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“Amore: definibile, indefinibile? Indispensabile!” 1

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L’intento di questo lavoro è quello di cercare di spiegare l’atteggiamento dell’amore di coppia, o meglio cercare di provare a dare una definizione, partendo dal punto di vista psicologico, di quello che l’amore verso il partner può rappresentare per una persona e come tale atteggiamento venga espresso.La difficoltà maggiore nel dare questa spiegazione riguarda probabilmente la varietà di modi nel provare, sentire, desiderare un amore: una per ogni singola persona che si cimenta nell’esperienza di questo particolare ed affascinante sentimento. Infatti, si parte dal presupposto che, salvo rarissime eccezioni, tutti gli esseri umani abbiano avuto, durante l’intero percorso della loro vita, un’esperienza d’amore: amore ricambiato, amore desiderato, amore non avuto, amore passionale o frustrante, amore rassicurante, tenero o sfuggente. L’incontro amoroso si presenta attraverso svariate modalità, proprio perché diverse sono le personalità umane che interagiscono, diverse sono le culture che si presentano sullo sfondo e diversi sono i valori presenti all’interno. Ogni esperienza d’amore è, quindi, un momento individuale, unico, personalizzato, appunto, poco definibile in natura rispetto alle sue origini, ai suoi significati ed alle sue conseguenze; la sua difficoltà e complessità nel’essere analizzato consiste proprio nel fatto che viene vissuto da ogni essere umano in maniera diversa. L’amore diventa, quindi, indispensabile nel momento in cui gli uomini vivono insieme ed è proprio questo che lo rende un argomento così tanto affascinante anche se rimane oggi una forza psichica sconosciuta, come il suo carattere e la sua origine.All’interno di questo lavoro si è provato ad aprire le porte dell’amore, a tentare di darne una definizione, analizzandolo in tutte le sue diverse forme, nei diversi periodi del ciclo di vita, di scoprirne le dinamiche anche nel caso di “amore disfunzionale”, analizzando (nel cap 5) le diverse terapie possibili per intervenire.

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Page 1: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

“Amore: definibile, indefinibile?

Indispensabile!”

Marco Barra

Enrica Locati

Spertino Giulia

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INDICE

Introduzione…………………………………………………………………pag.4

Cap 1: Definizione d’amore………………………………………..………..pag.6

Cap 2: Psicoanalisi e amore………………………………………………....pag.9

2.1 psicopatologia dell’amore…………………………………………...pag.14

Cap 3: L’amore nel ciclo di vita………………………………………...…pag. 16

3.1 quando nasce l’amore…………………………………………….…pag. 16

3.2 amore infantile……………………………………………………...pag. 19

3.3 amore nell’adolescenza……………………………………………..pag. 21

3.4 amore nell’anziano……………………………………………….…pag. 23

Cap 4: Dall’attaccamento nell’infanzia all’amore di coppia……………...pag. 26

4.1 la formazione della coppia………………………………………….pag. 32

4.2 compiti di sviluppo………………………………………………….pag. 38

Cap 5: I modelli di intervento su base psicoanalitica……………………...pag. 40

5.1 i diversi modelli…………………………………………………….pag. 43

5.2 esempi di terapie espressive in ambito familiare…………………...pag. 44

5.2.1 modello Object Relations Family Therapy di David e Jill S. Scharff......pag. 44

5.2.2 modello di S. Ruszczynski………………………………………………………………….pag.46

5.2.3 Modello di Norsa-Zavattini………………………………………………..…………….pag. 48

5.3 modelli supportavi……………………………………………………………………………….pag. 52

Conclusione…………………………………………………………………………………………………..…pag. 56

Bibliografia……………………………………………………………………………………………………….pag. 58

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INTRODUZIONE

L’intento di questo lavoro è quello di cercare di spiegare l’atteggiamento

dell’amore di coppia, o meglio cercare di provare a dare una definizione,

partendo dal punto di vista psicologico, di quello che l’amore verso il partner

può rappresentare per una persona e come tale atteggiamento venga espresso.

La difficoltà maggiore nel dare questa spiegazione riguarda probabilmente la

varietà di modi nel provare, sentire, desiderare un amore: una per ogni singola

persona che si cimenta nell’esperienza di questo particolare ed affascinante

sentimento. Infatti, si parte dal presupposto che, salvo rarissime eccezioni, tutti

gli esseri umani abbiano avuto, durante l’intero percorso della loro vita,

un’esperienza d’amore: amore ricambiato, amore desiderato, amore non avuto,

amore passionale o frustrante, amore rassicurante, tenero o sfuggente. L’incontro

amoroso si presenta attraverso svariate modalità, proprio perché diverse sono le

personalità umane che interagiscono, diverse sono le culture che si presentano

sullo sfondo e diversi sono i valori presenti all’interno. Ogni esperienza d’amore

è, quindi, un momento individuale, unico, personalizzato, appunto, poco

definibile in natura rispetto alle sue origini, ai suoi significati ed alle sue

conseguenze; la sua difficoltà e complessità nel’essere analizzato consiste

proprio nel fatto che viene vissuto da ogni essere umano in maniera diversa.

L’amore diventa, quindi, indispensabile nel momento in cui gli uomini vivono

insieme ed è proprio questo che lo rende un argomento così tanto affascinante

anche se rimane oggi una forza psichica sconosciuta, come il suo carattere e la

sua origine.

All’interno di questo lavoro si è provato ad aprire le porte dell’amore, a tentare

di darne una definizione, analizzandolo in tutte le sue diverse forme, nei diversi

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periodi del ciclo di vita, di scoprirne le dinamiche anche nel caso di “amore

disfunzionale”, analizzando (nel cap 5) le diverse terapie possibili per

intervenire.

CAP 1

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DEFINIZIONE DELL'AMORE

Appare importante evidenziare differenti definizioni del termine “amore” prese a

prestito da alcuni dizionari consultati.

Il dizionario della lingua italiano (Garzanti, 2004) con il termine amore

intende: 1) sentimento affettivo vivo, trasporto dell'anima verso una

persona o una cosa; profonda tenerezza, devozione; 2) sentimento di

istinto naturale che lega due persone di sesso diverso; passione; 3) in senso

spirituale, aspirazione dell'uomo al bene, a Dio; Dio stesso; impulso che

spinge l'uomo verso la bellezza sensibile e da questa lo fa ascendere verso

il mondo ideale, verso il bene assoluto, in riferimento al pensiero filosofico

di Platone; 4) carità verso il prossimo, volontà di fare il bene a tutti, anche

ai nemici; 5) desiderio di ottenere, di possedere una cosa; attaccamento ad

una cosa; 6) ciò che è oggetto d'amore, predilezione.

Umberto Galimberti, nel suo dizionario di psicologia, definisce l'amore “il

rapporto duale che ha alla base uno scambio emotivo di diversa intensità e

durata, promosso dal bisogno fisiologico della soddisfazione sessuale e del

bisogno psicologico dello scambio affettivo”.

Ovidio invece parla dell'amore come un vero e proprio “comportamento

sessuale”, in cui l'uomo conquista si il cuore della donna, ma per ottenere la sua

intimità. Così come per Freud (1977) dove l'amore è puro desiderio dell'unione

sessuale. Inoltre Ovidio ammette che l'amore non è sempre idillio, ma spesso è

pena e sofferenza.

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Nel medioevo e nel romanticismo la ricerca avveniva sempre verso l'unità

assoluta degli amanti, verso un'unione che generi un solo e perfetto essere;

mentre a cominciare dal IX secolo nella relazione amorosa si riacquista da parte

di entrambi i membri della coppia, la propria individualizzazione, ottenendo

l'autonomia e un ruolo preciso determinando la realizzazione della coppia

attraverso un'opera attiva. L'amore, diviene, come sostiene Fromm in L'arte di

amare, “un sentimento attivo, non passivo; è una conquista, non una resa […]

amore è soprattutto dare e non ricevere”. Anche Jung intende l'amore, “nel senso

della concupiscenzia, la più infallibile dimensione dinamica che porta l'inconscio

alla luce” sempre Fromm afferma che : “l'amore è un potere attivo dell'uomo; un

potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi simili, che gli fa superare il

senso dell'isolamento e di separazione, e tuttavia gli permette di essere se stesso

e di conservare la propria integrità. Sembra un paradosso, ma nell'amore due

esseri diventano uno, e tuttavia restano due”.

Dunque, l'unione matura tra due persone avviene nel momento in cui si mantiene

la propria integrità personale, la propria individualità; solo così è possibile dare

all'altro e ricevere dall'altro. L'amore, come una “predisposizione o una tendenza

del carattere che determina la relazione di una persona con il modello della sua

totalità e non con un particolare oggetto d'amore”. Sempre Fromm sottolinea che

l'amore vero può essere raggiunto solo attraverso l'ottenimento di determinate

caratteristiche come: la premura, che indica un interesse attivo verso l'altra

persona; la responsabilità, con la quale si permette di ottenere un

soddisfacimento di tutti i bisogni espressi dall'amato; il rispetto, che consente di

vedere l'altro come realmente è; infine la conoscenza, che permette l'espressione

nella vera individualità della persona che si ha accanto.

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Attraverso questo percorso lungo e faticoso è possibile generare l'essenza

dell'amore, unica ed inequivocabile, e proprio per merito di queste due persone,

l'amato e l'amante, che ne consentono la sua realizzazione.

Sternberg prova a dare una definizione dell'amore sempre considerando le

continue evoluzioni e trasformazioni di questo “atteggiamento” dettate dal suo

inevitabile rapporto con il mondo esterno e con un sociale che lo rappresenta,

evidenziando tre componenti:

1. l'impegno; l'insieme di conoscenze, affetti e comportamenti che

evidenziano la motivazione e la volontà dell'individuo a proseguire un

determinato rapporto.

2. L'intimità; il processo che porta all'avvicinamento e all'esplorazione delle

affinità e delle differenze tra due persone e che determina l'espressione

delle emozioni, della confidenza, della fiducia e della complicità.

3. La coesione; il grado di condivisione e di vicinanza presenti all'interno del

rapporto.

Già agli albori della cultura occidentale Aristotele affermava che l'uomo è un

animale sociale, ha bisogno delle interazioni sociali per poter esprimere se stesso

a pieno; la vita di ciascun essere umano è legata alle altre persone e la qualità

delle relazioni con gli altri diviene fulcro centrale per la qualità emotiva della

vita. La società, dunque, diviene pregnante nella possibilità di generare l'amore

visto come fonte di espressione della conoscenza di sé, non è più possibile

cogliere i meccanismi psichici dell'amore scindendoli dal contesto ambientale in

cui il singolo individuo è inserito ed immerso; da qui partono altri autori:

Galimberti sostiene che l'amore inserito all'interno di uno spazio sociale

determinato è l'unico spazio che può permettere all'uomo di esprimere veramente

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se stesso: “uomini e donne cercano nel tu il proprio io, e nella relazione non

tanto il rapporto con l'altro, quanto la possibilità di realizzare il proprio sé

profondo, che non trova più espressione in una società tecnicamente organizzata,

che declina l'identità di ciascuno di noi nella sua idoneità e funzionalità del

sistema di appartenenza”. E ancora “nella nostra epoca l'amore diventa

indispensabile per la propria realizzazione come mai lo era stato prima, e al

tempo stesso impossibile perchè, nella relazione d'amore, ciò che si cerca non è

l'altro, ma, attraverso l'altro, la realizzazione di sè”.

L'esperienza d'amore è dunque, come evidenzia Carotenuto: “trasformatrice

perchè ci rende completi, integri; è esperienza riparatrice, in grado di far fronte

alle dolorose mutazioni subite nel corso della nostra vita affettiva”.

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CAP 2

PSICOANALISI E AMORE

Il primo a prendere in considerazione le forze psichiche che promuovono e

ostacolano lo sviluppo della capacità di amare fu Freud, il quale si avvicinò al

mistero dell’amore tramite la sessualità infantile. Egli delineò una teoria

dell’amore adulto: l’amore è reso possibile, dopo la pubertà, dalla fusione di due

correnti di libido. La prima, la corrente di tenerezza, risale all’infanzia e ai

prototipi genitali, la seconda, la corrente sensuale, ha la sua origine nella

pubertà. La mancata fusione delle due correnti in una sola esita nella nevrosi.

Freud considera tutte le difficoltà dell’amore come derivanti da un arresto

causato dal complesso edipico.

La scoperta del narcisismo ha aperto il secondo periodo delle scoperte freudiane

sull’amore. Le relazione umane sembrano rispondere a precise esigenze Le relazione umane sembrano rispondere a precise esigenze

“narcisistiche” di mantenimento di un equilibrio interno . Al riguardo sono “narcisistiche” di mantenimento di un equilibrio interno . Al riguardo sono

ravvisabili posizioni teoriche differenziate. ravvisabili posizioni teoriche differenziate. Il concetto di narcisismo permette di

distinguere due forme d’amore: un tipo di amore verso se stesso narcisistica) e

quello che una persona nutre verso un uomo o una donna (anaclitica). Le due

correnti sono indissolubilmente legate poichè amare l’altro ed essere da esso

corrisposti determina un innalzamento dell’autostima di origine narcisistica.

Grazie agli studi sul narcisismo Freud ha evidenziato l’aspetto

dell’idealizzazione, intesa nel riconoscimento che l’oggetto viene trattato alla

stregua dell’Io. Talora l’oggetto serve proprio a sostituire un non raggiunto

ideale dell’Io: l’oggetto viene amato a causa delle perfezioni cui si è mirato per il

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proprio Io e che adesso, per via indiretta, ci si procura per soddisfare il proprio

narcisismo (Freud Psicologia delle masse e analisi dell’Io 1921).

L’idealizzazione è una componente essenziale della capacità di amare, chi è

capace di idealizzare è capace di stabilire un transfert positivo.

Ricapitolando, per Freud l’amore rompe la barriera tra il sè e l’oggetto, tra la

libido narcisistica e la libido oggettuale; esso fa rivivere i sentimenti e gli stati

arcaici dell’Io che erano attivi durante la fase simbiotica.

Oltre al narcisismo inteso come amore per il Sè, esiste un’altra forma chiamata

amore oggettuale narcisistico che è fondamentalmente uno pseudo-amore. Si

tratta di un amore attribuito ad un oggetto che è unicamente un’estensione

narcisistica del Sè; l’ammirazione dell’oggetto da parte degli altri diventa

ammirazione per se stessi. Se le caratteristiche desiderate dell’oggetto

svaniscono, anche l’amore finisce, perchè in realtà non era veramente presente.

Un aspetto importante della scelta oggettuale è il fatto che l’individuo esamina

gli oggetti con cui viene in contatto per valutarne le risposte inconsce

complementari. Successivamente ogni membro della coppia cercherà di imporre

una relazione di ruolo intrapsichica all’altro: ognuno assegna un ruolo a se stesso

e un ruolo complementare all’altro. Nel corso di una relazione d’amore è

possibile osservare in ognuno dei due partner la formazione di un aspetto del Sè

complementare all’oggetto, cioè quell’aspetto della rappresentazione del Sè che

si adatta con la rappresentazione dell’oggetto. E’ quest’aspetto del Sè che entra

nel legame d’amore con l’altro; possiamo così parlare di un aspetto dell’oggetto

complementare al Sè caratterizzato da una combinazione dinamica grazie alla

quale alcuni aspetti della rappresentazione del Sè vengono reciprocamente situati

nell’altro, per mezzo dei meccanismi di identificazione e proiezione.

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È possibile una distinzione fra la visione classica proposta da Freud a proposito

della scelta del partner secondo una modalità narcisistica o di “rispecchiamento”

(non riconoscere l’alterità dell’altro) e una modalità di scelta “per appoggio”

che indicherebbe un uso più maturo e consapevole della distinzione sé-altro.

Gli autori della scuola Kleiniana (relazione madre-bambino=prototipo delle

relazioni successive) hanno ipotizzato che gli individui non solo hanno sempre

bisogno di un contenitore per potergli affidare la propria “posizione respinta”,

ma che sia anche necessario l’idoneità di tale contenitore ( che esso sia in grado

di accogliere questa proiezione). Questi aspetti permettono la comprensione

della necessità che anche gli adulti hanno di costruire relazioni che rispondano

all’esigenza di continuità e stabilità (non disperdere parti di sé proiettate

all’esterno / garanzia di un ritorno).

Esiste effettivamente la possibilità di amare l’oggetto per le sue effettive qualitàEsiste effettivamente la possibilità di amare l’oggetto per le sue effettive qualità

o è sempre presente una componente narcisistica? Siamo in grado di riconoscereo è sempre presente una componente narcisistica? Siamo in grado di riconoscere

le caratteristiche del partner operando una corretta individuazione dei nostrile caratteristiche del partner operando una corretta individuazione dei nostri

sentimenti (capacità di tracciare linee di differenziazione all’interno di sé esentimenti (capacità di tracciare linee di differenziazione all’interno di sé e

rispetto ai sentimenti degli altri)? rispetto ai sentimenti degli altri)?

1)1)Le scelte non sono sempre e necessariamente narcisistiche o patologiche; unLe scelte non sono sempre e necessariamente narcisistiche o patologiche; un

certo margine di momentanea confusione tra sé e l’oggetto deve esserecerto margine di momentanea confusione tra sé e l’oggetto deve essere

considerato normale ed è alla base di fenomeni quali l’empatia oconsiderato normale ed è alla base di fenomeni quali l’empatia o

l’Identificazione per risonanza (Sandler, Joffe).l’Identificazione per risonanza (Sandler, Joffe).

2)2)Comunque, i valori emozionali che costituiscono l’amore non sono attribuibiliComunque, i valori emozionali che costituiscono l’amore non sono attribuibili

esclusivamente al proprio Sé od agli oggetti esterni, ma anche agli “oggettiesclusivamente al proprio Sé od agli oggetti esterni, ma anche agli “oggetti

interni”che possiamo amare quanto gli oggetti del mondo esterno ointerni”che possiamo amare quanto gli oggetti del mondo esterno o

simultaneamente amarli ed odiarli in modo ambivalente.simultaneamente amarli ed odiarli in modo ambivalente.

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3)3)Nell’analizzare le relazioni umane va anche considerato l’aspetto difensivoNell’analizzare le relazioni umane va anche considerato l’aspetto difensivo

(l’altro può diventare il mezzo per negare la propria realtà psichica). Di(l’altro può diventare il mezzo per negare la propria realtà psichica). Di

conseguenza nell’analisi delle relazioni di coppia è indispensabile tener contoconseguenza nell’analisi delle relazioni di coppia è indispensabile tener conto

contemporaneamente di un punto di vista intrapsichico e di un’otticacontemporaneamente di un punto di vista intrapsichico e di un’ottica

interazionale.interazionale.

In conclusione, ciò connota una descrizione di dinamiche psichiche complesse,In conclusione, ciò connota una descrizione di dinamiche psichiche complesse,

in cui l’uso dell’oggetto reale è in cui l’uso dell’oggetto reale è mediato, condizionato, indotto dall’esigenza dimediato, condizionato, indotto dall’esigenza di

gestire l’angosciagestire l’angoscia, ma anche dall’, ma anche dall’esteriorizzazioneesteriorizzazione di rappresentazioni interne di di rappresentazioni interne di

sé e dei propri oggetti, nonché dalla necessità di sé e dei propri oggetti, nonché dalla necessità di prevedereprevedere una coerenza del una coerenza del

proprio Sé.proprio Sé.

Secondo il parere di O. Kernberg (1995), per innamorarsi e restare innamorati

devono essere portati a termine due compiti evolutivi:

1) la capacità di stabilire una relazione oggettuale totale,

2) la capacità di un pieno godimento sessuale nel contesto di una relazione

oggettuale totale, comprendente una identificazione sessuale

complementare.

Il primo compito richiede il superamento della primitiva dissociazione delle

rappresentazioni del Sè e dell’oggetto così che vengano instaurate l’identità

dell’Io e la capacità di relazioni oggettuali totali, anzichè parziali. Il secondo

compito richiede di aver superato con successo i conflitti edipici e i connessi

divieti inconsci di una relazione sessuale completa.

Sempre secondo il punto di vista di Kernberg, per aver normali relazioni

d’amore occorre avere sviluppato:

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1) la capacità di ampliare e approfondire l’esperienza del rapporto sessuale e

dell’orgasmo con un erotismo sessuale derivato dall’integrazione

dell’aggressività e della bisessualità,

2) una relazione oggettuale profonda, che comprenda una trasmutazione

delle pulsioni e dei conflitti pregenitali sotto forma di tenerezza,

sollecitudine e gratitudine.

3) La spersonificazione, l’astrazione e la maturazione del Super-io, così che

la moralità infantile venga trasformata in valori etici adulti e in un senso di

responsabilità e di impegno morale che rafforza la reciproca dedizione

affettiva nei membri della coppia.

L’amore vero e proprio è invece, secondo l’autore Sternberg, una perfetta sintesi

di tre fattori: emotivo (intimità), motivazionale (passione) e cognitivo (impegno).

Dal modo di combinarsi delle tre nascono varie forme d’amore (es. simpatia,

infatuazione, amore vuoto, ecc...).

L’amore ha poi una sua dinamica che si sviluppa in alcune fasi:

1) incontro

2) attrazione

3) dipendenza

4) innamoramento

5) amore

2.1 PSICOPATOLOGIA DELL’AMORE

Akhtar evidenzia cinque categorie dell’amore romantico:

1) Incapacità di innamorarsi: è secondo l’autore la più grave forma di

psicopatologia della vita amorosa. Le persone che ne soffrono non sono in

grado di provare un senso di intimità e fiducia profondo, non hanno una

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reale empatia, mancano di pensiero simbolico e non riescono ad

idealizzare l’altro. A livello diagnostico questi individui spesso

presentano tratti schizoidi, paranoidi o sadomasochistici, o rientrano fra i

cosidetti narcisisti maligni. La relazione amorosa spesso è creata per

gestire il terrore dell’abbandono; l’invidia verso l’oggetto che dà/riceve

amore è tale che, per paura di distruggerlo, l’individuo si disattiva a

livello affettivo e sessuale.

2) Incapacità di rimanere innamorati: questi soggetti si innamorano

continuamente, sono capaci di creare legami, di seguire il desiderio e

conquistare l’oggetto d’amore, ma dopo poco il loro entusiasmo comincia

a calare. Sentono che non gli basta più, e non trovando una causa interna

cominciano a criticare il partner, fino ad arrivare alla conclusione della

relazione. Sono stati rilevati quattro punti alla base di questo tipo di

comportamento: A) il fallimento nell’individuazione dell’oggetto

“trasformazionale”; B) l’ansia relativa alla fusione con l’oggetto; C)

l’attivazione di una rabbia primitiva quando l’oggetto amato fallisce

nell’accontentare tutte le promesse percepite dall’individuo; D)

l’acquisizione da parte dell’oggetto di caratteristiche incestuose (evento

che può innescarsi nel momento della nascita del primo figlio).

3) Innamorarsi della persona sbagliata: di solito di una persona inadeguata

o irraggiungibile (es. perchè già sposata o troppo vecchia o

consanguinea). Tutti questi esempi, inconsciamente, richiamano e si

sostituiscono all’oggetto edipico, riattivando il conflitto e la scissione pre-

edipica tra seno buono e seno cattivo.

4) Incapacità di disinnamorarsi e portare a termine una relazione: questa

incapacità va letta come un rifiuto di accettare che l’altro non sia più

innamorato e abbia posto fine alla relazione. In circostanza normali infatti,

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quando uno dei due partner della coppia non è più innamorato, anche

l’innamoramento dell’altro tende a decrescere, proprio grazie al legame

inscindibile tra amore anaclitico e narcisistico. Tuttavia, in soggetti con

strutture nevrotiche o borderline, la tendenza è opposta: si assiste ad una

intensificazione del desiderio verso chi non è più innamorato. Sembra che

questa non accettazione della fine di un amore sia una difesa estrema nei

confronti della rabbia enorme che l’abbandono e il rifiuto provocano. Le

persone che restano innamorate per anni dopo che le relazioni sono finite

soffrono di una mancanza di costanza oggettuale, delegano la loro

autostima ad all’oggetto esterno, non tollerano le frustrazioni e le negano.

5) Incapacità/impossibilità di sentirsi amati: anche la capacità di sentirsi

amati ha dei prerequisiti strutturali fondamentali come la costanza del Sè

e il raggiungimento del narcisismo secondario, la capacità di essere umili,

di riconoscere il valore degli altri e quindi tollerare l’invidia ecc... Molti

narcisisti, paranoidi magari sono amati, ma non possono sentirsi amati

perchè nell’altro rischierebbero di vedere il riflesso di loro stessi. A volte

l’incapacità di sentirsi amati è accompagnata da una atteggiamento di

rifiuto o distruzione delle possibili relazioni che si creano: es. nel

narcisismo maligno. Queste persone distruggono ogni tipo d’amore che

viene loro fornito con un freddo atteggiamento di superiorità; disprezzano

l’amore e idealizzano l’odio, identificandosi totalmente con gli aspetti

aggressivo-distruttivi e gli oggetti interni cattivi. Tutto ciò è una difesa

contro gli oggetti buoni, che premono per la dipendenza e l’attaccamento

agli altri e alle relazioni.

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CAP 3

L’AMORE NEL CICLO DI VITA

3.1 QUANDO NASCE L'AMORE

La caratteristica forse più evidente dell'amore è in relazione alla sua nascita, al

suo avvento che si presenta come qualcosa di inevitabile ed improvviso, legato

ad un attimo, ad uno sguardo, ad un momento particolare che molti definiscono

“colpo di fulmine”, oppure ad una iniziale, anche se poco chiara, percezione

dell'altro che risulterà significativa. Ma prima di capire cosa succede con

l'avvento dell'amore è forse prioritario comprendere cosa precede il sorgere

dell'amore, in altre parole: chi si innamora? Perchè ci si innamora? E soprattutto

cosa vuol dire innamorarsi? La prima domanda permette di dare una risposta

molto facile, poiché ogni persona, uomo o donna, può innamorarsi, può “cadere

nell'amore”; la seconda e la terza domanda non consentono una risposta

altrettanto facile, in quanto non esiste uno schema per così dire generale su come

innamorarsi e, quindi, non è possibile definire quali emozioni e sentimenti si

devono provare, in quale ordine e in quale intensità. Come una persona ama

dipende dalla sua storia, dalle sue debolezze, dal suo equilibrio psicologico, ma

anche dall'educazione che ha ricevuto, dall'ambiente che lo circonda, dalla

cultura e probabilmente da quelli che sono i suoi bisogni d'amore in quel

determinato momento della sua vita. L'amore non è innato e primario, è un

esperienza che si acquista nella vita individuale successiva; non è un istinto, ma

il prodotto dell'esperienza che l'individuo affronta a cominciare dal momento in

cui ci si stacca o ci si differenzia dal gruppo sociale e si acquisisce coscienza

della propria individualità come persona.

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L'amore è, dunque, un qualcosa che nasce dentro di noi, si sviluppa in noi, ed è

influenzato da tutti questi aspetti, non è certamente un impulso improvviso che

scoppia e di cui non si ha il controllo come invece molti tendono a credere. Si

dice che nel momento dell'innamoramento tutto si trasformi in un crescente di

passioni primitive e pulsioni incontrollabili. Ma se così fosse potremmo pensare

che l'amore sia qualcosa di meramente pericoloso, di cui preoccuparsi e da cui

tenersi lontano, quasi come una malattia infettiva da evitare con molta cautela.

Ritornando alla seconda domanda che ci siamo posti all'inizio del paragrafo,

possiamo dire che ci si innamora per scoprire e provare questa forza?

Probabilmente sì, questo potrebbe essere una delle tante motivazioni che portano

una persona a provare e a desiderare amore. L'amore rende soddisfatti di se

stessi, nel modo più completo ed eccitante, rende sicuri, ma soprattutto fa sentire

importante e desiderabile una persona: tutte caratteristiche sicuramente

importantissime per il benessere psicofisico di un essere umano. Ecco, quindi,

perchè ci si innamora, perchè l'amore ci fa stare bene e ci fa sentire bene verso

noi stessi e verso il mondo che ci circonda. Purtroppo non è sempre così, infatti

come in tutti i normali cicli delle cose che per trovare la loro energia oscillano

come un pendolo, così vale anche per l'amore. Si è detto che ci fa sentire belli,

affascinati ed intelligenti.., e questo è vero, ma allo stesso tempo ci fa provare

anche la paura di non poter più essere così tanto belli, affascinati, intelligenti. In

altre parole, nel momento in cui si è raggiunto uno stato di benessere arriva la

consapevolezza che questo stato possa essere nuovamente perduto e questo ci

mette in allerta. Si comincia a pensare che l'altro, il partner, non possa più

accontentarsi delle nostre caratteristiche e di quello che fino a quel momento

siamo stati in grado di offrirgli. Subentra la paura di perdere tutto quello che si è

riusciti a costruire e nasce una sensazione di disagio e scontento verso tutto e

tutti; per poi ritrovare nuove conferme ed approvazioni nell'esperienza amorosa.

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Questo andamento ciclico perdura per tutta la durata dell'amore. Il concetto

riprende quello di giusta opposizione di anima/animus presente in ciascun

individuo descritto nella psicologia junghiana: una correlazione perfetta tra

coscienza della realtà interiore e di quella esterna. In questo modo animus e

anima agiscono sulla psiche come forze aventi un potere autonomo, me

determinano il completo sviluppo della personalità attraverso l'assimilazione

nelle coscienza dell'animus e dell'anima, elementi maschili e femminili

riconosciuti e differenziati. Come per l'amore si parla di un processo dinamico di

unione e integrazione progressiva che non fa che portare alla sintesi di un lavoro

evolutivo e trasformativo.

3.2 L’AMORE INFANTILE

Le espressioni dell’amore iniziano sorprendente presto. Il più fondamentale

linguaggio fisico dell’amore viene appreso fin dal quarto o quinto mese di vita.

Ciò può essere illustrato dal confronto tra il comportamento motorio d’amore dei

neonati e alcuni aspetti di tale comportamento negli adulti. L’elenco dei

comportamenti manifesti attraverso i quali si riconoscono gli adulti nella fase di

innamoramento è composto principalmente dai seguenti aspetti: guardarsi negli

occhi a lungo senza parlare; mantenere una vicinanza molto stretta, con i corpi

vicini e parti del corpo molto in contatto; alterazioni nelle espressioni vocali

ecc... Nell’infanzia vediamo che la stessa serie di comportamenti vengono

realizzati con la madre o con un’altra persona importante per il bambino.

A partire dai due mesi e mezzo, quando cioè sono in grado di intraprendere uno

sguardo fisso reciproco, i neonati (e le loro madri) possono passare anche più di

un minuto incantati in un silenzioso sguardo reciproco. Anche il linguaggio

19

Page 20: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

occupa un proprio registro speciale: quando i genitori parlano ai bambini, o

quando gli amanti si parlano l’un l’altro, violano le norme del linguaggio.

Enfatizzano la musicalità rispetto alle parole, contano su una più ampia gamma

di vocalizzazioni non verbali, e alterano la pronuncia stabilita delle parole. Entra

inoltre in gioco un distinto registro di diverse espressioni del volto.

Gli amanti si muovono in sincronia l’un con l’altro secondo modelli coreografici

fatti di avvicinamenti e allontanamenti; i genitori e i bambini eseguono insieme i

movimenti sulla base dello stesso modello. I bambini sviluppano poi molto

precocemente anche le azioni e i gesti che si osservano negli amanti, come

abbracciare e baciare. Oltre a tutto ciò, anche la passione, intesa come flusso

temporale di eccitazione, è presente (un giorno poi verrà riempita di contenuti

sessuali e sensuali). L’inizio di questo tipo di linguaggio è molto precoce, può

variare per tempo, intensità e frequenza a seconda della personalità e

dell’educazione del bambino.

Verso la fine del primo anno di vita i bambini sviluppano la capacità

dell’intersoggettività: il bambino comprende l’esistenza di una sua identità

psichica oltre che fisica, caratteristica importante dell’amore.

Verso la fine del secondo anno di vita emerge poi una terza nuova capacità che

può costituire una condizione e uno strumento per l’innamoramento: la

partecipazione dei significati. Genitore e bambino devono negoziare i significati

all’interno di uno spazio transazionale, così come gli amanti devono decifrare i

significati e i comportamenti dei loro innamorati.

Un’altra delle esperienze che caratterizzano l’amore è l’attenzione esclusiva per

una particolare persona, esperienza anch’essa presente nell’infanzia. Durante il

primo anno di vita i sentimenti di intimità, sicurezza e attaccamento vengono

20

Page 21: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

progressivamente indirizzati verso la figura della madre, verso la quale i bambini

mostrano una forma di preoccupazione per la sua assenza.

L’esperienza di innamoramento ha dunque una complessa storia evolutiva

precoce.

3.3 L’AMORE DELL’ADOLESCENTE

Il processo psicologico che sottende il raggiungimento di una sessualità adulta,

genitale, è un periodo di elaborazione psichica molto delicato. Questo processo

ha il suo esordio in pubertà e viene elaborato a vari livelli per tutta la durata

dell’adolescenza trovando una sua sistematizzazione nel giovane adulto. I divieti

e i tabù superegoici sono molto forti, i fantasmi punitivi inconsci scatenano forti

angosce nell’adolescente, la sessualità è un campo di battaglia in vengono

rievocati i fantasmi della prima infanzia. Il piacere è concepito in modo più

completo, è spogliato dal narcisimo delle altre fasi ed è volto all’amore verso gli

altri.

Secondo Freud compito dell’adolescenza è il raggiungimento di una sessualità

genitale attraverso l’abbandono dei primi oggetti d’amore infantile (i genitori

interiorizzati): questo abbandono può avvenire solo attraverso una ripetizione

delle dinamiche inconsce relative a queste prime relazioni. Tale ripetizione è

fondamentale per la rielaborazione dei conflitti psichici e il conseguente

rimodellamento dell’apparato psichico.

Autori successivi hanno sottolineato come la riattivazione del complesso di

Edipo in pubertà trascini con sè e riattivi fissazioni legate a tutti i precedenti

stadi di sviluppo, sollecitando una riedizione di conflitti non solo relativi alla

stadio fallico, bensì anche alle fasi pregenitali. Questa riattivazione produce

un’estrema instabilità nel ragazzo/a: non viene coinvolta solo la sessualità, ma

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Page 22: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

anche le identificazioni dell’Io, quindi la personalità, i divieti del Super-Io, le

immagini ideali dell’Ideale dell’Io. L’adolescente infatti, nello stesso momento

in cui riorganizza la propria vita affettiva, a causa dei continui tentativi di

liberarsi dalla dipendenza dei genitori, ha difficoltà a comprendere e controllare

le istanze sessuali e la realtà circostante. Egli perciò coltiva intensamente le

amicizie fino ad idealizzarle. Oltre a tutto ciò, l’adolescente deve fare i conti con

la maturazione degli organi sessuali e quindi con una potenzialità di agire la

spinta libidico incestuosa. Egli deve rigettare violentemente questo desiderio e

allontanarsi dall’oggetto; questa violenza dei rigetti si può notare nella

modificazione dei rapporti con i genitori. La libido viene deviata dalle figure

parentali al gruppo dei pari: l’oggetto d’amore viene cercato fuori casa.

L’amore, spesso confuso con l’innamoramento, in questo periodo riveste un

significato particolare: è un valore assoluto ed è un cogliere nella persona amata

soltanto qualità (di qui le continue delusioni).

La fase più coinvolgente, e a volte stravolgente, dell’amore è proprio

l’innamoramento ed è identificabile, per le sue caratteristiche, alla stessa

adolescenza; è una trasgressione e una frattura con il passato, per chi è

innamorato solo il presente è importante. Attraverso l’amore invece, un

individuo, avendo riacquistato l’equilibrio psicologico ed avendo costruito nello

stesso tempo la sintesi dei tre fattori, riesce a scorgere nella persona amata non

solo qualità, ma anche difetti e ad accettarla per quello che è nella realtà.

Già Freud aveva parlato dell’Già Freud aveva parlato dell’innamoramentoinnamoramento come di un periodo in cui come di un periodo in cui

temporaneamente l’individuo in cui temporaneamente l’individuo va incontro a temporaneamente l’individuo in cui temporaneamente l’individuo va incontro a

un fenomeno di scissione dell’Io che porterebbe l’innamorato a proiettare un fenomeno di scissione dell’Io che porterebbe l’innamorato a proiettare

sull’altro aspetti di sé idealizzati (l’ideale dell’Io) sospendendo sull’altro aspetti di sé idealizzati (l’ideale dell’Io) sospendendo

contemporaneamente uno spirito critico; egli ritiene che comunque, in seguito,il contemporaneamente uno spirito critico; egli ritiene che comunque, in seguito,il

22

Page 23: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

rapporto subirebbe una trasformazione ricomponendosi in una visione più rapporto subirebbe una trasformazione ricomponendosi in una visione più

integrata e funzionale (anche per la coppia) di sé separato dall’altro (esame di integrata e funzionale (anche per la coppia) di sé separato dall’altro (esame di

realtà). realtà).

Al presupposto che la relazione con l’altro è parte integrante del senso di identitàAl presupposto che la relazione con l’altro è parte integrante del senso di identità

del singolo va aggiunto che la costruzione di una rappresentazione di sé, oltredel singolo va aggiunto che la costruzione di una rappresentazione di sé, oltre

che dell’altro e delle caratteristiche salienti della relazione, può avvenire soloche dell’altro e delle caratteristiche salienti della relazione, può avvenire solo

attraverso l’esperienza dello sforzo di “attraverso l’esperienza dello sforzo di “aggiustamento reciprocoaggiustamento reciproco”.”.

La trasformazione di una fase di innamoramento in una fase di amore duraturoLa trasformazione di una fase di innamoramento in una fase di amore duraturo

non sarebbe solo una un’esigenza sociale sociale o biologica (compiti evolutivinon sarebbe solo una un’esigenza sociale sociale o biologica (compiti evolutivi

della coppia: procreazione e allevamento dei figli) ma può essere vista come unadella coppia: procreazione e allevamento dei figli) ma può essere vista come una

delle modalità possibili di garantire ai partner un miglior sfruttamento delledelle modalità possibili di garantire ai partner un miglior sfruttamento delle

risorse affettive all’interno di scambi possano permettere l’uso dell’altro per lerisorse affettive all’interno di scambi possano permettere l’uso dell’altro per le

diverse necessità psicologiche di ciascuno.diverse necessità psicologiche di ciascuno.

In tale ottica, la problematica dell’alterità va considerata anche dalla prospettiva In tale ottica, la problematica dell’alterità va considerata anche dalla prospettiva

della rappresentazione dell’altro come estraneo in relazione a tutti i momenti di della rappresentazione dell’altro come estraneo in relazione a tutti i momenti di

non incontro, così come i momenti di intesa vanno letti come costruzione di un non incontro, così come i momenti di intesa vanno letti come costruzione di un

“Senso del Noi” espressione di un sentimento di reciprocità condivisa. “Senso del Noi” espressione di un sentimento di reciprocità condivisa.

3.4 L’AMORE DELL’ANZIANO

E’ probabile che la capacità di amare permanga, potenzialmente immutata,

nell’essere umano fino al termine della vita ed che la natura dell’amore non

cambi a seconda che ad amare sia un giovane o una persona anziana. L’anziano

può essere più saggio, o avere un saldo sentimento della propria identità e del

proprio valore, o anche aver fatto i conti con il proprio passato e avere accettato

il proprio declino; ma l’amore, con la sua carica innovatrice, può infondere

23

Page 24: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

nuova linfa vitale ed una forza dirompente all’interno di un equilibrio dinamico.

Tuttavia quest’aspetto può a volte non dimostrarsi così positivo, causando la

rimessa in discussione di tutto l’equilibrio per spostarlo verso l’uno o l’altro

polo: verso la rinuncia ed un definitivo annullamento di sè, o verso una

esaltazione, talora irrealistica, della volontà di vita e di potenza.

A differenza dell’amore di un bambino o di in adolescente, quello di una persona

anziana non ha futuro cui rinviare la piena realizzazione dei suoi desideri;

tuttavia l’imminenza della morte conferisce all’amore di questa fase del ciclo

vitale il carattere di un’esperienza estrema. L’anziano da un lato si sente

sessualmente inadeguato, non ha più nè salute nè bellezza, e spesso è ormai

privo anche del prestigio sociale e del potere economico; dall’altro ha una lunga

storia evolutiva alle spalle. L’anziano, sotto questo punto di vista, non sarà mai

inferiore ai più giovani, e di questo egli ne ha una precisa consapevolezza, è

forte di tutto ciò che ha appreso su di sè e sul mondo nel corso della vita. Può

persino sentire che la sua capacità di amare non è meno intensa rispetto a quella

di un giovane e che, anzi, egli potrebbe offrire alla sua amata assai più di quanto

non potesse darle in passato o di quanto possano darle altri sessualmente più

dotati di lui. Questo sentimento soggettivo di potenza spirituale, contrapposta

all’impotenza e al decadimento fisico, può trovare riscontro obiettivo in un

autentico carisma cui molte donne non sono affatto insensibili.

In questa fase della vita concetti come “avanti” e “indietro” non assumono lo

stesso significato che hanno nell’infanzia. L’annichilimento del sè, il dissolversi

dell’identità evocano un’angoscia che non si riferisce tanto all’eventualità di un

ritorno ad un remoto passato, quanto all’evento contenuto nel futuro prossimo.

Passato e futuro coincidono in un punto, quello in cui il cerchio si chiude. In

questa prospettiva il raggiungimento del piacere, in qualsiasi modo e costo, può

24

Page 25: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

rappresentare l’estremo baluardo contro l’angoscia di morte, l’ultima battaglia di

Eros contro Thanatos.

CAP 4

25

Page 26: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

DALL'ATTACCAMENTO NELL'INFANZIA ALL'AMORE DI COPPIA

L'interesse per le relazioni di attaccamento negli adulti ha avuto inizio nella

prima metà degli anni '70 grazie alle ricerche sul lutto condotte su individui

adulti ( Bowlby, Parkes, Separation and loss within the family, 1970 ) e a quelle

sulla separazione coniugale ( Weiss, The esperience of emotional and social

isolation, 1973 ). In anni più recenti, questi studi sono stati ampliati fino ad

includere i rapporti di coppia, a partire da un affermazione di Bowlby secondo la

quale la formazione di un legame di attaccamento equivale all'innamoramento,

“molte della più intense emozioni umane sorgono durante la formazione, il

mantenimento, la distruzione e il rinnovarsi di legami affettivi. […] a livello di

esperienza soggettiva la formazione di un legame viene descritta come

innamorarsi, mantenere un legame come amare qualcuno, e perdere il partner

come soffrire per la perdita di qualcuno” (Bowlby J., Attaccamento e perdita,

1969). La teoria dell'attaccamento di Bowlby rivoluzionò il modo di concepire

sia il legame che si stabilisce tra la madre e il bambino, sia il suo disgregarsi in

situazioni di separazione, deprivazione e perdita. La più importante conclusione

bowlbyniana fu che per crescere mentalmente sano il bambino deve vivere una

relazione affettuosa, intima e continua con la madre in cui possa trovare sia

soddisfazione che piacere; inoltre una particolare importanza viene attribuita al

ruolo della rete sociale e delle condizioni economiche come fattori condizionanti

lo sviluppo di un'adeguata relazione madre-bambino. Bowlby definisce il

comportamento di attaccamento come il comportamento finalizzato ad assicurare

la vicinanza ad una figura d'attaccamento con la funzione adattiva di proteggere

il piccolo dal pericolo; sottolinea inoltre che l'attaccamento ha una motivazione

propria e che non deriva assolutamente dai sistemi che favoriscono

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Page 27: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

l'accoppiamento e la nutrizione. I bambini in grado di spostarsi autonomamente

utilizzano la figura d'attaccamento come base sicura per l'esplorazione

dell'ambiente e come riparo sicuro in cui tornare per rassicurarsi. La capacità che

la figura d'attaccamento ha di svolgere questi ruoli dipende dalla qualità

dell'interazione sociale, in particolar modo dalla sensibilità della figura

d'attaccamento stessa ai segnali del bambino. Sia i sistemi di fuga che quelli di

attaccamento sono sistemi comportamentali che hanno il fine di ridurre lo stato

di disagio e di promuovere quello di benessere; la funzione generale di tali

sistemi è di mantenere un organismo in una precisa relazione con il suo

ambiente. Bowlby sostiene che gli esseri umani, anziché essere motivati dalla

scomparsa di uno stimolo, come suggeriva Freud, tendono a mantenere un

equilibrio dinamico tra i comportamenti che preservano la condizione di

familiarità, quelli che riducono lo stato di tensione e i comportamenti antitetici

che hanno come fine l'esplorazione e la ricerca di informazioni.

Lo stesso Bowlby commenta: “ quando l'interazione tra i due membri di una

coppia funziona bene, ogni membro manifesta intenso piacere per la compagnia

dell'altro, e specialmente per le manifestazioni di affetto dell'altro. Viceversa,

quando l'interazione dà luogo ad un conflitto persistente, ogni parte tende a

manifestare in qualunque occasione intensa angoscia o infelicità, specialmente

quando l'altro è rifiutante. […] La vicinanza e lo scambio affettuoso sono

valutati e sentiti come piacevoli da entrambi, mentre la distanza e le espressioni

di rifiuto sono valutate e sentite come spiacevoli o dolorose da entrambi”.

(Bowlby J., Attaccamento e perdita, 1969).

Il rapporto di coppia rappresenta una delle espressioni più significative

dell'attaccamento in età adulta; in effetti esistono differenze rilevanti tra

l'attaccamento adulto e quello dei bambini. In primo luogo gli attaccamenti dei

27

Page 28: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

bambini sono tipicamente complementari; vale a dire che la figura di

attaccamento offre cure ma non ne riceve, mentre il bambino ricerca ma non

offre sicurezza. Al contrario, l'attaccamento adulto è tipicamente reciproco:

entrambi i partner danno e ricevono protezione. Una seconda differenza consiste

nel fatto che nell'età adulta la figura di attaccamento è un pari e spesso anche un

partner sessuale. La forma più tipica di attaccamento adulto implica quindi

l'integrazione di tre diversi sistemi comportamentali: l'attaccamento, il fornire e

il ricevere cure, accoppiamento sessuale. Un ultimo punto di differenza consiste

nel fatto che durante l'età adulta il sistema di esplorazione non viene controllato

con facilità dal sistema di attaccamento, come avviene invece durante l'infanzia.

Inoltre va sottolineata l'ipotesi di Bowlby sulle possibili differenze individuali

nei confronti dell'attaccamento, queste vengono mantenute nel tempo attraverso

rappresentazioni mentali o modelli operativi interni di se stessi e della figura di

attaccamento. Questi modelli consistono in sistemi organizzati di credenze e di

aspettative, molti dei quali agiscono al di fuori del controllo cosciente, in grado

di modellare la percezione sociale e permettono all'individuo di prevedere il

comportamento del partner in una particolare relazione. I modelli operativi si

possono definire sicuri quando un individuo prevede che il partner sarà

disponibile e percepisce se stesso come meritevole ed efficace nelle situazioni

che richiedono conforto o sostegno. Al contrario, gli individui con modelli

operativi insicuri prevedono un rifiuto o risposte inconsistenti da parte di chi si

prende cura di loro e possiedono un modello di sé caratterizzato da previsioni di

scarsa efficacia e di basso merito. Una volta formati, i modelli operativi

svolgono la funzione euristica di guidare le azioni e di programmare un

comportamento adeguato ogni volta che viene attivato il sistema di

attaccamento. Nei momenti in cui si verificano cambiamenti drastici, quali la

formazione o la rottura di una relazione adulta di attaccamento, i modelli

28

Page 29: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

operativi interni devono modificarsi per incorporare nuove informazioni su sé e

sull'altro. Bowlby descrisse questi processi di accomodamento parlando di

revisione o di “aggiornamento” dei modelli operativi interni. Gli individui si

differenziano rispetto alla misura in cui i loro modelli sono aperti alla revisione e

all'aggiornamento. Quando gli individui acquisiscono nuove informazioni su sé e

l'altro, i modelli rimangono sufficientemente accurati. Diversamente, quando le

informazioni sui cambiamenti nelle circostanze o nelle figure di attaccamento

vengono scartate o ignorate, i modelli diventano imprecisi. Solo i modelli che

risultano sufficientemente accurati genereranno un comportamento adattivo nelle

relazioni e consentiranno al partner di avere aspettative più aderenti alla realtà

per ciascun comportamento dell'altro. Sulla base della teoria dell'attaccamento è

stata svolta una ricerca (Hazan, Shaver, Romantic love conceptualized as an

attachment process, 1987) che ha permesso di verificare l'ipotesi iniziale la

quale sosteneva che l'amore nell'età adulta fosse simile al sentimento provocato

dal bambino per la madre, in particolare per quanto riguarda la ricerca e il

mantenimento della vicinanza fisica, la fiducia nella disponibilità continua del

partner, la richiesta di conforto rivolta al partner, così come il disagio provato a

causa di separazioni o minacce alla stabilità della relazione; inoltre si è supposto

che le differenze individuali nell'attaccamento adulto dovevano essere legate alle

differenti modalità con cui i soggetti ricordavano le relazioni di attaccamento

che avevano stabilito con i genitori durante l'infanzia.

Quindi, per concludere, nella teoria dell'attaccamento compare l'idea che lo

sviluppo sociale comporti la costruzione, la revisione, l'integrazione e

l'astrazione di modelli mentali, in più è compatibile l'idea che si possono

verificare cambiamenti grazie a nuove esperienze e informazioni, sebbene i

cambiamenti diventino più difficili quando i modelli o gli schemi abituali

29

Page 30: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

vengano usati ripetutamente senza modificarsi. Al contrario la concezione

freudiana ritiene che l'irrazionalità dell'amore adulto indichi una regressione

all'infanzia o una fissazione a qualche stadio precedente di sviluppo

psicosessuale. L'approccio all'amore di coppia basato sulla teoria

dell'attaccamento prevede che l'amore sia un processo biologico oltre che

sociale, radicato nel sistema nervoso e deputato allo svolgimento di una o più

funzioni importanti.

Si possono delineare alcuni principi funzionali delle relazioni di coppia, i quali

evidenziati da Jurg Willi, si sono rilevati importanti ai fini del successo di una

terapia di coppia.

Si tratta del PRINCIPIO DI DELIMITAZIONE: una coppia che vuole

funzionare bene deve chiaramente definirsi sia verso l'esterno che verso l'interno,

inoltre deve trovare la sua posizione in un continuum tra la completa fusione e la

delimitazione rigida. L'ambito compreso tra questi due estremi permette un

funzionamento diadico normale.

Un secondo principio riguarda il COMPORTAMENTO DI DIFESA

PROGRESSIVO E REGRESSIVO: il rapporto intimo di coppia offre una vasta

gamma di possibili comportamenti progressivi e regressivi, infatti tale rapporto

si avvicina molto all'intimità genitore-bambino che caratterizza la prima

infanzia. Nessun rapporto consente una soddisfazione così completa dei bisogni

primari di totalità, appartenenza reciproca, sollecitudine, cura e attenzione,

protezione, sicurezza e dipendenza. In un rapporto di coppia sano, i partner

hanno il vantaggio di poter parzialmente progredire e regredire in una continua

oscillazione, facendo riferimento ad un comportamento compensante del partner

stesso. Il sapersi entrambi in funzione di aiuto aumenta il senso di sé,

30

Page 31: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

l'autostima. La sensazione di potersi sostenere a vicenda trasmette ai partner un

alto grado di soddisfazione e conferisce una motivazione fondamentale alla

formazione diadica. La possibilità di regressione periodica è un presupposto

importante per la maturazione.

Infine, il terzo principio riguarda L'EQUILIBRIO DEL SENSO DEL VALORE

DI SE': in una relazione felice su entrambi i lati, i partner avvertono un senso

reciproco di equivalenza; con ciò si intende non solo la parità dei diritti nella

relazione diadica, bensì la parità del senso del valore di sé, dell'autostima che i

partner avvertono. La donna può sentirsi assolutamente alla pari con l'uomo,

anche se è solo il marito a fare una carriera professionale, a condizione che

venga riconosciuta ad entrambi i lati la sua funzione personale determinante di

guida e consigliera nell'ascesa del marito.

L'amore di coppia può essere visto sotto diverse sfumature:

amore come fusione, in molti rapporti si possono verificare dei varie

propri comportamenti di fusione tra i due partner, fino alla perdita della

propria personalità, alla sensazione di estraneità sia verso il proprio sé che

verso l'ambiente esterno (spersonalizzazione, derealizzazione);

amore come sollecitudine, cura e sostentamento reciproci, il rapporto può

essenzialmente sorreggersi sulla rappresentazione che l'uno, in veste di

“madre”, deve accudire l'altro, in quanto “bambino” bisognoso d'aiuto: i

due partner sono legati dall'accordo tacito per cui l'uno dovrebbe

manifestare una disponibilità inesauribile ad aiutare l'altro senza

pretendere alcun contraccambio, mentre l'altro, bisognoso di aiuto,

dovrebbe potersi risparmiare ogni ricorso alle proprie forze.

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Page 32: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

Amore come conferma maschile, rivalità tra i partner della coppia per il

cosiddetto”ruolo maschile”, alla cui base ricadono le norme e i valori

socio-culturali presenti all'interno di una determinata società. Oggigiorno

gli stereotipi dei ruoli in base al sesso sono meno marcati, anche se risulta

ancora difficile preservare la regola dell'equivalenza.

4.1 LA FORMAZIONE DELLA COPPIA

La coppia è un sistema “aperto”, diverso dalla somma delle caratteristiche degli

individui che la compongono. Essa è composta da tre parti: Io, Tu, Noi.

La vita della coppia è strutturata in tre parti:

1. Scelta del partner;

2. Innamoramento;

3. Matrimonio (o convivenza)

La problematica dell’alterità va quindi considerata anche dalla prospettiva della

rappresentazione dell’altro come estraneo in relazione a tutti i momenti di non

incontro, così come i momenti di intesa vanno letti come costruzione di un

“Senso del Noi” espressione di un sentimento di reciprocità condivisa.

La scelta del partner

La scelta del partner è un processo interconnesso con la storia individuale e

familiare dell’individuo. In rapporto al primo oggetto d’amore ed al modello

genitoriale, essa viene effettuata per somiglianza (scelta complementare) o per

differenza (scelta per contrasto). Se il complesso edipico è stato ben elaborato

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Page 33: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

ciò aiuterà nella scelta; in caso contrario il partner scelto non sarà mai ritenuto

all’altezza del proprio genitore (identificazione con la coppia genitoriale).

L’innamoramento

L’innamoramento è il processo che consente la formazione, e in parte, il

mantenimento della coppia ed è caratterizzato prevalentemente

dall’idealizzazione totale di sé e del partner. Ci si innamora sempre

dell’immagine che l’altro ci rimanda di noi e dell’immagine che a lui

rimandiamo, ad esempio, se la donna si sente amata si sente anche più bella

(Cancrini e Harrison, 1991)

In questa fase i partner sottoscrivono un primo contratto (Malagoli Togliatti et

al., 2000), costituito da due parti, sul modello dell’iceberg: la parte emersa e la

parte sommersa. La parte emersa ha la funzione di contenimento e forza

unificante ed è costituita da norme esplicite ed accordi consapevoli. La parte

sommersa, invece, è costituita da vincoli non consapevoli di natura affettivo-

emotiva e si struttura su una forte idealizzazione di se stessi e dell’altro. Il

rapporto è caratterizzato dall’illusione e dalla passione sessuale, che sono

funzionali al determinarsi, nel tempo, di una relazione sintonica, stabile e

matura.

Se nella fase illusoria prevalgono i meccanismi proiettivi, questi possono dare

origine ad un nucleo problematico di difficile soluzione nelle fasi successive del

rapporto.

Le coppie considerate sane permettono una progressiva accettazione dell’altro

nella sua realtà, con un graduale disinvestimento illusionale e la formulazione di

un secondo contratto funzionale: passaggio dal momento dell’innamoramento

33

Page 34: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

(“Tu sei perfetto/a per me”) all’amore (“Ti accetto per quello che sei, non per

come ti vorrei”).

Le coppie che non possono o non sanno affrontare questo cambiamento

cercheranno di modificare il partner attraverso rivendicazioni atte a mantenere

l’assetto del periodo illusorio. Potranno crearsi escalation simmetriche di

conflitto distruttivo, quando non addirittura sintomi psichici.

Se invece il contratto si può modificare, si passa dall’illusione alla disillusione,

che consente di percepire l’altro come persona autonoma, da conoscere e da

concepire al tempo stesso come oggetto e soggetto.

Una coppia potrà raggiungere la fase della disillusione grazie alla propria base

sicura, che dipende dalla qualità dei vissuti infantili degli individui e può

preparare ad un’adeguata rielaborazione coniugale della relazione.

Il matrimonio

La formazione dell’identità di coppia e la decisione di sposarsi sono funzionali

quando seguono (non anticipano, né sono contemporanee a) la formazione

dell’identità individuale e lo svincolo dalla famiglia di origine.

Solo con questo presupposto è possibile passare dall’innamoramento all’amore.

La trasformazione di una fase di innamoramento in una fase di amore duraturo

non sarebbe solo un’esigenza sociale o biologica (compiti evolutivi della coppia:

procreazione e allevamento dei figli), ma può essere vista come una delle

modalità possibili di garantire ai partner un miglior sfruttamento delle risorse

affettive all’interno di scambi che possano permettere l’uso dell’altro per le

diverse necessità psicologiche di ciascuno.

34

Page 35: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

A questo proposito, Teruel ha sottolineato il tema del coniuge portatore che

agisce da contenitore di un oggetto interno dell’altro che questi “non sa” o “non

può” contenere. In tale prospettiva, le relazioni umane assumono sia una

funzione di contenimento o di integrazione di aspetti di sé, sia un significato di

scissione e di negazione di qualcosa di doloroso o disturbante; la relazione di

coppia, perciò, può permettere di diminuire l’esteriorizzazione di aspetti scissi o,

al contrario, può contribuire a mantenerla.

Si potrebbe ipotizzare, quindi, che vi possa essere una compensazione positiva

quando in una coppia l’impoverimento dell’Io dell’uno può essere coperto

dall’altro che agisce quegli elementi scissi. Ne consegue un non riconoscimento

dell’altro da sé posto nel coniuge e contemporaneamente la possibilità di

assicurarsi il controllo su tali aspetti.

In accordo con questo punto di vista, alcuni autori parlano del matrimonio come

una sorta di relazione terapeutica naturale, intendendolo come il campo delle

manifestazioni delle prime relazioni oggettuali irrisolte, dove si manifesta la

necessità di trovare un contenitore idoneo a quei nuclei non risolti in ognuno di

noi, quindi un uso dell’altro ai fini dell’autoregolazione interna.

Secondo Sandler tale dinamica potrebbe essere estesa alle relazioni di coppia,

nelle quali ogni membro può cercare di imporre, consciamente o

inconsciamente, una relazione di ruolo intrapsichica al partner assegnando un

ruolo a sé e uno complementare all’altro. L’attualizzazione della relazione di

ruolo può portare sia all’accettazione, sia al rifiuto del ruolo stesso (in entrambi i

casi in modo sostanzialmente inconscio). In ognuno dei partner è possibile

osservare la formazione di un aspetto del Sé complementare all’oggetto, ossia

quell’aspetto della rappresentazione del Sé che si adatta con la rappresentazione

dell’oggetto.

35

Page 36: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

Alla luce di queste considerazioni, si potrebbe presupporre che la vita di coppia

oscilli tra un livello di complementarietà inconscia, caratterizzato da

un’integrazione ottimale e da un arricchimento reciproco, e un livello di

collusione, ossia di misconoscimento, evacuazione e controllo reciproco di

aspetti aggressivi o di esasperata accentuazione di idealizzazioni.

Tale punto di vista sulle dinamiche di coppia mette in luce il gioco delle

identificazioni proiettive incrociate.

L’attaccamento negli adulti (o in una coppia) sembra dipendere dal gioco della

reciproca interazione tra i vari modelli operativi interni dei due partner. Le

ricerche psicoanalitiche offrono molteplici contributi al riguardo in cui viene

messo in evidenza come l’instaurare dentro di sé una coppia genitoriale buona,

che fornirà il modello interno di una “relazione genitale” creativa e procreativa,

non sia legato solo al timore di castrazione, ma anche all’amore e alle tendenze

riparative che fanno desiderare di reintegrare i genitori. Perciò è di centrale

importanza come è stato introiettato il legame di coppia, ossia le

rappresentazioni presenti relative alla qualità della relazione parentale.

La relazione di coppia può essere quindi intesa come quello spazio a due in cui

viene dispiegata la coppia rappresentata (come modello operativo interno di

coppia di cui ognuno è portatore e che segnala lo schema inconscio che orienta

le attese sull’essere insieme e a cui viene affidata una porzione rilevante della

vita affettiva).

Si potrebbe ipotizzare che un duraturo legame in una coppia adulta appartenga a

un processo di “accomodamento”, iniziato nell’infanzia, della rappresentazione

interna della coppia in un modo sempre meno irrealistico e sempre più in grado

di cogliere differenziazioni.

36

Page 37: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

Risulta interessante precisare come il processo di svincolo progressivo dalla

dipendenza idealizzata dalle figure genitoriali “reali” comporti non solo un

reinvestimento verso altri modelli adulti, ma anche un parallelo reinvestimento

delle rappresentazioni interne della coppia genitoriale interna e del Sé.

Il modello interno della relazione della coppia parentale sarà facilitante o

ostacolante la capacità di instaurare i rapporti futuri di coppia, affettivamente

significativi e duraturi, nel senso che essi saranno usati per confermare o

smentire le attese interne.

Nonostante possano avvenire cambiamenti della rappresentazione della relazione

della coppia parentale nella direzione di un maggior realismo, può permanere

una discrepanza tra la relazione di coppia e le fantasie sulla coppia.

Inoltre, sulla relazione di coppia possono essere “scaricate” molte delle

“patologie della vita quotidiana” e non pochi aspetti patologici che una volta,

all’interno del modello one-body psychology di Freud, erano letti in termini di

problemi individuali.

Nella lettura dei legami di coppia è necessario tener conto di varie dimensioni

che non vanno tra loro confuse:

Il tema dell’altro da me, le difficoltà di re introiezione: tema dell’ “uso

dell’altro” o dell’altro come “estensione narcisistica del Sé” nei termini di

un affido di un aspetto complementare del soggetto, oppure di aspetti

cattivi o idealizzati;

Il tema del compagno d’interazione interno, rappresentazione della

relazione con l’altro nei termini delle fantasie e attese connesse al “Senso

del Noi”;

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Page 38: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

Il tema della coppia interna, la qualità della relazione affettiva del legame

di coppia come insieme (derivante dall’interiorizzazione del legame della

coppia parentale e delle fantasia su di esso).

Tali aspetti sono complementari e strettamente connessi tra loro, come diversi

livelli dell’esperienza interna e delle aspettative di legame con gli altri. Sono,

infatti, elementi dei modelli operativi interni di relazione di cui il soggetto è

portatore.

4.2 Compiti di sviluppo

Il singolo nella coppia, la coppia in sè e la famiglia devono affrontare, nel corso

del loro ciclo di vita, eventi critici, che possono essere normativi (prevedibili) o

paranormativi (non del tutto prevedibili, anche se frequenti). Questi eventi

presentano dei compiti di sviluppo che comportano una riorganizzazione

evolutiva oppure una destrutturazione del sistema, se non si è in grado di

superare i compiti di sviluppo.

In particolare, i compiti di sviluppo che deve affrontare la coppia, in questa fase

di formazione, riguardano, in senso orizzontale, i processi di adattamento alla

vita in comune e, in senso verticale, gli adempimenti nei confronti delle famiglie

di origine, mantenendo un equilibrio tra nuova e precedente realtà.

I processi di adattamento alla vita di coppia prevedono forme di negoziazione

rispetto alle funzioni, ai ruoli, alle regole e agli spazi interni alla coppia. In tale

contesto, la coppia può trovare difficile la gestione dei conflitti, che possono

essere costruttivi o distruttivi. Se si possiede una base sicura si può riproporre

nella coppia la fiducia, che è stata data nella famiglia di origine. Una risoluzione

38

Page 39: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

dei conflitti si ha quando i partner riescono a metacomunicare; è, inoltre, molto

importante l’ascolto dell’altro per mantenere coesa la coppia.

La rinegoziazione dei rapporti con le famiglie d’origine comporta, in un certo

senso, la fusione di due culture diverse in una sola. La coppia deve essere

diversa da entrambe le famiglie d’origine ed essere consapevole di quali aspetti

di esse valga la pena conservare. La potenzialità di un individuo di creare una

nuova coppia è basata sullo svincolo dalla propria famiglia d’origine, evento per

lo più interno e che consiste in una buona individuazione e separazione. Ciò

genererà, anche nelle famiglie d’origine, la necessità di ridefinire nuove distanze

per mantenere confini chiari e permeabili.

CAP 5

MODELLI DI INTERVENTO SU BASE PSICOANALITICA

39

Page 40: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

In questo capitolo vogliamo presentare i modelli di intervento in ambito

familiare che condividono una base psicoanalitica.

Innanzitutto, è bene sottolineare come tutti questi modelli considerino

l’individualità, la soggettività, le esperienze di vita del soggetto, l’individuo

come persona intera, la conditio sine qua non per la comprensione dell’individuo

stesso, anche all’interno della complessa struttura familiare.

Nonostante la varietà dei modelli psicoanalitici proposti è possibile condividere

l’idea che le diverse teorie siano accumunate da alcuni concetti fondamentali:

l’esistenza dell’inconscio, il conflitto e le difese.

Attualmente, rispetto alla tematica degli interventi in ambito familiare è

possibile individuare due tipologie di lavori:

1. modelli di interpretazione e di intervento sul funzionamento di coppia,

familiare, della relazione genitori-figli, che, però, sono utilizzati nell’ottica

di una migliore comprensione delle dinamiche intrapsichiche

dell’individuo e quindi all’interno di un orientamento rivolto prettamente

all’individualità;

2. lavori che si rivolgono alla realtà dell’intervento, alla famiglia, alla coppia,

alla relazione genitore-figlio, in cui si ipotizza che l’individuo abbia

modalità specifiche di agire che influenzano la relazione con gli altri

membri della famiglia, e a loro volta queste interazioni modifichino il

funzionamento individuale. L’intervento, quindi, non si rivolge solo

all’individuo, ma alla famiglia nel suo insieme, o a un suo sottosistema.

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Page 41: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

Uno dei soggetti fondamentali a cui può essere diretto l’intervento familiare è la

relazione genitore-figlio.

Le prime relazioni genitore-figlio sono state prese in considerazione già nella

concettualizzazione freudiana del complesso edipico.

Fin dalle prime evoluzioni, alcune correnti hanno iniziato in seguito a spostare

l’attenzione da una visione dell’uomo che cerca una sua soddisfazione personale

(secondo la tradizionale struttura mentale isolata) ad una visione in cui hanno un

ruolo fondamentale le rappresentazioni interne e le aspettative relative al porsi in

relazione con gli altri (Fairbairn, Klein, Bion, Winnicott e Bowlby).

Si fa spazio, quindi, una visione in cui la mente si sviluppa in continui

adattamenti, dell’individuo verso gli altri e degli altri verso l’individuo.

L’individuo è continuamente chiamato a riposizionarsi in relazione agli altri di

fronte a compiti evolutivi che cambiano nel corso del ciclo di vita: l’uomo

diventa agente attivo in un sistema diadico di rappresentazioni e stati interni.

Nonostante questo spostamento nell’interpretazione del funzionamento mentale

verso l’importanza della relazione prevale, tuttavia, l’interesse per l’intervento

individuale, fatta eccezione per due ambiti particolari: gli interventi della prima

infanzia e il lavoro con la coppia genitoriale.

Un altro soggetto a cui può essere rivolto questo tipo di intervento è certamente

la relazione di coppia.

Il filone a cui maggiormente facciamo riferimento si è sviluppato e ha acquisito

rilievo in Inghilterra verso gli anni Sessanta. In altri paesi europei e negli Stati

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Page 42: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

Uniti questo approccio è largamente impiegato e viene attualmente considerato

una modalità valida di intervento.

In Italia, di particolare rilievo il modello proposto da Norsa e Zavattini (1997). A

Zavattini dobbiamo anche riconoscere il merito di cercare di diffondere in Italia

l’importanza di una terapia della coppia su base psicoanalitica.

In Inghilterra, la tradizione dalla terapia con la coppia coniugale è ormai

consolidata. L’eredità proviene dai teorici delle relazioni oggettuali (Fairbairn,

Klein) che hanno influenzato notevolmente tutti gli studi successivi delle

relazioni di coppia. La teoria delle relazioni oggettuali viene ancora considerata

la più utile per fornire la base per la comprensione del rapporto di coppia in

ambito psicoanalitico, questo per due ragioni fondamentali: a) perché sembra più

adatta all’ampliamento delle relazioni di coppia e/o familiari; b) per le tipologie

di meccanismi di difesa che la teoria delle relazioni oggettuali privilegia:

scissione, proiezione ed identificazione proiettiva.

Tuttavia, è a Henry Dicks (1967) che si deve una concezione precisa della teoria

e della tecnica nell’ambito dell’intervento con le coppie. L’Autore considera il

matrimonio, o una relazione affettiva di lunga durata e significativa, come una

sorta di relazione terapeutica naturale, da intendersi come campo di

manifestazione delle relazioni oggettuali irrisolte. Questa posizione ha portato

successivi autori a proporre un modello di funzionamento a base psicoanalitica

sia della coppia che dell’intera famiglia.

5.1 I diversi modelli

I modelli che presentiamo come esempi di intervento su base psicoanalitica con

la coppia e con la famiglia quelli di Ruszczynski, come esponente della scuola

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Page 43: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

inglese, quello degli Scharff per gli Stati Uniti e quello di Zavattini e

collaboratori per la realtà italiana.

Tutti gli autori che si occupano di intervento familiare su base psicoanalitica

evidenziano l’importanza di alcuni principi fondamentali: gli affetti, la

riflessione e l’insight, la relazione terapeutica nei suoi aspetti transferali e

controtransferali, visti come fattori curativi del trattamento e reinterpretati

relativamente alla specificità del contesto familiare. Inoltre, come si verifica

anche nel trattamento individuale, questi fattori possono assumere pesi diversi a

seconda che ci si ponga maggiormente verso il polo espressivo o verso il polo

supportivo.

Tutti gli autori di stampo psicoanalitico ipotizzano che una componente della

psicopatologia familiare sia da attribuire a bisogni inconsci e meccanismi di

difesa, che influenzano la relazione attuale con gli altri membri della famiglia.

Lo strumento principale utilizzato in terapia è il colloquio come nella seduta

individuale, anche se l’unità è diadica o di sistema, a seconda che ci si rivolga

alla coppia o alla famiglia. Il momento diagnostico è separato e precede la fase

di trattamento.

Le finalità del trattamento sono precisate alla fine del processo diagnostico; la

conclusione del trattamento è stabilità in comunanza tra terapeuta e famiglia.

Scopo del trattamento è accogliere la sofferenza all’interno della relazione, senza

concentrare l’attenzione solo sull’aspetto sintomatico o solo sull’analisi del

malfunzionamento delle dinamiche relazionali: si tiene, quindi, conto

dell’influenza sia del singolo membro che delle relazioni, dei significati consci e

inconsci e delle modalità relazionali utilizzate che si sono costituite all’interno

della famiglia.

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Page 44: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

Nello specifico ci si propone di aiutare le famiglie a condividere ed esprimere

emozioni e stati affettivi, a vivere, tollerare ed elaborare le situazioni conflittuali,

a giungere ad un uso elastico e adattivo dei meccanismi difensivi. Si promuove

lo sviluppo di una buona capacità di riflessione e di insight rispetto a come e

perché certe cose succedano all’interno della famiglia e/o della coppia.

La frequenza di solito è settimanale e la durata è quella classica di un colloquio

individuale (45-50 minuti). Di solito si tratta di terapie a lungo termine, con

durata non prefissabile a priori.

5.2 Esempi di modelli di terapie espressive in ambito familiare

5.2.1Modello Object Relations Family Therapy di David e Jill S. Scharff

Il concetto base, che guida la teorizzazione degli autori, è che gli individui

nascono con una tendenza fondamentale alla relazione e che i meccanismi di

proiezione, scissione, introiezione e identificazione proiettiva guidano non solo

lo sviluppo individuale, ma anche le relazioni familiari e le difficoltà che

insorgono in esse.

Secondo gli autori non è possibile riferirsi alla famiglia solo come ad un insieme

di individui, essa è un insieme di relazioni unico per ciascuna famiglia. La

famiglia è studiata nell’ottica del ciclo di vita, dalla costituzione della coppia alla

famiglia con figli adulti.

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Page 45: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

Secondo gli autori la capacità di instaurare relazioni intime e relazioni familiari

d’affetto, si basa oltre che sulle relazioni oggettuali, anche sulla costituzione di

uno spazio transizionale e una particolare modalità di holding (secondo la

teorizzazione di Winnicott), derivanti dalla qualità delle prime interazioni con la

figura materna, che influenzano profondamente la relazione di coppia adulta. Il

punto di partenza è l’ipotesi che la relazione madre-bambino si sviluppi da una

partnership fisica (la simbiosi intrauterina) ad una partnership mente-corpo

(Winnicott, 1971).

A partire da quest’ipotesi, gli Scharff introducono così tre fondamentali processi

utili per la comprensione della dinamica familiare, che hanno origine nello

spazio transizionale tra madre e bambino:

• Relazionarsi: madre e bambino partecipano ad un processo di

comunicazione intima, di relazionarsi con e prendere dentro l’esperienza

reciproca di mutua identificazione.

• Holding centrato: insieme delle attività fisiche e psicologiche messe in

atto dalla madre per l’instaurarsi della relazione (handling).

• Holding contestuale: il fornire il contesto generale fisico e mentale

affinché si verifichi la relazione, dove ha un ruolo fondamentale anche la

figura paterna.

Gli autori evidenziano come raramente una famiglia si presenta come bisognosa

di aiuto nella sua totalità, tuttavia si richiede per alcune sedute la presenza

dell’intera famiglia, giustificando che essa costituisce il contesto relazionale del

soggetto/i in trattamento (ovviamente senza obbligo di partecipazione).

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Page 46: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

Nel processo diagnostico si tiene conto della fase evolutiva in cui si situa

l’interazione familiare, si valutano le risorse e le debolezze della famiglia e la

sua capacità di affrontare la frustrazione e l’angoscia, nonché di lavorare

attraverso l’utilizzazione del transfert e controtransfert.

Lo scopo è espandere le capacità di mettere in atto la funzione di holding; si

tenta di comprendere le relazioni oggettuali inconsce.

Secondo gli Scharff la terapia familiare non deve avere un setting fisso ed

autoritario. Generalmente, le sedie sono disposte circolarmente con al centro un

tavolino per i bambini.

Gli autori ritengono importante distinguere un transfert contestuale da un

transfert focalizzato. Il transfert contestuale si rivolge al terapeuta come fornitore

di un ambiente che sostiene (holding) le angosce dell’intera famiglia e precede il

costituirsi del transfert focalizzato. Si tratta dello spazio che il terapeuta crea

affinché la famiglia possa maturare e svilupparsi, acquisire una nuova forza

psicologica.

5.2.2 Modello di S. Ruszczynski

La dinamica centrale di tutte le relazioni di coppia è caratterizzata dalla costante

tensione relativa al bisogno, da un lato, di un’individualità legittima, dall’altro,

di una relazione intima. Tali esigenze si intrecciano continuamente e, a volte,

possono entrare in conflitto.

La capacità di separatezza e intimità viene interpretata dall’autore in termini

kleiniani tenendo conto dell’angoscia e dei meccanismi di difesa, che modellano

la natura delle relazioni oggettuali a livello conscio e inconscio.

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Page 47: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

Ruszczynski sostiene come sia la preoccupazione per l’altro a determinare il

desiderio di intimità, preoccupazione che deriverebbe proprio dalla posizione

depressiva delineata da Melanie Klein.

Se un adeguato desiderio di intimità può essere ricondotto alla preoccupazione

per l’altro, un bisogno eccessivo può denunciare una modalità intrusiva di

controllo dell’altro, sotto il segno dell’identificazione proiettiva. L’intimità

ricercata in questo tipo di coppie prevede una forte adesione dell’uno all’altro,

altro che assume il ruolo di portatore di parti del Sé del partner, altro che diventa

estensione narcisistica del primo.

Per l’autore ogni relazione di coppia è il prodotto condiviso di identificazioni

proiettive e introiettive; la coppia sana è quella che presenta flessibilità delle

strutture difensive.

Due sarebbero le tipologie di coppie. Nella prima rientrano quelle che

manifestano uno stile schizo-paranoide, con angosce persecutorie, difese rigide,

dove la capacità di pensare è limitata e sostituita dal ricorso all’azione. La

seconda categoria, invece, è costituita da coppie con un tipo di relazione più

evoluto, con uno stile depressivo, vi è una maggiore consapevolezza sia degli

aspetti buoni sia degli aspetti cattivi dell’altro, sono presenti angosce di perdita o

danneggiamento, difese più ossessive e capacità di ambivalenza e tolleranza.

Secondo l’autore esistono alcune relazioni che possono beneficiare del modello

da lui proposto, mentre per altre esso è inadeguato.

Il trattamento è efficace quando nella coppia è presente un movimento verso la

posizione depressiva, che permette un certo grado di tolleranza alla separatezza.

In questo caso, l’interpretazione sarà centrata sull’interazione della coppia e,

grazie ad un processo di autoconoscenza, i partner potranno essere aiutati a

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Page 48: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

ridurre i meccanismi proiettivi, permettendo alla coppia di sviluppare le capacità

di intimità più che di intrusività.

Nel caso di un membro della coppia con diagnosi narcisistica o borderline è più

idonea una psicoterapia individuale intensiva.

Il processo di intervento proposto prevede una prima fase di consultazione e in

seguito la terapia, che utilizza come strumento il colloquio clinico, durante il

quale si indagano soprattutto la natura dell’angoscia, i meccanismi di difesa, il

tipo di relazione oggettuale. La cadenza delle sedute è settimanale, della durata

di circa un’ora ciascuna, in genere la durata totale non supera i due anni.

Compito fondamentale di questo modello terapeutico consiste nell’analisi e

nell’interpretazione delle dinamiche inconsce per permettere l’insight e lo

sviluppo di una maggiore conoscenza di sé all’interno della relazione di coppia.

5.2.3 Modello di Norsa-Zavattini

Questo modello risulta, in Italia, il più elaborato ed appartiene a quel filone di

interventi che ha iniziato a svilupparsi e ha acquisito sempre più importanza in

Inghilterra verso gli anni Sessanta.

I filoni teorici principali a cui fa riferimento questo modello sono:

• I meccanismi di difesa: uso del rapporto con l’altro in modo difensivo, con

i meccanismi di proiezione e identificazione proiettiva. Partendo da Anna

Freud con la nozione di esternalizzazione inizia a delinearsi, accanto ai

meccanismi di difesa di livello intrapsichico, una modalità specifica di

utilizzare il rapporto con l’altro in ottica difensiva. Ciò che avviene nel

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Page 49: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

mondo interno, spesso, affinché possa essere accettato, ed eventualmente

rielaborato, deve essere “trasformato in esterno” (Freud et al., 1965).

Appare così il concetto di proiezione, così come più tardi la Klein (1954)

rinominerà l’esternalizzazione, che consente di eliminare parti non

riconoscibili del Sé ed attribuirle al mondo esterno. Secondo l’ottica

classica (in particolare Fairbairn), in seguito al meccanismo difensivo di

scissione (che fa sì che l’individuo separi i propri oggetti interni in buoni e

cattivi) i contenuti mentali inaccettabili vengono ricondotti all’altro. Un

ulteriore meccanismo cardine del rapporto di coppia è l’identificazione

proiettiva, termine coniato dalla Klein (1954), secondo cui il soggetto su

cui vengono proiettati gli oggetti interni “cattivi” accoglie tali contenuti ed

inizia a comportarsi conformemente alle aspettative del partner. Vengono

a crearsi, quindi, interazioni dinamiche circolari in cui risulta sempre più

difficile distinguere il mondo interno dell’uno da quello dell’altro.

• Il tema dell’uso dell’altro: la capacità individuale di accettare la realtà

psichica dell’Altro e contenerla. Gli autori sostengono che questo sia il

concetto cardine della teoria di interventi di coppia. Partendo dalla

concezione classica, in cui l’altro viene visto come l’oggetto della scarica

libidica, si passa alla metafora contenuto/contenitore di Bion, ovvero la

capacità individuale di accettare la realtà psichica dell’altro. Questa

visione evolve con Teruel (1966) e la sua concettualizzazione del “coniuge

portatore”: il partner assorbe e contiene i lati oscuri dell’altro. Tale

concezione, ripresa da Dicks con il concetto di matrimonio come relazione

terapeutica naturale, ovvero il campo delle prime relazioni oggettuali

irrisolte, ha gettato le basi per tutti gli sviluppi successivi.

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Page 50: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

• La coppia genitoriale interna: l’interiorizzazione del rapporto di coppia dei

genitori, si tratta di costruzioni che contribuiscono all’emergere di

aspettative nei confronti delle relazioni attuali e che determineranno la

qualità delle stesse. La rappresentazione della coppia genitoriale interna è

la risultante sia delle interazioni reali tra i genitori, che delle fantasie

dell’individuo su di esse. Quanto più questi due aspetti saranno

incongruenti, tanto più sarà difficile per il soggetto crearsi aspettative

realistiche nei confronti dei propri rapporti di coppia.

• Teoria del modello: i meccanismi di difesa sono visti come consuete

modalità di regolare le proprie emozioni. Gli autori sostengono che

ognuno di noi ha meccanismi tipici per risolvere le proprie problematiche

emotive attraverso il rapporto di coppia. Da un lato, alcuni tendono ad

attribuire agli altri i lati oscuri di se stessi, dall’altro, viceversa, si

accolgono le problematiche dell’altro. Secondo Norsa e Zavattini, però, è

necessario sottolineare la dimensione intersoggettiva di tali difese, in

particolare dell’identificazione proiettiva. In questo modello, infatti, si

parla di “identificazioni proiettive incrociate”, che riguardano

vicendevolmente colui che attualizza il meccanismo difensivo e colui che

lo accoglie. Inoltre, l’affido reciproco, ovvero la possibilità dei coniugi di

usarsi a vicenda, immettendo nell’altro parti del Sé, se da un lato in alcune

coppie può avere la funzione di riparare adeguatamente il proprio mondo

interno, dall’altro diviene co-creare una relazione distorta, talvolta troppo

compiacente. Tali configurazioni difensive si estrinsecano all’interno della

relazione nel “tema dell’uso dell’altro”. Esiste infatti una sorta di

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Page 51: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

“coinvolgimento” nella formazione della coppia che, a seconda delle

circostanze e soprattutto della personalità dei partner, può consentire di

progredire nei propri compiti evolutivi o comunque di autoregolarsi, anche

se troppo spesso in maniera patologica. L’ingaggio di coppia ha,

comunque, sempre una valenza difensiva, l’altro viene sempre usato per

sfuggire dal proprio mondo interno, e, soprattutto, non è mai casuale. In

sintesi, secondo gli autori le relazioni si dipanano lungo un continuum che

dalla polarità di complementarietà inconscia arriva alla polarità di

collusione.

Norsa e Zavattini distinguono chiaramente la coppia sana e/o funzionante da

quella patologica e/o disfunzionale proprio attraverso il “tema dell’uso

dell’altro”, che se talvolta conduce a relazioni disfunzionali, spesso può favorire

una relazione perfettamente soddisfacente.

La situazione di patologia si delinea quando, a seguito della proiezione degli

aspetti inaccettabili del Sé, al partner non è concessa la possibilità di

reintroiettare i propri contenuti mentali.

Ogni coppia sana presenta una sorta di sintonizzazione affettiva; una relazione di

coppia può essere la sede di una rielaborazione inconsapevole del proprio

vissuto interno, ma anche il luogo dove esteriorizzare dinamiche persecutorie

senza poter fruire di introiezioni positive.

Il trattamento risulta utile quanto più la motivazione sottostante la richiesta di

aiuto è profonda e implica la richiesta di decollusione e di reintegrazione degli

aspetti scissi del Sé affidati all’altro.

51

Page 52: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

5.3 Modelli supportavi

Gli interventi descritti finora possono essere definiti terapie espressive. In

ambito familiare esistono anche modelli di intervento chiamati terapie

supportive.

Le terapie espressive conducono il paziente ad una ristrutturazione della

personalità e a una soluzione più adeguata dei conflitti, cambiando il mondo

delle rappresentazioni oggettuali e del Sé operando nel “profondo”; le terapie

supportive si propongono di accompagnare il soggetto in un percorso che sta

compiendo. Gli interventi dello psicologo restano molto vicini alla

consapevolezza e rinviano alla situazione attuale del soggetto, fornendo un

supporto emotivo al paziente e viene anche rinforzata l’alleanza terapeutica.

La differenziazione tra terapie espressive e terapie supportive implica specificità

nell’uso dell’interpretazione, del transfert e del controtransfert (le terapie

espressive richiedono al terapeuta un training psicoanalitico personale).

L’intervento di sostegno viene applicato generalmente nell’ambito della terapia

individuale, ma può essere facilmente esteso al campo familiare e a quello di

coppia.

Le terapie supportive su base psicoanalitica nell’ambito dell’intervento familiare

condividono alcuni principi teorici e di teoria della tecnica delle terapie

espressive:

1. Condividono l’ipotesi che la famiglia o i suoi sottoinsiemi costituiscono un

oggetto di studio peculiare in cui la totalità è diversa dalla somma delle

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Page 53: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

singole parti, quindi prendono in considerazione anche la singolarità di

ogni membro.

2. Condividono i seguenti concetti di base della teoria psicoanalitica:

• la persona è considerata nella sua interezza e non solo come espressione di

un sintomo;

• si ipotizza l’influenza di aspetti sia consci che inconsci sulla modalità di

relazionarsi e di rappresentarsi le relazioni;

• fanno riferimento alle relazioni iniziali genitori-bambino, al significato

dell’adolescenza, alla transizione alla genitorialità come processo di

sviluppo intrapsichico;

• si ipotizza che le relazioni passate siano ancora presenti nel mondo interno

dei singoli membri della famiglia;

• si dà importanza al ruolo del padre.

3. Quanto alla teoria della tecnica, viene condivisa la centralità di alcuni

principi psicoanalitici fondamentali: l’importanza data agli affetti, l’insight

e la riflessione, la dinamica transfert-controtransfert come fattori

terapeutici.

4. Lo scopo generale della terapia familiare è:

• accogliere la sofferenza all’interno di un contesto relazionale, tenendo

conto delle modalità relazionali all’interno della famiglia;

• aiutare le famiglie a risolvere i problemi che le hanno portate al

trattamento;

• aiutare ciascuno a dare un nome ai sentimenti che prova, riconoscerli ed

esserne consapevole;

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Page 54: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

• aiutare a produrre connessioni tra pensieri ed emozioni;

• accrescere la capacità di autoriflessione;

• fornire alla famiglia l’opportunità di azioni concrete e comuni.

Le terapie supportive, nell’ambito dell’intervento familiare, si differenziano per

alcuni aspetti:

• Nelle teorie supportive si tiene presente la realtà e il contesto ambientale in

cui la famiglia è inserita.

• L’attenzione è rivolta ad una diagnosi delle parti sane e funzionanti.

• Viene data importanza all’hic et nunc.

• Il terapeuta si avvicina alla famiglia con comprensione e empatia.

• Il terapeuta enfatizza la possibilità di lavorare insieme con l’intera

famiglia, un suo sottosistema e i diversi componenti

• L’inconscio è molto presente, ma il terapeuta comunica esclusivamente

quanto gli sembra possa comprendere a livello consapevole, non si lavora

per una risoluzione dei conflitti inconsci.

• Si tratta di un processo di autoconoscenza.

• Una prima parte osservativa ha lo scopo di creare l’alleanza di carattere

diagnostico in un clima di sperimentazione reciproca.

• Viene data molta attenzione agli affetti consapevoli che vengono espressi

nella relazione.

• Verbalizzazioni e chiarificazioni sono la modalità di base nel lavoro con le

famiglie.

• Le interpretazioni sono usate solo in momenti di stallo.

• Il terapeuta contiene la complessità delle relazioni e dei bisogni.

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Page 55: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

• Il terapeuta presenta la strategia maggiormente adattiva, che comunque

deve essere negoziata dalla famiglia o dalla coppia.

• Il terapeuta incrementa le capacità di coping.

• Il terapeuta è consapevole degli aspetti transferali o controtransferali, ma

non sempre li interpreta con connessioni legate al passato dei soggetti.

• Gli interventi del terapeuta aiutano la riflessione e non sostituiscono la

famiglia.

• Il terapeuta diventa un Io ausiliario per il funzionamento della famiglia.

• Si pone attenzione alla capacità della famiglia di accettare un intervento

più supportivo che interpretativo.

CONCLUSIONE

Per concludere non si può far altro che affermare che il nostro modo di amare

non è eterno ed assoluto, ma cambia e cresce, come cambiamo, maturiamo e

cresciamo noi. L’esperienza o la mancanza di esperienza può permettere ad un

sentimento amoroso di essere completamente differenti dall’altro. A nessuno di

noi è mai stato detto come amare, cosa fare per dimostrare all’altro il proprio

amore. L’amore è un sentimento e come tale segue un inconscio, un non-

conscio, in qualcosa che è dentro di noi ma è a noi sconosciuto.

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Page 56: Amore Definibile, Indefinibile: Indispensabile!

L’amore è energia, forza; tutto si può dire sull’amore tranne che sia qualcosa di

passivo o di apatico, anche la fase terminale dell’amore o, per certi versi, anche

l’assenza di amore è energia ed è un’attività.

Il frutto di un amore, la nascita di un figlio, come anche del sodalizio dell’amore

amore, come il matrimonio, comportano il più grande cambiamento e

stravolgimento nella vita di una coppia. Come si sa i cambiamenti, anche i più

belli ed entusiasmatici, portano una buona dose di stress, di energia pura che

viene liberata e che smuovono la brutta staticità della vita e della sua routine.

Inoltre, l’amore non si consuma in un istante per poi terminare e ripresentarsi

successivamente, l’amore dura nel tempo, è una continua energia fatta di alti e

bassi, di momenti belli e di momenti brutti, ma sicuramente di attività mentale e

fisica continua. E’ un magma fluido che continua la sua discesa nella bocca del

vulcano, spesso non si vede perché la vitalità la si sente dentro, a livello

emotivo, a livelli più profondi; altre volte si dimostra nella sua interezza

attraverso una vera e propria esplosione, manifestazione di eventi e

comportamenti.

L’amore è anche tristezza, è anche non coinvolgimento, non condivisione. La

conseguenza dell’amore non ricambiato è un sano e violento odio, l’oggetto

d’amore viene odiato perché non accetta di essere amato da me.

Tutto, quindi, viene accettato in una situazione amorosa, tanto affetto e

desiderio, quanto odio e rassegnazione; ma l’unico sentimento che non è parte

dell’amore e che è la conseguenza di un non amore assoluto è sicuramente

l’indifferenza. Il “tu per me non esisti” non permette di creare nessun tipo di

energia, non smuove nulla dentro il mondo interno di una persona. E’ uno stato

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di inconsapevolezza della presenza dell’altro che non permette nessun confronto

o incontro con l’altro, lo stato apatico per l’altro.

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