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A.O.U. di Sassari 1 Revisione n° Del novembre 2008 Dr. Mario Solinas Consulente tecnico ALLEGATO AL CAPITOLATO TECNICO DI GARA PER LE PULIZIE AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA DI SASSARI V. COPPINO, 26 SASSARI Sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro (Decreto legislativo 9 aprile 2008, n°81) - Valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro; - Misure di prevenzione e di protezione; - Programma di attuazione.

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A.O.U. di Sassari

1

Revisione n° Del novembre 2008

Dr. Mario Solinas

Consulente tecnico

ALLEGATO AL CAPITOLATO TECNICO DI

GARA PER LE PULIZIE AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA

DI SASSARI V. COPPINO, 26 SASSARI

Sicurezza e salute dei lavoratori sul luogo di lavoro

(Decreto legislativo 9 aprile 2008, n°81)

- Valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro;

- Misure di prevenzione e di protezione;

- Programma di attuazione.

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INDICE

1. PREMESSA.............................................................................................................................................3

2. RELAZIONE SULLA DITTA E DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ..............................................4

2.1 DATI IDENTIFICATIVI DELLA DITTA......................................................................................................4 2.2 DESCRIZIONE GENERALE DELL’ATTIVITÀ OGGETTO DI VALUTAZIONE............................................4

3. CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO ..................................................................................5

3.1 RIFERIMENTI NORMATIVI E FIGURE PROFESSIONALI DEL PIANO.......................................................5 3.2 FONTI DELLE INFORMAZIONI ................................................................................................................5 3.3 OBIETTIVI E METODOLOGIA DEL PIANO DI SICUREZZA ......................................................................6 3.4 VALUTAZIONE DEI RISCHI ....................................................................................................................9

4. VALUTAZIONE DEI RISCHI E MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ....................12

5. PROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE..32

5.1 AZIONI ATTE A MANTENERE O MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI SICUREZZA E SALUTE DEI

LAVORATORI ..............................................................................................................................................32 5.2 INFORMAZIONE AI LAVORATORI.........................................................................................................35 5.3 FORMAZIONE DEI LAVORATORI..........................................................................................................36

6. ANAGRAFICA DELL’AZIENDA ......................................................................................................37

6.1 DATI OCCUPAZIONALI .........................................................................................................................37 6.2 SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE ............................................................................................38 6.3 MEDICO COMPETENTE ........................................................................................................................40 6.4 RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA SE NOMINATO .........................................41

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1.PREMESSA

Il presente documento è stato redatto secondo il dettato del Decreto Legislativo 9 aprile

2008 n° 81. Esso illustra il complesso delle operazioni relative alla valutazione dei rischi e le

misure di prevenzione e protezione adottate.

Tale documento si articola nelle seguenti sezioni:

• Relazione sulla ditta e descrizione dell’attività;

• Indicazione dei criteri di valutazione dei rischi;

• Schede di valutazione dei rischi, comprensive delle misure di prevenzione e protezione;

• Programma di attuazione delle misure di prevenzione e protezione;

• Documentazione di supporto

Il Manuale della Sicurezza e il Manuale Protezione Antincendio, i Metodi di Lavoro

Unificati e i Piani di Emergenza verranno predisposti quanto prima, presumibilmente entro tre

mesi dalla data del presente documento.

Sono riportati in allegato i seguenti documenti:

• Anagrafica del personale impiegato

• Documenti relativi alla nomina del responsabile del Servizio di Prevenzione e

Protezione

• Documenti relativi alla nomina del Medico Competente

• Documenti relativi alla nomina dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza

• Documenti relativi alla designazione delle persone incaricate del pronto soccorso

• Documenti relativi alle persone incaricate di attuale le misure antincendio

• Documenti relativi alle persone addette alla gestione delle emergenze

• Planimetria aziendale con ubicazione degli impianti e delle macchine

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2.RELAZIONE SULLA DITTA E DESCRIZIONE DELL’ATTIVITÀ

2.1Dati identificativi della ditta

Ditta

Ragione sociale Azienda Ospedaliero Universitaria di Sassari

Indirizzo Sede legale V Coppino 26 Sassari

Attività principale

2.2Descrizione generale dell’attività oggetto di valutazione

L'attività consiste principalmente nella attività che riguarda l’appalto di servizio per le

pulizie delle strutture dell’azienda. Per mezzo delle informazioni fornite dal datore di lavoro,

sono state individuate le aree di rischio e si proceduto alla valutazione. La ditta dovrà rispettare e

fornire i dati di quanto previsto in questo documento pena l’esclusione dalla gara.

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3.CRITERI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO 3.1Riferimenti normativi e figure professionali del piano

La valutazione dei rischi associati all’attività svolta è stata effettuata sulla base delle

normative vigenti relative alla sicurezza e salute dei lavoratori nei luoghi di lavoro, ed in

particolare:

• 547/1955 - “Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro”;

• 303/1956 - “Norme generali per l’igiene del lavoro”;

• 915/1982 - “Smaltimento rifiuti speciali, tossici e nocivi”

• Legge 46/1990 - “Norme per la sicurezza degli impianti” e s. m. e i.

• Lgs. 195/06 - “Rischi derivanti da esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici..”;

• Lgs. 475/1992 - “Dispositivi di protezione individuale”;

• Lgs. 81/08 - “Miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori nei luoghi di

lavoro” e successive modificazioni;

3.2Fonti delle informazioni

• Conoscenze del processo produttivo dell’imprenditore, del Responsabile del Servizio di

prevenzione e Protezione (RSPP) e del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza

(RLS);

• Sopralluoghi aziendali dei consulenti tecnici del gruppo di lavoro;

• Documenti del check di conformità amministrativa;

• Schede compilate dagli addetti, dal RSPP e dal RLS;

• Interviste agli addetti, al RSPP e al RLS;

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3.3Obiettivi e metodologia del piano di sicurezza

Per effettuare la stesura del piano di sicurezza è stato seguito un iter analitico costituito da

quattro momenti, che possono essere così delineati:

Tab. 2.1 Iter analitico

1) Analisi del processo produttivo

Piano organizzativo di applicazione delle misure (fase di programmazione)

Determinazione degli impegni aziendali e pianificazione degli investimenti da sostenere (fase di programmazione)

2) Valutazione dei rischi

Individuazione dei rischi generali (fase di studio)

Rilevazione dei rischi per centro di attività (fase di studio)

Valutazione della esposizione a rischio di ogni singola mansione (fase di valutazione)

Valutazione del livello dell’esposizione a rischio (fase di valutazione)

Verifica delle determinazioni dei rischi (fase di verifica)

3) Misure di prevenzione e protezione

Identificazione delle misure di prevenzione e protezione (fase di studio)

Determinazione dei criteri di priorità per l’applicazione delle misure di prevenzione e protezione (fase di valutazione)

Verifica tecnica dell’adeguatezza delle misure di prevenzione e protezione (fase di verifica)

4) Piano di attuazione delle mIsure di prevenzione e protezione

Descrizione del processo produttivo per centri di attività, attività e fasi operative (fase conoscitiva)

Individuazione delle mansioni operative e dei singoli compiti - operazioni (fase conoscitiva) Verifica di conformità amministrativa dell’analisi del processo produttivo (fase di verifica)

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3.3.1Analisi del processo produttivo

• OBIETTIVI Lo studio del processo produttivo è finalizzato a conoscere tutte le situazioni di lavoro in cui sono

presenti dei rischi e a facilitare la pianificazione delle misure di prevenzione e protezione.

• METODOLOGIA Per meglio valutare la genesi dei rischi in azienda lo studio del processo produttivo è stato

approfondito a livelli di dettaglio crescenti, il più possibile omogenei rispetto a categorie organizzative già

identificabili in azienda. Nello schema di analisi seguito, riportato in Tab. 2.1, sono elencate le definizioni

relative ai livelli di scomposizione identificati.

• UNITÀ PRODUTTIVA: Unità aziendale di produzione localizzata in luogo diverso da quello della

sede principale. Normalmente viene redatto un piano di sicurezza per ogni unità produttiva, se

nell’azienda ve n’è più di una.

• CENTRO DI ATTIVITÀ (CATEGORIE FUNZIONALI): Ambito che associa unità organizzative

aziendali e luoghi di lavoro.

• ATTIVITÀ PRODUTTIVA: Ambito che identifica sottoparti del processo produttivo derivanti da

un rapporto specifico fra processi di lavorazione, sostanze e attrezzature (macchine, impianti, utensili)

utilizzate e addetti impegnati nel ciclo produttivo.

• FASE OPERATIVA: Catalogazione per fasi del processo (attività) produttivo funzionale all’

identificazione di un insieme di operazioni elementari associabili ad una professionalità (risorsa

umana professionalizzata).

• OPERAZIONE MANUALE: Operazione elementare svolta da un addetto; a ogni operazione

manuale sono associati uno o più rischi.

Tab. 2.2 Scomposizione del processo produttivo

Operazione 1 Operazione 2 Operazione 3 ... Operazione n

AZIENDA O UNITA’ PRODUTTIVA

CENTRO DI ATTIVITà X

ATTIVITà X1 ATTIVITà X2 ATTIVITà X3

X1 FASE 1 X2 FASE 1

X1 FASE 2 X2 FASE 2

X1 FASE 3 X2 FASE 3

CENTRO DI ATTIVITà Y

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Nell’analisi del processo produttivo si sono identificate alcune relazioni utili per meglio

comprendere la genesi dei rischi. La Tab. 2.2 identifica i rapporti fra livelli di scomposizione (centro di attività, attività, fase, operazione) e le altre variabili correlate alla generazione dei rischi.

LIVELLO DI SCOMPOSI-ZIONE

NATURA DEI RAPPORTI PROCESSI-RISCHI

NATURA OPERATIVA DEGLI INCARICHI PER GLI ADDETTI

NATURA DEI RISCHI INDIVIDUATI

Centro di attività

Luoghi di lavoro Incarico di lavoro Rischi generici e ambientali

Attività Rapporto tra processi produttivi e addetti

Incarico di lavoro Rischi associati al processo produttivo

Fase Insieme di operazioni elementari omogenee

Mansione operativa Rischi associati a operazioni omogenee (mansioni)

Operazione elementare

Singola operazione Compito elementare Rischi specifici legati alla singola operazione

• INCARICHI DI LAVORO definiti sulla base degli accordi (sindacali o professionali) sussistenti

fra l’azienda e il lavoratore. Comprendono l’insieme delle mansioni

operative assegnate all’addetto nell’ambito del suo incarico

• MANSIONI OPERATIVE insieme dei compiti specifici che comportano un rischio associato ad

una determinata fase operativa

• COMPITI ELEMENTARI lo svolgimento delle singole operazioni manuali

Tab. 2.3 Rapporti alla base della generazione dei rischi.

Si può notare come entro ogni ambito produttivo si verificano un insieme di situazioni che

concorrono a generare il rischio. Ad esempio nell’ambito produttivo centro di attività i rischi sono

derivanti principalmente dalla strutturazione dei luoghi di lavoro, e sono pertanto rischi generici o ambientali.

Le attività aziendali identificano sottoparti del processo produttivo che generano tipologie di

rischio derivanti da un rapporto specifico fra processi e addetti.

All’interno di ogni attività aziendale sono state elencate e descritte una o più fasi operative.

Ogni fase operativa, infatti, viene svolta da uno o più addetti caratterizzati da una professionalità

omogenea, che nell’esecuzione di una fase effettuano una mansione. L’addetto (o gli addetti), per

svolgere una mansione, devono compiere una o più operazioni manuali elementari, (compiti) che

comportano esposizione a rischio di varia natura.

Al momento successivo della rilevazione dei rischi sarà quindi possibile correlare i gruppi di

rischi alle mansioni. In tal modo è possibile tracciare una mappa dei rischi per ogni singolo addetto.

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3.4Valutazione dei rischi

OBIETTIVI La valutazione dei rischi è un processo dinamico di identificazione dei pericoli e di stima

dei rischi, finalizzato ad individuare l’esposizione a rischio dei singoli addetti e a determinare

le misure generali e individuali di prevenzione e protezione da adottare.

METODOLOGIA La valutazione dei rischi viene svolta dopo aver acquisito tutte le informazioni

necessarie sul processo produttivo, compresa la verifica sulla conformità amministrativa delle

strutture presenti in azienda. La valutazione dei rischi viene effettuata con la messa in atto di

tre fasi principali:

• Check tecnico, che consente di verificare i livelli di conformità tecnica

• Studio tecnico particolareggiato, volto a valutare i livelli di esposizione a rischio

• Raccolta di tutte le informazioni accessorie utili alla conoscenza dei rischi presenti

Secondo la metodologia messa a punto, i concetti utili per la valutazione dei rischi sono

quelli indicati in Tab. 2.3

Il momento che riveste notevole importanza nella valutazione dei rischi è il check

tecnico, che viene effettuato attraverso la compilazione guidata di schede di controllo, che

integrando i dati provenienti dall’audit di conformità amministrativa permettono di raccogliere

tutte le informazioni relative.

• SITUAZIONE DI

PERICOLO situazione operativa da cui si può generare un rischio

• RISCHIO evento che ha la possibilità di tramutarsi in un danno. Può essere

descritto qualitativamente e quantitativamente dalla tipologia di

rischio e dal livello del rischio

• TIPOLOGIA DI RISCHIO qualità di un evento rischioso connesso ad una operazione

(valutazione qualitativa). Le diverse tipologie di rischio afferiscono a

quattro classi di rischi principali che sono: infortunio, malattia

professionale, fatica e insoddisfazione

• QUALITÀ DEL RISCHIO indica se il rischio è generico (collettivo) o specifico (individuale)

• LIVELLO DEL RISCHIO probabilità statistica che un evento dannoso si verifichi (valutazione

quantitativa)

• DANNO lesione fisica o alterazione dello stato di salute di una persona

• INFORTUNIO evento dannoso, con effetti lesivi sulla persona, da causa violenta,

che può determinarsi durante il lavoro

• MALATTIA PROFESSIONALE

processo morboso per esposizione prolungata ad agenti nocivi

durante il lavoro

Tab. 2.4 Definizioni dei concetti di rischio

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Come si è detto, da una situazione di pericolo può prendere origine un rischio, che ha una certa

probabilità p (stimata dal livello del rischio) di tramutarsi in danno, secondo lo schema seguente.

Tab. 2.5 Relazioni fra pericoli, rischi e danni

Lo studio delle fonti o delle situazioni di pericolo ha permesso di creare un modello di

catalogazione sistematica dei rischi, con il vantaggio di ottenere una precisa identificazione degli stessi

e di renderne più facile il controllo, secondo il seguente schema:

Tab. 2.6 Struttura dell’analisi dei rischi

RISCHIO

DANNO

p SITUAZIONE DI PERICOLO

CATEGORIE DI DANNO

Infortunistico

Igienico-Ambientale (malattie professionali)

Trasversale (fatica, insoddisfazione)

FONTI DI PERICOLO

ESEMPI DI TIPOLOGIE DI RISCHIO

QUALITA’ DEL RISCHIO

Ambienti di lavoro

Macchinari

Attrezzature e utensili

Impianti

Sostanze e prodotti

Scivolamento o caduta

Urto o intrappolamento

Colpi o tagli

Elettrocuzione

Esplosioni, incendi

Generico o specifico

Agenti chimici

Agenti fisici

Agenti biologici

Emissioni nocive

Rumore, vibrazioni

Infezioni

Generico

Organizzazione del

lavoro

Fattori psicologici

Fattori ergonomici

Condizioni di lavoro

difficili

Sovrasforzi

Stress

Generico

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PROBABILITA’ DI EVENTO DANNOSO

LIVELLO RISCHIO

GIUDIZIO NOTE

Nulla Assente Buono Esistono i presupposti di pericolo, ma i livelli di rischio misurati sono inferiori ai limiti minimi stabiliti dalle normative vigenti.

Improbabile Basso Sufficiente Il rischio è statisticamente poco probabile1 e

comunque debitamente controllato attraverso l’applicazione delle misure di prevenzione specifiche.

Possibile Medio Migliorabile il rischio è statisticamente abbastanza probabile e alle misure di prevenzione si devono aggiungere adeguate misure di protezione collettive ed individuali

Probabile Alto Carente il rischio è statisticamente molto probabile e oltre alle misure di prevenzione e protezione si rende necessaria, nei casi previsti dalla legge, una specifica sorveglianza sanitaria con frequenza stabilita dal medico competente.

Inevitabile (nel tempo) Molto alto Molto carente il rischio è statisticamente molto probabile e oltre alle misure indicate al punto precedente si rende necessario intervenire su strutture, impianti, macchinari, organizzazione del lavoro per abbattere i livelli di rischio ad un livello accettabile.

Tab. 2.7 Livello del rischio

1 La probabilità di un rischio è stata determinata sulla base del registro degli infortuni dell’azienda,

compendiando tal informazioni con informazioni ricavate da valutazioni di settore a livello nazionale (ove presenti).

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4.VALUTAZIONE DEI RISCHI E MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Secondo lo schema di lavoro sopraindicato, l’azienda è stata suddivisa in centri di attività e attività, come riportato nella tabella seguente.

Centro di attività Attività Sedi della ditta Organizzazione e gestione

autista

Addeti alle pulizie

Tab. 3.1. Mappa delle attività aziendali

I risultati della valutazione dei rischi verranno riportati mediante schede contenenti tutte le

indicazioni relative ai diversi livelli di valutazione (centro di attività � attività � mansione �

operazione), come indicato nel capitolo precedente.

Le schede sono state elaborate prendendo in considerazione tutti i rischi esistenti nelle

mansioni specifiche, e corrispondono alla sommatoria dei rischi esistenti nelle numerose

operazioni elementari.

Di conseguenza le misure di prevenzione e protezione relative alle singole operazioni

vanno individuate caso per caso all’interno degli elenchi riportati nelle pagine che seguono.

I rischi individuati sono perciò adeguatamente controllati operando nel rispetto delle norme e

delle disposizioni indicate come ‘Misure di Prevenzione e Protezione’, sia di tipo collettivo che

individuale.

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A.O.U. di Sassari

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A.O.U. di Sassari SCHEDA n° 1

Centro di attività Descrizione

Tutti gli edifici

degli istituti

dell’azienda e le

sedi amministrative

I I locali che costituiscono l’azienda sono: Palazzo Clemente, le stecche , L’istituti di anatomia patologica, Igiene e microbilogico, le sedi

amministrative e tutte le aree oggetto di appalto.

A.O.U. di Sassari SCHEDA RISCHI n° 2

Attività Descrizione

Organizzazione e

gestione

A questa attività competono le operazioni di amministrazione dell'azienda, costituite dalla gestione operativa di tutte le attività, dalla tenuta dei

contatti con clienti e fornitori, dall'organizzazione delle fasi di lavoro.

Queste operazioni vengono svolte dal titolare dell'attività, coadiuvato da un collaboratore

Mansione Operazione Mezzi

Dirigenti Effettuazione delle normali operazioni di segreteria (nessuno)

Genere di rischio

Pericolo Rischio Danno Livello Misure di p/p DPI

Infortunistico Generico Generico Generico di offesa al

corpo

Basso Operare rispettando le

corrette procedure di lavoro

(nessuno)

Infortunistico Uso di materiali

infiammabili (carta, colla,

ecc.)

Incendio Ustioni al corpo e alle

mani

Basso Operare rispettando le

corrette procedure di lavoro

(nessuno)

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A.O.U. di Sassari

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Mansione Operazione Mezzi

Impiegato di concetto Uso di videoterminali Videoterminale

Genere di rischio

Pericolo Rischio Danno Livello Misure di p/p DPI

Igienico-

ambientale

Uso di videoterminale

in maniera

occasionale

Affaticamento

continuo della

vista

Danni

all'apparato

visivo

Basso Riposo di 15 minuti ogni 120 trascorsi

davanti al videoterminale, qualora

l'uso del videoterminale si protragga

per almeno 4 ore consecutive.

Schermo di

protezione

Mansione Operazione Mezzi

Impiegati Uso delle normali macchine per ufficio Strumenti e macchine per ufficio

Genere di rischio

Pericolo Rischio Danno Livello Misure di p/p DPI

Infortunistico Generico Generico Generico di offesa al

corpo

Basso Operare rispettando le

corrette procedure di lavoro

(nessuno)

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A.O.U. di Sassari

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A.O.U. di Sassari SCHEDA RISCHI n° 3

Attività Descrizione

Controllo

attrezzature

Consistono nel controllo e nella messa a punto, con eventuale sostituzione di materiali di consumo, degli organi di trazione e di controllo delle

attrezzature.

.

Mansione Operazione Mezzi

operaio Lavorazione nei locali e uso di impianti e macchinari (nessuno)

Genere di rischio

Pericolo Rischio Danno Livello Misure di p/p DPI

Infortunistico Generico Generico Generico di offesa al

corpo

Medio Operare rispettando le

corrette procedure di lavoro

(nessuno)

Infortunistico Pericolo generico rilevante

dovuto a cause esterne

Incidente rilevante Danno rilevante alle

persone e alle cose

Basso Applicazione del piano di

emergenza

(nessuno)

Infortunistico Malfunzionamento di

impianti e macchinari a

causa di guasti o

manomissioni

Incidente rilevante Lesioni al corpo e alle

mani

Basso Applicazione del piano di

emergenza

Segnaletica

Di sicurezza

Infortunistico Affaticamento Generico Danno rilevante alle

persone e alle cose

Basso Operare rispettando le

corrette procedure di lavoro

(nessuno)

Infortunistico Presenza di sostanze o

materiali infiammabili

Incendio Ustioni al corpo e alle

mani

Medio Divieto di fumare e/o di

usare fiamme libere

(nessuno)

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A.O.U. di Sassari

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Mansione Operazione Mezzi

Addetto alle pulizie Lavorazione nei locali e uso di impianti e macchinari (nessuno)

Infortunistico Manipolazione di sostanze

irritanti ed aggressive

Contatto con sostanze

irritanti

Danni agli occhi ed alle

mani

Basso Operare rispettando le

corrette procedure di lavoro

Guanti di

protezione

delle mani

Infortunistico Malfunzionamento di

impianti e macchinari a

causa di guasti o

manomissioni

Contatto con parti

meccaniche in

movimento

Lesioni al corpo e alle

mani

Medio Manutenzione e controllo

periodico di impianti e

macchinari

Segnaletica di

sicurezza

Infortunistico Malfunzionamento di

impianti e macchinari a

causa di guasti o

manomissioni

Elettrucuzione

Shock da elettrocuzione Medio Manutenzione e controllo

periodico di impianti e

macchinari

Segnaletica di

sicurezza

Igienico-

ambientale

Rumore ambientale dovuto

all’uso di strumenti

meccanici e auto in prova

Esposizione al rumore Ipoacusie temporanee Basso Informazione sul pericolo

rumore

Segnaletica di

sicurezza

Igienico-

ambientale

Difficili condizioni

climatiche

Esposizione al caldo e/o

al freddo

Malattie da

raffreddamento

Basso Utilizzo di abbigliamento

idoneo

Indumenti

idonei

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A.O.U. di Sassari

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A.O.U. di Sassari SCHEDA RISCHI n° 4

Attività Descrizione Riordino delle aule, aìcamere

ufficci ecc.

Consiste nel ripristino degli strumenti di lavoro negli scafali

Mansione Operazione Mezzi

Addetto alle pulizie riordino (nessuno)

Genere di rischio

Pericolo Rischio Danno Livello Misure di p/p DPI

Infortunistico Generico Generico Generico di offesa al

corpo

Medio Operare rispettando le

corrette procedure di lavoro

(nessuno)

Infortunistico Pericolo generico rilevante

dovuto a cause esterne

Incidente rilevante Danno rilevante alle

persone e alle cose

Basso Applicazione del piano di

emergenza

(nessuno)

Infortunistico Pericolo generico rilevante

dovuto a cause esterne

Caduta dalle scale Danno rilevante alle

persone e alle cose

Basso Applicazione del piano di

emergenza

Segnaletica di

sicurezza

Infortunistico Malfunzionamento di

impianti e macchinari a

causa di guasti o

manomissioni

Incidente rilevante Lesioni al corpo e alle

mani

Basso Applicazione del piano di

emergenza

(nessu

Infortunistico Affaticamento Generico Danno rilevante alle

persone e alle cose

Basso Operare rispettando le

corrette procedure di lavoro

(nessuno)

Infortunistico Presenza di sostanze o

materiali infiammabili

Incendio Ustioni al corpo e alle

mani

Medio Divieto di fumare e/o di

usare fiamme libere

(nessuno)

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A.O.U. di Sassari

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Mansione Operazione Mezzi

Addetto alle pulizie Ripristino scafali e pulizia (nessuno)

Genere di rischio

Pericolo Rischio Danno Livello Misure di p/p DPI

Infortunistico Generico Generico Generico di offesa al

corpo

Medio Operare rispettando le

corrette procedure di lavoro

(nessuno)

Infortunistico Pericolo generico rilevante

dovuto a cause esterne

Incidente rilevante Danno rilevante alle

persone e alle cose

Basso Applicazione del piano di

emergenza

(nessuno)

Infortunistico Pericolo generico rilevante

dovuto a cause esterne

Caduta dalle scale Danno rilevante alle

persone e alle cose

Basso Applicazione del piano di

emergenza

Segnaletica di

sicurezza

Infortunistico Malfunzionamento di

impianti e macchinari a

causa di guasti o

manomissioni

Incidente rilevante Lesioni al corpo e alle

mani

Basso Applicazione del piano di

emergenza

(nessu

Infortunistico Affaticamento Generico Danno rilevante alle

persone e alle cose

Basso Operare rispettando le

corrette procedure di lavoro

(nessuno)

Infortunistico Presenza di sostanze o

materiali infiammabili

Incendio Ustioni al corpo e alle

mani

Medio Divieto di fumare e/o di

usare fiamme libere

(nessuno)

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A.O.U. di Sassari

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Mansione Operazione Mezzi

Addetto alle pulizie Pulizia (nessuno)

Genere di rischio

Pericolo Rischio Danno Livello Misure di p/p DPI

Infortunistico Generico Generico Generico di offesa al

corpo

Medio Operare rispettando le

corrette procedure di lavoro

(nessuno)

Infortunistico Pericolo generico rilevante

dovuto a cause esterne

Incidente rilevante Danno rilevante alle

persone e alle cose

Basso Applicazione del piano di

emergenza

(nessuno)

Infortunistico Malfunzionamento di

impianti e macchinari a

causa di guasti o

manomissioni

Contatto con parti

meccaniche in

movimento

Lesioni al corpo e alle

mani

Basso Manutenzione e controllo

periodico di impianti e

macchinari

Segnaletica di

sicurezza

Infortunistico Malfunzionamento di

impianti e macchinari a

causa di guasti o

manomissioni

Elettrucuzione

Shock da elettrocuzione Medio Manutenzione e controllo

periodico di impianti e

macchinari

Segnaletica di

sicurezza

Infortunistico Caduta da scale durante

pulizia vetri

Caduta scale

Lesioni al corpo Medio Controllare che i fermi di

sicurezza siano pesizionati

bene

Scarpe

antiscivolo

Igienico-

ambientale

Rumore ambientale dovuto

all’uso di strumenti

meccanici e auto in prova

Esposizione al rumore Ipoacusie temporanee Basso Informazione sul pericolo

rumore

Segnaletica di

sicurezza

Igienico-

ambientale

Difficili condizioni

climatiche

Esposizione al caldo e/o

al freddo

Malattie da

raffreddamento

Basso Utilizzo di abbigliamento

idoneo

(nessuno)

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A.O.U. di Sassari

20

Mansione Operazione Mezzi

Operaio Autista Conduzione di mezzi furgone

Genere di rischio

Pericolo Rischio Danno Livello Misure di p/p DPI

Igienico-

ambientale

Lavorazione in presenza di

polveri

Esposizione alle

polveri

Danni all'apparato

respiratorio

Basso Controllo medico periodico

della funzione respiratoria

con frequenza stabilita dal

medico competente

Maschera di

protezione

delle vie

respiratorie

Igienico-

ambientale

Rumore intenso e

intermittente

Esposizione al

rumore

Danni all'apparato

uditivo

Basso Controllo medico periodico

della funzione uditiva con

frequenza stabilita dal

medico competente

Cuffie o tappi

fonoisolanti

Infortunistico Generico Incidente stradale Lesioni al corpo e

alla testa

Medio Rispetto del codice della

strada

Cinture di

sicurezza

Infortunistico Effettuazione di manovre

o operazioni rischiose e

azzardate

Urto o investimento

di persone

Danno rilevante alle

persone e alle cose

Medio Operare con prudenza

rispettando le procedure di

lavoro

(nessuno)

Infortunistico Lavorazioni in zone

pericolose

Ribaltamento del

mezzo

Lesioni di varia

entità al corpo

Basso Operare con prudenza

rispettando le procedure di

lavoro

Elmetto di

protezione del

capo

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A.O.U. di Sassari

21

Mansione Operazione Mezzi

Operaio Autista Conduzione di mezzi pesanti scavattore

Genere di rischio

Pericolo Rischio Danno Livello Misure di p/p DPI

Igienico-

ambientale

Lavorazione in

presenza di polveri

Esposizione alle

polveri

Danni all'apparato

respiratorio

Alto Controllo medico periodico

della funzione respiratoria con

frequenza stabilita dal medico

competente

Maschera di

protezione delle

vie respiratorie

Igienico-

ambientale

Rumore intenso e

intermittDitta

Esposizione al

rumore

Danni all'apparato

uditivo

Molto alto Controllo medico periodico

della funzione uditiva con

frequenza stabilita dal medico

competente

Cuffie o tappi

fonoisolanti

Infortunistico Effettuazione di

manovre o

operazioni rischiose

e azzardate

Urto o investimento

di persone

Danno rilevante

alle persone e alle

cose

Medio Operare con prudenza

rispettando le procedure di

lavoro

(nessuno)

Infortunistico Lavorazioni in zone

pericolose

Ribaltamento del

mezzo

Lesioni di varia

entità al corpo

Alto Operare con prudenza

rispettando le procedure di

lavoro

Elmetto di

protezione del

capo

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A.O.U. di Sassari

22

INCENDIO E ESPLOSIONE

RISCHI INDIVIDUATI

R

1. Rischi d’ incendio connesso a disfunzioni degli impianti termici e dei depositi di combustibili e delle

sostanze chimiche

2x2=4

2. Rischi d’ incendio dovuto a errate manovre degli operatori connesso al funzionamento degli impianti

termici e dei depositi di combustibili e delle sostanze chimiche

2x2=4

3. Rischio di incendio connesso al mancato funzionamento dei sistemi di prevenzione e protezione

predisposti: mezzi di estinzione, sistemi di rilevamento fughe di gas.

1x3=3

4. Rischio di saturazione da parte di fumi, dei locali di lavorazione, in caso di incendio connesso alla

disfunzione dei sistemi di aerazione ambientale.

1x2=2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ATTUATE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DEFINITI IN CONSEGUENZA DELLA VALUTAZIONE

1. 2.

Informazione e formazione dei lavoratori al riguardo dei rischi incendio, sulle norme di sicurezza e sui

comportamenti da tenere in caso di una simile eventualità.

Informazione e formazione dei lavoratori riguardo il corretto utilizzo degli impianti installati, delle norme di

sicurezza da tenersi e dei rischi derivanti dall’ utilizzo di tali apparecchiature.

3. 4.

I mezzi antincendio (estintori ecc.) vengono sottoposti a controllo funzionale ed a manutenzione programmata da

parte di ditte esterne con periodicità semestrale.

All’interno dell’azienda i lavoratori incaricati di attuare le misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e

gestione delle emergenze sono stati informati formati ed addestrati sui rischi specifici (incendio ed esplosione) e sui

comportamenti da seguire in tale situazione di emergenza.

Dotazione di mezzi di primo intervento e di attrezzature per i lavoratori incaricati di attuare le misure di prevenzione

incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze quali estintori ed idranti di tipo e numero idoneo, disposti in

luoghi ben visibili e facilmente accessibili; dotazione di tute, guanti, elmetto e sovrascarpe antifiamma.

Sono state definite le procedure per la consegna delle attrezzature e dei DPI per i lavoratori incaricati di attuare le

misure di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze.

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A.O.U. di Sassari

23

PROGRAMMA DELLE MISURE DA ATTUARE PER GARANTIRE IL MANTENIMENTO/MIGLIORAMENTO NEL TEMPO DEI LIVELLI DI SICUREZZA

Informazione, formazione ed addestramento di tutti i lavoratori relativamente ai rischi di incendio ed esplosione,

sulle misure attuate e sui comportamenti da tenere in caso di pericolo grave ed immediato.

Informazione, formazione ed addestramento relativamente ai rischi di incendio ed esplosione, sulle misure attuate

e sui comportamenti da tenere in caso di pericolo grave ed immediato per i lavoratori incaricati di attuare le misure

di prevenzione incendi, lotta antincendio e gestione delle emergenze.

Definizione di procedure riguardanti:

(periodicità semestrale)

- la manutenzione periodica programmata dei mezzi di prevenzione e di lotta antincendio effettuata da parte

di ditte esterne, qualificate ai sensi della legge 46/90.

- la verifica funzionale e la manutenzione dei dispositivi, dei mezzi di prevenzione e protezione e di lotta

antincendio da parte di ditte esterne qualificate ai sensi della legge 46/90.

- la verifica funzionale e la manutenzione dei dispositivi, dei mezzi di illuminazione, di illuminazione

sussidiaria di emergenza da parte di personale incaricato.

- la verifica semestrale periodica dei mezzi di estinzione affidata a ditta esterna qualificata ai sensi della

Legge 46/90.

- l’informazione la formazione e l’addestramento al corretto utilizzo, alla manutenzione ed alla conservazione

dei DPI.

- le modalità di approvvigionamento di assegnazione e di consegna dei DPI.

INCENDIO E ESPLOSIONE

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A.O.U. di Sassari

24

ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI

Connessi alla possibile presenza di patogeni nelle derrate alimentari trattate RISCHI INDIVIDUATI

R

1. Rischi specifici connessi alla manipolazione di sostanze chimiche irritanti e tossiche

2X2=4

2. Rischi specifici connessi alla formazione di eccessive quantità di aerosol potenzialmente inquinate da

sostanze chimiche irritanti e tossiche.

2X2=4

3. Rischi specifici connessi alla eventuale presenza di sostanze chimiche irritanti e tossiche nei locali di

lavorazione e sulle superfici di lavoro per negligenza o imperizia nelle fasi di pulizia e disinfezione.

2X2=4

4. Rischi specifici connessi all’ esposizione prolungata delle derrate a eventuali sostanze chimiche

irritanti e tossiche presenti in aerosol, nelle superfici di lavorazione, in scarti di lavorazione etc.

2X2=4

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ATTUATE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DEFINITI IN CONSEGUENZA DELLA VALUTAZIONE

Informazione, formazione ed addestramento relativamente ai rischi derivanti dalla esposizione prolungata ad agenti

chimici.

1.

- Disposizione ai lavoratori di evitare la produzione di aerosol non utilizzando aria compressa e ventole

in zone di proliferazione microbica.

- Disponibilità per i lavoratori di detergenti-disinfettanti, mascherine e guanti monouso.

- Divieto di bere, mangiare e fumare nelle zone a rischio chimico.

2.

- Pulizia e disinfezione dei locali e delle superfici di lavoro; si evita inoltre l’accumulo di materiale che può

favorire lo sviluppo microbico (è presente cella refrigerata per lo stoccaggio quotidiano dei rifiuti).

- Ove non è possibile eliminare o ridurre la produzione di aerosol contaminati, si evita l’esposizione

prolungata.

3.

- Pulizia degli strumenti e degli utensili che vengono a contatto con le mangime .

- Gli addetti che sono soggetti al contatto con i prodotti hanno sempre la possibilità di lavarsi e

disinfettarsi le mani ogni volta che lo ritengono necessario.

4.

- Informazione e formazione degli addetti al lavaggio e alla disinfezione delle macchine e degli impianti

sul corretto utilizzo dei detergenti e dei disinfettanti e sostanze chimiche.

- Dotazione di mezzi di primo intervento e pronto soccorso in caso di ferite a rischio di infezione

(pacchetto di medicazione e cassetta di pronto soccorso).

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A.O.U. di Sassari

25

PROGRAMMA DELLE MISURE DA ATTUARE PER GARANTIRE IL MANTENIMENTO/MIGLIORAMENTO NEL TEMPO DEI LIVELLI DI SICUREZZA

Informazione formazione ed addestramento relativamente ai rischi derivanti da agenti chimici, alle norme di

sicurezza ed alle disposizioni aziendali.

Definizione di procedure riguardanti:

- Informazione e formazione dei lavoratori sul rischio chimico e sulle conseguenze dovute all’inosservanza

delle precauzioni.

- Disponibilità di DPI (tuta e guanti) nelle fasi di manipolazione dell sostanze chimiche.

- Modalità di conservazione dei DPI : la tuta di lavoro deve essere sempre riposta separatamente

dagli abiti civili, e va lavata e disinfettata frequentemente.

- Predisposizione di cicli di lavaggio e disinfezione degli impianti, delle macchine e delle

attrezzature di lavoro manuale.

- Predisposizione delle misure igieniche da osservare nelle fasi della lavorazione soggette a rischio

chimico.

- Predisposizione del monitoraggio medico sull’incidenza delle assenze per malattia che facciano

riferimento a malattie contagiose.

6 ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI

Connessi alla possibile presenza di patogeni nelle derrate alimentari trattate RISCHI INDIVIDUATI

R

1. Rischi specifici connessi alla manipolazione di mangimi contenenti possibili patogeni appartenenti al

II e III gruppo.

2X2=4

2. Rischi specifici connessi alla formazione di eccessive quantità di aerosol potenzialmente inquinate da

microorganismi patogeni.

2X2=4

3. Rischi specifici connessi alla eventuale presenza di microorganismi patogeni nei locali di lavorazione

e sulle superfici di lavoro per negligenza o imperizia nelle fasi di pulizia e disinfezione.

2X2=4

4. Rischi specifici connessi all’ esposizione prolungata delle derrate a eventuali microorganismi patogeni

presenti in aerosol, nelle superfici di lavorazione, in scarti di lavorazione etc.

2X2=4

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ATTUATE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DEFINITI IN CONSEGUENZA DELLA VALUTAZIONE

ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI

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A.O.U. di Sassari

26

Informazione, formazione ed addestramento relativamente ai rischi derivanti dalla esposizione prolungata ad agenti

biologici.

1.

- Disposizione ai lavoratori di evitare la produzione di aerosol non utilizzando aria compressa e ventole

in zone di proliferazione microbica.

- Disponibilità per i lavoratori di detergenti-disinfettanti, mascherine e guanti sterili monouso.

- Divieto di bere, mangiare e fumare nelle zone a rischio biologico.

2.

- Pulizia e disinfezione dei locali e delle superfici di lavoro; si evita inoltre l’accumulo di materiale organico

che può favorire lo sviluppo microbico

- Ove non è possibile eliminare o ridurre la produzione di aerosol contaminati, si evita l’esposizione

prolungata.

3.

- Pulizia degli strumenti e degli utensili che vengono a contatto con le mangime.

- Gli addetti che sono soggetti al contatto con i prodotti hanno sempre la possibilità di lavarsi e

disinfettarsi le mani ogni volta che lo ritengono necessario.

4.

- Informazione e formazione degli addetti al lavaggio e alla disinfezione delle macchine e degli impianti

sul corretto utilizzo dei detergenti e dei disinfettanti.

- Esecuzione di indagini ambientali finalizzate alla valutazione analitica della presenza nell’ambiente di

lavoro di eventuali patogeni.

- Dotazione di mezzi di primo intervento e pronto soccorso in caso di ferite a rischio di infezione

(pacchetto di medicazione e cassetta di pronto soccorso).

PROGRAMMA DELLE MISURE DA ATTUARE PER GARANTIRE IL MANTENIMENTO/MIGLIORAMENTO NEL TEMPO DEI LIVELLI DI SICUREZZA

Informazione formazione ed addestramento relativamente ai rischi derivanti da agenti biologici, alle norme di

sicurezza ed alle disposizioni aziendali.

Definizione di procedure riguardanti:

- Informazione e formazione dei lavoratori sul rischio biologico e sulle conseguenze dovute all’inosservanza

delle precauzioni.

- Disponibilità di DPI (tuta e guanti) nelle fasi di manipolazione dell sostanze .

- Modalità di conservazione dei DPI : la tuta di lavoro deve essere sempre riposta separatamente

dagli abiti civili, e va lavata e disinfettata frequentemente.

ESPOSIZIONE AD AGENTI BIOLOGICI

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A.O.U. di Sassari

27

- Predisposizione di cicli di lavaggio e disinfezione degli impianti, delle macchine e delle

attrezzature di lavoro manuale.

- Predisposizione delle misure igieniche da osservare nelle fasi della lavorazione soggette a rischio

biologico.

- Predisposizione del monitoraggio medico sull’incidenza delle assenze per malattia che facciano

riferimento a malattie contagiose.

1. ILLUMINAZIONE

RISCHI INDIVIDUATI

R

1. Rischio di affaticamento visivo durante l’esecuzione delle mansioni lavorative a causa

dell’inefficienza o del danneggiamento dei sistemi di illuminazione naturale e artificiale.

1 x 2 =2

2. Rischio di urti e cadute connessi all’esecuzione di operazioni errate a causa dell’inefficienza o del

danneggiamento dei sistemi di illuminazione naturale e artificiale.

1 x 2 = 2

3. Rischio di urti ed inciampo durante l’uscita dai locali a causa del danneggiamento o del mancato

funzionamento degli impianti di illuminazione di emergenza.

1 x 2 = 2

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ATTUATE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DEFINITI IN CONSEGUENZA DELLA VALUTAZIONE

I luoghi di lavoro e di transito sono dotati di illuminazione naturale e di dispositivi di illuminazione artificiale

normale e di emergenza sufficienti a salvaguardare la sicurezza, la salute ed il benessere dei lavoratori.

Vengono regolarmente eseguite:

a) La pulizia periodica delle superfici di illuminazione naturale (finestre) da parte di incaricati interni.

b) La pulizia periodica dei sistemi e dei mezzi di illuminazione artificiale predisposti (lampade a tubi

fluorescenti) da parte di incaricati interni.

c) La verifica e la manutenzione periodica dei sistemi di illuminazione di emergenza (lampade con batterie

tampone in tutti i locali produttivi).

Immediata sostituzione dei corpi illuminanti, danneggiati o inefficienti, da parte del manutentore.

Tinteggiatura periodica delle pareti, con colori chiari e materiali opachi.

Rilevazione periodica del livello di illuminazione dei luoghi di lavoro e delle aree di transito in esame (ogni due

anni).

PROGRAMMA DELLE MISURE DA ATTUARE PER GARANTIRE IL

MANTENIMENTO/MIGLIORAMENTO NEL TEMPO DEI LIVELLI DI SICUREZZA

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A.O.U. di Sassari

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Informazione formazione ed addestramento riguardo alle norme di sicurezza ed ai comportamenti da tenere in

caso di mancanza dell’illuminazione.

Definizione di procedure riguardanti:

- le misure di prevenzione e protezione attuate di cui ai punti a, b, c, ;

- la rilevazione periodica (biennale) del livello di illuminazione dei luoghi di lavoro e delle aree di transito.

- l’approvvigionamento dei corpi illuminanti (ad es. lampade a tubi fluorescenti).

2 AREE DI ACCESSO E DI TRANSITO

Si considerano come tali le aree e i luoghi che il personale deve attraversare per giungere al proprio posto di lavoro

RISCHI INDIVIDUATI

R

1. Rischi specifici dovuti alla mancata fruibilità e al danneggiamento di vie ed uscite di emergenza, porte,

portoni, vie di circolazione, pavimenti e passaggi.

2x3=6

2. Rischio di urti ed investimenti da parte di automezzi, mezzi di trasporto.

2x2=4

3. Rischio di scivolamenti e cadute dovute alla presenza sul pavimento di sostanze sdrucciolevoli o

dovute a spandimenti di liquidi: acqua, olio ed altre sostanze.

2x2=4

4. Rischio di inciampo e di caduta a causa della presenza sul pavimento di ostacoli. 2x2=4

5. Rischio di urti contro strutture fisse o mobili che presentino sporgenze non adeguatamente segnalate.

2x2=4

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ATTUATE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DEFINITI IN CONSEGUENZA DELLA VALUTAZIONE

Il personale dell’azienda è stato informato e formato riguardo ai rischi presenti nelle aree di transito ed alle norme di

sicurezza da seguire.

1.

- Vengono sottoposti a regolare manutenzione programmata tutti i servizi ed i dispositivi atti a prevenire da

rischi durante l’attraversamento e la permanenza entro le zone di transito da parte dei lavoratori.

- Ripristino delle vie di uscita danneggiate e parzialmente utilizzabili.

- Ripristino delle parti di pavimentazione danneggiate o rese disuniformi dall’uso.

ILLUMINAZIONE

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A.O.U. di Sassari

29

2.

- L’insediamento è stato dotato di idonea segnaletica verticale ed orizzontale come la cartellonistica , la

delimitazione delle aree esterne di parcheggio, segnalazione dei percorsi di accesso ed uscita dallo

stabilimento, segnaletica delle aree interne e coperte. I dispositivi di prevenzione e protezione come i

marciapiedi, barriere e parapetti, in modo da permettere il transito dei pedoni senza incorrere in situazioni

di pericolo.

- I varchi di attraversamento e passaggio sono segnalati e delimitati in modo da non consentire il contatto tra i

pedoni ed i veicoli motorizzati.

- I passaggi adibiti sia al transito dei veicoli motorizzati che dei pedoni sono dotati di apprestamenti tali da

consentire il passaggio di questi ultimi in sicurezza.

- In tutte le zone di passaggio dei veicoli viene garantita sufficiente visibilità.

3.

- Le aree di transito, i luoghi di attraversamento e di passaggio vengono sottoposti a regolare pulizia

periodica.

- Gli addetti sono dotati di stivali o scarpe con suola antiscivolo.

- I pavimenti dell’unità produttiva presentano pendenze tali da non essere fonte di pericolo per la sicurezza

dei lavoratori (inferiori all’ 8%).

4.

- Le zone di passaggio, le vie di circolazione, le uscite e le uscite di emergenza sono mantenute libere da

ostacoli e delimitate con apposita segnaletica orizzontale.

5.

- le parti sporgenti di strutture mobili o fisse in prossimità delle vie di transito sono adeguatamente

evidenziate e segnalate.

PROGRAMMA DELLE MISURE DA ATTUARE PER GARANTIRE IL MANTENIMENTO/MIGLIORAMENTO NEL TEMPO DEI LIVELLI DI SICUREZZA

Informazione formazione ed addestramento riguardo ai rischi connessi alle aree di transito.

Definizione di procedure riguardanti:

- la corretta circolazione e il transito di pedoni all’interno dell’azienda.

- la verifica funzionale e la manutenzione dei mezzi dei sistemi e dei dispositivi di prevenzione e protezione,

presenti all’interno delle aree di transito, da parte di personale incaricato.

- l’informazione la formazione e l’addestramento al corretto utilizzo, alla manutenzione ed alla corretta

conservazione dei DPI : stivali o scarpe con suola antiscivolo.

- le modalità di approvvigionamento di assegnazione e di consegna dei DPI.

ARRE DI ACCESSO E DI TRANSITO

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A.O.U. di Sassari

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3 IMPIANTI ELETTRICI

RISCHI INDIVIDUATI

R

1. Rischio di contatti diretti e indiretti con parti e elementi sotto tensione a causa del danneggiamento dei

sistemi di protezione predisposti come gli involucri di protezione dei quadri elettrici e delle cassette di

derivazione, conduttori di protezione, involucri delle canaline portacavi elettrici, prese a spina

interbloccate di alimentazione delle macchine, tubazioni passacavo, etc..

2x2=4

2. Rischi connessi alla asportazione o al danneggiamento delle parti metalliche collegate a terra di

macchinari e impianti per la prevenzione dalle scariche elettriche in caso di contatto accidentale.

2x2=4

3. Rischi connessi alla asportazione o al danneggiamento dei dispositivi di chiusura di sicurezza degli

sportelli dei quadri elettrici atti ad impedirne l’apertura quando sono ancora sotto tensione.

2x2=4

4. Rischi connessi alla asportazione o al danneggiamento della segnaletica presente sui quadri elettrici

indicante il pericolo, il valore di tensione e il divieto di apertura e di accesso da parte del personale

non autorizzato.

2x2=4

MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ATTUATE E DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

INDIVIDUALE DEFINITI IN CONSEGUENZA DELLA VALUTAZIONE

Gli impianti elettrici sono progettati, realizzati ed installati a norma della legge 46/90.

Gli impianti elettrici sono provvisti di protezioni contro le scariche atmosferiche.

Verifica periodica (inferiore ai due anni) degli impianti di messa a terra.

I dispositivi di sicurezza e protezione sono sottoposti a verifica funzionale e manutenzione periodica da parte di

ditte esterne qualificate ai sensi della Legge 46/90.

Le macchine e le attrezzature elettriche sono provviste di targhetta identificativa indicante le caratteristiche

costruttive, della tensione, dell’intensità e del tipo di corrente.

Il personale è stato informato, formato ed addestrato sui rischi di natura elettrica.

Sono state impartite disposizioni di servizio relative al divieto di intervenire su dispositivi elettrici in tensione.

All’interno dell’azienda i lavoratori incaricati di attuare le misure di salvataggio e di pronto soccorso sono stati

formati informati e addestrati sui rischi elettrici e sulle opere di soccorso da prestare ai colpiti da corrente elettrica.

1. Vengono sottoposti a verifica funzionale ed a regolare manutenzione programmata :

- i dispositivi di protezione contro i contatti accidentali.

- gli involucri di protezione dei quadri elettrici e delle cassette di derivazione.

- le tubazioni passacavo.

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31

- i dispositivi di protezione presenti sulle macchine e sulle apparecchiature alimentate con corrente elettrica.

- i dispositivi di protezione contro le sovratensioni ed i sovraccarichi.

- il coordinamento delle protezioni contro sovraccarichi e i guasti.

- gli interruttori differenziali.

2.

- Immediato ripristino dei collegamenti a “terra”, danneggiati o asportati, delle parti metalliche degli impianti

e delle protezioni contro il contatto accidentale.

- I conduttori a terra sono di sezione sufficiente e sono protetti contro la corrosione e il danneggiamento

meccanico.

- Il manutentore elettrico è abilitato agli interventi in parti in tensione attraverso una specifica preparazione

professionale e/o un corso di formazione e/o il possesso di adeguata qualifica professionale.

3.

- Ripristino dei dispositivi di chiusura di sicurezza degli sportelli dei quadri elettrici atti ad impedirne

l’apertura quando sono ancora sotto tensione.

4.

- Ripristino della segnaletica presente sui quadri elettrici indicante il pericolo, il valore di tensione, e il

divieto di apertura e di accesso da parte del personale non autorizzato.

PROGRAMMA DELLE MISURE DA ATTUARE PER GARANTIRE IL MANTENIMENTO/MIGLIORAMENTO NEL TEMPO DEI LIVELLI DI SICUREZZA

Informazione formazione ed addestramento dei lavoratori riguardo ai rischi di natura elettrica.

Definizione di procedure riguardanti:

- la verifica periodica di funzionalità e di efficienza degli impianti elettrici da parte

di *__________________ con periodicità almeno annuale.

- la manutenzione periodica programmata degli impianti elettrici effettuata da parte

di * _________________ con periodicità annuale.

- l’informazione e la formazione per tutti i lavoratori relativamente ai rischi di natura elettrica, alle norme di

sicurezza ed alle disposizioni aziendali.

- l’informazione, formazione e addestramento per i lavoratori designati al pronto soccorso e al salvataggio,

relativamente ai rischi rilevati (rischio elettrico), alle norme di sicurezza ed alle disposizioni aziendali, da

parte dei soggetti e con le periodicità indicate in Tabella 1.

- l’informazione la formazione e l’addestramento al corretto utilizzo, alla manutenzione ed alla conservazione

dei DPI.

- le modalità di approvvigionamento di assegnazione e di consegna dei DPI.

IMPIANTI ELETTRICI

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A.O.U. di Sassari

32

* Indicare soggetto che effettua le verifiche.

5.PROGRAMMA DI ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE

Il programma è stato suddiviso come segue:

• Azioni atte a mantenere o migliorare le condizioni di sicurezza e salute dei

lavoratori;

Disporre l’adeguata cartellonistica

• Informazione ai lavoratori

I lavoratori verranno informati sui rischi che corrono e verranno dati loro i sistemi di

protezione individuale adatti e le informazioni sull'uso corretto di questi.

• Formazione dei lavoratori

5.1Azioni atte a mantenere o migliorare le condizioni di sicurezza e salute dei

lavoratori

5.1.1Modalità di diffusione delle disposizioni aziendali

Le disposizioni indicate al capitolo precedente sono state portate a conoscenza dei

lavoratori con le seguenti modalità:

• Consegna nominativa, con rilascio di ricevuta, del “Manuale della sicurezza” a

tutto il personale dell’azienda;

• Diffusione a tutti i lavoratori interessati del “Manuale antincendio”

5.1.2Adeguamento dei luoghi di lavoro

Ai sensi del D.Lgs. 81/08, ai fini della valutazione dei rischi, è stata effettuata, in tutti

gli edifici nei quali è articolata l’Unità Produttiva, la verifica di corrispondenza degli edifici

stessi, nonché degli impianti e macchinari in essi contenuti, alle disposizioni di legge e alle

regole di buona tecnica.

Sulla base di questa analisi non sono stati individuati interventi di adeguamento.

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A.O.U. di Sassari

33

5.1.3Esercizio e manutenzione dei luoghi di lavoro

Sono stati adottati i necessari provvedimenti affinché, per ciascuno degli edifici nei

quali è articolata l’Unità Produttiva:

• le vie di circolazione che conducono ad uscite o ad uscite di emergenza siano

sempre sgombre ed utilizzabili in ogni situazione;

• le uscite e le uscite di emergenza siano sempre sgombre ed utilizzabili in ogni

situazione;

• i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi esistenti vengano sottoposti a

regolare manutenzione tecnica e vengano eliminati, quanto più rapidamente

possibile, i malfunzionamenti che si manifestano e che possono pregiudicare la

sicurezza e la salute dei lavoratori;

• i luoghi di lavoro, gli impianti e i dispositivi esistenti vengano sottoposti a

regolare pulitura, onde assicurare condizioni igieniche adeguate;

• gli impianti e i dispositivi di sicurezza esistenti, destinati alla prevenzione o alla

eliminazione dei pericoli, vengano sottoposti a regolare manutenzione e al

controllo del loro funzionamento.

Tutti i controlli ed i collaudi previsti dalle disposizioni vigenti a cura di terzi, con

particolare riferimento a:

• revisione automezzi

L’impianto elettrico è di vecchia concezione nonostante tutto è quasi a norma gli

adeguamenti verranno effettuati al più presto.

Oltre ai suddetti controlli e collaudi obbligatori, sono state adottate le seguenti misure

per la manutenzione e l’igiene dei luoghi di lavoro, degli impianti e dei macchinari:

5.1.3.1Pulizia dei locali in gestione d’appalto per lo stoccaggio ed il deposito di beni e

stippetti

Viene eseguita dagli operatori stessi alla fine della giornata lavorattiva.

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5.1.3.2Manutenzione vie ed uscite di emergenza

Viene verificato periodicamente che le vie ed uscite di emergenza risultino sgombre,

agibili e perfettamente funzionanti. La responsabilità di tale verifica è espressamente

affidata agli incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi indicati nel

documento ‘Piano di emergenza’, che custodiscono anche la relativa documentazione.

E comunque compito degli addetti segnalare anomalie al prepposto

5.1.4Modalità di scelta e di approvvigionamento delle attrezzature e dei DPI

Le attrezzature utilizzate per l’esecuzione dei lavori di questa ditta ed in particolare i

dispositivi di protezione individuale (DPI) sono stati scelti ed approvvigionati dopo averne

controllato la rispondenza alle norme nazionali ed internazionali, oltre che alle specifiche

esigenze aziendali.

Tali verifiche sono state fatte anche attraverso un processo di omologazione che

prevede, tra l’altro, l’effettuazione di tutte le prove di tipo previste dalle suddette norme.

Nelle schede di valutazione dei rischi sono indicati anche i dispositivi di protezione

individuale e le principali attrezzature di lavoro da impiegare nelle singole attività.

5.1.5Modalità di assegnazione delle attrezzature e dei DPI

I dispositivi di protezione individuale sono stati forniti come dotazione individuale ad

ogni singolo lavoratore chiamato a svolgere attività operative.

5.1.6Verifiche e controlli delle attrezzature e dei DPI

Le attrezzature ed i dispositivi di protezione individuale in dotazione ai singoli

lavoratori oltre ai controlli previsti per legge, a carico dell’azienda, vengono anche sottoposti

a controlli a vista prima dell’impiego, da eseguirsi da parte del lavoratore, secondo le

indicazioni contenute nelle apposite schede di impiego.

5.1.7Controlli per accertare l’applicazione delle disposizioni impartite

Tali controlli, finalizzati ad accertare l’applicazione delle disposizioni in materia di

prevenzione degli infortuni e per controllare la effettiva adozione delle misure di prevenzione

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e protezione previste, vengono effettuati attraverso sovralluoghi periodici del Responsabile

del Servizio di Prevenzione e Protezione.

5.2Informazione ai lavoratori

5.2.1Informazione sui rischi a cui è esposto il lavoratore e sulle misure di

prevenzione e protezione adottate

E’ prevista l’illustrazione al personale del contenuto del presente documento.

L’illustrazione verrà effettuata suddividendo i lavoratori in gruppi di addetti ad attività

omogenee e ad ogni gruppo verrà illustrata la parte del documento che interessa il gruppo

stesso.

5.2.2Informazione sull’uso delle attrezzature e dei dispositivi di protezione

individuale

E’ prevista, all’atto dell’assunzione e ogni qual volta vengano apportate delle

modificazioni significative alle fasi di lavorazione, l’informazione sull’uso delle attrezzature

e dei dispositivi di protezione individuale.

Allo scopo ci si avvale delle istruzioni per l’uso e la manutenzione, fornite dal

costruttore, e delle eventuali schede di impiego attrezzi appositamente predisposte.

In casi particolari sono previste anche dimostrazioni pratiche a cura dei costruttori.

5.2.3Informazione sulle modalità di attuazione delle misure di prevenzione

incendio, evacuazione in caso di pericolo grave ed immediato e pronto soccorso.

Con riferimento ai locali di lavoro verranno predisposti:

• un piano di emergenza;

• un documento contenente le misure di prevenzione e lotta antincendio;

• un documento contenente le misure di pronto soccorso.

L’informazione di tutto il personale verrà stata fatta con un comunicato, con affissione

permanente su tutti i luoghi di lavoro, contenente indicazioni sulle modalità di attuazione

delle misure di prevenzione incendio, evacuazione in caso di pericolo grave ed immediato e

pronto soccorso.

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E’ stata anche prevista una riunione per illustrare tali misure.

5.3Formazione dei lavoratori

Le azioni formative destinate ai lavoratori, previste dlgs 81/08, vengono effettuate

secondo i seguenti passi:

5.3.1Formazione all’atto dell’assunzione

Per tutto il personale sono previsti corsi di formazione all’atto dell’assunzione, anche

affiancando il personale neoassunto a dipendenti esperti nella particolare mansione durante il

periodo iniziale di lavoro.

5.3.2Formazione in occasione di cambiamento di mansioni, introduzione di nuove

attrezzature, nuove tecnologie ecc.

La formazione prevista in occasione di cambiamento di mansione viene effettuata

affiancando il personale a dipendenti esperti nella particolare mansione durante il periodo

iniziale di lavoro.

Nel caso di introduzione di nuove attrezzature di lavoro, nuove tecnologie, e in

relazione all’evoluzione dei rischi, ovvero all’insorgenza di nuovi rischi, la formazione verrà

impartita da personale esperto incaricato specificamente.

Qualora le suddette condizioni dovessero ricorrere anche per il personale impiegatizio,

sono previsti degli interventi formativi ad hoc.

5.3.3Formazione dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza

I rappresentanti dei lavoratori parteciperanno ad appositi corsi che si prevede vengano

istituiti dall’associazione di categoria. Per il futuro verranno attuati altri interventi formativi

in tutte le occasioni previste dal D.Lgs. 81/08.

5.3.4Formazione del personale incaricato di attuale le misure di pronto soccorso,

emergenza e prevenzione incendi

Verrà organizzato uno specifico corso destinato al personale incaricato di gestire le

misure di prevenzione incendi, emergenza e pronto soccorso.

Tale corso si terrà quanto prima, presumibilmente entro tre mesi dalla data del presente

documento.

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Sono inoltre previste delle esercitazioni pratiche da effettuarsi con cadenza annuale alle

quali parteciperà tutto il personale interessato.

6.ANAGRAFICA DELL’AZIENDA

Tutte le informazioni e i dati di seguito riportati, sono relativi alla data di redazione del

presente documento; si provvederà peraltro ad effettuare gli opportuni adeguamenti degli stessi,

ogniqualvolta ciò si renda necessario per intervenute modificazioni interne all’azienda, ovvero

per variazioni di tipo normativo.

6.1Dati occupazionali

Mansione Numero addetti

Tempo pieno Tempo parziale Stagionali

1 Socci

4 Operai

5 Altro

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6.2Servizio prevenzione e protezione

Il datore di lavoro deve dichiarare ed indicare che

• ha proceduto alla organizzazione della sicurezza nei luoghi di lavoro mediante la costituzione del

Servizio di prevenzione e protezione ______interno o esterno__________ ed ha

designato il responsabile;

• ha provveduto ad organizzare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi dotandolo di

adeguate professionalità;

• il personale è in numero sufficiente, ha le capacità necessarie e dispone di mezzi e tempo adeguati in

relazione ai compiti assegnati.

• ha provveduto a fornire al servizio di prevenzione e protezione le dovute informazioni:

a) sulla natura dei rischi;

b) sull’organizzazione del lavoro, programmazione ed attuazione delle misure di sicurezza;

c) sulla descrizione degli impianti e dei processi produttivi;

d) sulle prescrizioni degli organi di vigilanza;

e) sui dati del registro infortuni per l’analisi del fenomeno infortunistico;

f) sui dati anonimi collettivi interessanti le malattie professionali

Il servizio di prevenzione e protezione

PROVVEDE

• all’individuazione dei fattori di rischio

• alla valutazione dei rischi e all’individuazione delle misure per la sicurezza e

la salubrità degli ambienti di lavoro;

ELABORA • le misure preventive e protettive nonché i sistemi di controllo di tali misure

• le procedure di sicurezza per le varie attività aziendali

PROPONE • i programmi di informazione e formazione dei lavoratori

PARTECIPA • alle consultazioni in materia di tutela della salute e di sicurezza

FORNISCE • ai lavoratori le informazioni riguardanti

a) i rischi per la sicurezza

b) le misure di prevenzione adottate

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6.2.1Indicare Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione che deve essere in possesso dei requisiti di cui all’art. 32 del DLgs 81/08 tali requisiti saranno parte integrante della documentazione di gara pena l’esclusione

In relazione ai rischi derivanti dall’attività lavorativa, il datore di lavoro ha proceduto alla designazione del responsabile del servizio:

Cognome e Nome Titolo di studio

Professionalità specifiche

Luogo e data di nascita

Residenza Telefono

Lettera di nomina n° del con decorrenza dal

Curriculum vitae redatto dall’interessato e sottoscritto il

Prima di procedere alla nomina del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, è stato consultato il rappresentan-

te dei lavoratori al quale è stato comunicato in data il curriculum professionale del responsabile designato

6.2.2Comunicazione all’autorità di vigilanza

Ispettorato provinciale del lavoro

di

indirizzo Via in data

Unità Sanitaria Locale, Servizio igiene e prevenzione

di

indirizzo Via in data

6.2.3Professionalità degli addetti al servizio interno

Nome e Cognome Titolo di studio Compiti specifici

1

2

3

4

5

6

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6.3Medico competente

Finalità della sorveglianza sanitaria

La sorveglianza sanitaria, effettuata dal medico competente, comprende gli accertamenti preventivi e

periodici ai fini della valutazione dell’idoneità dei lavoratori alla mansione specifica

Nominativo del medico

Cognome e Nome Titolo di studio

Professionalità specifiche

Codice fiscale Partita IVA

Residenza Telefono

Specializzazione

Rapporto con il datore di lavoro

In base all’ art. 17 del Decreto Legislativo in oggetto, il medico competente:

a) collabora con il datore di lavoro e con il servizio di prevenzione e protezione di cui all’ art. 8, sulla

base della specifica conoscenza dell’organizzazione dell’azienda ovvero dell’unità produttiva e delle

situazioni di rischio, alla predisposizione dell’attuazione delle misure per la tutela della salute e

dell’integrità psicofisica dei lavoratori:

b) effettua gli accertamenti sanitari di cui all’ art. 16:

c) esprime i giudizi di idoneità alla mansione specifica al lavoro, di cui all’ art. 16;

d) istituisce ed aggiorna , sotto la propria attività, per ogni lavoratore sottoposto a sorveglianza sanitaria,

una cartella sanitaria e di rischio da custodire presso il datore di lavoro con salvaguardia del segreto

professionale;

e) fornisce informazioni ai lavoratori sul significato degli accertamenti sanitari cui sono sottoposti e, nel

caso di esposizioni ad agenti con effetti a lungo termine, sulla necessità di sottoposi ad accertamenti

sanitari anche dopo la cessazione dell’attività che comporta l’esposizione a tali agenti. Fornisce

altresì, a richiesta informazioni analoghe ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;

f) informa ogni lavoratore interessato dei risultati degli accertamenti sanitari di cui alla lettera b) e, a

richiesta dello stesso, gli rilascia copia della documentazione sanitaria;

g) comunica, in occasione delle riunioni di cui all’ art. 11, ai rappresentati per la sicurezza, i risultati

anonimi collettivi degli accertamenti clinici e strumentali effettuati e fornisce indicazioni sul

significato di detti risultati;

h) congiuntamente al responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi, visita gli ambienti

di lavoro almeno due volte all’anno e partecipa alla programmazione del controllo dell’esposizione

dei lavoratori in cui i risultati gli sono forniti con tempestività ai fini della valutazione e dei pareri di

competenza;

i) fatti salvi i controlli sanitari di cui alla lettera b) effettua le visite mediche richieste dal lavoratore

qualora tale richiesta sia correlata ai rischi professionali;

l) collabora con il datore di lavoro alla predisposizione del servizio di pronto soccorso di cui all’ art.

15;

m) collabora all’attività di formazione e informazione di cui al capo VI.

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6.4Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza se nominato

Nominativo del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

Posizione o titolo

Nome e Cognome

Luogo e data di nascita

Residenza

Codice fiscale

Data inizio incarico Data fine incarico

Firma per esteso

In base all’ art. 9 del Decreto Legislativo in oggetto, il rappresentante per la sicurezza:

a) accede ai luoghi di lavoro in cui si svolgono le lavorazioni;

b) è consultato preventivamente e tempestivamente in ordine alla valutazione dei rischi, alla

individuazione, programmazione, realizzazione e verifica della prevenzione nell’azienda ovvero unità

produttiva;

c) è consultato sulla designazione degli addetti al servizio di prevenzione incendi, al pronto soccorso,

all’evacuazione dei lavoratori;

d) è consultato in merito all’organizzazione della formazione dei lavoratori (art. 22, comma 5);

e) riceve le informazioni e la documentazione aziendale inerente la valutazione dei rischi e le misure di

prevenzione relative, nonché quelle inerenti le sostanze e i preparati pericolosi, le macchine, gli

impianti, l’organizzazione e gli ambienti di lavoro, gli infortuni e le malattie professionali;

f) riceve le informazioni provenienti dai servizi di vigilanza;

g) riceve una formazione adeguata, comunque non inferiore a quella prevista dall’ art. 22;

h) promuove l’elaborazione, l’individuazione e l’attuazione delle misure di prevenzione idonee a tutelare

la salute e l’integrità fisica dei lavoratori;

i) formula osservazioni in occasione di visite e verifiche effettuate dalle autorità competenti;

l) partecipa alla riunione periodica di cui all’ art. 11;

m) fa proposte in merito all’attività di prevenzione;

n) avverte il responsabile dell’azienda dei rischi individuati nel corso della sua attività;

o) può fare ricorso alle autorità competenti qualora ritenga che le misure di prevenzione e protezione

dai rischi adottate dal datore di lavoro e i mezzi impiegati per attuarle non sono idonei a garantire

la sicurezza e la salute durante il lavoro.

Inoltre il rappresentante per la sicurezza ha accesso, per l’espletamento della sua funzione, al

presente documento, nonché al registro degli infortuni sul lavoro.

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6.4.1Addetti alla squadra emergenza e pronto soccorso presentare gli attestati di formazione tali requisiti saranno parte integrante della documentazione di gara pena l’esclusione

nome cognome Codice fiscale Data esecuzione del

corso