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Collana Materiali e documentiensp17
Tenebra luminosissimaSantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione
Riflessioni su una ipotesi generativa
Luca Ribichini
2017
Tenebra luminosissimaSantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione
Riflessioni su una ipotesi generativa
Luca Ribichini
2017
Copyright copy 2017
Sapienza Universitagrave Editrice Piazzale Aldo Moro 5 ndash 00185 Roma
wwweditricesapienzait editricesapienzauniroma1it
ISBN 978-88-9377-019-4
Iscrizione Registro Operatori Comunicazione n 11420
La traduzione lrsquoadattamento totale o parziale la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi microfilm film fotocopie) noncheacute la memorizzazione elettronica sono riservati per tutti i Paesi Lrsquoeditore egrave a disposizione degli aventi diritto con i quali non egrave stato possibile comunicare per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti eo delle foto
All Rights Reserved No part of this publication may be reproduced or transmitted in any form or by any means electronic or mechanical including photocopy recording or any other information storage and retrieval system without prior permission in writing from the publisher All eligible parties if not previously approached can ask directly the publisher in case of unintentional omissions or incorrect quotes of sources andor photos
Impaginato e cura redazionale Maria Spina e Monica Filippa
Dove non diversamente specificato le foto e le elaborazioni grafiche sono opera dellrsquoAutore
In copertina Francesco Borromini SantrsquoIvo alla Sapienza (foto Archivio Sapienza)
Si ringraziano per la collaborazione Maria Spina Monica Filippa e la Libreria ASEQ
In memoria di Francesco Borromini nellrsquoanniversario dei 350 anni dalla sua morte (1667-2017)
ldquoComprendererdquo significa capire il punto di vista dellrsquoartistaLa vita spirituale di cui lrsquoarte egrave una componente fondamentale egrave un movimento ascendente e progressivo tanto complesso quanto chiaro e preciso Egrave il movimento della conoscenza(da Wassily Kandinsky Lo spirituale nellrsquoarte Milano Ed SE 1989 pp 20-21)
sommario
III
PresentazioniEugenio Gaudio Rettore della Sapienza Universitagrave di Roma VIIAnna Maria Giovenale Preside della Facoltagrave di Architettura
della Sapienza Universitagrave di Roma X
PremessaMario Docci Professore Emerito della Sapienza
Universitagrave di Roma XIII
IntroduzionePaolo Portoghesi Presidente Emerito della Accademia di San Luca
e Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma 1
Capitolo 1Questioni di metodo 7Saper vedere le tracce 12SantrsquoIvo alla Sapienza breve rassegna critica 16
Borromini e il suo tempo 19Severino Boezio Pseudo-Dionigi lrsquoAreopagita Dante Alighieri tre riferimenti possibili 23
Capitolo 2Spazio interno 33Spazio esterno 51Il Tempietto 75
Capitolo 3Sigrave come schiera drsquoapehellip 95Dal tre al sei 107Ragione e Fede 125
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1117 Pagina III
A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
VII
Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina V
VI
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina IV
A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
VII
Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina V
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IX
Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1117 Pagina IX
volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
VIII
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VI
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Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1117 Pagina IX
volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
VIII
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VI
poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VIII
poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VIII
XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina X
XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina X
ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XIII
XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIV
ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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Capitolo 1
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XIII
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIV
XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XV
XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 1
Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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Tenebra luminosissimaSantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione
Riflessioni su una ipotesi generativa
Luca Ribichini
2017
Tenebra luminosissimaSantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione
Riflessioni su una ipotesi generativa
Luca Ribichini
2017
Copyright copy 2017
Sapienza Universitagrave Editrice Piazzale Aldo Moro 5 ndash 00185 Roma
wwweditricesapienzait editricesapienzauniroma1it
ISBN 978-88-9377-019-4
Iscrizione Registro Operatori Comunicazione n 11420
La traduzione lrsquoadattamento totale o parziale la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi microfilm film fotocopie) noncheacute la memorizzazione elettronica sono riservati per tutti i Paesi Lrsquoeditore egrave a disposizione degli aventi diritto con i quali non egrave stato possibile comunicare per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti eo delle foto
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Impaginato e cura redazionale Maria Spina e Monica Filippa
Dove non diversamente specificato le foto e le elaborazioni grafiche sono opera dellrsquoAutore
In copertina Francesco Borromini SantrsquoIvo alla Sapienza (foto Archivio Sapienza)
Si ringraziano per la collaborazione Maria Spina Monica Filippa e la Libreria ASEQ
In memoria di Francesco Borromini nellrsquoanniversario dei 350 anni dalla sua morte (1667-2017)
ldquoComprendererdquo significa capire il punto di vista dellrsquoartistaLa vita spirituale di cui lrsquoarte egrave una componente fondamentale egrave un movimento ascendente e progressivo tanto complesso quanto chiaro e preciso Egrave il movimento della conoscenza(da Wassily Kandinsky Lo spirituale nellrsquoarte Milano Ed SE 1989 pp 20-21)
sommario
III
PresentazioniEugenio Gaudio Rettore della Sapienza Universitagrave di Roma VIIAnna Maria Giovenale Preside della Facoltagrave di Architettura
della Sapienza Universitagrave di Roma X
PremessaMario Docci Professore Emerito della Sapienza
Universitagrave di Roma XIII
IntroduzionePaolo Portoghesi Presidente Emerito della Accademia di San Luca
e Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma 1
Capitolo 1Questioni di metodo 7Saper vedere le tracce 12SantrsquoIvo alla Sapienza breve rassegna critica 16
Borromini e il suo tempo 19Severino Boezio Pseudo-Dionigi lrsquoAreopagita Dante Alighieri tre riferimenti possibili 23
Capitolo 2Spazio interno 33Spazio esterno 51Il Tempietto 75
Capitolo 3Sigrave come schiera drsquoapehellip 95Dal tre al sei 107Ragione e Fede 125
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A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
VII
Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina V
VI
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A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
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Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
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IX
Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1117 Pagina IX
volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
VIII
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Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
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volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
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poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VIII
poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
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Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
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XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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Tenebra luminosissimaSantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione
Riflessioni su una ipotesi generativa
Luca Ribichini
2017
Copyright copy 2017
Sapienza Universitagrave Editrice Piazzale Aldo Moro 5 ndash 00185 Roma
wwweditricesapienzait editricesapienzauniroma1it
ISBN 978-88-9377-019-4
Iscrizione Registro Operatori Comunicazione n 11420
La traduzione lrsquoadattamento totale o parziale la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi microfilm film fotocopie) noncheacute la memorizzazione elettronica sono riservati per tutti i Paesi Lrsquoeditore egrave a disposizione degli aventi diritto con i quali non egrave stato possibile comunicare per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti eo delle foto
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Impaginato e cura redazionale Maria Spina e Monica Filippa
Dove non diversamente specificato le foto e le elaborazioni grafiche sono opera dellrsquoAutore
In copertina Francesco Borromini SantrsquoIvo alla Sapienza (foto Archivio Sapienza)
Si ringraziano per la collaborazione Maria Spina Monica Filippa e la Libreria ASEQ
In memoria di Francesco Borromini nellrsquoanniversario dei 350 anni dalla sua morte (1667-2017)
ldquoComprendererdquo significa capire il punto di vista dellrsquoartistaLa vita spirituale di cui lrsquoarte egrave una componente fondamentale egrave un movimento ascendente e progressivo tanto complesso quanto chiaro e preciso Egrave il movimento della conoscenza(da Wassily Kandinsky Lo spirituale nellrsquoarte Milano Ed SE 1989 pp 20-21)
sommario
III
PresentazioniEugenio Gaudio Rettore della Sapienza Universitagrave di Roma VIIAnna Maria Giovenale Preside della Facoltagrave di Architettura
della Sapienza Universitagrave di Roma X
PremessaMario Docci Professore Emerito della Sapienza
Universitagrave di Roma XIII
IntroduzionePaolo Portoghesi Presidente Emerito della Accademia di San Luca
e Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma 1
Capitolo 1Questioni di metodo 7Saper vedere le tracce 12SantrsquoIvo alla Sapienza breve rassegna critica 16
Borromini e il suo tempo 19Severino Boezio Pseudo-Dionigi lrsquoAreopagita Dante Alighieri tre riferimenti possibili 23
Capitolo 2Spazio interno 33Spazio esterno 51Il Tempietto 75
Capitolo 3Sigrave come schiera drsquoapehellip 95Dal tre al sei 107Ragione e Fede 125
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A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
VII
Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina V
VI
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A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
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Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
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IX
Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1117 Pagina IX
volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
VIII
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Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
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volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
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poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VIII
poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
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Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
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XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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Copyright copy 2017
Sapienza Universitagrave Editrice Piazzale Aldo Moro 5 ndash 00185 Roma
wwweditricesapienzait editricesapienzauniroma1it
ISBN 978-88-9377-019-4
Iscrizione Registro Operatori Comunicazione n 11420
La traduzione lrsquoadattamento totale o parziale la riproduzione con qualsiasi mezzo (compresi microfilm film fotocopie) noncheacute la memorizzazione elettronica sono riservati per tutti i Paesi Lrsquoeditore egrave a disposizione degli aventi diritto con i quali non egrave stato possibile comunicare per eventuali involontarie omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti eo delle foto
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Impaginato e cura redazionale Maria Spina e Monica Filippa
Dove non diversamente specificato le foto e le elaborazioni grafiche sono opera dellrsquoAutore
In copertina Francesco Borromini SantrsquoIvo alla Sapienza (foto Archivio Sapienza)
Si ringraziano per la collaborazione Maria Spina Monica Filippa e la Libreria ASEQ
In memoria di Francesco Borromini nellrsquoanniversario dei 350 anni dalla sua morte (1667-2017)
ldquoComprendererdquo significa capire il punto di vista dellrsquoartistaLa vita spirituale di cui lrsquoarte egrave una componente fondamentale egrave un movimento ascendente e progressivo tanto complesso quanto chiaro e preciso Egrave il movimento della conoscenza(da Wassily Kandinsky Lo spirituale nellrsquoarte Milano Ed SE 1989 pp 20-21)
sommario
III
PresentazioniEugenio Gaudio Rettore della Sapienza Universitagrave di Roma VIIAnna Maria Giovenale Preside della Facoltagrave di Architettura
della Sapienza Universitagrave di Roma X
PremessaMario Docci Professore Emerito della Sapienza
Universitagrave di Roma XIII
IntroduzionePaolo Portoghesi Presidente Emerito della Accademia di San Luca
e Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma 1
Capitolo 1Questioni di metodo 7Saper vedere le tracce 12SantrsquoIvo alla Sapienza breve rassegna critica 16
Borromini e il suo tempo 19Severino Boezio Pseudo-Dionigi lrsquoAreopagita Dante Alighieri tre riferimenti possibili 23
Capitolo 2Spazio interno 33Spazio esterno 51Il Tempietto 75
Capitolo 3Sigrave come schiera drsquoapehellip 95Dal tre al sei 107Ragione e Fede 125
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A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
VII
Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina V
VI
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina IV
A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
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Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
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IX
Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1117 Pagina IX
volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
VIII
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Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
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volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
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poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VIII
poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
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Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XIII
XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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In memoria di Francesco Borromini nellrsquoanniversario dei 350 anni dalla sua morte (1667-2017)
ldquoComprendererdquo significa capire il punto di vista dellrsquoartistaLa vita spirituale di cui lrsquoarte egrave una componente fondamentale egrave un movimento ascendente e progressivo tanto complesso quanto chiaro e preciso Egrave il movimento della conoscenza(da Wassily Kandinsky Lo spirituale nellrsquoarte Milano Ed SE 1989 pp 20-21)
sommario
III
PresentazioniEugenio Gaudio Rettore della Sapienza Universitagrave di Roma VIIAnna Maria Giovenale Preside della Facoltagrave di Architettura
della Sapienza Universitagrave di Roma X
PremessaMario Docci Professore Emerito della Sapienza
Universitagrave di Roma XIII
IntroduzionePaolo Portoghesi Presidente Emerito della Accademia di San Luca
e Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma 1
Capitolo 1Questioni di metodo 7Saper vedere le tracce 12SantrsquoIvo alla Sapienza breve rassegna critica 16
Borromini e il suo tempo 19Severino Boezio Pseudo-Dionigi lrsquoAreopagita Dante Alighieri tre riferimenti possibili 23
Capitolo 2Spazio interno 33Spazio esterno 51Il Tempietto 75
Capitolo 3Sigrave come schiera drsquoapehellip 95Dal tre al sei 107Ragione e Fede 125
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A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
VII
Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina V
VI
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A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
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Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
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IX
Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1117 Pagina IX
volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
VIII
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Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
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volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
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poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
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poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
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Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XIII
XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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Capitolo 1
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 1
Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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sommario
III
PresentazioniEugenio Gaudio Rettore della Sapienza Universitagrave di Roma VIIAnna Maria Giovenale Preside della Facoltagrave di Architettura
della Sapienza Universitagrave di Roma X
PremessaMario Docci Professore Emerito della Sapienza
Universitagrave di Roma XIII
IntroduzionePaolo Portoghesi Presidente Emerito della Accademia di San Luca
e Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma 1
Capitolo 1Questioni di metodo 7Saper vedere le tracce 12SantrsquoIvo alla Sapienza breve rassegna critica 16
Borromini e il suo tempo 19Severino Boezio Pseudo-Dionigi lrsquoAreopagita Dante Alighieri tre riferimenti possibili 23
Capitolo 2Spazio interno 33Spazio esterno 51Il Tempietto 75
Capitolo 3Sigrave come schiera drsquoapehellip 95Dal tre al sei 107Ragione e Fede 125
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A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
VII
Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina V
VI
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina IV
A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
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Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
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IX
Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1117 Pagina IX
volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
VIII
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Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
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volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
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poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
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poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
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Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XIII
XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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Capitolo 1
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 1
Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
VII
Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina V
VI
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A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
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Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
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IX
Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1117 Pagina IX
volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
VIII
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Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
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volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
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poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
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poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
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Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XIII
XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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Capitolo 1
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 1
Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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A distanza di poco piugrave di ottanta anni dalla realizzazione della Cittagrave universitaria frutto dellrsquoimpegno e capacitagrave dei migliori ar-
chitetti e artisti italiani della prima metagrave del Novecento gli studi sugli edifici della Sapienza Universitagrave di Roma si sono moltipli-
cati Un lungo fil rouge lega infatti la sede piugrave recente situata fuori le mura e realizzata da Marcello Piacentini a quella antica entro le mura tra corso Rinascimento e il Pantheon cui France-
sco Borromini a partire dal 1660 dedicograve una delle massime espressioni del suo genio creativo Una riprova del legame fortis-
simo tra lrsquoedificio secentesco e il campus piacentiniano egrave fornita dal rito di fondazione della Cittagrave universitaria eseguito nel 1933 durante la cerimonia infatti un elemento prelevato dallrsquoedificio di corso Rinascimento fu utilizzato come pietra angolare
Le vicende del palazzo storico della Sapienza si sono costante-
mente intrecciate con la vita della cittagrave al contempo municipio autonomo e centro della potestagrave universale pontificia su questo rapporto fecondo con la cittagrave di Roma si sono incardinati i 714 anni di storia dellrsquoAteneo appropriatamente denominato nel 1632 Studium Urbis Sapientiae Sin dalla sua costruzione alla fine del Cinquecento fu chiaro che ldquoLa Sapienzardquo era destinata a dive-
nire un elemento non trascurabile neacute casuale nella cittagrave lo svi-
luppo dello Studium avrebbe condizionato quello dellrsquoUrbe e viceversa Lrsquoistituzione di uno Studio generale altro non era che la
VII
Eugenio GaudioRettore della Sapienza Universitagrave di Roma
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IX
Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1117 Pagina IX
volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
VIII
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Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
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volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
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poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
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poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
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Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XIII
XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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Capitolo 1
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
12
SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 12
13
analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 15
14
suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 14
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 17
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 16
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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18
NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 18
IX
Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1117 Pagina IX
volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
VIII
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VI
IX
Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
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volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
VIII
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VI
poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
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poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
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Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
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Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VIII
XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XIII
XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIV
ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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Capitolo 1
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XV
XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 1
Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 15
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 17
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 16
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 18
IX
Il libro corredato da un corposo apparato grafico che permette allettore di avere una visione diretta di SantrsquoIvo ha il pregio di ap-portare nuove osservazioni ipotesi e considerazioni sulla simbo-logia della Sapienza presente nella straordinaria opera diFrancesco Borromini a 350 anni dalla sua morte
Francesco Borromini anonimo ritratto giovanile
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1117 Pagina IX
volontagrave di universalizzare in unrsquounica realtagrave istituzionalizzata dal pontefice tutti gli studia attivi nellrsquoUrbe
Nellrsquoanno in cui lrsquoAteneo romano ricevette la sua denominazione Gian Lorenzo Bernini propose come architetto della Sapienza il suo ex collaboratore Francesco Borromini candidato ideale per portare a termine quanto rimaneva di irrisolto nella laboriosa fabbrica del complesso edificio universitario nella quale le innovazioni introdotte avrebbero integrato e sviluppato le precedenti soluzioni
Lrsquoattenzione da subito prestata alla chiesa di SantrsquoIvo dimostra lrsquointenzione di Borromini di concludere quanto giagrave era previsto nel progetto originario di Giacomo Della Porta revisionato alla luce di una brillante concezione anticonvenzionale dello spazio Dalla ti-
pologia architettonica alla sua complessa spazialitagrave cosigrave come nella definizione iconografico-simbolica dellrsquoapparato decorativo il maestro ticinese adotta la simbologia sapienziale quale si era consolidata dallrsquoepoca paleocristiana fino al Medioevo
Il sistema dei simboli che nellrsquoarchitettura di Borromini ha sempre rivestito un ruolo fondamentale trova in SantrsquoIvo la giusta espli-
citazione la forma stellare della pianta presenta un evidente rife-
rimento al simbolo della Sapienza allo stesso modo assume una fortissima valenza simbolica lrsquointera veste decorativa della cupola con le sue file di stelle i cherubini e gli stemmi papali
Tenebra luminosissima SantrsquoIvo alla Sapienza tra fede e ragione di Luca Ribichini offre unrsquoinedita interpretazione dellrsquoidea borro-
miniana che ha generato forme volumi e partiti decorativi della storica cappella universitaria dedicata al concetto piugrave profondo della conoscenza e della Sapienza ancora oggi risulta attuale e ci coinvolge direttamente
VIII
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VI
poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VIII
poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XIII
XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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Capitolo 1
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 1
Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 9
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 14
17
di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 17
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 16
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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18
NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 18
poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VIII
poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
XI
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XI
Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
X
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina VIII
XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina X
XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina X
ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XIII
XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIV
ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIV
XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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poraneamente a elaborare una sintesi formale del binomio Ra-gioneFede cosigrave lungamente discusso dallrsquoalba del Cristianesimorappresentando architettonicamente il viaggio mistico di cono-scenza allrsquointerno dello spazio di SantrsquoIvo (Fede) e lasciare ester-namente (cupola e lanterna) invece il viaggio filosofico (Ragione)Si tratta di una curiositagrave scientifica che risulta essere fondamentalee di buon auspicio soprattutto come approccio aperto per le di-scipline che concorrono alla formazione in architettura in stretta in-tegrazione con lrsquoattivitagrave di Ricerca e che trasferisce con continuirimandi agli ambiti della poesia della letteratura della filosofia dellalettura storica lrsquointerpretazione del capolavoro borrominiano in unavisione unitaria che egrave sempre mancataUna tesi profondamente innovativa rispetto alla critica preesi-stente che apre come per tutti i lavori di elaborazione scientificache non si devono mai concludere una volta prodotti i risultatinuovi scenari di ricerca e una visione integrale fortemente coe-rente di questo ldquobizzarrordquo edificio Uno studio che omaggia non solo il grande architetto Borrominia 350 anni dalla sua morte ma anche il Sommo Poeta nei 750anni dalla sua nascita e lega in modo indissolubile il nuovo cam-pus costruito da Marcello Piacentini negli anni Trenta del Nove-cento alla sua prossima consacrazione per gli 80 anni dalla suainaugurazione
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Anna Maria GiovenalePreside della Facoltagrave di Architettura Sapienza Universitagrave di Roma
Lrsquoipotesi che la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienza sia una profonda allegoria della Sapienza distinta nei due grandi elementi di Fede e Ragione conferisce un valore particolare alla Ricerca in Archi-
tettura sempre attenta alle relazioni culturali che si creano con le altre discipline e a trovare la sintesi nel rapporto permanente in-
scindibile tra tradizione e innovazione
Del capolavoro di Borromini si egrave detto e si egrave scritto molto si sono sottolineate soprattutto la bizzarria lrsquoeccentricitagrave che i critici hanno sempre ricondotto allrsquoessenza del Barocco senza andare oltre nel ricercare gli eventuali nessi che legano tra loro gli ele-
menti caratteristici di questo edificio
Lrsquooriginalitagrave del lavoro di Luca Ribichini consiste nel non essersi fermato allrsquoaccettazione di quanto scritto e quanto detto su San-
trsquoIvo ma nellrsquoessere partito da unrsquointensa attivitagrave di studio di ana-
lisi diretta per indagare sulle forme fino a identificarne le ispirazioni primigenie e gli eventuali legami e rimandi
Cosigrave procedendo per abduzione e arrischiandosi ad accostare anche fonti apparentemente aliene tra loro Luca Ribichini egrave arri-
vato a formulare una tesi SantrsquoIvo rappresenta un poema in pie-
tra dedicato alla Sapienza
Borromini potrebbe aver ambito a creare un corrispettivo della Commedia dantesca e precisamente della terza cantica dedicata al Paradiso e allrsquoincontro con Dio Somma Sapienza e contem-
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I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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Capitolo 1
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XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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Capitolo 1
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 1
Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 18
XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIII
XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina X
ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XIII
XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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Capitolo 1
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 1
Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 11
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 16
19
Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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18
NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 18
XIII
I moltissimi studi che da quasi due secoli si susseguono suSantrsquoIvo alla Sapienza una delle opere piugrave celebri di Francesco Bor-romini testimoniano la complessitagrave e lrsquoermeticitagrave di questrsquoarchitet-tura in cui gli aspetti iconologici si incontrano in ogni sua parte epertanto essa si presta a essere studiata da molteplici punti di vistaLuca Ribichini che ci ha giagrave abituato a nuove originali e interessantiletture di autori contemporanei come ad esempio quelle di Le Cor-busier ha sentito la necessitagrave di cimentarsi con il grande Francescoseguendo un percorso metodologico che discende dagli studi dellascuola francese sviluppatasi intorno a Pierre-Marc de Biasi Questametodologia pone una particolare attenzione a tutti gli aspetti rela-tivi alla genesi di unrsquoopera nellrsquoambito dellrsquoarchitettura risultano in-fatti di grande importanza gli intenti progettuali deducibili dai primischizzi di progetto oppure le intenzionalitagrave desumibili dallrsquoattivitagrave cul-turale dellrsquoarchitetto dai suoi rapporti con la committenza dal suomodo di concepire e realizzare lrsquoopera stessa In altre parole questametodologia tende a individuare le intenzionalitagrave piugrave recondite che ilprogettista ha utilizzato consapevolmente o menoPartendo da questi presupposti stimolato anche dal recente stu-dio di Paolo Portoghesi intitolato La biblioteca di Francesco Bor-romini che mira a comprendere gli interessi culturali del grandearchitetto ticinese e applicando un metodo rigorosamente indi-ziario Luca Ribichini pone la sua attenzione su tre opere della
premessaMario Docci
Professore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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XII
Fig 1 Francesco Borromini Progetto per SantrsquoIvo alla Sapienza (Archivio di Stato di Roma)
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XIII
XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIV
ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
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Capitolo 1
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cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XV
XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XVI
Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 1
Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XVI
Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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3
ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 9
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 14
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 17
16
SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 18
ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XIII
XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIV
ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
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XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina XIV
XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XV
XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 1
Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
12
SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 12
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 15
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 14
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 16
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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ste anche la distribuzione delle diverse gerarchie che partendo dagli Angeli proseguono con gli Arcangeli i Principati le Potenze le Virtugrave le Dominazioni i Troni i Cherubini i Serafini Come ab-
biamo visto lo spazio interno di SantrsquoIvo egrave destinato agli aspetti teologici e alla Fede e pertanto egrave comprensibile a coloro che vo-
gliono comprendere con un atto di fede per contro lo spazio esterno alla cupola egrave dedicato alla Filosofia e alla Sapienza laica e greca ed egrave pertanto comprensibile attraverso lrsquointelletto Lrsquoestradosso della volta egrave costituito da una scalinata di 12 gradini Ribichini ci segnala che alla base della scalinata vi sono dei con-
trafforti a forma di π che simboleggiano la Praxis e alla sommitagrave la balaustra egrave conformata a τ e simboleggia la Theoresis che vuole rappresentare la Filosofia e il moto ascensionale della co-
noscenza I dodici gradini corrispondono ognuno a una scienza o a una virtugrave Al termine della scalinata delimitata da una balau-
stra egrave collocato lrsquoaccesso al cosiddetto ldquoTempiettordquo che simbo-
leggia lrsquoEmpireo e sopra di esso la spirale che si slancia nel cielo Lrsquoanalisi dei disegni di Borromini consente agli studiosi di ritenere che in questo piccolo vano chiuso disposto nella parte interna dove inizia la spirale sia collocata la parte riservata al regno di Dio Lrsquoanalisi condotta da Ribichini sulla spirale vista dallrsquoalto ci dice che essa ci appare come una rosa (ovvero la rosa dei Beati nella complessa iconologia di Borromini)
Nella parte conclusiva dellrsquoopera viene affrontata la questione re-
lativa alle matrici geometriche dopo aver esaminato i complessi segni che affrontano le due questioni quella religiosa e quella fi-
losofica lrsquoAutore sente il bisogno di non trascurare lrsquoimpianto geo-
metrico che sostiene lrsquoimpianto spaziale della chiesa ovvero le
XV
Capitolo 1
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XIV
cultura tarda medioevale il corpus dello Pseudo-Dionigi lrsquoAreo-pagita in particolare il De coelesti hierarchia il De consolationephilosophiae di Severino Boezio e le opere di Dante Alighieri inparticolare Il Convivio e La Divina Commedia La conoscenza omeglio lo studio di questi scritti avrebbero indotto Borromini a tra-sferire nella sua fabbrica alcune delle concezioni teologiche e fi-losofiche tratte dal pensiero dominante nei primi anni del XVIIsecoloProcedendo su questa strada lrsquoAutore analizza la fabbrica bor-rominiana prima nella sua spazialitagrave interna per passare suc-cessivamente a quella esterna trovando come vedremo dellestraordinarie consonanze che non possono essere semplici coin-cidenze poicheacute sono tante e tutte congruenti Lo spazio destinatoalla Fede egrave suddiviso in tre elementi sovrapposti la parte basa-mentale (dal pavimento alla prima trabeazione) egrave uno spazio de-stinato agli uomini e agli ecclesiastici militanti e rappresenta ilprimo gradino per lrsquoascesa dal materiale allo spirituale il secondoegrave costituito dalla volta che copre la parte basamentale luogo de-stinato a coloro che sono toccati dalla grazia e che quindi pos-sono avvicinarsi a Dio per comprenderlo lrsquoEmpireo in cui illanternino disvela una vera e propria mappa del CieloLa complessa simbologia della cosmologia medioevale che Bor-romini ha introdotto nella volta viene illustrata da Luca attraversola simbologia delle 8 stelle disposte sui costoloni e che rappre-sentano le 8 sfere celesti del sistema tolemaico A chiusura dellavolta vi egrave un anello rappresentato da 12 stelle che simbolizza ilPrimum Mobile motore della meccanica celeste che separa ilcielo dallrsquoEmpireo Particolarmente interessante nella volta cele-
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XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 1
Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 11
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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19
Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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18
NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina XV
XVI
regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 1
Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
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introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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2
araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 8
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 11
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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18
NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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XVII
Capitolo 1
Fig 2 Complesso di SantrsquoIvo alla Sapienza (Opera del Cav F Borromino tav 6)
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regole geometriche impiegate da Borromini Lrsquoimpianto che sor-regge la spazialitagrave a livello planimetrico egrave costituito da due trian-goli equilateri che generano nella loro parte centrale un esagonoregolare e nel passaggio dal tre al sei titolo emblematico delterzo capitolo se ne dagrave una possibile interpretazione numerolo-gica Anche in questo caso lrsquoimpianto geometrico borrominianoviene riletto alla luce di importanti filosofi come ad esempio Char-les de Bovelles o del Corpus Iconographicum di Giordano Brunoil cui complesso pensiero aveva sicuramente conosciuto France-sco BorrominiA conclusione di questa sintetica lettura dellrsquoopera di Luca Ribi-chini possiamo dire che il suo colto contributo su SantrsquoIvo alla Sa-pienza apre nuovi orizzonti a 350 anni dalla scomparsa delMaestro Sono certo che questo testo avragrave il successo che me-rita non solo per lrsquooriginale disamina di un monumento straordi-nario ma anche per aver applicato una nuova metodologia dilettura che trae i suoi indizi dai disegni di progetto qui analizzati inmodo puntuale e soprattutto con la competenza di un raffinato do-cente di Disegno quale egli egrave educato a leggere i disegni per pro-fessione Del resto egrave nota la capacitagrave del Disegno di divenirestrumento drsquoindagine e di lettura dellrsquoarchitettura storica va ricor-dato che lrsquoarchitettura nasce con il Disegno e con il Disegno puograveessere decodificata e conosciuta nei suoi aspetti piugrave reconditiMi sia consentito infine di complimentarmi per il corposo appa-rato grafico che permette al lettore di avere una visione direttadi importanti letture che risulterebbero difficilmente comprensi-bili
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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2
araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 8
11
NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 11
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 15
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 1
Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 8
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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Dagli anni Sessanta del secolo scorso lrsquoarchitettura borromi-niana egrave stata senza dubbio uno dei piugrave fertili terreni per la iconologiaa partire da Eugenio Battisti e Marcello Fagiolo che diedero ampiospazio a queste indagini nei loro contributi giagrave nel convegno borro-miniano del 1967 Era appena uscito allora un numero della laquoZeit-schrift fuumlr Kunstgeschichteraquo (21967) in cui Hans Ost offriva perSantrsquoIvo una chiave interpretativa basata sulla simbologia della Sa-pienza e sulle probabili intenzionali allusioni al miracolo delle Pente-coste Da allora le interpretazioni si sono moltiplicate in misura taleche ci vorrebbe solo per riassumerle un intero libroBasandosi sulla forma latente dellrsquoape sulla genesi geometrica dellapianta sulla complessitagrave dellrsquoapparato decorativo spesso esplicita-mente legato alla simbologia biblica gli studiosi hanno lavorato sulpiano della filologia ma anche sul piano della pura supposizione in-dividuando modelli interpretativi e persino modelli di fruizione comequello che interpreta il percorso in salita della spirale di coronamentoche si conclude con una corona drsquoalloro come metafora del percorsodi studi che precedono la laureaGli spunti che lo stesso Borromini ci ha offerto per queste indaginisemantiche sono pochi la presenza dellrsquoape la spirale conclusa dauna corona fiammeggiante il chrismon e il Libro dei sette sigilli nelladecorazione esterna e allrsquointerno stelle cherubini rosoni e simboli
1
introduzionePaolo Portoghesi
Presidente Emerito della Accademia di San Luca eProfessore Emerito della Sapienza Universitagrave di Roma
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Fig 3 Francesco BorrominiStudio per la lanterna(Tempietto) di SantrsquoIvo alla Sapienza ViennaAlbertina Azr 510
XVIII
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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2
araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 11
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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ricostruzione indiziaria che ho fatto della biblioteca borrominiana cheappariragrave integralmente nella nuova edizione della mia monografia ilpoema dantesco egrave presente in una delle edizioni cinquecenteschecon il commento di Landini e del VellutelloLa metodologia seguita da Ribichini confessata senza ambiguitagrave egravequella della abduzione che applica al ragionamento il criterio della ve-rosimiglianza Nella logica aristotelica lrsquoabduzione corrisponde infattia un tipo di sillogismo il cui la prima affermazione egrave certa la secondaprobabile e il risultato altrettanto probabile Egrave il modo di ra gionaredegli investigatori piugrave famosi come Sherlock Holmes o Maigret ed egraveuno strumento molto usato nella storia dellrsquoarte qua lunque sia la me-todologia adottata dallo studioso La grande abilitagrave con cui Ribichinici conduce attraverso il labirinto delle sue ipotesi ha un valore ipno-tico e alla fine allon ta nata la tentazione della verifica il lettore si la-scia con durre per mano a individuare le innumerevoli straordinariecoincidenze segnalate con spontanea vena narrativaBorromini dunque avrebbe deciso di trasformare gli ultimi canti delPa radiso in una costruzione logica e architettonica insieme antici-pando quello che Giuseppe Terragni avrebbe tentato con mezziforse meno efficaci nel progetto del Danteum da realizzarsi neipressi del ColosseoPer gustare i risultati del lavoro di Ribichini comunque non occorrealcun abbandono alla credulitagrave Unrsquoo pera drsquoarte egrave sempre unrsquooperaaperta che il fruitore arricchisce con la sua interpretazione senza chequesto arricchimento diventi mai definitivo e concluso Lrsquoautore egrave benconscio che unrsquoopera non finisce con il suo compimento materiale macontinua nella misura in cui egrave a disposizione dei futuri lettori anzi pro-prio in questa apertura allo scorrere del tempo e della vita sta la sua
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araldici recentemente decrittati con minuzia da Bartolomeo AzzaroIl piugrave esplicito e diretto richiamo a una trama iconologica della interastruttura sono i versetti tratti dal libro dei Proverbi (9) inseriti in undisegno dellrsquoArchivio di Stato che alludono alla Domus Sapientiaee fanno capire lrsquoanomalia tipologica della cappella Lrsquoabside palla-diana con sette colonne descritta nel disegno non venne poi rea-lizzata per la difficoltagrave forse di trovare una soluzione architettonicaconvincente Altro suggerimento la citazione in un conto della im-magine dello Spirito Santo che campeggiava sulla cupola allrsquointernodel lanternino che Borromini cosigrave descrive laquopalomba scolpita conil spirito santo [hellip] con suoi raggi che fanno splendore intorno econ lingue di fuoco in guisa della venuta dello spirito santo che portila vera Sapienzaraquo
Luca Ribichini che si egrave formato nella nobile tradizione didattica dellostudio del disegno architettonico ci offre una nuova interpretazioneoriginale e unitaria basata su una acuta Lectura Dantis Egrave possibileche Borromini tra i quasi mille volumi della sua biblioteca possedessequalche edizione della Divina Commedia Certo nel Seicento la for-tuna di Dante raggiunse il suo punto piugrave basso Si ricordano tre soleedizioni seicentesche della Commedia stampate a Vicenza nel 1613a Padova nel 1629 e a Venezia nello stesso anno tutte tascabili esenza commento E anche vero perograve che Galileo impartigrave sul poemadantesco due lezioni alla Accademia Fiorentina e recentemente Giu-seppe Taviani ha individuato un gruppo di cultori seicenteschi diDante come Guarini e Magalotti ai quali egrave doveroso aggiungere Vi-cenzo Gramigna Che un personaggio tuttrsquoaltro che conformistacome Borromini conoscesse Dante non egrave ipotesi da scartare Nella
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 15
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 9
8
Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 8
9
Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 9
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 11
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 17
16
SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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specificitagrave di cosa che consente un dialogo tra persone lontane nellospazio e nel tempoA Borromini spetta il merito di aver costruito opere tanto ldquoaperterdquo daaver provocato una disputa che non accenna ad esaurirsi da avermobilitato un gran numero di menti curiose e acute intente a rico-struire in termini precisi una genesi che si egrave svolta probabilmente nelmondo dei sentimenti e delle idee in cui tutto si fonde e si intrecciaUmberto Eco il teorico dellrsquoldquoopera apertardquo ci ha recentemente la-sciato ma i suoi suggerimenti come un lievito con tinueranno a spin-gerci anche nel mondo della cultura verso lrsquoignoto il probabile ilverosimile cosigrave appropriandoci di ciograve che lrsquoarte di ogni tempo ci haconsegnato non per acquietarci ma per lasciarci trascinare con in-quietudine nella perpetua danza dei segni e dei significati
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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questioni di metodo
Alcune opere architettoniche che nel corso del tempo sonostate consacrate quali pietre miliari della storia dellrsquouomo se ristu-diate e rivisitate criticamente possono riservare ulteriori ipotesi in-terpretative innescando inedite argomentazioni sulle ragioni dellaloro realizzazione Fra queste la chiesa di SantrsquoIvo alla Sapienzache Francesco Borromini inizia nel 1642 e conclude nel 1660 egrave intal senso una delle piugrave emblematicheQuesta indagine altra su SantrsquoIvo ndash che mette a sistema una seriedi indizi sino a oggi mai presi in sufficiente considerazione ndash ha ri-chiesto un tipo di ragionamento abduttivo1 tramite il quale egrave statopossibile ripercorrere le tappe del percorso progettuale di France-sco Borromini sin dalla fase aurorale a 350 anni dalla sua morteTale impostazione metodologica prende spunto dalle ipotesi ope-rative determinatesi con quellrsquoldquoapproche geacuteneacutetiquerdquo sui testi let-terari sviluppatosi in Francia sin dagli anni Settanta e propugnatoanche da Tim Benton in occasione di un suo lavoro sulle ville diLe Corbusier2 Scaturito nellrsquoambito dellrsquoEacutecole Normale Supeacute-rieure di Parigi nella cerchia del critico Pierre-Marc de Biasi3questo tipo di studi ha messo in luce le molteplici ldquostratificazionirdquoche costruiscono la genesi di ogni opera manoscritta In base aquesta metodologia sono state studiate le prime stesure di varitesti di Zola e Flaubert determinando un notevole ampliamento diorizzonte nella comprensione della loro produzione letteraria
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 9
8
Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 16
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 9
8
Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
Progetto SantIvo_13 aprile_rev_versione8qxp_Layout 1 060617 1118 Pagina 8
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 11
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
12
SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 12
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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Se dunque dalla stesura finale di uno scritto per fare piena luce sui
suoi significati egrave necessario risalire ai primi appunti dellrsquoautore di
fronte a un edificio lo studioso che si pone il problema della com-
prensione delle soluzioni spaziali e formali adottate dallrsquoarchitetto
dovrebbe esaminare i bozzetti originari e i disegni preparatori Tale
orientamento non ha preso molto piede nel campo della ricerca ar-
chitettonica poicheacute si preferisce fare valutazioni sul realizzato ndash o
meglio su ciograve che egrave visibile ndash piuttosto che sottoporre a disamina
lrsquouniverso creativo della sua gestazione Lo stesso Paolo Portoghesi
sostiene che questo tipo di metodologia che indaga rigorosamente
laquola fase aurorale della creazione quando nella mente dellrsquoarchitetto
circolano immagini suggestioni idee che influenzeranno la forma
dellrsquoopera senza perograve essere riconoscibili se non intuitivamente at-
traverso una analisi generativaraquo egrave poco seguita dagli storici del-
lrsquoarchitettura7
In realtagrave come ricorda Ananda K Coomaraswamy laquoLa veritagrave sul-
lrsquoarte come pure su molte altre cose non egrave una realtagrave che aspetta
di essere scoperta ma una veritagrave che aspetta di essere compresa
da ciascun uomoraquo8 E proprio in tal senso Pierre-Marc de Biasi
crede che vi sia unrsquointera dimensione della storia dellrsquoarchitettura
che deve essere ripensata rivalutata riscritta e compresa alla luce
di queste nuove tendenze di ricerca (generative) Si tratta di un im-
menso lavoro che occuperagrave parecchie generazioni di specialisti del-
lrsquoarchitettura
Per quanto mi riguarda fin dallrsquoetagrave scolare questa opera borromi-
niana ha suscitato unrsquointensa curiositagrave affascinandomi per la sua
forma per la sua storia persino per la sua intitolazione Se mi egrave
consentito azzardare una descrizione del mio stato drsquoanimo di al-
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Inoltre in un articolo apparso sulla rivista laquoGenesisraquo4 lo stessode Biasi ha provato a tracciare un interessante parallelo entre lelivre et le bacirctiment ndash e dunque fra letteratura e architettura ndash evi-denziando la scarsa attenzione dimostrata dalla maggior partedei critici dellrsquoarchitettura nei confronti dei primi studi del proget-tista e delle tracce concettuali e formali da lui lasciate lungo tuttolrsquoarco del suo processo creativo La singolaritagrave di tale approccioconsiste nel riesumare masse di documenti abbozzati o fram-mentari che permettono di osservare la struttura piena e viva diunrsquoidea allo stato nascente il suo sviluppo e le successive me-tamorfosi verso la formazione progressiva dellrsquoopera5 Ma qual egravelo scopo Parlando di letteratura ce lo spiega compiutamentesempre de Biasi laquoPer capire meglio lrsquoopera conoscere le dina-miche interne alla composizione le intenzioni manifeste o na-scoste dello scrittore [ovvero dellrsquoarchitetto] il suo mododrsquoinventare di procedere le sue scelte ed esitazioni gli elementicostruiti con pazienza che finisce per eliminare quelli che invececonserva e sviluppa per osservare i momenti in cui lrsquoautore siblocca i suoi lapsus i ritorni indovinare il metodo e la manieradi lavorare sapere se prepara schemi o se si lancia subito nellaredazione ritrovare la traccia precisa dei documenti e dei libri dicui si egrave servito e via dicendo La genetica del testo [hellip] ricordauna caccia al tesoro o unrsquoinchiesta poliziesca egrave una ricerca sullabase drsquoindizi materiali unrsquoinvestigazione vera e propria nel cuoredella scrittura [ovvero della rappresentazione] il cui progetto egrave ri-trovare la formula grazie alla quale il testo stampato [ovverolrsquoopera costruita] continua misteriosamente a vivere nella scrit-tura [ovvero nel disegno] che lrsquoha fatto nascereraquo6
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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NOTE1 Due le categorie fondamentali della comprensione logica deduzione e induzioneCrsquoegrave un terzo metodo di ragionamento conosciuto fin dallrsquoantichitagrave e detto di abdu-zione Basato sul sillogismo (in cui la premessa maggiore egrave certa mentre la pre-messa minore egrave probabile per cui anche la conclusione egrave soltanto probabile) talemetodo rappresenta il movimento stesso della conoscenza e dellrsquointerpretazionedei segni Unrsquoattenzione al marginale allrsquoanomalo che permette di accedere a ve-ritagrave profonde altrimenti inattingibili la stessa che contraddistingue le indagini in quasitutti i libri polizieschi Si pensi a Sherlock Holmes lrsquoinvestigatore creato dalla fanta-sia di Sir Arthur Conan Doyle egli rappresenta il perfetto ldquomaestro di abduzionerdquo poi-cheacute a partire da indizi e dettagli rivelatori ha il potere intellettuale di scioglierelrsquoenigma di un delitto ricostruendo la catena degli eventi che lo hanno determinato2 Tim BENTON Le ville di Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Electa Milano2008 pp 271-272 [ed orig Les Villas de Le Corbusier e Pierre Jeanneret 1920-1930 Philippe Sers Paris 1984]3 AllrsquoEacutecole negli anni Ottanta egrave stato fondato lrsquoInstitut des Textes et Manuscrits Mo-dernes (ITEM) in cui si studiano le fasi preparatorie dei testi letterari (dalle primeidee alle bozze per la stampa) Cfr Daniel BERGEZ Pierre BARBEacuteRIS Pierre-Marc DE
BIASI et al Introduction aux Meacutethodes critiques pour lrsquoanalyse litteacuteraire BordasParis 1990 pp 5-404 Pour une approche geacuteneacutetique de lrsquoarchitecture laquoGenesisraquo 14 jm place eacuted2000 pp 13-65 5 La genetica dei testi si distingue nettamente dalla filologia tradizionale Se lo scopodel filologo egrave di ricostituire il ldquotestordquo attraverso i manoscritti secondo le ultime volontagravedellrsquoautore lrsquoobiettivo del genetista egrave di scoprire e percorrere il ldquolavorordquo dello scrittorendash ma anche dellrsquoartista del critico e dello scienziato ndash attraverso i manoscritti o inepoca piugrave recente consultando i backup digitali6 Pierre-Marc DE BIASI La genetica testuale Aracne Roma 2014 pp 18-19 [edorig La geacuteneacutetique des textes CNRS Eacuteditions Paris 2011]7 Paolo PORTOGHESI presentazione in Luca RIBICHINI Recondite armonie a Ron-champ Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di un ldquoascoltordquo Gangemi EditoreRoma 2013 p 118 Ananda COOMARASWAMY Il grande brivido saggi di simbolica drsquoarte Adelphi Milano1987 p 47 [ed orig Traditional Art and Symbolism Princeton University press 1977]9 Jorge Luis BORGES LrsquoAleph Adelphi Milano 1996 pp 42-46 Il duca svevo Droc-tulft (o Droctulf) egrave comunque realmente esistito verso la fine del secolo VI ed egrave se-polto in San Vitale a Ravenna Ce ne parla nel secolo VIII Paolo Diacono nellaHistoria Langobardorum libro III 18-19 laquoPoicheacute amava i pubblici segni di Romafu sterminatore della sua stessa gente Trascurograve i suoi cari genitori mentre amograve noiritenendo che questa fosse o Ravenna la sua patriaraquo
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lora prenderei in prestito le parole di Borges quando nella Storia del
guerriero e della prigioniera9 parla di Droctulft un barbaro che dalle
lontane plaghe del nord Europa arriva in Italia e ldquovederdquo per la prima
volta la cittagrave di Ravenna Ammaliato dalla bellezza di architetture
templi case e giardini Droctulft pur senza comprendere esatta-
mente il portato culturale di ciograve che lo circonda decide di schierarsi
a fianco dei ravennati per proteggere quella cittagrave dalle distruzioni
perpetrate dai suoi stessi sodali Come Droctulft io capivo istintiva-
mente che dietro SantrsquoIvo esisteva qualcosa di grande di profondo
tuttavia lrsquoedificio restava muto oscuro ed incomprensibile
Fig 4 Progetto di Francesco Borromini della facciata principale del Palazzo della Sapienza (dallrsquoOpus Architectonicum)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 13
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 17
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 16
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 17
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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analizzato la documentazione grafica esistente su questrsquoopera se-
guendo una strategia indiziaria ndash estesa questa volta ai disegni pre-
liminari ai bozzetti alle annotazioni vergate a margine dei fogli ndash ero
riuscito a individuare un ldquoaltrordquo piano di lettura utile a comprendere
taluni significati che erano rimasti sottaciuti e che sotto varie forme
attribuivano significati insospettabili al ldquopoema sinfonicordquo costruito
sulla collina di Bourleacutemont4
Proprio lo studio dei disegni elaborati da Le Corbusier per questa
chiesa mi ha permesso di individuare un possibile metodo per riu-
scire a vedere le tracce e comprendere quei significati che sotto
varie forme sono rimasti impressi nelle sue opere architettoniche
ognuna di esse si palesa come una sorta di ldquopoemardquo non scritto
ma costruito
Nei primi schizzi nelle piante negli alzati nelle sezioni e ancora
meglio nelle prospettive o nelle assonometrie si annida no infatti
indizi di memorie residue e archetipi che configurano lrsquoessenza
stessa del percorso creativo e della ricerca formale dellrsquoautore-
architetto
Questo metodo di indagine che procede con gli strumenti dellrsquoap-
proche geacuteneacutetique apre un nuovo fronte di valutazione soprattutto
nei confronti di quelle opere il cui inquadramento critico egrave da tempo
attestato su viete argomentazioni Forse come sostiene a ragione
Pierre-Marc de Biasi egrave giunto il momento di analizzare lrsquooperato dei
maestri dellrsquoarchitettura ricercando nuove veritagrave e dando giusto ri-
lievo a una massa di documenti che spesso non egrave stata presa nella
giusta considerazione
A tal proposito ritengo importante ricordare un aneddoto su Pablo Pi-
casso raccontatomi da Ricardo Bofill nel periodo in cui lavoravo nel
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SAPER VEDERE LE TRACCEhellip
Come ho chiarito allrsquoinizio spesso le ricerche storico-criti-
che su un organismo architettonico finiscono per trascurare piugrave o
meno deliberatamente la disamina dei vari disegni di progetto (se
ancora esistenti) e le tracce lasciate dal progettista lungo il suo per-
corso creativo1 Per tracce intendo la molteplicitagrave di carte schizzi e
modellazioni che racchiudono ldquolrsquoidea primigeniardquo oltre alle varie ipo-
tesi via via stratificatesi nel corso del processo creativo che costi-
tuiscono parte integrante del progetto preliminare Sono infatti
convinto che attraverso la rappresentazione grafica un architetto
materializzi i presupposti di senso della sua azione creativa com-
presi le fonti di ispirazione e le idee guida
A mio parere di professore di disegno lo studio di un edificio esige
un esame dettagliato di questi elaborati prendendo in considera-
zione anche modifiche ed eventuali ripensamenti del progettista Ri-
tengo infatti che ogni segno abbia un ruolo preciso e che a volte
possieda anche un significato recondito2 Lrsquoanalisi da me condotta
su SantrsquoIvo potrebbe quasi essere paragonata a quella di un medico
che riflettendo sulla nozione decisiva di sintomo (semeion) riesce
a elaborare ldquostorierdquo precise sulle singole malattie finendo per indivi-
duare il morbo specifico del malato E dunque come quella del me-
dico la mia ricostruzione storica saragrave laquoindiretta indiziaria
congetturaleraquo3
Quando mi sono avventurato nella ricerca su Borromini e sul suo la-
voro per la Sapienza avevo da poco concluso unrsquoindagine su Le
Corbusier e sul suo itinerario progettuale per la cappella di Nocirctre-
Dame-du-Haut a Ronchamp che avevo iniziato nel 2008Dopo aver
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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NOTE1 Sulla modalitagrave conoscitiva e interpretativa della storia che a partire da dettaglidati marginali indizi rivelatori permette alla ragione di conquistare una nuova leg-gibilitagrave del mondo si veda Carlo GINZBURG Spie Radici di un paradigma indizia-rio in Aldo GARGANI (a cura di) Crisi della ragione Einaudi Torino 1979 (ripubblin Miti emblemi spie Morfologia e storia Einaudi Torino 1986)2 Si vedano in tal senso i saggi e gli articoli a mia cura pubblicati nel corso di que-sti anni In particolare segnalo Il volto e lrsquoarchitetto Gangemi Editore Roma 2008Recondite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa Ipotesi di unldquoascoltordquo Gangemi Editore Roma 20133 GINZBURG Spie Radici di un paradigma indiziario cit p 82 Nello svolgere le sueargomentazioni ndash sviluppando originali connessioni fra Giovanni Morelli SigmundFreud e Sherlock Holmes ndash Ginzburg si interroga sulle loro strategie indiziariepercheacute egli stesso si sente parte di questa famiglia di decifratori Per lo storico lrsquoat-tenzione al marginale allrsquoanomalo permette di accedere a veritagrave profonde altri-menti inattingibili e il dettaglio rivelatore diviene occasione fondamentale perscoprire nuovi aspetti del passato che diversamente rischiano di andare perduti persempre4 Per lrsquoesito degli studi su Nocirctre-Dame-du-Haut si veda Luca RIBICHINI Reconditearmonie a Ronchamp laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 40 2010 pp 58-69 ID Re-condite armonie a Ronchamp Tutta unrsquoaltra storia generativa cit5 Presso il ldquoTaller de arquitecturardquo di Barcellona negli anni 1989-19906 Benedetto CROCE Filosofia dello spirito v 1 G Laterza amp figli Bari 1912 p 116laquoper aver godimento estetico dagli oggetti naturali conviene astrarre dalla loroestrinseca e storica realtagrave e separare dallrsquoesistenza la semplice apparenza o par-venza che guardando noi un paesaggio col passar la testa fra le gambe in mododa toglierci dalla relazione consueta con esso il paesaggio ci appare come unospettacolo fantasticoraquo7 Particolarmente usata per indicare lrsquointerpretazione della Bibbia lrsquoesegesi (ingreco ἐξήγησις) egrave lrsquointerpretazione critica di testi finalizzata alla comprensione delsignificato Per Tucidide ha il senso di ldquoracconto esposizionerdquo per Polibio quellodi ldquospiegazione commentordquo per Platone quello di ldquointerpretazionerdquo Il vocaboloderiva dal verbo ἐξηγέομαι che in senso concreto significa ldquoguidare condurrefuorirdquo in senso figurato il suo significato egrave ldquospiegare interpretarerdquo
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suo studio5 Picasso gli diceva che per cercare di ampliare la visione
del mondo lui amava scrutare le cose ldquoa testa in giugraverdquo Unrsquoabitudine
questa che gli permetteva di cogliere un universo assai piugrave ampio di
quello osservato in posizione canonica Curiosamente anche Bene-
detto Croce filosofo suo contemporaneo auspicava una percezione
del mondo laquocon la testa fra le gamberaquo6 con lrsquointento di sbrigliare la
ricerca estetica dalla relazione consueta e spesso banalizzante con
la natura e con il paesaggio umano Ciascuno dei due a suo modo
e nellrsquoambito del proprio settore disciplinare ha trasmesso stimoli
assolutamente imprescindibili per lrsquoesercizio continuo del sapere cri-
tico e del piacere della scoperta
Per analogia con gli antichi testi biblici in cui si fa una vera e pro-
pria esegesi7 nel campo dellrsquoanalisi storica di un edificio sarebbe
necessario studiare il corpus dei disegni di progetto per ricercare i
presupposti di senso di quel ldquotesto architettonicordquo senza dimenti-
care i necessari collegamenti con la committenza e con i fruitori cui
lrsquoautore progettista nel suo contesto originario si egrave rivolto
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 14
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 16
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 18
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 16
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 18
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di Francesco Borromini Inevitabile citare a questo punto il conti-
nuo coinvolgimento della simbologia sapienziale della fabbrica bor-
rominiana allrsquointerno del dibattito influenzato o auto-costruito dal
pensiero massonico La gamma di allusioni alla matrice esoterica di
questa ldquoarchitettura filosofalerdquo egrave pressocheacute infinita ma spicca fra
tutte la lucida conclusione cui approda Marcello Fagiolo a proposito
della gradinata e della spirale della cupola laquoLa spirale della Sa-
pienza puograve evadere sfuggire alle leggi terrene anche alle leggi di
gravitagrave o alla legge della finitezza e compiutezza delle cose di que-
sto mondo esprimendo insieme [hellip] il coronamento di Babele e il
Faro dellrsquoIlluminazioneraquo5
Solo in tempi piugrave recenti Noeacute Badillo6 collegando il magistrale
fundamentum theoreticus di questrsquoopera borrominiana alle teorie
filosofiche del secolo XVII sullrsquoorigine di Dio e sulla struttura del-
lrsquouniverso ha intuito la laquoportata ontologicaraquo di questa chiesa
Tanto che proprio a conclusione del saggio egli azzarda lrsquoipotesi
di una radice archetipica nellrsquoarticolazione delle forme architetto-
niche laquoLa sostanza della chiesa al di lagrave della pietra e della malta
egrave fatta di materia prima la materia prima con la quale egrave costruito
lrsquouniverso stesso Egrave per questo che Borromini come architetto
manifesta ciograve che Platone chiama un ldquocielo visibile e tangibilerdquo
[hellip] SantrsquoIvo alla Sapienza egrave uno strumento destinato a facilitare
questa relazione con il divino attraverso la complessitagrave delle sue
caratteristiche Lrsquoarchitetto egrave ldquoordinato da Dio per creare un se-
condo universordquo [hellip] La chiesa di Francesco Borromini egrave lrsquoincar-
nazione di un linguaggio architettonico che va al di lagrave della
descrizione metaforica e riflette il gesto divino con cui Dio ha di-
segnato il cosmoraquo7
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 17
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SANTrsquoIVO ALLA SAPIENZA BREVE RASSEGNA CRITICA
Da quasi quattro secoli su SantrsquoIvo sono fiorite svariate in-
terpretazioni da parte di importanti storici e critici dellrsquoarchitettura
Resta perograve da dire che molti aspetti o non sono stati argomentati
in modo coerente oppure risultano spiegati in termini sommari
Secondo quanto ha giustamente rilevato Joseph Connors1 su
Borromini manca pro babilmente uno studio unitario che giustifichi
le sue opere in rapporto alla totalitagrave del suo pensiero Egrave come se
un poeta o uno scrittore fosse stato analizzato isolando i suoi
componimenti e staccandoli lrsquouno dallrsquoaltro quasi a voler frazio-
nare lrsquounitarietagrave della persona e del suo pensiero in tanti piccoli
segmenti lrsquouno diverso dallrsquoaltro
Anche Paolo Portoghesi che su Borromini ha pubblicato testi me-
morabili solleva qualche interrogativo sulla carenza delle inda-
gini a proposito della genesi di SantrsquoIvo ed elabora una prima
feconda congettura in merito alla chiave interpretativa da attri-
buire alle laquoradici iconologiche piuttosto che tipologicheraquo2 della
chiesa Diverso per angolazione critica tuona tuttavia Bruno Zevi
laquoi progetti borrominiani sono verificati solo mediante tracciati geo-
metrici Egrave ovvio che la genesi dellrsquoidea non sta negli schemi
astratti ma invece di ricercare il nocciolo dellrsquoatto creativo si in-
dulge sui sistemi di controlloraquo3
A differenza di Antonino Saggio ndash che individua in questo spazio
unrsquoequilibrata laquocompenetrazione di oppostiraquo secondo una forma di
dualismo eletto a sistema4 ndash io credo che sia invece possibile co-
struire unrsquoidea di unitarietagrave fra le varie parti della chiesa oltre a una
rigorosa consequenzialitagrave di tali parti con la complessa personalitagrave
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 16
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Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
1Capitolo 1Capitolo
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
Progetto SantIvo_13 aprile_Layout 1 13042017 0905 Pagina 18
19
Fra il 1632 data di avvio del progetto e il 1660 anno della
consacrazione della chiesa da parte di Alessandro VII Francesco
Bor romini si dedica alla realizzazione della gigantesca cosmogo-
nia2 di SantrsquoIvo cercando di rappresentare in modo sistematico e
con linguaggio fortemente iconico la struttura armonica dellrsquouni-
verso secondo lrsquoinfinita intelligenza del Creatore Il cantiere ha ini-
zio nel 1642 ndash pochi mesi dopo la morte di Galilei e a circa dieci
anni di distanza dalla condanna a lui inflitta per aver messo in di-
scussione il sistema geocentrico e lrsquointera creazione divina ndash e pro-
cede per quasi ventrsquoanni seguendo il corso di quella temperie
culturale di primo Seicento cui Benedetto Croce attribuisce un certo
decadimento morale3 Sono anni indiscutibilmente difficili accom-
pagnati da pestilenze e carestie oltre che da un importante pro-
cesso di ruralizzazione dellrsquoaristocrazia cittadina che devono aver
inciso profondamente nella sfera creativa borrominiana Neacute bisogna
sottovalutare la filosofia di Galilei che nonostante lrsquoatto di abiura cui
lrsquoInquisizione lrsquoaveva costretto aveva radicalmente scardinato lrsquoim-
magine rassicurante dellrsquouniverso ponendo laquoil piano del divino a
una distanza non misurabile con metro umanoraquo4 Un ldquorovescia-
mentordquo di mentalitagrave che senza unrsquoeffettiva disponibilitagrave culturale e
Borromini e il suo tempo
La vita spirituale di cui lrsquoarte egrave
una componente fondamentale egrave un movimento
ascendente e progressivo tanto complesso
quanto chiaro e preciso
Egrave il movimento della conoscenza1
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NOTE1 Joseph CONNORS Comment interpreacuteter un eacutedificie Le cas de Saint-Yves-de-la-Sapience laquoLe Cahiers de la recherche architecturale et urbaineraquo 9-10 2002 pp97-1082 Paolo PORTOGHESI Francesco Borromini Electa Milano 1989 [19671] p 161laquoma la genesi di S Ivo non ne risulta chiarita poicheacute le sue radici sono piuttostoiconologiche che tipologiche ed esprimono la volontagrave di riproporsi il tema dellachiesa non in forma storica ma in forma ideologicaraquo E ancora laquoUn aspetto ca-ratterizzante di quella fase della ricerca borrominiana che trova sbocco in S Ivo egraveproprio lrsquoaumentato interesse per il problema iconologicoraquo3 Bruno ZEVI SantrsquoIvo alla Sapienza a Roma in Controstoria dellrsquoArchitettura in Ita-lia Barocco e Illuminismo Tascabili Economici Newton Roma 1995 p 304 Antonino SAGGIO Interpretazioni del capolavoro di Borromini alla Sapienza Ilmotivo del doppio e altre considerazioni laquoDisegnare Idee Immaginiraquo 39 2009 pp12-25 A proposito di ldquodualismirdquo in SantrsquoIvo si veda anche dello stesso autore IlMotivo di SantrsquoIvo in laquoArchrsquoit Coffee Breakraquo del 2 marzo 2005 al sito lthttpar-chitetturaitcoffeebreak20050302indexhtmgt (consultato il 22 luglio 2015) laquoIlprimo [dualismo] naturalmente egrave quello tra Scienza e Spirito tra conoscenza ra-zionale e fede tema lacerante in quegli anni [hellip] e che nella sede dellrsquoUniversitagravedi Roma ha ovviamente un punto di non trascurabile incontro e scontro Il secondoegrave quelle delle nozze del Sole e della Luna nella stessa tradizione della chiesa Ilterzo naturalmente egrave di piugrave antica tradizione ed egrave quello in cui la figura della com-penetrazione e della ricerca di equilibrio tra opposti non egrave solo metaforica ma fi-sica ed egrave quello del rapporto tra uomo e donna dellrsquoatto che genera appunto la vitaLa figura della croce a braccia uguali pre-cristiana lo YingYang orientale la Stellaesagonale del sigillo salomonico sono tutti simboli di queste forze opposte chetrovano equilibrio nella creazioneraquo5 Marcello FAGIOLO ArchitetturaampMassoneria Gangemi Editore Roma 2006 p 416 Noeacute BADILLO Language beyond Metaphor The Structural Symbolism of Borro-minirsquos SantrsquoIvo alla Sapienza in P EMMONS J HENDRIX J LOMHOLT (eds) The Cul-tural Role of Architecture Routledge Press London Abingdon-on-Thames 2012pp 39-467 Ivi pp 45-46 (traduzione italiana a cura dellrsquoautore)
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