ai - 4.3 imbutitura 67 - my liucmy.liuc.it/matsup/2007/y60726/ai - 4.3 imbutitura.pdf · – c1...

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EO

Applicazioni Industriali

Stampaggio a freddo - Imbutitura

Marco Raimondie-mail: mraimondi@liuc.it

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EO Imbutitura

• È il processo mediante il quale una lamiera piana vi ene sagomata secondo rilievi tridimensionali anche complessi

• È un processo utilizzato in gran parte nell’industri a automobilistica, degli elettrodomestici e in settori analoghi

• Gli stampi prevedono la presenza di un premilamiera ad evitare possibili grinze in corrispondenza di imbutiture pr ofonde

• La qualità del materiale deve essere tanto migliore quanto piùl’imbutitura è profonda

• Vengono generalmente utilizzate presse oleodinamich e

• Una parte essenziale ad evitare rotture e limitare le pressioni è svolta dalla lubrificazione:

– Miscela di olio e grafite per acciaio– Petrolio grafitato per ottone e rame– Vaselina per leghe di alluminio– Acqua grafitata per acciai INOX

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EO Schema di imbutitura

1. Disporre la lamiera piana su una matrice

2. Bloccare la lamiera mediante l’applicazione di un premilamiera

3. La parte mobile dello stampo provvede a deformare il materiale e farlo scorrere entro il gioco previsto tra ma trice e punzone

4. Il materiale si deforma ed assume una sagoma data normalmente dalla parte inferiore (fissa) dello stampo

5. La parte mobile ritorna nella posizione di partenza . Il pezzo rimane deformato plasticamente e viene estratto dalla parte fissa (matrice) dello stampo

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EO Schema di imbutitura

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EO Particolari imbutiti

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EO Tensioni

• Lo stato tensionale che viene a crearsi è molto compl esso e la massima deformazione ottenibile è limitata dal massi mo rapporto di imbutitura dato dal valore D/d ove d = diametro del pezzo imbutito e D = diametro dello sviluppo di partenza

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EO Stato di sollecitazione

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EO Visioplasticità

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EO

Simulazione dello stato tensionalecon l’ausilio di software dedicati

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EO Il premilamiera

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EO Stato di sollecitazione

• Zona AB– Sollecitazione radiale di trazione– Sollecitazione circonferenziale di compressione– Sollecitazione di compressione del premilamiera– Sollecitazione di attrito

• Zona BC– Sollecitazione di flessione

• Zona CD– Sollecitazione di trazione assiale

• Zona DE– Sollecitazione di flessione

• Zona EE– Sollecitazione di trazione radiale

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EO Variazione di spessore

• La diminuzione di spessore sul fondo dell’imbutito e d in particolare sui raggi di flessione può provocare ro tture nel caso di errata progettazione del pezzo o dello stampo, nonc hé per uso di materiale non adatto per profondo stampaggio

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EO Studio di un’operazione di imbutitura

• Forma e dimensioni della lamiera

• Dimensionamento dello stampo (matrice e punzone)

• Rapporto di imbutitura (numero di passaggi)

• Pressione e forza del premilamiera

• Forza di imbutitura

• Energia di imbutitura

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EO Lamiera di partenza

• Occorre scomporre il pezzo in una serie di parti el ementari di superficie S(i)

• Si supponga di avere un a costanza nello spessore d ell’imbutito

• Si prevede di utilizzare un quadrotto con diametro i nscritto pari a

∑⋅= SiD 13,1

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EO Dimensioni della lamiera di partenza

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EO Dimensionamento dello stampo

• Prevedere i giochi tra matrice e punzone secondo le formule in seguito evidenziate

• Per i raggi di raccordo, tenere conto delle seguent i indicazioni:

sr

r

sr

sr

m

p

m

p

)43(

sopra come

successivi passaggiper

4

)65(

passaggio 1 ilper

÷=

=÷=°

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EO Raggi di piegatura

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EO Rapporto di imbutitura

• È stato definito come βtot =Di/df

• Se tale valore è superiore a 1,70 - 2,0, allora, anche utilizzando acciai molto duttili a bassissimo tenore di carbonio, sarà necessario prevedere più passaggi

• Nei passaggi successivi tale valore non potrà tuttavia essere maggiore di 1,15 -1,30

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EO Rapporto di imbutitura

• In generale: βmax = βi C1 C2 C3 C4 C5 C6

Ove– βi è il rapporto ideale e dipende dal tipo di materiale : da 2,20 (P02) a 2,40 (P06)

– C1 dipende dalla lubrificazione: da 0,85 (a secco) a 1 ,00 (lubrificato)

– C2 dipende dal raggio del punzone rispetto allo spesso re: da 0,90 (r p/s=1) a 1,00 (rp/s=10)

– C3 dipende dal raggio della matrice rispetto allo spes sore: da 0,87 (r m/s=1) a 1,00 (rm/s=10)

– C4 dipende dal diametro di partenza rispetto allo spes sore: da 0,90 (D/s=500) a 1,00 (D/s=50)

– C5 dipende dall’isolamento del diametro di partenza, o vvero dall’appartenenza ad un nastro o meno: da 0,80 (vincolato) a 1,00 (libero)

– C6 dipende dal numero del passaggio e dunque dall’incr udimento: da 0,60 (4°passaggio) a 1,00 (1°passaggio)

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EO Numero di passaggi

• Noto βtot=Di/d f si calcola βmax per il 1°passaggio,

• Se βtot=Di/d f > βmax allora sono richiesti più passaggi

• Si determina allora sulla base di βmax=Di/d1 il massimo diametro d 1 ottenibile al 1°passaggio

• Si riprende dunque la stessa procedura per il 2°passaggi o e così via fino a che βtot=Di/dn < βmax

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EO Dimensione matrice-disco

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EO Progettazione dello stampo di imbutitura

• Gioco tra matrice e punzone:

– Il gioco deve essere sempre maggiore dello spessore s della lamiera

– Deve essere un compromesso per non consentire defor mazioni non desiderate della lamiera ed evitare eccessivo assot tigliamento del materiale

– Può essere approssimato con la seguente formula:

ferrosinon materialiper 0,12 C

alluminioper 0,06 C

acciaioper 0,22C

:ove

===

+= sCsg

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EO Pressione del premilamiera

• Tale pressione deve essere valutata con cura per bloccare la lamiera senza deformarla e deve rimanere dell’ordine di 1,0-2,5 N/mm2

• La pressione e la forza minima possono essere determinate con la seguenti formule

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lamiera della spessore lo è s

imbutitodell' diametro il è d

imbutitura di rapporto il è

trazionea rottura di carico il è R

ove400

005,0

m

min

)1(2

β

β

⋅+=

−s

d

Rp m

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EO

matrice della raccordo di raggio il è r

matrice della interno diametro il è d

quadrotto del diametro il è D

4/

rapremilamie del azione di superficie la è S

m

m

22

min

)2(ove

DS

ove

SpF

mm

p

rd

−⋅=

⋅=

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EO Forza di imbutitura

• La forza massima si è verificato sperimentalmente presentarsi in concomitanza dello snervamento iniziale , quando il diametro di partenza si è ridotto a 0,8 del d iametro iniziale

• Una valutazione approssimativa al 1°passaggio è:

materiale del trazionea rottura di carico il è R

spessore lo è s

imbutitodell' diametro il è d

)1(

)1(1,1

m

1

max1

1

1max1

−−=

⋅⋅⋅⋅=

ββ

πλ

λ

ove

RsdF m

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EO Andamento della forza di imbutitura

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EO Energia di imbutitura

• Occorre tenere conto anche dell’energia spesa per il premilamiera:

massima forza e media forza trarapporto il è

imbutitodell' altezzal' è H

max

λ

λove

HFHFEEE ppremimb ⋅+⋅⋅=+=

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EO Imbutitura in più passaggi

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EO Stampi progressivi

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EO Esempio: produzione di una lattina

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EO fasi di stampaggio

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EO Imbutitura inversa

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EO Progettazione dello stampo di imbutitura

• Raggio di arrotondamento della matrice

– Il raggio non deve essere troppo piccolo per evitare possibili rotture ma nemmeno troppo grande per evitare grinze

– Un valore medio può essere stimato dalla relazione di Kaczmarek:

r = K ���� √(D-d)sove

» D è il diametro di sviluppo» d è il diametro del punzone» K è una costante adimensionale che vale 0,8-0,9

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EO Progettazione dello stampo di imbutitura

• Raggio di arrotondamento del punzone

– Il raggio non deve essere troppo piccolo per evitare possibili tranciature

– Un valore medio può essere stimato dalla relazione di Wassilief:

5s < r < 0,3 dove

» s è lo spessore della lamiera» d è il diametro del punzone

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EO Progettazione dello stampo di imbutitura

• Pressione del premilamiera

– La pressione del premilamiera deve essere tale da evitare eccessivo assottigliamento del materiale nell e zone critiche ed evitare nel contempo possibili grinze

– I valori standard di pressione p sono i seguenti:

• 1,2 Mpa per leghe di alluminio• 2,0 Mpa per ottone• 2,5 Mpa per acciaio

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EO Progettazione dello stampo di imbutitura

• Forza di imbutitura– La forza di imbutitura dipende da molti fattori, tra c ui:

• Geometria del pezzo• Lubrificazione• Tipo di materiale• Pressione del premilamiera• Velocità di imbutitura

– Una formula pratica è la seguente:

P = π ���� d ���� s ���� m ���� ROve

R è il resistenza a trazione del materialeM è un coefficiente che dipende dal rapporto di ridu zione dei diametri

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EO Progettazione dello stampo di imbutitura

• Ulteriori considerazioni:

– È fondamentale determinare lo sviluppo del materiale, operazione che può essere realizzata mediante software appositi oppure sperimentalmente dopo la realizzazione dello stampo

– Occorre verificare il numero dei passaggi di imbutitura necessari in funzione di :

• Complessità del pezzo• Rapporti di riduzione massimi consentiti dai divers i

materiali

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EO Progettazione dello stampo di imbutitura

• Una progettazione completa a tavolino non è possibil e

• È necessaria una grande esperienza insieme all’utili zzo di metodi sperimentali

• Molto utilizzato per verificare lo stato di tension e delle lamiere è il metodo basato sulla tracciatura sulla lamiera di un reticolo di cerchi di diametro 5 mm distanziati di circa 3 mm. Dopo l’imbutitura si rilevano gli assi degli ellissi cre ati dalla deformazione dei cerchi valutando in tal modo il gr ado di tensione e quindi assottigliamento della lamiera in ogni pun to.

• Possibili interventi risolutori:

– Arrotondamento dei raggi di curvatura– Utilizzo di materiali più duttili– Posizionamento di rompigrinza nello stampo– Modifica della velocità di imbutitura– Modifica della pressione del premilamiera

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EO Varianti di imbutitura

• A effetto singolo con smorzamento passivo

• A effetto singolo con smorzamento attivo

• A effetto doppio

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EO A effetto singolo con smorzamento passivo

• Quando la mazza raggiunge il premilamieraentrambi si muovono di moto solidale

• Il punzone èstazionario e la sua azione si esplica “dal basso”

• La forza del premilamieradipende dalla forza di imbutitura

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EO A effetto singolo con smorzamento attivo

• Il premilamieraè stazionario

• Le forze di imbutitura e del premilamierasono indipendenti

• Il punzone si muove dal basso

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EO A effetto doppio

• Il premilamieraè stazionario

• Le forze del premilamiera e di imbutitura sono indipendenti

• Il punzone è in moto dall’alto

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EO Presse Meccaniche

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EO Presse idrauliche

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EO Pressa a “collo di cigno”

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Presse a portale

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EO Coniatura

• Processo di imbutitura caratterizzato da:

– Minima profondità di deformazione – Costanza dello spessore

• Consente anche di effettuare un’operazione di calibratura, ovvero migliorare la qualitàdimensionale del pezzo

• Non sono ammessi giochi per evitare qualunque ritorno elastico del materiale

• Occorre valutare attentamente i possibili cedimenti elastici degli stampi

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EO Esempi di coniatura

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EO Giochi e ritorni elastici

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EO Schema della curvatura o calandratura

• Consiste nel curvare una superficie piana al fine di ottenere un cilindro

• L’apparecchio è definito da due cilindri motori fissi ed uno mobile regolabile che è preposto

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EO Calandratura

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EO

Schema di funzionamento della profilatura mediante rulli

• È un processo che obbliga il nastro a passare tra coppi e di rulli che, appositamente sagomati, lo deformano secon do la piega voluta

• Durante ciascun passaggio il massimo angolo ammissib ile è

ottoni edINOX acciai'151

C di tenorebasso a legati acciai'251

leghe e alluminio'351

°=°=°=

γγγ

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EO Piega da nastro

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EO Numero di passaggi

• Il numero di passaggi è valutabile con

iaddizional passaggio di numero il èn

profilo del estremi punti i congiunge che retta della neinclinaziol' è γ

rulli di coppie trapasso il è p

profilato del altezzal' è H

cot

ove

np

gHN +⋅= γ

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EO Metodi

• Metodo “linea base”: considera quale asse neutro sul quale impostare la deformazione la parte inferiore del profilo

• Metodo “centro base”: considera quale asse neutro attorno alla quale si deforma il profilato, l’asse del minimo momento di inerzia della sezione del profilato

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EO Metodi

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EO Considerazioni

• Il 1°metodo necessita di rulli raddrizzatori per evitare bordi ondulati

• Il 2°metodo consente di avere la minimizzazione della forza necessaria per la deformazione

• Il vantaggio della profilatura a rulli in luogo del la piegatura tradizionale sta nel non avere limiti all a lunghezza del profilo in lavorazione

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