cyberharassment: molestie on line
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La Rete e il fattore C competenze, consapevolezze, conoscenze
Cyberharassment,
cyberbullismo,cyberstalking:
(ri)conoscere il fenomeno
Emma Pietrafesa
25 Novembre Matera
La Rete e il fattore C competenze, consapevolezze, conoscenze
@epietrafesa / emmapietrafesa@gmail.com
Ricercatrice Cultrice della materia Storia del giornalismo e Relazioni internazionali (Università
LUMSA Roma); Ricercatrice a contratto (Inail-Settore Ricerca); Comunicatrice
Pubblica
Lavoro e collaboro nel settore ricerca e comunicazione da oltre 10 anni con focus su
comunicazione pubblica, ICT e social media, studi di genere, salute e
sicurezza sul lavoro; Specializzazioni post universitarie in comunicazione pubblica,
managment pubblico e relazioni internazionali.;
Responsabile del Coordinamento editoriale della Rivista accademica RES PUBLICA
(www.lumsa.it) e contributor per testata giornalistica online di settore
POWER&GENDER (www.power-gender.org);
Socia dell’Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale;
Faccio parte della Rete WISTER (Women for Intelligent and Smart TERritories);
Sono componente del Direttivo di Stati Generali dell’Innovazione (SGI).
Chi sono
La Rete e il fattore C competenze, consapevolezze, conoscenze
Oggi parliamo di
La Rete e il fattore C competenze, consapevolezze, conoscenze
Ci sentiamo così quando si parla di molestie on line?
Fonte: http://www.slideshare.net/Wister_SGI/nicoletta-staccioli
La Rete e il fattore C competenze, consapevolezze, conoscenze
cyber stalking
cyber molestie
Cyber
bullismo
Uso distorto delle ICT (Information Communication Technologies) o altri strumenti tecnologici per perseguire incessantemente individuo, o gruppi di individui Alcuni distinguono i fenomeni tra cyberbullying (tra minorenni) cyberharassment (tra adulti oppure tra adulto e minore) Il termine cyberbullying è stato coniato dall'educatore canadese Bill Belsey
Sempre più spesso però oggi il termine cyberbullismo viene utilizzato per indicare qualsiasi tipo di prevaricazione, atto, offesa ripetitivo etc a danno della stessa vittima di qualsiasi età anagrafica non solo quindi in riferimento al target dei bambini/adolescenti. Con il termine cyberstalking invece si intende una particolare forma di cyberbullismo relativo principalmente all'incutere paura o perseguitare partner o ex-partner o comunque con una connotazione relativa alla sfera amorosa affettiva della vittima e/o dello stalker.
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In Italia il 60% dei ragazzi
usa internet tutti i
giorni o quasi
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Il 57% dei ragazzi italiani di età compresa tra i 9 e 16 anni ha un
profilo su un sito di social network
il 35% di questi profili è pubblico ovvero visibile a chiunque.
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E-mail 32 %
Facebook 16%
Websites 10.5%
Texting 7.25%
Message Boards 7%
Blogs 4.25%
Chat 4%
Twitter 3%
Gaming 2.5%
Instant Messaging 2.5%
YouTube 1.5%
E-mail 50% (soprattutto gli
uomini)
Chat room 35%
Gruppo di discussione 15%
Siti web 31%
Social networking 33%
Instant messaging 31%
(soprattutto gli uomini)
telefoni cellulari 57%
sms 17%
Blog 23%
Altro17%
Strumenti utilizzati:
Canada versus Europa
35-40% delle molestie avvengono con strumenti ICT
Dove? Luoghi di vita e di lavoro
(Settori più a rischio: scolastico, medico, infermieristico, ICT)
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“Il Web è social e amplifica le dinamiche psicologiche e sociali umane: riassume
digitalmente le strutture sociali spontanee umane, replicandone le dinamiche, le
regole e le distorsioni” (D. Chieffi Social media relations, 2013)
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Le sottocategorie del cyberbullismo (Nancy Willard)
• Flaming (dall'inglese fiamma): consiste nell'invio di messaggi online violenti, volgari e provocatori mirati a suscitare battaglie verbali in Rete tra due o più utenti; • Harassment (molestie): invio ripetuto di messaggi anche di testo (sms) e/o e-mail con insulti allo scopo di offendere il destinatario/a; • Denigration (distribuzione): invio di messaggi e/o pubblicazione di commenti crudeli, offensivi calunniosi per danneggiare gratuitamente e con cattiveria la reputazione di una persona, via e-mail, messaggistica istantanea, gruppi su social network; • Impersonation (sostituzione di persona): il cyber bullo crea profili utente fasulli con il nome della vittima al fine di inviare messaggi offensivi a terze persone a nome della vittima; • Trickery (inganno): ottenere la fiducia di qualcuno con l'inganno entrandoci prima in confidenza, scambiando informazioni intime e/o private per poi pubblicare o condividere con altri le informazioni confidate; • Exclusion (esclusione): escludere deliberatamente una persona da un gruppo di amici online, da una chat o da un gioco interattivo, per provocare un sentimento di emarginazione ed esclusione sociale; • Cyberstalking persecuzioni, attraverso la tecnologia, consistenti in molestie e denigrazioni ripetute e minacce mirate a incutere paura, dare fastidio sino a commettere atti di aggressione più violenti che sfociano anche sul piano fisico; • Happy slapping (schiaffo allegro) registrazione video durante la quale la vittima subisce insulti, umiliazioni verbali oppure addirittura violenza fisica (come calci e pugni) che viene in seguito pubblicata su internet all’insaputa della vittima e visualizzata da altri utenti.
Fonte: Educator's Guide to Cyberbullying
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Alcune riflessioni:
Bullismo tradizionale e cyberbullismo sono strettamente correlati coloro che sono vittime di bullismo a scuola, sono vittime di bullismo on line e coloro che sono bulli off line lo diventano anche in rete; (Hinduja e Patchin , 2009; Kowalski & Limber , 2013; Ybarra , Diener -Ovest , e Foglia, 2007)
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Ma sono anche diversi
in primis in relazione alla natura puramente tecnologica e digitale del
mezzo attraverso il quale si effettua la violenza rispetto invece alla interazione
faccia a faccia del fenomeno tradizionale e infatti:
• il bullo può essere anonimo o meglio non esplicitare la propria
identità;
• la vittima può essere assente nel momento in cui viene commesso l'atto;
• le intimidazioni sono estese al di fuori dell'orario scolastico poiché la
tecnologia consente il perpetuare dell'atto 24h al giorno;
• l'abuso può essere replicato velocemente e quasi all'infinito (foto,
pettegolezzi, pubblicazione di dati sensibili e password della vittima);
• più persone possono partecipare e condividere la violenza;
• gli effetti sono diversi rispetto al fenomeno tradizionale;
• difficoltà nel trovare e chiedere aiuto o supporto da parte degli adulti
(genitori e/o educatori) proprio perché questi ultimi hanno spesso poca
dimestichezza con le tecnologie digitali e quindi vengono percepiti come
distanti e non capaci di poter risolvere positivamente il problema;
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Bullismo e genere
Le ragazze adolescenti hanno una maggiore probabilità rispetto ai ragazzi di sperimentare cyberbullismo (come vittima e autore del reato) ( Studi internazionali: Floros et al , 2013; Kowalski et al , 2008; Hinduja & Patchin ,
2009; Schneider et al .2012)
Le adolescenti di 13-16 anni hanno subito più esperienze di cyberbullismo (7%) (dati europei Eu KIDS)
Fonte: www.besteducationdegrees.com
Fonte: https://www.flickr.com/photos/48112820@N05/
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Fonte dati: http://www.lse.ac.uk/media@lse/research/EUKidsOnline/EU%20Kids%20III/Classification/Country-classification-report-EU-Kids-Online.pdf
In Italia: il 60% dei nostri ragazzi naviga online tutti i giorni o quasi con una media di 2-3 ore al giorno. Il 62% dei ragazzi che accedono al Web senza la supervisione di un adulto solo il 36% (la percentuale più bassa in Europa) in merito agli accessi informatici all’interno delle scuole
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27% bullismo di cui 14% molestie e atti attraverso tutti gli strumenti ICT
Fonte dati: Ricerca Eu Kids Online Network (33 Paesi) dati rilevati su campione di 25 Paesi europei
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•Le differenze di età e
genere sono
significative: i più piccoli
non hanno competenze
di base
•Le diverse competenze
sono correlate:
maggiori safety skills
migliorano anche le
information skills e
viceversa
Competenze e consapevolezze
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In ottica di genere:
al crescere dell’età anagrafica aumenta percezione del fenomeno
soprattutto tra le giovani ragazze relative alle molestie di
tipo sessuale o comunque ad esso legate (vedi cyberstalking)
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Fonte: Social Media & Cyber Bullying September 2013 Andy Cronin & Simon Small
In Canada…
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Tempi che cambiano…
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● Il fenomeno negli Stati Uniti :
• 52% of students who reported being cyber bullied;
• 33% teens who have experienced cyberthreats online;
• 25% teens who have been bullied repeatedly through their cell phones or
the internet;
• 11% of teens who have had embarrassing or damaging pictures taken of
themselves without their permission, often using cell phone cameras;
• 52% teens who do not tell their parents when cyber bullying occurs;
Fonte: www.besteducationdegrees.com
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Fonte: TRU Insight and McAffe maggio 2012
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• 18% essere esposti a contenuti offensivi e potenzialmente pericolosi (incitazioni all’odio 12%; all’anoressia 10% forme di autolesionismo 7%, consumo di sostanze stupefacenti 7%, suicidio 5%);
• 16% uso improprio dei dati personali (password 7%, informazioni personali 4%, truffe online 1%);
• 7% esposizione a immagini sessuali (4%) sexting ovvero messaggi sessualmente espliciti e/o immagini principalmente tramite telefono cellulare, ma anche tramite altri mezzi informatici;
• 4% incontri offline con i contatti online;
• 2% cyberbullismo I dati sull'incidenza sono al momento inferiori alla media europea (6%).
In Italia…
(Fonte dati: Ricerca Eu Kids Online Network (33 Paesi) dati rilevati su campione di 25 Paesi europei)
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(Fonte: ricerca Eu Kids Online )
il 27% sostiene di essere 'molto turbato', il 47% 'abbastanza sconvolto' e il 12% 'un po' sconvolto 'da messaggi sgradevoli o dannosi in linea.
(Fonte: ricerca Eu Kids Online )
Va considerato però che i bambini italiani hanno meno competenze nell’uso di internet rispetto alla media dei coetanei europei. Infatti proprio il fenomeno del cyberbullismo e la ricezione di messaggi sgradevoli o offensivi turba maggiormente i nostri ragazzi:
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Percezione dei genitori europei: Solo il 29% dei genitori di bambini che hanno subito atti di bullismo online ne è consapevole
Mentre
il 15% dichiara di non esserne informato; il 56% esclude che questo sia mai accaduto; La consapevolezza aumenta tra i genitori di ragazze e di adolescenti tra 11-14 anni; Elevati livelli di inconsapevolezza da parte dei genitori si riscontrano in Cipro, Ungheria, Grecia Romania e… ITALIA 81%
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USA: 39% della popolazione vittima di cyber molestie Data Collection: National Crime Victimization Survey (NCVS)
il 33% delle cyber molestie sono a sfondo
sessuale nel 60% dei casi versus
donne e giovani donne
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Tipologie comuni di cyber stalker
Ossessivo: ex-partner che rifiuta fine relazione
Delirante: estraneo con disturbi mentali (schizofrenia, delirio,
disordine bipolare etc) convinto di essere destinato alla vittima e
di avere un rapporto con essa
Vendicativo: conoscente, amico, gruppo
Troll: nel gergo di internet, e, in particolare, delle comunità virtuali,
si indica una persona che interagisce con gli altri utenti tramite
messaggi provocatori, irritanti, fuori tema o semplicemente senza
senso, con l'obiettivo di disturbare la comunicazione e fomentare gli
animi
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Cyber stalker e maggiori cause
39 % partner o ex 36% persone conosciute
33% estranei (Dati 2011 UK)
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Initial Contact Environment with Harasser
4% da Online a OFFline ovvero
Face to Face
Casi di Stalking
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Malgrado natura e diversità del fenomeno cyberstalking la varietà di risposte emotive che le vittime hanno riferito sono legate alle stesse tipologie dello stalking.
Includono paura, depressione, stress, ansia, diminuzione dell'autostima, e una perdita di fiducia nelle altre persone.
Main Fear (Maggiori Ansie) Total Male Female Physical injury to self 23.8% 14.7% 28.0% Injury to feelings 13.0% 10.5% 13.8% Damage to reputation 34.3% 46.3% 28.4% Financial loss 1.9% 3.2% 1.3% Physical injury to significant others 5.9% 5.3% 6.2% Other 21.3% 20.0% 22.2%
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Fear Distress All 80.9% 94.1% Male 76.8% 90.5% Female 82.7% 95.6%
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Vietato vietare
DIVIETO
CONSAPEVOLEZZA
Credits CoderDojoRoma Fonte: http://www.slideshare.net/Wister_SGI/nicoletta-staccioli
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Conoscenza e consapevolezza
Accesso all'account o acquisizioni di dati sensibili La più grande minaccia in questo caso è avere una password debole. Le nostre password
d'accesso gestiscono i nostri account e soprattutto dovrebbero proteggere i nostri dati e
le informazioni più sensibili legate alla nostra identità e alle nostre attività online (e-mail,
Google o Iphone account mobile, e-shopping, social network, banca). Gli studi dimostrano
che una percentuale molto significativa di persone quando non utilizza password legate alla
vita personale (data di nascita, nomi di componenti familiari etc) utilizza le stesse 50
password molto comuni come passw0rd, qwerty, letmein o 123456
Impronte digitali Quando usiamo la tecnologia lasciamo le cosidette footprint
(impronte digitali) che possono includere informazioni personali e
finanziarie, il nostro uso di Internet (cronologia), la nostra
posizione, dettagli di amici e molto altro. Lo stalker spesso utilizza
i social network, siti di lavoro, forum e directory per raccogliere
informazioni sulle vittime - come i nomi di amici, contatti di lavoro,
dettagli, foto, o informazioni relative alla vita "nuova" vita
sentimentale.
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Social engineering Tecnica utilizzata per ingannare la vittima o i suoi amici al fine di reperire ed acquisire
informazioni personali per molestare o umiliare la vittima. Indurre gli utenti a rivelare le
password e altre informazioni di sicurezza è la classica forma di social engineering, altre
forme comprendono la pubblicazione di commenti provocatori online, incoraggiando gli altri,
fingendo di essere la vittima, cambiando i numeri di telefonia mobile, contattando gli amici e
diffondendo menzogne al fine di interrompere la relazione con la vittima, o causare problemi
sul luogo di lavoro.
Geolocalizzazione Questa è la capacità di identificare la posizione di un dispositivo come un telefono cellulare, macchina fotografica, computer o tablet. Google Maps ad esempio utilizza le informazioni sulla posizione per farvi da guida o dare indicazioni a piedi, o dove trovare negozi e ristoranti, ma per fare questo deve sapere dove ci si trova. Tuttavia, uno stalker potrebbe utilizzare le stesse informazioni di posizione per tenere traccia dei movimenti e spostamenti della vittima.
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Le reti sociali I social network rappresentano oggi un momento importante della socialità e relazionalità
di molte persone ed è vero che è possibile impostare dei livelli differenti di privacy a
tutela di alcune informazioni ed attività ma il motivo per cui è così difficile proteggere le
vittime di stalking sui social network è perché le informazioni presenti o che appaiono nei
profili di amici e familiari restano tali e non è possibile monitorarli e settarli tutti.
Purtroppo, non vi è un unico pulsante che rende uguali le opzioni di impostazione per la
privacy in modo appropriato.
Spyware Computer Spesso venduti come legittimi o come software di
monitoraggio ad esempio per bambini, permette allo
stalker di controllare il computer della vittima, leggere e-
mail, vedere le password, messaggi di acquisizione di chat,
e accedere alle informazioni memorizzate. L'autore
spesso riesce ad ingannare la vittima inviando sul
dispositivo un messaggio mail che una volta aperto
installa il software di nascosto sul PC.
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Un grande amplificatore di ciò che avviene nella realtà
“La rete è gran bel posto in cui stare! Qui si possono incontrare amici, condividere la musica e le foto che ci
piacciono, si può persino cambiare il mondo …“ (campagna “The Web We Want”)
Un “luogo” dove è possibile acquisire strumenti e conoscenze utili per favorire la partecipazione e offrire
nuove opportunità di relazione
La rete non è il Far West
Fonte: http://www.slideshare.net/Wister_SGI/nicoletta-staccioli
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Fon
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