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FACCIAMO CHIAREZZA Le Organizzazioni Sindacali hanno confermato uno sciopero per il prossimo 19 dicembre, giornata importante per gli acquisti dei consumatori, con ciò dimostrando di non avere senso di responsabilità per le conseguenze che questo atto potrebbe avere per il servizio alle persone, per la sostenibilità del settore e per la tutela dell’occupazione. Purtroppo non vi è stata una informazione corretta, attraverso molti media e social, sulle proposte avanzate da Federdistribuzione, che rappresenta aziende industriali del commercio e che vuole un proprio contratto di lavoro. Contrariamente alle fuorvianti informazioni divulgate AUMENTEREMO I SALARI MANTERREMO LA 13° E 14° MENSILITAMANTERREMO LE MAGGIORAZIONI PER IL LAVORO DOMENICALE E FESTIVO MANTERREMO GLI SCATTI DI ANZIANITALa proposta di Federdistribuzione si basa su 2 punti INCREMENTI SALARIALI Disponibilità a riconoscere aumenti nel periodo 2016-2018 coerenti con l’inflazione prevista nel triennio PIENA SALVAGUARDIA DEI SALARI WELFARE AZIENDALE A parità di costo per lavoratori e imprese, fornire migliore assistenza sanitaria, più convenzioni, strumenti per il sostegno al reddito dei lavoratori in condizioni svantaggiate MAGGIORI SERVIZI AD INTEGRAZIONE DEL REDDITO Attraverso questa proposta vogliamo TUTELARE I LIVELLI OCCUPAZIONALI E GETTARE LE BASI PER TORNARE A CRESCERE, CREANDO NUOVI POSTI DI LAVORO

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Diritto sindacale

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Page 1: AllegatoPosizioniFederdistribuzione (1)

FACCIAMO CHIAREZZA Le Organizzazioni Sindacali hanno confermato uno sciopero per il prossimo 19 dicembre, giornata importante per gli acquisti dei consumatori, con ciò dimostrando di non avere senso di responsabilità per le conseguenze che questo atto potrebbe avere per il servizio alle persone, per la sostenibilità del settore e per la tutela dell’occupazione.

Purtroppo non vi è stata una informazione corretta, attraverso molti media e social, sulle proposte avanzate da Federdistribuzione, che rappresenta aziende industriali del commercio e che vuole un proprio contratto di lavoro.

Contrariamente alle fuorvianti informazioni divulgate

AAUUMMEENNTTEERREEMMOO II SSAALLAARRII

MMAANNTTEERRRREEMMOO LLAA 1133°° EE 1144°° MMEENNSSIILLIITTAA’’

MMAANNTTEERRRREEMMOO LLEE MMAAGGGGIIOORRAAZZIIOONNII PPEERR IILL LLAAVVOORROO DDOOMMEENNIICCAALLEE EE FFEESSTTIIVVOO

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La proposta di Federdistribuzione si basa su 2 punti

INCREMENTI SALARIALI

Disponibilità a riconoscere aumenti nel periodo 2016-2018 coerenti

con l’inflazione prevista nel triennio

PPIIEENNAA SSAALLVVAAGGUUAARRDDIIAA DDEEII SSAALLAARRII

WELFARE AZIENDALE

A parità di costo per lavoratori e imprese, fornire migliore assistenza sanitaria, più

convenzioni, strumenti per il sostegno al reddito dei lavoratori in condizioni svantaggiate

MMAAGGGGIIOORRII SSEERRVVIIZZII AADD IINNTTEEGGRRAAZZIIOONNEE DDEELL RREEDDDDIITTOO

Attraverso questa proposta vogliamo

TUTELARE I LIVELLI OCCUPAZIONALI E GETTARE LE BASI PER TORNARE A CRESCERE, CREANDO NUOVI POSTI DI LAVORO

Page 2: AllegatoPosizioniFederdistribuzione (1)

FACCIAMO CHIAREZZA La trattativa per il CCNL della Distribuzione Moderna Organizzata si è interrotta per un atteggiamento sindacale di totale chiusura a qualsiasi proposta.

Lo sciopero proclamato dalle OO.SS. per il 19 dicembre ha come controparti Federdistribuzione, Confesercenti e Cooperazione, poiché tutte le tre organizzazioni datoriali del settore del commercio non stanno accettando la proposta sindacale di mera applicazione degli incrementi economici previsti dal Contratto di Confcommercio: si tratterebbe infatti di aumenti superiori all’inflazione previsionale, che comporterebbero inevitabilmente ricadute negative per il settore in termini di investimenti e crescita delle aziende, con impatti sull’occupazione. In particolare Federdistribuzione associa imprese strutturate e con organizzazioni complesse, ben diverse da quelle del dettaglio tradizionale: sono “l’industria del commercio” e hanno bisogno di un CCNL che rispecchi la loro distintività e specificità, a partire dal rapporto complessivo con i collaboratori.

La conferma da parte delle OO.SS. della giornata di sciopero per il 19 dicembre, l’ultimo sabato prima del Natale e quindi momento importante per gli acquisti delle persone, denota uno scarso senso di responsabilità per le conseguenze che questo atto potrebbe avere per il servizio alle persone e per la sostenibilità del settore.

La proposta di Federdistribuzione vuole essere una risposta ai forti cambiamenti in corso nel commercio, per restituire alle aziende della DMO, duramente colpite dalla crisi, una nuova sostenibilità economica che consenta di sviluppare una offerta coerente con i nuovi bisogni delle persone, competere con l’e-commerce, avere rapporti efficienti di filiera, riprendere investimenti che impattino positivamente su occupazione e territori.

Per raggiungere questi obiettivi l’equilibrio economico nelle variabili legate al lavoro è fondamentale. Non dimentichiamoci che per le aziende associate a Federdistribuzione il costo del lavoro rappresenta il 44% dei costi di gestione e che il 75% del Valore Aggiunto generato è remunerazione del personale (Trade Lab. Analisi dei bilanci 2014). Inoltre continuano a crescere, nonostante la crisi, gli investimenti in formazione: nel 2014 gli investimenti per FTE (Full Time Equivalent) sono stati pari a 2,3 volte quelli del 2006 (Indagine PWC presso aziende associate Federdistribuzione). E’ dunque indispensabile recuperare efficienza nel lavoro (l’incidenza del costo del personale sul fatturato è passata dall’ 11,2% del 2006 al 12,7% del 2014 – Indagine PWC presso aziende associate Federdistribuzione) e il CCNL rappresenta uno strumento per ottenere questo risultato.

Vogliamo perseguire queste finalità senza penalizzare i collaboratori, garantendo loro la tutela del potere d’acquisto con salari che aumentano in linea con l’inflazione prevista nel prossimo triennio e potenziando il welfare aziendale, attraverso una migliore assistenza sanitaria, più convenzioni e strumenti per il sostegno al reddito per i lavoratori in condizioni svantaggiate.

Ma di fronte a queste prospettive, ragionevoli e coerenti con l’attuale contesto economico e sociale, abbiamo trovato un muro. Noi vogliamo dare ai nostri collaboratori un contratto. Continueremo a sostenere le nostre proposte ma non possiamo accettare condizioni impraticabili che nel medio periodo si ritorcerebbero contro le aziende e gli stessi lavoratori.