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129 Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI MANUTENZIONE OPERE ELETTRICHE LOTTO N. 5 LOTTO N. 6 CAPO 13 - ESECUZIONE DEI LAVORI Art.1 Designazione delle opere comprese nell’appalto L'appalto contempla in generale opere di manutenzione ordinaria e straordinaria elettrica, con messa a norma degli impianti preesistenti presso gli edifici in proprietà e in gestione all'Azienda Sanitaria. Detta manutenzione consisterà nella prestazione, da parte dell'/gli appaltatore/i, di tutte quelle forniture ed opere, che si renderanno necessarie, a giudizio dell'Azienda Sanitaria, per garantire la migliore efficienza funzionale degli edifici di cui trattasi e dei servizi ospedalieri, nonché la sicurezza d'uso dei medesimi a salvaguardia della incolumità di persone e cose, in base alla normativa attualmente in vigore. In particolare tutte le opere dovranno rispondere ai requisiti normativi riportati nel D.C.R. 22/02/00 N. 616 con adeguata certificazione supportata da tutti gli elementi progettuali necessari (calcoli illuminotecnici, misure elettriche, ecc. ). Le opere possono essere riassunte schematicamente nel seguente elenco: a. sostituzione di apparecchi illuminanti, con relativa revisione di tutto l'impianto elettrico di illuminazione per garantire il buon livello funzionale dello stesso e la conformità alle norme UNI 10380; b. sostituzione di spine, prese, cavi di alimentazione, portalampada, interruttori, con relativa revisione e messa a norma dell'impianto elettrico; c. revisione/sostituzione di impianti citofonici; d. revisione ed eventuale sostituzione di: quadri elettrici , linee principali di alimentazione, impianti di forza motrice ed utilizzazioni varie, impianti di servomeccanismi di regolazione. Ove, per esigenze normative o per esigenze dell’amministrazione e ad insindacabile giudizio della D.L., l’intervento di manutenzione richieda la redazione di un progetto firmato da un professionista abilitato, la prestazione verrà considerata come necessaria e facente parte degli obblighi del/i soggetto/i aggiudicatario/i. Il/I soggetto/i aggiudicatario/i è/sono tenuto/i inoltre ad eseguire la manutenzione od eventuali implementazioni degli impianti a regola d'arte, utilizzando allo scopo i materiali parimenti costruiti, nonché a rilasciare, ove necessario le certificazioni prescritte dalla vigente normativa. Art. 2 Modo di esecuzione di ogni categoria di lavoro Le modalità di esecuzione di ciascuna categoria di lavoro, o per tutte le opere comprese nel presente appalto, devono rispondere perfettamente alle prescrizioni stabilite nel Capitolato Speciale tipo per

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Allegato 7)

CAPITOLATO PRESTAZIONALE

LAVORI MANUTENZIONE OPERE ELETTRICHE

LOTTO N. 5

LOTTO N. 6

CAPO 13 - ESECUZIONE DEI LAVORI

Art.1 – Designazione delle opere comprese nell’appalto

L'appalto contempla in generale opere di manutenzione ordinaria e straordinaria elettrica, con messa

a norma degli impianti preesistenti presso gli edifici in proprietà e in gestione all'Azienda Sanitaria.

Detta manutenzione consisterà nella prestazione, da parte dell'/gli appaltatore/i, di tutte quelle

forniture ed opere, che si renderanno necessarie, a giudizio dell'Azienda Sanitaria, per garantire la

migliore efficienza funzionale degli edifici di cui trattasi e dei servizi ospedalieri, nonché la

sicurezza d'uso dei medesimi a salvaguardia della incolumità di persone e cose, in base alla

normativa attualmente in vigore.

In particolare tutte le opere dovranno rispondere ai requisiti normativi riportati nel D.C.R. 22/02/00

N. 616 con adeguata certificazione supportata da tutti gli elementi progettuali necessari (calcoli

illuminotecnici, misure elettriche, ecc. ). Le opere possono essere riassunte schematicamente nel seguente elenco:

a. sostituzione di apparecchi illuminanti, con relativa revisione di tutto l'impianto elettrico di

illuminazione per garantire il buon livello funzionale dello stesso e la conformità alle norme

UNI 10380;

b. sostituzione di spine, prese, cavi di alimentazione, portalampada, interruttori, con relativa

revisione e messa a norma dell'impianto elettrico;

c. revisione/sostituzione di impianti citofonici;

d. revisione ed eventuale sostituzione di: quadri elettrici , linee principali di alimentazione,

impianti di forza motrice ed utilizzazioni varie, impianti di servomeccanismi di regolazione.

Ove, per esigenze normative o per esigenze dell’amministrazione e ad insindacabile giudizio della

D.L., l’intervento di manutenzione richieda la redazione di un progetto firmato da un

professionista abilitato, la prestazione verrà considerata come necessaria e facente parte degli

obblighi del/i soggetto/i aggiudicatario/i. Il/I soggetto/i aggiudicatario/i è/sono tenuto/i inoltre ad eseguire la manutenzione od eventuali implementazioni degli impianti a regola d'arte, utilizzando allo scopo i materiali parimenti costruiti, nonché a rilasciare, ove necessario le certificazioni prescritte dalla vigente normativa.

Art. 2 – Modo di esecuzione di ogni categoria di lavoro

Le modalità di esecuzione di ciascuna categoria di lavoro, o per tutte le opere comprese nel presente

appalto, devono rispondere perfettamente alle prescrizioni stabilite nel Capitolato Speciale tipo per

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appalti di lavori elettrici del Ministero LL. PP. (edizione corrente alla data della gara d'appalto),

nonché alle prescrizioni contenute nei relativi allegati speciali.

Pertanto per i lavori facenti parte del presente appalto devono intendersi implicitamente citati come

se fossero riportati per esteso gli articoli contenuti nel Capitolato Speciale Tipo per l'osservanza

delle condizioni, norme ed oneri nello stesso contemplati.

Ove si verifichino discordanze tra le prescrizioni dei Capitolati Speciali Tipo e quelle del presente

capitolato , saranno ritenute valide queste ultime.

Per quei lavori che, previsti nell'elenco dei prezzi unitari di riferimento , non trovano esatto

riscontro nel predetto Capitolato Speciale Tipo, valgono le prescrizioni che verranno impartite

all'atto esecutivo dalla Direzione dei Lavori.

Art. 3 – Norme per la misurazione e la valutazione delle opere

Per tutte le opere dell'appalto le varie quantità di lavoro saranno determinate con misure

geometriche.

Particolarmente si conviene che valgono le norme per la misurazione dei lavori secondo quanto è

prescritto nell'art. 42-B del Capitolato Speciale Tipo per appalti di lavori del Ministero dei LL.PP.

sempreché nell'Elenco Prezzi Unitari citato, non vengano stabilite norme speciali di misurazione.

In questo caso saranno queste ultime ad avere prevalenza su quanto è stabilito nel predetto art. 42-B

del Capitolato precitato.

Non sono ammesse varianti di nessun tipo rispetto a quanto previsto nella sopraccitata

pubblicazione

Art. 4 – Opere a misura o in economia

Oltre alla manutenzione ordinaria il/i soggetto/i aggiudicatario/i è/sono tenuto/i a prestare tutte

quelle forniture ed opere, che si renderanno necessarie, a giudizio dell’Azienda Sanitaria, per

garantire la migliore efficienza funzionale degli impianti di cui trattasi e dei servizi ospedalieri,

nonché la sicurezza d'uso dei medesimi a salvaguardia della incolumità di persone e cose, in base

alla normativa attualmente in vigore.

Di norma l’esecuzione dei lavori è ordinata a misura, e solo eccezionalmente in economia. Le

eventuali opere necessarie in economia devono essere preventivamente autorizzate dal/i direttore/i

dei lavori di volta in volta tramite ordine di servizio.

L'importo delle opere in economia non potrà essere superiore al 20% (venti) del valore totale

dell'ordine stesso (calcolato sull’importo dei lavori eseguiti, prima di applicare il ribasso d'asta).

Art. 5 – Acquisti sul libero mercato

Qualora il/i soggetto/i aggiudicatario/i non dia/no corso, senza giustificato motivo, alle forniture di

opere ordinate, l’Azienda Sanitaria si riserva la facoltà di commetterle ad altra/e ditta/e,

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addebitando la eventuale differenza in più rispetto all'onere contrattuale, al/i soggetto/i

aggiudicatario/i.

Art. 6 - Campionatura

Il/I soggetto/i aggiudicatario/i a seguito di eventuale richiesta da parte della D.L., prima dell'inizio

dei lavori, deve/ono presentare la tipologia dei materiali che intende/ono utilizzare nella esecuzione

dell'opera.

Ogni campione deve essere numerato e deve portare un cartellino col nome della Ditta costruttrice e

del/i soggetto/i aggiudicatario/i, inoltre, dovrà essere elencato in apposita distinta.

Resta esplicitamente inteso che la presentazione dei campioni non esonera il/i soggetto/i

aggiudicatario/i prescelto/i dall'obbligo di sostituire, ad ogni richiesta, quei materiali che, pur

essendo conformi ai campioni, non risultino corrispondenti alle prescrizioni del Capitolato, o che

comunque non siano di gradimento della/e D.L..

Art. 7 – Corrispondenza dei materiali e delle forniture

I materiali e le forniture dovranno corrispondere alle prescrizioni di legge, a quelle del presente

capitolato e relativi allegati nonché delle singole descrizioni riportate nell'elenco prezzi di

riferimento. I materiali ed i componenti saranno realizzati secondo le norme tecniche di sicurezza dell'Ente Italiano di Unificazione (UNI 9795) e del Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI), nonché nel rispetto di quanto prescritto dalla legislazione tecnica vigente in materia.

La/e D.L. ha/nno la facoltà di rifiutare in qualunque tempo i materiali e le forniture che non abbiano

i requisiti prescritti, che abbiano subito deperimenti dopo l'introduzione nel cantiere, o che per

qualsiasi causa non risultassero conformi alle condizioni contrattuali ed alle norme vigenti.

Il/I soggetto/i aggiudicatario/i dovrà/nno provvedere a rimuovere dal cantiere le forniture ed i

materiali rifiutati e sostituirli a sue/loro spese con altri idonei, detta operazione deve essere eseguita

con celerità ed immediatezza già a partire dal giorno successivo all'ordine del/i Direttore/i dei

Lavori; ove il/i soggetto/i aggiudicatario/i non effettuasse/ro la rimozione nel termine prescritto

dal/i Direttore/i dei Lavori, l'Azienda Sanitaria potrà provvedere direttamente ed a spese del/i

soggetto/i aggiudicatario/i, a carico del/i quale/i resterà anche qualsiasi danno derivante dalla

rimozione così eseguita.

Qualora venisse accertata la non corrispondenza alle prescrizioni contrattuali dei materiali e delle

forniture accettate e già poste in opera, si procederà come disposto dall'art. 23 del Capitolato

Generale di Appalto.

Art. 8 - Smantellamenti

A proposito degli smantellamenti si ricorda che le opere dovranno essere realizzate senza

sospendere la normale attività degli ambienti circostanti; l' /gli installatore/i dovrà/nno pertanto:

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- adottare tutti gli accorgimenti necessari ad assicurare il normale funzionamento delle parti di

edificio escluse dagli interventi, operando quando necessario in orario serale o notturno e/o

festivo senza maggiori oneri

- allestire gli allacciamenti provvisori, costruire ripari, barriere e/o isolamenti, con fornitura di

linee, quadretti e apparecchiature provvisorie;

- limitare al massimo il disturbo alla attività del personale che continuerà ad operare nelle parti di

edificio escluse dagli interventi;

- limitare al massimo il disturbo di altre Imprese che eventualmente operassero

contemporaneamente nel cantiere;

- concordare con la/e Direzione/i lavori il programma degli interventi che potranno svolgersi nelle

ore del tardo pomeriggio, di sabato e se necessario eccezionalmente anche in giorno festivo.

Nelle zone di intervento si dovrà procedere allo smantellamento degli impianti esistenti, avendo

cura di mantenere in esercizio eventuali linee in transito dirette ad altre zone.

Lo smantellamento dovrà essere eseguito operando per zone e per settori, secondo un programma

che sarà concordato con l'Ente appaltante in modo da garantire la funzionalità delle zone adiacenti a

quelle smantellate, ove occorrerà mantenere attivo il normale servizio.

Si precisa che gli interventi dovranno essere effettuati tenendo conto del decoro del cantiere con una

pulizia giornaliera.

Art. 9 – Documenti finali

Planimetrie con la chiara rappresentazione di tutti gli impianti e tutte le canalizzazioni realizzati, su

formato normalizzato UNI e utilizzando la simbologia delle norme CEI Comitato 3

Cataloghi tecnici illustrativi e manuali di uso e manutenzione di tutti i materiali usati e di tutti gli

impianti realizzati

Tutti gli adempimenti relativi alle prescrizioni della legge 46/90 anche su supporto informatico.

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PRESCRIZIONI TECNICHE IMPIANTI ELETTRICI

LUCE E F.M. NEI LOCALI DI TIPO ORDINARIO

CAPO 14 - PRESCRIZIONI TECNICHE GENERALI

Art. 10 – Requisiti di rispondenza a norme, leggi e regolamenti

Gli impianti devono essere realizzati a regola d'arte, giusta prescrizione della legge 186 del

1° marzo 1968.

Le caratteristiche degli impianti stessi, nonché dei loro componenti, devono corrispondere alle

norme di legge e di regolamento vigenti alla data di presentazione dell’offerta ed in particolare

essere conformi:

- alle prescrizioni di Autorità Locali, comprese quelle dei VV.FF.;

- alle prescrizioni e indicazioni dell'Azienda Distributrice dell'energia elettrica;

- alle prescrizioni e indicazioni del D.M. n. 314 del 23.05.1992;

- alle Norme CEI (Comitato Elettrotecnico Italiano).

Art. 11 – Prescrizioni riguardanti i circuiti

Cavi e conduttori:

a) isolamento dei cavi

SISTEMA DI PRIMA CATEGORIA: i cavi utilizzati nei sistemi di prima categoria devono del

essere adatti a tensione nominale verso terra e tensione nominale (Uo/U) non inferiori a

450/750V, simbolo di designazione 07. Quelli utilizzati nei circuiti di segnalazione e comando

devono essere adatti a tensioni nominali non inferiori a 300/500V, simbolo di designazione 05.

Questi ultimi, se posati nello stesso tubo, condotto o canale con cavi previsti con tensioni

nominali superiori, devono essere adatti alla tensione nominale maggiore;

b) colori distintivi dei cavi

i conduttori impiegati nella esecuzione degli impianti devono essere contraddistinti dalle

colorazioni previste dalle vigenti tabelle di unificazione CEI-UNEL 00722-74 e 00712. In

particolare i conduttori di neutro e protezione devono essere contraddistinti rispettivamente ed

esclusivamente con il colore blu chiaro e con il bicolore giallo-verde. Per quanto riguarda i

conduttori di fase, devono essere contraddistinti in modo univoco per tutto l'impianto dai colori:

nero, grigio (cenere) e marrone;

c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse

le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e dalla lunghezza dei

circuiti (affinché la caduta di tensione non superi il valore del 4% della tensione a vuoto) devono

essere scelte tra quelle unificate. In ogni caso non devono essere superati i valori delle portate di

corrente ammesse, per i diversi tipi di conduttori, dalle tabelle di unificazione CEI-UNEL ultima

pubblicazione.

Indipendentemente dai valori ricavati con le precedenti indicazioni, le sezioni minime ammesse

sono:

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1 mmq per circuiti di segnalazione e telecomando;

1,5 mmq per illuminazione di base, per altri apparecchi di illuminazione con potenza

unitaria inferiore o uguale a 2,2 KW;

2,5 mmq per derivazione con o senza prese a spina per utilizzatori con potenza superiore a

2,2 KW e inferiore o uguale a 3,6 KW;

4 mmq per montanti singoli e linee alimentanti singoli apparecchi utilizzatori con potenza

nominale superiore a 3,6 KW;

d) sezione minima dei conduttori neutri

la sezione dei conduttori neutri non deve essere inferiore a quella dei corrispondenti conduttori di

fase. Per conduttori in circuiti polifasi, con sezione superiore a 16 mmq., la sezione dei

conduttori neutri può essere ridotta alla meta' di quella dei conduttori di fase, col minimo tuttavia

di 16 mmq. (per conduttori in rame).

e) sezione dei conduttori di terra e protezione

la sezione dei conduttori di terra e di protezione, cioè dei conduttori che collegano all'impianto di

terra le parti da proteggere contro i contatti indiretti, non deve essere inferiore a quella indicata

nella tabella delle norme CEI 64-8.

f) sezione minime del conduttore di terra.

Sezione del conduttore di fase

che alimenta la macchina o

l’apparecchio

mm²

Cond. Protez. Facente parte

dello stesso cavo o infilato

nello stesso tubo del conduttore

di fase

mm²

Cond. Protez. Non facente

parte dello stesso cavo e non

infilato nello stesso tubo del

conduttore di fase

mm²

Minore o uguale a 16 sezione del conduttore di fase 2,5 se protetto

meccanicamente, 4 se non

protetto meccanicamente

Maggiore di 16 e minore o

uguale a 35

16 16

maggiore di 35 metà della sezione del

conduttore di fase; nei cavi

multipol,, la sezione specificata

dalle rispettive norme

metà della sezione del

conduttore di fase; nei cavi

multipol., la sezione specificata

dalle rispettive norme

la sezione del conduttore di terra deve essere non inferiore a quella del conduttore di protezione

suddetta con i minimi di seguito indicati:

Sezione minima (mmq.)

- Protetto contro la corrosione ma non meccanicamente . . . . . . . . 25 (Cu) 35 (Fe)

- Non protetto contro la corrosione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 35 (Cu) 50 (Fe)

In alternativa ai criteri sopra indicati e' ammesso il calcolo della sezione minima del conduttore di

protezione mediante il metodo analitico indicato nelle norme CEI 64-8 ultima edizione.

Art. 12 - Tubi protettivi, percorso tubazioni, cassette di derivazione

I conduttori, a meno che non si tratti di installazioni volanti, devono essere sempre protetti e

salvaguardati meccanicamente.

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Dette protezioni possono essere: tubazioni, canalette porta cavi, passerelle, condotti o cunicoli

ricavati nella struttura edile ecc. Negli impianti industriali, il tipo di installazione deve essere

concordato di volta in volta con l'Amministrazione appaltante. Negli impianti a progetto si devono

rispettare le seguenti prescrizioni:

SISTEMI DI PRIMA CATEGORIA:

- i cavi passeranno parte in cunicoli accessibili mediante apertura del coperchio superiore in

calcestruzzo e parte in passerella metallica aerea.

I tubi protettivi dei conduttori elettrici collocati in cunicoli, che ospitano altre canalizzazioni devono

essere disposti in modo da non essere soggetti ad influenze dannose in relazione a

sovrariscaldamenti, sgocciolamenti, formazione di condensa, ecc. E' inoltre vietato collocare nelle

stesse canalizzazioni colonne telefoniche o radiotelevisive.

Art. 13 – Protezione contro i contatti indiretti

Devono essere protette contro i contatti indiretti tutte le parti metalliche accessibili dell'impianto

elettrico e degli apparecchi utilizzatori, normalmente non in tensione ma che, per cedimento

dell'isolamento principale o per altre cause accidentali, potrebbero trovarsi sotto tensione (masse).

Per la protezione contro i contatti indiretti ogni impianto elettrico utilizzatore, o raggruppamento di

impianti contenuti in uno stesso edificio e nelle sue dipendenze (quali portinerie distaccate e simili)

deve avere un proprio impianto di terra ed essere collegato all'impianto di terra generale.

A tale impianto di terra devono essere collegati tutti i sistemi di tubazioni metalliche accessibili

destinati ad adduzione, distribuzione e scarico delle acque, nonché tutte le masse metalliche

accessibili di notevole estensione esistenti nell'area dell'impianto elettrico utilizzatore stesso.

Art. 14 – Impianto di messa a terra e sistemi di protezione contro i contatti

indiretti

ELEMENTI DI UN IMPIANTO DI TERRA

Per ogni edificio contenente impianti elettrici deve essere opportunamente previsto, in sede di

costruzione, un proprio impianto di messa a terra (impianto di terra locale) che deve soddisfare le

prescrizioni delle vigenti norme CEI 64-8. Tale impianto deve essere realizzato in modo da poter

effettuare le verifiche periodiche di efficienza e comprende:

a) il dispersore (o i dispersori) di terra, costituito da uno o più elementi metallici posti in intimo

contatto con il terreno e che realizza il collegamento elettrico con la terra;

b) il conduttore di terra, non in intimo contatto con il terreno destinato a collegare i dispersori fra

di loro e al collettore (o nodo) principale di terra. I conduttori parzialmente interrati e non isolati

dal terreno, debbono essere considerati, a tutti gli effetti, dispersori per la parte interrata e

conduttori di terra per la parte non interrata (o comunque isolata dal terreno);

c) il conduttore di protezione parte dal collettore di terra, arriva in ogni impianto e deve essere

collegato a tutte le prese a spina (destinate ad alimentare utilizzatori per i quali e' prevista la

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protezione contro i contatti indiretti mediante messa a terra); o direttamente alle masse di tutti

gli apparecchi da proteggere, compresi gli apparecchi di illuminazione con parti metalliche

comunque accessibili.

E' vietato l'impiego di conduttori di protezione non protetti meccanicamente con sezione

inferiore a 4 mmq. Nei sistemi TT (cioè nei sistemi in cui le masse sono collegate ad un

impianto di terra elettricamente indipendente da quello del collegamento a terra del sistema

elettrico) il conduttore di neutro non può essere utilizzato come conduttore di protezione;

d) il collettore (o nodo) principale di terra nel quale confluiscono i conduttori di terra, di

protezione, di equipotenzialità (ed eventualmente di neutro, in caso di sistemi TN, in cui il

conduttore di neutro ha anche la funzione di conduttore di protezione);

e) il conduttore equipotenziale, avente lo scopo di assicurare l'equipotenzialità fra le masse e/o le

masse estranee (parti conduttrici, non facenti parte dell'impianto elettrico, suscettibili di

introdurre il potenziale di terra).

Art. 15 – Prescrizioni particolari per locali da bagno

DIVISIONE IN ZONE APPARECCHI AMMESSI

I locali da bagno vengono suddivisi in 4 zone per ognuna delle quali valgono regole particolari:

a) zona O - E' il volume della vasca o del piatto doccia: non sono ammessi apparecchi elettrici,

come scalda acqua ad immersione, illuminazioni sommerse o simili;

b) zona i - E' il volume al di sopra della vasca da bagno o del piatto doccia fino all'altezza di 2,25

m dal pavimento: sono ammessi o scaldabagno (del tipo fisso, con la massa collegata al

conduttore di protezione) o altri apparecchi utilizzatori fissi, purché alimentati a tensione non

superiore a 25 V, cioè con la tensione ulteriormente ridotta rispetto al limite normale della

bassissima tensione di sicurezza, che corrisponde a 50 V;

c) zona 2 - E' il volume che circonda la vasca da bagno o il piatto doccia, largo 60 cm e fino

all'altezza di 2,25 m dal pavimento: sono ammessi, oltre allo scaldabagno e agli altri apparecchi

alimentati a non più di 25 V, anche gli apparecchi illuminanti dotati di doppio isolamento

(Classe Il). Gli apparecchi installati nelle zone 1 e 2 devono essere protetti contro gli spruzzi

d'acqua (grado protezione IP x 4). Sia nella zona 1 che nella zona 2 non devono esserci

materiali di installazione come interruttori, prese a spina, scatole di derivazione; possono

essere installati pulsanti a tirante con cordone isolante e frutto incassato ad altezza superiore a

2,25 n dal pavimento. Le condutture devono essere limitate a quelle necessarie per

l'alimentazione degli apparecchi installati in queste zone e devono essere incassate con tubo pro-

tettivo non metallico; gli eventuali tratti in vista necessari per il collegamento con gli apparecchi

utilizzatori (per esempio con lo scaldabagno) devono essere protetti con tubo di plastica o

realizzati con cavo munito di guaina isolante;

d) zona 3 - E' il volume al di fuori della zona 2, della larghezza di 2,40 m (e quindi 3 m oltre la va-

sca o la doccia): sono ammessi componenti dell'impianto elettrico protetti contro la caduta

verticale di gocce di acqua (grado di protezione IP x 1), come nel caso dell'ordinario materiale

elettrico da incasso IP x 5 quando è previsto l'uso di getti d'acqua per la pulizia del locale;

inoltre l'alimentazione delle prese a spina deve soddisfare una delle seguenti condizioni:

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a) bassissima tensione di sicurezza con limite 50 V (BTS). Le parti attive del circuito BTS devono

comunque essere protette contro contatti diretti;

b) trasformatore di isolamento per ogni singola presa a spina;

c) interruttore differenziale ad alta sensibilità, con corrente differenziale non superiore a 30 mA;

Le regole date per le varie zone in cui sono suddivisi i locali da bagno servono a limitare i pericoli

provenienti dall'impianto elettrico) del bagno stesso, e sono da considerarsi integrative rispetto alle

regole e prescrizioni comuni a tutto l'impianto elettrico (isolamento delle parti attive, collegamento

delle masse al conduttore di protezioni, ecc.).

Art. 16 – Collegamento equipotenziale dei locali da bagno Per evitare tensioni pericolose provenienti dall'esterno del locale da bagno (ad esempio da una tu-

bazione che vada in contatto coli un conduttore non protetto da interruttore differenziale), è

richiesto un conduttore equipotenziale che colleghi fra di loro tutte le masse estranee delle zone 1-2-

3 con il conduttore di protezione; in particolare per le tubazioni metalliche è sufficiente che le stesse

siano collegate con il conduttore di protezione all'ingresso dei locali da bagno.

Le giunzioni devono essere realizzate conformemente a quanto prescritto dalle norme CEI 64-8; in

particolare devono essere protette contro eventuali allentamenti o corrosioni. Devono essere

impiegate fascette che stringono il metallo vivo. Il collegamento non va eseguito su tubazioni di

scarico in PVC o in grès. Il collegamento equipotenziale deve raggiungere il più vicino conduttore

di protezione, ad esempio nella scatola dove è installata la presa a spina protetta dell'interruttore

differenziale ad alta sensibilità.

E' vietata l'inserzione di interruttori o di fusibili sui conduttori di protezione.

Per i conduttori si devono rispettare le seguenti sezioni minime:

- 2,5 mm2 (rame) per collegamenti protetti meccanicamente, cioè posati entro tubi o sotto intonaco;

- 4 mm2 (rame) per collegamenti non protetti meccanicamente e fissati direttamente a parete.

Art. 17 – Alimentazione nei locali da bagno

Può essere effettuata come per il resto dell'appartamento (o dell'edificio, per i bagni in edifici non

residenziali).

Se esistono 2 circuiti distinti per i centri luce e le prese, entrambi questi circuiti si devono estendere

ai locali da bagno.

La protezione delle prese del bagno con interruttore differenziale ad alta sensibilità può essere

affidata all'interruttore differenziale generale (purché questo sia del tipo ad alta sensibilità) o ad un

differenziale locale, che può servire anche per diversi bagni attigui;

Art. 18 – Condutture elettriche nei locali da bagno

Possono essere usati cavi isolati in PVC tipo 1107V (ex UR/3) in tubo di plastica incassato a parete

o nel pavimento.

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Per il collegamento dello scaldabagno, il tubo, di tipo flessibile, deve essere prolungato per coprire

il tratto esterno, oppure deve essere usato un cavetto tripolare con guaina (fase + neutro +

conduttore di protezione) per tutto il tratto dall'interruttore allo scaldabagno, uscendo, senza

morsetti, da una scatoletta passa cordone.

Art. 19 – Altri apparecchi consentiti nei locali da bagno

Per l'uso di apparecchi elettromedicali in locali da bagno ordinari, è necessario attenersi alle

prescrizioni fornite dai costruttori di questi apparecchi che possono essere destinati ad essere usati

solo da personale addestrato.

Negli alberghi un telefono può essere installato anche nel bagno, ma in modo che non possa essere

usato da chi si trova nella vasca o sotto la doccia.

Art. 20 – Protezioni contro i contatti diretti in ambienti pericolosi

Negli ambienti in cui il pericolo di elettrocuzione è maggiore sia per condizioni ambientali

(umidità) sia per particolari utilizzatori elettrici usati (apparecchi portatili, tagliaerba, ecc.) come per

esempio: cantine, garage, portici, giardini, ecc. le prese a spina devono essere alimentate come

prescritto per la zona 3 dei bagni.

Art. 21 – Coordinamento dell’impianto di terra con dispositivi di interruzione

Una volta attuato l'impianto di messa a terra, la protezione contro i contatti indiretti può essere

realizzata con uno dei seguenti sistemi:

a) coordinamento fra impianto di messa a terra e protezione di massima corrente. Questo tipo di

protezione richiede 1'installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè

magnetotermico, in modo che risulti soddisfatta la seguente relazione: Rt 50/Is dove Rt è il

valore in ohm della resistenza dell'impianto di terra nelle condizioni più sfavorevoli e Is è il più

elevato tra i valori in ampere delle correnti di intervento in un tempo 5 secondi dei dispositivi

di massima corrente posti a protezione delle singole derivazioni;

b) coordinamento) fra impianto di messa a terra e interruttori differenziali. Questo tipo di protezio-

ne richiede l'installazione di un impianto di terra coordinato con un interruttore con relè

differenziale che assicuri l'apertura dei circuiti da proteggere non appena eventuali correnti di

guasto creino situazioni di pericolo. Affinché detto coordinamento sia efficiente deve essere

osservata la seguente relazione:

Rt 50/Id dove Rt è il valore in ohm della resistenza dell'impianto di terra nelle condizioni più

sfavorevoli e Id il più elevato fra i valori in ampere delle correnti differenziali nominali di

intervento delle protezioni differenziali poste a protezione dei singoli impianti utilizzatori.

Negli impianti di tipo TT, alimentati direttamente in bassa tensione dalla Società Distributrice,

la soluzione più affidabile ed in certi casi l'unica che si possa attuare, è quella con gli interruttori

differenziali che consentono la presenza di un certo margine di sicurezza a copertura degli

inevitabili aumenti del valore di Rt durante la vita dell'impianto.

Page 11: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

139

Art. 22 – Protezione mediante doppio isolamento

In alternativa al coordinamento fra impianto di messa a terra e dispositivi di protezione attiva, la

protezione contro i contatti indiretti può essere realizzata adottando:

- macchine e apparecchi con isolamento doppio o rinforzato per costruzione od installazione:

apparecchi di Classe Il.

In uno stesso impianto la protezione con apparecchi di Classe Il può coesistere con la protezione

mediante messa a terra; tuttavia è vietato collegare intenzionalmente a terra le parti metalliche

accessibili delle macchine, degli apparecchi e delle altre parti dell'impianto di Classe Il.

Art. 23 – Protezione delle condutture elettriche

Le condutture elettriche sono state calcolate per ciascuna protezione secondo le relazioni di calcolo

alle parti n. 3.

SISTEMI DI PRIMA CATEGORIA:

I conduttori che costituiscono gli impianti devono essere protetti contro le sovracorrenti causate da

sovraccarichi o da corto circuiti.

La protezione contro i sovraccarichi deve essere effettuata in ottemperanza alle prescrizioni delle

norme CEI 64-8 (fasc. 1000) cap. VI.

In particolare i conduttori devono essere scelti in modo che la loro portata (Iz) sia superiore o

almeno uguale alla corrente di impiego (Ib) (valore di corrente calcolato in funzione della massima

potenza da trasmettere in regime permanente).

Gli interruttori automatici magnetotermici da installare a loro protezione devono avere una corrente

nominale (In) compresa fra la corrente di impiego del conduttore (Ib) e la sua portata nominale (Iz)

ed una corrente di funzionamento (If) minore o uguale a 1,45 volte la portata (Iz).

In tutti i casi devono essere soddisfatte le seguenti relazioni:

Ib < In < Iz If < 1,45 Iz

La seconda delle due disuguaglianze sopra indicate e' automaticamente soddisfatta nel caso di

impiego di interruttori automatici conformi alle norme CEI 23-3 e CEI 17-5.

Gli interruttori automatici magnetotermici devono interrompere le correnti di corto circuito che

possono verificarsi nell'impianto in tempi sufficientemente brevi per garantire che nel conduttore

protetto non si raggiungano temperature pericolose.

Essi devono avere un potere di interruzione almeno uguale alla corrente di corto circuito presunta

nel punto di installazione.

E' tuttavia ammesso l'impiego di un dispositivo di protezione con potere di interruzione minore a

condizione che a monte vi sia un altro dispositivo avente il necessario potere di interruzione (art.

6/3/02 delle norme CEI 64-8).

Page 12: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

140

In questo caso le caratteristiche dei 2 dispositivi devono essere coordinate in modo che l'energia

specifica passante I2T lasciata passare dal dispositivo a monte non risulti superiore a quella che può

essere sopportata senza danno dal dispositivo a valle e dalle condutture protette.

In mancanza di specifiche indicazioni sul valore della corrente di cortocircuito, si presume che il

potere di interruzione richiesto nel punto iniziale dell'impianto non sia inferiore a:

25.000 A per tutti gli interruttori

Protezione di circuiti particolari:

a) devono essere protette singolarmente le derivazioni all'esterno;

b) devono essere protette singolarmente le derivazioni installate in ambienti speciali, eccezione

fatta per quelli umidi;

a) devono essere protetti singolarmente i motori di potenza superiore a 0,5 KW.

Art. 24 - IE Tubi - Condotti - Canali

I tubi da prevedere nelle varie condizioni impiantistiche devono essere:

a. Tubo da installare sotto intonaco nelle parti:

1. PVC flessibile leggero (CEI 23-14)

2. PVC flessibile pesante (CEI 23-14)

b. Tubo da installare nel sottopavimento:

1. PVC flessibile pesante (CEI 23-14)

2. PVC rigido pesante (CEI 23-8)

c. Tubo da posare in vista (ambienti ordinari)

1. PVC flessibile pesante (CEI 23-14)

2. PVC rigido pesante (CEI 23-8)

d. Tubo da posare in vista (ambienti speciali):

1. PVC rigido pesante (CEI 23-8)

2. in acciaio zincato (UNI 3824-74)

e. Tubo interrato :

1. PVC rigido pesante (CEI 23-8)

2. PVC flessibile pesante (CEI 23-14)

f. Canale da posare in vista:

1. in materiale isolante ( Norme CEI 23-19)

2. in metallo.

Art. 25 – Cavi – Condutture principali e secondarie

I cavi da introdurre nei tubi protettivi delle dorsali (principali e secondarie) devono essere:

- cavi flessibili NO7VK a norme CEI 20-22.

Il dimensionamento dei cavi deve tenere conto del coordinamento della protezione a monte e della

lunghezza della linea, come riportato sui calcoli elettrici allegati.

Page 13: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

141

Art. 26 – Scatole di derivazione

Le scatole di derivazione devono avere caratteristiche adeguate alle condizioni di impiego, essere in

materiale isolante, resistenti al calore anormale ed al fuoco secondo Norme CEI 64-8 Var. 2 tab.X.

Riferimenti normativi:

- CEI 70-1

Devono poter essere installate a parete o ad incasso con sistema che consenta planarità e

parallelismi.

Nella versione da parete le scatole devono avere grado di protezione almeno Ip 20 per ambienti

ordinari Ip 44 per ambienti umidi.

I coperchi devono essere rimossi solo con attrezzo; sono esclusi i coperchi con chiusura a pressione.

Tutte le scatole devono contenere i morsetti di giunzione e derivazione e gli eventuali separatori fra

circuiti appartenenti a sistemi diversi.

Le opere edili relative alla esecuzione di scasso delle murature per l'installazione delle scatole di

derivazione ed il successivo ripristino dei muri sono comprese nei prezzi unitari delle scatole e nella

relativa mano d'opera per la posa.

Art. 27 – Prese CEE 17

Nei locali speciali o nei locali ove richiesto che l’impianto elettrico sia di tipo AD-FT le prese di

sicurezza devono avere le seguenti caratteristiche:

Prese interbloccate con dispositivo di protezione

riferimenti normativi:

- CEE17

- CEI 23-12

- CEI 70-1

corrente nominale e numero poli:

- 16:63

- 2P + T

- 3P + T

- 3P + T + N

involucro in materiale isolante resistente al cAlore anormale ed al fuoco secondo Norme

CEI 23-12

grado di protezione almeno IP44, garantito sia a spina inserita che disinserita

possibilità di installare le prese direttamente a parete oppure su apposite basi modulari

componibili isolate

interruttore di manovra con interblocco atto a rendere impossibile l’inserimento della spina sotto

tensione e l’accesso alle parti in tensione a circuito chiuso

dispositivo di protezione contro le sovracorrenti nelle diverse soluzioni:

- con interruttori automatici

Page 14: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

142

- con fusibili

- con salvamotori

possibilità di installare interruttori differenziali

Prese

riferimenti normativi:

- CEI 17

- CEI 23-12

- CEI 70-1

corrente nominale e numero poli:

- 16:125A

- 2P + T

- 3P + T

- 3P + T + N

involucro in materiale isolante resistente al calore anormale ad al fuoco secondo Norme CEI

23-12

grado di protezione almeno IP 44, garantito sia a spina inserita che disinserita

possibilità di installazione delle prese nelle versioni:

- incasso

- sporgenti o cassetta

morsetti imperdibili.

Prese CEE 17 per tensioni < 50V

rispondenza normativa

- CEE 17

- CEI 23-12

- CEI 70-1

corrente nominale e numero poli:

- 16 e 32A

- 2P

involucro in materiale isolante resistente al calore anormale ed al fuoco, secondo Norme CEI

23-12

grado di protezione almeno IP 44, garantito sia a spina inserita che disinserita

possibilità di installazione delle prese nelle versioni:

- incasso

- sporgenti

morsetti imperdibili.

Art. 28 – Impianti elettrici di illuminazione

a) ASSEGNAZIONE DEI VALORI DI ILLUMINAZIONE DOVE VENGONO CAMBIATE

LE ARMATURE

Per i valori di illuminamento dei locali si deve fare riferimento alla norma UNI 10800. Sara'

cura della/e Direzione/i Lavori, in fase esecutiva, precisare eventuali variazioni

In generale il valore medio di illuminazione misurato su di un piano orizzontale posto a m 0,8

dal pavimento, in condizioni di alimentazione normale ha un valore pari a:

Edifici normali:

cabine elettriche . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300 lux

Page 15: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

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uffici . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300 lux

magazzini . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 150 lux

corridoi. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 150 lux

locali adibiti ad uso medico sale operatorie . . 400-500 lux

ambulatori . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 300 lux

In particolare tutte le opere dovranno rispondere ai requisiti normativi riportati nel D.C.R.

22/02/00 N. 616 con adeguatacertificazione supportata da tutti gli elementi progettuali

necessari ( calcoli illuminotecnica, misure elettriche ecc….. )

b) TIPO DI ILLUMINAZIONE (O NATURA DELLE SORGENTI)

Il tipo di illuminazione dovrà essere il più idoneo, di cui, a titolo esemplificativo, si citano i

seguenti:

- Ad incandescenza

- A fluorescenza dei vari tipi

In ogni caso, i circuiti relativi ad ogni accensione o gruppo di accensioni simultanee, non

dovranno avere un fattore di potenza inferiore a 0,9 ottenibile eventualmente mediante

rifasamento.

L'impianto di illuminazione nelle cabine elettriche dovrà avere un grado di protezione minimo

IP44.

c) CARICO CONVENZIONALE DEGLI APPARECCHI DI ILLUMINAZIONE

La sezione dei conduttori e le protezioni elettriche degli stessi sono proporzionate per un carico

superiore rispetto ai corpi illuminanti installati.

Il fattore di contemporaneità dell'impianto di illuminazione è quindi assunto uguale ad 1.

L'impianto permette in questo modo un futuro ampliamento dei corpi illuminanti.

d) PRESE DI CORRENTE SULL'IMPIANTO LUCE

Non deve essere installata nessuna presa di corrente sull'impianto luce.

e) DISTRIBUZIONE SECONDARIA

La distribuzione secondaria deve essere comandata e protetta a mezzo di quadri elettrici eseguiti

secondo le norme CEI vigenti.

I quadri secondari di distribuzione interessano, zone o piani completi.

Essi sono installati in zone preferibilmente non accessibili al pubblico e convenientemente

protetti.

I quadri sono costruiti in modo da rendere facile l'ispezione e la manutenzione dei collegamenti

elettrici e dell'apparecchiatura.

Il numero dei quadri di distribuzione e' determinato dalle condizioni topografiche di

raggruppamento dei locali e dal criterio di non avere quadri troppo lontani dai locali di

utilizzazione, e raggiungibili con facilita'.

Page 16: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

144

f) DISTRIBUZIONE PRINCIPALE

Si intende per distribuzione principale quella che dal quadro generale, va ad alimentare i quadri

di distribuzione secondaria.

La distribuzione principale, in linea di massima, sarà costituita da un interruttore automatico

magnetotermico generale di adeguato potere di rottura.

A valle dell'interruttore generale saranno installati degli interruttori magnetotermici di

protezione a ciascuna linea in partenza.

Le caratteristiche del quadro generale sono riportate sul corrispondente schema elettrico

esecutivo.

g) CIRCUITI

I circuiti degli impianti elettrici di illuminazione, le loro modalità di esecuzione, le cadute di

tensione massime ammesse, nonché le intensità di corrente, le sezioni e gli isolamenti minimi

per i relativi conduttori, dovranno uniformarsi alle norme CEI vigenti.

Art. 29 – Impianti di forza motrice

Impianto di forza motrice per alimentazione delle prese nei locali e delle prese CEE con interruttore

magnetotermico differenziale ad alta sensibilità all'inizio della linea sul quadro di zona.

a) DISPOSIZIONI PER LE DIMENSIONI DEI CONDUTTORI

Le dimensioni e le caratteristiche tecniche dei conduttori sono quelle riportate sugli schemi

elettrici e nel computo metrico estimativo.

Per quanto riguarda il fattore di potenza nei carichi induttivi, esso in mancanza di diversa

specificazione, verrà assunto al valore convenzionale di 0,8.

b) CIRCUITI

I circuiti degli impianti elettrici di forza motrice, le loro modalità di esecuzione, le cadute di

tensione massime ammesse, nonché le intensità massime di corrente, le sezioni e gli isolamenti

minimi ammessi per i relativi conduttori, dovranno uniformarsi alle norme CEI vigenti.

c) PRESE DI CORRENTE E RELATIVO SCHEMA GENERALE DI DISTRIBUZIONE

1. Prese, linee, fattore di contemporaneità.

Se non interverranno altre prescrizioni dell'Amministrazione appaltante si dovrà prevedere

quanto segue:

1) Le prese nei locali cabine elettriche, come dai disegni planimetrici esecutivi in scala 1:100

2) Le prese del paragrafo precedente nel caso di alimentazione di macchine e di apparecchi di

potenza superiore ad 1KW, devono essere previste a monte della presa, di interruttore

Page 17: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

145

multipolare (neutro compreso) per permettere l'inserimento ed il disinserimento della spina a

circuito aperto.

L'Amministrazione appaltante in fase di esecuzione degli impianti preciserà per ogni locale

qualsiasi variazione di prese che dovranno essere adottate.

Coefficiente di contemporaneità: per ogni tipo di presa a spina si assume in generale un

coefficiente di contemporaneità di 0,25.

2. Schema generale dell'impianto.

Gli impianti in generale saranno costituiti da : un interruttore generale, automatico, da montarsi

sul quadro generale.

Una linea generale, sempre a 5 fili (unificata con la linea luce) che alimenterà il quadro

secondario.

Quadri di distribuzione secondaria, su ognuno dei quali verranno montati interruttori con

protezione magnetotermica e differenziale.

Ogni circuito uscente dovrà essere protetto da un interruttore automatico, pure con protezione

magnetotermica con apertura e chiusura contemporanea su tutti i poli (neutro compreso).

L'interruttore di ogni circuito dovrà essere idoneo a proteggere dalle correnti di sovraccarico e

cortocircuito il conduttore di minor sezione, esistente nel circuito.

d) SCHEMI PARTICOLARI DI UTILIZZAZIONE PER I SERVIZI TECNOLOGICI

In linea di massima dovranno adottarsi gli schemi seguenti:

1. Per alimentazione delle apparecchiature elettriche degli impianti relativi a servizi

tecnologici, come:

- Impianto di riscaldamento

- Impianto di condizionamento d'aria

dovranno essere previste singole linee indipendenti, ognuna protetta in partenza dal quadro

secondario, da proprio interruttore automatico.

e) EVENTUALE RIFASAMENTO

Per ovviare ad eventuali bassi fattori di potenza dell'impianto, si è previsto un adeguato

impianto di rifasamento.

Vedere sui disegni, schemi elettrici e sulle tavole planimetriche l’impianto di rifasamento

adottato.

Art. 30 - Impianti di segnalazioni comuni per usi civili nell’interno dei

fabbricati Le disposizioni che seguono si riferiscono agli impianti di segnalazioni acustiche e luminose, dei

tipi che si esemplificano qui appresso:

a) chiamate semplici a pulsanti, con suoneria, ad esempio per ingressi;

b) segnalazioni di vario tipo, ad esempio segnalazione di allarme cabina elettrica.

Page 18: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

146

1. ALIMENTAZIONE

Per gli impianti di cui al punto 1, l'alimentazione potrà essere derivata alla tensione di 24 Volt,

oppure a 220 Volt con grado di isolamento adeguato. Nel primo caso l'Amministrazione

appaltante preciserà se dovrà essere prevista la possibilità di commutare l'alimentazione

derivandola da una batteria di accumulatori di riserva.

2. TRASFORMATORI E LORO PROTEZIONI

La potenza effettiva nominale dei trasformatori non dovrà essere inferiore a 5W per impianti del

tipo a) ed a 30W per gli altri, salvo maggiorazione adeguata alla complessità degli impianti.

Tutti i trasformatori saranno convenientemente protetti a 1 primario e, per trasformatori di

potenza superiore a 100W, anche sul secondario, da valvole automatiche, o con fusibili con

cartuccia a fusione chiusa. Le valvole sul primario debbono essere differenziate da quelle sul

secondario, ossia le cartucce non debbono essere intercambiabili.

Le carcasse dei trasformatori dovranno essere messe a terra. Così pure dovrà essere messo a

terra, nel caso di trasformatori monofasi (ed ove non si tratti di autotrasformatori), anche un

polo del secondario.

3. CIRCUITI

I circuiti degli impianti considerati in questo articolo, le loro modalità di esecuzione, le cadute

di tensione massime ammesse, nonché le sezioni e gli isolamenti minimi ammessi per i relativi

conduttori, dovranno uniformarsi alle norme generali espresse al par. c) dell'Art.14 - IE

Per impianti estesi, le sezioni dei conduttori dovranno in ogni caso essere tali da ridurre la

caduta di tensione onde garantire sempre un buon funzionamento dei complessi ed in particolare

delle suonerie e dei relè.

I circuiti di tutti gli impianti considerati in questo articolo dovranno essere completamente

indipendenti da quelli di altri servizi.

Page 19: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

147

PRESCRIZIONI TECNICHE IMPIANTI ELETTRICI LUCE E

F.M. NEI LOCALI ADIBITI AD USO MEDICO

CAPO 15 – IMPIANTI ELETTRICI IN LUOGHI ADIBITI AD USO

MEDICO

Art. 31 – Protezione contro i contatti indiretti in luoghi adibiti ad uso medico

Gli impianti elettrici da realizzare nei luoghi adibiti ad uso medico devono essere eseguiti in

conformità alle Norme CEI 64-4 (fasc. 324) e relative varianti.

In questi impianti la tensione di contatto limite non deve superare i 24V.

SISTEMI DI PROTEZIONE PARTICOLARI CONTRO I CONTATTI INDIRETTI (Norme CEI

64-4)

Ad integrazione dei sistemi previsti nell’art. “Protezione contro i contatti indiretti”, si considerano

sistemi di protezione contro le tensioni di contatto anche i seguenti:

a) bassissima tensione di sicurezza isolata da terra e separata dagli altri eventuali circuiti con

doppio isolamento; viene fornita in uno dei seguenti moduli:

- dal secondario di un trasformatore di sicurezza conforme alle norme CEI 14-6;

- da batterie di accumulatori o pile;

- da altre sorgenti di energia che prestino lo stesso grado di sicurezza. Le spine degli

apparecchi non devono potersi innestare in prese di circuiti a tensione diversa;

b) separazione elettrica con controllo della resistenza di isolamento.

La protezione deve essere realizzata impiegando per ciascun locale circuiti protetti da tubazioni

separate alimentati da sorgenti autonome o da trasformatore di isolamento.

Il trasformatore deve avere una presa centrale per il controllo dello stato di isolamento e

schermatura metallica tra gli avvolgimenti per eliminare le correnti di dispersione. Le masse dei

generatori autonomi e dei trasformatori di isolamento devono essere messe a terra; la schematura

deve essere collegata al collettore equipotenziale a mezzo di due conduttori di protezione della

sezione minima di 6 mm.

Ai fini della protezione contro i contatti indiretti si deve tenere permanentemente sotto controllo

lo stato di isolamento dell’impianto ; a tale scopo si deve inserire tra la presa centrale del

secondario del trasformatore di isolamento ed un conduttore di protezione un dispositivo di

allarme; tale dispositivo non deve poter essere disinserito e deve indicare, otticamente ed

acusticamente, se la resistenza di isolamento dell’impianto è scesa al di sotto del valore di

sicurezza prefissato; questo valore deve essere non inferiore ai 15 kohm e possibilmente più

alto. Il dispositivo di allarme deve essere predisposto per la trasmissione a distanza dei suoi

segnali; non deve essere possibile spegnere il segnale luminoso; il segnale acustico può essere

tacitato ma non disinserito. Deve essere possibile accertare in ogni momento l’efficienza del

dispositivo di allarme: a tale scopo esso deve contenere un

Page 20: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

148

circuito di controllo inseribile a mezzo di un pulsante. La tensione del circuito di allarme non

deve essere superiore a 24V; il dispositivo di allarme deve essere tale che la corrente che circola

in caso di guasto diretto a terra del sistema sotto controllo non sia superiore a 1 mA. Il

dispositivo di allarme deve avere una separazione, tra circuito di alimentazione e circuito di

misura, avente caratteristiche non inferiori a quelle garantite da un trasformatore di sicurezza.

Art. 32 – Sistemi di protezione contro i contatti indiretti nei diversi locali adibiti

ad uso medico (norme CEI 64-4)

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI NEI LOCALI PER CHIRURGIA

Per i circuiti che alimentano apparecchi utilizzati per le operazioni la cui sospensione accidentale

potrebbe pregiudicare l’esito delle operazioni stesse non è consentita l’interruzione automatica al

primo guasto, fatta eccezione per quelli con potenza superiore a 5 kV A.

E’ però necessario che l’anormalità venga segnalata efficientemente e senza ritardo da un

dispositivo automatico d’allarme.

Per ogni locale per chirurgia, o gruppo di locali ad esso funzionalmente collegati, si deve prevedere

un proprio trasformatore di isolamento con tensione secondaria nominale non superiore a 220 V.

Per ogni impianto alimentato da trasformare di isolamento si deve prevedere un dispositivo di

allarme.

I segnali ottico ed acustico ed il pulsante di controllo devono essere racchiusi in una custodia

collocata in posizione ben visibile nel locale per chirurgia.

Per circuiti che alimentano lampade per illuminazione generale o utilizzatori con elevata potenza, la

cui interruzione al primo guasto non può arrecare pregiudizio né alla salute di pazienti né allo

svolgimento del lavoro, è preferibile l’inserzione sull’impianto di distribuzione generale.

In questo caso la protezione contro i contatti indiretti si realizza con la messa a terra diretta e

l’utilizzo di interruttori differenziali con corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA (la

massima tensione di contatto ammessa è di 24 V).

Le prese a spina alimentate da trasformatori di isolamento non devono essere intercambiabili con le

prese a spina collegate a circuiti soggetti ad essere interrotti in caso di guasto.

La sezione del conduttore di protezione, quando questo fa parte dello stesso cavo o è infilato nello

stesso tubo, deve essere sempre uguale a quella dei conduttori di fase.

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI NEI LOCALI SORVEGLIANZA E CURA

INTENSIVA

La protezione contro i contatti indiretti si deve realizzare secondo le prescrizioni dell’articolo

“Protezione contro i contratti indiretti nei locali per chirurgia”. Qualora nelle camere di degenza si

dovessero usare apparecchiature per sorveglianza o cura intensiva, la protezione deve essere

realizzata sempre secondo l’articolo sopra menzionato.

Page 21: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

149

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI NEI LOCALI PER ESAMI DI

FISIOPALOGIA

Nei locali per idroterapia e nei locali per terapia fisica, radiologia e ambulatori medici nei quali si

utilizzano apparecchi elettromedicali con parti applicate senza anestesia generale (ambulatori

medici tipo A), la protezioni contro i contatti indiretti deve essere realizzata con uno dei seguenti

sistemi:

a) bassissima tensione di sicurezza con valore nominale non superiore a 24V;

b) protezione per separazione elettrica con controllo della resistenza di isolamento con tensione

nominale massima di 220 V nel circuito isolato;

c) messa a terra diretta e adozione di interruttori differenziali secondo le prescrizioni dell’articolo

“Protezione contro i contatti indiretti nei locali per chirurgia”.

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI NEI LOCALI DI ANESTESIA

Nei locali in cui si praticano le anestesie generali o le analgesie, la protezione contro i contatti

indiretti deve essere realizzata secondo le prescrizioni degli articoli “Protezione contro i contatti

indiretti nei locali per chirurgia” e “Protezione contro i contatti indiretti nei locali per sorveglianza

e cura intensiva”. Le prescrizioni dell’equalizzazione del potenziale non si

applicano alle masse estranee, quando in qualsiasi condizione d’uso si trovino ad un’altezza

superiore a 2,5 m dal piano di calpestio.

PROTEZIONE CONTRO I CONTATTI INDIRETTI NEI LOCALI DI DEGENZA E NEGLI

AMBULATORI DI TIPO 1

Qualora sia stata adottata per uno stesso gruppo di camere di degenza o di ambulatori di tipo 1, la

protezione con interruttori differenziali con Id 30 mA, è ammesso non applicare le prescrizioni

del presente articolo.

Art. 33 – Equalizzazione del potenziale

In tutti i locali adibiti ad uso medico si deve effettuare l’equalizzazione del potenziale collegando

fra loro e al conduttore di protezione o al conduttore di terra dell’impianto tutte le masse metalliche

accessibili in un locale o al conduttore di terra dell’impianto tutte le masse metalliche accessibili in

un locale o in un gruppo di locali (norme CEI 64-4, artt. 3.3.01- 3..3.02- 3.3.03).

I conduttori equipotenziali devono fare capo ad un nodo collettore equipotenziale o ad un

conduttore di rame della sezione di 16 mm2, disposto ad anello senza giunzioni, quale collettore

lungo il perimetro del locale.

Il nodo collettore equipotenziale o l’anello devono essere collegati al conduttore di protezione. Nei

locali per chirurgia, sorveglianza o cura intensiva, fisioterapia, idroterapia, terapia fisica, radiologia

e anestesia si applicano le seguenti disposizioni:

- non è ammesso l’impiego del collettore ad anello;

- i conduttori equipotenziali che interessano locali corredati di apparecchiature di misura o di

sorveglianza, per esempio delle funzioni del corpo, devono essere in rame con sezione minima

di 6 mm2.

Le prescrizioni sull’equalizzazione del potenziale non si applicano alle masse estranee, quando in

qualsiasi condizione d’uso si trovino ad un’altezza superiore a 2,5 m dal piano di calpestio.

Page 22: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

150

Art. 34 – Alimentazione di sicurezza ed alimentazione di emergenza

Le alimentazioni di sicurezza e di emergenza possono essere costituite dai seguenti impianti:

gruppi elettrogeni

gruppi di continuità

plafoniere fluorescenti di tipo autonomo o in esecuzione S.A.

I tempi di intervento dei vari tipi di alimentazione di sicurezza ed emergenza è il seguente:

gruppi elettrogeni T 15 sec.

gruppi di continuità T = 0 sec.

plafoniere di emergenza 0,15 T 0,3 sec.

Art. 35 – Apparecchi testa-letto

Gli apparecchi testa-letto sia installati singolarmente o su travi devono essere così composti:

riferimenti normativi:

testa-letto con parti applicate: CEI 62-5

- con illuminazione indiretta

- con illuminazione notturna

- con illuminazione visita

- con illuminazione lettura

- con eventuale prese a spina

- con eventuale presa telefonica

- con eventuale presa TV

- con eventuale segnalazione acustico-luminosa

- con eventuale segnalazione fonica

- con eventuale diffusione sonora

- per eventuale gas terapeutici.

L’apparecchio deve contenere (almeno quelli di una certa complessità), gli schemi meccanici ed

elettrici per facilitare l’installazione del testa-letto, i collegamenti agli impianti elettrici e, se

presenti, ausiliari e telefonici e di distribuzione dei gas terapeutici.

L’apparecchio testa-letto deve essere considerato non protetto contro eventuali gas terapeutici

esplodenti; pertanto devono essere prese tutte le misure necessarie per evitare tale pericolo.

Art. 36 – Quadro per locali di chirurgia

I quadri elettrici per locali chirurgia devono avere le seguenti caratteristiche:

riferimenti normativi:

- CEI 17-13

- CEI 70-1

protezioni da trasformatore di isolamento in entrata ed in uscita del tipo da sovracorrente

protezioni di ogni circuito, derivato dal trasformatore d’isolamento, con interruttori automatici

dispositivo di controllo isolamento a 220V

dispositivo di controllo isolamento a 24V (per lampada chirurgica)

pannello di allarme con segnalazione ottica/acustica (a corredo del quadro)

Page 23: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

151

cavi per circuiti di entrata e uscita del trasformatore di isolamento del tipo con guaina

protezioni con interruttore differenziale con corrente non superiore a 30mA per i circuiti non

derivati dal trasformatore d’isolamento

nodo collettore equipotenziale a cui sono connessi i conduttori di protezione degli apparecchi del

quadro e a cui devono essere connessi i conduttori di protezione e equipotenziali delle masse e

masse estranee e prese del locale di chirurgia

costruzione modulare in lamiera verniciata con polveri epossidiche, dimensioni indicative

grado di protezione almeno IP 30.

Art. 37 – Impianto di terra, conduttori di protezione IMPIANTO DI TERRA

Per non variare il valore della resistenza di terra nel tempo, si deve porre la massima

cura all’installazione e profondità del dispersore ( esempio corrosione del dispersore,

essiccamento, congelamento del terreno, ecc.) da installare comunque nelle aree esterne

dell’edificio.

I materiali da preferire devono essere (nell’ordine):

rame

acciaio ramato

ferro zincato

ferro non zincato

altri materiali metallici

Le giunzioni fra i diversi elementi dei dispersori e fra il dispersore ed il conduttore di terra

devono essere effettuate con saldatura forte o autogena o con robusti morsetti o manicotti purché

assicurino un contatto equivalente.

Le giunzioni devono essere protette contro la corrosione.

CONDUTTORE DI TERRA

E’ il conduttore che collega il dispersore al collettore (o nodo) principale di terra ed è generalmente

costituito da conduttori di rame (o equivalente) o ferro.

Deve essere affidabile nel tempo, resistente e adatto all’impiego.

Possono essere impiegati:

corde, piattine

tubi e simili

elementi strutturali metallici inamovibili

COLLETTORE (O NODO) PRINCIPALE DI TERRA

In ogni impianto deve essere previsto (solitamente nel locale cabina o nel quadro generale) in

posizione accessibile (per effettuare le verifiche e le misure) almeno un collettore (o nodo)

principale di terra.

Per i grossi impianti deve essere costituito da una o più sbarre di metallo robusto (preferibilmente

rame) mentre, per i piccoli impianti, può essere sufficiente un morsetto.

A tale collettore devono essere collegati:

Page 24: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

152

il conduttore di terra

i conduttori di protezione

i conduttori equipotenziali principali

i conduttori di massa a terra di un punto del sistema (solitamente il neutro)

le masse dell’impianto MT.

CONDUTTORI DI PROTEZIONE

E’ il conduttore che collega il o i collettori (o nodo) principale di terra alle masse.

Deve essere posta la massima cura alla sezione ed ai collegamenti di questi conduttori che per la

loro funzione ed estensione costituiscono, in genere, la parte più importante dell’impianto di terra.

Per i conduttori di protezione possono essere usati i seguenti materiali(CEI 64/8):

anime dei cavi multipolari

conduttori nudi

cavi unipolari

armature dei cavi elettrici

tubi protettivi elettrici

canalette metalliche

masse esterne con caratteristiche adeguate

I conduttori di protezione devono essere ispezionabili e affidabili nel tempo, protetti contro

qualsiasi danneggiamento meccanico, corrosione, ecc., che ne alteri le caratteristiche; non

devono avere inseriti dispositivi di interruzione salvo che sul collettore (o nudo) principale di terra

per effettuare le misure.

CONDUTTORI EQUIPOTENZIALI

I conduttori equipotenziali devono collegare le masse e/o masse esterne per assicurare le

equipotenzialità.

Si dividono in:

principali, per il collegamento al collettore ( o nodo) principale di terra

supplementari per il collegamento al conduttore di protezione, ad esempio in una cassetta

di derivazione.

Art. 38 – Prescrizioni di carattere particolare per la protezione contro i contatti

indiretti e contro le sovracorrenti nei locali uso medico

SISTEMI DI PROTEZIONE

La protezione contro i contatti indiretti deve essere ottenuta mediante uno dei sistemi di protezione

descritti nelle Norme CEI 64-8 e 64-4, qui di seguito brevemente elencati:

1. protezione mediante massa a terra con interruzione automatica dell’alimentazione (per sistemi

TT, TN e IT) dove il valore della tensione di contatto 50V viene sostituito con il valore 24V

2. protezione per separazione elettrica con controllo della resistenza di isolamento

3. protezione mediante bassissima tensione di sicurezza BTS con tensione nominale sia in corrente

alternata sia in corrente continua non superiore a 24V

4. protezione con impiego di componenti della classe II o con isolamento equivalente.

Page 25: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

153

Nei locali per chirurgia e nei locali per sorveglianza o cura intensiva le prese a spina per

l’alimentazione degli apparecchi in uso in questi locali devono essere protette singolarmente da

un dispositivo di protezione di massima corrente.

Art. 39 – Protezione contro i contatti indiretti nelle camere degenza e negli

ambulatori medici di tipo “1” La protezione contro i contatti indiretti nelle camere di degenza e negli ambulatori medici di tipo”1”

deve essere ottenuta mediante uno dei seguenti sistemi di protezione descritti nelle Norme CEI 64-8

e 64-4 e qui brevemente elencati:

1. protezione mediante messa a terra con interruzione automatica dell’alimentazione

(per sistemi TT, TN e IT) dove il valore della tensione di contatto 50V viene

sostituito con il valore 24V

2. protezione per separazione elettrica con controllo della resistenza di isolamento

3. protezione mediante bassissima tensione di sicurezza BTS con tensione nominale sia

in corrente alternata sia in corrente continua non superiore a 24V

4. protezione con impiego di componenti della classe II o con isolamento equivalente

La misura di protezione contro i contatti indiretti deve essere completata con l’egualizzazione del

potenziale.

Art. 40 – Egualizzazione del potenziale nelle camere di degenza e negli

ambulatori medici di tipo “O” e “1”

Le Norme CEI 64-4 contengono le prescrizioni di seguito brevemente riassunte, per ottenere

l’egualizzazione del potenziale nella camera di degenza e ambulatori medici “0” e “1”.

Nelle camere di degenza si deve realizzare l’egualizzazione del potenziale onde evitare che masse e

masse estranee assumano potenziali diversi.

A tal fine si devono collegare con conduttori equipotenziali in rame, della sezione non inferiore

a 6 mm tutte le masse e masse estranee poste ad un’altezza inferiore a 2,5 m dal piano di calpestio e

tutti i contatti di terra delle prese a spina.

Per queste ultime la sezione del conduttore di protezione deve essere uguale alla sezione del

conduttore di fase.

I conduttori equipotenziali e di protezione devono far capo ad un nodo collettore equipotenziale e

ad un conduttore di rame disposto ad anello, senza giunzioni, della sezione di 16 mm.

Masse estranee a portata di mano si possono collegare fra loro in parallelo; un punto della

connessione deve essere collegato a mezzo di un conduttore equipotenziale al collettore

equipotenziale.

I conduttori di protezione ai contatti di terra delle prese a spina vicine fra loro possono essere

collegati ad un solo nodo ma in questo caso la sezione del conduttore di dorsale deve essere

uguale alla sezione più elevata fra i conduttori di protezione che fanno capo al nodo equipotenziale.

Il valore di resistenza dell’impianto equipotenziale non deve essere superiore a 0,15 ohm.

Page 26: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

154

Il nodo collettore o l’anello collettore devono essere collegati all’impianto di terra di protezione a

mezzo apposito conduttore di protezione.

Le prescrizioni relative all’egualizzazione del potenziale possono essere omesse se per lo stesso

gruppo di camere di degenza e ambulatori medici di tipo “1” è stata prevista la protezione a mezzo

interruttori con dispositivo differenziale Id < 30 mA.

In questo caso si devono realizzare i collegamenti equipotenziali seguendo la regola generale delle

Norme CEI 64-8.

Art. 41 – Impianto elettrico nelle radiologie diagnostiche ed assimilate

Devono essere collegate al nodo collettore equipotenziale le parti metalliche a portata di mano (fino

a 2,5 m dal pavimento) degli apparecchi radiologici fissi e delle schermature metalliche anche se

non accessibili dei cavi di alta tensione (purché il valore della resistenza della schermatura sia

inferiore a 0,02 /m).

Detta schermatura non deve essere utilizzata per la messa a terra delle masse degli apparecchi ed

inoltre, se il valore della resistenza della schermatura è superiore a 0,02 /m, deve essere resa

inaccessibile onde evitare il contatto diretto a mezzo copertura in materiale isolante.

Gli apparecchi radiologici portatili o trasportabili possono essere collegati all’impianto di

protezione tramite una presa a spina o un contatto di terra locale.

La linea di alimentazione agli apparecchi radiologici deve avere la possibilità di essere intercettata

ed interrotta anche dall’apertura della porta (nel caso dell’impianto in funzione) all’esterno del

locale.

Gli apparecchi radiologici devono essere protetti da interruttore differenziale con corrente

d’intervento differenziale nominale non superiore a 30mA.

All’interno del locale deve essere previsto un dispositivo per l’arresto di emergenza delle parti in

movimento dell’apparecchio radiologico.

L’impianto di illuminazione deve essere suddiviso su almeno due comandi:

- luce generale (di norma a fluorescenza)

- luce di lavoro (di norma ad incandescenza).

Page 27: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

155

1 PREMESSA

Il presente documento è stato predisposto, ottemperando agli obblighi previsti dall’art.26 del D.Lgs.

81/08 con lo scopo di ridurre o eliminare le interferenze derivanti da:

sovrapposizioni di più attività svolte da operatori di appaltatori diversi;

immessi nel luogo di lavoro del committente dalle lavorazioni dell’appaltatore;

esistenti nel luogo di lavoro del committente dalle lavorazioni, ove è previsto che debba operare

l’appaltatore, ulteriori rispetto a quelli specifici dell’attività appaltata;

derivanti da modalità di esecuzione particolari richieste esplicitamente dal committente che

comportino pericoli aggiuntivi rispetto a quelli specifici dell’attività appaltata).

Il presente documento stabilisce le modalità di gestione della sicurezza dell’appalto e costituisce

una specifica tecnica della gara in quanto promuove la cooperazione ed il coordinamento tra il

committente ed appaltatore all’attuazione delle misure di tutela della salute e sicurezza nei luoghi di

lavoro: pertanto è messo a disposizione ai fini della formulazione dell’offerta e costituisce specifica

tecnica, ai sensi dell’art. 68 ed allegato VIII del D.Lgs. 163/06.

Il documento è articolato in sezioni alcune delle quali sono redatte in fase progettuale di gara,

mentre altre saranno completate successivamente in collaborazione con la ditta aggiudicataria.

Essendo un documento dinamico, prima dell’inizio appalto e durante l’esecuzione, potrà essere

integrato e/o modificato a cura del committente coordinandosi e cooperando con l’appaltatore,

mediante le modalità operative indicate nel capitolo “MODALITA’ DI ATTUAZIONE DEL

COORDINAMENTO E COOPERAZIONE”

2 INFORMAZIONI FORNITE DALLA COMMITTENZA

DATI DEL COMMITTENTE:

Ragione Sociale: ASL TO 1

Sede Legale: Via San Secondo 29 - Torino

Datore di Lavoro: Dott.ssa Giovanna Briccarello

RSPP: Ing. Maria Teresa Lombardi – Via S. Secondo 29 - Torino

Medici Competenti:

Dr.ssa Vincenza Cascio – Via Tofane 71- Torino

Dott. Antonio Mosso – Via Juvarra 19 - Torino

Struttura Referente ASL (è la struttura cui compete la gestione operativa del presente appalto):

S.C. TECNICO – PROGETTI INTEGRATI “ A “

Dirigente S.C. TECNICO – PROGETTI INTEGRATI “ A “: Arch. Antonietta Pastore

Referenti Tecnici ASL designati dal dirigente di Struttura

Page 28: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

156

Responsabile/Preposto di Servizio/Struttura, come di seguito richiamati nel documento, sono tutti i

Coordinatori della Struttura presso cui vengono svolti i lavori (Caposala nelle Strutture Sanitarie).

3 INFORMAZIONE SUI RISCHI DEGLI AMBIENTI ASL (art.26 comma 1

lettera b D.Lgs. 81/08)

La ditta aggiudicataria dovrà dichiarare per iscritto all’ASL di aver preso visione del documento

informativo pubblicato sul sito dell’ASL TO1 sui rischi generali esistenti negli ambienti dell’ASL

in cui la ditta dovrà operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla

propria attività

Informazioni ulteriori su rischi specifici degli ambienti in cui la ditta dovrà operare dovranno essere

comunicati nell’ambito delle riunioni di coordinamento che dovranno essere organizzati dalla

Struttura ASL referente come indicato al capitolo VI

4 IDONEITA’ TECNICO PROFESSIONALE DELLA DITTA (art.26 comma 1

lettera a D.Lgs. 81/08)

La ditta aggiudicataria, dovrà fornire all’ASL la documentazione minimale per poter verificare

l’idoneità tecnico professionale della ditta prevista dall’art.26 comma 1 lettera a del 81/ D.Lgs. 08

oppure, nel caso di imprese che effettuano lavori edili, dall’art.90 comma 9 lettera a del D.Lgs.

81/08.

4.1 CONTROLLI SANITARI PER ALCOOL PER LAVORI CHE

COMPORTANO RISCHI PER L’INCOLUMITÀ DI TERZI

Qualora i lavoratori svolgano mansioni a rischio per la salute e sicurezza propria o di terzi in caso

di uso di alcol, di cui all’allegato 1 del provvedimento del 16 marzo 2006, della Conferenza

Permanente Stato Regioni, le imprese esecutrici (affidatarie e subappaltatrici) ed i lavoratori

autonomi dovranno fornire all’ASL dichiarazione attestante l’avvenuta sorveglianza sanitaria e la

conseguente idoneità a svolgere l’attività oggetto dell’appalto. La sorveglianza sanitaria dovrà

verificare sia l’assenza di uso occasionale di alcol (ai sensi dell’art. 15 della legge 30 marzo 2001),

sia l’assenza di alcol dipendenza (ai sensi dell’art. 41 comma 4 del D.Lgs. 81/2008).

4.2 CONTROLLI SANITARI PER TOSSICODIPENDENZA PER LAVORI

CHE COMPORTANO RISCHI PER L’INCOLUMITÀ DI TERZI

Qualora i lavoratori svolgano mansioni a rischio per la salute e sicurezza propria o di terzi in caso

di uso di droghe, previste nell’elenco del provvedimento, della Conferenza Unificata del 30/10/2007

(Intesa, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131, in materia di assenza di

tossicodipendenza), le imprese esecutrici (affidatarie e subappaltatrici) ed i lavoratori autonomi

dovranno fornire all’ASL dichiarazione attestante l’avvenuta sorveglianza sanitaria finalizzata alla

Page 29: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

157

verifica di assenza di assunzione di sostanze psicotrope e stupefacenti (ai sensi dell’art. 41 comma 4

del D.Lgs. 81/2008).

5 MODALITA’ DI ATTUAZIONE DEL COORDINAMENTO E

COOPERAZIONE

A seguito dell’aggiudicazione e prima dell’inizio lavori:

Il presente documento (DUVRI) ha lo scopo di evidenziare le interferenze e le misure da adottare

per eliminare o ridurre i relativi rischi, è messo a disposizione ai fini della formulazione dell’offerta

e costituisce specifica tecnica, ai sensi dell’art. 68 ed allegato VIII del D.Lgs. 163/06.

Pertanto la ditta aggiudicataria, prima dell’inizio dei lavori, potrà formulare proposte di integrazione

o modifica del documento stesso.

Le suddette osservazioni potranno essere recepite dall’ASL mediante comunicazione scritta alla

ditta che dovrà essere anche allegata al DUVRI stesso e ne costituirà parte integrante.

Durante lo svolgimento dell’attività appaltata

In caso di problematiche di sicurezza emergenti durante l’esecuzione dell’attività la ditta, che

potrebbero causare pericoli per i lavoratori della ditta, lavoratori ASL, altre ditte o utenti e pazienti,

ottemperando all’obbligo di cooperazione previsto dall’art.26 del D.Lgs. 81/08, dovrà contattare la

Struttura ASL referente

Ogni struttura aziendale interessata dall’esecuzione dell’attività appaltata informerà invece il SPP

dell’ASL , che a sua volta . previa valutazione delle problematiche, informerà la Struttura dell’ASL

referente dell’appalto

Il coordinamento, in corso d’opera, oltre che mediante l’applicazione del presente documento

iniziale, anche sulla base delle informazioni suddette ricevute, sarà effettuato dalla Struttura

dell’ASL referente del presente appalto che potrà richiedere la collaborazione del Servizio

Prevenzione e Protezione e di altre Strutture Aziendali interessate da problematiche specifiche (S.C.

Prevenzione Rischio Infettivo, Direzione Sanitaria, S.C. Logistica, S.S. Emergenza Interna, Medico

Competente, ecc.); operativamente il coordinamento dovrà prevedere:

- riunioni o comunicazioni in caso di operazioni che comportano rischi da interferenza specifici

per i quali occorre definire ulteriori misure aggiuntive o più dettagliate rispetto a quelle riportate

nel presente documento;

- riunioni o comunicazioni a seguito di specifici problemi di sicurezza constatati dall’ASL o dalla

Ditta che comportano specifiche misure di prevenzione aggiuntive rispetto a quelle riportate nel

presente documento o necessità di sensibilizzazione all’effettiva adozione delle misure indicate

nel presente documento;

- riunioni o comunicazioni inerenti modifiche tecniche, organizzative e gestionali dei luoghi di

lavori o delle procedure di emergenza;

La convocazioni di tali incontri o le comunicazioni suddette dovranno essere fatte dalla Struttura

ASL referente del presente appalto, anche a seguito di informazioni provenienti da altre Strutture

Aziendali , tra cui in particolare dal SPP, o dalla ditta aggiudicataria, nell’ambito del coordinamento

previsto dal comma 2 art. 26 del D.Lgs. 81/08.

Page 30: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

158

I verbali delle riunioni e le comunicazioni di cui sopra dovranno essere allegati al presente DUVRI

e costituiranno parte integrante di questo documento, che in tal modo si configura come documento

dinamicamente aggiornabile.

E’obbligo di entrambe le parti, committente (attraverso la Struttura referente dell’appalto che

informerà le Strutture aziendali interessate) e ditta appaltatrice informare i propri operatori sui

possibili rischi da interferenza correlati all’appalto e sulle misure di prevenzione e protezione da

adottare.

La ditta appaltatrice dovrà informare anche i lavoratori autonomi e le ditte esecutrici da essa

dipendenti in caso di subappalto.

6 MISURE GENERALI PER RIDURRE I RISCHI DA INTERFERENZA E MISURE DI

EMERGENZA

Misure generali di comportamento negli ambienti della committenza

Compiti della ditta:

concordare tempi e modalità di esecuzione delle attività con il referente ASL, che a sua volta

interpellerà se necessario le strutture ASL interessate (es. direzioni Sanitarie di Presidio)

onde ridurre al massimo le interferenze con le attività sanitarie.

avvertire verbalmente i Responsabili di Reparto/Servizio dei luoghi di lavoro del proprio

accesso, per gli interventi lavorativi definiti nell’appalto (sempre, anche in caso di lavori

urgentissimi);

accertarsi con i Responsabili di Reparto/Servizio dei luoghi di lavoro, della necessità di

indossare/utilizzare dispositivi di protezione individuale o di osservare procedure particolari

per l’accesso (non indicate nel presente documento in quanto dovute a contingenti situazioni

di pericolo)

attenersi scrupolosamente alla segnaletica di sicurezza ed alle indicazioni fornite dal

Responsabile di Reparto o Servizio;

svolgere l’attività in sicurezza senza addurre danni a persone e cose

non abbandonare materiali o attrezzature che possono costituire fonti potenziali di pericolo

in luoghi di transito e lavoro

rispettare il divieto di fumare

rispettare il divieto di assumere alcool durante l’orario di lavoro o comunque in orari che

possono avere conseguenze sull’attività lavorativa ,nonché sostanze stupefacenti

evitare di toccare oggetti e strumenti dei quali non si conosca l’uso e comunque senza

l’autorizzazione dei Responsabili di Reparto/Servizio;

applicare le norme igieniche evitando di: portarsi le mani alla bocca o agli occhi, mangiare;

lavarsi le mani dopo aver eseguito il lavoro, coprire con cerotti o medicazioni apposite

eventuali graffi o lesioni cutanee;

non toccare i contenitori sanitari di oggetti taglienti o pungenti, rifiuti infetti o presunti tali

(simbolo di rischio biologico), contenitori per citotossici (simbolo di rischio chimico

“teschio”);

segnalare immediatamente al Responsabile del Reparto o Servizio ogni contaminazione (con

materiale biologico o chimico) che dovesse verificarsi, avvisare l’incaricato dell’Azienda

Sanitaria, e recarsi al Pronto Soccorso.

Page 31: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

159

Compiti del Responsabile del Reparto/Servizio ASL

Fornire ai lavoratori della Ditta tutte le informazioni per specifiche misure/procedure di

sicurezza necessarie in quel momento per l’accesso e lo stazionamento in Reparto/Servizio e sui

dispositivi di protezione individuale che devono essere indossati/utilizzati;

informare dell’esecuzione dei lavori i lavoratori di altre Ditte presenti in quel momento in

reparto(ad esempio quelli incaricati dei lavori di pulizia o di operazioni di facchinaggio);

Segnalare al SPP dell’ASL, eventuali inadempimenti da parte della Ditta ai propri compiti;

Allontanare la Ditta dal Reparto/Servizio nel caso di gravi comportamenti che possono creare

pericoli immediati per la sicurezza di persone;

In caso di pericoli gravi ed immediati, dovrà allontanare i lavoratori dell’impresa, se non

impegnati in attività connesse alla particolare situazione di emergenza;

Misure di emergenza

Eventuali situazioni di emergenza se possibile dovranno essere segnalate al Personale

dell’Azienda Sanitaria presente nelle immediate vicinanze che a sua volta attiverà le misure

previste nel piano di emergenza dell’ASL.

In caso di impossibilità di contattare un lavoratore dell’Azienda Sanitaria, il lavoratore della

Ditta esterna dovrà segnalare la situazione di emergenza utilizzando i numeri di pubblica utilità

(115 Vigili del Fuoco -118 Emergenza Sanitaria).

I lavoratori della ditta in caso di incendio dovranno preoccuparsi di :

o Interrompere il lavoro, rimuovere le attrezzature in uso che potrebbero creare

intralcio

o Mettere in sicurezza l’attrezzatura potenzialmente pericolosa (bombole

ossiacetileniche, solventi, ecc)

o Abbandonare l’area, mettendosi in salvo attraverso i percorsi di fuga indicati dal

personale ASL e/o segnalati in loco e convergendo ordinatamente nel punto di

raccolta indicato

In caso di infortunio segnalare sempre l’evento al personale dell’ ASL presente in loco.

Per infortuni di maggior rilievo ricorrere a:

Pronto soccorso del P.O. più vicino;

118, informando comunque il Personale ASL che deve immediatamente chiamare gli addetti

Primo Soccorso presenti nella Sede.

Per infortuni di minor rilievo ricorrere a:

Pronto soccorso del P.O. più vicino;

Page 32: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

160

Informare il Personale ASL che deve chiamare gli addetti Primo Soccorso presenti nella

Sede ed utilizzare la cassetta di pronto soccorso; in caso di necessità recarsi comunque al

Pronto Soccorso dell’Ospedale di zona più vicino (Osp. Mauriziano, Osp. Molinette, Osp.

Martini).

Si ricorda che presso il P.O. Oftalmico il Pronto Soccorso è attivo solo per problemi oculistici

(pertanto si deve ricorrere al Pronto Soccorso del P.O. Oftalmico solo per infortuni relativi agli

occhi).

7 ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI SPECIFICI DA INTERFERENZA E MISURE

DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Sulla base delle informazioni riportate nel documento informativo pubblicato sul sito dell’ASL TO1

sui rischi generali esistenti negli ambienti dell’ASL e sulle generali misure di prevenzione e di

emergenza, cui si rimanda, vengono individuati i seguenti rischi da interferenza per quest’appalto:

Page 33: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

161

RISCHI INTRODOTTI DALLA DITTA NEI CONFRONTI DI LAVORATORI ASL,

UTENTI E ALTRE DITTE Fase Pericolo Descrizione pericolo Valore

rischio

Misure prevenzione

Accesso dei

mezzi nelle

aree

aziendali

Investimento di

persone

Rischio correlato al fatto

che la ditta può accedere ai

cortili aziendali per

scaricare materiali con

interferenza col passaggio di

mezzi e persone (utenti e

dipendenti)

Basso Accedere nei cortili a passo d’uomo

con veicoli

Utilizzare veicoli con avvisatore

acustico in retromarcia

Rispettare il percorso concordato con

la struttura referente ASL

Accedere con veicoli nelle ore

concordate con ASL

Scarico di

materiale da

mezzi

Caduta di

materiali su

persone

Rischio correlato al fatto

che durante lo scarico dei

materiali possono transitare

persone nella zona

Basso Utilizzare la zona di scarico

concordata con la struttura referente

ASL

Effettuare lo scarico/carico nelle ore

concordate con la struttura referente

ASL

Transennare la zona di scarico

Verificare la zona di scarico con

persona a terra

Trasporto di

materiali da

zona di

scarico a

zona di

lavoro /

spostamento

da accesso

all’area

aziendale

sino a luogo

di lavoro e

viceversa

Investimento di

persone durante

il trasporto di

materiali da zona

scarico a zona di

lavoro

Rischio dovuto al fatto che

lungo il percorso per il

trasporto dei materiali dal

luogo di scarico a quello di

lavoro possono verificarsi

investimenti di persone,

tenendo conto della

presenza di molti utenti

delle strutture sanitarie, del

trasporto di materiali da

parte della ditta di

facchinaggio o operatori

dell’ ASL, del trasporto di

pazienti su barelle e

carrozzelle, della presenza

di pazienti con portaflebo.

Basso Seguire i percorsi che devono essere

preventivamente concordati con la

struttura referente ASL

Effettuare il trasporto di materiale/

attrezzature ingombranti nelle ore

concordate con la struttura referente

ASL

Porre attenzione a dislivelli (ad

esempio giunti di dilatazione)

In caso di materiale ingombrante che

in fase di spinta non permette di

vedere il percorso davanti, operare in

due persone di cui una con funzione di

guida.

Porre attenzione nei corridoi a

presenza di porte che si aprono sui

corridoi stessi

Porre attenzione particolare alla

presenza di letti e barelle su cui

vengono trasportati pazienti

Igienico sanitari In ambiente sanitari , con

pazienti immuno depressi,

lo spargimento di polveri o

sporcizia, comporta rischio

di infezioni ospedaliere,

anche in corridoi generali

Basso Assolutamente evitare di percorrere

percorsi accessibili a utenti e pazienti

con materiale di risulta attrezzature o

indumenti che comportano rischio di

rilascio in ambiente di sporcizia o

polveri, definendo preventivamente

con il referente ASL percorsi

alternativi

Trasporto

materiali su

ascensore

Investimento di

persone con

materiali

Rischio dovuto al fatto che

considerando l’assenza di

montacarichi dedicati, il

materiale disposto sulle

ascensori può investire

durante la corsa della cabina

persone.

Basso Utilizzare l’ascensore per trasporto

materiali ed attrezzature quando non

sono presenti persone (non salendo se

sono presenti altre persone e

impedendone la salita durante la

corsa)

Accostare alla parete della cabina

l’attrezzatura e mantenerla ferma

durante la corsa

Effettuare l’operazione con due

persone

Page 34: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

162

Fase Pericolo Descrizione pericolo Valore

rischio

Misure prevenzione

Durante le

lavorazioni

della ditta

Inciampo o

scivolamento

provocato a

persone in zona

di lavoro

Rischio presente se nell’area

di lavoro possono esserci

persone che transitano o

stazionano (in particolare

pazienti trasportati su letti ,

barelle o carrozzelle)

Basso Delimitare l’area con transenne, porte

chiuse, ecc e cartelli di divieto di

accesso.

Se non è possibile, non lasciare mai

cavi o altri ostacoli (es. attrezzi,

utensili, ecc.) nelle zone di transito; in

caso di impossibilità per tempi

strettamente necessari collocare i cavi

in posizione parallela alle pareti,

confinare il loro passaggio in zone

delimitate da transenne e nelle zone di

transito coprirli con canaline o nastro

adesivo giallo/nero.

Verificare sempre preventivamente

che i cavi e le prolunghe siano integri

Lasciare un sufficiente passaggio per

le persone transitanti o bloccare il

percorso di transito

Contattare il SPP in caso di

interruzione o limitazione delle vie di

fuga

In caso di versamento di liquidi,

provvedere all’asciugatura immediata

ed alla segnalazione del pericolo con

apposita segnali

In caso di lavorazioni che necessitano

di copertura dei pavimenti con teli che

provocano possibilità di scivolamento,

impedire l’accesso alla zona con

barriere e cartelli

Produzione o

dispersione

polveri

La produzioni di polveri in

locali dove sono presenti

pazienti immunodepressi,

comporta il grave rischio di

infezioni

Basso In caso di lavori che possono produrre

polveri in strutture sanitarie,la ditta

deve informare preventivamente la

Struttura dell’ASL referente

dell’appalto che deve sempre

contattare la Struttura Prevenzione

rischio infettivo (tel.01170952603)

con cui congiuntamente definire nel

dettaglio le misure di

compartimentazione previste dal

documento “Linee guida per la

prevenzione della produzione e

dispersione di polveri durante

l’esecuzione di attività edili nelle

strutture Sanitarie dell’ASL TO1 (PS

PREVINF15) e controllarne

l’applicazione.

Disagi a pazienti

per produzione

rumori

Rischio presente in caso di

lavorazioni che provocano

disturbi a pazienti già di per

se stessi provati da

condizioni di stress e disagi

a causa della malattia

Basso Concordare con il referente ASL i

tempi più opportuni per minimizzare i

disagi.

Concordare in caso di lavorazioni

rumorose il metodo di lavoro che

minimizza i disagi per i pazienti

Page 35: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

163

Fase Pericolo Descrizione pericolo Valore

rischio

Misure prevenzione

Procurata

interruzione

energia elettrica

L’attivazione di

apparecchiature con elevato

assorbimento di potenza può

comportare gravi

conseguenze in caso di

intervento delle protezioni e

blackout in locali dove si

svolgono attività sanitarie

Basso Contattare preventivamente il

referente ASL, in caso di operazioni

che possono comportare l’intervento

degli interruttori automatici per

protezione da sovraccarico (inserzione

ed avviamento di attrezzature

elettriche di potenza superiore a 2 kW)

o differenziale (presenza di acqua o

elevata umidità sviluppatisi in

conseguenza delle operazioni svolte)

Smaltimento

rifiuti

Rischi igienico-

sanitari

In ambiente sanitari , con

pazienti immuno depressi,

la presenza di rifiuti in fase

di deposito possono

rilasciare polveri o sostanze

che comportano rischi di

infezioni

Basso I rifiuti vanno nel più breve tempo

possibile allontanati dalle aree di

proprietà ASL.

Eventuali depositi temporanei di rifiuti

devono comunque essere localizzati in

aree confinate la cui ubicazione deve

essere stabilita dall’ASL, in modo da

minimizzare il rischio igienico-

sanitario.

Intralcio per

depositi di

materiali o

attrezzature

Rischio presente nelle aree

interne a causa del transito

di pazienti su barelle e

carrozzelle ma anche nelle

arre esterne, a causa

dell’affollamento di

persone, veicoli ed

attrezzature di lavoro

Basso Se possibile la ditta non deve

depositare nelle aree dell’ASL

attrezzature e materiali vari, eccetto i

casi di impossibilità a trasferirli in

caso di necessità di impiego che

devono essere valutati dall’ASL.

In tali casi comunque l’area destinata

a contenere attrezzature e materiali

dovrà essere ubicata in sito concordato

con il referente ASL in modo da

minimizzare il rischio di intralcio alla

circolazione e transito di persone

Page 36: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

164

RISCHI PRODOTTI DA AMBIENTI DI LAVORO E ATTIVITA’ DELL’ASL E ALTRE DITTE NEI

CONFRONTI DELLA DITTA

FASE PERICOLO DESCRIZIONE

PERICOLO

VALORE

RISCHIO

MISURE PREVENZIONE

Accesso dei

mezzi nelle

aree aziendali

Investimento di

operatori della ditta

Rischio correlato al fatto

che la ditta può accedere

ai cortili aziendali per

scaricare materiali con

interferenza col

passaggio di mezzi e

attrezzature, per cui

occorre evitare il rischio

di investimento degli

operatori della ditta da

parte di veicoli , carrelli

elevatori, transpallets

Basso Rispettare il percorso concordato

con la struttura referente ASL

Rispettare i percorsi pedonali

Accedere ai cortili nelle ore

concordate con ASL

Avvisare le altre persone

transitanti delle manovre previste

dagli operatori della ditta in caso

di situazioni di pericolo percepite

dagli operatori della ditta e

concordare contestualmente

specifiche precauzioni da adottare

o sfasamenti temporali delle

operazioni.

Scarico di

materiale da

mezzi

Caduta di materiali su

operatori della ditta

Rischio correlato al fatto

che durante lo scarico dei

materiali possono

transitare persone nella

zona che investono gli

operatori della dita in

fase di scarico e

conseguentemente essi

potrebbero essere

investiti dai materiali

Basso Utilizzare la zona di scarico

concordata con la struttura

referente ASL

Effettuare lo scarico/carico nelle

ore concordate con la struttura

referente ASL

Transennare la zona di scarico

Verificare la zona di scarico con

persona a terra

Scivolamento Rischio generico

correlato a percorsi

esterni con possibile

presenza di pioggia,

ghiaccio e neve, con

scarsa illuminazione

nelle aree esterne.

Nei percorsi interni vi è

rischio di scivolamento

sui pavimenti (non si

conosce il grado di

attrito), soprattutto nelle

zone vicino agli ingressi

da area esterna nelle

giornate di pioggia, o a

seguito di lavaggio dei

pavimenti che sono

ancora bagnati (si ricorda

che la ditta delle pulizie è

comunque obbligata ad

apporre gli appositi

cartelli di pericolo da

entrambe le zone di

accesso all’area bagnata),

oppure percorrendo le

scale fisse

Basso Utilizzare la massima

precauzione.

Privilegiare orari con luminosità

esterna naturale

Page 37: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

165

FASE PERICOLO DESCRIZIONE

PERICOLO

VALORE

RISCHIO

MISURE PREVENZIONE

Inciampo Rischio presente nelle

scale fisse, a causa di

possibili dislivelli nei

pavimenti oppure in

presenza dei giunti di

dilatazione nei corridoi.

Il rischio è

particolarmente

significativo spostando

carrelli con ruote piccole

con possibilità di

ribaltamento dello stesso

e investimento degli

operatori dal materiale a

causa del ribaltamento

del carrello.

Il rischio è

particolarmente elevato

nei locali tecnici (centrali

termiche e di trattamento

aria, locali macchina

degli ascensori, cunicoli,

cantine, ecc.

Basso Utilizzare la massima precauzione

Fissare sempre il materiale sui

carrelli, ponendo particolarmente

attenzione al caso di materiale

alto

Trasporto

materiali su

ascensore

Investimento di

operatori della ditta

con materiali

Rischio dovuto al fatto

che il materiale disposto

sulle ascensori può

investire durante la corsa

della cabina gli operatori

della ditta.

Basso Accostare alla parete della cabina

l’attrezzatura e mantenerla ferma

durante la corsa

Effettuare l’operazione con due

persone

Inciampo e caduta Vi è rischio di inciampo

e caduta, con possibile

investimento degli

operatori della ditta da

materiale, in fase di

uscita o entrata dalla

cabina, a causa del

dislivello col pianerottolo

Basso Porre attenzione al dislivello fra

cabina e pianerottolo

Pizzicamento arti

superiori

Esiste rischio di

pizzicamento degli arti

superiori introducendo

materiali di larghezza

considerevole in

relazione alla larghezza

della porta della cabina

Basso Spingere il materiale ingombrante

senza infilare le mani

nell’interstizio con la cabina

Traumi da

movimentazione da

carichi

Vi è rischio di traumi da

movimentazione dei

carichi in fase di uscita o

entrata dalla cabina a

causa del dislivello con il

pianerottolo

Basso Effettuare l’operazione con due

persone

Page 38: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

166

FASE PERICOLO DESCRIZIONE

PERICOLO

VALORE

RISCHIO

MISURE PREVENZIONE

Accesso ai

reparti /

ambulatori

Biologico provocato

da attività ASL

Rischio correlato al fatto

che pur non essendoci in

ASL TO 1 strutture di

riferimento per malattie

infettive, non si può

comunque escludere con

assoluta certezza la

presenza di pazienti con

malattie infettive ,

soprattutto in pronto

soccorso, pediatria e

pneumologia (vedi nota

informativa)

Basso Presentarsi sempre prima di

entrare in reparto/ ambulatorio al

personale sanitario

Il Responsabile /preposto del

reparto deve allontanare i

lavoratori della ditta in caso di

presenza di rischi per malattie

infettive se possibile, e in caso di

intervento della ditta non

differibile, far adottare le misure

di prevenzione e controllo

previste nelle linee guida per le

misure di isolamento

L’ASL dovrà fornire gli eventuali

DPI necessari

Cauta dall’alto per

operatori ditta

Rischio presente nel caso

in cui le lavorazioni della

ditta possono avvenire in

luoghi non protetti da

caduta dall’alto

Basso La presenza di zone con pericolo

di caduta dall’alto accessibili

durante le lavorazioni devono

essere individuate

preventivamente in fase di

sopralluogo con la struttura

referente ASL individuando

congiuntamente i dispositivi di

protezione collettivi o individuali

per ogni specifica situazione

In ogni caso , comunque, prima di

effettuare specifici lavori che

comportano rischi di caduta

dall’alto dovrà essere

congiuntamente definita tra la

ditta ed il referente ’ASL la

misura di prevenzione e

protezione (ponteggi fissi e

mobili, sistemi di accesso e

posizionamento a fune ed altre

attrezzature per lavori in quota) e

le modalità operative di

attuazione (es. punti di

ancoraggio)

Chimico provocato da

attività ASL nei

confronti della ditta

Rischio generico

correlato all’accesso in

locali con attività

sanitaria in cui possono

essere utilizzati sostanze

o preparati pericolosi, in

particolare laboratori,

sale operatorie, anatomia

patologica, obitorio (vedi

nota informativa)

Basso Attenersi sempre alle indicazioni

fornite dal personale di reparto o

struttura

Evitare di toccare bottiglie e

contenitori vari contenenti

prodotti chimici utilizzati

dall’ASL

In caso di presenza di odori o

constatazione di versamenti di

prodotti su superfici varie,

contattare immediatamente il

responsabile/preposto di struttura

Page 39: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

167

FASE PERICOLO DESCRIZIONE

PERICOLO

VALORE

RISCHIO

MISURE PREVENZIONE

Aggressioni nei

confronti lavoratori

ditta

La possibilità di venire in

contatto con pazienti

psichiatrici,

tossicodipendenti e

comunque con pazienti e

parenti in stato di

agitazione, comporta

rischio di aggressioni

verbali e, con minore

probabilità, fisiche

Basso Non lasciare incustoditi attrezzi e

materiali ovunque, ponendo

particolare attenzione in

psichiatria, pronto soccorso,

pediatria

Non interloquire con pazienti e

parenti che devono essere

gentilmente invitati a rivolgersi al

personale sanitario ASL

Radiazioni ionizzanti

nei confronti

lavoratori ditta

Rischio presente in caso

di accesso a zone

controllate e sorvegliate

(vedi nota informativa)

Basso Accedere alle zone controllate e

sorvegliate solo quando non vi

sono macchine radiogene in

funzione e comunque previa

autorizzazione del personale

sanitario presente

Radiazioni laser nei

confronti lavoratori

ditta

Rischio presente in caso

di accesso a zone con

apparecchiature laser

(vedi nota informativa)

Basso Accedere alle zone con presenza

di apparecchiature laser solo

quando non vi sono laser in

funzione e comunque previa

autorizzazione del personale

sanitario presente

Danneggiamento

manufatti in amianto

Rischio presente in caso

di lavorazioni che

comportano demolizioni

in edifici con presenza di

amianto (vedi nota

informativa) , ma anche

solo nel caso di

spostamento di arredi su

pavimenti con amianto

ricoperto mediante PVC

o forature di manufatti

contenenti amianto

(pavimenti, pannelli delle

pareti).

Basso Lavori di demolizione dovranno

essere eseguiti con cautela,

utilizzando a scopo precauzionale

guanti monouso e DPI per la

protezione delle vie respiratorie;

in caso vengano trovati materiali

“sospetti” i lavori dovranno essere

immediatamente sospesi e la ditta

dovrà interpellare il referente

ASL, previa chiusura del locale

interessato per impedire l’accesso

a terzi (in caso di effettiva

presenza di amianto il locale

dovrà poi essere sigillato con

indicazione della condizione di

pericolo).

Non si possono effettuare lavori

di foratura, taglio, o azioni simili

(es. spostamento mobili pesanti)

che possano danneggiare o

lesionare i manufatti. In caso che i

lavori possano potenzialmente

causare danneggiamento dei

manufatti occorre contattare il

referente ASL preventivamente

affinché contatti il SPP e la SC

Manutenzione Tecnica (se il

referente non appartiene a tale

Struttura) al fine di valutare la

fattibilità dell’intervento ed

adottare

Page 40: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

168

FASE PERICOLO DESCRIZIONE

PERICOLO

VALORE

RISCHIO

MISURE PREVENZIONE

Folgorazione dei

lavoratori della ditta

Rischio generico

correlato all’utilizzo di

apparecchiature elettriche

collegate ad impianti dei

locali dell’ASL TO1.

Rischio specifico durante

lavori di demolizioni o

per operazioni che

comportano interventi

sugli impianti elettrici

Basso Non effettuare mai interventi o

riparazioni sugli impianti elettrici

o sulle macchine se non si è in

possesso di conoscenze specifiche

o delle caratteristiche di

professionalità previste dalla

legislazione vigente.

Non utilizzare assolutamente

impianti deteriorati (es.: prese

staccate o inadatte all’utilizzo

delle apparecchiature): nel caso

occorre immediatamente avvertire

il referente ASL.

Contattare per la disattivazione

elettrica degli impianti alimentanti

i locali oggetto dell’intervento.

In caso di demolizione, od opere

che possano interessare od

interferire con gli impianti, la

ditta dovrà preventivamente

informarsi presso il referente ASL

dell’eventuale presenza di

conduttori in tensione.

I lavoratori dell’impresa dovranno

porre particolare attenzione

durante l’inserzione o

disinserzione delle spine in prese

con alveoli non protetti.

Segnalare al referente

dell’Azienda Sanitaria palesi

situazioni di pericolo (prese

staccate dal muro, quadri elettrici

aperti, ecc).

Ogni intervento di tipo elettrico

dovrà essere obbligatoriamente

effettuato dagli elettricisti interni

o da ditte esterne qualificate su

mandato della S.C. Manutenzione

Tecnica.

Stante la possibilità di attività

Sanitarie in corso, potrebbe non

essere possibile disattivare

generalmente tutti gli impianti

elettrici per cui è probabile che

nelle zone interessate dai lavori ci

siano dei conduttori in tensione,

conseguentemente gli operatori

della ditta appaltatrice dovranno

adottare tutte le cautele del caso,

soprattutto quando vengono

eseguite le operazioni di

demolizione.

Durante lavorazioni di

demolizione i lavoratori dovranno

essere dotati delle apparecchiature

idonee al rilevamento di cavi in

tensione, anche sotto traccia.

Prima della foratura di muri, è

necessario accertare, l’eventuale

presenza di tubazioni o impianti

elettrici incassati tramite apposita

strumentazione di buona qualità.

Page 41: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

169

FASE PERICOLO DESCRIZIONE

PERICOLO

VALORE

RISCHIO

MISURE PREVENZIONE

Correlati ad uso di

attrezzature ASL

La ditta non può utilizzare

attrezzature di lavoro dell’ASL

Ustioni Rischio presente in caso

di accesso in alcuni locali

(cucina, centrale termica,

sterilizzazione)

Assente Disporre e in caso di necessità

indossare di guanti antiustione e

indumenti anticalore in caso di

lavori in locali a rischio in

prossimità di apparecchiature che

comportano pericolo di ustione

8 DETERMINAZIONE COSTI DELLA SICUREZZA

Sulla base dei rischi da interferenza individuati, l’attuazione delle relative misure da adottare

comporta i seguenti costi per la ditta aggiuntivi rispetto a quelli previsti per le misure di

prevenzione e protezione per rischi correlati all’attività specifica dell’appaltatore,

indipendentemente dal luogo in cui l’attività viene espletata.

-Costi aggiuntivi per esecuzione lavori nelle ore notturne o nei giorni festivi:

- Costi per compartimentazione ai fini di evitare dispersione di polveri:

- Costi per delimitazione percorsi-aree di lavoro:

- Costi aggiuntivi correlati all’esigenza di utilizzo di attrezzature di lavoro meno impattanti

sull’attività dell’ASL ma che richiedono tempi più lunghi di esecuzione

Totale costi per la sicurezza delle interferenze:

oneri per la sicurezza ( valutazione preliminare costi per la sicurezza relativa ai rischi da

interferenza non soggetti a ribasso d’asta )

Gli oneri per la sicurezza sono risultati pari a €. 10.000,00 così ripartiti:

Tipologia Quantità Costo unitario Costo totale

Partecipazione a riunioni da parte del

Direttore tecnico di cantiere

10 30,00 300,00

Partecipazione del capo cantiere ai

sopralluoghi con il coordinatore

20 20,00 400,00

Compartimentazione aree di lavoro in

cartongesso

13 500,00 6500,00

Oneri supplementari per lavorazioni da

eseguirsi nelle giornate di sabato e

domenica

10 20 200,00

Varie ed eventuali e/o varianti in corso

d’opera

2350,00

Fornitura e posa in opera di cartellonistica

di sicurezza

10 25,00 250,00

TOTALE 10.000,00

Page 42: Allegato 7) CAPITOLATO PRESTAZIONALE LAVORI … · c) sezioni minime e cadute di tensione massime ammesse le sezioni dei conduttori calcolate in funzione della potenza impegnata e

170

9. INFORMAZIONI RICHIESTE ALL’APPALTATORE

DATI DELL’APPALTATORE

Ragione sociale

Sede legale:

Datore di Lavoro:

RSPP::

Medico Competente:

Referente dell’Appalto: (persona che costituisce l’interfaccia con il committente per le

comunicazioni relativi a problemi di sicurezza)

ALTRE INFORMAZIONI O OSSERVAZIONI CHE L’APPALTATORE RITIENE

OPPORTUNO FORNIRE AL COMMITTENTE

Il suddetto documento viene sottoscritto dalla ditta per presa visione ed accettazione:

Torino, _____________________

Firma del Datore di lavoro della ditta _____________________________________________