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autismo e disturbi generalizzati di sviluppo

Istituto Skinner

Napoli

Docente

Mario D’Ambrosio

Criteri diagnostici per il disturbo autistico (DSM IV)

• Compromissione qualitativa dell’interazione sociale

• Compromissione qualitativa della comunicazione

• Modalità di comportamento, attività e interessi ristretti, ripetitivi e stereotipati

• Esordio prima dei tre anni di età

DISTURBI ASSOCIATI

• RITARDO MENTALE (75% DEI CASI)

• IPERATTIVITÀ DIFFICOLTÀ ATTENTIVE

• AGGRESSIVITÀ

• ACCESSI D’IRA E INSTABILITÀ UMORALE

• ALTERAZIONI DEL SENSO DEL PERICOLO

• AUTOLESIONISMO

• RISPOSTE BIZZARRE AGLI STIMOLI SENSORIALI

• ANOMALIE ALIMENTARI E PICA

teoria della mente

• Si riferisce all’abilità dell’individuo di inferire gli stati mentali delle persone, vale a dire i pensieri, le opinioni, i desideri le intenzioni e così via.

• L’elaborazione di tali informazioni dà significato a ciò che dicono e fanno gli altri, e permette, entro certi limiti, di prevederne il comportamento.

• Normalmente nei bambini queste abilità sorgono precocemente, e già dal primo sviluppo del linguaggio diventa chiaro come essi si rappresentino tutta una gamma di stati mentali e, nel corso di pochissimi anni, manifestano una teoria della mente ben sviluppata e articolata.

Teoria della mente e autismo

• Secondo Baron-Cohen, Leslie, Frith, (1985) nell’evoluzione dei soggetti autistici tali abilità non si sviluppano adeguatamente. Quindi, una teoria della mente povera o assente è la naturale premessa alle difficoltà delle persone autistiche a stabilire relazioni sociali minimamente soddisfacenti, ad assumere il punto di vista degli altri e a comunicare con loro.

• Si tratta di un ostacolo la cui natura cognitiva è solo teorica, ma che di fatto compromette anche l’area emotiva e quella comportamentale (Harris, 1989).

Test di Sally e Anne

Il modello evolutivo di “Lettura della Mente”

Baron-Cohen (1995) ha dato nuovo seguito alla teoria elaborando un modello evolutivo di “lettura della mente” un modo naturale della specie umana di attribuire ad altri determinati stati mentali. Il modello è organizzato su quattro livelli dove la “teoria della mente” rappresenta solo il punto d’approdo e di integrazione di livelli più elementari di funzionamento sociale.

Rilevatore di intenzionalità

• Il “Rilevatore di Intenzionalità” (RI) è la capacità di assumere che sono presenti delle intenzioni quando una persona o un animale si sposta o agisce nei confronti di qualcosa.

• Target: stimoli dotati di movimento autodeterminato

Heider e Simmel (1944)

Rilevatore della Direzione Oculare

• Il RDO corrispondente all’abilità di inferire che se lo sguardo di qualcuno (umano o animale) è diretto su qualcosa, allora egli lo sta osservando.

• Ciò coinvolge piccoli spostamenti oculari di ricerca per comprendere dove questi sta guardando, cosa che alla maggior parte delle persone risulta molto facile.

• Tuttavia tale meccanismo è utile, ma non essenziale, per comprendere il funzionamento mentale altrui, cosa di cui sono infatti capaci anche i soggetti ciechi non affetti da autismo

Funzioni del RDO

• Individuazione degli occhi - a 2 mesi i neonati guardano con minore attenzione sagome di volti senza occhi (Maurer et al. 1981)

• Individuazione della direzione degli occhi

• Interpretazione dello sguardo come vedere

Sguardo e contatto visivo

Meccanismo dell’Attenzione Condivisa

Il MAC è alla base della comprensione della rappresentazione triadica, cioè della relazione tra un agente (altro individuo), se stessi e un terzo oggetto. Ad esempio la madre è consapevole che quando lei e il bambino guardano la palla, stanno condividendo l’esperienza di fissare lo stesso giocattolo.

Meccanismo della Teoria della Mente

Il MTM organizza tutte le informazioni convogliate dagli altri meccanismi permettendo l’inferenza degli stati mentali della persona osservata

.

Autismo come deficit di MTM

• Secondo Baron-Cohen, i bambini con autismo generalmente presentano solo i meccanismi RI e RDO. Il MAC è presente soltanto in alcuni, mentre nessuno di essi dispone del MTM presentando quindi una sorta di “cecità mentale”.

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