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ALCUNE OSSERVAZIONI SULL 'UTILIZZAZIONE CULTURALE DI SOSTANZE STUPEFACENTI DR. GIOVANNI IANNUZZO Psichiatra Conferenza di aggiornamento sulla tossicodipendenza tenuta presso l'Istituto Opera Don Calabria di Termini Imerese 9 giugno 1994 L'uti11:n'.azione di sostanze stupefacenti nel moderno Occidente Industri:f1i:7.7.ato rappresenta probabilmente uno dei più giganteschi problemi sanitari della storia della civiltà umana. Di uonte agli aspetti clinici, all'impatto sociale e alle conseguenze psicologiche dell'uso di sostanzepsicoattive (delle quale l'eroina rappresenta il modello, per così dire, di riferimento) persino le grandi epidemie del passato, la peste, la tubercolosi, appaiono come problemi tutto sommato abbastanza contenuti, sicuramente transitori e privi di sostanziali conseguenze. I motivi di questa drammatica particolarità dell'abuso di sostanze, come viene definito in psichiatria, sono n1JD1erosi. 1. L'abuso di sostanze, in particolare l'eroinomania, crea dipendenza ed assuefazione a tale livello che i soggetti interessati da questa patologia non presentano in breve tempo alcun altro interesse se non quello di procurarsi ed assumere la sostanza d'abuso. Questo implica un completodisinteresse verso se stessi, un annullamento totale della personalità, delle istanze, dei desideri, insomma un annullamento generale dell'essere persona. In altri termini, la tossicodipendenza annulla, azzera l'individuo, lo trasfonna in una macchina che desidera solo ed esclusivamente la droga dalla quale dipende, fisicamente e psicologicamente. 2. Il più immediato e significativo rebound di questa situazione, oltre ad essere personale, è ovviamente relazionale. 11tossicodipendente

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ALCUNE OSSERVAZIONISULL'UTILIZZAZIONE

CULTURALE DI SOSTANZE STUPEFACENTI

DR. GIOVANNI IANNUZZOPsichiatra

Conferenza di aggiornamento sulla tossicodipendenzatenuta presso l'Istituto Opera Don Calabria di Termini Imerese

9 giugno 1994

L'uti11:n'.azionedi sostanze stupefacenti nel moderno OccidenteIndustri:f1i:7.7.atorappresenta probabilmente uno dei più giganteschiproblemi sanitari della storia della civiltà umana. Di uonte agli aspetticlinici, all'impatto sociale e alle conseguenze psicologiche dell'uso disostanzepsicoattive (delle quale l'eroina rappresenta il modello, per cosìdire, di riferimento) persino le grandi epidemie del passato, la peste, latubercolosi, appaiono come problemi tutto sommato abbastanzacontenuti, sicuramente transitori e privi di sostanziali conseguenze. Imotivi di questa drammatica particolarità dell'abuso di sostanze, comeviene definito in psichiatria, sonon1JD1erosi.

1. L'abuso di sostanze, in particolare l'eroinomania,crea dipendenza edassuefazione a tale livello che i soggetti interessati da questapatologia non presentano in breve tempo alcun altro interesse se nonquello di procurarsi ed assumere la sostanza d'abuso. Questo implicaun completodisinteresseverso se stessi,un annullamento totale dellapersonalità, delle istanze, dei desideri, insomma un annullamentogenerale dell'essere persona. In altri termini, la tossicodipendenzaannulla, azzera l'individuo, lo trasfonna in una macchina chedesidera solo ed esclusivamente la droga dalla quale dipende,fisicamentee psicologicamente.

2. Il più immediato e significativorebound di questa situazione, oltread essere personale, è ovviamente relazionale. 11tossicodipendente

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G. Iannuzzo: Utilizzazione culturale delle sostanze stupefacenti

non ha più alcun interesse al mantenimento di rapporti personali:famiglia, moglie, figli, parenti ed amici divengono esclusivamentedelle entità astratte, slegate da qualunque contesto affettivo:l'affettività del tossicodipendente si appiattisce, la sua capacitàcritica si obnubila, la sua coscienza evapora tra i miasmi dell'eroina.

3. La tossicodipendenza ha anche un costo sociale elevatissimo, perdue motivi: anzitutto il tossicodipendenteperde interesse al lavoro,non produce ne fisicamente ne intellettualmente, riesce a stento, enon per lungo tempo a mantenere rapporti lavorativi adeguati.Questo si traduce in un danno ovviamente personale, ma anche in undanno sociale. Considerata l'età media del tossicodipendente(adolescenziale e giovanile) questo significa che ampi settoriproduttividella societàrisentonopesantemente del problema.

Ma esiste un altro aspetto della questione, che potrebbe definiredei 'costi indiretti': il soggetto tossicodipendente ha, a ITontedi risorseeconomiche sempre minori, la necessità impellente e incontrollabile diprocurarsi la sostanza. Ciò implica il, suo, diretto coinvolgimento inattività criminose, antisociali, clandestine. Oltretutto la presenza ditossicodipendenza,e la necessità di ottenere da parte dei soggetti che nesono affetti, dosi sempre crescenti di sostanza d'abuso, ha creato ungigantescomercato illegalegestito dalla criminalità~rganizzata.

Un altro gigantesco problema sociale e sanitario è ovviamentel'infezione da RIV, legata strettamente al consumo di droga per viaparenterale. La lotta all'AIDS resta una delle emergenze sanitarie delpianeta, e viene ovviamente resa particolarmente difficile dalledimensionidel problema che ne sta alle basi. La società,pertanto, risentepesantemente degli effetti dell'abuso di droga. Se si considerano ledimensioni epidemiologiche della tossicodipendenza nella societàcontemporanea, il suo trend in crescita, e la difficoltà di arginare ilproblema (anche per la superficialità con la quale per anni governi edistituzioni lo hanno valutato) ci rendiamo conto del perché nella societàmoderna occidentale, l'abuso di sostanze rappresenta un fenomeno cherischia di condizionare un'implosione sociale dalle conseguenze nonancora esattamentevalutabili, comunquenon meno che apocalittiche.

E' chiaro che questa situazione induce a ritenere latossicodipendenzaun problema moderno, e soprattutto un fenomeno che

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G. Iannuzzo: Utilizzazione culturale delle sostanze stupefacenti

è il prodotto di una serie di altri fenomeni socio-psicologici ampiamentedefinibile 'devianti'. Utilizzare sostanze stupefacenti è pertanto una'anomalia individuale e sociale. Questa valutazione ha una attendibilitàinnegabile, ma non deve comunque far dimenticare il fatto chel'utilizzazionedi 'droghe' è un dato caratteristicodi molte culture, e, in unsensopiù generale,di tutta la storia della civiltàumana.Il problema è, sennnai, quello di capire come, a ftonte di unauti1i7.7'.azionecostante di sostanze stupefacenti, un 'problematossicodipendenza', con queste caratteristiche e queste dimensioni, siaesploso soltanto in Occidente nel secondo dopoguerra. Una risposta aquesta domanda può farci probabilmente comprendere meglio alcunecaratteristichesociologiche della tossicodipendenza, e il loro significatoad un tempo simbolicoe etnologico.

VUTILIZZAZIONE CULTURALE DELLE DROGAUn mio paziente, tossicodipendente da circa quindici anni, e

sicuramente 'tosto', mi disse una volta che la sua avventura nel mondodella droga era avvenuto dopo aver letto i libri di Carlos Castaneda. Perquesto la riteneva una avventura intellettuale. Era ovviamente una suaintellettualizzazione(gli spiegai che anch'io avevo letto Castaneda, manon per questo avevo deciso di bucarmi), ma, in effetti, Castanedariferisce di un uso di droghe psicoattive per scopi ben diversi da quellicon cui ci confrontiamo quotidianamente come operatori. In molteculture tradizionalivengono utilizzate droghe aIlucinogene a fini misticiod esoterici, come sostanziale tentativo di produrre un am.pliam.entodello stato di coscienza, e della percezione del mondo. Le opere diCastaneda raccontano di quest'uso, e rappresentano un metaforadell'antica aspirazione dell'uomo a superare i limiti della sua coscienzaordinaria. La saga di Castaneda, esposta in una serie di volumicomunquedi differente valore, è nota, ma la riassumiamo brevemente.Mentre era studente di antropologia all'Università di Califonùa, CarlosCastaneda, peruviano, decise, per una serie di circostanze casuali, dioccuparsi, per la wa tesi di laurea del sapere etboristico.degli indianiYaquis, una tribù messicana che sembrava ancora conservare quasi. fa ~1 . ';I~ ;I~"";~nl~ C 'C ".;In .m tt(),u. ~, w. ~ 1.1<1\.111.1~ ~'" ~~~ U\WA~

Don Juan, uno yerbero yaqui, un esperto di piante medicinali, che haancbe ~ p~~~ n.eU:~~~ ~ç di <i(ogb@p~wped aIlucinogene (peyotl, mescolino, e via diceIÌdo), utilizzaziÒÌ1eche~, ~~ ~.l'~W.~~ W,~,~ ç~. &1#,~:

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G. Iannuzzo: Utilizzazione culturale df!lle sostanze stupefacenti

Comincia così un lungo 'apprendistato'di Castaneda con Don Juan, cheporterà il primo a diventare egli stesso un 'brnjo',uno stregone, con unaconoscenza sempre più approfondìta e perfezionata dì un modellotradizionale di realtà, costruito attraverso dilatazione della coscienzaprodotte dalfuso di allucinogeni.Saga intrigante, che non si sa nemmenose sia poi del tutto vera, ma che comunque trova un riscontro reale:infatti, qualunque sia la verità dei racconti di Castaneda, è vero chepresso numerosi gruppi e popolazioni latino-americane, alcune sostanzedagli effetti psicotropi vengono utilizzate per finalità esoteriche. F unuso che viene definito, ovviamente, come pericoloso e che va condottosotto la guida di maestri esperti. Sicuramente non si tratta di un usoabituale ne diffuso indiscriminatamente. E' anzi un uso altamentecontrollato.

D'altra parte, l'utilizzazione di stupefacenti per finalità religioseè antichissima:basti ricordare la prassi oracolare di Delti, nella quale laPizia, sacerdotessa di Apollo, utilizzava delle sostanze psicotrope einebriantiper entrare in trance e dare i suoi responsi divinatori.

In altre zone dell'America latina, invece, vengono utilizzatesostanzediverse, per tiill diversi, con modalità diverse. Si tratta Ìflgeneredell'assunzionecronica di drogheeuforizzanti contro la fatica e lo stresslegat6 ti £att6riS6~tlli, climatici, geugnmtli. L'esempt6 .pNi.C6 èl'abitudine di masticare foglie di coca (la pianta dalla quale si estrae laf)$ioolesissima 000am.a)~presse le~elaz.iooi 'f*)RfV-iaRe.B' unaabitudineantichissima,che sembragiustificata dalla necessità di disporredi un gmndeen~ia per potere svolgere le proprie attività -adaltitudiniproibitive. ma è anche una consuetudine che consente di allentare lafortissima pressione sociale, politica ed economica imposta a quellepopolazioni.

Questaabitudille fu prosa molto ,sul ,sOOGoocheda SigmundFreud, il fondatore della psicoanalisi che, prima di ideare appunto questadottrina, fece qualche escursione imprudente nd campo dellapsicofannacologica.Si tratta di un episodio abbastanza poco noto dellasua ~a scientifica. .~ «a ancora un ~ {~ po,v«o)ricercatore universitario, Freud ebbe notizia dell'esistenza della piantadella coca, scoperta da. pochi anni, e del suo uso come eufOt'iu:antepresso le popolazioni dell'Americameridionale. La sostanza che veniva~ a partire ,dalle fuglie .della pianta .dcllaCQCaera giàdisponibile, e Freud decise di studiarne gli effetti, ricorrendo anche allasomministrazionepersonale (e abbondante).OmoSCÌamOoggi gli effetti

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G. IaJlnuzzo: Utilizzazione culturale delle sostanze stupefacenti

euforizzanti ~ sino alle manifestazioni paranoidee ~ della cocaina, eFreud, ovviamente. fu subito un 'euforico' sostenitore degli s1raordinarieffetti di questa nuova sostanza. La suggerl alla fidanzata comericostituente. se ne fece promotore e sostenitore. attraversocomunicazioni scientificlle clle rappresentano uno dei pi6 fonnidabiIiscivoloni nella storia della moderna psicofarmacologia. La coca benpresto divenne un farmaco di gran moda. sino ad entrare nellacomposizionedi una nuova bevanda che associava cocaina e caffeina: laCoca Cola. E~ difficile stabilire quanta sia stata l'incidenza dicocainomanianell'Europa e negli Stati Uniti in quel periodo. II problemafu che Freud ritenne che la cocaina avrebbe potuto sconfiggere ladipendenza da morfina, allora abbastanza diffusa specialmente permotivi iatrogeni.Ed infatti convinse di questo un collega che. affetto daun neurinoma, per vinceme i dolori utilizzava la morfina. Freud eraconvinto che la cocaina poteva disassuefare dalla morfina, e poichéancheritenevache la cocaina fosse assolutamenteinnoqua, il progetto glipareva assolutamenterazionate. Non era affatto così. naturalmente. e ilsuo amico divenne ben presto dipendente sia da morfina che da cocaina.Nel ftattempo fannacologi e tossicologì avevano inìziato ad intravedere ipericoli connessi alla diffusione e all'uso della cocaina, che fu prestoidentificata come sostanza stupefacente dagli effetti potenzialmentedevastanti.La grande scopertadi Freud venne ftettolosamente archiviata,e fu un bene, visto che fu proprio a seguito di quel fàllimento che F"Ieuddecise di dedicarsi alla psicopatologia, pervenendo così alla fondazionedena~psiooana1isi.E,:nel100S.1aooGaina fu toltadagliingredieIi.ti .dellaCoca Cola.

Lo 'svariooe' di ~reud portò:alla nascita della psicoanalisi. ma,tanto per far comprendere come le sostanze stupefacenti hanno sempre,avutouna couelazi<meoonle.ricercbepsicologiche,e.oon la prassi .deUapsichiatria, vorrei qui ricordare la pratica della 'narcoaI\a1isi'. unpra~to ~ pai del tutto.abbandonato.~ che,prd:end~a ~ utilizzar~droghe psicotrope per consentire ad un soggetto di parlare dei suoiprOOlemi senza alcooa 'difesa' psicologica. ln~ una ~ diipnosi chimica, i sui' risultati comunque si rivelarono ben prestodeludenti.

L'q»sodio della oocaina di Freud dimostra oome talvoltal'utilizzazione di sostanze stupefacenti sia s1rettamente connessa acon'~ vuttura.ti. scienti~. ~a g~ ~ di idee.

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G. Iannuzzo: Utilizzazione culturale delle sostanze stupefacenti

teorie e modelli. E' quello che avvenne anche negli anni '60, negli StatiUniti prima, in Europa poi, con l'utilizzazionedi droghe allucinogene e/opsicosfunolanti come affermazione di una idtm1itàpolitica o clÙturaleall'interno di gruppi ben definiti. E' probabilmente da allora che la~sottocriIturà'della droga si è andata insinuandO nelle fasce dipopolazione giovanile. La beat generation, la cultura degli hippies, dellecomuni,del pacìfismo utilizzavale sostanze stupefacenti come momentodi rottura dalle tradizioni, di crescita personale, di aggregazionepolitica.Questo aspetto del problema, col tempo, si è moto ridimensionato,lasciando solo una utilizzazione di sostanze priva di senso, un simbolodel quale nessuno più conoscevail significato.

L'utilizzazione della droga, divenne allora spesso fattore dipotente disinibizione, alto scopo di migliorare semplicementefadesionea gruppi minoritari caratterizzati da. una importante pressione sociale.Nel crollo dei valori seguito alla 'nonnalizzazione' nei fennenti giovanilidegli anni '60, l'utilizzazione della droga divenne, da fatto elitario, fattodi massa, con il solo scopo di garantire una fuga dalla pressione sociale.Non a caso l'attenzione dei ftuitori si rivolse all'eroina, e non più agliat1ucmogeni:effetti immediati, disponibilità decisamente maggiore eminor costo ne facevano la sostanzapiù adeguata a questo scopo.

E~'Ì1>1onoaltri esempi:diutilizzazione di droghe a scopo 'soc:iale',come fattori disinibentÌ, rilassanti o socializzantÌ.Credo che sì di questo

t!po l~~~q~<; ~ Of;1~o-~-C~ ?~a, d\4~r~ -n.~p~$;l At:~.Ma anche m questo caso l'rtSO,soclalmentetollerato se non accettatocomenormaleècondizionatù -daT 1-e:precetti:e-da norme- nons-critte-, "'oV' , ,di moderazione.

Un partioolare- esempio di uso- cu-1tu:rale-tollerato- di droghe- è;nell'Occidente industrializzato, l'utilizzazione di sostanze specifiche (in

P~GQl~~ l~ -C<>~tt)~J;ll~ l1,1~zzop,er Prç>cfm1:y,-\ti1l1,1OW\e:n~W.W().~intensoiniglioramento generale &lle lerformances.Si sa elle qùestap~ -ç -w~ssi;ma in -~!K>_C~~ -~fici, {l)cl WOl1d.o~lospettacòlo, n:eflIlOndo del manàgement, nef mondo della ffiò&:.evia

-(ij~do). M,~ .~. ~, ~~~~cbé ~~o ~.pp~ ~i.8;peI:c~t,é~,nascOsto, sia perèhé aVVÌemHnun mondo pervaso di potererk>fitÌco éd-OO9llOfl1ÌC9,yieJ;1e{O:llerato?.~çon:sideratO-qtrosinonnale.

La caratterlSticaprincipàIequiÌ1didell'uso "Cldturaledì droga è ilfatto--di-essere aooettato--(}teHerate-. L'accett~ {)-k\--teJleranza seciale,conferiscono all'uso di sostanze stupefacenti un crisma di nonnalì~ mafomìscooo- mw1le.-delle.:fegole.per una~. adeguata. -Quando,

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G. Iannuzzo: Utilizzazione culturale delle sostanze stupefacentì

raramente, qualche noto personaggio ha qualche problema legato all'usodi sostanze stupefacen~ questi problemi sono in genere legati non alfatto che questi utillzzì droghe, bensì al modo in cui le ha utilizzate.

L'UTILIZZAZIONE NON CULTURALE DELLE DROGHELe caratteristiche dell'utilizzazione non culturale di sostanze

stupefacentisono tali da non consentireaccettazioneo tolleranza sociale.Ma l'accettazioneo il rifiuto, in màniera esattamente speculare a quantoavviene per l'uso culturale, dipendono non tanto dalle conseguenzedell'usodella sostanza,bensì dallemodalità dell'usomedesimo.

n mio primo paziente tossicodipendente è stato un signoreCÌnquantenne, pervenuto, dopo una storia di significativi disturbipsichiatrici,atreroina dopo i quarant~anni.Vi confesso che si tratta di unapersona che non mi è mai piaciuta, direi proprio che non vi è mai stataempatia. Probabihnente il mio giudizio fu, sin dalfinizio condizionatodalla sua storia:ma non è il caso qui che la riporti. Posso solo dire chenon avevanulla di diverso, nella qualità delfagire, nelfabbrutimento nelquale viveva, nella assoluta incapacità di controllare il proprio abuso dieroina, da tanti ragazzì con lo stesso problema. In compenso aveva unfortissimo sostegno sociale ed affettivo. La sua caratteristica prioritariaera quella di avere 1lIlcomportamento diverso dai tossicodipendente dastrada: si bucava in casa, col conforto dei familiari. La tolleranza socialenei -suoioonfumti, del tutro -ingiustificataòai .sooi comportamenti, eradecisamentemaggiore che nel caso di ragazzìche aveva come unico edaggiuntivo torto quello tii :non poter, tiisporre tii queste comodità per.'farsi'. Come vedete, la tolleranza sociale sembra più effetto della formache della sostanza.

B' chiaro comunque che tra uso .~culturale'e 'non culturale' ledifferenzesooo rilevabili.

l. L'uso 'non culturnle' della sostanza non è finalizzato alconseguimento di un obiettivo religioso, sociale, politico, bensìesclusivamente al conseguimento di Uft(}~fioo stato psico&ioosoggettivo.

2. L'uso della sostanza non è scandito da specifiche fiequenzecronologiche, o comunque da specifiche circostante, ma ècontinuativo.

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G. Ianmizzo: Utilizzazione culturale delle sost£l11zestupefacenti

3. Le modalità dell'uso della sostanza vengono considerate nella loroglobalità come sociahnente pericolose, per cui l'uso della sostanzanon è socialmente accettato e nemmeno socialmente tollerato. Neconsegue, ovviamente,che l'appartenenzaal gruppo dei consumatoridella sostanza è considerata fenomeno di devianza sociale e non diadesionead un paradigma di comportamento minoritario, eclettico oanticonfonnlsta. La struttura sociale, altora, considera il consumodella sostanza un pericolo sociale e promuove azioni finalizzate allapunizìoneo al recuperodel consumatoredella sostanza stessa.

E'"ovvio che quando parliamo di "uso culturale" e di 'uso nonculturale' di sostanze stupefacenti, ci riferiamq" ad un modellointerpretativo, ad una chiave di lettura che può essere utilizzata sia inmaniera appropriata, sia in maniera impropria. TI modo impropriosarebbe quello di considerare te tossicodipendenze che hanno unaqualche forma di legittimazione culturale come fenomeni sociali'fisiologici\ ovvi, normali se non auspicabili. Non è affatto così. Vabusodi sostanze è sempre un fenomeno patologico. Da questo punto di vistala cocaina utilizzata dal magnate dell'industria, dal grande giocatore dicalcio o dall'attrice vincitrice del premio Oscar non differisce in alcunmodo dall'eroina 1rtilizZ'dteper avere il &'Uomiserdbile'fiash' daltossicodipendenteda strada. E il grande stilista che usa stupefacenti puòancheesseresociahnente -meglio tollerato dell'emargirrato, m:a lasostanzadel problemarimane la stessa.Dicevo però che esiste anche una~ -~opriata. Ed,-è.W;t~l~a -~,stqtjca, ~. -ap:t:~ticamentecu1turale;'D3tpuntodi vista storicO;feRiamopresente èhe è solo da pocote~çJ1e,si~<?,sçp,~~, gI1e;t;fetti.d~~..d~e\SQ~,swp!#~~,DiOOrtollon li conosceva Freud, ne li conosceVanoi primi entusiaSticioonsumatori -di Coca Cola. Molte- -abitudini del passato relative- ti:sostanze stupefacenti sono giustificabili dalla mancanza di conoscenzescjyntifichc.Per quat?,towv~c~~~ticncala dimensionc ctnologica dcU'll~didroghe;~esSaIla.'UriagiuStificazioneche è lontanaanni luce dafutlo .

-quello-che -chiamiamo-oggi -tossicodipendenza.Da -sempre la civiltàumana è stata caratterizzata dalla ricerca della conoscenza, e in certimomenti -storici, -acme -latitudini, -si-è -pensato-che utilizzare certesostanze rendesse più veloce il cammino lungo l'impervio sentiero del-sapere. Fol'se-è -vero. O -forse -gli -orizzonti-che -lUse -di queste -sostanz-edischiude sono solo una illusione effimera, una allucinazione che si,staglia--suun-cielo--imm.aginario,E' -solo-la-.fi.na1izzazi911edeWuso-m-

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G. lanmlzzo: Utilizzazione culturale delle sostanze stupefacenti

droghe alla ricerca della conoscenza che riesce a dare legittimità ad unfenomeno(l'uso di stupefacenti, appunto) che comunque racchiude in seun paradosso: per qualunque fine vengano utilizzate le sostanzepsicotrope riescono solo a costruire una falsa conoscenza, momentanea,evanescente e priva di certezze.-Nelcercare il vero, il senso della realtà,o lo spirito del mondo coloro che hanno seguitoquesta strada hanno soloIntravisto barlumi di verità, che poi si sono persi negIì abissidell'illusione.

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