi ben al di sopradelle sue possibilità econo-miche. Anche l’edilizia socia-le è una soluzione illusoria,perché i privati intervengonosolo se vengono garantite ren-dite di gran lunga superiori aquelle sostenibili socialmen-te e il risultato è la concomi-tanza fra una grande richiestainevasa di case e un vasto pa-trimonio sfitto a causa di co-sti locativi insostenibili. Se si vuole impedire l’esplo-sione di un più vasto drammasociale occorre una revisionecomplessiva delle attuali po-litiche abitative, con un ri-

pristino dell’intervento

pubblico nell’edilizia resi-denziale (che costituisce unvolano fondamentale per lacrescita dell’occupazione edunque dell’economia), la ri-

qualificazione del patri-

monio degradato, nuove

costruzioni utilizzando levaste aree industriali di-smesse, la revisione dei cri-

teri di accesso per superarela “trappola della povertà” e lacostituzione di un’agenzia

pubblica per favorire le per-mute e le ristrutturazioni ne-cessarie per rendere la di-mensione delle abitazioni piùconsona alle esigenze dellepersone anziane singole. Ma non basta. Il crescente in-vecchiamento demograficocomporta un ripensamentocomplessivo non solo dellesingole abitazioni, per ren-derle idonee ad accoglierepersone con una scarsa mo-bilità, ma anche una pro-grammazione urbanistica che,attraverso i contratti di quar-

tiere e l’autogestione, riqua-lifichi l’ambiente urbano perrenderlo idoneo ad ospitaretutte le età (servizi di prossi-mità nel raggio d’azione deglianziani, attrezzature urbane,trasporti e mobilità, ecc.). Per questo siamo impegnati,nell’immediato, a mobilitarciper una corretta soluzionedella riforma delle Aler, ciaspetta poi un impegno co-stante, di lungo periodo, peraffermare la casa come un di-ritto sociale da finanziare fi-scalmente ma anche il dirittodi vivere in una città per tut-te le età. ■

Il diritto alla casain città per tutte le età

di Giancarlo Saccoman – Segretario Spi Lombardia

Una chiusura d’anno ricca dirisultati ottenuti dal sindaca-to dei pensionati, così po-tremmo definire gli ultimi tremesi di incontri con RegioneLombardia, più in specificocon l’assessorato alla Fami-glia. A settembre l’aumento ditre milioni e mezzo di stan-ziamento sul fondo per lanon autosufficienza; un mesedopo i primi provvedimentiper le persone in condizionedi fragilità e recentemente, il21 novembre, la distribuzionedelle risorse del Fondo na-zionale politiche sociali del-l’anno 2013. Del primo vi ab-biamo già parlato nel numeroscorso di Spi Insieme, oggientriamo più nel dettaglio de-gli altri due accordi.

Il 24 ottobre scorso la firma,congiuntamente alle tre or-ganizzazioni confederali, del-l’accordo relativo ai primiprovvedimenti relativi all’at-tuazione e istituzione delFondo famiglia con lo stan-ziamento di 50 milioni dieuro a sostegno di interven-ti sociosanitari rivolti a per-sone in condizioni di fragili-tà, intendendo con queste iminori con gravi disabilità, lepersone affette da demenzae Alzheimer oltre a patologiedi natura psicogeriatrica, mi-nori vittime di violenza, lu-dopatie.Il provvedimento prevedel’integrazione tra i diversi li-velli istituzionali deputati a ri-spondere ai bisogni sul ter-

ritorio, Asl e Comuni, attra-verso l’attivazione di un per-corso di presa in carico e divalutazione multidimensio-nale del bisogno.“Un accordo – sottolineaClaudio Dossi, segreteria

Spi Lombardia – che ci sod-disfa poiché i contenuti sonocoerenti con le richieste e leproposte che come sindaca-to avevamo avanzato nei pre-cedenti incontri a sostegnodella permanenza delle per-sone fragili e non autosuffi-cienti al proprio domicilio”.Infine, il 21 novembre, l’ac-cordo sulla distribuzione del-le risorse del Fondo nazio-nale politiche sociali, anchequesto sottoscritto congiun-tamente a Cgil, Cisl e Uil. Il

La fragilità degli anziani al centro di due ricerche che lo SpiLombardia ha effettuato con Ires Lucia Morosini e che hapresentato in due diversi convegni.La fragilità degli anziani – Le politiche attive per affrontarele demenze degenerative era il tema della giornata del 26 no-vembre scorso in cui l’obiettivo centrale era capire quali retisociali sono necessarie per affrontare una malattia come l’Al-zheimer, che colpisce migliaia di cittadini nella nostra regione.Importanti i contributi portati da Antonio Guaita, diretto-re della Fondazione Istituto Golgi Cenci, Renata Ghisalberti,presidente dell’ordine degli assistenti sociali, Giacomo Baz-

zoni, presidente dipartimento welfare Anci Lombardia, Pa-

trizia Spadin, presidente associazione italiana malati di Al-zheimer, Carlo Borghetti, consigliere regionale Pd.De Il ruolo delle badanti in un sistema di welfare che inte-gra il ruolo della famiglia con quello dei servizi nella cura de-gli anziani si è, invece, discusso il 2 dicembre. Negli ultimi die-ci anni il numero delle badanti è cresciuto esponenzialmen-te fino ad arrivare, secondo nostre recenti stime formulate sul-la base dei dati Inps, a circa 830mila in Italia, e nel 90% dei casisi tratta di straniere. Si aprono, dunque,, una serie di domandeche tale fenomeno comporta: dalla qualificazione professio-nale a quello della regolarizzazione del rapporto di lavoro, al-l’integrazione nelle comunità. A queste domande si è cerca-to di dare una prima risposta con la presentazione della ricercae con gli importanti contributi di Sergio Pasquinelli, diret-tore ricerche Irs, Giacomo Bazzoni, presidente dipartimen-to welfare e sanità Anci Lombardia, Sara Valmaggi, vice pre-

sidente del Consiglio regio-nale, Graziella Carneri, se-gretaria generale Filcams Mi-lano e Melissa Oliviero, se-greteria Cgil Lombardia.Ambedue i convegni sonopunti di partenza, relativi altema della fragilità, per unafutura iniziativa sul welfareche lo Spi Lombardia sta or-ganizzando per la prossimaprimavera. ■

Il sindacato ottiene importanti risultatinella contrattazione con la RegioneFondi per la fragilità e risorse per il Fondo politiche sociali

Alzheimere badanti

Presentate due ricerche Spi

Fondo, da anni costante-mente in diminuzione e az-zerato nel 2012, è stato per il2013 messo a disposizionedelle realtà locali in fortedifficoltà.Agli ambiti territoriali deiComuni sono stati assegnati42.100.000 euro che verrannotrasferiti come fondo indi-stinto in proporzione al nu-mero di abitanti e compren-dono una quota pari allo 0,3per cento per le comunitàmontane. Vi sono, inoltre,350mila euro destinati a mi-sure per armonizzare i tempidelle città. Le risorse saran-no trasferite interamente aiterritori con lo scopo di so-stenere il sistema dei servizie degli interventi sociali pre-

visti con la programmazionedei Piani di zona.L’assessorato si è assuntol’impegno di trasferire le ri-sorse alle Asl entro il 15 di-cembre, da qui dovranno es-sere trasferiti in tempi bre-vissimi agli Ambiti.“I risultati ottenuti in questimesi ci fanno sottolineare –commenta Dossi – la positi-vità del metodo di confrontofondato sul coinvolgimentopreventivo delle parti socia-li. E, a questo proposito, sia-mo già d’accordo con l’as-sessorato di incontrarci nuo-vamente a partire da metàgennaio per cominciare unadiscussione che riguarderà lerette e i nuovi servizi delleRsa”. ■ Er. Ard.

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5Lombardia

L’assalto alla previdenzadi Giancarlo Saccoman – Segretario Spi Lombardia

Negli ultimi mesi s’è intensi-ficata una campagna che in-dividua nelle pensioni unafonte di risorse a cui attinge-re per lo sviluppo e invita ipensionati a una maggiore so-lidarietà nei confronti deigiovani. Si tratta di una gra-vissima mistificazione per-ché il valore medio delle pen-sioni, calato di oltre il 30% ne-gli ultimi dieci anni, non è suf-ficiente a garantire nel tempouna vita dignitosa alle per-sone. Inoltre il taglio della pe-requazione delle pensioni,nuovamente reiterato da Let-ta dopo quello di Monti del2012-13 e persino di Amatonel ’92 non è servito per ade-guare le prestazioni previ-denziali future dei giovani,ma solo per ripianare il de-bito pubblico e in realtà pro-duce un effetto fortementedepressivo sui consumi edunque sull’economia e sul-l’occupazione, anche giova-nile. Le pensioni, poi, sonostate spesso utilizzate persoccorrere figli o nipoti li-cenziati o senza lavoro ma ciònon sarà più possibile con laloro continua erosione. Con la nuova legge di stabili-tà tutte le pensioni vengonodecurtate ma il nuovo sistemaè anche fortemente regressi-vo perché sottrae maggiori ri-sorse alle pensioni più basserispetto a quelle più elevate enon assicura la coperturadell’inflazione neppure allepensioni di tre volte il mini-mo. È una scelta che con-sente risparmi facili e imme-

diati, contrariamente alla lot-ta all’evasione fiscale, ma sitratta di un provvedimento in-sopportabile e profonda-mente iniquo, perché colpiscei redditi più bassi con una sor-ta di tassa speciale sui pen-sionati (“una patrimonialesulle pensioni” l’ha definitaCarla Cantone), si tratta di unvero e proprio scippo perchénon sono soldi pubblici, maun risparmio previdenzialedei lavoratori, che si aggiun-ge al taglio dei servizi localiconseguente al taglio dei tra-sferimenti ai Comuni.Infine potremmo dire che lostato è un evasore contribu-tivo perché ha trasferito al-l’Inps i lavoratori pubblicidell’Inpdap, senza pagare, dal2008, il relativo contributo edeterminando uno squilibrioche ora ricade sul bilanciodell’Inps, aggiungendosi a

quelli analoghi prodotti dal-l’accorpamento dell’Inpdai(dirigenti d’azienda) e degli al-tri fondi speciali. Il blocco del-la perequazione è stato giu-dicato più volte illegittimoanche dalla Corte costituzio-nale, perché viola “gli invali-cabili principi di ragionevo-lezza e proporzionalità”.È ora di dire basta a questarapina, rivendicando la tute-la automatica del potere d’ac-quisto – con la cancellazionedel blocco della perequazio-ne e la cancellazione del dre-naggio fiscale e un aggancioalle condizioni di vita medie,senza penalizzazioni, rista-bilendo il confronto annuale.Per questo i pensionati, maanche le Confederazioni sisono impegnati in una mobi-litazione per dare una svoltaalla politica previdenzialedel governo. ■

L’Inps con un recente

messaggio ha comunicato

che a partire dal novembre

scorso è stata disposta la so-spensione d’ufficio di ungruppo di prestazioni per In-validità civile i cui titolarisono risultati assenti alla vi-sita di verifica straordinaria.La sospensione, che è stataeffettuata con ricostituzioneeffettuata dalla sede centraledell’istituto, riguarda le po-sizioni di coloro che non sisono presentati alle visiteprogrammate fino al 31 lu-

glio 2013.Sono stati esclusi dalla so-spensione i nominativi, se-gnalati dalle sedi territoriali,per i quali è prevista unanuova convocazione per ef-fettuare la visita ambulato-riale o domiciliare.Gli interessati dovrebberoaver ricevuto una comunica-zione con la quale sono statiinformati della sospensione.La lettera contiene anchel’invito a rivolgersi alla sedeInps competente per fissareuna nuova visita.L’Inps indica che trattandosi diprestazione sospesa, la con-vocazione dovrà essere sta-bilita con priorità assoluta.Purtroppo le prestazioni re-steranno comunque sospesefino all’esito della visita.Le sedi potranno procedereal ripristino immediato del

pagamento, su segnalazionedei responsabili medico le-gali, esclusivamente nelcaso in cui venga accertatoche la mancata presenta-zione a visita era stata deter-minata da:• degenza in strutture sani-tarie protette;• ricovero in strutture ospe-daliere;• ricorrenza di condizioniche comportano l’esonerodalla visita secondo le normevigenti;• condizioni di intrasporta-bilità.Gli interessati o i loro fami-liari possono rivolgersi an-che presso le leghe Spi o alPatronato Inca per gli inter-venti sull’istituto per il solle-cito della chiamata a visita el’immediato ripristino dellaprestazione. ■ G. Ricci

Invalidi civili tra verifichee prestazioni sospese

Il sindacato dei pensionati Cgil ha indetto diverse iniziativedi contrasto agli interventi previsti dalla legge di stabilità ein particolar modo per il ripristino integrale delle norme inmateria di perequazione delle pensioni. Di seguito riportia-mo una prima elaborazioni sugli effetti che produrrà la nuo-va norma.I calcoli sono sviluppati su un’inflazione 2013 pari all’1% (asettembre la rilevazione Istat su base annua indica un’infla-zione pari allo 0.9%) e sull’importo limite dei nuovi 4 scaglioni.• Per le pensioni fino a 3 volte il trattamento minimo

non cambia nulla.

• Per le pensioni pari a 4 volte il T.M. 1.981,72 la perdi-

ta mensile è pari a 1,49 euro e quella annua pari a 19,32.

• Per le pensioni pari a 5 volte il T.M. 2.477,15 la perdi-

ta mensile è pari a 5,20 euro e quella annua pari a 67,62.

• Per le pensioni pari a 6 volte il T.M. 2.972,58 la per-

dita mensile è pari a 12,63 euro e quella annua pari a

164,23.

Il blocco della rivalutazione al 50% dell’inflazione per le pen-sioni superiori a 6 volte il trattamento minimo è per ora fis-sato per il solo 2014. Manca la norma di salvaguardia sulla fa-scia superiore a 6 volte il trattamento minimo. A parità di in-flazione nel triennio (1%) la perdita deve essere moltiplica-ta per 3 (al netto dei riflessi nei due anni successivi dell’in-dicizzazione delle perdite). La perdita pensionistica cheprodurrà effetti per il resto della vita pensionistica va aggiuntaa quella che è stata prodotta dal blocco della perequazionedei due anni precedenti per le pensioni di importo superio-re a 3 volte il trattamento minimo. ■ G. Ricci

Nuova perequazionee legge di stabilità

Nei mesi scorsi, per un’interpretazione restrittiva degli enti pre-videnziali, era sorto il problema dell’applicazione della riduzionedei trattamenti pensionistici di vecchiaia anticipata relativamentealla quota di pensione calcolata con il sistema retributivo.Le giornate di permesso per le donazioni di sangue e le giornatedi permesso della legge 104, secondo questa interpretazione,sarebbero dovuto essere recuperate o avrebbero determinato,per chi va in pensione di vecchiaia anticipata, una riduzione deltrattamento pensionistico retributivo di 1 punto percentuale perogni di età inferiore a 62 anni e fino a 60 e del 2% per età infe-riori a 60 anni.Ricordiamo i termini della pensione di vecchiaia anticipata. 2013:41 anni e 5 mesi per le donne e 42 anni e 5 mesi per gli uominiche si innalzano nel 2014 a 41 anni e 6 mesi per le donne e 42anni e 6 mesi per gli uomini e sulla base dell’incremento delleaspettative di vita passare nel 2016 – dato provvisorio da con-fermare – a 41 anni e 10 mesi per le donne e 42 anni e 10 mesiper gli uomini.Questa interpretazione restrittiva avrebbe colpito i lavoratoriiscritti all’Inpdap, all’Ipost e quelli iscritti all’Inps dei fondi spe-ciali (elettrici, telefonici, etc) che hanno i periodi di servizio con-teggiati in giorni, mentre non aveva alcun riflesso sulle gestio-ni dei lavoratori dipendenti privati che hanno le registrazionicontributive in settimane e che per l’accredito della contribu-zione devono rispettare un minimale settimanale di retribuzione.Dopo le proteste delle organizzazioni sindacali e dei patrona-ti e l’intervento sul parlamento è stato inserito un emendamentonella legge 125/2013 di conversione del D.L. 101/2013 che ap-porta delle modifiche alla legge Fornero.A seguito di questa modifica per i pensionamenti fino al 2017 nonsubiscono alcuna riduzione i lavoratori che hanno una posizioneassicurativa composta da contribuzione da effettivo lavoro ri-conprendendo tra questa contribuzione anche i periodi di:• Astensione obbligatoria per maternità o paternità• Astensione facoltativa di maternità o paternità (inserito dallalegge 125/2013) • Servizio militare • Infortunio • Malattia • CIG ordinaria • Donazione di sangue e emocomponenti (inserito dalla legge125/2013). ■ G. Ricci

A proposito di pensionedi vecchiaia anticipata

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6Lombardia

Redazioni locali:Romano Bonifacci, Silvia Cerri,Fausta Clerici, Simona Cremonini,Alessandra Del Barba,Lilia Domenighini, Lorenzo Gaini,Osvaldo Galli, Pierluigi Zenoni.Direttore responsabile

Erica Ardenti

Editore:Mimosa srl uninominaleAmministratore unico Valerio ZanollaVia Palmanova, 24 - 20132 Milano

Registrazione Tribunale di Milanon. 75 del 27/01/1999.

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dopo la lettura di riflessioni etestimonianze al maschile efemminile sul tema del fem-minicio, lettura organizzatadai coordinamenti donna Spidella Lombardia e di Lecco.È stato questo il primo ap-

Violenza contro le donne:voltiamo pagina di Erica Ardenti

puntamento che le pensio-nate lombarde si sono date eche ha portato poi alle varieiniziative tenutesi in ogni ter-ritorio intorno al 25 novem-bre, giornata internazionalecontro la violenza sulledonne, e di cui diamo notizianelle pagine locali di questonostro Spi Insieme.L’iniziativa Zapatos Rojos(Scarpe Rosse) dello scorso5 ottobre è stata realizzatanell’ambito della manifesta-zione Lario Park Tour, cu-rata dal Comune. Quest’annolo Spi Lombardia ha parteci-pato all’organizzazione dellaparte dedicata a questa con-tinua strage di donne che im-

perversa in Italia, basti pen-sare che sono state 2200 ledonne uccise tra il 2000 e il2012: una media di 171 al-l’anno, ovvero una ogni duegiorni.La mattina sotto l’attentaguida di Elina Chauvet, l’ar-tista messicana a cui si deveil progetto d’arte Zapatos

Rojos (Scarpe Rosse), i ra-gazzi della scuola seconda-ria e del liceo artistico hannoprima colorato di rosso le

scarpe raccolte tra agosto esettembre, per poi disporlenella piazza, creando cosìquesta marcia metaforicadove ogni paio di scarpe rap-presenta una donna e ilrosso la traccia della vio-lenza subita. “Un corteo diassenze che vuole contra-stare con la solidarietà il do-lore provocato dalle violenzefisiche e psicologiche”, comeha spiegato la stessa Elinanell’intervista pubblica fatta

nel pomeriggio prima cheiniziassero le letture.Letture che hanno seguito unfilo, come fossero un ragio-namento fatto attraverso te-stimonianze. Siamo partiti dabrani che mostravano comespesso le donne sono la-sciate sole ad affrontare leviolenze, anche da familiari eamici, che non compren-dono i vari campanelli d’al-larme e voltano la faccia dal-l’altra parte. Per poi passarea mostrare come sianodonne vittime di un contestoculturale patriarcale, ma-schilista influenzato dallaparte più retriva della culturacattolica, quella che vuole ladonna peccatrice e dunqueda punire. Infine la denunciadei ritardi delle forze dell’or-dine, della magistratura … iltutto a sottolineare come an-cora una volta l’Italia siasorda a problemi che diven-tano poi emergenze e comeognuno di noi possa fare lasua piccola parte nel contra-stare il femminicidio. ■

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7Varese

L'intervista con Dino Zam-

pieri, segretario della legaSpi di Azzate si svolge nellasede principale della lega,nei locali di via Colli 31, avu-ti in lascito per questo scopodal compagno Carlo Nicora.I compagni di Azzate ne han-no curato la ristrutturazionee l’insediamento, impegnan-dosi per la massima visibili-tà e agibilità.Zampieri è in pensione dal2008, ma ha iniziato la suacollaborazione con lo Spi,quando ancora lavorava, par-tecipando ai corsi di forma-zione per sportello Inca eaiutando i compagni ad apri-re la nuova sede di CaronnoVaresino. Nel 2009 ha ac-cettato la proposta della se-greteria comprensoriale didiventare segretario di lega.La sua giornata tipo prevedela visita delle tre sedi di Az-zate, Caronno Varesino eCarnago; ritiene fondamen-tale questo modo di operare,rimanendo sempre in con-tatto con i collaboratori. Hasaputo creare una squadra dicollaboratori volontari, novein totale, pienamente auto-nomi e preparati con i corsidi formazione del compren-sorio, che oltre a svolgere unservizio qualificato, condivi-dono costantemente con luii problemi e l'attività. Questasquadra è composta da com-pagni “vecchi” di sindacatoche continuano a portare illoro importante contributo e,fortunatamente, anche da“nuovi” che si sono inseriti eamalgamati con facilità. Letre sedi della lega sono ancheun punto di ritrovo per com-pagne e compagni che pas-sano a salutare, commentarela situazione politica e spes-so offrire il proprio aiuto oconsiglio.Zampieri segue in modo par-ticolare la negoziazione so-ciale e i rapporti con l’Auserdi Carnago, due attività cheper essere incisive necessi-tano di parecchio tempo e de-dizione. La lega di Azzateopera su tredici comuni, unterritorio sparso fatto di re-altà socioeconomiche stori-camente diverse fra loro equindi con problematichedifferenti. Attualmente il di-rettivo, ha promosso il pro-getto dello Spi comprenso-riale sullo Sportello sociale.È attivo da aprile ogni mer-coledì mattina e viene svolto

da una volonterosa e moti-vatissima compagna entratada poco nello Spi. Una deci-sione già comunicata a tuttigli iscritti per spiegarne le fi-nalità e che verrà a breve pro-pagandata e illustrata ai re-sponsabili dei Piani di zonaaffinché gli utenti ne venga-no informati. La lega di Azzate ha un so-gno: avere più sedi nel terri-torio, oltre che offrire più ser-vizi ai propri iscritti, ci sa-rebbe così la possibilità didialogare costantemente estabilire relazioni in partico-lar modo con gli anziani, che

tinuo aumento e diventa sem-pre più difficile soddisfarlesenza adeguato supporto.

Anche nella lega di Azzate lamaggior parte degli anzianientra perché ha bisogno di ri-spondere a richieste dell’Inpso di enti vari. Pochi sanno ve-ramente quanti sono i campidi interesse dello Spi e nonsanno quasi nulla della ne-goziazione sociale; bisognaquindi avere la capacità di in-teressarli e coinvolgerli nelmondo variegato dello Spi enon ultimo convincerli adiscriversi al nostro sindacato.La lega di Azzate è moltoben inserita nel territorio,sono buoni i rapporti conenti e associazioni. Soprat-

tutto con l’Auser di Carnagoè in atto da anni una colla-borazione che vede la realiz-zazione di vari eventi: Giochidi Liberetà, festa del 1° Mag-gio, 8 Marzo in piazza con di-stribuzione delle mimose,tutto questo per coniugareservizi, tempo libero e impe-gno sociale. Inoltre da circadue anni Zampieri, all'internodella formazione voluta dal-la segreteria comprensoriale,sta lavorando a un progettoche vede attori lo Spi e l’Au-ser, nell’ottica di aumentareil tesseramento.Infine, ma certamente non ul-timo concetto, Zampieri riba-disce la sua convinzione chesia sempre essenziale, persvolgere appieno la propriamissione di sindacato, porta-re avanti la negoziazione so-ciale con le amministrazionicomunali e con i distretti.Sono questi gli enti che ero-gano i servizi indispensabilialla vita degli anziani e lo Spisi deve fare portavoce delleloro necessità, garantendo vi-cinanza e consapevolezza deiloro problemi. ■

Nello scorso mese di agosto è mancato, dopo due mesi di inesorabile malattia, il com-pagno Giovanni Borrelli di Buguggiate. Di origine calabrese, era emigrato nel Vare-

sotto, come tanti altri meridionali, alla fine degli anni 50,per cercare lavoro e benessere per la sua famiglia. Moltoattaccato alla moglie e ai figli, era orgoglioso di averli, purcon grandi sacrifici, tutti “sistemati”. Iscritto alla Cgil si-no dagli anni 50, è passato poi allo Spi, restando per die-ci anni membro attivo del direttivo di lega di Azzate, sem-pre presente a ogni manifestazione o iniziativa sindacale.Il suo ricordo più bello, di cui parlava con orgoglio con icompagni della lega, era l’aver conosciuto personalmen-te il “nostro” indimenticato Giuseppe Di Vittorio.Caro Giovanni, chi ti ha conosciuto, ti ricorderà semprecome compagno e amico. ■

In ricordo di Giovanni BorrelliMichele Rita – Lega di Azzate

Viaggio nelle leghe dello Spi

Azzate: la lega che crede nella negoziazione sociale

altri mezzi di comunicazionenon sono in grado di rag-giungere.Il rapporto della lega di Az-zate con la Cgil in generale èbuono, si auspicherebbe sol-tanto un maggiore supportoper l’organizzazione dei ser-vizi (Patronato Inca e CSF) econ le categorie, poichésono molti i cittadini e lavo-ratori che si rivolgono alle no-stre sedi per avere servizi econsulenze. Si cerca di sup-plire con il grande impegnodei collaboratori, ma alle vol-te, o non si è in grado di darel’aiuto richiesto o di rispon-dere con la necessaria tem-pestività. Le pratiche previ-denziali e fiscali sono in con-

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Area Benessere

8Varese

Anche per il 2013 il progetto di coesione sociale in es-sere nella lega di Besozzo ha dato ottimi risultati di par-tecipazione e di coinvolgimento (37 eventi, 700 parte-cipanti alle gare e circa 2000 presenze totali). Lasquadra dei volontari, guidata da Severino Bonandin

responsabile del progetto, ha lavorato con grandepassione in ogni manifestazione, portando il contributovaresino sino ai Giochi di Liberetà regionali dell’Apri-ca. Ogni anno si sperimentano nuove formule e si met-tono a punto quelle già rodate.Una novità del 2013 riguarda le gare di ballo, il cui mec-canismo è stato innovato per rendere la competizionepiù soft e permettere di gareggiare divertendosi. Le garepreliminari vengono effettuate all’interno di una bale-ra durante una normale sessione di ballo e nella fina-le, sempre molto partecipata, i giudici sono tutti gli spet-tatori presenti. Il tifo è sempre al massimo e i balleri-ni in questo modo coinvolgono amici e conoscenti nelgiudizio finale. Lo spirito del progetto di coesione so-ciale deve essere proprio questo: stare insieme con-sapevolmente, per aumentare la visibilità del nostro sin-dacato, che deve essere in grado di supportare e am-pliare l’area Benessere, dando così la possibilità a nuo-ve volontarie e nuovi volontari di avvicinarsi allo Spi.Severino Bonandin sta già ovviamente lavorando perla prossima stagione, ringraziamo lui e la sua squadrae diamo appuntamento a tutti per il prossimo anno! ■

Omaggio a Enrico BajA Vergiate a dieci anni dalla scomparsa

di Paolo Barboni - Segretario della lega Spi di Sesto Calende

Inca: novitàimportanti

a Sesto Calende

Per abbonarsi rivolgersi presso una sede SPI-CGILOppure telefonare allo SPI di Varese 0332.276214

A NATALE REGALAUN ABBONAMENTOANNUALE ALLARIVISTA“LiberEtà”Costa solo 12 Euro

Nella tarda mattina del 26 ot-tobre 2013, in occasione deldecennale della scomparsadel grande artista EnricoBaj, l’amministrazione co-munale con la collaborazio-ne dello Spi di Varese, ha in-titolato la Biblioteca comu-nale e la piazza adiacente al-l’artista.All’introduzione dell’evento,alla presenza di molti bam-bini e di tanti altri cittadini, ilsindaco Maurizio Leorato

e l’assessore alla Cultura epolitiche sociali Cristina

Antonella Paccini, hannodetto essere un atto dovuto(con marcato orgoglio) perfar rivivere l’estro creativo elungimirante che ha reso Bajdegno di essere annoveratofra i grandi dell’arte contem-poranea.La scelta di Enrico Baj, natoa Milano il 31 ottobre 1924,fu quella di vivere gran partedella propria esistenza nellasua casa di Vergiate, il chegli permise di essere assai

presente nella vita della co-munità.Enrico Baj è stato personadotata di visione ampia; unasorte di precursore, affer-mava che le comunità sonodegne di tale espressionequando vi campeggia la coe-sione sociale e buoni rap-porti di prossimità “qualestella polare tra le genera-zioni che la abitano”.In tal senso la testimonianzainconfutabile, è certificatadal fatto che l’artista amava

A partire dal primo lunedì di dicembre 2013

la permanenza Inca nella sede di Sesto Ca-

lende sarà la seguente:

• Lunedì pomeriggio dalle 14.30 alle 17.30

• Venerdì mattina dalle 9 alle 12(quindi il martedì pomeriggio la permanenza è sospesa).Comunichiamo inoltre che è attiva la permanenza Spi nel-la sede distaccata di via Piave 32, a Sesto Calende, tutti mer-coledì mattina dalle ore 9.30 alle ore 11. ■

lavorare prioritariamentecon i bambini, cioè traguar-dava sul futuro.L’uomo Baj amava l’arte econtestualmente anche lasostanza delle cose. Perso-na, soggetto umano moltosensibile e gentile, generososenza finzione alcuna.La mia comunicazione nellaveste di rappresentante delloSpi di Varese, è stata imper-niata sul far risaltare i valoriculturali dei messaggi lascia-ti in eredità dal compianto

artista. Il resto è storia.Termino il mio dire, ascol-tando la moglie, signora Ro-berta Cerini, presente contutta la famiglia alla cerimo-nia affermo: “un grande arti-sta non può essere tale senzauna donna al proprio fianco”.Trattasi nella fattispecie diatto dovuto di onestà intel-lettuale, merce in verità sem-pre più rara nella società deinostri tempi. ■

Coesione socialea Besozzoe dintorni...

Segreteria Spi Varese

Una rivista mensiledi approfondimento dei temidi attualità politica e sociale.

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