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Con il riconoscimento d’intesa del Servizio IRC della Diocesi di Trento ai sensi del DPR 751 del 19 85
2010
PIANI DI STUDIO PROVINCIALIPIANI DI STUDIO PROVINCIALIArea di apprendimentoArea di apprendimento Religione cattolicaReligione cattolicaUnità di Lavoro del Primo cicloUnità di Lavoro del Primo ciclo
SECONDO BIENNIOSECONDO BIENNIO
COMUNITÀ COMUNITÀ -- CHIESACHIESA
212
213
FSE 2007 – 2013, P.O. Ob. 2, Asse IV, ob. spec. H
“Modellizzazione e sperimentazione dei nuovi piani di studio fortemente ancorati all’obiettivo del rafforzamento della qualità dei percorsi di
formazione/apprendimento in stretta connessione con le esigenze provenienti dal mercato del lavoro”
UNITA' DI LAVORO DEL PRIMO CICLO AREA DI APPRENDIMENTO RELIGIONE CATTOLICA
Unità di lavoro del SSEECCOONNDDOO BBIIEENNNNIIOO
Titolo
COMUNITA’ - CHIESA
214
SCHEDA ANAGRAFICA
Rete di scuole
DOCENTI DI RELIGIONE CATTOLICA DELLA PROVINCIA DI TRENTO
Istituti scolastici coinvolti
IC “Cembra” IC “Altopiano di Pinè”
Referente scientifico o coordinatore dell'attività
Roberto Giuliani
Docenti coinvolti (numero per grado scolastico)
Due docenti di Religione Cattolica di Scuola Primaria
Numero incontri utilizzati per la realizzazione del prodotto
Il Laboratorio didattico è strutturato in sei momenti di lavoro per la produzione di due UL per ciascun componente. I momenti di
lavoro sono così strutturati:
un incontro di gruppo all’inizio del Laboratorio (4 ore), quattro incontri di lavoro individuale o di sottogruppo (3 ore ciascuno) e un
incontro di gruppo conclusivo (4 ore).
215
TITOLO DELL’UNITA’
COMUNITA’-CHIESA
MOTIVAZIONE FORMATIVA DELLA SCELTA
Il tema scelto risponde ai criteri di pertinenza (è un tema specifico dell’Area di apprendimento RC), di essenzialità (rappresenta un
sapere rilevante e generatore), di correlazione (consente una relazione significativa tra esperienza di vita e dimensione
biblico/teologica) e risulta adeguato al livello scolastico considerato.
E’ funzionale alle Finalità Generali del Processo Formativo e al Profilo Globale dello studente espressi nei PSP.
Si colloca inoltre in modo coerente all’interno del percorso espresso dai curricoli biennali di RC e consente anche accostamenti da
diversi ambiti disciplinari.
COMPETENZA DI RIFERIMENTO
Riconoscere che il rapporto con Dio è esperienza fondamentale
nella vita di molte persone, individuare nelle religioni modalità
concrete di viverlo e identificare in particolare le caratteristiche
principali del cristianesimo a partire dalla vita di Gesù di
Nazareth e dalla testimonianza dei cristiani.
Conoscere e interpretare alcuni elementi fondamentali dei
linguaggi espressivi della realtà religiosa e i principali segni del
cristianesimo cattolico presenti nell’ambiente;
ALTRE COMPETENZE:
LINGUA ITALIANA
Interagisce e comunica verbalmente in contesti di diversa
natura.
EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA
Sviluppa modalità consapevoli di esercizio della convivenza
civile, di rispetto delle diversità, di confronto responsabile e di
dialogo.
216
217
Approfondimento del tema considerato – Mappa Concettuale:
Rispetto agli elementi che definiscono il concetto, rappresentati nella Mappa, nell’Unità di Lavoro si delimita l’area di intervento
tenendo conto in particolare del soggetto in apprendimento come elemento centrale della riflessione e programmazione didattica.
E’ necessario considerare ciò che gli alunni sanno rispetto alla proposta contenutistica riflessa nella mappa e prendere atto degli
schemi di assimilazione già costruiti dal soggetto in apprendimento per formulare un'ipotesi di sviluppo e stabilire in che modo
ordinare le operazioni didattiche seguenti.
E’ importante essere ben consapevoli del fatto che la comprensione delle conoscenze/abilità oggetto del processo di
insegnamento/apprendimento nell’area RC dipende in buona parte dalla qualità della relazione che sappiamo costruire con gli
alunni e dal grado di correlazione che si riesce a stabilire tra conoscenze/abilità stesse ed esperienza concreta di vita.
La fedeltà al contenuto non deve essere mai disgiunta dalla fedeltà alle possibilità di comprensione di colui che ne è il destinatario,
ed è possibile ipotizzare un processo di crescita e di maturazione al riguardo solo se prima riusciamo ad incontrare l’alunno là dove
egli si trova.
Nel definire obiettivi e fasi dell’Unità di Lavoro, oltre all’attenzione per il soggetto in apprendimento, si considerano anche altre
variabili legate alle condizioni di esercizio (tempo a disposizione, spazi, risorse, situazioni particolari …).
218
CONOSCENZE RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO:
La CHIESA come comunità di persone che ascoltano la parola di
Gesù di Nazareth, credono in lui e si impegnano a seguire il suo
esempio.
Le Chiese cristiane.
Forme comunitarie riferite a religioni diverse dal cristianesimo
(Ebraismo e Islam)
ABILITA’ RELATIVE ALL’UNITA’ DI LAVORO:
Conoscere il significato del termine CHIESA come comunità di
persone che ascoltano la parola di Gesù di Nazareth, credono in
lui e si impegnano a seguire il suo esempio sapendo anche
individuare nominalmente altre comunità riferite a religioni
diverse dal cristianesimo (comunità islamica ed ebraica).
DESCRIZIONE DELLE FASI E DEI TEMPI DI REALIZZAZIONE DELL’ATTIVITA’
(sviluppo del percorso didattico)
1.Comprendere il significato di comunità come gruppo di persone che hanno in comune idee, momenti di vita, obiettivi e scopi;
2. A partire dal significato del termine conoscere la Chiesa come comunità di persone.
3.Conoscere la Chiesa come comunità di coloro che ascoltano la parola di Gesù di Nazareth, credono in lui e si impegnano a seguire
il suo esempio;
4.Conoscere il nome delle Chiese cristiane (Cattolica, Ortodossa, Protestante, Anglicana)
5.Individuare altre realtà di comunità riferite a religioni diverse dal cristianesimo presenti sul territorio (Comunità ebraica e
Comunità islamica).
219
FASI DI LAVORO
n. FASE 1 Obiettivo di Fase
Comprendere il significato di comunità come gruppo di persone che hanno in comune idee, momenti di
vita, obiettivi e scopi;
DESCRIZIONE DELLA FASE
(Sintesi delle azioni d’aula)
Scrivere alla lavagna la parola COMUNITA’ e avviare un dialogo volto a raccogliere tutte le parole
correlate che vengono in mente.
Utilizzando i termini emersi e, se necessario integrandoli, giungere ad una frase di sintesi che definisce
COMUNITA’ come “gruppo di persone che hanno qualche cosa in comune”.
Attraverso il dialogo individuare alcuni tipi di comunità a cui si appartiene e comporre uno schema del
tipo:
E’ possibile utilizzare anche le schede operative in allegato (allegati 1 – 2).
Con l’aiuto di domande guida e organizzando le informazioni attraverso una tabella evidenziare idee,
momenti e scopi che le comunità considerate hanno in comune
TEMPI
PREVISTI
2
220
n. FASE 2 Obiettivo di Fase
A partire dal significato del termine conoscere la Chiesa come comunità di persone.
DESCRIZIONE DELLA FASE
(Sintesi delle azioni d’aula)
Invitare gli alunni a considerare la comunità CHIESA offrendo alcune indicazioni riguardanti il significato
etimologico del termine:
Il termine CHIESA deriva dal termine in lingua latino ecclesia e dal termine in lingua greca εκκλησια
(ekklesìa) e significa comunità, assemblea convocata e riunita
Completare insieme lo schema:
TEMPI
PREVISTI
1 ore
221
n. FASE 3 Obiettivo di Fase
Conoscere la Chiesa come comunità di coloro che ascoltano la parola di Gesù di Narareth, credono in
lui e si impegnano a seguire il suo esempio.
DESCRIZIONE DELLA FASE
(Sintesi delle azioni d’aula)
Riprendendo le categorie utilizzate nella tabella della fase n. 1 individuare in termini essenziali e
sintetici, idee, momenti, scopi in comune che caratterizzano la comunità Chiesa.
Organizzare un incontro con un sacerdote che abbia il ruolo di parroco di una comunità cristiana del
luogo (oppure altra figura significativa all’interno della comunità considerata) e predisporre le
domande per una intervista volta a conoscere attività e iniziative concrete che caratterizzano la
comunità in riferimento agli scopi individuati.
(In alternativa è possibile far svolgere agli alunni, singolarmente, in coppia o in gruppo un’intervista ad
un sacerdote conosciuto oppure individuato nella propria zona di residenza seguendo il medesimo
schema di domande).
TEMPI
PREVISTI
2 ore
222
n. FASE 4 Obiettivo di Fase
Conoscere il nome delle Chiese cristiane (Cattolica, Ortodossa, Protestante, Anglicana)
DESCRIZIONE DELLA FASE
(Sintesi delle azioni d’aula)
Chiesa o Chiese?
Breve introduzione dell’insegnante:
Nel corso della sua storia la Chiesa cristiana ha conosciuto grandi crisi e momenti difficili: la prima ha
portato alla distinzione tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa e la seconda è all’origine della nascita
della Chiesa anglicana e delle Chiese protestanti.
Per il momento è sufficiente che impariamo il nome di queste Chiese e ricordiamo che si tratta
sempre di Chiese cristiane.
Completare insieme lo schema:
Frase di sintesi:
La fede cristiana ha più di 2000 anni. Nel corso del tempo i cristiani si sono divisi in diverse Chiese, ma
continuano ad avere in comune le parti essenziali: la fede nell’unico Dio, il Vangelo e Gesù come unico
esempio da seguire.
TEMPI
PREVISTI
1 ora
223
n. FASE 5 Obiettivo di Fase
Individuare altre realtà di comunità riferite a religioni diverse dal cristianesimo presenti sul territorio
(Comunità ebraica e Comunità islamica).
DESCRIZIONE DELLA FASE
(Sintesi delle azioni d’aula)
Breve introduzione dell’insegnante:
Oltre alle Chiese cristiane ci sono anche altre “comunità” di persone che si radunano perché fanno
parte di una stessa religione.
Così come i cristiani anche gli appartenenti ad altre religioni si radunano e formano comunità.
Guidare un dialogo in classe volto a individuare realtà religiose che hanno visibilità in Trentino,
presenti nel territorio di residenza degli alunni o di cui hanno sentito parlare.
Concludere con una frase e uno schema di sintesi:
Oltre alle Chiese cristiane ci sono anche altre “comunità” di persone che si radunano perché fanno
parte di una stessa religione.
Così come i cristiani anche gli appartenenti ad altre religioni si radunano e formano comunità.
TEMPI
PREVISTI
1 ora
224
ACCERTAMENTO DEGLI APPRENDIMENTI
1.Verifica delle conoscenze/abilità
2.Verifica delle competenze
3.Osservazioni di processo
1.VERIFICA DELLE CONOSCENZE E DELLE ABILITA’:
I criteri guida, da tener presenti nella stesura di strumenti di verifica, possono essere così riassunti:
1. Corrispondenza con la progettazione dell’unità di lavoro e con il processo reale dell’attività didattica. Secondo questo criterio
risulta fondamentale considerare il rapporto stretto e diretto che deve sussistere tra strumento di verifica, conoscenze/abilità
dell’UL e obiettivi di fase. Ciò che si intende valutare è espresso infatti in termini sommativi e finali dalle conoscenze/abilità e in
termini più articolati dagli obiettivi di fase.
2. Attenzione alla strutturazione dello strumento secondo livelli di complessità progressiva. Per la costruzione o per l’analisi dello
strumento di verifica si devono prendere in esame anche i livelli di complessità progressiva, cioè la presenza di esercizi o compiti
che, in riferimento alle conoscenze/abilità considerate, sono strutturati con difficoltà in forma crescente. Ad esempio si potrebbero
considerare tre livelli di complessità: semplice riproduzione restituzione strutturata; applicazione motivata e originale. Su ciascun
strumento di verifica vanno, di volta in volta, individuate quantità e qualità di quesiti/esercizi/compiti, graduati nel livello di
complessità che identificano il livello di accettabilità e la prestazione attesa.
3. Aspetti di autovalutazione. Nello strumento di verifica la presenza di sezioni o parti nelle quali si attiva l’alunno a ragionare sui
propri guadagni didattici a seguito dell’attività svolta risulta di sicura utilità.
Le prove di verifica risultano costituite da un insieme di quesiti ed esercizi che hanno come scopo quello di sollecitare una
prestazione appropriata da parte dell’alunno.
La prestazione reale di ciascuno va confrontata e misurata rispetto ad una prestazione attesa (o ideale). La valutazione degli esiti
passa perciò attraverso un raffronto tra gli apprendimenti (conoscenze/abilità) proposti - la prestazione attesa - e quelli
effettivamente acquisiti dall’alunno - la prestazione reale.
Tale raffronto permette di definire il livello di padronanza degli apprendimenti considerati.
Per gestire il confronto tra reale e ideale e misurarne la corrispondenza serve un “indice” che permetta di esprimere il grado di
conformità della prestazione reale rispetto a quella attesa. E’ necessario perciò disporre di una “scala di valutazione” con relativa
soglia di accettabilità al fine di esprimersi circa il livello di padronanza di quei determinati apprendimenti.
UNITA’ DI LAVORO approfondimenti
�
Strumento di verifica
Soglia di accettabilità Prestazione attesa Livelli avanzati
� � �
Livello di padronanza
degli apprendimenti
Non
sufficiente
Sufficiente Buono Distinto Ottimo
Lo strumento di verifica si costruisce perciò a partire dalle conoscenze/abilità relative all’UL e al suo sviluppo, organizzando il
percorso di verifica secondo gradi di complessità progressiva, aggiungendo aspetti di autovalutazione e individuando, dentro lo
strumento, la quantità e la qualità dei quesiti/esercizi/compiti che identificano e permettono di accertare la prestazione attesa e, di
seguito, in riferimento a quest’ultima, la soglia di accettabilità, e gli eventuali livelli avanzati. In questo modo, una volta condotto
l’accertamento delle conoscenze/abilità in classe, sarà possibile, attraverso la scala di valutazione, esprimersi circa la padronanza
degli apprendimenti sottoposti a verifica.
Quando prestazione attesa e prestazione reale corrispondono, il livello di padronanza delle conoscenze/abilità risulta pieno. Il
livello di accettabilità invece va, di volta in volta determinato preventivamente a seconda di come è strutturato lo strumento di
verifica.
E’ possibile che uno strumento di verifica presenti materiali di lavoro che si collocano anche oltre la prestazione attesa aprendo così
la possibilità di accedere a livelli di prestazione ulteriori e personalizzati. Questa parte dello strumento di verifica deve essere
eventualmente proposta agli alunni in termini assolutamente liberi e non vincolanti.
Non è da trascurare inoltre l’ipotesi di corredare l’espressione del livello di padronanza di quei determinati apprendimenti con
commenti, indicazioni e suggerimenti operativi.
In ogni caso va sempre ricordato che l’espressione del livello di padronanza di determinati apprendimenti raggiunti dall’allievo
coinvolge e riguarda l’intero processo di insegnamento-apprendimento e tutti gli attori che, in esso, hanno avuto un ruolo.
Infine, una volta provveduto all’accertamento delle prestazioni attese e all’individuazione del livello di padronanza degli
apprendimenti è importante che la comunicazione dei risultati allo studente, per risultare coerente con le finalità della valutazione,
sia:
- il più possibile di apprezzamento di quanto raggiunto dallo studente;
- espressa in forma di recupero di lacune, di stimolo all’apprendimento e orientamento;
- vissuta come esperienza di covalutazione considerando anche agli aspetti autovalutativi proposti nella verifica.
In ogni caso quello della comunicazione dei risultati della valutazione è un momento che va attentamente preparato e curato.
Studenti e famiglie devono essere opportunamente e preventivamente informati rispetto a criteri e modalità di valutazione che
l’insegnante intende adottare e con loro è necessario condividerne spirito, funzione e finalità.
225
STRUMENTI PER LA VERIFCA:
� Che cosa è una comunità?
__________________________________________________________________________________________________________
� Fai alcuni esempi di comunità (almeno tre):
___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________
___________________________________________
� Che cosa vuol dire la parola CHIESA?
__________________________________________________________________________________________________________
� Quali sono gli elementi comuni più importanti per le persone che fanno parte della Chiesa cristiana?
226
� Completa lo schema:
227
SCHEDA PER L’AUTOVALUTAZIONE:
POCO ABBASTANZA MOLTO
INTERESSE
(quanto mi ha interessato l’argomento affrontato?)
IMPEGNO
(quanto mi sono impegnato nelle varie attività?)
LAVORO CON I COMPAGNI
(è stato utile e produttivo lavorare anche con gli altri?)
Con questo lavoro una cosa nuova che ho imparato è questa:
Quale parte del lavoro mi è risultata più facile?
Quale parte del lavoro mi è risultata più difficile?
Per migliorare penso di dover:
� stare più attento
� studiare di più
� chiedere spiegazioni durante le lezioni
Altro …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
228
2.VERIFICA DELLA/E COMPETENZA/E:
Per quanto riguarda la verifica e certificazione di competenze, non si sono ancora acquisite particolari esperienze e, per il
momento, ci si muove sviluppando ipotesi che seguono, per analogia, il caso dei Compiti di Apprendimento.
Il Compito di apprendimento, in quanto prodotto del singolo alunno o del gruppo classe, inteso come attività concreta e
significativa che associa conoscenze/abilità a esperienze di vita, problemi, compiti della vita personale e sociale, appare, al
momento, adeguato a dimostrare l’acquisizione di una competenza, considerata però soprattutto nella sua espressione scolastica e
non ancora come dato che si realizza pienamente nella vita e nella soluzione dei problemi che essa presenta.
Trattandosi dell’area Religione Cattolica appare utile precisare che non si tratta di verificare competenze attinenti alla “pratica
religiosa” e richiamare l’attenzione sul fatto che, in questo caso, il “confine” della espressione scolastica delle competenze di RC
assume un rilievo del tutto particolare.
Rimane comunque garantita la possibilità di accertare l’acquisizione di competenze anche nell’area RC in quanto il sapere religioso,
al di là di appartenenze e di personali scelte di fede, attiene alla vita, alla conoscenza e alla comprensione di un dato religioso che si
esprime nell’ambiente e nella vita delle persone, alla maturazione di maggiore consapevolezza delle proprie scelte e all’apertura ad
un dialogo costruttivo con chi fa scelte e vive esperienze diverse, religiose e non.
Tenuto conto di questo la formulazione dei Compiti di Apprendimento si può ispirare a quattro categorie che esprimono il radicarsi
e l’incarnarsi delle competenze nei vissuti. Si parla di un agire complesso che, in un determinato contesto, risulta adeguato a:
- rispondere ad un bisogno,
- risolvere un problema,
- eseguire un compito,
- realizzare un progetto.
Bisogni, problemi compiti e progetti sono il contesto, l’ambiente da descrivere o richiamare ed eventualmente da simulare, per
poter vedere all’opera, con il limite del livello scolastico, le competenze previste.
COMPITO DI APPRENDIMENTO:
Immaginiamo di lavorare per un giornale locale e il Direttore del giornale ci chiede di fare una ricerca per verificare la presenza di
comunità religiose sul territorio e per raccogliere informazioni e dati su quali sono e su che cosa le caratterizza.
Ipotizziamo uno schema per svolgere la ricerca:
- persone o istituzioni da interpellare per sapere se in un territorio ci sono comunità religiose;
- ipotesi di domande per intervista a rappresentanti delle comunità considerate;
- simuliamo la stesura di un breve articolo per il giornale che descriva le caratteristiche della comunità religiosa considerata.
229
3.OSSERVAZIONI DI PROCESSO
SCHEDA PER LE OSSERVAZIONI DI PROCESSO:
Indicatori di autonomia e responsabilità
mai talvolta spesso Sempre
Chiede spiegazioni quando ha bisogno
Approfondisce le conoscenze attraverso altri strumenti
Ricerca e propone nuovo materiale per l’attività
Avanza proposte di lavoro/soluzione a problemi
Indicatori di interazione con gli altri
mai talvolta spesso Sempre
Chiede aiuto
Offre aiuto
Esprime senso di appartenenza
E’ disponibile al lavoro di gruppo
Indicatori di procedura
mai talvolta spesso Sempre
Si confronta con l’insegnante e chiede informazioni
Organizza materiali e strumenti
Utilizza fonti di informazioni
Conclude il lavoro
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MATERIALI DI LAVORO
Allegato 1: scheda La comunità
Allegato 2: scheda Parole delle comunità
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Allegato 1
233
Allegato 2
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Trento 2010
Con il riconoscimento d’intesa del Servizio IRC della Diocesi di Trento, ai sensi del DPR 751 del 1985
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