albero carlon "ros" - budoia

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Le nostre radici Dagli album di famiglia INSERTO DE l’Artugna n. 118 · DICEMBRE 2009 Dagli album di famiglia VENTITREESIMO INSERTO a cura di Vittorina Carlon, con la collaborazione di Redento Carlon, Ennio Carlon, Tranquilla Battistuzzi, Luciano Angelin e Reddi Fort. Al dott. Elvi China, dirigente scolastico e ricercatore di storia contemporanea, va la nostra gratitudine. I Carlon Ros, il ramo de Gigi Figura di primo piano della vita pubbli- ca locale, Luigi Carlon è stato l’unico amministratore del Comune di Budoia che nel secolo scorso ha rivestito sia la carica di podestà (periodo 1926-1933) sia quella di sindaco (periodo 1946- 1949). Vogliamo qui ricordare, per l’oc- casione, le vicende politiche che hanno contrassegnato le due gestioni comunali del Carlon, senza entrare nel merito delle opere realizzate o delle iniziative assunte in campo amministrativo. LUIGI CARLON PODESTÀ (1926-1933) Alla fine del mese di ottobre 1922 di- venta capo del governo italiano Benito Mussolini, che è anche capo del Partito Nazionale Fascista (PNF). In Italia, nel giro di pochi anni, il potere fascista si consolida, come regime a partito unico (PNF), con la costruzione dello Stato totalitario. Nel 1926 viene riconfermata l’ammi- nistrazione degli enti locali con l’abo- lizione del sistema elettorale e la nomi- na governativa del podestà, nuova figu- ra al vertice del Comune che esercita le funzioni in precedenza attribuite al sin- daco, alla giunta municipale e al con- siglio comunale. Nella primavera del 1926 la Prefettura di Udine procede al vaglio degli aspi- ranti alla carica di primo podestà del di Sacile risulta, fra l’altro, quanto segue: «Nel Comune di Budoia l’unica persona che possa ricoprire la carica di Podestà è Carlon Luigi, nato a Budoia il 17 settembre 1890, ivi residente, con- tadino possidente. È un ex combattente col grado di sergente, iscritto al Fascio di Budoia». Le due candidature sono sottoposte anche al vaglio del direttorio della se- zione locale del Fascio che nella seduta del 18 luglio propone all’unanimità la nomina a podestà del Carlon. Con regio decreto del 24 settembre 1926 Luigi Carlon è nominato primo podestà di Budoia (a titolo gratuito) e si insedia il giorno 30 dello stesso mese. Ma i rapporti tra il podestà e il Diret- torio del Fascio locale, presieduto dal segretario politico Alfredo Zambon, si raffreddano ben presto per diventare in breve tempo conflittuali. Nel corso del 1927 Alfredo Zambon in- via al prefetto alcuni «memoriali» con i quali muove critiche e rilievi di ordine politico ed amministrativo alla gestione podestarile. Il 26 novembre il direttorio del PNF approva all’unanimità un ordine del giorno che viene inviato al prefetto e con il quale si propone che il Carlon sia sostituito con Alfredo Zam- bon, squadrista del 1921, fondatore e segretario in carica del PNF di Budoia. Con il ramo di Gigi si completa l’albero genealogico di Vincenzo, figlio di Angelo Giomaria e patriarca dei Ros, che si staccò dalla Fameia granda dei Carlon di via Lunga-via Casale. Due le motivazioni che ci hanno sollecitato a completare la genealogia di quest’importante famiglia: il cinquantesimo anniversario di morte di Luigi (Gigi de Ros), la cui figura politico-amministrativa è stata ben tratteggiata nella ricerca del dottor Elvi China che riportiamo di seguito, e il ricordo di due componenti la famiglia scomparsi ancor giovani, Paola e Remo. Fu proprio Paola, figlia di Redento, a riprendere in mano un vecchio documento che ricostruiva parzialmente le sue origini, con l’intenzione di completarlo, ma il destino le fu crudele. A loro dedichiamo la ricerca. Dagli album di famiglia Il 29 novembre 1927 interviene mons. Giuseppe Lozer, nativo di Budoia, in servizio presso il Seminario diocesano di Concordia di Portogruaro, con una lettera indirizzata al prefetto nella quale afferma tra l’altro quanto segue: «Il Carlon è un esemplare padre di fa- miglia, semplice ma di grande buon- senso, amministratore stimato e ben- voluto da tutti ad eccezione di pochi che vorrebbero comandare e spadro- neggiare in Comune o per ambizione o per interesse. Sembra che lo Zam- bon abusi della sua carica di Segre- tario». Viene disposta subito un’indagine ad hoc al termine della quale il prefetto non assume alcun provvedimento nei confronti del Carlon perché accredita il rapporto inviatogli il 23 dicembre dai carabinieri della Divisione di Udine e che si trascrive in parte: « Fra il Podestà di Budoia Carlon Luigi e Zambon Alfredo, Segretario Politico, esistono dei rancori perché quest’ulti- mo aspira da tempo alla carica di Podestà e non tralascia occasioni per ingerirsi nelle cose del Comune anche oltre il tollerabile. Il Carlon è di retti sentimenti, devoto al Regime, ben visto e stimato da tutta la popo- lazione». Ma i rapporti fra il podestà e il diret- torio del Fascio locale, dopo un perio- do di bonaccia, diventano nuova- mente tesi verso la fine del 1930. Nella primavera del 1931 la Prefettura assume informazioni sui podestà che scadono nel mese di settembre per compiuto quinquennio, in previsione di una loro eventuale conferma per un secondo mandato. La relazione stilata dall’ispettore provinciale della Pre- fettura risulta positiva per il podestà («Il Carlon è uomo equilibrato, retto e di buon senso che gode la stima generale tra la popolazione semplice e laboriosa»); viene espresso, peral- tro, un giudizio negativo sia sul se- gretario politico del Fascio locale (all’epoca Luigi Fort) sia sugli altri componenti il direttorio, il quale espli- ca «la sua azione in acidi persona- lismi». Di parere opposto, invece, si dimostra il Partito il quale accusa il podestà di operare spesso in contrasto con le decisioni e le iniziative del direttorio. Il prefetto assume una posizione at- tendista e il 24 settembre 1931 nomina Luigi Carlon commissario prefettizio del Comune «in attesa dello svolgi- mento degli atti per la conferma od eventuale nuova nomina del Podestà». Dopo varie vicende, nel mese di novembre Luigi Carlon è nominato podestà. Dopo circa due anni, con la lettera del 23 settembre 1933, il Carlon chiede di essere sostituito per ragioni di fami- glia e di lavoro: è padre di nove figli; di professione agricoltore, lavora i ter- reni di proprietà del padre il quale è stato colpito da paralisi; da tempo ave- va deciso di dimettersi dalla carica podestarile, però ha sacrificato fino a oggi i propri interessi cedendo alla volontà della popolazione, contraria alle sue dimissioni; ma ora si trova nell’impossibilità assoluta di conti- nuare a fare il podestà. In ottobre vengono accettate le dimis- sioni del Carlon, che è sostituito il me- se successivo dal vicepodestà Andrea Carli, nominato commissario prefet- tizio del Comune. LUIGI CARLON SINDACO (1946-1949) Nel 1945 si conclude il secondo con- flitto mondiale. Dopo la liberazione del paese dai nazifascisti, operata dalle forze partigiane il 29 aprile 1945, il Comune di Budoia è ammini- strato per circa un anno e mezzo da giunte popolari presiedute dal sindaco Valentino Panizzut (PCI). Il 3 novembre 1946 viene eletto il pri- mo consiglio comunale post-Libera- zione. Risultati elettorali: la lista Democrazia Cristiana ottiene il 66.4% dei voti e 12 consi- glieri, tra i quali Luigi Carlon, figura di spicco della DC locale; la lista Concentrazione Repubbli- cana ottiene il 33.6% dei voti e 3 con- siglieri (area della sinistra). Il consiglio comunale si insedia il 15 novembre 1946. In apertura di seduta il consigliere Andrea Carli (DC) «chiede la concorde collaborazione di tutti, eliminando maggioranza e mino- ranza e le relative differenze politiche, tendendo solo al bene del Comune, senza questioni di partito, di persone o di campanile e chiede la collabo- razione della minoranza. Sindaco: Luigi Carlon. Assessori effettivi: Vincenzo Bocus e Agostino Carlon (rappresentante della minoranza). Assessori supplenti: Andrea Carli e Giovanni Zambon. La nuova giunta si insedia il 27 dicembre 1946. Agli inizi del 1949 Luigi Carlon presenta le dimissioni da sindaco per motivi familiari e di lavoro perché «non può attendere maggiormente» alla propria famiglia e alla colti- vazione dei propri terreni. Ma nella riunione del 31 gennaio il consiglio comunale delibera di rinviare ad altra seduta la discussione sulle dimissioni del sindaco che viene invitato a ritirar- le. In primavera Luigi Carlon confer- ma le proprie dimissioni che vengono accettate dal consiglio comunale nella riunione del 1° maggio 1949, nel corso della quale è eletto nuovo sinda- co Liberale Carlon (DC). ELVI CHINA Nota. I dati riportati nell’articolo sono stati desun- ti presso l’Archivio di Stato di Udine per il perio- do 1926-1933 e presso gli archivi comunali di Budoia per il periodo 1946-1949 (va ricordato che l’archivio storico del Comune andò distrutto nel mese di luglio 1944 da un incendio che devastò la sede municipale). Vincenzo Carlon, il patriarca dei Ros, che ereditò il nome dello zio paterno morto prematuramente «durante il servizio militare nella città di Baden, Austria inferiore, come da fede autentica del suo Reggimento Arciduca Alberto, in data 28.01.1842» (da Archivio della Pieve di Dardago, Registro dei morti). Anno1930.Vincenzo con i nipoti Vincenzo, Mario, Berto, Tita e Antonio con- duce al pascolo le pecore: una scena pastorale tipica delle nostre montagne, fino alla metà del secolo scorso. Nonostante una vita di fatiche, di stenti, di rinunce, il patriarca visse fino alla veneranda età di 93 anni. Davvero un record dato il periodo storico! 31 gennaio 1940, in occasione del 25mo anniversario di matrimonio di Luigi ed Esterina. La famiglia al completo con gli undici figli. Dall’alto: Enrico, Olivo, Antonio; 2° fila: Romano, Anna e Maria; 3° fila: la mamma Ester con in braccio la piccola Amalia, il papà Luigi, e Redenta; 4° fila: Egidio, Silvio e Redento. Anno 1958. Casera Ciamp. Da sinistra i fratelli Silvio, Redento, Egidio, con il nipote Angelo Dedor. I giovani sposi Antonio e Maria. Anno 1933. La primogenita Maria con il marito Natale Dedor. La quartogenita Anna e il marito Cipriano Angelin Pelat, il giorno del loro matri- monio, insieme con cognate e sorella Amalia. Un nutrito gruppo d’invitati al matrimonio di Anna con Cipriano, nel cortile dell’abitazione. I matrimoni si susseguivano con frequenza e la scenografia per la foto di gruppo era sempre il cortile dell’abitazione. In questa foto si festeggia il matrimonio di Redenta, la settima figlia di Ester e Luigi, con Angelo Angelin. Era il 30 dicembre 1950. Matrimonio di Enrico, il terzogenito, con Nerina Zambon, il 23 febbraio 1957. Ottobre 1969. Matrimonio dell’ultimogenita Amalia. La sposa con la madre e tutti i fratelli, nel giardino del ristorante «Da Renè». Comune. I papabili sono due: Luigi Carlon e Antonio Patrizio. Il primo può contare sul sostegno del PNF locale e di larga parte della popo- lazione mentre il secondo, in rotta con il direttorio del PNF budoiese, confida in appoggi altolocati in ambito provinciale. Dal rapporto inviato il 26 aprile al prefetto dai carabinieri della Tenenza Cinquant’anni fa moriva Luigi Carlon (1890-1959) Sopra. 25 ottobre 1932. In occasione della nomina a cavaliere di Luigi Carlon, podestà di Budoia, fu pub- blicato un sonetto da un autore che desiderava rimane- re ignoto, ma le iniziali D.C.P. ne svelano il nome: don Celestino Prataviera, parroco di Budoia. A lato. Documento sottoscritto da alcuni cittadini in omaggio alla proficua opera svolta da Luigi Carlon, a favore del Comune, nel quinquennio 1926/31. Nomina di cavaliere a Luigi Carlon, podestà di Bu- doia. 1932. Proprietà di Redento Carlon. Matrimonio di Redento con Tranquilla Battistuzzi, a Gaiarine, nel 1960. Gli sposi tra parenti ed amici. Egidio e Maria Teresa Del Zotto nel giorno del loro matrimonio, il 28 gennaio 1961, con mamma Ester. Romano si sposa con Lina Bastianello. È il 1954. La coppia è ritratta con mamma Ester. Il materiale fotografico appartiene alle famiglie dei Carlon Ros, e a Enrica Angelin, Luciano Angelin, Caterina Dedor. Luigi ed Ester Carlon, novelli sposi, nel feb- braio 1915. 24 novembre 1951, Olivo e Sabina sposi. (continua nell’ultima pagina) (segue dalla prima pagina) Cinquant’anni fa moriva Luigi Carlon (1890-1959) Nella foto. Luigi Carlon, uno dei figli di Vincenzo, il protagonista di questo ramo dei Ros.

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I Carlon "Ros", il ramo "de Gigi"

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Page 1: Albero  Carlon "Ros" - Budoia

Le nostre radiciDagli album di famiglia

INSERTO DE l’Artugna n. 118 · DICEMBRE 2009

Dagli album di famiglia

VENTITREESIMO INSERTOa cura di Vittorina Carlon, con la collaborazione di Redento Carlon, Ennio Carlon, Tranquilla Battistuzzi,

Luciano Angelin e Reddi Fort.

Al dott. Elvi China, dirigente scolastico e ricercatore di storia contemporanea, va la nostra gratitudine.

I Carlon Ros, il ramo de Gigi

Figura di primo piano della vita pubbli-ca locale, Luigi Carlon è stato l’unicoamministratore del Comune di Budoiache nel secolo scorso ha rivestito sia lacarica di podestà (periodo 1926-1933)sia quella di sindaco (periodo 1946-1949). Vogliamo qui ricordare, per l’oc-casione, le vicende politiche che hannocontrassegnato le due gestioni comunalidel Carlon, senza entrare nel meritodelle opere realizzate o delle iniziativeassunte in campo amministrativo.

LUIGI CARLON PODESTÀ (1926-1933)Alla fine del mese di ottobre 1922 di -venta capo del governo italiano BenitoMussolini, che è anche capo del PartitoNazionale Fascista (PNF). In Italia, nelgiro di pochi anni, il potere fascista siconsolida, come regime a partito unico(PNF), con la costruzione dello Statototalitario.Nel 1926 viene riconfermata l’ammi -nistrazione degli enti locali con l’abo-lizione del sistema elettorale e la nomi-na governativa del podestà, nuova figu-ra al vertice del Comune che esercita lefunzioni in precedenza attribuite al sin-daco, alla giunta municipale e al con-siglio comunale.Nella primavera del 1926 la Prefetturadi Udine procede al vaglio degli aspi-ranti alla carica di primo podestà del

di Sacile risulta, fra l’altro, quantosegue: «Nel Comune di Budoia l’unicaperso na che possa ricoprire la carica diPo destà è Carlon Luigi, nato a Budoia il17 settembre 1890, ivi residente, con-tadino possidente. È un ex combattentecol grado di sergente, iscritto al Fasciodi Budoia».Le due candidature sono sottoposteanche al vaglio del direttorio della se -zione locale del Fascio che nella sedutadel 18 luglio propone all’unanimità lano mina a podestà del Carlon.Con regio decreto del 24 settembre1926 Luigi Carlon è nominato primopodestà di Budoia (a titolo gratuito) e siinsedia il giorno 30 dello stesso mese.Ma i rapporti tra il podestà e il Diret -torio del Fascio locale, presieduto dalsegretario politico Alfredo Zambon, siraffreddano ben presto per diventare inbreve tempo conflittuali.Nel corso del 1927 Alfredo Zambon in -via al prefetto alcuni «memoriali» con iquali muove critiche e rilievi di ordinepolitico ed amministrativo alla gestionepodestarile. Il 26 novembre il direttoriodel PNF approva all’unanimità unordine del giorno che viene inviato alprefetto e con il quale si propone che ilCarlon sia sostituito con Alfredo Zam -bon, squadrista del 1921, fondatore esegretario in carica del PNF di Bu doia.

Con il ramo di Gigi si completa l’albero genealogico di Vincenzo, figlio di Angelo Giomaria e patriarca deiRos, che si staccò dalla Fameia granda dei Carlon di via Lunga-via Casale.

Due le motivazioni che ci hanno sollecitato a completare la genealogia di quest’importante famiglia:il cinquantesimo anniversario di morte di Luigi (Gigi de Ros), la cui figura politico-amministrativa è stata

ben tratteggiata nella ricerca del dottor Elvi China che riportiamo di seguito, e il ricordo di due componentila famiglia scomparsi ancor giovani, Paola e Remo.

Fu proprio Paola, figlia di Redento, a riprendere in mano un vecchio documento che ricostruiva parzialmentele sue origini, con l’intenzione di completarlo, ma il destino le fu crudele.

A loro dedichiamo la ricerca.

Dagli album di famiglia

Il 29 novembre 1927 interviene mons.Giu seppe Lozer, nativo di Budoia, inservizio presso il Seminario diocesanodi Concordia di Portogruaro, con unalettera indirizzata al prefetto nellaquale afferma tra l’altro quanto segue:«Il Carlon è un esemplare padre di fa -mi glia, semplice ma di grande buon-senso, amministratore stimato e ben-voluto da tutti ad eccezione di pochiche vorrebbero comandare e spa dro -neg giare in Co mune o per ambizioneo per interesse. Sembra che lo Zam -bon abusi della sua carica di Se gre -tario».Viene disposta subito un’indagine adhoc al termine della quale il prefettonon assume alcun provvedimento neiconfronti del Carlon perché accreditail rapporto inviatogli il 23 dicembredai carabinieri della Divisione diUdine e che si trascrive in parte: « Frail Podestà di Budoia Carlon Luigi eZambon Alfredo, Segretario Politico,esistono dei rancori perché quest’ulti-mo aspira da tempo alla carica diPodestà e non tralascia occasioni peringerirsi nelle cose del Comune ancheoltre il tollerabile. Il Carlon è di rettisentimenti, de voto al Regime, benvisto e stimato da tutta la popo-lazione».Ma i rapporti fra il podestà e il diret-torio del Fascio locale, dopo un perio-do di bonaccia, diventano nuova-mente tesi verso la fine del 1930.Nella primavera del 1931 la Prefetturaassume informazioni sui podestà chescadono nel mese di settembre percompiuto quinquennio, in previsionedi una loro eventuale conferma per unsecondo mandato. La relazione stilatadall’ispettore provinciale della Pre -fettura risulta positiva per il podestà(«Il Carlon è uomo equilibrato, rettoe di buon senso che gode la stimagenerale tra la popolazione semplicee laboriosa»); viene espresso, peral-tro, un giudizio negativo sia sul se -gre tario politico del Fascio locale(all’epoca Luigi Fort) sia sugli altricomponenti il direttorio, il quale espli-ca «la sua azione in acidi perso na -lismi». Di parere opposto, invece, sidi mostra il Partito il quale accusa ilpodestà di operare spesso in contrastocon le decisioni e le iniziative deldirettorio.

Il prefetto assume una posizione at -tendista e il 24 settembre 1931 nominaLuigi Carlon commissario prefettiziodel Comune «in attesa dello svolgi-mento degli atti per la conferma odeventuale nuova nomina del Podestà».Dopo varie vicende, nel mese dinovembre Luigi Carlon è nominatopodestà.Dopo circa due anni, con la lettera del23 settembre 1933, il Carlon chiede diessere sostituito per ragioni di fa mi -glia e di lavoro: è padre di nove figli;di professione agricoltore, lavora i ter-reni di proprietà del padre il quale èsta to colpito da paralisi; da tempo ave -va deciso di dimettersi dalla caricapodestarile, però ha sacrificato fino aoggi i propri interessi cedendo allavolontà della popolazione, contrariaalle sue dimissioni; ma ora si trovanell’impossibilità assoluta di conti -nua re a fare il podestà.In ottobre vengono accettate le dimis-sioni del Carlon, che è sostituito il me -se successivo dal vicepodestà AndreaCar li, nominato commissario prefet-tizio del Comune.

LUIGI CARLON SINDACO(1946-1949)Nel 1945 si conclude il secondo con-flitto mondiale. Dopo la liberazionedel paese dai nazifascisti, operatadalle forze partigiane il 29 aprile1945, il Comune di Budoia è ammini -strato per circa un anno e mezzo dagiunte popolari presiedute dal sindacoValentino Panizzut (PCI).Il 3 novembre 1946 viene eletto il pri -mo consiglio comunale post-Li be ra -zione.Risultati elettorali:– la lista Democrazia Cristianaottiene il 66.4% dei voti e 12 consi -glie ri, tra i quali Luigi Carlon, figuradi spicco della DC locale;– la lista Concentrazione Repub bli -cana ottiene il 33.6% dei voti e 3 con-siglieri (area della sinistra).Il consiglio comunale si insedia il 15novembre 1946. In apertura di sedutail consigliere Andrea Carli (DC)«chiede la concorde collaborazione ditutti, eliminando maggioranza e mino-ranza e le relative differenze politiche,tendendo solo al bene del Comune,senza que stioni di partito, di persone o

di campanile e chiede la collabo-razione della minoranza.Sindaco: Luigi Carlon.Assessori effettivi: Vincenzo Bocus eAgostino Carlon (rappresentante dellaminoranza).Assessori supplenti: Andrea Carli eGiovanni Zambon.La nuova giunta si insedia il 27dicembre 1946.Agli inizi del 1949 Luigi Carlonpresen ta le dimissioni da sindaco permotivi familiari e di lavoro perché«non può attendere maggiormente»alla propria fa miglia e alla colti-vazione dei propri terreni. Ma nellariunione del 31 gennaio il consigliocomunale delibera di rinviare ad altraseduta la discussione sulle dimissionidel sindaco che viene invitato a ritirar-le. In primavera Luigi Carlon confer-ma le proprie dimissioni che vengonoaccettate dal consiglio comunale nellariunione del 1° maggio 1949, nelcorso della quale è eletto nuovo sinda-co Liberale Carlon (DC).

ELVI CHINA

Nota. I dati riportati nell’articolo sono stati desun-ti presso l’Archivio di Stato di Udine per il perio-do 1926-1933 e presso gli archivi comunali diBudoia per il pe rio do 1946-1949 (va ricordato chel’archi vio storico del Comune andò distrutto nelmese di luglio 1944 da un in cendio che devastò lasede municipale).

Vincenzo Carlon, il patriarca dei Ros, che ereditò il nome dello ziopaterno morto pre maturamente «durante il servizio militare nella cittàdi Baden, Austria inferiore, come da fede autentica del suoReggimento Arciduca Alberto, in data 28.01.1842» (da Archivio dellaPie ve di Dardago, Registro dei morti).

Anno1930.Vincenzo con i nipoti Vincenzo, Mario, Berto, Tita e Antonio con-duce al pascolo le pecore: una scena pastorale tipica delle nostre montagne,fino alla metà del secolo scorso.Nonostante una vita di fatiche, di stenti, di rinunce, il patriarca visse fino allaveneranda età di 93 anni. Davvero un record dato il periodo storico!

31 gennaio 1940, in occasione del 25mo anniversario di matrimonio di Luigi edEsterina. La famiglia al completo con gli undici figli. Dall’alto: Enrico, Olivo,Antonio; 2° fila: Romano, Anna e Maria; 3° fila: la mamma Ester con in bracciola piccola Amalia, il papà Luigi, e Redenta; 4° fila: Egidio, Silvio e Redento.

Anno 1958. Casera Ciamp. Da sinistra i fratelli Silvio, Redento, Egidio, con ilnipote Angelo Dedor.

I giovani sposi Antonio e Maria.

Anno 1933. La primogenita Maria con il maritoNatale Dedor.

La quartogenita Anna e il marito Cipriano Angelin Pelat, il giorno del loro matri-monio, insieme con cognate e sorella Amalia.

Un nutrito gruppo d’invitati al matrimonio di An na con Cipriano, nel cortiledell’abitazione.

I matrimoni si susseguivano con frequenza e la scenografia per la foto digruppo era sempre il cortile dell’abitazione. In questa foto si festeggia ilmatrimonio di Redenta, la settima figlia di Ester e Luigi, con Angelo Angelin.Era il 30 dicembre 1950.

Matrimonio di Enrico, il terzogenito, con Nerina Zambon, il 23 febbraio 1957.

Ottobre 1969. Matrimonio dell’ultimogenita Amalia. La sposa con la madre etutti i fratelli, nel giardino del ristorante «Da Renè».

Comune. I papabili sono due: LuigiCar lon e Antonio Patrizio. Il primopuò contare sul sostegno del PNFlocale e di larga parte della popo-lazione mentre il secondo, in rottacon il direttorio del PNF budoiese,confida in appoggi alto lo cati inambito provinciale.Dal rapporto inviato il 26 aprile alprefetto dai carabinieri della Tenenza

Cinquant’anni fa moriva Luigi Carlon (1890-1959)

Sopra. 25 ottobre 1932. In occasione della nomina acavaliere di Luigi Carlon, podestà di Budoia, fu pub-blicato un sonetto da un autore che desiderava rimane-re ignoto, ma le iniziali D.C.P. ne svelano il nome: donCelestino Prataviera, parroco di Budoia.A lato. Documento sottoscritto da alcuni cittadini inomaggio alla proficua opera svolta da Luigi Carlon, afavore del Comune, nel quinquennio 1926/31.

Nomina di cavaliere a Luigi Carlon, podestà di Bu -doia. 1932. Proprietà di Redento Carlon.

Matrimonio di Redento con Tranquilla Battistuzzi, a Gaiarine, nel 1960.Gli sposi tra parenti ed amici.

Egidio e Maria Teresa Del Zotto nel giorno del loromatrimonio, il 28 gennaio 1961, con mamma Ester.

Romano si sposa con Lina Bastianello. È il 1954. La coppia è ritratta conmamma Ester.

Il materiale fotografico appartiene alle famiglie dei Carlon Ros, e a Enrica Angelin,Luciano Angelin, Caterina Dedor.

Luigi ed Ester Carlon, novelli sposi, nel feb-braio 1915.

24 novembre 1951, Olivo e Sabina sposi.

(continua nell’ultima pagina)

(segue dalla prima pagina)

Cinquant’anni fa moriva Luigi Carlon (1890-1959)

Nella foto.Luigi Carlon, uno dei figli di Vincenzo, ilpro tagonista di questo ramo dei Ros.

Page 2: Albero  Carlon "Ros" - Budoia

I Carlon Ros, il ramo de Gigi

Anno 1946. I tre figli di Maria e di Natale Dedor. Da sinistra:Luigi, Caterina (Libera) e Angelo, da un paio d’anni rimastiorfani del padre deceduto in un bombardamento durante i lavo-ri agricoli, in campagna.

Maria, attorniata dai figli Luigi, Angelo e Caterina (Libera). Milano, settembre 1959. Le nipoti di Ester e Luigi: (da sini-stra) Ester, figlia di Olivo, Beatrice, figlia di Romano, eLoredana, figlia di Antonio.

Anno 1961. Nonna Ester con i nipoti: Sonia in braccio allamadre Maria; Ennio, figlio di Antonio, gioca con Luigia(Lorella), mentre Enrico sorveglia le acrobazie del nipote.

I cugini Ennio, Beatrice Carlon e Luciano Angelin. Inverno1960.

1957. Ester e Remo con i loro genitori, Olivo e Sabina, nel lorovigneto.

Milva, figlia di Egidio e Maria Teresa Del Zotto,in groppa al suo peluche. Era il 1966.

Anno 1971. Nicoletta, figlia di Amalia, con il cugi-netto Gianluca, figlio di Romano.

Oscar, figlio di Egidio e Maria Teresa, a tre anni con lasua inseparabile automobile.

Anno 1965. I cuginetti Luigia (Lorella), Sonia, Luigi ePaola.

Estate 1966, sulla soglia della casa di Romano. Dasinistra la piccola Oriella in braccio alla sorella Paola,Nadia e Beatrice; in seconda fila, Luigia, Sonia eLuigi.

In occasione della Prima Comunione di Enrica Angelin, a Mila-no, nel 1964. Da sinistra: il fratello Antonio, Ester (appena visi-bile), Enrica, Beatrice, Remo e il piccolo Luigi.

Nel 1940. Ad Ester fu conferito il diploma d’onore come madredi famiglia numerosa, dall’«Unione Fascista Famiglie numero-se». Undici sono i fiocchi d’argento che coronano la medaglia.