dialogo ecumenico
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UNIVERSITA PONTIFICIA SALESIANA FACOLTA’ DI TEOLOGIA
DIPARTIMENTO DI PASTORALE GIOVANILE E CATECHETICA
Dialogo ecumenico
– verso una catechesi ecumenica
Seminario di Antropologia e catechesi
Professore: Cyril de Souza
Studente: Slawomir Molendowski
Matricola: 15020T
Roma 2006/2007
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Schema di lavoro:
1. La prova della definizione
2. Uno sguardo sulla concezione della catechesi
ortodossa e protestante
2.1. La catechesi ortodossa
2.2. La catechesi protestante
3. I documenti significativi che riguardano il tema
della catechesi ecumenica
4. La dimensione ecumenica della catechesi
Conclusioni
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1. La prova della definizione
Prima della riflessione sulla catechesi ecumenica dobbiamo provare
a definire le questioni dell’ecumenismo, del movimento ecumenico e del dialogo
ecumenico. Esse si possono definire nel modo seguente:
L’Ecumenismo e un movimento, ispirato e guidato dallo Spirito Santo,
che mira alla restaurazione dell’unita nel cristianesimo diviso. Lo scopo principale
si basa nel lavorare sulle persone con atteggiamenti di stima e fiducia verso i fratelli
delle altre Chiese, nell’esporre tutto quello che unisce i cristiani, nel superare
i pregiudizi reciproci e nel promuovere la cooperazione nei vari campi1.
In senso stretto, per ecumenismo si intende l’insieme dei tentativi volti
a realizzare il riavvicinamento e l’unita anche visibile di tutti i battezzati, e quindi
l’insieme di tutti quei mezzi che consentono ai cristiani delle diverse chiese di far
cadere i reciproci pregiudizi e di far crescere sino alla pienezza quella comunione
che in forma iniziale gia esiste fra loro in virtu dell’unico battesimo. In questo senso,
l’ecumenismo e il movimento che tende a realizzare all’interno dell’unica Chiesa
di Cristo, nella quale si entra attraverso il battesimo, quella perfetta unita anche visibile
che e conforme al disegno di Dio ed alla volonta di Gesu, come manifestataci ancora
nella grande preghiera del capitolo 17 del Vangelo di Giovanni: «Padre, che tutti siano
una cosa sola, come io e te siamo una cosa sola, affinché il mondo creda che tu mi hai
mandato».
Il movimento ecumenico e l’insieme delle attivita e delle imprese che
conducono all’unita del cristianesimo (contatti, dialoghi, cooperazione, confronto
teologico, collaborazione pastorale interconfessionale)2.
In questa prospettiva il dialogo ecumenico comprende in sé gli elementi
dell’ecumenismo spirituale (la preghiera, la conversione), l’ecumenismo scientifico
(la conoscenza della dottrina, il dialogo teologico) e l’ecumenismo pratico
(la cooperazione dei cristiani nei vari ambienti della vita).
1 Cfr. «Ecumenismo», in L’enciclopedia Grolier, Casa Editrice Scode, Milano 1980, p. 74. 2 Cfr. E. FORTINO, «Ecumenismo», in J. Gevaert (a cura di), Dizionario di catechetica, Elle Di Ci (Torino), 1987, p. 231.
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2. Uno sguardo sulla concezione della catechesi ortodossa e protestante
2.1. La catechesi ortodossa
La Chiesa Ortodossa, quale Chiesa che mantiene inalterata la fede apostolica
rivelata dal Signore Gesu Cristo, vissuta dalla Chiesa delle origini, espressa
nei libri di culto e nelle opere dei Padri e formulata dai sette concili ecumenici3,
manifesta una permanente preoccupazione per la conservazione dell'ortodossia della
fede, che si richiede espressa nel culto e vissuta nella vita quotidiana mediante
il compimento dei comandamenti divini.
Nella Chiesa Ortodossa dei nostri giorni si conserva la concezione che
di catechesi si aveva nella Chiesa antica. La catechesi riguarda il cammino
spirituale dell'uomo nella sua globalita, dalla nascita in Cristo fino all'incontro
con Lui nell'escaton.
Lo scopo principale della catechesi e quello di convertire il non cristiano
a Cristo o di responsabilizzare il cristiano gia battezzato che e diventato figlio
di Dio e di aiutarlo a vivere secondo la grazia ricevuta. La meta della vita e la vita
eterna e questa puo essere vissuta soltanto conoscendo il solo vero Dio e Gesu
Cristo che Egli ha mandato (Gv 17,3). Con la catechesi si persegue il vivere
in comunione con il Padre, nel Figlio, per l'opera dello Spirito Santo. Vivere
in comunione con Dio non e un semplice atteggiamento pietistico, ma una realta
che si manifesta quale compimento della volonta divina nel senso di «Sia fatta
la Tua volonta» del Padre nostro. Nel regno di Dio entra chi compie la volonta
del Padre (Mt 7,21). Non basta ascoltare la parola; occorre compierla4.
I principi dei quali la catechesi deve tener conto per perseguire il suo scopo
principale - accanto a quelli di tipo istruttivo, educativo, linguistico, culturale, ecc.
- sono il principio cristocentrico, il principio pneumatocentrico ed il principio
ecclesiocentrico, considerati nel loro complesso5.
Secondo il primo di questi principi, il centro della catechesi e Cristo. Egli
e anche il suo contenuto. Percio la catechesi deve presentare la filantropia divina,
3 T. VALDMAN, La Chiesa Ortodossa, in «Credere oggi», 23(1984), p. 15. 4 T. VALDMAN, «La catechesi oggi: figura ortodossa», in SEGRETARIO ATTIVITA’ ECUMENICHE, Ecumenismo e catechesi. Atti della XXIV Sessione di formazione ecumenica, La Mendola 26 luglio-3 agosto 1986, Edizioni Dehoniane, Napoli 1987, p. 72. 5 Cfr. T. VALDMAN, , «La catechesi oggi: figura ortodossa», p. 73.
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cioe l'amore di Dio per l'uomo, manifestato nell'opera della salvezza compiuta
in Cristo, mediante l'incarnazione, la crocifissione, la risurrezione e l'ascensione.
E’ tramite tale opera che la natura umana viene portata nella piu intima
comunione con la natura divina6.
Il principio pneumatocentrico sottolinea che al centro della catechesi
ci deve essere anche lo Spirito Santo con la Sua opera, perché lo Spirito dona
la comprensione di cio che si e compiuto in Cristo. Lo Spirito apre i cuori,
converte, rende testimoni, aiuta a partecipare alla vita di Cristo e a riconoscersi
figli di Dio che viene chiamato «Abba-Padre».
Il principio ecclesiocentrico mette in rilievo che il rapporto con Cristo
si stabilisce e si vive in modo comunitario, cioe nella Chiesa. E’ nell'assemblea
dei chiamati alla santita (1 Cor 1,1) che si riceve la catechesi, affinché sia
acquisito e approfondito lo stato di membro del corpo di Cristo. E’ la Chiesa
che insegna la testimonianza apostolica riguardante Cristo e la Sua opera. Nella
Chiesa lo Spirito rende progressivamente il credente un «alter Christus».
I principali elementi della catechesi sono: l’elemento biblico, dogmatico
e liturgico, concepiti come nella tradizione patristica7.
L'introduzione alla Scrittura attraverso la catechesi da l'occasione
al catecumeno di conoscere cio che Dio fa e dice per lui, quanto lo ama e quanto
lo chiama. La Bibbia contiene un inesauribile materiale catechetico. Personaggi,
avvenimenti, parabole, comandamenti, tutti concorrono a far scaturire la fede, a fare
della conversione e della penitenza una regola permanente di vita e a far
scoprire il nuovo comandamento dell'agape-carita quale valore primario.
L'elemento dogmatico non e degenerazione in indottrinamento.
Esso riguarda piuttosto la spiegazione del Credo, quale espressione della fede della
Chiesa. E la fede non e ideologia, né dottrina; e una realta alla quale
si risponde: credo! In piu, per la riuscita della catechesi dogmatica,
e di particolare importanza la fede del catechista e della comunita, trasmessa quale
diretta testimonianza. Nella presentazione della fede ci si serve non solo di fonti
bibliche, ma anche di quelle filosofiche, patristiche e letterarie profane.
6 D. STANILOAE, Teologia Dogmatica Ortodossa, Bucarest 1978, vol. 2, p. 45. 7 Cfr. T. VALDMAN, , «La catechesi oggi: figura ortodossa», p. 74.
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L'elemento liturgico: anch’esso ha una particolare importanza per
la catechesi, poiché da l'occasione di fare l'esperienza della fede. Le linee piu forti
della riflessione biblica e dogmatica confluiscono nel culto della Chiesa Ortodossa
e si presentano come sintesi cultuale. «Prima di tutto i testi liturgici propongono
una scelta, sempre molto suggestiva, di passi biblici; la Chiesa ascolta nella
parola di Dio la rivelazione del mistero che celebra. Poi, a partire da questo
annuncio, si sviluppa la contemplazione orante: il dato biblico e ripreso, spiegato,
commentato dalle composizioni liriche, dai canti, dalle preghiere»8.
Una particolare attenzione merita il simbolismo dei riti. Una buona parte
delle catechesi e dedicata proprio alla spiegazione del simbolismo dei riti
e all'esposizione delle figure bibliche dei sacramenti. Il simbolo orienta lo spirito
dove il linguaggio non arriva direttamente. Esso aiuta la mente a risalire
dal mondo visibile a quello invisibile, fa da tramite per intuire i misteriosi rapporti
tra l'uomo e la divinita. L'uso dei simboli e per i cristiani ortodossi, come per
gli antichi, una necessita comunicativa a fine catechetico9. Con l'aiuto dei simboli
si esprime il senso del mistero, ma anche il significato di cio che si vive
nel sacramento. Le catechesi mistagogiche sono una prova di quanta
importanza gode questo aspetto.
Le caratteristiche generali della catechesi ortodossa dei nostri giorni possono
essere collegate alla preghiera, alla liturgia e al vissuto cristiano.
Infatti le prime catechesi per i bambini, battezzati di solito tra l'8° e il 40°
giorno di vita, sono le preghiere in famiglia. Prima di fare loro un discorso
su Dio, su Gesu, sulla Madonna o sui santi, essi vengono guidati a parlare con
Dio, con la Madonna e con i santi. Fare il segno della croce, inginocchiarsi,
baciare le icone, sono le prime forme di religiosita con le quali i bambini vengono
in contatto e con le quali cominciano a manifestare la propria religiosita.
Le prime storie bibliche sono trasmesse anche con l'aiuto dell'iconografia di cui
le chiese ortodosse sono interamente dipinte. La partecipazione alle celebrazioni
liturgiche, sempre solenni e cantate e uniche per tutte le eta, offre ai bambini
l'occasione per imparare gli inni con profondo contenuto dogmatico, il cui senso 8 M.GALLO (a cura di), Liturgia orientale della Settimana santa, Edizione Citta Nuova, Roma 1974, p. 16. 9 Cfr. SANT’ AMBROGIO, I Sacramenti, in «Opera Omnia», vol. 17, Edizione Citta Nuova, Milano – Roma 1982.
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approfondiscono con il passar del tempo. Le catechesi sistematiche si tengono
di solito all'interno del vespro, per esprimere l'idea che non si tratta di lezioni
qualsiasi, ma di conoscenze vissute liturgicamente. Per questa catechesi
che possiamo chiamare «orante» un ruolo determinante ha la famiglia, in modo
particolare nei paesi dove nella scuola non si insegna la religione. Il carattere
liturgico della catechesi ortodossa e molto sentito soprattutto perché la ricchezza
biblica, patristica e poetica delle funzioni e in modo particolare della Divina
Liturgia e dei sacramenti, costituiscono di per sé un modo per introdurre
alla vita di fede10.
Ricordiamo infine il carattere morale della catechesi ortodossa, poiché
nel cristianesimo non c'e dogma di fede che non diventi vita. E facile sentire
nelle prediche ortodosse di oggi esortazioni simili a quelle del periodo
patristico. Dopo la rinunzia a Satana il candidato e esortato a non tornare
indietro; la promessa di unione con Cristo e presentata come tensione per tutta
la vita. In un certo senso ogni catechesi finisce con l'esortazione, poiché si tratta
non solo di istruire, ma anche di far vivere la comunione con Cristo quali uomini
nuovi11.
2.2. La catechesi protestante
Nella Prefazione al «Catechismo tedesco» conosciuto come «Grande
Catechismo» (del 1529) Lutero scrive: «Io che sono dottore e predicatore, faccio
come un fanciullo al quale si insegna il catechismo. Al mattino e nei momenti liberi
della giornata, leggo e recito il testo del Padre Nostro, del Decalogo, del Simbolo
apostolico, dei Salmi, ecc. Inoltre faccio ogni giorno altre letture altri studi, e cio
nondimeno non sono ancora diventato maestro. Resto un fanciullo, un catecumeno,
e l'accetto molto volentieri»12.
Che cosa vuol dire questo se non che il primo e fondamentale valore
della catechesi e quello di farci restare fanciulli, di farci continuamente rimanere,
10 Cfr. N. CABASILA, Commento della Divina Liturgia, Edizione Messaggero, Padova 1984. 11 T. VALDMAN, «La catechesi oggi: figura ortodossa», p. 78. 12 P. RICCA, , «La catechesi oggi: figura protestante», in SEGRETARIO ATTIVITA’ ECUMENICHE, Ecumenismo e catechesi. Atti della XXIV Sessione di formazione ecumenica, La Mendola 26 luglio-3 agosto 1986, Edizioni Dehoniane, Napoli 1987, p. 65.
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pur essendo noi, adulti, maestri, pastori, dottori e catechisti, nei panni del catecumeno
e cioe della persona che non sa e deve imparare. La cosa difficile, infatti, non
e diventare maestri, ma restare discepoli.
Se qualcuno comincia a diventare maestro, si interrompe il vincolo
della fraternita che e il vincolo del discepolato. Restare discepoli, restare catecumeni:
ecco il punto. La catechesi, indipendentemente dalle forme in cui si attua e che
possono essere diversissime, svolge questa funzione essenziale di farci restare
catecumeni, perché questa e l'unica posizione possibile rispetto a Gesu unico
Maestro. La catechesi riveste un'importanza fondamentale non tanto per i contenuti
che trasmette, ma per il tipo di rapporto che instaura: il rapporto di fraternita
nel catecumenato.
La catechesi e dunque la principale scuola di fraternita nella chiesa o quanto
meno e chiamata a esserlo e a diventarlo. Il maestro e un discepolo, il catechista
e un catecumeno, insegnare e imparare con gli altri - ecco che cos'e la catechesi
cristiana13.
La catechesi non e solo il luogo e lo strumento mediante il quale possiamo
restare catecumeni, cioe discepoli, gente che impara; e anche il luogo e l'ambito
in cui diventiamo bambini, come Gesu ripetutamente ha chiesto ai suoi discepoli.
Per entrare nel Regno, bisogna passare per il bambino. Il bambino e nel mondo
ambasciatore del Regno, e non sono tanto i bambini che devono imparare
dai discepoli quanto i discepoli dai bambini. E piu importante quello che
i discepoli possono imparare dai bambini. Il bambino: uno sguardo nuovo nel mondo
e sul mondo. Uno sguardo non ancora critico e non soltanto interrogativo:
uno sguardo attonito, stupito. Lo stupore come preambolo della fede.
La catechesi cristiana non e una catechesi rivolta al bambino, ma una catechesi
«a partire dal bambino, cioe catechesi non come trasmissione di cio che e risaputo,
accertato, collaudato, consacrato, ma come ripensamento di tutto cio a partire
dal bambino, cioe a partire dall'inedito, dal non ancora svelato, dalla novita
del Regno»14.
13 Cfr. P. RICCA, , «La catechesi oggi: figura protestante», p. 66. 14 P. RICCA, , «La catechesi oggi: figura protestante», p. 67.
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La catechesi e anche e necessariamente funzione della memoria individuale
e collettiva15. Bisogna anche affermare che la catechesi trasmette contenuti:
puo essere un testo scritto oppure una azione liturgica o ancora un oggetto con valore
simbolico. Oggi si dice che bisogna prima capire e poi imparare. Secondo Lutero,
invece, la successione puo essere invertita: prima imparare e poi capire. Dietro questa
diversa impostazione didattica e questo diverso modo di intendere e praticare
la catechesi c'e, anzitutto, una diversa coscienza del rapporto tra la parola di Dio
e la parola dell'uomo e poi, un diverso valore attribuito alla memoria.
Occorre prima imparare a memoria testi fondamentali della fede, poi, in un
secondo momento, darne la spiegazione. La Parola di Dio viene letteralmente
inculcata nella coscienza, scolpita nella memoria; la parola umana che la spiega,
no. Oggi questa distinzione si e alquanto stemperata in noi, la parola spiegata vale
tanto quanto quella del testo che si dissolve in quella spiegata, facendo di tutto
un unico discorso.
Dietro il discorso di Lutero: prima imparare, poi spiegare,
c'e la convinzione che certe parole (Decalogo, Padre Nostro, Credo) vanno
ricordate e non dimenticate, proprio perché riassumono l'Evangelo stesso.
La memoria ha una funzione fondamentale come alimento della fede; non a caso
la Bibbia contiene innumerevoli esortazioni a ricordare: perché cio che non e piu
ricordato e veramente e irrimediabilmente passato, non ha piu alcuna forma
di attualita, e ormai inesistente, perduto.
La mancanza di memoria e una delle grandi miserie dell'umanita: siamo poveri
non perché non abbiamo, ma perché dimentichiamo quello che abbiamo.
La mancanza di memoria e come il grande sepolcro della storia umana, il luogo in cui
tutto si dissolve e si annulla. Ecco allora la funzione vitale della memoria come luogo
in cui il passato resta presente e la funzione essenziale della catechesi come scuola
della memoria.
Ma la domanda e: memorizzare che cosa? Che cosa trasmettere? Trasmettere
i materiali della fede, la base materiale della fede. Cioe trasmettere la storia di Dio
con l'uomo di cui la Bibbia e il paradigma fondamentale e normativo. Quindi
15 Cfr. P. RICCA, , «La catechesi oggi: figura protestante», p. 67.
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la catechesi come luogo di memorizzazione biblica: la Bibbia e tutta una storia, anzi
e una storia intessuta di tante storie. Far conoscere queste storie e il compito
fondamentale della catechesi. Se la catechesi non riesce a far questo, ha fallito.
Se invece ci riesce, ha raggiunto lo scopo. Ma accanto alle storie, occorre trasmettere
altro materiale biblico: i canti, i sogni, le visioni, i miracoli16.
La catechesi, deve anche essere, anzi deve necessariamente diventare sala
di lettura: lettura della realta, lettura del mondo a partire dal paradigma biblico.
Il nostro mondo ed anche la nostra storia, sono pieni di storie, canti, sogni, visioni
e miracoli segnati dalla presenza di Dio. Ma chi ha occhi per vedere e orecchi
per udire? Saper leggere la Bibbia e necessario, anzi indispensabile; saper leggere
il mondo con la Bibbia e ancora piu necessario, anzi ancora piu indispensabile.
La catechesi come sala di lettura del mondo con la Bibbia. La catechesi, se vuole
avere frutti duraturi, dovra pero anche essere, una scuola dell'amore17.
3. I documenti della Chiesa che riguardano la catechesi ecumenica
I documenti significativi che riguardano o toccano il tema della catechesi
ecumenica sono seguenti:
- Decreto Unitatis Redintegratio - Concilio Vaticano II;
- Direttorio Catechistico Generale(1971);
- Esortazione apostolica Evangeli Nuntiandi – Paolo VI (8.12.1975);
- Esortazione apostolica Catechesi Tradendae – Giovanni Paolo II
(16.10.1979);
- Direttorio ecumenico – Pontificio Consiglio per l’Unita dei Cristiani
(25.03.1993);
- L’Enciclica Ut Unum Sint – Giovanni Paolo II (25.05.1995);
- Direttorio Generale per la Catechesi (1997).
La lettura di questi documenti puo aiutare a comprendere meglio il grande
compito della catechesi ecumenica nella Chiesa.
16 Cfr. P. RICCA, , «La catechesi oggi: figura protestante», p. 69. 17 Cfr. P. RICCA, , «La catechesi oggi: figura protestante», p. 70-71.
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4. La dimensione ecumenica della catechesi
Tra ecumenismo e catechesi si possono distinguere due rapporti centrali:
1. Il primo rapporto lo si coglie a livello contenutistico. Chiunque partecipi
a dialoghi interconfessionali, sa per esperienza che, presto o tardi, si deve passare
dal cosiddetto «dialogo della carita» al dialogo teologico-dottrinale. Anche
se talvolta suscita non poche perplessita e forse anche qualche paura, questo
e un bene. «Ma tant'e: per questa strada ci si deve passare, ed e urgente prepararsi
a percorrerla nel modo piu serio e piu sereno possibile. Senza accantonare le questioni
di fondo, anche se, ovviamente, come insegna il decreto conciliare sull'ecumenismo,
occorre disporre le varie questioni secondo la gerarchia delle verita, secondo
una saggia pedagogia rispettosa delle diverse psicologie e alla luce
dell'insegnamento che proviene dalle varie tradizioni e dalla storia dei rapporti
bilaterali e multilaterali»18.
2. Un secondo rapporto tra ecumenismo e catechesi lo si coglie a livello
metodologico. Una catechesi aggiornata agli insegnamenti del Concilio Vaticano II
e sensibile alle istanze culturali contemporanee, «si sottopone volentieri, anzi
necessariamente, ad un rinnovamento metodologico, nella fiducia di incontrare
sempre piu e sempre meglio le autentiche attese culturali e spirituali dell'uomo
contemporaneo»19. L’aspetto essenziale di tale rinnovamento catechetico, e quello
di una apertura al problema ecumenico e alle sue implicazioni operative, sia sotto
il profilo pastorale che sotto quello missionario.
La catechesi – in modo particolare per gli adulti – deve essere promotrice
di una grande comprensione umana e di un dialogo effettivo tra tutti gli uomini.
Comunque deve fare uscire i cristiani e le comunita cristiane da chiusure
18 C. GHIDELLI,«Ecumenismo e catechesi: rapporti e prospettive», in SEGRETARIO ATTIVITA’ ECUMENICHE, Ecumenismo e catechesi. Atti della XXIV Sessione di formazione ecumenica, Mendola 26 luglio-3 agosto 1986, Edizioni Dehoniane, Napoli 1987, p. 5. 19 Ibidem, p. 6.
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innaturali, da forme di ghetto20. Questa prospettiva deve ispirare la dimensione
ecumenica e l’impegno missionario della catechesi promovendo sempre il rispetto
della liberta religiosa dei non credenti, pur affermando senza veli la propria
convinzione della verita del cattolicesimo21.
Si puo dire che una catechesi fondata sulla Sacra Scrittura e gia di per se stessa
una catechesi ecumenica: sia perché la Sacra Scrittura e il comune punto di riferimento
della fede di tutti i cristiani, sia perché e nella Parola di Dio che si trovano le fondamenta
del nostro impegno per l'unita: per l'unita di tutti i cristiani (Gv 17).
Seguendo piu da vicino Catechesi Tradendae n. 32, possiamo dire inoltre
che all'interno della Chiesa cattolica la catechesi assume una dimensione ecumenica
quando:
a) espone la dottrina cattolica con chiarezza ed integralmente (cfr. UR 11),
evitando tuttavia di far passare per verita di fede intangibile cio che forse e soltanto
una dottrina teologica, tenendo conto della cosiddetta «gerarchia delle verita»
(cfr. UR 11), e soprattutto dell'importantissima distinzione fra la sostanza del deposito
della fede ed il modo in cui essa e formulata ed espressa, che resta sempre storicamente
e culturalmente condizionato (UR 6). La catechesi deve saper applicare questo
importante criterio della «gerarchia delle verita» sia per il progresso del dialogo
ecumenico, sia all’interno della propria esperienza di fede, superando le assolutizzazioni
e gli integralismi che ostacolano il cammino verso l’unita. Se manca questo sforzo
di discernimento tra l’essenziale e il secondario, tra il perenne e il mutevole, tra il nucleo
della fede e i suoi rivestimenti culturali storicamente condizionati, subentrano facilmente
atteggiamenti di sospetto, paura, inerzia e rigidita, con grave detrimento
della formazione ecumenica22.
b) sa evitare ogni riduzione, ogni facile irenismo e ogni minimalismo. Il rispetto
del pluralismo costituisce un fattore di arricchimento reciproco e una garanzia
20J. WRIGHT, «La catechesi, preoccupazione fondamentale della Chiesa di tutti i tempi», in CONGREGAZIONE PER IL CLERO, Atti del II Congresso Catechistico Internazionale, 20-25 settembre 1971, Roma, Editrice Studium, Roma 1971, p. 43. 21Cfr. E. ALBERICH, Orientamenti attuali della catechesi,in «Quaderni di Pedagogia Catechistica», Elle Di Ci (Torino), 1971, p 168. 22 Cfr. J. F. LONG, «La catechesi in una prospettiva ecumenica», in ISTITUTO DI CATECHESI MISSIONARIA DELLA PONT. UNIV. URBANIANA, Andate e insegnate. Commento all’Esortazione Apostolica «Catechesi Tradendae» di Giovanni Paolo II. Bologna, EMI 1980, pp. 331-332.
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di cattolicita. Di qui la necessita di non compromettere la fedelta, dinamicamente intesa,
alla propria identita di fede23.
c) insegna a conoscere meglio la storia e la dottrina delle altre comunita cristiane
(RdC 49), aiutando a far cadere tanti pregiudizi ancora esistenti, e «presentando
in maniera corretta e leale le altre chiese e comunita ecclesiali, delle quali lo Spirito
di Cristo non rifiuta di servirsi come mezzi di salvezza (CT 32). Questo permette
di apprezzare i valori e le ricchezze di ogni confessione, alla luce dei nuovi criteri
valutativi ottenuti attraverso il dialogo e la collaborazione. Gia il Direttorio Catechistico
Generale (DCG) aveva invitato, citando UR 4, ad «eliminare parole, giudizi ed opere,
che non rispecchino con equita e verita la condizione dei fratelli non in piena comunione
con noi, e che percio rendono piu difficili le relazioni con loro»;
d) suscita ed alimenta un vero desiderio dell'unita, educando a ricercare insieme
la verita ed a fare crescere la comunione, riconoscendo quanto e fondamentale cio
che abbiamo in comune con gli altri, e quanti valori autenticamente evangelici si trovano
nelle altre comunita cristiane (CT 32, UR 3). «D'altra parte e necessario che i cattolici,
con gioia, riconoscano e stimino i valori veramente cristiani, provenienti dal comune
patrimonio, che si trovano presso i fratelli da noi separati, riconoscendo le ricchezze
di Cristo e le opere virtuose nella vita degli altri, i quali rendono testimonianza a Cristo
talvolta sino all'effusione del sangue»(UR 4).
La dimensione ecumenica nella catechesi ha un scopo complesso: «formare
un nuovo tipo di cattolico, saldo nella propria fede, aperto agli altri fratelli cristiani,
attivamente impegnato secondo il proprio ruolo e capacita nella ricerca dell’unita,
disposto a dare la propria testimonianza nel nostro tempo, preoccupato di portare -
in concordia con gli altri cristiani – l’annuncio dell’Evangelo a chi non lo conosce»24.
Ma per realizzare tali obbiettivi sono necessari anche strumenti adeguati – nuovi
catechismi e catechisti ben formati.
Dobbiamo ricordare che la prima basilare condizione di ogni azione ecumenica
e la conversione sincera delle persone e delle comunita alle esigenze del Vangelo.
La catechesi puo aiutare a superare resistenze inveterate e l’attaccamento rigido
alla propria identita cristallizzata. A livello di atteggiamenti, la catechesi ecumenica 23E. ALBERICH, La catechesi oggi, Elle Di Ci (Torino)1992, p. 190. 24E. FORTINO, «Ecumenismo», in J. Gevaert (a cura di), Dizionario di catechetica, Elle Di Ci (Torino), 1987, p. 233.
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punta all’interiorizzazione di sentimenti di stima e di amore verso le altre Chiese,
abbandonando resistenze e luoghi comuni. Vanno promossi atteggiamenti di umilta
e di sincerita, la capacita di ascolto, la disponibilita ad imparare e a lasciarsi arricchire
dagli altri. Ci vuole tutto un cambiamento profondo per aprirsi all’altro e considerare
le posizioni altrui, non come una minaccia, ma come un possibile arricchimento25.
Una tale catechesi autenticamente ecumenica:
- aiuta ad andare piu in profondita nella comprensione della stessa dottrina cattolica,
portando a riconoscere cio che in essa e veramente essenziale e centrale: il mistero
di Gesu Cristo, Figlio e rivelatore del Padre, morto e risorto per noi;
- nello stesso tempo spalanca nuovi orizzonti aiutando a comprendere la ricchezza della
fede cristiana, che non puo esaurirsi in una singola espressione o in una sola prospettiva.
Pensiamo a quello che ha detto il decreto sull'ecumenismo intorno alla complementarieta
del modo di approccio alla fede dell'oriente e dell'occidente: «...nell'indagare la verita
rivelata, in Oriente ed in Occidente furono usati metodi e cammini diversi per giungere
alla conoscenza ed alla confessione delle cose divine. Non fa quindi meraviglia
che alcuni aspetti del mistero rivelato siano talvolta percepiti in modo piu adatto e posti
in miglior luce dall'uno piuttosto che dall'altro, cosicché si puo dire, allora, che quelle
varie formule teologiche non di rado si completino, piuttosto che opporsi» (UR 17).
- insegna, infine, anche a camminare insieme agli altri cristiani, pregando insieme
con loro, collaborando in tutti i campi possibili nel servizio dei fratelli (UR 12)
e rendendo assieme testimonianza all'unico Dio, Padre e Figlio e Spirito Santo,
ed alla comune speranza nel Regno di Dio che viene. La catechesi autenticamente
ecumenica deve favorire ed avvicinare alle diverse forme di dialogo e di collaborazione
nell’ambito operativo: preghiera, studio, azione promozionale e sociale, impegno
per la giustizia e la pace ecc26.
Catechesi Tradendae (n.33) parla della collaborazione ecumenica
(interconfessionale) nel campo della catechesi e cioe della possibilita che cristiani
di diverse appartenenze uniscano i loro sforzi in una comune catechesi cristiana. 25E. ALBERICH, La catechesi oggi, p. 189. 26 Ibidem.
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Il fondamento teologico della catechesi comune e stato trovato nei documenti conciliari
(LG 15, UR 3), dove si parla della comunione che gia esiste tra tutti i cristiani
e delle ricchezze e dei valori che le diverse chiese hanno in comune (la Sacra Scrittura,
la fede in Dio Padre e in Cristo Salvatore, il decalogo, il battesimo, i doni dello Spirito
Santo e con molti cristiani anche l'Eucarestia ed i ministeri) e dove si raccomanda
addirittura la preghiera comune come «genuina manifestazione dei vincoli» che uniscono
fra loro tutti i cristiani (UR 8). Naturalmente, quanto maggiore e la comunione esistente
fra la Chiesa cattolica e l'altra Chiesa o comunita cristiana, tanto piu facile sara anche
realizzare una catechesi comune: non dimentichiamo che per esempio con le chiese
Ortodosse d'oriente la comunione «e talmente profonda che poco ci manca per essere
piena» (Paolo VI, discorso del 15-12-1975).
Questa collaborazione puo concretizzarsi nell’uso comune, per la catechesi,
di sussidi, strumenti, locali e persone ed aver luogo in ambienti comuni come le scuole,
le universita, il mondo del lavoro, tra emigrati27.
E’ evidente che la realizzazione di una autentica e efficace catechesi ecumenica
dipende molto anche dalla formazione dei catechisti e dalla preparazione ecumenica
dei seminaristi e dei sacerdoti.
L'esempio e anche quello dei matrimoni interconfessionali28. I figli che nascono
da un tale matrimonio debbono certamente essere radicati in un contesto ecclesiale,
e quindi debbono vivere la loro vita sacramentale nella chiesa di uno dei genitori;
tuttavia i genitori hanno il compito di formarli nella fede cristiana, insegnando loro
a conoscere la figura di Gesu sin dalla piu tenera infanzia, praticando la preghiera
comune, leggendo insieme la Sacra Scrittura, ed infine educando i propri figli ad amare
e ad apprezzare le tradizioni delle Chiese alle quali appartengono i due genitori.
Altro esempio puo essere quello di una catechesi fondata sulla Bibbia, nella quale
possono collaborare cristiani di diverse chiese. Per esempio nella scuola, un prete
e un pastore si alternano per animare lo stesso gruppo di studenti nello studio biblico
o nella riflessione cristiana sulla vita.
Conclusioni
27 E. FORTINO, «Ecumenismo», p. 233. 28 G. CERETI, L’ecumenismo, dimensione della catechesi, in «Via, Verita e Vita» 31(1982) 86, p. 10.
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Concludendo tutto il nostro discorso, non possiamo non constatare
che la dimensione ecumenica della catechesi, piu che in singoli punti specifici, deve
essere trovata in un atteggiamento generale, di apertura all'altro, di benevolenza,
di ascolto e di comprensione della posizione altrui, di disponibilita
a camminare ed a convertirsi passando da una verita imperfettamente conosciuta
ad una verita conosciuta sempre meglio attraverso il dialogo, il confronto ecumenico
e sotto la guida dello Spirito. Piu ancora che un atteggiamento della mente, che pure
e necessario (il «rinnovamento della mente» UR 7), la dimensione ecumenica
della catechesi consiste in una conversione del cuore. Un cuore aperto al Padre e nello
stesso tempo aperto ai fratelli. «Con quanta piu stretta comunione saremo uniti al Padre,
al Verbo ed allo Spirito Santo, tanto piu intimamente e facilmente potremo accrescere
la fraternita reciproca» (UR 7). In un mondo che diventa sempre piu piccolo e nel quale
crescono le comunicazioni fra gli uomini, i cristiani debbono essere formati a sentirsi
sempre piu uniti fra loro, per rendere una piu piena testimonianza all'evangelo.
La catechesi ha di per sé un carattere ecumenico perché il suo scopo
e quello di unire gli uomini in Cristo, di renderli liberi dalla schiavitu dei diversi
idoli e di aiutarli a vivere quali figli di Dio attorno all'unico Padre. Di pari passo
col dogma, essa deve preoccuparsi di conservare, testimoniare e trasmettere
il mistero della salvezza, cio che Dio ha fatto «per noi uomini e per la nostra
salvezza». La conservazione della vera ed integra fede nel Dio di Abramo,
di Isacco, di Giacobbe, il Padre del nostro Signore Gesu Cristo, il Figlio di Dio
incarnato, per la preghiera del quale ci e stato mandato lo Spirito Santo, rimane
il compito permanente della catechesi.
Nello stesso tempo, nel periodo ecumenico in cui viviamo, occorre
che la catechesi presenti questa fede non in modo settario, ma coltivando l'apertura
verso le altre tradizioni cristiane, informando sul modo in cui altre religioni vivono
la loro fede e sulla necessita esistenziale di ogni uomo di stabilire e di vivere
la comunione con Dio. Per i rapporti intercristiani si auspica che i testi teologici
comuni possano far nascere anche una catechesi sempre piu unitaria.
La testimonianza dei Padri della Chiesa indivisa, anche se appartenenti a contesti
culturali diversi, si presenta anche oggi come esempio del modo in cui l'Oriente
e l'Occidente, insieme, possono impegnarsi anche a livello catechetico.
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In un mondo in cui si soffre tanto a causa dell'egoismo, della solitudine e della
divisione, la catechesi ha il compito di mostrare l'amore che Dio ha per l'uomo
e di suscitare la risposta amorevole dell'uomo a Dio. Ecco dunque che e sempre
attuale la riscoperta del nuovo comandamento. Cio rende attuale anche il consiglio
catechetico agostiniano: «Narrate in modo tale che il vostro uditore ascoltando
creda, credendo speri, sperando ami».
Abbreviazioni
CT – GIOVANNI PAOLO II, Esortazione apostolica Catechesi Tradendae
(16.10.1979)
DCG – SACRA CONGREGAZIONE DEL CLERO, Direttorio Catechistico
Generale, Torino 1971.
LG - CONCILIO VATICANO II, Costituzione Dogmatica Lumen Gentium
(21.11.1964)
RdC - CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA, Il rinnovamento della catechesi,
Roma 1988.
UR - CONCILIO VATICANO II, Decreto sull’ecumenismo Unitatis Redintegratio
(21.11.1964).
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Padova 1984. CERETI Giovanni, L’ecumenismo, dimensione della catechesi, in «Via, Verita
e Vita» 31(1982) 86, pp. 4-11. ENCICLOPEDIA Grolier, Casa Editrice Scode, Milano 1980. FORTINO Eleuterio, «Ecumenismo», in J. Gevaert (a cura di), Dizionario
di catechetica, Elle Di Ci (Torino), 1987, pp. 231-233. GALLO Maria, Liturgia orientale della Settimana santa, Edizione Citta Nuova,
Roma 1974. GHIDELLI Carlo, «Presentazione. Ecumenismo e catechesi: rapporti
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