2009 trends matrix: tartarughe hi-tech
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macro trends
© Valentina Durante / District Vision Lab
macro trendsMOBILITÀ / TARTARUGHE HI-TECH
MOBILITÀ
Impermanenza e flessibilità: c’erano anche prima della crisi, ovvio, ma ora bisogna darsi doppiamente da fare per gestire una condizione di instabilità (perenne?) che contribuisce, tra l’altro, alla dissoluzione dei confini tra lavoro e tempo libero.
In Tartarughe hi-tech (8 sub-trend) esploriamo i nuovi riti, miti e oggetti dei nomadi urbani, dai working space temporanei alla bike culture.
C’è molto design, molto hi-tech e più di qualche input relativo alla funzionalità e portabilità nell’abbigliamento.
TARTARUGHE HI-TECH
macro trends
© Valentina Durante / District Vision Lab
macro trendsMOBILITÀ / TARTARUGHE HI-TECH
WORKING SPACE TEMPORANEI
DESIGN MODULARE
AMBIENTI FLESSIBILI
MICRO-ABITAZIONI
MINIHABITAT NEL MACROCOSMO-CASA
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀCONNESSIONE E LOCALIZZAZIONE
BIKE CULTURE
© Valentina Durante / District Vision Lab
macro trends
© Valentina Durante / District Vision Lab
Secondo le ultime ricerche americane un crescente numero di Millennials è
orientato a scegliere permanentemente la
professione di freelance (perma-lance).
È per questo che si sta assistendo alla nascita di numerosi working space
collettivi: The Hive a Denver, CubeSpace a Portland, The
Hat Factory a San Francisco…
WORKING SPACE TEMPORANEI
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Si tratta di spazi low cost con le funzionalità necessarie per lavorare in rete, un mix tra un ufficio condiviso e un Internet
café.
Sono luoghi in cui freelancer e giovani creativi possono
affittare una scrivania per brevi periodi, utilizzare strumenti per
connettersi, navigare e stampare, scambiare quattro
chiacchiere intorno alla macchinetta del caffè o organizzare una festa.
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WORKING SPACE TEMPORANEI
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Da un lato i co-working spaces sono una risposta ad
affitti e costi di gestione ormai proibitivi.
Ma non solo.
C'è anche il desiderio di lasciarsi alle spalle la solitudine del lavoro in
pigiama e pantofole tra mura domestiche senza doversi accontentare dei rumorosi Internet café quando si ha voglia di contatto umano.
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WORKING SPACE TEMPORANEI
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Poiché il trend degli stay-at-home workers è in crescita
(sono oggi 4,2 milioni di Americani), il futuro di questi
spazi di lavoro temporanei sembra promettente.
Individualismo senza isolamento è il claim di Office
Nomads, gigantesco ufficio condiviso di Seattle in cui
l'organizzazione avviene tutta online con wiki, calendari e
blog.
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WORKING SPACE TEMPORANEI
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L’idea di Spare Space è di occupare temporanemante
uffici o negozi rimasti vuoti, con il consenso dei proprietari, in
cambio di un piccolo contributo di denaro.
Spare Space offre la possibilità a giovani imprenditori e creativi
freelance di avere a disposizione degli uffici di
rappresentanza in ambienti ispirati.
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WORKING SPACE TEMPORANEI
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Chi occupa lo spazio deve essere pronto a lasciarlo, una
volta che l’edificio/l’ufficio viene messo in vendita o affittato.
Jack Brandsma, il fondatore, ha disegnato delle speciali
casse di legno/mobili da ufficio (scrivanie, tavoli per i meeting,
angoli bar) che possono essere assemblate in pochissimo
tempo.
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WORKING SPACE TEMPORANEI
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Globus è una workstation mobile e personale creata da
Michiel van der Kley’s.
È l’ideale per aeroporti, showrooms, lobby di hotel…
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WORKING SPACE TEMPORANEI
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Ambienti domestici sempre più piccoli; coesistenza di diverse
generazioni sotto lo stesso tetto; crescita del trend
dell’home working e dell’home schooling; richiesta di
prodotti/spazi unici, su misura, personalizzabili; desiderio del
consumatore di poter intervenire nell’iter di
creazione del prodotto finale…
Tutti questi fenomeni decretano il successo, attuale e in prospettiva, del design
modulare.
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DESIGN MODULARE
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Ogni elettrodomestico, ad esempio, deve essere
considerato non come un’entità indipendente, ma come
insieme di elementi scomposti in componenti o sottogruppi
che fanno parte di un sistema integrato.
La lavatrice si inserisce nel sistema lavaggio mentre il
frigorifero è integrato nel sistema di nutrizione e di
conservazione degli alimenti…
DESIGN MODULARE
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Il design di un singolo elettrodomestico o elemento
d’arredo deve lasciare posto a un sistema di componenti con interfacce standardizzate che
integrano le varie funzioni in modo flessibile, da comporre
come un lego.
Si passa da un criterio funzionale – in cui tutte le
scelte sono fatte dal produttore – a uno
emozionale – in cui le scelte progettuali sono fortemente
influenzate dal consumatore.
DESIGN MODULARE
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Flatshare Fridge (designer Stefan Buchberger, Austria) è
un nuovo modello di frigorifero modulare che consente di
suddividere l’elettrodomestico in
scomparti. È pensato per chi condivide l’appartamento con
altre persone ma preferisce gestire autonomamente le proprie provviste alimentari.
È l’espressione di un nuovo modello di famiglia dove non
è più una persona sola (di solito la madre) a gestire tutto.
Progetto finalista al concorso Electrolux Design Lab 2008
DESIGN MODULARE
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L’idea di base di Drawer Kitchen, del designer coreano Nojae Park, è di combinare in
un’unica “cassettiera” un tavolino, un frigo, un fornello
e un ripiano per piatti.
Una sorta di cucina in miniatura per chi vive in piccoli
appartamenti e non vuole alzarsi dalla scrivania mentre
sta lavorando al computer per preparasi la cena.
Progetto finalista al concorso Electrolux Design Lab 2008
DESIGN MODULARE
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Efesto è un set intercambiabile di moduli di
cottura Sholtes (Indesit) azionabili tramite un
telecomando.
Un fissaggio magnetico integrato nel piano d’appoggio
guida il posizionamento dei moduli, mentre un innovativo
sistema di innesto rapido plug & play consente la loro
rotazione o rimozione rapida per liberare spazio sul piano di
lavoro.
DESIGN MODULARE
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A La Carte è una serie modulare di componenti per
cucina progettata dallo studio tedesco Stadtnomaden.
Si tratta di un mobile-cucina in legno multistrato piegato, costituito da tre elementi
(fornelli, lavabo e piano lavoro) componibili in diverse soluzioni,
e che possono essere facilmente smontati, spostati e
rimontati in altre stanze.
DESIGN MODULARE
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Radiator di Anna Gotha è un radiatore modulare: può essere installato in varie
configurazioni per adattarsi a qualsiasi esigenza estetica e/o
di spazio.
DESIGN MODULARE
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Zig è una libreria modulare progettata da Ryan Frank per
la galleria milanese Post Design.
Realizzato in bambù e sostenuto da ruote, è la
soluzione di spazio per tutti quelli che praticano il
nomadismo anche in casa o al lavoro.
DESIGN MODULARE
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SWOC è una libreria modulare che offre una grande
libertà di combinazioni. Possiede inoltre un
rivestimento in tessuto molto morbido al tatto.
Design: Bischoff / Dürler (Germany)
DESIGN MODULARE
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L’azienda svedese Muuto ha lanciato una libreria modulare che si monta a incastro senza la necessità di strumenti come cacciavite e chiavi a brugola.
In questo modo l’iter di montaggio fai-da-te tipico dei
mobili Ikea viene notevolmente semplificato.
La soluzione consiste in delle mollette di fissaggio in metallo.
DESIGN MODULARE
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W-All Fashion dell’olandese Jan Wolff è un rivestimento
per pareti da comporre e cambiare come un abito.
Il punto di partenza è una leggera struttura modulare di
alluminio anodizzato da fissare al muro alla quale agganciare pannelli di materiali diversi
che, abbinati, creano una sorta di boiserie intercambiabile.
Le finiture sono diverse – legno, tessuto, pelle, Corian,
madreperla…
DESIGN MODULARE
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Un team di designer svizzero ha ideato Der Alleinwohner,
una linea di prodotti per uomini single.
Tra questi work & leisure table, un tavolo scorrevole che
diventa postazione da lavoro senza sparecchiare.
Ironing table, un tavolino da caffè che all’occorrenza diventa
un asse da stiro.
E keybord napkin, un tovagliolo per evitare che le
briciole cadano sulla tastiera del pc.
AMBIENTI FLESSIBILI
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Coox è un fornello che consente di cucinare ma può
all’occorrenza trasformarsi in un tavolo o una scrivania.
Designer Antoine Lebrun, France - Progetto finalista al concorso Electrolux Design Lab 2008
AMBIENTI FLESSIBILI
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Pot Plate realizzato by Joong-Ho Choi & Hyun-Soo Choi è una
pentola che, una volta finito di cucinare, si trasforma in un set di
stoviglie.
AMBIENTI FLESSIBILI
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La Biombo Chair del designer Daniel Milchtein si trasforma all’occorrenza in un paravento
liberando lo spazio e modificando l’ambiente.
AMBIENTI FLESSIBILI
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Gravity di Hotpoint-Ariston è il prototipo di una linea
ergonomica di tre elettrodomestici pensili che
consente di liberare lo spazio di lavoro sotto.
Gli elementi scendono elettricamente a comando e i vetri a trasparenza comandata e illuminazione led permettono
di vedere l’interno degli elementi senza aprirli.
AMBIENTI FLESSIBILI
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Realizzata con fogli elettroluminescenti, Bright Blind
di Makoto Hirahara simula la presenza di una finestra sulla
parete.
La regolazione della luce avviene similmente a quanto
accade con una normale tapparella.
Ideale per dare respiro ad ambienti privi di finestre.
AMBIENTI FLESSIBILI
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Beamax ha progettato una serie di schermi per proiezioni che scompaiono all’interno di
un mobiletto appena viene premuto un pulsante.
Sicuramente meno impegnativo della classica versione appesa
al soffitto e, soprattutto, facilmente trasportabile
ovunque.
AMBIENTI FLESSIBILI
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Il designer cipriota Theodosis Zeniou ha realizzato
un’installazione che consente l’incastro perfetto degli elementi
d’arredo, come sedie e tavolo, in una parete.
Una soluzione ideale per uno spazio domestico concepito in
modo flessibile.
AMBIENTI FLESSIBILI
MOBILITÀ / TARTARUGHE HI-TECH
Guarda il video girato al London Design Festival.
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La più recente collaborazione tra Prada, Rem Koolhaas e AMO ha dato origine ad uno
spazio multifunzionale denominato Prada
Transformer, a Soul. È disegnato per trasformarsi
alternativamente in un museo d’arte o un cinema, oppure
per ospitare sfilate di moda e altri eventi speciali. La trasformazione avviene
ruotando la struttura in modo da consentire 4 diverse
configurazioni.
AMBIENTI FLESSIBILI
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L’Umbrella table di Caspar Schmitz, è un tavolo
altamente funzionale che può essere chiuso esattamente
come un ombrello consentendo, all’occorrenza, di liberare spazio utile in cucina.
AMBIENTI FLESSIBILI
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Con Kenchikukagu è oggi possibile incastrare e
rinchiudere i mobili della propria abitazione in armadietti-contenitori di dimensioni
contenute.
AMBIENTI FLESSIBILI
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Quickie by Jared Dickey è un tavolo che, a fine giornata, si
trasforma in letto.
AMBIENTI FLESSIBILI
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Il concept di design “Help me Darwin”, elaborato da Juan
Pablo Naranjo e Jean-Christophe Ortlieb, comprende i mobili
strettamente necessari ai bisogni fondamentali quali
dormire, mangiare e socializzare.
Pensato per situazioni d’urgenza o di viaggio, si inserisce in trend quali la
dematerializzazione e il nomadismo urbano.
AMBIENTI FLESSIBILI
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Da-Bloom, del designer koreano Jin-Young Lee è un
tavolo che imita il movimento di un fiore che sboccia.
Realizzato in compensato e plastica può essere sistemato in diverse posizioni per gli usi
più disparati.
Può inoltre essere richiuso in modalità salvaspazio.
AMBIENTI FLESSIBILI
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I wallpaper della designer inglese Haidee Drew
prevedono dei piccoli inserti di plastica che all’occorrenza
possono servire come appendiabiti, per appoggiarci
le chiavi o la posta.
AMBIENTI FLESSIBILI
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Se dagli anni ’70 la dimensione media delle case americane è
andata crescendo del 50% oggi stiamo assistendo alla nascita di un significativo anti-trend.
Le tiny homes si limitano in alcuni casi a soli 90 mq, pur
essendo complete di camera da letto, cucina, bagno e
soggiorno.
MICRO-ABITAZIONI
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MICRO-ABITAZIONI
Disegnata dallo studio polacco Front Architechts, la Single
Hauz è il prototipo di una rivoluzionaria abitazione creata
per una sola persona.
La sua forma assottigliata la rende adattabile alle più
diverse locations, anche quelle più ardite: in questo caso il
modulo è sospeso sull’acqua ed è raggiungibile solo con
un’imbarcazione.
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La casa-ufficio della coppia di designer olandesi Silvia
Mertens e Pieter Peerlings, ad Anversa, è stata ricavata
sfruttando lo spazio libero fra due palazzi.
La larghezza complessiva è di soli 2,4 metri con 4 moduli a
forma di container impilati l’uno sopra l’altro.
Al primo piano, l’ufficio; al secondo, la cucina; al terzo, il
soggiorno; al quarto, la camera da letto comprensiva di bagno.
MICRO-ABITAZIONI
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L’architetto Helenita Queiroz è la progettista nonché
proprietaria della più stretta casa del mondo.
Larga 1 metro esatto all’ingresso si allunga
progressivamente verso il fondo.
Ciononostante è arredata con 2 soggiorni, 1 bagno e 3
camere da letto.
MICRO-ABITAZIONI
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L’architetto svizzero Hans Zwimpfer ha progettato
un’unità di abitazioni che combina la flessibilità e
l’indipendenza delle case fuori centro con l’efficiente impiego degli spazi degli appartamenti
urbani.
Il concept mira a risolvere il problema dello sviluppo sconsiderato nella aree
suburbane. Le unità sono a forma di L ruotata di 90 gradi e
sono impilate con incastro “a tetris” l’una sopra l’altra.
MICRO-ABITAZIONI
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Ritagliarsi angoli di privacy anche negli spazi aperti o nel
macro habitat domestico grazie ad arredi che si trasformano in
mini cellule abitative trasportabili.
Dan Hisel ha progettato Z-Box, un cubo semitrasparente
pensato per inventare, all’interno degli ampi loft metropolitani, un piccolo
mondo privato che accoglie camera da letto, scaffali e
ripostiglio.
MINIHABITAT NEL MACROCOSMO-CASA
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72 Hour Hotel è un progetto ideato nella galleria di Zurigo di Lovis Caputo e Sarah Kueng:
una serie di suite d’albergo pensate con scatole di cartone dove soggiornare per 15 minuti
e isolarsi dal mondo esterno.
MINIHABITAT NEL MACROCOSMO-CASA
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Lese-Lebe di Moormann: un armadio su ruote da usare a
360°.
Su un lato si trovano gli scaffali-libreria, mentre sull’altro
un letto-divano, la scrivania, cassetti e una luce.
MINIHABITAT NEL MACROCOSMO-CASA
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Shed/Shelf di Studio Gorm è una piccola casa su ruote dove
tenere organizzati living, cucina, studio o guardaroba..
MINIHABITAT NEL MACROCOSMO-CASA
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Progettata dai Fratelli Bourellec per Vitra, la serie di
divani Alcove Collection si propone di creare delle vere e
proprie isole di relax all’interno del salotto.
MINIHABITAT NEL MACROCOSMO-CASA
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Il divano del designer messicano Christian Vivanco
è realizzato con una struttura avvolgente e protettiva.
MINIHABITAT NEL MACROCOSMO-CASA
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Il Casgrain Residence di Atelier In Situ è caratterizzato
da una serie di terrazze all’interno dello spazio
abitativo che contengono le zone più riservate della casa.
Per una ulteriore privacy (e per ripararsi dalla luce) possono
essere schermate con dei tendaggi.
MINIHABITAT NEL MACROCOSMO-CASA
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L’iPhone della Apple e il sistema operativo Android
lanciato da Google rappresentano l’accelerazione
di un fenomeno che vede il telefonino un apparecchio
sempre più multifunzionale, connesso, onnipresente.
E le nanotecnologie spalancano le porte a una serie
infinita di servizi…
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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Avremo cellulari in grado di farci un check-up solo tenendoli
in mano, sostituire il portafogli (succede già in Giappone) e i documenti di identità, sempre carichi e connessi grazie alle
nuove celle solari Dssc basate sulle nanotecnologie.
Tutto questo è l’Agenda 2015 di Nokia.
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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Il concept Morph di Nokia (realizzazione prevista fra 7 anni) dimostra come, grazie
alle nanotecnologie, i telefoni del futuro potrebbero essere flessibili nel vero senso della parola, dotati di componenti elettronici trasparenti e con
superfici autopulenti.
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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Guarda il video del concept Morph by Nokia.
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Nissan, in collaborazione con NTT DOCOMO e Sharp, ha
presentato il primo cellulare al mondo con sistema "Intelligent
Key" integrato, in grado di aprire e avviare l'auto.
In pratica il costruttore giapponese ha realizzato
assieme agli altri due partner tecnici una "chiave intelligente"
integrata in un prototipo di telefonino.
Il lancio sul mercato è previsto nei primi mesi del 2009.
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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Timeflex di Maria e Igor Solovyov è un’orologio
adesivo e “temporaneo” da applicare a parti del corpo nei
momenti in cui portare un orologio tradizionale risulta
impraticabile (ad esempio al lavoro, mentre si fa sport o si
prende il sole).
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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Assai più radicale Digital Tattoo Interface, un concept
sviluppato da Jim Mielke per il Greener Gadgets Design
Competition 2008.
Il cellulare è impiantato sottopelle e delle sfere
microscopiche fungono da pulsanti touch-screen.
È alimentato tramite i vasi sanguigni.
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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I Dots Gloves sono muniti di speciali palline metalliche alle
estremità che rendono agevole l’utilizzo degli iPod, iPhone e
iTouch, senza il contatto diretto delle dita (quindi senza doversi togliere i guanti in situazioni di
clima ostile).
Le uniche dita “interessate” sono ovviamente il pollice,
l’indice e il medio.
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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Con Handshake, l’anello creato dal designer Hideaki Matsui, basta una stretta di
mano e i dati contenuti nell’anello (indirizzo, telefono,
foto) si trasferiscono automaticamente a quello
indossato dall’altra persona.
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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La Flash Band è una “pen drive” a forma di bracciale e
munita di attacco USB che può contenere fino a 8 gigabyte.
Molte nuove band, tra cui Mars Volta e Matchbox Twenty, stanno “pubblicando” i loro
album su questo nuovo gadget inserendo, oltre alle canzoni in formato mp3, anche filmati e
foto.
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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L’Encoder Ring di Jonathan Bem.Tovin, permette di
indossare un anello con un messaggio in codice che può
essere letto solo da un computer.
Contiene fino a 64 caratteri di codice binario. Il designer
confida in richieste specifiche degli acquirenti. Ogni pezzo
viene prodotto con stampante 3D.
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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© Valentina Durante / District Vision Lab
Il lettore Twinned MP3 di Liberty Fearns è costituito da
due unità.
Una volta separate le due metà conterranno la stessa
playlist… per sempre.
Un’idea che introduce una nuova concezione di
romanticismo per le coppie dell’era digitale.
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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Sarà disponibile nei negozi nei primi mesi del 2009 il
videoproiettore tascabile di Optoma.
Si può collegare al computer, alla fotocamera ma anche
all’iPod.
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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Invece della tradizionale punta la Stand Umbrella è munita di
un discreto treppiede all’estremità che ne consente
un’autonoma posizione eretta.
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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La scandinava SWIMS, ha lanciato le City Slipper, delle
sovrascarpe pensate per consentire agili spostamenti in
città.
Le donne infatti possono montarle sulle scarpe col
tacco, rendendole antiscivolo.
Sulla suola è incisa la mappa di una città (disponibili New York,
Parigi e Tokio).
MINIATURIZZAZIONE E PORTABILITÀ
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Uno dei trend attualmente di più “caldi” nel mercato della
telefonia mobile è quello della geolocalizzazione.
Un esempio è il Friend Finder di Ericsson: si stabilisce una
lista di amici, tutti consenzienti e dotati di cellulare con Gps.
Quando uno di questi entra in un raggio di distanza
prestabilito dall’utente, entrambi ricevono dal centro di servizio un sms che li avverte in modo tale che possano chiamarsi e
incontrarsi.
CONNESSIONE E LOCALIZZAZIONE
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Il Nokia Beta Labs è un’applicazione lifetracking che consente di mappare i
propri spostamenti nelle città passo dopo passo.
È inoltre possibile documentare il percorso con foto e file
audio associati alla topografia del luogo.
CONNESSIONE E LOCALIZZAZIONE
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My Urban Rabbit Hole è il progetto della giornalista e
antropologa urbana Samina VIrani.
I partecipanti ricevono una t-shirt con la mappa di una città (per ora solo Manhattan) dove possono apporre un massimo
di 5 puntini rossi in corrispondenza dei luoghi a cui
si sentono maggiormente legati.
CONNESSIONE E LOCALIZZAZIONE
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Un principio analogo è quello che informa Social Souvenir,
un’installazione interattiva al Museum of Contemporary Art
di Roskilde, in Danimarca.
I visitatori possono acquistare una t-shirt ispirata a un artista famoso (ce ne sono 15) ma in
cambio devono fornire il proprio nome e indirizzo. Queste
informazioni vengono caricate su Google Maps e sono
visualizzabili da chiunque: il visitatore diviene così parte
dell’opera.
CONNESSIONE E LOCALIZZAZIONE
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La MTA sta testando a New York degli schermi digitali da
applicare sulle fiancate degli autobus. Lo scopo è di
sostituire i tradizionali cartelloni con spot pubblicitari animati.
Per aumentarne l’efficacia i messaggi ruotano a seconda
della zona cittadina in cui circola l’autobus (grazie a un
sistema Gps) oppure delle ore del giorno: se al mattino viene
reclamizzata una marca di caffè, verso sera sarà la volta
della birra.
CONNESSIONE E LOCALIZZAZIONE
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© Valentina Durante / District Vision Lab
Wristlet di Petr Hampl è un braccialetto interattivo pensato
per i bambini che ancora non possono essere controllati dai
genitori via cellulare: attraverso il display alimentato a energia
solare possono ricevere messaggi, allarmi sonori e
simboli grafici.
CONNESSIONE E LOCALIZZAZIONE
MOBILITÀ / TARTARUGHE HI-TECH
macro trends
© Valentina Durante / District Vision Lab
Il semplice cartellone pubblicitario non basta più.
Pepsi ha inventato il manifesto “sonoro”.
Basta inserire nell’apposito ingresso al centro lo spinotto
delle cuffie del proprio lettore mp3 (oggetto ormai
inseparabile come il cellulare) e si può ascoltare l’esclusiva
compilation.
CONNESSIONE E LOCALIZZAZIONE
MOBILITÀ / TARTARUGHE HI-TECH
macro trends
© Valentina Durante / District Vision Lab
Boombench è una panchina progettata dal designer tedesco
Michael Schoner di NL Architects che trasmette la
musica suonata dai celullari dotati di Bluetooth della gente
che passa vicino o si siede.
Boombench faceva parte dei progetti presentati alla
manifestazione Urban Play organizzata ad Amsterdam da
Droog Design nell’ottobre 2008.
CONNESSIONE E LOCALIZZAZIONE
MOBILITÀ / TARTARUGHE HI-TECH
Guarda il video di Boombench.
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BIKE CULTURE
Se l’industria dell’auto sta conoscendo uno dei suoi
momenti peggiori da un paio d’anni si registra un boom
nella vendita di biciclette.
Giant Manufacturing, il più grande produttore mondiale di
biciclette, nel mese di settembre scorso ha totalizzato vendite record di 460mila unità
e si appresta a chiudere uno dei suoi anni migliori.
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macro trends
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BIKE CULTURE
Le vendite sono decollate nel 2007 in concomitanza con
l’aumento dei prezzi del petrolio.
Gli Europei utilizzano la bicicletta principalmente per gli
spostamenti. Gli Americani preferiscono i modelli
fuoristrada e da BMX. I Taiwanesi optano per dueruote
in stile racing per un impiego sportivo.
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BIKE CULTURE
Un fenomeno che si è diffuso negli ultimi due anni è quello
del bike sharing.
Il caso più noto è quello di Vélib, il sistema di noleggio di
biciclette introdotto a Parigi che, dopo molti scetticismi iniziali, è diventato un caso
internazionale e un modello per altre città.
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© Valentina Durante / District Vision Lab
La città di New York ha lanciato il concorso CityRacks Design
Competition allo scopo di dotare la Grande Mela di uno
standard condiviso nella realizzazione dei sempre più
richiesti porta-biciclette.
Il primo premio è stato assegnato al progetto dei
designer danesi Ian Mahaffy e Maarten De Greeve
(Bettlelab).
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In America e in Australia stanno nascendo servizi di bike
parking come BikeCentral o Bikestation, che offrono ai fanatici della bicicletta o ai semplici pendolari un luogo
sicuro per parcheggiare temporaneamente il proprio
mezzo.
BikeCentral è anche dotato di lucchetti privati, docce, aree per
cambiarsi e Internet wireless.
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I Rider Shades sono decorazioni cromatiche
luminose da applicare ai raggi delle ruote della bicicletta. I piccoli led, alimentati con lo
stesso principio della dinamo, si accendono con intensità
variabile associata alla frequenza delle pedalata
originando pattern di luci cangianti.
Un ottimo sistema per evitare “creativamente” incidenti
notturni.
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Il nuovo must per i ciclisti più aggiornati è la Fixed Gear
Bike, la bicicletta con ruota fissa. La ruota anteriore è
sprovvista di freni è può fare così un giro completo di 360 gradi, mentre un sistema di
bloccaggio a cuscinetti permette di frenare e, volendo,
fare acrobazie.
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Puma ha prodotto una serie di cinque cortometraggi dedicati
alla bike culture dal titolo I-Cycle.
Ogni video dura circa 5 minuti ed esplora diversi aspetti del
fenomeno, dal “riciclaggio” di vecchie biciclette recuperate nelle discariche alla pratica
ciclistica nel contesto metropolitano.
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Guarda il video di A Bicycle Is Born.
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Inoltre ha inaugurato presso la Vice Gallery di Brooklyn uno
spazio dedicato alla celebrazione della bike culture.
I-Cycle Space include istallazioni, proiezioni di film,
angoli di ristoro con distribuzione di energy drinks e
presenza di personale specializzato addetto alla
manutenzione delle biciclette.
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Il Bicycle Film Festival è una celebrazione della bicicletta
nelle varie manifestazioni culturali: arte, film,
performance e musica. Il Festival, già un successo negli
Stati Uniti e in varie città d’Europa, prevede eventi
correlati come feste, pedalate urbane e noleggio di biciclette.
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Le track bicycle (biciclette a una sola marcia, ruota fissa e
spesso sprovviste di freni) hanno conquistato un largo
seguito nei centro urbani.
Per differenziarsi dal mainstream, i bikers trendsetter
hanno creato il tracklocross, utilizzando le loro bici a ruota
fissa non nelle strade cittadine ma nei sentieri sterrati.
Eventi stanno spuntando in tutti gli States come il Wildcate
Race a Santa Cruz e il Mud, Sweat and Tears a NYC.
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Dal movimento Hyphy della Bay Area nasce il trend delle
scraper bikes: le biciclette vengono customizzate con
inserti dai colori squillanti che ricoprono i raggi delle ruote e le
meccaniche.
Il gruppo rap di Oakland Trunk Boiz ha dedicato una canzone
e un video al fenomeno.
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Guarda il video dei Trunk Boiz.
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La sella imbottita della bicicletta è un ostacolo che costringe la
schiena ad un allineamento innaturale.
La Taurus Bike è un mezzo pensato per bambini sprovvista di sella per
consentire una postura eretta.
Pedalare diventa più simile al salire le scale che all’azione
richiesta da una normale bicicletta.
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La “Convertible bicycle” è una bicicletta “mother-friendly” che può essere convertita a diversi
impieghi.
Consente di istallare un passeggino per bambini nella
parte frontale montando un modulo con una coppia di ruote
aggiuntive.
E all’occorrenza può essere riconvertita a normale
bicicletta.
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Il progetto “The backpack bicycle” è un concept del
designer Chang Ting Jen: una bicicletta che può essere
ripiegata fino ad assumere la forma e le dimensioni di uno
zainetto. La struttura è in plastica e, una volta ripiegato, il prodotto misura solo 60 cm per
un peso di 5,5 kg.
Il progetto dovrebbe incoraggiare un impiego più
dinamico e articolato della bicicletta nel contesto urbano
risolvendo il problema del parcheggio.
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Non è più necessario rinunciare alla propria bicicletta quando si
va in vacanza in posti remoti.
Freeman Trasport infatti ha ideato delle biciclette
ripiegabili che possono essere caricate sugli aerei.
Il mezzo viene venduto con relativa valigia-custodia in
pelle e tela cerata.
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Nati dalla partnership tra il brand giapponese Iron Heart e
Self Edge di San Francisco i “cycling jeans” sono pensati
esclusivamente per gli entusiasti della bici.
Le principali caratteristiche sono: le estremità affusolate per evitare di strusciare nella
catena, le capienti tasche posteriori e il cavallo ampio
per una comoda postura sulla sella.
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I pantaloni Outlier sono la soluzione per tutti coloro che
vanno in bici al lavoro ma necessitano ugualmente di un
abbigliamento elegante.
Pur mantenendo un taglio sartoriale infatti, sono realizzati
con un tessuto tecnologicamente avanzato,
impermeabile, traspirante e resistente all’abrasione.
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Con gli occhiali Hindsight di Nike i ciclisti possono da oggi andare oltre il naturale campo
visivo umano. La visione periferica e leggermente
posteriore, seppur distorta, può infatti essere percepita dallo
sportivo grazie a lenti Fresnel su ambo i lati degli occhiali.
Nike si propone di aumentare, in questo modo, la sicurezza dei ciclisti sollevandoli dalla
necessità di voltarsi per controllare l’approssimarsi di
veicoli.
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www.valentinadurante.com
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