allevamento e sport con il dobermann

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di Ottmar Voegel

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Page 1: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Ottrnar Vogel

ALLEVAMENTO E SPORT CON IL DOBERMANN

Consigli per allevatori e conduttori

Edizione a cura del l'Associazione Italiana Amatori Dobermann

Page 2: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Ottmar Vogel

ALLEVAMENTO E SPORT CON IL DOBERMANN

Consigli per allevatori e conduttori

Traduzione di Barbara BR I CC1

Consulenza tecnica per l'edizione italiana a cura di Carrnelo SESTO

Adattamento e stesura Franca CIOFFARS Giovanni MAFRICI Luigia PEZZANO Pierluigi PEZZANO

Page 3: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Indice Programmi e criteri della Dobermann Vereins e.V

Associazione Italiana Amatori Dobermann: criteri e programmi

Alcuni dei più importanti Dobermann e la loro utilizza- zione in allevamento

Consigli per aspiranti allevatori

Concepimento e nascita dei cuccioli

L'acquisto e l'educazione del cucciolo

Preparazione del giovane Dobermann agli esercizi di difesa

Addestramento del cane da lavoro: - Influssi e metodi - Esercizi di obbedienza - Esercizi di difesa - La pista

Il Figurante

Lo Ztp

La selezione, ctKoring»

L'addestramento sul civile

Page 4: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Presentazione all'edizione italiana

Questo libro è un libro icnuovon, unico, nel senso della completezza e della competenza con cui l'autore tratta la materia. Ottmar Vogel è i l simbolo d i una vita dedicata al cinoagonisma. ed in particolare alla razza Dobermann; profonda conoscitore di psicologia cani- na ed addestrarare appassionato, oltre che studioso attento della evolunio- ne, negli ultimi trent'anni, della razza dobermann, egli trasfonde con grande generosità, in quest'opera, tutte le sue conoscenze. Il largo successo, ottenuto dal libro in Germania tra gli appassionati alle razze da lavoro, e la migliore prova della validità dei cuoi insegnamenti. Oltretutto l'opera ha valore storico in quanto con essa, per la prima volta, viene affrontato in maniera seria ed organica lo studio della evoluzione della razza attraverso i dobermann più rappresentativi, ed analizzato obiettiva- mente l'influsso che le scelte fatte in passato hanno sui dobermann d i oggi. Gli arnatori di questa razza da lavoro, e tutti gli appassionati di addestra- mento, troveranno in questo libro una guida pratica; i cinofili in genere, attraverso una lettura attenta, impareranno a conoscere meglio il loro amico ed a farne un compagno veramente utile.

Rierluigi Pezzano Presidente Nazronale AIA D

Milano, Agosto 84

Il nostro compito piir impegnativo è quello di pubblicizzare nel mondo la razza Dobermann e far si che essa abbia, nell'ambito delle razze da Utilità e Difesa, il posto di preminenza che le compete, Il Dobermann ha in sé doti caratteriali tali da consentirgli d i essere conside- rato un eccellente cane da utilità di piacevole compagnia, conducibile e d i intelligenza viviscima. Chi ne ha già posseduto uno si 6 certamente reso conto di quanto grande sia la sua voglia di apprendere ed il suo piacere al lavoro. Questa gioia di apprendere deriva dal temperamento proprio di questa razza ed ha bisogno di essere inquadrata ed indirizzata i n modo giusto. Per poter dare un reale e valido aiuto in tal senso, I'Autoredi questo libro si è assunto i l compito d i trattare ampiamente la materia, spiegando in maniera chiara e completa quale debba essere il comportamento d i allevatori ed addestratori. Ottmar Vogel è un tecnico qualificato, ed ha grande esperienza su problemi

Page 5: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

di allevamento e di educazione del Dobermann, principalmente sotto I'a- spetto dell'indoie e del carattere del cane da Utilità e Difesa. Una collaborazione costante, che dura ormai da più di dieci anni, mi da la certezza della obiettività di questo giudizio. I

Ho apprezzato moltissimo l'impegno che 1'A.I.A.D. ha dimostrato con que- I

sta iniziativa, ed auguro a tutti i soci ed a tutti gli amatori e fautori del l

Dobermann che l'attenzione prestata a questo lavoro importante per la nostra razza, possa consentire un ulteriore approfondimento di conoscenze ed un migliore e più completa rapporto di fiducia tra uomo e cane.

Hans Wiblishauser Presidente dell'lnternatinaler Dobermann Club

Monaca, Agosto 1984

Page 6: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Prefazione

Dopo 20 anni di studio e lavoro con il mio amato Dobermann; ho spesso notato che non esiste un 'opera Cinologica completa, sia per i vecchi che per i nuovi amici di questa razza. Spesso mi è stato chiesto, nella mia lunga attivitd di Responsabile del lavoro, quali criteri si debbano usare nel1 'allevamento di un cane da lavoro, affinché questi possa avere un avvenire di successo; oppure quale pro- gramma di addestramento è bene seguire con un Dobermann. In tutti i libri pubblicati fino a questo momento, mancava la parte riguardanre l'addestra - mento specifico per la razza; oppure vi erano dei consigli chiesti dallo scrittore ad un amico allevatore più o meno interessato. Il Signor Ph. Gruning, sicuramente otrimo allevatore, ha scritto nel suo buon libro molte cose discutibili; sopratturto dice che la teoria dell'ereditarieti del carattere è ~ompletamente sbagliata e che non ci sono prove che la suffraghino; cosicché anche in quel libro manca, o è interpretata male, una parte della storia del Dobermann.

Da quando l'addestramento del cane da lavoro si è evoluto, a causa e della maggiore esigenza e della maggiore concorrenza, I metodi di addestramen - so esposti nei vecchi (ibri non sono piU del tutto validi. Oggi, durante gli esercizi di difesa, sul cane viene esercitata una pressione psichica molto maggiore che non nel passato, per cui sarà necessario sviluppare gii molto presto gli istinti del vostro cane. Oggi più di cen fornita persone in Germania fanno dello sport con il cane e, volendo valutare l'indirizzo dato dalle Associazioni per lo sport, la selezione ed il lavoro di difesa, si pud dire che in questo campo esistono tecniche molto avanzate, la qua! cosa però non deve escludere l'impegno dell'alleva- tore nel selezionare il carattere tanto quanto la rnorfologia. Per dare a tutti gli amatori del Dobermann, agli allevatori, ai futuri allevatori edai candutto- ri principianti ed esperti, un filo conduttore che comprenda tutto I argo- mento, ho scritto questo libro, che non ha la pretesa di essere esaustivo, ma ritengo possa essere di valido aiuto. NaturaJmente ho scritto questo libro anche nella speranza che un numero sempre maggiore di alleva tori lavori insieme ai conduttori, per selezionare il Dobermann, definito dallo stan - dard: un cane duro e conducibile, combattivo e saldo di nervi, che lavora con gioia.

Vorrei ringraziare anche tutfi i miei amici che attraverso il loro aiuto, e facendomi pervenire le fotografie, mi hanno facilitato molto nel lavoro. E importante, e questo appello è rivolto a tutti gli amici del Oobermann, far raggiungere al nostro amico la posizione che il pioniere dell'adde~trarnento

Page 7: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Konrad Most aveva auspicato. Proprio Konrad Most riconobbe, gid allora, le grandi doti di cane da lavoro che ci sono nel nostro Dobermann. Conti- nuiamo insieme a fare ciò che la aDobermann Verein e K a club preposto alla tutela della razza in Germania, si è prefisso di fare, cioè far avvicinare al Do bermann un numero sempre crescente di amici, sostenitori e conduttori. Così vedrò con gioia un 'ulteriore affermazione della razza anche nel futuro.

Ansbach 1982

Otlmar Vogef I

l

Seconda edizione

Dopo appena 10 mesi la prima edirione è esaurita. Sono molta stupito del successo e della continua richiesta, pertanto m i sono prefisso il compito di scrivere altri interessanti argomenti e capitoli In questa riedizione potrete trovare tre nuovi capitoli, della cui attualità sono convinto.

Ottrnar VogeJ

Ansbach, Ottobre 1983

Prefazione allredizione italiana

Con grande gioia ho aderito all'idea di pubblicare questo mio libro in lingua italiana ed ho seguito il lavoro svolto dagli amici dell'A /AD, apprezzandone l'impegno e la precisione. Da molto tempo ormai guardo con grande attenzione all'evofversi della razza Dobermann in Italia e sono convinto che la direzione intrapresa daJl'Assorciarione Italiana Amatori Dobermann nel senso della tutela, del miglioramento e della diffusione di questo magnt fico cane, sia quella giu- sta. Spero che questo mio lavoro venga apprezzato dagli amici sportivi italiani e che possa essere di aiuto per meglio capire, allevare ed addestrare il Dober- mann.

Ottmar Vogel Ansbach, Agosto 7 984

Page 8: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Programmi e criteri della Dobermann Vereins e. V.

l. Esposizioni

Durante queste manifestazioni il Dobermann viene giudicato e classificato, per le sue qualità esteriori e per quello che visibilmente appare della sua indole. neil'amblto della sua classe in concorrenza con altri soggetti. Nella classe giovani la qualifica massima è molto Buono>i alla quale, se esiste confronto, viene aggiunta la classifica, per es. {<M B 1 O» o «M B 3%. I l cane può essereesposto in classe giovani f ino all'età di 18 mesi, superata tale età deve essere esposto in un'altra classe. Le classi esistenti sono le seguenti: Classe Juniores: da 6 a 8 mesi

Classe Giovani: da 9 fine a 18 mesi Classe Libera: da T 5 mesi Classe Lavoro: (con prova SCH}: da 15 mesi Classe Campioni: con titolo d i Cam- pione riconosciuto dalla FCI Classe ctD'Onore>): Campioni fuori concorso

Vengono assegnate le seguenti qualifiche: ECC (V) = Eccellente ME (SG) = Molto Buono & (G) = Buono A3 (Ggd) = Abbastanza Buono Molto promettente (per la classe Juniores) Promettente (per la classe Ju- niores)

Significati di titoli ed altri concetti

Bdcg = Bundessieger; DV SG = Campione d i bellezza DV; DV Lst cg = Campione di lavoro DV; D-CH = Campione tedesco; INT-CM = Campione internazionale; IDC SG = Campione IDC; I DC Lst SG = Campione di lavoro IDC; EWRO-Sg = Campione Europeo; N-NC = Campione d i Svezia e Norvegia; VDHCH = Campione della VDH; Sch H1,2,3 = Brevetto; I P 0 1,2,3 = Prova internazionale di lavoro di classe 1,2,3; ANGERKORT = Selezionato; H D1 = Libero da displasia; HD2 = Dubbio; H D3 = leggera displasia; RHT = Brevetto di soccorso; ADPR = Brevetto d i resistenza.

Page 9: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

2. Prove di lavoro = Sch H 1-3 - Gare e Campionati di Lavoro

Queste gare servono a controllare le attitudini al lavoro dei Dobermann e dei loro conduttori, gli esercizi si svolgono secondo il punteggio di brevetto approvata dalla VDH; il giudizio è basato su un punteggio ed una qualifica. Vengono assegnate le seguenti qualifiche:

Eccellente = ECC (V) = 286-300 punti Molto Buono = MB (SG) = 270-285 punti Buono = B (G) = 240-269 punti Sufficiente = SUFF (Befr.} = 220-239 punti Insufficiente = Insuff (m) = sotto 220 punti

Prove di lavoro internazionalii: IPO I -I I I della FCI (Federazione Cinologica Internazionale

Nelle gare con regolamento I P 0 vengono assegnati i seguenti punteggi e qualifiche:

Eccellente = ECC = 270-300 punti Molto Buono = MB = 240-269 punti Buono = B = 210-239 punti Sufficiente = SUFF = 180-209 punti Insufficiente = Insuff. = sotto 180 punti

Le prove si intendono superate se il soggetto ottiene almeno il 70% del punteggio totale in pista ed in obbedienza ed almeno 1'80% nel gruppo attacchi.

Organizzazione della Dobermann Verein e. V.

a) Primo Presidente b) Secondo Presidente C ) Sede centrale con il libro genealogico e di lavoro d) Capo dei giudici e) Responsabile dell'a tlevamento f) Responsabile del lavoro g) Responsabile dell'informazione h ) Comitato allargato composto dai gruppi regionali della D.V. i) Comitato allargato composto dalle sezioni: tesoriere, responsabile del 'lavoro, responsabile dell'allevamento j) Tutti i responsabili regionali.

Page 10: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Manif estariani della Doberrnann Verein e. V.

1 ) Sezioni: Riunioni mensili Corsi Esposizioni Gare di lavoro Z ~ P

l

- - ' - . ! 1 ) Zip: valutazione rnorfologia

2) Gruppi regionali: Riunioni Corsi Esposizioni (Speciali- Regionali-di Qualificazio- ne) Gare di lavoro Regionali

3) Sede centrale dell'Associazione: Campionato di bellezza DV con assegnazione del

titolo di {(Campione di Bellezza DV» Campionato di Lavoro DV con assegnazione del titolo di ctcampione di Lavoro DV>i Selezione Korung Riunioni dei Giudici Corsi Riunioni dei Soci.

Page 11: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

2) una squadra di s~icc%sso

3) Zip: prova del carattere. il test di isolamento

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DOBERMANN - VEREEN e. V. Libro di allevamento

Certificato di attitudine alla riproduzione

Certificato ufficiale per il proprietario

Nome del cane:

Loi

............................................................................................... Data di nascita

Colore del . . . . . . . . . ......................... mantello .........................

Proprietario

Attestazione di idoneità alla riproduzione

Data Luogo

Giudice

Delegato A.I.A.D.

Morfologia

Test di carattere ' 1A 1 B

Denti ........................................

Testicoli ................................................

t possibile effettuare tre valutazioni sul carattere: 1A - 1 B, non idoneo. in caso di dubbio il cane uiene rinviato e non potr8 essere ripresentato prima di tre mesi

Idoneo

Rinviato

mesi Non idoneo

* (Cancellare c i 0 che non interessa)

Firma del giudice

15

Page 13: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Componenti del

. .. .. f . *. .* .. .. . . I .. ..

Firma del delegato A.I.A.D.

16

Firma del Giudice

Page 14: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

4) Campione bavarese 1980 con 284 punti uGina v. Wrlden Markgrafri Sch H IL. FH P. Hilo Nordenstamm Sch H 1 1 1 , BDSG M. Bina v. W. Markgraf Sch H Il!, FH, IPO 111, selez. a vita

Page 15: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

5) ~Keegan v Ferollheimii marrone, Sch H. I11 HD I. WSG. BDSG, DVSG, IDCSG. p. Indipendente Pinemeade Sch H I M. Amanda v. Stiftub Sch H I

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6 ) Campionato di lavoro D V 1981 a Dortniurid al centro I posto Cora v Papenkamp 294 p. Ecc. a destra Il posto Bingo v Ellendonk 293 p. Ecc. a srnisira. [Il posto Flax v Ktrchbuhl 292 p Ecc

6a) Campionato di lavoro DV 1980 a Norimherga al centro. I posto Flax v. Kirchbuhl 289 p. Ecc. a sinistra Il posto Brngo v. Ellendonk 287 p. Ecc. a destra. 1 1 1 posto Cardo v. Wildere Margraf 287 p. Ecc

Page 17: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

; i&v i-. *?

-- 7) l korvng a Marburg le niisurazioni

t ' I

8) Valutazrone rnortolog!ca alla korung

Page 18: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

9) Attacchi ad una korung

10) Forte minaccia

IDC: DI n Club Internazionale Organizzazione: Presidente

Sede Centrale Vicepresidente Responsabile dell'all~varnento 'Responsabile del lavoro.

Manifestazioni: Campionato di bellezza I DC con assegnazione del titolo Campionato di lavoro I DC con assegnazione del titolo in IPO I Il

Tali manifestazioni si svolgono ogni anno a rotazione nei vari paesi membri.

Page 19: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

10a) rcorpheus v Escenhofii nero. Sch H III, IPQ lil P Hilo Nordestarnrn Sch H 111, BDSG M. Athene v Nymphenburg Sch H Il. BDSG

10t-i) Campionato Italiano di lavoro IPO 1 1 1 1980 Camprone Dobermann t(Kel1iii con 284 p. Ecc., conduttore Firenzo De Dionigi

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Page 20: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Associazione Italiana Amatori Dobermann - A.1 .A.D. -

Criteri e programmi

L'AIAD è un'associazione relativamente giovane, sono infatti appena sei anni che è stata riconosciuta daEI'ENCI; malgrado questo conta già circa 1.000 soci ed ha unaorganizzazione periferica di 26 sezioni distribuite sull'intero territorio nazionale. Lo scopo principale dell'associazione 6 tutelare e valorizzare le doti psico- morfalogiche del Doberrnann, pubblicizzarlo e diffonderlo. La sede dell'associazione è presso I'ENCI -viale Premuda 21, Milano- e la segreteria nazionale 6 presso i l Dott. P. Pezzano - via Roma 104/9, Casatenovo (Corno), Tel. 039/932746.

Organizzazione generale

a) Presidente b) 2 Vicepresidenti nazionali C) 8 Consiglieri nazionali d) 1 consigliere delegato dell'ENCI e) Collegio dei probiviri f) Collegio dei sindaci g) Organismi periferici:

I ) Sezioni, formate da un numero minimo di 10 soci che eleggono i l responsabile di sezione, i l segretario tesoriere, i l responsabile del lavoro ed i l responsabile dell'allevarnento;

2) Gruppi Regionali ed Inter-regionali, composti da almeno 3 sezioni aventi un numero minimo complessivo di 75 soci che eleggono: i l presidente, i l segretario tesoriere ed i responsabili del lavoro, del- l'allevamento e dell'inforrnazione del gruppo.

h) Comitato tecnico nazionale. è composto dal presidente nazionale, dal responsabile del lavoro, dal responsabi!e del l'allevamento, dal responsabile dei giudici, dal responsabile dell'informazio- ne, dal coordinatore dei settori lavoro- allevamento e dal responsabile degli or- ganismi periferici.

Tutte le cariche associative hanno una durata d i tre anni.

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Manifestazioni

a) Raduni e speciali di razza: nel corso di tali manifestazioni, ed esclusiva- mente nella classe lavora. vengono assegnati il C.A.C. (Certificato d i attitu- dine al campionato italiano d i bellezza), o i l 10 eccellente (raduni) indi- spensabili per adire al titolo di campione italiano di bellezza; b) Campionato sociale di bellezza: viene organizzato annualmente dalla sede centrale in concomitanza di un raduno nazionale. Gli aspiranti a tale titolo, per essere iscritti i n classe d i Campionato Sociale, devono essere in possesso almeno del brevetto ENCI o dell'Sch H I o dell'lPO I. Prima di essere giudicati vengono sottoposti ad una prova consistente in un affronto ed in un attacco lanciato. Il numero dei campioni maschi e femmine viene deciso annualmente dai giudici sul ring. Titolo preferenziale, ma non ancora reso obbligatorio, per la nomina dei campioni sociali è il possesso dello Ztp (certificato di attitudine alla riproduzione).

Una fase di attacca lanciato Nella foto: Cristall del Cttorie, marrone, Sch H 11 P: Gamal v. Ferrolheim Sch H I M: BFuice del Citone

Page 22: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Elisir cli Carnpovnlnno. nere CH INT . CH IT A M O , SG 1 981 - 1 982. CH RIP Morinco S.G., Sch H III. FH

Verdiana Nona di Gruma. nera. BDSG 1981. AIAD SG 1981, CH IT. JPO I P. Eick v Eischenhof, Sch H I l M: Dobra del Verdiano, CH. Rip.

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Page 23: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Lema di Campovalano. nera, CH. INT. CH. IT. AIAO SG 1983. IDC SG 1982, EURO CG, WJS. IPO 1 . P: CH. Elrsir di Carnpevalano Sch H 111. M Favorit del Yerdiano CH. R i p

Okeion di Campovalano, marrone, AIAD SG 1984. CH IT . CH. RIP.. Sch H Il. P Haran di Carnpovalano M: CH Cayenna di VillacastelFi, BOSJG, CH. IT., CH. RIP.

Page 24: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Durante la manifestazione annuale di campionato vengono inoltre asse- gnati i seguenti titoli: - Campione riproduttore AIAD: assegnato a i soggetti maschio e femmina, presentati con i l miglior gruppo di riproduzione. I soggetti presentati in confronto per tale titolo dovranno avere un gruppo di almeno cinque figli di tre cucciolate diverse e superare la stessa prova di carattere prevista per la classe di campionato sociale; - Promessa AIAD: titolo riservato a i vincitori, nei due sessi e senza distin- zione d i colore, nella classe giovani; - Speranza AIAD: titolo riservato ai vincitori, nei due sessi e senza distin- zione di colore, nella classe Juniores; C) campionato sociale d i lavoro: manifestazione organizzata annualmente dalla sedecentrale; i l titolo d i campione sociale viene assegnato nella classe I P 0 3. Nelle classi I P 0 1 e I P 0 2 vengono rispettivamente assegnati i titoli di Promessa di lavoro AIAD e Speranza di lavoro AIAD; d) Selezione (KORUNG): con l'anno 1985 verri adottata Sa selezione per il Dobermann con il medesimo regolamento vigente presso la QV. Verranno organ izrate due selezioni per ogni anno: gli interessati possono richiedere i l regolamento d i selezione alla segreteria nazionale. L'AIAD cura anche la pubblicazione di un giornale trimestrafe: 4<1 nostri Dobermanni~, le cui pagine sono aperte a tutti coloro che intendono collaborare.

Fanny dei Sette camini, detta uKellvi>. nera, Campione dr La- voro. AIAD 1981. P: Adolf. M. Pody del Dente d'Acciaio. Kelly B anche il primo Oober- mann Campione Italiano di La- varo

Page 25: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Alcuni dei piii importanti Dobermann e la loro utilizzazione in allevamento

Il problema principale dei nuovi allevatori 6 i l fatto che essi non hanno visto; né conosciuto molti antenati dei Dobermann di oggi. Dato che spesso, nei vecchi giudizi, non vi sono natizie che riguardano l'allevamento, cercherò di descrrvere alcuni Dobermann da me spesso osservati e giudicati.

1 1 ) Chico v Forell nero. usato in allevamento ha dato ottime ossature. sostanza e buoni tronchi, e padre di molti campioni. P. Odin v Forell Sch H Il, Camp. Mon. M. Cita Germania, BDGS

Page 26: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

A tale scopo cercherò di parlare, più che altro, dei pregi e dei difetti rnorfolegici e caratterrali di tali soggetti e di analizzare la loro provenienza: solo così ci potranno trarre le adeguate conclusioni, da tener presenti nei futuri accoppiamenti. Inizierò (senza preferenze) da Chico v. Forell.

l l a) Studio dr testa di Chico v. Forell

Chico V . F. era figlio di Odin v. Forell. Campione Internazionale, Sch H Il, figlio a sua volta di Falko Hagentolz BDSG Sch H I; la madre d i Chico era la BDSG Cita Germania (proveniente dall'allevarnento N o n Germania)) del signor Aug. Schneider di Rernscheid). I principali pregi di Cfiico erano: i l suo tronco, molto compatto e corto, una forte ossatura, un torace molto

Page 27: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

disceso e profondo con una bella linea dorsale, una spalla ben lunga, groppa e attaccatura della coda corrette; I'angotatura del posteriore era un po' diritta. La sua testa era molto maschia, forte e allungata, ma con una canna nasale leggermente montonina.

Page 28: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

12) Odin v Foreli. nero, Camp Int. e Mon., Sch H Il P. Falko v Hagenstolz BDGS. Sch H I M . Itis v. Forell

I pregi del tronco di Chieo erano fissati attraverso i l padre, Odin v. F., ed i l nonno Falko, dato che anche Odin e Falko erano maschi con molta sostan- za, corti e rabusti, con una buona ossatura. Forse Odin avrebbe potuto avere una testa un po' più lunga. Il suo pelo era un po' abbondante e questa sua caratteristica si riscontra nei suoi discendenti, che talvolta presentano pelo un po' lungo e morbido, ma nell'allevamento tale difetto ha influito relativamente, l1 caratteredi Falko, Odin e Chico può essere definito medio. Falko e Odin hanno dimostrato, con la prova di lavoro Sch H I, una certa capacità d~ apprendere. Per quanto attiene al carattere si può affermare che Chico aveva nervi sufficientemente saldi, anche se da giovane questi non erano del tutto a posto.

Page 29: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

----. 13) Falko v. ~ a ~ e n s t o i z nero, RDGS, Sch H I P. Lump v. Hagenstolz WSG. Sch H I M. Kitty v. Hagensrolz

14) Studio di testa di w0din v. Forellr

Page 30: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

1 Forse ciò era dipeso dal fatto che Wilking aveva provato a far addestrare i l ' cane senza affidarlo completamente nelle mani dell'addestratore, perciò Chico si trovava spesso a passare dall'addestramento e dalla costrizione, senza un vero legame con I'addestratore, ad un trattamento esageratamente ctdolce>i a casa. E chiaro che questo stato di cose è negativo per l'equilibrio di un cane giovane. Chico divenne Campione Sociale DV a 16 mesi, nel 1969 a Wurzburg, al Primo Campionato Sociale DV. A quei tempi non era ancora necessaria la prova di lavoro per il conseguimento del titolo di

I campione sociale. In seguito Wilking provò ancora a far addestrare Chico, ma senza risultati concreti; ci può quindi certamente supporre che il cane non era particolarmente duttile e non aveva piacere al lavoro, certamente anche la tempra non era una delle sue migliori qualità. Una volta ho lavorato personalmente Chico, quando era ancora giovane, e devo dire che sarebbe stato necessario dedicargli molto tempo prima di avere dei risultati accetta- bili.

I 15)Len v. Forell nero, BDGS. Sch H I P Tttus Germania RDGS Sch H I

I M. Villa Germania

Page 31: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Anche sua madre, Cita Germania, marrone, BDSG 1964, aveva un carat- tere normale, ma, secondo me, non sopportava forti pressioni. Ho osservato spesso questa cagna: Cita era stupenda nella sua eleganza, aveva una testa lunga e forte, un collo altrettanto bello, lungo e robusto. Quando la cagna fece i l BDSG nel 1964, probabilmente lo fece solo perché il giudice, nonostante le pessime condizioni in cui venne presentata, riuscì a ricono- scere la sua bellezza. Cita durante i due giorni dell'esposizione era magrissi- ma ed in pessime condizioni. Al giorno d'oggi una cosa del genere non sarebbe pkù possibile, forse anche perché c'e molta più concorrenza nelle classi dei marroni. Comunque ottenne ugualmente i l titolo con i l giudice Walter Maurer (allevamento von Hagenstolz). Nella stessa esposizione divenne BDSG un maschio nero, Lex von Forell Sch H I (Titus Germania Sch H I BDSG - Vilja Germania), che vinse su maschi importanti come Kandy v. Furstenfeld Sch HI, Jago v. Furstenfeld Sch H I l e Blitz von Roggenfelde Sch M III.

16) Titus Germania nero. BDGS. Sch H I P Lurnp v. Hagenslolz WSG. Sch H I M. Gilda v. Weliborn

Page 32: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Purtroppo Cita fu venduta all 'btero e non fu possibile utilizzarla, come meritava, in allevamento. Credo che molti allevatori del tempo non riconob- bero i l valore di questa cagna, altrimenti avrebbero cercato di trattenerla in Germania. Torniamo a Chico v. Forell. Possiamo dire che questo cane ha lasciato grande impronta di sé per quanto riguarda l'aspetto esteriore del nostro Dobermann. Chico andava molto bene per femmine di poca sostanza e ossatura leggera. Non ci si poteva aspettare da Chico miglioramenti per quanto riguardava la cornbattività e la tempra, infatti da dove sarebbero potuti venire? Comunque, secondo me, anche Chico ha contribuito a migliorare i l carattere dei nostri Dobermann date che ha riprodotto nella media dei suoi figli buoni nervi; ed a quei tempi uno dei problemi più seri della razza era appunto nl nerirocismo. Inoltre Chico non aveva malattie: problemi di maiassorbimento e d i cattiva digestione, collegati ad insuffi- cienza pancreatica, presenti in molti Doberrnann deli'epoca. Chico mori all'età di 1 O anni. Il suo figlio più importante per l'allevamento è stato Jago V. Beelen, marrone, Sch H Il, selezionato a vita, BDSG, Ch. In?., DVSG; di Jago par le r~ ancora in seguito.

1 6 2 ) Ero v. Frankerihorst nero, BDGS. DVSG. IDCSG, Sch H 111. selezionato a vita. P. Chico v. Forell BDGS M. bmarilda v. d. Wachenburg

Page 33: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Anche Ero v. Frankenhorst nero, Sch H 111-VH 111, selezionato per 2 anni, DVSG, IDC SG, Campione Olandese, era un ottimo figlio di Chico. Al campionato di lavoro DV nel 1 97'9 ad Aachen, ottenne l'Ecc. con 289 punti e si classificò ctQuarto>i; fu i l primo cane di punta in bellezza ad ottenere questi risultati anche in lavora. Comunque Ero non può essere considerato a31a stregua di Jago v. Beelen per quanto riguarda il valore di riproduttore. La madre di Ero Frankenhorst era Amarilda v. d. Wachenburg, una cagna nera importata in Olanda darla Germania, nata da un accoppiamento con- sanguinea su Andy v. Tichenhain Sch H I BDSG 1965. Un'altra fattrice dell'allevamenio v. Frankenhorst era la femmina nera Olive of Bambis, Bryde importata in Olanda dal Giappone, ma figlia di cani ' tedeschi e cioè Odin Forell e Rita Forell, BDSG Sch H!, figlia di Arco of Fayette Corner, figlio a sua volta di Citto v. Firstenfeld (vedi carrina delle linee di sangue).

16b) Comt. Chairm. v. Frankenhorst nera. QVSG. Sch H I P. Chico v. Forell BDSG M. Amarilda v.d. Wachenburg

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16c) Oewi v. Frankenhorsi nera, WSG. BDSG. IDCSG, int Champ., Sch H 1 P. Bryan v. Forell M. Olive of 5 , Prrde

17) Hede v Felsingpass marrone BDGS P. Roris v. Rehwalde Sch H 1 1 1 . Camp. di lavoro DV 1951 M. Adda v. Satoriushof

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Olive, accoppiata con maschi diversi, ha dato alcuni ottimi tiproduttori che hanno ottenuto titoli nazionali ed internazionali, ed ancora oggi influenza- no l'allevamento olandese. Ma torniamo all'inizio degli anni '60; all'epoca uno degli allevamenti più importanti, accanto al aForell>i, era quello v. ~Furctenfeldn del Signor Pal- rner di Furstenfelbruck. Da questo allevamento nacquero parecchi soggetti

17a) Carmen v. Feisinpass nera BDSG. Sch H I (madre di Citto, Citta. Jago v. Furstenfeld) P Igon v. Naunhof BDGS M. Hede v Felsingpass BDGS

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molto belli, che si imponevano per la loro eleganza, le ottime focature, l'armonia e l'ottimo tipo di testa. PaFrner inoltre era molto attento nel mantenere sempre i suoi cani in ottima forma per le esposizioni. Egli riusci,

i attraverso alcuni accoppiamenti consanguinei, a fissare il suo tipo.

181 Lurnpv Hagenstol~ nero. WSG. Sch H I, ha influenzato molto la selezione del Dobermann P. Alf v. Hagenfrennd M. Dina v. Klochenhof

Da un felice accoppiamento della femmina nera Carrnen v. Felsingpasc, BDSG Sch H 1 , con il Campione Mondiale 1956 nero, Lump Hagenstolz Sch H I, nacquero due bellissimi campioni: Citto e Citta v. Fursrenfeld, I DC sg, B DSG, Campione Internazionale, cani che influirono molta nell'al- levamento tedesco.

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Al.

19) Cina v. Furstenfetd nera. BDGS. IDC SG, INT. CH., Citta è madre di Meckie, Miko, Mascha. Vello ,Vilya, Verry v. Furstenfeld

Dalla cucciolata con la ctB» nacque Bordo v. Furstenfeld, ottimo ripro- duttore di questa linea di sangue per quanto riguarda il carattere e la combattivita: io stesso ho provata questo cane e posso dire che aveva una combattivita superiore alla media. Dall'accoppiamento Bordav. F. - Citta v. Fljntenfeld, accoppiamento che fu ripetuto cinque volte (lettere K L M U V) nacquero alcuni cani di ottimo livello, come Kandy v. Fiirstenfeld. nero i Sch H I, Ecc. di punta, calmo e con molta cornibattivita; proprietario I'alleva- I

mento itv. Frankelandn deE Sig. L. Schellmann di Marktbreit. Non so niente della cucciolata con la «L» perché fu venduta all 'ktero. Della cucciolata con la ctMn sono conosciuti Mascha v. Furstenfeld, nera, BDSG, Camp. Int., DDR SG., Sch H III, proprietario <<Allevamento v. Bavaria di Hans Wibltshauser - Monaco)), e Mecki von Fiirstenfeld, marrone, BDSG,

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20) Mascha v; Furstenfeld nero, Sch H Il I, BDGS. DDRCG, Int. Charnp. P. Bordo v. Furstenfeld M. Citta v. Furstenfeld

Camp. Int., Sch H Il!, proprietaria la Sig.ra Theis di Amburgo. Entrambi questi cani ebbero molto successo alle esposizioni del tempo e furono cani di punta anche in prove d i lavoro. Da ricordare anche Miko v. Furstenfeld Sch H I, Campione Internazionale. Fra i soggetti nati con la W, l'unica cagna conosciuta & Uta v. F., che però non fu una cagna d i particolare interesse; gli altri suoi fratelli non furono mai esposti perché, per quanto di mia conoscenza, avevano problemi di denti. La cucciolata piU famosa d i Palmer fu quella con la ((VI>, infatti da questa nacquero la WDSG nera 1967 Vijlia v. Furstenfeld, Sch H I, proprietario i l sig. Adler di Amburgo; Vello V.F., Sch H I I I. Ecc.. selezionato a vita, di mia proprietà, e Verry v. F.. nero Sch H I Il, Campione DVdi lavoro, proprie- tario il Sig. Flogel di Recklinghusen. Mentre Vilja e Verry non furono buoni

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21) Mecki v Furstenfeld marrone, Sch H III. BDGS, DDRSG. Holl. Winner P. Bordo v. Fiirstenfeld M. Cina v. Furstenfeld

riproduttori (Verry era anche spesso in pessimecondizioni), oggi si può dire che Vello V. F. fu un eccezionale riproduttore con la rara capacità di riprodurre e migliorare sia i l carattere che la bellezza; purtroppo Vello e Verry erano un po' femminili, mancavano infatti di sostanza, ossatura ed impronta maschia, davano quindi buoni prodotti solo con femmine che potevano correggere questi difetti. Alcuni altri soggetti di linea FiirstenfeFd, f uiono: Ina v. F., BDSG, nera (da Citto e Carmen) e poi Orli, Odin e Ondra, nati da un accoppiamento consanguinea tra padre e figlia (Citto- lna). Orli divenne Weltjugdsg, ma poco tempo dopo f u vittima di un incidente e mori; era un maschio di grossa

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22) Miko v. Furstenfeld nero, Sch H 1 1 1 , int. ch, P. Bordo v. Furstenfeld M. Citra v. Furstenfeid

sostanza con una testa imponente e con un'ottima ossatura, ma un po' lungo. Suo fratello Odin non superò lo Ztp perché aveva la dentatura incompleta; invece la sorella, Odra v, F., nera; Sch H11, era una bellissima cagna: aztenne infatti sempre il {(Primo Ecc.}) in esposizione, anche se alla BDSG fu battuta nello spareggio finale da Goldi Felsingpasc, una figlia di Kandy v. Furstenfeld. Ho addestrato personalmente Ondra, portandola in 4 settimane all'Sch H I; questa cagna aveva moltissimo carattere, era molto duttile e combattiva ed aveva nervi molto saldi; anche la sua tempra era buona. Purtroppo Ondra fu venduta negli U.S.A. s così si è perso un altro cane preziosa per l'alleva- mento, soprattutto se si tiene conto chequesta cagna era nata da una stretta consanguineità. Un altro cane, all'epoca molto conosciuto e di successo, è stato Jago v. Furstenfeld, nero, Sch H I l (Lczmp v. Hagenstalr x Carrnen v. Felsin- gpass) proprietario l'allevamento v. Eichenhain del Sig. Jakob Bambach di Dreieichenhain.

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23) lago v. Furstenfeld nero Sch H I l P. Lump v. Hagenstolz M. Carmen v. Felsingpacs

Jago, che non divenne mai BDSG, ma fu sempre eccellente di punta, aveva ereditato dalla madre, Carmen v. F., una mandibola molto debole, e pur- troppo ha spesso trasmesso questo suo difetto anche ai figli; ancora peg-

I

giore per quanto riguarda il tipo di testa, che era femminile e con la mandibola poco sviluppata, era suo figlio Andy v. Eiehenhain, nero, Sch H I, BDSG 1 965 (Jago v. Furctenfeld Sch H I I - Hella v. Forell). Secondo me è stato uno sbaglio fare campione questo cane, perché dopo fu spesso usato in allevamento ed ancora adesso si rilevano problemi di testa nei suoi discendenti. Da questo esempio si può notare quanto tempo occorra per correggere alcuni errori di allevamento. ccJagoi) aveva comunque un tronco eccezionale e per la verità ha trasmesso molto bene anche questo suo pregio. Si può comunque dire che Jago ha avuto alcuni figli molto belli con una testa non brutta ed un tronco molto armonico. Il carattere, sia di Jago che di Andy, può essere definito medio; entrambi infatti raggiunsero un certo grado di addestramento, ma nessuno dei due partecipò a gare irnpor- tanti. Anche il sistema nervoso di questi due cani può essere definito

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24) Andy v Eichenhain nero. Sch H I. BDSG 1985 P lago v. Furstenfeld M. Hella v. Forell

normale. La madre di Andy era una cagna dai nervi molto saldi e sicura di s6, ciò ha sicuramente contribuito a migliorare il livello medio del carattere nei discendenti, Da ricordare è Rondo V. Forell, figlio di Cita Germania e di un figlio di Cittov. Furstenfeld: «Arco Fayette Cornern, Sch H Il!, IDC §G.; Rondo pero non ebbe molta influenza sull'allevamento tedesco in quanto fu venduto in Giappone ancora molte giovane. Anche il BDSG Rado v. Fiirstenfeld, ebbe scarsa influenza nell'allevamento olandese perché fu venduto Fn Giappone. Palmer all'epoca usò moltissimo in al levamento alcuni soggetti nati dalla cucciofata con la ctW» carne Welda, Windo, ecc. ed in questo modo egli restrinse molto la sua base di sangue in quanto abusQ della consanguineità.

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25) Hella v Forell nera, era considerata un'ottima rrproduttrrce. madre di molti cani di punta. P. Bingo v. Dornberg Sch H I Il M Villa Germania

I cani Furstenfeld esportati all'Estero non ebbero nessuna influenza nell'al- levamento tedesco; gli altri FUrtenfeld, Gina, Kandy, Jage, Mecki, Mascha e Vello, hanno invece avuto grande influenza nell'allevamen.io. Una cagna, Gina v. Fiirtenfeld, nera, Sch H III, viene ancora ricordata per i l fatto che ha dato, accoppiata con un cane medio come «Lump v. Bacterhofu, nero, i l BDSG Argus v. Weroberg, marrone, Sch H111. proprietaria l'allevamento v. Rauhfelsen del Sig. Willi Rothfusc di Stoccarda. Questo maschio, molto robusta e compatto, con un carattere molto equilibrato, venne spesso usato in allevamento ed ebbe molta influenza sulla linea Elledonk e su alcune linee di allevamenti del Wurttemberg. Esso fu molto prezioso in allevamen- to perché portò sostanza e ottimi nervi.

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26) Rondo v. Forell nero, Sch H I, BDSG P. Arco of Fay Corner, Sch M III, IDC SG M. Cita Germania BDSG

l - -*7- - - -. W

bWA

27) Rado v. Fbrstenfeld nero. I

Sch H I BDSG P. Citto v. Furstenfeld

l M. Black y of Fay Corner l

v

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28) Arguc v. Neroberg marrone, Sch H 111, BDSG 4

P. Lurnp v. Basterhof Sch H I l / . FH M. Gina v. Furstenfefd

- -

l

29) Gerra v Ellendonk marrone. Sch H III, Camp di Lav. D V 1966 P Astor v. d Sch~rnrnelschulzh Sch H !Il M Orxi Krakau Sch H [Il . Carnp. Lav. DV 1964

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In quel periodo divenne molto famoso l'allevamento «von Ellendonkii. dei signori E. ed F. Sauerrnann di Krefeld. I coniugi Sauermann erano esperti addestratori ed avevano già ottenuto ottimi risultati con i pastori tedeschi. La loro prima cagna, Dix i V. Krakaw, marrone (Dirk Goldberg Sch H111 B DSG - Elke St. Clernens), drvenne Campione DV di lavoro nel 1964 a

1 Bonn. Ho visto io stesso questa gara e posso dire che, nonostante alcuni 1 pregiudizi, a quel tempo la cagna fece un'onima impressione e guadagnò

meritatamente il titolo. Dixi era una cagna di taglia media, con qualche lieve difetto, comunque eccellente. Questa cagna è stata la capostipite dell'allevamento «von Ellen- donk,) ed ha sempre imposto, accoppiata con maschi diversi, il suo caratte-

30) Iris v Erllendonk riinrrone, Sch H I , BDGS P. Fred v. d, Blutestadt Orsol sch H 1 1 1 , Camp. Lav. DV M Dixi Krakau Sch H 1 1 1 , Camp. Lav DV 1964

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re. Dall'accoppiamento di Dixi con il maschio da lavoro Astor W. d. Schimmelschultheide Sch H Ill, cha ha più volte partecipato al campio- nato di lavoro DV, nacquero il campione d i lavoro del 1966 Gerra v. Ellendonk ed il cane da lavoro G e r o v. Eli., marrone, Sch H 111. Entrambi i cani fissarono il carattere in questa linea di sangue, ed in esposizionefurono sempre qualificati ECC. Gerra fu accoppiata con i l BDSG Argus v. Nero- berg, Sch H I I I; dalla cucciolata con la ctJ» vennero alcuni cani belli e buoni di carattere, come Jenny v. Ellendonk, marrone, Sch H IZI ed in bellezza spesso 1 Ecc.; che fu la capostipite dell'allevamento {{v. d. Rauberhohle)) del Sig. Gero Miiller di Gbppingen. Dalla cucciolata con la «li) ,nacque la BDSG Iris v. Ellendonk, marrone, Sch H l, che fu un'ottima riproduttrice, infatti, accoppiata con Miko v, Furtenfeld, nero, Sch H I, diede la futura campionessa di lavoro DV 1975

30aJ Vesta v Ellendonk blu. Sch H I DVSG P Chico v Forell BDSG. DVSG M. Jessy v Ellendonk Sch H I

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Palma v. Ellendonk, nera, Sch HIIF, selezionata a vita, ed il campione di lavoro DV 1 971 Immo v. Ellendonk, marrone, Sch M 111, che pero non fu usato in allevamento. Molt i ottimi cani da lavoro vennero dall'allevamento Ellendonk, cani che migliorarono la reputazione del Doberrnann nella re- gione del Nordrein. I coniugi Sauermann produssero anche alcuni campio- ni di bellezza, come la BDSG, nera, Kora v. Ellendonk, Sch 511 (Argus Nerob. - Gerra Ellendonk), la BDSG Iris Ellendonk, la DVSG bleu Vesta v. Helt., Sch 1 (Chicov V. - Jessy HelF), il campione DV Giovani UIfac v. Ellendonk. marrone, Sch H I selezionato (Gero v. Ell. perdfra v. Hohenstauf) e la campionessa del mondo giovani Xyla v. Ellendonk Sch H l, selezionata.

31 ) Fattrici marroni dell'allevarnento v. Ellendonk. da sinistra verso destra, Dixi Krakau, Jessi V. Ellendonk, Iris Ellendonk, Gerra Ellendonk

Altri cani da lavoro da ricordare sono Satan e Sanko v. Ellendonk, entrambi selezionati, e la figlia di Sanko e Palma, Afra v. Ellendonk, nera, Sch H III FH, selezionata a vita; questa cagna, Ecc. anche in bellezza, era di proprietà dell'Allevamento «v. Burg Boheim-Steinn, del Sig. H. Schauer di Pegnib. Da ricordare anche Trux v. Ellendonk, che ha piu volte parteci- pato a l campionato di lavoro DV.

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Il miglior cane da lavoro è stato ed 6 tutt'ora Eingo W. Ellendonk (padre Jago v. Beelen, Sch Il, marrone, selezionato a vita, BDSG, DV SG, Campio- ne Internazionale - madre: Palma v. Ellendonk, nera, selezionata a vita, campionessa di lavoro DV). Questo cane divenne campione di lavoro DV a dueanni, nel 1977, e da allora lo si è potuto trovarespesse al secondo posto l

batrutci per pochi punti. È stato presentato più di trenta volte in gare di Sch H 111 ed ha sempre lavorato molto bene. Ha partecipato spesso ai Campio- nati Europei della FCI ed ha sempre dimostrato una grande combattivita e nervi molto saldi. Bingo è il prodotto di un accoppiamento molto indovina- to e possiamo dire che il suo carattere gli deriva sia dalla parte del padre che dalla madre, come 6 rilevabile dal pedigree e dalla mappa delle linee di sangue. Ha già dato ottimi risultati come riproduttore, ci2, ci fa sperare che venga utilizzato ancora nel modo giusto, dato che ha anche dei difetti che vengono evidenziati in accoppiamenti sbagliati. Per quanto riguarda la bellezza è un buon cane da M B, una volta ha anche ottenuto il Terzo Ecc. 1 Chi lo vuole usare, deve tener presente la sua linea dorsale non troppo ferma ed i suoi appiombi anteriori non corretti, inoltre appare anche un po' lungo. Per quanto riguarda la taglia, Binga è un cane medio di 68 cm. Naturalmen- te è sempre un problema mantenere l'altezza; a l momento, purtroppo, ci sono troppe differenze di taglia fra i nostri cani, perciò bisogna cercare di stabilizzare l'altezza dei maschi cui 70 cm.: cani di taglia superiore a 70 cm. I

o inferiore a 68 cm. non rientrano nel nostra tipo ideale di «cane da lavoroii. I primi figli di Bingo vennero già presentati, con successo, al campionato di lavoro DV nel 1980, dove la femmina di due anni Hexe v. Wilden Mar- kgraf, Sch H 111, nera RHT, ADPR (Bjngo v. Ellendank, Sch H III, IPO 111, selezionato a vita, FH, per Bina v. W. Markgraf, Sch H 111, FH, 1PO 111, selezionata a vita) ottenne il dodicesimo posto con 275 punti MB; nel '1 981 Ilo Kirchbiii, nero, Sch H I Il, selezionato, ottenne 275 punti a l campiona- to di lavoro e nello stesso anno Cora Papenkamp, Sch H 111, (Bingo Ellendonk - Afra Papenkamp) proveniente da una Imea di cani da lavoro, ottenne il titolo di Camp. DV di lavoro. interessante notare come entrambe le cagna, Hexe e Cora, sono state prodotte nello stesso modo, ambedue hanno ceme nonno, da parte di madre, Falk v. Rothbachtsl il cui nonno è il campione di lavoro '61 -32-'63 Fred v. d. Bliitenstadt Orsoi. Da ciò si può vedere come sono state costruite queste linee di sangue. Alcuni anni fa, dopo la morte della Signora Sauetmann, il marito smise il suo lavoro attivo con il Dobermann; comunque in molti riproduttori è presente i! sangue c<Ellendonk», cosicché rimane la speranza di migliorare e stabilizzare questa base. Ma torniamo adesso a Vello v. Furstenfeld, 1 966-'75, DZB 7981 4, nero, Sch H Il I, H D l , selezionato a vita (Bordo v. Furstenfeld - Citta v. FUrsten- feld); all'età di 2 anni Velilo aveva già tatto I'Sch H Il I e le prime Eliminatorie Regionali e lavorava già molto bene negli attacchi. Voglio parlare obiettiva-

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mente anche dei limiti di questo cane, in maniera che i nuovi allevatori e tutti coloro che aztualmente si interessano della razza capiscano perché sconsiglio una troppo stretta consanguineità su Vello. Vello era molto duro e senza compromessi nella sua cornbattività, ma qualche volta era leggermente nervoso e sensibile a i rumori. Ciò non ha niente a che fare con la sensibilità allo sparo, nei confronti del quale non aveva nessun problema. Spesso per qualche piccolezza, soprattutto per rumori molto alti o motto bassi, si poteva riscontrare in Vello un'agitazione interiore, inoltre era anche sensibile a i temporali. Tramite diversi tests h o notato che in lui l'istinto alla lotta dominava sulla sensibilith ai rumori, coci, per esempio, potevo indurlo, tramite un comando, ad attaccare i tuoni ed i fulmini, che a lui davano fastidio, abbaiando rabbiosamente verso il cielo e mostrandosi aggressivo.

Vello v Furstcnfald nero 5ch H III, Korung a vita HD 1 P. Bordo v. Furstenfeld M. Citta v. Furctenfeld BDSG. IDC Sg

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32) Bryan v. Forell. nero, Carnp. di Norvegia e Svezia, HQ 1, selezionato. Bryan B stato un l ottimo rrproduttore per bellezza e carattere; padre di molti cani di punta. P Vello v. Ftirstenfeld Sch H III, Korung a vita M. Ktra v. Romberg

Vello era indifferente agli estranei inoffensivi anche se difendeva il suo territorio. Con lui ho fatto circa 40 gare di Sch H 111, soltanto due volte in pista non ha raggiunte il punteggio minimo. Nel 1970 ottenne il IV posto al campionato di lavoro DV e nel 1972 il VI con un altro conduttore. Feci condurre il cane da un'altra persona per&& volevo vedere quanto il suo comportamento durante il lavoro dipendesse da me. Ho fatto 10 stesso anche durante diverse gare a squadra, alle quali Vello ha partecipato circa 20 volte nel!a sezione attacchi. Ogni volta Vello ha pienamente convinta tutti. Non esistono dubbi per quanto riguarda la sua combattiviti e la sua durezza. Purtroppo Vello mancava un p6 in <Conducibilitài>, questo suo limite losi poté notarespesso in pista ed in obbedienza. Per quanto riguarda la bellezza Vello ha sempre ottenuto l'Ecc.; comunque venne sempre nota-

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33) Bonn1 v. Forell marrone. Sch H!, BDSG, DV SG, Camp. tnt P. Vello v. Fbrstenfeld M. Kiro v; Rornberg

to, a ragione, il suo aspetto un po' femminile e il suo rene un poco lungo anche se solido. A causa di ciò Vello ha ottenuto, abbastanza spesso, il 1 O

ECC Ris. C.A.C.I.B., C.A.C. ecc., ma non ha avuto nessun titolo di campio- ne, mancanza questa che non influenza in alcun modo il valore di u n cane come riproduttore. I l primo allevatore che riconobbe il valore di Vello fu Ernst Wilking, titolare dell'allevamento «v. Forellii, cosi nacque la ormai famosa cucciolata con la ctB)>, da Vello e Kira v. Romberg. Di questa cucciolata i maschi più conosciuti sono: Bryan v. Forell, nero, Nord. Champ. e Bonni v. Forell Sch H I marrone, B DSG, DVSG, Campio- ne Internazionale. Entrambi i cani hanno influenzato molto l'allevamento, in particolare quello tedesco, dato che molti figli e nipoti di Bryan vivono oggi in Germania ed in Olanda.

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34) Gisella v. d. Feste Otzeberg, Camp. di Norvegia P. Vello v. F M. Frigga v. d. F. Otzeberg

35) Gogo v d. Feste Otzebergn, Camp. di Norvegia P. Vello v. F. M. Frigga v. d. F Otzeberg

Dallo stesso accoppiamento nacque una cucciolata con la ctDi), della quale vale la pena citare soltanto Dascha v. Forell, in quanto madre del Ripro- duttore Jago v. Beelen (Vedi cartina Jago). Una prova di accoppiamento di Vello e Cita Germania andò male perché la cagna, data l'età, non rimase gravida. Un altro ottimo accoppiamenro di Vello fu quello con &iene v.d.

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Stollburgi), marrone, dell'allevamento vom Pfalter Waldheirn di propxie- t i del Sig. Gg. Kraft. Questo accoppiamento venne ripetuto parecchie volte e ne uscirono parecchi buoni Dobexmann. Dalla cucciofata con la «E», nacque i l campione tedesco e VQH SG, Bulli v. Pf. W. marrone. Sch H 111, selezionato a vita e la femmina Bianca V. PF. W-, nera, Sch H Ill, selezio- nata che purtroppo mori presto a causa di un incidente. Dalla cucciolata con la «C>}, la nota campionessa d i lavoro DV Citta v. Pfalzer Waldheirn nera, Sch H III FH, selezionata a vita, proprietario l'allevamento ccv. d. Stolburgn del Sig. Maul di Dlngolshausen; dalla cucciolata con la «E» nacque la femmina Elke v. Pf. Waldheirn, nera Sch H 1 1 1 , selezionata a vita, campionessa tedesca e VDH, proprietario l'allevamento ({v. Zennri del Sigg. Lindemann, madre del campione del mondo Bronco v. Zenn del quale parlerò piD avanti. L'allevatore J. Backer Legfeld, titolate dell'affisso «v. d. Feste Otrberg}], ebbe una cucciolata di successo, egli accoppiò Vello e Frigga v. d. Feste Otzberg e vendette poi la cucciolata nei paesi del Nord. Da questo accop- piamento nacquero le Campionesse Gisella e Gogo v. d. F. O., due cagne d i ottimo tipo che migliorarono molto la qualità dei Dobermann del posto. E da ricordare anche Ino v. Eichenhain (Vello per Hera v. Forell), cane eccellente di punta che fu venduto molto giovane in Svezia. Fra gli innumerevoli figli di Vello, Eccellenti in bellezza ed in lavora, dobbia- mo ricordare il campione del mondo giovani Sascha v. Niddatal, alleva- tore W. Hensel, ed i l maschio Ecc. d i punta Rondo v. NiddataE. Entrambi i cani però non influenzarono l'allevamento, dato che Rondo fu venduto in Spagna ed il suo proprietario non era interessata ad allevare, mentre Sachsa mori ad un anno e mezzo a causa di un incidente. I l valore di riproduttore di Velle, fu riconosciuto dopo che i suoi figli si dimostrarono portatori delle sue caratteristiche positive; cosi Vello 6 presente in quasi tutte le linee d i sangue più importanti. Oggi sarebbe quasi impensabile un allevamento senza Bonni Forell, Bryan Forell e suo figllro Hilo v. Nordenstamm. Molt i allevatori costruirono la loro base di allevamento su Bonni v. Forell per mezzo dei loro figli: il Campione Ero v. Hagenstern, il Campione Gido v. Hangestorn, i l Campione Jurgen v. Hargectenn, tutti figli di Bonni e Dona v. Eiche- nhain, come anche i l due volte Campione di lavoro DV 1978 e '79 Pero v. Frankenland (Bonni per Fesa Frankenland) (vedi cartina). Il sangue di Vello negli ultimi anni è stato usato, soprattutto, attraverso suo nipote: i l Campione del mondo Bronco v. Zenn Sch H Il I, selezionato. Il figlio di Velle, {{Bryan Forell)}, raggiunse l'età d i 1 1 anni, cosa che dobbiamo tener presente dato che la nostra razza non è molto longeva. Guardando la cartina delle linee di sangue si può obiettivamente notare quanti figli e nipoti di Vello siano stati ottimi riproduttori. Alcuni campioni, come per esempio Hardess NQmmergarten, Bero MQlllhaven, Kora Ellen-

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36) Herdes v. Nomrnergarten marrone, Sch H I , BDCG 1963, P. Igon v Wellborg BDSG M. Dusy v. Narnmergarten

donk, furono usati troppo poco oppure produssero soggetti non superiori alla media, che per queste motivo non emersero. Bonn! v. Forell fece la sua carriera in Germania e vinse tutti i titoli esistenti a quei tempi. Alle esposfrioni si dimostrò un cane relativamente tranquilla, con un beflissimo tronco corto e robusto ed un bellissimo colore marrone con focature scure. Se vogliamo parlare di difetti possiamo parlare della sua testa che avrebbe potuto essere più maschia ed allungata. Bonni ottenne I'Cch Hl; nel 1970 venne presentato alla Selezione ma non la superò per scarsa combattività. devo però aggiungere che Bonni era poco preparato. Suo fratello <tBryan~) fu venduto in Svezia a cinque mesi; poco prima della sua partenza ho

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i Thomas del Verdiano, nere CH. I T . CH R1P. P Oon Dayan v. Frankenborst DVSG 77, DCH.. WCH. Sch H 7.

I M. Dobra del Yerdiana CH. RIP Thomas, nipote di Bryan. è stato il capostipite dell'allevamente del Verdiano

I

potuto vedere Bryan da Ernct Wilking, giA da cucciolo si potevano ricona- scere la sua bellezza ed i suoi buoni nervi. Nei Paesi del Nord vinse tutto cib che si poteva vincere e superò anche la selezfonedel posto, che non ècertofacile. I suoi figli sono veramente ottimi: uno tra quelli più conosciuti è Nilo Nordenstamm, che venne in Gerrna- nia e fu molto usato come riproduttore. Anche in Olanda molti allevatori hanno usato Bryan, ottenendo risultati soddisfacenti. Un altre cane con cui sono stati ottenuti risultati molto buoni, è la Campionessa Gisella v. Otzberg figlia di Vello. Il figlio di Bryan, Hilo ha prodotto ottimi figli come Caucilius Cassander Diaspara, Sch H I, BDSG, Amboss v. Lange- nhorst Sch H II I, e Alì v. Langenhorst Sch H I11 Campione I DC 1 982, BDSG 1982, Campione DV 1 983.

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Hilo è stato usato pi6 volte anche da alilevatori italiani con ottimi risultati per quanto riguarda la morfologia, fra i suoi figli meritano di essere rnenzio- nati: Inette di Gruma, nera, Campionessa Italiana, Brevetto ENCI I, proprietario Allevamen~o di Stefusto dei Sigg. G. e R. Rosi; lago dei Mobili Nati Brev. Enci I nere, Campione Italiano, proprietario l'allevamen- to dei Nobili Nati dei ~ i g g , ~ B u z r i di Vergiate; la sorella [cotta dei N.N. nera, Campionessa Italiana A1AD SIEGER 1984, Brev. Enci I, proprietario l'allevamento di Villacastelli e Circe del Palatino Campionessa Itatiana, nera, 8rev. Enci I, proprietario il Dott. Germani di Roma. Un altro figlio molto importante di Hilo purtroppo ormai scomparso, è stato

37) Guys Hilo v. Nordenstamm nero. Sch H III, BDCG, Nord Camp.. HD 1 P. Bryan v. Forell M. Guntherforst Burga, Nord Camp, HD 1

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Orpheuc von Eschenhof, nero, Sch H I 1 1 - 1 P 0 111, Ecc.: questo cane è stato importato in Italia da cucciolo, dall'allevamento «del Littorion, di proprietà del Sig. R. Zorzi, e può essere considerato il capostipite di tale allevamento. Orpheus era u n cane eccellente, molto combattivo e duro, partecipò ai campionati di lavoro DV nel 1980 e 1981. Fra i suoi figli vanno menzionati {{Eveline det Littorio)}, nera, I P 0 I41 a circa 24 mesi, purtroppo prematura- mente scomparsa; Lilli Liberty del Littoric, nera, Sch H I I, AIAD SI EGER '82, DV SG, i l fratello Laerte 'Luger del Littoria, nero, Ecc Sch H I, e Movak del Littorio, nero, Sch H Il, promessa di lavoro AIAD 1983. I migliori figli di Bonni, per quanto riguarda la bellezza, sono quelli nati dagli accoppiamenti con ((Dona Eichenhain~ (una figlia di Rondo). Molt i di questi figli furono campioni ed influenzano ancora oggi alcuni allevamenti in Olanda, Inghilterra e Francia; per esempio il BDSG, DVSG Ero v.

38) Cacilius Cassander v. Dtaspord iiero, Sch H 1. WSG. EDSG, DVSG. IDC SG. P. G Hklo v. Nordensfamm, BDSG, Sch H I I I M. Iris v. Frankenhorst. DVSG. Sch H I Gekòrt

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401 Dona v. Eichenhain marrone, Sch H 1 , ROSG. DVSG. (nt Charnp P Rondo v. Forell BDSG Sch H I M. Hella v. Forell

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39) Orpheusv Eschenhof, nera Sch H III IPO III. Ecc. ha partecipato al Campronato di lavoro Dv nel 1980 e nel 1981, era un cane Ecc. e nello stesso tempo di ottimo carattere. nella fato all'ets di i O mesb P. H. Hilo v Nordnstamm. BDSG, Sch H III M. Athene v Nvmphenburg. BDSG Sch H Il

lago dei Nobili Nati, nero. CH I T , Brev ENCI 1 P. L H Hilo v. Nardenstamm. Sch H Il1 M: Lara de Festiano, CH RIP

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Circe del Palatino. nera, CH IT , Brev ENCI 1 P. CH. Hilo v. Nordenstamm, Cch H Il1 M. Samina del Bosco di Giano, CH. IT.

Laerte Lugher del Littoro, nero, Ecc.. Sch H I P: Orpheus v. Eschenhof, Sch H Il I M: Athena v. Olderftrauch

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41 ) Ero v; Hagenstern marrone, BDSG, DVSG P Bonni v. ForeH BDSG DVSG, Sch H I M. Dona v. Eichenhain BDSG. DVSG Sch H l

Hagenctern che fu venduto in Francia, Greif v. Hangestern DVSG che fu venduto in Inghilterra ed infine Jungen v. Hangestern in Olanda. Questi cani, in generale, mancavano un po' di tempra, mentre, per quanto riguarda i nervi, possiamo definirli normali. JYrgen v. Hangestern, nero, Campione Internazionale; Sch H 11, fu più volte accoppiato con drnnnda V. Stifthub, marrone, Sch H I, DCH; da questo accoppiamento nacquero diversi campioni come Aldo v. Ferrolheim, marrone, B DSG, DVSG, Sch H III. Astrid Amanda Q. F. e la Campionessa del Mondo Gwendoline V. F., marrone, Sch HI. Questi cani resero famosa la linea dell'allevamento Ferrolheirn del sig. Demankoe. Arnanda v. Stifthub (che è da considerarsi capostipite dell'Allevamento Ferrolheim), era figlia di Chico e di Hesta v. Ellendonk, figlia a sua volta

Page 63: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

41a} Greif v. Hagenstern marrone. DVSG P. Bonni v. Forell M. Dona v. Eichenhain

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di Dixi v. Krakau, ed i l suo sangue fu molto positivo per quanto riguarda i l carattere. A mro parere il più duro dei cuoi figli è Gamal Ferrolheirn, nero, Sch H 1 , acquistato da un allevatore italiano, il Sig. Plere Caliandro di Milano, titolare dell'affisso di Villacastelli. Questo stesso allevatore accoppio una sua femmina, la CH. RIP. Rada del Verdiano con Aldo Ferrolheim; da questo accoppiamento nacquero i l Camprone Italiano, Campione AI AD, Campione R I R. Cito di Villacastel- li, nero e la J BDSG, Campionessa Italiana, CH. RIP. Cayenna di Villaca- stelri, nera. Questa cagna è da considerarsi la capostipite dell'allevamento di Campovalano, fu infatti acquistata dal Sig. G. Prosperi di Milano, titolare di tale affisso. Usata con diversi stalloni ha dato numerosi campioni come Infix di Cam- povalano, marrone, Campionessa Italiana, Okeion di Campovalano marrone, Campione Italiano, AIAD SIEG ER '84 Sch H I l, Zorba di Cam- povalana, nero, Campione Italiano, Campione AIAD '83, I P 0 111. Ma tra i suoi figli quello che maggiormente va influenzando I'allevamento italiano è

Cayenna di V~llacasislli, nera. CH t t , CH R i p P Aldo v. Ferrolheim. BDSG. DVSG, Sch H 111. M. Rada del Verdiano, CH. Rip.

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Zortjn tli Ciir~i~iov,il,iriu rieru. CH IJ , CH AIAQ, IPO lil. P: CH. Okeion dl Campovalano, Sch H I l . M: CH. Cayenna dl VilFacastelli

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certamente Elisir di Campovalano (proprietario i l dr. Pezzano di Mila- no), nero, Sch H Ell -FH, Campione ttaliano, Campione Internazionale AIAD SIEGER 1981 -1 982, Campione Riproduttore; questocane, che con- ta oggi 5 anni, è nato da un accoppiamento consanguineo fra Cayenna ed i l fratello Cito di VilZacastelli, soggetto malto duro e combattivo. l o stesso ho provato Elisir e posso affermare che è un cane che sviluppa molta combat- tivita, di ottimo equilibrio e con nervi saldi, non mi soffermo culla morfolo- gia in quanto il cane è molto noto e viene tutt'ora esposto. Fra i suoi figli meritano di essere ricordati Lema di Campovalano nera (M: Favorit del Verdiano), I P 0 I Campionessa Italiana, Campionessa Internazionale, WJS, IDCSG, EURO SG, AIAD SI EGZR 83; Alfa del Citone (M: Cita), nera, Sch H 1, Campionessa Italiana, Campionessa AIAD '82; Stella di Campo- walano (M: Favorit del Verdiano), nera, Sch H I, Campionessa Danese; Kappadue della Ripuaria {M: Marielle del Verdiano), nero, Sch H 1, Ecc. e Kurt della Ripuaria, nero Brevetto ENCI I, Campione ttaliano. Dalla stessa cucciolata di Elisir nacque una femmina nera di ottimo carattere ed

Gamal v Ferrolheim. nero, ecc Sch H 1. P Jurghen v. Hagenstern CH INT Sch H I I M. Amanda v Stifthub DCH Sch H 1.

Page 68: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

eccellente in morbologia: Elite, che purtroppo è stata usata poco in aileva- mento perche è morta all'età di tre anni; dall'accoppiamento di questa cagna con Egor Vd Eland 6 nata Vita di Campovalano, marrone, Sch H I, Campionessa Izaliana, Campionessa AIAD '84, EUSSO JSG.

Dark di Villacastelli, nero. CH It . CH. AIAD, IP01. P. Gamal v Ferrolheim, Cch H I. M: Rada del Verdtano, CH. Rip.

Foto P,: Fucsia dei Nobili Nati, nera. Ecc., IPO Il Ecc. P: CH. Dark di Villacastelli IPO I. M: Lara de Festiano, CH. RIP.

Page 69: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Ritornando a Gamal V. Ferollheim devo dire che questo cane ha influen- zato l'allevamento italiano per quanto riguarda i l carattere ed ha anche prodotto alcuni soggetti molto tipici come Dark di Vililacastelli (Garnal V.F. Sch i-l 1; Rada del Verdiano camp, Rip.), nero, IPO I, CH. AIAD, Campione Italiana. Una figlia di Dark, Fuxia dei Nobili Nati, nera, IPO I l (Dark di V., Camp. RIP. Lara del Festiano) sempre eccellente, è una buona cagna da lavoro. Paralle!arnente a Vello, un altro cane venne usato molto in allevamento: i l BDSG, DVSG Ali v. ForeFlenbachle, figlio di Argus Neroberg. Ali era veramente un bel campione, molto robusto ed elegante, sua madre era {~Astrid V. Eichenhainn, figlia di Jago v. Fiirstenfeld. Purtroppo i l carattere di

43) Dixi v. d. Feste Otzeberg nero. DVSG. Sch H I P. Ali v. Forellenbachle BQSG, DVSG M. Aniara v. d; Feste Otteberg

Page 70: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

44) Flint v Forell nero. BDSG DVSG, Sch H I P. Chico v. Forell BDSG, DVSG M. Kira v. Romberg

Ali non era dei migliori ed anche in riproduzione, per quanto riguarda questo aspetto, non ha dato niente nei cuoi discendenti diretti. Uno dei suoi figli piti belli è stato «Prinr v. Forellenbachlei> DVSG Sch H Il, e due femmine {tDixi Veste Otzbergn DVsg Sch H I e «Frigga v. Otzberg)) Sch H I; ci sono tutt'oggi alcuni campioni che provengono da questa linea di san- gue. Un altro cane che influenzò solo per poco l'allevamento fu Flint v. Forell BDSG-DVSG Sch H 1 (Chico per Kira). Il suo figlio più interessante è stato, a mio avviso, Eick v. Eschenhof Ecc., Sch H 1; questo cane divenne il capostipite dei ctNymphenburgh>i e diede cani come Athene, Athos,

Page 71: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

Atlas, Argus, Brutus, Berenike, Bellona, Baucis, ecc. Accoppiato con la figlia di Jago Hagenstern Helena v. Esehenhof VH D, Sch H I I, seleziona- ta a vita, diede la cucciolata con la «Bii che è stata usata molto in allevamen- to. Eick, accoppiato con una cagna italiana, Dobra del Verdiana, nera, Camp. RIP., diede la BDSG '81, Campionessa Italiana, AIAD SIEGER '81 Verdiana Nona di Gruma (proprietario il signor Giordano Vincenzi di M i lano). Vorrei parlare anche di un altro cane: Boris Herkuiles, Sch H I, figlio del BDSG Dolti Andreasstift ScR 'H I I; questo cane fu usato molto, parallela- mente a Vello, ma vtsti i prodotti, le sue qualità come riproduttore non possono essere definite eccezionali: alcuni cuoi figli anche se eccellenti,

45) Falkv. Rotbachtal nero. Sch H 111, korung avita: Falk ha contribuito molto a l rniglioramen to del carattere della razza. B padre di molti cani selezionati P. Boss v. Calza Sch H Il1 M. Centa v. PetershUgel Cch H Il1

usati in allevamento, non diedero niente di buono. Sia per il carattere, sia per le sue qualità, come riproduttore, varrei parlare di Falk v. Rotbachtal, Sch H III, selezionato a vita; la linea di sangue di questo cane arriva, attraverso i l tre volte Campione di lavoro Fred Blwte- stadt Orsoy Sch H 111, ad Al f Hagenfreund, padre del Campione del mondo ctLump Hagenstolzn. Falk può sicuramente essere definito i l più

Page 72: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

duro dobermann del suo tempo. Dato che !a nostra razza manca un po' di durezza, l'uso di questo cane in allevamento e stato motto positivo. Falk ha riprodotto il maggior numero di cani selezionati; oltre a i due campioni di lavoro Jaro Storlburg, sete- zioanto a vita, Sch HIII e f lax Kirchbiihl, MB, Sch H III, e padre di alcune ottime riproduttrici come Bina v. W-Markgraft, Sch H I I! FH, selezionata a vita, Afra Papemkamp, Sch H III, selezionata a vita (madre della campionessa di lavoro '81 Cora Papemkamp), «Jacky Frankenfandn, Esta Kirchbuhl, Sch H 111, FH selezionata, Cora Kirchbbhl ecc. Sono convinto che questi risanguarnenti portano a l miglioramento del carattere. Naturalmente non ci si può aspettare da questo cane alcun miglioramento dal punto di vista de2la bellezza, anche se ha dato alcuni figli eccellenti. L'ancor vivente lago v. Beelen, Sch H I I, BDSG DVSG, selezionato a vita,

46) Jago v. Beelen marrone, Sch H Il, korung a vita. BDSG. DVSG, INT. CH. P. Chico v. Forsll M. Dascha v. Forefl

Page 73: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

47) Bronco v. Zenn nero. Sch H 1 1 1 korung. WSG, BDSG, DVSG. IDC SG. INT. CH. P. Jago v. Beelen Sch H I!, korung a vita M. Elke v. Pfalzer Waldheim Sch H 1 1 1 , Korung a vita, Champ. Tedesca

viene usato molto in allevamento; il suo figlio migliore 6 stato i l Campione del Mondo, DVSG, BDSG I DCSG Bronco Zenn, Sch H i l l, selezionata, i l quale a sua volta è stato usato molto in allevamento. Jago v. Beelen ha ereditato il bellissimo tronco dì suo padre Chico, ma anche i suoi problemi di testa (canna nasale rnontonina). È un cane robusto, ma ugualmente elegante; sua madre è la figlia di Vello, «Dascha v. Forelln (sorella di Bonni e Bryan). Attraverso Jaga si può avere un miglioramento del tronco, e molti allevatori lo hanno già dimostrate. Il suo carattere può essere definito normale, con buoni nervi; la sua durezza e combataività sono buone anche se sono stati sicuramente fatti degli errori durante l'addestramento. Suo figlio, Branco v. Zenn, aveva ereditato la forte ossatura e la sostanza del padre, ma aveva una testa migliore che probabilmente gli derivava dalla linea di Vello. Non e necessario descrivere Bronco, dato che è scomparso solo da poco. La sua tempra era buona, ma avrebbe potuto in generale sviluppare più cornbatti- vità. Caratteristiche molto positive erano la sua sicurezza ed i suoi nervi molto saldi. La madre di Bronco era la femmina Ecc. Elke Pf. Waldheim Sch HIIf, selezianata a vita, figlia di Velilo. Da questo esempio possiamo

Page 74: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

vedere come Bronco è stato prodotto in modo sistematica. Bronco ha dato una campionessa IDC allevata in Olanda, la BDSG '82 e WSG '83 Gwendy W. Frankenland, Sch H III, FH selezionata, marrone (BroncoZenn, Sch H l l l Castra v. Frankenland, figlia di Athos v. Nymphernburg, Sch H !I!, selezionato, e Xira Nordenstamm Sch H l selezionata a vita) e la BDSG '82 Alexa W. Heiderhof Sch H IIl, nera (Bronco Zenn, Sch H I I1 per Eicke v. Stadtwald, Sch HII I, questa è una figliadi Nero H agenstern e AlexaTauber- grund). Entrambe le femmine, Gwendy ed Alexa, hanno un beflissimo tipo di testa oltre ad altri pregi nel tronco, inoltre hanno entrambe I'Sch H 111. Varrei parlare ancora della femmina ECC. Helena v. Eschenhof, madre della cucciolata con la ctB» dell'allevamento Nympheburg. Questa cagna ha ottimo carattere e buona cornbattività. Dal 1978 Helena viene condorta ogni anno al campionato di lavoro DV, con molto successo. I cani deila cucciolata con la ctBii come Baucis, Bellona, ed anche Brutus potrebbe- ro avere un'ossatura un po' piU forte, ciò va tenuto presente nelI'allevamen-

48) Helenav. Eschenhof nera. Sch H Il I, korcrng a vita: Ecc. di punta Helena èsfata una fattrice preziosa sia per il carattere che per la bellezza P. Jago v Hagenstern M. Eni v. Eschenof

Page 75: Allevamento e Sport Con Il Dobermann

to; per quanto riguarda i l carattere si possono definire medi, in lore sarebbe desiderabile una maggiore tempra. Per conctudere questo capitolo verrei far notare che ho descritto soltan- to cani che io stesso ho conosciuto, descriverli tutti non e stato necessario dato che, solo cani che sono stati usati spesso in allevamenta devono essere conosciuti dagli allevatori di oggi. Comunque la mia cartina delle linee di sangue mostra i l valore di questi riproduttori. E ancora interessante notare che la linea materna di Citta F~irctenfeld (la madre di Vello), da una linea di sangue estranea, passa da Boris Rehwalde campione di lavoro Dì/ 1951, Sch H III Ecc.; anche da cid viene il buon carattere di questa linea di sangue, Bisogna raggiungere, attraverso allevatori responsabi!i e capaci, l'allarga- mento della nostra base di allevamento, in maniera da poter fissare e migliorare, attraverso la consanguineità, la bellezza ed i l carattere in tutte le sue parti. Ho messo le fotografie d i alcuni campioni, sia sul libro che sulla cartina, per dare la possibilità di vedere e quindi considerare i pregi e i difetti dei singoli cani.

49a) Alexa v. Heiderhof nera. Sch H III, BDSG 1982 P Rronco v. Zenn M Elche v Statwald Sch H 1 Il

49) Gwendy v. Frankentand marrone, Sch H Itl FH, WSG 19&3. BDSG 1982. IDC SG 1983 korung P Bronco v. Zenn Sch H 111, WSG. BDSG. 1DCSG. korung M. Castra v. Frankenland

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Consigli per aspiranti allevatori

Cosa bisogna tenere presente? Poniamo che abbiate deciso di divenire allevatori di questa razza meravigli- osa. Voglio considerare i l caso più ideale, cioè che voi non possediate ancora una fattrice. Sarebbe bene che voi riusciste ad avere sufficiente pazienza per frequentare esposizioni e prove d i lavoro, cercando di analiz- zarle. Voglio anche supporrre che voi siate gia soci dell'A1AD e che veniate assistiti da una sezione. Dovreste cercare di confrontare, durante molti colloqui, ciò che dicono allevatori, giudici ed altri conoscitori. La cosa migliare, naturalmente, è farci assistere da un giudice o da un allevatore esperto e discutere con lui tutto quello che avete osservato. Soprattutto per quanto riguarda la scelta della prima fattrice. che sarà la capostipite, I'alle- vatore novello dovrebbe avere molte pretese. Spesso mi è capitato di sentire dire, da alcuni allevatori, che il maschio avrebbe corretto tutti i difetti della femmina. Ma, per esperienza, ho notato che soltanto aflevatori che possie- dono fattrici superiori alla media, hanno successo per lungo tempo. Alleva- re vuole dire anche avere pazienza, soprattutto nell'allevamento di cani da lavoro, perché bisogna aspettare almeno due anni prima che si possa evidenziare il valore del singolo soggetto. 1 maschi spesso completano i l

loro sviluppo soltanto a tre anni. 1 cuccioli, naturalmente dopo essere stati bene allevati, dovranno essere addestrati, dovranno conseguire lo Ztp, i brevetti e dovranno venire presentati in esposizioni d i bellezza. Se i l futuro allevatore decide di comprare una cucciola, passa comunque almeno un anno, prima che questa possa essere accoppiata; perciò bisogna essere molto attenti nella scelta di una cucciola, porre attenzione alla linea di sangue ed alle sue possibilitg di futura riproduttrice sia per quanto riguarda i l carattere che per la bellezza. Questa significa, ancora una volta, che prima di scegliere bisogna essere a conoscenza dell'attuale situazione della razza. Dovrebbero essere presenti almeno le seguenti condizioni: il padre e la madre della giovane femmina devono essere sani, geneticamente sani, di buon carattere e superiori alla media per quanto riguarda la bellezza; ciò significa che devono aver dimostrato le loro qualità psichiche, conseguen- do almeno lo Ztp ed i l 1 brevetto. Bisogna porre attenzione soprattutto, che I'ereditarietà di alcuni pregi sia raffovzata dalla consanguineità. Natural- mente non esistono linee di sangue prive di difetti, bisognerebbe per6 cercare di eliminare difetti ereditari molto gravi. Come capostipite bisogna scegliere una femmina robusta, con una forte ossatura e nervi molto saldi, per cercare di evitare subito problemi relativi a questi due aspetti. Gli allevatori devono sempre tenere presenze che la madre può, attraverso i l

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suo comportamento, influenzare i cuccioli sia in modo positivo che negati- vo: i ogni caso io preferirei una cagna tranquilla e sicura di sé, anche se con poca combattivita, ad una cagna aggressiva e nervosa, agitata e con molto istinto alla difesa; difatti è sempre possibile, attraverso una scelta di alleva- mento giusta, inserire la cornbattività in una linea d i cani sicuri d i se e saldi di nervi. Sarà poi compito dell'allevatore procedere sulla linea prescelta. È stato già scritto molto sulla consanguineità e sull'incestcr per cui non ritengo necessario parlare dettagliatamente di che cosa C'& di buono e di cattivo in essi. l? comunque immaginabile, che si ottengono grandi riproduttori soltanto attraverso la consanguineità. La cartina delle lineedi sangue parla chiaro,sesi confrontano i riproduttori con la cornbina- zione dei loro antenati. Ma l'importante è come si usa la consangui- netà. La consanguineità e l'incesto non sono di per sé wn problema; ma, in qualsiasi tipo di consanguineità stretta, I'allevatore deve prevedere se sia possibile un successo. Attraverso la consanguineità non sì esaltano soltan- to le caratteristiche positive di una razza, ma anche quelle negative che, se nascoste, saltano fuori. Proprio da qui si riconosce la qualità dell'allevatore

50) Zarrna v. Nardenstamm, nera. 5ch H I. Int Champ. VDH CH, CH. 1

Tad., è una prova di incesto fratello-sorella P. Milo v. Notdensamm BDSG N. Champ. Sch H Il! M. Heidi v. Nordenstamm N. CH

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e la sua ccrupolosit~ nell'ocservare, con spirito critico, anche i suoi ripro- duttori. Soltanto usando criteri molto severi nella scelta dei riproduttori, I'allevatore riuscirà a migliorare i suoi prodotti, sia per quanto riguarda la bellezza che per quanto riguarda i l carattere. Purtroppo spesse, in pratica, le cose vanno in modo diverso, così non si riesce ad avere successo. Chi non conosce I'allevatere che vede i suoi cani attraverso gli occhiali rosa e non vuole vederne i difetti? In realtà egli danneggia se stesso! Si può comunque affermare qui un'altra cosa, e cioè che al momento non esiste in Germania neanche un dobenmann con i l quale si potrebbe fare, con immediato successo, un incesto (accoppiamento Padre-Figlia, Madre- Figlio ecc.). H o già scritto questo qualche tempo fa su (( Unser Rassehundii, ed anche in questa sede ribadisco che tale tentativo va effettuato soltanto con cani eccellenti in carattere ed in bellezza e sotto i l dovuto controllo dell'Associazione. Vorrei dire a tutti i futuri allevatori qualcosa che mi sta veramente a cuore: bisogna allevare soltanto con doberrnann buoni, i quali siano anche, nel carattere, veri cani da lavoro. Naturalmente e più facile allevare in poco tempo un dobermann bei10 non tenendo conto del carattere, ed una schiera di allevatori lo ha già dimostrato negli anni passati.

50a) Anna v. Allgau marrone, Sch H I. DVSG '82, Euro Sg '82 P. Aldo v. Ferrolheim, BDSG, DVSG; Sch H Il! M. Zarina v. Nordenctamm Sch H I. Int CH., CH. Ted., VDHCH

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E anche pid difficile conoscere i l quadro psichico di un cane, dato che, come allevatori, bisognerebbe occriparsi anche dell'addestramento per riconoscere le differenze tra le caratteristiche ereditarie delle varie linee d i sangue; inoltre va tenuto presente che i l carattere può essere oggettiva- mente apprezzato soltanto dopo due anni d i addestramento. La bellezza invece la si può riconoscere gid molto prima, e la si può valutare più facilmente; infatti già alle prime esposizioni in classe giovani I'allevatore riceve un giudizio, mentre la tempra (che è un importante fattore genetico del carattere) può essere valutata soltanto dopo un certo grado di addestra- mento. cioè quando i l soggetto arriva ad eseguire ogni singolo esercizio in modo pulito, soprattutto negli attacchi. in questa fase dell'addestramento capita spesso di vedere come moki cani mostrino di non essere così sicuri di sé e così a posto di nervi come si era presupposto. Dato che la tempra è in rapporto soprattutto alla durezza ed alla sicurezza d i s& anche sotto stimoli negativi, i l riconoscerla è di vitale importanza per I'allevatore. E Dobermann sicuri di sé, sono poco complicati e non ipersensibili, per cui ingenerano meno problemi nei proprietari e nel conternpo risulta più facile addestrarli. Un allevatore capace di allevare costantemente nel tempo dobermann di buon livello sia per i l carattere che per la bellezza, otterr8 sicuramente riconoscimenti di successo.

-4- -- --

52a) David v. d. Rothenbuch, Sch H I11 FH, korung, Euro SG '83, DVSG 83 P. Brutus v. Nymphenburg M. Belle v. Orakel Sch H fll. kor

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l La struttura ossea del Doberrnann

1. Osso rnascellare superiore 15. Carpa 2. Osso mascellare inferiore o mandibola 1 6. Metacarpo 3. Protuberanza occipitale 17. Falange 4. Vertebre cervicali 18. Osso iltaco 5. Vertebre dorsali 1 9. Articolazione coxo-femorale 6. Vertebre lombari 20, Tuberosità ischiatica 7. 1 - 111 vertebra sacrale 21. Fernore 8. 1 vertebra coccigea 22. Artrcolazione femoro-tibiafe 9. Scapola 23. Frbula o perone e tibia

1 0. Articolazione scapolo-omerale 24. Tarso ed articolazione tibio-tarsica 1 l . Omera 25. Metatarso 12. Articolazione omero-radiale 26. Sterno: margine Fnferiore 13. Radio 27. Ultima falsa costa 14. Ulna

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Dentatura del Dobermann

MASCELLA MANDIBOLA

1. Picoui 1 . Picoui 2. Mediani 2. Mediani 3. Cantoni 3. Cantoni 4. Canini 4. Canini 5. Primo premolare 5. Primo premolare 6. Secondo premolare 6. Secondo premolare 7. Temo premolare 7. Terzo premolare 8. Quarto premolare 8. Quarta prernokare 9. Molare primo superiore 9. Molare primo inferiore

10. Molare secondo superiore f 0. Molare secondo inferiore 11. Molare terzo inferiore

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Concepimento e nascita dei cuccioli

1 ) Preparazione

I futuri allevatori conosceranno, almeno approssimativamente, il periodo in cui la propria cagna dovrà andare in calore. E bene conoscere il ritmo dei calori, in modo tale da sapere con l'anticipo di una o due settimane quale sarà il periodo giusto per E'accoppiamente. Il maschio, a queste punto, dovrebbe già essere stato scelto da parecchia tempo e si saranno presi gli opportuni contatti con il suo proprietario. È importante che il neoallevatore comunichi abbastanza presto la data approssimativa dell'accoppiarnento, così il proprietario del maschio potrà predisporre in modo da non avere altri accoppiamenti troppo vicini, per evitare un eventuale sovraffaticamento del cane. Per principio si dovrebbe scegliere al primo accoppiamento uno stallone esperto, altrimenti può succedere che l'accoppiamento non avven- ga. Oggi ormai tutti sanno che la cagna deve essere nelle giuste condizioni di forma, cioè né troppo pesante n6 troppo denutrita. Il giorno giusto per

53) Canile esemplare

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Apribile

L CASSA PER 1 L PARTO = 1:25

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l'accoppiamento, calcolato dal primo giorno in cui la cagna comincia a perdere sangue, è I'undicesimo o i l dodicesirno. Solo in un calore anormale, questo giorno potrebbe non essere quello giusto. In questo caso sarà bene far fare dal veterinario l'appropriato test per poter sapere, di preciso, quale sarà i l giorno giusto per l'accoppiamento.

2) La nascita - Il locale (gravidanza circa 63 giorni)

L'allevatore deve sapere almeno quattro settimane prima, dove vuole che la sua cagna partorisca. La cosa migliore è scegliere una stanza che possa essere pulita bene e comodamente, deve essere priva di correnti d'aria e deve esserci una presa di corrente che serviri per la lampada a raggi infrarossi. Secondo la mia esperienza, la cassa adatta alla scopo è una cassa fatta di tavole d i legno ad incastro, come quella che c'e disegnata qui accanto. Dato che tutte le cagne, poco prima del parto, grattano i l pavimento della cassa, ho fatto preparare delle tavole supplementari di compensato inter- cambiabili. Queste mi saranno utili anche in seguito, perché mi permette- ranno di pulirle e lasciarle asciugare con pih facilità. Le misure della cassa

55) Esplulsione di un cucciofo avvolto nel sacco amniotico

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56) $1 può vedere chiaramente il cordone ombelicale che viene reciso dalla madre mentre pulisce il cuccioia

57) 1 cuccioli appena nati iniziano subito a succhiare 1 1 latte

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da me disegnata seno ideali ed i listelli di legno, applicati ai lati di essa, evitano che la fattrice schiacci i cuccioli. E consigliabi!e per i l neoallevatore essere presente a l parto, per poter evitare eventuafi cornplicasioni sul na- scere. Normalmente, i l più dellevolte, la cagna fa tutto da sola. Circa 6-8 ore prima del parto, la cagna smette di mangiare e la sua temperatura corporea si altera. Dopo il parto possono passare anche due giorni prima che la cagna mangi qualcosa; è bene tuttavia, lasciare a sua disposizione una buona quantità di latte per cuccioli. o altri liquidi che le saranno necessari per poter pradurre latte. Dopo i! parto bisogner8 chiamare i l proprio veterinario. che farà alla cagna la cosidetta ((iniezione di pulizia>>: questa provocherA la formazione del globo di sicurezza a livello uterino e la espulsione dei grumi di sangue residui. M i è già successo, abbastanza spesso, che dopo questa iniezione nascesse un altro cucciolo che la cagna non aveva avuto la fona di espelle- re prima. Questa iniezione 6 di vitale importanza e non va assalutamente dimenticata, poiché evita alla cagna eventuali infezioni. Se tutti i cuccioli staranno bene, t'allevatore prenderà il suo libro di allevamento e registrera i l loro peso (peso medio 400 gr. minimo 350. massimo 650), i l loro colore ed il sesso. I cuccioli nati morti saranno eliminati ed i l veterinario sopprimerà quelli

A

58) La cagna -* libera dal sacco amniotico fl cucciolo e lo pulisce leccandolo

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58a) Cucciolata con la iiKii dell'allevamento V. W. Markgraf. allattata da una balia

eventualmente malformati. Adesso !a cassa e la cagna dovranno essere pulite, si procederà a ciò con del disinfettante diluito in acqua calda. E importante che i cuccioli stiano al caldo, a questo scopo si utilizzerà una lampada a raggi infrarossi che dovrebbe essere appesa ad una altezza d i 90 cm. t nell?nteresse dell'allevatore osservare come i cuccioli succhiano e se dopo sono soddisfatti. Se i cuccioli non sono sani, succhiano in modo irregolare, piangono e dimagriscono. Se il veterinario, in questi casi, non riesce a far niente, dopo due o tre giorni i cuccioli muoiono. M i è successo più volte che una mia fattrice partorisse dei cuccioli bellissi- mi, i quali però, dopo la prima poppata non erano più disposti a succhiare e morivano. Ogni volta ho fatte venire il veterinario e con delle iniezioni sono riuscito a salvare una parte di cuccioli. Secondo il veterrnario, la cagna era portatrice sana di un bacillo che veniva trasmesso ai cuccioli durante I'allattarnento; perciò bisogna essere molto attenti. Naturalmente dopo la nascita, bisogna informare i! Responsabile dell"alle- vamento che verrà a controltare la cucciolata entra breve tempo.

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58b) Tipica posizione di un cucciolo sazio

59) Cuccioli neri e marroni di 6 settimane

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madre con cuccioli di circa 5 settimane

3) 1 cuccioli: taglio della coda

Se tutto procede normalmente dopo tre giorni si dovrebbe effettuare i l s taglio della coda. Bisogna dire al veterinario di non tagliarla né troppo corta

ne troppo lunga: la lunghezza giusta della coda, per un Dobermann, e di 2 vertebre al massimo. bene dire al veterinario di cucire la pelle, in modo che in seguito non si veda la cicatrice del taglio. I cuccioli vengono allattati e curati dalla cagna per circa quattro settimane e quindi I'allevatore non ha molto da fare per i l momento. Durante tutto i l periodo dell'allattamento la cagna deve essere nutrita in modo adeguato: non le deve mancare niente, soprattutto bisogna aggiungere a l suo cibo la giusta dose d i sali minerali e di calcio. verdura e frutta tritate. Tutto ciò che I'allevatare dà alla cagna migliora la qualità del latte. Motto valido si è dimostrato anche il latte in polvere per cani, al quale sarebbe bene aggiun- gere del miele; esso infatti, soprattutto nel dobermann, ha un'eccezionale influenza sugli organi della digestione.

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601 Madre con cuccioli di circa 6 settimane

4) L'alimetazione dei cuccioli

Dalla quarta settimana si inizia a dare a i cuccioli, circa quattro volte al giorno, ottima carne d i manzo leggermente scottata e mangime per cuccio- li, i l tutto sotto forma d i pappa. I cuccioli hanno bisogno d i poco tempo per capire come ci mangia. Dopo questo pasto si dà loro, come ho già scritto prima, latte in polvere sciolto in acqua. InizEa g i i da adesso l'educazione per quanto riguarda il cibo: la ciotola viene lasciata ai cuccioli solo finché essi mangiano avidamente ed intensamente, appena smettono di farlo va tolta e gli avanzi vanno buttati via, dato che il mangiare inacidito non è adatto ai cuccioli ed e per loro poca gradevole. Consiglio a i neoallevatore di preparare solo la quantità di mangiare che i cuccioli riescono a consumare in fretta. Si svilupperà cosi una sorta di contesa per i l cibo; se più tardi si continuerà con questa educazione non si avrh mai un cane che ha poca vaglia d i mangiare.

5) Cura e trattamento dei cuccioli

Per proteggere la cagna dalle unghie affilate dei cuccioli, è bene accorciarle ogni tanto, si eviterà cosi che essi graffino le mammelle della madre. Finché

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i cuccioli vengono soltanto allattati, la madre, leccandoli, li terrà puliti dai loro escrementi, Soltanto dopo circa quattro settimane, I'allevatore dovri provvedere alla periodica pulizia della stanza. I cuccioli impareranno dopo poco tempo a non sporcare nel posto in cui dormono e cercheranno un posto un po' più distante; si potr8 migliorare ancora questa abitudine se si metteranno in questo pesto alcuni fogli di giornale: i cuccioli riconosceran- no in fretta questo spazio come quello più adatto per sporcare. Da ora in poi si permetterà che la cagna allatti i cuccioli, solo tre volte al giorno, ciò dovrà essere fatto SOIO dopo l'inizio dello svezzamento.

La prima sverminazione dovrebbe essere fatta a due settimane, con un verrnifuge a largo spettro sotto forma di pasta o di gocce, ciò permetterà una più facile somrninistrazione. Il vermifugo va somministrato secondo le istruzioni allegate e comunque in rapporto al peso dei soggetti. Questi prodotti sono incapori e seconda la mia esperienza, i cuccioli li assimilano

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senza problemi. Naturalmente nello stesso tempo è da sverminare anche la cagna e gl i altri cani che vivono vicini ad essa. Dopo circa 8-1 0 giorni si ripete la sverminazione. All'età di 5-6 settimane 6 bene eseguire un'altra sverminazione, affinché i cuccioli siano assolutamente puliti e la loro cre- scita non possa essere ostacolata dai parassiti.

73 Vaccinazisini

Secondo i più recenti studi veterinari, i cuccioli devono esserevaccinati, per la prima volta, contro la c<ParvovErosi>i all'età di sei settimane, questa vacci- nazione va ripetuta dopo due settimane. Durante questo periodo i cuccioli vanno osservati con molta attenzione, se si ha il sospetto che non stiano bene bisogna chiamare subito i l veterinario; in questo caso è di importanza vitale la tempestività dell'intervento. se necessario, Soltanto dopo qualche settimana bisognerà vaccinare i cuccioli contro Cimurro - Leptospirosi - Epatite - Rabbia. E buona abitudine cedere i cuccioli soltanto dopo aver effettuato queste ultime vaccinazioni.

61a) Madre e figlia

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62) Giochi di cuccioli

8) 11 taglio delle orecchie

Seconda fa mia esperienza è bene tagliare le orecchie ai cuccioli, aIl0etA di circa sei settimane. In primo luogo perché la cartilagine delle orecchie non è ancora molto dura, in secondo luogo perché quando i cuccioli vengono dati via, le ferite cono già abbastanza rimarginate. I l giorno del taglio delle orecchie i cuccioli devono essere portati dal veterinaria a digiuno, cib significa che non devono mangiare niente. Dopo l'anestesia ed i l taglio delle orecchie, ogni cucciolo va sdraiato nella cesta che vi sarete portati, bisogna fare molta attenzione affinché i cuccioli non rimangano uno sull'al- tro, ci sarebbe pericolo di soffocamento. In prima giornata è preferibile non incerottare le orecchie né ctattaccarle al supporto~; questo sarA fatto coltanzo i l giorno dopo, previa accurata pulizia delle ferite e della cute del cranio. Le orecchie verranno legate ad un supporto, che potrebbe essere come quello che si vede nella foto, con del cerotto. Sulle ferite verrà quindi applicata una pomata a base di olio di fegato di merluzzo o altro preparata cicatrizzante: così la ferita rimarrA morbida, si eviterà un accartocciamento della cartilagine e si affretterà il processo di riparazione. Va tenuto anche presente che con I'uso di polveri cicatrizzanti la ferita si secca troppo ed i l processo di cicatrizzazione diviene più lungo, mentre con cure adeguate le ferite si rimargineranno nel giro di due settimane.

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All'etA di otto settimane, i cuccioli vengono ancora una volta controllati ed accettati dal Responsabile dell'allevamento. Solo dopo il controllo è possi- bile fare richiesta del pedigree all'Ufficio competente. I cuccioli dovrebbero essere dati via a non più di dieci settimane, infatti il periodo in cui il cuccialo si ambienta pii3 facilmente è tra 1"ottava e la decima settimana. (Vedi fase dell'«imprinting» su ciA tu per tu con il caneii di E. Trtimler, Ed. Mondadori).

- 63) Cuccioli dopo 11 taglio deile orecchie. che vengono rncrocrate e ftssate col cerotto

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64) Cuccioli con orecchie tagliate e fissate su stecche di sostegno

64a) Come fissare le stecche di sostegno

1 O0

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L'acquisto e l'educazione del cucciolo

Qualcuno dei miei lettori potrebbe chiedersi che attinenza ci sia tra I'acqui- sto di un cucciolo ed i l suo addestramento. La pratica, però, dimostra che il futuro proprietario ed addestratore deve partire già da qui. In questa fase è consigliabile farsi assistere da un esperte. Secondo quali criteri scegliere l'allevazore del mio futuro cane? Prima di tutto richiederò all'AIAD gli indirizzi degli allevatori, chiedendo anche quali di questi seleziona su linee d i sangue che dimostrino una buona attitudine al lavoro. Alle selezioni ed ai campionati sociali, vengono indicati i dober- mann consigliati per l'allevamento. Una volta messomi in contatto con I'allevatore, andrò a visitare i l suo allevamento ed a vedere come tiene i suoi soggetti, anche se non sono ancora nati i cuccioli; qui potrò prendere visione dei pedigree e delle prove d i lavoro dei suoi riproduttori. Non comprerò ma un cane, da un così detto ctMoltiplicatoreii d i cani, anche se molto pubblicizzato. Questa gente, alleva solamente per soldi e non si preoccupa della qualith dei prodotti. Soltanto colui che alleva per hobby, pub dedicarsi all'allevarnento in modo serio e disinteressato. E importantissimo il contatto umano per i cuccioli, infatti molti cuccioli non potranno, più tardi, avere i l dovuto successo in lavoro perché hanno avuto un'ctimprinting}} sbagliata. Il famosa studioso del comportamento animale, Eberard Trurnler, ha messo in evidenza, nel suo libro ciA tu per tu con i l cane)), le fasi pia importanti dell'imprinting, mettendone in giusta evidenza l'importanza. Ouando E cuccioli saranno nati cercherò di andare p i i spesso possibile dall'allevatore per poterli osservare f in dall'inizio. G i& in questa fase l'ocser- vatore attento riuscirà a notare delle differenze che piu tardi potrebbero rivelarsi importanti. Inoltre si può osservare il comportamento della madre. dato che durante le prime 8-9 settimane sarà lei la maestra dei suoi cuccioli. Una cagna paurosa, nervosa o vigliacca, che all'awicinarsi di estranei si ritira, insegna ovviamente ai suoi cuccioli a comportarsi nello stesso moda. Quando i cuccioli avranno quattro settimane, inizieranno ad uscire dalla cassa per esplorare l'esterno; già da ora si potrà vedere la loro audacia ed intraprendenza. Inoltre a questa età si inizia a dare toro, oltre al latte, cibi solidi e proprio durante il pasto si può osservare la vitalità e la capacità d i farsi valere. Un cucciolo che mangia con scarso appetito ed 6 chiaramente inferiore di peso, rispetto ai fratelli, spesso non avrà nervi abbastanza saldi per superare ciò che in futuro gli verrà richiesto. Dalla quinta settimana posso iniziare ad esaminare, attraverso dei giochi, l'istinto predatorio, l'istinto al gioco, i l piacere al combattimento e la fiducia nell'uomo: sano adatti allo scopo calze. stracci, palline da tennis, ecc., con i

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quali si possono organizzare i giochi più meravigliosi con i cuccioli. Con i cuccioli allevati da me. uso YI casidetto «Stress precoce),: per esempio creo degli ostacoli e chiamando i cuccioli li invito a raggiungermi. Il cucciole che verrà da me percorrendo la via piii giusta e breve, anche se vi sono ostacoli e rumori, s i comporta nel modo giusto. I cuccioli che guardano i l gioco disinteressati o impauriti e non cercano i l contatto con l'uomo, molto raramente da adulti risponderanno alle caratteristiche richieste ad un cane da lavoro.

Allevamento e preparazione al futuro lavoro

Dopo che i l cucciolo è stato scelto secondo i criteri prima esposti, all'ets di 8-1 0 settimane arriva nel suo nuovo ambiente gid predisposto ad acco- glierlo. Se il cane verrà tenuto in un box, bicognerd stare attenti che vi sia una cuccia priva di spifferi; la cuccia dovrà avere le pareti doppie ed essere ben isolata, perché il cane possa riscaldarla con la temperatura del suo corpo. Qwandofa rnoltofreddo è indicata della paglia come lettiera, quando ci sono temperature normali, ci06 fino a N+ 5)) gradi, basta il pavimento in legno. Se il cucciolo viene tenuto in casa, è importante che esso abbia, f in dall'ini- zio, un suo posto fisso; è consigliabile un posto privo di correnti d'aria nel corridoio, ad una parete del quale si deve applicare un anello d'acciaio per poter legare i l cane. Bisogna far capire al cucciolo, fin dall'inizio, che quello è i \ posto dove dovrà rimanere se non dovrA giocare o fare qualche altra cosa. Come cuccia si possono usare o una brandina, che si trova nei negozi per animali, o una cassa con una coperta. I l cane preferisce una specie di grotta che gli dà un maggiore senso di protezione. Se do così importanza al posto del cane in casa, 6 solo perché già da qui deve iniziare la sua educazione. Molti proprietari di cani si lamentano del fatto che il cane esegue i comandi solo sul campo di lavoro, mentre a casa è molto meno obbediente. Ciò dipende dal fatto che esso muovendosi liberamente in casa, spesso è fra i piedi; se in tale situazione gli viene dato i l comando «terrai), questo ceman- do molte volte non viene dato nello stesso modo in cui viene data sul campo ed inoltre spesso non si osserva se i l cane lo esegue effettivamente e tempestivamente; la conseguenza è che il cane a casa sente molti comandi, ma col tempo impara ad ignorarli. È anche importante che i l cucciolo possa riposare senza essere disturbato, affinché non si sviluppi in lui un'agitario- ne interiore a causa di ci6 che lo circonda; questo è molto importante per i l futuro addestramento. Contemporaneamente sì deve educare i l cucciolo a non sporcare in casa; se

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I si fanno le cose in modo giusto, nel giro di due o tre settimane, il cucciolo avrà imparato. In molti libri di cani e già stato scritto abbastanza sull'argo- mento, ma per ragioni di completezza voglio descrivere, brevemente, il mio metodo preferito. Un cucciolo può venire educato velocemente a non

I sporcare in casa, solo se nelle prime due o tre settimane gli si dedica sufficiente tempo. All'etA di sei - nove settimane, il cucciolo si sveglia e sporca circa ogni dieci, venti minuti, Ciò significa che bisogna cercare un posto adatto dove farlo sporcare, e ve lo si dovrà condurre regolarmente, il più spesso possibile. La cosa più ideale è che questo posto abbia già un buon odore per il cucciolo, cioè che v i sia giB odore di urina. Ogni cane ha, per natura, il bisogno di marcare il proprio territorio con tracce odorose: sicuramente avrete già potuto notare carne un maschio copra l'odore di urina di un altro maschio. alzando la zampa dopo aver annusato. Il posto in cui il cucciolo dovrà sporcare deve essere raggiungibile in fretta, in modo che esso non sporchi durante i! tragitto. Bisogna condurvelo al guinzaglio ed arrivati sul posto si dovrà invitare il piccolo a sporcare, quando lo avrà fatto la ci loderà, anche esageratamente, eventualmente gli si darà un bocconcino, quindi lo si porterà a casa. Lo si condurrà a sporcare ogni volta che avrà mangiata o dormito: dato che, dopo aver mangiato, gli organi della digestione lavorano maggiormente, il cucciolo sente più in fretta lo stimola di sporcare. Trascorsi alcuni giorni si potrh diminuire la frequenta delle uscite fino a raggiungere, più tardi, la frequenza desiderata.

64b)Giovane dobermann da 6 mesi che gioca. senza paura, con un leopardo di 6 mest

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E consigliabile non somministrare al cucciolo troppi liquidi prima di andare a dormire, in modo che riesca a resistere per tutta la notte. Via, via che passa il tempo, si potrà notare dal comportamento del cucciolo quando egli dovrà sporcare; a seconda del sua temperamento, infatti si mostrerà irrequieto, oppure gratterà alla porta, pianger8 o abbaierà: in questi casi il cane ha bisogno di essere portato fuori subito, perché deve sporcare. Sicuramente il lettore si sar8 reso conto di quanto tempo bisogna dedicare ad un cucciolo, ma questo non è sufficiente perché è necessario anche giocare con il cucciolo ed educarlo con esercizi facili, senza costrizione, basati sulla spontaneità. Questi esercizi possono venire svolti durante Fe passeggiate e nei giochi di tutti i giorni. Fin dall'inirio bisogna abituare i cuccioli al traffico, come a tutte le situazio- ni che si verificano nella vita di tutti i giorni. I! cucciolo con sane caratteristi- che genetiche (nervi), si adatterà presto, mostrando la necessaria sicurezza; durante le passeggiate imparerà a camminare in mezzo alla gente e si abituerd ai rumori del traffico. Parlerò adesso di un argomento spesso dimenticato: ho notato che anche conduttori esperti, non conducono il cane nel modo giusto. I l cucciolo deve camminare sempre sulla sinistra e non deve tirare; molti cuccioli invece tirano il loro padrone, o la loro padrona, in giro per la città e si ha I'impres- sione che sia il cane a portare a spasso il padrone e non viceversa. t importante insegnare al cucciolo a non tirare sin dall'inirio, a tale scopo ci si servirà di un piccolo collare a strangolo, cioè si correggerà il cucciolo con dei leggeri ctrattonamenti e dandogli il comando rtPieden o rtfussn. La maggior parte dei proprietari non vogliono, in questo periodo, porre dei limiti al «pEccolan e pensano che potranno rimandare l'insegnamento a quando cara più grande. Ma è proprio in questo periodo di {{irnpritingn presso il nuovo proprietario, che il cucciolo impara più facilmente. Poiché per lunghi anni ho posseduto diverse razze di cani da lavoro, ho potuto notare che il temperamento cambia molta da razza a razza. Cioè ad un cane con molto temperamento, per esempio Il nostra dober- mann, 6 consigliabile lasciare qualche minuto di libertà ad un guinzaglio di circa dieci metri, prima di prenderlo al guinzaglio normale. Il cucciolo si sarà giA sfogato ed avrà giA sporcato, così non sporcheri sul marciapiedi; 6 da sottolineare infatti come bisogni fare molta attenzione a ciò, affinché i vostri concittadini non si sdegnino del vostro cane. Durante Ee prime passeggiate il cucciolo rimarrà vicino, a contatto con il conduttore; ma mano che crescerà, esso intraprenderà delle spedizioni esplorative, soprattutto se il proprietario percorrerà sempre lo stesso tragit- te. Bisogna evitare, fin dall'inizio, che il cucciolo si allontani dal conduttore più di venti metri, per cui bisogna portarlo fuori con un guinzaglio lungo. E bene far muovere i! cane prima del pasto, cià per principio, allo scopo di evitare il sovraccarico dell'apparato digerente, delle spalle, dei legamenti

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della schiena e del posteriore; i l sovraccarico dei legamenti può dare pro- blemi, come schiena non ferma e gomiti aperti. Fra l'altro, quando vado a passeggiare, mi porto dei bocconcini che il mio cane mangia volentieri; se i l cucciolo si allontana troppo lo chiamo col suo nome ed i l comando ctVieniii o ctHier». Ai primi tentativi, per facilitarlo, mi abbasso in modo che esso venga veloce ed allegro, quando arriva danti a me, fin dall'inisio, lo faccio sedere correggendolo con i l collare ed una leggera pressione dell'altra mano sulla groppa, poi l o lodo molto e gli do il bocconcina. Se eseguirò questo esercizio con sufficiente calma e continuità, i l mio cucciolo rispon- derà al richiamo venendo subito allegramente e velocemente e si siederà davanti a me. In nessun caso dopo questo esercizio si deve mettere il cucciolo al guinzaglio corto, perché ciò provocherà un'assaciazione d i idee sbagliata. Il premio 6 consigliabile anche durante il futuro addestramento (intensivo).

Giochi predatori, di riporto e di cambattirnento

Il nostro cucciolo di dobermann, appartiene ad una delle sette razze di cani da utilità riconosciute e quindi, data la sua funzione, deve più o meno adempiere a dei compiti. Inoltre dal 1948 l'addestramento dei cani da lavoro, da! punto d i vista sportivo, ha avuta uno spazio assai vasto nell'am- bito della cinofilia. La preparazione del cucciolo al futuro lavoro 6 d i notevole importanza. La risposta alla domanda, spesso posta: ccquando si può iniziare a lavorare con il cane>) è «al piii presto possibile». PiG intensamente lavoro con il cucciolo, o cucciolone, per insegnargli con i l gioco, senza costrizione, i suoi futuri compiti, più facilmente esso li impare- rà. Anche una lupa insegna ai suoi cuccioli a cacciare nel branco, quando hanno solo cinque mesi. Naturalmente non bisogna mai dimenticare, du- rante questo addestramento, le fasi della crescita del cucciolo: nei periodo della dentiziane (et8 da tre a sei mesi) non farò mai dei gioch iurante i quali, facendolo mordere, potrei provocargli dolore; infatti in questo periodo 'le gengive sono gonfie ed i denti da latte dondolanti, oppure i denti nuovi non sono ancora abbastanza forti. Durante questa fase dello sviluppo può gih essere iniziato i1 lavoro di fiuto; ritornerà su questo argomento più tardi. I cani domestici, a causa del modo in cui vengono allevati non conoscono più la lotta per la sopravvivenra, perciò vi sono degli accumuli di energia che vanno smaltiti, attraverso un'attiviti o degli esercizi. Come ho già detto in precedenza, quando ci si occupa del cucciolo o del cucciolone, bisogna fare in modo che i giochi risultino anche utili; ad

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esempio la cosa piu facile per stimolare l'istinto al riporto è unirlo, attraverso I

il gioco, all'istinto predatorio. L'istinto predatori0 .è derivata dall'istinto alla caccia, cioè all'inseguimento ed all'uccisione della preda, per sfamare se stesso e gli altri componenti del branco. L'istinto al riporto deriva dall'istinto a portare la preda ai piccoli o per nasconderla nei pressi della tana. Per non far diventare il futuro riporto un esercizio esclusivamente di coerciziane, e bene far leva su questo istinto facendo apprendere a l cucciolo il riporta tramite il gioco. Non ha importan- za l'oggetto che si usa, per esempio un guanto. una pallina, un portafogli, una ciabatta, ecc,. Dovrebbero essere pero, oggetti piacevoli e morbidi che abbiano per il cane, anche un buon odore. Allettandolo e stuzzicandolo con l'oggetto, attiro l'attenzione del cucciolo; se mostra interesse e cerca di prenderlo glielo do con molte lodi. Facendo così, mi siedo o mi inginocchio per avere più contatto fisico con lui. A questo punto cerco di attirarlo verso di me e lo faccio sedere difronte; cono assolutamente necessarie molte lodi, molte carezze e molta pazienza. Se qualcuno crede di avere subito dei risultati, devo deluderlo. Questo gioco andrebbe ripetuto due o tre volte al giorno; dopo aver fatto ciò e dopo aver gettato l'oggetto ad uno o due metri di distanza, termino il gioco dando ai cucciolo un piccolo boccone. Se ripeterete questo gioco, con costanza, durante tutta la sua infanzia, il vostro cane riporterà perfettamente nel gioco. Naturalmente, man mano che cre- sce, devono essere cambiati i luoghi in cui viene eseguito l'esercizio, ma bisogna fare attenzione che il cane non possa sottrarsi a l vostro controllo; cib significa che bisogna eseguire l'esercizio in un'area delimitata, o con il cane ad un guinzaglio di tre o quattro metri. E importante che il cane durante gli esercizi di gioco non possa, di sua iniziativa, sottrarsi a l controllo del conduttore. Se i! controllo del conduttore entra neli'inconseio del cane, non ci saranno mai brutte sorprese.

Giochi di combattimento

Servono a sviluppare nel cucciolo, e cuccialone, l'istinto a lottare per la propria difesa e la difesa del conduttore; soprattutto re razze da utilità, che sono allevate per questo scopo, hanno 'bisogno di tale attivitd. Un cucciolo, o un cucciolone che in futuro verrà condotto su un campo di lavoro, senza avere mai compiuto giochi di combattimento con il suo capobranco, mo- ctrers di rado la reazione desiderata, perchh p e ~ 3ui ciò 6 del tutto nuovo. Per stimolare cani del genere, ci vuole molta pazienza e molto tempo, e si fard leva sull'istinto di imitazione. Inoltre i giochi di combattimento, sviluppano l'agilità e l'abilità del cucciolo nella lotta. Il cucciolone può essere reso sistematicamente robusto e poco sensibile;

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65) Giochi predatori prima della denlizione con stracci, vecchi pullover, ecc

Y

66) l1 cucciolo deve restare al gu inzagl !~

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67) 1 1 cucciolo vince e cattura la preda

nello stesso tempo, se si lavora nel modo giusto, impara ad intraprendere la lotta in seguito ad un comando. Questo preaddestramento facilita conside- revolmente il futuro addestramento intensivo. La cosa migliore è fare un esempio con i bambini: i bambini piccoli, all'eth di circa tre anni, vanno all'asilo; 18 raggiungono, attraverso il gioco, la preparazione e l'educazione necessaria per affrontare le scuole elementari. E un dato di fatto, ed ogni insegnante lo confermerebbe, che i bambini che hanno frequentato l'asilo cono facilitati rispetto agli altri. Questi bambini, infatti, hanno già la capaci- ta di concentrarsi su dei compiti e sano piu pronti ad apprendere degli altri; esattamente così stanno le cose per i vostri cuccioli e cuccioloni: è impor- tante fare i giochi giusti all'età giusta. Con un cucciolo acquistato all'età di 8-1 0 settimane, la cosa migliore B iniziare con giochi predatori per arrivare a quelli di combattiviti. Possiamo usare per questi giochi, un vecchio calzino o uno straccio; stuzzicandolo con l'oggetto. lo porto a morderlo: quando lo avrà preso inizierd a conten- derglielo e dopo un po' lo lascerd vincere. Questo gioco verrà, col tempo, reso più intensivo e prolungato, con possibiliti di infinite variazioni che dipendono dalla sensibilità di ognuno. Generalmente io mi metto una vecchia camicia, o un vecchio pullover e lotto con il cucciolone; con le mani lo posso stuzzicare e lui cercherà di diventare più abile nella lotta. Bisogna però comportarsi in modo tale, che esso alla fine possa ottenere la sua preda. Terminato il gioco, quindi, il cucciolo riceverCI la sua preda e verrà

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68) SI stimola il cucciolo finche scuote la preda

- - - - T - 4.-

69) 1 1 cucciolo viene lasciato da solo con la preda. bisogna osservare per quanto tempo continua ad interessarsi ad essa

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lodato molto. È importante, naturalmente, che i l cucciolo non si «monti troppo la testa)); i l proprietario deve ristabilire la sua autorità di copobranco, alla fine di questo gioco.

Risvegliare e stimolare !'istinto di tiricerca»

Per istinto di «ricerca>), si intende la capacità d i seguire la traccia di un animale o di un uomo. Vogliamo usare questa capacità innata, che faceva parte dell'istinto di consewazione, per l'addestramento a seguire una pista. Abbiamo giA fatto col nostro cucciotone giochi di riporto ed egli 6 quindi pronto a raccogliere e riportare alcuni oggetti, lanciati ad una certa distanza; possiamo quindi inserire questo nuovo esercizio. Ricordo sempre come sia importante che, prima di questi esercizi, i l cucciolo abbia avuto la possibilità d i sfogarsi. Per cani che riportano volentieri, i l seguente metodo è i l miglio- re: si tenga i l cane al guinzaglio corto e gli ci mostri un oggetto conosciuto, poi sì lanci questo oggetto fuori dalla vista del cane; e adatta per questo esercizio, l'erba o i l trifoglio un po' alti, così che, anche da molto vicino, l'oggetto non sia subito visibile. Dando I"invito ctcercaa (such), parola che deve essere data allegramente e dolcemente, si lasci che i l cane, sempre al guinzaglio, cerchi l'oggetto; se i l cane usa i l naso e lo tiene basso, lo c i lodi tranquillamente. Dopo che i l cane avrà trovato l'oggetto. lo prender8 e adesso voi dovrete essere tanto a biii da convincerlo a consegnarvelo, dopo glielo lascerete di nuovo, aftinché non associ tutto in modo sbagliato. Dipende dalla inclinazione naturale del cane, che i l conduttore dovrà comprendere attraverso una serie di tests, se i l cane dovrs riportare I'oggetto o segnalarlo. Un"altra possibilità per insegna- re precocemente la pista, sta nell'istinto di ernulazione: si esegue la pista con i l cucciolo seguendo un cane esperto. Dato che questa pista c a r i molto odorosa, risulterà molto interessante per i l cucciolo; questo metodo do- vrebbe però venire usato solo da conduttori esperti, o da conduttori molto bene assistiti. dato che è facile che nascano dei comportamenti sbagliati da parte del condustore.

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Preparazione del giovane Dobermann agli esercizi dì difesa

Gli errori e le incertezze riscontrabili oggi negli esercizi di difesa del dober- rnann, cono dovuti non solo al cattivo materiale di cani, ma anche al modo sbagliato con cui vengono <{costruiti» i giovani dobermann. Perciò voglio trattare in maniera organica questo problema e spiegare ogni singola fase di tale cccostruzione». Prima vi ho mostrato come si può, attraverso il gioco, risvegliare e stimolare . l'istinto predatori0 e vi ho parlato di come una pallina che rotola, o uno straccio che si muove, rappresentino per il cucciolo una preda. Esso tenterà di acchiapparli: e bene che questi suoi tentativi abbiano successo, perch6 attraverso questo «fare preda)), il cucciolo diventa piii sicuro di sé. All'inizio non è importante che la preda sia una pantofola o un vecchio pullover o una pallina, dovrebbero comunque essere oggetti piacevoli da addentare. Attraverso i giochi predatori vengono inoltre sviluppati il movimento, i muscoli, la mandibola, ecc... Le varie tappe che costituiscono il passaggio dall'istinto al gioco, a l «fare preda)) sono altreztante fasi di preparazione ai futuri esercizi di combattimento. Se dovessero mostrarsi defle inclinazioni

70) Preparazione di un giovane dobermaiin di 6 mesi la preda stuzzica il cane e fugge

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71 3 1 1 figurante stuzzica il cane e s! allontana da lui lateralmente, 1 1 conduttore mantiene uno stretto contatto fisico con il cane tenendolo per il collare ed incoraggiandola con la mano sul fianco

negative, devono essere corrette dal conduttore. Quindi tutti gli sviluppi negativi possono venire fermati, se vengono riconosciuti dal capobranco, prima che questi si manifestino del tutto. Una eccessiva influenza del capobranco, attraverso esagerate pretese di ubbidienza, 6 negativa per lo sviluppo del cuceio8one; infatti questi dobermann, troppo sottomessi, si legano in modo esagerato al proprio padrone e diventano, senza di lui, insicuri, dipendenti e senza gioia di vivere. In questo tipo di cane, si svilupper5, molto spessa, una sottomissione ed una predispasizione nega- tiva verso la combattività; noi invece vogliamo un Dobermann saldo di nervi, tranqilillo, con molta gioia di vivere ed una alta capacità di resistenza agli stimoli negativi: tcTempra». Questa capacità di resr- stenza, varia durante lo sviluppo da cucciolo a cane di un anno, a seconda del suo stato d'animo del momento, Durante la pubertà, che inizia dopo il cambio dei denti, cambia lo stato d'animo del cucciolone. Di colpo inizia a spaventarsi di cose di cui da

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72) Morso a bocca piena sullo straccio. Il conduttore aiuta già il cane ad abituarsi a mordere alto. infatti il giovane cane viene alzato dal conduttore, cib gli dB anche sicurezzal

cucciolo non si accorgeva e, a seconda della sua soglia di reazione, farà più o meno fatica a superare tali situazioni. Atteggiamenti di imposizione come ringhiare, abbaiare, drizzare il pelo e mantenere la distanza, sono un'evidente dimostrazione del nervosismo del cane. Spesso in tale periodo si manifesta il comportamento dì fuga, che fa parte dell'istinto di conservazione. Bisogna opporsi a questo cornporta- mento negativo, con una condotta attenta del cane ed un comportamento sicuro da parte del Capobranco. In tali situazioni si può già notare il livello della soglia di reazione: il Dobermann con soglia di reazione media si riprende in fretta dallo shock e va, con atteggiamenti di imposizione, ad ispezionare ciò che lo ha provocato, il Doberrnann con una soglia di reazione alta, il quale ha già ora i nervi saldi, quasi non reagisce a questo shock e si comporta come se non fosse successo niente. Per l'addestramento alla difesa, il riconoscimento da parte del conduttore della soglia di reazione del proprio cane e l'elemento pifi importante, infatti,

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73) 11 giovane cane vince e conquista la preda

attraverso di esso, è gid da adesso possibile intuire quella che sarà la tempra del cane; si potranno così evitare comportamenti errati da parte dell'adde- stratore e del figurante. I Doberrnann {{poco duri)), sono sensibili, «permalo- sin e generalmente poco sicuri di sé, mentre Dobermann ctduri)} sottoposti agli stessi stimoli, rimangono cctranquillin e sicuri. Dopo il cambiamento dei denti, e in nessun caso durante Io stesso, si può iniziare con i singoli esercizi di difesa. Se prima del cambiamento dei denti è stata fatto tutto in modo giusto, come ho descritto, cioè se è stato stimolato l'istinto predatori0 attraverso l'istinto a l gioco, si sono già poste le basi per tutte le fasi degli attacchi. Se il giovane dobermann mostra ugualmente molta aggressiviti e mordicchia in modo insicuro, con il pelo dritto, dimo- stra il più delle volte di essere un cane non forte di carattere, infatti questo tipo di cane, cerca di coprire le sue insicurezze interne attraverso la sua aggressività, ma noi vogliamo dei dobermann che dopo la latta, si calmino immediatamente e si muovano liberamente e sicuri di sè.

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Date che la falsa aggressione, si sviluppa spesso attraverso una grande aggressività (= soglia d i reazione bassa), alcuni conduttori pensano che questo dobermann sia i l Ioro cane ideale, mentre invece esso copre le sue insicurezze interne, con un continua proteggersi. Anche con un lavoro molto prudente nella preparazione agli attacchi ed una giusta educazione, salteranno sempre fuori le sue debolezze quando verrà superato i l limite della sua resistenza agli stimoli. Ma torniamo alla ctcostruzione>i, i l giovane Dobermann deve imparare a mordere la preda nelle varie posizioni che i l figurante andrA ad assumere; la preda naturalmente è la manica. Dato che facciamo attacchi da un punto d i vista sportivo, dovremo seguire il regolamento delle gare sportive. L'addestramento agli attacchi pratici è tutta un'altra cosa e potrà essere , fatto solo molto piu tardi; prima bisogna ottenere che il giovane dobermonn impari a lottare nel modo pii l giusto per conquistare la preda. Con dobermann normali, consiglio di eseguire questi esercizi da solo e non in cerchio con altri cani; nel cerchio infatti possono venire stimolati, attra- verso l'istinto di imitazione, sola cani più deboli.

74) 11 figurante adessa usa un salsicciotto di cuoio

1 1 5

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75) Morso alto e contatto fisico col figurante

I l cane, legato ad un guinzaglio di cuoio di 2-3 metri e ad un collare fisso, viene stuzzicata e rminacciato». Nei mamento ,di maggior eccitazione. la preda, che prima aveva stuzzicato e minacciato i l cane, si trasforma in una preda che fugge, A questo punto i l cucciolone cercherh subito d i prenderla e, se ciò gli riuscirà, cercherà di scuoterla escuotendola d i ucciderla. Queste prime lotte, non devono essere eseguite troppo in alto, bensì un po' in basso (sotto l'altezza al garrese del cane). Quando i l cane ha dimostrato di lotzare in modo corretto ed ha scosso energicamente la preda, essa gli verrd lasciata. Questa conferma d i vittoria è, inzialmente, di enorme importanza ed inffuenzera i futuri progressi. Se la presa non è ancora forte abbastanza, bisogna soltanto dare al cane, attraverso il guinzaglio, l'impressione che la preda non è ancora sua. 11 cane cercherà, rafforzando i l morso, di tenere la preda e soltanto allora la ricever8 per scuaterla. La ccpressionen esercitata sul cane, verrà via via aumentata attraverso la minaccia col bastone ed i l difendersi dei figuranti. Già in questa fase i l dobermann, dovrebbe avere a disposizione un figurante che sappia assumere atteggiamenti diversi. Alla

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fine di ogni lotta, i l cane deve comunque vincere e rimanere sulla preda per poterla uccidere; è molto importante in questa fase un giusto cornporta- mento del figurante. Nella fase di lotta, si lavora già in alto ed a contatto corporeo col cane (durante questa lotta non si devono dimenticare lodi e carezze da parte del capobranco, sempre molto importanti}; nella fase finale di essa, i l figurante si sdraia per terra, indicando cosi sottomissione al cane. Il cane scuoterà in maniera ancora piu forte la sua preda ed al momento giusto i l figurante gliela lascerà, sfilandosi ia manica. Naturalmente inizieremo questi esercizi con uno straccio, per passare al salsicciotto (prima di sacco poi di cuoio), fino ad arrivare ad una manica per cuccioloni. che non 6 ancora molto dura ; soltanto quando i l cane avr8 superato in modo soddisfacente tutte queste fasi di addestramento, si passera alla normale manica da gara. Da qui deriva IYrnporianza del fatto che i l figurante sappia dire al conduttore ed all'allena- tore quanto è forte i l morso. Durante tali fasi di preparazione, B assolutamente da evitare che i l cane venga costretto all'autodifesa, perché ciò potrebbe portare a delle associa- zioni errate.

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76) Preparazione di un giovane dobermann di 9-1 0 mesi, si usa la manica per cucctoionr e la minaccia col bastone

Solo quando il giovane dobermann lavora armai in modo convincente e sicuro, e ciò lo si può notare anche attraverso i1 movimento della coda, potremo inserire l'esercizio di abbaio; esso impedirà che il mordere si sviluppi in modo troppo ctdominantei, e che siano necessari interventi troppo duri. Se giB da cucciolo ha imparato ad abbaiare al comando #abbaia», non avremo problemi, daro che dovremo soltanto inserire J'asso- ciazione del mordere-premio; dopo che il cane abbaia gli si lascia prendere la manica e portarla via. Se il cane non dovesseavere imparata ad abbaiare a comando, bisogna insegnarglielo stuzzicandolo e strattonandolo, quindi riceverà in premia una piccola lotta e la preda. Si provocherà cosl un {(abbaio di inviton, che dA l'impressione di grande sicurezza. La correzione, in caso di comportamento scorretto, e le lodi, quando il comportamento è giusto, dovrebbero venire soltanto dal conduttore.

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77) 1 1 canduttore aiuin i l cane col guinzaglio e con il corpo

78) 1 1 mornentodell impatto dopo I inseguimento del figurante che fugge, il cane mordealtoe viene aiutato sia dai movimenti del figurante che dal conduttore. che lo accompagna nell'inse- guirnento tenendolo per il guinzaglione

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79) Dopo aver lottato. il figurante cede e SI dimostra battuto inginocchiandosi o sdrarandosi, siamo nella tace finale della lotta e il giovane dobermann B sopra la preda e la scuote a morte. II cane deve rrrnanere al guinzaglio

Durante questi esercizi il condutzore dovrà tenere sotto controllo il suo dobermann per mezzo di un guinzaglio lungo, si eviterà così che un sogget- to pieno di temperamento, si renda indipendente, e ciò permetteril inoltre al conduttore di soffocare, sin dalla nascita, ogni comportamento errato. Non consiglio di insegnare contemporaneamente l'abbaio ed il lascia, perché troppe cose nuove potrebbero frastornare il cane. Il lasciare, se si lavora nel modo giusto, non B mai un problema. p bene percid che prima il cane impari ad abbaiare in modo continuato, e si renda conto che ciò deve avvenire soltanto quando il figurante è assolutamente fermo: il cane capisce che non deve mordere la preda quando 6 ferma. Bisogna assolutamente evitare, tramite un forte strattone del guinzaglio, che il cane morda. 2 importante che il cane venga sottoposto a questo intervento. prima di mordere e non quando ha già morso. Come comporta- mento alternativo a l morso, spesso si ottiene d'abbaio di invito». A questo punto il cane, viene premiato dalla preda che fuggee che quindi, insegue ed ottiene. Soltanto dopo che siamo del tutto soddisfatti di questo tipo di lavoro, iniziamo col rtlascia)).

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80) La manica viene lasciata a l cane che la portela via

In tutti gli esercizi riguardanti il <tlascia», sono consigliabili soltanto gli interventi del capobranco, È più facile insegnare a lasciare ad un cane relativamente giovane che ad un cane che è già diventato un «morsicatore selvaggisi>>. A seconda del carattere del cane, gli interventi devono essere eseguiti dal conduttore, in modo tale che il cane senta un dolore intenso ma breve; questo intervento atl'inizio non deve mai essere eseguito sul dober- mann da dietro, bensì di lato, o davanti. Sono necessari un buon collare a punte ed un guinzaglione. L'esercizio 6 da considerarsi appreso quando i l conduttore pud girare intorno a l cane, che ha lasciato, senza che esso smetta di vigilare attentamente i l figurante. In tale fase dell'addestramento, i l guinzaglio deve ancora rimanere attaccate al collare del cane che sta imparando. Soltanto adesso i l capobranco inizierà ad allontanarsi dal cane e dal conduttore. Facendo cid, deve però tenere d'occhio continuamente i l sua dobermann. Se esso dovesse distrarsi. i l figurante si metterà in fuga e porterà i l cane a fermarle mordendolo. Se queste fasi dell'addestramento, verranno eseguite nel modo giusto, avremo ottenuto una buona base per l'addestramento agli attacchi.

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Addestramento del cane da lavoro

Prima di entrare nei dettagli dell'addestramento, voglio spiegare alcune cose sui possibili diversi comportamenti dei cani e sugli influssi; cid deve servire ai conduttori per una migliore comprensione. al fine di riconoscere in anticipo una reazione non desiderata del cane.

Per influssi si intendono gli stimoli dell'ambiente che irtfiuiscono sul com- portamento del cane. L'intensità degli influssi 6 variabile ed ottiene risposte diverse nei vari soggetti; molti influssi vengono registrati dal cervello, ma considerati senza importanza. Ai fini dell'addestramento è importante sco- prire la sensibilità del soggetto agli influssi, in quanto ciò permette di dosarne l'intensità. A seconda del temperamento, o dei nervi del cane, bisogna applicare gli influssi in modo piil o meno intenso.

«In7 lusso tecnico e meccanico»

Questo influsso viene applicato dall'addestratore attraverso mezzi tecnici, o movimenti dei corpo finalizzati a far leva esclusivamente sulla sensibilits del cane. Regola fondamentale: l'influsso tecnico o meccanico è assoluta- mente indispensabile per le prime esecuzioni di un esercizio e per il ripasso degli esercizi durante l'allenamento. Attraverso I'uso degli tnflussi meccanici, l'addestramento viene molto faci- litato e si ottiene un'esecuzione molto più corretta degli esercizi. È molto importante I'uso dell'influsso meccanico, immediatamente dopo l'influssa delk'ordine vocale Q {{visivo)), per ottenere la giusta associazione.

Sono i comandi, vocali o visivi, del conduttore e sostituiscono gli influssi meccanici o tecnici; si rivolgono all'udito ed alla vista del cane. Durante l'allenamento vengono usati entrambi i tipi di influsso, mentre viene usato soltanto l'influsso sostitutivo in gara. Se il cane, durante il lavoro, non esegue un esercizio dopo aver ricevuto I'influs~o sos~itutivo. bisogna pas- sare subito ad usare, parallelamente, l'influsso meccanico finct16 il cane non esegue l'esercizio perfettamente.

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Metodi di addestramento

A seconda del carattere del cane, bisogna scegliere il metodo di addestra- mento più adatto; quattro sono i metodi base: 1 ) Metodo tecnico-meccanico. 2) Metodo dei bocconcini. 3) Metodo di imitazione. 4) Metodo del gioco-premio. 5) Unione del metodo meccanico con quello dei bocconcini. Nell'educazione del cucciolone, ho avuto buoni risultati con il metodo di imitazione, mentre nell'addestramento vera e proprio con cani di carattere equiilibrato hanno dato buoni risultati l'unione del metodo meccanico a quello dei bocconcini ed il metodo del gioco-premio. Un errore che ho notato spesso, è quello di nutrire troppo i cani. A parte i danni fisici che questo provoca, e negativo anche per l'addestramento, perché un cane troppo ben nutrito diventa svogliato e pigro. Perciò io consiglio di tenere i cani a digiuno almeno una volta la settimana, e di lavorare soltanto con cani non sazi. Ciò significa che bisognerà scegliere l'orario più adatto per il pasto. Voglio mettere in chiaro che il cane, prima di lavorare, deve essere lasciato libera per almeno 15 minuti. L'addestramento del cane da lavoro si divide in tre parti: 3a pista, l'obbedienza e gli attacchi. Se inizierò parlando dei complesso degli esercizi di obbe- dienza. 6 perché ritengo assolutamente necessario mettere questi esercizi al primo posto. In molti anni di esperienza, mi è capitato più volte di vedere buoni cani effettuare cattive prove soltanto a causa di un errato addestra- mento all'obbedienza. Da ricordare: per tutti gli esercizi è importante mmbiare spesso il luogo dove vengono eseguiti e la lote sequenza: il cane deve imparare, fin dall'inizio, ad eseguire in qualunque Fuogo ed in qualunque situazione; più l'allenamento sarà vario, più sarà grande il successo. Associazioni indesiderate, saranno così evitate fin dall'inizio.

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Esercizi di obbedienza (età ideale del Doberrnann per l'inizio:

circa 12 mesi)

Condotta al guinzaglio - Comando: «Piede>> (Fuss)

Con questo esercizio si vuole che il cane, a l comando «piedeil, impari a camminare spontaneamente ed allegramente alla sinistra del suo condutto- re: la spalla def cane deve muoversi alla stessa altezza del ginocchio del conduttore. Per far perdere al cane il fastidioso vizio di tirare a l guinzaglio occorrono un collare a strangolo, u n collare di correzione (collare a punte)

81 ) La condotta a l guintaglia. 11 modo corretto di tenere il

1 guinzaglio e la mano che loda il cane

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l1 movimento del conduttore deve essere sportivo e veloce. in maniera da riusctre interessante per il cane.

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82) La mano che loda i l cane viene fatta oscillare al lato della testa del cane

e di un guinzaglio di 80 cm.-l metro. Il modo in cui deve essere tenuto i l guinzaglio, lo potete vedere nella figura che segue. Il collare va messo in modo tale che dopo la correzione torni ad essere lento ed il comando ~pieden, deve essere dato allegramente ma con sicurezza. E molto impor- tante il modo di camminare: in ogni caso bisogna camminare in modo sportivo eveloce, con un movimento che risulti interessante per i l cane; una camminata lenta, rende il cane disinteressato e pigro, cosicché esso non si concentra pienamente sul lavoro. Usiamo quindi, come influsso tecnico, lo strattone del guinzaglio e come infiusse sostitutivo la parola «piede». Per- ché il cane impari il più in fretta possibile i l comando ((piede)), l'influsso

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83) Correzione attraverso 11 guinzaglio per insegnare al cane a guardare in alto

meccanico deve essere dato immediatamente dopo dì esso. La mano destra serve per l'influsso meccanico e la mano sinistra deve essere, per il cane, la mano che loda; ciò significa che i l cane dalla mano sinistra deve ottenere soltanto carezze. Naturalmente i l cane, viene lodato solo se lavora alla perfezione. All'inizio è bene non fare troppi cambiamenti, bensì procedere per almeno 50-80 passi in linea retta. Il guinzaglio deve essere allentato e la mano destra viene tenuta all'alterra della cintura. Se il cane cammina in modo errato (si allontana lateralmente, rimane indietro o tira in avanti). va corretto con degli strattoni del guinzaglio, verso l'alto a destra; all'inizio di questo esercizio, ad ogni influsso meccanico deve essere collegato i l comando ({piede)). La scelta del collare dipende dalla ((duttilità>) e dal carattere del cane: se i l conduttore ha allevato i l proprio Dobermann, fin da cucciolo, sa bene che tipo di reazione attendersi. Normalmente è sufficiente un collare a strangolo, solo per cani particolar- mente cocciuti, 0 duri, è bene usare i l collare con le punte; questo tipo di collare deve venire usato solo per un breve periodo, perché altri- menti il cane vi si abitua. SI parlare a voce bassa e l'oscillazione delle

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84) Dietro front con aruto dei movimenti del corpo

braccia, rendono più interessante I%sercizio per il cane. E bene, all'inizio, non fare dei cambiamenti di direzione troppo stretti e bisogna stare anche molto attenti a non pestare i piedi al cane, perché altrimenti associa in modo sbagliato ed allarga. Da ricordare: gli esercizi vanno interrotti prima che il cane arrivi al limite della stanchezza psichica o fisica; cioè bisogna interrompere quando il cane lavora ancora con piacere ed allegria.

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È bene eseguire la condotta al guinzaglio anche quando vi sono distrazioni da parte di persone o di altri cani (lavoro di gruppo con altri conduttori), come anche quando vi cono rumori (sparo, ecc.), o nel traffico cittadino. Con cani deboli di nervi bisogna fare attenzione sia nell'uso degli influssi (tecnici e sostitutivi) che degli strattoni, affinché non risultino troppo forti. In caso di bisogno, si cerchi di rincuorare i! cane battendogii una mano sulla coscia e parlandogli gentilmente.

Seduto - Comando: ({Siedin (Sitz)

Con questo esercizio si vuole ottenere che il cane si sieda spontaneamente quando il conduttore è fermo e, su comando «siedi», quando il conduttore è in movimento; I'eserciziova sempre iniziato quando il cane è in posizione di seduto. Si inizi con una normale condotta al guinzaglio e si controlli che il cane sia concentrato. Dopo circa venti passi si dia il comando ((siedili con volume di voce normale; se si usa il comando ccsitr» si faccia attenzione che l~ccennto

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cada nettamente sulla vocale o sulla «TZ» finale. Contemporaneamente si dia l'influsso meccanico attraverso il guinzaglio e la mano. La mano destra tira verso l'alto a destra i l guinzaglio, mentre la mano sinistra (mano lodan- te), preme con forza sulla schiena (poco prima della groppa). Quando il cane è seduto, si diminuisca ia pressione della mano e del guinzaglio e con la mano lodante si accarezzi, con molta calma, la schiena del cane. Questo esercizio va ripetuto finché il cane a l comando «sitz» si siede velocernenre. Nella fase successiva i l conduttore inizia a girare intorno al cane, tenendolo però sempre d'occhio, e tenendo in mano i l guinzaglio. t importante fare attenzione che i l cane resti esattamente nella posizione iniziale, senza girare né il corpo né la testa verso i l conduttore. E opportuno inserire già in questa fase iniziale alcune difficoltà, come persone che passano o conduttori che

86) L'esercizio di ciseduto))

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passano con i loro cani. Ogni tipo di agitazione o aggressione, versa tali distrazioni, va immediatamente corretta attraverso la correzione meccanica (guinzaglio e mano). Da ricordare: II cane nello stadio iniziale dell'addestrarnento non deve poter uscire dal campo di azione del proprio conduttore. È necessaria, da parte del conduttore, molta padronanza di sé e concentrazio- ne. Quando il cane avrà eseguito più volte ed in modo soddisfacente questo esercizio, i l conduttore potrà iniziare ad aumentare la distanza da esso; dovra allontanarsi, camminando all'indietro, per poter tenere sempre d'oc- chio il cane, e tenendo la mano destra alzata, inserirh i! comanda visivo. 11 guinzaglio dovrà rimanere sempre legato al collo del cane, ciò servir2 a dargli l'impressione del contatto con i l suo conduttore. La distanza va progressivamente aumentata fina a quando si arriverà a circa 50 metri dal cane, e lo si andrà a prendere dopo circa 5 minuti. Se si vuole ottenere che i l cane si sieda in fretta al comando ccsitz}), senza che il conduttore si fermi, 6 opportuno portare con sé un bastoncino corto e flessibile, invisibile per il cane perche nascosto dietro la schiena del condut- tore. Insieme a l comando ctsitzn, i l cane riceverà un leggero colpo sulla groppa. Si avranno buoni risultati, con questo metodo, se si lavorerà in modo da evitare che i l cane veda i l bastone.

87} Aiuto ctvisivox per l'esercizio di seduto

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Terra e richiamo di fronte -Gomando: r<Terra> (Platz), <rFronten (Hier)

L'eserc iz io d i <terra> è uno dei p iù important i eserc iz i d i obbedienza; v ienechiamato anche <freno d i emergenza>.Se i l cane impara questo eserc iz io, nel modo g iusto, i lcomando <Platz> puòvenire dato per correggere velocemente i l cane in s i tuazioni d i f f ic i l i : peresempio, durante le passeggiate, se i l cane infast id isce persone che s iincontrano, oppure se insegue un gat to o vuole l i t igare con a l t r i cani . Perc iòi l comando v iene dato duramente e l 'accento va messo, o sul la vocale <a> osu <tz> f ina l i .È importante che i l cane non facc ia confusione f ra i comandi ; c iò s igni f icache se io , dando i l comando <Si tz>, met to l 'accento sul la < i>, dando i l<Platz> posso met ter lo indi f ferentemente sul la <a> o sul la <ta f ina le. Seinvece, dando i l comando <Si tz>, met to l 'accento sul la <tz> non devoassolutamente met ter lo sul la <îa dando i l <Plata.Pr ima di in iz iare I 'eserc iz io è bene che i l condut tore met ta nel la sua tascades t ra , una pa l l i na o de i bocconc in i .

88) l l terra insegnato col metododel gurnzagl io t i rato sot to i l p iede

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89) Esercizio di terra Insegnato facendo pressione con la mano sul garrese del cane

Sono necessari: un normale guinzaglio, un collare correttivo (a punte), un guinzaglio di 5 mt. ed uno di 10 mt. All'inizia di questo esercizio il cane viene tenuto al guinzaglio e viene condotto normalmente al piede. Dopo alcuni cambiamenti di direzione, il conduttore dà il comando {(Platz)) come ho spiegato. Per far capire al cane il comando, contemporaneamente con il piede alzato si preme forte il guinza- glio e con la mano sinistra si preme, energicamente, sul garrese del cane. All'inizio il busto del conduttore dove essere piegato sopra il cane, in modo da avere un ulteriore influsso. In questo esercizio ritengo molto utile l'uso del collare correttivo perchh il cane deve, inizialmente, sotzornettersi molto. Un cane che esegue questo esercizio lentamente, in una situazione difficile non reagirà nel modo volu- to. Per cani un po' sensibili, eventualmente, pud bastare anche la pressione della mano sul ganese e l'influsso del corpo; infatti il collare correttivo non è da usare indiscriminatamente con tutti i soggetti.

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90) Il terra: il conduttore aiuta il cahe con i movimenti del corpo

Si prosegue ora come nell'esercizio di seduto, cioè il cane deve rimanere in questa posizione, senza agitarsi, per almeno 10-1 5minuti. Al più piccolo spostamento si intervenga con la correzione, tramite il guinzaglio ed il piede, contemporaneamente si dia il comando ~Platzii. Quindi, si ha anche qui l'unione dell'influsso meccanico con l'influsso sostitutivo. Si inizierà poi a fare dei tentativi di distrazione; essendo il conduttore molto vicino al cane, potrà correggere sul nascere tutti gli eventuali errori. Più tardi il cane, verrà anche chiamato da altre persone con il comando «Hier», ma dovrà imparare a non reagire. Quando il cane eseguir8 bene questo esercizio, ci si potrà allontanare prima di 5 mt. poi di 10, ~empre~tenendo il cane al guinzaglio. Si faranno, come a l solito, alcuni metri di condotta, si darà il comando ~ P l a t z ~ e a questo punto il conduttore si allontanerà lentamente

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indietreggiando e tenendo il guinzaglio in mano. importante, dal punto di vista tecnico, che esso rimanga allentato e che il cane non riceva strattoni. Dopo circa un minuto SE chiama il cane, con il comando «Hier», che deve essere pronunciato con tono alto e prolungato, un piccolo strattone con il guinzaglio sottolinea il comando. Mentre il cane è in attesa a terra, il conduttore ha in mano, nascosto alla vista del cane, un giocattolo o un bocconcino. Il cane si avvicinerà allegramente e velocemente al condutto- re, seguendo la via più breve. Affinché il cane esegua il seduto di fronte, in modo preciso e diritto, lo si prenda per il collare sotto il collo, con la mano sinistra e lo ci tiri a se; a questo punto riceverà il premio, sotto forma di carezze, leccornie o giocattolo. Dopo un'ulteriore, breve pausa, con il comando ctFuss>i, si ordina a! cane di portarsi alla sinistra del conduttore. Se il cane fin da cucciolo è stato educato con il mio metodo, descritto nel primo capitolo di questo libro, sarà già in grado di eseguire correttamente l'esercizio di richiamo e seduto di fronte. E possibile, fin dall'inizio, T'inseri- mento di un influsso visivo.

91) 1 1 seduto di fronte

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resercizio di terra deve più tardi venire sviluppato in modo tale che il cane rimanga a terra anche per due ore di seguito. Voglio ancora sottolineare che questo esercizio deve venire eseguito in posti e situazioni diversi; anche la distanza del conduttore va gradualmente aumentata, fino a 30-50 metri e fino a portarsi fuori dalla vista del cane. Da ricordare: il cane deve ricevere soltanto una volta il comando vocale, se dovesse rifiutarsi di eseguire l'esercizio bisogna pas- sare subito all'influsso meccanico collegato con quello vocale.

seduto di fronte con l'aiuto del guinzaglio

, e la posizione delle mani

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93) 1 1 ritorno al prede con I'aiuto del guinzaglio e dei movimenti del corpo

94) Terra libere con guinzaglione lungo e paletto

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Esercizio di ttfenmo in piedi»: comando: «Resta)> (Steh).

L'esercizio di fermo in piedi, f a parte di quegli esercizi che vanno insegnati soltanto dopo che gli esercizi base, come il seduto ed il terra verranno eseguiti in modo perfetto. Inoltre il ((fermo in piedi)) viene richiesto soltanto in gare piii difficili, come per esempio nell'Sch H I Il, per cui non è nececsa- rio insegnarlo durante l'addestramento di base. L'esercizio di ((fermo in piedi)) viene eseguito in due modi diversi: 1 - Il cane, durantela condotta a passo normale, al comando astehwsi deve

fermare immediatamente e deve restare in questa posizione mentre il conduttore prosegue in linea retta per altri 30 passi, si ferma, e dopo qualche istante (mezzo minuto} lo va a riprendere.

2 - Nel secondo modo invece, il conduttore parte di corsa dalla posizione base e dopo circa 1 O passi dà I'ordine «steh>i proseguendo la sua corsa per altri 30 pasci: poi il cane verrg chiamato di fronte.

Il comando ccstehn, o meglio il tono di voce con cui esso viene dato, deve essere adattato al carattere del cane. Per esempio, ad un cane sensibile il

Una aossibilitA di intervento . W ' dei conduttore per l'esercizio - di fermo in piedi

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96) Aiuto della mano del conduttore per l'esercizio di fermo in piedi durante la marcia

comando va dato gentilmente, dato che questi cani reagiscono alla più debole intonazione; mentre invece ad un cane p i i duro l'ordine può venire dato in modo più secco. Il comando va pronunciato in modo prolungato (({steeee h»). Questo esercizio è semplice da insegnare al cane. Il conduttore usi un guinzaglio composto soltanto da un'asola che, ce lasciata pendere, anivi fino al gomito del cane; mentre, come collare, è sufficiente quello normale a strangolo. All'inizio è bene compiere l'esercizio a passo normale: attraverso I'influsso meccanico viene facilitato l'apprendimento del comando <tsteh>h

1 al cane. L'influsso meccanico consiste nell'accarezzare i l cane sul ventre, nello stesso momento in cui viene dato i l comando, queste carezze verran-

a no associate ben presto a l comando. All'inizio la mano destra deve essere

t tenuta davanti a l naso del cane; più tardi si potrà iniziare a tenere la mano sempre più lontano dal naso del cane: quando esso avrà compreso bene si potrà eliminarne completamente l'uso. Come per l'esercizio di rtsedutol), si potrà ora iniziare a camminare, con un'andatura tranquilla, intorno al cane allargando man mano i cerchi. Questi giri servono per insegnare al cane a stare fermo senza girarsi verso i l

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conduttore. Soltanto quando i l cane eseguirà bene questo esercizio, anche in presenza di distrazioni, si inizierà con l'allontanarsi. Bisogna sempre tenere d'occhio i l cane: ce dovesse sbagliare si inizierà da capo, usando anche l'influsso meccanico. Bisogna arrivare a far durare l'esercizio circa due minuti. Soltanto quando il cane avrà appreso alla perfezione questo primo esercizio, si passi al secondo. La difficoltà del ((fermo in piedi» durante la corsa, è che il cane deve fermarci immediatamente al comando. Perché la cosa risulti tecnicamente più facile per i l conduttore consiglia, all'inizio, una corsa molto lenta; infatti durante la corsa lenta e più facile influire meccanicamente sul cane, quindi si avranno risultati migliori. Posso affermare per esperienza personale che se i l cane ha imparato bene il primo esercizio di «fermo in piedi)), eseguirà bene questo esercizio anche durante la corsa lenta. Si può usare come inffusso meccanico anche in questa fase la mano destra davanti al naso del cane; se il cane dovesse seguire ugualmente i l conduttore gli ci dia una piccola pacca sul naso. In questo esercizio, come nei precedenti, e bene che siano presenti distra- zioni, allo scopa d i ottenere una esecuzione pulita e sicura. Il richiama di sfronten, sarà uguale a quello dell'esercizio di «terra>).

Riporto di oggetti - Comando: <<Porta» (Bring o Hol).

Il riporto di un riportelko o di altri oggetti, può venire insegnato al cane in diversi modi. Nel primo capitolo, dedicato all'allevarnento e alla preparazio- ne del cucciolo, ho spiegata come insegnare il riporto al vostro giovane amico. Se i l cane ha continuato ad eseguirlo regolarmente, in questa fase dell'addestrarnento non ci rimane che «limare» il tutto. Bisogna fare atten- zione che il cane non mastichi I'oggetto riportato. Se invece ho acquistato un soggetto adulto, non mi devo preoccupare perch4 le esperienze passate non possono influire sull'apprendirnento di detto esercizio. Può benissimo darsr che questo cane non dimostri istinto al riporto, nonostante ciò esso dovr5 imparare a riportare bene,

indispensabile però, che prima gli siano stati insegnati i precedenti esercizi di obbedienza. Nella fase finale, l'esercizio di riporto deve essere i l seguente: dalla posizione d i base i l conduttore lancia un oggetto a circa 8 - 10 metri di distanza, al comando ccBring# o ccHolii, i l cane deve andare verso l'oggetto con un'andatura allegra e veloce, deve racceglierlo e tornare dal conduttore per la via più breve. Arrivato dal conduttore gli si deve sedere di fronte e, a comando, deve lasciargli I'oggetto; al comando cifussii deve tornare velocemente nella posizione di base. Per vedere fina a che punto i l cane è portato al riporto, si usi il seguente metodo: si ecciti il cane, tenuto a l guinzaglio, con un riportello o una

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97) Il cane impara a prendere in bocca dalla mano del conduttore

ciabatta, agitandoglieli davanti al naso; in questa fase è bene che l'oggetto venga tenutovicino al terreno, affinchh il cane, in futuro, non abbia proble- mi a raccoglierle da terra. Attraverso ciò il cane viene invogliato a prendere I'oggetto (istinto predatorio). Se il cane vuole afferrare l'oggetto, si dia il comando «Bring~>, quando avrà I'oggetto in bocca, lo si lodi immediata- mente, tenendogli la mano destra sotto il muso e con la sinistra Io si accarezzi suila testa; si eviterà così che i l cane lasci cadere subito I'oggetto. Durante questa fase bisogna evitare ogni costrizione. Finché il cane terrh in bocca I'oggetto, bisognerà lodarlo dandogli contemporaneamente il co- mando ((Bringn; gradualmente ci potrà prolungare il tempo durante il quale il cane tiene in bocca I'oggetto. Se il cane non dovesse lasciare volentieri, la si può indurre a farlo premendo con i pollici le labbra del cane contro i denti e dando contemporaneamente il comando «Aus>i. Dopo che il cane ha Fasciato viene lodato ed accarezzato come sempre. La fase successiva consiste nel far rotolare via I'oggetto: si mette il cane in posizione di base, mentre si attira la sua attenzione agitando il xiportello;

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ottenuto ciò si fa rotolare l'oggetto ad una distanza di 2 o 3 metri e,dande i l comando c(Bring>i, si invita il cane a prenderlo. Per invogliare di più i l cane, si puO far rotolare via I'oggetto, con i l piede, piu volte. Se i l cane lo raccoglie bisogna lodarlo molto e, servendosi del guinzaglio, bisogna portarlo a sederci davanti al conduttore. Bisogna fare attenzione a tenere la mano destra sotto il muso del cane e ad accarezzargli la testa con la sinistra; come ho già detta, si fa poi lasciare I'oggeno al cane e lo si rimette nella posizione di base. A seconda della sicurezza del cane, nell'esecuzione d i questo esercizio, si inizia, piano piano ad allungare i tempi fra i vari comandi. Da ricordare: il numero di volte che deve essere ripetuto I'esercirio dipende dalla disponibilità del singolo cane. Perciò bisogna conti- nuare soltanto fino a quando i l cane vi si dedica senza costrizione ed allegramente. Bisogna fare attenzione, durante questo esercizio, soprattut- to con cani molto sensibili. Ci sono anche dei cani ai quali non è possibile insegnare i'l riporto con i l metodo appena descritto, o a causa di un istinto al riporto molto debole o perché i l cane non reagisce agli influssi del conduttore. A questo punto non

98) La fase in cui i l cane al guinzaglio corto raccoglie r l riportello da terra

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99) 1 1 seduto di fronte con riportello, si noti la posizione del guinzaglio e della mano

si può esercitare una maggiore costrizione, bisogna soltanto far capire al cane che, eseguire l'esercizio è meno spiacevole del non eseguirlo. Per insegnare ciò, velocemente, si usi i l collare a punte e si tenga i l cane per i l guinzaglio. Dato che questo metodo necessita di molta calma e di nervi molto saldi, da parte del conduttore, è bene scegliere un pesto lontano da casa e dal campo d i lavoro. I l collare va messo in modo tale che sia ben stretto intorno al collo del cane. Si metta i l cane nella posizione di base, gli si mostri il riportello e lo si getti a circa 3 o 4 passi di distanza; al comando ((Bringnsi porti i l canesul riportello. La mano sinistra tiene i l collare in modo taleche, attraverso una rotazione, si provochi a l cane una forte costrizione. Con la mano destra si indichi il riportello e con la mano sinistra si tiri il cane verso il basso e si provochi una stretta al collare. I l cane, a questo punto, aprir i la bocca ed i l conduttore con la mano destra gli spingerà dentro i l riportello, nello stesse tempo si allenti i l collare, in modo che i l dolore cessi e, se il cane avrA i l riportello in bocca, 10

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si lodi molto e si cammini all'indietro, per invitare i l cane a riportare. Bisogna fare attenzione ad insegnare al cane, f in dall'inizio, a sedersi difronte; è importantissimo insegnargli questo esercizio in un solo giorno: i l cane deve capire che a l comando ({Bringii deve raccogliere i l riportello e, senza farlo cadere, deve portarlo al conduttore. Per esperienza so che questo esercizio, spesso, ha bisogno di essere ripetu- t o anche fino a 10 volte, se non di più; ciò stanca il cane per cui bisogna alternare questo esercizio con altri al guinzaglio, che i l cane sa già eseguire bene. In nessun caso il conduttore deve perdere la pazienza e farsi prendere dall'ira, perché altrimenti rischia di compromettere definitivamente il cuc- cesso di questo metodo. Le basi del riporto devono essere poste in una sola giornata, perche in un addestramento per costrizione, prolungato nel tem- po, non si potranno evitare danni psicologici. Nei giorni seguenti bisognerà provare il riporto fino a tre volte al giorno. Infatti, se per un periodo l'esercizio viene abbandonato c'è Fa possibilità che i l cane lo dimentichi in

100) Corretto seduto di fronte durante l'esercizio di riporto

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quanto non l'ha ancora ben fissato ed in questo caso bisognerebbe comin- ciare da capo. Voglio parlare ancora di un altro metodo costrittivo per il riporto forzato; tale metodo è adatto soprattutto a cani leggermente aggressivi che non hanno avuto, in precedenza, addestramento o educazione. Si mettono al cane due collari con le punte e due guinzagli: un guinzaglio viene fissato ad un palo, l'altro invece viene tenuto in mano dal conduttore. IE conduttore tirerà il guinzaglio finché anche il guinzaglio del paletto sarA teso e, a causa della doppia trazione il cane aprirà la bocca ed il conduttore, con l'altra mano, gli far8 prendere il rlportello. immediatamente dopo si dovrà allenta- re la trazione del guinzaglio e lodare il cane; dopo aver ripetuto l'esercizio alcune volte il riportelltl deve essere tenuto sempre piii in basso, fino a portare il cane a raccoglierlo da terra. Da ricordare: durante lainsegnamento del riporto per costrizione, il cane va sempre tenuto al guinzaglio* I comandi ed i gesti del condut- tore devono essere autoritari ma assolutamente controllati. t e lodi a l rno- mentogiusto facilitano l'apprendimento; come premio sono molto indicati i bocconcini.

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101) Salto in alto di 1 metro i 1

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Il salto - Comando: rtSalta~1 (Hopp)

Prima di iniziare gli esercizi di salto è necessario far muovere i l cane così che possa scaldarsi i muscoli, i tendini ed i legamenti. Un cane allevato in modo corretto, che usa la tecnica giusta, non avrà mai strappi muscolari. Per arrivare a compiere l'esercizio di salto con un ostacolo d i 1 metro, si deve partire con un ostacoto di circa 30 cm., Dando il comando ctHopp),, il conduttore salta insieme al cane, tenendolo per un guinzaglio corto ed un normale collare a strangolo. E importante che i l conduttore prenda suffi- ciente rincorsa, affinché i l cane non si appoggi con le rampe sull'ostacolo. Soltanto dopo qualche tempo si inizierà ad alzare, a poca a poco, F'octacolo. E bene cambiare spesso l'altezza dell'astacolo per evitare che il cane prenda i l vizio di appoggiare Fe zampe, se si adotterg questo accorgimento, i l cane verrà obbligato a ritirare le zampe mentre salta, per evitare d i battere contro l'ostacolo. Per ottenere un salto sicuro, è bene cambiare spesso gli ostacoli. Se ci vuole insegnare al cane i l salto col riporto, è bene prima insegnare questi due esercizi separatamente ed alla perfezione, soltanto dopo, il conduttore potrà farne un solo nuovo esercizio.

La palizzata, altezza circa 1,80 metri - Comando: (<Salta» (ttHopp~)

Per questo esercizio 6 necessario utilizzare una palizzata regolabile (vedi fig. 103). All'inizio la palizzata viene sistemata in modo che sia quasi piatta e molto bassa. Dando i l comando c<Hopp~, i l conduttore vi fa passare sopra, lenta- mente, i l cane. E importante che il cane venga condotto molto lentamente, affinché impari ad arrampicarsi e non a saltare; infatti ce i l cane, una volta in cima alla palizzata, saltasse giù, rischierebbe, soprattutto con l'avanzare dell'età, di procurarci strappi muscolarì o tendinei. Soltanto quando il conduttore avrA notato che il cane usa nel modo giusto sia il posteriore che l'anteriore per arrampicarsi, potrA iniziare ad alzare man mano la palizzata, fino a portarla afl'aftezza regolamentare. A questo punto si proceda nel seguente moda: i l conduttore si metterà con il cane nella posizione d i base a circa un metro dalla palizzata, perché il cane impari f in dall'inizio ad arrampicarsi senza rincorsa; si potranno così evitare le complicazioni legate alla tendenza di buttarsi contro la palizzata (come per esempio contusioni agli orti anteriori ecc.). Dalla parte opposta della palizzata, alla stessa distanza, si metta una persona conosciuta dal cane, meglio se un familiare del conduttore. Il cane viene tenuto per un guinzaglio- ne di 3 - 5 metri, che in questo caso è in mano all'aiutante. Al comando

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102) salto in alto di 1 metro con rtporzo

103) Palizzata regolabile si insegnl a l cane a superarla accompagnadolo col guinzagl~o

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(ttHopp») del conduttore, il cane si arrampicherà sulla palizzata e l'aiutante potrà coadiuvarlo con il guinzaglio. Quando il cane sarà arrivato in cima, l'aiutante lo prenderà per i l collare e lo condurrà verso i l basso tenendolo davanti a sé, S E eviterh così che il cane salti giù. Dopo breve tempo, con questa tecnica di allenamento, il cane imparerà ad arrampicarsi e riuscirà, anche nella vecchiaia, a superare ostacoli alti. L'esercizio del salto della palizzata con riporto, a questo punto non è più un problema, sarà sufficiente provarlo qualche volta con i l guinzaglione.

Invio in avanti - Comandi: «Vail> e rtTerra1~ (tAforausn e rtplatzm)

L'esercizio dell'invlo in avanti eseguito alla perfezione, deve mo- strare un cane che si allontana dal conduttore velocemente ed allegramente nella direzione indicatagli.

104) Scalata di palizzata di m. 1.80 con riporto

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In pratica esistono diversi metodi per insegnare questo esercizio, la scelta dell'uno o dell'altro dipende dal carattere del cane. Il metodo Primo, come lo chiamo io, puh essere usato per un cane che abbia un forte legame, oltre che con i l conduttore, anche con un'altra persona. Si faccia quindi mettere questo aiutante ad una distanza di circa 20 passi, si conduca il cane, tenuto per i l guinzaglio ~ortissirno, in direzione dell'aiu- tante e dopo qualche pasco si alzi i l braccio nella sua direzione e conternpo- raneamente si dia il comando ctVorausn; nello stesso momento l'aiutante si abbasserh e farà gesti invitanti per i l cane. Il cane andr8 velocemente verso l'aiutante, quando sarà arrivato questi gli darà il comando «platz)), ed i l conduttore aiuterà il cane ad assumere questa posizione. Le distanze pos- sono venire aumentate dopo qualche giorno e le direzioni cambiate. Quan- do i l cane avrà ben capito che a l comando <tVorausii deve andare, allegra- mente, nella direzione a lui indicata, si potrà evitare di servirsi dell'aiutante. Il Secondo metodo, praticamente è uguale al primo, solo che invece di usare un aiutante, si userà un oggetto a cui i l cane è molto legato. All'inizio si mette l'oggetto ad una distanza di 5 - 6 passi, fino ad arrivare. più tardi, alla distanza regolamentare. E bene che i l cane all'inizie veda dove viene messo I'oggetto; ciò significa che i l conduttore condurrà i l cane al guinza- glio nel punto in cui ha situato l'oggetto, poi si allontanerà di alcuni passi e manderà il cane nella direzione dell'oggetto alzando i l braccio e dando il comando. Per il resta si proceda come nel Primo metodo.

Il Teno metodo consiste nel mettere al posto dell'oggetto un bocconcino, ed è adatto soprattutto ad un cane ghiotte. Si metta un boccone in un determinato poste. si mostri al cane i l boccone, ci si allontani d i alcuni passi e si mandi i l cane, dandogli i l comando ed alzando il braccio. Da ricordare: è importante che all*inizio la persona. l'oggetto a il boccone, siano ben visibili per il cane. 'Nel Secondo metodo, non si deve assolutamente usare come oggetto il ripaeelllo, penchb potrebbero nascere assaeiazionì di idee sbagliate nel riporta. Gli (#aiuti», devono venire eliminati soltanto quando il cane ha capito alla perfezione che, al comando ctVoraus~r, deve allontanarsi allegramente nella direzione indica- ta. Se durante questo esercizio si dovesse notare che il cane tende a deviare lateralmente, lo si può correggere velocemente usando un fil di ferro can una carrucola, a cui viene fissato i l cane attraverso i l guinzaglio di circa 2 metri. In tutti questi esercizi si deve cambiare spesso la direzione, affinché i l cane non si abitui ad un determinato posto. Ho visto spessa cani, addestrati nel modo sbagliato, allontanarsi di alcuni passi nella direzione indicata per poi deviare, o addirittura fare degli angoli retti, per dirigersi verso i! loro posto abituale. Il cane addestrato nel modo giusto, arrivato ad una certa distanza,

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girerà la testa verso i l conduttore e continuerà ad allontanarci fin tanto che i l suo braccio cara alzato e finché non sentirA i l comando ctPlatz». Da ricordare: Per non sottoporre il cane, durante l'addestramento ad uno stress elevato, all'inizio, è bene eseguire gli esercizi sin- golarmente, soltanto più avanti andranno eseguiti nella sequenza regolamentare.

Esercizi di difesa

Tutti gli esercizi d i difesa, chiamati tempo f a anche «lavoro sull'uomo>i dipendono dalla capacità, dalla preparazione tecnica e dalla disponibilità del figurante. Ho messo di proposito questa frase all'inizio del capitolo dato che un conduttore non potrà mai oztenere risultati positivi se non sarà coadiuvato da figuranti preparati. Ciò significa che un conduttore dfpende- ra sempre, per gli esercizi di difesa, da altri appassionati che si rendano conto dei loro doveri e che devono essere molto preparati ed assolutamente corretti. Per questo lavoro di difeca è necessaria la seguente attrezzatura, senza la quale non è possibile un lavoro sistematico: 1 ) tuta protettiva in cuoio, composta da pantaloni e giacca; 2) manica di cuoio con coprimanica sostituibile di stoffa o di iuta dura,

media e morbida; 3) salsiciotto; 4) bastoncino leggermente flessibile; 5) due guinzaglioni, uno d i 5 e uno di 10 metri, con un collare di cuoio

morbido; 6) una frusta. Nel capitolo «Preparazione del giovane dobermann ai futuri esercizi di difesa)), ho parlato a lungo su come preparare i l cucciolo ed i l cucciolone attraverso giochi preparatori e d i combattimento, ai suoi futuri compiti; se i l cucciolo ha superato bene questa fase ci può iniziare con i l lavoro d i difesa vero e proprio. La maggior parte delle volte i neoproprietari arriveranno sul campo d i lavoro, con i loro cani del tutto impreparati. Questi cani non dovranno, assolutamente, essere lavorati sugli attacchi prima che eseguano perfettamente il seduto ed il terra: brsogna infatti evitare nel modo piu assoluto che il cane durante gli attacchi si trovi improvvisamente fuori dal controllo del conduttore. Inoltre i l conduttore, durante l'insegnamento degli esercizi d i obbedienza, impara a conoscere meglio i l carattere e la prontezza di reazione del proprio cane. Arrivati a questo stadio dell'addestrarnento, bisognerebbe avere ormai capito fino a che punto i! cane è portato per il lavoro di difesa. Se i l cane sarà normale o

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buono, l'addestramento non sarà troppo difficile; se invece sarà un cane debole di carattere bisognerà pensare, ed eventualmente provare, se sia il caso di addestrarlo alla difesa oppure no. I! cane ideale, per quanto riguarda i l carattere, sarà quello che durante i l combattimento reagirà in modo energica e senza paura mostrando una presa forte ed a bocca piena. Alla fine del combattimento questo cane si calmerà velocemente. Penso che un'aggressività esagerata, ci06 la continua ricerca della lotta, sia negativa quanto l'aggressività nervosa o i l comportamento aggressivo per paura. Attraverso un addestramento intelligente è possibile correggere, fino ad un certo punto, aspetti negativi del carattere, come è possibile svilupparne altri positivi. Naturalmente in principio non sarà facile valutare nel modo giusta i l Carattere del proprio cane; in questo casa sarà bene chiedere consiglio ad un collega conduttore esperto. La combattivita e data dall'unione di diversi istinti i quali, giudicati insieme, ci danno, durante le prove, i l livello di combattivita del cane.

Questi istinti sono: Istinto della difesa. E la disponibilità innata del cane a difendere il suo compa- gno rn una situazione di pericolo, cioè quando questi 6 minacciato. (Vedi difesa del conduttore). Aggressività. E la prontezza di reazione istintiva, o anche parzialmente acquisita, (comportamento aggressivo) ad una minaccia. Oggi si vuole che questo istinto non sia esageratamente sviluppato. Combattiviti. l'istinto - piacere alla lotta, all'uso della muscolatura e delle mascelle. Coraggio. E la capacits del cane di affrontare, senza costrizione e senza paura, una minaccia, reale o simulata, e di tenerle testa. Durezza o tempra. Un cane è duro quando sopporta, senza accusarlo, un forte dolere fisico o degli avvenimenti spiacevoli e li dimentica presto. Un cane duro, per esempio, non segna i colpi d i bastone. anche se dolorosi. Il conduttore potrh già valutare, un poco, i l grado di sensibilità e di durezza del proprio cane, durante gli esercizi di obbedienza, dato che, già durante l'addestramento all'obbedienza, i l cane ci mostra quanto possa reggere a pressioni d a psichiche che fisiche. Inoltre il conduttore, durante tali esercizi, può già valutare la voglia di imparare del cane. Tutte queste osservazioni sono importanti per non avere, più avanti, delle brutte surprese. Spesso ho notato come cani medi vengano spesso sopravvalutati e lavorati nel modo sbaghato: sottoposti cioé troppo presto, a pressioni eccessiva- mente forti; per cui all'improvviso saltano fuori carenze e problemi che il canduttore non aveva saputo riconoscere. A questo punto però, diventa assai difficile correggere queste carenze ed è necessario tantissimo lavoro, Voglio Iniziare con un metodo di addestramento per il quale prenderò, come modello, un cane di carattere normale e senza nessuna preparazione

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agli attacchi. Come ho già detto, questo cane deve aver già imparato gli esercizi d i obbedienza e deve eseguirli alla perfezione. La prima cosa da fare, per conoscere l'aggressività del cane, è i l lavoro nel cerchio; tale lavoro deve essere fatto nel seguente modo. Ad una distanza di circa 3 - 5 metri. l'uno dall'altro. un certo numera di conduttori con i laro cani formerà un grande cerchio. Per questo esercizio bisogna usare un collare di cuoio largo, non a strangolo, ed un robusta guinzaglio di circa un metro. In mezzo ai cani principianti bisogna mettere anche alcuni soggetti pii i vecchi ed esperti; ciò serve per risvegliare l'istinto di imitazione presente in ognuno dei nostri cani. Bisogna fare attenzione che, a guinzagli tesi, v i sia tra cane e cane una distanza di 2.50 - 3 metri, in modo da poter evitare che i cani si mordano tra loro. Ogni conduttore deve rimanere assolutamen- te fermo sul posto che gli è stato assegnato, anche se i l cane tira i l guinza- glio. Ogni insicurezza del conduttore passa al cane attraverso i l guinzaglio, dato che questo è come il prolungamento del braccio del conduttore. Inoltre se i l conduttore non sta perfettamente fermo, il figurante non può valutare con sicurezza i l raggio di azione del cane, cosa sicuramente negati- va per un cane principiante. A questo punto il figurante entra nel cerchio, in questa fase dell'addectramento non è necessario che indossi la tuta protet-

l

105) Stuzzichi in cerchio' metodo di imitazione

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tiva dato che i cani rimangono al guinzaglio. Per stuzzicare i cani i l figurante ha una frusta con una cordicella di circa 2 metri, un bastoncino ed un salsicciotto. Il figurante inizierà a stuzzicare ogni cane, rimanendo ad una certa distanza e facendo dei movimenti di fuga, senza farsi prendere dai cani. I cani gi8 esperti, cercheranno di mordere i[ figurante, ma verranno trattenuti dal guinzaglio. Bisogna tenere presente che per i l cane i l guinza- glio, tenuto teso, è un ottimo <trinforso>i. Il conduttore dovrCi osservare attentamente il comportamento del suo cane ancora principiante; se dovesse notare che il cane è molto aggressivo, dovrà lodarlo immediatamente, ed incitarlo ad accentuare tale comportamento. Il cane che mostrerà subito disponibilità alla lotta non avr8 pi6 bisogno del lavoro in cerchio e potrà passare subito ad esercizi più complessi. I cani che invece non mostreranno i l comportamento desiderato, è bene che continui- no il lavoro nel cerchio, fina a quando riveleranno la necessaria attenzione ed aggressivitg. Cani che dopo un certa periodo di tempo non si comporte- ranno nel modo desiderato, che mostreranno ci06 paura, diffidenza e ner- vosismo, solo molto difficilmente potranno venire addestrati agli esercizi di difesa. Sarà bene, in questo caso, che i l conduttore si orienti verso altri tipi di esercizi (es. la pista e l'obbedienza). Infatti se i l cane in questione dovesse avere una soglia di reazione bassa, diventerebbe uno di quei cani che morde per paura, ed in situazioni in cui, prima dell'addestramento, sarebbe scappato o si sarebbe ritratto, adesso potrebbe mordere. È bene discutere con un esperto per stabilire se sia giustificato continuare ad addestrare un cane d i questo genere. B cani che dopo alcuni esercizi nel cerchio, reagiscono nel modo voluto, ma si mostrano ancora un poco insicuri, possono venire rassicurati e stimolati iniziando ad introdurre, accanto agli stuzzichi con i l bastone ed i l salsicciot- to, dei piacevoli esercizi di morse, sempre all'interno del cerchio. A seconda della reazione del cane, tali esercizi possono venire resi sempre più pesanti finché i l cane mostrerà un morso sicuro ed a bocca piena. Contemporanea- mente cara bene introdurre delle leggere minacce con i l bastone. I n questa fase dell'addestramento però, i l cane non deve essere picchiato in moda torte, perché altrimenti cani non troppo duri potrebbero associare la minac- cia del bastone con il dolore e, di conseguenza, lascerebbero subito. Noi invece vogliamo ottenere che i l cane, nonostante le bastonate, mantenga saldamente la presa. Un ottimo metodo e quello di minacciare i l cane, durante il morsa, in tutti i modi possibili ed immaginabili, accarezzandolo soltanto con i l bastone. Quando i l cane si sarà abituato alla minaccia del bastone (per stabilire ci6 si osservino gli occhi, i l pelo sul garrese ed i ringhi) si potrd iniziare a colpirlo con esso. Durante la tona i l cane deve venire costantemente lodato ed appoggiato dal conduttore, che dovrà fare atten- zione a tenere il guinzaglio sempre teso. Si passerà poi agli esercizi per la tecnica del morso.

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Esercizi per la tecnica del morso

Per ogni sport 6 molto importante una precisa tecnica, perci8 anche per il cane da lavoro 6 importante conoscere, alla perfezione, Io tecnica del morso e della presa. Come la lupa insegna ai suoi figli la tecnica della caccia, cosi I'addestratore deve insegnare al proprio cane la tecnica della lotta e del morso. Infatti potrebbe accadere, durante un esercizio di attacco, che al cane, per una qualsiasi ragione, non venga presentata la manica nel modo in cui lui e abituato a prenderla, da cib potrebbero nascere delle insicurezze per cui potrebbe anche non resistere alla lotta. Penso che sia un dovere, per ogni addestratore, preparare, gradualmente e con precisione, i l proprio cane ad ogni situazione di lotta. Uno degli esercizi utili a questo scopo, 6 quello che serve ad affinare la tecnica del morso; questo esercizio serve ad insegnare al cane a prendere immediatamente la manica con una presa forte ed a bocca piena. Sono necessari almeno tre figuranti seriamente preparati, meglio se cinque; c'è bisogno inoltre di diverse maniche, che possano

106) Esercizio per la tecnica del morso

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essere portate a destra e a sinistra, e di diversi coprimanica. 11 cane, in questa fase, avrà un guinzaglio di circa 4 50 cm. che verr i allungato man mano che egli farà dei progressi. Si inizi con un figurante, un coprimanica di media durezza ed un bastoncino per la minaccia. Le maniche devono essere fatte in modo tale da lasciare molta libertà di movimento e devono essere di una misura normale; una manica troppo grande o troppo lunga non permette al frgurante di lavorare con i l cane vicino, cosa che oggi è malto importante. Il conduttore si metta con i l cane in mezzo al campo, e tenga i l guinzaglio tirato e fermo; i l figurante si avvicini frontalmente al cane ed al conduttore; questi deve tenere i l guinzaglio ad un'altezza tale da evitare che i l cane cada sulla schiena quando salta nel tentativo di prendere la manica. Il figurante, a questo punto, stuzzicherà i l cane parecchie volte con la manica, senza però lasciargliela prendere. Quando i l cane mostrerà di essere al culmine della sua aggressività il figurante gli offrirà la manica, in modo tale da permetter- gli una presa a bocca piena ed immediatamente dopo inizierà a tirare la manica. Il cane, a sua volta, tirerà nella sua direzione; i l conduttore dovrà

CH Elisir dt Campovalano in un ({tentativo di fuga)) Scupo degli esercizi per Ici Iecnica del morse è insegnare al cane a prendere prontamente la manica con una presa forte. precisa ed a bocca piena.

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tenere il guinzaglio teso, in modo tale che i l cane sia costretto a trattenere la manica con un morso forze e pieno, se non vorrà perderla. All'inizio i l figurante eseguird questi esercizi compiendo dei movimenti lenti finché non sentirà la presa del cane sicura. Soltanto a questo punto si potranno inserire nell'esercizlo movimenti a scatti laterali. verso l'alta o verso i l basso, per cui il cane dovrà imparare a prendere la manica con la maggior velocità e sicurezza possibili. Si continuerà quindi inserendo delle minacce acustiche e fisiche. Le minacce fisiche, consistono nel piegare i[ corpo sul cane e sulla manica, mentre i l cane vi è attaccato. Con i l bastone, iE cane verrA minacciato sulla schiena e sulla testa e riceverà ogni tanto un colpo su parti del corpo poco sensibiji. Se i l cane ancora non sopporta i colpi di bastone, questi verranno dati sul guinzaglio tirato. I l conduttore durante la lotta, dovrà incitare i l suo cane con ta voce e con i l corpo. Durante gli esercizi per la tecnica del morso, i l cane imparerà anche a lasciare la manica dietro comando del conduttore. Spiegherò come ottene-

107) Minaccia attraverso la posizione del corpo e del braccio che tiene il bastone. Corretta la posizione delle gambe del figurante

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.,.. C-

'"i

108) Lavoro sull'istinto alla difesa

re questo risultato alla fine del capitolo sulla tecnica del morso. Durante questi esercizi di tecnica si dovrà iniziare ad usare figuranti diversi. che avranno una diversa corporatura, un diverso modo di muoversi ed un diverso influsso psicologico sul cane. È importante usare diversi metodi di minaccia, ma è ugualmente importante che verso la fine della lotta vi siano gli stessi movimenti di trazione e di pressione. Saltanto quando i l cane rnostrera un attivo lavoro con tutti i figuranti, si potranno iniziare ad usare coprimanica pih duri. Bisogna comunque progredire sempre per gradi, perché i l cane non peggiori. Come per tutti gli esercizi, anche per questo, vale la regola base di terminare l'allenamento con un qualcosa di positivo per i l cane; in questo caso significa che il cane dovrà risultare il vincitore della lotta. perciò è importante che il figurante al culmine della lotta ceda e si sottometta, abbassandosi a l di sotto defl'altezza a l garrese del cane. Il cane riconoscerà in questo un atteggiamento di debolezza e cercherà di scuotere a morte la preda per risultare vicitore.

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109) Lavoro sull'istinto alla difesa

Il lascia - Comanda: ubscian (MAUSH)

Prima di iniziare con il lavoro al guinzaglio vogl io spiegare come si insegna, correttamente, al cane a lasciare, A seconda della durezza e della duttilità del cane vi sono diversi metodi. Se il cucciolo è stato cresciuto nel modo da me descritto, conosce gi5 perfettamente i l comando <(Aus»; l'importante è che il volume ed il tono del comando siano sempre gli stessi. Ce invece abbiamo a che fare, come capita più di frequente, con un cane non prepara- to, si tratterà di insegnargli un nuovo comanda. I l cane dovrà imparare a lasciare la presa, in modo pulito, a l comando «Aus» dato dal conduttore; è importante far capire al cane che questo comando viene dal conduttore. Spesso ho osservato come alcuni figuranti, al coman- do dato dal conduttore, intervenissero sul cane per farlo staccare. Io sconsi- glio decisamente questo metodo, anche se con alcuni cani ha funzionato. La maggior parte dei cani reagisce in modo errato; infatti se la minaccia del

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bastone diventa troppo forte, Q i movimenti troppo lenti, lascia senza comando. Così agendo abbiamo ottenuto esattamente i l contrario di quello che volevamo: cioé un cane con un morso sicuro che non si lascra impaurire né dalle bastonate né dalle minacce. E molto difficile per i l figurante influire con il bastone sul cane, senza che questo influsso agisca negativamente, tanto più se gli giunge contemporaneamente al comando del conduttore; percio io suggerisco un metodo diverso. importante che durante questo esercizio i l cane rimanga al guinzaglio. Se abbiamo a che fare con un cane relativamente duro gli metteremo un secondo collare (collare a punte) ed un secondo guinzaglio. Eseguiremo un normale esercizio per la tecnica del morso, alfa fine del quale i l figurante si fermerà e smetterà d i lottare; a questo punto i l conduttore dovrà aspettare 3-5 secondi prima di influire sul cane, innanzitutto perché il cane ha bisogno d i qualche attimo per calmarsi, poi perché non dovrà collegare la fine della lotta con i l ctlascia)> e lasciare quindi da solo, senza comando. I l conduttore metterà una mano suE collare e darà al cane une strattone pronunciando contemporaneamente i l coman- do ctAuci). Dopo aver lasciato, i l cane potrà restare in piedi davanti a l

l t O ) Lavoro sull'istinto alla difesa, dopo aver pressato e minacciato il cane i l figurante cede

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figurante, sedersi o mettersi nella posizione di {(terrai). Più avanti spiegheri, qual e la migliore posizione per i singoli soggetti. €comunque importante che il cane, durante l'allenamento, non riesca a sottrarsi al controllo del conduttore e non impari ad andare in giro per il campo. A seconda della durezza del cane verrà usate un inffusso maggiore o minore; per cani poco duri spessa basta un normale callare a strangolo al posto di quello a punte, con cani pieni di temperamento, che tendono a rendersi indipendenti,

1 1 1 ) 11 seduto e la vigilanza dopo il lascia

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esiste un altro metodo, cioéfarli sedere davanti al figurante subito dopo che hanno lasciato. Durante tutti gli esercizi e la trasmissione degli influssi, i l conduttore deve lavorare con sicurezza, calma e costanza. Il cane sente i l nervosicmo del conduttore e ciò influisce negativamente sull'esercirio che non verrà eseguito bene ed in modo pulito. Inoltre i l nostro dobermann, cane generalmente ricco d i temperamento. necessita di un conduttore calmo e sicuro di sé. Dopo che i l cane ha imparato a lasciare alla perfezione, quando i l conduttore è vicino, ci inizia a lavorare con i l guinzaglione di 5 metri. Voglio parlare prima della vigilanza. Poco fa ho detto che il cane può rimanere in piedi, sedersi o mettersi a terra davanti al figurante, ciò dipende principalmente dal carattere del cane. Se i l cane dopo aver correttamente lasciato, invece di restare vicino al figurante tenendolo d'occhio, tende ad andarsene in giro o addirittura a tornare dal conduttore, bisogna tenerlo vicino a l figurante tramite un comando. Per un cane molto agitato consiglio i l comando «Platr>), per un cane meno agitato basta i l {(Siedi». Per insegnare questo al cane è sufficiente dare, dopo i l comando ctAusn, i l comando «Sitz>i o ccPlatz». Ben presto i l cane collegherà i due comandi ed al solo comando

11 2) 1 1 cane vlene lanciato al1 inseguimento del figurante che scappa

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c<Aus>), si metterà nella posizione voluta. E bene che il conduttore ricordi che durante questi esercizi non dovra mai lasciare il guinzaglio, affinchè il cane non possa sfuggire mai al suo controllo. Infatti se il cane, libero dal guinza- glio, dovesse commettere un errore, questo sarà molto difficile, se non addirittura impossibile. da correggere in futuro.

Il lavoro con il guinzaglione

Molti conduttori principianti fanno spesse l'errore di credere che se un cane esegue correttamente un esercizio due a tre volte, lo ha appreso perfetta- mente. Ci6 può essere vero per cani molto duttili e poco intraprendenti, ma nella maggior parte dei casi un cane avrà appreso bene un esercizio, soltanto quando lo avrà correttamente eseguito per qualche tempo in situazioni e luoghi diversi, anche in presenza di distrazioni costituite da altri cani, uomini, rumori, ecc. Comunque C% ancora tempo per iniziare con il lavoro da libero, dato che non è stato completato il quadro degli esercizi di attacco. Fino ad ara il conduttore è stato sempre molto vicino al cane, perciò da un lato il cane si sentiva appoggiato da lui, dall'altro lato i comandi dati così da vicino erano molto efficaci. Ciò che vogliamo ottenere 6 che il cane lavori alla perfezione. anche a distanza di 50-80 metri, ubbidendo ai comandi del conduttore. Naturalmente sarebbe sbagliato passare di colpo a questo tipo di lavoro; perciò consiglio il lavoro con un guinzaglione di circa 5 metri e con l'aiuto di una terza persona, che prenderà questo guinzaglio fissato al normale collare del cane. Mettiamo comunque al collo del cane un collare a punte, al quale fisseremo un guinzaglione di circa 2 metri, molto fine e robusto, che lasceremo pendere liberamente. Con questo metodo possono venire provati parecchi esercizi, Iniziamo con il seguente: - I l nostro aiutante terr8 il guinzaglione di 5 metri con entrambe le mani, il conduttore terrA le stesso guinzaglio circa a met5 (2,50 m.) e tirerà indietro il proprio cane fino a poterlo tenere per il collare con l'altra mano. A questo punto arriverà il figurante, che si avvici- nerà al cane ed al conduttore fina a circa 1 metro di distanza, e stuzzicherà il cane. Il conduttore incoraggerà e caricherà il proprio cane, senza fargli prendere la manica, quando il figurante farà un piccolo tentativo di fuga, se il cane sarà preparato bene, si lancerà all'inseguimento; naturalmente alt'i- nizio il conduttore correrà insieme a l cane, ed anche l'aiutante farà in modo che il cane non riceva uno strattone. Il guinzaglione deve essere legger- mente teso, ciò darà un appoggio a! cane, dato che, come sappiamo, è per il cane il prolungamento del braccio del conduttore. Quando il cane avrà

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11 3 ) Corretta la posizione del figurante un attimo puma dell'impatro sul lancrato, si noti la posizione delle gambe

preso la manica, il figurante lotterà con lui facendo sempre movimenti di fuga. Se il cane moctrerh una buona combattività esicurezza, il figurante dai movimenti di fuga passerà ad attaccare il cane, I l condutzoresi dovrA trovare vicino al propria cane per appoggiarlo con carezze e lodi. L'aiutante terrà il guinzaglione sempre teso. I l figurante, dopo aver attaccato il cane, passerà di nuovo a movimenti di fuga, per dargli sicurezza e farla risultare vincitbre della lotta. Al comando del conduttore, il figurante si fermerA e dopo 3 - 5 secondi il conduttore darà il comando c<Aus~ e tirerd il guinzaglio artaccato

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1 14 1 Oltirrio lavoro per I impaitri su l lanciato. la posizione del corpo r! del bracciosono un aiuto1

I

11 5) Una diificoli;~ per i l cane sul lancrato. poco prima dell'impatto c'e una minaccia I

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a l collare a punte, in modo che insieme al comando i l cane riceva anche l'influsso meccanico. F l i combattimento a l guinzaglione di 5 metri deve essere molta variato, f ino ad arrivare, via via che aumenta la sicurezza del cane. ad un inseguimento con affronto ad una distanza di 5 metri. Naturalmente come per ogni esercizio, anche per questo verranno cambiati spesso i figuranti ed i luoghi. Soltanto quando i l cane combatterà bene e lascerà in modo pulito a questa distanza, passeremo ad una distanza di 10 metri. Con il guinzaglione possiamo esercitare il cane ali'inseguirnento del figurante, con affronto (prova di coraggio). Il cane dovrà imparare a prendere la manica nel momento giusto dell'impat- to. Il figurante, compiendo movimenti appropriati, accoglierà i l cane in modo tale da evitare un impatto troppo dura. Soprattutto cani veloci e pieni d i temperamento, tendono a buttarsi contro i l figurante senza frenare. Ciò può portare anche a delle gravi contusioni o distorsioni, perciò bisogna fare attenzione a questa eventualità sin dall'inizio. Se i l conduttore ha a che fare con un cane di questo tipo, pu6 usare i seguenti metodi: - I l figurante quando affronta i l cane non lo fa in linea retta, ma cambia costantenternen- te la sua posizione, come un torero. II cane, a questo punto, dovrEi frenare la sua corsa per prendere bene la mira; se non lo farà, i l figurante lo lascerà passare a vuoto. Dopo aver ripetuto questo tipo di esercizio più volte i l cane imparerà ad inseguire i l figurante con p iù precisione. Se i l cane è molto duro, il figurante potrA far sì che l'impatto contro la manica sia doloroso, senza che perd provochi delle ferite. Naturalmente per far ciò è necessario un figurante molto capace, Un'altra possibilità per frenare i l nostro cane, consiste nell'uso del guinzaglione e del collare di correzione. Tutti questi metodi di correzione necessitano, sia da parte del conduttore, sia da parte del figurante, di molta capacità, e non ci si può aspettaresempre un successo immediato; ma se si lavorerà con costanza e con perizia si eviteranno al cane dolorose collisioni con i l figurante. A questo punto, se I'addestratore avra lavorato seguendo i miei consigli, avra un cane che

I lavora perfettamente ad una distanza di 10 metri, con qualsiasi Figurante e su qualsiasi campo, seguendo i comandi del conduttore. Se il cane dovesse di colpo mostrare delle insicurezze sarà, quasi sicuramente, causa di un errore fatto dal conduttore o dal figurante, senza che questi se ne siano resi conto. In questo caso esiste soltanto una regola: - Tornare indietro di un gradino e ricominciare a fare un esercizio più semplice. che i l cane già precedentemente eseguiva alla perfezione. Bisogna fare attenzione inoltre, a non prolungare troppo gli esercizi con un cane del genere, per evitare di esercitare una pressione psicologica troppo forte per lui.

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Foto I - Il - 1 1 1 B Quando i l cane abbaia. il conduttore dovrj lodarlo ed incoraggiarlo, nientre 1 1 figurante. come premio. gli da la manica. Proseguendo nel1 allenamento, I tempi dovranno essere prolungar!.

L'affronto e abbaio

Partendo dal presupposto che i l cane abbia imparato bene i precedenti esercizi, passiamo adesso a l prossimo: cioé l'affronto e abbaio ad una persona (figurante). C'& una precisa ragione per cui ho messo questo esercizio in questa parte del libro, e voglio spiegarla. Ho preso, come esempio per l'addestramento agli esercizi d i difesa, i l caso più frequente, cioè quello di un principiante che decide di addestrare i l proprio cane solo quando questo ha raggiunto una certa età, inoltre ho dedicato piU attenzio- ne al cane d i carattere medio e non al cane di talento, i l quale completerà eiù in fretta le varie fasi deil'addestramento da me spiegate. Voglio cercare di differenziare i metodi per insegnare J'affronto e abbaio, a seconda del carattere del cane. Per cani che dimostrano ancora qualche insicurezza, consiglio di iniziare a lavorare sull'affronto ed abbaio soltanto dopo gli esercizi fino ad ora de- scritti. Per cani che invece, sin dall'inizio, hanno reagito in modo ottimale, mostrando un'alta combattivita, consiglio di cominciare il lavoro sull'af-

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11 6 ) Affronto ed abbaio in un nascondtgho naturale

fronto e abbaio prima che il cane sia assolutamente sicura. Consiglio comunque di dividere i l lavoro di affronto ed abbaio da quello della tecnica del morso, affinch6 il cane non faccia confusione. Il cane deve 1 imparare ad abbaiare correttamente ad una persona che sta in piedi o seduta, senza muoversi, dietro ad un nascondiglio. Tornando alla prepara- zione del cucciolo possiamo dire che &facile insegnargli ad abbaiare. Infatti non gli lascio prendere il giocattoto con cui l'ho precedentemente stuzzica- to finche non abbaia correttamente, quando do i l comando ctLaut». Questo gioco va eseguite 1 -2 volte al giorno. Pex insegnare I'abbaioal cucciolo ci si L

può servire anche della ciotola del mangiare. Quando il cucciolone avr8 imparato i! comando «Laut», si potrà passare all'ecercizio dell'affronto ed

I

abbaio con il figurante. Il figurante prender3 il posto del conduttore, renen- do in mano l'oggetto-preda. Il conduttore avrà i l compito di far abbaiare il cane dando il comando c{Laut}>. Quando il cucciolone avrà abbaiato, come premio potrà fare qualche gioco predatori0 con i l figurante. Se si eseguir&

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questo gioco con costanza, il vostro cucciolone imparerà l'affronto e ab- baio alla perfezione. Con i l cane che mostra f in dalle prime esperienze una grande combattiviti, è bene iniziare subito con l'esercizio di affronto e abbaio, perché anche un cane con una grande combattività, mostra una certa esitazione ad attaccare un uomo immobile; d'altro canto la sua combattività è tanto sviluppata da imporgli d i abbaiare furiosamente contro l'uomo. Il conduttore tenga i l suo cane al guinzaglione fissato al collare con le punte, in modo da poterlo correggere immediatamente. t importante a questo punto la scelta del nascondiglio; in ogni casa bisogna fare in modo che i l cane si possa avvicinane all'uomo dal davanti. Sono indicati anche nascondigli naturali, come per esempio un cespuglio, i cui rami potrebbero servire per correggere i l cane. I nascondigli devono essere molto profondi, ma non molto larghi. Infatti il cane inesperto ha quasi sempre una certa esitazione ad entrare in un nascondiglio profondo e stretto. 11 figurante si mette nel nascondiglio in modo tale da poter essere visto dal cane difronte; in mano terra una frusta con una corda di circa due metri e la farà fischiare al d i sopra della testa. II conduttore si mette a circa 1 O metri dal

CH. Elisir di Campovalano. ((affronto ed abbaroii dietro un nascondiglio naturale. In gara. durante questo esercizio, il figurante deve rimanere perfettamente immobile ed 11 cane deve vrgilare, abbaiando, senza distrarsi.

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11 7) Affronto ed abbaio. il conduttore si metteaccantoal figurantee ricopre la manica col suo braccia

1 1 8) 11 conduttore nianda il cane al guinzaglione versa il revier. una terza persona tiene in mano il guinzagtione e dando degli strattoni porta il cane ad abbaiare, se dovesse essere necessario il conduttore pub dare un aiuto con la voce e pud intervenire correggendo il cane con la mano. dando cioè dei colpi dal basso verso l'alto sulla mandibola del cane.

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11 9) Affronto ed abbaio, dopo che i1 cane ha abbaito viene premiato. infattt II figurante 10 fa mordere e gli lascia la manica.

nascondiglio, facendo in modo di poter, in caso di bisogno, fermare i l proprio cane a circa un metro dal figurante. Dopo aver pronunciato il comando <tVoran>> o i<Revier» i l conduttore manderà i l cane verso i l nascon- diglio indicandoglielo con i l braccio. Se i l cane non dovesse andare subito verso il revier il conduttore, all'inizfo, potrà incitarlo con la voce, senza però lasciare il guinzaglio. Il figurante resta completamente fermo, soltanto la frusta gira sopra la sua testa; i l fischio della frusta porta il cane ad abbaiare. Durante e dopo l'abbaio i l conduttore deve lodare i l proprio cane. Se i l cane dovesse cercare di andar via, o di tornare dal proprio conduttore, il figurante gli darà un leggero colpo sulla groppa. Questo colpettino di frusta deve essere dato molto velocemente, in modo che i l cane non si accorga del movimento. I l cane a questa punto si girerCi ed inizieri ad abbaiare. Un'a'ltra possibilità e quella di farsi aiutare da una terza persona che terrA i l dobermann a circa 1 O metri di distanza dal figurante, mentre i l conduttore ci metterà accanto, o leggermente diezra a l figurante. Il figurante stuzzicherà i l cane e si rimetterà dentro i l nascondiglio. A questo punto i l conduttore ordinerà all'aiutante di lasciare i l cane e coprirà con il proprio braccio la manica, tenendo a bada con l'altra mano i l cane. Un cane normale eviterà in questo caso di mordere la manica. Se i l cane a questa punto abbaierà rabbiosamente, verrà lodato dal conduttore. Dopo breve tempo che il cane

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sta abbaiando, i l figurante intraprenderà una fuga premio. I l conduttore andrà immediatamente vicino al cane per appoggiarlo. Dipende dal grado di addestramento del cane se gli deve all'inizio essere lasciata la manica o se sari lui a dover tacciare, sarebbe sbagliato fare abbaiare i l cane troppo a lungo, i l tempo di abbaio dovrà essere aumentato gradatamenze. Sarebbe anche sbagliato far provare al cane questo esercizio sempre nello stesso nascondiglio e sullo stesso campo. Ho notato che spesso, anche conduttori esperti usano questo metodo e si stupiscono del fatto che, col tempo, i l loro cane lavori in modo sempre meno pulito e pi i i scorretto. Come in tutti gli esercizi di difesa, anche in questo devono essere usati figuranti diversi. Per aumentare l'attenzione del cane, dopo aver provato parecchie volte l'esercizio, i l figurante potr5 intraprendere una fuga diretta- mentedal nascondiglio; cid potrà essere fatto soltanto dopo che i l cane avrà dimostrato di conoscere molto bene l'esercizio di abbaio, anche piuttosto prolungato. Diversamente potrebbe succedere che i l cane invece di abbaia- re attacchi subito i l figurante e ciò è assofutarnente da evitare. Poiché i l cane non ha ancora fatto gli esercizi per la tecnica del morso è ancora facilmente correggibile. Soltanto quando i l cane avrà imparato alla

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120-121) Affronto ed abbaio, questo è uno stadio già p i i avanzato dell'esercizio, infatti I!

conduttore inizia ad altontanarsi dal figurante

perfezione l'esercizio dell'aflironto ed abbaia, si passerà agli esercizi per la tecnica del morso. Per evitare che cani molto forti di carattere cerchino d i tirare fuori dal nascondiglio i1 figurante, possono essere usati diversi metodi di shock; per esempio si possono usare sacchi di plastica o una superficie di latta ricoper- ta di sabbia che viene messa davanti al nascondiglio, in modo che il cane, quando si avvicina. scivoli e per un momento diventi insicuro, perché ha perso ['equilibrio. Anche un fil di ferro, fine ma forte, fissato davanti a l figurante può dare risultati positivi. Non vi sono limiti all'inventiva del condurtore, sempre che questi tenga conto del comportamento e della reazione del cane. Tali metodi comunque devono venire usati soltanta in casi eccezionali e non da principianti: l i ho citati soltanto per ragioni di completezza. Sarebbe bene abituare i l cane anche all'abbaio al figurante seduto o sdraiato, seduta su una scala o sul ramo di un albero, o all'abbaio a due figuranti. Per i l cane che è stata portato dal conduttore ad appropriarsi delle tecniche del morso,

I attraverso i l lavoro in cerchia, e bene iniziare l'esercizio di affronto ed abbaio soltanto dopo un allenamento prolungato. Infatti, attraverso questo,

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il cane 6 stato reso pid sicuro di sé e le sue insicurezze ed incertezze sono state superate. Adesso è abbastanza sicuro per poter iniziare con l'esercizio di affronto ed abbaio, ha imparato ad attaccare l'uomo che Io minaccia ed a combattere con lui. E stato risvegliato in lui l'interesse alla lotta, per cui reagir6 anche quando vedrà un figurante fermo in un nascondiglio. Si può con questo cane fare il lavoro che ho già descritto prima, soltanto bisogna tenere presente quali erano le sue insicurezse.

122) Presentazione ai giudice dopo la condotta laterale del figurante

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Con cani più insicuri 6 bene lavorare con un guinzaglio di circa due metri, così il cane potrA venire, nello stesso tempo, appoggiato e corretto. Gene- ralmente per questo tipo di cani bastano degli influssi relativamente leggeri, da parte del conduttore, per ottenere l'affronto e l'abbaio. Anche il metodo di stuzzicare il cane con la voce del figurante ha dato buoni risultati. Bisogna fare attenzione che il cane tenga sempre d'occhio il figurante, e che non si allontani troppo da lui durante gli esercizi di abbaio, infatti la disattenzione porta all'insicurezra. Perciò durante l'allenamento bisogna sempre fare attenzionea questo fatto; per fare ciò il figurante devecercare di mantenere concentrata su di sé l'attenzione del cane. Piano piano si inizierà a lavorare a distanze maggiori, il figurante inizierà ad allontanarsi dal cane ed a ravvicinarsi ad esso lodandolo continuamente. Cib servirà a fare in modo che il cane non porga attenzione ai movimenti del conduttore e si concentri esclusivamente sul figurante. AII'Fnizio del lavoro su distanze più lunghe è bene lasciare che il cane si trascini dietro il guinzaglio, ciò servirà a dargli ancora una certa sicurezza prima di passare al lavoro da libero. Quando il cane abbaied alla perfezione, si potrà passare ad unire fra loro i vari esercizi di difesa.

t e condotte durante gli attacchi

Nel regolamento delle prove di lavoro, fra i vari esercizi, sono previste le condotte del figurante. Ouesto esercizio di obbedienza, collegato a l dicar- rno del figurante, serve a condurre quest'ultirno fino alla sua consegna. Lo scopo di questo esercizio 6 fare del cane un artenzo accompagnatore del conduttore, che tiene sempre d'occhio il figurante senta infastidirlo. Al cane viene messo un guinzaglione molto leggero ma resistente, ficcato a l collare a punte, ed un guinzaglio cortissimo. Per prima cosa proverema la condotta da dietro. Bisogna fare attenzione che il cane cammini corretta- mente al piede, cioè che non corra avanti e che non si allontani iateraimen- te. facile evitare che vada avanti, basta calpestare il guinzaglione dando il comando <tFuss>i, nel momento in cui il cane si lancia all'inseguirnento del figurante; il cane ha già conosciuto questo influsso negli esercizi di obbe- dienza e quindi dovrebbe collegare senza difficoltà. Se il cane si allontana lateralmente, si potrà usare il guinzaglio corto. Bisogna dire al figurante di fare spesso cambiamenti di direzione, a destra e a sinistra e di camminare in modo tale da attirare l'attenzione del cane. Cid darà la possibilità al conduttore di correggere spesso il cane, nello stesso tempo, se il figurante marcerà in modo interessante (muovendo le braccia, ecc.). il cane lo osserverà molto più attentamente. Anche una terza persona può provvedere all'influsso meccanico, tenendo un capo del guinzaglione di circa 5 metri, e mettendosi, un po' spostato

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Foto I - I l - 1 1 1 - I V A Affronto ed abbaio. Durante l'allenamento, i l figurante, per ottenere una vigilanza corretta ed un abbaio sicura, deve mantenere concentrata su di sé l'attenzione del cane

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verso destra, dietro al conduttore. Quando il cane si buzterA in avanti, 1"aiutante darà un energico strattone al guinzaglio; ci6 riporterà il cane molto vicino alla gamba del conduttore, i l quale dovrA dare contemporane- amente i l comando. Soltanto quando i l cane eseguir8 alla perfezione la condotta da dietro, si passera a quella laterale. I I canedovrà camminare fra il figurante ed il conduttore, per poter reagire immediatamente in caso di una eventuale aggressione da parte del figurante. E importanre che i l cane osservi sempre attentamente il figurante; se i l cane, a causa delle frequenti correzioni, -6 diventato disattento, possiamo correggerlo attraverso rnovi- menti delfa manica da parte del figurante. Durante la condotta laterale, i l conduttore deve tenere i l figurante per i l braccio facendo in modo tale da lasciare al cane l o spazio necessario.

La ricerca del figurante Comandi: c<Voran» o {{Revienr

Un altro importante esercizio di ubbidienza, che fa parte degli esercizi di attacco, è la ricerca del figurante dietro i nascondigli. Dietro indicazione del conduttore, i l cane deve esplorare un nascondiglio dopo l'altro. Per insegnare al cane questo esercizio è bene sistemare i nascondigli, a destra ed a sinistra di un terreno, in modo tale che siano equidistanti di circa 5 metri rispetto alla linea mediana. Il conduttore userg per questo esercizio i l guinzaglione di 5 metri. All'inizio questo esercizio verrà provato senza figurante, sara cioè un esercizio soltanto d i obbedienza. I comandi usati sono r<Voran» o ctRevierl1. Alzando il braccio il conduttore indicher5 al cane quale nascondiglio esplorare; da principio i l cane sarà facilitato se i l conduttore lo accornpagneri al nascondiglio voluto.

importante soprattutto che i l cane, dopo aver girato intorno al nascondi- glio al comando «Mier», torni dal conduttore, infatti bisogna assolutamente evitare che i l cane sì renda indipendente e cerchi per proprio conto. Con questo sistema al cane viene insegnata la ricerca esclusivamente per obbe- dienza. Soltanto quando i l cane cercherà alla perfezione anche senza guin- zaglio, inizieremo a lavorare con due figuranti. Il cane, avendo imparato questa esercizio per costrizione, sarà certamente diventato lento e svogliato nella ricerca; però noi vogliamo che sia veloce ed interessato. Otterremo ci6 mettendo, sia nel nascondiglio d i destra che in quello di sinistra, un figuran- te senza che i l cane lo veda. Dalla linea mediana i l conduttore manderà i l cane verso uno dei nascondigli in cui si trova i l figurante; i l cane, appena avrà imparato, girerA intorno al nascondiglio, ma troverà il figurante quindi lo affronterà abbaiando. Dopo che avr8 abbaiato a sufficienza, i l conduttore lo andrà a prendere e si rimetterà sulla linea mediana. Adesso manderà i l

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proprio cane verso l'altro nascondiglio in cui ci trova l'altro figurante. Anche in questo caso i l conduttore lascerà che i l cane io affronti ed abbai, poi comanderh al figurante di uscire dal revier e di intraprendere una breve lotta con i l cane. Intanto i l primo figurante si sarh spostato nel prossimo nascon- diglio. 11 conduttore, dopo aver fatto calmare i! cane, ci rimetterà sulla linea mediana e lo invierà al nascondiglio occupato dal primo figurante; cib permetterà la ripetizione delt'esexcizio. Se i l conduttore userà costantemen- te questo metodo, otterrà risultati ottimi ed avrà perfettamente in mano i l cane. E importante all'inizio che i l cane non sappia mai che dietro i l nascondiglio si trova gi5 i l figurante; infatti un cane molto combattivo si sottrarrebbe facilmente all'influsso del conduttore ed inizierebbe a cercare da solo. La ricerca del figurante deve essere provata su molti e diversi terreni. Il lavoro di ricerca del figurante deve essere tatto assolutamente alla fine dell'addestra- mento agli esercizi di difesa infatti, il cane viene messo davanti ad una situazione nuova e quindi non deve avere problemi né d i ubbidienza né di combattività.

Nota:

Nella Repubblica Federale Tedesca è stato adottato un sistema di prove, costantemente migliorato e perfezionato da persone competenti della AZG (Arbeitsgernei nschaft der Zuchtvereine und Gebrauchshundeverbihde). In questo sistema vi sono tre gradi di difficoltà nelle prove e precisamente: Sch H I, Sch i-i Il, Sch H Il!; l'ultimo regolamento viene usato anche a livello di gara. Se il conduttore vuole fare queste prove con i l proprio cane, è bene che. per l'ordine degli esercizi di difesa, segua i criteri del regolamento delle prove. Altrimenti può decidere l'ordine che più gli piace. In parecchi paesi d'Euro- pa esistono regolamenti per prove d i lavoro, che in alcuni casi si differenzia- no da quelli tedeschi. È compito del conduttore scegliere le prove. t comunque importante che un cane addestrata alla difesa, sia perfettamente in mano al proprio conduttore, altrimenti i l cane potrebbe essere pericoloco. Abbiamo cercato d i adattare i l nostro regolamento delle prove di lavoro all'ambiente in cui viviamo. Possiamo dire, per esempio, che il fare la guardia ad oggetti come biciciette, valige, borse ecc., non 6 più necessaria data che manca lo spazio utile nell'ambiente. In una città un cane addestra- t o in questo modo combinerebbe soltanto dei guai e non è questo che vogliamo ottenere con l'addestramento. Con l'aumento della densità di popolazione ed i l restringimento dello spazio vitale, anche i nostri cani devono cambiare i l loro modo di comportarsi ed i loro compiti. Perciò, soprattutto gli allevatori, ma anche i proprietari di cani di razze da lavoro,

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hanno i l compite di procurare un posto sicuro ai loro cani nell'arnbiente moderno. Al termine di questo capitolo vorrei pregare tutti gli addestratori di preparare i loro cani da difesa tenendo presente quante ho precedente- mente scritto.

La pista

Parlerò adesso della terza partedell'addestramento d i un cane da difesa e da lavoro. Se ho messo la parte riguardante la pista dopo quella riguardante l'obbedienza e la difesa, non è perché essa debba essere iniziata dopo le altre due. lo consiglio all'addestratore principiante di iniziare con I'obbe- dienza, dato che questa parte dell'addestramento gli permetterà di imparare più facilmente a conoscere il proprio cane, e d i instaurare con lui un buon rapporto.

Che cossè una pista?

Definiamo pista una traccia d i odere che un uomo, o un animale, lascia calpestando i l terreno. L'odore di una pista, secondo i l Prof. Menzel, e

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composto da una serie di odori. Pestando con il piede noi schiacciamo la superficie del terreno ed il terreno si modifica, infatti salgono alla superficie particelle di terra umida e si ottiene così il ripico odore d i terra, che anche noi uomini possiamo sentire. Se pestiamo un terreno erboso, schiacciamo piante ed animaletti, l'odore da ciò provocato, per il cane, è i l tipico odore di pista. Naturalmente l'intensità dell'odore della pista dipende anche dal peso del tracciatore, infatti una persona pesante lascerà una traccia più profonda di una che pesa poco; l'emanazione della pista varia anche col variare della natura del terreno. Su un terreno erboso avremo un odore diverso rispetto ad un terreno sabbioso ed avremo un odore ancora diverso sull'arato. Un altre odore non molto forte viene lasciato dalla persona che traccia la pista; infatti mentre questo cammina si staccano dalle sue scarpe, dai vestiti, dal suo corpo stesso, particelle aderose. Si aggiunge a tutto ciò l'odore individuate della persona che traccia la pista, i l suo odore personale, che è diverso da individuo ad individuo. Comunque non tutti i cani cono in grado di differenziare questo odore. Il Colonnello K. Most ed i l Prof. Menzel, ne hanno parlato chiaramente nei loro scritti. portando anche molte dimostrazioni. Ma dato che per imparare le regole d i base, non abbiamo bisogno d i approfondire altro, preferisco passare alla parte pratica dell'addestramento a seguire una pista. Per i[ cane cresciuto nel modo giusto fin da cucciolo non vi sono problemi, dato che ha già imparato a cercare. Basta perfezionare il tutto, abituandolo a tutti i t ipi di pista e di terreni. Bisogna fare attenzione a non tracciare le piste schematicamente. dato che i l cane 6 un osservatore attento e ci abitua immediatamente ad uno schema. Spesso ho potuto osservare che un cane abituato a fare soltanto angoli verso destra, trovandosi davanti ad un angolo verso sinistra, tirava verso destra. Ber i l lavoro di pista abbiamo bisogno di un guinzaglione di 1 O metri e di un collare o un pettorale da pista. Si faccia attenzione ad usare sempre lo stesse materiale, dato che il cane già nel momento in cui gli viene infilato il pettorale, attraversa i l cerimoniale, si prepara alla pista. A seconda del carattere del canesi dovrà scegliere l'uso del cojlare o del pettorale da pista; infatti un cane sensibile, che reagisce anche a i più piccolo influsso mecca- nico, lavorerà sicuramente meglio con un pettorale, invece per un cane pieno d i temperamento (per esempio i l nostro dobermann), che magari è anche incline a rendersi indipendente, per i l lavoro d i pista useremo il collare. Comunque i l cane deve imparare a seguire una pista soltanto al guinzaglio, mai libera. Soltanto quando l'addestramento al lavoro di pista sarà completamente terminato, se i l cane sarà adatto, potrà cercare libero, senza collare né guinzaglio; questa però è una cosa generalmente riservata a conduttori esperti. Come tutti i proprietari di cani ben sanno, i l naso B uno degli organi pih sviluppati del cane ed è per lui di importanza vitale: esso infatti esplora

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l'ambiente ed i l territorio con i l naso. Certamente tutti avranno gi8 visto un cane annusare il terreno o degli oggetti, oppure seguire una pista con il naso ben vicino al terreno. In pratica ciò significa che noi non dobbiamo insegnare al cane l'uso del proprio naso, i5 invece compito dell'addestratore creare nel cane l'interesse a seguire a lungo una pista (pista d'uomo). Infatti per i l cane una pista di selvaggina è sicuramente molto più interessante. Si può definire sicuro in pista soltanto il soggetto che continua a cercare lungo di essa anche quando questa viene intersecata da altre piste. Natural- mente i l cane deve mostrarsi sicuro sia su una pista del conduttore. sia su una pista di un estraneo. I I cane in genere può differenziare la pista che deve seguire da quelle che la intersecano, coltanta se non sono state tracciate nello stesso momento. Lo scopo dell'addestramento al lavoro di pista, è ottenere un cane sicuro in pista.

Come si traccia una pista

Già in questa fase spesso, soprattutto i principianti. per poter vedere la propria traccia commettono il primo errore, scegliendo, per tracciare Fa pista, un terreno con l'erba o il trifoglio alto. Facendo così, portano i l cane a seguire Fa pista con gli occhi e non col naso. So che per il principiante certamente non 6 facile ricordarsi dove ha tracciato la pista, usando soltan- ta alcuni punti di riferimento che non dovrebbero mai essere costituiti da fossi, steccati, o dai contorni del terrena stesso: inoltre fin dall'inizio, è bene tracciare la pista anche in diagonale. Si potrà tracciare la stessa pista passando da un tipo di terreno all'altro, per esempio erba - arato, solranto quando i l cane lavorerà correttamente su un prato. In ogni casa il conduttore deve sapere alla perfezione dove si trova la pista tracciata, da ciò dipende i l futuro successo. Questo vale soprattutto per quanto riguarda i cambiamenti di direzione, che vengono chiamati angoli. Vi possono essere angoli acuti, ottusi, o angoli retti.

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i Angolo arrotondato con passi rawicinatì

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Osservando i l terreno attentamente ci si può orientare, a seconda dei suoi cambiamenti di colore, piccoli awallamenti o depressioni; in nessun caso i! tracciatore deve segnare l'angolo mediante un sasso o un bastone che ha prima toccalo con le mani. t consigliabile non tracciare un angolo subito dopo un cambiamento di terreno, perché ciò mette i l cane in difficoltà. Un altro errore che viene fatto è quello d i strisciare i piedi all'inizio della pista e sugli angoli, bisogna assolutamente evitarlo, perché facendo così si provo- ca un tipo di odore molto diversa dal resto della pista. All'inirio si può

*-- 125)Circa l - 2 metri

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direzione del vento

aiutare i l cane facendo, invece d i un angolo, una specie di curva e accor- ciando il passo. Non bisogna però cambiare le impronte sul terreno rispetto alle altre impronte della pista. Un fattore importante è la direzione del vento a cui bisogna fare molta attenzione, dato che esso ha molto influsso sull'odore della pista. Il condut- tore dovrà, all'inizio, tracciare la sua pista nella direzione deF vento e non controvento; infatti i l forte odore di pista portato da esso, potrebbe fare in moda che i l cane cerchi con i l naso alto, ciò lo porterebbe facilmente fuori pista. L'odore di pista più intenso è vicino al terreno, ed i l cane deve imparare a cercare con il naso vicino ad esso, perciò consiglio di iniziare il lavora di pista in giornate senza vento. Se c'è vento laterale. bisogna fare attenzione che fra i due tratti di pista vi siano almeno 40 o 50 metri, per evitale che il cane senta anche l'odore dell'altro tratto parallelo a quello che sta seguendo. Quando c'è vento laterale, l'odore della pista è un po' spostato dalla traccia impressa dalla scarpa; in questo caso se i l cane cerca intesamente fuori dalla traccia, i! conduttore non deve cercare continua- mente di riportarvelo, questo errore potrebbe rendere il cane molto insicuro. Il cane segue la traccia sempre tra il limite di odore neutrale e odore di traccia in quanto in tal modo gli risulta piu facile filtrare e definire i vari odori. Questo spiega ad alcuni addestratori perché i l cane, già preparato in pista, spesso lavora su una pista fresca e molto odorosa con il naso non troppo basso, mentre su una pista difficile e poco odorasa lavora molto intensamente con il naso basso. Gli influssi del vento possono anche essere responsabili di errori sugli angoli, come risulta dallo schizzo che segue. In

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questo caso il conduttore deve dare al cane la possibilità di lavorare da solo sull'angolo, senza correggerlo con il guinzaglio. Continui strattoni del guinzaglio e nervosismo da parte del conduttore, rendono il cane insicuro. Se il conduttore lavorerd a sufficienza con il proprio cane e lo osserverà attentamente durante il lavoro di pista, ben presto saprà vedere, dal suo comportamento, se il cane è in pista e stA lavorando intensamente, o se è fuori pista (disinteresse).

I I comportamento del conduttore con un cane che inizia il Eaworo di pista

Anche qui esistono diversi metodi di addestramento che si adattano ai diversi tipi di carattere dei cani. Se abbiamo a che farecon un canedi grande istinto predatorio, o istinto di riporto, 6 bene fare la pista con degli oggetti. All'inizio si usino oggetti conosciuti dal cane, che non siano per6 molto

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C' a q*- . ' h - -5 - C 1 26) Messa in pista

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f 27) Aiuto del conduttore durante la messa in pista mediante la posizione del corpo

grandi o di colori troppo sgargianti. Anche ce è dimostrato che i l cane non può riconoscere i colori, ho comunque notato che ne vede i contrasti, perciò potrebbe abituarsi agli oggetti d i colore troppo vivo. Il conduttore inizi stuzzicando il cane, dopo averlo legato da qualche parte, con I'oggetto, poi vada in un luogo già scelto in precedenza e calpesti un metro quadrato d i terreno, prosegua poi di alcuni passi (5-1 0) in linea retta con i l braccio alzato e l'oggetto ben visibite. Alla fine della pista metta I'oggetto sul terreno facendo in modo di essere ben osservato dal cane; l'oggetto pero deve essere messo in modo tale che i l cane, arrivando, non possa vederlo; altrimenti si abituerebbe a cercare con gli occhi. Come terreno per le prime piste consiglio un prato o un campo con erba bassa non troppo asciutta. A questo punto il conduttore andrà dal cane e gli metter5 un guinzaglio ed il collare, lo porters all'inizto della pista e, pronun- ciando i l comando ctcercali (such), metterA i l cane in pista e precisamente di lato al quadrato di partenza. Esso impared così fin dall'inizio a cercare con il naso l'uscita di questo quadrato, altrimenti può succedere che i l cane si butti sulla pista senza cercare intensamente per i primi 8-1 0 metri.

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128) Dopo la messa in pjsta. lavoracon pettorale egurnzaglio corto va usatosola per cani che cercano in modo calmo

In questa fase bisogna lavorare con un guinzaglio di circa 2 metri. I l conduttore, stando chinato e ripetendo il comando «cerca», invita i l cane a mettere il naso a terra. Un ulteriore aiuto può essere dato al cane dando un comando come «cerca la pallina)) ecc.. questo aiuto deve essere data celo finché i l cane non avrà imparato a mettere i l naso a terra ed a seguire la pista a l comando {(cerca». Quando il cane avrà trovato I'oggetto, bisognerebbe influire su di esso perché lo segnali, facendo un ttseduto~ o un ccterra)), o lo raccolga sedendosi. Se il cane all'inizie non segnalerd o non raccoglierà correttamente non è molto importante, l'importante è che capisca che dopo aver seguito con i l naso la pista e trovato l'oggetto può giocare con esso. Una seconda possibilità per risvegliare l'istinto a seguire una pista è costi- tuita dal legame che unisce i! cane al conduttore. Abbiamo bisogno per questa metodo di una persona conosciuta dal cane e che capisca qualche casa di lavoro di pista. L'aiutante terra i l cane al guinzaglio da pista; i l conduttore si allontanerà di qualche passo e calpesterd un quadrato di terreno e poi, si allontanerà in linea retta fino a sparire in un nascondiglio (cespuglio, gruppo d i alberi, ecc.) tale nascondiglio deve comunque essere sufficientemente distante perchk i l cane non veda. II conduttore nascosto

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'1 29) Segnalazione dell'oggetto ritrovato attraverso la posizione di rcterrai Il conduttore raccoglie e mostra l'oggetto al giudice tenendolo alzato

deve fare molta attenzione a non fare rumore, perché altrimenti il cane inizierebbe a seguire il rumore. Dopo qualche momento di attesa l'aiutante metterà in pista il cane dando il comando (<cerca)); all'inizio può dare un ulteriore aiuto al cane dicendo {(cerca il padrone)). Il cane a questo punto tender6 a non seguire sempre la pista con il naso a terra, perciò l'aiutante dovrà aiutarlo con i l guinzaglio e con la posizione del corpo, a cercare i l proprio padrone. Quando il cane metterà i l naso a terra e inizierà a seguire la pista verrà lodato molto. Quando avr2 trovato il suo conduttore, questi dovrA compiere con i l cane un esagerato cerimoniale di saluto lodandolo moltissimo. Se questo esercizio verrà ripetuto spesso i l cane imparerà ben presto a mertere il naso a terra ed a seguire la pista a l comando <<cerca». Il terzo metodo deriva da un istinto molto antico del lupo: la ricerca del cibo, legato all'istinto d i conservazione; questo metodo è adatto a cani che hanno molto appetito, o a cani nei quali non è stato stimolato l'istinto predatori0 e di riporto. È bene lasciare i l cane a digiuno almeno per 2 giorni,

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ci0 non sarà negativo per la sua salute, anzi è addirittura salutare far stare il cane senza mangiare ogni tanto. Non penso che sia una buona cosa tracciare la pista trascinando un pezzo di carne o d i pesce, perché questo odore coprirà quello della pista stessa, e pi i i avanti i l cane verrà messso di fronte ad un odore completamente diverso. Il mio metodo è i l seguente: i3 conduttore legherà i l cane e gli mostrera della carne, del formaggio o del pesce, poi si allontanerà d i qualche passo e inizierà a tracciare la pista; ai quattro angoli del quadrato di partenza si mettono dei pezzettini d i carne; poi si procede in linea retta d i circa 100 passi ed ogni 6-10 passi si mettono dei pezzettini d i carne; alla fine della pista se ne mette una porzione un po' piC grande che non deve però essere visibile attraverso una ciotola, altrimenti il cane potrebbe cercare con la vista. Dopo aver aspettato circa 5 minuti il cane viene messo al guinzaglio e portato all'inizio della pista dove i l conduttore lo inviterà ad usare i l proprio naso. Il cane cercherà intensamente sul quadrato di partenza, finché avrh trovato tutti i bocconcini, nel frattempo i l conduttore dovrà lodarlo ed invitarlo a proseguire nella ricerca. È consigliabile usare piU voite il coman- do c<cerca>i per fare in modo che il cane impari prima possibile questo comando, Anche per tale metodo sono di aiuto la posizione chinata del corpo del conduttore ed i l guinzaglio tenuto corto. Il cane, a questo punta, seguirà da solo la pista; bisogna fare attenzione con cani di molto tempera- mento e correggerli fin dall'inizio, trattenendoli con i l guinzaglio e dando, se necessario, anche dei leggeri strattoni, se tentassero di correre. Alla fine delh pista i l cane troverà i l cibo e lo divorerà. a questo punto i l conduttore dovrà lodarlo moltissimo. Per tutti i metodi di lavoro di pista sono valide le seguenti regole: I) cercare di evitare qualsiasi genere di distrazioni all'inizio del lavoro; 2) usare sempre terreni nuovi e non tracciare la pista seguendo sempre lo

stesso schema; 3) imparare i l lavora d i pista e faticoso sia per i l cane che per i l conduttore

(all'inizio massimo 5-1 0 piste la settimana); 4) durante i l lavoro di pista bisogna mantenere sempre la massima calma e

concentrazione. Quando i! cane avrà capito che cosa è il lavoro di pista, ci06 quando avra! collegato che, al comando {{cerca>>, deve usare il naso, i l conduttore avrà gid ottenuto un primo successo. Adesso dovrà perfezionare i l lavoro di pista. ed insegnare al cane a fare piste piU lunghe e con parecchi angoli. Naturalmente bisogna procedere per gradi; bisognerà cioè sempre tracciare una pista che il cane sia in grado di seguire: le piste non dovranno presentare in una volta troppe difficoltà. Soltanto quando il cane avrà acquistato una maggiore sicurezza potremo inserire altre difficoltà come ad esempio angoli acuti ed ottusi,cambiamenti

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Vari tipi di angolo

partenza obliqua

1 89

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Vari tipi di tracciato per il miglioramento del lavoro di f nuto

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132a) Lavoro di pista con guinzaglione di circa 10 metri

di terreno, tratti d i pista tracciati nel bosco, piste invecchiate. 2 molto importante la sicurezza in pista del conduttore: il cane non potrà mai raggiungere la sicurezza nel lavoro di pista se il conduttore, all'i- nizio dellaaddestramento, non conoscerà alla perfezione la pro- pria pista e correggeri il cane in modo sbagliato. Un addestratore non deve assolutamente commettere questo errore. Come ha già scritto K. Most, l'odore individuale del tracciatore non ha molta importanza per il cane, perciò i l conduttore dovrA iniziare ad inserire le difficoltà per il cane soltanto sulle piste proprie. Solo quando i l cane avrh fatto molta esperienza in pista e sarà molto sicuro, si dovrà iniziare su piste tracciate da altri: consiglio pero di chiedere aiuto ad un altro conduttore esperto, per potere eventualmente correggere il cane, In nessun caso il tracciatore dovrà spiegare al conduHore come è Fa pista, dato che qui i l conduttore può, e deve, lavorare come se fosse in gara e concentrarsi soltanto sul cane. lf tracciatore di pista potrà seguire il conduttore a breve distanza, e, dicendo «Attenzionei), potrà far capire al conduttore che i l cane è fuori pista. In

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questo casa il conduttore si fermerà, ed inciterà il suo cane usando il comando ctcercan. Voglio parlare brevemente degli oggetti che vanno usati in pista. Il regola- mento delle prove di lavoro dice esplicitamente di usare oggetti che si portano con sé comunemente, ma che non devono superare le misure di un portafogli. Possono essere usati per esempio: borsellini, portafogli, calzini, fazzoletti, pettini, pezzi di cuoio, ecc. A secanda del materiale di cui è fatto, ognuno di questi oggetti ha un proprio odore, al quale si aggiunge l'odore individuale del tracciatore. Anche su oggetti di metallo l'odore individuale può essere sentito dal cane. Gli oggetti non devono essere né troppo grandi, ne di colore troppo in Contrasto con quello del terreno, perché il cane non deve poterli trovare con la vista. Eventualmente si potrà nascon- dere l'oggetto dietro una zolla di terreno o in una depressione, al limite si può anche sotterrarlo leggermente. Non voglio negare che soprattutto nel lavoro di pista non tutti i cani potranno raggiungere risultati di prestigio; non di ogni cane si può fare un cane infallibile in pista. Comunque fra i Dobermann esistono dei veri specialisti in questo campo.

Considerazioni

Via via che procederà nell'addestrarnento, il conduttore si renderà conto di conoscere, sempre meglio, il carattere del proprio animale, ciò gli pexmette- rà di conoscere in anticipo le reazioni del proprio cane, e gli consentirà di condurlo in modo giusto e di farlo apprezzare dalla gente. Un cane adde- strato nel modo giusto, nelle mani giuste di un addestratore, sarà utile alla comunità e sari utile al suo conduttore anche dal punto di vista sportivo. Dato che il nostro dobermann è riconosciuto come cane da lavoro ed utilità, ed 6 stato selezionato per questo scopo, è nostra compito tenere presente ciò quando addestriamo e curiamo il nostro cane.

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i l Piste da SCH M 1 e 2

A= Partenza B= Fine C= Oggetto

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Piste da SCI4 H 3 -

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Piste da I P0 3

lunga ca. 800 m. invecchiata di i ora

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I1 figurante

Tutta la parte della difesa (parte C nel regolamento delle prove di lavoro) è collegata al lavoro del figurante, il cui compite è quello di rendere migliore i l lavoro di difesa del cane. Questo naturalmente vale per l'allenamento, doto che durante Ce prove egli deve eseguire le indicazioni del giudice e solzanto quelle. Per riuscire a lavorare in modo metodico e produttivo, negli esercizi d i difesa, .& necessario che figurante e allenatore lavorino insieme. Ad un figurante oggi si richiede molto di più di quanto non gli si richiedesse vent'anni fa. Quando ho iniziato io nel 1954, il figurante lavorava con un cappotto imbottito ed una specie di materasso come manica! A quei tempi non era necessaria una particolare agilità, dato che Ea tuta di protezione impediva i movimenti. Oggi il figurante deve essere uno sportivo, deve possedere agi tit8, forza, resistenza, prontezza di riflessi come anche elastici- tA psichica, e deve conoscere afondo le tecniche; soltanto così si riusciran- no ad ottenere apprezzabili risultati sportivi. Spesso in molte selezioni ho notato la noncuranza all'uso d i figuranti qualificati, infatti i cattivi risultati

136) Attacchi nel 1956, si osservi la tuta di protezione

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137) La manica veniva tenuta bassa ed il materiale di cui era fatta era morbido

ottenuti erano evidenti. Percib voglio cercare di spiegare, come ho già fatta spesso nei miei corsi per figuranti, cosa va richiesto, secondo me, ad un figurante. Inizierò a parlare degli istinti del cane e del comportamentosu cui si pud far leva nell'addestramento. Un figurante logicamente dovrà cono- scere alla perfezione i l quadro caratteriale della razza: i nervi, la soglia di reazione, la sicurezza, I'aggressiviti, la tempra, l'istinto alla difesa e la combattivita. Soltanto così g!i sarà possibile valutare un certo comporta- mento e quindi usare gli esercizi adatti. i molto importante conoscere anche l'istinto a l gioco, l'istinto alla caccia, I'istinto predatorio, l'istinto di difesa, dato che tutti questi istinti vengono usati per la preparazione del giovane cane al lavoro di difesa. Nessun figurante4 in grado di fare un buon lavoro se gli manca questa preparazione di base; inoltre, secondo me, in queste campo non si finisce mai d i imparare; dato che ogni cane è un individuo e quindi non reagisce in modo standardizzato. Cib significa che il figurante deve avere fantasia, deve reagire velocissimamente e deve saper osservare in modo preciso ed obiettivo. Inoltre deve mostrarsi sportivo ed imparziale, lasciando che tutti i dobermann che lavorano con lui approfitti- no allo stesso modo delle sue capacità, senza fare attenzione all'allevamen-

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138) Non era possibile verificare se 1 1 morso del cane era torte ed a bocca piena, percib molti cani riuscivano a coprire le loro debolezze

to da cui provengono o al loro proprietario. 11 lavoro del figurante è un durissimo lavorofisico, unito ad una grande concentrazione. Anche 10 stato fisico del figurante è importante; soltanto un figurante veloce e mobile è in grado di lavorare nel modo giusta. Soprattutto il nostro dobermann con i suai riflessi ed i suoi movimenti veloci, ha bisogno di un allenatore-awersa- rio che gli stia alla pari. Nelle fotografie sui diversi esercizi d i difesa si possono osservare bene alcune posizioni: si notino il modo di tenere la manica, la sua inclinazione, i l modo di tenere i l bastone e la posizione delle

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13%) Corso per figuranti dell'l DC organizzato dalf'AIAD rn Italia, a Ferrara di Monte Baldo, nel giugno del 1981. Ha tenuto il cor- so Ottrnar Vogel. responsabile per il lavoro dell'lDC. Venti partecrpanti Un partecipante al corso durante il lavoro. minaccia col bastone e la pesiziane del corpo

f 38aì Morso alto

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138c) Il campione DV di lavoro Jaro v. d. Stollburo] 'l976 P. Falk v. Rotbachtal Sch H III M. Andra v. Blauer Blut Sch H III durante una corretta posizione di lona al campionata di lavora DV ad Ecsen nel 1976

gambe. Nei corsi da me tenuti ho sempre consigliato agli allievi di provare i vari movimentie le minacce col bastone senza cane, finch6 saranno perfetti; ciosia col braccio sinistro che con quello destro, perché nessun dobermann venga abituato solo a destra o sola a sinistra. Da ricordare: più saranno diverse le situazioni a cui un dobermann verra abituato, più lavorerà bene e sicuro di sé. Tutti gli esercizi di difesa che sono descritti nel capitolo sugli esercizi di difesa ed in quello sulla preparazione del giovanedobermann agli esercizi di difesa, devono rifarsi a questa frase,

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138d) Attacchi sulla Tuta di protezione

Voglio parlare ancora della problematica dell'impatto del nostro veloce dobermann, durante l'attacco lanciato. Questa esercizio deve venire prova- to spesso dal figurante. per evitare assolutamente che il cane si ferisca. In nessun caso il cane deve sbattere con lo sterno sui ginocchi del figurante, dato che ciò potrebbe provocare ferite ad entrambi. Voglio spiegare ancora alcuni esercizi interessanti.

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138e) Campione di lavoro DV aBingo v. Ellendonks. ii cane da lavoro che ha avuto più successo frno ad oggb

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1 38f) Minaccia coT bastone e torsione della mantca

1 389) Disarmo e condotta durante la gara

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I I passaggio laterale

Questo esercizio dà la possibilità al cane di prendere la manica tenuta alta dal figurante. Attraverso questo esercizio si ottiene un miglioramento del morso, e contemporaneamente i l cane imparaa saltare per arrivare sulla manica.

La fuga in cerchio

Il cane viene tenuto per il collare. Il figurante si allontana da lui, correndo lentamente e descrive un cerchia, tenendo la manica abbastanza alta all'in- temo di esso. Poi i l figurante accellererd la sua andatura fino ad arrivare ad una corsa veloce. A questo punte il conduttore lancerà il cane all'insegui- mento. All'inizio i l cane passera accanto a l figurante e fard fatica a prender- lo. I l figurante continuerà a correre finché sarà raggiunto dal cane. Poi continuerà a muoversi con il cane attaccato, fino ad arrivare a consegnarlo

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1 J9a) Passaggio laterale con manica alta

204

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139b) I l inotiiento dell'impntto. i l conduttore dirige i l caiie con i l guinzagi?o. la manica limane alta

139,) Il figurante combatte un po' e poi cede. la manica va abbassata un po prima di lasctarla al cane

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LAVORO NEL CERCHIO

La manica B tenuta all'interno

Il figurante corre finché e raggiunto dal cane

I Continua la corsa con il cane attaccata

'i

del cerchio ---* \

Partenza di corca

I

Il cane è tenuto per il collare

Consegna del cane al conduttore

al conduttore che sarA rimasto fermo alla partenza. Questo esercizio serve per insegnare al cane ad inseguire per la via p i i breve una preda (figurante) che fugge. Dato che il figurante correrà velocemente, questo esercizio, oltre che a risvegliate l'istinto di inseguimento (istinto predatorio), servirà a sviluppare l'occhio ed i riflessi del cane. Inoltre servirà per facilitare il cane nelf'attacco lanciato.

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f 40) Posirione [ l i piirlenZd

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141a) I l figurante conibarte nia continua a correre riel cerchio

142) 1 1 nioiiiento (nel cerchro) in cui i1 figurante porta il cane al conduttore

208

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I l I Esercizi di minaccia per acuire ii riflessi del cane:

I veloce dietrof ronte, con o senza bastone

I

! Il figurante si mette davanti al cane, a circa 50 cm., voltandogli le spalle. Il cane dovrA, essere tenuto in posizione di seduto. Al comando dell'allenato- re, il figurante ci girerà velocissirnarnente verso il cane, tenendo la manica all'altezra del petto, Il conduttore ha la possibilità di migliorare il morso del

I cane, aiutandolo con il guinzaglio anche a superare il momento di sorpresa. In uno stadia più avanzato si potrà inserire la minaccia coi bastone. Ciò

I richiede però una attiva collaborazione fra allenatore e figurante. Mentre si I gira, il figurante dovrà far passare il bastone, dall'alto in basso, fra il canee la l manica.

I Dietrof ront velocissimo con salto

La posizione di partenza 6 uguale a quella dell'esecuzione precedente, soltanto che adesso il figurante si gira velocemente facendo un salto di almeno 50 cm. di altezza. È molto importante che il conduttore aiuti il cane con il guinzaglio, portandolo al morso. Il cane imparerà così ad affrontare una persona molto grande e molto minacciosa, ed a trattenerla con un morso sicuro. In tutti gli esercizi di difesa è assolutamente neces- sario non superare mai i limiti del cane. Un attimo prima di arriva- re al limite, il cane deve vincere la lotta. In ciò sta l'arte del figurante. Ogni buon figurante dovrebbe impegnarsi a trasmettere ciò che sa a con- duttori validi ed interessati, cercando di far diventare anche loro dei buoni figuranti. Soltanto quando una sezione avrà 3-5 buoni figuranti, si potrà

l parlare di vera scuola di addestramento. I successi faranno presto parlare di sé e ciò premierà il faticoso lavoro.

b

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Lista dei campioni di lavoro DV 1950 - 1983

Anno Nome del campione Punteggio Qualifica LocalitA

1950 Artus v. Webereck 1951 Boris v. Rehwalde 1452 Artuc v. Weideneck 1953 Attus v. Weideneck 1 954 Artus v. Weideneck 1955 Anni v. Niederrhein

1956 Artus v. Weideneck 1957 Els v. Mollensee 1958 fand keine Siegerpriifung stan 1 959 Frido V. Egelsberg 1960 Herba v. Rehwalde 1 961 Fred v. d. Blutenstadt Orsoi f 962 Fred v. d. Blutenstadt Orsoi 1963 Fred v. d. Blutenstadt Orsoi 1964 Dixi v. Krakau 1965 Astor v. Rehbusch 1966 Gerra v. Ellendonk 1967 Boris v. Hagenstolz 1968 Boris v. Hagenstolz 1 969 fand keine Siegerpruf ung statt 1970 Verry v. Furstenfeld 1971 Irnrno v. Ellendonk

1972 Attila v. Westfalenblut 1973 Citta v. Pfalzerwaldheim 1974 Edel v. Dietenburg 1975 Palma v. Ellendonk

1976 Jaro v. Stollburg 1977 Bingo v. Eflendonk 1978 Pero v. Frankenland 1979 Pero v. Frankenland 1980 Flax v. Kirchbuhl 1981 Cora v. Papenkamp 1 982 Cora v. Papenkamp f 983 Hector v. Wilden Markgraf

Punktzahl n. Punktzahl n. rnit 298 Pkt. rnit 288 Pkt. rnit 287 Pkt. rnit 279 Pkt.

mit 287 Pkt. mit 281 Pkt.

mit 262 Pkt. rnit 282 Pkt. mi? 278 Pkt. mi? 290 Pkt. mit 270 Pkt. rnit 281 Pkt. rnit 277 Pkt. mit 266 Pkt. mit 282 Pkt. rnit 280 Pkt.

rnit 280 Pkt. rnit 269 Pkt.

rnit 278 Pkt. rnit 284 Pkt. rnit 275 Pkt. rnit 280 Pkt.

rnit 286 Pkt. rnit 290 Pkt. rnit 278 Pkt. rnit 294 Pkt. mit 289 Pkt. rnit 294 Pkt. rnit 295 Pkt. rnit 294 Pkt.

bekannt bekannt

- v - - V - - v -

- SG -

- GT - - SG - - SG - - v -

- SG - - SG - - SG - - G T - - SG - - SG -

Hagen Duisburg Pfungctadt Duisburg Krefeld Recklinghau sen Duisburg Berlin

Duisburg Frankfurt Neu lsenburg Hamm Krefeld Bonn Essen Harnburg Dortmund Dortmund

Maiburg Recklinghau sen Schweinfurt Hohenlimburg Baci Waldsee Frankfurt- Schoneck Essen Marburg Hamburg Aachen N u rn berg Donmund Aachen Aachen

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Lo Ztp Prova di attitudine alla riproduzione

Per escludere dalla riproduzione i Dobermann che sono ritenuti dannosi per I'allevamento, la Dv ha reso obbligatoria la prova di attitudine alla riprodu- zione. Questa prova rispecchia, da! 'i 976, le aspettative della razza. I dober- mann presentati allo Ztp devono avere almeno 14 mesi e devono risultare esenti da dislasia dell'anca. Vengono ammessi alla prova solo dobermann che risultano HD1 o HD2, questa lettura deve essere confermata dal re- sponsabile dell'allevamento. La prova di attitudine alla riproduzione com- prende tre criteri di valutazione: 1 - Valutazione morfologica: Qualifica minima per i l maschio MB. Qualifica rninlma per la femmina 8. La valutazione morfologica va dalla valutazione da fermo al controllo dei denti e del movimento. 2 - Valutazione del carattere in situazioni normali. Saldezza di nervi, duttilrta, sicurezza di sé, sicurezza di sé anche sotto stimoli negativi caglia di reazione, non reattività ai rumori, test di isolamen- to.

La valutazione del carattere in situazioni normali consiste nell'osservare il comportamento del cane in mezzo ad un gruppo di estranei. Qui potranno valutare la «sicurezza di sé» e la duttilità. Durante questa prova verranno causati rumori che normalmente si possono sentire nella vita di tutti i giorni. Soltanto i l cane duttile e sicuro di se, potr8 convincere in pieno. Dopo di ciò ci sarà la prova dello sparo. Saranno sparati due colpi con una pistola caricata a salve (6 - 9 mm). Anche durante questa prova il cane dovrà restare tranquillo e sicuro. Si passerà quindi alla prova det rrpaletto}} {test d i isolamento); questo esercizio serve a valutare i l comportamento del cane lasciato da solo. Per fare ciò legheremo il cane ad un guinzaglio, o ad una catena, di almeno 5 metri, che sarà fissata ad un paletto in mezzo al terreno libero, in maniera che sia possibile avvicinarsi da ogni lato. i l conduttore dovrà allontanarsi di almeno 20 metri ed uscire dalla vista del cane. Dopo circa 5 minuti il giudice delta prova si dirigerà verso il cane a pasco normale osservandone i l com- portamento. (Fato 31, non ha importanza che i l cane sia tranquillo e ben disposto, o si dimostri aggressivo; l'importante è che l'atteggiamento ag- gressivo non nasca da paura o da poca sicurezza d i s&. La valutazione del carattere verrà fatta in una situazione normale, senza cioè che il cane venga provocato o minacciata. Alla fine di questo test il conduttore pord andare a riprendere i l cane.

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3 - Valutazione del carattere durante la lotta. Valutazione dell'istinto di difesa, della cornbattività, del coraggio e della tempra, dell'aggressivita e del!@ soglie di reazione. Il cane dovrSi mostrare i l suo carattere durante la lotta. Per far ciò, mentre i l conduttore cammina con i l cane a l guinzaglio, verrA attaccato dal figurante che uscirà da dietro un nascondiglio. Il cane dovrà reagire prendendo, senza esitare, la manica, verrà messo sotto pressione fisica e psichica dal figurante e, dopo questa latta, verrà mandata senza guinzaglio all"insegui- mento del figurante. La distanza minima 12 d i trenta metri. Il fuggitivo. dalla posizione di fuga si girerà ed affronterh i l cane. Anche qui il cane dovrd inseguire i 1 fuggitivo e mordere senza esitare. Alla fine della lotta il cane non dovrà permettere al figurante di muoversi. Sarebbe desiderabile che i l cane lasciasse a comando, ma ciò non è obbligatorio. Tutte le fasi vengono comandate dal giudice. Vengono assegnate le seguenti qualifiche: - Valutazione del carattere: Qualifica 1 A, per dobermann che, sia in situa- zioni normali che durante la lotta. siano stati pienamente convincenti. l dettagli si possono vedere sullo schema d i carattere. - Valutazione del carattere: Qualifica 18, per doberrnann che hanno mo- strato carattere discreto nella situazionedi calma, ed una buona combattivi- tà. Anche qui i particolari si potranno vedere sullo schema del carattere. La decisione viene presa dal giudice che si baserà sulle proprie conoscenze.

Dobermann che vengano ritenuti noni in possesso delle caratteristiche volute, potranno essere rinviati a tre mesi; ciò significa che potranno ripre- sentarsi al piU presto dopo tre mesi. Se non dovessero superare la prova anche questa volta, verranno ritenuti non adatti alla riproduzione,

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La selezione ctKorung»

6 compito della selezione scegliere, in una larga base di cani adatti alla riproduzione, quelli particolarmente indicati. Con questi cani in possesso della korung, bisognerà cercare, attraverso accoppiamenti giusti, di miglio- rare la base d i allevarnenzo. Perciò si richiede molto al cane, sia per quanto riguarda la rnorfologia, sia, soprattutto, per guanto riguarda i l carattere. La Dv tiene per questo 2 korung centrali all'anno. Queste vengono giudfca- te dai giudici selezianatori secondo i l regolamento di selezione. A questa prova possono partecipare dobermann che hanno giA superato lo Ztp, che in esposizione abbiano ottenuta. almeno, la qualifica d i M B e che abbiano raggiunto l'età di 2 anni. Nella prima parte della prova si effettua la valutazione morfologica da fermo (come nello Ztp), la misurazione di tutte le parti del corpo (altezza al garrese, lunghezza del tronco, profondita e circonferenza toracica, lun- ghezza e circonferenza del cranio. (Vedi fig. 7+8), la valutazione del movi- mento e la prova dello sparo. Nella seconda parte, si effettua la valutazione del comportamento d i lotta durante un attacco improvviso (vedi fig. 9) e durante un attacco lanciato d i almeno 80 passi. Durante questa prova vengono valutati soprattutto i l coraggio, l'istinto alla difesa, la cornbattiviaà e soprattutto la sicurezza e la tempra del soggetto (vedi fig. 1 O). Nel foglio di giudizio della korung sono segnati e descritti tutti i dettagli necessari, dalla valutazione da fermo, e vengono annotati pregi e difetti, come per esempio le linee del cranio, i l muso, l'occhio, i l collo, il torace, le angolature, il colore ecc.. Attraverso l'esatta misurazione dell'altezza al gaxrese, si può conoscere esattamente la taglia del cane e ciò è importante per !'allevamento. Per i cani che avranno passato la korung, verranno consigliati alcuni accoppiamenti piuttosto che altri. Durante la seconda parte della prova, ci06 durante la prova di carattere, i l conduttore mentre cammina con il cane libero al piede, verrà attaccato frontalmente da un figurante. Questo attacco sarà improwi- se e silenzioso; i l cane dovrà attaccare senza esitazione e mordere energica- mente. Durante la lotta riceverà due forti bastonate su parti del corpo molto sensibili, come per esempio garrese, schiena, groppa ecc.. Nonosrante le bastonate i l cane non dovrà farsi intimidire o staccarci. Dietro indicazione

I $e! giudice, il figurante interromperà la lotta ed il cane, su comando del I conduttore, dovrà lasciare. Dopo di ciò ci sarà un attacco lanciato di almeno

80 metri. Dietro indicazione del giudice il conduttore lancerà i l caneall'inse- , guimento, quando i l cane sarà arrivato a circa 8 metri, i l figurante lo riaffronter8. 11 cane attaccherà subito i l figurante senza esitare e prenderii la manica a bocca piena. Dopo la fine della lotta i l cane dovrà lasciare su

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comando del conduttore. Soltanto il doberrnann che soddisfer8, sia per rnorfologia che per il carattere, potrd superare la korung. Con il miglioramento dovuto allo Ztp e la reintroduzione della k~rung , nel 1979, la DV è riuscita a migliorare sensibilmente la base di allevamento; in generale il carattere si è stabilizzato ed anche la tempra 6 migliorata, così oggi accade che numerosi campioni sociali e Bundersieger arrivino a tali titoli essendo già in possesso della korung e della massima prova di lavoro.

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Lgaddestramento sul civile

Dopo aver parlato della preparazione agli attacchi per !o sport, voglio parlare ora anche dell'addestrarnento alla lotta senza manica. Se metto questo capitolo soltanto alla fine, è perché i l cane deve prima imparare la lotta con la manica in tutte le sue variazioni. I! cane che avrà appreso tutto nel modo giusto, ha molto ben sviluppato l'istinto alla difesa e sarà quindi pronto per i prossimi esercizi, Prima di iniziare con i nuovi esercizi il cane deve essere abituato a portare una museruola sicura e messa in modo tale che in nessun caso esso possa levarsela. La museruola deve essere fatta in modo tale che il naso del cane sia protetto da un cuscinetto di gommapiuma, che non gli impedisca però d i respirare liberamente; i l cane irnpiegherA circa 4 settimane ad abituarsi. importante soprattutto che al cane venga fatta portare la museruola durante diverse occasioni: per la passeggiata, durante gli esercizi di obbedienza, in casa ecc.; soltanto così si abituerà alla perfezione. Dopo che si sarà abituato, sarà possibile continuare a sviluppare l'istinto alla difesa; all'inizio carA necessario stuzzica~e i l cane al guinzaglio ed i l

I 143 - 1 4 4 ) 11 cane viene st~17ricalo c i c i uri civilc c portaio a reagire porta la museruola

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. I,. : - . ,: e . ,.,, L'

. -

145+146+146a) Al momento di rnassrma eccitazione il condutfore permette al cane di combattere tenendolo sempre ad un guinzaglto teso

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figurante, a parte un vestiario un po' pesante, non avrà bisogno di altra protezione, eventualmente soltanto dei leggeri pantaloni di cuoio. I primi stuzzichi dovranno essere fatti con la frusta. Sarà necessario anche tenere il guinzaglio nel modo giusto, inoltre il cane dovrà essere appoggiato ed incitato dal conduttore. Durante questa fase iniziale, il figurante dovrà stuzzicare il cane con i movimenti del corpo ed acusticamente, per portare al massimo !a sua voglia di lottare. Al massima dell'eccitazione il figurante andrà verso il cane che verrà mandato a lottare con il guinzaglio tese. Immediatamente il cane cercherd di mordere il figurante attraverso la muse- ruola; quali debbono essere le parti del corpo prese di mira dal cane, non ha importanza, se pero si vuole che il cane impari a mordere determinate parti del corpo, 15 sufficiente che il figurante gliele porga durante la lotta. Dopo un po' di allenamento, si potr3 notare come il cane si sarà creato un proprio stile di lotta. È importante anche in queste prove, che il cane risulti sempre vincitore. Soltanto quando il cane attaccherà in modo soddisfacente al guinzaglione, potranno venire provati gli attacchi da libero, con esercizi di inseguimento, di affronto ed abbaio, ecc.; non esistono limiti alla fantasia del singolo addestratore.

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147) Inseguimento e lotta con una persona che fugge nonostante la minaccia (il cane porta la museruola)

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148) Affronto ed abbaio sul civile (cane con museruola)

149) Morsosulcivileprotettodaiuta. 1 1 cane prendeallagamba con !a quale 11 figurantevoleva colpirlo

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150) Morso guidato sul l i i coscia

150a) Morso guidato sulla coscia

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t e*., Yb .,.

151 ) Morso sul braccio con minaccia

152) Morso frontale

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153) Lolta con i rni i persona srlrniatn i r i rt.rr,i

154) Morso da dietro su un figurante che fugge

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A questo punto si potrà iniziare a far mordere i l cane sulla tuta di proteziane. Per il cane, che ha già fatto alcune esperienze con la museruola, adesso ci sarà i l massimo delle esperienze positive: la lotta e la vittoria sull'awersario protetto soltanto dalla tuta, Anche qui bisogna procedere per gradi ed iniziare con i l lavoro al guinzaglio, sarà così possibile guidare in modo ottimale i l dobermann e contemporaneamente incoraggiarlo. Inizialmente sarà bene provare attacchi frontali a breve distanza, che andranno variati fino ad arrivare all'attacco silenzioso alla spalle. Si procederà poi con gli attacchi lanciati, durante i quali saranno provati diversi t ipi di morsa, a seconda d i come è fatta la tuta di protezione. Alla fine d i questo tipo di addestramento si dovranno provare inseguimenti di circa 100-200 pasci, facendo in modo che il cane impari ad inseguire il figurante che cercherà d i proteggersi, ad esempio con una valigetta, e lo affronti abbaiando ed impedendogli di continuare la fuga.

Esercizi antifurto

Sevolete che i l vostro cane difenda sicuramente la casa ed i l cortile, dovrete insegnargli i l seguente esercizio: i l figurante indossa dei vestiti normali sopra la Tuta di protezione, per fare in modo che i l cane non si accorga di nulla ed entra furtivamente in casa muovendoci nel modo più naturale possibile. All'inizia può capitare che i l vostro,cane non reagisca nel modo voluto e che in questa fase vi sla ancora bisogno dell'appoggio del condut- tore; in questa fase i l finto ladro non dovrà subito mostrare le armi più efficaci e dovrà far finta di arrendersi o di fuggire presto. Soltanto quando la sicurezza del cane aumenterà si potrà prolungare e rendere più pesante la minaccia. Comunque anche qui i l finto malfattore alla fine dovrA far sempre la parte del perdente, per dare al dobermann, che ha combattuto, la soddisfazione della vittoria. Vorrei però avvertire chi fa dello sport con i l dobermann che il lavoro sul civile quasi sempre comporta un abbassamento del punteggio in gara. Sarà bene che soltanto addestratori molto esperti facciano questo.