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ARS Repubblica Italiana ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA XVII LEGISLATURA ALLEGATO ALL'ORDINE DEL GIORNO della seduta n. 195 del 9 giugno 2020 Vicesegreleria generale Area Istituzionale Servizio lavori d'Aula

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ARS

Repubblica Italiana

ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA

XVII LEGISLATURA

ALLEGATO ALL'ORDINE DEL GIORNO

della seduta n. 195 del 9 giugno 2020

Vicesegreleria generale Area Istituzionale Servizio lavori d'Aula

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SVOLGIMENTO, Al SENSI DELL'ART 159, COMMA 3, DEL REGOLAMENTO INTERNO, DI INTERROGAZIONI

E DI INTERPELLANZE DELLA RUBRICA:

"Attività produttive"

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(N.C.E.D. 23665)

XVII Legislatura ARS

INTERROGA/72 I ONF (risposta orale)

N. 255 Chiarimenti circa la mancata erogazione dei fondi europei alle aziende siciliane.

Al Presidente della Regione e all'Assessore per le attività produttive, premesso che il Programma operativo regionale Sicilia FESR 2007/2013, finanziato dalla Comunità europea, prevedeva interventi in favore di iniziative di investimento per i programmi e le azioni proposte da piccole e medie imprese di nuova costituzione o a prevalente partecipazione giovanile o femminile;

considerato che a conclusione dell'iter realizzativo dei progetti, l'Assessorato regionale delle Attività produttive avrebbe dovuto liquidare, entro il 31 marzo 2017, i saldi relativi alle linee di intervento previste dal succitato P0 FESR 2007/2013;

tenuto conto che:

alla data odierna, decine (li aziende e cooperative non hanno ancora ricevuto il rimanente saldo, per un totale di circa 19 milioni di euro;

tali inammissibili ritardi stanno causando grandi sofferenze economiche alle aziende e cooperative creditrici che da mesi chiedono al governo regionale lo sblocco dei pagamenti, e misure di sostegno a causa dei danni provocati da calamità naturali che hanno messo in ginocchio aziende zootecniche, biologiche e montane. In Sicilia sono circa 18mila le aziende zootecniche e agricole;

da notizie di stampa si apprende che il Direttore dello stesso Assessorato ha dichiarato che il ritardo è stato causato da una cronica mancanza di personale, tant'è che lo stesso aveva affidato la gestione dei fondi comunitari ad una società partecipata, Sviluppo Italia Sicilia, società però dichiarata liquidata dal precedente Governo regionale;

preso atto che

la mancata erogazione, da parte del precedente Governo regionale, di parte dei saldi nella data

prevista dal bando europeo sommata alla cronica mancanza di liquidità della Regione, costringerà probabilmente l'Assessorato regionale dell'Economia ad inserire l'importo de quo fra i debiti fuori

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bilancio, aumentando ulteriormente la già critica passività del bilancio regionale;

per l'anno corrente c'è una previsione di spesa di circa un mii iardo ii cnro nei settori delle attività produt.tve, acqua e rifiuti e beni culturali.: 326 milioni per il primo trimestre, 175 milioni da avviare entro il secondo trimestre, 220 milioni nel semestre giugno-dicembre e altri 287 milioni sono ancora in corso di definizione;

per sapere:

quali iniziative s'intendano adottare per consentire l'immediata erogazione dei saldi relativi alle linee di intervento previste dal succitato P0 FESR 2007/2013;

se non ritengano opportuno avviare una indagine interna per verificare possibili responsabilità per i succitati ritardi al fine di verificare potenziali danni erariali.

(L'interrogante chiede lo svolgimento con urgenza)

(2 luglio 2018) FIGUCCIA

- Con nota prot. n. 49117/IN.17 del 27 settembre 2018 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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(N.C.E.D. 2913)

XVII Legislatura ARS

INTERPELLANZA

N. 69 - Istituzione delle Zi'U in Sicilia.

Al Presidente della Regione e all'Assessore per le attività produttive, premesso che:

le zone franche urbane (ZFU) sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese;

l'obiettivo prioritario delle ZFU è quello di favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialità di sviluppo inespresse;

il riconoscimento delle ZFU rappresenterebbe una reale base di partenza per riuscire ad avviare una concreta opportunità di sviluppo e, al contempo, di lavoro, permettendo investimenti importanti nelle aree interessate;

i riferimenti normativi delle zone franche sono contenuti nel Trattato di Lisbona, che pone come obiettivo principale la riduzione del divario fra i livelli di sviluppo delle varie regioni europee, oltre allo sviluppo di quelle aree considerate meno favorite quindi, in primis, le regioni insulari e quelle frontaliere;

considerato che:

presso il Dipartimento di programmazione della Regione Siciliana è stato già trattato il tema delle ZFU sin dal 2007, attraverso la valutazione di diverse proposte progettuali;

tali progetti recepiti ed approvati dalla Giunta regionale con delibera n. 426 dell'il novembre 2010, riconoscevano 5 nuove zone franche urbane nel territorio siciliano, quali Palermo Brancaccio, Palermo porto, Bagheria (Palermo), Ernia e Vittoria (Ragusa), in aggiunta a Catania, Gela (Caltanissetta) ed Erice (Trapani), già accolte nel 2008 con delibera di Giunta regionale n. 186;

ritenuto che:

è grave che le aree più disagiate del territorio siciliano siano considerate fuori della linea doganale ai fini dell'applicazione del testo unico delle disposizioni legislative in materia doganale, di cui al decreto del Presidente della Repubblica

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del 23 gennaio 1973, ti. 43;

la prima Regione italiana ad avviare le procedure per essere considerata zona franca è stata la Sar!egna i ì;."; I 13 vi SOflO le medesime condizioni di svantaggio, anzi forse la regione si troa in una situazione ancora più disagiata per quello che riguarda il PII pro capite

la determinazione dell'e zonc franche in Sicilia rappresenta un'opportunità per utilizzare gli strumenti comunitari rivolti a quelle regioni in situazioni difficili come la Sicilia;

la Regione Siciliana ha tutte le carte in regola perché le sia riconosciuto uno status privilegiato dal punto di vista fiscale e doganale, tale per cui l'applicazione di un regime speciale porterebbe una concreta inversione di rotta nell'economia siciliana;

l'attualità e la validità di tale proposta è legata alla posizione geografica della Sicilia, alla sua centralità mediterranea, al suo ruolo storico di punto d'incontro fra tre continenti (Europa, Asia ed Africa) ed all'esigenza sovranazionale di creare un centro-motore di vaste dimensioni che sia realmente trainante per l'economia sud-europea e mediterranea e che possa creare in Sicilia piena occupazione, lavoro, produttività, ricchezza, beni e servizi;

è importante coinvolgere direttamente i Comuni, in quanto SOflO i protagonisti sul territorio: bisognerebbe dotarli di quegli strumenti per poter istituire tramite delibere e atti amministrativi progetti di defiscalizzazione;

l'istituzione delle zone franche urbane, inoltre, servirebbe ad arginare la crisi che continua ad investire i settori produttivi provocando i noti e gravi disagi di tipo sociale ed economico; al contempo, contribuirebbe al rilancio della Sicilia e del suo territorio, ingessato nella fase di stallo delle sue attività produttive che rischia di paralizzare fatalmente l'economia;

per conoscere:

se intendano attivarsi, per quanto di competenza, al fine di prendere in seria considerazione le azioni finora intraprese da parte dei parlamentari siciliani, volte a costituire una parte del territorio siciliano in zona franca, o se esse debbano rimanere dei semplici documenti informativi;

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quali azioni intendano intraprendere al fine di consentire l'avvio di un processo di riscatto e di rinascita economica e politica del popolo siciliano;

se intendano attivarsi affinché siano coinvolti direttamente i Comuni siciliani che, successivamente, saranno protagonisti nel territorio e, attraverso proprie delibere ed atti amministrativi, potranno attivare le zone franche;

quali siano le reali motivazioni dei ritardo su una reale problematica, nonostante le priorità dei Governo regionale e nazionale siano lo sviluppo ed il lavoro del Paese.

(2 luglio 2018) FI GUCC TA

* ** * * * * ** - Con nota prot. n. 43677/INTERP.17 dei 10 agosto

2018 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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(N.C.E.D. 2914)

XVII Legislatura ARS

INTERPELLANZA

N. 70 - Istituzione ni 711e concich speciali nel

territorio siciliano.

Al Presidente della Regione, premesso che:

il decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2017, n. 123 ha dettato una serie di misure volte a sostenere la crescita economica ed occupazionale delle regioni del Mezzogiorno, Sicilia compresa;

tra queste spicca l'istituzione delle Zone economiche speciali (ZES), aree nelle quali al fine di favorire la creazione di condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi per lo sviluppo delle imprese già operanti, o per l'insediamento di nuove imprese, le stesse POSSOfl()

beneficiare di speciali condizioni nell'esercizio di attività economiche;

la ZES è una zona geograficamente delimitata costituita anche da aree non territorialmente adiacenti, purché presentino un nesso economico-funzionale, nella quale sia presente almeno un'Area portuale avente le caratteristiche stabilite dal regolamento (UE) n. 1315 dell'li dicembre 2013 sugli orientamenti dell'UE per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti;

considerato che:

con D.P.C.M. 25 gennaio 2018, n. 12, su proposta del Ministro per la Coesione territoriale, di concerto con i Ministri dell'Economia, dei Trasporti e dello Sviluppo economico, sono state disciplinate le modalità per l'istituzione delle ZES, la loro durata, i criteri per l'identificazione e la delimitazione delle aree, i criteri per l'accesso delle imprese e il coordinamento generale degli obiettivi di sviluppo;

la ZES è composta di norma da territori quali porti, aree retro portuali, piattaforme logistiche e interporti e non può comprendere zone residenziali;

è possibile l'istituzione di ZES anche interregionali su richiesta di due regioni, qualora in una di esse non sia presente alcuna Area portuale purché sussista un nesso economico funzionale tra le aree interessate e con l'Area portuale;

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le imprese che avviano attività economiche

all'interno delle ZES POSSOflO usufruire (li procedure semplificate e regimi procedimentali speciali, accesso alle infrastrutture ed aiuti, senza oneri a carico della finanza statale, appositamente COflCCSS1 dalle legioni e indicati nel Piano di sviluppo strategico che correda la proposta di istituzione;

la durata della ZES, al fine di consentire una adeguata pianificazione degli investimenti delle imprese, non può essere inferiore a 7 anni e superiore a 14;

l'istituzione della ZES avviene con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta

del Presidente della Regione, sentiti i sindaci delle aree interessate;

l'Allegato i al DPCM summenzionato stabilisce i valori massimi di superficie ZES per ciascuna regione, destinando ha 5.580 alla Sicilia, l'area più estesa tra tutte le 8 regioni coinvolte;

con delibera di Giunta regionale n. 145 del 28/03/2018 è stata istituita la cabina di regia cui è assegnato, tra gli altri, il compito di redigere il Piano di sviluppo strategico;

per conoscere

quali iniziative siano state assunte al fine di dare attuazione alle disposizioni del D.P.C.M. 25 gennaio 2018, n. 12 e dare avvio all'istituzione delle Zone Economiche Speciali nel territorio della Regione siciliana, misura dal potenziale impatto positivo per lo sviluppo economico e occupazionale.

quali iniziative intendano assumere per coinvolgere il Parlamento per una definizione concertata delle politiche di sviluppo del suddetto Piano, nonché per l'individuazione delle aree da includere nella proposta che verrà inoltrata dal Presidente della Regione Siciliana alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

(Gli interpellanti chiedono lo svolgimento con urgenza)

(2 luglio 2018)

LUPO - ARANCIO - BARBAGALLO - CATANZARO - CAFEO - CRACOLICI - DE DOMENICO - DIPASQUALE - GUCCIARDI - LANTIERI - SAMMARTINO

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- Con nota prot. n. 43742/INTERP.17 del 10 agosto 2018 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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(N.C.E.D. 23738)

XVII Legislatura ARS

I NTERROGAZ I ONE (risposta orale)

N. 323 - Rilancio dell'area industriale di Termini Imerese (PA).

Al Presidente della Regione e all'Assessore per le attività produttive, premesso che:

nell'ambito delle iniziative intraprese per affrontare la gravissima crisi occupazionale e sociale provocata dalla chiusura della Fiat di Termini Imerese, l'Assemblea Regionale Siciliana ha varato la legge regionale n. 11 del 2010 la quale, all'articolo 111, ha autorizzato il governo regionale a stipulare un mutuo di 150 milioni di euro per finanziare interventi infrastrutturali nel comprensorio, al fine di migliorare l'attrezzatura materiale del territorio e conseguire una più alta attrattività per gli investimenti;

dopo avere stipulato il mutuo e acquisito nella sua cassa il netto ricavo, la Regione ha promosso un Accordo di programma (poi più volte rivisto) con altri sette enti, tra cui il comune di Termini Imerese, che prevede la realizzazione di 16 opere, per un totale di circa 150 milioni di euro, in gran parte strade e assi viari. nonché i moli foranei del porto;

tra tali opere figurano la strada che congiunge il porto alla SS 113, inserita con un finanziamento di 13.395.000 euro, e l'asse viario - diviso in due tratti- che collega il porto alla zona industriale, finanziato per complessivi 7.700.000 euro;

la realizzazione dell'asse viario Porto - SS113 era stata affidata al Comune di Termini Imerese, mentre la realizzazione dell'asse viario Porto - litoranea della zona industriale era stata affidata all'Anas. Il Comune di Termini Imerese ha provveduto a completare la progettazione di sua competenza anche se l'ultima, più recente, revisione progettuale con relativa applicazione del prezziario aggiornato ha mostrato che le 13.395 migliaia di euro non erano e non sono più sufficientie quindi non si può dare il via all'appalto, per il quale è necessario che ci sia il finanziamento completo. Gli uffici del comune si sono attivati per tempo e tramite l'Amministrazione hanno chiesto alla Regione che venisse incrementato e completato il finanziamento con altri 2 milioni di euro;

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per gli altri due tratti (Olis - Via C. Colombo - per 2.700.000 - e Via C. Colombo - AICA- per 5.000.000) che erano stati affidati all'ANAS, dopo più di tre anni di procedure, impegni e accordi, l'ANAS, verso la fine dell'anno 2016, improvvisamente si è tirata indietro sottraendosi all'impegno sottoscritto. A questo punto si è posto il problema di quale ente dovesse subentrare all 'Anas, assumendo l'onere della realizzazione delle opere. L'Amministrazione Comunale di Termini Imerese ha provato a raggiungere un'intesa con la Regione e l'Autorità Portuale di Palermo e Termini Imerese, individuando quest'ultima come Ente attuatore. Ma anche questa ipotesi di intesa non ha funzionato e le due opere si sono drasticamente fermate;

da parte della Regione non è mai pervenuta risposta all e ripetute sollecitazioni inviate dal Comune, non palesando interesse al problema. Nel frattempo, tuttavia, è scaduta la validità dell'Apq, 1 a cui ultima revisione era stata disposta a luglio del 2013, ed essendo stato previsto che esso fosse valido per la durata di 48 mesi;

sia pure con notevole ritardo, la Giunta regionale ha provveduto ad approvare una delibera (la 221 del 30/5/2018), con la quale ha prorogato la validità dell'Apq di altri 24 mesi allo scopo di consentire il completamento di 10 opere, tra le quali l'asse viario Porto-SS 113;

nulla la delibera dice sul necessario incremento dei fondi e nulla dice sulle due opere per 7.7 milioni di euro, relative al completamento delle strade di accesso al porto lato nord, eliminate dall'Apq prorogato, insieme ad altre quattro opere di competenza prima.dell'Asi e poi dell'Irsap;

per sapere:

per quale motivo non si sia provveduto a impinguare il finanziamento per la strada Porto-SS 113 dei circa 2 milioni ulteriori necessari, che potrebbero essere facilmente reperiti all'interno dell'Apq stesso, stante il fatto che residuano alcune decine di milioni di euro disponibili;

per quale motivo per le opere viarie lato nord non si sia provveduto ad individuare l'ente attuatore, e se si ritenga sopportabile che una opera utile non si faccia perché non si trova l'ente che la progetta e la appalta

quali urgenti iniziative si intenda assumere per

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assicurare che vengano finalmente realizzate due opere di grande importanza per la funzionalità del porto di Termini Imerese e per l'intera città, che potrebbero decisamente migliorare anche l'attrattività per gli investimenti in un'area destinata a fare parte di una delle Zes che saranno individuate nel territorio della regione.

(25 luglio 201) LUPO

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- Con nota prot. n. 43763/IN.17 del 10 agosto 2018 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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(NC.E.D. 23836)

XVII Legislatura ARS

INTERROGAZIONE (risposta orale)

N. 420 Notizie in merito alle ex cartiere Sìace e Keyes in

località Fiuniefreddo di Sicilia (CT).

All'Assessore per il territorio e l'ambiente, all'assessore per le attività produttive e all'Assessore per la salute, premesso che:

in località Fiumefreddo di Sicilia CT, in zona Marina di Cottone, si trova un'area dì circa 45 ettari sulla quale negli anni 60 vennero costruite le cartiere SIACE e Keyes;

le due strutture sono state realizzate con sistemi in voga negli anni 60, facendo ricorso a materiali derivati dall'amianto i quali, oggi, vista la loro comprovata pericolosità sia per l'ambiente che per la salute umana, sono banditi dalle leggi in vigore, che, tra l'altro, ne impongono la rimozione dai luoghi ove se ne rilevi la presenza;

nel 1987 la SIACE e nel 2002 la Keyes. a seguito della dichiarazione di fallimento, hanno lasciato in stato di abbandono il sito, il quale, incustodito, è divenuto luogo di discarica abusiva per mano di ignoti che per anni lo hanno utilizzato per disfarsi di rifiuti speciali altamente pericolosi;

considerato che:

l'ex area SIACE fu acquistata nel 2000 dall'allora Provincia di Catania con l'intenzione di trasformarla nel più grande parco tematico del Sud, Sicilyland. Il progetto, che vedeva interessati la Provincia di Catania, il comune di Fiumefreddo ed una ditta privata, non è stato mai realizzato, lasciando l'area in uno stato di abbandono e di pericoloso degrado che ha reso necessari i sequestri da parte della Guardia di Finanza e gli interventi di bonifica che, purtroppo, non SOflO mai stati definitivi;

ciò che oggi rimane di due realtà industriali è

solo una fabbrica di veleni, amianto, eternìt ed altri materiali considerati cancerogeni, che giorno dopo giorno si infiltrarto nel suolo e nelle falde acquifere creando danni incalcolabili per la salute, che probabilmente hanno mietuto vittime e che costituiscono una minaccia di morte per la gente del luogo. Una vera bomba ecologica a due passi di una riserva naturale e a ridosso di una spiaggia che per anni si è fregiata della bandiera blu e che meriterebbe di essere rivalutata a beneficio di

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tutti;

l'enorme area di pertinenza dell'ex cartiera SIACE, che rimane ancora oggi di proprietà della Città Metropolitana di Catania, è ubicata in prossimità di un prezioso litorale bagnato da un mare già riconosciuto ed apprezzato da Goletta Verde, e meriterebbe migliore utilizzo per uno sviluppo turistico e per la fL1izor1e da parte dei locali abitanti;

per sapere:

quali iniziative intendano assumere per porre definitivamente rimedio alla costante minaccia che rappresenta l'intera area in questione per la salute degli abitanti del luogo;

quali iniziative si intendano altresì avviare per rivalutare un luogo di così vasta area, ubicato in una zona che meriterebbe maggiore considerazione in una prospettiva di sviluppo turistico.

(17 settembre 2018)

BARBAGALLO

- Con nota prot. n. 11720/Gab del 14 novembre 2019 l'Assessore per l'energia ha anticipato il testo scritto della risposta, ai sensi dell'art. 140, comma 5, Reg. int. Ars.

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(N.C.E.D. 23861)

XVII Legislatura ARS

I N7RR0GAZI0NE i- i 'osta uta le)

N. 445 - Adeguata periinetrazione delijstituenda ZES ex d.1. n. 91 del 2017 COfl riferiincnte all'area portuale di Augusta (SR).

Al Presidente della Regione, premesso che ai sensi degli artt. 4 e 5 del D.L. n.91/2017 per ZES si intende: una zona geograficamente delimitata e chiaramente identificata, situata entro i confini dello Stato, costituita anche da aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale, e che comprenda almeno un'area portuale con le caratteristiche stabilite dal regolamento (UE) n. 1315 dell'il dicembre 2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, collegata alla rete transeuropea dei trasporti (TEN-T);

richiamato il Regolamento istitutivo delle ZES, cioè il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri n.12/2018, relativamente all'articolo 3, che qui si intende integralmente riportato;

considerato che:

non siravvisa, quindi, nelle norme che regolamentano la procedura di istituzione delle ZES alcun vincolo inerente alla esclusione di aree soggette a vincoli dì natura ambientale;

le uniche limitazioni previste normativo riguardano la sussistenza economico-funzionale, l'esclusione residenziali ed il rispetto della massima prevista dall'allegato L

a livello del nesso di zone superficie

al fine di pervenire ad una proposta di istituzione della ZES la delibera di Giunta n.145 del 28.03.2018 ha istituito una Cabina di regia con 'il compito di elaborare la proposta di istituzione della ZES al Presidente del Consiglio dei Ministri corredata dal piano di sviluppo strategico';

la suddetta Cabina è presieduta dal Presidente della Regione (o su delega dall'Assessore alle Attività produttive ed è coordinata dal Capo di Gabinetto del Presidente della Regione;

pervengono notizie inerenti alla possibile esclusione dalla perimetrazione delle ZES, sulla base del redigendo Piano di Sviluppo Strategico, di aree di enorme importanza strategica quali il porto di Augusta e, più in generale, di siti di interesse nazionale ( SIN );

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è ampiamente noto come il porto di Augusta sia caratterizzato (la dati sul flusso portuale e retroportuale di enorme rilievo e costituisca uno dei principali porti a ]iv'lo nazionale con un enorme potenzial: d svi iUj nell'area del

Mediterraneo;

l'assenza di un organico piano di sviluppo socio economico a livello regionale che contempli anche la risoluzione delle problematiche inerenti all'impatto ambientale non può determinare come conseguenza che il territorio del siracusano perda l'opportunità di essere incluso adeguatamente nella costituenda ZES;

analogamente, la risoluzione delle problematiche connesse al piano paesaggistico non può tradursi in una limitazione delle già scarse opportunità di sviluppo economico del territorio regionale;

la Regione siciliana dovrebbe promuovere lo sviluppo di aree con elevato potenziale soprattutto se già inserite all'interno di Distretti produttivi che dimostrano una forte vocazione imprenditoriale;

la stessa normativa per la istituzione delle ZES prevede la possibilità di introdurre adeguate norme per lo snellimento delle procedure burocratiche;

per sapere se non ritenga opportuno e urgente chiarire sulla base di quali criteri la Cabina di Regia stia effettuando la perimetrazione della istituenda ZES e se non ritenga opportuna altresì l'inclusione dell'area portuale di Augusta nella stessa.

(26 settembre 2018) CAFEO

*** ** * ** ** * *

- Con nota prot. n. 58442/IN.17 del 21 novembre 2018 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

- Con nota prot. n. 1777/A04 l'Assessore per le attività produttive ha anticipato il testo scritto della risposta, ai sensi dell'art. 140, comma 5, Reg. int. Ars.

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(N.C.ED. 23903)

XVII Legislatura ARS

INTERROGAZIONE (risposta orale)

N. 487 Chiarimenti Si i Lit. i vi ali 'attuazione delle disposizioni in materia di concorrenza introdotte dalla I. n. 124 dei 2017.

Al Presidente della Regione e all Assessore per le attività produttive, premesso che:

nell'agosto 2017 è entrata in vigore la Legge n. 124 definita Decreto concorrenza e liberalizzazioni che sul solo territorio siciliano, comporterà la cessazione attività per centinaia di micro imprese (circa 300) esercenti nel commercio di carburanti e lubrificanti;

le motivazioni di chiusura risiederebbero in specifiche tecniche, dimensionali e di localizzazione, atte a garantire un ottimale livello di sicurezza stradale;

da questi requisiti di Legge sono esclusi i territori comunali aventi un solo impianto di distribuzione con una norma che si porrebbe in profonda contradizione con lo spirito della legge che diversamente, dovrebbe fornire le condizioni per la concorrenza nel mercato;

la norma, verrebbe meno, anche al Principio di ragionevolezza, direttamente collegato a quello di eguaglianza, il quale esige che le disposizioni normative contenute in atti aventi valore di legge siano adeguate o congruenti rispetto al fine perseguito dal Legislatore;

nel caso di specie, la Legge 124 del 2017, avrà tipici effetti monopolistici nel settore di distribuzione dei carburanti, mentre la mission dovrebbe essere quella di favorire la concorrenza ed il libero mercato. La Legge oltre a incentivare il singolo venditore nei piccoli centri, pone delle barriere all'ingresso (investimento iniziale) che avvantaggiano i distributori e le aziende già presenti nel settore;

parrebbe che, chi sia presente nel mercato, possa bypassare taluni adeguamenti previsti dalla sopracitata legge, mentre per i nuovi potenziali entranti nel mercato, sono stabilite prerogative ed adempimenti che implicano una maggiorazione dell'investimento da affrontare per allestire un impianto di distribuzione (obbligatorietà per gpl e/o metano)., le barriere all'ingresso sono state potenziate dal legislatore;

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rilevato che:

i singoli apparati Locali, Comuni, Forze dell'ordine, Organizzazioni, erogatori (li servizi ed Utilities, per lungo periodo sono state supportate da questi esercenti, attraverso forniture, con pagamenti dilazionai, per il parco automezzi, per le maccìjue, per riscaldare le scuole, in generale per fornire servizi ai concittadini;

inevitabilmente, vista la dilazione ed il ritardo nei pagamenti, i gestori, microimprenditori, hanno prodotto debito, di cui ha beneficiato il sistema bancario;

la Legge prevede un incentivo di buona uscita, come sancito del Decreto del 7 agosto 2003 ma ad oggi, non si conoscono le modalità, i tempi, e le risorse necessarie all 'erogazione dell'incentivo;

atteso che:

dal MJ.SE , titolare dei processi di razionalizzazione della rete carburanti in Italia, giungerebbero sconfortanti notizie in merito all'erogazione delle liquidazioni di fine gestione, poiché dal 2013 il fondo predisposto non viene ri finanziato;

quindi i gestori, in grossa percentuale prossimi alla pensione, si troveranno senza lavoro, a dover fronteggiare i debiti prodotti per garantire servizi pubblici e per di più senza un sussidio, sotto forma di liquidazione, che possa accompagnarli alla pensione, ed eliminare, tutto o in parte, il debito prodotto per inefficienze che sicuramente non sono da imputare al gestore;

in un periodo di crisi economica, nel quale l'Italia e la Sicilia stentano a ripartire, vedere cessare 300 attività in un solo colpo, senza dare garanzie di immediato sostentamento economico a chi perde il lavoro, ci riporta indietro negli anni;

considerato che:

contrariamente a quanto previsto dall'art. 3 della Costituzione, la Legge 124 del 2017, anziché rimuovere gli ostacoli, li pone in essere, per il mercato e la concorrenza (creando barriere all'entrata), per il lavoro e per le condizioni socio-economiche dei lavoratori costretti a cessare la propria attività. Inoltre si hanno trattamenti differenti all'interno della stessa categoria di soggetti;

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i gestori che cessano l'attività, secondo il Decreto del 7 agosto 2003, hanno diritto a l erogazione di i .ii, che oggi non ha fondi e UOL i ta a tutti, specialmente a coloro cìc si vedono privati del lavoro dalla Legge 12e dei 2i)17. Come effetto si avrà un allargamento della fo;bice, creando sempre più distanza tra i redditi e le condizioni economiche, avendo come risultato due classi ben distinte: cittadini sempre più poveri, cittadini sempre più ricchi;

inoltre quando si configura il caso di territori comunali con un unico impianto, riemergerebbe la scarsa congruenza tra gli obiettivi della Legge e i suoi effetti reali allorquando, possono essere tralasciate le misure della sicurezza stradale;

in una Regione come la Sicilia dove, attualmente, la sicurezza stradale non è garantita nemmeno nelle arterie autostradali, (vedasi a titolo esemplificativo e flOfl esaustivo le condizioni della Palermo-Catania nel tratto da Buonfornello ad Enna) figuriamoci nelle strade statali (SS 121) e ancora peggio per le strade provinciali e comunali',

sotto tale punto di vista il nostro Parlamento nazionale, se vuole garantire la sicurezza stradale, dovrebbe pensare principalmente alle arterie con più alta densità di traffico, garantendo il rispetto dei tempi e delle consegne;

preso atto che le misure previste per i gestori di impianti di distribuzione, già penalizzati dalle politiche dei prezzi delle Società petrolifere, creeranno povertà sui territorio regionale, diminuendo il potere di acquisto delle famiglie, tagliando fuori una strategica rete di micro imprese, che la stessa Comunità Europea ha sottolineato essere il nucleo trainante delle nostre economie;

per sapere:

se siano a conoscenza dei fatti esposti e quali azioni intendano porre in essere per arginare le problematiche ampiamente illustrate;

se non ritengano opportuno avviare un' interlocuzione con il competente Ministero volta a verificare e a garantire la corretta erogazione delle liquidazioni (li fine gestione per tutti gli aventi diritto;

se si stia valutando con i Dipartimenti

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competenti di quest 'Amministrazione, l'ipotesi di ridisegnare e riclassificare le aree svantaggiate della Regione quale requisito indispensabile ope legis per la sussistenza delle attività prese in esame.

(16 ottobre 201)

FI GUCC TA

- Con nota prot. n. 59048/IN.17 del 23 novembre 2018 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le le attività produttive.

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(N.C.E.D. 24042)

XVII Legislatura ARS

INTERROGAZIONE (r i SPOSta ora e)

N. 626 - Chiarimenti sul i' rea izaziotte dell i iricubatore di impresa di Sviluppo Italia Sicilia nella zona industriale di Termini imerese (PA).

Al Presidente della Regione e all'Assessore per le attività produttive, premesso che:

l'incubatore impresa di Termini Imerese, programma progettato per accelerare lo sviluppo di imprese attraverso una serie di risorse di sostegno alle imprese e servizi, in fase di realizzazione dal 2014, occupa un immobile riconvertito e messo a disposizione dal Consorzio ASI di Palermo. La struttura, realizzata nell'area dell'ex Chimica del Mediterraneo occupa 4.050 mq di cui 3.200 mq destinati alle imprese e 850 mq per servizi comuni, e può accogliere fino a 26 aziende in fase di avvio;

la realizzazione dell'incubatore è stata finanziata dalla legge 208/98 (decreto legge 67/1997, art. 1 Interventi per lo sviluppo economico delle aree depresse del territorio nazionale ) per interventi di promozione, di occupazione e d'impresa nelle aree depresse;

considerato che:

tale struttura ad oggi completa e attrezzata è stata affidata da Invitalia alla società Sviluppo Italia Sicilia. Tale ultima società, con il compito di promuovere e creare impresa per svolgere attività legate all'attrazione degli investimenti in grado di contribuire allo sviluppo economico e produttivo locale, di promuovere lo sviluppo e le competitività del sistema Regione per la gestione degli incubatori d'impresa, il 14/4/2016 è stata

posta in liquidazione e successivamente dichiarata fallita il 19/05/2017;

tenuto conto che:

un incubatore di imprese di tali dimensioni, se ben gestito, può rappresentare una occasione straordinaria per un territorio come quello di Termini Imerese, travolto da anni da una profonda

crisi industriale, in quanto potrebbe essere utile a rilanciare uno sviluppo legato ad aziende locali;

il 30/01/14 il Direttore dell'Agenzia dì attrazione di investimenti dell'isola dichiarava che 'entro il primo semestre dell'anno verrà inaugurato l'incubatore di impresa di Sviluppo

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Italia Sicilia nella zona industriale di Termini Imerese, in provincia di Palermo'

il 30 marzo 2017. l'ex vicepresidente della Regione nonché x a;'.so• per le attività produttive, Mariella Lo Bello, dichiarava: a Termini ( ) stiamo prevedendo un insediamento più complessivo e guardiamo con grande interesse alla creazione di un incubatore di impresa in quell'area. Stiamo andando avanti; ci sono stati dei ritardi ma ci sono buone probabilità che nel prossimo futuro torni ad essere il luogo' dell'automobile';

considerato altresì che a tali dichiarazioni non è seguita alcuna concreta misura volta alla realizzazione di tale incubatore d'impresa e che ad oggi la struttura è inutilizzata;

ritenuto che un incubatore accelera e rende sistematico il processo di creazione di nuove start-up fornendo loro non solo una sede fisica ma soprattutto una rete sociale ed imprenditoriale fertile, nonché contributi finanziari così come previsto dal Fondo Rete Incubatori gestito proprio da Invitalia;

per sapere:

se siano a conoscenza di quanto esposto in premessa;

qual sia lo stato dell'arte dell'incubatore di imprese e quali i tempi previsti per il suo avvio;

quali urgenti iniziative intendano assumere al fine di assicurare l'inizio attività dell'incubatore di imprese che potrebbe rappresentare per il territorio, già riconosciuto area di crisi complessa, un ruolo di acceleratore di impresa innovativa e di sviluppo locale.

(27 dicembre 2018)

SUNSERI - CAPPELLO - CIANCIO FOTI - MANGIACA VALLO - PALMERI SIRAGUSA - TRIZZINO - ZAFARANA - ZITO TANCREDI - SCHILLACI - Dl CARO - CAMPO DI PAOLA - MARANO - PAGANA - DE LUCA A. PASQUA

- Con nota prot, n. 5779/IN.17 dell'il febbraio 2019 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore regionale per le attività produttive.

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(N.C.E.D. 3016)

XVII Legislatura ARS

INTERPELLANZA

N. 166 - Adeguamento amhientJc ge:ioic del depuratore consortile di Priolo Gargallo (SR).

Al Presidente della Regione, all'Assessore per le attività produttive, all'Assessore per la salute e all' Assessore per il territorio e l'ambiente, premesso che:

nel comune di Priolo Gargallo è ubicato un depuratore consortile gestito dall' I.A.S. S.p.A, a cuì è affidato il trattamento delle acque di scarico e lo smaltimento dei fanghi conseguenti al trattamento delle acque reflue del polo petrolchimico siracusano;

la società summenzionata ha come azionista di maggioranza il Consorzio IRSAP con quote riservate ad alcuni partner pubblici e privati quali i Comuni di Priolo Gargallo e Melilli e le grandi società petrolifere e petrolchimiche dell'area industriale; si occupa della gestione ordinaria, programmata e straordinaria degli impianti di depurazione a servizio dei reflui provenienti dagli agglomerati industriali di Siracusa e dagli agglomerati urbani di Melilli, Priolo e Siracusa;

il sistema di depurazione consortile di Priolo fa fronte alle numerose esigenze legate alla presenza di un polo industriale di notevole complessità quali:

il trattamento chimico fisico e biologico delle acque di scarico reflue civili ed industriali al fine di renderle innocue all' ambiente secondo le normative vigenti;

lo smaltimento dei fanghi conseguenti al trattamento delle acque reflue;

lo smaltimento e la riutilizzazione delle acque reflue depurate;

la gestione di impianti idrici per l'approvvigionamento e la distribuzione di acque civili ed industriali;

l'esecuzione di opere di integrazione, modifica e completamento necessarie per il miglioramento degli impianti esistenti;

rilevato che:

l'impianto per la depurazione dei liquami, che

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utilizza un sistema di abbattimento a fanghi attivi di tipo aerobico, risulta inadeguato in quanto mancano le necessarie autorizzazioni e le condizioni strutturali sono fatiscenti;

lo stesso impianto è at() oggetto di inchieste da parte della Procura di Siracusa che ha indagato in ordine alla cattiva manutenzione degli impianti di depurazione delle acque e dei fanghi industriali;

invero, in data 18/02/2019, è stata disposta la notifica ai gestori dell'impianto industriale I.A.S. S.p.A. di provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Gip , ed è stato fissato un termine di trenta giorni, successivamente prorogato, per l'espressione del consenso in ordine all'accettazione delle seguenti prescrizioni: 'progettazione e realizzazione di uno o più sistemi per la captazione e l'abbattimento degli odori prodotti dall'impianto, o tramite adeguamento dell'impianto di deodorizzazione costruito o tramite progettazione e realizzazione di altro impianto idoneo ed efficace allo scopo; il Gestore dovrà proporre un progetto completo di cronoprogramma attuativo per la realizzazione del predetto completamento, che non dovrà comunque eccedere una durata massima di 12 mesi, con garanzia fideiussoria pari al costo delle opere da attuare ed alla loro messa in esercizio che sarà documentata dal gestore entro 90 giorni'

il 31 dicembre 2015 è scaduta la Convenzione per la gestione del depuratore, stipulata nel 1999 dal Consorzio Asi di Siracusa con la I.A.S S.p.A; scadenza, a cui hanno fatto seguito numerosi provvedimenti di proroga;

pertanto, l'Irsap, Istituto Regionale per lo Sviluppo delle Attività Produttive, ha emanato un bando di gara pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del 15.02.2019 per l'affidamento della Concessione pluriennale della gestione degli impianti di depurazione di Contrada Vecchie Saline territorio di Priolo Gargallo a servizio dei reflui provenienti dagli agglomerati industriali di Siracusa e gli agglomerati urbani di Melilli, Priolo e Siracusa';

l'appalto ha ad oggetto la gestione ordinaria, programmata e straordinaria per nove anni degli impianti di depurazione a servizio dei reflui provenienti dagli agglomerati industriali di Siracusa e dagli agglomerati urbani di Melilli, Priolo Gargallo e Siracusa (zona nord);

tuttavia, appare di dubbia legittimità la

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pubblicazione dello stesso bando da parte di Irsap, sul quale pende un ricorso amministrativo al Tar e tra i cui interventi non rientrano le prescrizioni imposte dalla Procura nel provvedimento di sequestro succitato;

rilevato, altresi, che:

la Procura ha concesso ad I.A.S S.p.A., l'azienda che gestisce il depuratore consortile di Priolo, la proroga fino al 15 aprile del termine ultimo per l'adempimento delle prescrizioni contenute nell'ordinanza di sequestro preventivo dello stesso depuratore;

pertanto, entro il 15 aprile, si dovrà prestare la garanzia fideiussoria, pari al costo delle opere da attuare, richiesta dalla Procura e dovrà essere presentato dai gestori il cronoprogramma degli interventi di ammodernamento dell'impianto di depurazione;

se all'inadempimento delle prescrizioni della Procura entro il termine stabilito facesse seguito l'apposizione dei sigilli al depuratore consortiÌe, l'attività del polo industriale siracusano rimarrebbe paralizzata, in quanto non sarebbe possibile la depurazione dei reflui industriali e di quelli civili di Priolo, Melilli e parte nord di Siracusa; dunque, ne risentirebbe fortemente la produzione con ricadute sociali legate ad inevitabili licenziamenti presso le industrie interessate direttamente nonché presso l'indotto;

non va sottovalutato, inoltre, il rischio ambientale che ne deriverebbe, in quanto il mancato trattamento dei reflui determinerebbe il riversainento diretto in mare dei liquami di lavorazione industriale e la mancata manutenzione dell'impianto comporterebbe l'ulteriore dispersione in aria di sostanze inquinanti, con il conseguente rischio di disastro ambientale;

preso atto che:

l'Assessore regionale per le Attività Produttive Girolamo Turano, in rappresentanza del governo regionale, nel corso di un recente incontro con i rappresentanti di Irsap, del consorzio Asi in liquidazione, dell'Ias e di Confindustria Siracusa ha dichiarato l'indisponibilità a finanziare i lavori necessari alla manutenzione dell'impianto ed ha affermato che la Regione, nonostante detenga il 65% della maggioranza consortile, assolve un ruolo meramente sociale, dunque, a suo dire, non è il soggetto tenuto ad adempiere alle prescrizioni imposte dalla Procura né alla manuntenzione

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dell impianto:

l'Assessore regionale, nel corso dell'incontro succitato, ha, inoltre, escluso l'eventuale sospensione in autotut&a del bando di gara emanato dall Irsap, conferwndu in lT3l n;do, l'intenzione del Governo regionale (li voler percorrere la strada dell'affidamento a privati (Iella gestione del depuratore di Priolo;

1a vicenda che interessa il depuratore consortile si intreccia con la vicenda giudiziaria che riguarda il caso Montante; in particolare, la Relazione conclusiva dello scorso 19 marzo, prodotta dalla Commissione regionale Antimafia, fa luce sui collegamenti della società consortile che gestisce il depuratore di Priolo Gargallo con il 'Sistema Montante'. a testimonianza delle scelte opache dell'amministrazione regionale in merito alle nomine dei vertici dell'Industria Acqua Siracusana e di una complessiva mala gestio che si trascina ormai da tempo;

per conoscere:

quali siano le ragioni per le quali il Governo non abbia intenzione di provvedere, con urgenza, al finanziamento dell'opera di progettazione e realizzazione di uno o più sistemi per la captazione e l'abbattimento degli odori prodotti dall'impianto, o di adeguamento dell'impianto di deodorizzazione costruito o di progettazione e realizzazione di altro impianto idoneo ed efficace allo scopo della eliminazione della emissione di inquinanti in atmosfera, così come prescritto dal GIP del Tribunale (li Siracusa con ordinanza notificata in data 18 febbraio 2019;

quali siano le ragioni per le quali il Governo si ostini a non intervenire in maniera risolutiva dinnanzi all' improcrast inabile necessità di superare la situazione di stallo che imbriglia l'attività del depuratore consortile tra le numerose prescrizioni rimaste inadempiute e dalla quale potrebbero derivare, come sopra evidenziato, drammatiche conseguenze in termini ambientali, economici e sociali sul territorio interessato.

(Gli interpellanti chiedono lo svolgimento con urgenza)

(8 aprile 2019)

PASQUA - CIANCIO - FOTI - MANGIACAVALLO PALMERI - SIRAGUSA - TRIZZJNO - ZAFARANA ZITO - TANCREDI - SUNSERI - SCHILLACI DI CARO - CAMPO - DI PAOLA - MARANO

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PAGANA - DE LUCA A. - CAPPELLO

- Con nota prot. n. 2529/Gab (lei 18 giugno 2019 l'Assessore per il territorio e l'ambiente ha eccepito la propria incompetenza.

- Con nota prot. n. 24149/INTEIP.17 del 7 giugno 2019, il Presidente della Regione, ha delegato l'Assessore regionale per le attività produttive.

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(N.C.E.D. 24277)

XVII Legislatura ARS

INTERROGAZIONE (risposta orale)

N. 857 - Chiarimenti su ;Lu..' ariù;taL riguardanti la Camera di Commercio dei Sud Est Sicilia.

Al Presidente della Regione, all'Assessore per le attività produttive e all'Assessore per le infrastrutture e la mobilità, premesso che:

la costituzione della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia è frutto della fusione delle Camere dì Commercio di Siracusa, Ragusa e Catania;

la fusione delle tre Camere di Commercio è stata molto contestata e più volte la Regione e lo Stato hanno modificato i propri intendimenti;

l'Ente camerale detiene il 61,22% del capitale della SAC Società Aeroporto Catania s.p.a. e, a cascata, dell'Intersac Holding SPA (controllata al 100% dalla SAC SpA), che detiene a sua volta la maggioranza delle azioni della S0.A.CO., Società di gestione dell'aeroporto di Comiso S.p.A. (attualmente pari al 65%);

rilevato che il Codacons ha lanciato recentemente l'allarme circa alcune anomalie che sono state segnalate presso l'Ente camerale in questione;

considerato che:

la prima anomalia riguarda la posizione di quiescenza del Segretario generale della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia (CCIAA), dott. Alfio Pagliaro. Sono state, infatti, sollevate diverse perplessità in ordine alla posizione del dott. Pagliaro che, pur avendo compiuto in data 1° gennaio 2018 65 anni (ad oggi, 66 anni) e avendo raggiunto il massimo dell'anzianità di servizio, rimane ancora oggi in Carica, nonostante non possa essergli applicata la norma che permette ad alcuni soggetti (magistrati, avvocati, procuratori dello stato, professori universitari, ecc.) di restare in servizio fino al 70 anno di età. A detta dell'associazione dei consumatori, il dott. Pagliaro avrebbe dovuto risolvere il rapporto di lavoro ed essere collocato in pensione con il raggiungimento del massimo dell'anzianità di servizio, così come previsto dal decreto-legge sul pubblico impiego W.L. n. 101 del 2013) convertito, con modificazioni, in L. n. 125 del 2013 e dal decreto-legge sulla Pubblica Amministrazione W.L. n. 90 del 2014) convertito in L. n. 114 del 2014;

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la seconda anomalia riguarda l'assenza di trasparenza nel sito www.ctrgsr.camconLgov.it, per la quale è stata inoltrata dal Codacons una denuncia al Garante per la privacy e all'Autorità Anticorruzione (ìNA. in he alle segnalazioni giunte, infatti, il sito ufficiale dell'Ente non riporterebbe l'informativa agli utenti relativa alla privacy e ai cookies che, come noto, deve essere indicata obbligatoriamente per legge. Consultando il sito, non apparirebbe la consueta informativa sull'utilizzo dei cookies, né riferimento alcuno alla privacy policy dell'Ente. Nello stesso sito web, inoltre, vi sarebbe l'assenza di dati e documenti che le pubbliche amministrazioni sono obbligate a pubblicare, mentre la consultazione di alcuni provvedimenti sarebbe limitata a brevissimi periodi temporali. Il nuovo sito della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia non apparirebbe, quindi, conforme alla normativa in materia di protezione dei dati personali degli utenti e (li trasparenza;

la terza anomalia, già oggetto in parte di precedente interrogazione (n. 697 del 13.02.19), riguarda il parere espresso dal Collegio dei revisori in sede di approvazione del bilancio consuntivo 2018, nel quale, pur avendo dato il proprio parere positivo per l'approvazione, non si è potuto fare a meno di esprimere 'perplessità per gli impegni di spesa futuri cui l'Ente sarà chiamato a farsi carico', in particolare riferendosi ai noti problemi di copertura finanziaria riguardo agli adempimenti previdenziali;

per sapere se flOfl intendano verificare se i dubbi paventati corrispondano a realtà e, in caso di accertamento positivo, indicare le iniziative che si intendano adottare al fine di riportare la situazione della Camera di Commercio entro il perimetro di legalità.

(Gli interroganti chiedono lo svolgimento con urgenza)

(24 maggio 2019)

CAMPO -- CAPPELLO - CIANCIO FOTI - MANGIACAVALLO - PALMERI -- SIRAGUSA TRIZZINO - ZAFARANA - ZITO - TANCREDI SUNSER I - SCII I LLAC I - DI CARO - DI PAOLA ARANO - PAGANA - DE LUCA A. - PASQUA

- Nel corso della seduta n. 130 del 17 luglio 2019, la Presidenza dell'Assemblea ha ritenuto che l'interrogazione fosse di competenza dell'Assessore

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per le attività produttive.

- Con nota prot. n, 33830/IN. 17 del 9 agosto 2019 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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(N.C.E.D. 24446)

XVII Legislatura ARS

I NTERROGAZ I ONE (risposta orale)

N. 1022 - Chiarimenti ::: dei I autoporto e del mercato ortofrutticcie di Vittara (RG) dalla Zes Sicilia orientale.

Al Presidente della Regione, all'Assessore per le attività produttive e all'Assessore per l'economia, premesso che:

con delibera di Giunta regionale n. 277 dell'8 agosto 2019, ai sensi dell'art. 4 del D.L. 20 giugno 2017, n. 91, convertito con modificazioni in legge 3 agosto 2017, n. 123, nonché ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 12 del 25 gennaio 2018, è stata approvata la proposta di istituzione delle due zone economiche speciali in Sicilia, identificate e delimitate per la 'Sicilia occidentale e per la Sicilia orientale

la Sicilia ha infatti a disposizione 5.580 ettari di terreno (il 35 per cento destinato alla Zes della Sicilia occidentale e il 65 per cento a quella orientale) entro i quali far ricadere le aziende già esistenti e quelle che vorranno investire nel futuro. Le caratteristiche essenziali delle aree individuate SOflO la presenza di un porto, di un retroporto e di una consolidata tradizione industriale;

con le Zes si rendono vantaggiosi gli investimenti in Sicilia attraverso il credito d'imposta, gli sgravi fiscali, le agevolazioni sul lavoro, gli ammortamenti per le aziende. Si prevede che in tre anni per il Mezzogiorno saranno disponibili duecentocinquanta milioni di curo per agevolazioni, di cui cinquanta dovrebbero essere destinati alla Sicilia;

nello specifico, la Zes Sicilia occidentale vede incluse: le aree industriali di Aragona-Favara, Caltanissetta, Carini, Palermo-Brancaccio, Termini Imerese e Trapani e ancora il Porto di Palermo, il Porto e il retroporto di Termini Imerese, la Stazione Sampolo con il mercato ortofrutticolo di Palermo, la zona Palermo-Partanna, il porto di Trapani, l'aeroporto di Trapani, i porti di Mazara del Vallo, Licata e Porto Empedocle con il suo retroporto e i retroporti di Mazara e Marsala. La Zes Sicilia orientale comprende le aree industriali di Gela, Paternò, Belpasso, Messina-Larderia, Villafranca Tirrena, Augusta-Melilli, Priolo Gargallo, Siracusa, Milazzo - Giammoro ed Enna e, ancora, il porto di Catania con il retroporto,

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I 'Asi , 1 interporto e Mas, Tremest ieri, il retroporto di Milazzo, il porto di Augusta, l'aeroporto di Comiso, l'interporto di Melilli, il porto di Pozzallo con il suo retroporto e, infine, il porto di Messina e la zona della fiera;

considerato che:

l'impatto delle agevolazioni per le due Zes siciliane - secondo uno studio del Dipartimento regionale dell'Economia - determinerà due effetti: un aumento degli investimenti che deriva dal meccanismo stesso dell'agevolazione e un potenziale aumento delle esportazioni. Le Zes, in linea generale, consentiranno di promuovere i settori che possono considerarsi centrali per lo sviluppo della base produttiva regionale (attività estrattive, manifatturiere, logistica, servizi) e soprattutto per la riduzione del suo grado di dipendenza strutturale

al territorio ibleo sono stati destinati 297 ettari da inserire nelle Zes: 267 destinati al porto di Pozzallo e alla zona industriale Modica-Pozzallo, mentre i rimanenti ettari saranno destinati alla zona aeroportuale di Comiso;

è stata inspiegabilmente esclusa dalla Zes Sicilia orientale la città di Vittoria, dove sono presenti il secondo mercato ortofrutticolo più grande del Paese e un autoporto, inaugurato nel 2013 e costato dieci milioni, unico realizzato in Sicilia dei 9 che erano stati progettati, adiacente all'aeroporto di Comiso, alla Ragusa-Catania, a pochi chilometri dal mercato ortofrutticolo, a 50 chilometri dal porto di Pozzallo;

è di tutta evidenza come l'esclusione di Vittoria dalla Zes rappresenti oggettivamente un problema non solo per la città ma anche per tutto il territorio del comprensorio di Ragusa

l'assegnazione di 267 ettari su 297 della Zes al porto dì Pozzallo e alla zona retroportuale si muove in linea con quello che è lo spirito del decreto-legge n. 91 del 2017 citato. Tuttavia, se questo principio è stato rispettato, è altrettanto indispensabile che la struttura portuale di Pozzallo debba essere collegata con altre zone produttive del territorio. Se ciò è avvenuto con l'aeroporto di Comiso, altrettanto non è avvenuto per il mercato e l'autoporto di Vittoria;

la città di Vittoria, inoltre, utilizza il porto di Pozzallo per scambi Commerciali e turistici più di qualunque altro comune ibleo, in virtù di uno storico accordo amministrativo con il Comune di

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Pozza llo;

la struttura commerciale per la produzione orticola più importante dell'Isola, dove ogni giorno conferiscono migliaia di produttori della fascia trasformata, dove c'è una significativa concentrazione di iinpree del settore imballaggi, logistica e trasforiazione dei prodotti ortofrutticoli non può e nc1 deve rimanere fuori dalle agevolazioni fiscali e contributive previste per le zone economiche speciali;

è inspiegabile come un'area così calzante con quanto prevede la normativa di individuazione delle Zes e così economicamente importante sia stata dimenticata dalla cabina di regia e dal gruppo di lavoro interdipartimentale istituiti dal Governo Musumeci

per sapere:

se non intendano interfacciarsi con i competenti uffici del Comune di Vittoria competenti affinché sia presentato un progetto che faccia rientrare la struttura economica più importante del territorio, il mercato ortofrutticolo con le aree ad esso collegate incluso l'autoporto, nell'assegnazione delle Zes rimanenti;

se non reputino opportuno assegnare alcuni degli ettari ancora disponibili per la Zes Sicilia orientale all'autoporto e al mercato ortofrutticolo di Vittoria, perché possa esplicarsi in maniera armonica il potenziale sviluppo di tutta la zona economico-industriale del territorio ibleo collegando in maniera efficiente il porto e la zona retroportuale di Pozzallo, l'aeroporto di Comiso, l'autoporto e il mercato ortofrutticolo di Vittoria.

(Gli interroganti chiedono Io svolgimento con urgenza)

(11 settembre 2019)

CAMPO - CAPPELLO - CIANCIO - FOTI - MANGIACA VALLO - PALMERI - SIRAGUSA - TRIZZINO - ZAFARANA - ZITO - TANCREDI - SUNSERI - SCHILLACI - DI CARO - DI PAOLA -. MARANO - PAGANA - DE LUCA A. - PASQUA

- Con nota prot. n. 5866/lN.17 del 14 febbraio 2020 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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(N.C.E.D. 24448)

XVII Legislatura ARS

INTERROGAZIONE (risposta orale)

N. 1024 - Interventi per la proroga straordinaria sugli avvisi di cui al 110 FESR 2014-20, segnatamente alle misure 3.2.1 01 - 3.5.1 02.

Al Presidente della Regione e all'Assessore per le attività produttive, premesso che:

molte imprese, in particolare interessate alla misura 3.5.1 02, a fronte della presentazione della richiesta di erogazione dell'anticipazione al Dipartimento delle attività produttive, ad oggi non hanno ottenuto un euro e quindi hanno dovuto necessariamente far slittare l'inizio dell'investimento;

il concreto rischio che il cronoprogramma degli investimenti di molte imprese ed aziende siciliane possa essere disatteso, compromettendo l'implementazione dei progetti a causa dei ritardi accumulati, potrebbe determinare conseguentemente che le imprese medesime non attuino i progetti, con la relativa perdita degli investimenti;

gli investimenti, in linea con le caratteristiche dei bandi, sono finalizzati alla realizzazione di strutture ricettive, centri medici, laboratori artigianali, imprese edili, panifici, macellerie, studi di consulenza, agenzie di viaggio ed altre tipologie di aziende;

per sapere se e quali iniziative idonee siano state assunte allo scopo di garantire il corretto iter delle misure in oggetto e se non ritengano opportuno e necessario convocare un tavolo tecnico per definire i tempi più funzionali per impedire la perdita degli investimenti da parte delle imprese ed eventualmente, a tal fine, per garantire una proroga straordinaria di 12 mesi per consentire un implementazione dei progetti.

(12 settembre 2019)

BARBAGALLO

- Con nota prot. n. 3458/IN.17 del 29 gennaio 2020, il Presidente della Regione, ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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(N.C.E.D. 24477)

XVII Legislatura ARS

INTERROGAZIONE (risposta orale)

N. 1053 - Chiarimenti in ordine alla gestione finanziaria della Camera di commercio del Sud Est Sicilia.

Al Presidente della Regione e all'Assessore per le attività produttive, premesso che:

come si apprende dalla stampa locale, sarebbero 42 su 59 i dipendenti della sede di Catania che avrebbero firmato una nota col fine di mettere in mora l'Amministrazione camerale;

in particolare, con la missiva testé menzionata, si è provveduto a denunciare atti finanziariamente insostenibili posti in essere, già peraltro previsti dal piano triennale 2019-2021 e approvati dalla Giunta camerale senza la copertura necessaria;

considerato che:

con delibera d'urgenza a. 52, assunta il 4 luglio 2019 e ratificata il successivo 15 luglio, il presidente dell'Ente camerale avrebbe chiesto alla banca tesoriera, l'ex Credito Siciliano, oggi Creval, di aumentare il proprio fido di cassa, con un'anticipazione di tesoreria che si attesterebbe intorno ai 6 milioni;

con la medesima delibera si sarebbe appreso che la Camera di Commercio del Sud Est starebbe utilizzando già uno scoperto di conto, tecnicamente una delle forme di indebitamento più costose, per un ammontare pari a 3 milioni 847 mila e 825 euro, chiedendo al fine di potere fare fronte durante l'anno 2019 al pagamento degli oneri al personale in servizio e in quiescenza, alle spese di funzionamento e a quelle connesse con le finalità istituzionali dell'ente', quindi per l'ordinaria gestione, di poterne utilizzare altri 2 milioni e 152 mila curo;

tali posizioni debitorie si aggiungono a quelle già cospicue che gravano sui bilanci dell'Ente e che hanno già comportato l'aumento del 50% dei diritti camerali a carico delle imprese per gli anni 2018-2019;

sul quotidiano 'La Sicilia' del 16/07/2019 è stato pubblicato un avviso della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia che: dichiara l'intenzione di acquisire un immobile da adibire a struttura fieristica, con scadenza per manifestare il proprio

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interesse fissata ai 15/08/2019;

l'ormai nota vulnerabilità finanziaria dell'Ente ha destato forti preoccupazioni da parte dei sopracitati dipendenti i quali, sostenuti dall'attività cauteativa del Codacons, hanno chiesto che venisse fornitd prontamente ogni documentazione che conpiovasse il rispetto dei saldi strutturali di finanza pubhiic:i, l'indispensabilità e i'indilazionabilità della spesa da affrontarsi, attestata dal responsabile del procedimento e, non ultime, le fonti di finanziamento utilizzate a copertura della spesa medesima;

per sapere:

se siano a conoscenza dei fatti esposti e quali iniziative intendano intraprendere al fine di realizzare, nelle funzioni di indirizzo e di controllo pertinenti, una stringente verifica delle procedure autorizzative attualmente in corso;

se non considerino opportuno porre in essere tutte le iniziative utili volte alla sospensione di tutti i procedimenti atti alla concessione (li crediti sino all'acquisizione dei piano triennale.

(L'interrogante chiede Io svolgimento con urgenza)

(30 settembre 2019)

FIGUCCIA

- Con nota prot. n. 3533/IN.17 del 29 gennaio 2020, il Presidente della Regione, ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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(N.C.E.D. 24478)

XVII Legislatura ARS

INTERROGAZIONE (risposta orale)

N. 1054 - Interventi sull'emergenza rifiuti e sulla manutenzione stradale nell'area di competenza dell'Irsap di Bclpasso-Piano Tavola (CT).

Al Presidente della Regione e all'Assessore per le attività produttive, visti:

la legge regionale n. 8 del 2012 che tratta della costituzione dell'istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive, noto con l'acronimo LR.S.A.P., in sostituzione integrale dei Consorzi Asj in Sicilia introdotti con l.r. n. i del 1984;

lo statuto dell'Istituto regionale per lo

sviluppo delle attività produttive, adottato con delibera del Commissario straordinario n. 4 del 4/3/2013, approvato •con decreto dell'Assessorato Attività produttive n. 44/Gab (1cl 6/3/2013 e ss.mm. il.;

il piano regolatore territoriale del Consorzio per l'Area di sviluppo industriale di Catania, approvato con D.P.C.M. del 27/2/1968 e successivamente modificato, tra le altre, con la variante n. 6, varata con D.A. Territorio e Ambiente n.12 del 23/1/1990, in merito agli agglomerati di Belpasso e Piano Tavola;

il programma delle opere triennali dei lavori pubblici 2018-2020, predisposto dall'Area Programmazione strategica marketing e approvato con delibera del Consiglio d'amministrazione (assunta dal Commissario ad acta) n.11 del 20 dicembre 2018;

considerato che:

la Regione svolge la propria attività di regolamentazione, gestione ed intervento nell'ambito delle aree destinate allo svolgimento di attività produttive attraverso l'Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (IRSAP), ente pubblico non economico, sottoposto alla vigilanza, indirizzo, controllo e tutela della Regione per il

tramite dell'Assessorato regionale delle attività produttive;

le aree industriali in cui I 'Irsap è subentrato sono complessivamente 48;

secondo un censimento del 2013, riportato nel Programma OOPPIT 2018-20, all'interno dell'area industriale di Beipasso, localizzata presso

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l'Ufficio periferico di Catania, SOflO innestate 127 aziende, di cui 110 in atti vita, 5 in costruzione, 7 in programma e 5 inattive;

dal piano regolatore territoriale emerge che l'agglomerato di Belpso si estende su una superficie di :22 ettni .nnile coordinate lat. 37,549176 e ion. 17'79i, a ridosso della periferia urbana 'i an í` v-) ì.a

l'Irsap si serve dell'Ufficio periferico di Catania per esercitare la propria competenza su un territorio corrispondente alle aree attribuite al soppresso Consorzio ASI;

l'IRSAP, ( ... ) sentiti i comuni nei cui territori ricadono le aree industriali interessate, predispone ed approva il programma triennale degli interventi e delle attività il quale, in relazione ad ogni area ovvero, ove particolari esigenze Io richiedano, in relazione ad ogni insediamento destinato ad attività industriali e produttive, prevede ( ... )

numerose segnalazioni sono pervenute da parte di cittadini belpassesi e anche da parte delle aziende che insistono sull'agglomerato produttivo di Belpasso-Piano Tavola, aventi ad oggetto lo sversamento abusivo di rifiuti che si perpetra ogni giorno, con la conseguente creazione di tante discariche a ridosso delle arterie interne di comunicazione:

lo stesso Comune di Belpasso, da un lato, sembra essere favorevole 'a svolgere il servizio di raccolta dei rifiuti ed a bonificare le aree non comunali di Piano Tavola, ma solo dopo la cessione delle stesse' e, dall'altro, ha rimarcato che il mancato e corretto adempimento degli obblighi di gestione e conservazione dei terreni in gestione all'Irsap, di cui il Governo regionale dovrebbe controllare l'operato, determina una situazione 'vergognosa e a danno dell'immagine dell Amministrazione';

già in passato, pare che la Regione siciliana abbia dovuto pagare risarcimenti milionari proprio a causa di cattiva gestione dei terreni degli agglomerati industriali;

dal programma delle opere triennali, approvato dall'Irsap con delibera n. 11 del 2018, non si evince alcun investimento sul territorio di cui alla presente interrogazione;

ai sensi dell'art. 14 della l.r. n. 8 del 2012, 'la Giunta regionale, su proposta dell'Assessore regionale per le attività produttive ( ... ) entro il

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30 novembre di ogni anno ( ... ), approva il piano contenente le linee guida a cui si conforma l'attività clell'IRSAP', con la fissazione dei 'budget finanziari e le linee di finanziamento in ragione delle specificità di intervento previste per ogni singola area' industriale;

nella formulazione di detto piano è garantita la massima partecipazione sia de rappresentanti degli interessi economico-sociali coinvolti in loco, sia di quelli istituzionali;

le problematiche non attengono soltanto allo sversamento illecito dei rifiuti e al conseguente proliferare di discariche abusive, ma si attagliano in particolar modo anche alla gestione e alla manutenzione delle stesse vie di comunicazione all'interno dell'area industriale oggetto della presente interrogazione;

è possibile addivenire a soluzioni tra gli enti locali, l'Irsap e la Regione attraverso apposite convenzioni che chiariscano condotte, diritti e doveri di ciascuno dei contendenti;

per sapere:

quali provvedimenti intendano adottare, nell'immediatezza, per affrontare l'emergenza discariche abusive nel territorio di cui alla presente interrogazione, potenziando i controlli e prevedendo sistemi di videosorveglianza;

se sia stato fissato e quale sia il budget finanziario e le linee di finanziamento in ragione delle specificità di intervento per ogni singola area

quale sia, in alternativa, l'orientamento sulla contrattazione di apposita convenzione con il Comune, che preveda la cessione di aree e il trasferimento delle opportune risorse economico-gestionali, al fine di fornire all'Amministrazione comunale medesima gli adeguati strumenti finanziari e normativi per supplire alle gravi inadempienze dell'IRSAP, risolvendo una volta per tutte il problema.

(30 settembre 2019)

CIANCIO - CAPPELLO - FOTI MANGIACA VALLO PALMERI - SIRAGUSA - TRIZZINO - ZAFARANA ZITO - TANCREDI - SUNSERI - SCHILLACI DI CARO - CAMPO - DI PAOLA - MARANO - PAGANA DE LUCA A.- PASQUA

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- Con nota prot. ri. 3521/IN.17 del 29 gennaio 2020, il Presidente della Regione, ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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(N.C.E.D. 24515)

XVII Legislatura ARS

INTERROGAZIONE (risposta orale)

N. 1090 - Verifica dei presupposti per disporre la decadenza del Presidente della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia per presunta violazione dello Statuto dell'ente e della vigente normativa.

Al Presidente della Regione e all'Assessore per le attività produttive, premesso che:

lo scorso marzo, sul mensile '5', è apparsa un'intervista al presidente pro-tempore della Camera di Commercio del Sud Est Pietro Agen, dal titolo ad effetto: 'La mia vita da massone';

nell'intervista il presidente Agen dichiara di appartenere alla loggia massonica del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani dai primi anni '80 a tutt'oggi, precisando di essere 'in sonno', una formula tecnica che indica una sorta di sospensione dalle attività rituali della loggia di appartenenza;

due sono le circostanze che caratterizzano l'adesione alla massoneria, espressamente prescritte nella Costituzione massonica proprio del GOI cui Agen ha aderito: la prima che 'ogni membro al fine di rendere sacri i propri impegni deve aver prestato Solenne Promessa sul Libro della Loggia da esso ritenuto Sacro'; la seconda che 'il Fratello in posizione di sonno è soggetto ai doveri derivanti dall'iniziazione muratoria'

tale situazione potrebbe realizzare una condizione di incompatibilità rispetto all'incarico rivestito, tenuto anche conto che Agen avrebbe dovuto dichiarare tale status in sede di autocertificazione prima del conferimento dell'incarico;

considerato che:

la legge di riordino delle Camere di Commercio n. 580 del 1993, all'art.13, comma 2, lettera f), espressamente prevede che non possono far parte del Consiglio camerale coloro che siano iscritti ad associazioni operanti in modo occulto o clandestino e per la cui adesione siano richiesti un giuramento o una promessa solenne;

stessa identica prescrizione è contenuta anche nello statuto della Camera di Commercio del Sud Est, approvato dal Consiglio camerale nella seduta del 14 dicembre 2018 con deliberazione n. 12,

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sempre all'art. 13, comnia 2, lettera f);

l'associazione nazionale dei consumatori Codacons, presente nel Consiglio camerale e rappresentata dall'avvocato Elisa Di Mattea, ha segnalato la circostanza alla Prefettura di Catania, chiedendo l'avvio del procedimento finalizzato a verificare i presupposti per disporre la decadenza del presidente del l Caìra di Cwiurcio del Sud Est Sicilia per violazione dello statuto dell'Ente e della legislazione regionale e nazionale;

la Prefettura di Catania, recependo l'istanza del Codacoiis, ha investito formalmente, con nota del 26 settembre 2019, l'organo di controllo, cioè il Presidente della Regione;

nella nota si legge: 'Per i profili di competenza si trasmette la nota pervenuta il 16 settembre u.s. con la quale il Coordinamento delle associazioni e dei comitati per la tutela dell'ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori ha formulato una diffida alla definizione del procedimento

il 1C ottobre u.s., il Capo di Gabinetto della Presidenza della Regione, dr.ssa Madonia, ha trasferito la pratica all'Assessorato regionale delle attività produttive, che dovrà avviare il procedimento di valutazione per l'eventuale decadenza:

per sapere:

se e quando intendano riscontrare la nota della Prefettura di Catania del 26 settembre 2019;

se non intendano verificare con urgenza la sussistenza dei presupposti per disporre la decadenza del presidente della Camera di Commercio del Sud Est Sicilia per violazione dello statuto dell'Ente e della legislazione regionale e nazionale, dando congrua motivazione della decisione finale.

(Gli interroganti chiedono lo svolgimento con urgenza)

(18 ottobre 2019)

CAMPO - CAPPELLO - CIANCIO - FOTI MANGIACAVALLO - PALMERI - SIRAGUSA TRIZZINO - ZAFARANA - ZITO - TANCREDI SUNSERI - SCIIILLACI - DI CARO - DI PAOLA MARANO - PAGANA - DE LUCA A. - PASQUA

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- Con nota prot. n. 5829/IN.17 del 14 febbraio 2020 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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(N.C.E.D. 24520)

XVII Legislatura ARS

I NTERROGAZ IONE

N. 1094 - Iniziative in merito al procedimento di archiviazione della richiesta di riconoscimento del Distretto orticolo Sud-Est Sicilia.

Al Presidente della Regione e all'Assessore per le attività produttive, premesso che:

con nota dell'Assessorato regionale delle attività produttive, prot. n. 62049 de! 14.10.2019, veniva comunicato l'avvio del procedimento di archiviazione della richiesta di riconoscimento del Distretto orticolo Sud Est Sicilia, specificandone la motivazione nella mancata osservanza della finestra temporale prevista dal comma 2 dell'art. 6 del D.A. n. 152/2005;

il richiamo al comma 2 dell'art. 6 del D.A. n. 152/2005 come motivo di esclusione e quindi di archiviazione, prevede che 'il termine per la presentazione dei patti è fissato dall'i al 10 gennaio di ogni anno';

lo stesso Assessorato delle attività produttive, nell'emanazione del D.A. n. 1937/02 del 28/6/2016, ritiene 'di dover apportare modifiche ed integrazioni al citato D.A n. 152 del 01/12/2005 (superandolo di fatto) alla luce delle attività poste in essere dai distretti già riconosciuti nonché dei nuovi documenti di programmazione della Regione Siciliana', e con il quale, dal un lato, non viene specificato se si riferisce a distretti riconosciuti che hanno effettuato il rinnovo del riconoscimento ovvero anche a distretti che siano stati riconosciuti dalla Regione siciliana e non rinnovati, e, dall'altro - questione più rilevante - viene eliminata la finestra temporale di cui al comma 2 dell'art. 6 del D.A. n. 152/2005 senza rimandare ad ulteriori indicazioni procedurali o a provvedimenti nonché procedendo alla rimodulazione di tutte le scadenze procedurali successive, precedentemente indicate con date specifiche (giorno e mese), con termini di durata (30 giorni, 60 giorni, ecc.), dimostrando, quindi, di voler svincolare il procedimento di ammissibilità e riconoscimento delle scadenze prefissate in alcuni momenti dell'anno solare, con una procedura sempre aperta;

considerato che:

l'art. 12 'Norme transitorie' del D.A. n. 1937/2 del 28/6/2016 offre, inoltre, indicazioni in merito

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al mantenimento dello status di distretto produttivo riconosciuto, la cui scadenza 'è stata prorogata al 30.6.2016 potendo beneficiare di ulteriori sessanta giorni di proroga entro i quali possono presentare 1a nuova istanza di riconoscimento'. Tale orientamento viene, difatti, seguito anche da altri proponenti come il Distretto Agrumi di Sicilia, per il quale i termini f ssatj de!i'ar. 12 del D.A. n. 1937/2 del 28/6/2016 veng'no ampiamente superati, come annunciato a mezzo stampa dal Presidente in data 16/9/2019, nella quale dichiara che l'invio dell'istanza è avvenuto nel giugno 2017, così come anche per il Distretto Fico d'india di Sicilia;

il Consorzio orticolo Sud Est Sicilia ha provveduto, a seguito di ima rinnovata governance e vivacità aziendale, a presentare nuova istanza di riconoscimento del Distretto orticolo Sud Est Sicilia, inviata e protocollata in data 8/8/2017 in aderenza a quanto previsto dal D.A n. 1937/2 del 28/6/2016;

nella comunicazione dell'Assessorato in indirizzo, prot. n. 62049 del 14.10.2019, viene riportato un riferimento e data di protocollo errato', in quanto la presentazione dell' istanza in oggetto avviene con prot. dell'8/8/2017 e non con il n. prot. 46300 dell'11/9/2017;

l'elemento ostativo circa la finestra temporale, quale motivo alla base dell'archiviazione della richiesta di riconoscimento, come da comma 2 dell'art. 6 del più volte richiamato D.A. n. 152/2005. risulta, di fatto, superato in quanto il successivo D.A. n. 1937/2 del 28/6/2016, apportando modifiche e integrazioni al precedente decreto (il D.A. n. 152/2005) e non recando nelle proprie disposizioni alcun rimando ad ulteriori provvedimenti, ha chiaramente lasciato intendere che quanto riportato all'art. 6 dello stesso decreto assessoriale (D.A. n. 1937/2) fosse la nuova procedura da adottare al fine di facilitare i lavori dei distretti sia riconosciuti che di nuova istanza; tale orientamento è oltremodo chiaramente confermato dal nuovo Avviso, prot. 62195, pubblicato in data 15/10/2019 dall'Assessorato Attività produttive, che esordisce facendo chiaro riferimento solamente all'art. 56 della l.r. ti. 17 del 2004, e s.m.i. e al D.A. n. 1937/2 del 28/6/2016, con richiamo, al suo interno, al D.A. n. 152/2005 solo ed esclusivamente per comunicarne la sua modifica e integrazione con rimando al successivo D.A. n. 1937/2 del 28/6/2016 e, pertanto, il suo superamento;

l'unica finestra temporale che si riscontra nel D.A n. 1937/2 viene riportata nell'art. 12 e riguarda i distretti già riconosciuti e che hanno

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ottenuto una proroga per l'invio dell'istanza di rinnovo fino al 30/6/2016: finestra, peraltro, prevista di soli 60 giorni;

il nuovo avviso del 15/10/2019. ancorché diretto a creare sistemi premianti e semplificativi per alcuni distretti, nella sostanza non può trovare efficacia per uli: lla luce di quanto sopra espresso e 1eri n'ente per il fatto che l'art. 12 Norme transitorie' del D.A. n. 1937/2 de! 28/06/2016 sanciva i termini perentori in cui andava effettuata la richiesta di rinnovo;

l'art. 6, comma. 11, del D.A. n. 1937/2 del 28/6/2016 non individua nemmeno il termine finale per l'adozione del decreto di riconoscimento del Distretto da parte della P.A. e che pertanto ricorre la circostanza di cui all'art. 2 della lr. n.7 del 2019, c.2, ovvero che il termine finale non debba superare i 30 giorni dall'inoltro dell'istanza volta al rilascio del provvedimento, ad oggi ampiamente superato;

risulta, infine, quanto mai 'curioso' aver dato comunicazione di archiviazione dopo oltre due anni di silenzio da parte di codesto ramo dell'Amministrazione regionale in indirizzo ed in concomitanza (stesso giorno) in cui viene pubblicato il nuovo Avviso n. 62195 (15/10/2019), certificando pertanto la palese prescrizione dei termini di conclusione del procedimento previsti all'art. 2 della legge regionale citata per le motivazione addotte all'ultimo punto delle superiori osservazioni;

per sapere:

quali siano i distretti per i quali viene individuata una via preferenziale di riconoscimento dall'Avviso n. 62195 in data 15/10/2019 e le relative motivazioni;

quali valutazioni siano state fatte affinché ad alcuni distretti, ai sensi del nuovo Avviso e citati in premessa, venga riconosciuta una via preferenziale, allorquando da come sopra evidenziato non ne sussistano le condizioni normative, creando così delle discrepanze di trattamento che rischiano di esporre l'Amministrazione regionale a richieste di danno economico da parte dei costituendi distretti che rimangano esclusi da tale percorso privilegiato;

se intendano procedere alla non archiviazione dell'istanza di riconoscimento del Distretto orticolo Sud Est Sicilia e alla sua tempestiva riammissione all iter procedurale di riconoscimento,

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così come richiesto dal Consorzio orticoio Sud Est Sicilia con istanza protocollata 1 8/8/2017, per evitare che un territorio come quello del Libero Consorzio comunale di Ragusa e dell'intero distretto venga mortificato.

(21 ottobre 2019)

O i IASQUALE

- Con nota prot. n. 5875/IN.17 del 14 febbraio 2020 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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(N.C,E.D. 24556)

XVII Legislatura ARS

I NTERROGAZ I 0NE (risposta orale)

N. 1129 - Precisazioni in merito alla partecipazione della Regione alla 55 edizione di SMAU Milano.

Al Presi dent e de P:s.; i one ,Pi-.' 1,;11;eSso che

dal 23 a! 25 ottobre u.s. si è tenuta a Milano la cinquantacinquesima edizione di SMAU, evento 132B (business to business) dedicato all'innovazione che ogni anno attira imprenditori, manager di aziende e delle pubbliche amministrazioni, realizzando un

luogo di incontro tra imprese e start-up, con l'obiettivo di promuoverne l'internazionalizzazione e, appunto, l'innovazione;

al citato evento ha partecipato anche la Regione siciliana che ha allestito un proprio stand che, tuttavia, non appare sia stato adeguatamente utilizzato;

numerosi utenti hanno infatti lamentato che lo stand era totalmente vuoto, privo di addetti o operatori che illustrassero l'apporto della Regione siciliana al tema dell'innovazione;

per sapere

le ragioni per le quali il citato stand allestito dalla Regione siciliana presso l'edizione 2019 di SMAU tenutasi a Milano, fosse privo di personale in grado di promuovere il contributo della Regione all'evento;

quali siano stati i costi sostenuti per la partecipazione della Regione alla citata manifestazione;

quali le finalità che si intendevano perseguire e se ritenga che le stesse siano state raggiunte.

(6 novembre 2019)

BARBAGALLO * *** * ** *

- Con nota prot. n. 154343/IN.17 del 6 maggio 2020 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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(N.C.E.D. 3051)

XVII Legislatura ARS

INTERPELLANZA

N. 211 - Iniziative per lo sviluppo dell'innovazione tecnologica e delle start up di settore.

All'Assessore per le attività produttive, considerato che:

la Regione Lazio, all'inizio del 2019, è diventata la prima Regione italiana a coinvest ire fondi europei nel venture capital per le imprese innovative, con l'obbiettivo di attrarre investitori privati nel capitale di rischio delle imprese laziali;

tale strategia genera un duplice vantaggio in quanto favorisce, da un lato, l'intervento di investitori nelle giovani imprese innovative presenti nella Regione o che decidano di aprire una sede operativa nel Lazio, mentre dall'altro mira a rendere il tessuto produttivo regionale maggiormente attrattivo per il mercato dei capitali, innescando un virtuoso processo di sostegno alle start-up;

il progetto FARE Venture, avviato nel 2017, prevede due strumenti i nnovat ivi quali: INNOVA Venture', un fondo che agisce, insieme a co-investitori privati, direttamente nel capitale di rischio di start tip e imprese innovative, impiegando anche capitali aggiuntivi frutto di campagne di equity crowdfunding; 'LAZIO Venture' un 'fondo di fondi' che opera investendo capitali pubblici in fondi chiusi di investimento alternativi (FIA) che, a loro volta, associando una quota del 40% di capitali privati, dovranno investire nelle imprese target del Lazio;

l'obbiettivo di INNOVA Venture è quello di incrementare l'offerta di capitale di rischio a vantaggio di start-up e PMI localizzate, o che intendano localizzarsi, nella Regione Lazio, con un considerevole effetto leva sui capitali di coinvestitori privati e un significativo impatto sull'economia reale della Regione;

il precedente fondo di Venture Capital, attivo dal 2011 al 2016, ha ottenuto importanti risultati nell'ambito della programmazione 2007/2013 ed è stato riconosciuto come 'best practice' in ambito unionale: sono stati investiti oltre venti milioni di curo in trentatré imprese ad elevato livello di innovazione, in prevalenza start-up, ed è stato generato un effetto leva complessivo di oltre dieci milioni di curo di risorse aggiuntive private;

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nell'ambito del nuovo progetto 'FARE Venture' verranno investiti circa 140 milioni di curo, come evidenziato durante la presentazione avvenuta il 5 febbraio scorso, presso la sede di Cassa Depositi e prestiti a Milano;

il settore dell'innovazione tecnologica, sia di prodotto che di processo, ha rappresentato nell'ultimo decennio l'ambito in cui si è registrato il maggior incremento in termini di crescita economica a livello internazionale, come i dati relativi alla silicon-valley americana e a quella israeliana ampiamente dimostrano;

la Sicilia, essendo Regione obbiettivo, i può essere il terreno fertile nel quale far attecchire progetti innovativi ed attrarre investimenti nazionali e internazionali, dando un contributo per frenare l'emorragia dei giovani che giornalmente lasciano l'Isola;

per conoscere:

se non ritenga opportuno avviare in Sicilia un'iniziativa analoga a sostengo delle imprese che operano nel cruciale settore dell'innovazione tecnologica, sia start-tip che PMI;

quali siano le direttrici cardine dell'attuale politica regionale (li sostegno al settore dell'innovazione tecnologica, con particolare riferimento alle start-ijp e alle PMI, e quali i risultati raggiunti.

(6 novembre 2019)

DE DOMENICO -- GUCCIARDI - LUPO ARANCIO - BARBAGALLO - DI PASQUALE CATANZARO

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(N.CE.D. 24562)

XVII Legislatura ARS

I NTERROGAZ I ONU: (risposta orale)

N. 1135 - Interventi per il rifirianziamento delle risorse di cui al Patto per la Sicilia di Gela (CL) e Termini Imerese (PA).

Al Presidente della Regione e aH'Assessore per le attività produttive, premesso che:

con deliberazione di Giunta regionale n. 389 del 1 novembre 2019 sono state riprogrammate le risorse a valere sull'FSC 2014/2020 Patto per io sviluppo della Regione siciliana afferenti all'area tematica 'Sviluppo economico e produttivo';

tale riprogrammazione ha comportato il definanziamento di n. 10 progetti, per un totale di oltre 48 milioni di euro, risorse che sono state assegnate ad interventi del tutto nuovi:

i progetti definanziati riguardano esclusivamente le aree industriali a crisi complessa di Gela (CL) e Termini Imerese (PA. e che la motivazione addotta a supporto fa riferimento all'assenza di un livello di progettazione utile a consentire la sottoscrizione di OGV entro il termine del 31 dicembre 2021, prescritto dal Patto per la Sicilia;

in particolare, le risorse originariamente previste per interventi nell'area di Gela ammontavano a 60 milioni di euro: con l'attuale riprogrammazione, ben 33 milioni, quindi più del 50%, vengono dirottati verso altre destinazioni;

anche per Termini Imerese il defiranziamento incide pesantemente, poiché su 31 milioni previsti inizialmente, oltre 15 sono assegnati ad altri progetti;

considerato che:

Gela e Termini Imerese hanno pagato in questi anni un prezzo pesantissimo nei processi di ristrutturazione industriale che hanno generato

centinaia di disoccupati ed una crisi sociale ed economica profondissima: si tratta di due territori deprivati cui la Regione siciliana avrebbe dovuto fornire aiuto istruttorio ccl impulso amministrativo;

la rial locazione delle risorse sottratte a Gela e Termini Imerese favorisce la parte orientale dell'Isola, riguardando in gran parte interventi mai inseriti nel Patto per il Sud e relativi a Catania ed Augusta;

i

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si tratta, pertanto, di scelte arroganti ed inaccettabili, che penalizzano ulteriormente territori da un lato colpiti da crisi industriali che hanno lasciato disoccupazione ed inquinamento e, dall'altro, lasciati soli dalle istituzioni;

per sapere:

se non ritengano doveroso procedere alla revoca della deliberazione in premessa citata;

se non ritengano necessario adottare tutti gli atti idonei affinché sia portata avanti la progettazione degli interventi già inseriti nella programmazione delle risorse previste dal Patto per la Sicilia per le aree di Gela e di Termini Imerese, anche fornendo l'adeguato supporto istruttorio nell'elaborazione dei progetti.

(Gli interroganti chiedono lo svolgimento con urgenza)

(8 novembre 2019)

ARANCIO - CRACOLICI - GUCCIARDI LIYO - BARBAGALLO - DJPASQUALE CATANZARO - DE DOMENICO

- Con nota prot. n. 7225/IN.17 del 25 febbraio 2020 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le le attività produttive.

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(N.C.E.D. 3075)

XVII Legislatura ARS

INTERPELLANZA

N. 235 - Revoca della nomina del presidente della società IAS

s.p.a.

All'Assessore per l'economia, all'Assessore per le attività produttive e all'Assessore per l'energia e i servizi di pubblica utilità, premesso che:

la dottoressa Maria Grazia Brandara, attuale Sindaco di Naro (AG) e già commissario straordinario dell'IRSAP, in data 26/10/2017 - COSÌ come indicato all'interno del sito internet istituzionale - è stata nominata presidente del C.d.A. della società I.A.S. S.p.A. (Industria Acqua Siracusa);

il socio pubblico di maggioranza di detta società è il Consorzio ASI di Siracusa (65,5% del capitale sociale);

considerato che:

la dottoressa Brandara risulta essere fra i soggetti indagati in una delle tranche dell'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Caltanissetta relativamente al cosiddetto 'Sistema Montante', segnatamente - come più volte ribadito dagli organi di stampa - quella per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al finanziamento illecito dei partiti;

nelle motivazioni della sentenza di condanna emessa dal GIP del Tribunale di Caltanissetta in data 10 maggio 2019 nei confronti di Montante + altri, si dà ampio risalto all'interesse nutrito da Montante nei confronti della sopracitata società, segnatamente al capitolo X che consta ben due paragrafi dedicati all'JAS, dei quali il titolo di uno è alquanto emblematico: 'L'ingerenza di Montante nell' I.A.S. s.p.a. e, in generale, nelle sedi del potere';

in tale sentenza, inoltre, si dà contezza dei

rapporti intercorrenti tra Montante e Brandara;

di tali evidenze, la stampa ha dato puntuale risalto a partire dallo scorso maggio 2018, ossia in concomitanza con l'arresto di Montante;

da ultimo, tali evidenze sono state ribadite in un articolo dello scorso 2 gennaio 2020 apparso sul quotidiano 'La Sicilia', ove si precisava che: 'Secondo l'impianto accusatorio finora emerso, Brandara e Lo Bello furono nominate dall'ex

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governatore su esplicita richiesta di Montante, che in auto con le due donne si vantava che 'a Crocetta non gli abbiamo mai fatto sbagliare una mossa' nella celebre intercettazione ambientale in cui proclamava che con le attività produttive si può fare la terza guerra mondiale";

sempre nel citato articolo, vengono date notizie in merito ad altre iniziative giudiziarie intraprese nei confronti di Brandara, ossia il fatto che quest'ultima sia stata recentemente rinviata a giudizio dal Gip di Barcellona Pozzo di Gotto 'per inquinamento ambientale in concorso con Alberto Dondi, gestore del depuratore di Giammoro, a Pace del Mela' e che la stessa compaia tra i 19 indagati per l'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Siracusa, sempre per inquinamento ambientale, che portò, si cita testualmente, 'io scorso febbraio. al sequestro di alcuni impianti del Petrolchimico, fra cui il depuratore las (tasso d'incidenza tumorale al 12% fra i dipendenti, secondo i sindacati)';

per conoscere se, alla luce di quanto sopra non rilevino l'opportunità di procedere alla revoca della nomina (iella dottoressa Brandara a presidente della società IAS.

(9 gennaio 2020)

FAVA

- Con nota prot. n. 14122/INTERP.17 del 23 aprile 2020 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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(N.C.E.D. 24632)

XVII Legislatura ARS

INTERROGAZIONE (risposta orale)

N. 1206 - Precisazioni sulle attività svolte dai commissari liquidatori dellIRSAP.

Al President;: de Li un

'Assessore per le attività produttive, visti:

la legge regionale n. 8 del 2012 che tratta della costituzione dell'Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive , noto con l'acronimo I.R.S.A.P., in sostituzione integrale dei Consorzi Asi in Sicilia introdotti con la l.r. n. 1 dei 1984;

l'art. 10 della legge regionale n. 10 del 2018, che, da un lato, modifica il tratto distintivo della governance dell' Irsap introducendo la figura dei commissari liquidatori e, dall'altro, inserisce un nuovo schema dei rapporti tra Comuni e il singolo agglomerato industriale cui i commissari afferiscono;

i decreti di nomina dei commissari liquidatori da parte dell'Assessore regionale per le attività produttive n. 1.059 e n. 1060 del 22 marzo 2019;

considerato che:

la Regione svolge la propria attività di regolamentazione, gestione ed intervento nell'ambito delle aree destinate allo svolgimento di attività produttive attraverso l'Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive (IRSAP); ente pubblico non economico, sottoposto alla vigilanza, indirizzo, controllo e tutela della Regione per il tramite dell'Assessorato regionale delle attività produttive;

gli istituti in questione sono stati individuati nel numero di 11 unità, a loro volta strutturati rispettivamente in 48 agglomerati industriali, di cui soltanto 42 attivi;

con la legge regionale n.10 del 2018, il c.d.

collegato alla legge di stabilità 2018', è stata avviata la fase di liquidazione delle sezioni Irsap, con la conseguente creazione dei due Consorzi per le aree di sviluppo industriale in liquidazione , uno per la zona occidentale che mette insieme le aree

industriali di Palermo, Trapani, Agrigento Caltanissetta e Gela, e l'altro per la zona orientale, che riunisce quelle di Catania, Enna, Siracusa, Ragusa, Caltagirone e Messina;

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in particolare, con la lettera a) del comma i dell'art. 10 della citata legge regionale n. 10 del 2018 è stata istituita la figura di due commissari liquidatori, che, secondo la successiva lettera b), assumono in sé, rispettivamente, la guida dei consorzi industriali della zona orientale e quelli della zona occidentale della Sicilia, per avviarne la liquidazione;

con i citati decreti n. 1059 e 1060 del 22 marzo 2019, l'Assessorato regionale delle attività produttive ha nominato i commissari liquidatori dell 'Irsap;

con il nuovo comma 2 dell'art. 19 della legge regionale n. 8 del 2012, si stabilisce inoltre che 'il Commissario liquidatore entro 120 giorni dalla data di insediamento provvede', tra le altre cose, 'a trasferire ai comuni competenti per territorio le strade ad uso pubblico e le relative pertinenze'

la sottoscritta prima firmataria ha già chiesto ai rappresentanti del Governo in indirizzo con altra apposita interrogazione (n. 1054 de! 30-09-2019), quali siano le azioni concrete con cui ]a Regione siciliana intenda risolvere i problemi di manutenzione delle strade e di discariche abusive e di sorveglianza presenti nelle arterie stradali delle aree industriali e se non si ritenga di giovarsi dello strumento delle convenzioni, così come stabilito nella legge istitutiva Irsap, per ovviare al disastro ambientale e produttivo sempre più evidente in detti consorzi;

appreso da organi di stampa che già si sono levate delle proteste in alcune zone della Sicilia, a Patti (ME) ad esempio, a causa della mancata attuazione di tale liquidazione Irsap e del mancato trasferimento delle strade ad uso pubblico ai Comuni competenti per territorio, mentre in altre città, ad esempio a Caltanissetta, ci sono già stati degli incontri volti ad avviare tale liquidazione, seppur tra tante perplessità;

considerato che dai due decreti di nomina sopra citati, si evince che 'le operazioni di liquidazione sono sottoposte al controllo e alla vigilanza dell'Assessorato Regionale dell'Economia, fermo restando che le funzioni del commissario liquidatore sono soggette alla vigilanza dell'Assessore per le Attività Produttive per assicurarne celerità, uniformità e trasparenza'; che 'i commissari dovranno trasmettere all'Assessore alle attività Produttive ed all'Assessore regionale dell'Economia, con cadenza semestrale, una relazione dettagliata sulle attività svolte', e che, tuttavia, di tale documento non si trova riscontro nel sito

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istituzionale dell'ente;

per sapere

quali siano gli atti posti io essere, essendo trascorso ormai quasi un anno dal la designazione dei commissari liquidatori, per il trasferimento delle strade ad uso pubblico e le relative pertinenze dai r.:p ai 'rnni competenti per territorio'

se non intendano informare sull'attività di relazione 'semestrale', così come previsto dai decreti di nomina 1059 e 1060 del 2019 e dal flUOVO comma 1 dell'art. 19 della legge istitutiva Irsap, come modificata dalla legge regionale n. 10 del 2018.

(14 gennaio 2020)

CIANCIO - CAPPELLO - FOTI - MANGIACAVALLO PALMER I - SI K!AGUSA - TR I ZZ I NO - ZAFARANA ZITO - TANCREDI - SUNSERI SCHILLACI DI CARO - CANPO - Dl PAOLA - MARANO PAGANA DE LUCA A.- PASQUA DAMANTE

- Con nota prot. n. 1536/iN.17 del 6 maggio 2020 il Presidente della Regione ha delegato l'Assessore per le attività produttive.

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