amare amiga! - - … amiga! sono gli ultimi giorni di novembre, la commodore inglese, la cei (usa) e...

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............................................. , ............................................................Amare Amiga! Sono gli ultimi giorni di novembre, la Commodore inglese, la CEI (USA) e la Escom (Germania) si stanno ancora contendendo i «resti» della multinazionale che fu. Si dice che l'acquisizione è sempre più vicina, ma sta di fatto che l'annuncio, atteso ormai da troppo tempo, sta logorando i nervi anche agli amighisti più pazienti. Quelli che, accada quel che accada, continueranno giustamente ad amare Amiga. Già: Amare Amiga! Lo ricordate? Era lo slogan con il quale la mitica Lorra in e, ribattezzata Amiga ed acquistata dalla Commodore International, fu lanciata sul mercato dei Personal Computer. L'effetto fu dirompente come altrettanto dirompente è stata la notizia di inizio estate con la quale si annunciava la messa in liquidazione della «grande Cli. L 'utenza si è subito ritrovata innanzi ad un bivio: cosa fare? Invece di rimembrare in malinconia, Computer & Video, nel suo piccolo, prova allora a rinverdire il mitico «grido di guerra»: Amare Amiga! di Bruno Rosati Questo non è, non può e non vuole essere uno stucchevole «amarcord ... }). Più semplicemente si tratta di un artico- lo con il quale vogliamo provare a sdrammatizzare la situazione ed a cer- care soluzioni. Il fine è sempre quello di continuare a produrre multi media ? Bene, questo è quello che gli Amiga hanno sempre fat- to e che possono tranquillamente conti- nuare a fare anche se la Commodore International non c'è più. Tale «scoper- ta}) ci porta subito a fare tre considera- zioni. Prima considerazione: gli Amiga, dal mitico 1000 fino al 4000, passando per i best-seller A500 e A 1200, continuano e continueranno a funzionare anche se re- stano orfani. Seconda considerazione: le uniche possibilità di non funzionamento potran- no essere di esclusiva motivazione tec- nica. Se l'alimentatore ci molla sul più bello oppure un chip si scalda troppo, ci sono sempre i Centri di Assistenza Tec- nica che restano tutti a nostra disposi- zione. Terza considerazione: sia l'hardware che il software continuano a circolare e la distribuzione sul territorio nazionale è ancora buona ... Cioè, deticitaria come sempre! Come è facile dedurre, il tono che abbiamo usato nel portare queste tre poco solenni, ma vere considerazioni, è quello del disincanto. Non la vediamo così drammatica ed anche se la Com- modore International non c'è più, since- ramente non ho sentito assolutamente quell'aria di smobilitazione della quale molti parlano. Semmai c'è un po' di di- sorientamento che, ritrasmessoci da al- cune lettere giunte in redazione, andia- mo subito ad analizzare. I lettori, che probabilmente non han- no più voglia di aspettare a braccia con- serte, ma vogliono riprendere a fare il multimedia, in pratica si dividono in due categorie. Due differenti modi di vedere il futuro multimediale, le linee generali del quale possono essere tratte dai se- guenti quesiti: - Continuo a lavorare (e giocare) sull'Amiga e compro a buon prezzo espansioni e periferiche ... oppure no? - Conservo l'Amiga così com'è e mi attrez- zo con un PC multimediale ... oppure no? Resa Cromatlca In OPAINT • 32 colori loRes Palette 8 5bit Ag.2 Figura l- Esempio di titoli in sovrimpressione dall'interno di una risoluzione Figura 2- A testimonianza della duttilità grafica di Amlga, prendiamo in prestito Amiga, 384x288, perfettamente PAL. un'immagine dal eD-ROM Insight: Dinosaurs {recensito questo stesso mese sulle pagine di Amiga-Multimedial. Si tratta di una LoRes 320x256 a soli 32 co- lori. 320 MCmicrocomputer n. 147 - gennaio 1995

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Amare Amiga!Sono gli ultimi giorni di novembre, la Commodore inglese, la CEI (USA) e la Escom

(Germania) si stanno ancora contendendo i «resti» della multinazionale che fu. Si diceche l'acquisizione è sempre più vicina, ma sta di fatto che l'annuncio, atteso ormai da

troppo tempo, sta logorando i nervi anche agli amighisti più pazienti. Quelli che,accada quel che accada, continueranno giustamente ad amare Amiga. Già: Amare

Amiga! Lo ricordate? Era lo slogan con il quale la mitica Lorra ine, ribattezzata Amigaed acquistata dalla Commodore International, fu lanciata sul mercato dei Personal

Computer. L'effetto fu dirompente come altrettanto dirompente è stata la notizia diinizio estate con la quale si annunciava la messa in liquidazione della «grande Cli.

L 'utenza si è subito ritrovata innanzi ad un bivio: cosa fare? Invece di rimembrare inmalinconia, Computer & Video, nel suo piccolo, prova allora a rinverdire il mitico «grido

di guerra»: Amare Amiga!

di Bruno Rosati

Questo non è, non può e non vuoleessere uno stucchevole «amarcord ... }).Più semplicemente si tratta di un artico-lo con il quale vogliamo provare asdrammatizzare la situazione ed a cer-care soluzioni.

Il fine è sempre quello di continuarea produrre multi media ? Bene, questo èquello che gli Amiga hanno sempre fat-to e che possono tranquillamente conti-nuare a fare anche se la CommodoreInternational non c'è più. Tale «scoper-ta}) ci porta subito a fare tre considera-zioni.

Prima considerazione: gli Amiga, dalmitico 1000 fino al 4000, passando per ibest-seller A500 e A 1200, continuano econtinueranno a funzionare anche se re-stano orfani.

Seconda considerazione: le unichepossibilità di non funzionamento potran-no essere di esclusiva motivazione tec-nica. Se l'alimentatore ci molla sul piùbello oppure un chip si scalda troppo, cisono sempre i Centri di Assistenza Tec-nica che restano tutti a nostra disposi-zione.

Terza considerazione: sia l'hardwareche il software continuano a circolare ela distribuzione sul territorio nazionale èancora buona ... Cioè, deticitaria comesempre!

Come è facile dedurre, il tono cheabbiamo usato nel portare queste trepoco solenni, ma vere considerazioni, èquello del disincanto. Non la vediamocosì drammatica ed anche se la Com-modore International non c'è più, since-

ramente non ho sentito assolutamentequell'aria di smobilitazione della qualemolti parlano. Semmai c'è un po' di di-sorientamento che, ritrasmessoci da al-cune lettere giunte in redazione, andia-mo subito ad analizzare.

I lettori, che probabilmente non han-no più voglia di aspettare a braccia con-serte, ma vogliono riprendere a fare ilmultimedia, in pratica si dividono in duecategorie. Due differenti modi di vedereil futuro multimediale, le linee generalidel quale possono essere tratte dai se-guenti quesiti:- Continuo a lavorare (e giocare)sull'Amiga e compro a buon prezzoespansioni e periferiche ... oppure no?- Conservo l'Amiga così com'è e mi attrez-zo con un PC multimediale ... oppure no?

Resa Cromatlca In OPAINT • 32 colori loRes

Palette 8 5bit

Ag.2

Figura l - Esempio di titoli in sovrimpressione dall'interno di una risoluzione Figura 2 - A testimonianza della duttilità grafica di Amlga, prendiamo in prestitoAmiga, 384x288, perfettamente PAL. un'immagine dal eD-ROM Insight: Dinosaurs {recensito questo stesso mese

sulle pagine di Amiga-Multimedial. Si tratta di una LoRes 320x256 a soli 32 co-lori.

320 MCmicrocomputer n. 147 - gennaio 1995

Se andiamo a vedere bene la cosa,quello che attraverso tali interrogativiviene fuori è la posizione delle due «fa-zioni» che da sempre presiedono l'ami-ghevole tenzone. I primi, quelli dell'Ami-ga e basta, sono gli «oltranzisti», i se-condi, quelli che cioè aprono agli MPC,possiamo definirli come i «moderati».

Due quesiti e due partiti. Non ci restaaltro da fare che dedicar loro un capitolociascuno e ragionare insieme esponen-do opinioni e consigli, facendo con ciòproprio quello che ci hanno chiesto difare i lettori.

Espandere AmigaUn Amiga inespanso (1 Mb di base

per 500 e 2000, 2 Mb per l'A 1200) ser-ve a poco. Probabilmente ci si gioca sol-tanto. Un Amiga con 3-4 Mbyte, al con-trario, apre alla produttività. Se poi si ag-giunge anche un Hard Disk ..

Ecco, questo è il punto di partenza:chi ha ancora un Amiga inespanso deveovviamente espanderlo. Certamentenon è il caso di chi, fra i nostri lettori, èimpegnato da tempo nel multimedia.Questi sono sicuramente già oltre aquella che vale comunque la pena diporre come configurazione minima di la-voro espansione della RAM di Amigaed aggiunta di un buon hard disk. Daquesto punto si riparte tutti insieme e sicercano le soluzioni.

Un Amiga, monti ancora il 68.000 op-pure un più veloce 68.020, può esseretuttora considerato come la base idealeper costruirei intorno una buona stazio-ne per il Desktop Video personale. Unpiccolo genlock (trecentomila lire per il

Microgen della Newtronic distribuitodalla R&S) ed un buon programma di ti-tolazione (come l'X-Titler a centomila li-re) bastano ed avanzano per imporre ti-toli sul segnale live proveniente da uncamcorder. Se poi vi aggiungiamo ilDPaint, versione III oppure IV che sia,oltre ai titoli possiamo creare anchesfondi, animazioni e color-key che fora-no la grafica lasciando vedere il segnalevideo in transito. Così potremo fare an-che delle belle sigle, magari sui tipi del-la 20-Century Fox, e dare un tocco diclasse al montaggio delle nostre vacan-ze.

Ecco, abbiamo appena pronunciato laparola magica (montaggio) che, comed'incanto, ci si schiude la possibilità dicompletare il sistema di DTV con l'ac-quisto del Video Director. L'editing-software della Gold Disk è l'unico checosta una cifra un po' più cara: il prezzosi aggira sul mezzo milione di lire, maindubbiamente si vola. Basta che si di-sponga di un camcorder con presa Con-trol-L (più che mai i Sony 8mm) e di unVCR dotato di telecomando e Video Di-rector comincerà subito a creare listeoff-line marcando gli In/Qut delle scenepresenti sul nastro originale. Questeverranno poi assemblate con agganciperfetti sul nastro copia ed in pieno au-tomatismo.

Video Director, così come il Micro-gen e l'X-Titler, personalmente l'ho tro-vato presso Tecnologie Avanzate (te I.051-765234 e fax 051-765491) e, IVA espedizione incluse, costa 489.000 lire.Dato anche questo consiglio per gli ac-quisti, non ci resta che passare a faredue conti.

COMPUTER & VIDEO

Un'espansione di 2 Mbyte costa me-diamente sulle 250.000 lire ed altrettan-to un hard disk da 160 Mbyte: siamosul mezzo milione e se vi aggiungiamogenlock e software di titolazione arrivia-mo a sfiorare il milione di lire. La stessacifra entro la quale si rimarrebbe se, giàdisponendo di RAM ed hard disk com'èprobabile che sia, agli utenti venissel'idea di acquistare anche il Video Direc-toro Mi si creda: non c'è soluzione MPCche possa stare dietro ad un sistemaAmiga per il DTV che si completa conappena un milione, un milione e mezzodi lire.

Ma Amiga non è solo DTV e non na-sce solo per montare i video delle no-stre vacanze. Un punto d'onore (e cheonore!) è anche nel 3D-Raytracing, do-ve circolano ottimi applicativi come Ima-gine 3.1 ed ora anche il mitico LightWa-ve 3D 3.5 in versione PAL. Il LightWaveè l'unica cosa che sa di Video Toaster eche è possibile utilizzare per le nostrefrequenze video del mitico sistema diproduzione realizzato dalla NewTek: ilVideoToaster; negli States ha già raccol-to numerosi proseliti e se fosse statorealizzato anche in versione PAL a que-st'ora non staremmo certo a piangereiaddosso.

Comunque sia, chi ama e produce3D-Rendering non può prescinderedall'alternativa: Imagine oppure Li-ghtWave 3D. Personalmente non avreidubbi, sceglierei il secondo e mettendo-mi in contatto con la DB-Line (tel. 0332-819104, fax 0332-767244) l'acquistereisubito. LightWave 3D che abbisognadell'Amiga-QS 2.04 o superiore e di cir-ca 10 Mbyte di spazio su hard disk, co-

ESE'lPLlFICI\ZlOHE VISIVA DEll 'EFFElTO DI SUPERIIlIPOSE-III

L'immagine "a" vieneora IOItltutta dalla ""che non contiene piula parte testu.l. ed Ilcui sfondo vell1Ì poifonllto dall'effeno diColor~. di OP.ln'

la resa finale del Color-key operato da OPaln'con l'immagine fissi! di Pirro suvrimpressa allas8quenu AHINI trafla da un film di PubblicoDominio (realizzato prima del 1945) inerente unepisodio di battaglia con gli elefanti.

Fi ura J

Figura 3 - Effetto di Color-Kev sempre in OPaint-/V con l'immagine provenientedal P/aver video che fora il colore trasparente di Amiga.

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Figura 4 - Pixel 3D Professiona/: dove si trova un 30-Rendering facile e che co-sta poco? Su Amiga'

321

COMPUTER & VIDEO

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Fig.6

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Figura 5 - Da Amiga ad MPC. Tramite CrossDos, si formatta il floppy in M5-005, si salva la sequenza di IFF e dal DPaint si passa al ...

Figura 6 - ... al Paint5hop Professional che leggerà gli IFF e con il comando diBatch Compression li convertirà automaticamente in .Dib.

sta un bel po': un milione e trecentomi-la lire IVA compresa. Come «plus» vaaggiunto che il LightWave abbisogna diun Amiga dotato di CPU veloce e, giàche ci siamo, anche di una scheda grafi-ca avanzata. Ad esempio una bellissimaPicasso-II (altre novecentomila lire).

È evidente che a questo punto nonstiamo più rivolgendo le nostre attenzio-ni al «videografico della domenica»,bensì ad un vero professionista, il qualepossiede già un Amiga accelerato e chequindi dovrà impegnarsi solo per l'ac-quisto del LightWave 3D.

Per il «videografico della domenica»il 3D è comunque praticabile, e conbuona soddisfazione, attraverso la bel-lezza e la semplicità di un applicativoquale il nuovo Pixel 3D Professional.P3D-Pro è strepitoso nel realizzare im-magini 3D per estrusione da normali IFFche si è ad esempio preparato in am-biente DPaint. La nuova versione 2.0non l'ho ancora rintracciata in Italia, maè comunque acquistabile presso il pro-duttore-distributore, l'Axxiom Inc. (1668East Cliff Road, Burnsville, MN 55337 -USA - fax 8941127) al prezzo di duecen-to dollari che, tradotti in lire italiane, fan-no più o meno la stessa cifra di acqui-sto del Video Director.

È ovvio che l'utilizzo dell'Amiga inambito 3D-Rendering è molto più one-roso che non la pratica del Desktop Vi-deo. Si va quindi verso il professionalepuro (sigle televisive, simulazioni scien-tifiche, ecc.) e la qualcosa, così come ciscrive un lettore, può giustamente farchiedere: è logico potenziare un Amigatanto da farlo diventare una vera work-station? È sensato spendere qualche

milione fra schede e software per up-gradare una macchina obsoleta comeun A2000 oppure un modello anche re-cente, vedi l'A4000, ma dal futuro incer-to per via delle note vicissitudini? È logi-co e soprattutto sensato.

Quando si produce da computer ver-so VCR, non c'è alcun bisogno di muo-versi nello standard (vedi MPC o Mac) epuò esser quindi sfruttato qualsiasi si-stema. Ovviamente tale sistemadev'essere messo in condizione di fun-zionare al meglio, attraverso l'uso dimacchine accelerate e dotate di buonascorta di Fast-RAM.

Nel caso-tipo del lettore che ci ha po-sto tali domande (e che quindi vive neldubbio di potenziare l'A2000 o compra-re il 4000 «orfano» dell'hardware-hou-se) possiamo perciò dire che il suoA2000, attualmente dotato di 3 Mbytedi RAM e con un hard disk da 170 Mby-te, può andare bene, ma deve risolverequalche difetto. Essenzialmente mancadi una indispensabile scheda accelera-trice. Una buona soluzione è quella diacquistare l'acceleratrice aver The Topdi Hardital/Computer Center (tel. 02-48016309) che, con la spesa di un mi-lione e duecentomila lire, garantisceall'A2000 una velocità di calcolo addirit-tura superiore a quella di un A4000. Perandare giù alla grande a questo punto sipotrebbe ipotizzare l'acquisto anchedella Picasso-II che magari segnaliamoa chi già dispone dell'acceleratrice. Conla scheda della Village-Tronic (distribuitadalla Euro Digital Equipment, tel. 0373-86023 e numero di fax/bbs 86966) sisbriglia completamente anche la poten-za cromatica ed il sistema così upgrada-

to arriva ormai a livello di una worksta-tion. La Picasso-II costa sulle novecen-tomila lire, ma, dato che il suo segnalenon è PAL compatibile, affinché diven-ga videoregistrabile, bisognerà aggiun-gervi anche il costo dell' encoder-boardPablo che è sulle quattrocentomila lire.

Passo decisivo e tutto sommato eco-nomicamente ininfluente, è l'acquistodell'Upgrade al Sistema Operativo 3.1che, completo di ROM, dischetti e ma-nualistica costa intorno alle duecento-mila lire. Anche l'Amiga-OS 3.1 è distri-buito dalla Euro Digital Equipment.

Riassumendo, nel caso dell'Amigaimpegnato in ambito puramente amato-riale (il DTV con il genlock, un softwaredi titolazione ed il DPaint) la cifra da in-vestire si aggira sulle cinquecentomilalire che raddoppiano ad un milione ton-do tondo se decidiamo di acquistare an-che il Video Director. A questo puntoavremmo in Amiga sia una titolatriceche una centralina di montaggio, non-ché una piccola «paintbox» per brevianimazioni. Per quanto invece riguardail 3D, l'investimento non può che au-mentare portandosi intorno ai tre milionidi lire.

In entrambi i casi va sottolineato ilfatto che metteremo in piedi un siste-ma particolarmente resistente agli in-flussi di obsolescenza e potremo igno-rare tutto quello che, fra MPC, Mac edacquisizioni di società in liquidazione an-cora in corso, ci circonda. Il fine è direalizzare delle videocassette ed unavolta su nastro, il segnale videograficogenerato dal nostro Amiga è visionabileda qualsiasi VCR. Questo sì, in pienostandard.

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Dopo Aver A0qW6.Lto i.l .egnUe ...

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FIgura 7 - La .dib-sequence è ora in VidEdit (meglio ancora se avete PremiereI).In tale ambiente l'ex-file ANIM di Amiga diverrà un .avi di Video Far Windows epotrà esser casi inserito in mezzo ad altri file di acquisizione e sincronizzatoall'audio.

Figura 8 - Da MPC ad Amiga. Compiendo il tragitto inverso, da MPC ad Amigaè possibile esportare sia le sintesi. Wav che Waveform che H&M ha modifica-to in 8SVX.

Affiancare Amiga

Tenersi l'Amiga così com'è ed allesti-re un MPC è un'ipotesi interessante?Vediamo anzitutto quanto costa un PCmultimediale.

Il conto è presto fatto: un bel 486(magari DX2/66) con hard disk da 270Mbyte, 4Mbyte di RAM, S-VGA accele-rata, scheda audio 16 bit e scheda vi-deo realtime, costerà intorno ai tre mi-lioni. Una cifra questa che abbiamo ap-pena visto a livello di potenziamentomassimo di Amiga, con la scheda acce-leratrice, 4 Mbyte di RAM più la combi-nazione «Pablo/Picasso» ed il nuovoAmiga-OS 3.1. Quindi, centomila lire piùcentomila lire meno, non c'è discrepan-za e di conseguenza possiamo sceglie-re badando solo alla soluzione produtti-va che può schiudersi ed eventualmen-te interessare.

Se tengo l'Amiga «così com'è» edacquisto un M PC è lapalissiano consta-tare che non mi privo dei servigi del pri-mo e mi ritrovo, al passo coi tempi econ le mode, a disporre dei servigi delsecondo.

Mentre l'Amiga continuerà a fare gra-fica bi-tridimensionale (il «know-how»del DPaint e le fatiche per imparare il3D ed il ray-tracing non li butto certovia!) con un MPC potrò acquisire audioe video sequenziale sfruttando schedeche su tale base costano molto di menoe sono più facilmente gestibili. L'uno el'altro infine si scambieranno i rispettivi«plus».

L'Amiga è il più funzionale degli en-coder che posso fornire al PC e l'accop-piata SoundBlaster/VideoSpigot una fra

le migliori soluzioni (rapportoqualità/prestazioni alla mano) con lequali posso acquisire audio e video an-che per Amiga.

A differenza del precedente capitolo,in questo non voglio puntare a stilarel'elenco del software e dell'hardware (lofaremo più avanti in un capitoletto dedi-cato e da un particolare punto di vista)ma, entrando un po' più nei particolaritecnici, voglio provare a simulare unasessione di lavoro.

Così come abbiamo visto tempo fa(Amiga chiama MPC, MPC chiama Ami-ga) affinché i due sistemi possanoscambiarsi le informazioni, quello cheva anzitutto costruito è un ponte di co-municazione. Due le possibilità: quellahardware/software, che contemplal'uso di un'interconnessione seria le piùun software di comunicazione come ilTwin-Express; oppure quella solosoftware, che prevede lo scambio viafloppy disk (oppure hd estraibili, cartuc-ce Syquest, ecc.) purché l'Amiga sia do-tato del CrossDos. Il CrossDos è unautility di sistema che è ormai compresain tutte le confezioni di Amiga (chi nefosse sprovvisto può sempre richiederlaal suo rivenditore di fiducia) in grado diformattare, leggere e scrivere dischi informato MS-DOS.

Personalmente la soluzione solosoftware l'ho trovata subito più praticaed immediata. Inizialmente svolta viafloppy, l'ho ulteriormente snellita di re-cente garantendomi la condivisione diun Hard Disk montato su di un frameestraibile che palleggio continuamentetra i due rack che ho innestato sia suMPC che su di un A2000.

In Amiga l'Hard Disk estraibile nonpotrà essere quello di sistema; ovveronon sarà quello di boot. Personalmente,oltre al controller GVP SCSI Serie-Il(quello che fa il boot) uso il controllerTandem al quale ho connesso un rackper estraibili. Il posto occupato è quellodi un'unità da 5,25". Il controller Tan-dem, predisposto anche per il controllodi un CD-ROM drive Mitsumi, è distri-buito dalla DB-Line, ma personalmentel'ho acquistato a 175.000 lire IVA inclu-sa presso la Axxel, tel. 0444-325592 enumero di fax 0444-321145.

Hard Disk oppure floppy disk in talmodo dispongo di ampie soluzioni ditrasporto. Quando si tratta di trasferirenotevoli quantitativi di informazioni usol'hard disk estraibile. Per i passaggi piùrapidi i floppy-disk che tra l'altro mi per-mettono di non spegnere le macchine.

Il sistema funziona bene, ma il meri-to va senz'altro dato al CrossDos dellaConsultron. Non ultimo poi, un terzettodi applicativi shareware «for Windows»che abbiamo già avuto occasione di pre-sentare. Il PaintShop Pro per la partegrafica, il Whaml per le sintesi audio equindi il Mod2Midi per le conversionidal formato musicale .Mod di Amiga al.Mid standard di Windows.

La procedura, estremamente linearee tutto sommato rapida, possiamo rias-sumerla nel seguente step-by-step:- realizzata l'animazione in DPaint e di-sponendo di una serie di floppy oppureun hard disk estraibile formattati MS-DOS, comincio a salvare i frame in unadesequenziazione di IFF indicandol'unità di salvataggio. PCO: per il diskdrive, PCH: per l'hard disk;

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COMPUTER & VIDEO

CDVleleEellt e51r~eI~DIBoSequence elal fileAVI (menu fiLE comanelo eXTRACn

Figura 9

Polnl Shop Profdlt \!Iew tmagc !:..Io"

Window tlelp

Qm:BTA 1:' LA ZONA.DEL FOllO JlOMAN'ODOV'DA. SITUATALA IWDLlCA GIIlLU,LUOGO m GDJB'I1ZIA.SIMILI: AI NOSTRIATTtIA.LI TllIBDNA.LL

Sequen •• di video digitale d.192.144 per 10-12 FPS

Flg.10

Figura 9 - Sempre da MPC ad Amiga è facile esportare anche le acquisizioni vi-deo effettuate dalla VideoSpigot. Queste dopo esser state desequenziate inO,b da VldEd,t vengono ora trasformate in .IFF dal PaintShop.

Figura lO - Ora siamo di nuovo in OPaint e la cella sulla quale stiamo lavorandocontiene il mezzo-schermo digitale (acquisito dalla VldeoSpigoti contornato daaltre informazioni grafiche.

- la lista dei file (trascritti cronologica-mente, es. AmigaOOO.IFF) verrannoquindi riletti dal PaintShop Pro che prov-vederà, via Batch Conversion, a tradurliin una relativa .dib-sequence;- realizzato ciò, dal PSPro ci spostiamoin VidEdit di Video for Windows oppurein Premiere dove la lista della .dib-se-quence verrà caricata ed eventualmen-te assemblata con altre sequenze (.AVI,FLI/FLC, oppure ancora OIB) e quindi,se vogliamo, anche sincronizzata con latraccia audio.

Lo stesso percorso, ma con applicati-vi differenti può essere poi svolto ancheper le sintesi 8SVX che passate sulfloppy formattato MS-DOS verranno di-rettamente lette dal Waveform HoldAnd Modify per essere quindi rapida-mente convertite e salvate nel formatowav standard di Windows.

Il tragitto inverso, ovvero partendo daMPC, può permetterei di portarenell'ambiente Amiga, sia le sequenze.dib ricavate per estrazione (in VidEdit)da file .avi di acquisizioni video, sia lesintesi sonore. Queste, dato che l'appli-cativo lo consente, possono anche es-sere acquisite direttamente in Wham! equindi salvate immediatamente in for-mato IFF(8SVX)

Un'esperienza personale: seguendola traccia del "conservo l'Amigacom'è ... » e risparmiando quindi sull'ac-quisto di altro software ed hardwared'espansione, personalmente ho prov-veduto a caricare in Amiga delle .dib-se-quence provenienti da una serie di ac-quisizioni effettuate con la VideoSpigot.Acquisite alla risoluzione di 192x144 co-me full-frame in formato .AVI, le IFF so-

324

no diventate tali solo dopo esser statetrasformate in .dib e tradotte dal Paint-Shop Pro.

Riempito l'hard disk estraibile, toltadal rack montato nel MPC ed installatain quello dell'A2000 a macchine spente,la meccanica è stata subito riconosciutadal CrossDos come unità C: e la se-quenza di IFF è stata subito caricata inDPaint e fusa con altri elementi graficiin un unico file ANIM.

Ho poi acquisito in ambiente MPCanche i commenti vocali attinenti equindi li ho salvati in .IFF(8SVX) conWham!. Disponendo sia degli Anim chedelle sintesi vocali, sapete in quale ap-plicativo sono andato a caricarli? Nel ve-tusto, ma per me ancora valido DVideol

L'esperimento era chiaramente tirato almassimo, ma posso confermare che èperfettamente riuscito e senza ricorrerealla potenza di Scala (ed al suo costomilionario ..) ho potuto così riversare dalDVPlayer al mio VCR una scena monta-ta tutta in digitale e con buone presta-ZionI.

In alternativa c'è sempre l'ottimo edovviamente più aggiornato Clarissa (mavi sfido a trovarlo in Italia!) che è in gra-do di compatta re IFF e sintesi in file uni-ci con desinenza .SSA, veloci e sincro-nizzatissimi'

A completa mento del discorso, dallafigura 5 alla figura 11 si possono segui-re gli stessi step-by-step a cui abbiamoappena accennato.

Migrazioni di softwareda Amiga a Windows

Una domanda che stranamente non

ci è stata posta è quella che invece ri-tengo la più interessante: qual è il signi-ficato che si può dare alla migrazione diapplicativi "for Amiga» in applicativi"for Windows»?

Il fenomeno è sempre più significati-vo e coinvolge ormai una nutrita serie dititoli, a partire dallo stesso Video Direc-tor e passando per l'Animation Works(sempre della Gold Disk e che altro nonè che la trasposizione del codice sor-gente del glorioso Movie Setter di ami-ghevole memoria)

Oltre a questi è possibile contare altrinomi eccellenti. Il primo è l'ultimo in or-dine di uscita: Vista Pro for Windows, ilgeneratore di paesaggi artificiali che a130 dollari ci permette di ricostruirel'estrusione 3D dei file DEM con lineedi quota ed animare il tutto (in .AVI) si-mulando trasvolate o passeggiate in eli-cottero come più fantasiose cavalcate acavallo del vento, fra rocce, picchi e vai-late, alberate ed innevate.

Una seconda, grossa novità è l'Ela-stic Reality, forse il miglior prodotto peril morphing esistente in ambiente Win-dows che è stato sviluppato dalla exASDG (ora rinominatasi proprio ElasticReality) sulle basi del Morph Plus perAmiga. Non mi stupirei certo se dopoMorph Plus trasmigrasse anche l'ArtDepartment Professional. Cambiandoanch'esso nome o meno, sarebbe sicu-ramente il più agguerrito concorrentedel PhotoShop di Adobe.

Altra vecchia conoscenza, la BlueRibbon SoundWorks, ferma ormai alledatate release dei suoi titoli per Amiga,si è ultimamente scatenata sfornandoper l'ambiente di Windows:

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COMPUTER & VIDEO

AlI'n1erno della camice b'_nea••Il. pagina grafia Ira p••una tonalit' di grigio simile a

quella d.1l0 sfondo attuai., maproveniente dal colore ZERO

dili. tlvolOZZI di OPalnt.Sequenza di vide. dlgka.o do 192.144 per 10.12 FPS

Fig. 11Jazz

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Figura 11- Oltre al file ANIM che scorre, possiamo forare il colore dello sfondo Figura 12- SuperJam/ di Blue Ribbon SoundWorks è uno dei tanti esempi died inserire, grazie ad un economico genlock, il segnale analogico di una video· programmi migrati da Amiga in ambiente Windows."presa. Quest'ultima sarà in presa diretta con il soggetto a parlare e muoversiproprio mentre viene eseguito il file ANIMI

- Super Jam!, un generatore di elabora·zioni originali;- EasyKeys, che trasforma l'MPC in unatastiera elettronica graficizzando i tastied i bottoni di prese!, effetti e ritmi in·seribili;- Melody Maestro, un sequencer user-friendly che è forse l'apripista del po-tente Bars & Pipe;- Soundtrack Express che sforna musi-ca free-royalty come un juke-box: bastaunire delle icone-pattern e cominciarecosì a tessere il tema musicale che piùci aggrada!

Un altro nome famoso in ambienteAmiga è la Black Belt System che, pre-so il mitico ImageMaster e cambiatogliil nome in Winlmage:Morph, l'ha tradot-to per Windows. Il risultato è in uno deipiù veloci e raffinati image-processor egeneratori di morphing (e warping) perM Pc.

Poi ci sono la Impulse, che ha da po-co rilasciato Image 3.0 «for DOS», e laRealSoft che ha rivergato il suo ottimoReal 3D. Ma soprattutto c'è la NewTekche ha sparato la bomba del LightWave3D for Windows ed al quale seguirannoa ruota tutti gli applicativi dedicati che lealtre, amighevoli software-house, han-no fin qui prodotto per l'ambiente diAmiga.

C'era stato anche il tentativo dellaScala Incision, ma l'omonimo pacchettomultimediale ancora non l'abbiamo vi-sto circolare. Chi al contrario afferma diaverlo visto ne parla come di una delu-sione che non poteva non essere tale:la colpa non è del software, ma del si-stema operativo (che Windows poi an-cora non è ...) e dell'hardware. Ben più

MCmicrocomputer n. 147 - gennaio 1995

interessante è invece quello che si puòipotizzare come la rivincita di Scala. Co-minciamo difatti a subodorare semprepiù intenso l'odore di un'autentica bom-ba: l'uscita di un sistema multimedialesu scheda e con il software di Scala acorredo, per fare Info-Point su MPC.Una piccola board che acceleri in am-biente Windows le performance del si-stema informativo. Gli indizi ci sono tut-ti: altrimenti, la Scala, che li ha assunti afare alcuni ingegneri ex-Commodore?

Lasciando ai posteri (ovvero a noistessi che fra tre o quattro mesi stare-mo qui a contare le vittime dell'even-tuale deflagrazione ...) l'ardua sentenza,ci spostiamo su di un altro nome nobi-le: la famosa Octree Software che, do-po aver lanciato il meraviglioso 3D-Ren-dering Caligari, ne ha assimilato il no-me e prodotto la riprogrammazione perWindows con l'ambizioso nome diTrueSpace.

OK, la lista è fatta. E benché possapure sfuggire qualche altro nome (adesempio il PAR che però è hardware diacquisizione ed editing per il video digi-tale) il riflesso di quello che sta acca-dendo ci sembra chiarissimo: tutti mi-grano verso Windows.

Così com'è stato ai tempi del DTPche era su Macintosh, così è per il DTVche è nato e pasciuto in Amiga, ha fattograndi le software-house che sviluppa-rono gli applicativi più facili del mondo eche ora, vede ripetersi la stessa storia.Questi PC che diventano multimedialisono spietata e sleale concorrenza perqualsiasi sistema. Il Mac conserverà ivantaggi del suo Sistema Operativo,l'Amiga del suo hardware, ma il PC, in-

feriore sia a l'uno che all'altro vince permanifesta superiorità: quella che vienedalla capi Ilare diffusione del sistema edalle facility introdotte da Windows.Windows che quando stapperà la botti-glia del '95 dovrebbe diventare un veroSistema Operativo e non più un sempli-ce ambiente grafico basato su MS-DOSpoiché opererà a 32 bit e svolgerà lefunzioni di multimedia a pieno schermoed a piena sintesi sonora. Come si fa acontinuare a produrre software soltantoper un computer di nicchia? Come si faa resistere alla tentazione di venderedieci volte di più?

Le software-house non hanno certa-mente resistito, si sono lasciate conqui-stare, ma, con l'eccezione di un paio dinomi (Impulse con Imagine e la New-Tek con il LightWave che continuano aservire al meglio l'Amiga) tutte le altresono volate via. È questa l'unica diffe-renza fra Amiga e Macintosh. Entrambihanno creato i propri ambiti produttivi,poi però mentre le software-house dellasfera Apple sono rimaste a produrre an-che per la Mela, quelle di Amiga, vistoche la nave cominciava ad affondare so-no migrate armi e bagagli alla mano.Una migrazione cominciata in tempi an-che non sospetti e che forse ha contri-buito ad allargare la falla ed accelerarel'inabissamento.

Malgrado ciò lo spazio è stato occu-pato da altri e l'Amiga, probabilmentegrazie alla filiale britannica della Com-modore, continuerà a vivere. A vivereoppure a sopravvivere? Questo lo sa-premo nelle prossime puntate.

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